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Interviste Agli Autori


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Amici, ecco per vostra conoscenza:

Intervista esclusiva a ANDREA VENTURI, nel blog portoghese di Tex!

Immagine postata

Con DUE tavole in anteprima della sua storia (inedita) di Tex che sta realizzando!!!!

Versione italiana - http://texwillerblog.com/wordpress/?p=28934

Versione portoghese - http://texwillerblog.com/wordpress/?p=28837

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Intervista bellissima! Complimenti a Zeca e allo staff del suo blog!Venturi è davvero un grande, non c'è altro da dire:basti anche vedere la ricchezza delle sue risposte!EDIT:quasi dimenticavo:le due tavole in anteprima (quella con Tiger, a dire il vero, già la conoscevamo da un p?) sono bellissime!

Modificato da paco ordonez
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Piccola curiosità: il Texone di Venturi, che uscir? quasi certamente nel 2013, avrà lo stsso tema di fondo del Texone di quest'anno, ovvero il viaggio di una ncarovana lungo l'Oregon Trail. Sarà interessante vedere non solo quali saranno le eventuali similitudini e le differenze tra i due autori, ma anche se Boselli, che ha comincato a scrivere la storia nel 2009, quando il Texone di Manfredi & Gomez era quasi finito, terr? conto nei dialoghi del precedente viaggio "organizzato" dal suo collega. :colt:

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Ho cercato di leggere le interviste segnalate sin dall'inizio di questa discussione, ma molte non sono più raggiungibili (vedi quelle del blog segnalate da Zeca).

All'inizio si parlava (Ymalpas) di poter avere dei documenti PDF con tutte le interviste... volevo sapere se sono stati fatti e se sono scaricabili....

Sarei molto interessato alla lettura di tutte le interviste segnalate...



12 albi all'alba...

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  • Collaboratori

Ho cercato di leggere le interviste segnalate sin dall'inizio di questa discussione, ma molte non sono più raggiungibili (vedi quelle del blog segnalate da Zeca).

All'inizio si parlava (Ymalpas) di poter avere dei documenti PDF con tutte le interviste... volevo sapere se sono stati fatti e se sono scaricabili....

Sarei molto interessato alla lettura di tutte le interviste segnalate...



12 albi all'alba...

Tutte i vecchi link alle interviste del blog portoghese di Zeca risultano inattivi dopo il passaggio a un nuovo server.


Puoi ritrovarne alcune cliccando qui.

Non so se Zeca le ha caricate tutte dal vecchio sito oppure no. Comunque almeno le più vecchie le avevo raccolte su un file pdf che ho messo a disposizione degli utenti nella sezione riservata dei downloads ( che contiene molto altro materiale ), alla quale si può accedere dopo aver postato una cinquantina di messaggi sul forum.

Avevo in lavorazione un secondo file di interviste, ma ho abbandonato il progetto, perchè distratto da altre idee e anche perchè ad un certo punto ho sentito che l'iniziativa suscitava scarso interesse.

Puoi trovare delle interviste agli autori anche nei primi quattro numeri della rivista del forum, l'ultima in particolare molto bella che ci è stata generosamente concessa da Mauro Boselli.

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Non so se Zeca le ha caricate tutte dal vecchio sito oppure no.

Si, le ho caricato tutte, Sandro!

Ecco il link per trovate i link per tutti gli articoli ed interviste in Italiano, inseriti nel Blog Portoghese di Tex:

http://texwillerblog.com/wordpress/?page_id=940

::evvai::

Modificato da Zeca
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Non so se Zeca le ha caricate tutte dal vecchio sito oppure no.

Si, le ho caricato tutte, Sandro!

Ecco il link per trovate i link per tutti gli articoli ed interviste in Italiano, inseriti nel Blog Portoghese di Tex:

http://texwillerblog.com/wordpress/?page_id=940

::evvai::

Immagine postata Grande Josè!
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Da TWO, Manfredi dice la sua

Su Dylan Dog:
Avevo sempre letto Dylan Dog fin dal primo numero e mi piaceva molto, per cui fui onorato di scriverne degli episodi, anche se redazionalmente mi venne chiesto di scrivere un Dylan più investigatore che ?da incubo?, in quanto in quel periodo Bonelli aveva dei maldistomaco rispetto all'aspetto più splatter del fumetto. Ciononostante riuscii a piazzare qualche numero piuttosto tosto come L'orrenda invasione (ispirato a Rats di Herbert) o come La Profezia, che riprendeva un soggetto che avevo già portato al cinema con il titolo Il nido del ragno. Di Dylan Dog c'erano però due cose che non sentivo nelle mie corde: la prima erano le barzellette messe in bocca a Groucho. Io ho sempre odiato le barzellette e Groucho Marx non ne ha mai raccontata una in vita sua. Una persona spiritosa non ha bisogno di barzellette per brillare, perchè escogita battute spontanee e giochi verbali in corso di conversazione.
Anche l' però, come per Valentina, le mie battute venivano spesso tagliate e sostituite da barzellette. Una volta, ricordo, anche in modo assurdo. Groucho faceva un gioco di parole a fine pagina e al principio della successiva Dylan gli rispondeva rovesciando il gioco di parole. Dopo la correzione, Groucho diceva una barzelletta, Dylan Dog rispondeva nello stesso modo di prima e non si capiva cosa cavolo c?entrasse quella risposta. Il secondo elemento che non mi piaceva molto era il carattere depressivo e paranoico, oltre che egocentrico, di Dylan Dog. Cercai di rispettarlo, ma non a caso poi scrissi Magico Vento, che è un personaggio che non si crogiola nei propri incubi, ma è un vero combattente.

Su Nick Raider:
Nick Raider fu un'impresa anche più difficile, perchè il personaggio non mi piaceva affatto. Non sono adatto a raccontare gli sbirri, specie se sprovvisti di psicologia alcuna. Cosè cercai di renderlo più umano. Dal punto di vista dei plot gialli invece non ebbi alcuna difficolt? perchè mi vengono molto facili. Dunque scrivevo gli episodi in metà tempo rispetto a quello che impiegavo per Dylan Dog, che richiedeva sforzi molto maggiori sul piano della fantasia.

Su Tex:
Tex preferisco affrontarlo poco e con cautela, perchè come eroe corrisponde alla mia psicologia ancor meno di Dylan Dog. Tex non ha mai dubbi, ed è protagonista assoluto in modo persino autoritario: ?uccide? (nel senso che oscura) ogni altro personaggio, persino i suoi pard e suo figlio. Io ho un'altra concezione dell'eroe. Un eroe senza debolezze umane alla lunga mi annoia. è anche difficile renderlo davvero realistico, perchè uomini così non esistono. Tex puoi anche farlo cadere nel fango, ma quando si rialza ha sempre la camicia pulita e stirata. Persino i personaggi di John Wayne erano più sporchi, ambigui e inafferrabili di Tex, e non parliamo neanche di quelli di Gary Cooper che erano davvero macerati, come lo Sceriffo di High Noon, che alla fine viene addirittura salvato dalla moglie, cosa che all'epoca fece scandalo e segn° una svolta importantissima, nel cinema western. Di Tex si capisce tutto e si sa sempre in anticipo cosa farà, soprattutto si sa che vincer? facilmente perchè nessun avversario è alla sua altezza, a parte Mefisto, che però se lo si considera bene è uno stregone da baraccone (per non parlare del figlio di Mefisto che è un povero sfigato. Per inciso non capisco perchè i figli debbano per forza essere inferiori ai padri, questo non è nella tradizione salgariana, dove Jolanda fa una splendida figura rispetto a suo padre e il figlio del Corsaro rosso è molto più importante del padre, di cui non sappiamo molto, se non che è morto quasi subito). Tornando ai Cattivi: secondo me nel racconto d'avventura in generale, se il cattivo non è affascinante e potentissimo, l'eroe ne risulta indebolito: è troppo facile combattere contro le scamorze. Inoltre se si sceneggia Tex per troppi numeri alla fine è inevitabile ripetersi e mettere in scena sempre le stesse cose, seguendo gli stessi moduli. Questo per chi scrive tutti i giorni è pericolosissimo, perchè ti fa impigrire. Non è colpa di tizio o di caio, è inevitabile, indipendentemente dal livello dello sceneggiatore. Mettere in scena per decine di volte gli stessi meccanismi rafforza un personaggio nel suo impatto con il pubblico più affezionato, ma deprime gli sceneggiatori e i disegnatori che vengono spinti a ripetersi. è come se Tex si sceneggiasse da solo. Ma allora che bisogno c'è di uno sceneggiatore? Diventi una specie di agiografo, cioè uno che fa la propaganda di un personaggio ed è dunque costretto a vederlo sempre in positivo e a mantenerlo intatto nei decenni a dispetto dei cambiamenti sociali e di costume. Funziona, certo, ma sul piano della scrittura è faticosissimo.

Su Magico Vento:
A parere di Sergio Bonelli il mio modo realistico di rappresentare l'horror faceva troppa paura. Dunque, dopo molte discussioni, scelsi di far affiorare di più la dimensione storica. Anche questa scelta dest? al principio qualche perplessit?, in quanto in Tex (che è sempre un punto di riferimento in casa editrice) la Storia non esiste. Tex è al di l' del tempo. Nessun personaggio storico potrebbe aver partecipato ad Alamo, alla Guerra di secessione, al Little Big Horn e più in l' ancora, fino all'apparire delle prime automobili. Dovrebbe essere un centenario quanto meno. Ma anche nel pubblico questa scelta suscit? al principio delle perplessit?: in parecchi mi scrissero che se seguivo la Storia americana anno per anno, alla fine fatalmente la serie si sarebbe conclusa (vero, infatti). Altri temevano la fine di Ken Parker, cioè non tanto la conclusione anticipata della serie, quanto l'evolvere del personaggio, come nei personaggi di Jack London, dalla prateria e dai boschi fino agli operai, e come giustamente insegna Sergio Leone, quando appaiono gli operai, il western dei fuorilegge e degli indiani finisce.

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Io invece, con quanto scrive Manfredi, proprio non mi ci ritrovo!1)Se davvero Tex "oscura" qualsiasi altro personaggio, mi dite perchè i pards sono così amati,Kit Carson in primisè E perchè tutti ci aspettiamo grandi cose quando si annunciano i ritorni dei vari Morisco,Montales,Brandon°2)Il fatto della scarsa realisticit? di Tex nemmeno mi sconfinfera più di tanto:credo che i finali di "Tra due bandiere" o "Patagonia", per esempio, l'uomo Tex almeno un p? lo hanno segnato. E che dire delle preoccupazioni del tutto umane che Tex prova per il figlio ne "L'uomo di Baltimora" di Faraci (del ricordo di Lilith mi sembra perfino superfluo parlare!)?3)la questione degli avversari mai alla sua altezza mi fa pensare che Manfredi un bel p? di storie di Tex se le ricorda molto male! Una per tutte "El Muerto", o per venire a qualcosa di più recente, mi viene da pensare al Jack Loman della storia di Ruju.4)La questione dello sceneggiatore che diventa agiografo, secondo me,? una paura tutta di Manfredi! Non credo che Boselli, per esempio, non ci metta la sua personalit? e il suo stile quando scrive Tex (tanto che sono in tanti a criticarlo!). E per quanto riguarda i disegnatori, ci sono oggi i vari Ticci,Civitelli e Villa che dimostrano con la straordinaria qualità del loro lavoro che forse non si sono affatto scocciati a disegnare Tex!!Insomma, a leggere questa intervista di Manfredi (nemici idioti, personaggi offuscati, autori che si scocciano, disinteresse per i cambiamenti sociali) vien quasi da chiedersi come faccia Tex a essere ancora oggi il fumetto più venduto e amato d'Italia!!ps. inutile aggiungere che, nonostante queste parole, sono strafelicissimo dell'annuncio che Carlo Monni ha fatto nel topic delle anteprime!!

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Su Tex:
Tex preferisco affrontarlo poco e con cautela, perchè come eroe corrisponde alla mia psicologia ancor meno di Dylan Dog. Tex non ha mai dubbi, ed è protagonista assoluto in modo persino autoritario: ?uccide? (nel senso che oscura) ogni altro personaggio, persino i suoi pard e suo figlio. Io ho un'altra concezione dell'eroe. Un eroe senza debolezze umane alla lunga mi annoia. è anche difficile renderlo davvero realistico, perchè uomini così non esistono. Tex puoi anche farlo cadere nel fango, ma quando si rialza ha sempre la camicia pulita e stirata. Persino i personaggi di John Wayne erano più sporchi, ambigui e inafferrabili di Tex, e non parliamo neanche di quelli di Gary Cooper che erano davvero macerati, come lo Sceriffo di High Noon, che alla fine viene addirittura salvato dalla moglie, cosa che all'epoca fece scandalo e segn° una svolta importantissima, nel cinema western. Di Tex si capisce tutto e si sa sempre in anticipo cosa farà, soprattutto si sa che vincer? facilmente perchè nessun avversario è alla sua altezza, a parte Mefisto, che però se lo si considera bene è uno stregone da baraccone (per non parlare del figlio di Mefisto che è un povero sfigato. Per inciso non capisco perchè i figli debbano per forza essere inferiori ai padri, questo non è nella tradizione salgariana, dove Jolanda fa una splendida figura rispetto a suo padre e il figlio del Corsaro rosso è molto più importante del padre, di cui non sappiamo molto, se non che è morto quasi subito). Tornando ai Cattivi: secondo me nel racconto d'avventura in generale, se il cattivo non è affascinante e potentissimo, l'eroe ne risulta indebolito: è troppo facile combattere contro le scamorze. Inoltre se si sceneggia Tex per troppi numeri alla fine è inevitabile ripetersi e mettere in scena sempre le stesse cose, seguendo gli stessi moduli. Questo per chi scrive tutti i giorni è pericolosissimo, perchè ti fa impigrire. Non è colpa di tizio o di caio, è inevitabile, indipendentemente dal livello dello sceneggiatore. Mettere in scena per decine di volte gli stessi meccanismi rafforza un personaggio nel suo impatto con il pubblico più affezionato, ma deprime gli sceneggiatori e i disegnatori che vengono spinti a ripetersi. è come se Tex si sceneggiasse da solo. Ma allora che bisogno c'è di uno sceneggiatore? Diventi una specie di agiografo, cioè uno che fa la propaganda di un personaggio ed è dunque costretto a vederlo sempre in positivo e a mantenerlo intatto nei decenni a dispetto dei cambiamenti sociali e di costume. Funziona, certo, ma sul piano della scrittura è faticosissimo.

Mi stupisco davvero di come Manfredi possa scrivere storie di Tex così belle (e chi se ne frega se non sono per nulla tradizionali!) non avendo capito NULLA del personaggio e avendone una visione tanto sballata.


E non solo, ma il suo tono è tremendamente sprezzante e irriverente, nulla a che vedere col rispetto di Nizzi e la passione di Boselli. Ma come si permette??? :colt:

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A me non pare che abbia scritto delle cose non vere! Il riferimento a Nizzi è stato quello che è effettivamente successo, ma non l'ha detto in modo sprezzante, ha semplicemente esposto un dato di fatto!Ripeto, non mi sembra che abbia una visione sballata, n° che non abbia capito nulla del personaggio: lo si capisce dalla parte che hai quotato e dalle storie che leggiamo in edicola, perchè se veramente non avesse capito nulla del personaggio non continuerebbe a scrivere storie sono apprezzate.

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Paco e Virgin questa volta non sono d'accordo, non voglio fare l'avvocato di Manfredi perchè non ne ha bisogno ma leggete bene quel che dice.
Ad esempio
1) I comprimari e gli altri pard sono si amati ma cosa succede se in una qualsiasi storia uno sceneggiatore si permette di mettere in ombra Tex a favore di uno dei pard o di un comprimario, già fiumi d'inchiostro e bocciature sonore da tutto il popolo texiano, compreso in questo forum. Più volte ho letto stroncature di storie che avevano l'unico difetto di un Tex che si faceva cogliere impreparato.
L'ultima proprio nel suo Texone in cui si critica il fatto che in una scena venga salvato da Gloria una delle spose postali
2) Sul discorso dei nemici Manfredi sottolinea che a suio modo di vedere un nemico deve avere una certe caratura altrimenti anche la storia ne risente. Su questa affermazione cosa ci trovate di strano?
3) Sulla questione dello sceneggiatore agiografo è una sua personale idea, motivata probabilmente dal fatto che non gli va di legarsi mani e piedi a Tex. Personalmente neanche io la vedo così e mi dispiace che per lui sia così dato che a me piacerebbe vedere più spesso Manfredi su Tex. Però è una sua opinione da rispettare, punto, non vedo questi drammi.

Il passo che più mi è piaciuto ?
Io ho un'altra concezione dell'eroe. Un eroe senza debolezze umane alla lunga mi annoia. è anche difficile renderlo davvero realistico, perchè uomini così non esistono. Tex puoi anche farlo cadere nel fango, ma quando si rialza ha sempre la camicia pulita e stirata

che condivido in pieno, io un Tex più eroe umano e meno supereroe lo vedo bene.

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Paco e Virgin questa volta non sono d'accordo, non voglio fare l'avvocato di Manfredi perchè non ne ha bisogno ma leggete bene quel che dice.

Ma certo, West10, non è una questione di avvocature, si tratta soltanto di punti di vista! ;)

A me ad esempio i punti che tu hai citato non convincono per le mie seguenti posizioni personali:

2) Sul discorso dei nemici Manfredi sottolinea che a suo modo di vedere un nemico deve avere una certe caratura altrimenti anche la storia ne risente. Su questa affermazione cosa ci trovate di strano?

Qui mi ripeto perchè forse ricorderai la mia posizione in materia :D: i nemici ben caratterizzati ci possono essere e non mi dispiacciono, ma apprezzo anche (e forse di più) le storie con avversari realistici e anche meschini. Il Revekti dell'ultima storia di Boselli, tanto per non citare il solito Nizzi, era una buona idea in proposito.


3) Sulla questione dello sceneggiatore agiografo è una sua personale idea, motivata probabilmente dal fatto che non gli va di legarsi mani e piedi a Tex. Personalmente neanche io la vedo così.

Qui sono perfettamente d'accordo con te: è da diciassette anni ormai che Boselli dimostra la falsit? di quanto Manfredi ha detto. Nizzi un po' meno, ma ciò non vuol dire che il suo lavoro sia meno buono, anzi.


Il passo che più mi è piaciuto ?
Io ho un'altra concezione dell'eroe. Un eroe senza debolezze umane alla lunga mi annoia. è anche difficile renderlo davvero realistico, perchè uomini così non esistono. Tex puoi anche farlo cadere nel fango, ma quando si rialza ha sempre la camicia pulita e stirata

che condivido in pieno, io un Tex più eroe umano e meno supereroe lo vedo bene.

Qui io invece non condivido ;) : a me piacciono o gli eroi tutti d'un pezzo o gli esseri umani realistici. Un eroe realistico è un ossimoro, un po' come l'etica laica.
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Il passo che più mi è piaciuto ?
Io ho un'altra concezione dell'eroe. Un eroe senza debolezze umane alla lunga mi annoia. è anche difficile renderlo davvero realistico, perchè uomini così non esistono. Tex puoi anche farlo cadere nel fango, ma quando si rialza ha sempre la camicia pulita e stirata

che condivido in pieno, io un Tex più eroe umano e meno supereroe lo vedo bene.

Qui io invece non condivido ;) : a me piacciono o gli eroi tutti d'un pezzo o gli esseri umani realistici. Un eroe realistico è un ossimoro, un po' come l'etica laica.
Ovviamente è questione di gusti virgin.

Per farti un esempio a me piacciono i film di Sergio Leone in cui il/i protagonista/i di turno sono personaggi al di sopra della media ma mantengono, nei limiti della finzione scenica, una cert? umanit?. Per fare un esempio pratico nei due primi film della serie (Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più) Clint Eastwood prima e lo stesso Clint affiancato da Lee Van Cliff dopo sono pistoleri al di sopra della media ma prima di prevalere hanno le loro vicissitudini, nel primo il buon Eastwood viene sorpreso e "suonato" di santa ragione ma ciò non toglie che alla fine prevalgono è già questo, volendo, è una bella "forzatura" considerato il numero di avversari a cui vanno incontro. Però tutto sommato la storia del film mantiene una sua possibile vericidit?, può accadere che in determinate condizioni uno o due pistoleri veramente in gamba fanno fuori tanti avversari.

Per tornare al nostro Tex a me piace quando ho a che fare con una storia in cui il nostro ranger si scontri con avversari più o meno tosti e che dopo diverse vicissitudini riesca a prevalere, ci può stare anche che alcune volte siano delle mezze calzette ed in quel caso è giusto che Tex non faccia la figura da piccione. Ma se siamo in presenza di un avversario tosto o comunque infido non vedo cosa ci sia di strano che il nostro ranger possa qualche volta essere messo in difficolt? oppure essere aiutato dai suoi pard o dai comprimari di turno.
Semmai mi fanno incazzare le scene in cui Tex e Carson arrivano in campo aperto, 10 nemici con winchster li stanno ad aspettare ben al coperto, loro non sospettano di niente e nonostante una nutrita scarica di fucilate neanche un colpo li colpisce o se proprio si deve la pallottola di turno se la becca Carson. Scene come queste secondo me sono poco credibili.
E poi, cosa ci sarà mai di tanto strano che in una furiosa sparatoria dove Tex mette al tappetto 10 avversari alla fine viene salvato da un comprimario che abbatte l'undicesimo uomo nascosto alle spalle di Tex. Secondo me è normalissimo eppure vedo che ciò fa incazzare molte persone e mi chiedo il perchè. Tex è un uomo non è un superman con gli occhi anche nelle spalle e poteri extrasensoriali.

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Per farti un esempio a me piacciono i film di Sergio Leone in cui il/i protagonista/i di turno sono personaggi al di sopra della media ma mantengono, nei limiti della finzione scenica, una cert? umanit?.

Aaargh, hai scelto l'argomentazione sbagliata, West10! :D Purtroppo non mi piacciono per niente gli spaghetti western. Mi spiace, perchè la tua arringa era buona... ;)

E poi, cosa ci sarà mai di tanto strano che in una furiosa sparatoria dove Tex mette al tappetto 10 avversari alla fine viene salvato da un comprimario che abbatte l'undicesimo uomo nascosto alle spalle di Tex. Secondo me è normalissimo eppure vedo che ciò fa incazzare molte persone e mi chiedo il perchè. Tex è un uomo non è un superman con gli occhi anche nelle spalle e poteri extrasensoriali.

Aveva fatto arrabbiare molte persone, ma non me! Io non ho detto niente... ^_^ Modificato da virgin
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  • 1 mese dopo...

NUOVA intervista esclusiva a FABIO CIVITELLI, nel blog portoghese di Tex!

Dal 10 al 21 settembre prossimi si realizzer? in Viseu (Portogallo) la 17° Fiera Internazionale del Fumetto, il cui tema è ?Le Città nel Fumetto?. E per la QUARTA volta avremo in Portogallo l'amico Fabio Civitelli, che così sarà il primo autore di livello internazionale ad essere stato invitato a presenziare ai quattro più importanti eventi, nel nostro Paese, in relazione al Fumetto.
Da qui è nato il desiderio impellente di questa nuova intervista del blog portoghese di Tex all'autore aretino che sarà presente a Viseu nei soli giorni 10 ed 11 settembre, quando ricever?, tra l'altro, il Premio Anim?Arte 2010.

Immagine postata

Fabio Civitelli: Sarà un grande onore ricevere questo gradito riconoscimento, che considero soprattutto un premio a Tex, del quale sono solo uno dei disegnatori. Tex è un personaggio che considero ben più importante degli artisti stessi che lo realizzano e ogni volta che un autore dello staff texiano ottiene dei riconoscimenti, tutti ne siamo felici, a cominciare da Sergio Bonelli, che è sempre rimasto favorevolmente colpito dall'affetto e dall'attenzione che il ranger suscita nel pubblico portoghese.

Fabio Civitelli: Fin da ragazzo sono stato affascinato dalla classica storia dell'extraterrestre (La valle della luna, n. 55-56), che trovo perfetta come testi e disegni con un Galep al massimo della forma. Non credo che ridisegnarla porterebbe un particolare miglioramento, ma stando al gioco è proprio questa che mi piacerebbe illustrare, infatti potrei lavorare molto sui chiaroscuri e sugli effetti speciali, naturalmente senza mostrare veramente la creatura e lasciandola sempre avvolta nell'ombra.

Versione italiana - http://texwillerblog.com/wordpress/?p=30497

Versione portoghese - http://texwillerblog.com/wordpress/?p=30431

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  • 1 mese dopo...

Amici, ecco per vostra conoscenza:

Intervista esclusiva a ROBERTO DISO, nel blog portoghese di Tex!

Immagine postata

Versione italiana - http://texwillerblog.com/wordpress/?p=33207

Beh, l'unica difficolt? può essere stata quella di adeguarsi alla fisicit? del personaggio che, francamente, non so se sono riuscito ad ottenere. Tex infatti ha caratteristiche convalidate dal tempo e alle quali non è del tutto facile adeguarsi. Un disegnatore della mia età ha uno stile ormai consolidato e affrontare un ?mostro sacro? come Tex comporta necessariamente anche una ?rivisitazione? di questo stile e forse persino di una buona dose di umilt?, caratteristica che io forse non possiedo a sufficienza e che normalmente e anche giustamente è patrimonio dei disegnatori più giovani. Comunque, non ho certo modificato il mio modo di disegnare. Soltanto gli ambienti, decisamente diversi, comportano un qualche adattamento stilistico perchè le luci, le atmosfere, sono diverse e vanno affrontate come tali pur nei limiti del bianco e nero.

Versione portoghese - http://texwillerblog.com/wordpress/?p=33151

Spero che più questa nostra nuova intervista del blog portoghese di Tex, vi piaccia

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Ottima intervista come sempre Zeca, e anche con domande in un certo senso "scomode"... Complimenti! :inch: Pensavo che Diso, parlando dei suoi progetti futuri con Tex, avrebbe accennato alla sua prossima storia con Ruju... e invece niente! Che l'abbia già finita?

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Ottima intervista come sempre Zeca, e anche con domande in un certo senso "scomode"... Complimenti! :inch: Pensavo che Diso, parlando dei suoi progetti futuri con Tex, avrebbe accennato alla sua prossima storia con Ruju... e invece niente! Che l'abbia già finita?

Secondo me l'intervista è di qualche mese fa. Ad un certo punto Diso dice: "Mi è stato detto di un episodio della nuova serie (Shanghai Devil) che dovrei disegnare ma, per il momento, non so altro". Visto che la storia di Shanghai Devil disegnata da Diso uscir? a gennaio nel n° 4, è assolutamente impossibile, ched, per quanto sia veloce lui debba ancora iniziare a disegnare una storia di 94 pagine che deve necessariamente uscire a gennaio e per ovvi motivi non può essere spostata, visto che è un capitolo di una storia in 18 capitoli. Non ci sarebbero i tempi tecnici nemmeno per revisionarla, visto che dovrebbe andare in stampa entro metà dicembre. O Diso ha preso una cantonata, perchè in quel momento non ricordava bene e si è confuso o questa intervista è stata in realtà realizzata diversi mesi fa, non si scappa.
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  • 1 mese dopo...

Ho ricevuto oggi la rivista "Scuola di Fumetto" n° 80, di Nov/Dic 2011 (che fa un grande omaggio alla memoria di Sergio Bonelli, già dalla copertina) e che sorpresa al vedere nella pagina 46, di nuovo il blog portoghese di Tex in grande rilievo, inclusive con alcune immagini del nostre blog, come quella di Tex nella città portoghese di Beja...

Questa volta il motivo è di nuovo una nostra grande intervista con un maestro del fumetto italiano: Fabio Civitelli.
Ecco:

Immagine postata

Immagine postata

Questa è una ulteriore prova del fatto che le nostre interviste sono sempre piene di contenuti e sempre apprezzate da tutti che seguono i fumetti, anche i professionisti dei media e è più una prova della grande importanza delle nostre interviste oggi in giorno...

P. S. - Se volete vedere in anteprima mondiale due tavole del Texone di Boselli e Civitelli nel blog portoghese di Tex vano a http://texwillerblog.com/wordpress/?p=33807

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  • 1 mese dopo...
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