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TWF - Tex Willer Forum

[203/207] I Ribelli Del Canada


ymalpas
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72 utenti hanno votato

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<span style="color:red">4 ore fa</span>, Mister P dice:

Il segno di Cruzado è disseminata di scene terribili (una su tutte, la morte del Navajo), per Il disertore basta la vergognosa sequenza finale.

Concordo. Se ancora i "Ribelli del Canada" con tutte le sue contraddizioni la reputo una storia leggibile, "Il segno di Cruzado" e "Il disertore" sono quasi un'offesa alla caratterizzazione texiana del padre.

 

Non scherza nemmeno, a mio avviso,  "Artigli nelle tenebre" visto che Tex si fa ricattare per tutta la durata dell'episodio da quattro giovani rubagalline da strapazzo, pazzi da legare per giunta visto il loro assurdo piano. Tex che potrebbe agilmente liberare il figlio ferito e sbattere in cella quei matti, invece li asseconda e deve pure mentire all'autorità per lasciare l'isola.

 

Brooke gli scappa pure sotto il naso, per non farci mancare nulla, di conseguenza mi chiedo: ma un lettore abituato a leggere Bonelli senior, di fronte a queste scelte infelici, con quale voglia poteva continuare ad acquistare gli albi in edicola?

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<span style="color:red">3 ore fa</span>, Diablero dice:

Stavo riflettendo su una cosa, stamattina, visto che questa discussione mi ha fatto tornare in mente quel periodo in cui Nolitta stava massacrando Tex, e il crollo dei lettori...

 

All'epoca non c'era ancora Dylan Dog e il boom successivo (quindi, non solo mancavano le vendite di Dylan Dog, ma anche quelle "trainate" da Dylan Dog tipo Nathan Never o Nick Raider). A tenere su la Bonelli era il solo Tex (Zagor e Mister No vendevano ancora abbastanza, ma a quei tempi il punto di pareggio delle varie serie era molto più elevato, mi pare fosse sulle 50.000 copie, e solo Tex era molto sopra quella cifra). E le vendite di Tex stavano precitando (Sergio Bonelli disse una volta in TV che stava perdendo il 10% dei lettori all'anno, cioè in 10 anni di quel passo praticamente chiudeva la casa editrice)

 

Eppure... scriveva un Tex come questo.

 

Ora, io non sono uno sceneggiatore, e nemmeno uno scrittore. Non so quanto sarebbe stato difficile, per Sergio Bonelli, fare un Tex più accettabile.

 

Però, da profano... penso che se mi mettessi a sceneggiare Tex, la maggiore difficoltà l'avrei proprio CON LO SCENEGGIARE. Proprio con il "mestiere". Con le idee, e con il metterle su carta in maniera professionale. Cose per cui Sergio Bonelli evidentemente non aveva problemi.

 

Qui ha l'idea, ha i nemici, ha la capacità "tecnica" di scrivere la sceneggiatura. Perchè non è capace di scrivere un Tex che non sia uno sbruffone o un gradasso? (o, successivamente, un incapace)? Era davvero così "istintivo" nello scrivere?

 

Stava perdendo il 10% dei lettori all'anno. Per l'epoca, credo fossero più di 50.000 lettori ogni anno, non i 5.000 attuali. OK, di certo non sarebbe rimasto povero (lo diceva lui stesso che aveva investito saggiamente i soldi guadagnati e che la chiusura della casa editrice non l'avrebbe mandato in rovina), ma altrettanto certamente, amava fare l'editore (altrimenti avrebbe venduto la Bonelli da tempo) E a quell'epoca, prima del boom di Dylan Dog, le vendite stavano precipitando al punto che le stavano provando davvero tutte (persino le riviste di cruciverba, i fumetti americani di Indiana Jones, i fumetti del Drive In, le riviste tipo Monello e intrepido). Le stava provando tutte... ma NON scrivere un Tex meno snaturato?

 

Boh, davvero, non capisco. Forse sarà perchè appunto non mi rendo conto di che "fatica" sarebbe stata imitare di più lo stile di un altro. Ma d'altro canto, nessuno gli chiedeva di scrivere DAVVERO con lo stile di GL Bonelli, i suoi dialoghi non potevano rimanere "nolittiani"... ma con un Tex meno snaturato?

Data la situazione rimango perplesso anch'io, senza stare a rivangare i rapporti col padre su cui è già stato scritto sopra, temo rimarrà in ultimo "un mistero', che forse solo Sergio avrebbe potuto svelare.(L'ho incontrato solo una volta, quando tra l'altro era un po' abbattuto per non so quali vicenda, contabile-giudiziaria forse, ma mi colpì molto e per questo mi viene da usare il suo nome proprio come se fosse di famiglia.

Mi colpi in primis come persona, ma anche come editore in cui traspariva interesse e amore per i suoi personaggi e soprattutto per i lettori; lettori con i quali del resto interagi' a lungo in quella bella serata).

    Mi viene solo il dubbio che essendo uno (bravo) sceneggiatore di successo e non dovendo rendere conto ad altri -essendo giustamente l'editore- gli riuscisse paradossalmente più difficile (rispetto a uno sceneggiatore x, ma anche a grandi come un Nizzi o un Boselli) proprio l'idea di doversi adeguare a uno stile e a un personaggio con cui evidentemente almeno inizialmente non sentiva affinità.

Comunque rendo onore al Sergio editore che, evidentemente consapevole della situazione, affidò poi Tex a Nizzi.

P.s.Comunque a me la storia in sé è sempre piaciuta, nonostante Tex sia al palo per un albo e altri difetti oggettivi (anche il "profeta" è un po' TROPPO fuori dal mondo) l'ambientazione, la trama, le giubbe rosse/milizia/esercito inglese e perfino il traditore mi hanno sempre convinto.

Certo non un capolavoro, ma diciamo che c'erano gli ingredienti per farlo e alla fine ne è uscita una buona storia.

Voto 8.

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5 hours ago, Condor senza meta said:

mi chiedo: ma un lettore abituato a leggere Bonelli senior, di fronte a queste scelte infelici, con quale voglia poteva continuare ad acquistare gli albi in edicola?

Infatti, in pochissimi anni le vendite dimezzarono. Sono cioè più quelli che avevano smesso che quelli che avevano proseguito.  E anche quelli che proseguivano in genere non erano contenti (io smisi credo ad ogni storia di Nolitta per alcuni anni, poi dopo un po' ritornavo).

 

Come ho scritto nel thread sul Disertore, non si può capire come mai un autore comunque diversissimo da GL Bonelli come Nizzi sia stato unanimemente accolto come il "salvatore della patria" quando arrivò, senza capire a che punto Nolitta aveva stravolto Tex (e proprio l'accoglienza positiva praticamente di tutti a Nizzi fa capire quanto poco fosse gradito Nolitta, anche se non firmava le storie e la maggior parte dei lettori erano probabilmente convinti che GL Bonelli fosse impazzito...)

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Non so se è già stato citato nel thread (troppo lungo leggersi tutti gli interventi) ma ecco il giudizio del grande GL Bonelli su questa storia, preso da una intervista che gli fecero Marcheselli (futuro direttore Bonelli, ma all'epoca ancora fanzinaro) e Spiritelli su "Fumo di China", credo nel 1981, e che è stata riportata qualche anno fa da Baci e Spari"    :laugh:

 

-------

A proposito di Fernando Fusco, per i tre episodi disegnati da lui, Caccia all’uomo, Mingo il ribelle e Il giudice Maddox, si dice che i testi non siano suoi, è vero?

Sì, sì, li ha fatti Sergio, mio figlio. Io poi gli ho corretto i dialoghi. Che cosa volete... ogni tanto, quando non ce la faccio più, lui scrive qualche racconto. Ma sa che il suo modo di parlare i personaggi è differente (il modo di parlare, non l’azione) e così mi manda i testi da rivedere e io glieli cambio quasi completamente.

Come mai non li ha fatti lei?

Ma perchè non ho il tempo!

Mi sembra che quasi tutti quelli che non ha scritto lei li ha disegnati Fusco, sbaglio?

Sbaglia. Io ho scritto dei testi per Fusco (basta ricordare L’idolo di smeradlo e l’avventure recente della setta satanica, Il marchio di Satana), così come mio figlio Sergio ha scritto per Ticci, Letteri, Nicolò e lo stesso Galleppini (El Muerto e Cruzado). Comunque, la collaborazione fra me e Sergio ha dato spesso buoni frutti.

Anche nei Ribelli del Canada?

Quello è una vaccata di racconto.

Abbiamo notato che in quei racconti c’è la stessa struttura narrativa del Zagor...

Se n’è accorta altra gente. E pensare che quando Sergio ha cominciato a scrivere Zagor, dopo due o tre numeri mi aveva chiesto di continuarlo io. Gli ho scritto due o tre episodi di Zagor completi, dopodiché gli ho detto che non potevo fare l’uno e l’altro fumetto, così ha continuato lui. Ma le cose che scrive non le condivido tanto.

Ma lui si rivolge ad un pubblico più giovane.

Sì, ma dice lo stesso cose un po’ sconclusionate.

Modificato da Diablero
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Per me invece dice solo una cosa su cui non si può assolutamente essere d'accordo...  :laugh:

On 1/4/2024 at 9:58 PM, Diablero said:

Comunque, la collaborazione fra me e Sergio ha dato spesso buoni frutti.

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  • 2 mesi dopo...

Allora...Finalmente recuperato questo classico...Soddisfatto della storia messa in scena da Nolitta e rappresentata da Fusco. Partendo dal disegnatore, l'ho trovato diverso dal Fusco maturo, il tratto era in evoluzione ma comunque mi è piaciuto. Passando alla sceneggiatura di Nolitta...Al netto di alcune trovate fuori dai canoni (Tex che invoca le ballerine) e di qualche batosta in più (però Tex deve sudare un po' per vincere), la storia dei due cugini (il profeta e il cagnaccio), di Donovan (ribelle, traditore, idealista), dei trappers in rivolta e degli indiani "abbindolati" da Roger è stata sfiziosa.

Avrei gradito un maggior approfondimento sul "profeta" però Nolitta ci ha portato avventura, azione, sentimenti e tragedie sulla poltrona(o divano) di casa. Mai visto un Jim Brandon così sul pezzo, divertente il personaggio del trapper Soublette.

Chissà se qualche personaggio sarà (o è stato) ripreso...

Lette le opinioni di altri del forum...Mmm...È oggettivo che la storia è stata gradita da molti votanti (questo non vuol dare patente di oggettività ma semplicemente "contare" i voti). È secondo me chiaro che ci siano scene forzate di Tex (ballerine) e scelte discutibili (Tex al palo per tanto).

Il personaggio di Donovan non l'ho trovato "sbagliato" come @Leo ad esempio ma sicuramente non ai livelli di quelli Boselliani da lui citati.

Un giorno farò una seconda lettura...

Ora continuo a studiare il Tex di Nolitta...😅

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<span style="color:red">3 ore fa</span>, Diablorojo82 dice:

Avrei gradito un maggior approfondimento sul "profeta" 

 

Quella del "profeta" sobillatore di rivolte è una figura che Nolitta ha usato sia su Zagor (Mohican Jack) che su Mister No (Il profeta). Evidentemente era un argomento che gli stava a cuore.

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argomento molto attuale perche piu o meno ogni 15 giorni viene fuori un "profeta" anche oggi... in qualsiasi campo... e spesso dura meno del profeta di questa storia

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<span style="color:red">54 minuti fa</span>, Magic Wind dice:
4 ore fa, Diablorojo82 dice:

Avrei gradito un maggior approfondimento sul "profeta" 

 

Quella del "profeta" sobillatore di rivolte è una figura che Nolitta ha usato sia su Zagor (Mohican Jack) che su Mister No (Il profeta). Evidentemente era un argomento che gli stava a cuore.

 

La figura del "profeta", inteso come leader carismatico che viene talvolta più o meno sottilmente manipolato da altri, è in generale piuttosto ricorrente nella letteratura o anche nel cinema, in quanto piuttosto versatile.

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<span style="color:red">6 ore fa</span>, juanraza85 dice:

 

La figura del "profeta", inteso come leader carismatico che viene talvolta più o meno sottilmente manipolato da altri, è in generale piuttosto ricorrente nella letteratura o anche nel cinema, in quanto piuttosto versatile.

Sicuramente...Speravo Nolitta la sviscerasse di più.

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