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TWF - Tex Willer Forum

Miti Intoccabili E "capri Espiatori"


paco ordonez
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Ora posso dare il mio contributo a questa discussione davvero interessante. La mano operata mi d' ancora un po' di dolore ma devo ammettere che sta scemando, e visto che le dita devo muoverle, qualche passaggio sui tasti penso di potermelo permettere senza esagerare e senza sforzare il polso (infatti, contrariamente alla norma, sto usando il mouse con la destra). Scrivo in un documento a parte così se mi stancaassi potrei interrompere, poi lo incoller? come risposta. Dunque, io ho sempre avuto difficolt? a comprendere le critiche ad personam, visto che in ogni cosa (film, quadri, canzoni, libri...) sono sempre stata avvezza a giudicare il prodotto e solo dopo l'autore. Per Tex è naturalmente lo stesso. Sono sostanzialmente concorde con Don Fabio quando dice che Tex è "figlio" di GLB e non tocca ad altri stravolgerne le caratteristiche. E' comunque vero che quella che da Nizzi in poi si chiama "piccionaggine" è stata una caratteristica - non continua n° costante, per fortuna - comune anche a Bonelli, al quale peraltro veniva perdonata o decisamente nemmeno presa in considerazione. Ma qui non sono proprio d'accordo che questi episodi vengano smontati e guardati con il microscopio. Chi ha mai veramente desiderato un Tex-Superman° Perchè non considerare i presunti casi di piccionaggine come la prova che Tex è un uomo con tutti i suoi difetti, ma capace (questo è e deve essere il senso delle sue storie) di fare di una momentanea sconfitta la rampa di lancio delle sue vittorie, di usare il suo errore come gradino per salire verso il meglio. Del resto, non è mica vero che a GLB non si facciano appunti. Nella discussione sul celeberrimo "La sconfitta" ho letto se non sbaglio un commento tipo: "ma come, Tex non sapeva che esistevano fondine con lo swivel' Non poteva stare attento? ecc. ecc" Il fatto, IMHO, è che il lettore di Tex, e parliamo soprattutto di quelli del forum che forse hanno, come dire, un livello in più, ha imparato fin troppo a sviscerare scena per scena, vignetta per vignetta, espressione per espressione. Ne nasce un approccio, come ho detto molte volte, non più sereno e semplice come una volta, il lettore non è più quello che si mette nelle mani dell'autore e ne gode la storia, e magari la critica, sè, ma perchè la storia è brutta, non perchè Tex si assenta per una decina di pagine o perchè si fa sfuggire i rapinatori inciampando in un ranocchio salterino. Invece, come è stato detto, oggi si fa la perizia balistica per vedere se davvero può aver sparato Tizio e non Caio, si contano i passi per capire se correndo un po' più veloce si poteva arrivare in tempo sul bersaglio, si fanno le piantine perchè non convince la direzione a sud piuttosto che a sudovest... aggiungiamo che sono arrivate molte storie... storiche, e quindi impossibili da gestire liberamente fino in fondo, e allora via a disquisire sul luogo di nascita di un personaggio o sulla temporalit? di un fatto. Ma se abbiamo da più di 60 anni un Carson che più fasullo non si può, tribù improponibili... e chi ha mai fatto caso a ciò? Credo, in sintesi, che i successori di GLB, più che stravolgere il personaggio si siano trovati a fronte con uno stravolto modo di leggere. Ma se un minimo di "colpa" fosse da attribuire ad esempio a Boselli, io la troverei nel lavorare eccessivamente sul profilo psicologico e offrirci un Tex dubbioso, sofferente, fin troppo pensoso per essere quell'uomo ragionatore, sè, ma anche abituato all'azione rapida. Almeno, questa è la mia impressione. Uff..... finito!

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  • 3 settimane dopo...
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Ritorno in questa sede perchè, a mio avviso, nella discussione a commento del Texone "Gli assassini" si è tornati a toccare l'argomento presentato qui. In particolare, la disquisizione su quanto le storie ricche di personaggi scritte da Boselli siano "antibonelliane". Orbene, secondo me quanto ha detto Paco in questo topic si adatta benissimo all'altra discussione. Faccio due bellissimi esempi: se due storie come "Diablero" e "Il fiore della morte" fossero state firmate da Boselli, in quanti avrebbero protestato?Eppure, in entrambe, Tex non è l'assoluto protagonista: nella prima, il nostro eroe entra davvero in azione soltanto alla fine, tanto che nella prima parte dell'avventura lo scontro a distanza è tutto fra Mitla ed El Morisco, il quale viene considerato anche l'avversario più pericoloso; nella seconda, invece, la presenza di Tex è del tutto inutile, giacch? la storia si conclude senza il suo intervento e, cancellando la sua presenza dalla storia, le differenze sarebbero minime. Accidenti... quanto era "antibonelliana" la mente di Gianluigi Bonelli!

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E' quello che dicevo nel mio commento a "Wanted" che, se non sbaglio, ho riportato all'inizio di questo topic. L' parlavo di "esame di coscienza"... e dopo essermela fatta, sono giunto a questa conclusione (in realtà ci sono giunto già da un p?):che quando i personaggi ruba scena sono i Rafael Guerrero, o il tizio di "Eroe per caso", a me non danno assolutamente fastidio. Perchè (come fece anche Bonelli in "Wanted") nessuno di essi ha la caratura dell'eroe Tex, nessuno di essi fa cose più spettacolari ed eroiche di quelle che fa Tex. Differentemente, odio i Raza e i Mitch perchè loro fanno cose più spettacolari ed eroiche di Tex. Insomma, il problema è tutto nel rapporto quantit?/qualità:quando il personaggio ruba scena (come in "Wanted" o "Eroe per caso") ruba la scena solo in senso quantitativo, la cosa mi sta benissimo;ma quando la ruba in senso qualitativo (Raza,Mitch) mi girano i cosidetti... Detto questo, sono straconvinto che se "Wanted" l'avesse scritta Boselli, si sarebbero incacchiati in tanti, accusando quella storia di anti texianit? (questa è la tesi di fondo di questo topic:i due pesi e due misure).

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E' appunto per questo che mi sono trasferito in questo topic, Paco! Be', mi sembra una cosa talmente assodata e manifesta, che se continuiamo a citare storie finiamo per discettare sull'intera serie... Comunque, come ti permetti di dire "il tizio di Eroe per caso"? :P Stiamo parlando del grande, inimitabile Dan Reynolds, a. k. a. Fast Dan MacRae! haha Il personaggio che mi ha aperto gli occhi e, in un certo senso, convinto a cominciare a scrivere. Non ringrazier? mai Boselli abbastanza per averlo creato. Credo che anche lui ne vada fiero... anche se forse, ora che conosce questo retroscena, lo sarà un po' di meno... :D

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Quel che ha scritto Sam Stone (non uso il diminutivo perchè non sono ancora in confidenza) dovrebbe essere la pietra tombale alla discussione, però vi sono ulteriori punti da considerare. Oltretutto basati sulla mia esperienza personale. Quella di un 'normale' lettore di Tex come decine di migliaia esistenti in Italia e nel mondo e non un 'esperto', capace di tagliare il capello in 4 ad una, dieci, cento storie texane. Il 'Mio Tex' è quello che va tra il n. 80 ed il n. 200 circa. Con il seguito massimo intorno al n. 140. Dopo di quale è sparito dalla mia attenzione, per motivi personali, d'interesse ma anche perchè evidentemente trovavo (ricostruzione a posteriori) Tex troppo ripetitivo e troppo limitato alle variazioni sul tema. Ho riscoperto Tex con Boselli che mi ha fatto ricredere sul personaggio bonelliano. Senza che, cosa importante, avessi fatto disquisizioni su quello o quell'altro autore. Insomma, per quel che mi riguardava, davo per scontato che tutte le storie di Tex seguissero la linea tratteggiata dallo stesso Boselli. Cosa non vera, come ho quasi subito realizzato, da cui la conseguente contrapposizione Boselli vs Tutti gli Altri. In poche parole sono nel contempo nostalgico di un certo Tex classico e fautore di un altro Tex, diverso dal solito. Cosa, anche se molti non saranno d'accordo, che è molto GLBonelliano, perchè il suo Tex, pur con una base comune, cambi? moltissimo dalle origini fino ai tardi anni '70. Quindi è vero che ognuno ha il 'suo' Tex, anche e soprattutto dipendente da questioni di età, ma vi è da considerare la contrapposizione tra i conservatori e i rivoluzionari. Per me la strada giusta è come quasi sempre succede, la via di mezzo. E, secondo me, Boselli la rappresenta ma soprattutto la rappresentava il creatore del personaggio: GL Bonelli.

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  • 1 anno dopo...

Mi trovo d'accordo sostanzialmente con quanto scritto da Sam Stone e da Paco. Per quanto mi riguarda leggo Tex perchè mi piace come tipo di fumetto, per come è impostato, per le tematiche che tratta. Di conseguenza tutti i voti che assegno alle storie, tranne poche eccezioni in cui lo sceneggiatore ha veramente toppato, partono da un voto che va dal sette in su. Questi voti sono per forza di cose un po' generosi, in fondo stiamo parlando e assegnando dei voti ad un fumetto che tutto sommato ci piace leggere nei momenti di relax. A volte nei commenti leggo più che delle recensioni delle stroncature vere e proprie, non dico a chi mi riferisco perchè il più delle volte sono persone che ormai non intervengono più o lo fanno sporadicamente, ma il tono dei loro commenti è sempre lo stesso del tipo quanto era bello il Tex di GLB e quanto fa schifo questo. Non posso non domandarmi perchè lo continuano a leggere. Ad esempio io ho letto solo poche storie di Dylan Dog, è un genere che mi piace poco ma mi guardo bene da stroncarlo, semplicemente a me non piace e non lo compro. Io leggevo Tex negli anni 70 quando ero bambino e poi adolescente, poi ho smesso tranne qualche lettura saltuaria. Negli anni 90 ho letto il più delle volte Tex sugli Oscar Mondadori o altre edizioni speciali per cui si trattava sempre di storie abbastanza buone. Ricordo quando è iniziata la collezione storica a colori, dopo aver letto il numero 1 rimasi molto deluso. ?Tutto qui? pensai, trovai quelle storie abbastanza sempliciotte, poi le ho volute rileggere calandole nel contesto di quando erano state scritte, non gridai al capolavoro ma mi torn° la voglia di leggere Tex e di continuare a leggere gli altri episodi. Con questo voglio far capire che è inutile leggere una storia di Manfredi o di Boselli pensando a come l'avrebbe scritta GLB o volendo cogliere la Texianit? e gridando allo scandalo se il Tex di Boselli o di Nizzi o di Nolitta etc. non si comporta esattamente come quello di GLB. Che poi tutto questo stile e questo modus operandi di Tex dettato da GLB è un po' anche una leggenda metropolitana se consideriamo che GLB non dett? delle regole a se stesso e poi agli altri su come doveva agire il suo Tex per il semplice motivo che neanche sapeva che avrebbe avuto tutto questo successo. A ben vedere anche il Tex di GLB ha le sue differenze e si è evoluto nel corso dei decenni. E non vale neanche il discorso che si debba prendere a campione il Tex degli anni 70 in quanto quello è il modello ormai ben definito e di successo. Se per assurdo GLB fosse campato sino ad oggi ed ancora fosse li impegnato alla sua scrivania a sceneggiare storie per il suo Tex, le storie di oggi sarebbero ben diverse perchè lui stesso avrebbe adattato il suo Tex ai gusti dei lettori di oggi per tenere alte le vendite. E? adattare non vuol dire stravolgere. Il suo Tex avrebbe sempre preso a cazzotti i cattivi e impallinato un avversario senza problemi ma probabilmente le storie sarebbero state più complesse. In fondo GLB ha creato Tex in quel modo perchè un po' lo sentiva suo, ossia come a lui gli sarebbe piaciuto che fosse un eroe, ed un po' per seguire il gusto dei lettori dell'epoca. Ricordate ad esempio le parole di Sergio Bonelli che spiegava che suo padre non metteva le donne, se non nel ruolo di cattive, perchè per il lettore dell'epoca nei fumetti e nei film western le donne spezzavano il ritmo e per questo non piacevano. Parimenti Nizzi, Boselli e tutti gli autori odierni devono scrivere in modo un po' diverso e non attenersi pedissequamente al modello Bonelliano perchè i gusti son cambiati e continuare a scrivere storie dello stesso genere avrebbe portato sicuramente alla chiusura della serie. Ogni lettore ha il suo Tex, c'è chi ha cominciato a leggerlo con GLB, chi con Nizzi e chi con Boselli. E probabilmente chi ha cominciato a leggerlo ora trova molto più belle le storie di Boselli che quelle di GLB. L'importante è che non venga stravolto, il giorno che leggerei una storia in cui Tex non sappia più sparare bene, in cui Carson cade di cavallo perchè sbronzo e altre amenit? di questo genere protester? anch?io ma far le pulci ad ogni storia solo perchè Tex è un po' più umano e meno supereroe o perchè non è presente in tutte le cento pagine dell'albo non mi sembra corretto. Il voler rifarsi ogni volta a GLB e a tutti i capolavori che ha sfornato mi sembra eccessivo, anche perchè io, senza voler assolutamente sminuire GLB, tutti questi capolavori usciti dalla sua penna non li vedo, e neanche li pretendo considerato che per anni ha dovuto portare avanti la baracca pensando a garantire una storia dietro l'altra pronta in edicola ogni mese senza alcun aiuto. Con questo però non bisogna mitizzarlo e pensare, come ha fatto Don Fabio, che dato che lui è il fondatore del personaggio non lo si debba mettere assolutamente in discussione. Caro Giacomo non sono d'accordo con te, anche chi crea un personaggio può anzi deve essere giudicato anche perchè non è assolutamente detto che chi viene dopo di lui non possa migliorare la sua creatura. In fondo come già detto anche GLB anno dopo anno ha migliorato/modificato il suo Tex. E? se è giusto quel che dice Tahzay, ossia che non si può giudicare le storie di GLB senza calarle nel contesto degli anni in cui furono scritte, io dico a Tahzay che non è giusto neanche mitizzarlo come non è giusto vivisezionare una storia di Nizzi o Nolitta o Boselli paragonandola a quelle di GLB senza tener conto che loro non scrivono negli anni 50/60 ma in epoche diverse e non possono rispettare tutti i canoni di GLB perchè in tal caso scontenterebbero il pubblico dei lettori odierni. Io scommetto che se per ipotesi potessimo prendere una storia di GLB e farla passare per una di Boselli sarebbe stroncata al pari di quelle di Boselli e viceversa una storia di Boselli fatta passare per un inedito di GLB ritrovato in un cassetto farebbe gridare al capolavoro ritrovato. Il fatto è che molti che scrivono recensioni un po' così sulle storie attuali lo fanno da lettori odierni mentre quando parlano delle storie di GLB lo fanno col piglio di quando hanno letto quelle storie da bambini e che con gli occhi dei bambini sembravano autentici capolavori. Ha ragione Virgin quando dice ?Datemi un qualunque capolavoro di GLB ed un po' di tempo e trovo il modo di stroncarvelo ma non è questo che bisogna fare?. Per noi semplici lettori che veniamo sul forum per parlare del fumetto che ci piace il modo giusto di approcciare la recensione è quello di ricordare che stiamo sempre parlando di un fumetto d'avventura che ci deve far evadere dai nostri problemi quotidiani e far passare un po' di tempo in modo allegro e spensierato, se ci mettiamo a cavillare su tutto e tutti è finita. Se vorremmo prendere tutto abbastanza seriamente vi sembra normale che in una storia con centinaia di pallottole Tex non ne becchi neanche una che lo stenda una volta per tutte? E dai? ed allora che senso ha andare a cavillare su tutta la trama cercando il pelo nell'uovo della trama che non regge!!! Se ci sono ancora 230.000 persone che mensilmente spendono 2,70 euro ed oltre centomila che settimanalmente spendono 6,90 un motivo ci sarà!!! O pensate che tutti questi lo leggano per poi dire? cavolo che schifo questa storia di Faraci/Boselli/Manfredi vale al massimo sei quanto erano belle quelle di GLBNegli anni 50 andavano di moda gli eroi/superoi tutti di un pezzo, ora si preferiscono gli eroi più umani che magari ogni tanto sbagliano ma che comunque vincono, gli autori di oggi ne devono tener conto. E devono pure combattere con oltre 600 episodi già scritti e stare attenti a non ripetersi più di tanto? e scusate se è poco. Se poi ci scandalizziamo ogni volta che un autore fa una storia un po' complessa in cui ci sono altri personaggi di forte spessore oltre i 4 pard allora la cosa diventa veramente ardua per qualsiasi autore.

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credo sinceramente che l'unica cosa che differenzia Bonelli da tutti è il linguaggio. Se qualcuno di voi si prende la briga di leggere i fumetti degli anni quaranta e cinquanta si accorger? di come quell'uomo sia stato avanti e innovativo sotto ogni punto di vista. Questo è un dato di fatto. Prendete ora Boselli. Certo è uno sceneggiatore forse ben più capace di spaziare nei temi, di rendere le trame originali, di poter affrontare situazioni di ogni tipo e dare un'originalità alle sue storie però non potr? mai ripetere quel linguaggio. L'ombra di Bonelli però non deve offuscare quello che di buono c'è oggi. A chi dice che anche le storie del grande vecchio siano state ripetitive e fosche posso dire che sè è vero... però che linguaggio ragazzi, che Tex!! Oggi non ci resta che lasciare spazio ai nuovi sceneggiatori. E dargli fiducia. Noi lettori siamo molto ortodossi. Francamente, diciamocelo. Le storie di Bonelli padre solo perchè portano la sua firma le cataloghiamo come intoccabili, la colpa è nostra. Nizzi ne è l'esempio più fulgido. Fin quando scriveva secondo il "canone" andava bene. Poi doveva o ritirarsi (cosa da fare) o cercare di crearsi un suo stile come ha fatto Boselli. Non è andata così e per anni si è detto di tutto e di più sulla sua antitexanietà. Boselli per esempio è molto più presuntuoso, rivoluzionario e saccente eppure vi dir? fino alla nausea che lui rispetta il Tex come lo ha ideato l'autore. E lo fa in parte ma poi continua con le sue sperimentazioni. Se così non facesse si ridurrebbe a un prodotto stitico come l'ultimo Nizzi. Qualcosa senz'anima. Meglio di no, credo. Nolitta... e vogliamo parlare di lui? L'atipico per eccellenza. Le sue storie non sono Tex ma qualcuno storce il naso davanti a capolavori come "El Muerto" "Il Segno di Cruzado" "I Ribelli del Canada" "Il Solitario del West"? Eppure quello non è Tex nel senso originale ortodosso del termine. Che ci possiamo fare? Conta saper raccontare un'avventura e lui lo faceva. E i nuovi sceneggiatori? saranno i prossimi capri espiatori? Ruju, Faraci, Manfredi e Secchi saranno i prossimi condannati al plotone d'esecuzione?Alla fine non so dove sia la verità. Di certo nelle letture contano tanti fattori come molti di voi hanno detto: l'età in cui si legge, il periodo, quel particolare momento... poi gli anni passano. Magari oggi rileggo certe storie di Bonelli Padre e mi accorgo che in fondo qualche difetto c'era... ma ragazzi quanti cazzotti volavano. Tex era Bonelli punto! Gli altri non potranno ripetere quest'alchimia. E' successo lo stesso con Dylan Dog. Senza Sclavi è qualcosa di diverso non il Dylan che conoscevamo eppure il fumetto deve continuare a uscire, è inevitabile. In fin dei conti conta solo l'avventura. Spero che i nuovi autori ce ne diano.

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Alla fine non so dove sia la verità. Di certo nelle letture contano tanti fattori come molti di voi hanno detto: l'età in cui si legge, il periodo, quel particolare momento... poi gli anni passano. Magari oggi rileggo certe storie di Bonelli Padre e mi accorgo che in fondo qualche difetto c'era... ma ragazzi quanti cazzotti volavano. Tex era Bonelli punto! Gli altri non potranno ripetere quest'alchimia. E' successo lo stesso con Dylan Dog. Senza Sclavi è qualcosa di diverso non il Dylan che conoscevamo eppure il fumetto deve continuare a uscire, è inevitabile.

Io vorrei solo fare una constatazione reale, naturalmente legata alla mia età 45 e al fatto che leggo Tex dall'età di 12 anni, insomma a volte mi domando, come mai storie come hai già citato tu, come quelle di Nolitta, si rileggono volentieri pur sapendo oramai la trama a menadito?.. Mi accade oggi di ricordarle sempre, e non ho la stessa impressione con quelle dell'ultimo Nizzi ed alcune dell'odierno Boselli. Questa è la mia realtà e non me ne voglio assolutamente fare una colpa, ma è la semplice verità. Ho citato la mia veneranda età solo per ribadire che questa è una mia "anagrafica opinione" che sicuramente non trover? riscontro in altri di età ben più giovane, ma a onor del vero a volte molto più critici verso chi scrive le storie odierne del nostro ranger. Oggi in ogni caso le storie che leggiamo possiamo commentarle e darne un opinione immediata, albo per albo tramite il forum, ed esprimere le più variegate critiche che ci vengono in mente dopo la lettura appena fatta. Ai miei tempi,..(fumettisticamente parlando sono un matusa), tutto ciò non era possibile, leggevi la storia e te la tenevi così come era, senza poter fare critiche immediate e neanche in lassi di tempo più lunghi,(la rete oggi ci permette questo). Non oso immaginare se traslassimo questa epoca al tempo delle storie bonelliane e nolittiane, magari a forza di sviscerare gli albi appena letti, avremmo trovato 10000 difetti, ma non è così. Insomma oggi i nuovi sceneggiatori e disegnatori, si devono confrontare con il classico e per di più assorbire le più svariate opinioni di noi lettori, ma tutto questo è la realtà di oggi e va presa così come ?, come le storie belle e ben riuscite, così come quelle non riuscite.
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Io vorrei solo fare una constatazione reale, naturalmente legata alla mia età 45 e al fatto che leggo Tex dall'età di 12 anni, insomma a volte mi domando, come mai storie come hai già citato tu, come quelle di Nolitta, si rileggono volentieri pur sapendo oramai la trama a menadito?.. Mi accade oggi di ricordarle sempre, e non ho la stessa impressione con quelle dell'ultimo Nizzi ed alcune dell'odierno Boselli

Su questo punto concordo con il mio concittadino Pallino, anche perchè la mia età è più venerabile della sua haha Probabilmente non era comunque sempre vero che le storie non si commentavano: se si era in un gruppo di amici con la stessa passione forse se ne parlava. Non esistevano i forum, certo, e oggi grazie ad essi invece di chiacchierare con due o tre compagni del nostro quartiere parliamo con qualche decina di tutta Italia e oltre. Ma non è per questo motivo che molte recensioni e commenti hanno, come ho detto in diverse occasioni precedenti, un tono di tesi universitaria: credo sia piuttosto perchè Tex ha perso buona parte della sua benedetta semplicit?. A momenti sembra quasi che dia fastidio e sembri impastoiante (? un neologismo? boh! :blink: ) l'ambientazione western della serie. Cittadini nelle mani di grossi speculatori, rivolte indiane, banditi in solitaria, tutto ciò che si prevede sulla storia di prossima pubblicazione rischia di attirare la critica di annoiati che dicono "Uff, sempre le stesse cose!". Ma chi ha mai detto che bisogna per forza rinnovarsi? Forse gli appassionati di calcio si stufano di sentir parlare di rovesciate e fuorigioco e sognano che Ibra faccia canestro?E notare che Tex esce sufficientemente dai canoni classici, basti pensare a Mefisto o alle varie sette del Drago Nero. Aggiungendo le non poche situazioni westerniane su cui si può creare una storia, e con l'abilità di inserire quelle grandi o piccole differenze che... fanno la differenza, è davvero difficile annoiare il lettore appassionato. Bonelli faceva proprio così, e non vuol dire che tutta la sua produzione sia stata composta di capolavori.
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certo @Cheyenne Tex esce dai canoni classici ma quando? Le storie fantastiche non escono ormai da secoli e parlo di storie come "Diablero" "i Fiori della Morte" e tutta la saga Mefisto Yama. Forse col prossimo gigante con El Morisco il Borden porter? una ventata nuova anche in quel senso. Io ho ventinove anni e leggo Tex da quando ne avevo sette. L'ho sempre visto molto più maturo dei vari Miki Blek Zagor Mister No eccetera... questa maturit? era data dal modo in cui venivano trattate le storie. Bonelli padre poteva trattare i medesimi temi e ti incollava alla pagina. Reputo molto più abili sceneggiatori come Boselli che dopo sessanta e passa di anni trova ancora delle idee!!Alla fine quando m rileggo le storie di Nizzi dell'ultimo periodo (I Fratelli Donegan) e rileggo le classiche storie di Tex di Bonelli anche le più mal riuscite vedo una cosa: nelle prime non c'è anima, sembra un prodotto preconfezionato; nelle seconde, riesco a cavalcare con Tex, bevo insieme a lui il caff?, impreco con Carson e mi esalto in una sparatoria. Questa è la differenza. Poi tra venti anni (sperando che il signore ci faccia stare tutti in salute) diremo che le vecchie storie di Borden erano migliori (c'è già chi lo fa eh) e che adesso è l'ombra di se stesso eccetera. Tutto cambia. Tutto può ambire a diventare cult. Il punto è l'anima. Mi sforza da una vita di chiarire questo concetto. Quando dico anima è come quando ascoltate una canzone di Mogol-Battisti. Vi accorgete che anche la "canzonetta" LA MIA CANZONE PER MARIE E PER ROSA può essere sublime. E poi noi lettori ammiriamo sempre l'autore originale, colui che ha creato il personaggio. Ciò avviene anche negli altri media come i serial televisivi, i cartoni animati, le opere teatrali... se per esempio nella serie X Files c'era un episodio scritto da Carter (il creatore della saga) tutti noi appassionati eravamo l' pronti a gustarci lo spettacolo. Lo stesso con Bonelli, si crea quasi una mistificazione. Alle volte mio padre legge le nuove storie e mi dice sempre "Bella ma manca qualcosa". Ragazzi è inevitabile questa cosa. Sta solo a noi non creare capri espiatori.

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Ulzana sei proprio sicuro che:

<<E poi noi lettori ammiriamo sempre l'autore originale, colui che ha creato il personaggio.>>

a volte è così a volte no. In ogni caso è sempre una questione personale. Nel caso di Tex per te da quel che scrivi mi sembra che vale questa regola. Nel mio caso no. Ti posso assicurare che quando leggo le storie di Bonelli mi diverto, quando leggo quelle di Boselli mi diverto allo stesso modo, forse anche di più. Sicuramente non mi è mai capitato di rimpiangere Bonelli leggendo una storia di Boselli.

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Sicuramente non mi è mai capitato di rimpiangere Bonelli leggendo una storia di Boselli.

Su questo sono d'accordo, un momento qu? non si vuole certo dire che ci sono due lati estremi e cioè:Bonelli il creatore maestro indiscusso del mito Tex e quindi imbattibile sotto l'aspetto narrativo. Boselli innovatore della saga, da un taglio diverso e crea un era nuova nella saga del nostro ranger, per cui alcuni storcono il naso. Un esempio mio personale, che da molti è stato criticato per il mielismo della storia è "I trappers di Yellowstone", storia che ho letto con sempre maggiore interesse albo per albo. Giudizio positivissimo anche se il finale è stato affrettato. Questo è Boselli e non per questo non l'ho apprezzata anzi, penso proprio che fino ad adesso è una delle nuove storie che ricorder? con piacere. Il punto è che vuoi un legame abitudinario con le storie di Bonelli, vuoi che il classico Tex era caratterizzato da momenti di maggiore azione durante la storia,(vedi interrogatori a suon di cazzotti, incendi delle abitazioni del malfattore di turno, uso indiscriminato di dinamite a tutto andare), personalmente rimango molto legato a quel tipo di Tex, piuttosto che a quello odierno, ma in ogni caso andiamo avanti ed abbiamo sia storie belle che meno in entrambi i casi, senza per questo dover decidere chi nella storia del nostro ranger l'ha saputa raccontare meglio. Potremmo andare avanti all'infinito con le considerazioni, ma secondo me alla fine come per tutti penso è solo una questione di punti di vista personali.

se si era in un gruppo di amici con la stessa passione forse se ne parlava.

Nella cerchia dei miei amici eravamo solo in tre che leggevamo Tex, io mi leggevo tutte le storie belle e meno belle che fossero, un altro mio amico leggeva solo quelle che avevano un inizio che lo compiacevano, altrimenti le rifiutava a priori e l'ultimo li comprava tutti,(solo perchè non voleva essere da meno), ma non ne leggeva nessuna.... alla fine ho rilevato i suoi albi che erano immacolati delle mattonelle...:)Solo ora per smentire la discussione ho osservato qualche tavola postata da Paco Ordonez, che ci aspetta sul prossimo inedito di Tex e si vede in corso uno di quegli interrogatori a suon di cazzotti di cui parlavo prima,... nulla è mai scontato!!
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No West10 non dico che le sue storie debbano piacere a prescindere... parlavo di anima. Anche il grande vecchio ha scritto storie sotto tono però a me come a tanti piaceva l'idea di dire: <<Oh cavoli è una storia di Bonelli!>> una storia con la sua anima. Spesso scrivo anima e forse non mi spiego bene... voglio dire che Boselli e tutti gli altri, quando scrivono grandi storie di Tex, noi ci entusiasmiamo come è giusto che sia; però quell'anima di cui parlo è l'anima di chi il personaggio lo ha creato, è un qualcosa di unico. Anche gli altri autori ce l'hanno quest'anima, per carit?. Ma quello che riusciva a mettere dentro le sue storie Bonelli è diverso. Non migliore ma diverso. Lo sento dentro di me mentre leggo... è un fatto personale giustamente. Lui è un autore che scrive Tex gli altri sceneggiatori sono degli interpreti di un mondo scritto da lui. Boselli ne è un interprete eccelso per esempio. Ha ragione anche Pallino... nel senso che nessuno vuole mitizzare Bonelli padre. Il semplice fatto rimane l'affezione. Mi sforzo di dire da molto tempo a tutti gli appassionati che penso sia il linguaggio, il modo di essere Tex Willer che solo l'autore giustamente sapeva dare. Ho scritto che Boselli come sceneggiatore e scrittore può essere anche più abile (vedete la quantit? e la qualità dei temi trattati nelle tre serie di fumetti che sceneggia da anni ormai) di Bonelli. Però Tex è Bonelli e non Boselli penso che sia scontato come fatto. Come anche un altro fatto ovvio era che pure il grande vecchio qualche volta non imbeccava una grande storia... ma ciò non vuol dire che gli altri dopo di lui non debbano scrivere grandi storie anzi... è l'esatto contrario secondo me.

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Sono d'accordo: Bonelli è Tex!Ma siamo certi del contrario, e cioè che Tex sia identificabile solo ed esclusivamente col suo creatore?Io su questo non ci giurerei. E' da più di 25 anni che la gestione di Tex non è nelle mani del suo creatore; 25 anni che corrispondono a più di 300 numeri!Mica bazzecole!E in questi 25 anni, burrascosi per il fumetto italiano, tra alti (che sono la grande maggioranza) e bassi qualitativi, Tex si è mantenuto costantemente in vetta alle classifiche di vendita. Questo cosa vuol dire?Secondo me vuol dire che il personaggio Tex è un personaggio straordinario, così straordinario da essere sopravvissuto indenne alla morte del suo autore. Un p? come per Scherlock Holmes e Batman. Quindi, secondo me, Tex è Tex. Certo, Tex è Bonelli; ma a mio avviso Tex è anche Nizzi, Boselli, Nolitta ecc. E personalmente, il Tex di "Terra senza legge", "Sioux", "Patagonia", per me non è meno Tex di quello di "Sangue navajo", "Il giuramento", "Terra promessa".

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Premesso che concordo con quanto detto nell'ultimo intervento da Paco, vorrei passare alla questione delle storie di Bonelli che avrebbero un'anima a prescindere solo perchè scritte dal creatore. Ulzana quel che dici è condivisibile fino ad un certo punto. Innanzitutto come già detto da Paco non credo che le storie di Tex non scritte dal suo creatore non possano emozionare come quelle scritte da Bonelli. Io quando leggo Tex so ovviamente chi è lo sceneggiatore della storia che sto leggendo ma durante la lettura non mi faccio certo suggestionare dal fatto che una certa storia sia stata scritta da Bonelli piuttosto che da qualcun altro. Da quel che leggo in giro sulle recensioni delle varie storie di Tex credo che per molti lettori non sia così. Seconda cosa quando leggo una storia non all'altezza, e non sto parlando solo di Tex ma in generale, per quanto mi riguarda l'avesse scritta anche l'autore che più preferisco la stroncherei comunque nel mio giudizio. Noto invece che per molti non è così. Altrimenti non si spiegherebbe, faccio un esempio, come L'ombra di Mefisto che è una storia poco più che mediocre e che in alcuni momenti è veramente scadente, abbia raccolto in questo forum giudizi positivi. Se poi vai a vedere che questi giudizi sono stati dati dalle stesse persone che per storie scritte da Nolitta, Nizzi o Boselli danno stroncature per piccole sfumature allora francamente questo fatto di dire <<Oh cavoli è una storia di Bonelli!>> una storia con la sua anima non l'accetto perchè penso che per ipotesi potresti prendere L'ombra di Mefisto e farla leggere alle stesse persone per la prima volta affermando che è stata scritta da Nolitta o da Nizzi o da Boselli son sicuro che le stroncature fioccherebbero. Secondo me se una storia è brutta, è brutta punto ed il fatto che l'abbia scritta Bonelli piuttosto che Nolitta non cambia di una virgola il mio giudizio. Francamente non riesco a pensare come fai tu <<Oh cavoli è una storia di Bonelli!>> una storia con la sua anima. Ovviamente è un mio giudizio personale, per te è diverso ma è normale che sia così. Ognuno la pensa come vuole. E non è detto che per forza uno di noi due debba avere ragione. Sono punti di vista differenti che possono benissimo coesistere. Quello che invece non capisco è il voler stroncare a tutti i costi tutte le storie che non siano state scritte da Bonelli solo perchè hanno una loro anima. Non si può pretendere che gli altri autori scrivano esattamente come Bonelli, oguno ha un suo stile ed è giusto che lo mantenga.

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E' possibile, anzi molto probabile, che sul nostro pensiero influisca molto anche l'epoca in cui siamo cresciuti e abbiamo conosciuto Tex, fermo restando, permettetemelo, che in qualche modo bisogna rispettare l'idea che del personaggio aveva chi lo ha creato e fatto crescere. Sull'evoluzione poi nulla da ridire, purch? rimanga intatto il nucleo. Con tutto ciò capisco che chi ha cominciato ad avvicinarsi alla serie negli ultimi anni ha imparato ad amare un personaggio che è un tantino diverso dai primordi, e questo è suo pieno diritto. Idem, chiaramente, per chi è "nato" con Bonelli. Io sono d'accordo sul fatto che bisognerebbe stare attenti a non giudicare un'opera a priori per la firma che porta; anzi, in una discussione se non ricordo male avevo anche detto che sarebbe interessante esprimere la propria opinione prima di sapere chi sia l'autore. Sono anche consapevole che ci possono essere storie recenti (non voglio dire "di Tizio" o "di Caio") di miglior qualità di alcune storie di Bonelli che magari erano giusto giusto decenti o già di l'. Ma per me è la stessa cosa di alcune canzoni: quando le riascolto in un arrangiamento diverso, potrebbe essere il più raffinato, del musicista più dotato, cantate dal miglior cantante del mondo, ma a me potranno anche piacere, in alcuni casi ammetter? anche che la qualità è migliorata, ma non faranno mai e poi mai vibrare nel mio cuore le stesse corde che aveva fatto vibrare l'esecuzione originale. Ehm.... mi sono capita o sono stata un tantino confusa? :D:P

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GLB disse in una intervista che nessuno avrebbe scritto Tex come lo ha scritto lui. E aveva ragione. Era il suo personaggio e gli ha dato ?la sua visione del mondo?. Ha detto di Nizzi e Nolitta di essere bravi sceneggiatori. E ci mancherebbe!Quando Nizzi inizi? a scrivere Tex gli fu imposto di seguire il modello di Bonelli e non quello di Nolitta (parole di Nolitta/Sergio Bonelli). Quindi lo stesso Sergio sapeva che lui scriveva Tex in una maniera ?diversa?. Invece, da quanto si sa, Boselli non ha avuto paletti in questo senso. Forse è per questo che osa di più, è più sciolto in qualche maniera.? chiaro che non regge la critica che Nizzi scriveva secondo una determinata formula. Insomma glielo avevano imposto! Però cavoli, scriverne di storie (con questa formula tanto detestata da alcuni) tipo ?Fuga da Anderville?, ?Sioux?, ?La tigre nera?, ?Furia Rossa? è Devo continuare? Molti dei quali sono dei Capolavori. Con le centinaia di storie che ogni autore scrive è ovvio che molte storie risultavano superiori (in quanto a soggetto e azione) a molte di GLB. La già citata ?Fuga da Anderville? (Nizzi), o ?Il passato di Carson° (Boselli) o ?El Muerto? (Nolitta). Quello che importa è che il personaggio sia rispettato. In parte tutti gli autori lo hanno fatto. Dico in parte perchè ci sono quelle caratteristiche del Tex del passato che ultimamente non si vedono più. Parlo dei dialoghi scoppiettanti, chiamati ?dialoghi texiani?, quell'ironia dei pards, che va al di l' delle bistecche e patatine. Insomma, inutile stare qui a spiegare, basta leggere un semplice albo (non solo di GLB) per capire cosa intendo. E non sono caratteristiche secondarie! Non sono d'accordo con chi dice che il Tex di GLB non deve essere messo in discussione (riguardo alle storie). Molte sono ripetitive o noiose e mica sempre capolavori! Cosè come penso si debba mettere in discussione anche il Tex di Galep. è vero che aveva ritmi di lavoro impressionanti, ed è anche vero che è stato lui a dare una fisionomia al nostro Tex, però le critiche ai suoi disegni devono essere fatte come lo sono (a volte in maniera alquanto esagerata) verso gli altri disegnatori. Per la cronaca, io penso che il Tex di Villa sia migliore in quanto a maturit?. A volte il Tex di Galep assomiglia a ?John Wayne? nei primi piani (fateci caso). Anche il fatto di esaminare al microscopio ogni dialogo per trovarne le incongruenze o addirittura rileggere le storie vecchie (che ad una prima lettura erano sembrate buone) solo con l'intento di dimostrare (secondo qualche pretesto) che anche allora c'erano talune incongruenze, mi sembrano delle vere stupidate. (Ogni riferimento ai vari recensori (non) è volutamente casuale).

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  • Rangers

Oggi in ogni caso le storie che leggiamo possiamo commentarle e darne un opinione immediata, albo per albo tramite il forum, ed esprimere le più variegate critiche che ci vengono in mente dopo la lettura appena fatta. Ai miei tempi,..(fumettisticamente parlando sono un matusa), tutto ciò non era possibile, leggevi la storia e te la tenevi così come era, senza poter fare critiche immediate e neanche in lassi di tempo più lunghi,(la rete oggi ci permette questo).

Ah guarda Pallino... io ho 27 anni appena compiuto ma ho vissuto (come molti qui) un periodo in cui non esisteva il forum (o ancora non immaginavo minimamente che esistesse un luogo in rete in cui discutere di Tex) e quindi non avevo nessuno con cui commentare dell'ultima storia di Tex!Sicuramente prima del mio arrivo sul forum (2007 TWO e 2008 qui) c'erano molti aspetti (negativi e positivi) delle storie di Tex cui non facevo neanche poi tanto caso!I difetti del "peggior" Nizzi li avevo avvertiti anch'io certo, però non li avevo ingigantiti così tanto come è stato fatto da decine e decine di utenti sul Web!Storie come Yucatan (passata come carta straccia da qualcuno) a me continuano a piacere a prescindere dai vari giudizi!Perchè? forse perchè è stato il mio primo inedito che ho comprato e da l' in poi non ho più smesso (anche se il primo Tex lo presi in mano anni prima ed era La Notte degli Assassini poi Santa Cruz). O forse perchè non ha così tanti difetti come si legge in giro!Sono d'accordissimo con quanto scritto da West10 e confermato comunque anche da altri che mi hanno preceduto (e seguito dopo il mio vecchio messaggio)! :trapper:
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Solo un flash per dire che segnalare curiosità ed incongruenze, non per forza si risolve in una critica alla validit? della storia. Ma se un lettore scrive una recensione che voglia dirsi esaustiva e completa (oltre che analitica), DEVE segnalare le incongruenze, anche quelle più banali tipo la corretta angolazione delle ombre. Forse che qualcuno boccia una storia quale quella contenuta nel n. 5 perchè compare un telefono, o quella in cui Pat guida una Ford' Le critiche alle storie di Tex "moderne" sono state mosse perchè le storie dell'inizio del nuovo millennio sono state spesso piatte, noiose, verbose, scontate, attente a ogni legalitarismo ed al politically correct, nonchè recanti un personaggio non sempre in linea con le sue caratteristiche "basic". Tanto per fare un esempio, il texone "Mercanti di schiavi" è stata una storia modesta, ma non è stata certo stroncata per il turbo-asinello di Padre Eliseo...... l

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Con le storie di inizio millennio che sarebbero a parer tuo piatte noiose etc. etc. cosa intendi, quelle del 2001/2002 o tutte quelle fino ai giorni nostri?Per quanto riguarda le incongruenze se rileggi varie stroncature presenti su questo sito vedi che i motivi il più delle volte sono sempre gli stessi e la cosa strana è che le stesse cose nelle store di Bonelli non danno fastidio. Prendi "Buffalo soldiers" per esempio, storia epica che fa emozionare ma stroncata ugualmente. Uno dei tanti addebiti mossi è che la carica di pochi Buffalo soldiers insieme a Tex e Carson che mette in fuga una valanga di indiani non è credibile!!!Ma perchè quando Tex e Carson in una storia di Bonelli da soli cadono in un agguato ne escono indenni nonostante decine di avversari li tempestano di proiettili e poi aggirano i loro avversari e li fanno fuori tutti è credibile... ma andiamo siamo alle solite due pesi e due misure.

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Ovviamente, non tutte. Il 2011 è stato avvincente, diciamo che da "Patagonia" (vero capolavoro) in poi, il vento è decisamente cambiato. Su "Buffalo Soldiers" ricordo solo commenti negativi per l'eccessiva carica retorica di alcuni passaggi, e non è che ogni singola critica isolata possa equivalere a "storia stroncata". Poi, proprio su questo Forum direi che l'atteggiamento verso le storie contemporanee è stato sempre "buonista" anche a fronte delle peggiori ciofeche...... altro che due pesi e due misure!Anzi, dir? di più: io i due pesi e le due misure li vedo proprio in quegli interventi intrisi di una sorta di "revisionismo storico" che - forse in nome di una malintesa par condicio - vorrebbero sminuire e/o rintuzzare evidenti difetti di storie contemporanee, prendendo ad elemento di riferimento e confronto spezzoni di storie SUPERBE del passato.... al solo fine di dimostrare che "anche G. L. Bonelli lo faceva", senza ricevere critiche. Eggià, vi sarebbe però da aggiungere che detti strafalcioni ed incongruenze erano quasi sempre inseriti in storie avvincenti e divertenti, non "sbadigliose" ed irritanti. Un po' come se a fronte di un calciatore che calci un rigore alle stelle, si cerchi di scusarlo prendendo ad esempio Baggio e Baresi nella finale dei mondiali del '94. Un conto è sbagliare un rigore a coronamento di una carriera (o di una gara) modesta, ben altro conto è sbagliarlo nel contesto di un palcoscenico stellare, e giocando a livelli elevatissimi.

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Tahzay ognuno la pensa come la vuole e quindi non mi sogno di farti cambiare idea ne di asserire che hai torto. i gusti son gusti ed in quanto tali non si discutono.
Nel rispetto delle tue idee vorrei farti notare che tu un p? di parte lo sei (nel senso di "Dopo GLB il diluvio").
Se rileggi il tuo ultimo intervento:
Ovviamente, non tutte. Il 2011 è stato avvincente, diciamo che da "Patagonia" (vero capolavoro) in poi, il vento è decisamente cambiato.

così scrivendo hai praticamente "buttato nel cestino" quasi 10 anni di produzione Texiana. Mi sembra esagerato.
Mi sfugge ad esempio il motivo per cui "Buffalo soldiers" debba ricevere solo commenti negativi per l'eccessiva carica retorica di alcuni passaggi e ad esempio "Tra due bandiere" bellissima storia ma se mi permetti anch'essa piena di retorica debba beccare solo elogi. Secondo me sono entrambi due bellissimi fumetti, hanno un p? di retorica? e chissenefrega dico io.

Poi nel resto dell'intervento la tua tesi è che si sviliscono tutti i grandi capolavori di GLB per cercare di dar tono alla produzione degli altri autori che tutto sommato è per buona parte una ciofeca.
Ovviamente quando parli della produzione di GLB sottintendi che tutte le storie son capolavori e che tuttalpiù in qualcheduna c'è qualche incongruenza o strafalcione dovuta essenzialmente alla mole di lavoro che GLB affrontava e che comunque anche queste storie erano vere perle.
Ora secondo te tanto per fare un esempio L'ombra di Mefisto è anch'essa un capolavoro con qualche piccola incongruenza o per dirla alla Fantozzi è UNA CAGATA PAZZESCA!!!
Prima di far cascare dalla sedia gli ultr? di GLB preciso che ho esagerato volutamente nel tirare in ballo la celebre frase di Fantozzi e ritengo L'ombra di Mefisto una storia comunque degna e leggibile anche se strappa a stento la sufficienza.
Per finire io capisco che ci sono molte persone, te compreso, a cui va peraltro tutto il mio rispetto sulle proprie idee e gusti, per cui GLB è il creatore di Tex è nessuno mai lo superer?. Però ciò non toglie che anche lui ha scritto storie buone e meno buone come gli altri autori e secondo me voler far ergere a capolavoro tutta la sua produzione Texiana stroncando allo stesso tempo quasi tutte le storie non firmate da lui credo non giovi neanche a lui perchè tali giudizi vengono per forza di cose bollati come preconcetti e di parte.

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Forse sono stato frainteso e mi ripeto. Non dir? mai che le storie di altri autori siano prive di anima. L'ho pure scritto. Io adoro il Tex nolittiano e quanta stima nutra per Boselli lo dimostrano le mie piccole recensioni (più impressioni che critiche vera e proprie, capiamoci) sto facendo di tutte le storie zagoriane del Borden nel trhead di Zagor. Detto questo ci riferiamo a professionisti, ragazzi, gente che scrive per mestiere. L'unico che ha ripetuto il linguaggio bonelliano è stato il Nizzi che va da "Valanga d'Acqua" alle storie prima del numero cinquecento. Poi c'è stato un declino evidente e lo sappiamo. Le storie di Nolitta sono meravigliose e alcune veri capolavori. Atipiche? E allora? Sono grandi storie e Tex è Tex per dirla come Paco. Lo stesso Borden ci delizia con sceneggiature perfette, ci mancherebbe e alucne storie sono davvero molto ben fatte di altre del grande vecchio. Ma sarebbe assurdo il contrario non trovi West10?Quello che mi sforzo di dire è che nessuno scriver? come Bonelli. Non vuol dire che nessuno potr? scrivere una storia "giusta", ma ci mancherebbe. E poi vorrei dire: ma prendete in mano i primi duecento numeri di Tex. Sinceramente anche nella storia più floscia di Bonelli c'è un patos diverso. Se rileggo i primi numeri ritrovo sempre qualche elemento che me lo fa amare ancora di più. Rileggendo con occhio critico penso che anche storie mosce come Satania siano avvincenti. Molte storie del periodo iniziale di Tex sono pionieristiche e ricche di elementi che oggi ci sogniamo di vedere: donne con minigonne, vamp assassine, dinosauri nascosti in caverne sotterranee, scienziati pazzi, gorilla assassini, Tex che si maschera, che lascia il corpo dei rangers, che lavora per la pinkerton, che ha un figlio piccolo che poi cresce, che sfida l'esercito degli stati uniti eccetera eccetera... insomma quel "primo" Tex è pieno di elementi notevoli. Certo poi le storie che tutti osannano sono venute negli anni seguenti e specie nel momento che la striscia fu sostituita dall'albo gigante che tutti noi conosciamo. Però il linguaggio di Bonelli è imprescindibile, è come la voce di Freddie Mercury. I Queen potranno fare quello che vogliono, chiamare anche il cantante attualmente più bravo di tutto il mondo ma niente e nessuno sostituir? Freddie. Mi spiego adesso??Quindi ripeto... si scrive per emozionare. Non è solo un mestiere. Nizzi lo ha fatto nei primi anni, ha emozionato con storie come "Sioux" "La Tigre Nera" "Furia Rossa" eccetera... e poi? Poi ha eseguito solo un lavoro e i risultati si sono visti. Scusate ma perchè per anni molti si sono scagliati su di lui? Forse che Nizzi non era un professionista? A parte i gusti ma il lettore affezionato se ne accorge quando chi scrive gioca a fare il furbo. Non si tratta di bravura ma di ispirazione. Se Nizzi non era più ispirato perchè scrivere ancora? Doveva mangiare anche lui, per carit?, ma non ditemi che le storie sue dal numero cinquecento in poi qualcuno abbia voglia di citarle di fianco a "Furia Rossa". Invece prendete le ultime storie di Bonelli, anche le più ripetitive. Ebbene qualcuno di noi quelle storie le metter? in conto, credetemi, e non si tratta di religiosit? ma di onest?. Sulla questione della credibilit? la ritengo assurda come cosa: mettersi a pensare cosa Tex possa fare e cosa sia plausibile, sfida le leggi della fantasia fumettistica, del patto che il lettore fa con l'autore. Se Tex e Carson fermano una carica indiana con l'aiuto di pochi valorosi "Buffalo" Soldier è perfettamente in linea con quel Tex e Carson che nel numero otto "Due Contro Cento" affrontano un'intera cittadina; oppure che nel bello "Il Ritorno di Montales" con pochi uomini riescono a tener testa a interi battaglioni messicani!!! Insomma il pregiudizio è da aborrire.

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West10, sempre nel rispetto delle reciproche idee, mi corre però l'obbligo di evidenziarti alcune cose.1) La tesi "dopo GLB il diluvio" non l'ho mai portata avanti. Bonelli ha smesso praticamente di scrivere nella prima metà degli anni '80, e fino all'inizio della fase di "down" texiana, coincidente con il cambio di millennio, ne è passata di acqua (cristallina) sotto i ponti. 2) Criticare la produzione contemporanea pre-Patagonia non vuol dire "buttare nel cestino", ma evidenziare un dato pressoch? oggettivo: la fascia 500/600, salvo gli ultimissimi numeri, è INNEGABILMENTE il punto più basso della saga, e sfido chiunque a portare serie argomentazioni "a contrario".3) Su Buffalo Soldiers, non ci siamo capiti: il mio intervento va letto ponendo l'avverbio "solo" dopo l'aggettivo "negativi". Peraltro, non considero "Tra due bandiere" tra i massimi capolavori della saga (ed in ogni caso il "momento retorico" sarebbe solo, praticamente, nel finale).4) Non sottintendo affatto che tutte le storie di Bonelli siano capolavori, ma sono sicuro - perchè le ho lette tutte - che il livello MEDIO delle storie di Bonelli è alto, per non dire altissimo, e tanto più ciò è vero, che il valore delle sue storie resta alto anche se rilette nel 2011 (e parliamo di storie scritte negli anni '40, '50, '60.... trai tu le conseguenze!). D'altra parte, pur con le mutate sensibilit? e il rinnovamento del parco-lettori, se il "periodo aureo" texiano viene generalmente considerato sempre quello (fascia 100/150), un motivo ci sarà pure, no?5) "L'ombra di Mefisto" è una storia floscia, brutta, piena di trovate risibili (Aryman su tutti), peggiore del ritorno di Mefisto targato Nizzi.6) Personalmente, ho apprezzato tantissime storie più o meno recenti di altri autori, e storie come "Fuga da Anderville", "Patagonia", "Sulla pista di Fort Apache", "Il passato di Carson" non hanno nulla da invidiare alle produzioni bonelliane, salvo il linguaggio (mi riallaccio ai post precedenti al mio), quello sè probabilmente mai più riproducibile.

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