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Tornate indietro nel tempo al 1993. In quell'anno burrascoso che portò sia al crollo nizziano sia alla "rinascita" con finalmente nuovi autori a rinnovare il menù, a Medda viene dato l'incarico di "tenere impegnati" due disegnatori di Tex. Tex in quel momento lo disegnano in QUINDICI. Quindici disegnatori da FAR LAVORARE, da rifornire di tavole. E ora Nizzi ha smesso di farlo. È una situazione di crisi, davvero, non tanto per l'uscita in edicola, quanto per il fatto che questi disegnatori non possono essere lasciati senza una fonte di reddito. QUALCUNO deve scrivere storie di Tex per loro (o concludere quelle di Nizzi). Quindi, viene "arruolato" anche un autore al momento più noto per Nathan Never (di cui è co-creatore), Michele Medda. Per evitare che scriva una storia troppo simile alle altre in lavorazione, gli viene dato uno "schemino" scritto dallo stesso Nizzi, che lo stesso Medda ha postato nel suo blog circa 15 anni fa) QUESTO schemino: (i nomi sono 16 perchè Fusco è contato 2 volte, nel suo caso Canzio ha già iniziato una nuova storia, quindi è segnata quella OLTRE a quella interrotta) Facciamoci alcune considerazioni. Il più prolifico, Letteri, non è in buoni rapporti con Nizzi (e viceversa, vedere questo thread per i dettagli) e quindi per lui sta scrivendo una storia Guido Nolitta (Sergio Bonelli) con il ritorno di El Morisco, che diventerà la storia più lunga mai scritta su Tex (conciliando il sonno a tanti lettori) Un grande maestro appena arrivato su Tex, Giolitti, sta anche lui disegnando una storia su testi di Nolitta (La Strage di Red Hill), l'ultima storia di Tex che Nolitta sceneggerà (perchè sarà terminata solo anni dopo da Ticci a causa della morte prematura di Giolitti - che di certo non aiuta il problema organizzativo alla Bonelli...) Poi c'è Marcello, di cui non ho ben chiara la situazione... dallo schema ha una storia interrotta per Nizzi, ma sta già disegnando da tempo "il Passato di Carson" per Boselli (lunga 330pp che sarà pubblicata nel settembre 1994), che a sua volta è stata interrotta da Boselli per far disegnare a Marcello una storia di Zagor di 350pp circa, "l'Esploratore Scomparso", pubblicata nel 1994 che sarà rivoluzionaria per Zagor tanto quanto Il Passato di Carson lo è stata per Tex, se non di più. Per disegnare quasi 700 pagine per metà 1994, vuol dire che Marcello lavora con Boselli come minimo dal 1991 se non da prima: come mai risulta una storia interrotta con Nizzi? E come mai i nomi di Marcello e quello di Blasco sono cerchiati? Cosa rappresenta? A parte queste domande... quello che vorrei stabilire in questo thread (con l'aiuto chi ne sa di più) è: 1) Che storie sono quelle interrotte? 2) A CHE PAGINA sono interrotte (nei casi in cui si sa)? In particolare lo scopo di tutto questo non è "mera" curiosità... è anche stabile una volta per tutte ESATTAMENTE autore per autore, fino a dove arriva il Nizzi "pre-crisi" e dove inizia il Nizzi "post-crisi" (che per me sarebbe più da chiamare "il Nizzi ancora in crisi che scrive lo stesso", visti i risultati e l'ammissione dello stesso Nizzi che da allora non ha più inventato una trama sua su Tex)3 points
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Provo a dare una risposta, anche se i dati vanno presi con le pinze: LETTERI è al lavoro Il segreto del Morisco di Nolitta almeno dalla metà del 1990, dopo aver disegnatoil maxi di Berardi. Non è una storia, quindi, che nasce per effetto della crisi di Nizzi. GIOLITTI lavora anche lui per Nolitta sulla storia dei Wolfers almeno dal 1991, quindi in un periodo pre crisi. Era desiderio neanche tanto segreto dell'editore di scrivergli una storia con le giacche rosse. FUSCO ha interrotto la storia Yukon selvaggio finendo all'incirca il primo albo e nella primavera, esattamente da marzo 1992, lavora su testi di Canzio alla storia L'oro di Klaautu. MARCELLO ha disegnato anche lui un terzo della storia Yucatan che interrompe per riprenderla dopo l'estate 1995. Marcello lavora nel corso del 92 con Boselli. QUINTO lavora sul Texone già dai primi anni '90, la sceneggiatura deve essere completa, forse si tratta dell'ultima parte, perché ci lavora fino al '93, si interrompe per la morte nel marzo 1994. La storia è ripresa da Fusco nel febbraio 1995 e pubblicata sulla serie mensile con il titolo che già aveva di lavorazione, cioè I lupi del Colorado. BLASCO sta finendo Topeka, storia forse iniziata nel 1990 o nel 1991, che è il rimaneggiamento della storia che aveva scritto per Arias e che poi ha cannibalizzato usandone spunti e situazioni in altre storie, a cominciare da questa. Anche la storia di MONTI data dello stesso periodo, quindi pre-crisi: Patto criminale. L'ha ormai quasi ultimata. GALEP ha iniziato il 400 anche lui tra il 1990 e il 1991. TICCI sta finendo Furia Rossa che ha iniziato intorno al 1990. A settembre 1992 gli viene commissionato il Texone, dopo la crisi. CAPITANIO arruolato nel 1991 per la serie regolare, si mostra piuttosto lento, per cui non è oggetto di spostamento su un 'altra storia, e a metà anni novanta la storia che sta ancora disegnando passa sul Texone, forse perché serviva qualcosa da pubblicare. ORTIZ dall'autunno del 1991 lavora sul suo Texone, credo che la sceneggiatura fosse già tutta pronta, perché dalla primavera del 93 passa a lavorare sui Maxi di Segura, poi con Fort Apache di Boselli, ritorna a Nizzi nel 1996 con Missione Speciale. La storia di DE LA FUENTE è ovviamente il Texone che ha finito a fine luglio 1991. Si prende una pausa, apparentemente, perché ritorna a lavorare su Tex solo nel 1993 con il secondo almanacco del west. Dopo l'estate del 1992 Nizzi scrive delle storie per CIVITELLI (Missione a Boston, dietro suggerimento di un lettore o di un redattore, non ricordo bene), per MONTI (Sul Sentiero della vendetta), per VILLA (L'uomo senza passato), il Texone di Ticci di cui ho appena parlato. tra il gennaio e l'aprile 1993 inizia l'Almanacco di CALEGARI e il Texone di BERNET.2 points
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@Diablero Boselli ha spiegato che la sua “crisi” della prima storia sia avvenuta in Agosto alla fine del primo albo, dopo il flashback, con Carson preso alle spalle. Finite le prime 110 pagine Marcello non poteva restare senza lavoro e quindi inizia a scrivere per lui le vicende di Nat Murdo.1 point
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Dopo aver "lanciato" il thread, inizio io le indagini (ma mi servir`davvero aiuto per tutte queste storie) il "caso Marcello". Ricapitoliamo: Nizzi lascia in sospeso una storia con Marcello ANNI prima della sua crisi. Marcello inizia "il passato di Carson" (nel 1991) su testi di Boselli. Ad un certo punto Boselli interrompe quella storia (qualcuno sa a che pagina?) ma continua a mandare pagine a Marcello, stavolta per la storia di Zagor "l'esploratore scomparso". Finito l'esploratore, ritorna sul Passato di Carson e lo porta a termine. Ho controllato cosa ha fatto Marcello con Nizzi su Tex. Fece una sola storia: "Thonga il tiranno", Tex 371-373 (settembre-novembre 1991), poi inizia LA STORIA DESCRITTA IN QUEL FOGLIETTO, che è: Tex 425-428 YUCATAN (319 pagine, Marzo-giugno 1996) E nel thread di quella storia trovo... E' una delle storie a cavallo della celebre "crisi" creativa vissuta da Claudio Nizzi nel primo semestre dell'anno 1992. Claudio Nizzi scrive circa 1/3 della storia prima della crisi (cioè entro la fine del 1991). Il resto dell'avventura, quella in cui tu dici che si sgonfia notevolmente, è ripreso addirittura dopo l'estate del 1995. Se la storia fosse stata scritta tutta prima della crisi, molto probabilmente avremmo letto un'altra storia. C'è stata la crisi, la storia è stata ripresa molti anni dopo, con stanchezza , poca originalità, da qui la noia di cui tu parli. E in un vecchio post di Boselli, trovo... Quella degli "africani nella giungla" è la storia precedente di Marcello, "Thonga il tiranno", che è stata regolarmente pubblicata a settembre 1991. Forse Boselli si è confuso con la successiva? Boselli ha detto in passato che Il Passato di Carson è stata iniziata PRIMA della "crisi creativa" di Nizzi, ma probabilmente Nizzi già si lamentava del dover fare troppe storie (e già Sergio Bonelli era arrivato in suo soccorso), viene quindi data fiducia a Boselli per il Passato di Carson, viene interrotta la storia "Yacatan" e Marcello viene "spostato" sul passato di Carson. Il resto è storia. Poi, anni dopo, in una situazione totalmente diversa (in cui Boselli non è un esordiente su Tex ma "l'astro nascente" che minaccia il dominio di Nizzi), Nizzi decide di terminare quella storia (eliminando ovviamente un pari numero di tavole che avrebbero potuto essere sceneggiate da Boselli. Per far capire il danno che abbiamo subito, sono tavole comprese fra "cercatori di piste" e "gli invincibili". oltre 200 tavole di Boselli/Marcello di quel periodo, insomma... ). A che pagina sarebbe avvenuto il "giunto" fra le tavole di Marcello del 1991 e quelle del 1995-1996? A pagina 48 del secondo albo (pagina 114 della storia) si fa riferimento alla storia degli "uomini giaguaro" che nel 1991 non era stata ancora pubblicata. Marcello a volte "data" le tavole, ma non questa volta. Quindi? Nel dubbio, si va a consultare il massimo esperto Nizziano esistente, Roberto Guarino, e la sua opera fondamentale (che mi pregio di avere in edizione autografata) "Tex secondo Nizzi" A questa storia dedicano un solo paragrafo, di cui ricopio la risposta di Nizzi: "Le prime cento pagine furono scritte prima della mia crisi. Il resto un paio di anni dopo. Quando Marcello ebbe terminato di disegnare le prime cento e si trattava di farlo andare avanti con il lavoro, la scelta era fra fare proseguire la mia storia da un altro sceneggiatore o mettere in piedi una storia nuova. Boselli giustamente preferì realizzare una storia nuova. E scrisse Il Passato di Carson" Visto che difficilmente Nizzi avrebbe consegnato "cento tavole" lasciando a metà una scena, secondo me il punto più probabile per lo stacco è a fine pagina 43 del numero 426, dopo 109 pagine di storia (e quindi anni dopo ne avrebbe sceneggiate 210), oppure pagina 36 dello stesso albo (dopo 102 pagine) P.S.: domanda: perchè Nizzi elenca anche le storie di Nolitta e quella di Canzio disegnata da Fusco (che sicuramente è iniziata DOPO la sua crisi) ma NON quella di Boselli che era iniziata nel 1991? E anche se Medda dice che la lista è del 1993... non è un po' troppo tardiva come data? Penso anche al fatto che fra le storie in elenco, c'è anche La Tigra Nera, che è stata pubblicata molto prima. Non è che in realtà è una lista precedente alla crisi di Nizzi?1 point
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Ciao. Se intendi quali sono le storie con i nomi cerchiati, dovrebbero essere Topeka (nn. 397-399) di Blasco, pubblicata a fine '93, e Yucatan (nn. 425-428) di Marcello, pubblicata nel '961 point
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Io l'ho acquistato e letto tra la mattinata ed il primo pomeriggio, e purtroppo non posso che esprimere un'opinione simile a quanti mi hanno preceduto. Mi rimane la sensazione di aver letto due storie poco riuscite, che difficilmente credo andrò a rileggere in futuro. Zamberletti ha tentato in varie maniere e con svariati arzigogoli di conferire imprevedibilità alla sua Uccidete Vernon Cobb, ma purtroppo almeno a mio avviso è riuscito unicamente ad ingarbugliarla e, soprattutto, ad "appesantirla" oltremodo, rendendone la lettura nient'affatto scorrevole. Al contrario, Il cercatore d'acqua di Ruju è risultata fin troppo scontata, sia nell'andamento che nell'epilogo. Quanto ai disegni di Cossu e Diso, con rispetto parlando, inutile ripetere ancora una volta quanto i loro stili per me siano poco congeniali a Tex.1 point
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Trovami un fumetto d'avventura in cui la protagonista (o coprotagonista o comprimaria o comparsa o avversaria) sia racchia. Escludendo ovviamente i personaggi comici (Annie Quattropistole, Beppa Giosef) e quelli che per esigenze narrative devono essere racchie (Marnie Bannister)1 point
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In generale... 1) La pubblicità non serve a un tubo. Ho fatto tempo fa (ma non sono sicuro di averli fatti qui...) i conti con le tariffe pubblicitarie note dell'epoca (e sono in continuo calo) e sono briciole. Non sono più gli anni 70 quando Tex vendeva 700-800.000 copie al mese e gli spazi pubblicitari erano scarsissimi e molto appetiti. Oggi persino le TV hanno difficoltà a vendere gli spazi per gli spot, devono fare svendite a prezzi stracciati (se vi chiedere come mai su canale 5 trovate pubblicità che un tempo al massimo finivano su TeleQuartiereNordTuscolana, questo è il motivo). In più i Bonelli hanno poche pagine a colori, vendere l'ultima di copertina rendeva (dai conti vecchi e obsoleti con tariffe più alte delle attuali) qualcosa come 5 centesimi a copia, aggiungere un inserto di 4 o 16 pagine solo di pubblicità aumenta i costi di stampa (e poi con cosa li riempi? Più pagine hai, più devi abbassare i prezzi...) Siamo in Italia, cioè "Spotlandia", la TV commerciale ci ha condizionati a credere che grazie alla magica pubblicità possiamo avere tutto gratis o a prezzi stracciati, ma in realtà manco i volantini pubblicitari sono davvero gratis (li paghi quando fai la spesa). Basta invece vedere le pagine di settimanali e quotidiani per vedere quanta fatica facciano ormai a procurarsi pubblicità (quel poco che rimane va tutta nel web o in TV). Quando si parla di pubblicità su Tex, ricordatevi che la prima domanda a cui rispondere sarebbe "ma dove lo trovano oggi uno tanto fesso da spendere budget pubblicitario su un albo a fumetti?", la risposta ovvia sarebbe "gli altri fumetti della concorrenza, se gli fai pagare tariffe bassissime" e capisci quanto poco senso avrebbe. Comunque, è una scelta indipendente dal prezzo: se non mettono almeno 10-20 pagine di pubblicità a colori, il prezzo non cambia nemmeno di 50 centesimi. (quale folle pagherebbe uno spazio pubblicitario più di 1 centesimo a "click", cioè a copia?) 2) Basta patacche, grazie! 3) Il formato Bonelli è quello che vende in Italia, si è già visto l'effetto di cambiare formato... (crollo delle vendite) 4) La riduzione della qualità della carta purtroppo temo che potremmo aspettarcela, ma anche lì, il costo della carta non incide tantissimo su Tex (usa la stessa carta di un albo che vende 15.000 copie, e ne vende(va) dieci volte tanto, in compenso ha gli autori più pagati della Bonelli con un costo medio di oltre 100.000 Euro ad albo) Da qui un altra eventualità che temo... 5) risparmiare sugli autori, sostituendo magari nel tempo quelli attuali man mano che vanno in pensione con quelli più economici sul mercato. (farebbe risparmiare di più che non ridurre la qualità della carta, e se si convincono che tanto i lettori di Tex accettano tutto e comprano sempre...) --------------- Ma in generale, guardate che i bilanci Bonelli (e la logica) dicono una cosa precisa: i prezzi NON aumentano per fare stare in pareggio Tex! Come ho detto, se stanno in edicola albi da 15.000 copie, TEX È LARGAMENTE IN ATTIVO! Tanto da sostenere il resto della casa editrice. Per questo, più che misure per "abbassare i costi"... servirebbe convincere la casa editrice che aumentare i prezzi alla fine non paga, e tornare sulla politica dei "prezzi bassi" di Sergio Bonelli (tagliando magari le testate che andrebbero in passivo, solo che a quel punto servono testate nuove che assorbano quegli autori... o ce li troviamo tutti su Tex!)1 point
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I rapporti con il Gruppo Repubblica/Espresso e Sergio Bonelli Editore non mi sembrano così saldi com'era ai tempi della Collezione Storica. Sarebbe più fattibile una collana in collaborazione con la Gazzetta dello Sport, ma a mio avviso se era possibile lo avrebbero già fatto. Magari ci sorprenderanno questo autunno, ma mi permetto di dubitarne. La testata TexClassic (sempre ammesso che le vendite siano floride e non ne sono convinto) è la riproposizione dello stesso materiale visto nella collezione storica, in teoria oggi è la sede ideale per avere tutte le storie di Tex a colori, ma se continua com'è ora vedremo per la prima volta storie a colori mai viste sulla CSAC tra molti anni. SuperTex contiene le storie inizialmente pubblicate sulla Serie Tex Gold di Repubblica e esaurirà il materiale disponibile in più breve tempo rispetto alla Classic (il serbatoio si esaurirà col Maxi "Alaska", a meno che prima ci infilino le storie dei primi 29 texoni) La mia supposizione si basa solo su un mio ragionamento, e sul fatto che colorare le storie costa (il costo non sarebbe più condiviso tra due editori) e comporta moltissimo tempo, pur dando risultati appena sufficienti. Tengo a precisare che i file usati per la collezione storica e la classic sono gli stessi (cambia soltanto la carta e la dimensione). Stesso dicasi per il Tex Gold e il SuperTex e questa non è una mia supposizione, accettatelo come un dato di fatto.1 point
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Sto leggendo queste prime storie di Tex proprio in questi giorni, badate bene, per la prima volta. Mi risulta incredibile constatare come nella prima ventina di episodi a strisce (più o meno il contenuto del primo Tex gigante e mezzo) Tex ne faccia fuori una buona cinquantina tra banditi ed indiani: una strage! Interessante l'idea di renderlo un agente del servizio segreto sotto le spoglie di un fuorilegge. Un modo per permettergli di lasciare dietro di sé l'inferno ma uscendone sempre pulito. Altrettanto incredibilmente non l'ho ancora visto sbagliare un colpo o fare una scelta sbagliata, solo qualche piccola distrazione da cui ne esce comunque sempre illeso per il rotto della cuffia. Un eroe infallibile, inossidabile, incorruttibile. Per questo vederlo accasciarsi a terra e finire in ospedale alla fine di questa storia ha avuto un peso ancora maggiore. Mi piace davvero come il vecchio west viene dipinto: un mondo dove la sopravvivenza, già di suo complicata, è resa ancora più difficile da sciami di figure indemoniate che sparano, rapiscono, rubano, incendiano. I disegni di Galeppini già in queste storie mostrano tutta la sua bravura nel rendere la figura umana in qualsiasi posa e da qualsiasi posizione. Il tratto spesso è veloce, il livello di dettaglio è minimo, eppure sempre preciso, minuzioso nel rendere ciò che è necessario. Ha una grande capacità di sintesi, degna degli artisti giapponesi delle stampe dell'800. È magico pensare che queste storie hanno 75 anni. Ho appena finito di leggere la prima vera avventura di Tex e Kit Carson insieme, alle prese con la banda di Kid Billy e non vedo l'ora di arrivare a quando Tex incontrerà Tiger Jack e Lilith e quando il piccolo Kit comparirà per la prima volta! PS: anche io vorrei rivedere Marie Gold e Joan! Mi consolo sapendo che nella prossima storia che leggerò ritroverò Tesah.1 point
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Certo che c'è una enorme "zona grigia". Ad essere pignoli, anche il semplice fatto che Tex sia un ranger potrebbe essere visto, in un ottica egoista e gretta, come "stupido": Tex è il capo dei Navajos, potrebbe prendersi il loro oro e andare a vivere da nababbo in Europa, chi glielo fa fare di stare in un villaggio e comandare dei selvaggi? Ma la stupidità degli eroi è tale solo se lo guardi appunto con l'occhio gretto di un egoista magari pure disonesto. Gli eroi sono altruisti, e magari incoscienti. Certo che magari a volte il piano di Tex non è proprio il più prudente (come non si stanca di ricordargli Carson, anche se poi sotto sotto è altrettanto incosciente), ma è sempre incoscienza per uno scopo, non gratuita "solo per fare lo sborone". Magari qualcuno è in pericolo, magari se seguono la strada più prudente rischiano che i malfattori gli scappino. Spesso utilizzano sè stessi come esca provocando il "boss" locale per spingerlo a cercare di ammazzarli e fregarlo così: ovvio che sarebbe più prudente aspettare che tenti di ammazzare qualcun altro, ma Tex e Carson non mettono in pericolo innocenti per le cose che possono fare loro (il motivo per cui quello di Aguas Negras non è Tex) Vista questa ampia zona grigia, sono molto "di manica larga" quando chiamo "Tamarri" i pards quando fanno i tamarri: se esiste anche un solo motivo al mondo, almeno qualcosa per cui sia possibile che la cosa abbia senso (fretta, rabbia, o anche un rischio calcolato), non li chiamo tamarri. Quando parlo di un esplosione di insopportabile tamarraggine nelle ultime storie, quindi, parlo proprio di cose stupide fatte assurdamente senza uno straccio di motivo, per "fare lo sborone" a vuoto.1 point
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Confermi, purtroppo, una mia tesi: che oggi molti lettori non sono più in grado di percepire la differenza fra coraggio e tamarraggine... In questa storia, Tex affronta i tipi che vogliono impiccare suo figlio, e li fa fuori stando riparato dietro una colonna, poi dietro una balaustra, poi dietro un pianoforte, comportandosi sì con coraggio, ma non con stupidità. Esce allo scoperto solo quando ha ammazzato o fatto fuggire quasi tutti i suoi avversari e i pochi rimasti riparati dietro ai tavoli non lo vedono e non gli sparano. Non è messo come il Carson tamarro del cartonato che esce fuori nella notte sotto una lampadina, ben illuminato, a dire a gente nascosta nell'ombra "beh, quando mi sparate"? (salvandosi solo perchè quello che gli spara alle spalle lo manca da un metro). Il coraggio può anche essere incoscienza, temerarietà, sprezzo del pericolo, può essere alimentato dall'odio e dal sentimento di vendetta o (come nel caso di questa storia) dalla difesa del figlio. Ma anche se può essere incosciente, non è stupido. La tamarraggine è SEMPRE stupida. Se non si coglie la stupidità gratuita e ottusa di un azione fatta solo per "fare lo sborone", diventa impossibile distinguere il coraggio dalla tamarraggine.1 point
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Solo per quello merita l'intitolazione di una piazza o un intero quartiere... Comunque non si può dare la croce addosso a un asociale, se controllate anche il maestro Armando Monasterolo era intrattabile, ma quello che traspare è che Letteri avesse la fobìa dello sceneggiatore (ossia quando vogliono l'impossibile in una vignetta, mentre l'illustratore vorrebbe solo che fosse un bel disegno da vedere). Io ho passato l'intera carriera lavorativa per essere confinato in un reparto dove devo rendere conto a meno gente possibile e concentrarmi a realizzare il miglior lavoro possibile.1 point
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Vero anche questo. Il 1992 è l'anno in cui Letteri, finita la lunga storia di Nolitta, ha bisogno di una nuova sceneggiatura. La logica suggerirebbe che Nizzi gliene scriva una. Canzio chiama Nizzi e gliela chiede. Nizzi sta vivendo la sua crisi. A Nizzi la domanda l'ho fatta io tramite Guarino: Nel 1992 Nizzi scrive ancora per Letteri.1 point
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una storia letta una volta, che ho fatto fatica a terminare. Per me più una storia di Mister No che di Tex...del tutto insifficiente salvo solo i disegni di Letteri, ma per il resto è da archiviare come una delle peggiori dell'intera saga. Probabilmente ciò è dovuto al fatto che Tex fuori dal proprio contesto naturale (il west) non mi appassiona e non riesco a farmelo piacere. Passi ancora una puntata nel New England o a Washington, di tanto in tanto.. Ma fuori dagli USA perde molto del suo carisma1 point
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Proseguo imperterrito coi commenti a queste prime leggendarie storie. 1) Questa storia è la prima di un gruppo di 4 n cui a Kit viene fatto fare una sorta di giro del Sud Ovest per, diciamo così, completare la sua educazione. 2) Nota cronologica: non sappiamo esattamente quanto tempo sia passato dalla storia precedente, ma stavolta lo stacco potrebbe anche essere solo di pochi giorni. In teoria Tex e Kit potrebbero essersi appena separati da Kit Carson che, per quanto ne sappiamo, è tornato a Fort Dennison. 3) La trama, non è particolarmente originale. Si inserisce perfettamente nel filone che nel gergo western è chiamato "town taming", termine che si potrebbe tradurre un p? impropriamente come "Città da domare". Ci sono tutti gli ingredienti che ritroveremo in innumerevoli storie successive. Tutti... a parte lo sceriffo impotente o corrotto... perchè questa volta lo sceriffo è Tex, che accetta l'incarico per poter vendicare la morte del precedente sceriffo barbaramente ucciso. Anzi è proprio l'aver assistito da lontano all'uccisione dello sceriffo la molla che . spinge Tex e Kit a fermarsi a Pecos City.4) Una menzione particolare va, invece, al giudice Vermont, che ha una caratterizzazione azzeccatissima ed una fine che si inserisce nel filone della giustizia poetica e che a suo tempo trovai davvero impressionante. L'immagine del giudice che, bruciando vivo, corre per il paese e si butta nel fiume, mentre l'ultima cosa che si ode di lui è la risata da pazzo, è davvero evocativa secondo me. 5)Divertente (anche se non per lui, probabilmente) l'idea di far travestire Kit da ragazza per tendere un agguato letale a Sam Truscott ed i suoi.,6) Trovandosi sotto la minaccia di una valanga d'acqua, Tex lascia coraggiosamente Dinamite a mettersi in salvo, rischiando di affogare. Questo si che è amore per gli animali.7) Una cosa si può dire con sicurezza di G. L. Bonelli non si preoccupava troppo di poter turbare gli animi dei suoi lettori. Scriveva quel che gli pareva e se c'erano scene forti, beh meglio che il lettore si adeguasse. Mi chiedo che ne avrebbe pensato del politicamente corretto oggi imperante.8) In questa storia Pietro Gamba è affiancato alle chine da Lino Ieva. Le matite sono, come sempre, di Galep. E con questo ho finito anche qui.1 point
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Io amo la trilogia del dollaro di Leone;ma odio gli spaghetti-western. Per me i film di Leone non sono spaghetti-western, essendo questi ultimi un genere nato dopo i film di Leone. Se anche Bonelli pensa la stessa cosa non ci vedo nulla di male nelle sue dichiarazioni;se invece ha detto "I film di Leone fanno schifo", allora darei ad Antony tutte le ragioni del mondo. In ogni caso, pur avendo visto i film di Leone, per me "El Muerto" rimane un capolavoro;anzi, proprio il fatto che sia una storia che strizza l'occhio a quei film che amo me la fa piacere ancora di più:perchè chiamare plagio una cosa che può ben chiamarsi "omaggio"?Questi presunti plagi sono frequentissimi in altre serie:"Il cervello di Killex" è una delle più belle storie di Sclavi, altro evidente plagio(?) a "Il silenzio degli innocenti". E sono ben contento che Nolitta e Sclavi hanno scritto queste storie...1 point
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IMHO il fattore che d' più fascino a questa storia, la seconda di Nolitta, è la personalit? dell'antagonista, che ( sempre IMHO ) potrebbe essere concepito come una specie di "doppio rovesciato" di Tex, ossia come un'immagine di ciò che Tex sarebbe potuto diventare se fosse rimasto il fuorilegge che era nei primi numeri. Di Tex El Muerto ha infatti alcune qualità, come il carisma, un personale codice d'onore ( vuole uccidere Tex in un regolare duello, e perciò rinuncia a sfruttare una facilissima opportunità che gli si offre ) e l'abilità con le armi; anche il gruppo dei suoi compagni ( che comprende Faccia Tagliata, un indiano vissuto a stretto contatto coi bianchi, proprio come Tiger, al quale è legato da un rapporto non dissimile da quello El Muerto - Tex ) può del resto essere visto come una versione distorta dei pards di Tex. Ma anche alcune delle imprese di Paco Ordo?ez nel corso della vicenda possono destare nel lettore ricordi texiani abbastanza precisi: quante volte Tex ha distrutto bische e saloon di suoi nemici, come fa El Muerto nel paese in cui si incontra per la prima volta con Tex? Anche la tecnica che Ordo?ez usa per attirare su di sè l'attenzione di Tex, ovvero quella di provocarlo attraverso agguati e pestaggi ai suoi pards, non è del tutto ignota al ranger, che l'aveva usata nel lontano n.4 ai danni del Rosso, uno dei suoi primi avversari, da lui pestato a sangue prima ancora che avesse provato ad attaccarlo. Tex, non sapendo con chi ha a che fare, si mostra comprensibilmente più incerto e incline a sbagliare del consueto ( è del resto una costante nella saga texiana che alcuni degli avversari più insidiosi del ranger siano quelli a cui non riesce subito a prendere le misure, come Yama ne "Il figlio di Mefisto" e El Carnicero nella storia che vede il suo ritorno ), anche se i critici di Nolitta hanno IMHO esagerato nel sottolineare questo aspetto ( a sentire alcuni di loro, parrebbe che nelle storie di GLB Tex non fosse mai caduto in imboscate o fosse stato preso alle spalle ...); anche il fatto che Tiger e Kit Willer si facciano cogliere con la guardia abbassata può essere spiegabile, almeno nel primo caso ( a differenza di Tex, Tiger, essendo un indiano, non può certo attaccare per primo un bianco dall'aspetto losco; ad ogni modo, nel successivo sviluppo della vicenda, ha poi occasione di rifarsi ampiamente ) La sceneggiatura di Nolitta porta con abilità e scorrevolezza il lettore verso il duello finale, evitando la monotonia con sapienti variazioni della tecnica narrativa e azzeccate digressioni . I disegni di Galep sono a mio parere di ottima qualità e contribuiscono molto alla riuscita della storia. La mia valutazione è quindi:soggetto 10sceneggiatura 9,5disegni 101 point
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Scusami @SaWitemo tu abbia postato il tuo commento nel topic sbagliato! Se poi sono Diso e Cossu a farti riconciliare con Tex, son francamente contento per te, ti basta davvero poco0 points
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Non conta l'attendibilità storica: conta la storia. E, quando una storia western diventa una specie di Drive-in con donnine pistolere svestite o discinte e tutte curve, come si fa a chiamarla storia western? E' puro trash.0 points