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  1. Today
  2. 16 pagine è il "quanto" (passatemi il termine mutuato dalla fisica) editoriale. La stragrande maggioranza delle pubblicazioni ha un numero di pagine multiplo di 16. Per restare nei fumetti gli albi Marvel Corno erano di 48 pagine, i "giganti" di 48 o 64, l'Alan Ford di 128. Prendete un albo fallato per impaginazione (sicuramente uno ne avete in collezione, come bizzarria): l'errore riguarda sicuramente 16 pagine o un multiplo. Naturalmente è possibile stampare un albo di qualsiasi numero di pagine, ma per motivi tecnici è poco conveniente. L'aveva spiegato Sergio Bonelli stesso su un TuttoZagor quando decise di aggiungere il frontespizio. Prendiamo l'Uomo Ragno Star Comics e Marvel Italia: inizia con 32 pagine, passa prima a 48 e poi a 64. Però nelle 64 pagine non ci stanno tre storie americane (di 22 tavole a quei tempi) e viene portato prima a 72 (che non è un multiplo di 16) e poi finalmente a 80. Insomma, il modulo di 16 pagine è quello standard dell'editoria. Può essere modificato, ma è poco pratico. Detto questo, è verosimile che in Bonelli sia rimasta in uso la segnatura a 32 pagine degli albi d'oro e dei primi giganti. I preziosissimi "spillati" hanno un modulo di 32 pagine: cioè ogni albo di Tex Gigante II serie era formato da 5 fascicoli (poi 4) di 32 pagine spillati assieme e su questi veniva incollata la copertina. Attualmente i fascicoli esistono ancora, ma sono di 16 pagine e nel processo di brossura vengono fresati per cui non sono più riconoscibili nell'albo che giunge in edicola.
  3. Mister P

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    Troppo facile coi libri in brossura. Son curioso di vedere come realizzano i libri rilegati ... Diably, sei sicuro che siano 16 pagine e non 32? Le segnature corrispondono a 32...
  4. Ieri
  5. Black Jim

    [Texone N. 18] Ombre Nella Notte

    E probabilmente è così.
  6. Poe

    [Texone N. 18] Ombre Nella Notte

    A mio parere uno dei peggiori Texoni di sempre: soggetto non molto originale e prevedibile, sceneggiatura poco ispirata e scialba, Tex sottotono e gli altri tre pards quasi inesistenti, disegni altalenanti e poco adatti al tipo di storia. Insomma, non riesco proprio a salvare qualcosa. La prima parte si ispira a “Diablero” (esplicitamente citato), ma il paragone è impietoso, manca l’atmosfera onirica e tenebrosa, e la suspense è ben poca, ancora meno l’azione, molti sono i dialoghi (e poi oggi ci si lamenta di Boselli!) ma in gran parte noiosi. I disegni di De Angelis cominciano bene riuscendo a creare un po’ di atmosfera nelle primissime pagine sotto la pioggia, ma deludono molto subito dopo nei momenti decisivi: i “mostri”, quando appaiono, più che paurosi risultano sgradevoli, a tratti goffi e inguardabili. Neanche lontani parenti del Guaymas di Letteri! La seconda parte è più movimentata ma gli scontri a fuoco (piuttosto fiacchi), non scaldano il cuore, con Tex che non si accorge mai degli avversari e si salva dagli agguati solo per la solita mira da coscritti dei suddetti. Il finale è tutto uno spiegone. Ma è l’intera storia che fatica a stare in piedi: - il soprastante che utilizza una decina di feroci uomini-scimmia addomesticandoli per compiere rapine, senza che mai lascino tracce e senza che neanche gli abitanti della casa se ne accorgano (perché nascosti in un sotterraneo) è difficile da digerire; - e così anche il personaggio del maggiordomo che consente al padrone, quando si trasforma, di andare in giro ad ammazzare giovani indiane, gettandogli sulle spalle un mantello (cosa se ne farà poi un uomo-scimmia di un mantello?!), invece di rinchiuderlo in una stanza con le sbarre, come sarebbe più ovvio (e come lui stesso nei momenti di lucidità dovrebbe richiedere), e questo perché - parole del maggiordomo zelante - “la sua natura bestiale avesse il suo sfogo”; - Tex che sorride dell’albergatore definendolo superstizioso e fifone (p. 94-95) ) come se le sue paure fossero infondate e immotivate, quando appena un’ora prima proprio Tex ha appurato la presenza di ben due “mostri” che hanno sbranato in modo bestiale un uomo… E così via… Infine, ciliegina sulla torta, Tex che - per una beffa del destino – nel gran finale spara a Stevens ormai trasformato in uomo-scimmia proprio quando l’amico dottore ha trovato l’antidoto giusto: “Questo significa, - dice il dottore, - che sarei riuscito a salvarlo…”, e Tex conclude la frase: “se non avessimo avuto troppa fretta di imbottirlo di piombo!” (Un’autocritica di Tex per essere di pistola facile?! ) Leggendo questo Texone, a volte l’impressione è che neanche l’autore creda molto alla storia che sta scrivendo. Voto: 4
  7. Diablero

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    Ovvio che la copertina è separata: è stampata a colori su cartoncino, sarà possibile immaginarla come stampata insieme al resto? Se non si ha chiaro questo forse non si ha chiaro nemmeno PERCHÈ le pagine vanno di 16 in 16. Alzi la mano chi crede che si facciano macchine da stampa tipografica che stampano su carta larga 16 cm come un bonelli! Ecco in realtà come vengono stampati libri, periodici, riviste, fumetti, etc: (l'illustrazione è di un servizio di stampa online in digitale "in piano" quindi NON sono i fogli (o addirittura i rulli) che si usano per la stampa dei periodici a larga diffusione, è giusto per far capire come si stampino insieme diverse pagine che poi vanno RITAGLIATE nelle singole pagine del periodico) Nel caso dei Bonelli, si stampano 16 pagine per volta nello stesso foglio, per questo (a seconda del numero dei fogli che usi) le pagine sono 64, 80, 96 o 112. P.S.: un video in cui si vede un processo di stampa con i rulli...
  8. Letizia

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    Se nel commento tu avessi cancellato il "mi spiegate" non avrei mai osato "spiegartelo". Non sei di certo un minus habens, ma un po' distratto, sì.
  9. Esattamente. Per motivi ormai persi nelle nebbie del tempo alla SBE contano le pagine a partire dalla copertina. Pag. 1 è la copertina, pag. 2 è la seconda di copertina , pag. 3 è il frontespizio , pag. 4 l'editoriale . La storia inizia a pag, 5. Questo sistema è applicato su tutte le pubblicazioni tranne i Texoni, i Magazine ed i cartonati che nel conto non comprendono le copertine. Il cartonato è anche un'anomalia perché ha 52 pagine e non 48, ha quindi in più quello che in gergo chiamano quarto, cosa rarissima.
  10. Diablorojo82

    [558/559] Evasione!

    Allora...Partiamo da un Ortiz in calo. Ricordo le sue splendide tavole su altri Tex e su Magico Vento, ora ci sono più difetti che pregi, qualche tavola tirata via, qualcuna accettabile e poche dei vecchi fasti. Sulla storia...Faraci imbastisce una trama ricca di sparatorie, con Tex gabbato da due poveracci, un Tex a dir poco illegale per raggiungere i suoi scopi. In certi momenti ci vuole un po' di sospensione dell'incredulità eccessiva (Carson legato che ne combina tante) e alla fine non ho capito cosa ci guadagna l'evaso (evita di morire alleandosi però poi Tex lo riporta in galera). Comunque storia dinamica e poco noiosa almeno.
  11. Mister P

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    Le segnature sono da 32 pagine, quindi Tex è lungo tre segnature e mezza.
  12. Ultima settimana
  13. ggaaco

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    Guarda che non sono mica un minus habens. C'ero arrivato. Non è mica che devo scrivere un trattato quando ho capito che per copertina si intende fronte/retro x 2
  14. ggaaco

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    Questa volta no, non quadro, spiegami. Allora 116 con le copertine 114 senza copertine 110 le tavole Mi spiegate dove è il multiplo di 16 Ho capito 112 Senza COPERTINE fronte retro Se uno è preciso, è preciso. Poi capisco il prendere per il c... Non dico mica mica che non me lo merito. Ricordatevi che sono solo 7 anni che mi occupo di fumetti, prima era solo lavoro e TEX. Non sapevo neanche chi fosse Borden.
  15. Diablero

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    La copertina è a parte... Ma davvero pensi che i fogli li incollino uno per uno? Magari a mano?
  16. Sarebbe uno dei tuoi famosi sfoggi di ironia?
  17. ggaaco

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    Pensa che non me lo sono mai segnato, l'avrai già detto x volte, provvedo subito. Mah, ho preso un albo della regolare , sono 116 pagine, incluso l'inutile Frediani, testata eccetera, mi risultano quindi 116/16 = 7.25. Non mi sembra multiplo di 16 Anche prendendo 110, che sono le tavole, non sono multiplo di 16.
  18. Questa è la serata degli errori.
  19. Mister P

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    Per il Magazine semmai.
  20. Beh, dovresti prendertela con Serra allora .
  21. Riletta di recente questa tripla storia firmata Boselli&Bianchini/Santucci. Bello tutto, testi e disegni. C'è un leggero calo sul finale, effettivamente un po' frettoloso, ma nel complesso è stata una lettura godibilissima, sicuramente una delle storie migliori della centuria 500/600 (oddio, il fatto che quegli anni non abbiano brillato certamente è stato d'aiuto) e la ricordo come una grande boccata d'aria fresca. L'identità del vecchio di mezzanotte è palese ben prima che avvenga la rivelazione, ma fa parte del gioco: è uno stratagemma tipicamente hitchcockiano quello di far intuire il colpevole al lettore/spettatore prima che al protagonista in modo da aumentare la suspance. Certo, il fatto che alla fine Tex vinca sempre smorza un po' questo effetto, ma perlomeno si rimane un po' in apprensione per i comprimari. Comprimari che, come da tradizione boselliana, sono numerosi e ben caratterizzati con alcuni ripescaggi da vecchie storie e agganci dichiarati al periodo glbonelliano della serie. Breve aneddoto personale: ricordo che una decina d'anni fa, forse qualcuno in meno, parlai di questa storia su Facebook assieme ad un lettore e lui la definì "il salto dello squalo" di Boselli perché, a suo dire, da quel momento in poi le storie di Boselli sarebbero state caratterizzate da un numero elevatissimo di personaggi che avrebbero fatto ombra a Tex e dove si sarebbe progressivamente persa la texianità della serie, ovvero tutti quei luoghi comuni come la sigaretta perennemente accesa, il pestaggio dei cattivi, la centralità di Tex, eccetera. Ho ripensato a quello che mi ha detto quel famoso lettore, sempre una decina d'anni fa, forse qualcuno in meno, anche alla luce delle storie uscite negli ultimi anni e anche basandomi su alcune mie riletture delle storie antecedenti a questa (tipo "I lupi rossi") e mi sono detto che per me quel famoso lettore, sempre una decina d'anni fa, forse qualcuno in meno, alla fine aveva torto.
  22. Si carlo, lo so il perchè si è reso necessario, espremevo solo il mio disappunto perchè non c'era fumetto fino alla fine visto che per me il soggetto meritava pure, tutto li.
  23. L'idea di Civitelli era per una storia di 78 pagine per il Maxi, ma Serra doveva essere poco ispirato perché l'ha ridotta a 60. per questo è stata spostata sul Maxi in coda alla precedente. Le quattro pagine sui ranch si sono rese necessarie per arrivare a 288 pagine perché, come dovresti ormai sapere, per motivi tipografici ogni albo, volume ecc viene stampato con un numero di pagine multiplo di 16.
  24. Ho finalmente letto il primo Maxi di questo 2024, devo dire che la prima storia di Nizzi/Torti a me è piaciuta abbastanza. La trama scorre con il giusto mix di azione e dialoghi simpatici tra i pard che mi hanno strappato più di un sorriso (cosa che non accade così spesso se scritto da altri autori). Ultimamente sto leggendo parecchie storie di Nizzi più datate e devo dire che non ci trovo niente di nuovo, più o meno lo schema nizziano è sempre quello, varia giusto sull'uso (abuso) degli spioni che passano li per caso . I disegni sono la nota per me dolente, sopratutto i volti ho fatto tantissima fatica a capire chi fosse chi, l'unico che trovavo riconoscibile subito era l'antagonista per via della barba, durante la lettura ci si abitua e alla fine si capisce però come primo impatto è oggettivamente un pò ostico. La seconda storia di Civitelli-Serra/Mandanici, l'ho trovata veramente troppo corta. Bello anche se un pochino telefonato l'espediente finale con il ma proprio per quell'elemento secondo me si poteva costruire un qualcosa di più solido anzichè darci 4 pagine sulla storia dei Ranch che bene o male penso tutti sappiamo. I disegni mi hanno convinto molto, ma a me più c'è dettaglio più sono invogliato a guardare e apprezzare per cui hanno giocato facile. PS: Ah dimenticavo, nota di colore, in entrambe le storie c'è un personaggio che si chiama Red, a quanto pare nome molto gettonato a quei tempi
  25. Diablorojo82

    [571/572] Il Fuggiasco

    Allora...In un albo e mezzo Boselli coadiuvato dall'ottimo Seijas ci racconta una bella storia di redenzione. Tanti personaggi ben identificati, i cattivi Owens e Spade, il ranger Donovan, lo sceriffo Warren ma soprattutto Frank Harris. La sua redenzione, le sue traversie, la sua abilità con la pistola ti tengono compagnia per un'oretta. Sparatorie, inseguimenti, linciaggi non riusciti, un Tex sul pezzo. Boselli e Seijas in poco tempo e in poche pagine danno soddisfazione. Concordo...Riesce a scrivere storie ambiziose e storie "semplici" ma efficaci. 😁 Sacrosante parole.. 👏👏👏
  26. Jeff_Weber

    [56/58] Notte Tragica

    Storia certamente classica, ma molto articolata specialmente in termini di grado di livello dei "cattivi" di turno, tutti ben caratterizzati. Nel finale un Tex abbastanza accomodante con uno dei papaveri al vertice della fosca vicenda. E fa specie oggi che Tex quasi si scusi per aver dato sepoltura in un'unica fossa comune alle decine di indiani che ha fatto fuori.
  27. Allora...Sentendo del periodo di cacca by Nizzi nella fascia 500/600 ogni tanto pesco qualcosa. Questa non mi è parsa brutta. Colpo di scena finale (più o meno percepito), tante sparatorie, un Tex in credibile difficoltà (colpito e nel fiume), un alter ergo di Carson come spalla, una storia tragica con personaggi come il governatore Anderson, il vecchio sceriffo Elmer Daves, una città fantasma. Forse i cattivi non sono irresistibili però gli agguati li provano. Civitelli è uno dei miei disegnatori preferiti e mi è piaciuto. Quindi questa doppia di Nizzi/Civitelli non è da buttare seppur con i suoi limiti. Anche io mi aspettavo peggio... Però vuoi i personaggi, vuoi i disegni di Civitelli, vuoi l'azione, la storia non è da buttare. Vista anche alla luce di alcune ultime storie sulla regolare.
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