Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

[606/607/608]Caccia Infernale


Sam Stone
 Share

[606/607/608]Caccia infernale (di M. Boselli e Y. Ginosatis)  

96 utenti hanno votato

Non sei abilitato/a a votare al sondaggio o a vederne i risultati. Si è pregati di collegarsi o iscriversi per poter votare in questo sondaggio.

Messaggi consigliati/raccomandati

Non ho proprio accusato nessuno di malafede. Tanto meno chi non la pensa come me. Giusto per farti un esempio, la recensione che mi avevi proposto di "I berretti verdi" l'avevo definita spazzatura non perchè esprimesse un giudizio opposto al mio, ma perchè semplicemente non parlava del film. Era fuori tema.

Ho solo due domandine brevi brevi, poi giuro che torno sul letto di Didone:I) Cosa c'entra la recensione de "I berretti verdi" con questa discussione?II) Se non hai accusato Carlo Monni di malafede, allora cos'hai fatto? Gli hai porto i complimenti per l'acribia e l'onest? intellettuale dimostrate?N. B.: dico queste cose non avendo (finora) apprezzato la storia. Il mio non è un attacco alle tue idee, ma soltanto una constatazione del fatto che i modi, talvolta, risultano irritanti. Modificato da virgin
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Son tutti calcoli che stiam facendo a caso. E francamente non penso che il numero delle copie vendute dipenda da Nizzi, Boselli, Faraci o Manfredi. In ogni caso, non vedo cosa c'entri il discorso sulle vendite con la ragionevolezza di ogni posizione, che sia la mia e di Anthony o quella di Carlo. Non ha ragione chi ha i numeri dalla sua parte.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Non ti sto assolutamente accusando di malafede, Carlo! Semplicemente ho la sensazione che quando la firma è di Borden ormai tu non riesca a vedere i pur lampantissimi difetti bensì solo i rarissimi ( qui) pregi, mentre tendi a fare il contrario con Nizzi. Non è malafede.

Mi dispiace, amigo, ma per una volta sono d'accordo con Virgin (e fuori non sta piovendo :lol2: ), ma per me tu hai, inconsciamente o meno, la tendenza a considerare le tue opinioni come una sorta di verità assodata e, volente o nolente, sembri accusare chi non la pensa come te di essere sostanzialmente in malafede o di non essere capace di vedere la verità.

Ebbene, con sommo dispiacere, debbo ribadirti che non è così.
La verità nuda e cruda è che a me il modo di scrivere di Boselli piace, così come mi piace quello di Faraci, quello di Manfredi e mi è piaciuto quello di Ruju ne "La prova del fuoco".
Se ti prendessi, inoltre, il disturbo di controllare cosa ho scritto di alcune delle ultime storie di Nizzi qui o su TWO o SCLS, noterai che ho dato un giudizo non negativo di storie come "La rivolta dei Cheyennes" o "Dieci anni dopo" o la prima parte de "L'ultima diligenza" discutendo anche con chi ne lamentava difetti per me non esistenti.
Quelli che tu chiami lampantissimi difetti non sono sono affatto lampanti per me ed anzi spesso li considero pregi.
In parole povere, l'uso di molti personaggi, l'approfondimento psicologico, le trame intricate e complesse, un certo romanticismo alla Ford o Hawks sono tutte cose che apprezzo in una storia. Non guardo alla quantit? della presenza di Tex, ma alla qualità, che per me nelle ultime storie di Boselli, Faraci e Ruju è sempre stata abbondantente oltre la sufficienza piena.
Finora Boselli (e con lui anchre Faraci, Manfredi e Ruju) mi ha dato non solo il tipo di storie che mi piacciono, ma il tipo di storie che mi piacerebbe scrivere se fossi capace di farlo.
Pazienza se ogni tanto qualche storia è meno soddisfacente di altre (come quest'ultima, di cui, a quanto pare, non ti sei accorto che ho criticato più di un punto), purch? il livello medio sia alto e per me (ripeto: per me) lo ?.
Vedi di fartene una ragione, se ne sei capace.
Quanto a me, non credo di aver nessun dovere di giustificare le mie opinioni, perchè hanno piena cittadinanza quanto le tue e quelle du?i chiunque altro. Oppure adesso solo quelli che pensano che Boselli non è capace di scrivere il vero Tex hanno diritto di parola e gli altri che non sono capaci di vedere questa "evidente verità" debbono starsene zitti in un angolo?
Se fosse davvero così, allora questo forum non fa più per me.

Per quel che ti riguarda, invece: quando avrai imparato a non demonizzare o a non trattare sprezzantemente le opinioni diverse dalle tue ne riparleremo, non prima.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Non ho proprio accusato nessuno di malafede. Tanto meno chi non la pensa come me. Giusto per farti un esempio, la recensione che mi avevi proposto di "I berretti verdi" l'avevo definita spazzatura non perchè esprimesse un giudizio opposto al mio, ma perchè semplicemente non parlava del film. Era fuori tema.

Ho solo due domandine brevi brevi, poi giuro che torno sul letto di Didone:I) Cosa c'entra la recensione de "I berretti verdi" con questa discussione?II) Se non hai accusato Carlo Monni di malafede, allora cos'hai fatto? Gli hai porto i complimenti per l'acribia e l'onest? intellettuale dimostrate?N. B.: dico queste cose non avendo (finora) apprezzato la storia. Il mio non è un attacco alle tue idee, ma soltanto una constatazione del fatto che i modi, talvolta, risultano irritanti.
La recensione a "I berretti verdi" era stata terreno di scontro, in quanto mi hai accusato di averla denigrata in quanto esponeva idee diverse dalle mia. Al contrario, l' ho denigrata sul metodo. Il tutto per dire che non ho mai pensato di sottomettere nessuno alle mie idee. Ma siam matti?Non ho accusato carlo di malafede! Semmai di quel pregiudizio di cui lui accusa sistematicamente i critici di Boselli, anche quando tale posizione è solidamente argomentata ( sia condivisa o meno), come -se permetti- io faccio regolarmente. Io non parlo mai a vanvera, caro Virgin. Leggo, rifletto, confronto le mie idee con quelle altrui e poi scrivo. Privo di pregiudizio alcuno, se non quelli, fisiologici e inevitabili, che ci derivano dall' empiria (se vedo cento vacche nere, mi vien da pensare che sia tale la centounesima). Nella fattispecie, sono sicurissimo che Carlo è sincero. Tuttavia, non so che farci, resto convinto (a prescindere dalla sua buonissima fede) che se avesse visto la firma Nizzi il suo commento positivo (pur se non entuasiastico) non sarebbe stato tale. Non so che farci, penso così.
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Nella fattispecie, sono sicurissimo che Carlo è sincero. Tuttavia, non so che farci, resto convinto (a prescindere dalla sua buonissima fede) che se avesse visto la firma Nizzi il suo commento positivo (pur se non entuasiastico) non sarebbe stato tale. Non so che farci, penso così.

E sbagli.
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Mi dispiace, amigo, ma per una volta sono d'accordo con Virgin (e fuori non sta piovendo :lol2: ), ma per me tu hai, inconsciamente o meno, la tendenza a considerare le tue opinioni come una sorta di verità assodata . Per quel che ti riguarda, invece: quando avrai imparato a non demonizzare o a non trattare sprezzantemente le opinioni diverse dalle tue ne riparleremo, non prima.

Sul primo punto sono perfettamente d'accordo. Nel momento in cui si giudica è del tutto ovvio porsi su tale prospettiva. Non esisterebbe la critica. Sul secondo punto, evito proprio di commentare. Difendo le mie idee (convinto che abbiamo una validit? oggettiva. Cosa che, ripeto, fa chiunque sostiene una tesi in qualsiasi ambito: storiografico, geologico, letterario, etc. etc.) in modo deciso, se le ritengo valide. Essere decisi significa forse essere sprezzante? Scherziamo? Quando mai sono sprezzante? Infine, sulla caratterizzazione psicologica. Spiegami UN PERSONAGGIO UNO che sia ben caratterizzato in "Caccia infernale". Io vedo solo nasi adunchi e mezzi scalpi, classiche toppe che fan vedere il buco di una caratterizzazione psicologica nulla.
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Devo dire che Capelli d'argento, Don Fabio, Texas Kid, Anthony Steffen, crazy horse, è scrivono quello che io ho sempre pensato del Tex di Boselli. Tranquilli, non siamo una minoranza.

Ero gia' consapevole di non essere una voce fuori dal coro. Ma devi sapere che fino a qualche tempo fa nel mondo di internet/texiano criticare Boselli era come dire una bestemmia e non ho mai capito il perche'. Ho accolto con piacere storie come "Il passato di Carson" o "Gli invincibili" perche' all'epoca della loro uscita erano un ottima alternativa alle storie classiche di Nizzi. Ma leggere quasi tutti i mesi storie di questo tipo, con tutti questi comprimari e un Tex che non c'e' a me risulta veramente pesante e "Caccia infernale" e' stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, per quanto mi riguarda.

Scrivere una storia western e scrivere Tex sono cose completamente diverse. Boselli scrive storie western. Mettere Tex in disparte per lasciare spazio a personaggi secondari è una delle cose più irritanti. Perlomeno su Tex.

Parole sante amigo. laughing

? anche chiaro che un confronto con il Tex di GLB è da fare. Se un autore ci mette la sua interpretazione, il personaggio viene snaturato. Un po' come fa Boselli. Gli ha cambiato pure il carattere. Da spaccone a musone. I dialoghi risultano poco texiani e poco brillanti.

Come fare a non straquotare quest'altra considerazione?Hai detto bene. Infatti nei post precedenti ho scritto che con il Tex di Boselli faccio fatica a riconoscere quel personaggio che ho conosciuto tempo fa'. E' come rivedere un amico che ha cambiato carattere e personalita'. Cavolo, e' troppo lampante!!

Salvare questa storia usando paragoni con le storie di Nizzi è un'idea poco originale, direi sciocca

:inch::inch::inch::inch: Io comprero' sempre Tex, cosi' come faccio ininterrottamente da 25 anni a questa parte. Ho speso un capitale per avere una collezione completa, non solo degli albi, ma anche di tutti i libri, saggi, oggetti e quant'altro lo riguardi. Posso avere il diritto e la liberta' di dire e di ripetere fino alla nausea di rivolere un Tex piu' presente?piu' riconoscibile?di non leggere negli albi di Tex le gesta di altri personaggiàdi non avere piu' tra i piedi questi Laredo,Juan Raza,Kid Rodelo che mi stanno prorpio sulle scatole?posso esprimere il desiderio di riavere i comprimari storiciò
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Mi dispiace, amigo, ma per una volta sono d'accordo con Virgin (e fuori non sta piovendo :lol2: ), ma per me tu hai, inconsciamente o meno, la tendenza a considerare le tue opinioni come una sorta di verità assodata . Per quel che ti riguarda, invece: quando avrai imparato a non demonizzare o a non trattare sprezzantemente le opinioni diverse dalle tue ne riparleremo, non prima.

Sul primo punto sono perfettamente d'accordo. Nel momento in cui si giudica è del tutto ovvio porsi su tale prospettiva. Non esisterebbe la critica.
Un conto è essere convinti delle proprie idee, un altro è trattare le opinioni altrui come se non valessero niente ed accusare gli avversari di essere in malafede solo perchè non ti danno ragione e non riconoscono quella che tu consideri l'evidenza di ciò che dici. Se certi difetti fossero davvero evidentissimi, non dovrei forse notarli? Se non lo faccio allora non posso che essere in malafede. Bel modo di ragionare. L'idea che quelli che tu consideri difetti per un altro possano essere pregi non ti sfiora nemmeno. Non si è d'accordo con te, quindi si deve essere in malafede per forza o magari non si ha la caratura mentale per cogliere ciò che dici. Non so cosa sia peggio.

Sul secondo punto, evito proprio di commentare. Difendo le mie idee (convinto che abbiamo una validit? oggettiva. Cosa che, ripeto, fa chiunque sostiene una tesi in qualsiasi ambito: storiografico, geologico, letterario, etc. etc.) in modo deciso, se le ritengo valide. Essere decisi significa forse essere sprezzante? Scherziamo? Quando mai sono sprezzante?

Quando tratti praticamente come spazzatura intellettuale le idee di chi non la pensa come te? Quando pensi che il tuo interlocutore sia in malafede se non ti da ragione? Quando dai per scontato cose e non accetti le smentite dell'interessato? Scegli tu.

Infine, sulla caratterizzazione psicologica. Spiegami UN PERSONAGGIO UNO che sia ben caratterizzato in "Caccia infernale". Io vedo solo nasi adunchi e mezzi scalpi, classiche toppe che fan vedere il buco di una caratterizzazione psicologica nulla.

Scelgo Longway. Il mezzo scalpo è un metodo semplice per permettere di identificarlo e collegarlo ad un odio per gli indiani decisamente viscerale. Il suo comportamento durante il secondo albo ce lo presenta poi come una carogna senza scrupoli e con un carattere ribelle ed insidioso. La sua presenza serve anche a far risaltare meglio, per contrasto, il percorso psicologico di Parkman. Personalmente sono stato deluso dal modo in cui è morto, troppo rapido per uno come lui. Rispetto a tanti altri personaggi, però, non direi che la sua è nulla come caratterizzazione psicologica. Avessimo parlato di Revekti... P. S. Chiedere scusa non è proprio nel tuo DNA, eh? Peccato davvero.
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Se volete asserire che ho accusato qualcuno di malafede e che sono sprezzante nei confronti di chi ha idee deiverse dalle mie, fatelo. Non è ovviamente così, come chiunque abbia voglia di leggere tutti i miei quasi millequattrocento post può vedere. E in ogni caso la critica è fatta di divisioni e scontri aspri. L'importante è che siano leali e che ci si stringa la mano, pur se con idee divergenti. E io la mano la stringo sempre.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Ragazzi e non ragazzi, forse non vi e' chiara una cosa . Il fumetto, come la letteratura e come qualsiasi altra forma d'arte si evolve, per mutare in forme e aspetti piu' consoni al periodo in cui si trova. Tex e' nato nel 1948, in una fase del periodo post bellico, in cui, serviva qualcosa di interessante e coinvolgente da proporre al pubblico. Ora provate a pubblicare da INEDITE storie come quelle texiane di GLB ai nostri giorni e vedrte che rimarrebbero sugli scaffali e che non attrarrebbero nessuno. SI', perche' tex si e' evoluto e oggi non e' piu' la solita tiritera di storie in cui c'e' il bionomio TEX- TIRANNO DI UNA CITTA' E/O CATTIVI . Oggi i lettori di fumetti vogliono leggere storie in cui ci sono intrighi, misteri, psicologia' etc. ovviamente condite con un'ampia dose di ADRENALINA. Non potete pretendere che ci sia Tex ogni vignetta e che in ogni baloon il nostro dica una battuta. NO ASSOLUTAMENTE NO Percio' avanti boselli !!! e W tex ! E quelli che non amano il ranger nella maniera in cui adesso e' scritto semplicemente non comprassero piu' gli albi :D

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

E quelli che non amano il ranger nella maniera in cui adesso e' scritto semplicemente non comprassero piu' gli albi 

Non ho bisogno dei tuoi ordini per decidere che fare dei miei soldi, caro Lupo. E si dice "comprino", non "comprassero".
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Messaggino di moderazione: riportiamo la discussione, già più lunga di quanto sarebbe stato normale aspettarci, nei giusti binari di sereni e legittimi giudizi, senza portare accuse più o meno velate di malafede e simili. Altrimenti sarà il caso di chiuderla senza complimenti.
Grazie per la collaborazione.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

tex si e' evoluto e oggi non e' piu' la solita tiritera

L'evoluzione di Tex non può trasformarlo in ciò che non è mai stato. Casa Bonelli sforna prodotti per tutti i gusti, anche per gli affamati di adrenalina. Il giusto comportamento sarebbe stato conservare l'identit? e le caratteristiche del personaggio e della serie, senza dimenticare che è un western e pur strizzando un tantino l'occhio all'innovazione non può catapultarsi non dico nel 21° secolo, ma nemmeno nel 20?. Se veramente - ma mi piacerebbe vederne la dimostrazione - si fosse dimostrato un prodotto di nicchia e avesse perso lettori, allora la casa editrice avrebbe potuto decidere se continuare a stamparlo per lo zoccolo duro degli aficionados oppure farlo pervenire gradatamente alla sua fine naturale.
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Ok, ragazzi, finalmente mi accingo a parlare di questa storia con cognizione di causa :D... e devo dire che, nell'ultimo mezzo albo, sembra di trovarsi davanti al Boselli dei bei tempi andati: ritmi serrati, azione pura, Tex temerario (anche se, pur non accusando Boselli di "scarsa centralit?" e "lesa texianit?", non nego che la sua caratterizzazione dell'eroe sia quella che mi piace di meno), personaggi secondari meglio approfonditi, nonostante il solito finale affrettato e farcito di frasi banali o poco significative. Rimane il rimpianto del fatto che tutti i personaggi non vanno oltre il "vorrei, ma non posso" a parte forse Parkman, che pure in questo terzo episodio viene messo in disparte e praticamente scompare. :shock:Una sufficienza risicata la raggiunge... ma quante occasioni buttate! :rolleyes: Per due albi e mezzo, il nulla... senza offesa per Boselli, ma ha scritto molto, molto, molto meglio. Alla prossima mi aspetto di più, perchè le storie a mio gusto poco riuscite ultimamente stanno diventando un po' troppe. Come voto finale, complice il non indifferente calo di Ginosatis in corso d'opera (da straordinario a ordinario), do VI. Anche se in passato diedi lo stesso voto a "Il villaggio assediato" e "Dieci anni dopo" che mi divertirono molto di più.

Modificato da virgin
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

un Tex centrale e personaggi secondari di poco rilievo per la maggior parte dei casi (poco caratterizzati). (...)dei comprimari che spesso sono dei poveri diavoli,

Su questi punti non concordo con te. Il miglior Tex emerge proprio quando i personaggi secondari, buoni o cattivi, sono sufficientemente caratterizzati per dare al protagonista il risalto che gli spetta. Attenzione però: ho detto personaggi secondari, ma in questa definizione non è che rientrino anche tutte le minime comparse.
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Il fumetto, come la letteratura e come qualsiasi altra forma d'arte si evolve, per mutare in forme e aspetti piu' consoni al periodo in cui si trova.  Tex e' nato nel 1948, in una fase del periodo post bellico, in cui, serviva qualcosa di interessante e coinvolgente da proporre al pubblico. Ora provate a pubblicare da INEDITE storie come quelle texiane di GLB ai nostri giorni e vedrte che rimarrebbero sugli scaffali e  che non attrarrebbero  nessuno.

Sono d'accordo solo in parte in quello che tu dici. Concordo che il Tex di GL. Bonelli dei tempi eroici o i primi 60/70 numeri sarebbe improponibili adesso perche trattasi di storie troppo banali. Quando mi capita di rileggerli lo faccio con un sorriso. Ma le storie del secondo centinaio, ovvero quello denominato da tutti "periodo d'oro" di Tex, quelli no. Sono albi che non sfigurano nemmeno oggi. E il Tex da prendere come riferimento dagli autori attuali e' quello, secondo me.

Oggi i lettori di fumetti vogliono leggere storie in cui ci sono intrighi, misteri, psicologia' etc. ovviamente condite con un'ampia dose di ADRENALINA. Non potete pretendere che ci sia Tex ogni vignetta e che in ogni baloon il nostro dica una battuta. NO ASSOLUTAMENTE NO

Io sono d'accordo nel "modernizzare" il fumetto di Tex o nel dare nuova linfa al personaggio, ma se per rinnovare s'intende rilegarlo sistematicamente in ogni storia a comparsa o cambiargli la personalita' e carattere questo no. Non a questo prezzo. Nel caso di Boselli sta succedendo proprio questo. Quello di mettere in ombra il protagonista e di esaltare gli altri comprimari e' poprio il marchio di fabbrica dell'autore. Cosi' fa' su Tex e cosi' fa anche su Dampyr (serie che leggevo e collezionavo fino a qualche mese fa' ma poi interrotta proprio per questa caratteristica. Non ne potevo piu' dei soliti ritorni degli altri personaggi e la continuity e' diventata una vera confusione totale). Modificato da Anthony Steffen
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Concordo poco con quanto detto da Antony.1) a me storie come "Sangue navajo","Il grande re","Squali","Pueblo Bonito","La valle della paura" e chissà quante altre tutto mi fanno tranne che sorridere!-il successo della collezione di Repubblica dimostra, inoltre, che quelle storie piacciono anche oggi.2)il Tex "maturo" comincia almeno da "La gola della morte":perchè uno non potrebbe prendere spunto dal Tex del primo centinaio (come fa Boselli)?

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Comunque storie come Sangue navajo o Vendetta indiana non hanno nulla di banale. Storie come L'eroe del Messico, Il patto di sangue, Il tranello, La gola della morte, mettono le basi per gli interventi successivi dei più importanti amici e del principale nemico di Tex. Il centinaio d'oro sarà anche il punto di riferimento, ma un texiano non sarebbe tale se non prendesse molto a cuore anche il primo centinaio.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

perchè uno non potrebbe prendere spunto dal Tex del primo centinaio (come fa Boselli)?

Che Boselli prenda spunto dal primo centinaio lo dici tu,Paco. A me sembra che l'autore non prenda spunto da nessun centinaio e ci propone un Tex tutto suo. Di sicuro il piu' lontano possibile da quello di G. L. Bonelli di qualsiasi centinaio.
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Mettere Tex in disparte per lasciare spazio a personaggi secondari è una delle cose più irritanti. Perlomeno su Tex.

Chiaro, poi, che se per alcuni questo è un pregio, beh, per coerenza dovrebbero criticare praticamente tutte le storie di GLB, visto che in esse abbiamo un Tex centrale e personaggi secondari di poco rilievo per la maggior parte dei casi (poco caratterizzati).

Quoto, nuovamente ( così do ragione a quelli che mi dicono che sono ripetitivo ! _ahsisi ), questo passaggio chiave del post dell'amigo Calvera che alcuni dei forumisti ( convinti assertori che questo Tex boselliano non abbia nulla da invidiare a quello del suo pap? ) hanno, finora, bellamente "glissato" .

Mi chiedo perchè è Forse perchè non si sa come rispondere è Mah.... :old:B):rolleyes:

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Mettere Tex in disparte per lasciare spazio a personaggi secondari è una delle cose più irritanti. Perlomeno su Tex.

Chiaro, poi, che se per alcuni questo è un pregio, beh, per coerenza dovrebbero criticare praticamente tutte le storie di GLB, visto che in esse abbiamo un Tex centrale e personaggi secondari di poco rilievo per la maggior parte dei casi (poco caratterizzati).

Quoto, nuovamente ( così do ragione a quelli che mi dicono che sono ripetitivo ! _ahsisi ), questo passaggio chiave del post dell'amigo Calvera che alcuni dei forumisti ( convinti assertori che questo Tex boselliano non abbia nulla da invidiare a quello del suo pap? ) hanno, finora, bellamente "glissato" .

Mi chiedo perchè....... :old:B):rolleyes:

Perchè, almeno per me,? una fesseria così grossa che non merita nemmeno di essere commentata :trapper: (senza offesa per Calavera!).
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Mettere Tex in disparte per lasciare spazio a personaggi secondari è una delle cose più irritanti. Perlomeno su Tex.

Chiaro, poi, che se per alcuni questo è un pregio, beh, per coerenza dovrebbero criticare praticamente tutte le storie di GLB, visto che in esse abbiamo un Tex centrale e personaggi secondari di poco rilievo per la maggior parte dei casi (poco caratterizzati).

Quoto, nuovamente ( così do ragione a quelli che mi dicono che sono ripetitivo ! _ahsisi ), questo passaggio chiave del post dell'amigo Calvera che alcuni dei forumisti ( convinti assertori che questo Tex boselliano non abbia nulla da invidiare a quello del suo pap? ) hanno, finora, bellamente "glissato" .

Mi chiedo perchè....... :old:B):rolleyes:

Perchè, almeno per me,? una fesseria così grossa che non merita nemmeno di essere commentata :trapper: (senza offesa per Calavera!).
Fesseria?io ci andrei un po' cauto Paco.


A parte che usare questo termine per giudicare una considerazione di un altro utente non mi sembra cosi' signorile e sicuramente non fa parte del tuo costume. Calavera ha sintetizzato in maniera impeccabile cio' che e' anche il mio pensiero senza pero' offendere coloro che non la pensano come lui.

Ripeto ancora:il Tex di Boselli in "Caccia infernale" cosi' come nella maggior parte delle sue storie e' quanto di piu' lontano e diverso dal Tex di G. L. Bonelli. Non fa' riferimento a nessun centinaio ma e' un Tex tutto suo.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Ripeto ancora:il Tex di Boselli in "Caccia infernale" cosi' come nella maggior parte delle sue storie e' quanto di piu' lontano e diverso dal Tex di G. L. Bonelli. Non fa' riferimento a nessun centinaio ma e' un Tex tutto suo.

Tutto suo, è vero ( purtroppo ) :trapper: ; anche se non ?.... suo. :old:

Immagino anche che, per uno sceneggiatore, non sia facile "gestire" un Personaggio che non si è creato. Se poi questo Personaggio di nome fa Tex la fatica diventa doppia. Pero', una volta prese le redini di un Mito, bisognerebbe seguire la vecchia pista già tracciata. Già una volta, quella pista, è stata abbandonata ( smitizzata ) per poi trovarsi sull'orlo del precipizio.
Secondo me, bisognerebbe essere, forse, un po' piu' prudenti a non incaponirsi nel percorrere a tutti i costi un'altra via, ritenuta piu' "in" ma "tortuosa", quando, poco distante, ci sarebbe, rimasta sempre l', quella piu' sicura.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

 Share

  • Recentemente attivi qui   0 Membri

    • Nessun membro registrato sta visualizzando questa pagina.
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.