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TWF - Tex Willer Forum

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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 15/05/2022 in tutte le sezioni

  1. Ma infatti... Io ne ricordo molte di storie - non solo di GL Bonelli - in cui non ci viene detto perché Tex o i quattro pards sono in un determinato posto, o magari viene fornita una spiegazione che è talmente vaga da risultare totalmente insignificante. Se qui ci fosse stata una didascalia iniziale con scritto: "Tex, di ritorno da Washington dove si era recato per i problemi tal dei tali...." avrebbe cambiato qualcosa? Avrebbe migliorato la storia? Direi di no. E soprattutto: Discorso analogo per le coincidenze. Accadono nella metà delle storie di Tex (e non solo di Tex): Tex passa casualmente in una vallata dove casualmente c'è un misterioso scimmione che taglia le teste. Tex a cavallo trova lungo la strada un ferito che casualmente prima di morire gli dice qualcosa e Tex lo vendicherà. I pards attraversano le montagne e trovano casualmente un indiano morto che casualmente fa loro scoprire una tribù che viene affamata dall'agente indiano. All'uscita di un ristorante di San Francisco casualmente assistono a un tentativo di omicidio con un laccio nero, compiuto da un cinese. Carson va casualmente da un barbiere a Tucson e casualmente incontra un vecchio membro della banda degli Innocenti che si sta facendo la barba, ecc. ecc. Le storie di Tex - e di avventura - iniziano quasi sempre così, per un incontro strano e casuale. Solo Nizzi sostiene che le storie di GL Bonelli hanno sempre uno schema fisso che prevede come inizio un incarico ricevuto da qualcuno, uno sceriffo o un soldato, che chiede l'aiuto di Tex per qualcosa, ma non è proprio così. GLB non è intoccabile, e mi sembra che qui nessuno lo pensi - basta leggersi i topic di molte delle sue ultime storie, diciamo post 250, piuttosto critici - però se questi sono da considerarsi errori di sceneggiatura... Boh!... A me non pare. Comunque la migliore storia di Tex sul razzismo non l'ha scritta né GL Bonelli, né Nizzi, secondo me, ma Boselli con "Jethro".
    2 points
  2. La spiegazione logica banalissima è "nel west si viaggia a cavallo". Tex non prende l'aereo, se deve andare Dall'Arizona al Texas, si trova a passare due volte "per nessun motivo" dal New Mexico, con i lettori sospettosi che si chiedono per qualche importantissimo motivo non si è teletrasportato... (e aggiungo che l'idea che Tex debba andare a raccontare i fatti suoi in tutti i paesi di passaggio, spiegando perchè è uscito di casa, mi ha subito ricordato questa immortale scena...
    2 points
  3. Sono visioni diverse del personaggio. Il Tex di GL Bonelli non era capace di stare fermo. Era sempre in giro (pensando poi a quanti amici aveva in giro, e quani torti da raddrizzare...). Il suocero Freccia Rossa glielo dice pure, ad un certo punto, che ha capito che la vita familiare nella riserva non fa per lui. Il Tex di Nolitta quando El Muerto ferisce Tiger e ruba il cibo dei Navajos, non si muove, ci deve pensare, e dice espressamente che lui prima di muoversi da casa deve pensare, riflettere, ragionarci su, etc. Il Tex di Nizzi è pure peggio. Praticamente in ogni avventura viene forzato da un suo superiore a muovere le chiappe, ma se fosse solo per lui alzerebbe il culo solo per andare nella città più vicina a mangiare bistecche e patatine. Se vedi il Tex di GL Bonelli in giro, non ti meravigli e non hai bisogno di alcuna spiegazione. Semmai, ti chiedi cosa gli è successo se lo vedi fermo al villaggio (notare quante volte in quelle storie qualcuno lo cerca al villaggio e lui è sempre in giro a caccia di qualche puma...) Se vedi il Tex di Nizzi, è chiaro che si deve essere smosso qualche pezzo grosso che l'ha obbligato, quindi sì, conviene andare a chiedergli perchè si sta allontanando dalle sue amate patatine, e ascoltare le sue immancabili geremiadi sul fatto che non vorrebbe, ma deve, o è un generale, o uno che gli ha fatto dei favori e di cui è debitore, etc... Ed è quindi chiaro che essendo questa una storia di GL Bonelli, si comporta da Tex, e non c'è da meravigliarsi se è in giro. Ed è assurdo farsi le domande che ci ha abituato a farci Nizzi ("come sono riusciti a fargli alzare il xxxx?"), visto che all'epoca Nizzi manco era arrivato alla Bonelli...
    2 points
  4. Qualcuno ha detto che una morte eccellente potrebbe essere quella di un personaggio della palestra Hercules. Sono contrarissimo perché un abominio alla morale. Quella é una allegra combriccola che va in giro a scazzottare bonariamente, mai una pistola in mano, solo carezze in un pugno. Sarebbe come far morire Bud/Bambino oppure Obelix. Né sarebbe divertente vedere che quelli distruggono un locale per vendicare la morte di un loro amico, perché appunto non sarebbe una goliardata, peraltro assolutamente insufficiente e inadeguata come vendetta visto che quelli già distruggono locali per molto meno.
    2 points
  5. Cioè, davvero a qualcuno frega qualcosa?
    2 points
  6. Diableruccio (permettimi di chiamarti così per ricambiare il fatto che mi hai chiamato "gioia", ma essendo etero preferirei che mi chiamasse così una bella donna, ma apprezzo l'affettuoso sarcasmo) se tu pensi che io sia un difensore a oltranza di Nizzi e mi tiri in mezzo a questa interminabile crociata, lasciati dire che caschi male e presumo non hai mai letto i miei commenti in più di tre anni di permanenza in forum . Son cresciuto con Nizzi, è vero, come è vero che mi sono definito un suo fan, ma così come l'ho elogiato dove ritenevo che meritasse di esserlo, non mi sono tirato indietro a criticarlo (anche duramente) quando mi ha fatto cascare le braccia. Prova il contrario se ci riesci. Oltretutto, non ho mai mancato di rispetto a Bonelli, poichè un lettore di Tex mai potrebbe farlo Non mi metto anch'io a fare il giochino di postare vecchi miei interventi, cercateli se ti va, in fondo non devo dimostrare nulla a nessuno quando si tratta del mio pensiero, però questa cosa ci premevo a specificarla, poichè ho l'impressione che ci sia la tendenza di gettare tutti dentro lo stesso calderone con troppa facilità. Personalmente di difendere Nizzi a me importa una cippa, quindi quale lagne e lagne da parte mia. Il senso della mia frase "incriminata" da te estrapolata non era mirato a fare presunti paragoni fra Bonelli e i suoi successori, ma per chiarire il mio punto di vista che così come critichiamo aspetti di Ruju, Faraci, Nolitta, Nizzi e Boselli (in rigoroso ordine di citazione) ci può stare farlo pure con l'immenso Bonelli se lo riteniamo opportuno. Se mi sono espresso male, mi scuso, in caso contrario, pensala come vuoi, figurati, ma evita di etichettarmi per favore. Ti stimo, trovo stimolante leggere i tuoi interventi, ma così come rispetto gli altri utenti, gradirei che un minimo mi fosse portato pure a me.
    1 point
  7. D'accordo con te. Il titolo equivalente, se vogliamo rimanere sul soggetto, potrebbe peró essere: "Il trionfo del male". Oppure, alludendo al coronamento della "carriera" di Mefisto che, finalmente morto per davvero, si congiunge a quell'inferno finora a lui precluso: "Il trionfo della morte", un titolo che richiama un tema tipico tardo-medievale raffigurato in molti affreschi (come la ricorrente "danza macabra").
    1 point
  8. Insomma, visto che il 70% (ad essere buoni) delle storie di Nizzi ha clamorosi errori di sceneggiatura del tipo "Tex rifiuta di seguire le tracce di Mefisto in fuga che ha meno di 5 minuti di vantaggio" oppure "Tex si fa migliaia di KM per impedire che una precisa notte in un preciso punto una nave venga assalita (e guardando la mappa, all'andata e al ritorno forse ha attraversato "per caso" Utah o Colorado, e uno fra Wyoming, Oregon e Idaho, e forse Montana e Washington. A meno che non sia partito per nave e allora è passato "per caso" in California e forse anche nel Nevada...), e poi quella notte tutti vanno tranquillamente a ronfare disarmati... ...allora per "dimostrare di non essere prevenuti" SI DEVE trovare qualche scusa ridicola per dire la stessa cosa di GL Bonelli! La critica, quella sensata, non funziona così. Se dico qualcosa di Michelangelo poi non sei obbligato a trovare qualche scusa del cavolo per dire le stesse identiche cose di chiunque altro. Questa non e critica, è tifo calcistico. E magari voglia di "vendicarsi" di un autore oggettivamente più bravo di quello per cui si tifa... La prontezza diciamo... "molto sospetta" con cui di fronte alla smontatura di critiche assurde si grida subito al "ah, se lo faceva Nizzi" per me dimostra al di la di ogni dubbio che questa è la motivazione dietro certi post. A qualunque osservatore obbiettivo non accecato dal tifo, appare ovvio che, se Nizzi avesse scritto come GL Bonelli... semplicemente non sarebbe stato criticato per tutte le boiate che ha scritto. (perché non le avrebbe scritte) Mi sembra di vedere un mio vecchio compagno di classe che alle superiori pretendeva di avere il mio stesso voto perché (e lo diceva tranquillamente al professore) aveva copiato il mio (era vero, lasciavo copiare tutti...), il prof gli ha fatto notare dove aveva sbagliato a copiare e i compiti erano differenti, e ha concluso "anche a copiare bisogna essere capaci". Ecco, ai fan di Nizzi: rassegnatevi, anche a copiare bisogna essere capaci. E quindi, anche se anche lui dice che ha "copiato GL Bonelli" (ma poi aggiunge con la consueta modestia che lui l'ha persino "migliorato"), non e che solo per questo dobbiamo dargli lo stesso voto, indipendentemente da quanto sia stato bravo o meno... Se uno fa una critica SENSATA. "il fatto che Tex all'inizio non ci spieghi per filo e per segno dove cavolo era andato e a fare cosa per trovarsi poi nel viaggio di ritorno a trovarsi a passare di lì" NON È una critica sensata. E sempre riguardo alla critica e alla strana idea che alcuni hanno di essa ("tutti gli autori devono essere criticati per le stesse cose indipendentemente dalla loro qualità!!"), SE POSTI IN UN FORUM, SEI UN AUTORE CHE HA SCRITTO QUALCOSA, e quindi SEI CRITICABILE COME OGNI ALTRO AUTORE. Quindi, cosa si fa, si pretende per "certi autori" (chi posta critiche poco sensate nel forum) un "trattamento di favore" rispetto a Nizzi e a GL Bonelli? O per dirla con parole loro... "Cosa avresti detto se invece di scriverla il forumista X, questa cosa l'avrebbe scritta Nizzi?" Dici bene quindi, "Non esistono autori intoccabili ". Nemmeno fra chi posta commenti nel forum.
    1 point
  9. Nessun prezzo da pagare soprattutto perché non ci sarà vittoria finale. Ci sarà invece il trionfo di Mefisto. Un trionfo particolare che non sarà sconfitta per i pard. Ma non fatemi parlare, ho già detto troppo.
    1 point
  10. Premetto che a me questa storia è piuttosto piaciuta, come si vede dalla mia rece più su, però non è che se uno fa una critica a GLB debba essere messo in croce. Non esistono autori intoccabili e altri pungiball. E nemmeno se si fa una critica a una storia o a una situazione significa che si consideri un pessimo scrittore il tale sceneggiatore. GLB è il creatore di Tex e ha fatto immensi capolavori, ma anche discrete cagate. Come un pò tutti, del resto. Qua, certe trovate e certi clichè ci stanno anche. Ma si può anche capire che qualcuno si ponga il problema.
    1 point
  11. Tex è in Tennessee, se non ricordo male, perché deve incontrarsi con Kit Carson ma non è importante. Ci sono diverse storie che iniziano in un qualche luogo e non ci siamo mai chiesti perché Tex passasse proprio di lì., quindi non lo ritengo importante. Inoltre non è che il Tennessee sia tanto lontano dal Texas sapete? Ci confina e più di metà dei primi Texani sono emigrati proprio da lì, compreso l'eroe nazionale Sam Houston. Dal Tennessee venivano anche Davy Crockett ed i suoi volontari morti ad Alamo. Insomma, non è mica poi così strano che un texano si trovi in Tennessee e nemmeno che un nativo del Tennessee come Boone si sia ritrovato in gioventù a fare il ranger nel Texas per poi tornare a casa quando ne ha avuto abbastanza. Ed arriviamo ai lamenti per l'incredibile coincidenza che la piantagione dove Tex si ferma appartenga proprio ad un suo vecchio amico. Ho perso il conto di quante volte incredibili coincidenze del genere si sono verificati nei 208 numeri precedenti. In letteratura questo genere di coincidenze è spesso il motore della vicenda, Prendiamo "Tarzan delle Scimmie". Senza la coincidenza del naufragio proprio nei pressi della capanna costruita dal padre di Tarzan Jane Porter non lo avrebbe mai conosciuto e, coincidenza nella coincidenza, chi è l'accompagnatore ed aspirante marito di Jane? Nientemeno che William Clayton, inconsapevole cugino di Tarzan stesso. Questo, suppongo, secondo qualcuno forse farebbe di Burroughs un cattivo scrittore.
    1 point
  12. Mah, onestamente tutte le volte che Tex è da qualche parte e non viene data precisa spiegazione al riguardo io poi dormo lo stesso. Sì, spesso GLB nei dialoghi iniziali dava una spiegazione, ma considerata la natura vagabonda di Tex ciò non vuol dire che essa non possa anche essere taciuta, come in questo caso.
    1 point
  13. Condivido con voi, sperando vi possa sempre far piacere, un mio recente disegno/studio, dedicato stavolta al giovane Tex in compagnia della sua compagna di ventura Tesah. Un saluto a tutti i pards del forum!
    1 point
  14. Veniamo, finalmente al commento a questa storia che si può solo definire con un aggettivo: mitica. Anche se non la metter? di certo tra le migliori dieci di Tex o del solo GLB, ha un'importanza senza paragoni perchè è qui che Tex trova una moglie e, di fatto, una casa. Qui si forgia il suo legame con i Navajos che lo porter? addirittura a diventarne il capo. Certo, la cosa non avviene esattamente secondo i canoni di un buon corteggiamento, ma quel che importa è il risultato no?Quanto alla storia, c'è poco da dire: mitica, per l'appunto, come quasi tutte quelle di quel periodo. Innanzitutto si segnala per la sua lunghezza, ben 22 albetti settimanali a striscia, pari a 213 pagine e una striscia, ovvero quasi due albi moderni, cosa decisamente insolita per quel periodo. Praticamente la più lunga storia di Tex fino ad allora. Bonelli mette molta carne al fuoco e la cucina molto bene, direi. Abbiamo un p? di tutto: gli indiani in rivolta, la banda di fuorilegge che fomenta la rivolta stessa, la cricca che tiene in pugno la città, sceriffi e funzionari corrotti, l'innocente ingiustamente perseguitato e perfino il giustiziere mascherato. Non parliamo poi dell'estrema varietà di scenari divisi abbastanza equamente tra cittadine violente e spazi aperti. Quasi una summa del cosiddetto canone bonelliano, allora in via di formazione. Veniamo ora ad un po' di osservazioni:1) A suo tempo ci fu (sul Forum di TWO) chi storse il naso di fronte alla rapidit? con cui si svolsero le cose ed alla credibilit? del susseguente innamoramento di Tex. Ci fu anche, peraltro, chi defin°, Llilyth una sciacquetta, priva della sensualit? e del carisma di una Tesah o di una Lupe Velasco. Non dico che in critiche del genere non ci fosse un minimo di fondamento ma giusto un minimo. Per chiarire il mio pensiero non credo di aver di meglio che riportare alla lettera quello che ritengo un dialogo da non sottovalutare (Lo trovate a pag. 83 del n° 7). Tex si congeda da Lilyth dopo la cerimonia e dopo aver convinto Freccia Rossa ad una tregua e si prepara a proseguire le sue indagini a Durango. monta a cavallo e lei gli chiede: "Tornerai Tex?" E lui risponde: "Torner? Lilyth, e non solo per seppellire per sempre la scure di guerra!" Già da queste parole si capisce secondo me che Tex non prende il suo impegno alla leggera. Nessuno, nemmeno la stessa Lilyth, se la prenderebbe con lui se dimenticasse questo matrimonio forzato che chiunque considererebbe non valido a causa della costrizione, ma questo non è lo stile di Tex. Nel periodo in cui Tex si rifugia dai Navajos poi è chiarissimo che le cose si sono evolute, che il legame è divenuto reale, basta vedere come Tex reagisce al rapimento, a tutto il suo atteggiamento nei confronti di Lilyth nel resto della storia. Certo, questa evoluzione non ci viene mostrata nei dettagli, Bonelli padre non era il tipo da perdere tempo in romanticherie. Anche se avesse avuto a disposizione tutte le pagine del formato moderno, secondo me, non avrebbe agito molto diversamente. Ciò che conta è che il legame tra i due ora esiste, il matrimonio di convenienza è divenuto un vero matrimonio. Tex ha incontrato la sola donna che potrebbe fargli abbandonare una vita vagabonda ed anche dopo la sua morte Tex ha comunque trovato quello che gli è mancato da quando ha lasciato il ranch paterno: una casa. Non è una cosa da poco. 2) A dire il vero, Tex trova anche un cane. Si chiama Satan e glielo regala Lilyth durante il ?periodo Aquila della Notte?. Probabilmente è una citazione del cane dell'Uomo Mascherato, che si chiama Diavolo. Onestamente non c'era molto spazio per lui nelle storie di Tex, che non poteva certo andarsene in giro per il west con un cane al seguito. Ecco quindi Satan scomparire quasi subito. Almeno però Bonelli se lo ricorda facendolo ululare fuori dalla capanna della morente Lilyth ne "Il giuramento" (e Civitelli non dimentica di farlo vedere al villaggio Navajo in ?Sul sentiero dei ricordi?).3) Ritornando a Lilyth ed al suo rapporto con Tex ecco un altro pezzo di dialogo interessante: a Kit Carson sorpreso di trovarlo sposato, Tex risponde: "Avevo già il cerchio della morte tracciato sul petto, e ho pensato che al governo sarebbe stato più utile un ranger sposato, MA VIVO, che uno scapolo morto." . In effetti, se anche voi foste costretti a scegliere tra il morire crivellati di frecce e spesare la bellissima figlia del capo, cosa scegliereste? 4) Incongruenze? In quei tempi eroici di mancanza di documentazioni gli indiani hanno tutti le piume in testa, i villaggi sono tutti composti da tepee e c'è quasi sempre un totem. Questa storia non fa eccezione. Freccia Rossa, capo dei Navajos, popolo affine etnicamente e culturalmente agli Apaches (il nome completo dei Navajos o Navahos dato loro dai loro avversari era: ?Apachu de Navaho?, che voleva dire: ?Nemici dei o dai campi coltivati? indicando che tra una scorreria e l'altra coltivavano la terra ed allevavano le pecore. Loro stessi si chiamavano semplicemente Dineh, ovvero: il Popolo?) porta in testa un copricapo di piume più adatto al capo dei Lakota Nuvola Rossa. Volendo c'è un modo per sanare questa incongruenza: lo stesso Freccia Rossa nel n° 10 ricorda di aver ricevuto diversi anni prima la mitica fascia di Wampum da un capo dei Dakotas durante un suo viaggio al nord. In quell'occasione potrebbe aver ricevuto in dono un bel casco di piume che da allora ha portato orgogliosamente anche se non era nel costume della sua gente farlo. 5) Storia memorabile anche per la varietà di personaggi che mette in campo. Mi preme ricordare la vecchia Bessie, tanto cattiva e furba quanto grassa (ed era molto grassa laughing).6) Tex si ritrova ancora una volta incastrato per un omicidio non commesso (e siamo alla terza volta in 13 storie, se non vado errato) e torna ad essere, sia pure per poco, un fuorilegge. Per continuare le sue indagini si inventa il personaggio del Cavaliere Nero che i Navajos battezzeranno col nome di Aquila della Notte con cui da allora in poi Tex sarà conosciuto tra gli Indiani. Qui GLB si diverte a citare i classici giustizieri mascherati del romanzo d'appendice.7) Primo esempio di tentata applicazione di quella che i messicani chiamano: ?Ley de Fuga? su Tex. Lo sceriffo corrotto di Durango finge di voler far fuggire Tex, ma in realtà è solo un piano per farlo fuori. Tex non ci casca ed è lo stesso sceriffo a morire per mano dei suoi al posto di Tex. A quei tempi erano pochi gli sceriffi a cui non portava male incontrare Tex. 8) Appaiono Brennan & Teller, ma sono solo due figure di secondo piano, fornitori di armi alla banda di Bessie e Jerry Stone. Nessuno all'epoca, nemmeno lo sceneggiatore, immaginava il ruolo e l'importanza che avrebbero avuto in futuro per i lettori texiani.9) Ritorna Kit Carson, stavolta con un look un po' diverso: capelli più lunghi ed giacca anch?essa più lunga e portata fuori dai pantaloni. Non cambia però il suo atteggiamento su Tex: ancora una volta è convinto della sua innocenza. Dopo un divertente siparietto con Marshall il vecchio Kit si mette sulle tracce di Tex ed ancora una volta non esita a schierarsi al suo fianco.10) Vorrei segnalare che proprio in questa storia c'è una scena che io mi diverto a citare spesso, paragonando quel Tex allo svelto slaccia cinturoni di certe storie più recenti. Interrogato da uno sceriffo che gli chiede: "Chi siete?" Tex risponde: "Siccome ho la memoria molto labile, ho fatto incidere il mio nome nella canna della pistola... perciò se proprio volete leggerlo... ditelo chiaro e tondo. Io farà uscire il proiettile che c'è in canna e voi... " Inutile dire che lo sceriffo si ritira borbottando.11)Il finale, poi, merita una citazione a parte: Tex e Carson soli contro un intero paese o quasi e da soli riescono a tenerli in scacco tutti in una memorabile battaglia in cui l'arrivo dei nostri, rappresentati dai Navajos, non stona affatto. Siamo ben lontani dai due vecchietti timorosi di affrontare anche una dozzina di avversari visti in certe storie più recenti.12)Dopo aver sistemato Brennan e Teller (i soli che sopravvivono di tutta l'organizzazione e mal gliene incoglier? a Tex), Tex si dimette ancora una volta dal corpo dei Rangers. Non disdegner? di collaborare ancora con loro, ma dovremo aspettare il n° 17 per vederlo pienamente reintegrato.13) Parlando dei disegni, siamo nella classica media del periodo: tratto essenziale e sfondi ridotti al minimo. Del resto, le scadenze erano sempre incombenti. Galleppini riesce comunque a fare un lavoro all'altezza della sua fama, aiutato, dalle chine di Mario Uggeri . Quando poi, nella seconda parte si trova a cedere le matite a Guido Zamperoni, sono le sue chine a mantenere comunque l'unit? stilistica della storia e se certo la differenza è notata dall'occhio più o meno esperto, specialmente per le pose dei personaggi, il risultato resta piacevole. La mano di Zamperoni (che comincia il suo lavoro dall'albo a striscia n° 43, ovvero da pag. 131 del n° 7). Si distingue anche dal modo con cui sono disegnati i cappelli. E con questo ho concluso.
    1 point
  15. C'è stato un golpe in Messico: il presidente Manoel Perez è stato ucciso e Montales è prigioniero nell'isola prigione di Tiburon (l'Isola dello Squalo). Tex, reduce da un breve scontro con un pistolero arrogante non perde tempo e decide di aiutarlo. Si unisce ai suoi vecchi amici contrabbandieri (visti in "Fuorilegge") per passare clandestinamente la frontiera, ma i guai riescono a trovarlo lo stesso. Con il solo aiuto di vecchio compagno di Montales e soprattutto di una giovane donna in fuga da uno spietato tutore, Tex riesce a far evadere Montales e lui stesso si dà alla fuga nottetempo per sfuggire ad una donna. Ed ora un pochino di considerazioni. 1) Innanzitutto, una breve considerazione "filologica": in realtà questa storia inizia con l'albo a striscia "Ken Logan il duellista", ma lo scontro con Logan è solo una breve parentesi sul cammino dell'avventura e non produrrà conseguenze. Usare quel titolo per tutta l'avventura ?, quindi, sbagliato e fuorviante. Io userei, invece, il titolo quello dell'albetto è Lupe, la Messicana perchè, a voler ben vedere, è lei, quasi più dello stesso Tex, la vera protagonista della vicenda. 2) E che protagonista! Giovane (se la memoria non mi inganna afferma di avere 16 anni), dotata di una sensualità spontanea e non ignorabile, ingenua ma non troppo, coraggiosa ed avventurosa al punto da rifiutare il classico clichè della donzella in pericolo perfino quando il suo creatore ci si mette d'impegno a cercare di farle recitare quel ruolo. Se questa storia fosse stata scritta solo pochi decenni dopo, indubbiamente Lupe avrebbe avuto le carte in regola per essere una vera e propria compagna d'avventure per Tex. Purtroppo le convenzioni narrative dell'epoca e le personali inclinazioni di GLB riservavano alla donna un ruolo del tutto marginale nella narrativa avventurosa, specie se diretta ai giovani. 3) Anche se mai dichiarata esplicitamente è chiarissimo, però, per chi i lettori meno ingenui che c'è una forte tensione erotica, se non sentimentale, tra Tex e Lupe. Non che Tex non avesse avuto a che fare in precedenza con donne interessate a lui in quel senso (basti pensare a Tesah, Marie Gold e Joan Baker), ma Lupe è la prima che appare davvero determinata a prenderlo al laccio, (gli chiede esplicitamente di sposarla) al punto che l'unica via d'uscita che il nostro vede alla situazione creatasi è quella di scappare nottetempo. Decisamente Tex aveva paura di cedere. 4) Incidentalmente parlando, se casomai qualcuno avesse da obiettare all'aventuale coinvolgimento di Tex con una minorenne, mi limito a ricordargli che all'epoca di Tex, ma anche all'epoca in cui fu scritta la storia, una ragazza dell'età di Lupe era già in età da marito da un pezzo e di lì a pochi anni se non ne avesse trovato ancora uno sarebbe stata definita una zitella. 5) Incidentalmente parlando, io rivedrei volentieri Lupe, che, tra l'altro, se aveva davvero 16 anni più o meno un anno prima della nascita di Kit, oggi (vale a dire nell'epoca in cui si svolgono le attuali storie di Tex ) dovrebbe avere tra i 35 ed 40 anni e non aver perso nemmeno un briciolo della sensualità di cui parlavamo sopra. Onestamente, mi piacerebbe davvero sapere che fine ha fatto e rivederla di nuovo, dopo tanti anni, alle prese con Tex. Il problema, se vogliamo chiamarlo tale, è che Tex proprio non potrebbe rimanere indifferente alla presenza di Lupe (lo stesso problema, tutto sommato, che avrebbe con presenze forti come Tesah o Marie Gold) e credo che proprio per questo motivo Sergio Bonelli difficilmente autorizzerebbe un simile ritorno, purtroppo (anche se non bisogna mai dire mai). Senza contare, comunque, che il ritorno di un personaggio come Lupe (o Tesah o Marie Gold) non potrebbe, almeno a mio parere, avvenire in una storia banale, ci vorrebbe una storia che abbia lo stesso tipo di atmosfera di storie memorabili come "Il passato di Carson" oppure "Gli Invincibili" (e così facendo, mi rendo conto di aver dato inconsciamente un suggerimento su chi, a mio parere dovrebbe essere l'autore di un'eventuale storia con il ritorno di Lupe ). 6) Il secondo amico che affianca Tex in questa storia nelle ultime edizioni (Nuova Ristampa e Tex di Repubblica) è chiamato Jorge. Nell'edizione originale era chiamato Drigo. Ovvio che nelle intenzioni di G. L. Bonelli doveva essere lo stesso che compariva in "Fuorilegge" e "L'eroe del Messico" . Peccato, però, che Il Drigo dei nn° 3 e 4 fosse: magro come un chiodo, alto e con il volto affilato e glabro. Quello che compare in questa storia è, invece, di altezza media, cicciottello, con il volto paffuto e con i baffi. Insomma sono proprio totalmente diversi. Credo che sia per questo che con la Nuova Ristampa (che è la base del Tex di Repubblica) Sergio abbia deciso per il cambio di nome. Ovviamente il fatto che si capiscano le ragioni non significa necessariamente che si debba condividerle. 7) Continua il parallelismo con la Rivoluzione Messicana del 1911: Manoel Perez viene ucciso quasi come Francisco Madero. Come sempre, inutile tentare di incastrare questi eventi con quelli della reale storia del Messico dal 1867 in avanti. 8) Spetterà a Montales mettersi a capo degli insorti. Solo dopo molti anni i lettori sapranno che la fazione di Montales ha vinto. Se è vero che i lettori dovranno aspettare quasi 22 anni per rivedere Montales (praticamente quasi lo stesso numero di anni che passano nella finzione narrativa tra questa storia e "Il ritorno di Montales"), pare ormai quasi certo che Tex abbia avuto modo di rivederlo (e Carson di conoscerlo) anche prima della storia narrata nei nn° 137/139 in storie mai narrate e che magari un giorno lo saranno. 9) Ma l'Isolal Tiburon di questa storia è la stessa Isola Tiburon dove diversi anni dopo El Rey, antagonista nell'omonima storia porrà la sua base? Probabile che sia così. In questo caso, il castello di El Rey altro non dovrebbe essere che la fortezza-prigione in cui fu rinchiuso Montales, presumibilmente ormai in disuso da anni. 10) Vogliamo parlare di sospensione dell'incredulità? Il direttore e la guarnigione di Tiburon devono averen avuta davevro tanta per poter credere che Tex potesse essere l'ambasciatore americano in Messico. 11) Questa storia dovrebbe svolgersi subito dopo gli eventi del flashback del Color Tex n° 1: "E venne il giorno". Sempre all'altezza le matite di Galep e le chine di Mario Uggeri. La storia mi è piaciuta e la ricordo sempre con molto piacere, forse anche per la presenza di Lupe. Probabilmente non la si può definire un capolavoro, ma se il compito di una storia è divertire e magari anche far riflettere un pò, direi che questa storia assolve benissimo il suo compito. ::evvai::
    1 point
  16. Propongo di far resuscitare il generale Custer.
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  17. direi di sì...visto che anche recentemente si è fatto osservare che Tex ha sempre qualcosa/qualcuno che lo muove
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  18. Quando gliel'ho detto ,durante il nostro unico incontro al funerale di suo fratello quasi 11 anni fa, lui ha fato un sogghigno e mi ha detto: "Sei proprio sicuro di intendertene di fumetti?"
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