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TWF - Tex Willer Forum

[Tex Willer N. 14 / 15] Paradise Valley


natural killer
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20 ore fa, Leo dice:

Senza dimenticare la bella figura dello sceriffo, uomo integerrimo e coraggioso.

 

Si ovviamente pensavo anche allo sceriffo, anche se il giudizio su di lui è parecchio inficiato dalla giustizia un po' sommaria che a sua volta rappresenta soprattutto nel suo modo di presentarsi davanti alla famiglia mormone prelevandone il figlio in base solo a sospetti (non parliamo di prove) legati solo alla religione professata dal giovane (che si dimostreranno, grazie all'intuizione di Tex, del tutto sconclusionati nel momento in cui vittima e presunto colpevole saranno messi di fronte.), ma anche alla lunga camminata cui costringe il prigioniero fino alla cittadina di Paradise  dove dovrebbe svolgersi l'incontro con il giudice e anche (loro ne sono sicuri) con il boia, traversata che per detta di uno di loro (che si chiede se non avrebbero dovuto offrirgli un cavallo) assume per l'erculeo ragazzo l'aspetto di una di vera e propria via crucis e non manca nemmeno il popolo ostile pronto a linciarlo al suo arrivo nella cittadina che a dispetto del nome è per lui gigante buono una sorta di inferno, per lui che è innocente non molto distante dall'avere  i contorni del Calvario dove sarà appeso (per il collo) e esposto al pubblico ludibrio.

A questa umanità sgraziata ma non priva per questo di grande spessore psicologico si aggiunge anche la moglie del mormone cattivo, una vera e propria megera poco timorata di Dio per essere la devota che è, che va a formare una delle coppie meglio assortite con il marito che  rivaleggia con lei in autentica crudeltà, per farla breve una belva con cui Tex (soprattutto questo Tex giovane) dovrà fare immancabilmente i conti e senza le sue fidate colt di cui fa sfoggio nella copertina del quindicesimo albo quando a cavallo dei tronchi che discendono il fiume impetuoso all'altezza della segheria compirà quella che sarà una delle sue prime vere e proprie opere di giustizia terrena che l'hanno reso famoso in Italia e in tutto il mondo negli ultimi settant'anni.

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18 ore fa, ymalpas dice:

anche se il giudizio su di lui è parecchio inficiato dalla giustizia un po' sommaria che a sua volta rappresenta soprattutto nel suo modo di presentarsi davanti alla famiglia mormone prelevandone il figlio in base solo a sospetti (non parliamo di prove) legati solo alla religione professata dal giovane (che si dimostreranno, grazie all'intuizione di Tex, del tutto sconclusionati nel momento in cui vittima e presunto colpevole saranno messi di fronte.),

 

Ma infatti il mormone è solo un indiziato; lo sceriffo dice che a decidere dovrà essere il giudice. In definitiva, di mormoni giovani e grandi e grossi non ce ne devono essere poi tanti, e un potenziale efferato assassino è meglio comunque non lasciarlo in libertà.

 

18 ore fa, ymalpas dice:

ma anche alla lunga camminata cui costringe il prigioniero fino alla cittadina di Paradise  dove dovrebbe svolgersi l'incontro con il giudice e anche (loro ne sono sicuri) con il boia,

 

qui sono d'accordo, anche se lo sceriffo motiva la sua scelta dicendo che preferisce non avere troppo in forze un ragazzone del genere. Prostrato dalla fatica, è più gestibile. Siamo sempre nell'Utah di metà ottocento, ci può stare.

 

18 ore fa, ymalpas dice:

A questa umanità sgraziata ma non priva per questo di grande spessore psicologico si aggiunge anche la moglie del mormone cattivo, una vera e propria megera

 

In effetti tutta la famiglia ha una crudeltà patologica ma proprio per questo affascinante. Trovo in definitiva che questa storia rappresenti per Ruju un gran debutto!

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<span style="color:red;">13 ore fa</span>, Leo dice:

Ma infatti il mormone è solo un indiziato;

 

La gravità risiede nel fatto che il solo indizio a disposizone dello scerifffo sia in definitiva solo la fede professata dal giovane. Probabilmente l'unico testimone oculare sopravvissuto non è stato in grado di dare ulteriori elementi quando è stato interrogato la prima volta (è solo un ragazzo) mentre è decisamente più chiaro quando a interrogarlo è Tex (parla infatti del padre dei cattivi mormoni con quell'occhio "strano" che è uno dei particolari rivelatori che mettono subito Tex sulla buona strada).

 

Tex, non lo sceriffo, che pecca infatti di eccessiva sicurezza o superficialità investigativa. Per il resto lo sceriffo sembra meritare la stella che indossa, la pratica di portare a spasso i prigionieri legati con una fune alla mano infatti è testimoniata ampiamente nella serie, a cominciare dalla famosa copertina dell'albo "In Nome Della Legge" dove è lo stesso Tex a subire questo trattamento. Ciò non toglie la "ruvidezza" di questo tutore della legge per farne un modello archetipico ( a differenza della famiglia mormone che accoglie Tex e dello stesso Tex sempre pronto a spendersi al servizio della giustizia).

 

A questo proposito sono forse il primo a mettere in risalto una particolare vignetta in cui, se non mi sbaglio, per la prima volta in questa collana Tex esprime una professione d'intenti che praticamente ne lascia intravvedere il suo futuro al servizio della legge ? Trovatela!

 

In ogni caso, mentre nelle prime due, tre storie di Boselli che abbiamo letto il Tex fuorilegge agisce come  angelo vendicatore venendo in aiuto alla giovane Tesah o all'altrettanto giovane Kate Warne, è in questa storia forse più che nella precedente con Mefisto che possiamo dire di aver trovato il germe del Tex futuro ranger, cioè del personaggio che davanti all'ingiustizia subita da terzi, a lui del tutto sconosciuti, decide per conto suo di investigare per ripristinare lo stato di legalità perturbato proprio dai crimini commessi dai cattivi antagonisti.

 

Un filo tenue unisce in ogni caso quel giovane Tex che riceve mandato da Kate Warne (la prima donna a individuare nell'animo di Tex le potenzialità di "agente" al servizio della legalità) di investigare per conto della Pinkerton e questo Tex in fuga, braccato dagli sceriffi e dai cacciatori di taglie e quindi costretto continuamente a guardarsi le spalle e a nascondersi in luoghi desolati (come le montagne dell'Utah - a quando l'incontro con il cacciatore di castori?) che decide questa volta autonomamente di mettersi dalla parte della legge, insomma una continuity che piano piano, seppure in maniera cosi poco appariscente, descrive la formazione del personaggio e spiega ai lettori il suo divenire quell'icona della giustizia che tutti conosciamo, fatto capitale confermato anche dal primo speciale di Ghion che come storia si situa subito dopo questa di Ruju (ed è un vero peccato averla letta prima di questa doppia).

 

Boselli curatore sta dunque lavorando con grande finezza nell'unire gli episodi di questa collana facendone una sorta di grande romanzo di formazione (come lo sono i grandi classici dal medioevo, dal Perceval di Chretien de Troyes alla stessa Divina Commedia dantesca), per farci leggere quelle in edicole non solo come semplici nuove avventure western, ma come storie tra loro legate anche  da trame nascoste che diano una coerenza a questa collana e la mettano al servizio della ben più imponente serie regolare mensile.

 

Per chi parla di semplice riscrittura  dei primi classici bonelliani (dove Tex diventa ranger in maniera un po' farfallonesca nell'albo "La mano rossa" incontrando Marshal, Carson e Arkansas Joe, ma è coinvolto nelle avventure da Bonelli di solito per discolparsi (vedi l'omonima storia in quell'albo o la prima con Mefisto nel terzo albo in cui ritorna ad essere il "Fuorilegge" che in fondo è sempre stato, o ancora la storia messicana con Montales dove diventa (numero 4) "L'eroe del Messico"  solo per ricambiare il favore al'amico guerrillero messicano). Bonelli, in quegli anni, non aveva ovviamente chiara l'evoluzione da imprimere al suo eroe (consideriamo che la pubblicazione gli albetti poteva interrompersi da un momento all'altro), quindi il passaggio da una fase all'altra della vita di Tex fu allora tagliato con l'accetta. Oggi gli autori hanno ovviamente una visuale parecchio più ampia per descrivere, unire, raccontare, spiegare il perché di certi passaggi che allora, ripeto, avvenivano repentini ed erano accettati dai lettori senza troppe pretese. Solo andando avanti con la collana potremo veramente apprezzare questo lavoro da orificeria che in via Buonarroti si sta intessendo pazientemente, ma già incominciano a intravvedersi i primi frutti (altro che vacanze nel mare del sud di cui si va vaneggiando nella shoutbox proprio in queste ore).

 

Mi sto dilungando forse un po' troppo ma un altro elemento che mi dare doveroso sottolineare nei cattivi mormoni è l'uso delle armi da fuoco, tradizionalmente osteggiate nelle storie precedenti dai mormoni che incontra il Ranger, armi che fanno di loro uno strano connubbio tra fuorilegge e gente di chiesa con la mente ottenebrata da idee oggi inconcepibili (ma pensiamo in Europa all'inquisizione  non ancora abolita (lo sarà di fatto solo nel 1908), con il ratto delle due giovani donne che trova esempi financo nella storia antica e forse non sarebbe, per quei tempi, del tutto condannabile  se consideriamo che il tutto è volto ad assicurare la sopravvivenza della famiglia in una terra poco ospitale. Che ne pensate?

 

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Mi viene da fare due precisazioni. La prima è che i Mormoni sono stati spesso oggetto di fraintendimento nelle storie di fiction in cui sono apparsi. Alcuni autori li confondono palesemente con i Quaccheri, che sono effettivamente non violenti ed è grazie a loro che gli Stati Uniti sono stati la prima nazione al mondo ad avere una legge sull'obiezione di coscienza in ambito militare.

I Mormoni, dal canto loro, magari non amavano la violenza ,ma all'occorrenza la praticavano eccome. Solo un anno prima del periodo in cui è ambientata questa storia, c'era stata una vera e propria guerra tra i coloni mormoni e l'esercito degli Stati Uniti con scontri, episodi di guerriglia ed il famoso massacro di Mountain Meadows. Fu in seguito all'esito di quella piccola guerra che sostanzialmente lo Utah fu aperto alla colonizzazione dei non Mormoni, pur restando questi ultimi, nelle loro varie anime, il gruppo religioso di schiacciante maggioranza in quel Territorio (uso la ,maiuscola perché è la sua designazione politica: lo Utah diventerà Stato solo nel 1896, perdendo rispetto alla sua estensione del 1858, l'attuale Nevada e parti degli attuali Colorado e Wyoming nel 1861)stimati in oltre il 60% della popolazione

Inoltre i Mormoni avevano una sorta di società segreta, i Daniti, che si incaricava di far rispettare con la forza e con il terrore le rigide leggi religiose della loro confessione. Di questo sia G.L. Bonelli che Guido Nolitta erano ben consapevoli quando scrissero le rispettive storie con i Mormoni.

Seconda considerazione: evidentemente Tex è capitato in una zona dove i rapporti demografici erano invertiti ed erano i Mormoni ad essere minoranza rispetto agli altri. Visto che ci troviamo nella parte nord est, è decisamente possibile e plausibile

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3 ore fa, ymalpas dice:

Per il resto lo sceriffo sembra meritare la stella che indossa, la pratica di portare a spasso i prigionieri legati con una fune alla mano infatti è testimoniata ampiamente nella serie, a cominciare dalla famosa copertina dell'albo "In Nome Della Legge" dove è lo stesso Tex a subire questo trattamento. Ciò non toglie la "ruvidezza" di questo tutore della legge per farne un modello archetipico ( a differenza della famiglia mormone che accoglie Tex e dello stesso Tex sempre pronto a spendersi al servizio della giustizia).

 

D'accordo con te.

 

3 ore fa, ymalpas dice:

Boselli curatore sta dunque lavorando con grande finezza nell'unire gli episodi di questa collana facendone una sorta di grande romanzo di formazione (come lo sono i grandi classici dal medioevo, dal Perceval di Chretien de Troyes alla stessa Divina Commedia dantesca), per farci leggere quelle in edicole non solo come semplici nuove avventure western, ma come storie tra loro legate anche  da trame nascoste che diano una coerenza a questa collana e la mettano al servizio della ben più imponente serie regolare mensile.

 

Anche qui, d'accordo con te. Queste storie non hanno il solo intento di divertire, ma di mostrare al lettore, tramite una continuity soft, il background che ha reso Tex ciò che egli è. D'altronde, queste storie sono scritte nel solco di Nueces Valley, vero grande romanzo di formazione del nostro, un'opera - oltre che bellissima - anche di fondamentale importanza per la saga e seminale per la collana Tex Willer.

 

3 ore fa, ymalpas dice:

A questo proposito sono forse il primo a mettere in risalto una particolare vignetta in cui, se non mi sbaglio, per la prima volta in questa collana Tex esprime una professione d'intenti che praticamente ne lascia intravvedere il suo futuro al servizio della legge ? Trovatela!

 

Penso che tu ti riferisca alla prima vignetta di pag.60. Dimmi se ci ho azzeccato, ovviamente. In effetti quella sequenza mi ha colpito molto, e in questo senso la vignetta che più mi ha sorpreso non è stata quella sopra citata ma la vignetta immediatamente precedente (l'ultima di pag.59). Anche se si sta leggendo il giovane Tex, uno si aspetta sempre che Tex ragioni da Tex e non diversamente. E infatti Tex ragiona da Tex, esprimendo l'intenzione, a pag.60 appunto, di dare la caccia ai cattivi. Epperò, prima di questa "professione d'intenti", Tex dice all'amico mormone, nella vignetta di pag.59, che dare la caccia a quegli uomini malvagi "non è affar nostro". Eccolo, il Ruju che conosco! Che ha cura dei minimi dettagli. Il grossolano lettore (quale io sono) resta spiazzato di fronte alle parole di Tex, che pare infischiarsi della vicenda in cui è coinvolto. Ma invece è corretto così, Tex NON E' ANCORA il Tex che conosciamo, è un fuorilegge, è braccato dagli sceriffi. Tex DEVE infischiarsene, o almeno deve rifletterci su, come lui fa a pag.59. Poi, nel giro di un attimo, o nel volgere di una pagina, decide che no, non può far finta di niente: il Tex che conosciamo è già tutto qui. E' in piena formazione, prima dubita, poi decide. Due vignette, ma quant'è bravo Ruju!

 

39 minuti fa, Carlo Monni dice:

Mi viene da fare due precisazioni. La prima è che i Mormoni sono stati spesso oggetto di fraintendimento nelle storie di fiction in cui sono apparsi. Alcuni autori li confondono palesemente con i Quaccheri, che sono effettivamente non violenti ed è grazie a loro che gli Stati Uniti sono stati la prima nazione al mondo ad avere una legge sull'obiezione di coscienza in ambito militare.

I Mormoni, dal canto loro, magari non amavano la violenza ,ma all'occorrenza la praticavano eccome. Solo un anno prima del periodo in cui è ambientata questa storia, c'era stata una vera e propria guerra tra i coloni mormoni e l'esercito degli Stati Uniti con scontri, episodi di guerriglia ed il famoso massacro di Mountain Meadows. Fu in seguito all'esito di quella piccola guerra che sostanzialmente lo Utah fu aperto alla colonizzazione dei non Mormoni, pur restando questi ultimi, nelle loro varie anime, il gruppo religioso di schiacciante maggioranza in quel Territorio (uso la ,maiuscola perché è la sua designazione politica: lo Utah diventerà Stato solo nel 1896, perdendo rispetto alla sua estensione del 1858, l'attuale Nevada e parti degli attuali Colorado e Wyoming nel 1861)stimati in oltre il 60% della popolazione

Inoltre i Mormoni avevano una sorta di società segreta, i Daniti, che si incaricava di far rispettare con la forza e con il terrore le rigide leggi religiose della loro confessione. Di questo sia G.L. Bonelli che Guido Nolitta erano ben consapevoli quando scrissero le rispettive storie con i Mormoni.

Seconda considerazione: evidentemente Tex è capitato in una zona dove i rapporti demografici erano invertiti ed erano i Mormoni ad essere minoranza rispetto agli altri. Visto che ci troviamo nella parte nord est, è decisamente possibile e plausibile

 

Ma che razza di post è questo? Devi veramente farmi sentire uno scarto di verme? 

 

Ti chiedo un consiglio su qualche libro sul West: dove hai preso questo stramaledetto sapere enciclopedico? 

Modificato da Leo
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<span style="color:red;">13 minuti fa</span>, Dix Leroy dice:
20 minuti fa, Leo dice:

Ti chiedo un consiglio su qualche libro sul West: dove hai preso questo stramaledetto sapere enciclopedico? 

Che diamine! Lui c'era, per quello ricorda tutto!

 

Non sono così vecchio. :lol:

La verità nuda e cruda è che sono un appassionato di Storia ed un avido lettore.

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<span style="color:red;">21 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Non sono così vecchio. :lol:

La verità nuda e cruda è che sono un appassionato di Storia ed un avido lettore.

 

Non te la cavi cosi. Voglio qualche titolo!

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<span style="color:red;">14 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

Te li darei, se li avessi ma al momento ho un vuoto di memoria,:D

 

Sei una brutta persona. Dovresti condividere il sapere, non puoi tenerti tutto per te :D

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Per Leo:se vuoi leggere un libro MOLTO datato ma interessante,leggiti i "Mescaleros,Gli Apache delle montagne" edito da Bompiani...

Perché te lo suggerisco?per almeno 3 ragioni

1)ci sono molti spunti interessanti sulla storia del West e delle Riserve Indiane,e si parla di Quaccheri

2) c è anche Kit Carson, quello vero però...;)

3)non ultimo per importanza,amigo,sono sicuro che tale libro fosse stato letto da Glb. Perché?ad un certo punto,nel libro di legge di un mercante cinese di nome Hop Lee...chi ti ricorda?! :cowboy: forse un caso di omonimia,ma ci credo poco...:D

Modificato da Barbanera
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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Leo dice:

Ti chiedo un consiglio su qualche libro sul West: dove hai preso questo stramaledetto sapere enciclopedico? 

 

C'è il film con Harrison Ford di metà anni ottanta intitolato "Witness" in cui si approfondisce la realtà della comunità Amish che è un gran bel film con una gran bella attrice che per giunta non guasta che aiuta a comprendere la variegata stratificazione sociale e religiosa americana. 

 

Bonelli padre ha trattato dei daniti nella storia contenuta nell'albo Piutes e  il figlio Sergio si è ricordato  nella storia "Il vendicatore mascherato" del massacro di Mountain Meadows, però parlando più in generale i mormoni su Tex sono visti come persone non violente e a dare questa impressione contribuisce molto quella che è una delle cinque più belle storie di Tex ovvero "Terra promessa". Tex non è la Storia del West (sebbene qualcuno auspichi che lo diventi) e i mormoni, tolti i facinorosi, sono da vedersi come persone pacifiche che cercano di vivere il loro credo in pace nonostante le persecuzioni subite. Esattamente come avviene nelle pagine di questa storia.

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<span style="color:red;">4 minuti fa</span>, Diablero dice:

Quelli di "Terra Promessa" però erano quaccheri... :lol:

 

L'ho detto io che in molti li confondono.:lol:

Che poi è come confondere lo spezzatino con le patate con i fagioli con salsicce ma tant'è.:D

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Ahahah Carlo, dovendo scegliere tra gli Amici e i Santi non saprei proprio come regolarmi.

 

Aldilà delle ovvie differenze storico culturali dei due gruppi religiosi, ritengo che l'uno e l'altro possano svolgere analoga funzione narrativa nel rappresentare un certo tipo di fanatismo religioso con il quale Tex ha avuto più volte a che fare.

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Fra i miei tanti interessi c'è anche il gioco di ruolo indie (nel senso di gdr di nicchia, molto diversi spesso dall'idea che la gente si fa sui gdr dopo aver visto dungeons & dragons), e ho collaborato anni fa all'edizione italiana di un gdr americano, "Cani nella Vigna", scritto da un ex mormone.  È un western ambientato in una realtà "alternativa" in cui una comunità religiosa molto simile a quella mormone (si chiama diversamente probabilmente per evitare grane, visto che non è descritta in termini molto benevoli, e potersi prendere alcune libertà con il setting) riesce in quello che non riuscì ai mormoni con il Deseret. I giocatori giocano in pratica "il braccio armato della Fede", cercando di proteggere le comunità un po' con la Fede ma soprattutto con la Colt Dragoon...

 

Fra le note storiche sulle comunità su cui è basato, e la descrizione dell'autore, e soprattutto la quantità di revolverate in una normale partita, non rischio più di confondere i Mormoni con i Quaccheri...  :lol:

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Gli attuali seguaci del culto di Joseph Smith non gradiscono essere definiti Mormoni al punto che anche questo termine non è considerato politicamente corretto...

 

lo stesso vale per i Quaccheri e analogamente per i Papago

Modificato da natural killer
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<span style="color:red;">51 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

L'ho detto io che in molti li confondono.:lol:

Che poi è come confondere lo spezzatino con le patate con i fagioli con salsicce ma tant'è.:D

 

Infatti, confusione mia a parte fra  le miriadi di gruppi che costellano l'universo religioso americano, non ho ancora capito cosa contesti: il fatto che Ruju non mostri armati fino ai denti i mormoni amici di Tex mentre ne dia una rappresentazione realistica nei mormoni rapitori di giovani fanciulle e uccisori di cani infedeli ? :P (Ops sono mormoni o cosa sono ? Il pizzo non mi torna) :laugh:

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On Friday, December 20, 2019 at 13:02, Piombo Caldo dice:

 

provo a dire la mia                                        dopo le più che ottime storie di boselli su questa serie mi sembra che anche ruju faccia la sua parte in questo suo primo albo la regia per me è. buona e non ho trovato forzature  mi è. piaciuta anche la scena  quando tex invece dellecolt prende nelle mani chiodi e martello  perche qui potrei fargli concorrenza e non so se si era mai visto.                                                                per quanto riguarda del vecchio direi disegni ottimi ma mi sembra che in questa serie come ha detto anche Boselli i disegnatori sono uno meglio del altro  ciao

 

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<span style="color:red;">14 ore fa</span>, Leo dice:

YM, la  vignetta era quella giusta? Grazie a Barbanera per i consigli 

 

Io pensavo invece all'ultima di pagina 29 :P

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<span style="color:red;">53 minuti fa</span>, ymalpas dice:

 

Io pensavo invece all'ultima di pagina 29 :P

 

Anche quella. Ma lì il suo intento è quello di aiutare il suo amico Jonah, promessa peraltro fatta ai genitori dello stesso che sono affranti; la vera professione di intenti è secondo me più tardi, quando, pur non essendo coinvolto personalmente (nel senso che non è coinvolto nessun suo amico), decide di non infischiarsene, dopo un momento di dubbio. Tex in formazione :)

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Davvero dura la vita del fuggitivo, oltretutto se vi si è stati costretti da ingiusti motivi..! Questo ho pensato non appena ho iniziato a sfogliare, giorni or sono, le pagine di Paradise Valley: neanche la sosta in una pacifica comunità di Mormoni, evidentemente, è stata sufficiente a Tex affinché i guai si tenessero alla larga da lui per un po' di tempo. Ci fosse stato il Vecchio Cammello, gli avrebbe detto che attira i guai peggio di una calamita :D..! Burle scherzose a parte, la prima parte della nuova avventura del giovane Tex mi ha molto incuriosito per l'inaspettata location e, soprattutto, per i personaggi che fanno di contorno all'avventura del nostro protagonista, dal gigante buono Jonah, al ruvido ma onesto sceriffo Tucker, passando per il vile e ottuso vice Prescott, per terminare con quelli che verosimilmente saranno i principali antagonisti, il vecchio Humbert ed i suoi due figli.

 

Dopo un primo albo dalla funzione principalmente introduttiva, sarà interessante vedere come si evolverà tale vicenda, per alcuni aspetti un po' insolita, su tutti ovviamente gli antagonisti di turno. E' stato inoltre un grande piacere per me rileggere nuovamente un'avventura di Tex disegnata da Del Vecchio, dopo il superlativo Maxi sulla giovinezza di Tex.

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      Formato: 16x21 cm, colore e b/n
      Pagine: 176
      Codice a barre: 97711226204110157
      Copertina: Claudio Villa
       


      Il suono di Ennio Morricone, le sentinelle del Nord-ovest, un approfondimento su Jim Brandon, le notizie dalla Frontiera e due storie inedite di Tex:
       
      Columbia River
      Soggetto e sceneggiatura: Pasquale Ruju

      Disegni: Mario Rossi
      Un trapper in pericolo sulle rapide del Columbia River, braccato dagli indiani. Tex e Carson sono costretti a unire la loro sorte alla sua. Ma qual è il segreto di Snow?
       

       
       
       
       

       
      Giubba Rossa
      Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli
      
Disegni: Stefano Biglia
      Il corpo della Polizia a cavallo del Nordovest è stato da poco fondato e il giovane agente Jim Brandon, in missione nella prateria con gli ingegneri e i geologi della futura ferrovia transcanadese, deve difenderli da solo contro i Blackfoot e i famigerati Wolfers…
       

       
       

    • Da natural killer
      Due fratelli gemelli, identici in tutto, ma non nell’anima!...
      TEX
      N° : 720
      Periodicità: mensile
      SULLA CATTIVA STRADA
      uscita: 07/10/2020
      Formato: 16x21 cm, b/n
      Pagine: 112
      Codice a barre: 977112156104600720
      Soggetto: Pasquale Ruju
      Sceneggiatura: Pasquale Ruju
      Disegni: Alfonso Font
      Copertina: Claudio Villa

      Scott è un negoziante rispettabile, si è fatto una famiglia, ha un figlio di pochi mesi… Larry, scappato di casa ancora adolescente, è un assassino criminale braccato da Tex e Carson… Che cosa succederà quando, all’insaputa di tutti, il cattivo Larry scambierà la sua identità e la sua vita con quelle dell’innocente Scott?...
       







       
       
      Poche tavole di introduzione sul n.719, giusto per capire di che pasta sono fatti i gemelli Granger
       
      Di che pasta invece siano fatti Tex e Carson lo sappiamo già da tempo. Tornano sulla regolare Ruju e Font a distanza di circa un anno dall'ultima storia con Makua 
       
      Le tavole in anteprima anticipano abbondantemente quel che succederà
       
      Ma come andrà a finire?
       
      Chi finirà carbonizzato come vediamo dalla cover di Villa?
       
      Sembra scontato ma, mai dire mai!
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