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TWF - Tex Willer Forum

Gino D'Antonio


Ronin

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On 17/7/2020 at 17:16, Ulzana dice:

@Ronin per rispondere alla tua domanda su Berardi, non credo sarebbe stato fattibile. Cioè, Berardi mai si sarebbe adattato a una serie piena di paletti e regole come quella di Tex. Certo, ci ha regalato una bellissima storia fuoriserie (che diede il via ai Maxi), ma di più non avremmo potuto chiedere. Poi, un conto è scriverla, altro è gestirla. Berardi vi avrebbe messo la sua mano e il suo modo di vedere il West, e ciò non poteva essere. Si è al servizio di Tex, non delle proprie velleità artistiche.

 

Tornando a D'Antonio. Nel 1956 era un disegnatore con alle spalle alcuni numeri del glorioso Pecos Bill e varie storie disegnate per Il Vittorioso. Come autore completo aveva realizzato nel 1947, appena ventenne, testi e disegni per Jess Dakota, ma si tratta di un'opera giovanile e ancora incerta. In seguito, lavorando a un fumetto intitolato Il fortino sull'Huron, ideato da Sandro Cassone, firma la sua prima storia da professionista e come autore completo. D'Antonio però doveva solo disegnare la storia e, invece, fece di testa sua e riscrisse tutta la sceneggiatura, dimostrando una notevole intraprendenza. Perché ci vuole anche un po' di coraggio e faccia tosta. Meno male che lui l'ha avuta.

Non sarebbe stato fattibile? Forse, ma non c'è la controprova. Partendo dai dati certi, Berardi (all'epoca disoccupato visto che Ken Parker aveva chiuso uno dei suoi cicli) accettò la sfida propostagli da Sergio Bonelli e sfornò una signora storia. Peccato che al Sergione la storia in questione non piacque affatto altrimenti  le redini della serie gliele avrebbe date eccome. E dato che si richiedeva una produzione costante di storie il buon Giancarlo  non avrebbe potuto fare altro che adottare il metodo "Julia" con qualche anno di anticipo. Per me se la sarebbe cavata alla grande....

Su D'Antonio ho appena letto l'editoriale di Borden sul nuovo numero di "Tex Willer" in cui spiega i dubbi dell'autore su Tex. Dice che lo considerava un personaggio "tagliato con l'accetta". Salvo poi specificare che, come tutti ben sappiamo, l'apparente semplicità del nostro ranger nasconde ben altre cose. Forse D'Antonio aveva preso davvero una brutta svista...

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"il metodo Julia" su Tex? MAI!!!!  :censored2:

 

Una catena di montaggio in cui non si riconosce uno sceneggiatore dall'altro (perchè le sceneggiature vengono scritte da altri sotto direttive, paletti molto, MOLTO più stretti di quelli su Tex, che richiedono continui tormentoni, imitando uno stile unico e poi vengono "revisionate" e "berardizzate", nell'apparenza e nelle frasi fatte ma non nella sostanza), con disegni anche qui "omogeneizzati" con riferimenti pesantissimi a foto e fotogrammi? (in Julia non prendono solo i volti e poi li adattano, come con Dylan Dog che non ha mai fatto davvero un espressione da Rupert Evererett in tutta la sua storia, lì il "modello" non è l'attore, è la sintesi che ne ha fatto Villa. In Julia invece i personaggi SONO gli attori, è chiaro che vengono ricalcate foto ed intere sequenze da film)

 

Lo sai come sarebbe un Tex fatto con il "metodo Julia"? Non distingueresti più una tavola di Ticci da una di Font, dalla quantità di modifiche che gli farebbero (ma è più probabile che per risparmiare sulle spese venga cambiato l'intero parco disegnatori per usante di più economici e "standard"), Le storie prevederebbero almeno 30 pagine di patatine e 20 di "vecchio cammello" e "satanasso" ogni albo. Non ci sarebbero più storie "strane", tutte sarebbero standard, rapina in banca, banditi e stop.

 

(in effetti, a parte per il lato grafico, non si distinguerebbe molto dal Tex del Nizzi attuale... :lol:).

 

Berardi su Tex l'avrei voluto, ma sotto la supervisione di altri.  A scrivere e basta. E con il divieto di usare "assistenti"...  :mazza:

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Un paio di anni fa più o meno a Lucca, ad una presentazione della Bonelli,Berardi disse che si sarebbe cimentato nuovamente con Tex, ma poi probabilmente tutto è caduto nel vuoto e non se ne è fatto più nulla. Chissà per che motivo.

 

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Sì, però il thread è su D'antonio....:laugh:

 

Leggendo l'introduzione di Boselli sul nuovo Tex Willer ho letto che il Texone fu pubblicato postumo, cosa che non ricordavo più.  Ci avrei giurato che l'ultima volta che lo incontrammo d'Antonio gli avessimo fatto i complimenti dopo averlo letto, ma è cronologicamente impossibile. Altra prova che non bisogna affidarsi solo alla memoria (che probabilmente si è piegata al desiderio di avere avuto la possibilità di farglieli davvero, i complimenti, per il suo primo Tex...)

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<span style="color:red;">45 minuti fa</span>, Diablero dice:

"il metodo Julia" su Tex? MAI!!!!  :censored2:

 

Una catena di montaggio in cui non si riconosce uno sceneggiatore dall'altro (perchè le sceneggiature vengono scritte da altri sotto direttive, paletti molto, MOLTO più stretti di quelli su Tex, che richiedono continui tormentoni, imitando uno stile unico e poi vengono "revisionate" e "berardizzate", nell'apparenza e nelle frasi fatte ma non nella sostanza), con disegni anche qui "omogeneizzati" con riferimenti pesantissimi a foto e fotogrammi? (in Julia non prendono solo i volti e poi li adattano, come con Dylan Dog che non ha mai fatto davvero un espressione da Rupert Evererett in tutta la sua storia, lì il "modello" non è l'attore, è la sintesi che ne ha fatto Villa. In Julia invece i personaggi SONO gli attori, è chiaro che vengono ricalcate foto ed intere sequenze da film)

 

Lo sai come sarebbe un Tex fatto con il "metodo Julia"? Non distingueresti più una tavola di Ticci da una di Font, dalla quantità di modifiche che gli farebbero (ma è più probabile che per risparmiare sulle spese venga cambiato l'intero parco disegnatori per usante di più economici e "standard"), Le storie prevederebbero almeno 30 pagine di patatine e 20 di "vecchio cammello" e "satanasso" ogni albo. Non ci sarebbero più storie "strane", tutte sarebbero standard, rapina in banca, banditi e stop.

 

(in effetti, a parte per il lato grafico, non si distinguerebbe molto dal Tex del Nizzi attuale... :lol:).

 

Berardi su Tex l'avrei voluto, ma sotto la supervisione di altri.  A scrivere e basta. E con il divieto di usare "assistenti"...  :mazza:

Beh, credo che in questo post tu ci abbia messo molta ironia. Io invece credo che Berardi avrebbe rigato dritto e, da professionista serio quale è, avrebbe dato un Tex all'altezza della tradizione bonelliana e senza per questo essere costretto ad infilare pagine e pagine di "bistecche &  patatine". Ci siamo già sorbiti quasi trent'anni di Nizzi con origlioni e botte di fortuna ad ogni storia. Sui disegnatori non credo che Berardi avrebbe avuto la facoltà di imporre allo staff texiano di "omogeneizzare" il tratto nè avrebbe potuto far sloggiare i disegnatori storici per far posto a dei neofiti yesman. E' curioso constatare che Marcello Toninelli , sceneggiatore titolare di Zagor e notoriamente in contrasto con Gallieno Ferri ed altri nomi storici dello staff  aveva fatto una proposta simile per il rinnovamento della serie: nuove tematiche e sopratutto nuovi disegnatori scelti da lui con Ferri ed altri relegati ad una collana parallela gestita da altri. E' notoria anche la risposta che Sergio Bonelli diede ad una proposta del genere....

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<span style="color:red;">13 ore fa</span>, Ronin dice:

siamo già sorbiti quasi trent'anni di Nizzi con origlioni e botte di fortuna ad ogni storia. 

ma direi di no:angry:

 

per D' Antonio sinceramente sono contento che non abbia mai scritto Tex, mentre mi spiace per Berardi, anche se se avesse voluto scrivere sulla regolare avrebbe dovuto scrivere storie un po' meno corali

 

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<span style="color:red;">1 minuto fa</span>, Grande Tex dice:

ma direi di no:angry:

 

per D' Antonio sinceramente sono contento che non abbia mai scritto Tex, mentre mi spiace per Berardi, anche se se avesse voluto scrivere sulla regolare avrebbe dovuto scrivere storie un po' meno corali

 

Scusa, non ho capito, non sei d'accordo con quanto dico su Nizzi?

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  • 3 years later...
Il 17/7/2020 at 21:44, Dix Leroy dice:

In preventivo c'erano 30 volumi:

15 a ridosso della Prima Guerra Mondiale, 5 in piena guerra e i restanti ambientati tra gli anni venti e il 1940.

Pat Mc Donald avrebbe dovuto imparare a guidare l'aeroplano per assistere al passaggio dall'impero cinese alla repubblica,

il Giappone in guerra con la Russia, la guerra italo-turca, la Libia e il Dodecaneso, i Dardanelli e la rivoluzione in Messico, i marines a Vera Cruz,

gli emigranti italiani, la guerra in Bolivia e Uruguay, l'Abissinia, La guerra di Spagna, la Legione Straniera, il Riff...

 

Arrivo in enorme ritardo a questa discussione, ma sono sicuro che esiste da qualche parte una dimensione in cui D'Antonio ha completato queste storie (magari ne ha aggiunte altre) e spero vivamente di trovare il passaggio per entrarci... :D

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Il 19/7/2020 at 21:05, Diablero dice:

Berardi su Tex l'avrei voluto, ma sotto la supervisione di altri.  A scrivere e basta. E con il divieto di usare "assistenti"... 

 

Capito in questa discussione ed ecco che mi ritrovo a rispondere ad un post di tre anni fa .:P

In effetti questa è stata l'unica vera condizione che Boselli pose a Berardi a suo tempo: che scrivesse la storia da solo. Se Calza o Mantero avessero voluto provare a scrivere Tex avrebbero potuto presentare un loro soggetto in proprio, per così dire 

Tornando a D'Antonio, nell'ormai lontana tarda primavera del 2006 assieme a Rossano Rossi accompagnai a Milano Civitelli che doveva fare le ultime revisioni all'albo n. 555, "Il killer misterioso" che sarebbe poi uscito a gennaio 2007. Per una fortunata coincidenza  trovammo in redazione proprio D'Antonio. Sergio Bonelli ci invitò tutti a pranzo ed io mi ritrovai seduto alla destra di D'Antonio e di fronte a Bonelli e Canzio.

In quell'occasione D'Antonio disse che scrivendo Tex si accorse di aver giudicato male il personaggio e che scriverlo gli piaceva. L'unico problema era il vincolo sulla lunghezza delle storie.

Bonelli e Canzio replicarono quasi all'unisono: "Per lei non c'è".

Allora D'Antonio chiese se poteva presentare dei soggetti. Fu divertente vedere sulle facce di Bonelli e Canzio l'espressione di chi pensa: e ce lo chiede pure ? :lol:

Allora D'Antonio cominciò a chiedere  se Tex era mai stato tra gli indiani della costa del Pacifico e se avesse mai incontrato Calamity Jane. A proposito di quest'ultima, Bonelli disse che a lui non piaceva molto vedere personaggi storici su Tex, ma che non poteva dirgli di no.

Ce ne tornammo a casa tutti ringalluzziti dall'idea che D'Antonio avrebbe scritto Tex. Lo rividi a settembre a Città di Castello, ospite di Tiferno Comics, e lo vidi molto entusiasta. Mi disse che gli erano venuti in mente altri tre soggetti di cui uno sul conflitto tra Apache e Hopi. Sua figlia, che era con lui, sorrise e disse che purtroppo era molto pigro e non aveva ancora scritto niente. Lui promise che si sarebbe messo presto al lavoro. Purtroppo non potè farlo.

Mi sono chiesto spesso che Tex avremmo letto se fosse riuscito a scrivere quelle storie. Uno che a me sarebbe sicuramente piaciuto è la mia risposta.

Gran peccato che D'Antonio non abbia accettato la sfida già nel 1980 quando, finita la Storia del West, Sergio Bonelli glielo propose.

 

 

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<span style="color:red">5 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Capito in questa discussione ed ecco che mi ritrovo a rispondere ad un post di tre anni fa .:P

In effetti questa è stata l'unica vera condizione che Boselli pose a Berardi a suo tempo: che scrivesse la storia da solo. Se Calza o Mantero avessero voluto provare a scrivere Tex avrebbero potuto presentare un loro soggetto in proprio, per così dire 

Tornando a D'Antonio, nell'ormai lontana tarda primavera del 2006 assieme a Rossano Rossi accompagnai a Milano Civitelli che doveva fare le ultime revisioni all'albo n. 555, "Il killer misterioso" che sarebbe poi uscito a gennaio 2007. Per una fortunata coincidenza  trovammo in redazione proprio D'Antonio. Sergio Bonelli ci invitò tutti a pranzo ed io mi ritrovai seduto alla destra di D'Antonio e di fronte a Bonelli e Canzio.

In quell'occasione D'Antonio disse che scrivendo Tex si accorse di aver giudicato male il personaggio e che scriverlo gli piaceva. L'unico problema era il vincolo sulla lunghezza delle storie.

Bonelli e Canzio replicarono quasi all'unisono: "Per lei non c'è".

Allora D'Antonio chiese se poteva presentare dei soggetti. Fu divertente vedere sulle facce di Bonelli e Canzio l'espressione di chi pensa: e ce lo chiede pure ? :lol:

Allora D'Antonio cominciò a chiedere  se Tex era mai stato tra gli indiani della costa del Pacifico e se avesse mai incontrato Calamity Jane. A proposito di quest'ultima, Bonelli disse che a lui non piaceva molto vedere personaggi storici su Tex, ma che non poteva dirgli di no.

Ce ne tornammo a casa tutti ringalluzziti dall'idea che D'Antonio avrebbe scritto Tex. Lo rividi a settembre a Città di Castello, ospite di Tiferno Comics, e lo vidi molto entusiasta. Mi disse che gli erano venuti in mente altri tre soggetti di cui uno sul conflitto tra Apache e Hopi. Sua figlia, che era con lui, sorrise e disse che purtroppo era molto pigro e non aveva ancora scritto niente. Lui promise che si sarebbe messo presto al lavoro. Purtroppo non potè farlo.

Mi sono chiesto spesso che Tex avremmo letto se fosse riuscito a scrivere quelle storie. Uno che a me sarebbe sicuramente piaciuto è la mia risposta.

Gran peccato che D'Antonio non abbia accettato la sfida già nel 1980 quando, finita la Storia del West, Sergio Bonelli glielo propose.

 

 

 

Ricordiamo però che di Gigi D'Antonio rimane il Texone n. 22 pubblicato postumo nel 2008.

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  • Rangers
<span style="color:red">29 minuti fa</span>, Jeff_Weber dice:

 

Ricordiamo però che di Gigi D'Antonio rimane il Texone n. 22 pubblicato postumo nel 2008.

 

Quello è scontato, ovviamente!

Carlo si riferiva al dispiacere di non aver letto altre storie su Tex, oltre a quel Texone

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