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TWF - Tex Willer Forum

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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 10/12/2023 in tutte le sezioni

  1. Il Ranger a cavallo, stavolta in solitaria. Disegno che ho realizzato poco tempo fa. Una buona serata pards!
    6 points
  2. Dopo aver letto La Valle dell'ombra, ho un grande rammarico: il viaggio sarebbe potuto durare di più, e avrebbe dovuto omaggiare TUTTI gli sceneggiatori principali della saga. Perché si stanno omaggiando i 75 anni di Tex, e omaggiandoli si doveva celebrare chi li ha resi possibili. Perché limitarsi allora a Glb e a Sergio Bonelli, cancellando Nizzi? Questi è l'unico grande assente dell'albo (anche i disegnatori principali ci sono tutti, con l'articolo loro dedicato). Anzi, Nizzi c'è, ma in negativo, tramite la sconfessione della sua versione di Zhenda. Sarebbe bastato che, nell'inquietante tragitto che Tex affronta, incontrasse magari John Walcott, anche solo per pochissime vignette. E perché no, anche Shane O'Donnell, per compendiare nel racconto non solo le epoche di Glb e di Nolitta, ma anche quelle, altrettanto significative e quindi almeno da menzionare, di Nizzi e Boselli. Fatta questa tirata, senza intenzioni polemiche ma solo suscitata dal rammarico che la storia non sia stata più lunga (come avrebbe meritato e perché avrebbero meritato anche Nizzi e Boselli di essere almeno citati, dato il valore anche antologico dell'opera), passo ad alcune impressioni sulla storia. Commovente e bellissima. Ripercorrerne le pagine, rivivere le esperienze passate di Tex è stato anche per noi lettori un ideale viaggio nel tempo, nella nostra esperienza di appassionati texiani. Un itinerario nei nostri ricordi, con i nostri sensi sollecitati da quei personaggi che tornavano "in vita" davanti a noi e da quei luoghi iconici come l'indimenticabile collina degli stivali. Provavo, durante la lettura, una sensazione di amarezza: Tex sembrava aver perso il duello con Rafael Ordonez, sembrava morto e ormai nell'aldilà o comunque sospeso tra la vita e la morte, a seguito di quella che appariva la sua prima sconfitta. Tex sconfitto. Tex ferito mortalmente. Non potevo crederci, sapevo che le apparenze ingannavano ma ne ero comunque turbato. Ma il sole sorge, e Tex ne sente il calore. Che strana dimensione era, quella, allora? Le parole, bellissime, di Mah-shai in merito al legame tra lei e Tex, legame che giustifica il suo intervento in favore del ranger, fanno scorgere la via. Per Tex si apre una sorta di Odissea, da percorrere prima del ritorno a casa, o quel viaggio nell'inferno dantesco stupendamente richiamato da @Poe. Ma attento Tex, non ti devi guardare solo dai nemici... e già qui, comincia a montare l'emozione per l'incontro che verrà, un incontro che richiama anche il mito di Orfeo e che è destinato a concludersi con altrettanta amarezza... Poi il dio anaconda, e Ruby Scott, stavolta sconfitto e poi alleato, destinato proprio come un personaggio dell'inferno a ripetere ogni giorno i suoi misfatti, a "vivere" per sempre in uno squallido saloon e ad affrontare instancabilmente sterili duelli tra morti. Tex ne resta turbato, intimorito quasi, preferisce scappare via da quel paese arcano. E lì, in quella circostanza, il nostro capisce ciò che il lettore già sapeva, e cioè che il cavallo con cui viaggia è davvero il suo Dinamite. Struggente, quella vignetta in alto a pag.111, quando il cavallo comincia a girare in tondo e a nitrire, per l'ultimo saluto prima di correre via per sempre, verso l'orizzonte. Addio Dinamite, superbo personaggio delle nostre letture giovanili (che comunque stiamo rivivendo grazie a TexWiller). Poco dopo, l'incontro con Lilyth. La Mesa del Sole, il Pueblo del Sole. Quanto è debole, qui, Tex. Crede di poter sconfiggere la morte, di poter riportare Lilyth a casa. Quella forza d'animo, che sempre durante la sua vita lo ha portato a non arrendersi anche in condizioni disperate, qui gli ottenebra la mente. Non capisce, il nostro, che la possibilità di un ritorno a casa vale solo per lui. Non se ne rassegna, per lui sono solo "sciocchezze". Troverà il modo. Quante volte lo hai detto, che troverai il modo, e poi lo hai sempre trovato. Ma stavolta no, Tex. Stavolta no. Ci mette un po' a capire. Quindi, decide di restare. Non esiste più suo figlio Kit, non il Vecchio Cammello, e nemmeno il suo fratello di sangue Tiger. Tex resta lì, al Pueblo del Sole. Ma qui Lilyth diventa "madre" e non più moglie (grazie, @Betta 53, splendida analogia), coccola suo marito/figlio, lo inganna a fin di bene. Torna a casa, Tex. Come dice Nuvola Rossa, è grazie a quel sogno che il cuore del ranger è tornato a battere; è Lilyth che, letteralmente novella madre, ha ridato vita a Tex una seconda volta, lo ha fatto "rinascere". Perché il suo posto è in Arizona, tra i suoi Navajos. È nelle edicole, tra i suoi lettori. È tra le pareti di Via Buonarroti, a soffiare nel fuoco della fantasia dei suoi autori. Perché abbiamo tutti ancora bisogno di lui. Grazie, Lilyth. Grazie, Mauro Boselli.
    4 points
  3. UN MAGAZINE SPECIALE PER FESTEGGIARE UNO STRAORDINARIO TRAGUARDO: TEX COMPIE 75 ANNI DI VITA EDITORIALE. La valle dell’ombra Un’avventura che porta Tex ai confini della realtà... Testi di: Mauro Boselli Disegni di: Fabio Civitelli, Corrado Mastantuono, Maurizio Dotti, Michele Rubini, Stefano Andreucci, Alessandro Bocci, Claudio Villa “Lungo la Valle delle Ombre cavalca, cavaliere, audacemente cavalca, in cerca di Eldorado”... Ruby Scott recita questi versi di Poe, prima di sparare a Tex. Un momento! Ma quando è successo? Ruby Scott non è morto? Dopo un drammatico scontro a fuoco, la via del ritorno è sbarrata a Tex dagli avversari da lui sconfitti in passato. Qualcuno lo combatte, altri lo aiutano, nel periglioso viaggio verso la Mesa del Sole... Un pittore nel West Una coppia di artisti vagabondi in Arizona... Testi di: Giorgio Giusfredi Disegni di: Giovanni Ticci Il pittore e la sua dolce metà che si cacciano nei guai con i pericolosi Utes somigliano a Giovanni Ticci e Monica Husler da giovani. Che caso strano! I magnifici sette (più uno)! Otto grandi disegnatori di Tex insieme per due storie super speciali che celebrano un altro grande anniversario: 75 anni di indimenticabili avventure! Dal 1948 a oggi, Tex Willer ha accompagnato generazioni di lettori in un Selvaggio West dove, per combattere i crimini e le ingiustizie, c’è bisogno di un eroe del suo calibro: il Ranger che gli indiani Navajos chiamano Aquila della Notte!
    1 point
  4. Questa storia è davvero estenuante... siamo a 330 pagine (per ora) di una storia d'amore fra Tex e la Tigre Nera (ovvio che, seguendo il suo solito cliché, Boselli alla fine li farà combattere dalla stessa parte, ma potrebbe almeno risparmiarci le pagine e pagine di complimenti a distanza, i "m'ama non m'ama", che tanto alla fine si sa dove si va a parare), e, new entry, fra i rispettivi figli (con kit nella parte che ormai gli è più consona, quella della indomita fanciulla da salvare... guardate dialoghi e scene e ditemi se non suonerebbero meglio se Kit fosse una ragazza, ovviamente altrettanto abile...quante volte ormai abbiamo visto questa manfrina di Kit in piena bromance con un giovane avversario? Fateli sposare e amen!) E io continuo a pensare al fatto che Venturi è lentissimo, e per disegnare queste 330 pagine avrà impiegato 3 anni... tre anni passati a disegnare gente che si fa i complimenti e si ama a distanza... ormai se li sognerà la notte... La percentuale "spiegoni e perdite di tempo" contro "azione" sta migliorando albo dopo albo ma è sempre troppo alta, e non cancella il peccato principale: che questa doppia storia d'amore è proprio poco interessante. Davvero non riesco ad appassionarmi a pensare per 330 pagine "ma diventeranno amici? O addirittura si daranno un bacio appassionato alla fine?". Sarà colpa mia, anche gli Harmony non mi piacevano... Ma di una cosa sono sicuro: sia che alla fine l'amore sbocci (lo dò al 95%) sia che finisca in tragedia, Tex e la Tigre Nera e Kit e il tigro figlio se lo dichiareranno, e ne parleranno. A lungo. A lungo. Molto, molto a lungo...
    1 point
  5. Bella recensione Leo...Eh sì...Boselli poteva regalare qualche altra pagina per Nizzi ad esempio. Detto questo la storia è stata molto bella. Probabilmente sarebbe stata una scelta più saggia (viste le polemiche 😄) invertire questa storia con La Cavalcata del destino. Però il Bos ha le spalle larghe e forse non si aspettava le polemiche.
    1 point
  6. Partirei da Un pittore nel west. Sono solo 14 pagine, ma sceneggiate in maniera lieve ed emozionante da Giusfredi. Vi è tutto il Tex che conosciamo e tutta la maestria di cui Giovanni Ticci è capace. Sicuramente un omaggio ad Aquila della Notte per i 75 anni di vita editoriale, ma soprattutto una meritata vetrina per un gigante delle nuvole parlanti e un grande amico di Tex. Voto: 10 e lode Nella famosa (o famigerata) eptalogia dello scontro (finale?) tra Tex e Mefisto c'è un mondo soprannaturale alla Dragon Ball, con tanto di manuale di istruzione per non rischiare di perdersi tra i vari livelli di stregoneria. Ecco, quello è il soprannaturale che in Tex proprio non mi piace. Ne La valle dell'ombra, invece, ci si ritrova su quello sfumato confine tra realtà e soprannaturale: quello che vediamo può essere la proiezione psichica di un Tex in arresto cardiaco o una realtà che si pone aldilà della sfera sensiente; Lilith può essere solo un sogno, oppure può essere una presenza non più viva, ma comunque reale. E' quella stessa atmosfera rarefatta che si respira nelle scene più emozionanti di Colorado Belle. E, come Colorado Belle è un piccolo capolavoro, questa storia celebrativa è un lavoro di eccelsa fattura. Dei disegni non parlo, perché non ho aggettivi per definire una tale summa di bravura. Voto: forse non 10, ma si viaggia oltre il 9. Approfitto del post per aggiungere la mia voce al coro di auguri di pronta guarigione a @borden!
    1 point
  7. Ottimo albo celebrativo. SPOILER-SPOILER-SPOILER LA VALLE DELL' OMBRA Ogni personaggio ritorna in modo nuovo e disegnato splendidamente. Commovente il racconto con Lilyth, dove ognuno è disposto a sacrificarsi per l' altro e mentre alla fine Tex, nonostante gli avvertimenti di Mah-Shai e Tah-Hu-Nah che cedere al sentimento di restare nella valle avrebbe significato la morte, è propio quello che fa, decide di restare, la "madre" Lilyth prevale sulla "sposa" Lilyth e lo rimanda indietro , tanto lei sarà sempre presente nei suoi sogni e lo proteggerà. "Non è ancora il tuo momento" Lilyth madre di Kit, del suo popolo, degli uomini onesti "che hanno ancora bisogno di Tex". La "spiegazione medica" dell' ultima pagina è quello che rende scientificamente reale tutto l' episodio, insieme all' arrivo dei pard e al corpo morto di Rafael, mentre la spiegazione di Nuvola Rossa " i sentimenti provati nel sogno hanno fatto riprendere a battere il tuo cuore" come dire che l'emozione di ritrovare Lilyth ti ha riportato in vita, è pura poesia. UN PITTORE NEL WEST Un piccolo e bellissimo cammeo. Come nell' albo celebrativo di Ticci (se ricordo bene il 500) si conclude con un acquerello del maestro. il mio voto è 30 e LODE ad entrambe le storie.
    1 point
  8. SPOILER SPOILER SPOLIER SPOILER SPOILER SPOILER “Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una VALLE D’OMBRA che la diritta via era smarrita…” Sì, la Valle dell’Ombra in cui si perde Tex è un po’ come la selva oscura di Dante, un luogo interiore più che reale, da cui il Nostro eroe deve uscire per raggiungere la salvezza. E la storia è un viaggio attraverso l’Inferno dei ricordi, ricordi di alcune delle situazioni e avversari più pericolosi, che lo porteranno fino al Pueblo del Sole, una sorta di Paradiso Terrestre dove potrà rivedere finalmente, anche se per poco tempo, Lilyth / Beatrice, la donna amata e precocemente perduta, che però Tex dovrà a malincuore lasciare se vuole tornare alla realtà, se vuole risvegliarsi ancora vivo. Qualcosa di simile era avvenuto anche in un Maxi di Segura, “I due volti della vendetta”, quando Tex, morso da un serpente a sonagli, nel delirio rivedeva Lilyth e camminava con lei nelle celesti praterie, "finalmente di nuovo insieme", ma lì erano poche vignette, qui abbiamo una lunga storia ben costruita ed emozionante, soprattutto nel finale disegnato da Villa, quando Tex e Lilyth riescono finalmente a vivere il loro amore. Tavole stupende e poetiche (che sarebbero state adatte anche a “La cavalcata del destino” e l’avrebbero sicuramente migliorata, se anche lì si fosse dato più risalto ai ricordi e ai sogni, invece che a Higgins!), e che resteranno tra le più belle di tutta la serie a testimoniare il rapporto affettivo tra Tex e la dolce Lilith. Ovviamente questa storia ha senso solo in un numero speciale, troppo fuori dai canoni per poter comparire sulla serie regolare, ma appunto su un Magazine celebrativo ci sta benissimo ed è veramente un esperimento riuscito, che Boselli - ha già scritto nella postfazione onde evitare critiche preventive - non ripeterà. P.S.: le storie brevi del Color Tex invece non mi sono piaciute. Da dimenticare. E in effetti le ho lette ieri e le ho già dimenticate.
    1 point
  9. Buona giornata a tutti, Una recente illustrazione che ho dedicato ai mitici Ranger. "Al galoppo verso l'avventura".
    1 point
  10. Un mio vecchio omaggio al caro "Capelli d'Argento"...
    1 point
  11. La storiellina è proprio il minimo sindacale: quando Tex non è in scena i personaggi sono piacevoli e l'andamento, pur lento, è piuttosto divertente. Ma, globalmente, ci sono molte, troppe, parole. Si parla tanto, si chiacchiera tantissimo, e si agisce poco. Ridicoli, infine, i cattivi che invece di far fuori il tirapiedi catturato lo liberano di prigione, consegnandolo di fatto a Tex e Carson. Alla storia do un 6- globale, perchè la noia e gli sbadigli vengono in minima parte risarciti dalle simpatiche figure di contorno. Ho un ricordo migliore di "Muddy Creek", soprattutto per il tema delle gelosie fra fratelli, che quando lessi la storia mi coinvolse molto. Ma ero picciriddo allora: dovr? rileggerla!Ah, dimenticavo: compaiono pocchissimo, ma Vicente e Dolores Herrero sono figure pienamente azzeccate! Forse, assieme ad Annie e Larry, l'unico sussulto emotivo in una desolante calma piatta...
    1 point
  12. Questa è una delle storie, che personalmente, consiglierei di non leggere... Un brutto racconto, disegni da dimenticare... Non è "Tex" questo. questi i miei votiTESTI: 3 ( ed è pure tanto)DISEGNI 5
    1 point
  13. Ma quale indomita, se ci fosse stata una ragazza al posto di Kit (io, per esempio), un bel paio di calci nelle palle al pseudo-tigrotto glieli avrei mollati al primo tentativo di portarmi dalla sua parte.
    0 points
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