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TWF - Tex Willer Forum

[86/87] Rio Verde


Voto alla storia  

28 members have voted

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Soggetto e sceneggiatura : G. L. Bonelli
Disegni: Guglielmo Letteri
Periodicità mensile: Dicembre 1967 - Gennaio 1968
Inizia nel numero 86 a pag. 32 e finisce nel numero 87 a pag. 13


Tex e Carson si riuniscono a Kit per dare la caccia all'inafferrabile gaglioffo che ha rapinato cinquantamila verdoni destinati a Fort Whipple, lasciando come firma una "P" greca vergata su un irridente messaggio. è Proteus, il bandito dai mille volti, capace di beffarsi della Giustizia trasformandosi in indiano, capitano, giudice, minatore...

Copyright: Sergio Bonelli Editore

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  • 1 month later...

Questa storia vede l'apparizione di un nuovo ed inconsueto nemico per Tex: il grande trasformista Perry Drayton, in arte Proteus. A differenza di tanti altri criminali cui Tex ha dato la caccia non agisce per vendetta, e nemmeno per semplice avidit? di denaro, ma soprattutto per esibizionismo, la cosa dovrebbe in teoria renderlo una facile preda, ma lo vediamo beffare più di una volta con ironia e astuzia Tex e i suoi pards ( qui Carson e Kit Willer ). Soltanto quando il ranger si rende conto che Proteus ( delle cui doti si è fatto un'idea grazie alla cultura di Kit Willer ) ha dei complici riesce ad arrivare fino a lui e a sbatterlo al fresco; il modo in cui quest'operazione si compie però,

con Tex che informa lo zio di Perry Drayton delle prodezze del nipote, attendendo che questi si presenti
,? molto piatto e prosaico e, come sottolinea C. Paglieri in "Non son degno di Tex" lascia nel lettore un senso di aspettative deluse e quasi di disappunto. I disegni di Letteri sono assai buoni e puliti. In sintesi IMHO:soggetto 8sceenggiatura 7,5disegni 8+
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  • 1 month later...
  • 4 months later...
  • co fondatore

Riporto un vecchio mex che avevo scritto su SCLS. it il 19 novembre di cinque anni orsono, che riguarda il personaggio di Mister P:

Tex nell'INNAFFERRABILE PROTEUS sostiene che solo Mefisto gli ha dato più grattacapi del subdolo trasformista Perry Drayton, in arte Proteus alias Mister P. Ed è vero. Sia pur in due brevi suggestivi episodi e in un terzo un po' più di maniera anche se ancora abbastanza divertente, Mister P è rimasto nel cuore dei lettori, che spesso l'hanno trovato più simpatico del Ranger, astuto, paradossalmente reale perchè cattivo molto "sui generis" anche se capace di fare trasformazioni rapidissime a volte, un filo improbabili. Dal primo mitico episodio in cui compare, RIO VERDE, sino alla poco convincente prova nizziana nel post 300, il trasformista non ha mai sbagliato un colpo nel preparare i suoi piani ed è solo grazie al caso o a dei complici inetti che Tex riesce a mettergli il sale sulla coda. Furbissimo e intelligentissimo, quasi si diverte a giocare perversamente coi pards che gli danno la caccia spesso in svantaggio (Tex accusato di rapina grazie ad un'eccellente camuffatura del Mister P in ARRESTATE TEX WILLER!, il ranger e il figlio che fanno evadere un Carson ingiustamente accusato d'omicidio, rischiando di uscire fuori dalla legge nell'INNAFFERRABILE PROTEUS), per manifestare a tutti la propria abilità e sentirsi sempre superiore all'avversario. Ne esce, forse involontariamente, un personaggio pressocch? perfetto dal punto di vista criminologico, con caratteristiche sottilmente inquietanti (quello di sbeffeggiare e sfidare i pards lasciando bigliettini ricorda molto l'atteggiamento dei serial killers che spediscono lettere ai giornali e alla polizia per lo stesso identico motivo, quello di manifestarsi superiore al cacciatore), anche se il nostro si limita a rapinare e, nell'impostazione originale di GLB, non uccide nessuno. Solo con Nizzi vediamo Drayton, travestito da Carson, ammazzare. Un personaggio che se la ride mentre gli altri, che non capiscono quel che accade si accapigliano tra loro, come all'inizio del primo episodio. Un personaggio che alla fine quasi risulta simpatico...

  • +1 1
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L'analisi di Mister P mi pare in effetti pressoch? perfetta per quanto riguarda le caratteristiche psicologiche di Perry Drayton. Va comunque detto che, anche se il bandito trasformista non ama uccidere ( anche perchè vuole che i suoi avversari assistano al suo trionfo e riconoscano la sua superiorit? ), non è che, anche prima della storia che Nizzi gli ha dedicato, non cerchi assolutamente di evitare di uccidere: così, in "Rio Verde",

inseguito da Tex e dai pards e con un complice ferito e in delirio, per evitare di essere preso lo abbandona e cerca di finirlo con una pistolettata, anche se non riesce a ferirlo a morte
; ne "L'uomo dai cento volti", invece, preferisce sostenere uno scontro a fuoco con Tex piuttosto che arrenderglisi. Il fatto comunque che le storie che lo vedono protagonista siano sempre abbastanza brevi e obbediscano ad uno schema fisso è forse anche dovuto al fatto che probabilmente a GLB non piaceva di mostrare il nostro ranger troppo a lungo in condizioni di inferiorit? di fronte a un criminale non dotato di poteri paranormali ( forse non è un caso che la storia più lunga dedicata a Proteus sia stata firmata da Nizzi, anche se lo sceneggiatore modenese ha probabilmente appiattito troppo il personaggio, assimilando la sua voglia di rivincita alla sete di vendetta di Mefisto ).
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  • 2 months later...
  • Rangers

Grandiosa storia, con il memorabile primo scontro con l'abile Proteus, che è capace di assumere qualsiasi identit?. Kit Willer come in passato (mi viene in mente la storia dell'Ippocampo), dimostra di avere una cultura anche nel campo della mitologia, dato che spiega a Tex e Carson il significato della parola Proteus e la storia che ci gira attorno. Geniali guizzi di sceneggiatura, come la trappola preparata per sviare i nostri, con i fucili e pistole che sparano da sole. Il pericoloso Proteus però commette molti sbagli

continua a sfidare la fortuna, consegnando lettere, in questo modo i nostri riescono a capire la direzione da lui presa. Poi quando i suoi uomini vengono sorpresi (in uno stupendo scontro all'interno del Casin°), torna indietro per aiutarli, invece di allontanarsi dal territorio e scomparire.
Fatto sta che senza l'aiuto dell'ultimo complice di Proteus trovato morente, i nostri avrebbero faticato non poco per scoprire la vera identit? dell'avversario. Quindi un nemico pericoloso che dar? ancora filo da torcere ai nostri. Per il resto concordo con le approfonditisse analisi che mi hanno preceduto!!Voto: 8
  • +1 1
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  • 2 years later...

La rilettura di questa storia mi costringe a rivedere il mio giudizio su Proteus. Non che non lo consideri ancora adesso come il meno grande tra i grandi nemici di Tex; e non che l'idea di un criminale trasformista non mi sembri meno stant?a di quanto mi sembrava in passato. No, la rivalutazione dipende da un altro fatto: Proteus è forse l'avversario di Tex che più gli è lontano da un punto di vista caratteriale e comportamentale. Non ha nulla, voglio dire, del bandito tipico del West: il nostro camaleonte è una sorta di outsider, uno che non c?entra niente con l'ambiente in cui agisce, uno che viene col suo modus operandi a scompigliare le carte in tavola- un avversario proprio per questo ancor più ostico. Per esempio: il tipico bandito, dopo aver rubato tutti quei soldi, non ci avrebbe pensato due volte a rifugiarsi oltre confine, fregandosene dei complici. ?Quelli, se catturati, faranno il mio nome? E chi se ne frega? Io tanto me ne vado in Messico!? Invece Perry Drayton non ragiona così: evidentemente non vuole rinunciare alla sua posizione sociale: rampollo di una famiglia facoltosa. E non ci rinuncia per una questione di comodit? e convenienza , altrimenti, comodit? per comodit?, non avrebbe fatto il bandito!Lui mi sembra una scheggia impazzita che porta il disordine nell'ordine sociale e morale di cui fa parte: artista girovago, ragazzaccio scapestrato che ?ha fatto morire di crepacuore sua madre?- come dice lo zio giudice- si sceglie il ruolo di bandito non per denaro, ma perchè quello è l'atto estremo del suo anarchismo di fondo. E il non voler rinunciare alla sua posizione sociale gli è indispensabile per dar sfogo alla sua anarchia altrimenti inesprimibile. E oltre a ciò, l'altro movente solo apparentemente più futile è dato che mi sembra sintomo di follia bella e buona- consiste in questo: il divertimento, il divertimento che egli prova nel vedere fregati gli avversari dalla sua genialit?. Ecco, allora, un nemico atipico che porta l'elemento estraniante nell'avventura western. Ultimo di questi elementi stranianti, la sua cultura, che lo rende ancor più lontano da Tex e dal mondo di cui Tex fa parte. Proteus è insomma un nemico molto simpatico, atipico; originale, se considerato all'interno del mondo texiano. Un suo ritorno, tuttavia, non lo vedrei bene, perchè mi sembra che, dopo ben tre storie (sceneggiate da due mani diverse) sicuramente belle ma tutt?altro che epocali, il nostro Drayton non abbia più molto da dire. Voto: 8,5

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  • 6 months later...
  • Collaboratori

Nella mia rilettura dei classici del primo centinaio questa volta mi sono suffermato sula prima di Mister P, alias Proteus, alias Perry Drayton, uno che, come recita il capitoletto introduttivo all'albo "Yuma" che contiene la parte finale di questa storia, è riuscito ad infliggere a Tex umilianti smacchi. Nel campo del crimine Mister P ha due carratteristiche che lo distinguono dai suoi numerosi predecessori:a ) l'inafferrabilità;b ) il camaleontismo. Quest'ultima caratteristica, riconducibile a quello che nell'ambito dello spettacolo cinematografico e ancor più in quello teatrale prende il nome di "trasformismo", cioè la capacità di cambiare, rapidamente, trucco e costume assumendo diverse sembianze e quindi diverse identit?, è sicuramente un tema che GL Bonelli mutu? dalla scena. Non a caso il vero volto di Perry Drayton pare ricordare quello di Leopoldo Fregoli, il maggior interprete italiano del trasformismo scenico del Novecento. Morto nel novembre del 1936, Fregoli può essere considerato il trasformista per antonomasia proprio per quella sua capacità di cambiare in pochi secondi la caratterizzazione del personaggio che andava a interpretare. Ma Mister P ha anche una matrice letteraria, come ci ricorda Kit Willer a pag. 68 del primo albo. Proteus è l'antico dio marino che pasceva il gregge di Nettuno e poteva apparire in forma di animale, albero fuoco ecc Ciò che nella serie lo apparenta ad un altro grande trasformista, come ricorda lo stesso Tex a pag. 69, cioè a Mefisto. Malgrado la volont? dell'autore di caratterizzarlo dandoci inusuali indizi sulla sua persona (soprattutto nella parte finale della storia quando il cerchio si stringe) forse con lo scopo di sopperire anche alla sua intangibilit? fisica - veniamo a scoprire infatti che, canaglia, fece morire la madre di preoccupazione e malgrado la sua cultura, visse per anni al seguito di un circo dove ebbe modo di personalizzare la sua arte trasformista e quindi di attori girovaghi diretti verso la California - Mister P non riesce mai ad eguagliare le gesta del suo predecessore Mefisto e ad entrare così nel ristretto podio delle celebrit? texiane. Tant'? che il finale, una volta scoperta la sua vera identit? e quindi con il personaggio simbolicamente messo a nudo, è inaspettatamente rapido e nell'ufficio dello zio, il giudice Lindon, incravattato e vestito con gli indumenti del cittadino onesto e rispettoso della legge, visibilmente cioè privato dei suoi "attrezzi di lavoro", nella sua arrendevolezza fa la figura del pollo nel giardino mentre le volpi Tex, Carson e Kit si stringono inesorabilmente intorno a lui per consegnarlo alla legge. Una storia frenetica, quindi, che si avvia a una conclusione piatta, senza sussulti, ciò che lascia pensare che l'autore avrebbe potuto osare qualcosa di più ( la storia si dipana in neanche un albo ). Disegni di Letteri, qui alle sue prime prove su Tex, eccellenti nel rendere le anantomie dei personaggi e si rimpiange solo la poca cura dedicata agli ambienti, resi com'era consuetudine all'epoca in maniera approssimata e quasi stilizzata. Il voto alla storia, per me, ?: otto

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Nella mia rilettura dei classici del primo centinaio questa volta mi sono suffermato sula prima di Mister P, alias Proteus, alias Perry Drayton, uno che, come recita il capitoletto introduttivo all'albo "Yuma" che contiene la parte finale di questa storia, è riuscito ad infliggere a Tex umilianti smacchi.

Nel campo del crimine Mister P ha due carratteristiche che lo distinguono dai suoi numerosi predecessori:

a ) l'inafferrabilità;
b ) il camaleontismo.

Quest'ultima caratteristica, riconducibile a quello che nell'ambito dello spettacolo cinematografico e ancor più in quello teatrale prende il nome di "trasformismo", cioè la capacità di cambiare, rapidamente, trucco e costume assumendo diverse sembianze e quindi diverse identit?, è sicuramente un tema che GL Bonelli mutu? dalla scena. Non a caso il vero volto di Perry Drayton pare ricordare quello di Leopoldo Fregoli, il maggior interprete italiano del trasformismo scenico del Novecento. Morto nel novembre del 1936, Fregoli può essere considerato il trasformista per antonomasia proprio per quella sua capacità di cambiare in pochi secondi la caratterizzazione del personaggio che andava a interpretare.

Non a caso (anche se oggi la cosa si è un p? persa) nell'Italiano moderno "Fregoli" è un sinonimo di trasformista.


Ma Mister P ha anche una matrice letteraria, come ci ricorda Kit Willer a pag. 68 del primo albo. Proteus è l'antico dio marino che pasceva il gregge di Nettuno e poteva apparire in forma di animale, albero fuoco ecc Ciò che nella serie lo apparenta ad un altro grande trasformista, come ricorda lo stesso Tex a pag. 69, cioè a Mefisto.

A dire il vero, io ci ho sempre visto anche tipiche ascendenze da feuilletton come Rocambole e soprattutto Fantomas.... e non escludo nemmeno inflenze da parte del Magic face della ESSEGESSE. laughing

D'altra parte, quello che caratterizza Mefisto non è certo l'abilità di trasfomista (ed il Dottor Fiesmot di "Incubo" è un'eccezione più che la regola).
Di comune i due hanno piuttosto il passato di artisti girovaghi.

Malgrado la volont? dell'autore di caratterizzarlo dandoci inusuali indizi sulla sua persona (soprattutto nella parte finale della storia quando il cerchio si stringe) forse con lo scopo di sopperire anche alla sua intangibilit? fisica - veniamo a scoprire infatti che, canaglia, fece morire la madre di preoccupazione e malgrado la sua cultura, visse per anni al seguito di un circo dove ebbe modo di personalizzare la sua arte trasformista e quindi di attori girovaghi diretti verso la California - Mister P non riesce mai ad eguagliare le gesta del suo predecessore Mefisto e ad entrare così nel ristretto podio delle celebrit? texiane.

Beh, per quanto mi riguarda un posto nel ristretto numero degli avversari ricorrenti glielo regalo volentieri ed un suo ritorno non mi dispiacerebbe... purch? la nuova storia non lo vedesse rapinare una banca nei panni di Kit Willer, s'intende. :malediz... :lol2:


Tant'? che il finale, una volta scoperta la sua vera identit? e quindi con il personaggio simbolicamente messo a nudo, è inaspettatamente rapido e nell'ufficio dello zio, il giudice Lindon, incravattato e vestito con gli indumenti del cittadino onesto e rispettoso della legge, visibilmente cioè privato dei suoi "attrezzi di lavoro", nella sua arrendevolezza fa la figura del pollo nel giardino mentre le volpi Tex, Carson e Kit si stringono inesorabilmente intorno a lui per consegnarlo alla legge.

A prescindere dal fatto che il finale è rapido, come accadeva spesso all'epoca, per farlo rientrare nelle 80 pagine dell'albetto a striscia, devo dire che la tua metafora mi è piaciuta. ::evvai::


Una storia frenetica, quindi, che si avvia a una conclusione piatta, senza sussulti, ciò che lascia pensare che l'autore avrebbe potuto osare qualcosa di più ( la storia si dipana in neanche un albo ).

La storia è breve, come molte del periodo, principalmente per la struttura della serie all'epoca. I volumetti da 80 pagine a striscia, a cadenza settimanale, imponevano un diverso ritmo di narrazione. Confesso che all'epoca alla lunghezza della storia non ci facevo nemmeno caso (ebbene sè, sono abbastanza vecchio da aver iniziato a comprare l'inedito texiano a striscia :snif::old: ed è molto probabile che aspettare più di quattro puntate per avere la risoluzione della storia infastidisse me e molti altri giovani lettori del periodo... con le debite eccezioni, s'intende.

Se GLB avesse avuto a disposizione il formato odierno da 110 tavole, è molto probabile che avrebbe approfondito di più certi aspetti

Disegni di Letteri, qui alle sue prime prove su Tex, eccellenti nel rendere le anantomie dei personaggi e si rimpiange solo la poca cura dedicata agli ambienti, resi com'era consuetudine all'epoca in maniera approssimata e quasi stilizzata.

Con le scadenze dell'epoca, è già tanto che vi fossero degli interni. _ahsisi


Il voto alla storia, per me, ?: otto

Concordo. ::evvai::


Un'ultima parola su un eventuale ritorno di Proteus. A dispetto di quanto possa pensare qualcuno (e non so se Ymalpas sia tra questi), un personaggio del genere non ha affatto esaurito le sue potenzialità. Fa parte di quel gruppo ristretto di personaggi che si misura con Tex non sul piano fisico ma su quello dell'astuzia. Il lettore (almeno questo lettore) si diverte a vederlo sempre un passo avanti a Tex, beffarlo, sfuggirgli sotto il naso e probabilmente per questo si diverte ancor di più quando Tex sventa comunque i suoi piani, per quanto ben congegnati, ma alla fine Perry Drayton gli risulta quasi simpatico e gli dispiacerebbe vedere la sua ultima apparizione.
Moreno Burattini ha fatto un ottimo lavoro con un personaggio molto simile (il diabolico Mortimer) su Zagor.
Su Tex un ritorno di Proteus potrebbe benissimo essere affidato a Tito Faraci, che, come ho già detto, altre volte, di geni del male, abilissimi nei travestimenti e nell'escogitare piani per crimini eclatanti, dovrebbe essere ormai esperto. :lol2:
Credo che non avrebbe grande difficolt? ad inventare una trama meno scontata di quella dell'ultimo ritorno di Proteus (troppo, ahimè, basata sulla precedente).
Chi vivr?, vedrà.

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A mio parere, sebbene non si tratti propriamente di qualcosa di paranormale, ma di una semplice "tecnica" di cui ci si può appropriare con un accurato addestramento, è comunque il trasformismo ( e non l'astuzia ) la caratteristica "eccezionale" ( ed essenziale ) per cui Proteus ha una marcia in più su chiunque tenti di opporsi alle sue trame. Di conseguenza, ammesso che qualcuno degli sceneggiatori attualmente disponibili su "Tex" volesse rispolverare Perry Drayton, difficilmente potrebbe evitare di presentarcelo come "uomo dai cento volti"; magari non ci verrebbe mostrato nelle vesti di Kit Willer ( o di Tiger ) che rapina banche e ammazza direttori o impiegati, però la lista degli amici e conoscenti di Tex sotto le cui vesti Proteus potrebbe creare rogne al nostro ranger è ampia, e IMHO non vi sarebbe che da scegliere: potremmo avere un Proteus - Montales che convoca Tex in Messico per coinvolgerlo in qualche intrigo criminale, un Proteus - Morisco che porta a Tex un siero contro qualche malattia diffusa tra i Navajos.... che invece ne ammazzza una caterva, un Proteus - generale Davis che si presenta a Fort Defiance o a Fort Huachuca per dare ordine alla guarnigione di iniziare dall'oggi al domani una guerra di distruzione contro i Navajos ecc. Il vero problema però, come ho detto altre volte, sarebbe comunque che, dopo la novità ( relativa o meno ) dell'esordio della narrazione, difficilmente si potrebbe evitare di mostrare Tex alle prese con un certo numero di "incarnazioni" del bandito - trasformista, fino all'epilogo della vicenda, con l'ineluttabile ( magari per forzature dello sceneggiatore, come accade nella sua prima apparizione e nella vicenda nizziana ) sconfitta di un Proteus "nudo" ( come appunto in "Rio Verde" ), o ridotto al rango di comune bandito ( come in "L'uomo dai cento volti" ) o di bandito "circense" ( come ne "L'inafferrabile Proteus" ). Insomma, a mio avviso, per quanto possa senz'altro apparire simpatico e divertente al lettore ( come avviene in "Rio Verde" e in "L'uomo dai cento volti" ), Perry Drayton è chiuso in paletti narrativi persino più rigidi di quelli di Mefisto o di Yama, e perfettamente analoghi a quelli di Andrew Liddell ( "Il Maestro" ) e difficilmente potr? essere protagonista di storie capolavoro.

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  • 7 years later...

Negli ultimi post di questa discussione si ipotizzava un'eventuale quarta apparizione di Proteus. 

 

Ebbene, sappiamo che c'è stata. E in effetti, ho letto Rio Verde solo dopo l'ultimo ritorno del pericoloso trasformista, complice una bella edizione brossurata delle storie che lo riguardano 

 

Si tratta, come già posto in rilievo, di un avversario anomalo, e proprio per questo interessante.

 

La sceneggiatura di Bonelli è incalzante e i disegni di Letteri, pur privi di dettagli (come tipico dell'epoca), sono efficaci.

 

Forse è un po' affrettato il finale; e tuttavia è utile anch'esso a delineare la personalità di Perry Drayton, figlio della buona borghesia del West, dedito al crimine per passione.

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  • 4 years later...
Il 31/12/2019 at 02:08, F80T dice:

 

Comprato finalmente una copia integra (ne avevo due, una sfaldata e una con la copertina a meta'...Come aveva notato qualcuno i vecchi Tex gigante non sono solidi come gli ultimi purtroppo).

 

Episodio bello come lo ricordavo: trama piena di ritmo (anche inevitabile dato il formato dell'epoca), disegni efficaci, avversario particolare e affascinante sempre un passo avanti ai nostri anche se poi Tex ingaggia una bella gara nel prevenire le sue mosse.

   Fino a un certo punto anche un ladro gentiluomo, forse non cosi' abituato ad uccidere a sangue freddo dato che nell'albo seguente  si tradira' proprio nel cercare di uccidere il complice ferito, complice che invece sopravvivera' fino all'arrivo di Tex.

Una lettura che mi ha riportato alla gioventu', quindi anche per questo voto 8.

 

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  • 7 months later...

Con Rio Verde debutta sulla saga Proteus, uno dei villain più insoliti che il nostro eroe si ritrova ad affrontare.

Un bandito dall’intelletto molto acuto, che nel trasformismo ha la sua dote migliore e proprio la combinazione di questi due fattori, porterà molti problemi a Tex e Company.

In fondo Mister P è davvero un criminale atipico; ovviamente è attirato dal denaro e ciò lo porta a studiare piani complessi per creare colpi spettacolari, ma oltre questo, pare che senta l’esigenza di dar sfogo al suo ego, difatti sfoggia una teatralità non comune e anche i suoi messaggi, atti a irridere i tutori della legge, mostrano l’esibizionismo puro del suo carattere.

 

Personalmente non ho mai tanto apprezzato questo personaggio, o meglio, trovo sia stato troppo infrazionato con ritorni evitabili e ripetitivi, molto probabilmente una storia sarebbe stata sufficiente e infatti il primo capitolo non è malaccio, con Bonelli che firma una sceneggiatura tirata che si fa apprezzare soprattutto nella prima parte.

 

I continui travestimenti di Proteus mettono davvero in seria difficoltà i nostri, emblematica la scena in cui li gabba sotto il naso, sfuggendo travestito da indiano sulla canoa.

Tex, capito di trovarsi al cospetto di un imprevedibile avversario, decide di non sfidarlo di petto ma di usare l’astuzia e fargli terra bruciata attorno, infatti seguendo i suoi complici, riuscirà a risalire la china e mettere alle strette il fantomatico trasformista.

 

Cosa trovo stonato in questa scelta narrativa: dopo aver fatto suo un notevole bottino, mi chiedo come mai Mister P non faccia perdere definitivamente le tracce, il suo attaccamento con i componenti della banda è alquanto strano per un bandito della sua risma.

 

Altra scena che mi ha fatto sorridere, lo stratagemma troppo complicato con cui fa sparare le colt per disorientare i rangers. Magari mi sbaglio, ma mi sembra che Bonelli qui abbia un po’ esagerato e sembra di trovarsi dinanzi a un trucchetto di una storia di Topolino.

 

Bene la sagacia dei nostri, che non si fanno abbattere dai primi rospi ingoiati e riescono a far capovolgere con decisione e furbizia le sorti dello scontro, tuttavia il finale è alquanto accelerato e l’epilogo a casa del giudice, con l’arresto del bandito, poteva essere sviluppato meglio.

 

Come già detto Mister P poteva essere archiviato qui, invece Bonelli lo recupererà qualche anno dopo con una storia fotocopia ma ardita, visto che il villain attore prenderà addirittura i panni di Tex.

I ritorni di Nizzi e Ruju, sebbene più recenti e già da me recensiti in passato, al momento in cui scrivo non li ricordo quasi più e questa la dice lunga. :lol:

 

Letteri si mostra la consueta garanzia; ormai finito il rodaggio col personaggio l’artista dimostra di trovarsi molto bene con l’universo di Aquila della Notte e il livello delle sue strisce è davvero notevole.

Non meno importante la sua celerità: inizia un periodo in cui quasi troviamo la sua mano a storie alterne e ciò denota la sua grande prolificità grafica. Il mio voto finale è 7

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