Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

Tutta l'attività

Questo flusso d'aggiorna automaticamente

  1. Ieri
  2. Diablero

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Allora mi fai pentire di averlo scritto! Infierisci, infierisci!
  3. Black Jim

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Bello, grazie Leo.
  4. Carlo Monni

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Ce ne sono, ovviamente, ma sono tutt'altro che la regola ed altrettanto ovviamente Nizzi confonde i militari con i rangers rappresentati in divisa che, sempre meno, dagli anni 60, ma c'erono. Una breve disamina delle prime dieci storie pubblicate direttamente sulla serie regolare , da "La caccia" a "La dama di Picche" ci fa vedere che quattro volte la storia inizia in medias res, un incarico c'è stato, ma noi non abbiamo visto la relativa scena, una volta capita nei guai per puro caso, due volte la storia inizia con un militare che affida a Tex un incarico, due volte Tex racconta sue vicende personali, una volta prima c'è un prologo e solo dopo c'è una scena con un ufficiale dei rangers che gli affida un incarico al posto di un ranger assassinato. Dieci storie e solo in due iniziano realmente con qualcuno che affida a Tex una missione. Già abbiamo abbastanza elementi per smentire questa tesi. 1991 in realtà. Lo dice Michele Medda. E quasi sempre è riuscito a rovinare soggetti che sulla carta erano potenziamento interessanti e questo mi dava sinceramente sui nervi. Io di mio aggiungo la tendenza a giustificarsi scaricando la responsabilità su altri, per esempio i disegnatori o la direzione della casa editrice.
  5. Leo

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    In realtà prende tempo con lo Sceriffo, gli chiede di poter verificare se le donne siano in salvo. Magari da lì in poi potrebbe inventarsi qualcosa, chi lo sa? ma la scelta narrativa è diversa: interviene il vecchio McLean, un personaggio a mio parere significativo, riuscito. Il suo ingresso in scena non è limitato a cavare le castagne dal fuoco a Tex, ma è finalizzato a preparare il drammatico e sorprendente finale, in cui il vecchio (che simboleggia una certa visione della vita) vince sul nuovo, ma al prezzo tremendo di uccidere una parte di sé. Magari, senza quest'intervento, Tex si sarebbe inventato qualcosa, chissà; ma non ce n'è stato bisogno, grazie a uno snodo narrativo accettabile (a mio parere, non solo accettabile, ma molto bello). Il Tex di Nizzi non è mai stato quello di GLB. Quello del creatore era anarchico, incontrollabile, un vulcano costantemente in eruzione. Quello di Nizzi è stato sempre più pacato, più legalitario. Nizzi non è riuscito, nemmeno nei suoi anni migliori, a rendere al meglio questo tipo di caratteristiche di Tex. Come probabilmente non c'è riuscito nessuno dopo di lui. Il Tex di GLB è semplicemente inimitabile. Il campo in cui Nizzi ha forse eguagliato il maestro, o comunque è stato quello ad andarci più vicino, è in effetti quello dei dialoghi brillanti. L'ironia, la brillantezza, l'umorismo delle sceneggiature nizziane - del primo Nizzi - sono a mio parere tra le peculiarità più felici dell'autore modenese. C'è, dentro questi dialoghi, il cameratismo di un gruppo di amici, c'è la complicità tra di loro ma anche con il lettore, cui sembra quasi che Tex e pards strizzino l'occhio in un momento di comune divertimento; c'è una certa visione "leggera" della vita. Ma questo non significa che le storie siano solo bistecche e patatine. Queste sono solo un "tormentone", peraltro già esistente, che non è una mera scopiazzatura di GLB, ma è invece felicemente innestato in un contesto che funziona, che diverte il lettore, per il quale quel tavolo sotto cui stendere le gambe e sopra il quale gustarsi una bella birra e una bistecca alta tre dita è un momento di tregua dell'avventura, un momento di leggerezza di cui approfittare per "chiacchierare" un po' con i suoi amici del West. Le bistecche e le patatine di Nizzi erano - e lo sono ancora adesso, a rileggerle - davvero gustose, saporite, e la sua birra era dissetante. Lo sono state finché Nizzi si è divertito a scrivere Tex. Poi non si è divertito più. Io credo che il problema del tardo Nizzi non fossero questi momenti, quanto il fatto che oltre a questi non c'era più nulla. Non c'era entusiasmo, non c'era passione, c'era il burnout, sempre più evidente nelle sue sceneggiature fiacche, noiose, alcune al limite del presentabile. La SBE avrebbe dovuto prendere dei provvedimenti, ma colpevolmente non lo fece, inducendo al burnout texiano anche molti lettori, cui il nome di Nizzi sul tamburino faceva ormai venire l'orticaria (me incluso, molte sue storie le ho recuperate solo dopo essermi iscritto al forum). Nizzi è un uomo probabilmente rustico, di paese. Quando dice che i suoi lettori cercano in Tex "un bagno caldo" non li sta offendendo, anzi lo dice con simpatia. Quella stessa simpatia che poi ha saputo tante volte infondere nelle pagine delle sue storie, non solo di Tex. Io ho letto alcuni suoi romanzi, dei gialli ambientati in paese, gustosi e piacevoli, il cui punto di forza sta proprio nell'ambientazione in piccoli paesi di provincia, popolati da gente semplice, rustica, di una semplicità che non è un difetto ma una qualità, sinonimo di schiettezza, valori sani e umili, sincerità. Questo vuol dire Nizzi quando chiama "semplici" i lettori, e queste a ben pensarci sono anche le caratteristiche di tanti suoi personaggi anche in Tex: lo sceriffo non eroico ma persona perbene, il vecchietto simpatico, l'anziano lavoratore che ha faticato una vita in miniera o a zappare la terra, il buon frate un po' tocco. "Semplice" per Nizzi è un pregio. Ma questa sua visione di semplicità è stata anche, a lungo andare, un limite. Che è venuto fuori però solo quando non ce l'ha fatta più. Prima, Nizzi non ha scritto storie semplici per sempliciotti. Le sue storie potevano essere gialle, con La locanda dei fantasmi ha introdotto l'elemento psico-noir, molto suggestivo, c'erano le storie di congiure (I Cospiratori, Attentato a Santa Fe, Gli uomini che uccisero Lincoln), c'erano le storie commedia (La Congiura, un vero spasso, La leggenda della vecchia missione, indimenticabile), le storie drammatiche (Anderville, l'Uomo senza passato, Fiamme sull'Arizona, Le Colline del Vento, Furia Rossa), storie robustamente western (La grande Rapina), storie fantasy (Nelle paludi della Louisiana), storie del Grande Nord, ecc. Storie varie, ricche, ben costruite, avvincenti, scritte sempre per quel pubblico che lui considera semplice, ma che rispetta e che vuole far divertire. E' solo dopo, quando è arrivato al burnout, che ha confuso la semplicità dei lettori con la dabbenaggine: ma qui a mio parere è più una versione di comodo che si è auto-costruita, perché semplicemente Nizzi a un certo punto non sa più cosa scrivere, non si diverte più, e giustifica le sue storie sempre più insulse trincerandosi dietro la presunta semplicità del lettore. E qui, in questa fase, viene fuori impietosamente il carattere dell'uomo, che litiga con Sergio Bonelli, che - più tardi ancora - viene richiamato da Boselli ma nei confronti del quale si comporta in maniera a dir poco ingenerosa, che si lascia andare a giudizi sulla Bonelli che fanno capire più cose di lui che li esprime che non della Bonelli che ne è vittima. E' qui che Nizzi manca di rispetto. Al suo vecchio editore. A chi lo ha arricchito. A chi lo ha richiamato. Al lettore. Ma, prima di tutti, a sé stesso.
  6. Letizia

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Avevo già iniziato a scrivere qualcosa, ma @Diablero mi ha preceduta. E allora perché infierire?
  7. joe7

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Io avevo letto Larry Yuma sul "Giornalino" e anni fa fui sorpreso nel vedere una storia di Tex di Nizzi che RICALCAVA un'intera storia di Larry Yuma ("Quanah l'Apache", se ricordo bene) e da lì cominciai a pensare di essere preso in giro.
  8. Il sassaroli

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Ok, grazie. Molto chiaro ed esaustivo.
  9. Diablero

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Ti ha già risposto Carlo, ma io ho una versione leggermente diversa. Cercherò di essere breve, ma trovi un sacco di miei post nel forum dove mi dilungo di più. Nizzi non era un lettore di Tex, non ha mai amato Tex, ha sempre disprezzato sia GL Bonelli (sia come autore, sia umanamente dopo un loro breve incontro - l'unico a quanto ne so - in cui, a dare retta a Nizzi, gli chiese se gli piacevano le donne o se era gay) che i lettori di Tex. Anche se con toni un pochino più "diplomatici" ha sempre detto quelle cose di GL Bonelli e dei suoi lettori. Dopo una fugace lettura dei pochi albi che gli segnalò Sergio Bonelli (Nizzi afferma che li lesse tutti, ma a parte che spesso si è dimostrato meno che attendibile nelle sue dichiarazioni, ha commesso si da subito tanti strafalcioni ed errori sulla continuity di Tex da poter smentire questa cosa molto facilmente: se ne è letto alcuni e per lui bastavano), Nizzi si è semplicemente "segnato" alcune scene e alcuni tormentoni. Il Tex di GL Bonelli usava UN SACCO di epiteti e parole fantasiose, da "miserabile sacco di rispettabile immondizia" a "mio nonno" e TANTI ne INVENTAVA ad ogni nuova storia: Nizzi, incapace di inventarli, se ne è segnati POCHISSIMI (satanasso, vecchio cammello, tizzone d'Inferno, puro veleno e basta, e ha usato solo quelli a macchinetta fino a che i lettori, tipo vittime di Sindrome di Stoccolma, adesso li pretendono sempre (oggi boccerebbero le storie di GL Bonelli, non li usa sempre e troppo spesso i pard si chiamano in altro modo). Idem per le scene ricorrenti, GL Bonelli ne aveva tantissime (Tex che strappava la stella dalla camicia degli sceriffi corrotti, le dimostrazioni di abilità al saloon, i duelli nella main street, etc.) tanto che una poteva mancare per anni intere di storie perchè ce n'erano altre, e altre ne inventava: erano, soprattutto, funzionali alla storia: le trame avevano un loro senso dove si infilavano, se servivano, solo le scene utili a quella storia. Nizzi ha sempre detto che le storie di GL Bonelli (che non aveva letto) erano tutte uguali, tutte con Tex e Carson che ricevono una missione (????) da un militare (???? La descrizione dei militari nelle storie di GL Bonelli era al limite del vilipendio...), e che le trame non avevano importanza, al lettore tipo di Tex (di cui da sempre Nizzi parla con una certa superiorità, ai tempi in cui si limitava ne parlava con paternalismo come se fosse comunque un tipo non molto sveglio che vuole sempre le stesse cose, con il tempo ne ha parlato sempre peggio fino a dire che le storie complesse non riuscirebbero a capirle). Quindi DA SEMPRE per fare le storie di Tex Nizzi si limita a "cucire scenette tipiche" scopiazzate da GL Bonelli, ma sempre le stesse 2-3 ed ESASPERATE, le bistecche con patatine da simpatico siparietto saltuario che serviva magari una volta ogni tanto per spezzare la tensione, diventano scene ridicole e parodistiche in cui i pards diventano leggendari mangioni che rinunciano a tutto facendosi fregare più volte pur di sbafare. E DA SUBITO (dalla primissima storie e OGNI SINGOLA STORIA successiva, ho fatto lo specchietto delle prime storie di Nizzi in un vecchio post e dimostra al di là di ogni dubbio questa cosa) il "suo" Tex è un piccione incapace, stupido e facilmente fregabile da tutti, ma gradasso e vanitoso, e il suo Carson è vecchio mangione rimbambito a cui vanno spiegate anche le cose più ovvie. Qual è la vera differenza fra le prime storie in cui ci metteva impegno e quelle post-1994 in cui tira via in maniera vergognosa? Che le prima con quel Tex piccione FACEVANO RIDERE. Il vero talento (quel poco che aveva...) di Nizzi era come autore COMICO. Anche i pregi che i suoi stessi fan gli attribuiscono (i dialoghi e le battute, i tempi comici perfetti) sono da autore COMICO. Quando chiedi ai suoi fan di indicare scene che avrebbe scritto bene nelle prime storie ti citano sempre SCENE COMICHE. Parlano de "la congiura" e ti citano la scena slapstick in cui citano le vecchie comiche di Charlie Chaplin con carretti in discesa e cinesi voltanti, o le scene in cui si rincorrono su e giù per le scale in una commedia degli equivoci in cui si travestono e ovviamente incontrano le persone da cui si sono travestiti. Tutta la sua "abilità" di autore è volta A FAR RIDERE! Ad un certo punto, penso a causa del suo ego ipetrofico che non sopportava di essere considerato di secondo piano rispetto a GL Bonelli (lui dice che non sopportava non firmare le storie, ma gliele hanno fatto firmare praticamente da subito, già dal 1988, anni e anni prima della crisi: no, era quel "supervisionato da GL Bonelli" che non sopportava, già all'epoca quando glielo domandammo era visibilmente infastidito e si arrabbiò) scrivere Tex gli divenne sempre più pesante, e smise di far ridere, accanendosi sul rappresentare Tex come sempre più idiota, sempre più piccione, con una "comicità" sempre più fiacca perchè ormai era fatta di Tex che prende botte in testa, Tex che viene fregato, Tex che viene salvato da un vecchio paralitico, Tex che causa la morte di innocenti perchè è un idiota, etc. E poi l'astio per Tex e lo schifo per quello che scriveva divenne tale da farlo "scoppiare" e smise di scriverlo (1992-1993 credo, per quasi un anno non riuscì a scrivere nemmeno una riga, blocco totale). la soluzione di Sergio Bonelli? "ti raddoppio la tariffa, te la triplico, ti strapago più di qualunque altro autore, ti riempio di soldi, ma anche se Tex ti fa schifo e non lo sopporti più, continua a scriverlo, altrimenti mi tocca di scriverlo a me!" E con questa "passione" e questo "amore" per Tex nati unicamente da tariffe strampalate enormemente superiori a quelle di qualunque altro autore Bonelli (compreso lo Sclavi di Dylan Dog), Nizzi ha accettato e da allora, per oltre vent'anni, ha scritto (1) senza mai più inventare una storia originale, per sua stessa ammissione, non ne aveva voglia o non ci riusciva, da allora ha sempre plagiato storie di altri o sue vecchie storie di Larry Yuma o si è fatto scrivere i soggetti da un "ghost writer" non accreditato. L'ha detto lui stesso nel suo libro, (2) "storie" che erano solo scusa per vedere Tex OGNI VOLTA, OGNI SINGOLA VOLTA SENZA ECCEZIONE ALCUNA, sconfitto, deriso, umiliato, ridicolizzato, sputtanato, che ogni singola volta viene sconfitti e/o fallirebbe se non intervenisse qualcun altro: va bene doverlo scrivere perchè ti riempiono di soldi, ma il soldi non possono comprare l'affetto: Nizzi "andava con Tex" solo per denaro ma, come una qualunque cacciatrice di danarosi ricchi scemi, in realtà lo odiava. Così come odiava e disprezzava i suoi lettori, che ha continuato a descrivere in quella "simpatica" maniera in ogni intervista per tutto questo tempo, diventando via via solo più esplicito e sgradevole... Tornando alla tua domanda, dopo aver spiegato l'evoluzione storica: 1) Sin dall'inizio, la "texianità" per Nizzi sono le bistecche e patatine, non l'eroismo e il coraggio, apertamente derisi nei loro esiti di solito fallimentari. La presenza di queste scene da subito è abnorme e ripetitiva al massimo. Carlo parla di "manierismo", ma è un eufemismo: Nizzi le piazza in continuazione "alla cxxxx". Sono comunque SCENE COMICHE IN STORIE COMICHE, quindi "si armonizzano meglio", come una torta in faccia, anche se ripetitiva, si armonizza meglio in una storia di Stanlio e Ollio. Inoltre le vicende sono comunque più "costruite" e c'è una storia (comica) fra un abbuffata e l'altra. 2) La presenza abnorme e ripetitiva di questo tormentone non aumenta in seguito. È tutto il resto che cala. Non cerca più di far ridere, è pura offesa gratuita a Tex e ai suoi lettori. Non prova più a costruire trame sensate: andando a macinare a macchinetta quantità assurde di pagine strapagate a raffica (ha superato ogni suo record di produzione DOPO che sarebbe "andato in crisi per il superlavoro"...) non si preoccupa più nemmeno che le storie abbiano un senso e una logica, le uniche cose importanti diventano (a) avete più scene bistecche e patatine che si può, e (b) far fare figure ridicole a Tex, tutto il resto è superfluo e non gli dedica la minima attenzione. Questa storia (per tornare in topic) ne è un esempio perfetto: trama e situazioni e scene copiate da un film famoso (non faceva nemmeno la fatica di cercare film vecchio o sconosciuti, ha plagiato direttamente il western di maggiore incassi di tutti gli anni 80...), ma con le opportune modifiche (le uniche all'inizio) al SOLO scopo di ridicolizzare Tex (NON far salvare il povero cercatore da Tex, ma lasciarlo pestare, invischiare invece Tex in una assurda e ridicola pantomima per salvare quel cretino del figlio che si è messo nei guai perchè contravvenendo agli ordini del padre vuole sbronzarsi, sdoppiare il "cattivo" per creare un personaggio praticamente "nuovo" che possa salvare Tex quando verrà ovviamente sconfitto". È ultra-chiarissimo, è palese ad un livello che mi sento scemo a doverlo spiegare a qualcun altro: non basterebbe leggere la storia dopo aver visto il film? La storia viene da subito modificata per togliere le scene "epiche" per Tex e dargli invece scene ridicole e per farlo fallire. finché, sconfitto, si arrende umilmente come un cane bastonato, e viene salvato da un vecchio. L'unica "modifica" che non riguarda il rendere Tex un povero piccione che causa il proprio totale fallimento, è la sotto-trama incestuosa che evidentemente all'inizio non c'era, viene infilata a cazzum per consumare qualche pagina e poi viene tranquillamente abbandonata... QUELLA non se l'era preparata, risulta incongrua e improvvisata. Invece la sconfitta finale di Tex se l'era preparata dall'inizio, dalle primissime pagine, preparandosi le modifiche al cast. Perché QUELLA era la cosa più importante, che non poteva essere lasciata al caso... Come pensava di farla franca a far fare figure ridicole a Tex ogni singola storia? Semplice: l';ha spiegato più volte: lui da sempre è convinto che i lettori di Tex leggano in maniera tanto distratta, svogliata e superficiale che non se ne sarebbero mai accorti. Lui SAPEVA (e lo dice) che bastava che gli dava due-tre scene con le bistecche e patatine e quelli sarebbero stati felici e contenti e non avrebbero prestato la minima attenzione alla trama "western". Visto che non sono stato l'unico a lamentarmi per anni e che durante il suo "regno" più del 50% dei lettori hanno mollato ( e pensando che Tex ha continuato a prendere lettori nuovi, direi che un numero più plausibili di gente che lo leggeva ai tempi di GL Bonelli e ha mollato per le Nizzate è sul 95%), direi che la sua opinione sprezzante e insultante dei lettori di Tex non si è rivelata corretta: molti HANNO fatto attenzione alle trame. E hanno mollato. Non bastavano bistecche e patatine. Purtroppo però è il tipo di previsione che si auto-avvera: se per anni ai lettori dai solo avventure insulse e bistecche e patatine, mandando via i lettori che vorrebbero avere belle storie, alla fine... rimangono in gran parte quelli che si accontentano di bistecche e patatine (come certificato dai commenti su facebook o you tube). OPPURE quelli che, avendo iniziato con Nizzi ai tempi in cui faceva ridere, hanno quella visione di Tex: una serie western-comica che fa ridere.
  10. Grande Tex

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Il significato é quello? No io non credo proprio.Mi pare ovvio che lui lo intendesse come complimento Appunto... Ma forse é meglio chiudere qui la discussione
  11. Hellingen

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Ma che cos' è un sempliciotto per voi? Prendete tutto quello che dice Nizzi parola per parola e ne fate dei drammi che si basano alla fine su interpretazioni. È chiarissimo, e lo sappiamo tutti, che ci sono delle interpretazioni rispetto a ciò che si dice. In poche parole, Nizzi conosceva il suo pubblico. Doveva scrivere per un vasto pubblico, vendere. Nella sua testa trovava molto più verosimile dover accontentare un lettore uomo -medio, ragazzo o lavoratore o anziano, con una sua aspettativa riguardo le storie ma anche la voglia di leggere sempre qualcosa di nuovo. Qui sta la bravura di Nizzi, secondo me. Anche se alcuni suoi spunti si sono ripetuti negli anni (come l' amico in difficoltà che chiama Tex) ha saputo coinvolgere sempre il lettore di varie estrazioni sociali con storie avvincenti, cucendo il più delle volte il vestito giusto per ogni disegnatore con il quale lavorava. Dal canto vostro riconosco che da lettori più esperti quali siete potete essere più critici e trovare dei difetti dove un altro non li troverebbe, è normale. Così come io riconosco che dopo aver scritto moltissimo non solo in Tex , può aver avuto anche Nizzi una mancanza di idee e si è andato a ispirare ad altro, come fanno tanti. Non ha mai tradito Tex come dite voi, ha ripetuto si dei cliché perché i lettori vi erano affezionati dai tempi passati. Ha inserito una vena comica a volte nelle sue storie, con battute esilaranti e azzeccate che nessun altro sceneggiatore è riuscito a ripetere. A parte questo, una gran parte del pubblico di Tex e di altri fumetti dove lo sceneggiatore di Fiumalbo ha scritto si è affezionato a lui, e il suo stile ha fatto scuola (anche se può dare fastidio a qualcuno, è così). Proprio perché non veniva dalle accademie del fumetto, era ed è uno stile suo, che funziona bene. Ai tempi del suo arrivo le storie di Tex dovevano essere fedeli a GLB ma anche portare una nuova ventata di aria fresca. Nel caso dello sceneggiatore di Fiumalbo, l' impronta gialla è stata quella che ha preso il sopravvento, come sappiamo. Adesso, una volta che ci siamo ricordati di chi è Nizzi e cosa ha fatto al di là dei mantra negativi ripetuti su di lui , mi dite dove dobbiamo arrivare? Dobbiamo riconoscere che Nizzi ci odia e ha sempre tramato nell' ombra per rovinare Tex? Io non credo agli asini che volano, proprio per questo rimango della mia opinione, cioè che si esagera con certe interpretazioni. Se Nizzi ha chiamato sempliciotti dei lettori, è perché in realtà ne apprezza la leggerezza, le qualità umane. Chi ha letto tante storie di Nizzi sa che nelle sue meglio riuscite si respira spesso un' atmosfera rustica, perché è normale, è una sua impronta. Se a Nizzi piace la gente semplice e genuina e vuole pensare che i lettori di Tex sono in parte così che male c'è? Al contrario, che pro avrebbe avuto a voler offendere il suo stesso pubblico??? Chi legge Tex cerca un eroe che gli dia senso della giustizia, sicurezza, anche stereotipi magari. Se in una singola storia ci sono poi delle scene che non corrispondono a certi canoni che ci si è costruiti con il tempo per cui una storia "non è bella per noi" può essere sempre bella per altri. La critichiamo e finisce lì, non cerchiamo di mettere addirittura lo stesso pubblico di lettori che apprezzano Nizzi contro Nizzi perché si deve rendere conto che Nizzi li odia e li insulta.
  12. Letizia

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Sono un po' confusa e non ho capito. Nizzi dice che i lettori di Tex sono piccioni (non è il termine da lui usato, ma il significato è quello). Io non mi riconosco nella categoria dei lettori piccioni e pensavo, ingenuamente, che fosse un sentimento comune a tutti i lettori di Tex. Cioè pensavo, anzi penso, che neanche tu ti riconosca in quella categoria. Non è così?
  13. Grande Tex

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Ricominciamo Leti? Ho appena rimproverato Diablero...
  14. Non ho ancora letto l'albo, ma mi pare un "difetto" sempre più costante questo...
  15. Letizia

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    No no, fammi capire. Tu ti riconosci nel lettore piccione?
  16. Grande Tex

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Nel senso: se ti riconosci nella descrizione di lettrice.Io mi ci riconosco e quindi ovviamente non mi arrabbio.Tu evidentemente non ti ci riconosci.
  17. Laramie

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Vero, ma è il modo di essere di Tex che mi perplime. Un Tex quasi remissivo, lontano anni luce dell'anarchico con tendenze protofasciste dei primi anni e comunque distante da quello "canonico" del Bonelli più maturo. Un Tex 90enne, potremmo dire, che però di anni ne ha sempre 45. E bada che non sto parlando della qualità delle storie ("Nuvola Rossa" è forse la migliore storia del Nizzi post-crisi), ma di come il carattere di Tex si faccia sempre più flemmatico con il progredire della parabola nizziana. Più le storie diventano un collage di situazioni-tipo più il carattere di Tex si perde, a dimostrazione che quando una serie ristagna a farne le spese è soprattutto il protagonista. Considera, che più o meno nel periodo in cui esce questo Texone, il Tex di Boselli fa il diavolo a quattro con gli Apache Mescaleros, quasi come se Nizzi, per distinguersi dal collega, fosse arrivato a esasperare i tratti tipici della propria scrittura.
  18. Piaciuto molto anche a me
  19. cuervojones

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    nel mio personale elenco di motivi per incazzarsi nella vita "Nizzi che mi da del piccione" è tra gli ultimi, subito prima di "oggi non andrà in onda la puntata dei pacchi perchè Amadeus ha litigato con la rai"... ...però riconosco che ognuno ha il suo elenco personale...
  20. Letizia

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Se è vero o non è vero cosa? Che Nizzi definisca i suoi lettori dei sempliciotti non mi sembra cosa da appurarne la veridicità o la falsità. E se è vero, come è vero, io mi incazzo come una tigre. Scusate il linguaggio poco consono per una signora, ma metterci le X o i puntini al posto delle Z mi sembra inutile (del resto non metto X o puntini neanche in Nizzi). Ieri ho rivisto per l'ennesima volta l'attimo fuggente. Mi è subito venuto in mente Nizzi: qui ci mettiamo una bella bistecca, qui una patatina, qui un paio di torte di mele, qui un origlione, qui una figura da piccione, qui ... no basta, non ne posso più. E il bello è che non faccio come @Diablero, io le storie di Nizzi non me le faccio mancare, non ne perdo una. Se è una buona storia (è raro, ma hai visto mai?) me la godo, se invece (come mi aspetto) è una piccionata pazzesca (doppia Z), mi diverto come una pazza (ZZ) a leggere fino a che punto può arrivare (sembra che al peggio non ci sia fine). E poi lo commento e stronco dove posso (senza offendere nessuno e argomentando). Se qualcuno se la prende, non so che farci.
  21. Grande Tex

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    No.Non devi sentirti in nessun modo.Se é vero dirai" Accidenti,é proprio così". Se non é vero dirai" Non é vero".Non mi sembra difficile. Lì la situazione era molto diversa. No,infatti. Mi rifacevo al termine che ha usato lui, é vero.Ma bisogna dire che spesso non sei stato tenero però( anzi spessl sarcastico) nei confronti di questi lettori,come me.E magari questa cosa a molti puo' dare fastidio.Io ho le spalle abbastanza larghe e ci ho fatto l' abitudine.
  22. Laramie

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    E infatti più Nizzi ha affinato la sua ricetta culinaria per la storia-tipo di Tex, più a rimetterci è stato proprio Tex! Ma non le storie: il personaggio. Ultimamente sto rileggendo diverse storie, non solo di Nizzi, pubblicate negli anni '90 e '00 e mi sto rendendo conto di come il Tex di Nizzi sia clamorosamente calmo. Non calmo come potrebbe essere uno che ha il polso della situazione e che tiene i nervi saldi, ma come uno che ha la pressione bassa di natura. Il Tex di questa storia ne è un emblema: il Tex di GLB, ma anche di Boselli, non si sarebbe mai dichiarato sconfitto sul finale. Ma neanche quello di Ruju. Il Tex di Faraci sarebbe addirittura uscito dal villaggio sparando ai nemici con le colt in pugno (e non sto esagerando). Oppure penso a "Nuvola Rossa", con Tex quasi inerme alla fine.
  23. Il sassaroli

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Capisco quello che è successo e apprezzo le scuse.
  24. Jeff_Weber

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Infatti... ricordo di aver letto un'intervista a Nizzi tantissimi anni addietro, in cui affermava esattamente quale fosse la ricetta segreta per scrivere una storia di Tex. E quasi per ogni situazione indicava anche le possibili varianti, quasi fosse Propp in "Morfologia della Fiaba". Qualcuno potrebbe recuperare la fonte? Devo ammettere che ci rimasi piuttosto male anche perché lui stesso diceva "quasi" di non essere un artista e di predisporre tutto a tavolino seguendo tali regole che si era creato per essere veloce, dovendo dedicare già nel passato al fumetto soltanto parte del suo tempo. Aveva infatti lasciato il suo lavoro di impiegato soltanto dopo anni di questa duplice attività. Non sono un estimatore assoluto di Nizzi, mi piacciono molto i suoi adattamenti dei classici e le storie brevi. Su Tex i suoi capolavori sono ben pochi, ma reputo che la maggiore responsabilità per la gestione di annate da dimenticare fosse più della Bonelli che lasciava fare, rispetto a Nizzi stesso con i propri limiti.
  25. Mister P

    [762/764] Il Mistero del Monte Rainier

    Secondo albo molto buono. Disegni strepitosi. Unico "difetto" in un Carson forse troppo lamentoso.
  26. Mister P

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Ti chiedo scusa per il tono usato, ma da come l'avevi scritta mi sono ricordato dei messaggi di altri utenti del passato e sono partito lancia in resta... Mi pareva che non avessi colto il punto e sono rimasto "spiazzato", ecco.
  1. Carica altre attività
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.