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TWF - Tex Willer Forum

[Bufale Texiane] Lilyth serviva solo a far nascere Kit? FALSO!


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Adesso, Diablero dice:

 

I Tex dell'epoca li distruggevano le mamme (o i preti a cui li portavano le mamme)...

Una volta i ragazzini scambiavano gli Albi della Rosa e del Falco, il Monello e l'Intrepido che erano in parte a colori.

Tex in BN e in formato a striscia era considerato (a torto magari) di serie B ed era l'ideale per i piumini.

Tex non faceva neanche le scarpe a Topolino, Nembo Kid, Superbone, Arturo e Zoe, Cucciolo e Beppe, Tiramolla, Roland Eagle, Chiomadoro...

La fortuna di Tex arriva dopo.

Lo stesso GLB considerava la sua punta di diamante Occhio Cupo e Galep si occupava di Tex di notte e non curava le tavole con lo stesso impegno con cui disegnava quelle di OC.

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<span style="color:red">21 minuti fa</span>, Diablero dice:

I Tex dell'epoca li distruggevano le mamme (o i preti a cui li portavano le mamme)...

I preti dell'epoca non li distruggevano, se li leggevano per conto loro.

Tant'è che il film all'oratorio era più spesso un film con John Wayne che Marcellino Pane e Vino. ;)

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Non so cosa leggessero nei primi anni '50 però dubito che spese le lire necessarie per comprare Tex, lo gettassero alle ortiche.

Senza prove da offrire, credo che la qualità delle storie e il fatto d'essere percepito come un fumetto, si per bambini ma dalle storie più adulte, l'abbia fatto diventare un successo quasi immediato.

 

La controprova è Occhio cupo che è stato chiuso subito. Tra l'altro proprio Occhio Cupo è lì a dimostrazione come le vicende riviste dopo tanto tempo si percepiscono diversamente.

 

GLB e Galep che puntano su OC e non su Tex sarà stata anche vero, e lo dimostra il formato più costoso, però quant'è durata? Se non ho letto male la pubblicazione della collana è cessata prima della fine del '48, ovvero neanche tre mesi dall'uscita del Totem misterioso!

Quindi già a gennaio del '49 i nostri eroi erano concentrati solo su un fumetto...

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4 hours ago, Exit said:

Non so cosa leggessero nei primi anni '50 però dubito che spese le lire necessarie per comprare Tex, lo gettassero alle ortiche.

Senza prove da offrire, credo che la qualità delle storie e il fatto d'essere percepito come un fumetto, si per bambini ma dalle storie più adulte, l'abbia fatto diventare un successo quasi immediato.

 

La controprova è Occhio cupo che è stato chiuso subito. Tra l'altro proprio Occhio Cupo è lì a dimostrazione come le vicende riviste dopo tanto tempo si percepiscono diversamente.

 

GLB e Galep che puntano su OC e non su Tex sarà stata anche vero, e lo dimostra il formato più costoso, però quant'è durata? Se non ho letto male la pubblicazione della collana è cessata prima della fine del '48, ovvero neanche tre mesi dall'uscita del Totem misterioso!

Quindi già a gennaio del '49 i nostri eroi erano concentrati solo su un fumetto...

 

Galep disegna solo 4 albi di Occhio Cupo. Il flop era stato chiaro da subito, e smette di disegnarlo dopo 2 mesi (4 numeri di un quindicinale). Nei numeri 5 e 6 "sistemano" una storia di Capitan Ventura di Albertarelli per trasformarla in una storia di Occhio Cupo (per questo si trova scritto che Galep fece 6 albi di Occhio Cupo: no, sono quattro) e dal 7 al 12 (ultimo albo della Serie Oro Audace) ristampano il vecchio fumetto "Orlando L'invincibile" sempre di GL Bonelli.

 

In pratica già da "La Mano Rossa" Galep si dedica a Tex e basta (oltre alle varie copertine che faceva per la casa editrice)

 

Di Occhio Cupo ne parlo di più in questo post da cui cito solo la parte storica:

 

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Ogni tanto sento qualcuno arrovellarsi: "come mai Occhio Cupo, curato e disegnato dettagliatamente, non vendeva mentre Tex fatto in fretta senza tanta cura vendeva? È la prova che il popolino bue non capisce niente!". Mentre invece chi non capisce niente è proprio chi fa questi discorsi...

 

La domanda "perchè Occhio Cupo non vendeva e Tex sì" è malposta. Sembra basata su un equazione idiota, "un lettore o compra Tex o compra Occhio Cupo, uno dei due lo deve comprare, è obbligatorio, ma non tutti e due". È una gara ridicola che serve a non capire.

 

Occhio Cupo era un fallimento annunciato a inevitabile, indipendentemente da Tex. Non importa la cura che ci mettevano, era nel formato sbagliato: un formato ormai superato e che stava per estinguersi, un formato superato e costoso pensato per i lettori degli anni 30. NESSUNA serie di quel formato riuscì a sopravvivere a lungo nel dopoguerra (persino le ristampe di Furio Almirante, personaggio di grande successo, quello di maggiore successo di GL Bonelli dopo Tex, non vendevano in quel formato e dovettero essere chiuse, anche se come ristampe costava molto meno farle)

 

Una cosa che non tutti hanno chiara è che il fumetto "popolare" in italia nasce nel dopoguerra. Mentre negli USA gli economici "comic book" si vendevano come il pane con tirature che potevano superare il milione di copie (Capitan America #1) in Italia i fumetti venivano ancora pubblicati in costosi "giornali" di grande formato e pochissime pagine, zeppi di articoli e rubriche, per i figli della borghesia milanese. in un paese ancora in gran parte analfabeta. i "grandi successi" dell'epoca erano con tirature molto inferiori a quelle che si avranno nel dopoguerra.

 

Occhio cupo non era proprio in quel formato (GL Bonelli aveva già inventato anni prima "l'albo giornale" con l'Audace, riducendo drasticamente le rubriche e dedicando gran parte di ogni albo ad un singolo fumetto, creando praticamente il primo "comic book" italiano, e la carenza di carta aveva fatto progressivamente ridurre le dimensioni delle pagine fino a quelle dei cosiddetti "albi d'oro") ma era ancora figlio di quella concezione: curatissimo, con disegni dettagliati, ma costoso (30 lire per 8 pagine di fumetto + rubriche).

 

Nel dopoguerra c'è il boom delle collane economiche, anche nei libri (la prima collana economica, la Biblioteca universale Rizzoli, nasce nel 1949). la gente aveva fame di svago, e senza internet, televisioni o smartphone, e con il cinema che stentava a ripartire e con biglietti ancora cari, cercava cose da leggere. Ma di soldi ne giravano molti meno che prima, la borghesia "colta" si era in gran parte impoverita e cercava adesso opere economiche, mentre intanto i figli dei poveri uscivano dalle scuole cercando cose economiche da leggere.

 

Un volume della Biblioteca Universale Rizzoli costava 50 lire ogni 100 pagine, e in mezzo ai classici ti pubblicava Dumas. poteva competere un "albo giornale" che ti pubblicava 8 pagine alla settimana a 30 lire?

 

In quegli anni c'è invece il boom del "formato a striscia": economico (anche perché si stampavano a tre per volta, riducendo i costi di stampa complessivi), pratico e agile, 32 pagine (che rimontate fanno 10,66 pagine, quindi il 33% di storia in più di Occhio Cupo, ma il confronto è ingannevole perchè nel formato a strisce entra più "storia" che non nelle grandi vignettone di Occhio Cupo), a sole 15 lire. La metà di occhio Cupo.

 

Cioè, hai il 33% di storia in più, a metà prezzo!  "Oh, come mai i ragazzi con pochi soldi in tasca preferivano Tex" e sti c***i! :laugh:

 

(del contenuto poi parlo in un post successivo, ma per me contava anche quello, Tex era violento, efferato, crudele, sadico, con donnine seminude e nessun intento pedagogico. Occhio Cupo era elegante e di buon gusto ed educato: onestamente voi che avreste scelto? A 14 anni poi... :P)

 

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Poi, nel post successivo, scrivevo...

 

La minore cura per Tex rispetto ad Occhio Cupo per me alla fine si è rivelata un vantaggio. Il fatto che Occhio Cupo dovesse essere la serie "di punta", di grande formato e a prezzi da "gente bene", si riflette sia nel protagonista che nelle trame. Occhio Cupo è l'Eroe senza macchia e senza paura. Anche quando ha di fronte l'uomo responsabile della sua detenzione e della sua rovina, un traditore ladro e assassino... lo lascia andare. Da bravo "eroe" vuole che sia condannato dalla giustizia per i suoi crimini, e non vuole terrorizzare la brava fanciulla che assisterebbe al suo delitto e che non sospetta i crimini del bieco nobile. Il linguaggio è ricercato, la correttezza storica, per quanto molto sui generis ogni volta che entrano in scena gli indiani (con la "principessa indiana" innamorata di Occhio Cupo...), è ricercata in maniera insolita per un fumetto di quel periodo. (il fatto comunque che anche Occhio Cupo sia "amico degli indiani" è una delle poche cose in comune fra i due)

 

il disegno di Galep è più dettagliato e ricercato. E come succede anche oggi con i dettagliatissimi disegni degli autori attuali, stimola di meno la fantasia e allunga i tempi di lettura (già molto rallentati, visto che ci sono solo 8 pagine, cioè 24 strisce, ad albo). Inoltre tutto è fatto per non far arrabbiare i genitori, i probabili acquirenti di un albo così costoso per i loro figlioletti. Non ci sono spalle scoperte o gonne cortissime, non c''è nulla di sconveniente, e persino la morte del cattivo viene raccontata fuori campo.

 

Tex Killer, al confronto, è come Kriminal.  Violento, sadico ed efferato (come i suoi avversari, gli piace farli patire un po' prima di saldargli il conto). Non è un puro di cuore incastrato da un bieco traditore, come Occhio Cupo, è uno che davvero ammazza a sangue freddo, e lascia una scia di cadaveri sulla sua pista. Anche se notoriamente "uccide solo chi merita di essere ucciso". Disprezza gli sceriffi e non si sognerebbe nemmeno di "consegnare Coffin alla legge" come fa Occhio Cupo con il suo nemico. Tex non solo ammazza senza farsi problemi e gli sceriffi lo cercano per impiccarlo, ma disprezza apertamente la legge, capace solo di prendersela con i pesci piccoli lasciando indisturbati quelli grossi ("impiccano solo qualche ladro di cavalli"...  leggendo questo viene spontaneo collegare questa frase con l'amicizia di Tex con un ladro di cavalli nella serie "Tex Willer", cosa criticata da diverse persone... mentre invece si incastra a pennello con i dialoghi originali di GL Bonelli! Ovvio che il Tex dell'epoca non aveva avuto un amico ladro di cavalli che era morto per salvarlo, ma quando lo stesso dialogo (spero) sarà raccontato nella serie "Tex Willer", quell'accenno prenderà tutto un altro peso...

 

Credo che, proprio perché lo scriveva più in fretta senza tante speranze sul suo futuro (in un epoca in cui le serie a fumetti duravano poco prima di chiudere), GL Bonelli abbia scritto Tex Killer in maniera più istintiva e viscerale, e lo rappresenti di più rispetto all'ingessato e più convenzionale Occhio Curo (così come Galep, per far prima, modellò il volto di Tex sul suo per potersi disegnare allo specchio, mentre per Occhio Cupo aveva creato un personaggio ispirato agli eroi del cinema di cappa e spada)

 

 

 

 

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Non avevo letto quei messaggi, però la ricostruzione è assai convincente.

 

Semmai quella storia ci dice alcune verità valide, se possibile, anche adesso.

Il successo di Tex, ma vale anche per altri "prodotti", è dovuto a tante circostanze favorevoli che prevedere prima è improbabile.

Immagino che GLB sapesse di essere un grande fumettista, eppure solo un suo personaggio - e ne ha Inventati diversi - ha sfondato.

E guarda caso, proprio quello dove era libero di improvvisare.

Gli veniva il tic di mandarlo il Messico e ti inventava un desperado da affiancare. Voleva una scusa per emulare Salgari, eccoti Satania e Gombo.

Belle donne, nemici efferati, amici fidati, azione continua e senza respiro.

E un genere che stava emergendo (western).

 

Ma il capolavoro non sarebbe stato portato a compimento senza poi cambiare direzione.

Il Tex del periodo d'oro raccoglie quell'eredità e la arricchisce.

Persino con un linguaggio meno "forte", con la scomparsa delle amate donnine (anche se poi non è che Myra, Veda, Mitla, Ah-Toy, ecc. sia state meno affascinanti sia chiaro), con la definizione del suo mondo (i tre inseparabili pards, la riserva, gli amici storici, i dialoghi straordinari), ovvero codificando alcuni elementi essenziali, Tex ha toccato i suoi vertici inarrivabili.

 

Quando leggo storie recenti mi domando spesso se gli autori si sono mai chiesti perché allora la soddisfazione era alta. E se non viene il dubbio che la crisi attuale non dipenda dal fatto d'essersi allontanati troppo dal modello ideale.

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  • 2 weeks later...

Bella discussione.

Personalmente mi trovo d’accordo con la tesi di Diablero: Tex come “work in progress” portato avanti navigando a vista dall’autore, seguendo l’estro del momento e senza nessuna programmazione, e che solo da un certo punto in poi si è cristallizzato nella forma che conosciamo.

 

Il 5/9/2024 at 16:27, Diablero dice:

In questo periodo, GL Bonelli ancora non ha un immagine "stabile" di Tex. È stato fuorilegge, poi è diventato ranger, poi rivoluzionario, poi di nuovo ranger, poi aquila della notte in costume tipo Kinowa con moglie e cane indiani. Adesso prova con il setup "lone ranger", cavaliere solitario con il fido indiano, Tonto Tiger. (persino un nome sempre di cinque lettere che inizia con T...)

 

Non avevo mai considerato i Tex e Tiger de L’ultima battaglia ispirati a Lone Ranger & Tonto, anche se ho sempre pensato che la versione definitiva di Tiger sia ispirata proprio a Tonto.

822579.jpg

 

Per il nome, invece, secondo me GL Bonelli, grande appassionato di boxe, si è ispirato al pugile americano Tiger Jack Fox.

Il 7/9/2024 at 15:50, Diablero dice:

P.S.: la venuta di "kit" era tanto pianificata, pianificatissssssssima, che... non avevano ancora deciso come si chiamava!  :laughing:

kid.jpg
kid-e-kit.jpg

 

(non è un errore come "killer-willer", kit viene chiamato "KID" ogni volta, in ogni singolo balloon dove appare, SEMPRE: il suo nome era "Kid"...

 

Il fatto che il figlio di Tex sia stato chiamato proprio Kit è la controprova, caso mai ce ne fosse bisogno, che nelle intenzioni dell’autore non era inizialmente previsto nessun quartetto di moschettieri alla Dumas, altrimenti non avrebbe fatto l’errore di chiamare 2 di loro con lo stesso nome (errore che ha fatto sì che Kit Carson da un certo punto in poi venga chiamato per cognome e non più per nome come nelle prime storie).

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