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TWF - Tex Willer Forum

[585/586] La Grande Sete


Sam Stone
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Voto alla storia  

67 utenti hanno votato

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Nonostante il ritardo provo anch io a dire la mia su questa storia anche se ormai è stato detto praticamente tutto.. Beh innanzitutto, per riassumerla in poche parole si può definirla come "Il vecchio che sa di nuovo", infatti l'intero primo albo è stato quasi una specie di flashback figurato che personalmente mi ha fatto ricordare i vecchi albi di Tex quando, almeno per me, era proprio un eroe alla pari dei supereroi americani (marvel e &): ad esempio il discorso di tex col piccolo indiano dopo la scena del carro, che da sè varrebbe il prezzo dell'albo; scena quasi da magone.. Però quel maestro che è manfredi dopo avermi fatto respirare tanta aria fresca non perde tempo e mi spinge in una storia appassionante ed attuale (vedi il tema dell' acqua), con personaggi secondari ben caratterizzati e con un tex che penso sia come tutti se lo ricordavano dai vecchi tempi. La seconda parte della storia invece, soffre secondo me di alcuni spunti non sviluppati che forse l'avrebbero resa ancora migliore (la dipendenza di Swilling e Tex che quando ferma l'attacco degli indiani alla casa dei contadini fa soltanto una ramanzina e risolve tutto), ma riconosco che lo spazio è quello che ?, quindi mi posso accontentare. Infatti anche nel secondo albo mi sono goduto un bel p? di scene spettacolari, come quando i due pards ingannano quel piedidolci dell'ingegnere. In sintesi il mio voto per la storia si avvicina pericolosamente al 9.. :D enjoy

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  • 1 mese dopo...

Questa storia, uscita da poco, la riprendo sempre volentieri, come faccio con i miei Tex preferiti... I disegni del Maestro sono incredibili, per ora ha disegnato il suo Capolavoro(per ora, perchè con Civitelli non si sa mai ;) );i dialoghi sono bellissimi e veramente texiani;di più:Tex e Carson sono i veri Tex e Carson(mentre leggevo mi tornava spesso in mente quella coppia affiatatissima di autentici satanassi del periodo d'oro di Nizzi);la scena da pag.54 a 77 è una delle scene d'azione meglio scritta e disegnata della serie!... leggendo quelle pagine sembra davvero che sceneggiatore e disegnatore hanno lavorato fianco a fianco:la vignetta e la scena in cui Tex e Carson incitano all'unisono i cavalli lanciandosi verso il pericolo è magnifica!Inoltre, e questa è una cosa tutta personale, con questa storia ho avuto quasi un rapporto empatico:io abito in campagna, la mia è famiglia di contadini, e vivo in una zona del Sud italia che ha un economia prevalentemente agricola e che spesso vive il problema della grande sete;vedere affrontati questi temi non poteva lasciarmi indifferente... e poi vedere un Tex politicizzato rispetto ad alcuni temi della nostra società, mi ha fatto davvero un gran piacere... Inoltre, e anche qui è una cosa del tutto personale, il cattivo Lansdale, intrallazzato con la politica, che non vuole gli siano ricordati gli anni che ha, che si tinge i capelli per sembrare più giovane.... non so perchè, mi ha ricordato qualcuno... Comunque, considero "La grande sete", con "Patagonia", la più bella storia degli ultimi anni;secondo me è destinata a diventare un classico, e per quanto mi riguarda lo è gia!

  • +1 1
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.. e poi vedere un Tex politicizzato rispetto ad alcuni temi della nostra società, mi ha fatto davvero un gran piacere...

Beh, insomma... Non tiriamo, pero,' per la giacchetta il nostro Tex. Già lo si faceva negli anni '70 e poi... si è continuato a farlo: chi lo vedeva di destra e chi di sinistra. Tex è Tex. Punto e basta. O no è ;):D
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  • Rangers

Esatto, mi trovo d'accordo con il parere dell'amigo Capelli d'Argento. :trapper: Che la trama rispecchi un poblema anche attuale, non ci piove. Non dimentichiamoci però che Manfredi ha studiato non poco la "Storia" vera (quella con la S maiuscola) per poter scrivere questa. Il problema dell'acqua è certamente riscontrabile anche oggi, ma i riferimenti alla politica del nostro Paese possiamo solo immaginarceli noi e confrontarli con ciò che leggiamo in questi due albi. Tex è sempre stato sotto gli occhi dei critici che hanno cercato in tutti i modi di capire la sua parte politica, ma per me inutilmente. Tex è Tex e tale deve restare. Poi ognuno la pensa come vuole. :trapper::indianovestito:

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Intendiamoci, non mi importa nulla che Tex sia di destra o di sinistra;credo che lui rappresenti la Giustizia,Giustizia che in quanto tale non può che fregarsene delle contrapposizioni ideologiche... Ma è indiscutibile il fatto che in questa storia Tex assume una posizione forte e chiara su un tema che non è solo caratteristico della sua epoca, ma anche della nostra contemporaneit?:credo, e potrei anche sbagliarmi, che Manfredi abbia fatto quel che fece Manzoni con "I promessi sposi", e cioè raccontare eventi del passato per parlare del presente... La posizione che Tex prende nei confronti della questione dell'acqua non è n° di destra n° di sinistra:? semplicemente giusta.

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  • Rangers

La posizione che Tex prende nei confronti della questione dell'acqua non è n° di destra n° di sinistra:? semplicemente giusta.

Chiarisco: condivido questo pensiero che hai scritto. :trapper:;)
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  • 3 mesi dopo...

Tex ?La grande sete?: Interviste esclusive con gli autori Gianfranco MANFREDI e Fabio CIVITELLI nel blog portoghese di Tex

http://texwillerblog.com/wordpress/?p=10227

GIANFRANCO MANFREDI:
Ho trattato un tema storico che ha dei risvolti attuali, ma non ho voluto dare una versione ?politica? di Tex. L'acqua è un bene di tutti. Questo concetto elementare di giustizia e di equit? è stato espresso da mille film western. In Magico Vento mi sono occupato di temi ben più controversi, ma senza suscitare altrettanto clamore. Su Tex invece qualunque cosa si racconti provoca, sempre, fin dai tempi di Gianluigi Bonelli, la domanda: ma Tex è di destra o di sinistra? Ora, Tex ha fatto un'infinit? di cose nelle sue storie, ma non lo si è mai visto votare alle elezioni, che io mi ricordi. Dunque se per politica si intende uno schieramento politico, Tex non si è mai schierato, se invece per politica si intendono le questioni della comunit?, allora Tex se ne è sempre occupato, agendo sulla base del suo carattere, del suo senso di giustizia e delle occasioni che gli si presentavano, mai per partito preso ideologico. Nella mia storia, se ci si sta attenti, Tex prima vede con i suoi occhi quale sia la situazione, e solo dopo giudica e interviene. Fate caso a quanto sia cauto nei suoi rapporti con il governatore. Perchè? Perchè quando annusa aria di ?politica? (in senso istituzionale) Tex storce il naso. L'espressione ?politicanti? (con connotazione dispregiativa) in Italia è diventata popolare grazie al Tex di Gianluigi Bonelli. Però Tex si schiera sempre dalla parte della gente comune e degli indifesi? e questa è ?politica? in senso buono. Senza questo genere di ?politica? il genere western non esiste. Gli Sceriffi, i Ranger, i pistoleri solitari, i Magnifici sette, nel western non salvano le donzelle indifese, ma le comunit? aggredite dai prepotenti. E? questa la differenza fondamentale dal normale racconto ?cavalleresco?.

FABIO CIVITELLI:
Manfredi si è calato con grande umilt? nell'universo texiano e non ha certo creato un Magico Vento in camicia gialla e fazzoletto nero. ?La grande sete? è stata apprezzata dai lettori più smaliziati, e fortunatamente anche da quella maggioranza silenziosa che ogni mese va in edicola per ritrovare il ranger che ama fin dall'infanzia. Questo è forse il suo più grande merito: un Tex duro e deciso, nel solco della tradizione bonelliana, un Carson ironico ma anche uomo d'azione, lontano dal vecchietto brontolone e un po' babbeo che a volte ci è capitato di leggere. Naturalmente, si possono notare delle differenze sia con G. L. Bonelli che con Nizzi, per esempio nel lato ?politico? e di denuncia, piuttosto raro nella serie.


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Mi sento proprio un cretino: vista l'approvazione pressoch? generale nei confronti di questa storia, anche fuori da questo forum, essere la pecora nera mi fa pensare di non capire proprio nulla. Non riesco a entrarci in sintonia, non riesco ad apprezzarla, anzi, la trovo decisamente brutta e molto poco riuscita, con una trama e uno svolgimento che fanno ?acqua? da tutte le parti, tanto per restare in tema, e non mi sembra di essere prevenuto affatto. Alla prima lettura, dopo il secondo albo avrei scommesso trattarsi di una storia de?. l'Innominabile (preferisco non citarlo direttamente altrimenti sembra che ce l'abbia con lui), senza le consuete figuracce ma comunque di livello basso, poi guardo l'autore e mi sorprendo, in negativo.

Nulla da dire sull'ambientazione, l'argomento scelto è singolare, storico-politico-sociale, e nulla da dire sulla caratterizzazione dei pards, anche se non con tutto l'entusiasmo visto in giro. Questo forse spicca ancora di più per gli effettivi demeriti dell'Innominabile, comunque i dialoghi e soprattutto le battute sono molto riuscite, anche se qualche volta non sembrano parole di un cowboy di fine XIX secolo ma di un italiano contemporaneo. Mi sembra quasi che si sia cercato in tutti i modi di far spiccare eccessivamente i rangers, di dargli un taglio estremamente risoluto, un'eccellenza da dimostrare con l'azione più che con le parole, e forse, anzi sicuramente è un merito, però mi pare che tutto questo vada a scapito della storia, come dir? dopo. Quando lessi il primo albo, l'impressione era molto positiva, pensavo a una lunga introduzione, con ritmo lento come piace a me, che avrebbe portato a uno svolgimento in tre albi dove se ne sarebbero viste delle belle, vista la carne al fuoco, ovvero rangers, Pima, contadini, Lansdale, Swilling, situazione ?vulcanica? pronta a esplodere, protezioni politiche, sceriffo al soldo del cattivo: insomma, bellissime premesse, perdonavo anche l'inutile flashback iniziale alla luce dei tre albi. Poi arriva il secondo, e il tutto si sgonfia miseramente soprattutto nelle prime trenta pagine. Non si tratta di fare le bucce a ogni vignetta o di contare le caccole nel naso di Tex, ma il mio punto di vista parte da qui, dalla rilettura completa alla luce del secondo albo, e riguarda la trama, lo svolgimento, la consequenzialit? delle azioni dei ?motori? della storia e la loro logica, che non mi tornano per nulla. Qual è l'obiettivo primario di Lansdale, per lo meno a breve? L'inaugurazione della diga. Bene, cosa sarebbe successo se fin dall'inizio non avesse fatto assolutamente NIENTE? Un sano wu-wei taoista, un non-fare che in realtà è più attivo che mai, avrebbe lasciato ai rangers l'onore e l'onere di fare qualcosa per toglierlo di mezzo. Prove concrete dei suoi intrallazzi non ce ne sono, lo dice lo stesso Swilling, contadini e Pima non hanno in mano nulla, e allora Tex avrebbe dovuto o trovare qualcuno che lo smascheri o cazzottarlo fitto fitto come ai vecchissimi tempi per fargli rivelare le protezioni di cui gode, perchè la rete di complicità sembra vasta. Dal primo albo sembra che in realtà abbia molto da nascondere, che abbia protezioni, problemi nell'intera contea, che abbia bisogno dell'appoggio di uomini di legge come i rangers, che cerchi di farli fuori dopo il loro rifiuto appoggiandosi ai contadini, e sappiamo inoltre che c'è una diga che sta per essere inaugurata, ma non quando. Ebbene, cosa leggiamo nelle primissime pagine del secondo??Ti pare che a soli due giorni dall'inaugurazione della diga io possa permettermi di scatenare una guerra??Questo cambia tutte le carte in tavola anche a ritroso. L'inaugurazione è imminente, quindi perchè stuzzicare due rangers che sono ancora in fase di indagine? Se anche questi andassero dal governatore, che gli raccontano, le barzellette? Ma il tentativo di assoldamento da parte di Sudacatrame ci può anche stare, anzi dimostra in pieno il personaggio, però, alla luce del seguito della storia, non è che si dimostri proprio un cattivo coi controfiocchi. Sembra un pezzo grosso che sguazza nella legalit?, che si appoggia alla legge, molto più astuto del classico tirannello di città, ma come si può pensare che si rapporti alla società circostante solo grazie al galoppino Sudafreddo? Non vediamo, e quindi non ci sono, n° avvocato/i che lo spalleggiano e gli coprono le spalle, n° politici, n° sgherri per il lavoro sporco tranne uno, n° sceriffi (l'unico è desaparecido), insomma, sembra che faccia tutto da solo, e mi sembra poco credibile. E la ?situazione esplosiva? di cui parlava Tex si riduce a uno scontro fra poveracci, tutt?altro che un trampolino di lancio per una guerra dell'acqua che in sostanza non c'è. C?? Lansdale e poi il deserto, fisico e narrativo. La storia sul ring di Tucson, non una delle mie preferite per altro, era di un altro livello. E addirittura scopriamo che l'eliminazione dei rangers è un'idea del pavido e viscido galoppino, che si lascia prendere la mano da un borioso contadino, viene scoperto in modo stupido e fa una fine ancor più stupida dimostrando in queste due occasioni una dose di coraggio che sicuramente non gli appartiene: mi sembrano situazioni molto forzate, ci può stare lo scatto di orgoglio e la ribellione al capo, ma l'iniziativa contro i rangers mica tanto. Comunque soprassediamo a questo. Invece di non fare nulla o di muoversi cauto, Sudacatrame ha un approccio hard con Tex e Carson e addirittura li fa pedinare da Sudafreddo Cuor di Leone, con i danni che ne derivano, perchè altri sgherri, un avvocato o un pistolero, più adatti alle circostanze, non ci sono: sembra davvero che giochi alla meno. I due sudaticci sono i veri motori della storia, Tex e Carson giocano di rimessa, sono alla ricognizione, neanche all'indagine. Ma Lansdale avrebbe un'occasione più che ghiotta per riscattare la sua superficialit?, cioè un vero accordo di pace, reale, che permetterebbe quantomeno di temporeggiare per arrivare alla fatidica inaugurazione (a questo proposito perchè utilizzare Swilling e il suo problema con la morfina non l'ho capito, una situazione inutile), e invece gli vuol tendere un agguato, il che mi sembra abbastanza incomprensibile, non gli merita per nulla, e fissa il finto appuntamento all'alba, da soli, in un pueblo disabitato: incredibile, il grasso maiale pensa che i nostri siano due scemi e abbocchino. I pards certo non abboccano ma accettano lo scontro diretto, senza cercare un minimo attacco a sorpresa. E da qui in poi mi pare tutto veramente incredibile: Lansdale si mostra davanti ai rangers perchè il genio Hawks ha previsto tutto, sa già che andr? come da programma, che Tex e Carson arriveranno proprio di fronte, che le mezze calzette dei complici saranno fatte fuori, che il ciccione non sarà beccato prima, anzi che riesca a scappare a Casa Grande per permettere di scatenare l'inferno. Hawks il preveggente sa già che tutto andr? come deve andare, una moschina nell'ingranaggio e il suo favoloso piano sarebbe fallito. Mi sembra in realtà che tutto funzioni grazie alle forzature d'incastro dell'autore. Tex nel frattempo ?doma? un assalto guidato dal Pima Rasta ai contadini con quattro parole, davvero decisi e risoluti questi indiani, scampa all'agguato e guarda caso, becca l'unico bandito che può usare come prova contro il ciccione. Morale: se Sudacatrame avesse veramente cercato di accordarsi con lui, non ci sarebbero state prove, di nessun genere, fino all'arrivo del governatore, e non avrebbe rischiato nulla o quasi, come invece è successo, la palla sarebbe passata agli avversari e chi ce l'ha più lungo se lo tiri, invece gioca davvero alla meno. Poi Tex gioca di fino col povero ingegnere e col governatore, dopo non aver convinto i contadini, ed è molto bravo, troppo bravo, anche lui è preveggente. Eh sè, perchè ai fini del suo piano le cose devono andare esattamente come ha previsto, il ciccione deve premere il detonatore a tutti i costi, non ci possono essere imprevisti, neanche la famosa moschina, e invece ci sarebbero eccome, vedi i contadini e i Pima coalizzati da Swilling che compaiono all'improvviso. E? un genio, un finissimo psicologo, sa perfettamente come si muover? il ciccione. A me tutto questo sembra veramente incredibile, ancora una volta vedo la pesante mano dell'autore che muove i fili troppo forzatamente ai fini della soluzione finale che puntualmente arriva. Il governatore, poi, a parte che l'Arizona non era ancora uno stato dell'Unione, non è n° carne n° pesce, un po' demagogo un po' populista, non si capisce che ruolo abbia. E poi, ripeto, sembra che Lansdale faccia tutto completamente da solo, che arruffi e arraffi senza nessun'altra complicità. La situazione vulcanica evocata da Tex si sgonfia così come si sgonfia il ciccione. Il Tex tribuno del finale non riesco n° a godermelo n° a criticarlo, la storia per me è già andata. E lo sceriffo? Non fa forse parte anche lui dei cosiddetti ?impuniti? tanto criticati da quelli, per esempio, di UBC, quando a metterli in scena era l'Innominabile? Penso che se in copertina ci fosse stato il suo nome di questa storia ne avrebbero dette di tutti i colori, invece l'hanno esaltata dandogli quasi il massimo dei voti. Per carit?, io sono l'ultimo dei cialtroni, non mi spaccio per esperto di nulla, però penso di usare lo stesso metro per tutti. In sostanza, una storia che nonostante l'ambientazione e il lavoro sui pards non si merita più di 5. Pesano per me le notevoli forzature presenti nella trama e in quasi tutte le azioni-situazioni chiave. Una guerra per l'acqua che non c'è e dei giochi di potere che non ci sono. Purtroppo.
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Ho riletto questa storia: non capisco perchè in prima lettura mi era piaciuta, mentre nella seconda molto meno. In primis una cosa: Tex rappresenta un western classico, non crepuscolare. Qu? è tutto crepuscolare: gli indiani agricoltori ( cosa che, nella realtà storica, contraddistingueva i Navajos stessi) , la figura bohemi?nne del morfinomane Swilling, l'assenza di didascalie , il ritmo cadenzato ( pensiamo alla scena di Tex e Carson che fanno il bagno nella tinozza di una baracca). Per gli amanti di Peckinpah ( del quale, non a caso, è un grande estimatore Boselli ) è una gioia: ma quanto è Tex ?L' uccisione di Lansdale è veramente assurda, con Tex che non solo organizza la sua dipartita da questo mondo nell'oscurit? ( quando mai è successa una cosa del genere? Quando mai Tex uccide un avversario così? ), ma anche addossa la colpa del tutto a Hawks! Questa è pazzesca. La dichiarazione finale sull'acqua di Tex mi sembra poco texiana : il nostro eroe difende sempre i deboli, ma non ragiona alla Rousseau su concetti filosofici. I disegni di Civitelli sono notevoli nel gioco di luce/ombra, ma sono troppo puliti e statici per emozionarmi. Se leggete i miei post precedenti, non sorprendetevi: ho scritto il contrario - o quasi- di quel che ho scritto qu?... ho cambiato idea , che ci devo fare?

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  • 4 mesi dopo...
Guest Gilbertfan

Un'eccellente avventura, molto attuale, anche (come ha avuto modo di comunicare Civitelli in un'intervista rilasciata prima dell'uscita dell'albo celebrativo dei sessant'anni di Aquila della Notte). Per la prima volta Manfredi e Civitelli lavorano assieme su Tex, e per lo scrittore di Magico Vento è anche la prima volta sulla serie regolare (aveva realizzato soltanto il Maxi Tex 2005, "La pista degli agguati"). La storia, oltre che a parlare di un fatto storico realmente accaduto (la guerra per il possesso dell'acqua si è svolta nella seconda metà dell'ottocento), presenta anche personaggi esistiti. Ne è un esempio Jack Swilling, nella storia alleato di Tex e Carson. Il suo vero nome era John William Swilling. Nacque il primo aprile 1830 a Red House Plantation, Anderson (Carolina del Sud) e mor? per cause naturali il 12 agosto 1878 nel carcere di Yuma, dove era detenuto dopo l'ingiusta accusa di aver rapinato una diligenza. La sua innocenza fu stabilita subito dopo la sua morte. Jack Swilling fu un esploratore, imprenditore e pioniere, celebre per essere stato il fondatore della città di Phoenix, in Arizona, nel 1867. In realtà, altri avevano parlato dei canali hohokam abbandonati della zona, ma fu Jack che cre? ed organizz? il primo progetto moderno di irrigazione della Valle del Salt River in Arizona. Swilling ebbe inoltre un importante ruolo nell'apertura alla colonizzazione delle zone montuose, prima inesplorate, dell'Arizona centrale. Le sue scoperte comportarono una grande corsa all'oro nella nuova area, e questo port? a sua volta alla fondazione della prima Capitale Territoriale dell'Arizona, Prescott. Per l'originalità dei temi trattati e l'accuratezza dei disegni, do alla storia un voto complessivo di 9.

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  • 5 mesi dopo...

Un'eccellente avventura, molto attuale, anche (come ha avuto modo di comunicare Civitelli in un'intervista rilasciata prima dell'uscita dell'albo celebrativo dei sessant'anni di Aquila della Notte).

Per la prima volta Manfredi e Civitelli lavorano assieme su Tex, e per lo scrittore di Magico Vento è anche la prima volta sulla serie regolare (aveva realizzato soltanto il Maxi Tex 2005, "La pista degli agguati").

La storia, oltre che a parlare di un fatto storico realmente accaduto (la guerra per il possesso dell'acqua si è svolta nella seconda metà dell'ottocento), presenta anche personaggi esistiti.
Ne è un esempio Jack Swilling, nella storia alleato di Tex e Carson.
Il suo vero nome era John William Swilling. Nacque il primo aprile 1830 a Red House Plantation, Anderson (Carolina del Sud) e mor? per cause naturali il 12 agosto 1878 nel carcere di Yuma, dove era detenuto dopo l'ingiusta accusa di aver rapinato una diligenza. La sua innocenza fu stabilita subito dopo la sua morte.
Jack Swilling fu un esploratore, imprenditore e pioniere, celebre per essere stato il fondatore della città di Phoenix, in Arizona, nel 1867. In realtà, altri avevano parlato dei canali hohokam abbandonati della zona, ma fu Jack che cre? ed organizz? il primo progetto moderno di irrigazione della Valle del Salt River in Arizona.
Swilling ebbe inoltre un importante ruolo nell'apertura alla colonizzazione delle zone montuose, prima inesplorate, dell'Arizona centrale. Le sue scoperte comportarono una grande corsa all'oro nella nuova area, e questo port? a sua volta alla fondazione della prima Capitale Territoriale dell'Arizona, Prescott.

Per l'originalità dei temi trattati e l'accuratezza dei disegni, do alla storia un voto complessivo di 9.

Si hai veramente ragione, un'eccellente ricerca! ::evvai::


Infatti Wikipedia riporta:

Al di fuori degli Stati Uniti, il personaggio di Jack Swilling non è molto conosciuto. In Italia, merita di essere citata una sua apparizione in una bella storia a fumetti di Tex Willer, scritta da Gianfranco Manfredi e disegnata da Fabio Civitelli. Nei numeri 585 (La grande sete)[2] e 586 (Giochi di potere)[3] della serie regolare, pubblicati rispettivamente a luglio e agosto del 2009, Tex e l'inseparabile pard Kit Carson si trovano alle prese con un losco speculatore di Phoenix, che con dighe, canali e fiumi deviati dal loro corso naturale intende monopolizzare l'acqua della regione a spese degli indiani Pima e dei piccoli agricoltori locali. Nella storia compare appunto, in veste di alleato dei due rangers, anche Jack Swilling.

Il volto è lo stesso ( Ho voluto riprendere la foto sebbene sia stata messa nel forum tempo prima, per marcare ancor più la somiglianza col Jack Swilling di Civitelli! )
Immagine postata
:generaleN:

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  • 2 mesi dopo...

d' voto 9! una guerra per l'acqua senza esclusione di colpi con Tex e Carson spassosissimi, più ironici del solito.. si legge tutta in un fiato! 10 e lode ai disegni impeccabili del maestro Civitelli: come sempre una grande gioia e una festa per gli occhi!.. -ave_

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  • 3 mesi dopo...

Ho riletto questa storia: non capisco perchè in prima lettura mi era piaciuta, mentre nella seconda molto meno.

Quoto solo questa parte in luogo dell'intero messaggio di Don Fabio per segnalare un evento storico: SIAMO D'ACCORDO SU QUALCOSA! :shock: :D


Anch'io avevo apprezzato molto questa storia alla prima lettura. Addirittura, mi ha convinto a continuare ad acquistare Tex dopo che avevo deciso di smettere a causa degli orrori boselliani "Missouri!" e "Patagonia". E invece, alla rilettura, il buon ricordo che ne avevo ha retto solo in parte. Civitelli stratosferico, intendiamoci: è il migliore in assoluto, qui non alla sua prova migliore, ma appena sotto, e distribuisce a ogni tavola atmosfere straordinarie che i tanto acclamati disegnatori sintetici se le sognano anche se posseduti dalle Muse... è Manfredi che mi lascia perplesso, perchè azzecca molte cose e ne sbaglia in pieno altrettante. Le magagne segnalate da Jack 65 e Don Fabio ci sono tutte, e ben rovinano la mescolanza di classico e moderno in gran parte riuscita. In gran parte, ma non in ogni cosa: se molti hanno esaltato il lato politico della storia per la questione dell'acqua, io la politica non ce la vedo. Semplicemente perchè il dibattito attuale non verte sulla proprietà dell'acqua (che pubblica rimane), ma sull'erogazione dei servizi. Ma tant'?... vallo a spiegare alle masse di morti deambulanti che calcano il suolo di queste terre.
Tornando alla storia, non mi risulta nemmeno che essa sia politica per la scelta del "cattivo": se chi inserisce capitalisti cattivi è di sinistra, allora chi inserisce banditi (cioè proletari :rolleyes:) cattivi, come Nizzi e Boselli, è di destra? :lol2:
E cosa dire allora di quel progressconservanarcoautoritario di GLB? :lol2:
Ho visto un Tex politico soltanto nella scena in cui libera i mandriani ubriachi che hanno cercato di uccidere Basil, indignandosi per il fatto che sono stati picchiati. Proprio lui, che ai bei tempi pestava a sangue i baristi che osavano chiedergli: "Ma è sicuro di poter pagare la bevuta generale?" Davvero troppo garantista. A me piace perfino il Tex eretico di Boselli, figuratevi, ma questo proprio non è Tex.

Anche il governatore è un personaggio completamente campato in aria. Cosè com'?, sembra uno di quei politici che molto parlano, nulla dicono e ancor meno fanno, una sorta di Zapatero o Vendola trasportato nel West. Ecco, in questo senso la storia è politica! :lol2: Se vogliamo vedere i riferimenti all'attualit?, allora li possiamo vedere ovunque, anche in GLB, Nizzi e Boselli (ricordate il codardissimo Ezra Brown°), che pure badano all'avventura senza perdersi in menate senza costrutto.

Come voto finale direi che la storia si merita un sette, che non è la media fra il dieci di Civitelli e il sei di Manfredi.

Modificato da virgin
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Mi toccher? rileggerla una terza volta, a questo punto :indianovestito: !Acqua a parte ( P. S. Sono orientato a votare scheda bianca. Nonostante mi stia cercando di informare, ho troppo poche conoscenze per capire quale sia la scelta migliore. Unica cosa indecente è l'astensione, che poi astensione non ?, bensì diserzione. ), il riferimento all'esimio Cavaliere è del tutto evidente. Tuttavia, credo Manfredi si sia semplicemente divertito a sbeffeggiare il personaggio, senza avere in mente una storia prettamente politica. Direi più storica, casomai, secondo una tendenza più tipica del western tardo che della tradizione classica (in cui l'inserimento della Storia è in chiave elegiaca più che storiografica). In generale, è tipica del western tardo la tendenza al realismo contro l'epopea. Il modo in cui sono mostrate figure come Swilling o gli indiani agricoltori certamente si riallaccia a tale modello, contrariamente a Tex, che ne è stato quasi sempre estraneo (nonostante non siano certo mancati, anche con GLB, temi ad esso vicini). In ogni caso, mi sento di confermare anche l'idea di Paco di un connubio tra tradizione (amicizia dei due pards) e innovazione.

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Mi toccher? rileggerla una terza volta, a questo punto :indianovestito: !

Comecomecome? Una volta che siamo d'accordo vuoi rileggerla e poi magari cambiare parere? :malediz... :lol2:

In ogni caso, mi sento di confermare anche l'idea di Paco di un connubio tra tradizione (amicizia dei due pards) e innovazione.

Unione secondo me perfettamente riuscita... anzi, ti dir? di più, il rapporto fra Tex e Carson anche per me è goduria pura. Fosse solo quello, la storia sarebbe eccezionale, ma purtroppo c'è lo sfondo in cui qualcosa stona, almeno secondo me, come ad esempio gli snodi narrativi estremamente forzati come nel peggior Nizzi. Quando, in una storia dalla tessitura così semplice, non sarebbe stato difficile disporre gli eventi con maggior cura.

( P. S. Sono orientato a votare scheda bianca. Nonostante mi stia cercando di informare, ho troppo poche conoscenze per capire quale sia la scelta migliore. Unica cosa indecente ?  l'astensione, che poi astensione non ?, bensì diserzione.)

Anch'io trovo ci sia troppa disinformazione in merito per potersi esprimere... ma farà la cosa indecente. Che bello! Mai fatto cose indecenti in vita mia! haha
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Mi toccher? rileggerla una terza volta, a questo punto :indianovestito: !

Comecomecome? Una volta che siamo d'accordo vuoi rileggerla e poi magari cambiare parere? :malediz... :lol2:

In ogni caso, mi sento di confermare anche l'idea di Paco di un connubio tra tradizione (amicizia dei due pards) e innovazione.

Unione secondo me perfettamente riuscita... anzi, ti dir? di più, il rapporto fra Tex e Carson anche per me è goduria pura. Fosse solo quello, la storia sarebbe eccezionale, ma purtroppo c'è lo sfondo in cui qualcosa stona, almeno secondo me, come ad esempio gli snodi narrativi estremamente forzati come nel peggior Nizzi. Quando, in una storia dalla tessitura così semplice, non sarebbe stato difficile disporre gli eventi con maggior cura.

( P. S. Sono orientato a votare scheda bianca. Nonostante mi stia cercando di informare, ho troppo poche conoscenze per capire quale sia la scelta migliore. Unica cosa indecente ?? l'astensione, che poi astensione non ?, bensì diserzione.)

Anch'io trovo ci sia troppa disinformazione in merito per potersi esprimere... ma farà la cosa indecente. Che bello! Mai fatto cose indecenti in vita mia! haha
Mah, gli snodi narrativi non mi son sembrati tanti forzati... mi è sembrata un po' forzata la retorica di Tex, questo sè. Quanto all'acqua, io non condivido assolutamente la tua scelta, Virgin. Non andare a votare significa non esprimere le proprie idee, che possono consistere anche nel 'non so' della scheda bianca. E' vergognoso che taluni politici, invece che sostenere le ragioni del NO (che pure potrebbero essere valide), invitino il cittadino a non usufruire di un diritto e a non adempiere un dovere. Lo può fare la Chiesa, che (sulla carta, purtroppo per lo Stato Liberale) è separata dallo Stato. Ma che lo faccia lo Stato stesso è veramente un qualcosa di vergognoso, oltre che di vigliacco ( se le idee si ritengono valide si difendono, non si cerca la scappatoia del 50% -1 )!
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Non andare a votare significa non esprimere le proprie idee, che possono consistere anche nel 'non so' della scheda bianca. E' vergognoso che taluni politici, invece che sostenere le ragioni del NO (che pure potrebbero essere valide), invitino il cittadino a non usufruire di un diritto e a non adempiere un dovere. Lo può fare la Chiesa, che (sulla carta, purtroppo per lo Stato Liberale) è separata dallo Stato. Ma che lo faccia lo Stato stesso è veramente un qualcosa di vergognoso, oltre che di vigliacco ( se le idee si ritengono valide si difendono, non si cerca la scappatoia del 50% -1 )!

Non andare a votare è quanto di peggio si possa fare, non solo in questo caso, ma in qualsiasi occasione!!Detto questo, mi sembra un p? da matti (senza offesa eh, Giacomo!) votare scheda bianca su argomenti come questo! Bisogna prendere una decisione, e in questo senso la firma di Paco mi sembra emblematica!Edit: detto questo mi automodero e la chiudo qui! Modificato da AtTheRocks
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Non andare a votare è quanto di peggio si possa fare, non solo in questo caso, ma in qualsiasi occasione!!Detto questo, mi sembra un p? da matti (senza offesa eh, Giacomo!) votare scheda bianca su argomenti come questo! Bisogna prendere una decisione, e in questo senso la firma di Paco mi sembra emblematica!Edit: detto questo mi automodero e la chiudo qui!

condivito tutto quello espresso da @AtTheRocks... gia!
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Mah, gli snodi narrativi non mi son sembrati tanti forzati... mi è sembrata un po' forzata la retorica di Tex, questo sè.

Invece la retorica di Tex a me ha dato fastidio solo nella scena già citata della liberazione dei prigionieri. Alla fine sulla questione dell'acqua si limita a dire una banalissima frasetta di circostanza, sacrosanta, per giunta. No, in quello proprio non ci vedo nulla di strano... ma si sa, son gusti! :trapper: Modificato da virgin
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  • 6 mesi dopo...

Storia di alto profilo: non è una semplice narrazione di un racconto classico di Tex, ma vi è l'aggiunta di tematiche anche attualmente all'ordine del giorno, come in questo caso l'acqua, (peraltro, comunque, questa volont? di creare una vicenda molto "reale" è stata più volte affrontata) che accresce il valore dell'intera storia. Manfredi si conferma come un potenziale sceneggiatore di punta di Tex, perchè le sue sceneggiature sono sviluppate ottimamente, anche se il "suo" Tex e il "suo" Carson possono apparire più "cupi" rispetto al solito. Ciò fa parte dello stile manfrediano, ma che a mio giudizio si adatta bene per situazioni come quella narrata in questi due albi. Civitelli superbo, una delle migliori prestazioni.

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  • 7 mesi dopo...

Io ho comprato questa storia nel 2009, quando è uscita, ma non sono mai riuscito a leggerla, perchè, man mano che la leggevo, non ci vedevo assolutamente Tex: per molti di voi è una storia classica, addirittura... io invece concordo con Don Fabio, quando la definisce decadente e crepuscolare.

Oggi, complice un'indisposizione che non mi consente di andare al mare (per un salentino, con i 40 gradi odierni, questo è un sacrilegio e un sacrificio), mi sono apprestato a rileggerla (o meglio, a leggerla per la prima volta) e, nonostante sia in effetti crepuscolare e io continui a non vederci Tex (non nei dialoghi, che anzi sono molto texiani, ma nella trama), devo dire che mi è davvero piaciuta. La guerra dell'acqua, dice Jack65, non c'è. Ma non è vero che non c'è: Bold e gli altri contadini teste calde assaltano il villaggio dei Pima (e, prima ancora, tendono l'agguato al ragazzo e al vecchio) proprio per l'acqua, proprio perchè non vogliono dividere l'acqua con quei cenciosi Pima che gliela rubano con la tecnica dei pozzi. E questa non è solo l'idea di Bold e dei pecoroni che lo seguono: nella bellissima scena del fienile, quando Tex affronta i contadini che lo guardano con sospetto, anche Bruce, il capo dei contadini "pacifici", ha lo stesso punto di vista: pur non essendo passato ai fatti, anche lui è convinto che siano i Pima il problema. E' Tex che li illumina, ricordandogli che se l'acqua è razionata, non è certo per colpa dei Pima, ma per il losco affarista che canalizzandola la sottrae agli altri. Quello stesso affarista che, continuando così, ridurr? alla fame Pima e contadini insieme, accaparrandosi le loro terre sempre più assetate. E, nonostante questo discorso, che Bruce comprensibilmente non prende bene perchè Tex lo correda con accuse di vigliaccheria ("preferite prendervela con i Pima. Gente mia, vi compatisco"), ancora Bruce e gli altri non sono convinti, e ritengono Tex e Carson emissari del Governatore che vuole compiacere la chiesa metodista che porta voti lasciando al palo i contadini bianchi! Manfredi è davvero bravo nel rispecchiare la mentalit? diffidente dei contadini che, in lotta per la propria sopravvivenza, guardano a tutto con sospetto, e risulta loro più facile prendersela con altri poveracci come loro che con il potente di turno. Quasi non si rendono conto, nella loro guerra tra poveri, che è il potente colui che li minaccia realmente, non il povero contadino Pima. E Landsdale ci sguazza in questa situazione, e mette gli uni contro gli altri restando apparentemente pulito.

Già, Landsdale, cattivo freddo come il ghiaccio: Jack65 dice che non avrebbe dovuto fare nulla, e i ranger non avrebbero avuto nulla in mano. Non sono così d'accordo: Landsdale, nel ristorante, è stato umiliato, e lui, per sua stessa ammissione, le mancanze di rispetto non le tollera. Per una psicologia come la sua, l'affronto subito da Tex deve essere lavato con sangue. E a questo si aggiunge che i rangers, schierandosi con i Pima, rappresentano una gatta che prima o poi dovr? essere pelata. E poich? è convinto, nella sua freddezza glaciale, di poter eliminare agevolmente i ranger grazie al piano di Hawks, tende loro un agguato non con l'intenzione di scatenare una guerra, ma anzi di evitare guai sotterrando con i rangers tutte le grane che questi avrebbero potuto arrecargli in futuro. Certo, forse un altro cattivo avrebbe atteso, forse Landsdale non ha brillato particolarmente per pazienza, ma se si parte dall'assunto che vuole eliminare i rangers e che crede, sbagliando, di poterlo fare senza grosse difficolt?, ecco spiegata la sua fretta, come al solito cattiva consigliera. E' freddo nei modi, ma non altrettanto calcolatore, questo cattivo, ma anche questo può starci.

La scena finale, con i contadini che finalmente, aperti gli occhi anche grazie a Tex, si alleano con i Pima comprendendo che il reale nemico è la diga, e si assiepano sull'argine minato pronti a far scattare la loro protesta davanti alle autorit?, è una scena moderna e classica assieme (ricorda le occupazioni di terre dei braccianti agricoli minacciati dai soldati avvenute nei secoli XIX e XX raccontate ne Il Mulino del Po ed anche molte forme di protesta attuali, e, personalmente, mi ricorda altresè quella patetica e poetica protesta dei contadini di Fontamara di Ignazio Silone, che questa storia ovviamente mi riporta alla mente), che resta impressa nella mente per la bellezza e per l'originalità (mai si era vista in Tex una cosa del genere, credo).

Il finale è l'unica cosa che non mi convince. Troppo rischioso il piano di Tex: chi gli assicurava che il solo Landsdale ci sarebbe andato di mezzo e non altri innocenti? Qui ci vedo in effetti una grossa forzatura: ed è vero che questo è un vero e proprio omicidio calcolato, e non è modo d'agire del moderno Tex (vanno bene tutti i riferimenti fatti alle storie come L'Implacabile, Massacro, I Predatori del Grande Nord, ma adesso i tempi sono cambiati e non sono scene IMHO da digerire a cuor leggero). L'unica cosa su cui mi sento di concordare è che Tex ragiona probabilmente bene nel pensare di dover distruggere la diga, perchè morto un Lansdale se ne fa un altro e la Compagnia avrebbe continuato a perseguire i suoi propositi portando comunque alla rovina i contadini della regione. Questo però non giustifica l'omicidio, n° l'incredibile rischio (per quanto calcolato: ma in definitiva Tex non è certo un ingegnere...) che Tex si assume nel provocare l'esplosione.

A parte il finale sbrigativo e non riuscito, continuo a ritenere la storia molto bella e originale. Scene come quella già citata del fienile, con Tex che arringa i contadini, o quelle della spettacolare battaglia nel vecchio pueblo, e della protesta di contadini e Pima assieme, resteranno indelebili nella mia mente.

Cosè come memorabile è peraltro la figura bellissima e tormentata di Swilling, pioniere roso dalla droga e dal pensiero di essere uno smidollato, un uomo in grado di fare (ha fondato Phoenix) ma anche di disfare (e disfare innanzitutto sè stesso), che cerca un ultimo riscatto dalla deplorevole vita che ormai conduce dopo gli iniziali anni di avventura e di gloria: personaggio crepuscolare, decadente e romantico, che vede la propria città marcire e che alla fine, con un colpo di reni, finalmente agisce per salvare la sua creatura dalla putrefazione.

Detto tutto questo, ritengo davvero un peccato che Manfredi non voglia entrare a far parte in pianta stabile degli sceneggiatori di Tex: Verso l'Oregon, La Pista degli agguati e La Grande Sete lascerebbero presagire grandi risultati, se solo lo volesse. Non ho mai letto con continuit? Magico Vento, soprattutto per gli eventi soprannaturali che costituiscono la cifra di quella serie e che io non amo particolarmente. Non escludo, a questo punto, di dar credito a Manfredi, visti i suoi esiti in Tex, e di acquistarne la collezione...

Infine Civitelli: semplicemente immenso. I suoi disegni sono più veri del vero. Non sono disegni, sono istantanee fatte da un eccezionale fotografo.
Siamo fortunati ad avere Civitelli.

Modificato da Leo
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