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TWF - Tex Willer Forum

Tex,un Eroe Perdente?


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Tex, un eroe perdente?





Tex Willer e' senz'altro un personaggio vincente. Un eroe positivo a 360 gradi. E' l'amico o il fratello maggiore che tutti noi vorremmo avere nella vita di tutti i giorni. Colui che ci aiuta quando abbiamo subito un torto da qualcuno e colui che non esita a cogliere a braccia aperte un amico quando quest'ultimo lo chiama per un sostegno. E' forte fisicamente, agile, determinato, un buon stratega e soprattutto un asso con le armi. Tutte queste caratteristiche hanno fatto si' che il ranger piu' famoso del West, uscisse indenne da tutte quelle avventure impossibile e rischiose, da decine di complotti, da molti duelli nelle main street nei tanti villaggi sparsi in tutto il Sud Ovest, e da tante guerre tra esercito e indiani.

Ma nella sua lunga vita editoriale non sempre Aquila della Notte e' uscito vincente in determinate avventure, e in certi casi, da eroe e' diventato un antieroe. Cio 'si verifica spesso durante tutte quelle storie a sfondo filoindiane, quando Tex deve battersi per i diritti dei nativi d'America. Molte volte infatti, malgrado tutti gli sforzi compiuti, malgrado in quelle occasioni egli sostituisce la forza e le sue abilita' fisiche con la diplomazia, non raggiunge gli obiettivi che si era prefissato.

A tal proposito cito un bell'intervento di Luca Raffaeli in una prefazione nei volumi di Tex di Repubblica:


"Anche se Tex puo' vincere all'interno di un episodio, non potra' mai battere la storia. nei confronti della quale sara' sempre e comunque un perdente, perche' la difesa degli indiani da lui portata avanti con tanto impegno e coraggio avra' un ben triste finale. Non c'e' futuro per quella che Tex sente come una problematica convivenza delle due culture. Gli indiani non vinceranno mai la battaglia per la difesa delle loro terre, della loro cultura. E Tex insieme a loro, anche se le sue avventure fanno intravedere una speranza, una possibilita'. E Tex insieme a loro. Il ranger nonostante la consapevolezza di essere imbattibile, sa di dover perdere la gara piu' importante."


Ma non e' solo nelle storie filoindiane che Tex, alla fine dell'avventura, risulta essere un perdente.


In "Caccia all'uomo",Tex ha il compito di catturarlo e assicurarlo alla giustizia per essere processato regolarmente, il giovane Andy Wilson, presunto colpevole di un crimine. Ma nel corso dell'avventura il ranger viene sorpreso e il giovane Wilson gli viene sottratto da uno sceriffo desideroso di incassarne la taglia e successivamente processato, ritenuto colpevole da un giudice poco raccomandabile e infine impiccato. Anche se alla fine Tex scagliera' tutta la sua rabbia verso i colpevoli di questo ignobile processo, in questa drammatica conclusione risultera' un perdente.



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Altra storia in cui possiamo vedere un Tex perdente, malgrado ce la metta tutta per un lieto fine, e' "Apache Kid". Quest'ultimo e' un ex giuda indiana dell'esercito, condannato a morte per essere fuggito in seguito ad una ingiusta punizione che il comandante dell'esercito voleva infliggergli. Iniziano cosi' per la banda dello sfortunato apache, varie scorrerrie. Apache Kid morira' assassinato da un gruppo di allevatori. Inutile l'intervento di Tex e dei pards.

"Dio gli pedoni il male commesso, poiche' se la giustizia degli uomini non lo avesse fatto diventare un criminale,Apache Kid non avrebbe certo lasciato di se' un cosi' terribile ricordo." dice Tex dopo averlo sepolto".




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Ne "Le colline dei Sioux" il solito Tex nei panni del mediatore tra esercito e Sioux, nulla puo' fare per salvare Nuvola Bianca da un tragico destino. Egli infatti, per scongiurare i bagliori di una nuova guerra indiana, consiglia il capo dei Sioux di presentarsi davanti all'esercito come responsabile dell'uccisione di un soldato da aprte di un giovane Sioux. Il sakem si togliera' la vita, sacrificandosi per il suo popolo. A Tex non rimarra' che consegnare le spoglie mortali di Nuvola Bianca nelle mani dell'esercito, con un animo amareggiato e afflitto.




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Ne "La strage di Red Hill", il capo della tribu' degli Oglala,Swa-Wom-Dee, malgrado abbia aiutato Tex e Carson ad assalire Fort Whoop up, covo di gente senza scrupoli che vende il terribile Big Juice agli indiani, come "premio" viene rispedito insieme alla sua tribu' in una nuova riserva decisa dal governo. Una notizia inaspettata che turba molto Tex e i suoi pards mentre sono sulla via del ritorno verso la loro riserva Navajo. Malgrado il ranger abbia avuto la meglio contro il terribile Jason Ducaux e la sua cricca, ne esce sconfitto in un altro senso, consapevole che nel giro di pochi anni altre tribu' indiane seguiranno l'ineffabile destino di Ska-Won-Dee. Un Tex sconfitto inesorabilmente dalla storia.




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Un altro recente fallimento di Tex, simile a quello che ha dovuto affrontare con Apache Kid, si verifica nella storia "Documento d'accusa". Qui il nostro ranger e' impotente. Nulla puo' fare per evitare al giovane Santos, reo di aver ucciso il generale Leland per un sentimento di vendetta, la pena di morte mediante fucilazione. Ad un Tex sconfitto non rimane altro che sfogare tutta la sua amarezza al colonnello che ha esuguito la sentenza.




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In gandi linee,(ma sicuramente ce ne saranno ancora) sono questi gli episodi che hanno visto un Tex perdente, debole contro macchinazioni piu' grandi e piu' forti di lui, incapace di cambiare il corso degli eventi. In questi casi, forse, abbiamo avuto l'occasione di osservare un Tex piu' umano, un po' meno super eroe, ma soprattutto un Tex piu' realistico.


Tra le tante vittorie che Tex Willer ha ottenuto nel corso della sua carriera di eroe, ci puo' stare qualche sconfitta?tutte quelle storie che finiscono con l'amaro in bocca vi emozionano allo stesso modo o di meno rispetto a quando il ranger ne esce vittorioso?nei casi citati sopra, ritenete, in effetti, che Tex ne esca sconfitto?secondo voi , queste sconfitte, se ritenute tali, intaccano in qualche modo l'immagine di eroe che lo ha sempre contraddistinto?



A voi la parola, come sempre, se ne avete la voglia....

Modificato da Anthony Steffen
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Premetto subito che non mi piacciono i supereroi, quindi non mi sono mai scandalizzata più di tanto di fronte ad un albo che non terminasse con la classica "vittoria del bene". Aggiungiamo che, come ha fatto notare la tua citazione, la storia non vedrà mai la vittoria definitiva degli indiani, e di conseguenza la grande avventura texiana, vista a lungo termine, è una storia persa in partenza. Ma da questo a ritenere Tex un perdente ce ne corre: aver scelto la causa della giustizia senza colore invece di quella, molto più facile, dei suoi connazionali o del potere e della ricchezza, aver saputo superare la legge scritta nei codici per imporre - magari con mezzi un po' sbrigativi - una legge più equa, e tutto questo con la sicura consapevolezza che prima o poi avrebbe dovuto arrendersi ad un sistema più forte di lui, ne fa un vero eroe. Molto più di coloro che non hanno mai assaporato il gusto della sconfitta.

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Le storie in cui Tex si confronta con la Storia, o con la pseudo-Storia(come nel caso di "Nuvola rossa" o "Documento d'accusa"), sono tra le mie preferite. E quando vedo Tex che porta Nuvola Bianca tra le braccia nel campo militare pensando del suo amico Davis "vecchio bastardo", o quando non può far altro che seppelire il corpo del povero Apache Kid, io amo questo personaggio ancora di più:perchè credo che sia in queste storie che Tex si dimostra Eroe umano,Eroe che può perdere perchè la Storia è più forte di lui;Eroe che, però, non sia arrende, pur sapendo che la sconfitta è inevitabile. Eroe vero, insomma, perchè proprio nella sconfitta dimostra ancor di più la sua grandezza. Credo che, fondamentalmente, sia lo stesso discorso che facevamo nel topic "Lacrime di eroi"... Alle storie citate da Antony aggiungerei anche "Patagonia":anche l' Tex perde, ma è una sconfitta straordinaria di un Eroe inarrivabile. Quindi dico che queste sconfitte non intaccano minimamente la statura eroica di Tex, anzi, la esaltano!E' troppo facile avere una forza sovrumana, una vista ai raggi x capace di fondere l'acciao, il dono di volare come un razzo:i supereroi coi loro superpoteri non sono nulla in confronto ad un uomo normale,Tex Willer!

Modificato da paco ordonez
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Anthony, non posso far altro che inchinarmi davanti a te per il bellissimo topic! :inch: Le storie da te citate, secondo me aggiungono una parte importante alla serie di Tex, pich? mostrano un eroe grande non soltanto quando vince, ma anche e soprattutto quando perde. Tale caratteristica lo allontana dai supereoi dei fumettucoli statunitensi e lo avvicina inevitabilmente ai grandi ed immortali eroi della letteratura: come Ettore, che più colpisce commuove il lettore coccolando il figlioletto Astianatte e soccombendo sotto le armi di Achille, così Tex risulta ancora più grande nei momenti nei quali la sua eroica stazza non si dimostra sufficiente per misurarsi con la Storia. Se Tex fosse un vincitore sempre e comunque, non sarebbe un eroe. Sarebbe soltanto uno spaccone vuoto, mentre con le proprie sconfitte ci ricorda, per dirla con la teodicea di Erodoto, che per tutti vi è un limite oltre il quale non ci si può spingere. Se quando avevo nove anni rimasi folgorato da Tex leggendo "Il segno di Cruzado" e "Caccia all'uomo" e se ho continuato a leggerlo fino ad oggi, il motivo non risiede soltanto nelle scazzottate, nei pestaggi e nelle sparatorie che lo vedono immancabile vincitore. Ci stanno benissimo, per carit?. Ma vedere Tex mesto aggiunge alla serie qualcosa che va oltre il divertimento: aggiunge poesia.

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Neanche io ho nulla in contrario nei confronti delle storie in cui è possibile vedere un Tex amareggiato e visibilmente deluso per non essere riuscito a difendere una causa, anzi, direi che questo tipo di storie rientrano nella collezione delle mie preferite, appunto perchè sono rare e ci propongono una caratterizzazione alternativa dell'eroe che invece siamo sempre soliti vedere. Nell'elenco delle storie citate aggiungerei anche Il segno di cruzado, infatti anche in quel caso Tex non riesce a raggiungere l'obbiettivo che si era posto in partenza, ovvero quello di riportare alcuni navajo fuggitivi nella riserva, e il tutto si concluder? con un triste bagno di sangue e sebbene Tex riesca ad uscire incolume dall'agguato organizzato da un gruppetto di trafficanti grazie all'inaspettato intervento di Carson e suo Figlio, le parole che cita nel finale della storia sono tra le più pessimistiche tra quelle che sono state messe in bocca al nostro Ranger. Per quanto riguarda invece la causa indiana bisogna ammettere che, malgrado tutti gli sforzi che Tex compie per difendere le tribù indiane dalle razzie dell'uomo bianco, esso è un perdente già in partenza, perchè malgrado tutti gli sforzi da lui compiuti agli indiani attende purtroppo un triste destino, ed è proprio in questo caso che la STORIA si va ad incrociare con una realtà fittizia:ovvero quella di un uomo che nasce cresce e vive per combattere le ingiustizie, ma si imbatte anche in delle inarrestabili sconfitte, le sconfitte della realtà quotidiana, quelle in cui tutti gli uomini volenti o nolenti affrontano e subiscono ogni giorno.

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Tex Willer nel corso degli anni e delle sue storie ci ha dato sempre l'impressione di poter uscire indenne da qualsiasi avventura che lo rendeva protagonista, sopratutto nei primi anni e nelle storie scritte da G. L. Bonelli, riesce sempre a far trionfare il bene sul male. In effetti nelle avventure citate da Anthony le cose alla fine non vanno nel verso giusto,Tex non ragginge l'obbiettivo prefissato, ma non c'è debolezza nell'animo del nostro eroe, anzi gli autori riconducono Tex ad una dimensione più umana e più vicina alla relat?. Quale distorsione storica e comunque quale anomalia si sarebbe generata se gli indiani avessero avuto la meglio sulla storia?Sicuramente se ciò fosse accaduto in relt? mi avrebbe reso felice, ma purtroppo alla fine bisogna, per non andare completamente fuori luogo, far risultare gli avvenimenti così come si sono sviluppati. Insomma è giusto che il nostro eroe si scontri con la cruda relat?, e per questo non è un perdente, ma c'è lo f? sembrare più reale, ci permette di leggere le sue storie con un animo ancora più ansioso per lo svilupparsi degli avvenimenti. Cosa sarebbero le sue avventure se tutto finisse sempre bene e non ci fosse nessuna sbavatura storica o non storica che sia?Tanto per ricordare quello che diceva Paco a riguardo dei supereroi e dei superpoteri, anche qu? ad un certo punto, forse per interrompere la monotonia dell'imbattibilit?, ad un certo punto se non erro la Marvel italia ha dato inizio a quelle saga chiamata Civil War, dove gli stessi supereroi si ritrovano a combattere fra di loro, divisi in due grandi schieramenti,(uno guidato da Ironman e l'altro da Capitan America), a causa del fatto che l'uso dei loro superpoteri crea ingenti danni alla comunit? umana. Capitan America, che rappresenta in primis la giustizia, la libertà, la lealt? sarà il capo della fazione ribelle e finir? per essere ucciso durante il suo arresto. Qu? l'eroe addirittura muore per perseguire i suoi ideali, e il pubblico che legge ne rimane sconvolto. Spezzare la monotonia di tutto bene quel che finisce bene è anche una strategia per non far diminuire l'interesse verso i nostri eroi, anche se in verità io la ritengo giusta per dare al personaggio una dimensione umana e accettabile.

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tutte quelle storie che finiscono con l'amaro in bocca vi emozionano allo stesso modo o di meno rispetto a quando il ranger ne esce vittorioso?nei casi citati sopra, ritenete, in effetti, che Tex ne esca sconfitto?secondo voi , queste sconfitte, se ritenute tali, intaccano in qualche modo l'immagine di eroe che lo ha sempre contraddistinto?

La risposta alla prima domanda è decisamente sè, le storie in cui Tex esce "sconfitto" mi emozionano come le storie normali in cui i Nostri hanno la meglio, anzi forse di più, perchè la maggior parte delle volte (come è già stato detto) Tex viene sconfitto dalla Storia, da qualcosa contro la quale, nel caso specifico western, è ineluttabile. Non è quindi il nostro Ranger che viene sconfitto, ma l'umanit? intera (la parte buona e ragionevole, perlomeno): infatti si tratta sempre di casi in cui vengono lesi dei valori e dei concetti propri di chiunque: il diritto alla giustizia e alla dignit?, per fare due esempi. Perciò le caratteristiche di Tex rimangono invariate e non vengono sminuite, anzi, in questi casi Tex, per raddrizzare i torti, deve far ricorso soprattutto a doti psicologiche e mentali piuttosto che a quelle fisiche!Inoltre questo tipo di storie credo che abbiano qualcosa in più delle comuni avventure western: coinvolgono di più il lettore e, come ho già detto, pongono molto l'accento sulla componente umana e caratteriale dei personaggi, che in questi casi è quella che determina il finale della storia (con e senza la S maiuscola!).
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  • Collaboratori

L'idea di un Tex - eroe perdente - non è certamente radicata nella serie, tanto che solo - di sfuggita - egli è stato messo in difficolt?.

Come ha ricordato Paco Ordonez il caso "Patagonia" offre uno dei migliori esempi che mostrano un perfetto connubbio tra - la bella storia - e - la sconfitta - che non è mai di Tex, ma che vede l'eroe sopraffatto dal destino.

In molte delle recensioni che compaiono in uBC, l'eroe perdente è il Tex - piccione - oppure il personaggio irriconoscibile delle ultime storie di Nizzi che non agisce come dovrebbe, si veda a titolo d'esempio il finale de "I fucili di Shannon" o la prima parte de "I fratelli Donegan".

Mi fermo qui, perchè è chiaro che l'intento di questo topic non è quello di discutere alcune magre figure del nostro eroe preferito, quanto bensì commentare quelle poche storie in cui egli resta un eroe a tutto tondo, ma non riesce a dominare completamente la situazione.

Una storia che non è stata citata ( mi sembra ) nasce da una felice intuizione di Sergio Bonelli che propone al padre una - sconfitta - sè, ma col vile inganno! perchè Tex pistola in pugno è pressoch? infallibile: avrete intuito che sto parlando di Ruby Scott, dello swivel, nell'omonimo albo numero 99 intitolato "La sconfitta".

Ma secondo me il Tex più perdente che si è visto negli ultimi sessant'anni è quello di un'altra storia nolittiana ( guarda caso ) che lessi nel lontano 1985: "Il colonnello Watson". Non riuscir? mai a dimenticare lo stupore e un brivido di freddo davanti al Tex che si fa sorprendere alle spalle e si risveglia davanti al massacro degli innocenti, con il corpo esile di una donna appeso a un ramo. Oppure la sua impotenza davanti al cadavere del povero Skinny, che il suo sussulto di dignit? l'aveva pagato qualche anno prima del vile portiere del Golden Gate, nella sclaviana storia de "La città corrotta" che contiene anch'essa due eroi tosti... che non possono però prevedere tutto!


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Bravo, Ymalpas! "I dominatori della valle" è una delle mie storie preferite e la scena di Skinny, poi, veramente toccante. Una perla nolittiana, come l'impiccagione di Loretta e Tex che trasporta i cadaveri col carro!

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Come hanno puntualizzato molti interventi di questo topic, a partire da quello introduttivo di Anthony, le storie da cui Tex esce sconfitto, pur rappresentando comunque l'eccezione e non la regola, sono abbastanza frequenti e capaci di ottenere una notevole risonanza. Anthony ha sottolineato soprattutto la presenza in questo filone delle storie "filoindiane", mentre altri, come AtThe Rocks, hanno sostenuto che il rapporto tra il ranger e la Storia rappresenta la spiegazione fondamentale delle sue sconfitte. A mio parere, questa seconda posizione è maggiormente fondata, in quanto il confronto coi grandi fenomeni storici ha sempre rappresentato un problema, perfino per il Tex più originario ed eroico, quello di GLB. Non è stata ancora citata nella discussione, ma IMHO uno dei migliori esempi di un Tex "perdente" è proprio quello che si incontra in "Tra due bandiere", in cui il fenomeno della Guerra Civile è tale che quando Tex lo incontra in tutta la sua ampiezza nella battaglia di Shiloh egli non può fare altro che assistere con impotente raccapriccio all'immane massacro( nel quale oltretutto perde la vita sotto la bandiera sudista un suo vecchio amico ). In circostanze del genere, a mio giudizio, il lettore è comunque incline a non condannare il nostro eroe per il fatto di non essere riuscito a compiere l'impossibile; penso in ogni caso che la riuscita delle vicende non dipenda solo o tanto da questo, quanto dalla logica narrativa che lo sceneggiatore può riuscire loro a conferire. Cosè, la reputazione di capolavoro di "Tra due bandiere" appare meritata, almeno IMHO, proprio per il fatto che mette a confronto un singolo ( seppure eroico ) uomo con un fenomeno come la guerra che falcia uomini a decine di migliaia ( nel migliore dei casi ), mentre "Le colline dei Sioux" ( pur non strettamente legata ad uno sfondo storico ) possiedono un grandissimo fascino crepuscolare proprio perchè gli sforzi di uomini intelligenti e beneintenzionati come Tex, Carson, Nuvola Bianca, Davis e Orwell finiscono per fallire di fronte al gioco maligno della sorte che frustra tutti i loro sforzi di stretta misura e all'ultimo istante. Entro certi limiti, lo stesso discorso potrebbe essere fatto anche per "Caccia all'uomo". In altri casi, invece, la sconfitta di Tex, pur collegabile alla debolezza della causa che difende ( gli indiani ) o in generale agli eventi storici, mi pare comunque gestita meno bene. In "Apache Kid", per esempio, la volont? apologetica di GLB verso Tex fa sè che la vicenda assuma una piega alquanto innaturale, con il ranger che viene trattato da amico dalla vittima dell'ingiustizia, onorato da "un premio di consolazione" ( la distruzione della banda di Comancheros ) e posto su un piano morale superiore rispetto a quello degli altri protagonisti bianchi; ciò però è in stridente contrasto con il fatto che è proprio Tex a mettere Apache Kid nelle mani dei suoi persecutori e più ancora con il fatto che, arrivati a questo punto, il ranger si limiti ad affrontare il problema principale con sterili invettive e ancor più sterili iniziative legali. Lo stesso discorso si potrebbe fare per "Documento d'accusa", in cui vi sono meno forzature a favore dell'immagine di Tex, che fa anche meno errori, ma rimane comunque ancor più passivo che nella storia bonelliana . Più complesso mi pare il caso di "Patagonia" in cui certamente si fa sentire il peso del destino storico, ma in cui questo viene, per così dire, "aiutato" dall'impossibilità per Tex di stabilire un rapporto veramente amichevole e paritario con Mendoza, cosa che lo porta a commettere vari errori, a farsi soverchie illusioni e infine a essere battuto su tutta la linea ( perfino la vita sua e dei suoi pochi superstiti compagni di lotta è un magnanimo dono dell'"amico" Ricardo Mendoza ) da alcuni ufficiali argentini ancor meno dotati di abilità strategica di quanto lo fossero i vari Elbert, Arlington, Middleton, Stonewall e Drake da lui affrontati in analoghe circostanze. Anche in "La strage di Red Hill" ( in cui promette a Ska-Wom-Dee la benevolenza delle autorit? inglesi se attaccher? i Wolfers; il povero capo Dakota ricaver? dal suo intervento soltanto la perdita di suo figlio e di molti guerrieri, oltrech? la deportazione in una riserva Usa ) Tex si mostra piuttosto incline ad illudersi sulla propria capacità di portare la situazione a una soluzione completamente soddisfacente per tutti. Il meno accettabile dei "Tex perdenti" mi pare però quello de "Il segno di Cruzado", una vicenda dominata dai suoi errori di valutazione non solo in campo pratico ma persino in campo morale ( come definire altrimenti la sua valutazione della decisione di tanti giovani Navajos di unirsi al capo Piute ?). Insomma, IMHO un Tex "perdente" ci può anche stare - come eccezione comunque - ma la sua gestione è comunque a mio avviso non facile per nessun sceneggiatore, perchè gli richiede di conciliare la capacità della vicenda di "funzionare" con la necessit? di farne uscire "bene" ( sul piano morale e del prestigio ) l'eroe sconfitto.

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  • Rangers

Le variazioni con un Tex che esce perdente (o quasi) ci stanno eccome!!Quelle citate da Anthony e dai vari pards negli interventi che mi hanno preceduto, sono storie con situazioni veramente toccanti che rimangono nel cuore dei più fedeli lettori della serie!!Vedere un Tex meno invincibile e piegato da qualcosa che è più grande di lui, ma è pur sempre l'Eroe che affronta tutto senza mai arrendersi veramente. Un'altra storia che imho vale la pena di citare è quella di Linciaggio (da un'idea di Giorgio Bonelli), in cui il nostro si ritrova a difendere un nero accusato ingiustamente di omicidio, in un territorio ostile e razzista, dove anche uno dei vecchi amici del ranger (Joseph Boone) è dall'altra parte della barricata!Il finale è amaro, Tex se la cava (ovviamente), ma il nero viene assassinato mentre ancora si trova in carcere, senza che il nostro possa fare nulla per salvarlo!!Mi piacerebbe ogni tanto leggere questo tipo di storie, senza ovviamente arrivare all'eccesso altrimenti perderebbero di mordente. :trapper:

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Sicuramente, un altro caso in cui si vede un Tex "perdente", è la recente storia "Little Bighorn", la quale ancora, mi sembra, non è stata citata da nessuno. Infatti, in questa storia vediamo un Tex che alla fine perde, perchè non raggiunge il suo scopo di far ragionare Custer, il quale, senza pensarci due volte, si butta in battaglia contro gli indiani, pur essendo in inferiorit? numerica. Ed in seguito a questa inferiorit?, il generale subisce un'inesorabile sconfitta. In generale, a mio modo di vedere, la sconfitta per Tex è iniziata quando è diventato capo dei Navajos, perchè alla fine sappiamo già che perder?, sappiamo già che non riuscir? a far prevalere i diritti degli indiani. Però il coraggio che il ranger ha dimostrato facendo questa scelta, la scelta di stare con i più deboli, fa di lui un vero eroe. :inch: Quindi per questo motivo, sono assolutamente d'accordo con chi sostiene che queste sconfitte esaltino la figura del ranger.

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Però il coraggio che il ranger ha dimostrato facendo questa scelta, la scelta di stare con i più deboli, fa di lui un vero eroe.  :inch:

Più che la scelta di stare con i più deboli (anche se effettivamente gli indiani devono essere considerati la parte più debole nello scontro con la civilt? bianca) io la vedo come una scelta in generale di schierarsi con la giustizia, con dei valori e degli obiettivi che secondo me dovrebbero essere condivisi e difesi da chiunque, ma che effettivamente non lo sono.
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Giusto AtTheRocks! Tex non è dalla parte degli indiani in quanto tali, ma in quanto vittime di una continua violazione dei propri diritti. Tex sostiene la legge imposta dal vincitore bianco, se e quando garantisce giustizia a tutti coloro che si trovano a vivere sotto di essa. Nemmeno agli nativi egli permette di violare questa legge, e se è necessario li castiga personalmente difendendo in quel caso i coloni che sono minacciati dalle scorrerie dei giovani guerrieri in cerca di gloria. Ciò per cui opera è una convivenza serena delle varie razze che popolano gli Stati Uniti, ed è proprio questa sua ricerca di giustizia che è destinata al fallimento, per quanto abbia riportato grandi vittorie in battaglie come quella contro il colonnello Ebert in "Sangue navajo", o punendo in diverse situazioni indiani ribelli come gli apaches sobillati da Fraser in "Massacro".

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. Un'altra storia che imho vale la pena di citare è quella di Linciaggio (da un'idea di Giorgio Bonelli), in cui il nostro si ritrova a difendere un nero accusato ingiustamente di omicidio, in un territorio ostile e razzista, dove anche uno dei vecchi amici del ranger (Joseph Boone) è dall'altra parte della barricata!Il finale è amaro, Tex se la cava (ovviamente), ma il nero viene assassinato mentre ancora si trova in carcere, senza che il nostro possa fare nulla per salvarlo!!

In effetti in questa sua prima prova come soggettista (e sarebbe interessante sapere quanto fosse dettagliato il suo soggetto e quanto il padre lo abbia seguito effettivamente :colt:) Giorgio Bonelli si dimostra più vicino alla sensibilit? del fratello maggiore che a quella del padre a cui peraltro, stando a quanto ho sentito dire, somiglia caratterialmente. Il finale, in cui uno dei neri perseguitati, riconoscendo il suo persecutore (che ha la fisionomia di uno dei classici cattivi di Nicol' haha) lo lascia deliberatamente annegare e decisamente da GLB. :colt:
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A proposito di "Tex sconfitto", non si può non citare un' altra storia di Nolitta. Premetto che a me il Nolitta texiano è sempre piaciuto molto, così come la storia in questione;ma è innegabile che Nolitta esager? e non poco, ed esager? proprio nel finale, in quel momento, cioè, in cui il texiano si aspetta il trionfo del suo eroe. Mi riferisco a "Il disertore". La cosa più discutibile del finale nolittiano è stato il far sconfiggere Tex da un personaggio che, fino a quel momento, aveva avuto una parte modestissima nella vicenda, un personaggio di cui non sapevamo nulla oltre al fatto di essere un semplice barman:Manuel Pedroza. Scelta discutibile perchè Tex non può farsi prendere per i fondelli da un cialtrone qualsiasi!E la cosa è ben più grave di quanto visto ne "Il colonnello Watson", perchè comunque in quella bella storia Tex ne esce comunque vincitore contro avversari numerosi e determinati. Questo non avviene ne "Il disertore". Morale della favola(secondo me):Tex può perdere ogni tanto, ma non contro dei gaglioffi di basso rango come il Pedroza e i suoi uomini di quella storia!ps. fortunatamente mancava poco all'arrivo di Nizzi, che avrebbe messo le cose a posto!

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Beh, ci sono diverse situazioni di sconfitta. Quelle accettabili, anzi, inevitabili, sono quelle legate alla Storia con la S maiuscola. Se Apache Kid, per fare un esempio, ha fatto una brutta fine, non è che gli si può inventare una vita lunga e felice solo per far piacere a Tex. Altre invece si possono inserire per dare un po' di pepe ad una storia, considerando che Tex non è Superman (il quale comunque un punto debole ce l'ha nella kriptonite), non è invincibile e non è dotato di superpoteri. Storie già citate come ad esempio Cruzado, ma qui la sconfitta di Tex non è contro l'avversario di turno, bensì contro se stesso e la sua evidenze sicurezza nella gestione dei problemi tra i suoi navajos, quindi c'è qualcosa di più profondo. Poi ci sono occasioni come quella evidenziata da Paco. Ecco, quella è una situazione, contrariamente alle altre, non texiana. Perchè il lettore texiano può tollerare e magari anche apprezzare la sconfitta storica, purch? il suo eroe ne esca quanto più possibile "vincitore morale", se così posso dire. E può tollerare e addirittura apprezzare, come il pepe di cui parlavo prima, un'avventura prettamente di fantasia in cui il Ranger subisca una battuta d'arresto e un'iniziale sconfitta... purch? il finale sia quello che poi ci si aspetta, con Tex che si rialza, si d' una bella spolverata, si rimbocca le maniche, e poi sotto a chi tocca!Bonelli in questo non aveva rivali. Facciamo il classico esempio de "La sconfitta". E' vero, Ruby Scott usa un meschino trucchetto, ma quel tipo di fondina non era proibito e una vecchia volpe come Tex, che sta attento al sole, al lucchichio dai tetti ecc. avrebbe dovuto conoscerne l'esistenza. Un Tex quindi battuto non tanto dall'avversario quanto, forse, dalla sua eccessiva sicurezza. Ma questo Tex, bench? ferito, si fionda fuori dal letto e va ad affrontare il suo rivale impugnando la pistola con la sinistra (per me sarebbe stato un problema fare il contrario :lol: ), e la vittoria finale acquista ancora più sapore e importanza. Cosè dovrebbe essere, sempre, ripeto, che la situazione storica non lo impedisca. Il finale di un'avventura texiana di fantasia dovrebbe mostrarci sempre un Tex che, sia pure battuto cento volte nelle pagine intermedie, presenti poi il conto e lo faccia pagare con gli interessi.

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Guest Colonnello_Jim_Brandon

Era da un po' che volevo scrivere in questo topic, ma il tempo meschino, sino ad ora me lo ha impedito. Ho letto e scorso i vostri interventi e li ho trovati tutti davvero molto, molto interessanti, ed ora eccomi qua a dire la mia. Sul fatto he Tex sia un Eroe ( anzi, io mi azzarderei quasi a definirlo SUPEReroe ) è indiscutibile, e le sue ( super ) imprese fumettistiche ne sono la riprova. Egli infatti, con il sostegno di un piccolo maniplo di ( spalle ) pard riesce laddove i comuni mortali falliscono. Egli può espugnare fortini, sgominare bande assetate di sangue, sopravvivere ad assedi lunghissimi, battere montagne di muscoli e astuti criminali... insomma, per lui nulla sembra impossibile. Quando il comando dei ranger/tribù indiana/ ufficiale dell'esercito/ amico di turno si trova in una situazione difficile e spinosa, nessuno di loro ha dubbi si chi chiamare. Utilizzando Segnali di fumo e telegrammi, alla stregua del batsegnale che illumina il cielo notturno di Gotham City, Tex si reca sul posto e ripristina il giusto ordine delle cose poich? in quanto ( super ) eroe, è questo il suo compito, portare ordine nel caos, giustizia laddove c'è ingiustizia, luc nell'ombra. E' anche vero però che anche Tex, come tutti i ( super ) eroi, in parte per esigenzze "editoriali" in parte per "continuity", deve mostrare quanto sia DURO il lavoro del ( super ) eroe, deve mostrare che anche lui, per quanto "Super", per quanto "imbattibile", per quanto appararentemente "invincibile" è pur sempre un essere umano, e, in quanto tale, fallibile, emotivo, mortale... E' un processointeressante e molto utilizzato ( soprattutto nei comics americani ) quello di far "cadere" l'eroe, di umiliarlo, di farlo "cadere rumorosamente nel fango", per poi, dopo un lungo, dififcile e travagliato periodo un cui esso è creduto morto, sconfitto, distrutto, farlo tornare e farlo vincere clamorosamente... E' il caso della morte di Superman nello scontro con Doomsday oppure della rottura della schiena di Batman per mano di Bane. Questi eventi, per come la vedo io, sono fondamentali per la sopravvivenza del ( super ) eroe, in quanto servono un duplice scopo : 1) Rendere ancor più accattivante la narazione, mostrandoci fragilit? e lati oscuri che non avevamo mai notato nell'integro e invincibile ( super ) eroe di turno2) Aumentare ancor di più la "luce" dell'eroe stesso poich?, una volta che sarà "ritornato dal suo viaggio oscuro", risulter? ancor più "eorico" poich? egli è riuscito, ancora una volta, a vincere elevandosi dal "fango" in cui era stato "vigliaccamente" sbattuto. Tex è un ( super ) eroe, e, per qul che mi riguarda è GIUSTO che anch'esso ( logicamente coi "Limiti" impostogli dalla Storia da una parte e dal periodo storico dall'altra ) possa veder rinascere la sua "eroicit?" dalle proprie ceneri, veder la sua leggenda CRESCERE attraverso la RIVALSA sulle sue sconfitte, sciacquare in arno la propria leggenda in favore di un "nuovo ciclo" di vittorie. Per come la vedo io è un processo INSCINDIBILE dalla vita di un personaggio ( super ) eroico come Tex, è fondamentale che egli, di quando in quando, venga sconfitto poich? è da esse che si instaura il punto di partenza per la crescita di una nuova leggenda, è riuscendo ad elevarsi dal fango che si mostra la propria fierezza e il proprio coraggio. Storie come quelle citate da Anthony e da voi, per come la vedo io NON SOLO sono quasi di gran lunga migliori rispetto alle "canoniche" storie eroistiche, ma sono INDISPENSABILI per consentire al personaggio di crescere ed innovasi!!

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Storie come quelle citate da Anthony e da voi, per come la vedo io NON SOLO sono quasi di gran lunga migliori rispetto alle "canoniche" storie eroistiche, ma sono INDISPENSABILI per consentire al personaggio di crescere ed innovasi!!

Condivido, in linea generale, i punti del tuo discorso,Colonnello... Però a me quella parola,"innovarsi", sinceramente fa un p? paura. Fa un p? paura perchè non si sa bene dove possa portare. Continuo l'esempio di Batman:? vero che frank Miller lo fece crescere, maturare, diventare il supereroe disperato e complesso che oggi amiamo;ma è altrettanto indubbio che, comunque,Miller ha stravolto Batman.... o almeno, il Batman che i lettori avevano conosciuto per decenni. Quindi molto spesso innovare può significare stravolgere... e questo è un rischio che con Tex vorrei non venisse corso. Per ritornare al tema delle sconfitte, credo che ci possano stare se usate in maniera minima.... ma solo in maniera minima, perchè altrimenti diventano noiose e troppo ripetitive:? il caso di Batman, per esempio:sapevamo tutti che dopo "Batman rip" sarebbe tornato... e che palle!Poi una "sconfitta" come quella contro Ruby scott ci può stare, proprio perchè è una "sconfitta"(risultata cioè dal trucco imbroglione di Scott):Però vedere Tex umiliato come Batman da Bane a me dispiacerebbe troppo... e forse non lo accetterei...
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Condivido, in linea generale, i punti del tuo discorso,Colonnello... Però a me quella parola,"innovarsi", sinceramente fa un p? paura. Fa un p? paura perchè non si sa bene dove possa portare.

Credo che questo sia il "difetto" o "problema" principale della maggioranza dei lettori di Tex. Purtroppo senza innovazioni e cambiamenti le storie diventeranno sempre più ripetitive, e non credo che il genere di storie di cui stiamo discutendo possa nuocere a Tex o comunque modificarne il carattere in modo devastante!La personalit? del personaggio credo che bene o male rester? sempre quella, però magari anche in futuro potrebbe essere approfondita o, perchè no, leggermente modificata sotto alcuni aspetti in modo da non intaccarne le caratteristiche principali!
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Guest Colonnello_Jim_Brandon

Gli esempi che hai citato Paco sono Lapalissiani e, a mio parere ampiamente condivisibili. Se infatti il tema della perdita e della sconfitta dovesse essere "abusato", esso non costituirebbe più un'eccezione all'eroismo, non sarebbe più un modo per "far crescere" il personaggio, bensì lo MUTEREBBE RADICALMENTE. Le occasionali sconfitte di tex, sono piacevoli alla lettura perchè "spezzano" la normale continuity e, come ho detto poco sopra, permetto al personaggio di "innovarsi" ( cosa che a me più di tanto non spaventa ). Se invece questi "sporadici episodi" cominciassero ad aumentare di frequenza, e le sconfitte di Tex dovessero cominciare a diventare sempre più frequenti ci troeremmo davanti non tanto ad una "innovazione", bensì ad una DRASTICA MUTAZIONE ( e questa invece mi spaventa moltissimo ) del personaggio di Tex Willer, egli passerebbe da eroe a "eroe perdente", passerebbe da sicuro di sè a scuro uomo tormentato... insomma non sarebbe più TEX, ma un ranger che combatte con l'inevitabile.... questa cosa ( almeno mi auguro ) non capiter? mai, per come la vedo io la SBE continuerà a regalarci FANTASTICHE SCONFITTE TEXIANE, ad introdurci sfaccettature della personalit? e del passato di Tex e pard, ma MAI e poi MAI trasformer? Tex nell'ombra di sè stesso... questa è una cosa che ( per fortuna ) si limita al concorrenzialissimo mercato americano e non al nostro...

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La personalit? del personaggio credo che bene o male rester? sempre quella, però magari anche in futuro potrebbe essere approfondita o, perchè no, leggermente modificata sotto alcuni aspetti in modo da non intaccarne le caratteristiche principali!

E tu credi che se questo avvenisse,AtTheRocks, i lettori non avrebbero niente da ridire??Vedi i vari commenti negativi a "La mano del morto" solo perchè Tex ride un p? di meno :trapper: Detto questo, concordo con te che le storie finora citate sono grandi storie che fanno ancora più grande Tex.... ma rimango della convinzione che il personaggio Tex non si tocca, e che le innovazioni devono essere condotte solo sulle trame delle storie.
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