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TWF - Tex Willer Forum
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Bianco e nero o colore?


Frank Willer

Question

Salve a tutti!

Mi sono iscritto stamattina al forum, in quanto mi sono appassionato a Tex dopo la lettura del primo numero della nuova book collection. A proposito di questa nuova ristampa, ho visto che in rete alcuni lettori si lamentano poiché non è a colori, lamentela spesso rivolta anche alla serie ordinaria. Personalmente preferisco le storie in bianco e nero, ma mi piacerebbe confrontarmi con voi su questo argomento. Per me il bianco e nero è parte integrante di Tex, è uno dei tratti che lo identifica da sempre. Anche a livello grafico trovo particolarmente gradevole il fumetto in bianco e nero, è un modo per apprezzare al meglio il tratto dei maestri che realizzano gli albi e, a mio avviso, dà una coerenza stilistica alla serie, trattandosi di un bianco e nero ancora "incontaminato". Con questo termine intendo dire che rimane semplice, in cui si vede solamente il tratto della china senza evidenti interventi in digitale, al contrario di altre testate come Diabolik. Probabilmente le lamentele circa la book collection sono motivate dal fatto che l'albo sia un cartonato, ma Bonelli lo ha presentato come occasione per i nuovi lettori ed i non collezionisti di scoprire le fantastiche prime storie di Tex. Avendone usufruito in questo modo, ho preferito l'assenza del colore per poter gustare le storie come se stessi maneggiando un albo dell'epoca al momento della sua uscita. 

Probabilmente mi sono dilungato troppo (scusatemi, è il mio primo post :D), ma voi cosa ne pensate? Preferite fumetti a colori o in bianco e nero?

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10 answers to this question

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1 ora fa, Frank Willer dice:

Salve a tutti!

Mi sono iscritto stamattina al forum, in quanto mi sono appassionato a Tex dopo la lettura del primo numero della nuova book collection... Probabilmente le lamentele circa la book collection sono motivate dal fatto che l'albo sia un cartonato, ma Bonelli lo ha presentato come occasione per i nuovi lettori ed i non collezionisti di scoprire le fantastiche prime storie di Tex. Avendone usufruito in questo modo, ho preferito l'assenza del colore per poter gustare le storie come se stessi maneggiando un albo dell'epoca al momento della sua uscita. 

ma voi cosa ne pensate? Preferite fumetti a colori o in bianco e nero?

Ciao, benvenuto: come credo scoprirai anche solo leggendo qualche discussione nel forum i più preferiscono il bianco e nero. Devo dire che per quanto riguarda Tex -che nasce in bianco nero(ma potrebbe interessarti qualche discussione nella sezione sui "cartonati alla francese" nati con e per il colore)- la penso così anch'io e per le stesse tue considerazioni.Comunque qui c'è gente molto piú esperta di me sull'aspetto grafico e lascio la parola a loro.

Intanto Buona Pasqua!

 

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Benvenuto e buona pasqua, personalmente io sono per il Bianco e Nero sempre, non farei a colori (e anzi mal sopporto) neanche i numeri centenari, per cui come vedi sei in buona compagnia :D

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  • co fondatore

Benvenuto e buona Pasqua  bianco e nero forever.

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Benvenuto @Frank Willer

<span style="color:red">14 ore fa</span>, Frank Willer dice:

Per me il bianco e nero è parte integrante di Tex, è uno dei tratti che lo identifica da sempre. Anche a livello grafico trovo particolarmente gradevole il fumetto in bianco e nero, è un modo per apprezzare al meglio il tratto dei maestri che realizzano gli albi e, a mio avviso, dà una coerenza stilistica alla serie, trattandosi di un bianco e nero ancora "incontaminato". Con questo termine intendo dire che rimane semplice, in cui si vede solamente il tratto della china senza evidenti interventi in digitale

Sono d’accordo con te anche se, lo ammetto, di tanto in tanto apprezzo gli albi colorati come di deve. E non mi riferisco alle colorazioni piatte delle ristampe del super Tex, ma agli albi cartonati o ad alcuni colorTex fatti bene. Quelle sono opere d’arte dove il colore da un tocco in più. Ma le vedo come piacevoli (se ben fatte) eccezioni. Tex è solo in bianco e nero! Buona Pasqua 

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<span style="color:red">15 ore fa</span>, Frank Willer dice:

Avendone usufruito in questo modo, ho preferito l'assenza del colore per poter gustare le storie come se stessi maneggiando un albo dell'epoca al momento della sua uscita. 

Probabilmente mi sono dilungato troppo (scusatemi, è il mio primo post :D), ma voi cosa ne pensate? Preferite fumetti a colori o in bianco e nero?

Avendo cominciato la mia avventura di lettore di fumetti con i Topolino tutto colore e gli albi Bianconi con alternanza tra pagine a colori e in bianco e nero, i volumi di Tex erano molto più avvincenti nelle trame e nei bellissimi disegni, ma a parer mio alla lunga deprimenti per la cronica mancanza di colore. Una gioia per gli occhi soltanto i due numeri centenari che al tempo ogni tanto era obbligatorio rileggere. Ricordo perfettamente il giorno in cui vidi in vetrina il volume "Tex e gli indiani" che riproponeva a colori l'avventura contro la malvagia Zhenda e le giornate intere passate e lustrarmi gli occhi tra vignette ingrandite e il tanto agognato technicolor. Personalmente (ma qui dentro sono forse l'unico a pensarla così) ritengo che qualsiasi disegno in realtà possa essere colorato, certo c'è il colore che arricchisce l'esperienza (i primi cartonati e almeno SuperTex, Tex 200 e 300), quella che altera in modo significativo in meglio la tavola originaria (i colorTex storie brevi o i romanzi d'autore) e quello che invece li svilisce (Collezione storica a colori e derivati, compresi i nuovi cartonati da libreria).

Il libro "Tex contro Mefisto" in edizione costa arancione Cepim è un vero film a fumetti. Rileggerlo sulla gigante per me perde molto.

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Mi piacciono sia i fumetti in bianco e nero che a colori, a patto che sia visibile il disegno sottostante. In generale però, se un fumetto è stato concepito per essere in bianco e nero non mi piace che vengano aggiunti i colori successivamente.

Una cosa che mi fa sorridere della Bonelli è quando publicizza i colori come fossero qualcosa di speciale. È il caso di quei bollini con la scritta "Tutto a colori!" dei numeri centenari, la trovo una cosa un po' cringe come dicono i giovani.

Tex a colori? Per me non ci sarebbe nessun problema. Anzi, già che ci sono potrebbero anche abbandonare il formato Bonelli e la griglia a tre strisce: secondo me la serie Tex Willer avrebbe dovuto essere così. Invece per la Bonelli pure queste sono cose speciali e solo adatte a dei cartonati da libreria, che ovviamente costano un sacco.

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Le opere memorabili restano quelle in bianco e nero, da "Sulle piste del Nord" al Texone di Magnus e poche, colorate, meriterebbero una menzione. Sono invece d'accordo sull'abolizione dell'obbligo di griglia classica anche perché uno dei capolavori di Galep, rimasto unico, nacque proprio grazie alle briglie sciolte. Starebbe alla sensibilità fra sceneggiatore e designatore trovare i giusti equilibri.

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3 ore fa, San Antonio Spurs dice:

Le opere memorabili restano quelle in bianco e nero, da "Sulle piste del Nord" al Texone di Magnus e poche, colorate, meriterebbero una menzione. Sono invece d'accordo sull'abolizione dell'obbligo di griglia classica anche perché uno dei capolavori di Galep, rimasto unico, nacque proprio grazie alle briglie sciolte. Starebbe alla sensibilità fra sceneggiatore e designatore trovare i giusti equilibri.

 

Concordo, ma la vedo dura. Comunque sperare non costa nulla.:old:

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Leggo sia fumetti in b/n che a colori, indifferentemente, ma ogni fumetto ha il suo "mondo" e quello di Tex è in b/n. Vederlo nel color con la camicia giallo canarino fa ridere!

 

In generale, il colore mi piace solo quando il fumetto è DAVVERO concepito per il colore (la maggior parte degli albi a colori non lo sono, il disegnatore sotto ha disegnato in b/n e il colore copre e basta), e ovviamente in base ai risultati (e da questo punto di vista, dire "a colori" accomunando gli acquerelli di Gipi con le passate di photoshop della CSAC non ha senso, non hanno nulla in comune)

 

On 4/22/2025 at 9:26 AM, San Antonio Spurs said:

Le opere memorabili restano quelle in bianco e nero, da "Sulle piste del Nord" al Texone di Magnus e poche, colorate, meriterebbero una menzione. Sono invece d'accordo sull'abolizione dell'obbligo di griglia classica anche perché uno dei capolavori di Galep, rimasto unico, nacque proprio grazie alle briglie sciolte. Starebbe alla sensibilità fra sceneggiatore e designatore trovare i giusti equilibri.

 

La griglia è SEMPRE più chiara e comprensibile. Se fai un fumetto "popolare", le "invenzioni grafiche" che rendono difficile per il lettore non abituato il capire cosa succede prima o dopo, te le devi scordare. Lo scopo è COMUNICARE, non fare sfoggio di bravura.

 

(certo, se invece vuoi fare un opera personale non te ne frega nulla se vende poco, fai benissimo as farla come vuoi)

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