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TWF - Tex Willer Forum

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  1. Today
  2. A Trieste e' arrivato il 17.
  3. Diablero

    [Tex Willer N.67/69] El Diablo

    Non QUELLA Joan... quanto tempo è che non rileggi El Diablo (versione originale)? Joan appare solo in 2 vignette ma è il lo scopo principale di tutta la prima parte della storia...
  4. Mister P

    [Tex Willer N.67/69] El Diablo

    Ma Joan appare ne Il Capitano della River's Queen .
  5. Diablero

    [Tex Willer N.67/69] El Diablo

    Per chi si lamentava inconsolabile del dover leggere storie che conoscono già, segnalo che stavolta le modifiche sono molto più estese! Per non fare spoiler, ne dico giusto una che essendo un "assenza" non dice nulla della storia di Boselli: Joan è stata totalmente eliminata dalla storia, e tutta la scena con il padre si svolge in modo completamente diverso.
  6. Ieri
  7. frank_one

    [Tex Willer N.67/69] El Diablo

    Ufficialmente esce domani, da qualcuno è già arrivato?
  8. juanraza85

    [393/395] Intrigo A Santa Fe

    Buona storia, ma ben lungi dal poter essere definita eccezionale. Nizzi imbastisce una trama fatta di intrighi e cospirazioni mescolati ad elementi più puramente western, come la location e le sparatorie di rito, che nel complesso funziona abbastanza bene, ma a mio avviso risente di un paio di forzature di sceneggiatura che non fanno fare una gran figura a Tex e Carson, che si ritrovano per puro caso costretti a lottare per impedire un attentato alla vita del presidente degli Stati Uniti, in viaggio elettorale a Santa Fe. La mia prima perplessità si solleva già nelle prime pagine, allorquando i due pards ingaggiano battaglia con tale Kelly Wales e la sua banda, freschi di assassinio di due agenti Pinkerton. I banditi, persi due uomini, decidono di telare, e se la decisione di Tex e Carson di non gettarsi subito sulle loro tracce ci può stare (meglio, oggettivamente, verificare la possibilità di raccogliere indizi sul posto), assai meno logica la decisione dei due di attraversare un ponte pur prevedendo la possibilità che i banditi possano essersi appostati nei pressi per farli secchi; la qual cosa puntualmente si verifica, e i Nostri se la cavano solo grazie alla loro esperienza e ad un pizzico di buona sorte, col solo Wales che riesce a sfuggire alle loro colt. Pericolo scampato, i due giungono a Santa Fe dove, poco per volta, iniziano ad apprendere i contorni dell'attentato, o almeno così credono, poiché gli organizzatori materiali - Barry Wallace ed Ernie Kennan, che invero non sono valorizzati più di tanto - non li perdono mai d'occhio e pensano bene di spedirli su una falsa pista, facendo loro ritrovare Kelly Wales fresco cadavere e con in tasca una mappa della zona con falsi indizi dentro una capanna da poco darà alle fiamme. E da qui sorge la mia seconda perplessità: Carson fa subito notare a Tex l'anomalia del fuoco evidentemente acceso da poco e, di conseguenza, dell'alta probabilità che l'assassino sia ancora nelle vicinanze, ma Tex di fatto glissa e trascura di provare ad acciuffare il killer (Wallace, che in effetti resta nei pressi a spiare le loro mosse). Altro elemento della scena secondo me un po' forzato risiede nella mappa collocata nella tasca del defunto Wales: difficile che un tizio andasse a spasso dentro una baracca con una mappa in tasca, per cui strano per non dire assurdo che, già in quel frangente, Tex e Carson non sospettino che possa essere un depistaggio (come in effetti è). Difatti, il vero attentato è destinato ad avvenire nella main street di Santa Fe, ad opera di un insospettabile killer (per quanto, la copertina di Una pallottola per il presidente è di per sé piuttosto rivelatrice), e solo grazie ad una confidenza di Ely Parker Tex e Carson - nel complesso abbastanza simbiotici e paritetici, nel bene e nel male - scoprono che a sparare al presidente debba essere un ex ufficiale dell'esercito "non vedente" (in realtà, ovviamente, un impostore che aveva prima provveduto ad eliminare il vero capitano Grady, effettivamente non vedente). Il resto della storia è pura accademia, con i due pards che dapprima neutralizzano il killer appena in tempo e poi, con l'aiuto del servizio di sicurezza e del cronista Martin London, smascherano Wallace e Kennan, tramite i quali risalgono ai mandanti comodamente in attesa in quel di Washington (uno dei quali preferisce il suicidio all'arresto), e sulla vicenda cala il sipario. Tale storia, come già detto buona ma non eccezionale, risulta comunque valorizzata anche dagli ottimi disegni di Civitelli, come di consueto un perfetto mix di essenzialità ed accuratezza.
  9. Diablorojo82

    [282/283] Un Mondo Perduto

    Allora...La premessa è che alieni o cose simili su Tex non mi garbano. Detto questo GLB costruisce una trama interessante come ambientazione, mistero, coinvolgimento. Forse un po' tirata via nel finale e un Gros Jean con i baffi non si può vedere, però ci sono perdite nei buoni, i nostri sono catturati e messi in difficoltà. I due disegnatori sono efficaci anche se non rientrano tra i miei preferiti. Sono curioso di leggere il seguito del Bos(s).
  10. Ultima settimana
  11. Letto il secondo albo e per il momento la vicenda mi sta appassionando, anche perché sono sempre stato interessato all'esistenza di altre forme di vita oltre la nostra nell'universo. Boselli costruisce un intreccio di personaggi e avvenimenti molto denso di misteri riprendendo una vecchia storia di Glb. La scena più significativa in questo albo è la cerimonia dei salish dove oltre alle visioni degli dei della tribù c'è anche la visione del loro probabile avversario sul Monte Rainer. Verso la fine dell'albo la vicenda inizia ad entrare più nel vivo e non vedo l'ora di avere il prossimo numero. I disegni di Bocci sono superlativi nei personaggi e nell'ambientazione, anche se alcune scene sono troppo dense di dettagli.
  12. Negli anni 50, più o meno quando uscì Tex, dicevano che nel 2000 saremmo andati a spasso con l'elicottero, nel 2024 il massimo della vita e' andare a far la spesa con il monopattino altro che pistole laser! P.S. io la spesa a 8 anni la facevo con il monopattino davvero.
  13. piesse

    [762/764] Il Mistero del Monte Rainier

    COME SAREBBE pistole laser non esistono?? Io sono cresciuto vedendo Spazio 1999 + lì le pistole laser le avevano + il 1999 è passato = le pistole laser ESISTONO! Oh insomma! (adesso sta' a vedere che Spazio 1999 non era realistico! Maiodico! Maveramente!)
  14. Continua un pò a rilento la storia nel secondo albo di questa avventura. Sempre accattivante il modo di raccontare da parte di @borden, ma nessun evento degno di nota, ad esclusione della lezione sulle caratteristiche delle varie divinità e spiriti. Condivido la sensazione che qui Bocci rappresenti Tex con una fisionomia piuttosto variabile e ballerina. Giudizio ottimo, comunque.
  15. Per me Ghion è anche un po' Galeppiano. Disegni puliti e dalla grande leggibilità. L'ho adorato in questa storia.
  16. ggaaco

    [762/764] Il Mistero del Monte Rainier

    Borden ha sempre scritto così. Se vuoi trovare una sua storia sulla regolare dove non cita personaggi della saga, o in rarissimi casi personaggi storici, devi tornare al numero 661 (novembre 2015), ma questa storia di 1 albo era chiaramente un riempitivo per chiudere un buco, tra l'altro è l'unica disegnata da Danubio sulla regolare. Quindi torniamo indietro ancora. Di poco, numeri 643/644 del maggio 2014.
  17. Esattamente: è un russo naturalizzato americano. Le storie attuali di Tex si svolgono intorno al 1885, quindi 18 anni dopo l'acquisto dell'Alaska Andreev non è un ragazzino. Ha sicuramente passato la maggior parte della sua vita più come russo che come americano. Del resto, se parlassimo di Arnold Schwarzenegger lo definiremmo attore austriaco o americano? E Ingrid Bergman era un'attrice svedese o americana? Non cerchiamo il pelo nell'uovo quando non c'è nemmeno l'uovo.
  18. Io lo vedo più Villiano che Ticciano. Comunque sia, davvero bravo.🤐🖐
  19. Quindi sufficientemente russo da poter essere descritto così in un riassunto
  20. Non so se Ghion sarà il nuovo Ticci,ma per il resto concordo alla grande
  21. Russo di Nuova Arcangelo, quindi nato su territorio russo e diventato poi cittadino statunitense col passaggio dell'Alaska dallo zar agli stati uniti.
  22. Rilettura e seconde opinioni. Primi piani troppo diseguali, in alcuni Tex sembra Gabriel Garko; In altri Gros Jean sembra Bombolo; Tiger Jack reduce da una cura dimagrante; Bocci peraltro magistrale nelle scene di campo largo Assalto di Holt alla casa di Andreev che prende troppo spazio Andreev che sembra disegnato con ispirazione dell'Andrea Giordana nel Conte di Montecristo; Olav, il Pat Mc Ryan del secondo decennio del XXI Secolo; Holt e la sua combriccola reiterano il peccato di deficienza già troppe volte; I Cow Boys del Montana hanno la stessa concretezza dei Nazisti dell'Illinois; Andreev che anche nell'introduzione viene presentato come russo, quando non lo è, quindi non è ignoranza dei bifolchi, ma errore di chi ha scritto la didascalia iniziale di pagina 5; Spero che la lunga vicenda della cerimonia nel campo Salish poi comporti davvero una sorta di protezione in qualche vicenda al limite del sovrannaturale; Infine, l'ormai conclamata - ma non da tutti acclamata - tendenza a sequel la comprendo se, oltre alla passione personale di Boselli di completare o richiamare certe vicende bonelliane, è frutto di una strategia precisa, consapevole del fatto che non ci sono più numeri alti di nuovi lettori, ma uno zoccolo duro che leggeva Tex nello scorso secolo (quorum ego). E' come quando d'estate Rai1 ti propone Techetechete ed è un trionfo. Qui si aggiornano situazioni e personaggi deja vu e la nostalgia non è canaglia ma sirena. Ogni tanto una situazione nuova, ogni tanto il ritorno di Lena, del Morisco, di Ely Parker, del generale Davis, di Tom Devlin, di Nat Mc Kennet, di Juan Raza, di Lily Dickart. Esche, per i diversamente giovani, che assolutamente non critico, ma ipotizzo.
  23. Ok, GL Bonelli non lo diceva esplicitamente, però è abbastanza chiaro che quella che i nostri trovano dentro il Monte Rainier in Un mondo perduto è un'astronave aliena e gli strani esseri dalla pelle di rettile degli extra-terrestri...
  24. Letti i tre albi uno di fila all'altro ieri pomeriggio quando ho trovato finalmente un po' di tempo. Per la nuova serie ho deciso infatti di leggere solo storie complete e alla lettura, noto, ci si guadagna molto. La storia me la sono bevuta dalla prima fino all'ultima pagina, acqua fresca, disegni superbi, abbiamo il nuovo Ticci. Boselli riprende un classico e riesce nell'impresa di migliorarlo aggiungendo solo il minimo. Dialoghi asciutti e veloci, niente paroloni, funzionali alle scene di azione che si susseguono pagina dopo pagina. Tutto l'opposto della serie regolare che stiamo leggendo in questi mesi. Con questa storia sono ringiovanito di 40 anni, alle storie che pubblicavano allora. E la cosa mi fa un immenso piacere! Per storie così ogni mese ci metterei la firma.
  25. Pestata una certa cosa maleodorante. Complimenti,
  26. I macchinari visti dal padre del russo sono solo un racconto che può essere anche di fantasia e non veritiero. Io spero che Boselli faccia come Glb, che nelle sue storie più strane lasciava il finale con un po' di mistero, liberando la fantasia del lettore.🙋‍♂️
  27. Letizia

    [762/764] Il Mistero del Monte Rainier

    Il monte Rainer è la culla dell'ufologia. I macchinari visti dal padre del russo, nel 1885 (o giù di lì) non li aveva neanche Babbo Natale. È vero che gli specchi ustori li ha inventati Archimede durante le guerre puniche, ma pistole laser (o similari) non esistono neanche oggi. Conclusione: il dubbio che si trattino o no di extraterrestri non mi sfiora minimamente l'anticamera del cervello. Se Boselli (come è certo) non dirà espressamente "sì sono omini verdi" non vuol certo significare che gli esseri misteriosi sono discendenti dei vichinghi.
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