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Il Manierismo Nell'ultimo Tex


ymalpas
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Taglio e incollo dall'ultimo articolo apparso stamane sul sito Baci&Spari un paragrafo scritto da Francesco Bosco che è sintomatico di una tendenza che si sta imponendo nelle tavole di Tex e dovuta ad alcuni dei disegnatori che recentemente si sono affacciati sulla testata. Si può essere d'accordo oppure no, criticare oppure lodare questa scelta nei giovani autori, ma indubbiamente il termine "manierismo" non può essere messo in discussione da nessuno parlando per esempio della storia questo mese in edicola del bravo Piccinelli:


Oggi su Tex non vi è un giovane che intraprenda il percorso dei vecchi disegnatori: cogliere l'azione di un modello (alla "Letteri") per poi spiccare il volo con le proprie ali. Si ha piuttosto la sensazione che il modello altrui venga passivamente assorbito e poi arricchito con sovrabbondanza di particolari. Tex non ha bisogno di essere abbondante: il bottoncino... la cartucciera... le pentole... il tricipide... il braccialetto ma di essere ripresentato ai lettori con, in primis, quelle belle facce da bronzo in cui Letteri eccelleva.

Il Manierismo deve essere visto in questi autori, nell'accezione che voglio dargli, con la ricercatezza, l'artificio e il preziosismo delle tavole. Guardiamo la vignetta sottostante.



Immagine postata


E' impossibile non fare a meno di notare come i personaggi siano immersi in un ambiente estremamente ricco di particolari che distoglie l'attenzione dai personaggi. Scorrendo le pagine dei "Trappers di Yellowstone", albo che ho preso a modello, sono tante le vignette in cui i pards o gli altri personaggi figurano in ridotte dimensioni per lasciare spazio nelle vignette al paesaggio.

Insomma, quasi tutti i disegnatori degli ultimi quindici anni hanno preso a riferimento un modello, di volta in volta villiano, ticciano, civitelliano o ispanico ( fontiano ). La cosa non è necessariamente un male, anzi se siamo fautori di una coerenza grafica nella serie non possiamo che esserne soddisfatti. Però se poi il discorso dell'originalità deve passare attraverso come dicevo il preziosismo, qualcosa si perde. Le tavole diventano fredde. Invece di concentrarsi su una smorfia di Carson o un sorriso di Tex ci lasciamo sedurre da un mosaico di particolari: è come se perdessimo di vista l'obiettivo. Che nelle prime storie di Tex, che sto giustamente rileggendo in questi giorni, era sempre centrato: massima attenzione ai personaggi, alle dinamiche, al movimento, scarsissima all'arredamento o ai fili d'erba.

Si racconta che il grande Magnus disegnasse le foglie degli alberi una ad una. Sappiamo che certosino lavoro ne è venuto fuori. Ma questa è l'eccezione e sulle storie della serie regolare siamo in tanti a volere la normalit?.

La ricerca dovrebbe essere sempre quella di nuove prospettive, del gioco di luci e ombre, di fisionomie il più possibile curate. Perchè un disegnatore è anche il regista della storia e se le immagini che ci scorrono davanti agli occhi sono "piatte" e senza inventiva, come spesso mi capita di vedere ultimamente nelle pagine di Tex, allora i disegni possono essere tecnicamente ineccepibili ma pur sempre lontani dallo stregarmi. E la differenza tra onesti artigiani e Maestri come Ticci, Villa, Civitelli ecc passa anche qui.

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personalmente adoro Villa e Civitelli appunto per l'accuratezza dei loro disegni, assolutamente perfetti i pards e sempre ricchi di particolari, ora è vero che molti disegnatori si ispirano a loro e magari cercando di "prendere spunto" aumentano i particolari e i dettagli dei loro disegni dando meno importanza ai pards. io penso che il bello di avere tanti disegnatori su tex sia la varietà di stili degli stili che dovremmo vedere nei disegni, quindi vorrei vedere anche dei disegni alla galep dove i particolari scarseggiavano ma erano spettacolari uguale! :D

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Sinceramente non capisco i termini del problema. Il "preziosismo":se con questo termine si intende la cura dei dettagli paesaggistici e d'ambientazione, non ci vedo n° un problema n° una novità. Il primo Ticci era dettagliatissimo nel ricreare le varie ambientazioni -e quello è il Ticci più amato dai lettori!Troppa cura per i "dettagli accessori" e poca per Tex e pardsè Non direi, dato che sui pards di Piccinelli,Frisenda,Cestaro,Suarez,Ginosatis, non vedo nulla che non vada bene (stesso discorso per il criticato Mastantuono!). E che dire di Civitelli,Villa e Giolitti, i cui esordi risalgono a decine di anni fa?Che poi... il dettaglio non va bene in quanto "preziosismo", ok. E il sintetismo va bene? No, nemmeno quello (vedasi le critiche a Mastantuono e al Ticci attuale)! Davvero, anche dal punto di vista dei disegni, alcuni lettori odierni mi sembrano semplicemente incontentabili!Se poi per Manierismo si intende la mancanza di originalità in alcuni giovani autori, allora anche qui non ci vedo un gran problema. Semplicemente, ci sono disegnatori giovani che, in quanto giovani, devono ancora trovare il loro stile personale e quindi, nel frattempo, si rifanno ai Maestri più anziani. Tutto normale, niente di eccezionale!

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a me personalmente il cosidetto "Manierismo"su Tex non piace affatto. I disegni di Piccinelli su "I trappers di Yellowstone"(come ho già avuto modo di commentare sulla discussione apposita)mi sembrano quasi appesantiti da questa ricerca del realismo e la carica di particolari. Insomma, le letture non mi sembrano molto scorrevoli come in una storia di Galep o di Letteri o, perchè no, anche Nicol' e la lettura diventa lenta e un p? pesante. Questa ovviamente è la mia personale opinione condividibile o no.

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Penso che il discorso di Ymalpas sia invece chiaro e tocchi in realtà fondamentalmente un punto: la personalit? dei nuovi disegnatori. E' normale che ogni autore costruisca il proprio tratto a partire dai modelli che ha amato, o direttamente dei suoi maestri. E' un discorso che vale per lo stesso Galep, per Letteri, Ticci, Nicol'. E tuttavia, ognuno di questi artisti del "primo" Tex si è trovato nella contingenza di dover creare -con personalit?- un proprio Tex: quando il giovane Ticci disegn° "Vendetta indiana" non poteva contare su un Tex di Giolitti. Il valore intrinseco dei disegni di questi pionieri ?, a mio giudizio, nella capacità di ricreare i nostri personaggi ex nihilo: i Tex di Letteri e Ticci non hanno nulla a che vedere col Tex di Galep, eppure son riconoscibilissimi. Serve tanta arte per giungere a questo risultato. Una piccola rivoluzione. Le "leve di mezzo" hanno sicuramente tratto ispirazione dai disegnatori classici (con Ticci modello maggiore: Villa, Ortiz, De La Fuente, Monti e tanti altri), ma sapendosi rendere autonomi: pur influenzati da Ticci, i Tex di Villa e Civitelli sono precipui, perfettamente distinguibili dai modelli di riferimento. Al contrario, alcuni nuovi disegnatori (in particolare Rossi con Civitelli, Piccinelli con Villa e Bruzzo con Ticci) mi sembra difettino proprio in questo: si limitano a seguire un modello in modo pedissequo ma senza brio. Mascherando questa poca personalit? "all'esterno della vignetta", con dettagli un po' barocchi. Son disegnatori, come detto anche da Roger Goudret nel topic della nuova storia, sicuramente bravissimi tecnicamente: e tuttavia manca quell'impronta personale che me li faccia amare. Come osservato da Paco, il primo Ticci -si pensi a "Sulle piste del Nord"- è ricchissimo di dettagli, eppure non si limita ad essi: ha costruito un suo Tex, un suo Carson, un suo Kit e un suo Tiger. In altre parole: se l'innovazione si limita alla cura dei "bordi della vignetta" manca il coraggio di fondo nell'affrontare l'universo-Tex. Per quanto, ripeto, consideri il lavoro di questi nuovi autori di buonissima qualità.

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Immagine postata


Guardiamo all'ultima tavola realizzata da Villa.

L'autore pensa innanzitutto ai personaggi.

Ben visibili.

Alla loro gestualit?.

Alle espressioni del viso.

Il resto delle vignette è occupato da qualche scarno dettaglio.

Il minimo indispensabile.

Gli inutili orpelli banditi.

Le vignette sono più leggibili ?

Quando leggiamo l'albo a cosa guardiamo è Ci soffermiamo sui paesaggi o i dettagli oppure guardiamo dritto ai personaggi ?

Non è vero, come dice Paco, che non ci sia differenza per esempio tra un Ginosatis e un Villa. La differenza c'è e basta riconoscerla.

Modificato da ymalpas
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Io sono d'accordo con Don Fabio e con il passaggio quotato da ymalpas nel primo post. Sostanzialmente perchè in fondo è quello che da un p? percepivo, ma che non ero in grado di esprimere a parole. Modelli assorbiti e arricchiti, esattamente, magari non per forza con particolari nelle vignette, però la base dello stile dei giovani disegnatori è quella. Una base che magari con il tempo varia leggermente, però appena si guarda alle loro vignette si nota immediatamente la grande somiglianza con lo stile dei grandi disegnatori della serie. Se io penso ai disegni di Piccinelli, mi viene spontaneo confonderli con quelli di Villa, e il parallelo è lo stesso con Rossi-Civitelli. Forse è anche per questo che ultimamente sto apprezzando artisti come Mastantuono, ce ne vorrebbero di più. Però è anche comprensibile che tutti si rifacciano fin troppo a modelli già conosciuti, visto che spesso e volentieri coloro che si discostano troppo dalla tradizione (? un male? io non credo) vengono molto criticati.

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E' normale che ogni autore costruisca il proprio tratto a partire dai modelli che ha amato, o direttamente dei suoi maestri. E' un discorso che vale per lo stesso Galep, per Letteri, Ticci, Nicol'. E tuttavia, ognuno di questi artisti del "primo" Tex si è trovato nella contingenza di dover creare -con personalit?- un proprio Tex: quando il giovane Ticci disegn° "Vendetta indiana" non poteva contare su un Tex di Giolitti. Il valore intrinseco dei disegni di questi pionieri ?, a mio giudizio, nella capacità di ricreare i nostri personaggi ex nihilo: Al contrario, alcuni nuovi disegnatori (in particolare Rossi con Civitelli, Piccinelli con Villa e Bruzzo con Ticci) mi sembra difettino proprio in questo: si limitano a seguire un modello in modo pedissequo ma senza brio. Mascherando questa poca personalit? "all'esterno della vignetta", con dettagli un po' barocchi.

Ti quoto questi due punti,Don Fabio, perchè mi sembrano molto interessanti. Per quanto riguarda il primo, io dico che sono cambiati i tempi! Quando Nicol',Letteri e Ticci hanno cominciato su Tex, il nostro ranger non era ancora il monumento fumettistico che è oggi, con più di 60 anni alle spalle! Oggi, dopo 60 anni, c'è un ben preciso "modello Tex" a cui i giovani si rifanno, e non potrebbe essere altrimenti:Tex è diventato un classico, e con lui è naturale comportarsi da classici. Anche perchè, oltre a essere cambiati i tempi, sono cambiati anche i lettori, molto più esigenti e, almeno per quanto riguarda la parte grafica, molto legati alla tradizione. Per cui, dato il "tradizionalismo grafico" di molti texiani, i giovani autori possono ben sentirsi di andare sul sicuro, di non rischiare, rifacendosi ai modelli consolidati e amati. E come dargli torto, dato che il texiano odierno ?, credo, molto più rompi... del texiano d'un tempo, molto più attento a ogni inquadratura?Infatti, quando poi un disegnatore con una forte personalit? grafica si discosta dai soliti modelli, ecco che viene criticato:sono i casi di Font e Mastantuono!Quindi, se Mastantuono, per esempio, si adeguasse alle esigenze dei lettori che lo rimproverano e proponesse un solito Te x ticciano o villiano, poi non lamentiamoci (ma Mastantuono, che è un vero artista, non lo farà mai)!!Pe quanto riguarda i disegnatori giovani da te citati, posso anche essere d'accordo... Ma ripeto:sono disegnatori giovani!! Diamogli il tempo di crescere, per la miseria!!
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Però è anche comprensibile che tutti si rifacciano fin troppo a modelli già conosciuti, visto che spesso e volentieri coloro che si discostano troppo dalla tradizione (? un male? io non credo) vengono molto criticati.

Ecco,AtTheRocks ha detto più chiaramente quello che volevo dire io!Non ci si può lamentare del "manierismo" e poi indignarsi di fronte a Mastantuono o Font:? una bella contraddizione!
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Per quanto riguarda i disegnatori giovani da te citati, posso anche essere d'accordo... Ma ripeto:sono disegnatori giovani!! Diamogli il tempo di crescere, per la miseria!!

Io spero che abbiano solo bisogno di tempo, però mi pare che si ispirino fin troppo ai vari Ticci, Villa, etc. Per come la vedo io, trovo che il seguire eccessivamente un modello porti all'annullarsi come artista, a questi livelli. Per quanto mi riguarda spero che anche questi nuovi disegnatori siano in grado di porre le basi per un nuovo Tex, sinceramente non mi importa molto avere un Tex bene o male sempre uguale a sè stesso.
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Però è anche comprensibile che tutti si rifacciano fin troppo a modelli già conosciuti, visto che spesso e volentieri coloro che si discostano troppo dalla tradizione (? un male? io non credo) vengono molto criticati.

Ecco,AtTheRocks ha detto più chiaramente quello che volevo dire io!Non ci si può lamentare del "manierismo" e poi indignarsi di fronte a Mastantuono o Font:? una bella contraddizione!
Non è una questione di stile, infatti. Nessuno discute la bravura di Piccinelli o di Mastantuono. Non è una difesa dello stile pulito e classico, ne una critica di quello sintetico sporco. Argomentazioni simili mi fanno capire che si è letto male il messaggio iniziale di questa discussione. Cerco di essere sintetico e spero non offensivo nei confronti del lavori di artisti che comunque apprezzo:- occorre essere meno surrogati di altri autori e dedicare più attenzione a Tex e i pards -E' una cosa che può valere per entrambe le categorie di autori. Quanto lavoro sono costate quelle tavole a Piccinelli? Non oso immaginarlo. Ci mette cura, tanta passione, tanta bravura... ma il target non è quello giusto. I fratelli Cestaro sono riusciti, per esempio, a fare quel decisivo passo in avanti liberandosi dalle influenze cvilliane. Io non credo che siano tecnicamente più dotati di Piccinelli, anzi forse è vero il contrario, però è un dato di fatto che le loro tavole si lasciano apprezzare molto di più.
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Io non credo che siano tecnicamente più dotati di Piccinelli, anzi forse è vero il contrario, però è un dato di fatto che le loro tavole si lasciano apprezzare molto di più.

Dato di fatto? Non saprei. Io, ad esempio, pur apprezzando anche i Cestaro preferisco Piccinelli. Anche sui disegnatori che saturano le vignette di dettagli non sono molto d'accordo: molti riescono a farne un segno di stile, dall'esagerazione di Jacovitti fino agli esempi più leggibili di Don Rosa e Alessandro Bignamini, tanto per fare esempi non texiani. Tutti disegnatori che apprezzo moltissimo. Un altro che non satura le vignette, ma è indubbio che le curi molto, è Rossano Rossi, che non ho mai negato di ammirare moltissimo, tanto da considerarlo il migliore fra le nuove leve. L'atmosfera morbida e suggestiva che riesce a creare sarebbe la medesima anche con meno dettagli? Probabilmente no. Certo, è anche una questione di gerarchie interne alle vignette, e qui mi sento di darti più ragione, Ymalpas: se dovessi pensare ai pards caratterizzati da Piccinelli, farei molta fatica a evocare un'immagine (mentre non ho alcun problema a rievocare quelli di Ginosatis, decisamente ben rivisitati). Fermo restando che preferisco un'impostazione è la Piccinelli rispetto a quella di certi nuovi acclamatissimi pastrocchiatori di sgorbi... non faccio nomi, tanto sapete benissimo a chi mi riferisco.
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dedicare più attenzione a Tex e i pards -

Boh? Io tutta questa disattenzione per le fisionomie di Tex e pards non ce la vedo proprio- e mi sembrerebbe stranissimo se un disegnatore odierno di Tex, ben sapendo quanto siamo rompi... noi lettori, non ci mettesse l'attenzione che deve!Comunque c'è una cosa che mi sembra significativa:mentre noi texiani ci lamentiamo, i lettori di altri personaggi ci invidiano, tanto che Tex è sovente accusato di accaparrarsi sempre i disegnatori migliori!Quindi:non è che siamo noi texiani a essere troppo esasperatamente ipercriticiò
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Personalmente non mi dispiace il dettaglio e la ricerca del particolare nell'ambiente in cui si svolge la scena di una vignetta... ma non per questo bisogna dimenticare i veri protagonisti della scena rappresentata, cioè i personaggi, che devono trasmettere, e far provare al lettore stesso, le emozioni che provano... questo è il compito (arduo) del disegnatore che deve riuscirci rappresentando nel migliore dei modi l'espressione del viso, la gestualit? dei personaggi...
Detto questo, credo sia normale che i "nuovi" disegnatori traggano ispirazione dagli artisti che hanno fatto la storia di un fumetto, tanto più se si tratta di uno importante come Tex, e giusto dargli il tempo necessario per trovare il loro stile.

Lo stesso Villa in una discussione del forum (http://www.texwiller.forumfree.org/index.php?&showtopic=59) ha scritto:

SOsolo che come ho disegnato tex non mi ha mai soddisfatto appieno e spero sempre di riuscire a fare il "salto" di qualità giusto...
Tex è estremamente difficile da disegnare: ha una faccia regolare, senza caratteristiche evidenti, che lo rendono "confodibile" facilmente, se non ha (per questo ce l'ha sempre...) il "costume".

... e detto da un grande artista come lui!?! ;)
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non seguo TEX da molto, quindi sono l'ultimo a poter parlare. pero, secondo me, questi disegni cosi particolareggiati aumentano la qualità del fumetto. insomma, nel wester una cosa importante è il luogo, il paesaggio attorno a cui si svolge tutto, il mondo dove si muovo i personaggi.? bello vedere paesaggi ben disegnati, animali ben fatti e particolari dei vestiti. oltre al bel uso di B/N(i disegni a colori perdono. non sono in TEX, ma in tutti i fumetti)inoltre questo numero si svolge a Yellowstone, famoso parco. quindi i disegnii particolareggiati e ben fatti sono ancora più apprezati. opinione mia, ovviamente.

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  • Rangers

Anche a me non dispiace affatto la cura dei dettagli e non sono molto d'accordo su questo passaggio di Ym:

e se le immagini che ci scorrono davanti agli occhi sono "piatte" e senza inventiva, come spesso mi capita di vedere ultimamente nelle pagine di Tex, allora i disegni possono essere tecnicamente ineccepibili ma pur sempre lontani dallo stregarmi.

Qui penso che vada a gusti personali. Io ho trovato i disegni di Piccinelli davvero spettacolari, non tanto per la cura dei dettagli (quasi maniacale), ma per come è riuscito a ricreare Tex e pards, pur non discostandosi troppo dal modello Villiano (che chiaramente è quello preso come modello)!


E' ovvio che non siamo più all'epoca del primo Galep, dove era soprattutto la fretta di concludere e di assicurare il prodotto alle edicole in tempo, che portava l'autore a tagliare sugli sfondi (spesso senza dettagli) e a portare tutta l'attenzione sui personaggi (smorfie, vestiti, difetti fisici e quant'altro)!
Oggi si tende a ricreare un ambiente il più reale possibile, anche perchè abbiamo il solito discorso dei lettori "moderni" più esigenti rispetto al passato, che vogliono la quasi perfezione in ogni tavola.
Un tempo se c'erano errori tipo nei nelle armi, i lettori erano molto più "ignoranti" (nel senso che non potevano fare confronti con le armi reali) e molto meno esigenti.

Poi stava nascendo una leggenda e Galep cercava di esaltare al massimo Tex, se guardiamo bene le prime tavole ce ne accorgiamo!


Sul discorso di Villa... beh anche lui ha fatto tavole dettagliate dove un p? ci si perde a guardare ogni più piccola sfumatura.
La tavola postata da Ym è bellissima e in effetti l'attenzione è posta sui personaggi, ma non sono tutte così quelle firmate da Claudio... anche lui si è dedicato molto alla cura dei dettagli e degli sfondi!


Una tavola che possiamo portare come esempio a favore del discorso di Ym, può essere questa:

Immagine postata

Torricelli in questa scena ha posto l'attenzione sulla scazzottata e meno sugli sfondi: abbiamo dei primi piani spettacolari.
Ma ripeto se sfogliamo Faccia di Cuoio troviamo anche tavole più dettagliate di questa, mi viene in mente la bellissima scena con la pioggia! :trapper:

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  • Collaboratori

Anche io sono per delle belle immagini realistiche, il problema è l'esagerazione! Non mi resta che ripetermi: la prima cosa che conta è Tex, poi viene il resto. Se devo anche minimamente sacrificarlo o metterlo in secondo piano per mostrare una scatola di sardine... guardate la paccottiglia in questa vignetta!


Immagine postata

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Sono d'accordo con ymalpas: il troppo stroppia! E nelle vignette che ha postato, effettivamente, i pards si perdono un p? nell'insieme, anche se ci sono tutti e quattro!Bisognerebbe forse ritornare un p? alla semplicit? di un tempo: anche a me piace vedere delle vignette dettagliate, ma c'è modo e modo per farlo... Preferirei, in ogni caso, un volto di Tex e dei pards molto più personale e particolare a qualsiasi altro dettaglio!

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