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  1. Today
  2. Continua un pò a rilento la storia nel secondo albo di questa avventura. Sempre accattivante il modo di raccontare da parte di @borden, ma nessun evento degno di nota, ad esclusione della lezione sulle caratteristiche delle varie divinità e spiriti. Condivido la sensazione che qui Bocci rappresenti Tex con una fisionomia piuttosto variabile e ballerina. Giudizio ottimo, comunque.
  3. Per me Ghion è anche un po' Galeppiano. Disegni puliti e dalla grande leggibilità. L'ho adorato in questa storia.
  4. Ieri
  5. ggaaco

    [762/764] Il Mistero del Monte Rainier

    Borden ha sempre scritto così. Se vuoi trovare una sua storia sulla regolare dove non cita personaggi della saga, o in rarissimi casi personaggi storici, devi tornare al numero 661 (novembre 2015), ma questa storia di 1 albo era chiaramente un riempitivo per chiudere un buco, tra l'altro è l'unica disegnata da Danubio sulla regolare. Quindi torniamo indietro ancora. Di poco, numeri 643/644 del maggio 2014.
  6. Esattamente: è un russo naturalizzato americano. Le storie attuali di Tex si svolgono intorno al 1885, quindi 18 anni dopo l'acquisto dell'Alaska Andreev non è un ragazzino. Ha sicuramente passato la maggior parte della sua vita più come russo che come americano. Del resto, se parlassimo di Arnold Schwarzenegger lo definiremmo attore austriaco o americano? E Ingrid Bergman era un'attrice svedese o americana? Non cerchiamo il pelo nell'uovo quando non c'è nemmeno l'uovo.
  7. Io lo vedo più Villiano che Ticciano. Comunque sia, davvero bravo.🤐🖐
  8. Quindi sufficientemente russo da poter essere descritto così in un riassunto
  9. Non so se Ghion sarà il nuovo Ticci,ma per il resto concordo alla grande
  10. Russo di Nuova Arcangelo, quindi nato su territorio russo e diventato poi cittadino statunitense col passaggio dell'Alaska dallo zar agli stati uniti.
  11. Rilettura e seconde opinioni. Primi piani troppo diseguali, in alcuni Tex sembra Gabriel Garko; In altri Gros Jean sembra Bombolo; Tiger Jack reduce da una cura dimagrante; Bocci peraltro magistrale nelle scene di campo largo Assalto di Holt alla casa di Andreev che prende troppo spazio Andreev che sembra disegnato con ispirazione dell'Andrea Giordana nel Conte di Montecristo; Olav, il Pat Mc Ryan del secondo decennio del XXI Secolo; Holt e la sua combriccola reiterano il peccato di deficienza già troppe volte; I Cow Boys del Montana hanno la stessa concretezza dei Nazisti dell'Illinois; Andreev che anche nell'introduzione viene presentato come russo, quando non lo è, quindi non è ignoranza dei bifolchi, ma errore di chi ha scritto la didascalia iniziale di pagina 5; Spero che la lunga vicenda della cerimonia nel campo Salish poi comporti davvero una sorta di protezione in qualche vicenda al limite del sovrannaturale; Infine, l'ormai conclamata - ma non da tutti acclamata - tendenza a sequel la comprendo se, oltre alla passione personale di Boselli di completare o richiamare certe vicende bonelliane, è frutto di una strategia precisa, consapevole del fatto che non ci sono più numeri alti di nuovi lettori, ma uno zoccolo duro che leggeva Tex nello scorso secolo (quorum ego). E' come quando d'estate Rai1 ti propone Techetechete ed è un trionfo. Qui si aggiornano situazioni e personaggi deja vu e la nostalgia non è canaglia ma sirena. Ogni tanto una situazione nuova, ogni tanto il ritorno di Lena, del Morisco, di Ely Parker, del generale Davis, di Tom Devlin, di Nat Mc Kennet, di Juan Raza, di Lily Dickart. Esche, per i diversamente giovani, che assolutamente non critico, ma ipotizzo.
  12. Ok, GL Bonelli non lo diceva esplicitamente, però è abbastanza chiaro che quella che i nostri trovano dentro il Monte Rainier in Un mondo perduto è un'astronave aliena e gli strani esseri dalla pelle di rettile degli extra-terrestri...
  13. Letti i tre albi uno di fila all'altro ieri pomeriggio quando ho trovato finalmente un po' di tempo. Per la nuova serie ho deciso infatti di leggere solo storie complete e alla lettura, noto, ci si guadagna molto. La storia me la sono bevuta dalla prima fino all'ultima pagina, acqua fresca, disegni superbi, abbiamo il nuovo Ticci. Boselli riprende un classico e riesce nell'impresa di migliorarlo aggiungendo solo il minimo. Dialoghi asciutti e veloci, niente paroloni, funzionali alle scene di azione che si susseguono pagina dopo pagina. Tutto l'opposto della serie regolare che stiamo leggendo in questi mesi. Con questa storia sono ringiovanito di 40 anni, alle storie che pubblicavano allora. E la cosa mi fa un immenso piacere! Per storie così ogni mese ci metterei la firma.
  14. Pestata una certa cosa maleodorante. Complimenti,
  15. I macchinari visti dal padre del russo sono solo un racconto che può essere anche di fantasia e non veritiero. Io spero che Boselli faccia come Glb, che nelle sue storie più strane lasciava il finale con un po' di mistero, liberando la fantasia del lettore.🙋‍♂️
  16. Letizia

    [762/764] Il Mistero del Monte Rainier

    Il monte Rainer è la culla dell'ufologia. I macchinari visti dal padre del russo, nel 1885 (o giù di lì) non li aveva neanche Babbo Natale. È vero che gli specchi ustori li ha inventati Archimede durante le guerre puniche, ma pistole laser (o similari) non esistono neanche oggi. Conclusione: il dubbio che si trattino o no di extraterrestri non mi sfiora minimamente l'anticamera del cervello. Se Boselli (come è certo) non dirà espressamente "sì sono omini verdi" non vuol certo significare che gli esseri misteriosi sono discendenti dei vichinghi.
  17. Io spero che la storia di concluda lasciando il lettore con il dubbio su chi siano i misteriosi esseri della montagna.🙋‍♂️
  18. Tim Birra

    [762/764] Il Mistero del Monte Rainier

    Devo ammettere anch'io che della storia precedente non ricordo nulla, devo assolutamente rileggere gli albi. Ricordo invece perfettamente La valle della luna. Tutto mi sarei aspettato tranne un rimando a quel extraterrestre? Straniero? Mutante? Booo. Aspetto di leggere anche il terzo albo prima di commentare, ma devo ammettere che leggere di Tex che combatte contro extraterrestri, alieni o qualunque cosa siano non mi entusiasma per niente.
  19. ggaaco

    [762/764] Il Mistero del Monte Rainier

    Esatto. Certo, siamo tutti d'accordo. Tranne la SBE, vedi TEX 763 pagina 9.
  20. Ultima settimana
  21. E se non lo sai tu....?
  22. Poe

    [762/764] Il Mistero del Monte Rainier

    Secondo albo che nel complesso mi è piaciuto, anche se a dir la verità mi aspettavo qualcosina in più. Il primo albo aveva posto delle ottime basi per una storia misteriosa e avvincente, il secondo mantiene la stessa meravigliosa atmosfera e il fascino del mistero che circonda tutta la vicenda (grazie anche a un superlativo Bocci, il disegnatore giusto al momento giusto); la curiosità del lettore è alta, ma le scene d’azione latitano, ed è da questo punto di vista che ci si poteva attendere qualcosa in più. La storia fa prima un passo avanti, poi uno indietro. La prima parte è la migliore (i riti sciamanici nel villaggio dei Salish sono davvero ben resi), poi però i Nostri tornano in città e la tensione e l'interesse si abbassano: lo scontro con Holt non appassiona più di tanto (vista anche la scarsa caratura dell’antagonista), e le nuove discussioni con il geologo russo rallentano ulteriormente il ritmo. Forse ci voleva una bella scena d’azione nella foresta, magari un assalto dei lupi (che invece vediamo solamente nel finale), un aggressione misteriosa ai pards o qualche altra buona idea narrativa che movimentasse la parte centrale. Invece a un certo punto sembra di tornare un po’ indietro, alla situazione del primo albo, con le scaramucce con la banda di Holt (era proprio necessario farlo entrare in prigione per poi farlo uscire poco dopo?) e con lui che manda due dei suoi uomini a seguire di nascosto Tex e gli altri. Da notare che Mamie quasi sparisce (solo una vignetta o due di sfuggita), mentre concordo con chi ha detto che Carson è un po’ troppo lamentoso. Comunque, nel complesso, la storia si mantiene ad alti livelli e il verdetto finale (se sarà vera gloria o no), dipenderà, come sempre, dal terzo e ultimo capitolo.
  23. Non vorrei sbagliare, ma la storia della Valle della Luna si dipana nei numeri 55-56.
  24. ggaaco

    [762/764] Il Mistero del Monte Rainier

    Vero è capitato anche a me. Di solito do una veloce scorsa del/dei precedenti, stavolta ho dovuto rileggerlo tutto. E so già che li dovrò rileggere entrambi all'uscita del terzo. Più i numeri 54-55, Borden è stato piuttosto esplicito nella 4a pagina del prossimo TexWiller. Non disperate, ancora qualche adesione, e vi proporranno la storia in formato DeLuxe, cartonato, magari 28x37.
  25. Oggi voglio essere un pò "cattivo". Questa cosa qui @borden credo l'abbia consigliata ai lettori soltanto quando si è reso conto che la prima parte della saga di Mefisto aveva avuto più consensi della seconda. In effetti i disegni dei Cestaro erano molto più congruenti con la storia rispetto alla seconda parte disegnata da Civitelli e anche in termini di sceneggiatura e dialoghi quest'ultima sembrava la linea guida/canovaccio per la parte grafica, anziché la versione definitiva di una storia. Io ho sempre letto gli albi di Tex a conclusione delle varie storie, poi iscrivendomi a questo Forum, la curiosità mi ha costretto spesso a leggere albo per albo. Ma le mie letture sono tantissime e contemporanee, per cui in effetti anch'io finisco talvolta per rileggere uno o più albi precedenti per riprendere il discorso. E sono sempre in arretrato ... Alcuni giorni addietro, ad esempio, mi sono accorto di non aver letto Gomorya uscito quest'estate per la serie Dampyr. Possibile che abbia acquistato l'albo e mi fossi dimenticato di leggerlo? E' avvenuto! Colgo l'occasione per consigliare questo bellissimo albo scritto da @borden che se per Tex Willer si supera rispetto di norma all'ottimo Tex, in questo albo è riuscito a distillare un capolavoro di soggetto, sceneggiatura e approfondimento culturale, supportato benissimo anche da un punto di vista grafico. Perché ... è inutile negare, anche l'occhio vuole la sua parte. Per fortuna Tex raccoglie sempre il meglio dei disegnatori.
  26. Potevi fare come aveva suggerito Boselli: leggere prima tutta la storia disegnata dai Cestaro e poi tutta quella disegnata da Civitelli. Dopotutto sono davvero due storie distinte.
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