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Tex E La Continuity


Sam Stone
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  • Rangers

Ogni volta che ricomincio la serie di Tex, mi accorgo che l'utilizzo della continuity non è mai stata utilizzata a piene mani per questa testata, come invece succede per altri personaggi sempre della Bonelli. D'accordo abbiamo avuto molti nemici che hanno concesso i vari bis o tris a seconda dei casi (Proteus, Tigre Nera, Mefisto, ecc), che tornavano ciclicamente a ritmi regolari o distanziati dopo decine e decine di numeri. Ma una vera e propria continuity è stata sfruttata poco. Effettivamente GLB aveva cominciato la serie con storie tutte collegate tra loro (Tex usciva ancora in formato a striscia), così capitava di trovarlo dopo una missione ospite nel ranch che aveva appena salvato e ripartire nell'avventura successiva proprio da l'; ma gli esempi sono tantissimi soprattutto nei primi albi (che allora corrispondevano a numerose strisce e quindi a più uscite). Poi GLB abbandona poco alla volta le storie legate una all'altra e comincia a scrivere avventure slegate (anche se ogni tanto come già detto, si cimenta in qualche ritorno di nemici). Poi uno degli utlimi casi che mi ricordo è dopo la storia Il Giuramento, l'inizio di Gilas comincia con "Tempo dopo...), quindi in qualche modo c'è una sorta di storia legata anche se l'ambientazione in cui si svolge è differente da quella in cui si svolge la precedente. Poi più nulla, solo avventure slegate tra loro e qualche sprizzo quà e là nel corso dei numeri fino al giorno d'oggi. Come ad esempio L'uomo con la Frusta, in cui la prima parte è disegnata da Fusco e la successiva da Civitelli (anche se l' si tratta alla fin fine di un'unica storia). Oppure Boselli ci ha regalato due storie legate tra loro con Golden Pass (Nolitta-Boselli), in cui il nostro Pat alla fine dell'avventura preferisce seguire i nostri alla riserva e affrontare quindi Il Diavolo della Sierra nell'avventura successiva. A me sinceramente sono sempre piaciute le storie legate tra loro, non parlo tanto di ritorni di nemici, ma appunto era bello vedere finire una storia in un particolare villaggio del West e cominciare la successiva avventura proprio da quel luogo, con gli stessi personaggi (sceriffi, baristi, ecc.) ma trame completamente diverse. Sarebbe interessante riprendere queste caratteristiche che GLB aveva utilizzato per far muovere i primi passi verso la leggenda al suo Tex. Voi che ne pensate?Vi piacerebbe leggere nuove storie con questa caratteristica?Il mio sogno sarebbe che più autori si mettessero d'accordo e ogni tanto tirassero fuori una bella saga lunga vari albi, disegnata da artisti diversi, ma tutto legato e consecutivo. So che è di difficile realizzazione, ma sognare non costa nulla e sperare nemmeno!!! :DDite la vostra pards!!! :trapper:

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Effettivamente è bello vedere che una nuova storia riparte esattamente dove la precedente si è conclusa, però a me piace anche il classico stacco a cui siamo abituati... Direi che di tanto in tanto potrebbe essere ripreso l'uso di questo elemento, perchè no?Per quanto riguarda il fatto di creare una saga di più albi da parte di più autori sarebbe un sogno... Ma già penso alla difficolt? di far combaciare le idee di diversi sceneggiatori e disegnatori! Sognare non costa nulla, è vero, però mi sa che questo sia un genere di sogno abbastanza difficile da vedere realizzato!

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Ogni volta che ricomincio la serie di Tex, mi accorgo che l'utilizzo della continuity non è mai stata utilizzata a piene mani per questa testata, come invece succede per altri personaggi sempre della Bonelli.

D'accordo abbiamo avuto molti nemici che hanno concesso i vari bis o tris a seconda dei casi (Proteus, Tigre Nera, Mefisto, ecc), che tornavano ciclicamente a ritmi regolari o distanziati dopo decine e decine di numeri.
Ma una vera e propria continuity è stata sfruttata poco.

Parole sacrosante. :indianovestito:


Effettivamente GLB aveva cominciato la serie con storie tutte collegate tra loro (Tex usciva ancora in formato a striscia), così capitava di trovarlo dopo una missione ospite nel ranch che aveva appena salvato e ripartire nell'avventura successiva proprio da l'; ma gli esempi sono tantissimi soprattutto nei primi albi (che allora corrispondevano a numerose strisce e quindi a più uscite).
Poi GLB abbandona poco alla volta le storie legate una all'altra e comincia a scrivere avventure slegate (anche se ogni tanto come già detto, si cimenta in qualche ritorno di nemici).

Poi uno degli utlimi casi che mi ricordo è dopo la storia Il Giuramento, l'inizio di Gilas comincia con "Tempo dopo...), quindi in qualche modo c'è una sorta di storia legata anche se l'ambientazione in cui si svolge è differente da quella in cui si svolge la precedente.

In realtà anche la didascalia iniziale di "Massacro" comincia con "Qualche tempo dopo l'ultima avventura" o qualcosa di simile e così pure "Dugan il bandito", ma per il resto hai perfettamente ragione.


Poi più nulla, solo avventure slegate tra loro e qualche sprizzo quà e là nel corso dei numeri fino al giorno d'oggi.
Come ad esempio L'uomo con la Frusta, in cui la prima parte è disegnata da Fusco e la successiva da Civitelli (anche se l' si tratta alla fin fine di un'unica storia).
Oppure Boselli ci ha regalato due storie legate tra loro con Golden Pass (Nolitta-Boselli), in cui il nostro Pat alla fine dell'avventura preferisce seguire i nostri alla riserva e affrontare quindi Il Diavolo della Sierra nell'avventura successiva.

A me sinceramente sono sempre piaciute le storie legate tra loro, non parlo tanto di ritorni di nemici, ma appunto era bello vedere finire una storia in un particolare villaggio del West e cominciare la successiva avventura proprio da quel luogo, con gli stessi personaggi (sceriffi, baristi, ecc.) ma trame completamente diverse.

Sarebbe interessante riprendere queste caratteristiche che GLB aveva utilizzato per far muovere i primi passi verso la leggenda al suo Tex.

Voi che ne pensate?
Vi piacerebbe leggere nuove storie con questa caratteristica?

Ma certo. :generaleN:


Il mio sogno sarebbe che più autori si mettessero d'accordo e ogni tanto tirassero fuori una bella saga lunga vari albi, disegnata da artisti diversi, ma tutto legato e consecutivo.

Sarebbe una gran bella idea.


So che è di difficile realizzazione, ma sognare non costa nulla e sperare nemmeno!!! :D

Dite la vostra pards!!!  :trapper:

Io dico solo che se ci riescono su Zagor possono riuscirci anche su Tex, con un p? di buoan volont?. :trapper:
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Io forse preferisco lo stacco netto, che d' linfa vitale alla nuova storia: peraltro, oggi non esiste neanche lo stacco netto, visto che le storie sono contenute in un preciso numero di albi ( ma perchè? bah, tempi moderni...). Ad ogni modo, mi vengono in mente altri esempi di 'continuity' : penso a 'Lotta Sul Mare' - ' I Cacciatori Di Teste' , o a 'Giungla Crudele' - 'Artigli Nelle Tenebre' , mentre 'Appuntamento Con La Morte' - 'Agguato Nella Miniera' sono la stessa storia, senza dubbio alcuno...

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Effettivamente è bello vedere che una nuova storia riparte esattamente dove la precedente si è conclusa, però a me piace anche il classico stacco a cui siamo abituati... Direi che di tanto in tanto potrebbe essere ripreso l'uso di questo elemento, perchè no?

Io lo vedrei anche in pianta stabile come avviene anche su Zagor. Certo, per riuscirci occorrerebbe un discreto coordinamento ed uan programmazione oculata. Con un curatore stabile, come pare ci sia adesso, non sarebbe per niente impossibile. Secondo me, poi, Boselli ci andrebeb a nozze coi richiami di continuity che già ora non mancano nelle sue storie, compreso il gettare in una storia i semi di storie future e l'uso di personaggi ricorrenti (Tom Rupert, ad esempio).

Per quanto riguarda il fatto di creare una saga di più albi da parte di più autori sarebbe un sogno... Ma già penso alla difficolt? di far combaciare le idee di diversi sceneggiatori e disegnatori! Sognare non costa nulla, è vero, però mi sa che questo sia un genere di sogno abbastanza difficile da vedere realizzato!

Anche questo è un sogno non impossibile, ma richiede uno sforzo organizzativo notevole comprendente: 1) un piano di massima delle storie, comprendente il tema delle storie e la loro sequenza.2) La divisione del lavoro tra i vari sceneggiatori, con assegnazione delle varie storie da scrivere.3) L'assegnazione ai vari disegnatori, tenendo conto della lunghezza delle singole storie, della velocit? dei disegnatori suddetti e della sequenza di uscita delle storie (per fare un'esempio, se Venturi fosse uno dei disegnatori coinvolti sarebbe saggio affidargli l'ultima storia della sequenza e non la prima :trapper:). Sarebbe un lavoro duro, ma non impossibile, visto che su Zagor Boselli e Burattini ci sono sempre riusciti e che proprio di questi tempi sono in varie fasi di realizzazione una serie di storie consecutive facenti parte di una trasferta in Sud America che vede Burattini in veste di coordinatore e tra gli sceneggiatori, oltre a lui stesso, anche Boselli e Mignacco. Secondo me, se Marcheselli gli delegasse questo compito, Boselli sarebbe adattissimo a coordinare un evento simile su Tex. Resta da vedere se e quanto gli altri sceneggiatori ed i disegnatori coinvolti resisterebbero all'impulso di strozzarlo una volta iniziata la faccendahaha
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L'idea di proporre una certa continuity, o meglio, storie collegate tra loro, sceneggiate e disegnate da autori e disegnatori diversi, sarebbe interessante, ma che cio' si verifichi nella serie di Tex ci credo molto poco, per non dire niente. I problemi per realizzare un progetto del genere sarebbero diversi. Innanzitutto gli sceneggiatori. Quelli attuali di Tex hanno uno stile troppo diverso tra loro per riuscire a proporre una lunga storia mantenendo un certo stile omogeneo. Stesso discorso per quanto riguarda i disegnatori. Come dice Monni, sarebbe abbastanza ardua l'impresa di organizzare una continuity a livello grafico, cercando di programmare disegnatori con i loro divesi tempi di realizzazione delle tavole. Personalmente non mi piacerebbe vedere su Tex una continuity alla Dampyr, dove decine e decine di personaggi, buoni e cattivi, ritornano in continuazione. Qualcosa del genere va' benissimo in quella serie, ma non su Tex. Un esempio di continuity che mi piacerebbe vedere sulle pagine del ranger piu' famoso del West sarebbe questa:una storia ad ampissimo respiro, lunga e appassionante, epica, un specie di kolossal, che porti Tex e suoi pards in molte regioni, dal Messico al Texas, dal Missouri al Canada', in modo da far partecipare anche i vari Brandon,Montales,Gros Jean,McKennet etc.. Il tutto per una anno intero, per un totale di 12 albi. E' un sogno, sia chiaro, ma mi piacerebbe moltissimo leggere una superavventura del genere. In definitiva, sono favorevole per una continuity su Tex, ma solo per pochissime volte, e solo in occasioni eccezionali, come quella descritta sopra.

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Io personalmente una storia che si sviluppa nell'arco di 12 mesi la vedrei bene collegata a qualche ricorrenza ( come ad esempio i compleanni editoriali ), già da adesso si potrebbe benissimo cominciare a lavorare per una super storia che verr? pubblicata sulla serie mensile poniamo il caso l'anno in cui Tex compir? 70 anni...... sarebbe interessante leggerla, ma inutile dire che ci vuole talento nell'idearla, nella stesura e soprattutto nel finale...... Adesso come adesso abbiamo a disposizione sceneggiatori del calibro di Boselli, Faraci e Manfredi ( quest'ultimo peraltro nel sua ultima opera Volto nascosto ha dimostrato di cavarsela magnificamente nell'ambito della mini-serie ), quindi perchè non provare....

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Un esempio di continuity che mi piacerebbe vedere sulle pagine del ranger piu' famoso del West sarebbe questa:una storia ad ampissimo respiro, lunga e appassionante, epica, un specie di kolossal, che porti Tex e suoi pards in molte regioni, dal Messico al Texas, dal Missouri al Canada', in modo da far partecipare anche i vari Brandon,Montales,Gros Jean,McKennet etc.. Il tutto per una anno intero, per un totale di 12 albi. E' un sogno, sia chiaro, ma mi piacerebbe moltissimo leggere una superavventura del genere. In definitiva, sono favorevole per una continuity su Tex, ma solo per pochissime volte, e solo in occasioni eccezionali, come quella descritta sopra.

Vedi, Steffen, che qualcosa condividiamo, a parte l'appartenenza al genere umano?Un'idea simile (per il settantennale di Tex, ad esempio) sarebbe veramente esplosiva, ma dubito fortemente che, visto il coraggio delle scelte editoriali, possa mai venire realizzato. Eppure Tex ha praticamente i migliori sceneggiatori viventi (Boselli, Manfredi e Faraci), dunque non sarebbe male vedere per una volta il loro talento sfruttato in grande, con un'ampiezza che non sarebbe fuori posto definire omerica.
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  • Collaboratori

Se per continuity pensiamo ad un insieme di storie concatenate, dove ci sia appunto una continuit? strettissima di tipo spaziale e temporale, devo dire di non trovarmi pienamente d'accordo. Su Tex, infatti, come è stato già detto, abbiamo pochissimi esempi nel passato, e se si eccettuano le prime storie ( anni cinquanta ), i casi possono essere conteggiati facilmente sulle dita di una mano e non vanno oltre le due storie. Se mi dite insomma che Tex e Kit vanno in Patagonia e quindi ritornano, via terra, attraverso l'Uruguay, il Brasile, le Antille e quindi il Texas con una serie di storie che ci tengono compagnia per un anno o più, ci vedo un esempio di modernit? che mi va poco a genio. Se su Zagor si sono scritte svariate Odissee, non vedo perchè qualcosa di simile debba essere prodotta anche sugli albi di Tex. La continuit? narrativa peraltro è già presente in larga misura in Tex, seppure a volte non immediatamente percepibile. Un esempio è dato dalla ricorrenza del linguaggio iperbolico di Bonelli ( e dei suoi successori ) descritto da Gianfranco Manfredi, che giustamente dice che "Il linguaggio in Tex non è la mera comunicazione di un contenuto, è espressione letteraria". Altri elementi di continuity possono riguardare l'importanza data alle scenografie e al movimento dei personaggi in degli ambienti che possono essere facilmente classificati ( Messico, Canada, Riserva ecc ), oltre al ciclico ritorno di personaggi ( aiutanti o antagonisti come Jim Brandon, El Morisco, Mefisto, Barbanera ). Manfredi dice anche, e questo è per me molto significativo, che "l'eroe domina anche il racconto. Non deve essere lui funzionale alla storia narrata, ma la storia a lui. Di più: il personaggio viene percepito di per sè, al di l' della serie delle sue avventure. Lui è l'elemento di permanenza, il perno attorno a cui tutto si muove". Sarebbe tutto ciò possibile davanti a storie appunto concatenate? Zombi e squali, Haiti e l'oceano, non rubano insommma parzialmente il campo al protagonista ?Il problema, se volete, riguarda invece il non ritorno di personaggi. A Mauro Boselli chiedevo perchè una volta introdotte nella serie due pericolose figure di rottura come Lena e Donna Parker, l'amante e la figlia di un Kit Carson che fino ad allora era sembrato un - uomo libero - da legami affettivi ( si crea difatti una sorta, se non di famiglia, di clan Carsoniano ), sia possibile che trascorrano dieci anni e cento numeri della serie senza rivederle neanche una sol volta. Se nel passato di Carson infatti l'eroe e la bella cantante si scambiano un saluto ( ci riveremo? ... chissà! ) che sembra un preludio ad un addio definitivo quanto quello di Alison a Tex, il ritorno delle due donne nella storia di Jack Thunder compromette tutto e rompe tutti gli schemi precedentemente imposti da quell'addio. La storia si pone tra l'altro come uno dei rari esempi di sequenzialit? nella serie ( Lena e Donna Parker hanno fondato una nuova cittdina con l'oro degli Innocenti ). Le due donne per via di questo ritorno acquistano spessore narrativo e un credito preponderante, che siamo lontanissimi dal poter dire estinto. Lena e Donna il cui rapporto con Carson va perfezionandosi, facendosi ancora più netto e esplicito nella seconda storia, come tutti gli altri personaggi ( bonelliani ) che hanno beneficiato di un ripescaggio, diventano insomma personaggi della serie con la stessa importanza di un Gros-Jean. L'unico modo per metterci una pietra sopra, come nel caso di Bronco Lane, è quello di mettere il loro nome in una croce. il relegamento in un limbo sembra la più banale delle soluzioni, ma è anche la più dannosa e artificiale.

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La continuity è una cosa che sinceramente mi interessa ben poco... o almeno se ci riferiamo a una continuity di tipo magicoventiano o dampyriamo. Penso inoltre che una piccola "continuit?" nella serie ci sia eccome:abbiamo comprimari ricorrenti, storici(ad es. Jim Brandon)e ralativamente nuovi(Lena e Donna o, purtroppo,Juan Raza);Tex ha un passato che spesso ricorda o diventa l'incipit per nuove avventure("Dieci anni dopo" ne è un esempio, così come "La congiura"). Quindi mi sembra che la serie abbia una sua consequenzialit?. Per quanto riguarda le saghe:? vero che abbiamo tre grandi sceneggiatori;e l'idea di Antony è molto suggestiva... Ma pensiamo al passato:Tex ha avuto delle cose molto vicine ad essere considerate "saghe":da "San Francisco" a "I killers", per esempio;e possiamo pensare a "I cospiratori","L'uomo con la frusta","Guerriero apache","Scorta armata" come ad una unica lunga saga. Ma queste storie erano firmate da un solo autore. Cosa succederebbe invece se in un tale progetto si coinvolgessero più sceneggiatori?Negli anni '90 Batman ha vissuto un periodo costellato di saghe, tutte scritte da vari sceneggiatori insieme;il rischio poteva essere quello di un'anarchia totale, di dissapori tra i vari sceneggiatori sul modo in cui la saga doveva evolversi... Ma a guidare i vari progetti, c'è quasi sempre stato Dennis'O Neill:era lui non solo un semplice supervisore, ma colui che pianificava il tutto ancor prima di incaricare gli sceneggiatori di scrivere le storie;era lui che decideva se una cosa andava bene o no. Ora:Boselli,Faraci e Manfredi accetterebbero un controllo così totalizzante?La Bonelli ha un'uomo dello stesso prestigio, e con la stessa fermezza e autorit? di Dennis O'Neill'Il rischio è quello di fare il passo più lungo della gamba... Io credo che Tex non ha bisogno n° di saghe, n° di continuity;Tex non ha bisognio nemmeno di presunte "maturazioni" o stravolgimenti(come il matrimonio). Tex, secondo me, ha solo bisogno di belle storie avvincenti... tutto il resto non è indispensabile...

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Io personalmente una storia che si sviluppa nell'arco di 12 mesi la vedrei bene collegata a qualche ricorrenza ( come ad esempio i compleanni editoriali ), già da adesso si potrebbe benissimo cominciare a lavorare per una super storia che verr? pubblicata sulla serie mensile poniamo il caso l'anno in cui Tex compir? 70 anni......

Guarda caso , il n° del settantennale sarà il 695, cinque mesi dopo uscir? il n° 700 (si vede che so contare eh? :indianovestito:). Ho sempre trovato veramente intrigante l'idea di una sequenza di storie di cui i due albi a colori siano una sorta di prologo ed epilogo e nel mezzo due storie da due albi a fare da collegamento. Che ne dite? :indianovestito:

sarebbe interessante leggerla, ma inutile dire che ci vuole talento nell'idearla, nella stesura e soprattutto nel finale...... Adesso come adesso abbiamo a disposizione sceneggiatori del calibro di Boselli, Faraci e Manfredi ( quest'ultimo peraltro nel sua ultima opera Volto nascosto ha dimostrato di cavarsela magnificamente nell'ambito della mini-serie ), quindi perchè non provare....

Perchè no? :trapper:
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Questa tua idea,Carlo,? non solo molto bella, ma credo anche fattibile... si tratterebbe di realizzare una storia da sei giornalini, una cosa che bene o male è stata già fatta:e quindi perchè non si potrebbe ripetere?Certo, da qui al numero 700 ce ne vuole...

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La continuity è una cosa che sinceramente mi interessa ben poco... o almeno se ci riferiamo a una continuity di tipo magicoventiano o dampyriamo

Esattamente il contrario di me, ahimè.

. Penso inoltre che una piccola "continuit?" nella serie ci sia eccome:abbiamo comprimari ricorrenti, storici(ad es. Jim Brandon)e ralativamente nuovi(Lena e Donna o, purtroppo,Juan Raza);

No ti piace Juan Raza? Ecco un'altra cosa su cui non siamo d'accordo.

Tex ha un passato che spesso ricorda o diventa l'incipit per nuove avventure("Dieci anni dopo" ne è un esempio, così come "La congiura"). Quindi mi sembra che la serie abbia una sua consequenzialit?. Per quanto riguarda le saghe:? vero che abbiamo tre grandi sceneggiatori;e l'idea di Antony è molto suggestiva... Ma pensiamo al passato:Tex ha avuto delle cose molto vicine ad essere considerate "saghe":da "San Francisco" a "I killers", per esempio;e possiamo pensare a "I cospiratori","L'uomo con la frusta","Guerriero apache","Scorta armata" come ad una unica lunga saga. Ma queste storie erano firmate da un solo autore. Cosa succederebbe invece se in  un tale progetto si coinvolgessero più sceneggiatori?Negli anni '90 Batman ha vissuto un periodo costellato di saghe, tutte scritte da vari sceneggiatori insieme;il rischio poteva essere quello di un'anarchia totale, di dissapori tra i vari sceneggiatori sul modo in cui la saga doveva evolversi... Ma a guidare i vari progetti, c'è quasi sempre stato Dennis'O Neill:era lui non solo un semplice supervisore, ma colui che pianificava il tutto ancor prima di incaricare gli sceneggiatori di scrivere le storie;era lui che decideva se una cosa andava bene o no. Ora:Boselli,Faraci e Manfredi accetterebbero un controllo così totalizzante?La Bonelli ha un'uomo dello stesso prestigio, e con la stessa fermezza e autorit? di Dennis O'Neill'

Il che mi riporta a quel che dicevo in un precedente intervento. Coordinare più sceneggiatori in un progetto simile non è impossibile, Burattini ci riesce benissimo (anche se non sappiamo con quanti mal di testa) su Zagor. Il problema per Tex, sino ad oggi almeno, era che questo titpo di fiugra di curatore/coordinatore non esisteva. Resta ancora da vedere se Marcheselli non solo ne sia capace, ma voglia farlo. Chiaramente, poi, questo presuppone una programamzione che deve essere sia ferrea che di lungo periodo. Se certi collegamenti sono abbastanza facili da fare (basta dire allo sceneggiatore che la sua storia, dovendo essere pubblicata immediatamente dopo una certa altra, deve avere, almeno all'inizio dei richiami alla precedente, un p? come accadeva nelle storie di Tex dei primi 40 numeri ed oltre ed accade oggi su Zagor), quando si progetta una saga, bisogna stabilire chi farà cosa e con che tempi.

Il rischio è quello di fare il passo più lungo della gamba...

Il vantaggio, però, è che sceneggiatori come Boselli e Manfredi sono già abituati a ragionare in termini di continuity e che non dovrebbero far fatica ad adattarsi, purch? ci siano dei punti fermi su cui basarsi.

Io credo che Tex non ha bisogno  n° di saghe, n° di continuity;Tex non ha bisognio nemmeno di presunte "maturazioni" o stravolgimenti(come il matrimonio). Tex, secondo me, ha solo bisogno di belle storie avvincenti... tutto il resto non è indispensabile...

Che le buone storie siano indispensabili non ci piove, ma aggiungere un p? di spezie ogni tanto alla pietanza non guasta mai. :indianovestito:
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Se per continuity pensiamo ad un insieme di storie concatenate, dove ci sia appunto una continuit? strettissima di tipo spaziale e temporale, devo dire di non trovarmi pienamente d'accordo. Su Tex, infatti, come è stato già detto, abbiamo pochissimi esempi nel passato, e se si eccettuano le prime storie ( anni cinquanta ), i casi possono essere conteggiati facilmente sulle dita di una mano  e non vanno oltre le due storie. Se mi dite insomma che Tex e Kit vanno in Patagonia e quindi ritornano, via terra, attraverso l'Uruguay, il Brasile, le Antille e quindi il Texas

Hai dimenticato l'Arizona, che è la meta finale. :capoInguerra:



con una serie di storie che ci tengono compagnia per un anno o più, ci vedo un esempio di modernit? che mi va poco a genio. Se su Zagor si sono scritte svariate Odissee, non vedo perchè qualcosa di simile debba essere prodotta anche sugli albi di Tex.

Come ho già detto, invece, a me non dispiacerebbe affatto. :indianovestito:


La continuit? narrativa peraltro è già presente in larga misura in Tex, seppure a volte non immediatamente percepibile.

Un esempio è dato dalla ricorrenza del linguaggio iperbolico di Bonelli ( e dei suoi successori ) descritto da Gianfranco Manfredi, che giustamente dice che "Il linguaggio in Tex non è la mera comunicazione di un contenuto, è espressione letteraria".

Altri elementi di continuity possono riguardare l'importanza data alle scenografie e al movimento dei personaggi in degli ambienti che possono essere facilmente classificati ( Messico, Canada, Riserva ecc ), oltre al ciclico ritorno di personaggi ( aiutanti o antagonisti come Jim Brandon, El Morisco, Mefisto, Barbanera ).

Manfredi dice anche, e questo è per me molto significativo, che "l'eroe domina anche il racconto. Non deve essere lui funzionale alla storia narrata, ma la storia a lui. Di più: il personaggio viene percepito di per sè, al di l' della serie delle sue avventure. Lui è l'elemento di permanenza, il perno attorno a cui tutto si muove".

Sarebbe tutto ciò possibile davanti a storie appunto concatenate? Zombi e squali, Haiti e l'oceano, non rubano insommma parzialmente il campo al protagonista ?

Il problema, se volete, riguarda invece il non ritorno di personaggi. A Mauro Boselli chiedevo perchè una volta introdotte nella serie due pericolose figure di rottura come Lena e Donna Parker, l'amante e la figlia di un Kit Carson che fino ad allora era sembrato un - uomo libero - da legami affettivi ( si crea difatti una sorta, se non di famiglia, di clan Carsoniano ), sia possibile che trascorrano dieci anni e cento numeri della serie senza rivederle neanche una sol volta. Se nel passato di Carson infatti l'eroe e la bella cantante si scambiano un saluto ( ci riveremo? ... chissà! ) che sembra un preludio ad un addio definitivo quanto quello di Alison a Tex, il ritorno delle due donne nella storia di Jack Thunder compromette tutto e rompe tutti gli schemi precedentemente imposti da quell'addio.

In realtà, già prima del loro ritorno effettivo le due donne di Carson erano, in qualche modo, presenti nella serie. All'inizio de "gli invincibili vediamo Carson tornare, per l'appunto, da una visita alle due donne ed anche in "Bufera sulle Montagne Rocciose, il motivo per cui Tex e Carson hanno un appuntamento in Nevada è che Carson ci era andato pre una visita a Lena e Donna.


La storia si pone tra l'altro come uno dei rari esempi di sequenzialit? nella serie ( Lena e Donna Parker hanno fondato una nuova cittdina con l'oro degli Innocenti ). Le due donne per via di questo ritorno acquistano spessore narrativo e un credito preponderante, che siamo lontanissimi dal poter dire estinto. Lena e Donna il cui rapporto con Carson va perfezionandosi, facendosi ancora più netto e esplicito nella seconda storia, come tutti gli altri personaggi ( bonelliani ) che hanno beneficiato di un ripescaggio, diventano insomma personaggi della serie con la stessa importanza di un Gros-Jean. L'unico modo per metterci una pietra sopra, come nel caso di Bronco Lane, è quello di mettere il loro nome in una croce. il relegamento in un limbo sembra la più banale delle soluzioni, ma è anche la più dannosa e artificiale.

Personalmente sospetto che ci sia di mezzo una qualche idiosincrasia di Sergio Bonelli. In ogni caso Mauro ha detto più volte che per farle ritornare gli ci vorrebbe un'idea davvero ottima. Ebbene, io sono in parziale disaccordo. Se per una storia che le vede figure centrali ci vorrebbe davvero un'idea molto forte, nulla vieta che possano essere utilizzate nella serie come semplici comprimari ricorrenti. Il mio modello, l'ho detto più volte, è la Brenda Adams Macdonald della "Storia del West". Le storie non erano incentrate su di lei (o su Belinda Hall nel caso di Bill Adams), ma lei era una presenza ricorrente e costante. Cosa ci sarebbe di male se all'inizio storia vedessimo Carson od anche il giovane Kit, se è per questo, lasciare la locanda nel Nevada per tuffarsi nell'avventura o tornarvi al termine di essa, come tornano alla Riserva od al Comando dei Rangersè


Da questo punto di vista, poi, mi viene in mente che da tempo manca su Tex quel genere di comprimari che pur non essendo direttamente protagonisti dell'azione, fanno, per così dire parte del contorno. Penso al tipo di ruolo che aveva Marshall nei primi episodi o Freccia Rossa o, più recentemente (si fa per dire) lo stregone Nuvola Rossa (A proposito; ma da quanto tempo non lo vediamo? dall'epoca di "Mefisto". Su Zagor (ma potrei citare Dampyr, se è per questo), qesto genere di personaggi esiste (per esempio, Drunky Duck, Trampy, i ragazzi del Trading Post di Pleasant Point, il Colonnello Perry e così via), non vedo perchè non anche su Tex. Boselli sta facendo da tempo dei passi in questo senso con lo sceriffo di Tucson Tom Rupert o il Capitano dei Rangers White. Non vedo perchè Lena e Donna quando capita. :indianovestito:

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Per una saga ci vogliono alcune condizioni preliminari1)un curatore con due grossi attributi;2)una comunione di intenti da parte dei vari sceneggiatori. Ad ora, siamo certi di avere queste due caratteristiche?.. difficile dirlo. Non sappiamo, ad esempio, se Boselli,Manfredi e Faraci siano così "umili" e "fedeli alla causa" da mettere da parte le proprie idee personali sullo svolgimento della saga(qualora ci fossero punti di vista e idee differenti). I primi 40 numeri di Tex hanno una continuity facilitata dal fatto che a scrivere le storia era uno solo, che poteva fare tutto quello che gli passava per la testa... credo che, di fronte alle attuali incertezze, l'ipotesi più fattibile sia quella da te prospettata riguardo al numero 700... ps. odio Juan Raza perchè è il paradigma del personaggio ruba-scena boselliano e insieme l'evoluzione di tale tipologia di personaggio:in "Un ranger ha tradito" si evolve infatti in personaggio ruba-storia...

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Io personalmente una storia che si sviluppa nell'arco di 12 mesi la vedrei bene collegata a qualche ricorrenza ( come ad esempio i compleanni editoriali ), già da adesso si potrebbe benissimo cominciare a lavorare per una super storia che verr? pubblicata sulla serie mensile poniamo il caso l'anno in cui Tex compir? 70 anni......

Guarda caso , il n° del settantennale sarà il 695, cinque mesi dopo uscir? il n° 700 (si vede che so contare eh? :indianovestito:). Ho sempre trovato veramente intrigante l'idea di una sequenza di storie di cui i due albi a colori siano una sorta di prologo ed epilogo e nel mezzo due storie da due albi a fare da collegamento. Che ne dite? :indianovestito:

sarebbe interessante leggerla, ma inutile dire che ci vuole talento nell'idearla, nella stesura e soprattutto nel finale...... Adesso come adesso abbiamo a disposizione sceneggiatori del calibro di Boselli, Faraci e Manfredi ( quest'ultimo peraltro nel sua ultima opera Volto nascosto ha dimostrato di cavarsela magnificamente nell'ambito della mini-serie ), quindi perchè non provare....

Perchè no? :trapper:
Wow...... Ma lo sai che sarebbe proprio una bellissima pensata?Il 695 sarà il numero del 70esimo compleanno e per coincidenza poco dopo uscir? il numero 700 della serie, sarebbe una buona occasione per festeggiare i due grandi traguardi raggiunti dalla collana.......... Carlo Monni for President!
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Anche io ci ho pensato spesso, a una vera e propria saga lunga una decina di volumi con molti disegnatori che si alternano. Sarebbe bella una storia, unica inframmezzata da storie che magari centrano solo in parte con la saga. Gli sceneggiatori in gamba non mancano, i disegnatori pure , quimdi sarebbe possibilissimo. Però bisogna dire che la "saga" non è nel DNA texiano quindi non ci credo molto.

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Anche io ci ho pensato spesso, a una vera e propria saga lunga una decina di volumi con molti disegnatori che si alternano. Sarebbe bella una storia, unica inframmezzata da storie che magari centrano solo in parte con la saga. Gli sceneggiatori in gamba non mancano, i disegnatori pure , quimdi sarebbe possibilissimo. Però bisogna dire che la "saga" non è nel DNA texiano  quindi non ci credo molto.

Secondo me è solo una questione di volont? da un lato e di organizzazione dall'altro. Sabato ero ad un incontro con Moreno Burattini svoltosi ad Arezzo e lui ci ha rivelato (una sorta di segreto di Pulcinella per chi frequenta i forum) che a luglio 2011 inizier? per Zagor una trasferta sudamericana che durer? fino al 2014 e che lo porter? nell'estremo sud del continente. Saranno coinvolti almeno quattro sceneggiatori (Burattini, che è anche curatore della serie, Boselli, Rauch e Mignacco) ed almeno 10 o 12 disegnatori. Fare una cosa simile su Tex, se la si volesse fare, non sarebbe, quindi, impossibile, purch? ci si metta d'impegno e ci sia un coordinatore tosto e la volont? di collaborare tra gli sceneggiatori coinvolti (con i disegnatori, in un certo senso, la cosa sarebbe più facile, posto che gli si diano scadenze certe e gli si assegnino le storie da disegnare secondo i loro ritmi produttivi). Bisognerebbe scegliere il tema conduttore, la sequenza delle storie e chi dovr? realizzarle (In questo caso, ritengo, entrerebbero in gioco anche le personali preferenze degli autori). Non è certo necessario che sia una saga "geografica", comunque, qualsiasi altro escamotage andrebbe benissimo, per quanto, vedere Tex ed i pards muoversi nei luoghi tipici del west (per quanto tardo sia) non mi dispiacerebbe. In realtà il mio modello, per quanto simile a quello delle "odissee" zagoriane, è quello di certe storie del primo periodo (intorno ai nn° 30/39) in cui, sulla via del ritorno alla Riserva Navajo o già di l' Tex ed i pards si imbattevano in varie avventure.
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Vedo diverse definizioni di continuity e su ognuna il mio parere cambia. Continuity= tutte le storie collegate da riferimenti spazio-temporali. Assolutamente no. Non lo vedo di buon occhio, anche un semplice collegamento fra storia e storia tipo ?qualche tempo dopo' romperebbe quella che io chiamo la ?sospensione temporale?. Tendo sempre a leggere le storie di Tex come se si svolgessero in un tempo mitico, sospeso fra un prima e un poi mai ben definiti, di modo che freschezza, novità, sorpresa e magia si rinnovino continuamente. Collegarle sarebbe inserire una cronologia, con tutti i problemi che ci si potrebbe porre sull'invecchiamento dei pards, per esempio. Meglio lasciare la cronologia, o meglio la sequenza temporale, nell'indeterminazione. Continuity=alcune storie collegate da riferimenti spazio-temporali. S?. Se se ne collega qualcuna non ci vedo problemi, non troppo spesso però. Continuity=alcune storie collegate da riferimenti tematici e spazio-temporali=saghe. Solamente ?una tantissimum?. A parte le problematiche di coordinamento editoriale che sorvolo per ignoranza, una saga o minisaga tipo quella messicana con Galindez mi piacerebbe, e anche parecchio, ma senza abbondare. Non ho pregiudizi sullo sperimentalismo, ma la vicenda ultima di N. Never, stritolato da lunghe saghe in cui si concentrano gli sforzi massimi degli autori, col risultato di avere fra l'una e l'altra delle storie tappabuco assolutamente deludenti, m?insegna anche troppo. Non a caso, venendo a sapere, dopo la vecchia saga semestrale, di una prossima maxisaga addirittura annuale, ho coniato il detto: TROPPE SAGHE FANNO MALE. Continuity=ciclico ritorno di personaggi. Mi sembra che questo sia fatto normalmente con i vari Brandon, Gros Jean, Pat, McKennet eccetera, è normale ed apprezzabile. Casomai io sarei in primis per un ritorno massiccio dei 4 pards, per vederli insieme molto più spesso, soprattutto Tiger che sembra un po' sparito e quando c'è spesso si limita a ugh e woah. Mi dispiace per la liquidazione di Bronco Lane, sparito troppo in fretta per i miei gusti, avrei preferito far sparire Raza, una specie di giovane Tex meticcio, non mi è andata già la conclusione della sua ultima storia, che se la sia cavata così a buon mercato. Vorrei una storia ?riparatoria? in cui Tex lo faccia finalmente fuori. Vorrei fra i ?ricorrenti? il mitico Lord, se non si rivela un bandito o me lo fanno fuori. Di nemici mi piacerebbe rivedere Yama molto più che Mefisto, e spero che altri nemici storici, tipo la Tigre e Proteus, siano scomparsi per sempre, ma ci credo poco, per lasciare il campo ad altri nemici tosti. Discorso a parte va fatto invece per le donne. Io trovo l'invenzione delle donne di Carson veramente geniale e tutt?altro che fuori luogo o ingestibile. Sono d'accordo con Carlo Monni, una presenza ricorrente pur rimanendo sullo sfondo, del tipo si lascia la locanda o ci si ritorna ad inizio o fine storia, la vedrei bene. Io la utilizzerei anche in un altro modo. Perchè negli ultimi tempi quando per esempio si esclude Carson da una storia lo si fa azzoppare? Non sarebbe meglio dire da dentro la storia che Carson non c'è perchè è alla locanda? E lo stesso per Kit. Insomma, vogliamo dare delle donnucce a questi disgraziati senza stravolgere un bel niente? Questa potrebbe essere la soluzione, è già pronta per i due Kit, ma potrebbe valere anche per gli altri. Tiger si è legato vita natural durante al ricordo di Taniah, così come Tex con Lilith? Ma facciamola finita, Tex fra l'altro avrebbe già pronta Alison. Certo Tex dev?essere sempre presente, non si può escluderlo, ma le soluzioni ci sarebbero eccome, senza inutili romanticismi, forzature e stravolgimenti, basterebbe la volont? di farlo. Figure femminili ricorrenti sarebbe un bel tocco per la serie. (Diamo una sorellina a Kit! Titolo della storia: ?La figlia segreta?, la mamma è Alison! Mmhh, questo mi sembra effettivamente troppo, è una cazzata.)E? vero, contano le belle storie prima di tutto, le innovazioni se sono gestite male fanno solo del male, ma qualche donnina qua e qualche saghetta l' darebbero dei sapori nuovi al minestrone. Perdere nel nulla le due Parker sarebbe veramente uno spreco, visto il la dato a certe innovazioni, io percorrerei la strada fino in fondo, basta poco che ce vo?.

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  • 1 mese dopo...

Ultimamente mi sta girando per la testa una certa ideuzza che vedrebbe il tanto atteso ritorno di Mefisto all'interno della serie, una sorta di continuity che dovrebbe svolgersi nell'arco di un anno e in cui si alterneranno vari sceneggiatori e disegnatori, ma il succo della storia sarebbe il tanto atteso scontro finale fra Tex e il suo acerrimo nemico, tuttosommato mi sembra un'idea fattibile visto l'ultima storia che ha visto protagonista lo stregone e che, a mio parere ha distrutto un mito dell'epopea texiana. Riguardo invece l'affermazione di Jack65 sulle tanto discusse "donnine" non sono assolutamente d'accordo, passino Carson e Kit willer che ritengo personaggi adatti per delle storie d'amore, stesso discorso non può essere fatto per Tex e Tiger che invece rimangono profondamente ancorati al ricordo delle loro vecchie fiamme, quindi inserirne delle nuove la ritengo la più spregevole delle offese, ho già avuto modo di dire in precedenti discussioni che Lilyth col passare del tempo è diventata per tex un ossessione, una figura di cui il ranger non riuscir? mai a sbarazzarsi, questo perchè è stata e rimmarr? l'unica donna che il nostro eroe abbia veramente amato, altro lato negativo sarebbe poi l'utilizzo di tali figure all'interno della storia, comunque non voglio uscire fuori dal tema della discussione, quindi chiudo qui il mio commento.

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