Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

Tutta l'attività

Questo flusso d'aggiorna automaticamente

  1. Today
  2. Letizia

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    L'Apocalisse di Giovanni è di difficilissima interpretazione. I quattro cavalieri appaiono all'apertura dei primi quattro dei sette sigilli e così pure i quattro esseri viventi che non necessariamente coincidono con i quattro cavalieri. È probabile invece che si tratti di "personaggi" diversi, perché ognuno dei quattro esseri viventi dice «Vieni» a qualcuno che può essere soltanto un cavaliere. La simbologia degli oggetti posseduti dal cavaliere in sella al cavallo bianco, l'arco e la corona, può tranquillamente avere il significato di potere e di conquista: il cavaliere (Ap. 6.2) ... uscì vittorioso per vincere ancora. Non dimentichiamo che il libro dell'Apocalisse è attribuito a Giovanni, l'apostolo di Cristo che era ai piedi della croce, per cui è abbastanza improbabile che abbia associato arco e corona alla potenza divina del Cristo. Il colore dei cavalli è: bianco, rosso fuoco, nero, verde (Ap. 6.2-8). Il versetto 8 recita testualmente: "E vidi: ecco, un cavallo verde. Colui che lo cavalcava si chiamava Morte e gli inferi lo seguivano."
  3. virgin

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    E io che pensavo che il nick "Trinità" si riferisse a Terence Hill.
  4. Magic Wind

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Pale Rider è un termine, mutuato dai 4 cavalieri dell'apocalisse biblica, che per estensione in inglese significa 'morte', come White Rider significa 'pestilenza', Red Rider 'guerra’ e Black Rider 'carestia'
  5. Trinità

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Ti ringrazio per il tuo post, @joe7 , perché l'Apocalisse mi affascina e vorrei portarla all' esame di Sacra Scrittura che devo dare a giugno (studio scienze religiose a Palermo🙂) [fine OT]
  6. joe7

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    E' vero, come dice Diablero, che la Bibbia protestante è la Bibbia di King James: cioè, la "Bibbia di Re Giacomo". Solo che quella è la Bibbia per la confessione protestante anglicana. Ogni confessione protestante ha la sua Bibbia: tutti gli immigrati protestanti in America, o meglio la maggior parte, era andata lì come conseguenza delle persecuzioni religiose protestanti. Infatti, ogni confessione protestante è in lotta con le altre confessioni protestanti, non solo con la Chiesa Cattolica (sono in conflitto anche con gli Ortodossi, e loro contraccambiano, ovviamente). E mi sembra anche logico; se ciascuno di loro dice di interpretare in modo corretto la Bibbia, un conflitto è inevitabile. In America, in tribunale, nonostante lo si veda nei film, è raro che si giuri su una Bibbia: semplicemente, il testimone si impegna di dire tutta la verità. I problemi religiosi sarebbero innumerevoli, qualunque sia la Bibbia che venisse usata per i giuramenti in tribunale. Passando ai Quattro Cavalieri dell'Apocalisse: all'inizio anch'io pensavo che fossero tutti e quattro con connotazioni negative. Ma ho visto che non è così: il cavaliere col cavallo bianco è presentato nel testo sempre con connotazioni positive, a differenza degli altri tre. Ecco il testo: "Quando l'Agnello (Gesù Cristo) apri il primo dei sette sigilli, udii in visione il primo dei quattro Viventi dire con voce di tuono: "Vieni!" E vidi apparire un cavallo bianco, su cui sedeva un cavaliere con un arco; fu data a lui una corona; venne dunque fuori da vittorioso per vincere ancora." (Apocalisse, 6, 1 e seguenti) Gli altri tre cavalieri sono visti con toni negativi e rappresentano la guerra, la carestia e la pestilenza, che genera la morte: per questo l'ultimo cavaliere è la morte. Il primo cavaliere, invece è visto con toni positivi: la corona è segno di regalità; l'arco è simbolo di superiorità divina (Dio colpisce con un arco, nelle visioni dei profeti della Bibbia); il bianco è il colore della purezza e della bontà; la "voce di tuono" che saluta la sua comparsa (ma non quella degli altri tre cavalieri) esprime il compiacimento divino su di lui. Inoltre, è chiamato "vittorioso" (termine riferito a Cristo, che ha vinto la morte) e "per vincere ancora", cioè sempre. Sarebbe assurdo, in un testo sacro, presentare un Anticristo - nemico di Dio - che vince sempre. Gli altri tre cavalieri seguono la tradizione profetica della Bibbia, che presenta sempre questo trittico di flagelli: guerra, carestia, peste. Sono le punizioni per i popoli malvagi. Non c'è mai stato un "quartetto" di flagelli nella tradizione biblica: di norma, i flagelli erano sempre tre, ed erano quelli indicati. E allora perchè tutti e quattro sono sempre visti come negativi? Perchè questa è la versione protestante, appoggiata spesso dai mass-media, che sono in gran parte protestanti. Abbiamo così il protestante Durer con le sue incisioni sui Quattro malvagi cavalieri, stampate e pubblicate ovunque. Anche nei fumetti protestanti c'è questa versione: mi ricordo una vecchia storia dei Fantastici Quattro che combattevano contro quattro Cavalieri dell'Apocalisse, cattivi tutti e quattro. E poi tutti, cattolici e compagnia, hanno seguito l'andazzo, visto che tutti i mass media presentavano la stessa impostazione. Ma all'inizio, prima della venuta del protestantesimo, l'interpretazione del primo cavaliere con Gesù Cristo e degli altri tre come flagelli di sterminio era generalmente accettata. Scusate se ho fatto qui un discorso teologico: non ne parlerò più, perchè siamo fuori argomento., Se poi si vuole sapere qualcosa di più, mi potete contattare via PM: ma, pubblicamente, qui chiudo l'argomento, senza pretendere di convincere nessuno. Ciascuno è libero di credere come vuole. Tornando a Sangue sul Colorado, sono d'accordo con l'interpretazione di Diablero su Nizzi: io avevo sempre letto le sue storie, ma non mi avevano mai convinto del tutto, e non capivo bene il perchè. I disegni erano ottimi, poi Tex sconfiggeva i cattivi, quindi tutto era a posto, no? Eppure non ero soddisfatto. Le sentivo come storie noiose. Il Texone di Magnus era disegnato splendidamente, ma la storia mi sembrava di una banalità allucinante: e mi ero arrabbiato nel vedere Magnus sprecato ad usare le sue ultime energie per una storia così piatta e senza guizzi. Leggevo Fuga da Anderville: disegni splendidi, eppure c'era qualcosa che non mi quadrava, mi lasciava insoddisfatto. Il Tex che strillava come un matto davanti a Walcott mi era sembrato ridicolo, ma sentivo che non era solo quella la scena che non mi quadrava. Stesso discorso per tutti gli altri suoi lavori. Nel vedere l'analisi di Diablero, avevo capito la causa: un Tex idiota e incapace, ma con una idiozia e incapacità nascosti in modo splendido, in mezzo a disegni perfetti e scene azzeccate che riescono a far apparire Tex come un cretino, senza che lo si capisca subito. E' tutta una "narrazione nascosta", dove lo sceneggiatore demolisce il personaggio, senza farlo mai capire apertamente. Complimenti all'abilità di Nizzi: mi ha tenuto nascosto questo fatto per decenni, senza che me ne sia mai accorto. Almeno il Tex di Nolitta era stupido in modo evidente: qui lo è in modo nascosto. Ringrazio Diablero per le sue analisi, che mi hanno anche portato a rivalutare Gianluigi Bonelli. Dovrò lavorare parecchio nel rianalizzare queste storie, ma credo di aver capito l'impostazione giusta di lettura.
  7. Diablero

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Io invece, visto che lo vedo IN OGNI STORIA di Nizzi, sia che la disegni Milazzo sia che la disegni chiunque altro, sia che parli di minatori sia che parli di qualunque altra cosa, penso che cercarne una spiegazione in qualcosa di specifico in una singola storia, è una ricerca assurda, tipo cercare di dimostrare che un sasso non cade per la gravità, ma sicuramente per qualcosa di specifici di quello specifico sasso, sennò galleggiava nell'aria... La spiegazione l'ha data più volte lo stesso Nizzi in un sacco di interviste: è incredibile come quando parla e spiega, non lo stia ad ascoltare nessuno! Nizzi è da sempre convinto che il "segreto" per una buona storia di Tex sia far vedere Tex e gli altri, a tavola, che fanno le solite battute su bistecche e patatine. Per lui, le vicende e gli intrecci sono irrilevanti, "il lettore non ci fa caso", non importa la caratterizzazione dei personaggi, non importa l'originalità (e qui gli hanno dato ragione, strapagato per quindici anni in cui non ha inventato una sola storia...). Lo ha scritto. lo ha detto in interviste. Ci sono video online in cui lo dice di fronte a decine di spettatori: più chiaro di così! Nelle storie di Nizzi, le sparatoria sono "perdite di tempo" per macinare pagine (e infatti hanno tutte lo stesso svogliato svolgimento: agguato di cui Tex non si accorge assolutamente, ma tutti i cattivi lo mancano da 2 metri anche sparando centinaia di colpi), non contano e quindi, coerentemente, non ci presa la minima attenzione e le fa a fotocopia. Il FULCRO delle storie, il punto in cui cura di più i dialoghi, e che inserisce SEMPRE anche nelle storie che copia che non prevedono pranzi, è la cosa di gran lunga più importante: far vedere Tex e gli altri a tavola a mangiare bistecche e patatine. L'ha proprio teorizzato: è "il segreto per fare una storia di Tex che piace ai lettori": per il resto puoi scopiazzare film, fare agguati ridicoli in cui mancano Tex da 2 metri con una mitragliatrice, non importa. Anche gli intrecci "gialli" non ha senso farli difficili (che poi il lettore non li capisce), meglio metterci un sacco di "origlioni" che spiegano ogni cosa, TRE VOLTE, ad un pubblico ormai anziano e semi-intontito dai suoi di pranzi che non capisce bene le cose se gliele spieghi solo due volte. Notare la storia recente con Tex che si fa tremila km per essere lì la notte stessa in cui SANNO che qualcuno tenterà di affondare la nave o di dirottarla... e vanno tutti a dormire senza sentinelle, disarmati e in mutande. Per i pochi "fessi" che "non hanno capito Tex" come me, è una roba intollerabile degna di un film con Franco e Ciccio. Per il lettore di Nizzi, è "perchè, sono andati a fare qualcosa? Ma perchè, hai letto quello che diceva l'origlione? Cosa sono lì a fare? Cosa? Macchissenefrega, HANNO GIÀ MANGIATO PATATINE DUE VOLTE, questa è una BELLA storia di Tex! Quanto mi mancavano le patatine!". Perchè infatti Nizzi, prima di fare questo obbrobrio, si è assicurato di fare ben DUE scene di "pard a tavola" in meno di 60 pagine! "pagato pegno", accontentato il lettore con "l'unica cosa che il lettore di Tex cerca", POI ha fatto tranquillamente la scena di Tex che chiede scusa in mutande! (in questo, Nizzi è estremamente professionale: prima il DOVERE, poi il PIACERE: le figuracce da piccione, le scene in cui Tex viene salvato da un vecchio paralitico quando ormai si è dichiarato sconfitto e piegnucole, le mette di solito nel finale, DOPO che ha accontentato i lettori con due-tre scene ad albo di bistecche e patatine. A quel punto, sicuro che il suo lettore satollo e intorpidito si sia già addormentato con l'albo in mano, si prende le sue soddisfazioni. Per me è una cosa intollerabile, mi sento preso in giro e considero ogni storia di Nizzi una vera e propria offesa alla storia di Tex e al suo creatore: ma è un fatto che Nizzi non è folle solitario che dice boiate nel deserto: ogni volta che dice queste cose agli incontri, il suo pubblico APPLAUDE. Ogni volta che una delle sue ultime "perle" viene pubblicata, i social (e pure questo forum) si riempiono di commenti del tipo "finalmente una storia semplice piena di bistecche e patatine!" ESISTE un pubblico che si riconosce pienamente nel ritratto che ne fa Nizzi (che descrive un pubblico totalmente disinteressato sia alla qualità che al senso stesso delle storie, ma che decide se una storia è bella in base al numero di scene con bistecche e patatine: e infatti guarda QUANTE scene a tavole Nizzi ha aggiunto alla storia del film...), un pubblico che si è "autoselezionato" negli anni (man mano che quelli che facevano caso alle cose che scriveva Nizzi ed erano meno scemi di me smettevano di comprare Tex), e che ora probabilmente è una buona percentuale dei lettori. Da questo punto di vista, la critica che faccio spesso ai fan di Nizzi di "non leggere con attenzione le sue storie", al punto di non accorgersene delle figuracce che fa Tex (e mi immagino, per fare battute umoristiche, un Nizzi frustratissimo che non sa più come fare per far capire che Tex è un borioso gradasso mangione e incapace, lo mette in tutte le storie ma i suoi fan non se ne accorgono...) è irrilevante. La risposta reale che darebbe Nizzi, se fosse coerente con le sue teorie, sarebbe "ma io ve lo spiego da una vita che il pubblico di Tex non fa caso alle storie e non capisce nulla se non glielo spieghi almeno tre volte, di cosa vi meravigliate?" (detto questo, continuo a trovare illuminante il chiaro piacere che aveva Nizzi a discutere con i suoi critici quando dimostravano di aver letto e capito le sue storie... era chiaro che non era una cosa che capitasse spesso.) In un altro thread proponevo di dedicare i Maxi a QUESTO Tex: anche senza far tornare Nizzi (che ormai mi sa che ne ha fatta una di troppo, non sono più i tempi in cui Sergio Bonelli gli perdonava tutto per non rischiare di dover tornare a scrivere Tex...), non è difficile, prendi Faraci o chiunque altro, gli fai scrivere storie qualsiasi senza tante pretese, magari anche scopiazzate, basta che in trecento pagine ci siano almeno 4-5 scene con i pards a tavola a mangiare bistecche e patatine. Perché sono criteri estetici incompatibili, e sono dei TEX incompatibili: e sui "gusti" non si può discutere, a me "storie" come queste mi disgustano e mi sembrano emerite boiate, per tutti i motivi che ho lungamente elencato qui: ma sono "motivi" totalmente irrilevanti per il pubblico che descrive Nizzi, il pubblico secondo lui predominante, che secondo lui non dà la minima importanza a tutte le cose che ho segnalato, "basta che i pard si mettano a tavola e mangino bistecche e patatine, e per loro è una bella storia" (citazione testuale da Nizzi). È ovvio che una storia non può accontentare entrambi questi pubblici, non ci può essere un Tex che è allo stesso tempo il Tex di GL Bonelli e un personaggio tipo Poldo Sbaffini in un film di Franco e Ciccio. L'unica è fare collane separate e dare a ciascuno il Tex che preferisce. (sarà un caso che quando scrive Tex Willer, cioè il SUO Tex senza dover "pagare pegno" a decenni di Nizzate, Boselli sia chiaramente più ispirato? Non sarebbe bello avere un Tex "denizzizzato" anche sulla serie regolare, mentre il fan delle patatine potrebbero avere dei bei mallopponi che li accontentano nei Maxi?)
  8. Ieri
  9. Letizia

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Io penso che il titolo originale inglese si riferisca non al colore o alla tonalità del colore del cavallo, come recita l'Apocalisse di Giovanni, ma che l'aggettivo sia da attribuirsi, in un gioco di parole, proprio al cavaliere. Lo si intuisce dalle parole di LaHood quando incontra il predicatore e gli dice che lo avrebbe immaginato più emaciato. Non ricordo l'aggettivo usato nella versione italiana e non conosco la versione inglese del film, ma il senso è comunque quello: pallido. Inoltre la versione più accreditata su ciò che simboleggiano i quattro cavalieri dell'Apocalisse è: conquista, guerra, carestia e morte. Il primo cavaliere, sul cavallo bianco, sembra essere più l'anticristo che il Cristo stesso.
  10. Poe

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    In realtà la questione è abbastanza controversa ancora oggi: il primo cavaliere dell'Apocalisse che monta un cavallo bianco (ed è così descritto: "Ecco, un cavallo bianco. Colui che lo cavalcava aveva un arco; gli fu data una corona ed egli uscì vittorioso per vincere ancora" ) viene interpretato da alcuni positivamente (Cristo che porta giustizia e vittoria), ma da molti altri negativamente (la conquista militare, la guerra). In quest'ultimo caso il colore bianco, che di solito è associato alla bontà, è visto come un inganno: il cavaliere su un cavallo bianco sarebbe un falso messia che vuole quindi "travestire" il Male facendo credere che sia il Bene (una finta vittoria che nasconde un'ingiustizia/una guerra ingiusta). Insomma, la simbologia dell'Apocalisse non è per niente chiara, e dipende dagli interpreti... Questo ovviamente non c'entra niente col film di Clint Eastwood che parla del quarto cavaliere, Morte, che dovrebbe montare invece -come dicevate sopra - un cavallo verdastro, per correttezza esegetica. Ma la scena non doveva essere epica come quella del film di Clint Eastwood, voleva essere invece volutamente quotidiana: Nizzi qui si ispira più a Ken Parker che a Eastwood (e perché mai dovrebbe imitare il film, di cui gli interessa solo la trama generale?), e vorrebbe darci uno spaccato del mondo semplice dei minatori e delle loro famiglie (e la prima cosa che fa un ospite è offrire da mangiare ai viaggiatori stanchi)... O almeno io l'ho visto così: questo Texone è un mix tra "Il cavaliere pallido" e certe atmosfere "sociali" del Ken Parker di Berardi (considerando che ai disegni c'è Milazzo, e di solito Nizzi nei Texoni cerca di imitare le sceneggiature a cui il disegnatore di turno è abituato).
  11. Diablero

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    In un paesino negli USA del 1800, è chiaro che la Bibbia è quella di King James. E così che si fa un entrata in scena che cattura l'attenzione... Nizzi di solito fa entrare in scena Tex e pards che mangiano bistecche e patatine, giusto per chiarire subito l'atmosfera da Franco e Ciccio... Nel film, il pale rider ha DUE entrate in scena che lo "presentano" nelle due cittadine. In quella più grande, come si vede nella clip che avevo postato prima, appare come uno spettro, scompare e poi salva la vittima del pestaggio, pestando a sangue tutti i bulli. Qui, invece, appare mentre Megan cita il passo biblico sulla morte. Come fa entrare in scena Tex invece Nizzi? Nella prima scena, il villico viene pestato senza che nessuno lo salvi. Subito dopo la scena passa su Tex e Carson a zonzo, con Carson che si lamenta che vuole mangiare, ha fame, e kit lo percula (ma poi va in paese a comprare da mangiare e una volta lontano dalla protezione di suo padre si dimostra il piccione che è e si mette nei guai per andare al saloon a sbronzarsi) Nella seconda, c'è gente... A TAVOLA (ovviamente) che dice "arrivano quattro forestieri" (e la mamma che risponde "torna al tuo posto! Non ci si alza da tavola finché tutti non hanno finito!". E la prima cosa che fanno i pards quando arrivano? VANNO A MANGIARE! Che epicità, che narrazione appassionante! Come diceva un mio vecchio prof alle superiori, "anche per copiare, bisogna essere capaci"...
  12. Letizia

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Se io dovessi tradurre in inglese "cavaliere pallido" (con l'aggettivo pallido che assume i vari significati, tipo non abbronzato, smunto, malandato, smorto, debole ecc.), avrei delle serie difficoltà a non usare la traduzione "pale rider".
  13. joe7

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Il nome originale del film "Cavaliere pallido" è "Pale Rider", quindi la traduzione è corretta. Solo che non è corretta la citazione biblica del film. Riprendo dal post di Diablero: "And I looked, and behold a pale horse: and his name that sat on him was Death, and Hell followed with him." Cioè: "Io guardai e vidi un cavallo pallido; e il nome di chi era su di lui era la Morte, e l'Inferno lo seguiva". L'errore è proprio nel termine "pallido": la versione originale parla di cavallo verdastro, nella versione greca glaukos, cioè glauco, cioè un colore che va dal blu al verdognolo. Ma non è certo un colore "pallido". Inoltre, "pallido" è un aggettivo, non un colore, e indica una tonalità del colore. Un uomo pallido, per esempio, ha sempre la sua colorazione rosa-carne, ma più chiara, pallida appunto. Il nostro Clint nel film cavalca un cavallo bianco, non certo "pallido", e il cavaliere della Morte nell'originale non cavalcava un cavallo bianco: cosa impossibile, tra l'altro, perchè il bianco, nella tradizione cristiana, è un colore positivo, simbolo di purezza e bontà. Simbolo del bene, in sostanza. Uno solo, dei Quattro Cavalieri dell'Apocalisse, porta il cavallo bianco, ed è il primo, l'unico che tradizionalmente è presentato con tratti positivi: è associato a Cristo, che fa giustizia. Ma, nella Riforma protestante (ricordate che la Bibbia letta nel film è una bibbia protestante, non cattolica) si è voluto associare il primo cavaliere con una realtà negativa, per rendere omogeneità al quartetto. Il cavallo rosso, per tradizione, rappresenta la guerra; il cavallo nero la carestia; il cavallo verdognolo la morte. Simboleggiano la giustizia divina contro i malvagi e la protezione verso i buoni (il fatto che il primo cavallo sia quello bianco e il cavaliere sia Cristo, indica il dominio del Bene su ogni circostanza avversa). Tornando al film e alla citazione biblica: come si vede, contiene un errore, chiamando "pallido" il cavallo, anzichè verdognolo, fino a coinvolgere in questo modo tutto il film e il titolo stesso del film. Le Bibbie protestanti, infatti, spesso contengono errori di traduzione, perchè chi le ha redatte non era molto ferrato in teologia.
  14. Diablero

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Anche nel film, Eastwood non è mica pallido... è il suo cavallo che è bianco. E il titolo è "Pale Rider", non "rider on a pale horse"...
  15. Carlo Monni

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Premesso che tecnicamente l'Apocalisse fa parte del Nuovo Testamento, credo che solo gli anglosassoni abbiano fatto la traslazione da cavallo pallido a cavaliere pallido. Nel testo, in qualsiasi lingua sia stato tradotto, non si fa proprio cenno all'aspetto del cavaliere. E difatti mentre vedevo questa scena proprio a Tex pensavo. Quante volte ho visto scene simili nelle sue storie? La differenza più rilevante con il vero Tex è che Eastwood non parla mai.
  16. Diablero

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Puoi anche fidarti, ma non ti fai descrivere il posto? Non ci fai un sopralluogo? Affido donne e bambini alla prima idea di un montanaro che non è certo un esperto di sparatorie? Nessuno dei pard va nemmeno a vedere se è un posto sicuro? Ricordiamo poi che il luogo è VICINISSIMO al paese ("2 ore" a cavallo, in montagna e su una pista che non conoscono, pagina 111), quindi pochi km, mica è una vastità sperduta. E le portano "al vecchio campo", quindi un luogo NOTO anche agli abitanti del paese e con piste battute che arrivano fino a lì (infatti ci arrivano CON DEI CARRI in UN ORA, praticamente sono attaccati al paese... che "sicurezza" possono avere? Che "posto sicuro" è un posto noto a tutti, perfettamente raggiungibile e in mezzo alla strada, praticamente attaccato al villaggio... ma giusto quel poco "fuori dalle difese" per essere totalmente indifeso... No, dai, non cerchiamo giustificazioni: è una storia di Nizzi, Tex DOVEVA fare almeno una figura da piccione e DOVEVA essere salvato da qualcuno, e senza l'intervento di quel qualcuno doveva essere chiaro che sarebbe stato sonoramente sconfitto... avviene in tutte le storie di Nizzi, se non era il villaggio era un altra cosa, ma che Tex avrebbe messo in pericolo tutti con una figura da piccione era OVVIO: quando mai non succede, nelle storie di Nizzi? Notare anche una cosa: Nizzi ha plagiato "il cavaliere pallido" per quasi tutta la storia, ma DA SUBITO ha cambiato il rapporto fra padre e figlio, praticamente solo per fargli salvare Tex alla fine (e quindi io, che conosco i miei polli, a vedere un vecchio quasi immobilizzato ho subito capito "ah, ecco chi salverà Tex". Di solito è banalissimo capirlo nelle storie di Nizzi). E al contempo, mentre Clint Eastwood nel film è un giustiziere implacabile... TIPO TEX, e non fa errori da piccione... qui Nizzi li inserisce. È la discrepanza maggiore fra le due storie (la sotto-trama incestuosa viene appiccicata chiaramente solo a storia iniziata, e occupa pochissime pagine, risultando praticamente ininfluente): Nizzi, in totale crisi di idee da anni (tanto che, dice lui stesso, NON HA PIÙ INVENTATO UN SOGGETTO ORIGINALE DAL 1994), prende un film di Eastwood da copiare. E visto il ruolo di Eastwood nei suoi film, con piccole modifiche sarebbe adattissimo a Tex (non lo rendi più un prete, fai arrivare quattro persone, la sottotrama con la ragazzina la fai con kit), con una bella "sfida finale" in pieno paese. Ma no. Il resto (la trama, i montanari, il fiume, le macchine, etc.) vanno bene. Ma un Tex infallibile che risolve il problema è INTOLLERABILE per Nizzi. E infatti, si crea subito il "personaggio che salverà Tex" modificando da subito il cast, poi si inventa lo spostamento delle donne che nel film NON avviene (anzi, nel film ci provano a prendere UNA ragazzina prigioniera... E Clint Eastwood gli fa subito capire che non è una buona idea!), per far perdere Tex... La cosa più incredibile di queste storie, rileggendole, è che io non abbia smesso di comprare Tex dopo le prime 20 storie consecutive che lo ridicolizzavano, e anzi abbia proseguito anni a pagare per "storie appassionanti" () come questa... P.S.: ecco cosa succede nel film originale quando cercano di catturare una ragazza (e si vede anche quanto "romanticismo" ci sia fra i due ragazzi della prima scena, nella storia originale... Andava tolta, assolutamente inadatta per una trama di Nizzi: Tex deve fare continue da piccione incapace, mica salvare ragazze in pericolo...
  17. Laramie

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Ok, riformulo: Tex propone di spostare donne e bambini da un'altra parte, ed è una mossa intelligente, ma la scelta del posto è dei minatori. E lui cosa può fare? È arrivato nella valle da due giorni, questi vivono lì da una vita, anche io mi sarei fidato Poi magari sbaglierò, ma a una certa è palese che Nizzi ha architettato tutto lo spostamento in funzione della scena madre finale, e in un certo senso ci sta che vengano catturati per esigenze di trama, però ecco, magari spedirli direttamente in bocca al nemico è stato un po' eccessivo... Comunque ok per "Il cavaliere pallido", vedrò di riprenderlo in mano. Ho in mente una sola scena, sempre che non mi stia sbagliando, quella di lui, da poco arrivato nella vallata, che taglia della legna di mattina presto. MñIn generale me lo ricordo come un western atipico, quasi filosofico.
  18. Ultima settimana
  19. Diablero

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    La Bibbia è in Inglese, questo non lo sapevo. la Bibbia non so, ma il film è in inglese, e la citazione è in Inglese... (oltretutto, anche l'abitudine di chiamare il cavaliere - la morte - sul CAVALLO pallido, come "Pale Rider" è solo in inglese, non mi pare che in Italia ci sia l'abitudine di chiamare la morte "il cavaliere pallido", mentre "Pale Rider" per un americano è ovvio che si riferisca alla morte...)
  20. Carlo Monni

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    La Bibbia è in Inglese, questo non lo sapevo. La traduzione ufficiale CEI recita: "Ed ecco, mi apparve un cavallo verdastro. Colui che lo cavalcava si chiamava Morte e gli veniva dietro l`Inferno." Presumo che le diverse traduzioni del colore dipendano dal fatto che nell'originale l'aggettivo era glaukos che ha entrambi i significati, tra gli altri
  21. Diablero

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    In effetti, anche se quel pezzo della Bibbia (per la precisione, dell'Apocalisse) viene citato nella scena in cui il cavaliere arriva nella comunità oppressa... "And I looked, and behold a pale horse: and his name that sat on him was Death, and Hell followed with him." ...il titolo agli spettatori italiani faceva venire in mente più un cavaliere poco abbronzato che non la citazione biblica della Morte come ultimo cavaliere dell'Apocalisse! (I titolisti italiani sono così, ti stravolgono il 99% dei titoli sostituendoli con frasi insensate, tipo "2002 la seconda odissea" al posto di "silent Running", poi quando la traduzione letterale potrebbe essere fuorviante usano quella... ) Ecco comunque com'era la scena dell'aggressione in paese nel film: https://www.youtube.com/watch?v=eyjrUAimzZg
  22. Magic Wind

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Piu che altro è una sorta di remake non dichiarato de Il cavaliere della valle solitaria (e si anche un’ulteriore evoluzione del personaggio dello "straniero senza nome", che da fantasma vendicatore assume una dimensione ancora più astratta e metafisica, apparendo come uno dei 4 cavalieri dell'Apocalisse se non quasi come l’incarnazione di Dio in persona).
  23. Diablero

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Ehmm.... Eh, sì, la sterzata "romantica" non ha alcun senso. È evidente che quando ha scritto la prima scena Nizzi non ci aveva ancora pensato, e poi non si è preoccupato di correggere la scena iniziale per dargli un senso... D'altronde è una delle pochissime cose nella storia che NON C'ERANO nel film di Eastwood (nel film non sono parenti e più avanti tenta di stuprarla...), quindi è ovvio che è stata aggiunta "in corso d'opera", forse per sfruttare Milazzo come dici, forse per allungare il brodo, vallo a sapere... Merita come merita tutto Eastwood, ma non è fra i migliori: riprende il tema di High Plain Drifter (auto-plagio?) ma in maniera meno "feroce", e entrambi i film servono per ripresentare il suo personaggio dello "straniero senza nome" in una maniera adatta per il pubblico americano (da qui i toni biblici). Come regista poi ha fatto di meglio, ma fra i western dell'epoca è fra i migliori: e dopotutto, Clint a fare lo Straniero Senza Nome merita sempre...
  24. juanraza85

    [678/679] Jethro!

    Sono tornato questo pomeriggio a rileggere, a distanza di anni, questa storia, che idealmente a me piace considerare la terza e - almeno per ora - ultima parte di quella sorta di trilogia a suo tempo intrapresa con La grande invasione. I miei ricordi erano più che positivi, e la rilettura non ha potuto che riconfermarli in toto, aiutandomi anzi a coglierne ed apprezzarne ulteriori sfumature, su tutte la superlativa valorizzazione della figura di Jethro da parte di Boselli, abilissimo nello scandagliarne la personalità e riproporla lungo le pagine, al punto da ergerlo di fatto - e con pieno merito - a vero e proprio coprotagonista dell'albo al pari di Tex (assai significativa, in tal senso, la scelta di fare rievocare direttamente a lui le drammatiche circostanze che anni prima lo videro coinvolto al fianco di Tex e Glenn Corbett poco dopo la fine della scorreria dei Comanches). La raffigurazione che Boselli fa dell'ex galeotto di colore, infatti, non solo compensa alla grande il limitato approfondimento del suo personaggio nella sua precedente apparizione, ma inoltre ne illustra compiutamente l'indole al contempo orgogliosa ma al contempo non avventata, desiderosa di giustizia per la morte della prima moglie ma non disposta a perseguire una vendetta cruenta e fine a sé stessa, così come non disposta a chinare la testa e rassegnarsi alla mentalità iper razzista del natìo Mississippi (assai ben riuscita, a tal proposito, la contestualizzazione della vicenda in una tale atmosfera, che fornisce un esauriente affresco del Sud nell'immediato dopoguerra). Relativamente in ombra rispetto alla precedente apparizione, invece, l'ex jayhawker Glenn Corbett, di cui comunque è ben illustrato il carattere sempre focoso ed ancora in via di "assestamento" dopo la grazia ricevuta per i meriti acquisiti contro i Comanches a Fort Quitman: lungi dall'essere diventato un agnellino (il che, d'altronde, oltre a risultare stucchevole avrebbe pressoché rovinato il personaggio), si contraddistigue per un temperamento tendenzialmente impulsivo e violento, oltre ad una spietatezza di fondo nei confronti dell'avversario, seppur al netto di una nobiltà d'animo che sovente emerge. Tex, dal canto suo, è il leader incontrastato dell'inconsueto terzetto, sempre pronto a correre rischi ed a cacciarsi nei guai per il bene di un amico, o di chiunque sia in difficoltà, e sempre in grado di trovare una soluzione a qualsiasi inconveniente, persino nel frangente in apparenza più inestricabile. Lo dimostra ampiamente, dapprima decidendo di sobbarcarsi una lunga e faticosa trasferta sin nel lontano Mississippi, ed una volta sul posto adoperandosi con determinazione affinché Jethro abbia piena giustizia degli assassini del fratello e della prima moglie, vigliacchi della peggior specie che, sotto il travestimento tanto inquietante quanto teatrale da "klansmen", si mostrano per quel che sono, feccia razzista inconsistente e capace di commettere prepotenze solo a danno di persone inermi senza neanche mostrare i propri volti (altro che le scemenze del capo Doc Bean, secondo il quale i lenzuoli rappresenterebbero le anime dei patrioti sudisti morti per la causa secessionista), non a caso caratterizzati con sufficienza dal Bos. Più interessante ed accurata la caratterizzazione di Landon Stevens, in realtà il vero nemico, assai teatrale nell'ostentare volontà di riappacificazione con Jethro ma non così abile da ingannare Tex e compagni, abili a rintuzzare il suo tentativo di farli fuori (prendendo vigliaccamente in ostaggio la bella Mary). E, pur nella brevità dell'epilogo contro la marmaglia guidata diversi anni dopo da Isaac Crane contro Jethro nello Utah (dove l'ex schiavo si era nel frattempo trasferito), Tex riesce a fare la sua bella figura correndo coi pards in aiuto del vecchio amico e sventando con facilità l'attacco ordito ai suoi danni. Assai felice anche la scelta di assegnare i disegni di una storia dai contenuti e dai contorni così rudi a Mastantuono, il cui tratto ne esalta ulteriormente l'atmosfera pesante, per quanto personalmente non riesco proprio a farmi piacere la sua rappresentazione di Corbett, estremamente diversa dall'originale di Marcello.
  25. Black Jim

    [Tex Willer N.67/69] El Diablo

    Sì, scusate, temo di aver fatto confusione: dopo una correzione avrebbero dovuto essere due immagini con relativi commenti e invece sono tre...
  26. frank_one

    [Tex Willer N.67/69] El Diablo

    Interessante! QUESTO è quello che devono fare queste riproposizioni. Anche se così si perderà un po' l'effetto sorpresa che aveva l'introduzione improvvisa di Florecita nell'originale. Curiosissimo di vedere cosa ci proporrà Boselli.
  27. Carlo Monni

    [Tex Willer N.67/69] El Diablo

    Infatti è stata aggiunta tutta la parte di Florecita che nella storia originale non c'era
  1. Carica altre attività
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.