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TWF - Tex Willer Forum

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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 22/02/2024 in tutte le sezioni

  1. E qui ti sbagli. Ogni opera è fatta sempre per dire qualcosa, anche inconsciamente., al suo fruitore. Ogni opera dice sempre qualcosa del suo autore ed anche il peggior autore vuole comunque dire qualcosa, non si limita mai a narrare semplicemente e banalmente un fatto. Come minimo ti offre il suo punto di vista.
    3 points
  2. Ora, non vorrei alimentare il loop, ma il fatto che allontanino le donne da un luogo che sta per essere attaccato, magari subendo un assedio che potrebbe finire sanguinosamente, non mi sembra quell'idea ridicola che tu cerchi di far passare. Per te è sempre tutto ridicolo, da scompisciarsi dalle risate. Mah! Il fatto stesso che le donne siano viste nel vecchio accampamento da uno degli sgherri di Maclean è un caso fortuito, derivante dal fatto che lo sgherro in parola ha fatto un giro largo per evitare la pista. Nessuna contraddizione, per me. Nessuna boiata, appunto. Il primo che passa, ok, ma solo perché ha fatto un largo giro per evitare la pista della valle. Scelta di sceneggiatura altro che indifendibile, ma assolutamente legittima e sensata. Le differenze rendono questa storia non una scopiazzatura, ma solo una storia ispirata a un'altra opera. Le differenze, che sono poi i veri punti di forza della storia: - il bel dialogo tra padre e figlio, lo scontro tra generazioni e diverse epoche, una scena a mio modo di vedere molto riuscita. - il fatto che i ragazzi siano fratello e sorella, stratelefonata quanto vuoi, ma non per me, e immagino per tanti altri lettori. - l'intervento del vecchio con l'uccisione del proprio figlio, atroce, tragico, stupendo. - i personaggi di contorno, tutti ottimamente caratterizzati, come l'infermiera, lo sceriffo, il giudice. Sono questi elementi, non certo la componente d'azione - che è simile in tante opere narrative - a rendere la storia "berardiana". Io l'ho adorata. Ma sono di grana grossa anch'io Sei fortissimo. Tu questo lo chiami "sceneggiare con i piedi". Non c'è bisogno di spiegare che le attenzioni del ragazzo colpiscono Maud. E se nella prima scena il pestaggio sconvolge la fanciulla, nel successivo incontro lei, un po' ingenuamente, si fa irretire dal bel ragazzone. Non c'è davvero bisogno di esplicitare le ragioni della "trasformazione" di Maud, nelle storie d'amore di quell'età i comportamenti contraddittori sono la norma. Le tue capacità divinatorie rendono te un essere eccezionale, ma non confonderti con la media dei lettori. Non molti di noi sono svegli quanto te, quindi noi, poco inclini all'intuizione, le storie ce le godiamo. E tra i "noi" ci sono tanti utenti, da quello che ho letto in questo topic. Tutti poco svegli Rimane una bella rivisitazione di un film, con varianti importanti e con una loro profondità. Resta una bella storia, almeno per il pubblico di grana grossa. Un forum intero di lodi sperticate... che tu ti senti in dovere di distruggere. Tanto che devi autocontrollarti per non farlo. Perché non accetti che alcuni queste storie le trovino belle? Perché non pensi che tutte le magagne che vedi tu magari gli altri non le vedono, sempre ammesso che ci siano davvero (perché in molti casi io continuo a non vederle nonostante tutte le tue iperdettagliate spiegazioni, vedi questa storia o Fuga da Anderville). In definitiva, perché non ci abbandoni alla nostra cecità? Perché non ci lasci credere che Babbo Natale esista, e non ci lasci godere di una storia come questa se la troviamo bella? Perché devi distruggerla a tutti i costi minando il piacere ingenuo di quanti, più naif di te, la ritengono un capolavoro? In una parola, Diablero, perché sei così cattivo?
    2 points
  3. Una recensione semplicemente bellissima. Complimenti, mi hai reso questo Texone ancora più prezioso. Sarebbe da stampare e da tenere tra le pagine di Sangue sul Colorado. Io sarei stato più largo sul voto, ma importa poco. Naturalmente concordo anche su La ballata di Zeke Colter, storia berardiana, breve ma poetica e intensa. La migliore, tra quelle dei magazine, per me.
    1 point
  4. Il mio giudizio su questa storia è che Nizzi aveva sicuramente la grande capacità di imitare (quando voleva) lo stile di altri sceneggiatori, soprattutto quando scriveva Texoni, dove cercava di adattarsi al disegnatore di turno e al tipo di storie che questi era solito affrontare, che fosse Kubert, Bernet, Ortiz o Magnus. In questo caso, dovendo sceneggiare una storia per Ivo Milazzo, decide di rifarsi allo stile di Ken Parker, pur con un ritmo più blando e un montaggio delle scene meno veloce rispetto all’originale; l’attenzione alla psicologia e all’umanità dei personaggi, così come ai rapporti economici e sociali, però, sono quelli tipici delle storie del biondo scout. Già 5 anni prima, con “La ballata di Zeke Colter” Nizzi aveva “berardeggiato”, giocando con i paesaggi delle foreste innevate, coi silenzi dei bivacchi notturni, con i dialoghi del protagonista col suo cavallo, e con comprimari fortemente realistici e poco idealizzati. Qui, nel Texone, fin dalle prime scene ogni vignetta vuole mettere in luce la condizione e il ruolo sociale dei singoli personaggi, sottolineando i prezzi delle merci, i debiti contratti, gli interessi economici di ognuno, la diversità di mentalità affaristica tra Mac Lean padre e il figlio senza scrupoli, e così via. Anche alcuni quadretti familiari e molti dialoghi che vogliono rendere la quotidianità ricalcano lo stile narrativo di Ken Parker (quando, per esempio, il dottore si sofferma sullo sciroppo per la tosse, o la madre del minatore si lamenta col figlio che ci si alza da tavola dopo aver finito di mangiare: tutti dialoghi realistici e quotidiani, insoliti per Tex). Allo stesso modo i due colpi di scena finali, da melodramma familiare (il quasi incesto, e il padre contro il figlio) sono espedienti che Berardi usa spesso nelle sue storie (un esempio tra i tanti "Casa dolce casa"). Però, secondo me, nonostante gli spunti e le influenze altrui, questo Texone, come la “Ballata di Zeke Colter”, non appare un albo derivativo, o un semplice esercizio di stile, ma una storia che Nizzi riesce a far sua, cercando di far immedesimare il lettore nei personaggi (come nel Texone di Parlov, e contrariamente invece a quello di Brindisi, secondo me abbastanza farlocco - a prescindere dal plagio prattiano). E la riprova è che anche Milazzo qui dà il meglio di sé (non l’avrebbe fatto con una sceneggiatura mediocre), realizzando una prova splendida. La prima parte è forse quella che sa un po’ troppo di già visto e prevedibile (Kit Willer accusato ingiustamente da tirar fuori di cella, tra l’altro fin troppo remissivo rispetto al Kit di GLB e di Boselli) ma i bei dialoghi comunque la ravvivano; nella seconda parte le scene d’azione, i divertenti personaggi secondari (come l’infermiera e Benny), il mondo dei minatori, la loro comunità, a cui Tex si rivolge in belle scene di massa, risultano a mio parere riusciti. Nel complesso, storia da 8.
    1 point
  5. L'affare Bascom è chiaramente anticipato al 1860, ma in fondo ci importa davvero? L'ingresso di Benito Juarez da vincitore della Guerra della Riforme a Città del Messico avviene l'11 gennaio 1861. Si può presumere che Tex rientri negli Stati Uniti pochi giorni dopo trovando un clima politico decisamente surriscaldato. In quel momento Lincoln è ancora il Presidente Eletto ed entrerà in carica solo il 4 marzo. Quattro Stati hanno già dichiarato la secessione: South Carolina, Mississippi, Florida ed Alabama . Il Presidente ancora in carica, James Buchanan, stava sostanzialmente a guardare. Il Texas dichiara la secessione il 1 febbraio.. La Confederazione fu proclamata l'8. Mi chiedo se fosse possibile che Tex e soci potessero essere all'oscuro di tutto, ma immagino che la risposta sia solo questione di tempo.
    1 point
  6. Io l'ho trovata un' ottima storia. La trama, seppur non originale, è ben scritta con dialoghi secchi e decisi e buone trovate nelle sparatorie. I disegni mi sono piaciuti molto. Sporchi e adeguati alla storia. Albo promosso.
    1 point
  7. Ecco mi dispiace,su questo devo dissentire.Pensare che dietro ogni passaggio di una sceneggiatura ci sia una comunicazione col lettore piuttosto che un semplice raccontare un fatto, per me é sbagliato( e vale per qualsiasi opera,fumetti film ecc.) PS: @Diablero riguardo a quello di cui ti lamentavi...non c' é niente di personale,é tutto nella norma.Se a quasi tutti quello che scrivono una storia piace,e poi arrivi tu che la critichi...come puoi sorprenderti se vieni criticato a tua volta? Se io domani vado nel Thread di un' apprezzata storia di Glb e mi metto a criticarla...secondo te non posso aspettarmi delle critiche? TU non mi criticheresti,legittimamente? ( e il fatto che le critiche siano spesso numerose e sulle virgole...beh scusa non sono meglio QUESTO tipo di critiche rispetto a due righe buttate là " No ho ragione io,ciao e buonanotte?" Anche perché poi quando ho chiuso con " Vabbé forse sì forse no ,chissenefrega" te la sei pure presa... 😅 Ma non é che magari,dico magari,semplicememte non avevano altre critiche da fare o non ne avevano voglia? Se poi tu dici che qui c'é gente che HA PAURA di criticare Nizzi( anche se mi sembra strano...) per paura di essere criticati a loro volta...beh mi dispiace per loro ma in un forum funziona così. Se critichi( anche pesantemente), le critiche poi devi aspettartele anche tu. Come dicevo...se critichi qualcosa di apprezzato da molti, DEVI ASPETTARTELE LE POLEMICHE E non ti pare logico? Gente apprezza una storia,arriva qualcuno che dice io non sono d' accordo...secondo te tutti quelli che hanno scritto prima non reagiscono? PS: Diablero,se credi di essere il solo a non postare per paura di certe reazioni,domandati perché io non abbia mai commentato certe storie famose di Glb...
    1 point
  8. Dico solo un paio di cose su questa storia. In una società di forti conflitti sociali, tra interessi economici contrapposti, dove la Legge è una farsa (il processo a Kit Willer) al servizio dei potenti, tutti (senza eccezione) in questa storia agiscono al di fuori delle regole, compresi Tex e i pards, che non si fanno nessuno scrupolo a far saltare con la dinamite ogni ostacolo, a liberare Kit dal carcere a colpi di pistola e ad affrontare a viso aperto i potenti locali per difendere i minatori, così che il Tex di questo speciale - che imita lo stile narrativo e la filosofia di Ken Parker -, finisce per risultare perfettamente glbonelliano, nel suo desiderio di giustizia per i più deboli, anche contro la legge. Tex qui agisce come ha sempre fatto: dovendo affrontare un pericoloso assedio prende la saggia decisione (tipicamente western, adottata spesso anche dagli indiani) di allontanare le donne, visto che il villaggio dei minatori non è assolutamente un luogo inespugnabile, questa cosa non è scritta da nessuna parte, anzi al contrario viene detto ben due volte (fidatevi, c'è scritto!) che ci sono varie vie d’accesso al villaggio e gli assedianti, dopo aver subito la prima batosta, stanno già pensando di prendere una strada secondaria per aggirare i minatori di notte. Il luogo dove vengono nascoste le donne, inoltre, non è scelto da Tex, ma dai minatori stessi e solo la sfortuna lo fa scoprire dagli avversari. Tex quindi non ha nessuna responsabilità. E se anche l’avesse, non farebbe di lui un idiota ma un eroe che non sempre è perfetto, come il Tex di Glbonelli (anche il Tex di Glb sbagliava a volte le strategie). E comunque qui Tex non sbaglia nulla. Qui Nizzi non ha nessuna intenzione di ridicolizzare Tex (come fa invece in altre storie), semplicemente cerca di rendere il finale appassionante mettendo i Nostri in difficoltà (con le donne prese in ostaggio) e contemporaneamente creando il colpo di scena melodrammatico del padre Mac Lean che arriva e uccide il figlio indegno. L’ unica pecca che in effetti ci trovo è la vignetta sopra postata, quando Tex dice: “Quel gran bastardo ha avuto la meglio… ci ha battuti in maniera sporca, ma ci ha battuti”. Ecco: questa frase Nizzi se la poteva risparmiare, era meglio qualcosa del tipo “ci hanno incastrato, ma non tutto è perduto” o simili, anche perché nelle scene successive i pards non sembrano affatto così arrendevoli, visto che non si slacciano i cinturoni (come purtroppo in altre storie nizziane) e anzi tengono le armi ben in pugno, come a voler contrattaccare non appena possibile, non appena le donne siano al sicuro. Però, concludendo, a parte questo difetto secondo me veniale, i Nostri alla fine ne escono bene e sinceramente, considerando il Texone nel suo complesso (e a prescindere dall’apprezzamento che si ha o meno della storia), non si può certo dire che Tex qui faccia brutte figure o non sia il vero Tex.
    1 point
  9. No. Non è la maggioranza che zittisce la minoranza. Sono pochissime persone che spingono la maggioranza, per "quieto vivere", a non criticarne i santini (non con dettagli e precisi esempi, almeno) Non serve molta gente, la maggior parte delle persone evita di massima di perdere troppo tempo a discutere, "per un fumetto" poi... E ammetto che quando sono arrivato era peggio, molto peggio. I peggiori elementi non ci sono più. Forse se fossi arrivato adesso non avrei questa percezione. E ammetto che la mia reazione a Grande Tex è stata forse esagerata per quello che ha scritto in questo thread, ma anche lì c'è uno "storico" di discussioni lunghissime, eterne, infinite, che ti confesso che sì, un po' mi fa paura... Sui toni, guarda i miei primi QUATTRO post (che già, scrivere quattro post su questa storia... "chi me lo fa fare...") in questo thread, e dimmi se ci trovi qualunque atteggiamento strafottente. Poi, al quinto, sesto, settimo, etc scatta un po' l'esasperazione... Proprio per la "tranquillità" di questa discussione è un buon esempio del livello di "normale" dissuasione dal parlare di Nizzi. Quando parlavo di "insulti a volte" parlavo di altre discussioni molto più accese nel passato, perchè parlavo di quando ero arrivato. Se parlo solo di questa discussione, finora è abbastanza tranquilla, niente insulti, niente flames, etc, Eppure, sono già pentito di essere intervenuto. La perdita di tempo in questo momento (che sono pure nervoso per scadenze incombenti) è stata mostruosa. E ogni singolo post avevo (come ho adesso) la vocina "ma lascia perdere e torna al lavoro, che non hai il tempo adesso di rispondere a tutto". Ma interrompere la discussione A METÀ significa non rispondere ad osservazioni dirette su quello che ho scritto (non solo negazioni, ma anche stravolgimenti, come il post a cui sto rispondendo ora dove dici che considero il forum un covo di nizziani) È ovvio che, oggettivamente, era meglio se stavo zitto e non scrivevo nemmeno il primo post. [edit: crosspost con Mister P, abbiamo postato praticamente in contemporanea]
    1 point
  10. Ora, non vorrei alimentare il loop, ma il fatto che allontanino le donne da un luogo che sta per essere attaccato, magari subendo un assedio che potrebbe finire sanguinosamente, non mi sembra quell'idea ridicola che tu cerchi di far passare. Per te è sempre tutto ridicolo, da scompisciarsi dalle risate. Mah! È Nizzi stesso a CERTIFICARE, in maniera inequivocabile, che è stata una boiata. Questa è una storia. E in una storia IL CASO NON ESISTE. Ogni conseguenza di ogni azione è voluta dallo sceneggiatore per dire qualcosa al lettore. Nessuno sceneggia tirando i dadi per decidere se una cosa riesce o no (alcuni ci hanno provato, con scarsi risultati). Se un personaggio fa una scelta strategica in una battaglia, e quella scelta porta al disastro e alla sconfitta in una battaglia che altrimenti aveva già vinto, allora è lo sceneggiatore stesso che ti sta dicendo "visto? Ha fatto una boiata e te l'ho appena dimostrato" Nella realtà Tex poteva fare questa boiata e avere fortuna che non se ne accorgeva nessuno (questo accade nelle storie di Nizzi quando lui stesso non si rende conto che è una boiata o quando non vuole che se accorga il lettore: quindi quando vuole cercare di far vedere La Tigre Nera come una mente geniale, i suoi sicari indiani vestiti da indiano girano tranquillamente con i pugnali sguainati in città senza che nessuno li veda e la vittima in mezzo ad una città intera di gente che lo aiuterebbe non chiede aiuto. Se fosse stata di Tex l'idea di mandare i due indiani invece li beccavano subito). Non è un discorso di "probabilità", non esiste dubbio, non esiste caso: è lo sceneggiatore, nella storia, che ti dice "questo personaggio ha avuto un idea geniale" e "questo personaggio ha fatto un errore colossale che gli farà perdere lo scontro". POI, il lettore può dire "un momento, ma è un idea stupida" (come faccio io con i piani della Tigre Nera), o "Ma sai che invece l'idea di Tex non era mica tanto stupida come appare in questa storia, ha solo avuto sfortuna che la prima persona che passava ha trovato le donne lasciate sole e indifese sulla strada per aggirarli" come dici tu, ma sono considerazioni in cui SIAMO IN DISACCORDO CON LA STORIA, che nel primo caso ci vuole dire "La Tigre Nera è una mente acutissima" e nel secondo "Tex è un idiota e le sue idee idiote hanno portato i minatori alla sconfitta" Se per te quella non era una boiata, sei in disaccordo con quello che dice Nizzi nella storia che hai letto. E se non ti convince il fatto che nulla in una storia accade per caso, chiediti PERCHÉ l'errore decisivo che fa sconfiggere Tex e pards lo fa PROPRIO TEX, e non siano invece le donne stesse a voler andar via, o i minatori ad aver paura per loro. Non è una domanda difficile: quando nel soggetto ti viene l'idea di usare lo spostamento delle donne come "decisione catastrofica" che porterà alla sconfitta totale di Tex e pards, perchè non torni indietro a cambiare quella vignetta per far prendere la decisione a qualcun altro? Forse perchè quando l'hai scritta già pregustavi con soddisfazione l'ennesima figura di merda per un personaggio che disprezzi? No. Mi devo autocontrollare per NON DIRE COME LA PENSO. Siamo in un forum di discussione. Dove tutti dovrebbero poter dire la loro su ogni storia. Per lodarle o criticarle. Ma con Nizzi non funziona così. Finché sono lodi, va bene, il tread va avanti per pagine e pagine. Appena arriva la critica, inizia la bufera, gli attacchi, gli strilli di lesa maestà Finisce che Nizzi non si critica più. Perché ogni volta sono sempre le solite polemiche, e allora pensi "ma chi me lo fa fare di dire come la penso? È meglio che stia zitto" Sai quante persone, in privato qui nel forum o di persona, mi hanno detto che su Nizzi non intervengono per questa ragione? Più del triplo dei fan di Nizzi che fanno quelle polemiche. E sono solo quelli che me lo dicono, molti non me lo diranno nemmeno.. I "fan sfegatati" di Nizzi, povere vittimelle che piangono sempre atteggiandosi a povere vittime indifese, in realtà hanno creato un clima in cui SI HA PAURA di criticare Nizzi. Che è quello che volevano.
    1 point
  11. Ecco due ritratti dedicati al nostro Kit Carson realizzati recentemente. Una buona giornata pards!
    1 point
  12. Signori, giù il cappello! "una delle sceneggiature più belle di Nizzi", dice virgin. Una delle più belle dell'intera saga, aggiungo io. Il crudo pestaggio iniziale, con gli sgherri del padrone che infieriscono sul povero minatore, mentre il resto del villaggio si affaccia dalle finestre ma non interviene per codardia, fa entrare pienamente nell'atmosfera di questa storia. Calci sulla testa, sangue misto a saliva che erompe dalla bocca, il tutto davanti agli occhi di una ragazzina e nell'inerzia pavida di un'intera main street. I disegni kenparkeriani di Milazzo sono straordinari nel rendere questo momento, nel rappresentare a fosche ma vivide tinte questa legge della frontiera, la legge del più forte, che strozza gli uni (i minatori, in questo caso) e riduce all'impotenza gli altri (i negozianti, che guardano senza intervenire, ma anche il giudice e lo sceriffo, personaggi non veramente cattivi, ma proni ai dettami del potente e in questo senso corrotti e complici dei soprusi). L'America, ha scritto qualcuno, fu fatta da europei che, nell'affrontare da pionieri le asperità del nuovo mondo divennero americani, individualisti, forti e a volte spietati, comunque duri. In questo senso, nel West vigeva la legge del più forte. Passando i decenni, questa norma di vita fu forse temperata dai tentativi dello Stato di imporre il proprio potere, di stabilire delle regole di vita civile, ma alla violenza dei primi tempi è poi subentrata una violenza più impersonale, più subdola: quella capitalistica. Quella raccontata ad esempio da Steinbeck ma quella raccontata anche qui: esemplare in questo senso lo splendido dialogo tra il vecchio MacLean, pioniere e fondatore della compagnia mineraria, e suo figlio Guy, un nuovo tipo di boss, prepotente e prevaricatore in nome degli "interessi degli azionisti della società" di cui nel frattempo egli ha preso le redini. E' uno scontro tra vecchi e giovani, un confronto tra la prima generazione, che aveva combattuto a mani nude e aveva scavato nella terra, e la nuova, che fa uso invece dei fattori produttivi capitalistici, delle nuove tecnologie, della finanza. Due mentalità completamente agli antipodi, pur nell'ambito della stessa famiglia come in questo caso, due visioni irriducibili rese magistralmente nella scena del salotto, in cui il vecchio padre, seduto perché infermo, tenta di fronteggiare il figlio degenere, giovane e in piedi davanti a lui, quasi a simboleggiare con le diverse posture finanche il divario fisico tra una vecchiaia che ha fatto il suo tempo e una gioventù rampante che non si fa scrupoli ad aggredire l'universo mondo. Non manca l'azione e non mancano i siparietti comici: spicca, in quest'ultimo senso, la figura della vedova Petersen, una meravigliosa virago che mette in scacco i nostri (senza però metterli in ridicolo, intendiamoci). Non manca nemmeno una componente emozionale che ricordo a suo tempo mi sorprese: l'iniziale innamoramento dei due ragazzi che scoprono in tempo, in una scena drammatica, di essere fratello e sorella. Il finale. Ragazzi, che finale. Duro, spietato, atroce. Un padre che uccide il proprio figlio. "Ti avevo avvertito", dice il vecchio McLean, prima di chinare la testa e di inginocchiarsi sul corpo di Guy, vincitore e sconfitto, tremendamente sconfitto, al contempo. Un uomo con la spina dorsale, McLean. Un personaggio memorabile. La sceneggiatura è ispirata, come neanche il miglior Berardi. Chissà che il merito allora, sia per questa storia che per quelle di Ken Parker, non stia piuttosto nei pennelli che non nella concezione della trama? Naturalmente è una provocazione, solo per dire che Milazzo, con i suoi pennelli intrisi di emozione, partecipa sempre a capolavori, qualunque sia la testata. Perché anche questa storia è un capolavoro. "Una delle sceneggiature più belle": d'accordo con te, @virgin, d'accordo con te.
    1 point
  13. Fan di Nizzi quando fai notare che in una storia scritta da Nizzi c'è una cosa scritta da Nizzi: https://piped.kavin.rocks/watch?v=A4WKBUXpbX4
    0 points
  14. Legittimo. Lo stai ripetendo ad ogni uscita di questa collana o dei color brevi. Ti assicuro che abbiamo capito.
    0 points
  15. Mah!Sinceramente ho dei forti dubbi su questo.Insomma so che tu sei molto nell' ambiente,ma conosci TUTTI gli autori del mondo? Come sai cosa pensano? Mi sembra un' affermazione quanto meno azzardata...
    0 points
  16. Tex ha incontrato Zagor che ha incontrato Flash che ha incontrato Iron Man che ha incontrarto il Punitore che ha incontrato Archie. Quindi Tex vive nel mondo di Archie. Come crossover propongo anche Amelia, la Strega che Ammalia, che vuole rubargli la prima pallottola che l'ha preso di striscio sulla tempia...
    0 points
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