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[Maxi Tex N.33] La città che scotta
Tex_Willer90 ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Le storie inedite
Si carlo, lo so il perchè si è reso necessario, espremevo solo il mio disappunto perchè non c'era fumetto fino alla fine visto che per me il soggetto meritava pure, tutto li. -
[Maxi Tex N.33] La città che scotta
Carlo Monni ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Le storie inedite
L'idea di Civitelli era per una storia di 78 pagine per il Maxi, ma Serra doveva essere poco ispirato perché l'ha ridotta a 60. per questo è stata spostata sul Maxi in coda alla precedente. Le quattro pagine sui ranch si sono rese necessarie per arrivare a 288 pagine perché, come dovresti ormai sapere, per motivi tipografici ogni albo, volume ecc viene stampato con un numero di pagine multiplo di 16. -
[Maxi Tex N.33] La città che scotta
Tex_Willer90 ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Le storie inedite
Ho finalmente letto il primo Maxi di questo 2024, devo dire che la prima storia di Nizzi/Torti a me è piaciuta abbastanza. La trama scorre con il giusto mix di azione e dialoghi simpatici tra i pard che mi hanno strappato più di un sorriso (cosa che non accade così spesso se scritto da altri autori). Ultimamente sto leggendo parecchie storie di Nizzi più datate e devo dire che non ci trovo niente di nuovo, più o meno lo schema nizziano è sempre quello, varia giusto sull'uso (abuso) degli spioni che passano li per caso . I disegni sono la nota per me dolente, sopratutto i volti ho fatto tantissima fatica a capire chi fosse chi, l'unico che trovavo riconoscibile subito era l'antagonista per via della barba, durante la lettura ci si abitua e alla fine si capisce però come primo impatto è oggettivamente un pò ostico. La seconda storia di Civitelli-Serra/Mandanici, l'ho trovata veramente troppo corta. Bello anche se un pochino telefonato l'espediente finale con il ma proprio per quell'elemento secondo me si poteva costruire un qualcosa di più solido anzichè darci 4 pagine sulla storia dei Ranch che bene o male penso tutti sappiamo. I disegni mi hanno convinto molto, ma a me più c'è dettaglio più sono invogliato a guardare e apprezzare per cui hanno giocato facile. PS: Ah dimenticavo, nota di colore, in entrambe le storie c'è un personaggio che si chiama Red, a quanto pare nome molto gettonato a quei tempi -
Diablorojo82 ha iniziato a seguire [554/555] La Banda Dei Tre e [571/572] Il Fuggiasco
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[571/572] Il Fuggiasco
Diablorojo82 ha risposto nella discussione di ymalpas pubblicata in Le Storie dal 501 al 600
Allora...In un albo e mezzo Boselli coadiuvato dall'ottimo Seijas ci racconta una bella storia di redenzione. Tanti personaggi ben identificati, i cattivi Owens e Spade, il ranger Donovan, lo sceriffo Warren ma soprattutto Frank Harris. La sua redenzione, le sue traversie, la sua abilità con la pistola ti tengono compagnia per un'oretta. Sparatorie, inseguimenti, linciaggi non riusciti, un Tex sul pezzo. Boselli e Seijas in poco tempo e in poche pagine danno soddisfazione. Concordo...Riesce a scrivere storie ambiziose e storie "semplici" ma efficaci. 😁 Sacrosante parole.. 👏👏👏 -
[56/58] Notte Tragica
Jeff_Weber ha risposto nella discussione di Pedro Galindez pubblicata in Le Storie da 1 a 100
Storia certamente classica, ma molto articolata specialmente in termini di grado di livello dei "cattivi" di turno, tutti ben caratterizzati. Nel finale un Tex abbastanza accomodante con uno dei papaveri al vertice della fosca vicenda. E fa specie oggi che Tex quasi si scusi per aver dato sepoltura in un'unica fossa comune alle decine di indiani che ha fatto fuori. - Ieri
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[554/555] La Banda Dei Tre
Diablorojo82 ha risposto nella discussione di Anthony Steffen pubblicata in Le Storie dal 501 al 600
Allora...Sentendo del periodo di cacca by Nizzi nella fascia 500/600 ogni tanto pesco qualcosa. Questa non mi è parsa brutta. Colpo di scena finale (più o meno percepito), tante sparatorie, un Tex in credibile difficoltà (colpito e nel fiume), un alter ergo di Carson come spalla, una storia tragica con personaggi come il governatore Anderson, il vecchio sceriffo Elmer Daves, una città fantasma. Forse i cattivi non sono irresistibili però gli agguati li provano. Civitelli è uno dei miei disegnatori preferiti e mi è piaciuto. Quindi questa doppia di Nizzi/Civitelli non è da buttare seppur con i suoi limiti. Anche io mi aspettavo peggio... Però vuoi i personaggi, vuoi i disegni di Civitelli, vuoi l'azione, la storia non è da buttare. Vista anche alla luce di alcune ultime storie sulla regolare. -
[56] Missione A Silver Bell
Jeff_Weber ha risposto nella discussione di Pedro Galindez pubblicata in Le Storie da 1 a 100
Storia abbastanza fuori dagli schemi per i disegni di Muzzi, secondo me piacevolissimi, e una vicenda articolata in maniera abbastanza inedita dove tutti i personaggi a loro modo hanno la loro fetta di protagonismo, compresa l'energica donna-vittima di turno. Kit Carson un pò fesso, ma la storia è ambientata nel 1887 per cui dovrebbe essere così a quell'età. Da rivalutare. - Ultima settimana
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[Tex Willer N.67/69] El Diablo
ggaaco ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Le storie inedite
Appena confermato da Borden che il soggetto de "Il Diablo" sarà di GLB/Boselli. Ottima notizia, non sarà un semplice remake. -
[Tex Willer N. 64/66] Le cinque dita della Mano Rossa
Letizia ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Le storie inedite
https://en.m.wikipedia.org/wiki/Sachem Sachem era un termine in uso quasi esclusivo degli indiani di etnia Algonchina delle regioni nordamericane (Canada, zone limitrofe ai grandi laghi). Il termine é stato storpiato in sakem che stranamente é di origine ebraica. -
[Tex Willer N. 64/66] Le cinque dita della Mano Rossa
Magic Wind ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Le storie inedite
Oppure quelli di James Oliver Curwood, scrittore a inizio '900 molto in voga e che era pubblicato nella Romantica Sonzogno (anche Hugo Pratt lo mette tra i suoi maggiori ispiratori). Adesso purtroppo è abbastanza dimenticato... -
[Tex Willer N. 64/66] Le cinque dita della Mano Rossa
Carlo Monni ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Le storie inedite
Per quanto riguarda una certa terminologia come Sakem, Manito ecc. le fonti erano sicuramente i romanzi di James Fenimore Cooper in cui protagonisti erano gli indiani del Nord Est di etnia algonchina. Boselli sa Benissimo che questi termini sono fuori luogo, anzi decisamente sbagliati, se applicati agli indiani del Sud Ovest o delle Grandi Pianure, ma ha scelto di rispettare la tradizione. Non sia mai che una certa fascia di lettori sia sconvolta nel vedere termini come: nantan, Usen e così via. Allo stesso modo si continua ad usare sceriffo per indicare sia lo sceriffo propriamente detto, che aveva giurisdizione su un'intera contea ed era eletto dai suoi cittadini, che il Town Marshall che era scelto e nominato dall'equivalente del nostro consiglio comunale per mantenere l'ordine nei confini della sua cittadina. -
[Tex Willer N.67/69] El Diablo
frank_one ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Le storie inedite
L'ho scurita leggermente. Nelle copertine non è che fosse proprio rossa, spesso era amaranto. -
[Tex Willer N.67/69] El Diablo
cuervojones ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Le storie inedite
è rosa questa... se facciamo i pignoli facciamolo bene -
[Tex Willer N.67/69] El Diablo
frank_one ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Le storie inedite
Intanto in un universo alternativo.. -
[Tex Willer N. 64/66] Le cinque dita della Mano Rossa
Jeff_Weber ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Le storie inedite
Certamente, in generale le fonti di GL Bonelli erano all'inizio soltanto fumetti precedenti e letteratura popolare (Dumas, Salgari, Moselli, Boussenard, ecc.). Poi, qualche film americano che arrivava nelle sale cinematografiche italiane. Molte storie dei primordi Disney derivano dalle strisce anni Venti e Trenta di Wash Tubbs, primo vero fumetto d'avventura americano. E queste strisce prendevano spunto anche dalla letteratura. Quindi anche fonti di terza mano. Le fonti di GL Bonelli potevano essere al massimo di ... seconda mano. Oggi, tutti copiano tutti ... con poche eccezioni come @borden che perfino nel revival delle storie classiche di Tex, si ispira a GL Bonelli più che riadattarlo. -
[583/584] Missouri!
Poe ha risposto nella discussione di TexFanatico pubblicata in Le Storie dal 501 al 600
È una delle mie storie preferite di Boselli (voto: 9), piena di azione e di personaggi memorabili e complessi, come Jude West, guerrigliero fanatico senza scrupoli, dotato di carisma e astuzia, una canaglia ma anche un combattente - a suo modo - per un ideale, un abile capitano amato dai suoi uomini e a lui sempre fedeli. Come dice lo stesso Tex, passati gli anni, svaniti gli ideali, alla fine gli resterà soltanto l’animo da bandito e il rancore per i nemici del passato che l’hanno sconfitto. Non meriterà che una misera fine ingloriosa. Lo schema narrativo tipico di Boselli di riportarci, dopo un lungo flashback, al presente (i classici “vent’anni dopo”, più o meno), qui funziona molto bene (pur col finale accelerato), con i vecchi amici che si ritrovano a combattere ancora una volta rinnovando il loro antico legame (Tex, Damned Dick, Stacy Robbins, Hawkins il direttore del giornale) per sconfiggere definitivamente i due ex-guerriglieri, che prima militavano su fronti opposti e ora si ritrovano uniti dal desiderio di arricchirsi con le colt e dalla sete di vendetta. In realtà Rhett Corrigan, il bushwacker, sembra interessato solo ai soldi, per lui “il passato è passato”, “il passato è sepolto”, dice; mentre per Jude West, il jayhawker, il passato è ancora una ferita aperta: nel finale quando rivede Tex esclama: “Non riesco a crederci! È il mio passato che ritorna” e Tex gli risponde: “Non era quello che volevi?”. Insomma, mentre Rhett Corrigan cerca di dimenticare, per Jude West sembra che il tempo non sia passato e lui sia ancora lì a rimuginare sui suoi fantasmi, tanto che all’inizio della storia, quando rivede la cittadina di Glendale quasi si stupisce che sia diversa, cambiata, come se si aspettasse di ritrovarla uguale. Per il resto, la storia mette in scena tutte le miserie e le violenze della guerra, fatta di scorrerie, saccheggi e uccisioni compiute da entrambe le parti soprattutto nei confronti della popolazione civile, sia nelle campagne che nella città di Glendale. Mastantuono è il disegnatore giusto - come anche in "Jethro" - per evocare tutte le ombre che gravano su questa vicenda. E sottoscrivo: Chissà che non sia proprio questa storia il Tex Willer Extra (in 3 parti) di questa estate... -
[Texone N. 14] L'ultimo Ribelle
Piombo Caldo ha risposto nella discussione di bressimar pubblicata in Texoni
Lo prenderei subito. 🙋♂️ Se le tavole le avesse Wilson dovrebbero pagarghele tutte di nuovo.🤐 -
[Texone N. 14] L'ultimo Ribelle
Magic Wind ha risposto nella discussione di bressimar pubblicata in Texoni
Da quello che vedo le modifiche non sono state fatte sulle tavoli originali quindi tecnicamente la cosa sarebbe fattibile (bisognerebbe recuperare tutte le tavole originali, o perlomeno quelle modificate, però). Le tavole originali, peraltro, hanno già il lettering in italiano quindi deve essersi trattato di una modifica fatta all'ultimo momento. Comunque anche in Francia L'ultimo ribelle è stato pubblicato con i "braghettoni" di Monti, quindi una versione originale di Wilson di fatto non esiste. -
A me questa storia di Nizzi piacque molto, come tutte le sue della guerra civile (anche l'altro Texone, L'uomo di Atlanta, è molto bello, per non parlare di Anderville, ovviamente). Ma sui disegni è semplicemente aberrante ciò che è stato fatto, contravvenendo lo spirito di questa pubblicazione e offendendo un grande artista quale Wilson è. Peraltro senza nemmeno motivazioni valide, perché le tavole postate sopra da Magic Wind (che ringrazio perché non le avevo mai viste) dimostrano che non c'era davvero nulla che non andasse nella caratterizzazione di Tex. Molto più eretici i Tex di Breccia e Kubert, ad esempio (il primo l'ho trovato insopportabile, con quel naso adunco a me indigesto), ma mai avrei voluto che venissero sostituiti con un'operazione di taglia e cuci di pessimo gusto. La Bonelli alle volte era davvero inscusabile...
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[Texone N. 14] L'ultimo Ribelle
Piombo Caldo ha risposto nella discussione di bressimar pubblicata in Texoni
Scendiamo in piazza perché pubblichino il Texone con i volti di Wilson -
[Texone N. 14] L'ultimo Ribelle
Magic Wind ha risposto nella discussione di bressimar pubblicata in Texoni
La faccenda del viso di Tex è gravissima, altrochè. Se non gli garbava come Wilson faceva Tex (gli avranno fatto fare delle prove, suppongo) il Texone allora lo fai disegnare in toto da Monti, senza fare quello scempio. Tra l'altro, come si vede da queste tavole originali, il Tex di Wilson era perfetto... -
[Tex Willer N. 64/66] Le cinque dita della Mano Rossa
Magic Wind ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Le storie inedite
Secondo me più che al Kit Carson "storico" GL Bonelli faceva riferimento al Kit Carson di Rino Albertarelli e forse anche a quello coevo dei comics USA... -
[Tex Willer N. 64/66] Le cinque dita della Mano Rossa
juanraza85 ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Le storie inedite
Oltretutto, fu un acerrimo nemico dei Navajos, tra i promotori della cosiddetta "Lunga Marcia", ossia lo spostamento di massa forzato della tribù dai territori natii (l'attuale riserva) alla riserva di Bosque Redondo nel New Mexico. -
[Tex Willer N.67/69] El Diablo
cuervojones ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Le storie inedite
ma che ce frega della camicia... -
[Tex Willer N. 64/66] Le cinque dita della Mano Rossa
cuervojones ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Le storie inedite
Ottima questa storia in 3 numeri che ci ha proposto il buon Boselli. La serie Tex Willer prosegue la sua marcia mantenendosi fedele al SUO stile e senza mancare di rispetto alla serie originale. Direi che si sta facendo un ottimo lavoro e sicuramente per i giovani lettori partire da qui, piuttosto che dalle prime storie di GL Bonelli sarà più facile, visto che sono scritte con linguaggio più moderno e fluido. Nulla poi vieta a nessun nuovo lettore di recuperare anche le trame originali dopotutto... Molti belli anche i disegni di Ghion.