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Magic Wind

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Tutto il contenuto pubblicato da Magic Wind

  1. Non so se Boselli abbia mai visto la serie Tv The Terror (o letto il romanzo di Dan Simmons che ne è all’origine), però le vicende narrate sono molto simili. Per quanto mi riguarda, purtroppo, questa quadrupla è stata una discreta delusione. Non dico non raggiunga la sufficienza, però considerando la storia sul passaggio a nord-ovest che Boselli aveva scritto per Zagor (L’esploratore scomparso, capolavoro assoluto), o anche quella al Polo Sud (Antartica, ottima), qui il risultato finale onestamente non mi pare a quei livelli. Anche in questa avventura ci sono moltitudini di personaggi, ma mentre nelle storie sopra citate tutti erano sbozzati e gestiti adeguatamente qui tanti sembrano inseriti senza apparenti necessità (ad esempio Dallas e il moroso, francamente insopportabili), se non quella di fungere da carne da macello per il bodycount, che peraltro raggiunge vette elevatissime. E qui siamo al secondo punto critico, nel senso che in più di qualche tratto questa avventura artica mi è sembrata un crossover con Dampyr (i mostri che tagliano gole e smembrano corpi con artigli e zanne affilate mi hanno ricordato proprio i vampiri dampyriani). Il fantastico in Tex ha da sempre diritto di cittadinanza, ma qui forse si è esagerato un po’, anche con squartamenti e sgozzamenti vari, che non mi sono sembrati esattamente in linea con il mood della serie, e il risultato finale è una storia un po' "sui generis". Anche la caratterizzazione dei pards è abbastanza rivedibile. Kit Carson viene descritto come il pasticcione che si fa sempre scoprire, che viene lasciato indietro se c’è da correre e fare sul serio, che si lamenta e pensa sempre a mangiare: sembra quasi Cico. Tiger Jack, invece, è costantemente in modalità “grande scopritore di tracce”. Bruzzo inizia disegnando come Ticci in Sulle piste del Nord ma nel corso dei 4 albi cambia completamente stile e nel finale mi ha ricordato gli Esposito Bros.
  2. Mi spiace, ma per me questa storia non funziona da qualunque lato la si guardi. Non funzionano i disegni di Laurenti, al limite dell’impubblicabilità e nettamente sotto agli standard della testata. Se nei primi piani qua e là si può ancora riconoscere la mano del grande disegnatore (che fu), nelle scene d’insieme è un guazzabuglio di fisionomie storte, anatomie sghembe, posture sbilenche, il tutto inchiostrato con un tratto così grosso da risultare quasi caricaturale. Non funziona come ritorno di Manuela Montoya, il cui rapporto con Kit era stato tratteggiato da GLB con grande delicatezza ma nello stesso tempo con toni adulti - fino a venire sciolto con quel clamoroso, magistrale anticlimax -, e che qui viene sostituito dalle schermaglie amorose di due ragazzotti con cadenze da romanzo Harmony in salsa tex-mex. E mentre GLB, da quel gigante della narrativa qual era, riusciva ai margini della vicenda avventurosa a parlare di un amore osteggiato dalla differenza di razza e di classe, dal patriarcato e dall’ansia di libertà di Kit, Boselli invece scade nella pochade (vedi la scenetta piccante). A mio modo di vedere, una banalizzazione non da poco. Non funzione come storia di Tex e, più in generale, come storia a fumetti, appesantita da una sceneggiatura arzigogolata e contorta, che rende estenuante la lettura, e da dialoghi artefatti e ampollosi che raccontano di un piano cervellotico e implausibile. La considero una delle peggiori sceneggiature mai scritte da Boselli per Tex (insieme a quella del maxi di Fernandez) e nella combinazione testi-disegni una delle peggiori storie di Tex in assoluto (le ciofeche di Nizzi se non altro erano disegnate bene).
  3. Magic Wind

    [726/727] Il pistolero vudu

    Questa storia non sarebbe nemmeno male, togliendo le ultime 50 pagine. Il primo albo e mezzo procede senza particolari guizzi ma in maniera corretta e gradevole, sembra quasi una storia di Nizzi degli anni ‘90 con Tex e Carson che arrivano in città e grazie a un colpo di culo di fortuna dopo l’altro vengono immediatamente a capo dell’intrigo. Interessante il personaggio del pistolero vudu, che sembrerebbe uno di quegli avversari di livello che ogni tanto Ruju tira fuori dal cilindro. L’ultimo mezzo albo, purtroppo, sbraca completamente - e direi clamorosamente - mettendo in pista streghe, zombi, incantesimi, possessioni e chi più ne ha più ne metta. Obiettivamente, una delle cose più involontariamente trash mai viste su Tex. Unica nota positiva i disegni di Ramella, per me sempre molto buoni. Un disegnatore che si merita ampiamente l’arruolamento nella testata ammiraglia della Bonelli.
  4. Questa purtroppo è una storia che presenta una successione davvero fuori misura di passaggi narrativi forzati e poco plausibili - Tex e Carson che capitano sempre al momento giusto (manco avessero un cronometro), la decisione di Colter di correre nel luogo del massacro facendosi seguire dai nostri che non ha nessun senso logico, l’accordo tra Colter e il Siat che non sta minimamente in piedi, il finale con il provvidenziale omicidio-suicidio che è forse la cosa più ridicola -, però bisogna dare atto a Ruju di riuscire a giostrare la vicenda in modo fluido e scorrevole mixando assieme la giusta carica di mistero, un po’ di violenza forse più dylangoghiana che texiana (schiene e teste spezzate come fuscelli), una congrua dose di azione con sparatorie e scazzottate e i 2 pards messi bene al centro dell’azione, caratterizzati correttamente e che agiscono e interagiscono senza errori. Mi ha dato enormemente fastidio il recupero del personaggio di Colter, messo fuori gioco nella storia degli Eroi di Devil Pass e che qui vediamo tranquillamente in procinto di scatenare una nuova guerra indiana. Una volta di più, non capisco questo continuo e pernicioso rivangare, manipolare e sabotare le vecchie storie classiche. Tra le varie criticità del Tex attuale questa è sicuramente quella che mi fa più incaxxare! Notevolissimo Benevento, sia negli ambienti che nei personaggi che nella sua personale versione del Tex villiano.
  5. Storia che mi è sembrata rispecchiare pregi e difetti dell’attuale produzione di Burattini per Zagor. La sceneggiatura è abbastanza ritmata anche se sorretta da una trama molto basica, c’è l’immancabile e pesante sconfinamento nel fanta-horror e la caratterizzazione dei personaggi è piuttosto impalpabile, in modo particolare quella degli antagonisti. (Piccolo inciso: dopo Faraci speravo di non vedere più su Tex i banditi scemi che si sparano tra di loro come nei più dozzinali sottoprodotti dello spaghetti-western; per me la grandezza di Tex anziché dalle lodi di chi gli sta attorno - come usano diversi autori - viene più efficacemente fatta risaltare dalla levatura dei suoi avversari, ma se questi sono tanto stupidi da spararsi tra di loro la stessa statura di Tex svapora completamente) Come altri esordienti sulla serie Burattini non sapendo bene come maneggiare Tex lo fa troppo musone, ma perlomeno la caratterizzazione dei pards è scevra da errori, diciamo senza infamia e senza lode (o meglio ancora: non pervenuta). Forse il personaggio che gli è riuscito meglio è El Morisco, non a caso quello più vicino alle atmosfere zagoriane, mentre Eusebio viene caricato eccessivamente in modalità profeta di sventure. E’ lo stesso errore di "over-characterization" che molti fanno con Carson: siccome ogni tanto Carson brontola glielo fanno fare ogni volta che compare, siccome Eusebio è uno jettatore ogni battuta che pronuncia deve portare jella. Avrei dato una sforbiciata anche al numero dei personaggi: troppi e non tutti funzionali alla trama. Rubini è bravo ma il suo attuale stile “graffiato” mi ispira molto meno di quello morbido e “andreucciano” degli esordi.
  6. Magic Wind

    Le 5 copertine più belle dei Texoni

    BUZZELLI GIOLITTI ORTIZ TICCI FRISENDA BRECCIA Tutti a peri merito
  7. Magic Wind

    [42] Incendio Allo Star - O

    Qui GL Bonelli è stato probabilmente ispirato dal film The Sheepman (La legge del più forte) con Glenn Ford, del 1958. (la locandina potrebbe invece essere servita da modello per la cover de L'ultima carica)
  8. Magic Wind

    [760/761] La pattuglia scomparsa

    Il primo albo non è male. Ruju, a differenza di Boselli, il cui background - come si evidenziava sul topic del ritorno della Tigre Nera -, è soprattutto quello dei romanzi ottocenteschi, ha invece l’imprinting della letteratura e del cinema noir e “pulp”. La perdita di memoria, le amnesie, la rimozione degli eventi traumatici e la frammentarietà dell’io (quello del tenente delle Giubbe Rosse) sono appunto elementi centrali di questo tipo di narrativa. Detto questo, uno dei maggiori meriti di Ruju per me è quello riuscire a giostrare bene la coppia Tex - Carson, cosa che non riesce a tutti gli sceneggiatori (in compenso è meno a suo agio con la gestione dei 4 pards). Anche Boselli ultimamente mi pare essersi adagiato su una versione di Carson pigro, lamentoso e crapulone un po’ alla Nizzi. Concordo con chi mi ha preceduto che Ruju sta forse eccedendo con i villain “sopra le righe” (anche se questo Boucher finora non mi sembra esagerato come quello con l’artiglio alla Wolverine di qualche storia addietro). I disegni di Font sono sempre uno spettacolo per gli occhi.
  9. Magic Wind

    [613/615] I Sabotatori

    Disegna per gli USA.
  10. Magic Wind

    [438/440] Gli Invincibili

    Boselli, però, non è mai stato così apertamente "citazionistico" (al limite cita i classici letterari, raramente i film) e nemmeno così iper-violento. Io all'epoca mi ero fatto l'idea che in questa storia ci fosse stato anche lo zampino di Maurizio Colombo (all'epoca Boselli e Colombo collaboravano su Zagor - ad esempio con lo speciale Anima nera, altra storia molto violenta - e ovviamente su Dampyr, che sarebbe nato di lì a poco). Anche I sette assassini è un'altra storia che mi aveva dato questa impressione, lo stile mi ricordava quello delle storie scritte in collaborazione dai due. Ovviamente si tratta solo di mie congetture ...
  11. Magic Wind

    [GIOCO] Come finirà la storia di Tex?

    Punto tutte le mie fiches (non so quante ne ho) sulla D
  12. Magic Wind

    [438/440] Gli Invincibili

    Come il vecchio William Holden nella battaglia di Bloody Porch
  13. Mi è passato per la mente, ma essendo lui abbastanza un habitué della Bonelli (ha disegnato di recente pure per Zagor), una risposta di questo tipo mi suonerebbe abbastanza strana. Sai per certo che gli è stato offerto il Texone, o la tua è solo una supposizione?
  14. Magic Wind

    [Texone N. 20] Canyon Dorado

    Dovrebbe essere l'ultimo Texone scritto da Nizzi (il successivo Il profeta Hualpai credo sia precedente), e mi sa che è proprio il peggiore (Tex che tradisce il fratello di sangue Cochise è proprio una delle pagine nizziane più nere)
  15. Di espedienti. Infatti è sempre in bolletta.
  16. Ho trovato carine entrambe le storie. Quella che mi è piaciuta di più è quella di Ruju: veloce, briosa, brillante e impreziosita dai disegni di un Saudelli che è come sempre impareggiabile nel far “recitare” i personaggi (soprattutto quelli femminili). Qui però mi tocca aprire una parentesi: ci si lamenta sempre che non ci sono più grandi autori disponibili a cimentarsi con il Texone e si arruola uno come Saudelli (uno dei grandi autori italiani degli anni ‘80 e ‘90: Porfiri, La Bionda, ecc.) per fargli fare una storiella di 70 pagine pubblicata in un Magazine??? Mi pare che ormai la filosofia dei Texoni sia andata completamente a farsi benedire: non più una vetrina per grandi disegnatori extra-serie che danno la loro versione del personaggio, ma una sorta di premio fedeltà per i disegnatori interni della serie. Carina anche la storia di Boselli-Bocci, anche se, forse per deformazione professionale, sui vampiri Boselli gioca molto con le atmosfere alla Dampyr: zanne, artigli, poteri mutaforma, eccetera. Curioso l’inciso che chiarisce che Eusebio ha origini sia maya che azteche: tempo fa, non ricordo a proposito di quale storia, era nata una piccola polemica perché Boselli aveva attribuito a Eusebio origini azteche piuttosto che maya o viceversa, e probabilmente con questo escamotage ha voluto chiudere la questione dando un colpo al cerchio e uno alla botte (per me dovrebbe fregarsene di queste fisime, ma tant’è).
  17. Magic Wind

    Galleria di Samuele Frasca

    Le figure per me sono molto buone. Dovresti allenarti con qualche immagine in movimento.
  18. Ho la collezione originale di Tex Gigante II serie dal n. 36 ad oggi (i numeri precedenti invece ristampe), più tutti i collaterali da edicola.
  19. In linea generale si, ma a disegnare il west Serpieri è molto più bravo di Magnus (infatti per il suo Texone gli scrissero una storia notturna con sette cinesi e passaggi segreti). E il cartonato di Serpieri è l’unico che merita anche per i testi, il solo che osa qualcosa di nuovo e che tenta veramente di fare una storia di Tex “alla francese”, gli altri contengono delle normalissime storie di Tex adattate al formato più grande con quasi sempre gli stessi disegnatori della serie regolare. Quindi o trovi dei disegnatori come Breccia che con la loro arte riescono a trascendere la sceneggiatura, altrimenti è un’operazione che nemmeno per me ha più di tanto senso, se non appunto quello di vedere dei bei disegni (ma come giustamente osservi quasi tutti gli artisti coinvolti hanno fatto di meglio altrove).
  20. L'unico altro sceneggiatore ad aver centrato in pieno il personaggio di Tiger è stato Nolitta (e pensare che questa scena è stata tanto criticata)
  21. Magic Wind

    [Texone N. 11] L'ultima Frontiera

    In realtà credo che Manara intendesse omaggiare lo stesso Pratt (poi non so se Pratt abbia copiato Caniff, considerato quanto Caniff abbia influito sul suo disegno non lo escludo di certo)
  22. Magic Wind

    [04] L'eroe Del Messico

    Non è una prorogativa unicamente di Sergio Bonelli e di Tex, comunque. Il "correggere" o addirittura censurare le vecchie storie perchè non più in linea con la sensibilità attuale è stato fatto anche da Berardi con Ken Parker, dalla Disney con Paperino, da George Lucas con Guerre Stellari, da Spielberg con E.T. ecc. ecc. E' un vizio vecchio come il mondo.
  23. Tra il n. 500 e il n. 700 se eviti con cura le storie di Nizzi e Faraci caschi sempre abbastanza bene Dopo il n. 700 la scelta per autore non è più così scontata e devi guardare alle singole storie
  24. Magic Wind

    [Tex Willer N.50/55] Il passato di Cochise

    Mi accorgo che quel romanzo (che pure mi era piaciuto) ha fatto più danni che altro: Tex ha sempre vissuto in un periodo storico immaginario che abbracciava l’intera Storia del West, dalla Guerra di Secessione fino al mucchio selvaggio di Butch Cassidy. Volere imporre ufficialmente un “canone”, fissando tutta una serie di paletti cronologici, compreso l’anno in cui Tex vive le sue avventure (che se non ho capito male dovrebbe essere il 1885 o giù di lì), limita le potenzialità del personaggio, castra la libertà e creatività degli autori e infine, almeno per me, nuoce al divertimento degli stessi lettori.
  25. Da non salgariano (da bambino ero un appassionato lettore di Jules Verne prima e di Jack London poi, di Salgari avrò letto non più di 4-5 romanzi), sarei curioso di saperne di più su questi innesti. A me vengono in mente questi: - Il rajah bianco, figura ispirata a quella realmente esistita di James Brooke, è il grande antagonista di Sandokan ne I pirati della Malesia - La riconquista del regno con Yanez che agisce dall’interno e Sandokan coi suoi tigrotti nascosti nella giungla è un altro classico salgariano (ad esempio in Alla conquista di un impero) - La vendetta di Sumankan per la propria famiglia sterminata dagli invasori europei è ispirata chiaramente a quella di Sandokan - La bandiera con la testa della tigre è identica a quella di Sandokan Ma immagino ce ne siano sicuramente altri…
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