Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

Classifica

  1. Diablero

    Diablero

    Ranchero


    • Punti

      6

    • Contatore Interventi Texiani

      3093


  2. virgin

    virgin

    Ranchero


    • Punti

      5

    • Contatore Interventi Texiani

      2223


  3. laredo

    laredo

    Allevatore


    • Punti

      4

    • Contatore Interventi Texiani

      686


  4. valerio

    valerio

    Ranchero


    • Punti

      4

    • Contatore Interventi Texiani

      1437


Contenuto popolare

Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 24/04/2020 in tutte le sezioni

  1. Come hanno detto già altri, la fine di un epoca. Nelle davvero sorprendenti lodi in diversi post precedenti (questo il "vero Tex"? Solo se Tex l'hai sempre letto su Zagor e credi che giri con la scure...) prima o poi salta quasi sempre fuori che chi lo scrive ha iniziato a leggere Tex con Nolitta, magari proprio con questa storia. E Allora è chiaro che se già le prime volte che ti hanno presentato Tex te ne hanno presentato uno fasullo che fa l'opposto di quello di G.L. Bonelli, ecco che questo Tex "fasullo come una banconota falsa" (come ben dice Ymalpas) diventa "il vero Tex" e quello di G.L. Bonelli una roba immagino superata, con quel ranger che si permette di saper giudicare gli uomini, non è un bastardo ottuso e prepotente, non si fa piccionare da tutti, e soprattutto gira senza manette... Quando lessi questa storia avevo 12 anni ma leggevo Tex da prima che imparassi a leggere (credo di aver imparato a leggere da bambino sugli albi di Tex, mia madre si ricorda quando andavo da lei a farmi spiegare cosa voleva dire una parola...). Con il Tex di G.L.Bonelli ero cresciuto, era il mio personaggio preferito. Il mio giudizio critico su questa storia, per quello che posso ricordare oggi, fu "questa è una merda". Era chiaro che non poteva essere opera di G.L.Bonelli (con il senno di poi, tanti indizi avrebbero dovuto indirizzarmi su Nolitta, ma Nolitta su Zagor era bravo, quindi sospettai piuttosto che avessero preso il primo scalzacani di passaggio, che non doveva aver mai letto un albo di Tex in vita sua). Soprattutto, provai un indicibile DISGUSTO per il protagonista. Perché il problema principale, di questo Tex, è che è DISGUSTOSO. E lo era SPECIALMENTE negli anni 70! Oggi, un sacco di lettori anche di Tex tendono molto a "legge e ordine", votano a destra, vorrebbero molta più polizia nelle strade. Ma quella storia è uscita nel 1976! Quando l'argomento di punta nei dibattiti era la brutalità della polizia. Era stata appena istituita la Legge Reale, era stato introdotto il fermo di polizia, solo due mesi prima dell'uscita in edicola un diciottenne era stato ucciso dalle revolverate della polizia durante una manifestazione di sinistra, e due mesi prima ancora un ventiseienne era stato travolto e ucciso da una camionetta dei carabinieri. C'erano manifestazioni praticamente tutti i giorni contro la brutalità della polizia! Io all'epoca ero troppo giovane per seguire la politica e la cronaca, probabilmente se mi avessero chiesto cos'era la legge Reale non avrei saputo rispondere, ma ero influenzato dal clima culturale come tutti: oggi, forse qualcuno potrebbe pensare che Nolitta descrivendo Tex in quel modo volesse rappresentarlo come "integerrimo", ma è una lettura che non trova riscontro in come è scritta la storia: è chiarissimo, e all'epoca lo era ancora di più, che Tex è descritto come un personaggio NEGATIVO, Uno SBIRRO ODIOSO CHE ABUSA DEL SUO POTERE PORTANDO ALLA MORTE UN GIOVANE INNOCENTE. Il disprezzo dell'autore tracima da ogni pagina, nella maniera arrogante di parlare, accentuata dal fatto che subito dopo venga piccionato. Dal disprezzo che TUTTI in questa storia provano per lui, con tutto un primo albo in cui tutti quanti (non solo i delinquenti) quando lo vedono gli augurano di morire ammazzato al più presto. Davvero, non capisco come qualcuno, leggendolo all'epoca, non avvertisse come venga posto in "negativo" il personaggio. Il TEMA della storia è che questo personaggi, alla fine, PRENDE COSCIENZA DELLA SUA IMPOTENZA, DEL FATTO CHE NON SERVE A NIENTE E FA SOLO DANNI! (`e questo viene ribadito anche nel "cappello" finale con il commerciante,) Questa alla fine è una storia che rappresenta perfettamente il suo tempo. Nolitta che già su Zagor e Mister No trattava temi anche politici, qui entra nel dibattito politico nazionale dell'epoca, e si schiera decisamente a favore dei ragazzi nelle strade che venivano trattati come "delinquenti" dai media e bastonati dalla polizia. Questa storia è la storia di un "celerino" che si trova a parlare, per la prima volta, con un giovane accusato di colpe che non ha mai commesso, "incastrato dal sistema", e che viene poi giudicato e condannato senza essere ascoltato. È la presa di coscienza di un agente di polizia, nell'Italia degli anni 70. E vista come tale, è anche una bella storia (ovviamente, sono stato in grado di fare questa lettura dell'opera solo quando l'ho riletta vent'anni dopo, all'epoca avevo 12 anni e capivo solo che come storia di Tex era una merda...) La cosa imperdonabile è che per interpretare la parte del celerino ottuso e prepotente, tutto leggi e regolamenti e che non vuole ragionare, perchè ci pensano i suoi superiori a ragionare per lui... ci mette Tex Willer. L'eroe anarchico (secondo le dichiarazioni stesse del suo creatore) che se ne è sempre fregato di leggi e di regolamenti, amato da tutta la brava gente, e che per far avere giustizia ai suoi Navajos era stato disposto a dichiarare guerra agli Stati Uniti... Io ancora mi chiedo... Nolitta con Tex ci era cresciuto. Come poteva avere quella visione del personaggio? Credo che ci siano di mezzo relazioni famigliari e personali che non sapremo mai, che hanno pesato molto di più del mero "rispetto del personaggio". In ogni caso... quel Tex era disgustoso. Era il "villain" delle sue stesse storie. Io che con Tex c'ero cresciuto non potevo tollerare quello che ne faceva Nolitta. Prima di questa storia, ero un lettore fanatico di Tex che rileggeva più e più volte ogni albo in attesa del successivo, e che aveva risparmiato persino sulla paghetta per potersi comprare tutti gli albi pubblicati (saltavo la merenda delle volte se non potevo aspettare di leggere il seguito di una storia, era l'epoca in cui le edicole avevano tutti gli arretrati, mi tenevo la fame e con i soldi comprato Tex...). Meno di due anni dopo, ero un ex lettore di Tex. Questa e le successive storie di Nolitta mi avevano disgustato al punto da smettere di leggerlo e comprarlo. Poi ripresi (ma dopo più di 6 mesi di pausa, recuperando poi gli arretrati), trovai una storia di G.L.Bonelli ricominciai a comprarli, poi arrivava una storia di Nolitta e rismettevo (non ricordo più gli albi esatti e quante volte smisi e ricominciai prima dell'arrivo di Nizzi, ma erano parecchie. E sì, pur con tutte le colpe che posso dare a Nizzi per gli ultimi vent'anni di storie, è verissimo che all'epoca almeno per me, salvò Tex. lo salvò da un destino peggiore della morte, perchè piuttosto che vedere pubblicate su Tex altre storie come questa o come Il Segno di Cruzado, era meglio chiuderlo...
    2 points
  2. Figurati se non lo so e non so la sua grandezza di autore. Ma su Tex chissà, questo volevo dire. Tex è una cosa a parte.
    1 point
  3. Dici che sono capaci di farlo? Chiunque deve avere il diritto di esprimere le proprie idee, di dire quel che pensa. il “politicamente corretto”, è un male della nostra cultura: opprime chi non è allineato al pensiero dominante, dando spazio solo alle rivendicazioni dei gruppi organizzati o delle minoranze attive!
    1 point
  4. Personalmente reputo il messaggio di @Leo molto bello e sensato; e mi sembra che il suo equilibrio debba valere ad evitare il noioso remake della guerra assurda tra "nizziani" e "antinizziani", che si è già vista in passato e che non serve a nessuno.
    1 point
  5. Qualche tempo fa, lessi che uno di voi (Diablero?) non apprezzava nemmeno la rilettura di Fuga da Anderville, perché in questa storia cominciavano a intravedersi le nizzate che sarebbero venute dopo. Addirittura ci si fa guastare la lettura di quella che era sempre apparsa una bella storia perché lì, in nuce, c'erano già i peccati originali che in seguito si sarebbero disprezzati tanto erano intollerabili. Qui francamente ci vedo idiosincrasia. Ci vedo voler mettere in discussione a tutti i costi l'intera opera di un autore nel suo complesso, per bollarlo definitivamente come inadatto a Tex o magari al fumetto o anche alla letteratura (io invece apprezzo anche i suoi romanzi). Mi sembra eccessivo. Il sottoscritto ha vissuto periodi di pregiudizio con Nizzi. A un certo punto, quando vedevo il suo nome sul tamburino storcevo il naso. In qualche caso non ho nemmeno acquistato l'albo: "ancora fanno scrivere Nizzi", pensavo, "ma alla Bonelli sono ciechi?". Addirittura la cosa mi successe anche con Le colline dei Sioux. Ero rinfrancato da Il Presagio, pubblicata qualche mese prima. Solo che dopo questa storia, venne pubblicata Montagne maledette, che mi entusiasmò: che autore, sto Boselli! Non sbaglia un colpo. Ha portata una ventata di freschezza, speriamo scriva sempre più spesso. Il mese dopo, trovo in edicola Le colline dei Sioux, di Claudio Nizzi. Ebbene, non l'acquistai. Non potevo sapere che si trattasse di una buonissima storia, l'avrei scoperto solo molto tempo dopo. Eppure, già non ce la facevo più a leggerlo, e non perché fosse in crisi seria (era in fase calante, ma il quinto centinaio è ancora buonino in fin dei conti), ma perché semplicemente ormai volevo il Tex di Boselli; quello di Nizzi mi sembrava ripetitivo, stanco, un déjà vu. Questo per dire cosa ho pensato di Nizzi nel corso della mia carriera di lettore di Tex. Ma mai, mai, mai, mi sono e mi sarei sognato di mettere in discussione Fuga da Anderville. E' un'esagerazione, ingenerosa nei confronti di quello che resta un grande autore.
    1 point
  6. La via dell'Inferno è lastricata di buone intenzioni. E così può accadere che qualcosa creato per tutelare minoranze oppresse dall'oppressione della maggioranza, è diventato una forma di oppressione totalitaria usata proprio dalla maggioranza per dire come tutti devono non solo parlare, ma anche pensare, invadendo anche ambiti che non hanno più nulla a che fare con quello originario . Tarantino negli USA è stato molto attaccato per quel film (in gran parte da bianchi benestanti che si preoccupavano di come sarebbero stati turbati i "poveri neri" da quelle brutte parole). Ma lui ha le spalle larghe e può permettersi di fare cose che provocano polemiche (il suo ultimo film, per me bellissimo, è stato accusato di incitare alla violenza sulle donne e non è stato distribuito in Cina per le polemiche sulla scena con Bruce Lee), i suoi film incassano milioni di dollari, è amatissimo dal pubblico e infatte le polemiche su Djiango si sono placate quando si è visto che quasi tutti i critici di colore lo appoggiavano e che il pubblico dei neri riempiva le sale, dicendo ai critici bianchi che andassero a rompere le scatole a qualche altro film... Se non hai il potere contrattuale di Tarantino, col cavolo che puoi permetterti certe cose... ci sono registi che hanno dovuto prostrarsi e chiedere umilmente scusa in TV, roba da rivoluzione culturale cinese, per avere usano una volta una parola "non corretta" in TV, e si sono visti boicottare i film o sono stati proprio cacciati... Purtroppo il fumetto in Italia non è considerato "arte" come il cinema, e certe cose non te le puoi permettere (o te le puoi permettere se sei un fumetto che vende 200 copie e quindi non fai gola a nessuno, nessun opinionista potrebbe diventare famoso o vendere articoli massacrandoti, e quindi ti lasciano stare, perchè è chiarissimo che quelle oche starnazzanti sono soprattutto a caccia di visibilità e soldi. Il fumetto quindi deve stare molto più attento, anche per ragioni assolutamente pratiche, anche senza tirar fuori questioni di principio.
    1 point
  7. Io detesto il politicamente corretto, lo ritengo una rovina. Naturalmente non mi riferisco a certi diritti giustamente acquisiti. Non è assolutamente un discorso politico. Ma la esagerazione del politically correct (dilagante soprattutto nei paesi anglosassoni a dire il vero), fino al non poter più fare e dire nulla, per la paura di essere azzannato alla giugolare da comitati, femministe, vegani, attivisti eccetera, fino ad arrivare alla censura e alla distorsione del pensiero, ritengo che sia un cancro terribile della nostra epoca.
    1 point
  8. Fanciullo, sei fortunato che per mia abitudine non bestemmio. Altrimenti giuro che, quanto è vero Dio, a leggere ciò che hai scritto avrei bestemmiato.
    1 point
  9. .. e ritorna in scena ancora questa sensibilità..che non è altro il dominante politicamente corretto Mi spiegate allora perchè nel film Django Unchained di Tarantino la parola "negro" viene usata tantissime volte? Tarantino è insensibile e razzista? Oppure cambia tutto perchè il protagonista è un pistolero nero? Ci sono..ecco la soluzione: un nuovo un Tex nero o giallo per le minoranze
    1 point
  10. Concordo su tutto, soprattutto sul fatto che ci vorrebbe una assoluta mancanza di pregiudizi, della serie non guardo nemmeno qual'è il nome sull'intestazione. Pregiudizi positivi e pregiudizi negativi, intendo. Giacchè i fans e gli haters non sono, per motivi opposti, attendibili. Su Nizzi fans e haters si sono, nel tempo, scatenati. Qui, come ovunque, abbiamo diverse testimonianze di entrambe le categorie. Però come giudicare un lettore che, per esempio, per una sua idiosincrosia con lo stile di un autore, non riesce ad apprezzarlo? Questo lettore tenderà a non apprezzare quasi nulla di questo autore. Scusate se faccio nomi, ma mi pare il caso di Carlo Monni con Nizzi. Il Monni non è un hater di Nizzi ma non apprezzandone granchè lo stile (che considera manierista) tende a non amare quasi nessuna delle sue opere e lo dice, con il massimo stile e con rispetto. Abbiamo poi quelli che, come me, amano molto lo stile di Nizzi (mi piacciono i dialoghi, appunto) ma sanno riconoscere benissimo quando l'autore cade nella mediocrità o peggio. In sostanza non sono un fan, non nego una predilizione per lo stile di questo autore, che molto spesso mi diverte moltissimo, ma posso tranquillamente criticarlo e dargli dei 4 o 5 nelle recensioni, così come posso dargli 10 se ritengo che se lo meriti. Diverso il caso di fans e haters. Costoro sono accecati dall'amore o dall'odio (fumettistico, mi auguro e sono sicuro non personale). Per il fan Nizzi merita voti alti anche nella peggiore delle storie e per l'hater è insopportabile persino nella tigre nera o nell'uomo con la frusta (e trova ogni pretesto. C'è un origlione che rovina una intera storia, piuttosto che uno spiegone su una storia che dura 5 albi). In questi casi c'è poco da fare. L'unica è non leggere o leggere e farsi una risata.
    1 point
  11. Tex non usa le manette. Tex non si fa sorprendere nel sonno da una mezza tacca di sceriffo, non resta due giorni a letto dopo una botta in testa. E' un Tex che puoi facilmente gabbare in qualsiasi momento, compresa la scena con il giudice Maddox che quasi riesce a scaricargli la derringer sotto il naso. E nel duello nella main street, subito dopo, Nolitta ci spiattella che Tex sfugge all'agguato solo grazie alla soffiata del messicano. E dell'origlione e spione che denuncia Andy non si preoccupa minimamente. Neanche davanti a decine di testimoni che ben conoscono il ragazzo e spendono parole in sua difesa lui fa una piega. Persino sulla tomba della vittima continua a nutrire dubbi sulla sua innocenza. Non è il fino conoscitore dell'animo umano che intuisce tutto di chi si trova davanti. Fino alla fine continua a sputare sentenze, di innocenza o colpevolezza, in base alle mosse che fa il giovane ricercato, che agisce solo per salvarsi la pelle. In un film come Death Hunt (Caccia selvaggia) il ruolo di Tex è interpretato da Lee Marvin e quello del fuggitivo da Charles Bronson. La giubba rossa Marvin, costretto a dargli la caccia, non gli dà tregua ma alla fine lo lascia andare dicendo alla giovane recluta (che lo aiuta nell'inseguimento) che tutto quello che ha fatto fino ad allora Bronson per salvarsi, l'avrebbe fatto lui stesso. Marvin è un militare e non può fare diversamente, però è anche un uomo che ragiona. Il Tex di Nolitta ha le mani libere ma per buona parte della storia è solo vigliaccamente vendicativo e soprattutto è un pessimo conoscitore di uomini. Pertanto questa è la storia di uno sfigato che Tex ha sulla coscienza. Invece di prendersela con Hewitt promettendo una sua futuraindagine per scoperchiare il pentolone del marcio e corrotto, la strada da prendere era quella di Amarillo, dove c'era un giovane di cui riabilitare la memoria. Niente, cialtrone anche in questo.
    1 point
  12. Tex giudica gli uomini e ci azzecca sempre. se pensa che il biondino è una vittima del sistema, lo lascia andare, anzi, va a cercare chi lo ha incolpato. se pensa che è un ruba galline da quattro soldi, gli fa fare un giro a pedate nel culo. se pensa che è un assassino, non lo scarrozza in giro, gli salda il conto, punto. Tex non va dal giudice. Il giudice è lui. Questo è Tex.
    1 point
  13. Veramente, non mi ricordo chi, ti ha citato tutta una sfilza di storie belle del periodo del quarto centinaio, compresi soprattutto diversi texoni. Il fatto che si tratti di poche storie belle lo dici tu, è una tua opinione, non condivisa da moltissima gente. Quanto alle storie brutte, penso che tutti qui dentro le conoscano bene e le sappiano valutare. Io ho dato 4 a una sua storia, quella di cane giallo, non più tardi di 2 giorni fa. Non siamo mica con l'anello al naso. Sei te che ti sei fissato che siamo tutti qui apposta per parlar bene di Nizzi, in modo indiscriminato. Si critica e si elogia a seconda della storia. Nè più ne meno.
    1 point
  14. Se ha edizioni di annata me li prendo io. E poi così il cesso rischia di intasarsi! Tex dimostra con i fatti di non essere razzista, ma quando dei singoli appartenenti a minoranze non si comportano bene si meritano quegli epiteti eccome, perché in un fumetto non si può dire loro di peggio! Il vocabolario di Bonelli era una cosa epica, ma bisogna tener conto che oggi ci si ispira alle sue storie e non si devono ricopiare fedelmente, altrimenti rischia di essere solo un'imitazione. Nel passato Tex che continuava ad arrotolarsi sigarette a me dava fastidio, anche perché in quel periodo cercavo di far smettere il mio vecchio, che mi diceva "ma se Tex fuma, perché io no?" e così mi toccava tacere!
    1 point
  15. Quindi dal vocabolario texiano eliminiamo: negro carboncino sacco di carbone testone incatramato palla di neve Limoncini musi gialli teste rosse musi rossi mangiatortillias..... ..e poi cosa abbiamo dimostrato? Che il Tex del 2020 è più sensibile verso le minoranze, e che li pesta e e li ammazza senza offenderli? Che il vecchio Tex era cattivo e razzista? Così un nuovo e sensibilissimo lettore colleziona solo i numeri recenti e butta nel cesso le storie di GLB.. Grazie, MA NO!
    1 point
  16. Bisogna adattarsi alla dignità. Il resto è decorazione.
    1 point
  17. "Expurgandus est sermo et adhibenda tamquam obrussa ratio, quae mutari non potest, nec utendum pravissima consuetudinis regula". (Marcus Tullius Cicero, Brutus, 258) Poi capisco che chi faccia un lavoro diverso dal mio debba per forza di cose adeguarsi allo Zeitgeist e non abbia le possibilità di forgiarsi da sé la lingua e imporla al proprio pubblico. I miei studenti si adeguano a imparare l'italiano in luogo della lingua deforme e imbastardita che adoperano quotidianamente; se i miei colleghi si lamentano che le circolari e i verbali che scrivo sono illeggibili a causa dei periodi lunghi quindici righe e dello stile mezzo boccacciano, mezzo da anonimo secentesco, mezzo da decreto legislativo luogotenenziale, io posso tranquillamente dar loro degli ignoranti; un lusso che in altri mestieri e contesti sarebbe impensabile. Quindi, se il giornalista ha a che fare con l'élite benpensante meneghina ecco che deve parlare dei nuovi Italiani di colore e dell'emergenza COVID, mentre io posso permettermi di parlare, assai più signorilmente, dei negri e del sinobacillo.
    1 point
  18. Stai mettendo insieme cose diverse. 1) Il "linguaggio colorito" di Tex. Quello va mantenuto, ma gli specifici epiteti no. Perchè ANCHE G.L.BONELLI LI CAMBIAVA. Nelle prime storie Tex diceva cose tipo "ti ammazzo come una vecchia cavalla", e a Mary Gold diceva "bella biondona" che oggi fa un po' ridere. Il non poter più usare "bella biondona" ha mai messo in crisi negli anni 70 G.L. Bonelli? Ma quando mai, di epiteti ne aveva un milione! Cosa importa non poterne più usare 2 o 3 perchè oggi offensivi? Ripeto, lo stesso GLBonelli ne ha abbandonati CENTINAIA nel corso degli anni perchè non più adatti ai tempi, insieme a cose tipo usare "giuoco" invece di "gioco". Semmai, visto che la FORZA di quei dialoghi Bonelliani era l'inventiva e la varietà, e la fantasia inesauribile... se vuoi omaggiarli dovresti cambiarli continuamente, invece di ripetere sempre ogni volta che incontra quelli del voodoo sempre le stesse frasi Chi li ha davvero TRADITI, quei dialoghi, non è chi magari vorrebbe riproporli eliminando un 2% ad essere esagerati degli epiteti, ma chi invece per ANNI ha continuato far dire a Tex sempre le stesse frassi, sempre "Tizzone D'inferno", sempre "vecchio cammello", sempre a mangiare sempre le stesse bistecche, facendo scordare che con G.L. Bonelli i due si chiamavano in modo più vario e ogni tanto cambiavano menù. In quel caso non si è trattato di togliere il 2% degli epiteti, ma di toglierne il 98%, lasciando solo il 2% usando sempre quelli. E dire che Tex di fronte ai cinesi dovrebbe dire SEMPRE, OGNI VOLTA "muso giallo" invece di "giuggiola", "pellegrino", "scarto di umanoide", "piccioncino", "beccaccino" "pezzo di imbecille", etc, mi pare segua questa strada: standardizzare i dialoghi di Tex rendendoli stantii e immutabili. (detto questo, per me è comunque sempre una scelta degli autori: se vogliono far dire a Tex "muso giallo" non mi scandalizzerò di certo, ma non mi scandalizzerò nemmeno se non lo fanno: la caratteristica distintiva di Tex è il modo di parlare, non le specifiche parole che usa di volta in volta) 2) Il fumo. Tex fumava una volta la pipa, una volta sigarette, una volta un narghilè, e una volta diceva di non fumare? C'era cioè, la varietà che c''era nel suo linguaggio? No, vero? Ecco, vedi che è una cosa diversa, e non ha senso accomunarla all'uso di "muso giallo"? Tex fuma, ha sempre fumato, e ha sempre fumato sigarette che si rollava da solo. Questo è un aspetto del personaggio che conosciamo, come il linguaggio vario e colorito che non ri riduceva a quattro frasi fisse.. Oggi c'è una fortissima pressione per far togliere i riferimenti alle sigarette nelle cose "per bambini", che come dicevo nel post precedente, purtroppo non sono considerate degne di essere difese dagli ottusi barbogi guardiani della "cultura alta". Lucky Luke si è visto cancellare le sigarette e mettere uno stelo d'erba in bocca. Specialmente negli USA, ormai l'isteria è tale da rappresentare un problema per ristampare fumetti dove i "buoni" fumano. (nota: io non fumo e mi dà fastidio chi fuma in mia presenza. Ricordo ancora i locali pieni di fumo e i vestiti come puzzavano quando tornavi a casa, un vero schifo, quindi sono sempre stato favorevole alle leggi contro il fumo REALE, quello che fa male alla salute. Ma io non ho mai tossito per una sigaretta fumata da Tex e non ho mai visto qualcuno tanto coglione da fumare perchè lo faceva Tex. Sono solo i censori quelli tanto pieni di sè e della loro boria da credere che tutti gli altri siano tanto cretini. Prendersela contro il fumo DISEGNATO è da coglioni) In questo clima culturale, capisco benissimo che gli autori minimizzino il fatto che Tex fuma, e non lo mettano più in copertina. Va bene, sono brutti momenti con tutti quei matti là fuori, mi basta che non mi mettano Tex che un giorno dica che non ha mai fumato e che non vadano a cancellare tutte le sigarette dalle vecchie tavole come hanno già cancellato tutti i vecchi "fumetti", poi non pretendo che si mettano a fare gli eroi contro tutti i mezzi d'informazione (?!) che si scaglierebbero contro di loro accusandoli di voler "far fumare i bambini" (quali bambini? Magari ci fossero bambini che leggono Tex...) 3) Tex "intoccabile"... non lo è mai stato. Non è mai esistito un "Tex ideale", fisso, immutabile, perfetto. Il Tex di G.L. Bonelli cambiava in continuazione, si evolveva con i tempi, cambiavano i modi di dire, cambiavano le avventure, cambiavano le rappresentazioni delle donne e degli indiani, etc (confronta la visione di Lylith e della sua importanza per Tex che si vede ne "il patto di Sangue" nel 1950, e la maniera in cui viene messa da parte in 2 righe di dialogo pochi mesi dopo, con la reazione di Tex alla sua morte nel flashback scritto nel 1969. Sono passati 19 anni, sia per Bonelli che nella società italiana, e si vedono tutti...) Tex nel 1948 è un vendicatore solitario, che fa dialoghi da maniacodepressivo sul fatto che la sua unica compagna deve essere la morte. Nel 1949 è nel servizio segreto dei rangers ma non lo deve sapere nessuno, e più tardi è un rivoluzionario messicano, nel 1950 si sposa, nel 1951 è vedovo e gira con un indiano tipo Lone Ranger, nel 1952 ha un figlio già grande e sono passati più di dieci anni, nel 1953 gli muore il suocero e diventa capo dei Navajos, intanto le storie diventano sempre più lunghe e articolate dalle storie iniziali di 3-4 albi a striscia si arrivano all'unica avventura da 24 albi della settima serie (serie rossa). il "quartetto" dei pards si forma tardissimo, molta gente non se lo ricorda o non se ne rende conto, ma ancora per anni si vede Tex girare da solo con kit o da solo con Tiger, passano anni prima che Carson si stabilisca nella riserva e diventi un membro fisso del gruppo. Non è che le modifiche al personaggio avvengano solo nei primi anni. Tex diventa agente indiano dei Navajos nel 1961! Viene svelato come fa ad avere tutti quei soldi (l'oro del Navajos) solo nel 1970! Anche come tipo di storie... sarebbe stata pensabile una storia come "diablero" nel 1950? Non parliamo poi della ret-con sulla guerra di Secessione (per forttuna non c'era ancora internet... ti immagini le reazioni? O le reazioni ad una storia dove Tex viene arrestato e sta in cella più albi, o una storia dove Tex si vede solo in flashback e appare in diretta solo nelle ultimissime pagine, in un albo per il resto completamente dedicato al suo nemico? Alla storia dove si traveste da marinaio? Alla storia ambientata nelle isole del pacifico? Alla storia dove non riesce a salvare Apache Kid? Quello che ha quasi FERMATO, per decenni, questa continua evoluzione... è stato la malattia e l'abbandono della serie di G.L.Bonelli. A quel punto Sergio Bonelli e Nizzi hanno cercato di "congelare" il personaggio, riproponendolo come in un loop come era al momento del creatore della serie, ma non ci sono riusciti. Se Bonelli proprio non riusciva a scrivere un Tex riconoscibile, Nizzi ci riusciva, ma a costo di un sacco di fatica e di frustrazioni, e congelandolo in ruoli, frasi, situazioni fisse che erano un continuo ripetersi di tormentoni. E nonostante tutto Tex ha continuato a cambiare (per me, fino all'arrivo di Boselli, in peggio) Che Tex si adatti ai tempi, è normale. È sempre accaduto in passato, e sempre accadrà. La domanda piuttosto è COME accadra: con un evoluzione che non snaturi il personaggio, o con stravolgimenti? Da parte di autori che vivono comunque in un mondo diverso da G.L.Bonelli, o da pressione esterne di orde di fanatici? Ecco, queste mi sembrano le questioni importanti per il futuro di Tex. Non una idealistica aderenza ad un favoleggiato "modello perfetto" che non è mai esistito...
    1 point
  19. Aspetta un secondo Diablero.. Quindi cambiamo il linguaggio di Tex a seconda delle persone che potrebbe offendere? E se accusano il nostro fumetto di istigare i giovani a bere e a fumare, "offesi" dal cattivo messaggio che potrebbe dare.. Togliamo a Tex anche sigaretta e alcool? No, un pezzo per volta , diventerebbe qualcosa di completamente diverso! Tex è mito e come tale deve rimanere intoccabile! Invece sono proprio sono una delle caratteristiche più importanti! Gli epiteti "razzisti"fanno parte del vocabolario texiano del maestro GLB.. Tex non ha mai usato mezze misure nell'insulto ai nemici bianchi, neri, rossi o gialli..
    1 point
  20. Troppe cose vengono affrontate in questo topic, troppe cose molto diverse fra di loro che vengono accomunate anche in tanti discorsi che si sentono. Ma far confusione fra cose diverse porta a...fare confusione fra cose diverse Prima di tutto, il mettere in uno stesso calderone OPERE DEL PASSATO e NUOVE OPERE è non solo una cosa confusionaria, ma un invereconda cazzata. Tutte le opere del passato, prima o poi, se sopravvivono al tempo, arrivano in un tempo non loro, dove possono essere travisate, interpretate diversamente (pensate solo al celebre caso di Huckleberry Finn, che quando fu scritto era un opera potentemente antirazzista, al punto da essere proibita in certe zone degli USA per questo, e che oggi per il fatto che contiene la parola "n****r, viene accusata di essere razzista e ci sono le petizioni per proibirla. Segno che imbecilli e censori esistono sempre, anche se cambiano casacca politica in base a come gira il vento. Quelli che vogliono censurare le vecchie opere oggi perché non sono abbastanza politicamente corrette, sono persone che se si trovassero in una società nazista, osannerebbero chi brucia i libri degli ebrei. L'appartenenza politica e gli alti valori morali sono una scusa, una casacca che si indossa per conformismo, ma il godere di avere il potere di proibire cose agli altri invece è una caratteristica personale molto più forte, una stronzaggine e un marciume di base che indossa panni etici per convenienza) Quindi, visto che ci saranno sempre persone che vorranno sbianchettare, censurare, cancellare opere di persone molto più grandi di loro, e ci saranno sempre moltissime persone che, per convenienza, per evitare grane, o per non rimetterci denaro, si piegheranno a questa prepotenza, bisogna che chi ha a cuore la storia e la cultura e non le vuole cancellate da "pensieri unici" stile 1984, difenda SEMPRE l'integrità delle opere passate, combattendo SEMPRE ogni censura di qualunque "braghettone" che nasconde i propri arrapamenti per il potere che vuole esercitare sugli altri dietro millantati alti ideali... Questo significa, sì, tollerare (senza strillare o avere crisi isteriche ridicole) che esistano ancora, e vengano pubblicate opere che contengono i valori dell'epoca in cui furono scritte. Se la società europea e statunitense del 1800 era estremamente razzista e sessista, le opere prodotte, anche da parte di persone che avevano le migliori intenzioni come Mark Twain, oggi presentano aspetti che appaiono razzisti? Esticazzi, è il nostro passato, volete cancellarlo e sostituire la Storia con delle belle favolette e raccontare nelle scuole che all'epoca bianchi e neri in coro ballavano e cantavano tutto il giorno in totale fratellanza? (a parte che trovo MOLTO più utile per combattere il razzismo leggere Huckleberry Finn in classe e poi magari discuterne, piuttosto che censurarlo fischiettando e facendo finta di niente...) Questo rispetto, non va portato solo alle grandi opere. Va portato anche alla narrativa "popolare". Anzi, SOPRATTUTTO alla narrativa popolare. Perchè Shakespeare è già "protetto" dalla sua fama, gli infoiati braghettoni non osano attaccarlo, così come non attaccano Dante anche se mette gli omosessuali all'inferno. Huckleberry Finn viene attaccato perchè il grosso pubblico lo considera un opera per ragazzi, e quindi è "meno protetta" dalle smanie delle scimmiette cancellatrici. Ma dove le scimmiette davvero si scatenano, è sulla narrativa "popolare", e sui fumetti, dove i "letterati" si voltano dall'altra parte, sdegnati, non volendosi "sporcare le mani" con quella "robaccia". Senza capire, quelle teste di legno snob e tonte, che la letteratura popolare è la vera voce dei tempi, l'anima di un popolo, e che sarebbe da salvaguardare anche più di opere che sono state celebrate e hanno vinto premi in quanto erano stati attenti a non offendere nessuno. (i promessi Sposi è scritto benissimo, ma non venitemi a dire che si studia nelle scuole solo per quello, e non per la morale cattolica di cui è impregnato...) Noi texiani questo problema lo conosciamo bene. Perchè oggi se ti vuoi leggere il Tex originale scritto da G.L. Bonelli devi spendere decine di migliaia di euro per comprare albi del 1948, o l'unica ristampa che per sbaglio gli uscì non censurata all'inizio per pochi albi negli anni 50. Da allora, o per paura dei preti e dei beghini, o per sembrare più "moderni", o per strane e assurde smanie e manie di raddrizzare cose che non erano storte, il Tex originale che lo possiamo al massimo sognare (o prendere in anastatica, con gli ovvi problemi di riproduzione delle tavole), mentre ristampa dopo ristampa non leggiamo i testi scritti da G.L. Bonelli, ma quelli riscritti da qualche anonima manina nelle varie redazioni Bonelli nel corso degli anni... Visto lo "storico" di una casa editrice che si è sempre costantemente calata le braghe (il duro comunicato ai tempi delle menate del Codacons su Tex che fuma mi aveva fatto per un attimo sperare che per una volta non si sarebbero inchinati, e invece...), l'avanzare del politicamente corretto mi spaventa (a mica solo per Tex... un orda di fanatici con un idea totalitaria di cosa deve essere consentito leggere, scrivere o pensare dovrebbe spaventare tutti, e infatti anche se vengono costantemente silenziati dai media, già molti pensatori progressisti di un tempo protestano e dicono che quello non è progresso ma un ritorno al passato. Con il rischio di avere reazioni paradossali tipo vedere Camille Paglia venire accusata di "antifemminismo"...). Temo di vedere in futuro i vecchi albi di Tex sbianchettati e ridisegnati e riscritti per l'ennesima volta, con tutte le "parolacce" cambiate, per non urtare la spiccata sensibilità delle scimmie urlatrici (che fiutato il sangue, subito dopo pretenderebbero che Tex la smetta di mangiare carne e andare a cavallo...) Il problema è che non si può fare un simile discorso di principio e senza sfumature per LE OPERE NUOVE CHE VENGONO REALIZZATE ADESSO. Perchè? Per quello che ho scritto prima. La narrativa "popolare" è SEMPRE legata ai tempi in cui viene realizzata e al "comune sentire". Un autore famosissimo e intoccabile nella sua torre d'avorio può fare un opera "politicamente scorretta", sarebbe attaccato tutti i giorni in TV, con dibattiti quotidiani, e venderebbe un casino. La cultura "popolare" non può permetterselo (non apertamente, almeno. Anche se poi da sempre le novità, le rivoluzioni, arrivano prima lì, dove le cose "eretiche" non vengono notate dai soloni, per arrivare solo dopo alla letteratura "alta"). Nessuno la difenderebbe in un dibattito in TV. Sarebbe attaccata da tutti, e invece per sopravvivere ha bisogno di poter arrivare a tutti, al maggior pubblico possibile, anche quello che si indigna. Inoltre, noi siamo colonizzati dagli USA. Inutile negarlo, è un dato di fatto, la cultura americana sta soppiantando in Italia quella italiana (andate a vedere quanti ragazzi oggi leggono Salgari o anche autori italiani più recenti, se non obbligati a scuola. E che tipo di film vedono, o che telefilm in TV...), e internet ha velocizzato tantissimo questo processo, facendoci parlare tutti i giorni in un ambiente dove la lingua franca è l'inglese. Lo stesso "Tex" è un frutto di questa colonizzazione: non solo è un eroe americano che agisce in america in un "genere" proveniente dagli USA, ma il suo creatore anche nel linguaggio era molto più legato agli autori americani che leggeva che non a quelli italiani..,. Sì, lo sappiamo che il termine "negro" (che veniva usato anche negli USA) non è altro che il termine spagnolo per "nero", e quindi corrisponde proprio al termine americano propagandato dal Politicamente Corretto, "black" (mentre invece "ni##er" era una parola inventata apposta per essere derisoria ed era nata come un insulto, e non ha una vera e propria traduzione italiana, in italiano si aggiungevano semplicemente aggettivi spregiativi senza creare parole nuove), ma NON HA LA MINIMA IMPORTANZA. Perchè, per quanto ci possa stare sulle scatole questo imperialismo culturale (a me sta, e parecchio), questo "fatto" interessa solo a pochi pignoli e a quelli che credono che il senso originale delle parole abbia la minima importanza. Invece purtroppo il senso delle parole cambia, con la società e le influenze, e la dominanza della cultura americana sulla nostra è tanto forte che il significato originario di "negro" è stato semplicemente buttato via dalla finestra, considerato molto meno importante del fatto che la parola SOMIGLIAVA ad una insultante parola americana. E quindi è diventato (e non da oggi, eh, sono anni ormai che è così) insultante anch'esso. E non solo per gli antirazzisti, eh, ma pure per i razzisti (che oggi vogliono poter continuare ad usare quella parola, ma si capisce benissimo che lo fanno perchè gli sembra di usare l'epiteto americano e non la traduzione di "nero"...) (è un processo comune a molte parole in origine "neutre" associate a cose che venivano denigrate prima con termini insultanti. Invece di diminuire l'insulto verso la vittima designata, la parola precedentemente "neutra"... diventa insultante a sua volta. Vedi per esempio "portatore di handicap" o "Extracomunitario", termini "politicamente corretti" imposti per evitare di usare precedenti insulti, che sono usati oggi molto spesso come insulti...) Onestamente, credo che se una parola un tempo "neutra" oggi è diventata un insulto... usarla OGGI equivale ad insultare. Ci sono ovviamente casi e casi, in una storia sul razzismo negli USA prima della guerra di secessione è strano che tutti quanti usino termini moderni e politicamente, corretti, la cosa fa ridere. Però allo stesso tempo, hai a che fare con orde di scombiccherati fanatici che girano in rete in cerca di qualcuno da linciare, perchè cercare guai? Si vede quindi la faticaccia che ha fatto borden per la storia su Lincoln, per mantenere a Tex il suo linguaggio "colorito" e non far vedere razzisti politicamente corretti, senza allo stesso tempo offendere nessuno. C'è riuscito? Ovviamente no, era una sfida impossibile, QUALCUNO CHE SI OFFENDE C'È SEMPRE, c'è un utente di Comicus che se l'è legata al dito e da mesi interviene in praticamente ogni discussione su Tex per criticare il fatto che UNA VOLTA, in quelle duecentocinquanta pagine, a borden è scappato di far dire a Tex "negro"... Però, a parte certi casi patologici... non si sono viste orde con i forconi, non c'è stata una raccolta di firme per cacciarlo da Tex, è riuscito comunque a non far arrabbiare QUASI nessuno senza per questo rendere le vicende una roba da teletubbies. Tex una volta usava epiteti come "cioccolatino" o "muso giallo" nelle sue storie? Beh, oggi non li può più usare. E no, non ci metto il "purtroppo". È solo un dato di fatto, i tempi cambiano, e se puoi evitare di offendere qualcuno (oggi che la popolazione asiatica o africana in Italia è indubbiamente molto maggiore che non ai tempi di G.L. Bonelli)... perchè volere offenderli lo stesso? Mi batterò SEMPRE perchè non li cancellino dalle vecchie storie, cancellando il passato, ma non mi pare una battaglia che valga la pena di essere combattuta riguardo alle storie nuove, oggi, sul "diritto di insultare oggi milioni di italiani" Vuol dire che Tex deve avere un linguaggio meno "colorito"? NO!!!! Tex può ancora usare milioni di epiteti, cosa gli vieta di chiamare i sicari cinesi "giuggiola" o "piccioncino"? Quanti ne usava G.L. Bonelli? Rinunciare a poche di quelle frasi non mi pare un gran sacrificio, se serve a non essere offensivi per le persone. ANCORA DIVERSO è il caso, per esempio, della violenza sugli animali. Tex non può più dare la caccia alle balene? Vabbè, se serve per evitare le folle di fanatici con i forconi, è meglio che da oggi in poi lasci stare le balene, non è un gran sacrificio. Ma a differenza del caso precedente... Tex a dare la caccia alle balene non offendeva nessuno. Fa solo vedere un attività che storicamente avveniva. Non bisogna far vedere le piantagioni di cotone con gli schiavi nelle storie in Virginia prima della secessione? Questo è, di nuovo, voler cancellare la storia. (confesso che all'epoca la caccia alla Balena presente in una storia di Nizzi mi disturbò, ma perchè non mi sembrava "da Tex". Non erano lì per cacciare Balene, e infatti se ricordo bene - non la rileggo da anni - la devono lasciare lì a metà caccia. uccidere un animale per nessun motivo, ecco, questo non era da Tex nemmeno allora...) Il problema nel caso degli animali temo sia più negli autori che nei lettori. Recentemente l'uscita di diverse storie con scene francamente ridicole a questo riguardo, a distanza ravvicinata l'una con l'altra, ha evidenziato questo aspetto che non era certo centrale. Prima, in un recente Color, c'è stata la storiella di Serra con Lupo de Lupis, il Lupo tanto buonino che grato perchè Tex non gli spara, poi va a salvarlo. il problema di questa storia non è che era animalista, è che era una storiella scema, senza un senso, e assolutamente non da Tex (troppi autori bonelliani invece di sognare di vendere un botto di copie sognano di scrivere come Berardi. Solo che non sono Berardi. Manco Berardi ormai è più quel Berardi...) Ancora più recentemente, Tiger che come San Francesco ammansisce un (cane) lupo addestrato ad uccidere... guardo la scena e mi chiedo "ma perchè?". Visto che non era essenziale mettere lì un cane, quella scena temo non fosse lì per gli animalisti fuori dalla redazione. Era per gli animalisti dentro la redazione. Che mi preoccupano un po' di più... (ma questo sarebbe un altro aspetto ancora: che vi dicevo, sono problemi diversi, che andrebbero discussi separatamente, fare un unico minestrone non porta a niente di utile...)
    1 point
  21. Vorrei fare qualche considerazione sul cosiddetto "superlavoro" di Nizzi che lo portò alla crisi... La crisi vera e propria avviene nel 1993, anche se già i primi segni di un "disamoramento" dell'autore per il personaggio per me erano già visibili da mesi. In quel periodo, non ci sono ancora Maxi, Color, romanzi, etc, c'è solo Tex e il Texone, quindi servono 1544 pagine ogni anno. (in media, 128 pagine al mese, 4 pagine circa al giorno non contando feste, ferie e malattia) Questa quantità di tavole è stata realizzata (ai testi) dal solo Nizzi nel 1988, 1990, e nel 1992 (Fino al 1987 almeno un terzo delle pagine sono di altri autori, Nizzi diventa in pratica l'unico autore solo nel 1988, ma nel 1989 e nel 1991 vengono pubblicate le ultime due storie di G.L.Bonelli, e nel 1993 va in crisi e Nolitta scrive metà delle tavole) Veniamo ad oggi (dati presi da DimeWeb). Nel 2019 sono state pubblicate 3730 pagine di Tex (molto più del doppio di quelle del 1993) in 33 albi (contro i 13 albi del 1993) Nel 2019 Mauro Boselli ha visto pubblicate 2590 pagine scritte da lui (1840 pagine di Tex, 564 pagine di Dampyr, le altre divise fra Deadwood Dick e le Storie). Va bene, Mauro è una vera "macchina da storie", allora guardiamo il secondo, Moreno Burattini, che ha pubblicato sempre nel 2019 un totale di 1791 pagine (quasi tutte su Zagor, più qualcuno su Tex) Va bene anche il fatto che per mille ragioni magari in un anno possono uscire anche storie sceneggiate in anni precedenti (come per esempio nel caso del Texone di Villa) e questo potrebbe essere un caso eccezionale. Allora andiamo a vedere i dati degli ultimi dieci anni, dal 2010 al 2019 compresi. Boselli negli ultimi dieci hanno ha sceneggiato 18715 pagine, cioè una media di 1872 pagine all'anno (questo, oltre a lavorare in redazione come curatore di Tex e Dampyr... viene il dubbio che si sia fatto spiegare da Martin Mystere l'ubicazione di Tempo Zero...) Torniamo un attimo indietro: quante pagine di Tex ha sceneggiato Nizzi nei dieci anni che lo hanno portato alla crisi? Ecco qua anni per anno: 1984 500 pagine 1985 744 pagine 1986 1012 pagine 1987 1052 pagine 1988 1544 pagine 1989 1389 pagine 1990 1544 pagine 1991 1434 pagine 1992 1544 pagine 1993 958 pagine totale in 10 anni: 11721 pagine Sono tante, certo, oltre mille pagine all'anno con punte di millecinquecento... ma cosa dovrebbe dire Boselli che in dieci anni ne ha sceneggiate 18715, cioè quasi il doppio? E se andiamo a vedere altri sceneggiatori Bonelli, vediamo che negli ultimi 10 anni Moreno Burattini ha sceneggiato per Bonelli 9947 tavole (e nel frattempo ha scritto pure non so quante centinaia di post nei suoi due blog, due raccolti di racconti, un libro di aforismi, storie varie per altri editore, etc.), Stefano Vietti ne ha scritte 9544 e non mi risulta che nessuno dei due abbia dato segnali di disagio o di crolli. Addirittura Ruju ha scritto 9494 tavole! (mi raccomando borden, tienilo d'occhio, che non vada in crisi...) Ma volete vedere il dato davvero significativo? Ecco le pagine sceneggiate da Nizzi in anni più recenti, post-crisi... 2000 1104 pagine 2001 1214 pagine 2002 1565 pagine 2003 1768 pagine (il suo record!) 2004 994 pagine 2005 1434 pagine 2006 1540 pagine Sì, (a causa dell'aumento di produzione di albi di Tex avvenuto negli anni), nel periodo in cui era "affiancato" da Boselli e quindi "non era più sotto pressione"... Nizzi sceneggiava più tavole di quelle che sceneggiava prima della crisi! Quindi, in conclusione, cosa vediamo? Vediamo che Nizzi produceva sì tante pagine di Tex, ma non un numero tanto fuori dal mondo... Boselli lo supera abbondantemente, e tanti altri sceneggiatori Bonelli ci vanno molto vicini (Burattini per me se calcoliamo anche tutte le cose che fa extra bonelli scrive di più, e fa pure il curatore di Zagor, mentre Nizzi non è mai stato curatore di Tex e lavorava da casa) e se non ci arrivano spesso non è perchè non ce la facciano fisicamente, ma semplicemente perchè le testate su cui lavorano hanno quel numero di pagine ogni anni e stop. Oltretutto, dopo la crisi per diversi anni Nizzi ha SUPERATO quella produzione (con gli effetti che tutti abbiamo potuto vedere sulla qualità, certo, ma... poteva pure farne di meno, ormai non era più l'unico sceneggiatore) Quindi, per me parlare di "superlavoro al di là di ogni limite" è perlomeno esagerato. La produzione di pagine per Tex era alta, ma non impossibile (per fare un altro nome, G.L. Bonelli a quasi 70 anni anni ha prodotto da solo, dal 1969 al 1975 quando la salute l'ha mollato, 1320 pagine all'anno fisse, e con che qualità! (praticamente, rispetto a Nizzi gli mancava solo il Texone, ma Nizzi non ha dovuto tenere quella quantità per sette anni, nei sette anni pre-crisi anche togliendo il 1993 ha una media di 1215 pagine all'anno, cento pagine all'anno di meno di GLBonelli. Queste sono le cifre, inoppugnabili. Di qui in poi ci sono le mie considerazioni personali, opinabili come sempre. Per me non sono state le pagine a far "sbroccare" Nizzi. Sono state quelle pagine associate alla fatica di farle,e non parlo solo della fatica di sceneggiare (che quella ce l'hanno tutti gli sceneggiatori), parlo della fatica di adattarsi ad un personaggio che non gli piaceva e a uno stile non suo. Si fa presto a parlare di "professionisti" e a dire che un bravo autore può scrivere tutto... ma non è vero. Boselli era un lettore di Tex, Tex gli piace ed è riuscito negli anni a renderlo ancor più "suo", per questo ne sceneggia 1840 pagine in un anno (oltre a quelle di Dampyr) senza sbroccare. Non parliamo poi di G.L.Bonelli che aveva creato il personaggio e si identificava con lui, e quindi sceneggiava "in scioltezza" 1320 pagine all'anno senza problemi. Vediamo invece come un autore in altri ambiti e con altri personaggi bravissimo, tanto da aver segnato la storia del fumetto italiano, come Nolitta... e su Tex non ce la fa, alterna storie belle ma che con Tex non hanno niente a che fare (come il Giudice Maddox) ad altre dove pare scrivere una parodia di Tex (il segno di cruzado per esempio, o la storia del Cheyenne Club) Nizzi temo che rispetto a Tex fosse come Nolitta, Tex non gli piaceva, non lo leggeva da "semplice lettore" preferendogli altri personaggi. Non gli piacevano le storie di G.L. Bonelli, da lettore le evitava e ne aveva lette pochissime! Quando lo mettono a scrivere su Tex, che fa? Da vero professionista, si legge un sacco di numeri arretrati (borden potrà confermare come questa cosa sia davvero il segno di serietà professionale, molti sceneggiatori o anche curatori non lo fanno quando scrivono per un personaggio), si SEGNA un tot di frasi fatte (certi "tormentoni" Texiani tipo le patatine fritte in realtà sono "tormentoni Nizziani"... GLBonelli era un vulcano di idee e di trovate, il linguaggio che i pard usano è estremamente vario, è che da lì Nizzi si è scelto le 3-4 espressioni più comuni o che gli piacevano tipo "tizzone d'inferno" e poi HA USATO SOLO QUELLE per decine e decine di storie, andando "a pappagallo" Ma è uno sforzo infame, una gran fatica, "scrivere come un altro autore" (e infatti dopo poco le sue peculiarità spuntano fuori, nonostante tutti i suoi sforzi), aggiungici la frustrazione prima del non poter firmare le storie, poi del fatto che Bonelli (secondo lui) gli cassava tutte le buone idee e lo "costringeva" a scrivere storie che non lo appassionavano... È per questo che Nizzi è sbroccato. Perchè per scrivere Tex come lo scriveva all'inizio, doveva fare una gran fatica, per un personaggio che non gli piaceva e per cui non aveva alcun attaccamento. Non `e stato il numero di pagine. Forse anche se Nolitta avesse scritto qualche storia o avessero fatto entrare prima borden, sarebbe sbroccato lo stesso. Perchè dopo la crisi invece riesce a scrivere anche più pagine, senza altri problemi e senza andare in crisi, per altri vent'anni? Ovvio. Perchè quella fatica, quello sforzo, non li fa più. Non fa più nulla per mascherare quello che pensa di Tex e non ci prova nemmeno a fare storie alla GLBonelli, tanto sa che gli basta riempire pagine con bistecche e patatine, far dire ai pards "tizzone d'inferno" e "vecchio cammello" ogni pagina, e ci sono dei lettori che sono già contentissimi così, e non occorre nemmeno sforzarsi per creare misteri, ci piazzi un origlione subito che svela tutto una volta, la fai raccontare da Tex a quello scemo di Carson una seconda volta e alla fine la fai rispiegare di nuovo dai pards allo sceriffo per la terza volta, fra questo e le patatine sono cinquanta pagine riempire ad albo, facile così arrivare alle 1768 pagine all'anno post-crisi...
    1 point
  22. il politicamente corretto e' nato per difendere i diritti di coloro i cui diritti sono sempre stati calpestati dalle prese in giro e dalle generalizzazioni non che questo c' entri con Tex, ma per dire che il politicamente corretto e' una cosa positiva
    0 points
  23. Non dirmi. Non avevo mai fatto caso che quando scrivo articoli scientifici per riviste di filologia: adopero una lingua diversa rispetto a quando scrivo racconti: Chi l'avrebbe mai detto? Ad ogni modo vi ringrazio perché, grazie alle varie discussioni sulla parola "negro", la mia vita è cambiata. D'ora in poi la smetterò di ascoltare canzoni offensive e discriminatorie: https://www.youtube.com/watch?v=pRz9QT54Uec E ascolterò solo canzoni che propongono una terminologia rispettosa e corretta: https://www.youtube.com/watch?v=Haha7isr7XY A chi l'antirazzismo? A NOI!
    0 points
  24. permettimi di non essere d' accordo le caratteristiche importanti sono ben altre scusa Virgin, ma indipendenyemente dal mestiere bisogna adattarsi ai cambiamenti
    0 points
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.