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Jeff_Weber

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Messaggi pubblicato da Jeff_Weber

  1. <span style="color:red">2 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

     

    Forse perché era stato deciso da chi ne ha il potere che anche questo luglio ci doveva essere un Bis e Freghieri era l'unico a disposizione al momento che era in grado di realizzare 110 pagine in meno di 6 mesi? A questo no0n avevi pensato, vero?

    sena contare che Freghieri è anche un nome di richiamo il che non guasta.

     

    Punti di vista e ... soprattutto non lo devi dire a me ^_^.

     

    Ho scritto immediatamente di voler acquistare anche questo numero bis perché apprezzo tanto Freghieri, Ruju particolarmente nelle storie a carattere investigativo come questa e questa copertina di Villa che mi sembra molto evocativa.

     

    Se hai letto l'opinione più generale, escludendo i completisti, proprio il far uscire questo numero come bis quasi giustifica la scelta di risparmiare denaro. Poi vi sono coloro che non amano particolarmente Ruju e perfino coloro a cui non piace Freghieri.

     

    Fosse stata di Boselli come il primo bis e se avesse coperto vicende un pò meno note della continuity di Tex credo a priori che avrebbe venduto di più.

     

    Io comunque ribadisco di acquistarlo con piacere ;)

  2. <span style="color:red">34 minuti fa</span>, KitWiller dice:

    Penso che l'uscita bis si caratterizzerà negli anni a venire per essere una storia:

    1 One shot

    2 classica e forse un po' nostalgica

    3 estiva (a meno di temibili bis invernali:lol2:

     

    Non diciamo troppo forte "storia estiva" perché ai vertici può venire in mente, davvero come dice @virgin, di far uscire qualcosa che a me ancora crea panico, ovvero il  ricordo di quando acquistavo il Maxi di Dylan Dog disegnato da Montanari & Grassani. Lunga vita a Freghieri :)

    <span style="color:red">6 ore fa</span>, Testa di Vitello dice:

    Adesso non è che tutto deve incidere sulla continuity...bello che ci sia, ma non deve diventare una palla al piede.

     

    Beh ... non guasta.

    <span style="color:red">24 minuti fa</span>, Angelo1961 dice:

    Non è una pessima idea. Uno poi sceglie se acquistarlo o no. I sono per i 2 bis annuali e anche per i 2 texoni. Eliminando  ovviamente i color di brevi e pure i color di lunghe, dato che non ne ricordo un di potabile. 

     

    A colori sono certamente validi i cartonati alla francese, a me sono piaciuti tutti anche se un pò meno gli ultimi due.

  3. <span style="color:red">3 ore fa</span>, juanraza85 dice:

    La notizia di una seconda prova di Freghieri sulle pagine di Tex, per quanto mi riguarda, non può che essere accolta con estremo piacere. I suoi disegni saranno certamente, se non il quid in più, uno degli aspetti di maggiore rilevanza in una storia che, dalla breve anticipazione di trama, non sembra in tutta sincerità promettere di rimanere negli annali, in quanto sa molto di già letto e di trito e ritrito (unica parziale eccezione, forse, la presenza di una piacente vedova).

     

    Con ciò non intendo bocciarla a prescindere, aspetto anzi che esca in edicola per poterla leggere nella speranza di essere smentito, tuttavia una storia dalla trama simile mi induce a pormi alcune domande. In primis: era davvero il caso di pubblicarla in un'uscita bis, dunque de facto un'uscita straordinaria? Di conseguenza, se le uscite bis (tolta la meravigliosa storia sul bis dello scorso anno) devono essere di carattere così ordinario, vale davvero la pena proporre questo tredicesimo numero?

     

    Ecco ... forse l'unica possibile critica, senza aver letto la storia e sapendo già che i disegni saranno superbi, è perché farla uscire come bis? Il resto per adesso sono soltanto ipotesi.

  4. <span style="color:red">12 ore fa</span>, MacParland dice:

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    L'EREDITÀ DEL BANDITO 
    LA CACCIA A UNA FAVOLOSA REFURTIVA PERDUTA…

     

    Soggetto:  Ruju Pasquale

    Sceneggiatura:  Ruju Pasquale

    Disegni:  Freghieri Giovanni

    Copertina:  Villa Claudio 

     

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    Lamar è un marito violento e anche un incallito rapinatore di banche, che durante la sua lunga carriera ha accumulato un ingente bottino. Ma dove lo tiene? Dopo la sua morte improvvisa in seguito a uno scontro con Tex, i componenti della sua banda e un tenace cacciatore di taglie prendono di mira la sua piacente vedova… Che cosa sa la signora Lamar dell’oro nascosto dal marito?

     

    Stupenda copertina di Villa, ancora ottimi disegni di Freghieri, storia investigativa di Ruju che immagino piacevole come quasi tutte le altre scritte da lui ... per cui perché non comprarla? Non inciderà sulla continuity, come il precedente bis di @borden, ma per me va bene lo stesso.

  5. Io avevo consigliato, non ricordo ormai in quale post, di iniziare la lettura di Dampyr dalle saghe di maggior respiro e rese sempre più interessanti dai successivi sviluppi/approfondimenti. Dalla saga arturiana, alla saga del figlio del re degli Elfi, passando da quella del Golem, poi le belle storie singole dedicate a scrittori celebri, a periodi storici specifici, quindi al padre e alle zie vere e presunte di Harlan, quelle di storie di soprusi e di ambienti corrotti in giro per il mondo, di città e luoghi ricchi di tradizioni, dai misteri di Praga, Parigi, Napoli, ecc., ma anche tutto l'approfondimento sulla gerarchia dell'Altra Parte, ovvero quella "infernale". Senza contare tantissime storie classiche e perfette di case infestate e quella al centro del Multiverso di ambienti, dimensioni (anche quella nera, da non confondere con la infernale) più o meno reali e quelle scaturite dalla mente di qualcuno. Ovviamente Harlan non è così protagonista come Tex, ma che importa? :lol:

  6. 36 minuti fa, Leo dice:

    Dopo alcuni mesi di digiuno, ho ripreso in mano un Tex, con questa storia di Manfredi. Dopo il Maxi, bella storia ma troppo carica, non mi sentivo molto ben disposto verso uno sceneggiatore che sono più le volte che mi ha deluso su Tex che quelle che mi ha soddisfatto. Considero la sua storia più bella Verso l'Oregon, un piccolo capolavoro, e il fatto che questo fosse un Texone costituiva un precedente tuttavia beneaugurante.

     

    Billy e Josephine nella parte della preda. 

    La banda del crudele Wade Morgan che li bracca, anche grazie all'astuzia del vecchio Shorty, aspetto da mezza cartuccia che dissimula un cervello fine. 

    Appostati come avvoltoi, i subdoli cacciatori di taglie, che seguono le vicende da sciacalli quali sono.

    A complicare le cose, un ciarlatano girovago, le cui fattezze fanno intravvedere un'anima che potrebbe rivelarsi nera.

     

    Tanti personaggi che si alternano sulla scena in un'avventura maschia, solida, molto western. Le grinte dei personaggi, magistralmente resi da Freghieri, fanno sentire il lettore circondato da un cumulo di carogne che hanno annusato l'odore del sangue. Da Shorty ai bounty killer, da Wade allo stesso notabile Kane, hanno tutti facce rudi, poco rassicuranti, e il vecchio Doc Spaulding non è da meno quanto a viso truce e poco raccomandabile. 

     

    Come è già stato fatto notare, anche questo Texone, come Verso l'Oregon, è un viaggio, e forse questo incedere peripatetico giova alle sceneggiature manfrediane. Perché l'avventura è appassionante, si dipana perfettamente pur tra i tanti personaggi, si svolge fluida in un contesto deliziosamente western (e anche qui, complice è Freghieri, autore di una prova stupenda).

     

    Western è la piccola comunità in attesa della pioggia, e chi se ne frega (scusate ;) ) se questa arriva miracolosamente, senza preavviso. La liberazione del cielo segue la scena tesa dei fuorilegge che stanno per prostrare quel villaggio di brava gente, che insperatamente passa dalla rovina alla salvezza nel giro di un amen, e ben venga l'acquazzone dopo l'altro miracolo costituito dall'intervento provvidenziale dei rangers. Abbracciatevi, gente, l'acqua è arrivata. 

     

    E western sono anche gli abitanti del paese che guardano la bella cantante, con tanto di scemo del villaggio che ricorda un pò, anche per ciò che fa dopo, il personaggio grande e grosso del capolavoro di Steinbeck Uomini e Topi. 

     

    Western è infine Doc Spaulding, col suo spaccio di intrugli e bugie. Lui è stata per me la sorpresa più grande: i suoi occhi rivelano un'anima se non nera almeno grigia, e uno spirito se non crudele almeno pragmatico. Mi aspettavo che scappasse col bottino, rapendo la donna. E invece...

     

    Western è tutta questa storia. Nel senso classico del termine. Ed è un bel senso e un bel termine. Manfredi, e anche questo è già stato detto, non ci aggiunge i suoi eccessi caricaturali, le sue soluzioni alle volte tortuose. Sceglie una strada dritta,  rispetta i canoni western, sottrae sé stesso a beneficio di Tex. E fa bene.

     

    Perfetta recensione @Leo, meglio qualcosa di lineare, ma tipicamente western che storie falsamente investigative come quel bruttissimo Color Tex. E torno a dire ... storia al servizio dei disegni di Freghieri, come fece Nizzi con il texone di Magnus.

    • Grazie (+1) 1
  7. La mia idea @Letizia è che forse questa storia sia stata pensata e costruita un passo per volta subordinandola alle tavole di Freghieri e in ciò Manfredi credo abbia fatto un buon lavoro, anche se alcune sequenze sembrano pretestuose. In realtà esse potenziano positivamente l'impatto piacevole di tipo grafico di tutto il texone.

     

    È quello che succedeva soprattutto negli anni Novanta con gli albi dei supereroi Image, Marvel e un pò anche DC.

     

    In questo caso, comunque, la storia sebbene abbastanza semplice, non si può annoverare fra le cose mal riuscite di Manfredi. Avevo paura dopo l'esperienza disastrosa del suo Color Tex e le assurde polemiche contro @bordenper la copertina di Bedlam, che ce lo fossimo giocati. Fortunatamente no :D 

  8. <span style="color:red">9 minuti fa</span>, borden dice:

     

     

    A parte il totale fraintendimento da parte di Diablero di Dampyr (la sua visione è la stessa che ne ha Roberto Recchioni) quest'analisi è, scusatemi tanto, una sciocchezza. Dampyr non c'entra, c'entra il mio modo di scrivere, è ovvio. 

     

    Ecco, allora potremmo chiudere che questa affinità è il tuo modo di scrivere  ... @borden per delle storie d'avventura a carattere gotico e/o horror.

     

    Dampyr ha queste caratteristiche di base per cui lo stile si rinnova, in Tex questo approccio è più nuovo e quindi dovrebbe ... anzi essere ancor più apprezzato.

     

    Chiudo sul parere di Recchioni che reputo discutibile. Forse non ha compreso che il tuo Dampyr è principalmente una testata d'Avventura con la A maiuscola e tanto altro, ma con sfondo gotico/horror?

     

    Lui forse è convinto che protagonista sia l'horror, ma non è così. Strano però, Recchioni è una persona intelligente e non mi ha per nulla dispiaciuto la sua produzione (un pò meno il suo speciale sul fratello di Tex) per cui non riesco a spiegarmi la sua cattiva interpretazione di Dampyr.

  9. A mio avviso, @Diablero la cosa è molto più semplice rispetto alla tua articolata e come di consueto interessante analisi.

     

    Questi primi 3 albi della nuova saga di Mefisto sono interamente scritti avendo come riferimento Dampyr, sia nella prima parte come ammette @borden, sia nella seconda come hai notato tu. Anche i personaggi coinvolti potrebbero essere sostituiti dai corrispettivi dampyriani.

     

    Fatta questa premessa, tutto ciò ha una valenza negativa? Assolutamente no!

     

    Il nostro nostro beneamato @borden ha qualche colpa da farsi perdonare per questo? Assolutamente no, perché non ha copiato nessun altro autore, ma da autore e curatore di Dampyr ha scelto semplicemente o forse è stato per lui naturale e inconsapevole scrivere, per una volta, una storia di Tex totalmente gotica secondo gli stilemi del Dampyr.

     

    Il risultato è spiacevole? No, al contrario, almeno per me è piaciuto tanto ritrovare in Tex le atmosfere dell'altra creatura di @borden:)

  10. <span style="color:red">57 minuti fa</span>, virgin dice:

    Anche la mia copia ha un odore molto forte. Lo stesso, come dice @Gunny, ma molto più forte.

    Pensavo che fosse la mia memoria a fare difetto.

     

    Confermo anch'io. E' come odore di petrolio (forse particolari inchiostri moderni?), capita talvolta da circa 2 anni a questa parte anche con albi editi da altre case editrici, ma mai un odore così intenso. Non volevo raccontarlo, per evitare di sembrare un tipo dalla critica facile, ma ho acquistato il Texone insieme al n. 8 di Nick Raider che aveva il classico odore di carta appena stampata. Messo a contatto con il Texone per mezza giornata, con questo caldo torrido pur al chiuso e nelle migliori condizioni di conservazione, ha assunto un pò di quel sentore di petrolio anche NR. A questo punto li ho imbustati entrambi prima della classica lettura.

  11. <span style="color:red">5 ore fa</span>, F80T dice:

     

     

    Penso che @Jeff_Webersi riferisse a Il killer fantasma

     

    Ohibò ... mi sono già espresso con encomio per quest'ultimo texone in chat e mi sono congratulato direttamente con @borden per la scelta di tutti i disegnatori degli albi in edicola, Cestaro, Brindisi e Freghieri. Il giudizio pacato riguarda invece quella ciofeca de il Killer Fantasma, mi sembra ovvio come compreso da @F80T.

     

    Un saluto a @Carlo Monni e @MarrFarr :mazza:

  12. <span style="color:red">4 ore fa</span>, Piombo Caldo dice:

    Ottima storia, sia per i testi che per i disegni. Manfredi ha scritto una storia completamente classica, ed è sempre più difficile scriverle di questi tempi, perché con tutte le storie di Tex uscite finora, si rischia di andare a ripetersi. Una scena ho trovato un po' stonata, Tex e Carson sul treno,  che per mè, dovevano essere già con le pistole sfoderare, visto che avevano capito che quei cavalieri  stavano per assalirlo. (L'unica storia  di Manfredi che proprio non ho digerito è stato il killer fantasma, davvero pessima.)🙋‍♂️

     

     

    Orripilante la scrittura e disgustosi i disegni.

    • Confuso (0) 1
  13. <span style="color:red">6 ore fa</span>, Enrico dice:

    Salve a tutti.

    Rileggendo l'ultima uscita delle strisce di Tex, in particolare l'albo: "L'Aquila della Notte", mi sono accorto che i fornitori delle armi della banda della vecchia Bessie erano Brennan e Teller di Denver; coloro che organizzarono il complotto "delle coperte infette" che portò alla morte per vaiolo di parecchi navajos e di Lilith (albo Il Giuramento e seguenti).

    Non mi ero mai reso conto che i due fossero realmente dei vecchi (vecchissimi) avversari di Tex; credevo si trattasse di personaggi inventati sul momento e dotati di un passato scontro con Tex mai raccontato... ma non è così..

    Nell'albo "Il giuramento", però, anche Carson sembra conoscerli bene ed aver partecipato ad uno scontro con loro e quindi non si può trattare della storia attualmente in pubblicazione nelle anastatiche... dove sarebbe avvenuto questo scontro? esistono altre storie in cui appaiono o vengono citati Brennan e Teller? qualcuno può aiutarmi?

    Grazie.

     

    Per certo posso dirti che le storie in anastatica cui fai riferimento raccontano per la prima volta di questi personaggi.

  14. <span style="color:red">23 ore fa</span>, PapeSatan dice:

    La gestione "casalinga" delle strisce originali da parte di un editore a gestione familiare nei lontani anni 1948-50 era di gran lunga più affidabile della gestione industriale delle anastatiche (?) da parte di un colosso editoriale nei tecnologici anni '20 del 2000... 

     

    Bravo !

  15. @Diablero intervengo sulle tue considerazioni relative a Dampyr, in quanto lo conosco anche più di Tex delle cui testate invece tu e @Carlo Monni siete i più preparati, forse anche più di molti altri lettori storici.

     

    Vedo che, come avevo già fatto notare io, anche tu hai visto nell'attuale saga di Mefisto molto dell'impostazione degli albi di Dampyr.

     

    La mia affermazione però non aveva alcuna connotazione negativa e mi spiace che tu ritenga Dampyr, al netto di qualche albo più profondo, soltanto una serie di "ammazzatine" di Maestri della Notte.

     

    Se fosse solo o quasi esclusivamente questo, puoi star certo che non avrei mai continuato a comprare e leggere Dampyr che per temi, ambienti e periodi storici trattati, sceneggiature, continuity e disegni è un capolavoro di fumetto.

     

    Tex, giocoforza, non può spaziare così ampiamente come Dampyr, ma @borden si sforza in tutte le maniere di essere originale, sempre nei limiti fissati dall'avere un pubblico (non soltanto noi quattro gatti del forum che vorremmo l'impossibile) anche molto tradizionalista.

     

    Le scelte su Tex Willer dimostrano ancor di più la bravura di un @borden un pò più libero di muoversi dal solco tracciato dalla tradizione. Serve altro?

     

    Sulla questione del legaccio fai finta non lo si veda bene. Rispetto alla giovinezza Kit è più imbranato? Beh, come vuoi che diventi un figlio adulto sempre dietro ad un padre così ingombrante? 

     

    Questi ultimi albi hanno un sapore di Dampy?

     

    Ne sono convinto anch'io, ma ripeto non vi trovo nulla di male (dopotutto stiamo parlando di creazioni di uno stesso autore, perdiana), Tex deve cavarsela sempre e Dampyr ancor di più dato che è l'unico ad essere concretamente veleno per la razza del padre.

     

    Cosa critico di Dampyr? Forse proprio l'assenza di @borden in molti albi e ... non trovare una soluzione per rendere a volte soltanto innocui, senza farli fuori, certi Maestri veramente carismatici.

     

    Privi di poteri, potrebbero raccontare tante altre storie del loro malvagio passato da riempire una serie parallela, senza però piangere la loro dipartita.

  16. Soltanto congratulazioni @borden da parte mia.

     

    A dire il vero non ho ancora letto, ma soltanto sfogliato l'ultimo dei tre albi di questa doppia saga e ribadisco il mio apprezzamento per i primi numeri che ho già letto, sebbene a mio parere sembra essere pensata come storia per Dampyr con ciascuno dei personaggi che troverebbe un corrispettivo nell'altra serie. Non ci sarebbe nulla di male.

     

    Aspetto comunque che si avvicini la prossima uscita per leggere finalmente Bedlam.

     

    Le altre congratulazioni per la oculata scelta di tutti i disegnatori delle storie in edicola.

     

    Relativamente ai fratelli Cestaro mi sono espresso con encomio. Ritengo allo stesso livello, ma più adatti ad una saga più frizzante come quella di Tex Willer i magnifici disegni di Brindisi e, appena acquistato il Texone, tanto di cappello anche a Freghieri del quale qualcuno metteva già in dubbio la qualità del lavoro. Sfogliando le pagine dal vivo è un vero spettacolo.

     

    Quindi ancora grazie @bordenanche come curatore indiscusso di tutte le serie di Tex. Le anastatiche non sono sotto la tua supervisione ... e si vede :) 

  17. Il 21/7/2011 at 00:22, Carlo Monni dice:

    Ed eccoci a commentare un'altra pietra miliare del corpus narrativo Texiano (Ammazza come mi esprimo forbito :lol2:). Cosa dire di questa storia? Che si può sorvolare tranquillamente sulle vere o presunte incongruenze storiche e goderci una gran bella storia dal forte sapore epico, tanto per cominciare. Perchè è questo che ?: una storia epica, che usa in modo impareggiabile il classico canovaccio della carovana in marcia verso l'Ovest minacciata dagli Indiani. La trama è abbastanza lineare, ma, al tempo stesso, articolata e del tutto priva di tempi morti.

     

    1) Si tratta della prima storia che affronta il tema delle carovane in viaggio verso l'Ovest. Storicamente la grande ondata migratoria cominciò intorno al 1848, quando, dopo la guerra con il Messico, furono acquisiti e quindi aperti alla colonizzazione i territori degli attuali stati di California, New Mexico, Arizona, Nevada, Utah (per tacere di parti di Colorado e Wyoming) nonchè del cosiddetto Oregon Country , comprendente gli attuali stati di Oregon, Idaho e Washington. I pionieri partivano in genere da Independence, nel Missouri, e seguivano una pista chiamata Oregon Trail. Una volta arrivati a Fort Hall, in quello che oggi è l'Idaho sudorientale, la pista si biforcava: a Nord verso l'Oregon, a Sud verso la California, diventando California Trail. I pionieri di questa storia, la carovana Vernon, sono appunto diretti in California.

     

    2) Non mancano i più tipici clichè delle storie di carovane. In particolare lo scontro con gli Indiani. Qui arricchito dal fatto che la carovana è deliberatamente portata al massacro, la guida Sterling, che gli indiani conoscono come Lupo Bianco, un tipo in gamba, visto che per breve tempo riesce ad ingannare perfino Tex e soci e Carson quasi ci rimette la buccia. :colt:

     

    3) Davvero eccezionale tutta la sequenza dell'assedio sulla rupe ed anche se il lettore smaliziato sa che inevitabilmente Tex e Carson se la caveranno, l'autore è bravissimo a mantenere alta la tensione sino all'atteso arrivo dei "nostri". :inch:

     

    4) Un altro punto da segnalare è che in questa storia (non è la prima volta e non sarà l'ultima) Tex (e GLB per bocca sua) esprime chiaramente qual è la sua opinione sul razzismo e dà degli Indiani un ritratto efficace, che anticipa di parecchi anni certe svolte cinematografiche americane (a dire il vero, John Ford sia ne "Il massacro di Fort Apache" che ne "I cavalieri del Nord Ovest" aveva già dimostrato una certa simpatia per le ragioni degli Indiani, ma i suoi film erano comunque centrati dalla parte dei pionieri e della Cavalleria), senza cadere, però, negli eccessi retorici di quei film. 

     

    5) Kit Willer entra ufficialmente nel corpo dei Rangers, fatto di cui gli autori tenderanno a dimenticarsi negli anni successivi.

     

    6) A partire da questa storia, Kit Carson torna ad indossare i suoi classici abiti e tali resteranno sino ad oggi, se si eccettua qualche variazione sul tema da parte di autori come Nicolò e Giolitti.

     

    7) Quanto a Sterling/Lupo Bianco, Tex, temendo di non poterlo rintracciare in seguito escogita un piano davvero machiavellico, facendo credere ai Pawnee che Sterling li ha traditi. Il piano ha avuto successo: Sterling è stato ucciso dai Pawnees per colpe che non aveva, ha però comunque pagato per colpe di cui si era effettivamente macchiato. Forse Tex avrebbe potuto catturarlo e, con le testimonianze dei superstiti della carovana, farlo condannare a morte, ma poco importa: il suo piano alternativo è riuscito e la giustizia in stile Tex ha colpito ancora.

     

    8) Tex, però, dimostra essere un buon padre e manda via il figlio per impedirgli di vedere gli esiti delle torture su Sterling.

     

    9) Ed ora il punto dolente: le incongruenze cronologiche. Riporto un mio vecchio intervento su TWO che riscriverei parola per parola: tutto questo racconto e quelli immediatamente successivi sono pieni di incongruenze storiche, praticamente impossibili da integrare con la storia di Tex. Partiamo con il racconto di James Hovendal: si cita il fatto che mentre Tex ed i pards erano assenti c'è stato l'assalto all'arsenale da parte di John Brown e della sua banda e che poi la situazione è precipitata, portando alla guerra. Peccato che l'assalto di John Brown all'arsenale sia avvenuto nel 1859 e che tra esso e lo scoppio della guerra ci siano stati nel mezzo: l'acuirsi del conflitto di frontiera tra abolizionisti del Kansas e schiavisti del Missouri, la nomina di Lincoln a candidato del Partito Repubblicano, la spaccatura del Partito Democratico tra schiavisti arrabbiati e moderati, l'elezione non proprio pacifica di Lincoln, l'interregno di 4 mesi prima che questi prendesse il posto del predecessore Buchanan, che nel frattempo si astenne dal prendere ogni iniziativa contro la secessione di ben 11 stati, ed infine l'attacco sudista a Fort Sumter che diede inizio alla Guerra. Tutto questo, secondo Bonelli, sarebbe avvenuto mentre Tex ed i pards davano la caccia a Dona Manuela, davvero impossibile, direi, a meno di ipotizzare che la caccia a Dona Manuela sia durata per più di due anni (due anni nel deserto? Cavoli). Ancora: Hovendal cita un incontro tra Lincoln e Jefferson. Evidentemente Bonelli aveva fatto confusione tra Jefferson Davis, presidente sudista, e Thomas Jefferson, terzo presidente degli Stati Uniti. L'idea del Corpo dei Rangers come forza di Polizia Neutrale, poi è totalmente antistorica e del tutto fuori dalla realtà per chiunque abbia una minima conoscenza di come funzionasse ai tempi uno stato. All'epoca non c'erano forze internazionali come l'ONU: gli americani dell'epoca o erano sotto la giurisdizione dell'Unione (come lo erano, ad esempio, il New Mexico e la California) o sotto quella della Confederazione (come il Texas o la Virginia). Si poteva essere neutrali, ma solo a titolo personale e non certo facendo parte di un Corpo che per forza di cosa non poteva che esser parte delle forze del Nord o di quelle del Sud in alternativa. Si potrebbe anche citare il fatto che ne "La mesa verde" Mac Parland parla del fenomeno dei fuorilegge nato "dopo la fine della guerra". Per Tex, Kit e Carson non sono certo passati 4 anni o più. Per non parlare delle contraddizioni con le storie passate, che vedono citazioni di Geronimo e Custer, tutti diventati famosi dopo la guerra. E vogliamo parlare delle contraddizioni con la storia personale di Tex? Se Kit Willer ha 15 anni nel 1861, allora è nato nel 1846 e la maggior parte delle avventure giovanili di Tex sono avvenute prima che il Texas entrasse nell'unione e molto prima che i Navajos fossero internati in una Riserva, per non parlare del fatto che Tex non avrebbe potuto avere un cavallo di nome Dinamite 20 anni prima che questa venisse inventata e nemmeno usare fucili a ripetizione, telegrafo e quant'altro. Non biasimo certo G. L. Bonelli perchè all'epoca aveva poche informazioni storiche ed ha dato una versione tutta personale della Guerra Civile, che, in fondo, ha un notevole fascino a cui non ha saputo resistere. Dopo pochi anni, però, ha lui stesso corretto il tiro a poco a poco, sino ad arrivare allo spartiacque rappresentato da "Tra due bandiere", il che dovrebbe voler dire che si era reso ben conto del pasticcio da lui fatto in precedenza (e quando parlo di pasticcio, mi riferisco, spero che sia chiaro, allo sfondo storico e non alla qualità delle storie, che rimangono comunque, specie questa, gradevoli da leggere ancor oggi).  

     

    10) Svarioni storici a parte, infatti, questa è In sostanza: una gran bella storia e non c'è altro da dire.

     

    11)Come la precdente, anche questa storia non finisce al termine di un albetto, ma dopo poche pagine dall'inizio e prosegue nella successiva senza alcuna soluzione di continuità.

     

    12) Una curiosità per quanto riguarda i disegni. Le matite di tutte le prime pagine sino alla sequenza dell'assedio sono di Lino Jeva con chine di Galep. Buona parte delle pagine dell'assedio sulla rupe sono interamente, matite e chine, di Jeva stesso (ma non so indicare esattamente quali ); il resto, dalla fuga dell'indiano in poi, vede il ritorno alle matite di Galep con chine presumibilmente di Pietro Gamba e qualche intervento nel finale anche di Francesco Gamba sempre alle chine. Basta così.

     

     

     

    Bella storia, pur con le sue incongruenze storiche. A questa avventura comunque preferisco la precedente. Per il resto ... da leggere la recensione di @Carlo Monni.

  18. <span style="color:red">1 ora fa</span>, Testa di Vitello dice:

    Mi auto-quoto perché, aperta la busta dell'agognata "uscita n. 31" ho trovato la sgradita sorpresa...al suo interno ci sono le strisce n.26 e n. 27, mentre manca la n. 25, in quanto sostituita da un doppione della n.27 ma con copertina della n. 25....quindi, in poche parole, dopo avere aspettato un mese, ho ancora una striscia mancante...

    A parte chiedermi se queste strisce le assembla Topo Gigio, a questo punto mi rassegno a far senza perché non posso passare le giornate a correre dietro le strisce mancanti...

     

    Comprendo che passare le giornate a correre dietro le strisce mancanti sia estenuante, ma non può funzionare così. A parer mio è una situazione inaccettabile, non esiste un sistema che tuteli i consumatori da problemi come questi ... continuamente reiterati ?

  19. Il 11/6/2022 at 15:35, Testa di Vitello dice:

    Se l'anno scorso Dotti è stato sempre un po' sottotono, attualmente invece sta sfoderando una serie di gioiellini di copertine, una meglio dell'altra...

     

    Preso l'ultimo numero. Bella copertina finalmente con la cartina sullo sfondo. Sono d'accordo con @Testa di Vitello per alcune prove non eccelse nell'ultimo anno. Un Tex a volte con la testa assolutamente fuori contesto con il resto del corpo, mentre questa volta il tutto abbastanza armonico. Di Dotti preferisco le copertine panoramiche, meno quelle ravvicinate, con alcune eccezioni come questa.

  20. <span style="color:red">56 minuti fa</span>, Poe dice:

    Io avrei detto Nikolaus, coi suoi spok (in Dampyr).

     

    Anch'io avrei detto che @borden si identificasse in Nikolaus, mentre Matthew Shady lo collego ad Alfredo Castelli. Ma forse il Nostro per certi versi è la versione aggiornata di Castelli :P

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