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Claudio Nizzi E Le Strategie Editoriali Della Sbe


ymalpas
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Sono trascorsi ormai diversi mesi dalla pubblicazione del libro di Roberto Guarino con l'intervista a Claudio Nizzi che svela tanti piccoli retroscena sulla lavorazione delle storie di Tex. Parlare di strategie editoriali è un po' come parlare di Sergio Bonelli e, in misura minore, di Decio Canzio, due grandi che ci hanno lasciato nel giro di un anno, dal cui ufficio sono partite direttive che negli anni scorsi non sempre abbiamo condiviso. Non voglio aprire, comunque, una discussione sulla loro illuminata gestione che per alcuni lettori potrebbe persino presentarsi controversa. Il topic si propone invece di analizzare certe storie di Nizzi alla luce delle recenti rivelazioni contenute appunto nel libro pubblicato dalla Allagalla. Tutto quello che mi chiedo è se il tanto bistrattato lavoro di Claudio Nizzi ( da parte di alcuni lettori ), che la SBE fino all'ultimo non ha però mai messo in discussione, tanto meno pubblicamente, può essere reinterpretato in qualche maniera alla luce di certe strategie editoriali, senta tentare peraltro un posticcio revisionismo della sua opera, che credo non interessi nessuno. Ci sono tanti punti degni di interesse nel libro, alcuni insignificanti, altri dalla portata esplosiva, tali da prefigurare addirittura un Tex diverso da quello che abbiamo visto in edicola.

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Da una mia vecchia discussione, "Il Giallo" e Tex, riprendo questo paragrafo che riguarda Nizzi:

Il ?giallo? è una delle grandi passioni di Claudio Nizzi. Il primo approccio con il genere avviene nella seconda metà degli anni sessanta, quando per tre anni, egli si dedica alla scrittura di novelle ( e romanzi ) giallo-rosa che sono pubblicate su ?Novella?, ?Grand Hotel', ?Confidenze? e ?Bella?. Nel 1977, l'autore ritorna al ?giallo? con ?Il tenente Marlo?, serie poliziesca disegnata da Sergio Zaniboni. Nel 1981 esordiscono quindi ?Rosco & Sonny?, protagonisti di imprese più umoristiche che noir. Nel giugno 1988 appare finalmente nelle edicole il primo numero di ?Nick Raider?, primo personaggio di genere poliziesco pubblicato dall'editore Sergio Bonelli. Nel 1998, Nizzi inizia la lavorazione di un nuovo personaggio, Leo Pulp, thriller-umoristico poliziesco.

Anche le storie di Tex che Nizzi inizia a scrivere sono congegnate come gialli. "Un diabolico intrigo", "Un ranger del Texas", "Fuga da Anderville", "La locanda dei fantasmi"... è straordinario il numero di storie che stuzzicano la fantasia dei lettori. All'inizio Nizzi è incoraggiato da Canzio ma ad un certo punto Sergio gli fa capire di non gradirle. Dopo "La locanda dei fantasmi", per citare il nostro moderatore Pedro Galindez che nella discussione di cui parlavo sopra scrive :

"I cospiratori" "Gli spiriti del deserto" e "Yucatan" possono essere considerate "gialli" solo molto parzialmente, in quanto in esse prevale nettamente il versante avventuroso.

il numero delle storie con il "giallo" come tema preponderante, cala vistosamente.

Nel libro Nizzi lascia capire di essersi arreso troppo facilmente, ma Sergio forse aveva ragione: inconsciamente l'autore modenese stava snaturando il personaggio.

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Il topic si propone di analizzare certe storie di Nizzi alla luce delle recenti rivelazioni contenute appunto nel libro pubblicato dalla Allagalla.

Non solo le storie ma vale la pena di analizzare anche certe affermazioni che lo stesso Nizzi fa' alla fine del libro e cioe', quando parla degli altri sceneggiatori e del loro nuovo modo di scrivere Tex. L'autore di Fiumalbo afferma che gli sceneggiatori di oggi non rispettano il personaggio di Tex cosi' come lo ha creato G. L. Bonelli e ne i canoni narrativi. Sempre secondo lui,Tex e' cambiato ed e' privo di quell'ironia e leggerezza che lo ha sempre contraddistinto. Queste sono le opinioni di Nizzi che possono essere condivise o criticate, naturalmente. Io non mi sento di dargli torto ma allo stesso tempo penso anche che in una serie cosi' longeva e' fisiologico apportare alcune novita'. Cio' non significa stravolgere la serie con certe innovazioni che possono portare il lettore a disaffezionarsi a Tex. Per esempio, il "vizietto" di alcuni autori di mettere nelle loro storie Tex un po' in secondo piano e quindi dare troppo risalto ai vari coprotagonisti del momento. O come quello di abbandonare un certo tipo di linguaggio (cosidetto "texiano") che e' stato sempre un punto di forza della serie. Ci sarebbe ancora molto da dire ma per adesso mi fermo qua'.

Tutto quello che mi chiedo è se il tanto bistrattato lavoro di Claudio Nizzi ( da parte di alcuni lettori ), che la SBE fino all'ultimo non ha però mai messo in discussione, tanto meno pubblicamente, può essere reinterpretato in qualche maniera alla luce di certe strategie editoriali, senta tentare peraltro un posticcio revisionismo della sua opera, che credo non interessi nessuno.

A mio avviso, a parte qualche storia, certe strategie della Bonelli non hanno influito sulla qualita' degli ultimi lavori di Nizzi. Leggendo il libro veniamo a sapere che nell'ultima storia che vede il ritorno della Tigre Nera l'autore aveva in mente una trama ben diversa rispetto a quella che e' stata pubblicata. Ma Sergio Bonelli la boccio' sul nascere. Nessuno e' in grado di dire se l'editore di Tex fece bene o male. In verita', a parte l'evidente astio che aleggiava negli ultimi anni tra Nizzi e Bonelli, l'ex sceneggiatore di Tex era ormai arrivato alla frutta e non aveva piu' niente da dire dopo aver scritto trentamila tavole. Forse si doveva fermare prima, evitandoci cosi' una delle piu' brutte storie di Tex mai pubblicate, come quella del ritorno di Cane Giallo. Tuttavia, malgrado le sue ultime prove non eccelse, mi capita spesso di rimpiangerlo, soprattutto quando rileggo molti dei suoi capolavori che ha regalato alla serie. Considero Nizzi il miglior autore di Tex dopo G. L. Bonelli, l'unico che ha saputo scrivere per tanti anni un Tex fedele alla tradizione. Certe critiche feroci ricevute negli ultimi anni li ho sempre considerati esagerati.
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Si sapeva già da tempo della censura operata sulla primissima storia di Nizzi, "Il ritorno del Carnicero", a Fusco venne fatta rifare una tavola ( o più ) della sequenza ambientata nella vecchia stamberga dove figurava, oltre alla vecchia megera, almeno un'altra ragazza. Troppe donne!

Nel libro di Guarino, Nizzi confessa di aver una particolare predilezione per le figure delle dark ladies, e più in generale delle figure femminili che dominano infatti i suoi romanzi post bonelliani.

Non è un caso, insomma, se le storie di Nizzi sono relativamente povere di figure femminili: quando ci sono e non sono funzionali alla storia, vengono tagliate in fase redazionale! E' il caso del texone di Seijas, dove ormai un giovane paralitico sostituisce una delle classiche fanciulle per cui è celebre l'artista argentino, censura applicata alle tavole perchè il texone sembrava diventato una riadattazione di "Piccole Donne" secondo l'opinione di Sergio. Che ritarda ad oltranza la pubblicazione dell'opera, perchè non è troppo convinto della presenza delle altre due donne protagoniste di "Le iene di Lamont", quelle purtroppo non facilmente eliminabili.


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Stessi timori si riscontrano quando si tratta di mostrare delle nudit?. Nella storia "Il ragazzo selvaggio" Nizzi deve lottare contro le perplessit? del suo editore, per cui un ragazzo - nudo - in Tex non si era mai visto. Nizzi alla fine la spunta e la storia, un piccolo capolavoro, anche grazie ai disegni - casti - di Ticci non sembra suscitare recriminazioni tra i ben pensanti.

Non avviene la stessa cosa con il texone di Kubert, anche qui la censura della giovane donna che si bagna nel fiume era già conosciuta, come dimostra una vecchia discussione del nostro forum. La censura qui c'è: appare una sottoveste improbabile che copre la pelle della giovane ma non le sue nudit? più intime, già "censurate" a suo modo da Kubert per mezzo di rami sporgenti o inquadrature che non lasciavano spazio a vignette lascive. Poco importa: texone censurato!

Insomma, riepilogando, le strategie editoriali verso queste tematiche hanno imposto chiaramente l'alt alla libera scrittura di Nizzi, che si è dovuto adeguare. Anche su questa scelta dell'editore ci si può schierare a favore o dichiararsi in disaccordo, com'? il mio caso. Senza diventare una serie "hot", non sono io che lo dico per primo, ma il Tex della Bonelli è apparso negli anni troppo, ma troppo, castigato (soprattutto se paragonato agli episodi dei nuovi personaggi, come Dylan Dog, che negli anni ottanta, quando Nizzi ha iniziato a scrivere Tex, hanno incominciato a mostrare la sessualit? come parte integrante della loro vita e delle loro avventure). Come sarebbero state le storie di Nizzi con più antagoniste femminili e maggiore apertura al sesso?

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l'idea di Sergio sull'utilizzo delle donne in Tex rispecchia più o meno quelle di suo padre: o vanno a integrare l'avventura, l'azione insomma, o non ci DEVONO essere. Autori come Borden con la storia del passato di Carson addirittura hanno inserito due donne in una storia (di cui una ADDIRITTURA piaciente verso Carson) ma si tratta di figure fortemente "avventurose". Qualsiasi altro non va bene, o meglio: riferimenti al sesso, nudit? e magari sentimento. Già Il Passato di Carson rappresenta un anomalia a questa regola bonelliana. Io non sono d'accordo naturalmente. Per me va bene anche il riferimento a un più spiccato sentimento. Per quanto riguarda le storie suddette non penso che ne avrebbero beneficiato di più o di meno ma d' comunque da pensare questo tipo di ostracismo. Nel senso che un autore dovrebbe essere libero di costruire le sue trame come meglio crede. Però questa presunta libertànon doveva cozzare con l'aurea regola del "niente donne (se non necessario) e niente espliciti riferimenti al sesso nelle storie texane canonizzate". Di certo io odio i dogmi. Quindi preferirei un Tex magari "aperto" (pur sempre nei limiti del gusto e della decenza: sappiamo che Tex non può avere una vita sessuale come quella di Dylan - il che non ci fa non pensare che magari tromba con tuttele donne dei saloon che incontra o con le indiane della sua tribù - ma non è questo il punto) e magari qualche piccola rivoluzione. Bisogna sdoganare certe fissit? che la serie impone. Forse dopo quasi settant'anni c'è sempre voglia di avventura - ci mancherebbe! Tex è evasione, storia e mito del west, religioso momento di svago per noi lettori - ma che dqualche ridicolo paletto venga finalmente abbattuto ce n'? forse bisogno.

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Sono d'accordo con Ulzana. Dopo sessantacinque anni di vita editoriale sarebbe ora di abbandonare certi pregiudizi (che sono ormai diventati degli ostacoli) e dare la possibilità al personaggio di aprirsi di più e apportare qualche piccola innovazione al fumetto, pur rispettando la maggior parte dei classici canoni tradizionali. Se Tex manterr? una tale rigidit? riguardo alla presenza di donne, come si può pretendere di richiamare il pubblico giovanile? sisi I tempi cambiano, ragazzi, e senza un minimo di innovazione il declino è inevitabile, come insegna la storia... Boselli finora è stato l'unico sceneggiatore a portare una ventata d'aria fresca su Tex e mi auguro che in futuro continui nella sua opera di "bonifica"... :cowboy: clap

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Quoto in pieno Anthony Steffen perchè la penso esattamente come lui. L'unico rimprovero che posso muovere a Nizzi ( rimpiango il Nizzi fino al 400 e anche un pochino quello tra 400 e 500) è quello di non avere lottato di più o viceversa di non avere interrotto prima il rapporto. Sicuremente avranno inciso motiazioni economiche nelle sue scelte. Ma pur pagadone un prezzo economico, credo che ne avrebbe guadagnato in serenit? ad imporsi o a troncare prima. In quanto ai suoi rapporti con Sergio Bonelli mi piacerebbe saperne di più sul perchè si sono guastati negli ultimi anni, perchè io sono personalmente convinto che questo deterioramento abbia una relazione diretta con il peggioramento qualitativo della serie. Si credo che ci sia proprio una relazione diretta, una correlazione tra rapporti che si guastano e qualità del prodotto che peggiora. E non parlo solo delle storie di Nizzi post 500, ma più in generale mi riferisco a tutto l'ambiente texiano della casa editriche, perchè l'idea - magari sbagliata - che mi sono fatto è di una situazione ambigua, ricca di rancori, recriminazioni, che ha caratterizzato la gestione di Tex negli ultimi anni e che forse ha trovato un punto a capo, con maggiore chiarezza di ruoli e relazioni solo adesso che è stato individuato il curatore. Per ora mi fermo qu?.

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ma non è che Nizzi negli anni avrebbe voluto esserne il curatore della serie invece che "sfornare" pagine e pagine di storie? Precisiamo che le venivano regolarmente pagate quindi se scriveva era anche per motivi economici (chi non lo fa?). Tutte queste recriminazioni, questi rancori... qualcuno può essere più chiaro please.

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Leggete attentamente i dialoghi delle vignette riportate sopra, sono stati opportunamente modificati così come probabilmente li avremmo letti se non ci fossero state le imposizioni redazionali, per cui:

a ) Tex non si può innamorare;

b ) è vietato creare nuovi personaggi che abbiano una certa parentela con Tex, gli altri pards e più in generale i cosidetti comprimari storici.


Entrambi i soggetti sono di Fabio Civitelli, le cui notevoli intuizioni sono state castigate in fase redazionale e alla fine ne sono uscite due storie che promettevano molto e alla fine sono risultate penalizzate talmente tanto da risultare, nel migliore dei casi, storie che rientrano appena nella normalit?! La colpa non è di Claudio Nizzi ma di qualcuno che non vedeva di buon occhio la sua collaborazione con Civitelli, che da allora ha smesso PURTROPPO di proporre nuove idee, tanto che Nizzi si è appoggiato, con minore fortuna, alle idee di un altro ghost artist ( il cui nome lo trovate nelle pagine del libro di Guarino ) tenuto segreto fino all'ultimo.

Si capisce dal tono del mio messaggio il biasimo verso queste scelte redazionali completamente errate.

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Il tipo doveva essere il nipote di Tex secondo le intenzioni di Civitelli ... effettivamente la storia avrebbe preso una piega più interessante con un parente di Tex in scena ... però capisco se è stata bocciata ... La prima vignetta penso sia improbabile che avesse un dialogo del genere ... magari meno esplicito ... a volte credo fosse Nizzi che mettesse censura alle intenzioni di Civitelli: esempio le date dei genitori di Tex, che Nizzi (lo dice nel libro) le ha rese illeggibili ... Mi sa che Civitelli è più innovatore di molti noi tradizionalisti ahah

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a ) Tex non si può innamorare;b ) è vietato creare nuovi personaggi che abbiano una certa parentela con Tex, gli altri pards e più in generale i cosidetti comprimari storici.

Sul primo punto sono del tutto d'accordo, dal momento che l'unico vero amore di Tex sarà sempre Lilyth... Il secondo punto, invece, mi risulta incomprensibile, dal momento che non riesco ad immaginare quale sia il motivo che ha spinto la Bonelli a tale decisione. Quella di tirare in ballo un nipote del ranger, magari figlio di suo fratello Sam, non è affatto un'idea da prendere a calci, dato che per anni siamo rimasti all'oscuro del passato di Tex e che questo progetto sarebbe stato sicuramente apprezzato. Non sono al corrente delle motivazioni di tutto ciò, ma sono sicuro che ancora una volta si sia persa una occasione d'oro... sisi

Entrambi i soggetti sono di Fabio Civitelli, le cui notevoli intuizioni sono state castigate in fase redazionale e alla fine ne sono uscite due storie che promettevano molto e alla fine sono risultate penalizzate talmente tanto da risultare, nel migliore dei casi, storie che rientrano appena nella normalit?!

Un autentico sacrilegio, non c'è altro da dire. Spesso, con l'intento di migliorare la situazione, si rischia di produrre delle grosse C####E che era meglio non far saltare fuori... _thia-

La colpa non è di Claudio Nizzi ma di qualcuno che non vedeva di buon occhio la sua collaborazione con Civitelli, che da allora ha smesso PURTROPPO di proporre nuove idee

Questo è il destino di molti grandi uomini, che intenzionati ad apportare un grosso beneficio a favore di tutti, vedono infine scartare le proprie (seppur migliori) idee... :snif:

Mi sa che Civitelli è più innovatore di molti noi tradizionalisti

Su questo non sussistono dubbi! Peccato davvero... -_nono
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Entrambi i soggetti sono di Fabio Civitelli, le cui notevoli intuizioni sono state castigate in fase redazionale e alla fine ne sono uscite due storie che promettevano molto e alla fine sono risultate penalizzate talmente tanto da risultare, nel migliore dei casi, storie che rientrano appena nella normalit?!

Un autentico sacrilegio, non c'è altro da dire. Spesso, con l'intento di migliorare la situazione, si rischia di produrre delle grosse C####E che era meglio non far saltare fuori... _thia-


Un po' esagerato, non credi?anche se l'idea del nipote non e' stata accettata in redazione, tutto sommato e' una gran bella storia lo stesso.


Billy kid

Questo è il destino di molti grandi uomini, che intenzionati ad apportare un grosso beneficio a favore di tutti, vedono infine scartare le proprie (seppur migliori) idee..

Esagerato anche qui.


Ymalpas

Entrambi i soggetti sono di Fabio Civitelli, le cui notevoli intuizioni sono state castigate in fase redazionale e alla fine ne sono uscite due storie che promettevano molto e alla fine sono risultate penalizzate talmente tanto da risultare, nel migliore dei casi, storie che rientrano appena nella normalit?!

Succede molto di rado, ma stavolta non sono d'accordo al cento per cento con ymalpas. Malgrado i paletti imposti da Sergio Bonelli nelle due storie prese come esempio e cioe "Il presagio" e "Ritorno a Culver City" rimangono sempre delle buone storie e di qualche gradino superiori alla normalita', a mio avviso. Sinceramente non comprendo quale sarebbe stato il problema di un nipote di Tex e qui do ragione a ymalpas, ma nella prima, una storia d'amore esplicita tra Tex e Alison sarebbe stata un po' esagerata, oscurando il ricordo di Lilith. E' stato meglio accontentarci di questo. Quindi, in questo caso, non c'e' molto da biasimare. C'e' invece da criticare, anche ferocemente, la revisione che ha subito proprio questa storia (soprattutto le scene che vedevano proprio Tex e Alison) nei Tex a colori di Repubblica. Dialoghi completamente riscritti come se Sergio Bonelli avesse fatto marcia indietro nel consentire a Nizzi e Civitelli, ai tempi della prima pubblicazione, di raccontarci questa rara e appena accennata mancata storia d'amore.
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... una storia d'amore esplicita tra Tex e Alison sarebbe stata un po' esagerata, oscurando il ricordo di Lilith. E' stato meglio accontentarci di questo. Quindi, in questo caso, non c'e' molto da biasimare. C'e' invece da criticare, anche ferocemente, la revisione che ha subito proprio questa storia (soprattutto le scene che vedevano proprio Tex e Alison) nei Tex a colori di Repubblica. Dialoghi completamente riscritti come se Sergio Bonelli avesse fatto marcia indietro nel consentire a Nizzi e Civitelli, ai tempi della prima pubblicazione, di raccontarci questa rara e appena accennata mancata storia d'amore.

Do per scontato che tutti conoscano il retroscena: per Civitelli lei era innamorata, lui non si lasciava andare ma non si mostrava così indifferente, di ghiaccio, come appare nelle pagine finali. Per quanto riguarda la censura postuma subita dalla storia è un ulteriore conferma che per la SBE il rapporto Tex - Alison non doveva aver proprio nessuna connotazione amorosa. Togli questo, togli metà dell'interesse che ricopre la storia. Si, d'accordo, entrambe sono sopra la "normalit?", volevo accentuare comunque la perdita che si è avuta e non è stata una perdita indolore. In ogni caso alla collaborazione tra Nizzi e Civitelli sono stati messi dei bastoni tra le ruote, a un certo punto, dopo "Tumak l'inesorabile", deve essere giunto imperioso l'alt della redazione, tanto che dalla storia successiva Nizzi si è trovato un altro collaboratore e probabilmente la SBE non ne aveva neanche notizia.
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Forse dopo quella storia, dopo il Presagio (mai titolo più profetico) Nizzi doveva allontanarsi dalla serie. Non capisco, tanti sceneggiatori se ne vanno, si allontanano quando certe cose non vanno più come devono andare. Penso a Michele Medda su Nathan Never (che attualmente sta scrivendo una miniserie su Never, certo, ma non significa che si occupi più della serie regolare che non vede sue storie da anni) e Antonio Serra che ha annunciato altre due storie e poi chiaramente ha fatto intuire che non si occuperò più dell'agente del futuro. E cosa dire di Sclavi? Crisi creativa o meno quando non sapeva più cosa dire ha smesso. Nizzi invece ha continuato. Io non biasimo questa scelta ma se davvero una più libertà artistica, una certa morbidezza nei rapporti con Sergio avrebbero portato l'artista modenese a lavorare al meglio era tutto di guadagnato per la serie. Perchè Nizzi non ha proposto una miniserie a Bonelli? O una serie del tutto nuova? Non penso che vigeva una dittatura in redazione che imponeva Nizzi di scrivere Tex. Poi si può discutere se la bassa qualità delle sue ultime storie sia di questi paletti ma di certo se l'autore se ne lamenta qualcosa avranno pur significato. Poi più di paletti diciamo che non c'era grande libertà decisionale. Bonelli, era lui che decideva tutto, però è un paradosso. Approv? il ritorno di Mefisto e poi dopo la storia di Nizzi-Villa (che termina chiaramente con un possibilissimo prossimo ritorno del grande stregone) decise che Mefisto non sarebbe più tornato. Stesso dicasi per le storie con elementi fantastici al suo interno. Oggi cosa succede? Boselli comincia ad annunciare storie con fantasmi e sta scrivendo il ritorno di Yama. Ragazzi ma è chiaro no? Voglio dire che purtroppo Sergio è stato un grande ma ora che non c'è più certe scelte editoriali saranno riviste. Però escludete assolutamente un Tex che si innamora anche se, forse, farebbe la gioia di tantissimi lettori.

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Forse dopo quella storia, dopo il Presagio (mai titolo più profetico) Nizzi doveva allontanarsi dalla serie.

Dopo "Il presagio" Nizzi ha scritto altre grandi storie, da "Le colline dei Sioux", "Congiura contro Custer", a "La maschera dell'orrore". Se si fosse fermato dopo la storia di Mefisto sarebbe stato sicuramente meglio, ma fino al 2001 ha tenuto alla grande. Dubito che Boselli, lasciato solo, avrebbe fatto della fascia 500 una serie di capolavori, tenuto conto che proprio da "Gli eroi del Texas" ha cambiato e non di poco il suo approccio al personaggio.

Nizzi invece ha continuato. Io non biasimo questa scelta ma se davvero una più libertà artistica, una certa morbidezza nei rapporti con Sergio avrebbero portato l'artista modenese a lavorare al meglio era tutto di guadagnato per la serie.

Qui sei fuori strada. Nizzi si è sempre dichiarato a favore della linea tracciata da Sergio Bonelli secondo il quale Tex andava scritto in una certa maniera, tanto da arrivare a criticare gli altri autori che certe libertà se le erano prese ( Boselli e Segura ). Leggevo su TWO, sette, otto anni fa, che Nizzi avrebbe anche voluto smettere prima e che Bonelli lo aveva convinto a continuare. Maggiore libertà artistica avrebbe sicuramente motivato di più Nizzi, ma se le sue ultime storie non sono capolavori la colpa non è di Sergio, ma di Nizzi che evidentemente era stanco di scrivere Tex. Sarebbe troppo facile addossare le colpe ai paletti redazionali che c'erano anche al tempo in cui scriveva capolavori come "Fuga da Anderville" o "La tigre nera".

Bonelli, era lui che decideva tutto, però è un paradosso. Approv? il ritorno di Mefisto e poi dopo la storia di Nizzi-Villa (che termina chiaramente con un possibilissimo prossimo ritorno del grande stregone) decise che Mefisto non sarebbe più tornato. Stesso dicasi per le storie con elementi fantastici al suo interno.

Questo è vero, a parte rarissimi casi in cui si riusciva a convincerlo del contrario. Non era lui il maggior conoscitore del personaggio? Poi ne discuteva anche con Canzio. E nove volte su dieci aveva ragione lui.
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Forse dopo quella storia, dopo il Presagio (mai titolo più profetico) Nizzi doveva allontanarsi dalla serie. Non capisco, tanti sceneggiatori se ne vanno, si allontanano quando certe cose non vanno più come devono andare. Penso a Michele Medda su Nathan Never (che attualmente sta scrivendo una miniserie su Never, certo, ma non significa che si occupi più della serie regolare che non vede sue storie da anni) e Antonio Serra che ha annunciato altre due storie e poi chiaramente ha fatto intuire che non si occuperò più dell'agente del futuro. E cosa dire di Sclavi? Crisi creativa o meno quando non sapeva più cosa dire ha smesso. Nizzi invece ha continuato. Io non biasimo questa scelta ma se davvero una più libertà artistica, una certa morbidezza nei rapporti con Sergio avrebbero portato l'artista modenese a lavorare al meglio era tutto di guadagnato per la serie. Perchè Nizzi non ha proposto una miniserie a Bonelli? O una serie del tutto nuova? Non penso che vigeva una dittatura in redazione che imponeva Nizzi di scrivere Tex. Poi si può discutere se la bassa qualità delle sue ultime storie sia di questi paletti ma di certo se l'autore se ne lamenta qualcosa avranno pur significato. Poi più di paletti diciamo che non c'era grande libertà decisionale. Bonelli, era lui che decideva tutto, però è un paradosso. Approv? il ritorno di Mefisto e poi dopo la storia di Nizzi-Villa (che termina chiaramente con un possibilissimo prossimo ritorno del grande stregone) decise che Mefisto non sarebbe più tornato. Stesso dicasi per le storie con elementi fantastici al suo interno. Oggi cosa succede? Boselli comincia ad annunciare storie con fantasmi e sta scrivendo il ritorno di Yama. Ragazzi ma è chiaro no? Voglio dire che purtroppo Sergio è stato un grande ma ora che non c'è più certe scelte editoriali saranno riviste. Però escludete assolutamente un Tex che si innamora anche se, forse, farebbe la gioia di tantissimi lettori.

Fantasmi??? Quali fantasmi? Colorado Belle c'è già stata. Nessun fantasma nel prossimo futuro. Yama era stato concordato con Sergio.
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Forse dopo quella storia, dopo il Presagio (mai titolo più profetico) Nizzi doveva allontanarsi dalla serie. Non capisco, tanti sceneggiatori se ne vanno, si allontanano quando certe cose non vanno più come devono andare. Penso a Michele Medda su Nathan Never (che attualmente sta scrivendo una miniserie su Never, certo, ma non significa che si occupi più della serie regolare che non vede sue storie da anni) e Antonio Serra che ha annunciato altre due storie e poi chiaramente ha fatto intuire che non si occuperò più dell'agente del futuro. E cosa dire di Sclavi? Crisi creativa o meno quando non sapeva più cosa dire ha smesso. Nizzi invece ha continuato. Io non biasimo questa scelta ma se davvero una più libertà artistica, una certa morbidezza nei rapporti con Sergio avrebbero portato l'artista modenese a lavorare al meglio era tutto di guadagnato per la serie. Perchè Nizzi non ha proposto una miniserie a Bonelli? O una serie del tutto nuova? Non penso che vigeva una dittatura in redazione che imponeva Nizzi di scrivere Tex. Poi si può discutere se la bassa qualità delle sue ultime storie sia di questi paletti ma di certo se l'autore se ne lamenta qualcosa avranno pur significato. Poi più di paletti diciamo che non c'era grande libertà decisionale. Bonelli, era lui che decideva tutto, però è un paradosso. Approv? il ritorno di Mefisto e poi dopo la storia di Nizzi-Villa (che termina chiaramente con un possibilissimo prossimo ritorno del grande stregone) decise che Mefisto non sarebbe più tornato. Stesso dicasi per le storie con elementi fantastici al suo interno. Oggi cosa succede? Boselli comincia ad annunciare storie con fantasmi e sta scrivendo il ritorno di Yama. Ragazzi ma è chiaro no? Voglio dire che purtroppo Sergio è stato un grande ma ora che non c'è più certe scelte editoriali saranno riviste. Però escludete assolutamente un Tex che si innamora anche se, forse, farebbe la gioia di tantissimi lettori.

Fantasmi??? Quali fantasmi? Colorado Belle c'è già stata. Nessun fantasma nel prossimo futuro. Yama era stato concordato con Sergio.
ricordo che nelle news si parl' di una storia del filone misterioso (diciamo così) che sarà pubblicata in futuro, non ricordo su quale argomento ma mi sembrava avesse a che fare con un fantasma o che so, scritta da te... di sicuro sono io che non ricordo bene cercher? di controllare o se qualcuno ricorda meglio che intervenga pure. Poi che il nuovo ritorno di Yama sia stata concordata da Sergio va benissimo, anzi. Allora qualcuno spieghi perchè è girata sta voce che Sergio fosse contrario a un certo tipo di storie di un certo filone? Perchè se ne ho memoria è perchè da qualche parte nel forum lo lessi.
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Forse dopo quella storia, dopo il Presagio (mai titolo più profetico) Nizzi doveva allontanarsi dalla serie. Non capisco, tanti sceneggiatori se ne vanno, si allontanano quando certe cose non vanno più come devono andare. Penso a Michele Medda su Nathan Never (che attualmente sta scrivendo una miniserie su Never, certo, ma non significa che si occupi più della serie regolare che non vede sue storie da anni) e Antonio Serra che ha annunciato altre due storie e poi chiaramente ha fatto intuire che non si occuperò più dell'agente del futuro. E cosa dire di Sclavi? Crisi creativa o meno quando non sapeva più cosa dire ha smesso. Nizzi invece ha continuato. Io non biasimo questa scelta ma se davvero una più libertà artistica, una certa morbidezza nei rapporti con Sergio avrebbero portato l'artista modenese a lavorare al meglio era tutto di guadagnato per la serie. Perchè Nizzi non ha proposto una miniserie a Bonelli? O una serie del tutto nuova? Non penso che vigeva una dittatura in redazione che imponeva Nizzi di scrivere Tex. Poi si può discutere se la bassa qualità delle sue ultime storie sia di questi paletti ma di certo se l'autore se ne lamenta qualcosa avranno pur significato. Poi più di paletti diciamo che non c'era grande libertà decisionale. Bonelli, era lui che decideva tutto, però è un paradosso. Approv? il ritorno di Mefisto e poi dopo la storia di Nizzi-Villa (che termina chiaramente con un possibilissimo prossimo ritorno del grande stregone) decise che Mefisto non sarebbe più tornato. Stesso dicasi per le storie con elementi fantastici al suo interno. Oggi cosa succede? Boselli comincia ad annunciare storie con fantasmi e sta scrivendo il ritorno di Yama. Ragazzi ma è chiaro no? Voglio dire che purtroppo Sergio è stato un grande ma ora che non c'è più certe scelte editoriali saranno riviste. Però escludete assolutamente un Tex che si innamora anche se, forse, farebbe la gioia di tantissimi lettori.

Fantasmi??? Quali fantasmi? Colorado Belle c'è già stata. Nessun fantasma nel prossimo futuro. Yama era stato concordato con Sergio.
ricordo che nelle news si parl' di una storia del filone misterioso (diciamo così) che sarà pubblicata in futuro, non ricordo su quale argomento ma mi sembrava avesse a che fare con un fantasma o che so, scritta da te... di sicuro sono io che non ricordo bene cercher? di controllare o se qualcuno ricorda meglio che intervenga pure. Poi che il nuovo ritorno di Yama sia stata concordata da Sergio va benissimo, anzi. Allora qualcuno spieghi perchè è girata sta voce che Sergio fosse contrario a un certo tipo di storie di un certo filone? Perchè se ne ho memoria è perchè da qualche parte nel forum lo lessi.
Controlla quel che vuoi. io chieder? a me stesso.... laughing In quanto a Yama, ne avevo parlato con Sergio. Era stato scottato da Mefisto, ma si era detto disponibile a Yama con un soggetto adatto. Anche su questo è inutile che chiedi a qualcun altro. io c'ero. :old: Nessuno di voi conosceva bene Sergio. Quello che non gli andava bene il mercoledì e il giovedì, magari poi gli andava bene la domenica. I diktat degi anni Ottanta non erano più tali negli anni Novanta e viceversa. Voi siete così banali da pensarla sempre allo stesso modo? L'editore che , si dice, odiava i pirati e i samurai, non ha scritto forse per Zagor storie di pirati e di samurai?.... :inch:
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Io non capisco perchè, nella linea editoriale di Tex, c'è quasi ormai una ritrosia ad utilizzare l'elemento fantasy, che viene sponsorizzato "trasversalmente" un po' da tutti i lettori, e che ha costituito uno dei motivi del grande successo di Tex, con storie splendide a cavallo dei n. 39-50 e 101-128. Che poi "fantasy" non è che voglia dire molto, non si identifica necessariamente con "soprannaturale"; io direi piuttosto: storie ambientate ai tempi del selvaggio west, ma non puramente western (inclusi quindi i "gialli", le avventure sul mare, alcune storie cittadine molto più vicine ai polizieschi, e così via).

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Tante volte ci siamo lamentati delle storie che si concludevano entro i limiti dei due albi.

L'ultima di Nizzi a contarne quattro era stata "Athabasca lake". Traspare in Nizzi, nel libro di Guarino, di averla fortemente voluta di quattro albi ( cinque sarebbero stati meglio, dato che il finale è troppo affrettato ).

Con Boselli le cose vanno meglio, si rivedono le storie di tre albi, specie quando incomincia progressivamente a sostituirsi a Nizzi nei panni dello sceneggiatore principale della testata.

Ciò significa, probabilmente, che le storie di tre o quattro albi non sono tanto osteggiate da una strategia redazionale che impone la "legge dei due albi", per ragioni di programmazione delle uscite o per i nuovi disegnatori che, molto lenti, non gradiscono storie più ampie delle 220 tavole ( i disegnatori dei maxi, 330 tavole, l'abbiamo già spiegato, finiscono non a caso per essere i soliti nomi: Ortiz, Diso ecc ).

Per i "due albi", molte volte "castranti", ci sono si queste esigenze, ma è soprattutto la caratteristica dei soggetti proposti da Nizzi che non si prestano ad andare oltre le 220 tavole.

Nizzi non sembra più avere quelle grandi idee che si dipanino su centinaia di pagine. Solo in un caso, uno solo apparentemente, propone alla redazione un soggetto che per la sua lunghezza richieda il coinvolgimento di più disegnatori: si tratta dell'episodio conclusivo della saga delle Tigre Nera. Che non doveva morire, ma recuperare il suo regno nel Borneo, con l'aiuto, questa volta, di due autentici fulmini: Tex Willer e Capitan Barbanera.

Una nuova traversata del Pacifico e un'ambientazione tropicale troppo lontana dal solito West. Un progetto troppo ambizioso, troppo dispendioso di energie, e poi l'antipatia di Sergio verso un tipo di storia sentito fortemente come Salgariano.

Il soggetto originale è bocciato. Nizzi potr? concludere le avventure della Tigre Nera conservando solo la prima parte della sua storia, quella ambientata a San Francisco, nelle cui vicinanze trover? anche la morte.

Un finale che cozza abbondantemente non solo con l'idea originaria di Nizzi ma anche con lo spirito dell'antagonista, che nell'ultima storia lascia trapelare tutte le ingiustizie subite e un'idea di redenzione possibile e allettante per i lettori ai quali non era mai apparso come il solito farabutto da togliere di mezzo senza troppi interrogativi.

Un finale sprecato che chiude in sordina un ciclo iniziato con uno dei capolavori della serie.

Messo così, il discorso sembra condannare le strategie editoriali. E' vero però, come ricorda poco sopra Anthony Steffen, che il Nizzi che si prepara alla grande traversata del Pacifico non è più l'autore degli anni ottanta, che dava solo garanzie. E' il Nizzi della fase calante e la stessa storia illustrata da Venturi non lo vede in gran forma. Nessuno, insomma, può dire oggi da quale parte sarebbe stata la scelta più opportuna. Io l'avrei, comunque, messo alla prova, vigilando sui lavori, visto anche il risultato mediocre della storia in due albi, indegna di cotanto nemico.

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Controlla quel  che vuoi. io chieder? a me stesso.... laughing

La storia di fantasmi, visto che con Monni curo le anteprime che ci è dato conoscere, era probabilmente quella del texone di Civitelli, dove l'hombre muerto, prima di leggere la tua storia, era assimilato al fantasma dei racconti tradizionali ai quali hai attinto. probabilmente Ulzana ricorda quella storia l'. Se guardi nel tabellone, non troverai oggi la parola fantasma ( se ci fosse non sarebbe neanche un male, chi ha detto che non vogliamo fantasmi è )

In quanto a Yama, ne avevo parlato con Sergio. Era stato scottato da Mefisto, ma si era detto disponibile a Yama con un soggetto adatto. Anche su questo è inutile che chiedi a qualcun altro. io c'ero. :old:

Io spero che ci sia spazio anche per un cameo di Mefisto.

Nessuno di voi conosceva bene Sergio. Quello che non gli andava bene il mercoledì e il giovedì, magari poi gli andava bene la domenica.

Lo conosciamo attraverso le interviste e attraverso quello che ci dicono di lui quello che lo hanno conosciuto. E' vero, comunque, che le conclusioni di ulzana sono avventate e ( penso ) sbagliate. Ho detto una cretinata anche io parlando di "alt imperioso" ai soggetti di Civitelli. Rivangando nella palude della mia memoria mi sono ricordato che c'è qualcosa d'altro che andrebbe raccontato, ma è anche meglio di no. Questo per dire che capita di spararle grosse, che vuoi ricordavo solo il giudizio negativo espresso verso i soggetti civitelliani.

I diktat degi anni Ottanta  non erano più tali negli anni Novanta e viceversa. Voi siete così banali da pensarla sempre allo stesso modo?  L'editore che , si dice, odiava i pirati e i samurai, non ha scritto forse per Zagor storie di pirati e di samurai?.... :inch:

Bisogna vedere quali diktat. Spiegami "Il presagio" censurato nella ristampa tre stelle e in quella di Repubblica/L'espresso. In quanto ai samurai e ai pirati, non è lo stesso autore che ha smesso di scrivere per Zagor intorno al 1980 considerandolo troppo fanciullesco e preferendogli Mister No, opera più matura, dove va ricercato il vero Nolitta è Mi sono sempre chiesto perchè non abbia più scritto niente per lo Spirito con la Scure e non ti dico a quali conclusioni sono giunto.
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Io non capisco perchè, nella linea editoriale di Tex, c'è quasi ormai una ritrosia ad utilizzare l'elemento fantasy, che viene sponsorizzato "trasversalmente" un po' da tutti i lettori, e che ha costituito uno dei motivi del grande successo di Tex, con storie splendide a cavallo dei n. 39-50 e 101-128.

Io sono uno di quelli che non vorrei vedere quelle storie oggi. Son sicuro che scatenera' "l'ra" dei vari nostalgici, ma quel tipo di fantasy oggi a me farebbe solo ridere. Mi riferisco soprattutto a tutte quelle storie risalenti agli anni '50/60. Una su tutte, se non ricordo male,"Le terre dell'abisso", con tutti quei dinosauri e mostri vari. In generale, non gradisco molto quel tipo di storie, soprattutto oggi.
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"Le terre dell'abisso" non è certamente uno dei capolavori bonelliani, richiede una forte "sospensione dell'incredulità" e costituisce un caso estremo. Però stento a credere che il tuo parere rimanga il medesimo rispetto a pietre miliari della saga quali "La voce misteriosa", "La città d'oro", "La dama di picche", "Il signore dell'abisso", "Il figlio di Mefisto".....

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Forse dopo quella storia, dopo il Presagio (mai titolo più profetico) Nizzi doveva allontanarsi dalla serie. Non capisco, tanti sceneggiatori se ne vanno, si allontanano quando certe cose non vanno più come devono andare. Penso a Michele Medda su Nathan Never (che attualmente sta scrivendo una miniserie su Never, certo, ma non significa che si occupi più della serie regolare che non vede sue storie da anni) e Antonio Serra che ha annunciato altre due storie e poi chiaramente ha fatto intuire che non si occuperò più dell'agente del futuro. E cosa dire di Sclavi? Crisi creativa o meno quando non sapeva più cosa dire ha smesso. Nizzi invece ha continuato. Io non biasimo questa scelta ma se davvero una più libertà artistica, una certa morbidezza nei rapporti con Sergio avrebbero portato l'artista modenese a lavorare al meglio era tutto di guadagnato per la serie. Perchè Nizzi non ha proposto una miniserie a Bonelli? O una serie del tutto nuova? Non penso che vigeva una dittatura in redazione che imponeva Nizzi di scrivere Tex. Poi si può discutere se la bassa qualità delle sue ultime storie sia di questi paletti ma di certo se l'autore se ne lamenta qualcosa avranno pur significato. Poi più di paletti diciamo che non c'era grande libertà decisionale. Bonelli, era lui che decideva tutto, però è un paradosso. Approv? il ritorno di Mefisto e poi dopo la storia di Nizzi-Villa (che termina chiaramente con un possibilissimo prossimo ritorno del grande stregone) decise che Mefisto non sarebbe più tornato. Stesso dicasi per le storie con elementi fantastici al suo interno. Oggi cosa succede? Boselli comincia ad annunciare storie con fantasmi e sta scrivendo il ritorno di Yama. Ragazzi ma è chiaro no? Voglio dire che purtroppo Sergio è stato un grande ma ora che non c'è più certe scelte editoriali saranno riviste. Però escludete assolutamente un Tex che si innamora anche se, forse, farebbe la gioia di tantissimi lettori.

Fantasmi??? Quali fantasmi? Colorado Belle c'è già stata. Nessun fantasma nel prossimo futuro. Yama era stato concordato con Sergio.
ricordo che nelle news si parl' di una storia del filone misterioso (diciamo così) che sarà pubblicata in futuro, non ricordo su quale argomento ma mi sembrava avesse a che fare con un fantasma o che so, scritta da te... di sicuro sono io che non ricordo bene cercher? di controllare o se qualcuno ricorda meglio che intervenga pure. Poi che il nuovo ritorno di Yama sia stata concordata da Sergio va benissimo, anzi. Allora qualcuno spieghi perchè è girata sta voce che Sergio fosse contrario a un certo tipo di storie di un certo filone? Perchè se ne ho memoria è perchè da qualche parte nel forum lo lessi.
Controlla quel che vuoi. io chieder? a me stesso.... laughing In quanto a Yama, ne avevo parlato con Sergio. Era stato scottato da Mefisto, ma si era detto disponibile a Yama con un soggetto adatto. Anche su questo è inutile che chiedi a qualcun altro. io c'ero. :old: Nessuno di voi conosceva bene Sergio. Quello che non gli andava bene il mercoledì e il giovedì, magari poi gli andava bene la domenica. I diktat degi anni Ottanta non erano più tali negli anni Novanta e viceversa. Voi siete così banali da pensarla sempre allo stesso modo? L'editore che , si dice, odiava i pirati e i samurai, non ha scritto forse per Zagor storie di pirati e di samurai?.... :inch:
dai Borden e te credo che c'eri!! Ah ah ah ah chiedendo a te stesso perchè non chiedi più storie di Zagor da parte dello sceneggiatore Boselli? :capoInguerra: Scherzi a parte io ero sicuro che ci fosse in cantiere un'altra storia del filone misterioso (definiamole così) affidata a un disegnatore delle nuove leve. Mi sono sbagliato. Amen!! Su Sergio: io non l'ho conosciuto. So che per quanto riguarda le donne c'erano i paletti che tutti conosciamo. Ci siamo basati tutti su quelli. Per il resto solo gli stolti non cambiano mai idea quindi Sergio, che stolto non era, meno male che cambiava idea.
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(...) "fantasy" non è che voglia dire molto, io direi piuttosto: storie ambientate ai tempi del selvaggio west, ma non puramente western (inclusi quindi i "gialli", le avventure sul mare, alcune storie cittadine molto più vicine ai polizieschi, e così via).

Queste le definirei tutt'al più "storie un po' fuori dall'ordinario"... Tutto sommato sono storie normali. A me andrebbero più che bene. Se invece ci riferiamo a quelle storie a base di incantesimi e cose che stanno fuori dai confini della realtà, beh, se davvero la SBE avesse quella ritrosia che lamenti, personalmente ne sarei molto felice. ( mi riferisco a Tex, chiaro ). Ma non credo sia così, perchè come dici giustamente la maggior parte dei lettori sicuramente gradisce questo tipo di storie e quindi continueranno sempre ad esser prodotte.
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