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TWF - Tex Willer Forum

[289/292] I Dominatori Della Valle


ymalpas

Voto alla storia  

48 members have voted

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, Magic Wind dice:

Si vede, invece, che per l'attuale curatore del personaggio questo invece E' Tex, visto che gli ha concesso la vetrina delle Grandi Storie Bonelli.

E tra la pur rispettabile opinione di Letizia e quella di Mauro Boselli, io mi allineo con la seconda.

 

E fai bene.

Io invece ragiono con la mia testa.

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Riguardo alla scena di Barry Sheen e Tex...è strano che nessuno se ne sia accorto o non l'abbia almeno fatto presente.

 

Ma Tex, invece di disarmare Barry Sheen, GLI BUCA UNA MANO. E poi, quando sta per prendere la pistola a terra con l'altra mano, Tex non spara alla pistola per allontanarla, GLI SPARA ALL'ALTRA MANO. E poi dice stupidamente: "Provaci ancora e vedi dove ti piazzo il prossimo confetto, Sheen!" Cioè, in testa. Ma cosa vuoi che possa usare la pistola un tizio con le mani rovinate per sempre? Hai detto un'idiozia.

 

Ma questo è il minimo, il bello viene adesso. Tex lo smargiasso dice al barman che potrebbe assumere Sheen come lavapiatti. E quando Sheen lo chiama carogna, Tex LO PESTA. Cioè, PESTA UN UOMO CON LE MANI BUCATE DAI SUOI PROIETTILI E CHE QUINDI NON PUO' DIFENDERSI! Poi lo trascina via e lo butta fuori.

 

Non ce lo vedo Tex fare così: lui non maltratta mai i feriti.

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Lungi da me difendere il Tex di Nolitta ma la scena del duello tra Sheen e Tex non mi ha particolarmente disturbato, innanzitutto è Sheen che cerca lo scontro provocando Tex poi quando lui lo liquida a parole Sheen lo sfida a duello. Poi stiamo parlando di un gunman non di un rubagalline qualsiasi con chissà quanti morti sulla coscienza. In alcune storie di Glb io mi ricordo di scene simili in cui Tex buca le mani a pistoleri che lo avevano sfidato per stroncare la loro carriera criminale Es Ken Logan. Nolitta poteva optare per un esito diverso? Si ma ha scelto un altra soluzione che comunque già si è vista nella serie. Sono d'accordo che in molte storie di Nolitta Tex si comporta da gradasso e da sbirro ottuso anche con i suoi alleati ma in questo caso la scena non mi ha dato particolarmente fastidio.

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<span style="color:red">25 minuti fa</span>, Arthur Morgan dice:

Lungi da me difendere il Tex di Nolitta ma la scena del duello tra Sheen e Tex non mi ha particolarmente disturbato, innanzitutto è Sheen che cerca lo scontro provocando Tex poi quando lui lo liquida a parole Sheen lo sfida a duello. Poi stiamo parlando di un gunman non di un rubagalline qualsiasi con chissà quanti morti sulla coscienza. In alcune storie di Glb io mi ricordo di scene simili in cui Tex buca le mani a pistoleri che lo avevano sfidato per stroncare la loro carriera criminale Es Ken Logan. Nolitta poteva optare per un esito diverso? Si ma ha scelto un altra soluzione che comunque già si è vista nella serie. Sono d'accordo che in molte storie di Nolitta Tex si comporta da gradasso e da sbirro ottuso anche con i suoi alleati ma in questo caso la scena non mi ha dato particolarmente fastidio.

La penso anch'io così. Innanzitutto Tex non reagisce quando Sheen gli dà del bastardo perché è stato prima Tex a dargli dell'idiota (c'è uno scontro verbale a distanza: come fa Tex, anche volendo, a dargli un pugno?).

Poi Tex buca la mano al pistolero, umiliandolo (stiamo parlando di un killer di professione, che così non potrà più sparare), è una situazione che si è vista molte altre volte in GLB, non ci vedo niente di strano.

Infine Tex "non maltrattata mai i feriti"? Dipende. Non li sbatacchia per avere informazioni se sono feriti, questo è vero, ma se questi lo insultano uno sganassone se lo prendono lo stesso, eccome (come avviene qui).

In "Sulle piste del Nord" (vado a memoria, spero di non ricordare male) Tex viene chiamato nell'ufficio delle Giubbe Rosse dove c'è il losco Bonnet con un occhio nero, bendato, mezzo ferito (è Tex che l'ha ripassato il giorno prima) e che gli dà del bugiardo: Tex non ci pensa due volte e lo fa volare per la stanza, anche se l'illustre Bonnet è ferito e innocuo.

 

I difetti di questa storia sono altri: primo fra tutti la scena della botta in testa che all'inizio Tex si prende dai tipi che vogliono uccidere col cannone i presunti ladri di bestiame. Tex ha a che fare con feroci assassini (lo pensa lui stesso che "sono dei pazzi assassini") e nonostante questo si gira tranquillamente perché lui prima vuole valutare e ascoltare anche la "versione" degli altri. :rolleyes: 

A parte la botta in testa che prende, Tex non dovrebbe, anche se gli altri fossero colpevoli di furto, prendere a calci senza tante chiacchiere i vigilantes pazzi assassini che vogliono ammazzali con un cannone? Direi di sì.

 

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<span style="color:red">8 minuti fa</span>, Poe dice:

Tex non reagisce quando Sheen gli dà del bastardo perché è stato prima Tex a dargli dell'idiota

Tex gli dà dell'idiota perché Sheen si comporta da idiota e c'è una bella differenza tra i due epiteti.

Bastardo è sinonimo di figlio di una meretrice.

Avete presente Mae Willer?

Tex che permette un insulto così grave che offende la memoria di sua madre?

Ma scherziamo?

 

Questa poi è solo la prima parte delle mie osservazioni.

Sapete com'è, se faccio cento osservazioni di cui 99 ineccepibili e una un po' dubbia, sicuro come l'oro che sarà contestata solo quella dubbia mandando così in vacca (si può dire?) le altre 99.

Mi riservo di continuare a esaminare questo "capolavoro" un pezzo alla volta.

 

Intanto c'è un assaggio sulle decine di pagine usate per descrivere una scena liquidabile in due o tre tavole

Difetto questo non imputabile all'incoerenza di Tex ma alla mancanza di idee dell'autore che allunga il più possibile il brodo su quello che ha. 

  • Confused (0) 2
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2 hours ago, Letizia said:

Intanto c'è un assaggio sulle decine di pagine usate per descrivere una scena liquidabile in due o tre tavole

Difetto questo non imputabile all'incoerenza di Tex ma alla mancanza di idee dell'autore che allunga il più possibile il brodo su quello che ha. 

L'enorme difficoltà di Nolitta nello scrivere Tex si nota anche in queste frequenti e lunghissime "allungate del brodo", è chiaro che non aveva ispirazione, non aveva idee, non aveva voglia di scrivere quelle storie (che differenza ABISSALE c'è fra le sue storie di Tex e quelle dei suoi personaggi, il fatto che siano proprio molti "nolittiani" a negarlo mi fa chiedere se per loro sia più importante la storia o la firme...).

 

Comunque, io la sofferenza di leggere questa roba l'ho già dovuta subire due volte, una volta all'epoca, e poi quando se ne è parlato nel forum anni fa, per rileggermi sta ciofeca una terza volta dovete pagarmi! :angry::furiosi75:

 

Quindi, vi tocca il mio commento dell'epoca, in replica:

On 4/14/2020 at 10:09 PM, Diablero said:

Nolitta sapeva come scrivere storie appassionanti. Il problema era che pareva non avere la minima idea di chi fosse Tex...

 

Non è solamente il numero di volte in cui si fa "piccionare" come un fesso (la prima volta, quella in cui gira le spalle a quattro assassini che gli arrivano a meno di un metro alle spalle senza che lui faccia una piega, è da film comico, chi potrebbe essere così fesso?) ma anche l'arroganza, ben diversa da quella tipica di Tex (Tex  strafottente e prepotente con i prepotenti, li prende in giro, e li perseguita deridendoli. Il Tex di Nolitta è un pomposo sbirro che senza ironia snocciola pipponi moralistici prima di prendere botte in testa, si fida CIECAMENTE degli uomini della legge (notare l'incredulità quando il contadino gli dice che chi gli ha sparato è lo sceriffo: non arriva a crederci, non solo il suo famoso "giudizio sigli uomini" ha fatto clamorosamente cilecca, ma non riesce a credere che uno sceriffo possa essere colpevole)

Quando si trova di fronte di nuovo gli assassini della prima famiglia, gli stessi che gli hanno dato una botta in testa (e poi l'hanno cortesemente graziato, invece di ammazzare anche lui), che fa? Gli dice che possono andare via. Suvvia, hanno ucciso in sua presenza a sangue freddo due uomini e una donna, ora sa che erano innocenti e che quei quattro ABITUALMENTE uccidono contadini indifesi, e che l'hanno fatto MOLTE VOLTE, con MOLTA GENTE, per denaro... e cosa gli dice?

Gli dice di "sparite alla svelta"....

Questo non solo non è Tex, ma non è nemmeno un eroe western alla John Wayne. È una parodia di un borioso e ottuso sbirro che se non ha un mandato d'arresto o non lo costringono sparandogli addosso, non muove un dito. È totalmente sparito il senso di giustizia di Tex, questo è un Tex rassegnato all'ingiustizia, "che ci posso fare io?"


In alcuni commenti precedenti si fa riferimento alla "spietatezza" di Tex in questa scena... ma dove? Tex è COSTRETTO ad ucciderli dal fatto che gli sparano prima loro (e sono più veloci di lui nell'estrarre! E lui infatti non aveva manco la pistola in mano: un tordo che sperava che se ne andassero gentilmente da soli...)

Dunque, i dialoghi di questo Tex sono ampollosi e ridicoli... tutti? No. In gran parte della storia, anzi, quando non "deve fare il Tex" (e abbiamo visto in che modo lo fa) ha dei buoni dialoghi... alla Mister No o Zagor.

 

Non so come faccia chi lo nega a non vederli: anche i MODI DI DIRE sono quelli. Chiama "uomo" gli avversari, fa pipponi filosofici, come Zagor non è mai davvero "rilassato con amici" come il Tex delle scene conviviali, è sempre teso, sempre molto intenso, Volete un esempio: pagina 62 e inizio della 63 del numero 290. O le pagine 37-38 del numero 291. Se vi ricopiassi il testo senza farmi vedere le figure, tutti direste che è Zagor, forse qualcuno Mister No. Nessuno direbbe che è Tex.  

 

"È lo stile di Nolitta". Certo. Ma fino al punto di mettergli in cocca le stesse frasi? Cosa direste se Boselli scrivesse un Dylan Dog e facesse dire a Dylan "Tizzone d'inferno" invece di "Giuda Ballerino?" (o se Recchioni in una storia di Tex facesse dire "Giuda Ballerino" a lui?)

 

Quindi, siamo di fronte ad una storia bella di Nolitta... solo che il protagonista non è Tex? Magari! Il problema è che la maniera con cui descrive Tex, va a scapito in generale anche della storia. Abbiamo un protagonista che magari il 90% del tempo sarebbe magari un ottimo eroe di una storia western, un ranger un po' pomposo e retorico e privo di senso dell'umorismo, che se non si chiamasse Tex sarebbe comunque un buon protagonista... ma poi arriva l'altro 10% in cui fa il piccione, o lascia andare assassini, o, come all'inizio del numero 291, SE LA PRENDE CON UNA VITTIMA (il telegrafista vessato e minacciato E FA IL PREPOTENTE CON LUI... questi momenti di chiara "antipatia" di Nolitta per Tex non possono non danneggiare, alla fine, tutta la storia, minando alla base l'empatia con il protagonista.

 

Non solo: il telegrafista NON VUOLE USCIRE, ha paura, è Tex che lo trascina fuori. E finisce che con la sua boria e la sua stupidità (e la sua abitudine a girare le spalle a TUTTI) si farebbe ammazzare come un pirla, è il telegrafista che gli salva la vita.

 

il telegrafista pagherà con la vita il suo atto di coraggio... NONOSTANTE ESPRIMA LE SUE PAURE A TEX. Il telegrafista lo dice, a Tex, che ha paura che "gli venga impartita una lezione d'altro tipo", e Tex invece di accompagnarlo a casa che fa? Rimane nel saloon a bere whisky ridendo, mentre l'unico che si è ribellato in paese al Cheyenne Club, torna a casa da solo, totalmente indifeso, e viene ucciso.

 

Cosa fa Tex quando vede che gli assassini del telegrafista la faranno franca e lo prendono pure per il culo? NIENTE. Sta in paese a bere, e ad aspettare che arrivi (letteralmente) la cavalleria. A far qualcosa da solo non ci pensa proprio...

 

Una rappresentazione del protagonista come di un inetto e pomposo imbecille, che viene solo confermata dall'ennesima botta in testa di pagina 71, mostrata con le modalità di un cartone animato, lui ebete che sta a guardare altrove, l'altro che, quatto quatto facendo "zitt zitt" si avvicina e gli dà la bottigliata in testa...

 

Pagina 74: "razza di bastardo, chi avrebbe mai sospettato che arrivasse a colpirmi con le sue stesse mani" Ehm...  TUTTI? O almeno, tutti quelli che da oltre cento pagine, lo vedono dire SEMPRE anche A TEX che rimpiange i tempi in cui faceva tutto con le sue mani? Il colpo di scena più "telefonato" della storia, ma ovviamente, Tex non se lo aspettava...

 

Dunque, questo "protagonista"..
1) Sarebbe stato ucciso insieme agli altri nella prima casa, alla sua prima botta in testa, se non fosse stato graziato per motivi assurdi (ammazzare un ranger porta grane, certo... ma lasciare vivo un ranger che vi ha visto uccidere tre persone no?)
2) Sarebbe stato ucciso poi dall'agguato dello sceriffo, se un contadino che passava per caso non l'avesse salvato.
3) Sarebbe stato ucciso nello scontro a casa del contadino, dall'ultimo dei quattro sgherri che estraggono più rapidamente di lui e che ha affrontato con la pistola nella fondina, se il contadino (sempre lui) non lo salvasse sparando al bandito.
4) Sarebbe ucciso dagli sgherri nella villa dove si è infilato se non fosse "di fronte alle signore" (e qui vabbè, forse ci ha pure pensato)
5) sarebbe ucciso dallo sceriffo se il telegrafista non l'avvertiva.
6) Qui sarebbe ucciso da Watson dopo la botta in testa, se ancora una volta inesplicabilmente i "cattivi" non lo graziassero...
7) Sarebbe comunque ucciso dopo, visto che non riesce non dico a fuggire, o a slegarsi (è in una cantina in muratura piena di spigoli vivi, glielo devo spiegare io come si fa a liberarsi?) ma non riesce manco a levarsi quel ridicolo bavaglio, se non arrivasse la ragazza a salvarlo (e ti pareva). E lui che fa? LA SGRIDA!!!

 

Arriviamo a pagina 98, Tex arriva nel luogo dove c'e la sparatoria e... NON SA CHE CAVOLO FARE!

 

Fa una serie di ragionamenti contorti (dove non entra nemmeno per un attimo l'idea di prendere il colonnello come ostaggio, creare un diversivo, sparare per attirare lontano i banditi e allontanarli dalla fattoria, etc.) per giungere all'inesorabile conclusione: Tex è COMPLETAMENTE INUTILE. E lo ammette pure.

 

Poi, per fortuna, arriva la cavalleria.

 

Insomma, una storia che non sarebbe scritta male, e sarebbe anche una bella storia (non un capolavoro), se non fosse che l'antipatia di Nolitta per il protagonista tracima e arriva a renderlo TROPPO imbelle ridicolo, rovinando irrimediabilmente anche la storia. Non è una storia di Tex, ma non è nemmeno una storia con un protagonista per cui puoi fare il tifo, troppo inutile e borioso.

 

Purtroppo, questo è il Tex che ci veniva propinato in quel periodo, insieme a quello di un GLB ormai troppo lontano dai fasti del passato. C'è da meravigliarsi che quando è arrivato Nizzi, fu accolto come il salvatore della patria?

 

Beh, Boselli può ristampare questa vaccata, e io non posso ristampare il mio commento?  :laughing:

 

10 hours ago, Magic Wind said:

Si vede, invece, che per l'attuale curatore del personaggio questo invece E' Tex, visto che gli ha concesso la vetrina delle Grandi Storie Bonelli.

E tra la pur rispettabile opinione di Letizia e quella di Mauro Boselli, io mi allineo con la seconda.

 

"argomentazione" degna di una sciampista follemente innamorata del suo principale, al punto di non essere più in grado di avere opinioni proprie.

 

Boselli è anche quello che ha scritto la famigerata Cavalcata del Meschino. Per la stessa argomentazione, per te è ovviamente PERFETTA: l'ha scritta Boselli, NON PUÒ SBAGLIARE.  :laughing:

 

Che alla fine è il tuo stesso argomento a favore delle storie di Nolitta: LE HA SCRITTE GUIDO NOLITTA, SONO SACRE, PERFETTE PER DEFINIZIONE, NON OSATE CRITICARLE!!!  :rolleyes:

 

Boh, come Letizia, io preferisco avere opinioni personali.

 

P.S.: Boselli ha anche scritto che quella è L'UNICA storia di Tex che salverebbe di Nolitta, tutte le altre o non sono belle storie o non sono texiane. Quindi se lo prendi come maestro di pensiero a cui adeguarsi, mi spiace ma devi smettere di difendere tutte le altre storie di Nolitta...  :laughing:

 

 

 

 

 

 

  • +1 1
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E bravo @Diablero, ti meriti proprio una tirata d'orecchi.

Avevo in mente una serie di commenti su questo capolavoro e tu me li uccidi ancor prima di nascere.

È chiaro che non avevo letto il tuo commento e, se non lo riproponevi, potevo continuare a tesserne (del capolavoro) sperticate lodi.

Ma così...

L'unica nota positiva è che non dovrò rileggermi ulteriori pagine e potrò evitare fastidiosi dolori intestinali.

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<span style="color:red">15 ore fa</span>, Diablero dice:

"argomentazione" degna di una sciampista follemente innamorata del suo principale, al punto di non essere più in grado di avere opinioni proprie.

 

Boselli è anche quello che ha scritto la famigerata Cavalcata del Meschino. Per la stessa argomentazione, per te è ovviamente PERFETTA: l'ha scritta Boselli, NON PUÒ SBAGLIARE.  :laughing:

 

Che alla fine è il tuo stesso argomento a favore delle storie di Nolitta: LE HA SCRITTE GUIDO NOLITTA, SONO SACRE, PERFETTE PER DEFINIZIONE, NON OSATE CRITICARLE!!!  :rolleyes:

 

Boh, come Letizia, io preferisco avere opinioni personali.

 

P.S.: Boselli ha anche scritto che quella è L'UNICA storia di Tex che salverebbe di Nolitta, tutte le altre o non sono belle storie o non sono texiane. Quindi se lo prendi come maestro di pensiero a cui adeguarsi, mi spiace ma devi smettere di difendere tutte le altre storie di Nolitta...  :laughing:

 

 

Dai che lo hai capito benissimo il sillogismo. Non è, come fai finta di aver inteso, "sono un fan acritico di Boselli e siccome lui la considera una grande storia di Tex, quindi lo è anche per me", ma "io la considero un capolavoro, per Letizia non è Tex, per Mauro Boselli invece lo è, quindi mi conforta constatare che il mio parere è allineato con quello del curatore di Tex piuttosto che con quello di una qualunque Letizia". 

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<span style="color:red">18 minuti fa</span>, Magic Wind dice:

qualunque Letizia

Che però, come Boselli, ragiona con la propria testa.

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10 hours ago, Letizia said:

L'unica nota positiva è che non dovrò rileggermi ulteriori pagine e potrò evitare fastidiosi dolori intestinali.

L'ho fatto per salvarti, e tu mi vuoi tirare le orecchie! Non ci sono più le donzelle in pericolo (di leggere Nolitta) di una volta...   :rolleyes:

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  • co fondatore

Ragazzi, tenete le Colt nella fondina. I dominatori della valle è una bella storia western? Sì. MA non è una storia rispettosa del Tex bonelliano? Altrettanto. Negare questi due aspetti oggettivi non porta da nessuna parte. Nolitta ha scritto storie atipiche ma molto belle. Alcune mi piacciono, pur vedendo che Tex non è quello ideato da GLB. Strepito perciò? Aveva senso nel momento della loro uscita, ora le accetto come testimonianza di un periodo di transizione. Le leggo con distacco. Non potrò mai sopportare Cruzado, Caccia all'uomo o Tex legato al palo della tortura per un numero intero, ma quando la storia regge allora chiudo un occhio e mi godo il "tradimento" (sino a un certo punto) di Giungla crudele. E ciò vale pure per la storia in questione.

Ho detto il mio parere soggettivo, senza voler catechizzare nessuno.

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Riletta dopo un po' di anni, e come tutte le volte non ne sono rimasto deluso. Una storia tragica, piena di eventi, che trae ispirazioni da accadimenti reali avvenuti nel Wyoming di quegli anni.

 

Tra i tre che penzolano impiccati da un albero all'inizio della storia, c'è una donna, Loretta Powell. In realtà con quella scena Nolitta ci ha rappresentato la morte di Ella Watson, reale vittima dei baroni del bestiame, il cui nome poi l'autore utilizzerà nel finale quale elemento decisivo per la sconfitta del ring. 

Peccato che questa morte sia ascrivibile all'ingenuita' di Tex. Se lui non avesse voltato le spalle a quella manica di assassini, e fosse stato il Tex glbonelliano, il linciaggio non sarebbe accaduto. È evidente che il Tex di questa sequenza è troppo ingenuo per essere lo scafato ranger temprato dalla frontiera che abbiamo sempre conosciuto. Nolitta avrebbe potuto inventarsi qualcosa di diverso. 

 

Più tardi, quegli stessi assassini attaccano il ranch di Macon. Tex li caccia via, dice Diablero, quando in realtà avrebbe dovuto ucciderli per quanto fatto nella scena precedente. Ma sono in quattro, Tex è acciaccato, c'è una donna nel ranch. Non vedo un evidente errore di caratterizzazione in questo caso, ma una scelta narrativa, magari discutibile, ma tutto sommato legittima.

 

La scena successiva, in casa del Colonnello durante la festa, è semplicemente superlativa, anche se un po' pulp: la contrapposizione tra i belletti e le grazie delle attempate signore dai modi gentili e la distruzione delle rose e l'ostentazione dei cadaveri nel giardino fiorito ormai distrutto, rappresenta una sequenza a mio parere memorabile, una di quelle che restano impresse nella memoria tra i tanti eventi narrati in una serie ultrasettantennale.

 

Resto francamente perplesso quando Letizia parla di allungamento di brodo. Alcune sequenze dilatate non nascono dalla mancanza di idee, ché anzi in questa storia di eventi ce ne sono in gran copia, ma dallo stile dell'autore, che troviamo anche in Mister No ad esempio (Zagor l'ho letto troppo poco per dare un giudizio), che fa assaporare anche i momenti di apparente quiete, che fa vivere anche al lettore una cavalcata più lunga, l'ingresso in un saloon, una partita di biliardo. 

 

Questa storia, in particolare, non lascia il tempo di respirare. Non è finita la scena da macelleria al Club che ecco un'altra scena adrenalinica, il confronto, avvincente, con il corrotto Sceriffo Tobin, impreziosito dall'atto di coraggio di una comparsa, il simpatico Skinny, che da un lato riscattera' la propria esistenza da pavido omino che aveva condotto fino a quel momento e dall'altro troverà una tragica quanto indimenticabile per il lettore morte. È vero, anche questa in qualche modo è causata dalla dabbenaggine di Tex, che anche stavolta ha girato le spalle allo sceriffo non valutando che quest'ultimo potesse colpirlo a tradimento. Altro errore di Tex, altro errore di caratterizzazione di Nolitta, perché per l'appunto Tex non è mai stato tanto ingenuo. 

 

Segue poi, il bel confronto con Watson e la parte finale, in cui l'intervento di Ella Watson vendica la morte subita dalla vera Ella 150 anni fa. La scelta narrativa di Nolitta era che questa dovesse essere decisiva, e per fare ciò era necessario che Tex fosse temporaneamente fuori gioco. Ecco allora una nuova botta in testa, ancora di spalle, francamente troppo perché in questo pivello noi si possa riconoscere il temprato cavaliere della frontiera dal sesto senso alla Uomo Ragno che abbiamo sempre ritrovato nelle storie glbonelliane.

 

I tre errori più evidenti di Tex che Nolitta non si perita di inserire nella storia sono tutti funzionali al verificarsi di conseguenze che lo sceneggiatore vuole narrare: la morte di Loretta Powell, la morte di Skinny, l'intervento salvifico della figlia del vilain della storia. Si tratta in tutti i casi di elementi di forte pathos che Nolitta ha voluto raccontare, ideando però delle sequenze narrative che ledono l'immagine di Tex, allontanandosi dalla caratterizzazione che di questo aveva sempre fatto il padre.

 

Hanno ragione quindi Diablero o Letizia quando dicono che questa storia, texianamente parlando, è sbagliata; hanno a mio parere torto quando non ne scorgono la bontà nemmeno come storia western. In questo senso, io la trovo invece una prova maiuscola, e in fin dei conti sono felice che sia stata scritta e pubblicata, sono felice di averla potuta leggere. Perché le scene clou sono indimenticabili, perché eccezionale è anche la figura del Colonnello, verace nel suo difendere il lavoro di una vita, nel suo malinteso senso di superiorità, nella sua ambizione sfrenata. Bellissima poi la scena finale, in cui il Colonnello si riprende prontamente e segue Tex a cavallo, perché "non è una donnicciola". 

 

Accetto quindi che, in nome di una bella storia, si sia fatto strame del personaggio di Glb? Qui sta il punto. Tuttavia, io non credo che lo si sia bistrattato in maniera inaccettabile, è vero che tre piccionate sono troppe da digerire, ma la mia soglia di tolleranza, il mio venire a patti con l'autore, mi consentono di poter accettare anche questa versione depotenziata del mio personaggio preferito, questa versione eretica, in nome di una storia ad alto pathos che mi appaga ampiamente.

 

È evidente che dal suo punto di vista ha ragione Diablero. Ma i modi di leggere, di accettare certe cose, possono declinarsi in varie sfumature. 

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<span style="color:red">3 ore fa</span>, Leo dice:

Resto francamente perplesso quando Letizia parla di allungamento di brodo.

Io resto basita per il fatto che tu sia rimasto perplesso: vediamo perché. 

 

Dopo aver sbatacchiato Sheen, Tex si allontana da Greeley.

 

Prima pagina

1) Pochi istanti più tardi, il ranger è di nuovo sulla pista che sale verso nord.

2) Immerso nei pensieri suggeritigli dagli avvenimenti delle ultime ore, procede pigramente per miglia e miglia...

3) ... poi, a un tratto, quando mancano un paio d'ore al tramonto [si odono degli spari].

4) Che mi venga un colpo! E adesso cosa succede ancora?

5) [Si odono altri spari]

 

Seconda pagina

1) Mm... Winchesters... E per di più non fanno certo economia di pallottole...

2) Al diavolo! Dopo una giornata cominciata così male, tanto vale (*) dare un'occhiata anche al di là della collina! [Si odono altri spari]

3) Chissà che non ci sia qualche poveraccio da tirare fuori dai guai.

4) Via, bello, facciamo una corsettina, adesso!

5) [Si odono altri spari]

6) Sollecitato dal cavaliere, l'animale si butta decisamente lungo il pendio...

 

Terza pagina

1) ... e dopo aver superato una piccola valle... [si odono ancora altri spari]

2) ... raggiunge il culmine di una collina...

3) Mm... ecco laggiú la risposta alle nostre domande...

4) [Si odono ancora ulteriori spari provenienti da un ranch in basso] Un vero e proprio assedio, accidenti!

 

Questo é solo un esempio di brodo allungato.

Tex ode degli pari, va a vedere, c'è un ranch assediato e interviene (quattro vignette)

Qui invece il tutto é descritto in 3 pagine e Tex non interviene.

Se guardiamo quello che succede dopo in decine di pagine in relazione a quello che fa Tex...

Ma non voglio infierire.

 

P.S.: (*) Tanto vale?

Vuol dire che se la giornata non fosse cominciata così male, avrebbe tirato diritto?

Beh, col senno di poi, se tirava diritto era meglio.

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Ma è il solo punto un po' più allungato, in una storia ricca di eventi. E anche in Mister No è così, è il suo stile, non è mancanza di idee

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Leo dice:

Ma è il solo punto un po' più allungato, in una storia ricca di eventi. E anche in Mister No è così, è il suo stile, non è mancanza di idee

No, non è il solo punto "un po'" allungato, sono tutti "un po'" (troppo, aggiungo io) allungati.

A partire dalla scena col pistolero con pagine e pagine di tira e molla, sei un idiota e tu sei un bastardo e anche un vile, sei una carogna, questo non lo dovevi dire; poi la scena clou in casa del colonnello, 6 pagine di colloquio con la figlia e 15 con il padre prima di prendersi la botta in testa; saltando il duello con lo sceriffo, 2 pagine per contare fino a 7.

È lo stile di Nolitta?

Certo.

Fa così anche con Zagor (i pochi che mi hanno convinto a leggere), con Mister No non lo so, non ho mai avuto lo stomaco di finire l'unico iniziato a leggere.

Ma cosa denota questo brodo, lo smisurato amore di Sergio per la cucina?

Denota solo mancanza di idee.

Cheyenne Club non è una brutta storia.

È un po' annacquata e il protagonista è Pippo (Goofy), ma non è brutta.

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<span style="color:red">1 minuto fa</span>, Letizia dice:

Cheyenne Club non è una brutta storia.

 

È infatti decisamente bella ;)

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Leo dice:

 

È infatti decisamente bella ;)

Calma e gesso.

Non è brutta non vuol dire che è bella.

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4 hours ago, Leo said:

Ma è il solo punto un po' più allungato, in una storia ricca di eventi. E anche in Mister No è così, è il suo stile, non è mancanza di idee

Non è il suo "stile", è la sua TECNICA.

 

Per Nolitta, diciamocelo, scrivere è il "secondo lavoro". Lo ha sempre fatto quasi "perchè costretto", da situazioni in cui non poteva far scrivere qualcun altro. (anche l'ultimo tomo della "Collana America", di cui ho parlato in un thread dedicato tempo fa, sono per me i racconti di Sergio Bonelli... ma non li ha scritti lui, li ha fatti scrivere ad uno scrittore (di libri) professionista).

 

QUANDO scrive Nolitta? Quando ha "fatto un nuovo acquisto" per la sua "collezione di disegnatori" (lo diceva lui stesso che era un "collezionista di disegnatori", e guardava a disegnatori più bravi che ancora non lavoravano per lui come un collezionista guarda un Tex 1 non censurato che gli manca...  :P ) ma non ha uno sceneggiatore libero. Così scrive lui per i "nuovi acquisti" Tarquinio (Roy Bean) e Ferri (Zagor), nel primo caso si stufa subito, nel secondo caso... idem (dopo le primissime storie le sceneggiature le fa scrivere prima a Ferri e poi a suo padre, finché anche il padre si stufa e gli tocca tornare a scriverlo lui). Oppure quando pensa di sfruttare un trend (Un ragazzo nel far west, nato per sfruttare la moda degli eroi ragazzini - dopo aver insistito per anni che lo facesse il padre che non ne aveva alcuna voglia. E anche con questo personaggio si stufa e lo molla al padre). Credo che Mister No sia stata l'unica cosa che ha fatto proprio per passione, per raccontare quello che vedeva in Amazzonia (e fa ridere pensare che era convintissimo che non avrebbe venduto un tubo e dovette tornare prima dalle ferie per farlo ristampare e scrivere altre storie!)

 

Ogni volta che racconta di quando scriveva Zagor dice sempre la stessa cosa: "nel weekend". Racconta di quando macinava decine e decine di pagine di fronte alla TV, a casa sua. Ma perchè a casa sua? Mi pare ovvio: perchè il suo tempo come editore VALEVA TROPPO, per "sprecarlo" a scrivere. Non parlare con tipografi, collaboratori, non gestire le varie beghe, gli sarebbe costato di più che non l'assumere qualcuno per scrivere Zagor al suo posto!

 

E comunque, alla fine, forse perchè di tempo libero non ne aveva più per l'aumento delle uscite post-boom-dylandoghiano, forse perchè scrivere non era più una maniera rilassante di passare il weekend e preferiva fare altro, ha smesso del tutto, Guido Nolitta non è più apparso ed è rimasto solo Sergio Bonelli.

 

Quindi, vediamo la situazione: Sergio Bonelli il venerdì sera saluta i collaboratori, torna a casa e deve scrivere abbastanza pagine per far lavorare disegnatori iper-velocisti a livelli oggi inimmaginabili come Ferri, Donatelli, Diso e Bignotti. La parola d'ordine è produrre, macinare pagine. Per fortuna, i suoi personaggi sono stati creati DALL'INIZIO per questa maniera di lavorare:

 

Zagor? Inizi con una gag di Cico. Quelle gli venivano al volo (basta anche vedere la vena felice che ha con gli speciali Cico), e può andare avanti per venti-trenta pagine o anche più, finché non gli viene un idea per una storia. MENTRE la sta già scrivendo! E anche dopo, macina pagine su pagine anche perchè "allunga il brodo" con mestiere, con Zagor che monologhi melodrammatici (anche qui, che "fortunata coincidenza" che stia scrivendo un personaggio che ABITUALMENTE fa pipponi di pagine e pagine... ah no, l'ha creato lui così...  :P )

 

Mister No? Inizia con una bevuta, una scazzottata, una scena "di vita quotidiana", anche qui finché non gli viene in mente una storia.

 

Questo "metodo di lavoro" che sembra una roba uscita da una commedia all'italiana, lo ha descritto LUI STESSO, non solo con i mille aneddoti sulle sue "domeniche passate a scrivere", ma anche quando racconta con quale sicurezza sia partito cincischiando su "Condor Pass"... solo che lì l'idea NON GLI ARRIVA. Nemmeno dopo oltre cento pagine. E allora molla. 

 

Non l'avrebbe accettato da altri su Tex (e nemmeno su Zagor)! Notare come da Nizzi e Boselli volesse sapere i soggetti PRIMA, non so come avrebbe reagito se Nizzi gli avesse detto "ancora non lo so, nel weekend mi metto nella poltrona davanti alla TV e mentre guardo la partita mi metto a scrivere, qualcosa mi verrà in mente" :lol:

 

Non confondiamo "stile" e "tecnica": lo stile è il seguire sempre l'eroe con la telecamera fissa, e il conseguente abuso di flashback e spiegoni (se non fai quasi mai vedere nulla che non veda anche l'eroe, tutte le cose che non vede gli devono essere spiegate da altri - a lui e al lettore - nel corso della storia), l'uso di "uomo" come appellativo, i personaggi sempre sull'orlo di una crisi di nervi (e spesso oltre l'orlo), gli eroi ossessionati e quasi febbricitanti: il dire "mi metto qua e parto, prima o poi mi verrà un idea" è una TECNICA.

 

Una tecnica che su Tex fallisce totalmente. Fallisce perchè Tex non è Zagor, se fai fare dei soliloqui di 6 pagine a Tex, i lettori se ne accorgono, non sono abituati, come non sono abituati al continuo "allungare il brodo" tipico di Zagor e Mister No (e questo sì che è uno stile, ma dovuto alla sua tecnica improvvisata), e soprattutto NON HAI CICO! Quante volte le gag di Cico gli hanno "salvato la giornata" quando ancora non aveva idea di cosa avrebbe trattato la storia?

 

Senza Cico, deve utilizzare le tecniche di Mister No: QUANTE VOLTE il "cincischiare di Tex" ad inizio di storia riguarda lo stare nel saloon a bere? Anche in questa storia, tutta la prima parte con la sfida nel saloon è "una gag di Cico", o una rissa di Mister No se preferisci: una pura perdita di tempo che serve solo a macinare pagine. Ma quando non hai voglia, non hai idee, ti fa schifo il protagonista e quindi le uniche idee che ti vengono in mente sono di dargli un sacco di botte in testa...   ottieni il Tex di Nolitta.

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablero dice:

ma anche quando racconta con quale sicurezza sia partito cincischiando su "Condor Pass"...

E daje Diable'! Il ricordo di Nolitta ti ispira i refusi! :D

E' "un'eresia" confondere quella bella storia di Gianluigi Bonelli con il lungo prologo sconclusionato di Golden Pass. :P:D

 

 

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11 hours ago, Condor senza meta said:
12 hours ago, Diablero said:

ma anche quando racconta con quale sicurezza sia partito cincischiando su "Condor Pass"...

E daje Diable'! Il ricordo di Nolitta ti ispira i refusi! :D

E' "un'eresia" confondere quella bella storia di Gianluigi Bonelli con il lungo prologo sconclusionato di Golden Pass. :P:D

Troppi "pass" in questa collana...  :lol:

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14 ore fa, Diablero dice:

Questo "metodo di lavoro" che sembra una roba uscita da una commedia all'italiana, lo ha descritto LUI STESSO, non solo con i mille aneddoti sulle sue "domeniche passate a scrivere", ma anche quando racconta con quale sicurezza sia partito cincischiando su "Condor Pass"... solo che lì l'idea NON GLI ARRIVA. Nemmeno dopo oltre cento pagine. E allora molla. 

 

Immagino tu ti riferisca a Golden Pass. Quella storia l'ha scritta per tenere impegnato Galep, che era ammalato, e sapeva benissimo che quelle tavole disegnate da Galep non sarebbero mai state pubblicate. Quando Galep muore Sergio Bonelli interrompe la storia e non essendo a quel punto più interessato a proseguirla la passa a Boselli... 

Edited by Magic Wind
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  • co fondatore

Diable', non mi sminuire il Nolitta autore extra Tex. Altrimenti non si spiegherebbero tutte le storie zagoriane ispirate che ha scritto... molte delle quali stupende.

 

(che avesse più feeling con Mister No lo ha ammesso lui stesso)

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12 minutes ago, Mister P said:

ispirate

La differenza fondamentale penso stia in quella parola.

 

Su Zagor, si vede proprio lo stacco, fra un primo periodo in cui non era proprio ispirato (prima lo molla a Ferri, poi al padre...) al momento in cui si vede che gli arriva l'ispirazione.

 

Su Tex quel momento non è mai arrivato.

 

(poi, anche quando ispirato, che la sua tecnica di scrittura fosse QUELLA, è noto e comprovato)

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<span style="color:red">35 minuti fa</span>, Diablero dice:

Su Zagor, si vede proprio lo stacco, fra un primo periodo in cui non era proprio ispirato (prima lo molla a Ferri, poi al padre...) al momento in cui si vede che gli arriva l'ispirazione.

 

Per essere precisi, nel "primo periodo in cui non era proprio ispirato" ha realizzato solo UN (uno) episodio, il primo, piuttosto grezzo. Tutti gli altri successivi sono di Ferri e Gianluigi Bonelli. Poi torna con un paio di storie, tra cui quella di Titan (numeri 11 e 12), migliori della prima, per poi rilasciare ancora il lavoro a Bonelli e poi ritorna in modo definitivo, quando ha colto l'ispirazione. Ci è voluto un pò per ingranare. Poi ha chiuso di botto con "Magia senza tempo" e di Zagor non ha mai più voluto sentirne parlare per tutto il resto della sua vita. Evidentemente era finita l'ispirazione...

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