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Se uno non conosce a fondo il personaggio trova Tex Willer (quello giovane) una versione... giovane e per nulla corrispondente al "ranger tutto d'un pezzo affiancato dai suoi pards" come è conosciuto dalla massa. Per uno che lo conosce a fondo c'è la perplessità per cui queste avventure mai narrate siano state nascoste così a lungo quando invece erano molto più importanti per la crescita di Tex di quelle pubblicate negli anni quaranta/cinquanta. Per continuare l'analogia con Indiana Jones è come se i film narrassero episodi tutto sommato dimenticabili, mentre i telefilm i veri capitoli fondanti della mitologia.

Modificato da Dix Leroy
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3 ore fa, Dix Leroy dice:

Se uno non conosce a fondo il personaggio trova Tex Willer (quello giovane) una versione... giovane e per nulla corrispondente al "ranger tutto d'un pezzo affiancato dai suoi pards" come è conosciuto dalla massa. Per uno che lo conosce a fondo c'è la perplessità per cui queste avventure mai narrate siano state nascoste così a lungo quando invece erano molto più importanti per la crescita di Tex di quelle pubblicate negli anni quaranta/cinquanta. Per continuare l'analogia con Indiana Jones è come se i film narrassero episodi tutto sommato dimenticabili, mentre i telefilm i veri capitoli fondanti della mitologia.

Sono d'accordo solo per le storie che approfondiscono vicende che abbiamo conosciuto solo superficialmente (il totem misterioso, Coffin, Cochise), mentre la maggior parte delle storie sono invenzioni ex novo solo calate nel contesto storico del giovane Tex e negli intervalli di tempo tra una storia e l'altra non narrati da GLB. In tal senso, non trovo che narrino "i veri capitoli fondanti" della saga. Per esempio, la narrazione di GLB non ha mai lasciato intendere che Tex abbia sfiorato Mefisto prima di incrociarlo direttamente in "Fuorilegge": quindi, il fatto di averne inventato una storia in "Tex Willer" prima di quella del "Fuorilegge" rappresenta un elemento di curiosità, anche ben riuscito e godibile da leggere (seppur con una incongruenza nell'evoluzione dei poteri di Mefisto, spiegata solo in seguito), ma assolutamente non un episodio fondante del Tex maturo come lo abbiamo conosciuto nella saga di GLB. Lo stesso dicasi per la maggior parte delle altre storie di "Tex Willer".

Ditemi cosa aggiungono "Comstock Lode", "Le schiave della montagna" o "Un giovane bandito" alla maturazione narrativa di Tex.

Il prototipo di come mi aspetterei che fosse sempre la serie  "Tex Willer" rimane "Vivo o morto" e seguenti, oppure "I razziatori del Nueces" e seguenti, perchè appunto direttamente agganciabili alla serie regolare e non semplici riempitivi inventati e inseriti nei buchi glbonelliani.

Modificato da PapeSatan
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2 ore fa, PapeSatan dice:

Sono d'accordo solo per le storie che approfondiscono vicende che abbiamo conosciuto solo superficialmente (il totem misterioso, Coffin, Cochise), mentre la maggior parte delle storie sono invenzioni ex novo solo calate nel contesto storico del giovane Tex e negli intervalli di tempo tra una storia e l'altra non narrati da GLB. In tal senso, non trovo che narrino "i veri capitoli fondanti" della saga. Per esempio, la narrazione di GLB non ha mai lasciato intendere che Tex abbia sfiorato Mefisto prima di incrociarlo direttamente in "Fuorilegge": quindi, il fatto di averne inventato una storia in "Tex Willer" prima di quella del "Fuorilegge" rappresenta un elemento di curiosità, anche ben riuscito e godibile da leggere (seppur con una incongruenza nell'evoluzione dei poteri di Mefisto, spiegata solo in seguito), ma assolutamente non un episodio fondante del Tex maturo come lo abbiamo conosciuto nella saga di GLB. Lo stesso dicasi per la maggior parte delle altre storie di "Tex Willer".

Ditemi cosa aggiungono "Comstock Lode", "Le schiave della montagna" o "Un giovane bandito" alla maturazione narrativa di Tex.

Il prototipo di come mi aspetterei che fosse sempre la serie  "Tex Willer" rimane "Vivo o morto" e seguenti, oppure "I razziatori del Nueces" e seguenti, perchè appunto direttamente agganciabili alla serie regolare e non semplici riempitivi inventati e inseriti nei buchi glbonelliani.

"Nueces Valley" copre MAGNIFICAMENTE il periodo della giovinezza di Tex, "Il Magnifico fuorilegge", qualche cartonato e qualche episodio sparso fanno chiarezza sui passaggi frettolosi de "Il passato di Tex", ma poi avrei preferito ogni nuova storia intervallata a una originale. L'alternanza sarebbe stata più o meno coperta in contemporanea dal Tex Classic e in breve avremo risolto anche quella clamorosa (questa si) voragine che esiste tra "Tragedia sul mare" e "Il figlio di Tex". A quel punto Boselli e soci si sarebbero potuto attardare per tutto il tempo che volevano (dieci anni nella realtà romanzata possono essere centinaia di albi).

Cominciamo anche ad assistere a "ritorni" di personaggi visti solo sul Tex Willer e di cui nella serie normale non avevamo mai sentito parlare. Quindi o leggi tutte e due le serie o rischi di non capirci molto, il che però accade ugualmente se prendi per buoni i primi albi (specie se non censurati). Ma della discrepanza tra Tex Willer e i primi albi di Bonelli credo che ne abbiamo già parlato abbastanza.

Che Mefisto e Tex ci siano "sfiorati" senza incontrarsi l'ho trovata un po' tirata per i capelli, che Carson abbia seguito Tex per infine farlo diventare un ranger un "atto dovuto", che Tex abbia combattuto con i seminole non la vedo una cosa marginale, che abbia incontrato il vecchio Zagor è abbastanza fondamentale!

Modificato da Dix Leroy
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<span style="color:red">3 minuti fa</span>, Dix Leroy dice:

"Nueces Valley" copre MAGNIFICAMENTE il periodo della giovinezza di Tex, "Il Magnifico fuorilegge", qualche cartonato e qualche episodio sparso fanno chiarezza sui passaggi frettolosi de "Il passato di Tex", ma poi avrei preferito ogni nuova storia intervallata a una originale. L'alternanza sarebbe stata più o meno coperta in contemporanea dal Tex Classic e in breve avremo risolto anche quella clamorosa (questa si) voragine che esiste tra "Tragedia sul mare" e "Il figlio di Tex". A quel punto Boselli e soci si sarebbero potuto attardare per tutto il tempo che volevano (dieci anni nella realtà romanzata possono essere centinaia di albi).

Cominciamo anche ad assistere a "ritorni" di personaggi visti solo sul Tex Willer e di cui nella serie normale non avevamo mai sentito parlare. Quindi o leggi tutte e due le serie o rischi di non capirci molto, il che però accade ugualmente se prendi per buoni i primi albi (specie se non censurati). Ma della discrepanza tra Tex Willer e i primi albi di Bonelli credo che ne abbiamo già parlato abbastanza.

Sul fatto che molti episodi chiave della giovinezza di Tex siano stati "bruciati" in ordine sparso all'interno di serie speciali e collaterali anzichè inserirli nella collana "Tex Willer" per dare continuity e completezza alla serie sono completamente d'accordo.

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13 minuti fa, Diablero dice:

Ma Tex classic non era una ristampa? :P

Quel che è giusto è giusto. Ma chi di noi la compra? Ma perlomeno ho cercato di rimediare all'off-topic inserendolo nel discorso...

Io ho ne ho ben cinque, ma tutti numeri uno di cui cambia solo la copertina!

Modificato da Dix Leroy
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<span style="color:red">11 minuti fa</span>, Diablero dice:

Ma Tex classic non era una ristampa? :P

Dix Leroy evidenziava il fatto che la quasi contemporaneità di uscita di "Tex Classic" e "Tex Willer" avrebbe permesso una più ravvicinata sovrapposizione/integrazione tra le storie, se molte avventure narrate nei Texoni, nei Maxi, nei cartonati, ecc. fossero state inserire nella collana "Tex Willer" anzichè disperderle qua e là.

Se ho interpretato male il suo pensiero, questo è comunque il mio.

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22 ore fa, Mister P dice:

Alleluja.

 

Come non detto.

Quell'edicolante singolo forse ne vende pochi, ma in assoluto Tex Willer vende, ora, più di un terzo di quanto vende il Tex normale, quindi per noi è ancora decisamente un successo.

Modificato da borden
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57 minutes ago, borden said:

Quell'edicolante singolo forse ne vende pochi, ma in assoluto Tex Willer vende, ora, più di un terzo di quanto vende il Tex normale, quindi per noi è ancora decisamente un successo.

e mi auguro continui così e anche meglio perché ad oggi Tex Willer è uno dei prodotti migliori della Bonelli, se non il migliore. 

Non a caso, ho deciso di rileggerlo dal numero 1 e in una settimana ho fatto fuori già una ventina di numeri (devo purtroppo fare anche altro nella vita, tipo lavorare...). Però, a differenza di altre collane, le storie fino ad ora rilette le ricordo tutte piuttosto bene, segno che la prima lettura mi aveva colpito in positivo. 

 

Pinkerton Lady, in particolare, rileggendola, è ancora più bella. Devo dire che rivaluto molto anche Paradise Valley di Ruju, una piccola chicca con tanta azione.

 

Posso fare una domanda, anche se siamo nel topic delle anteprime?

 

Avendo già qualche storia di Tex Willer (serie giovane) sul groppone, di quelle uscite ad oggi e scritte da te, quale ritieni la meglio riuscita o quella di cui sei più soddisfatto? 

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edit post precedente; pensavo di essere nel topic delle anteprime, non so per quale motivo mentre chiaramente il topic è Tex Classic. Si parte bene in questo lunedì......

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<span style="color:red">5 ore fa</span>, LedZepp dice:

Avendo già qualche storia di Tex Willer (serie giovane) sul groppone, di quelle uscite ad oggi e scritte da te, quale ritieni la meglio riuscita o quella di cui sei più soddisfatto? 

Pinkerton lady e Agente federale, probabilmente

 

 

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, frank_one dice:

Sono inedite?

Queste sono le cover che cvilla realizzava ai tempi per l'edizione brasiliana di Tex, che poi furono messe anche come cartoline della Nuova Ristampa... Per me è lì che cvilla ha dato il meglio di sé come copertinista, anche più che nella serie mensile, grazie a una maggiore libertà nella composizione, senza il continuo raffronto con Galep...  Ottima idea farle ricircolare attraverso questa ristampa (e una fortuna per chi la compra 🙂)

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È curioso che per le edizioni estere vengano fatte copertine diverse dalle uscite nostrane, ma comprensibile visto che i formati quasi sempre sono differenti, comunque a me sembrano molto belle e magari invogliano maggiormente un pubblico più giovane all'acquisto, a noi appassionati magari dispiace un po' perchè anche quelle "storiche" erano belle. Per "storiche" intendo quelle degli albi d'oro e delle strisce, ma effettivamente sarebbero un po' anacronistiche con le storie contenute nell'albo.

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Sfogliando le anteprime dei vecchi numeri di Tex Classic, ho notato che il n° 137 "Scontro a Las Mineras" è l'ultimo ad avere la numerazione delle strisce (il numeretto all'angolo in basso a destra di ogni riga di vignette): c'è una qualche motivazione? Forse dalle storie successive si sapeva già che sarebbero state ristampate nel formato gigante e smisero di numerarle?

 

Questa testata mi attira molto per una serie di motivi: la foliazione ridotta, i bellissimi disegni di copertina d'epoca ma con nuovi colori spesso molto accesi e minimalisti a formare un curioso mix tra stile retrò e sfumature digitali che per certi versi mi ricordano certi esperimenti di colorazione dei primi anni '90, lo stile non pervasivo dei colori interni, piatti ma proprio per questo rispettosi delle chine sottostanti, il fatto che la copertina sia di cartoncino rigido e non quello sottilissimo e patinato del Tutto Tex e della Nuova Ristampa che si sgualcisce solo a guardarlo (faccio una fatica a trovare copie di queste due non rovinate sui bordi in edicola). Anche il logo enorme che si prende un terzo della copertina mi piace, nonostante inizialmente lo odiassi.

 

Eppure non riesco a giustificarne un mio acquisto. Troppi numeri rispetto alla controparte in bianco e nero della serie gigante, il costo mensile dato dall'uscita quattordicinale (€3,90x2 sono pur sempre €7,80) e il fatto che mi viene il dubbio che certe storie forse farei meglio a leggerle nella versione originale senza colori.

Così mi son fatto l'idea che ne recupererò solo i primi numeri. Magari i primi 100, o forse proprio 137, quando spariscono i numeri delle strisce. O forse molto prima, non so. C'è secondo voi un punto ideale della storia editoriale di Tex in cui si può compiere una cesura tra quelle che possiamo considerare come (per disegni o per sceneggiature) "prime storie ancora acerbe" (e che quindi potrei tranquillamente leggere a colori) e l'inizio del ciclo di "storie più serie" (che andrei a recuperare nel formato in bianco e nero tramite vecchi numeri di Nuova Ristampa o Tutto Tex)?

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Avendo già una collezione di Tex gigante completa, porterò avanti Tex Classic finché riesco, ormai credo fino alla fine delle  edizioni in strisce, quindi circa il numero 96 della serie gigante, potrebbe essere il punto giusto per stopparla, se dovessi collezionare adesso Tex partendo da zero forse farei proprio in questo modo: primi 100 numeri gigante in formato Classic e poi ristampe o originali della serie gigante costine azzurre, anche per avere una certa uniformità nella collezione. Non mi piacciono le ristampe TuttoTex e Tex Nuova Ristampa.

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Mi autorispondo alla domanda sul perché dalle storie contenute sul Tex Classic 138 (corrispondente al numero 63 della serie gigante) il numeretto in basso a destra sulle singole strisce sparisce. Perché da quell'albo cominciano le storie della serie Nebraska, ovvero la serie 33.

Da wikipedia:

"A partire da questa serie gli albetti a striscia passano da avere 32 facciate con il numero di pagina facente parte del disegno ad avere 59 facciate senza numerazione".

Quindi gli episodi si fecero anche più lunghi.

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Il 9/10/2023 at 17:49, frank_one dice:

A partire da questa serie gli albetti a striscia passano da avere 32 facciate con il numero di pagina facente parte del disegno ad avere 59 facciate senza numerazione".

 

Wikipedia sbaglia: gli albi  striscia a partire dalla Serie Nebraska avevano 80 pagine non 59.

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Grazie della correzione (mi chiedo perché Wikipedia scriva così). Questo mi convince ulteriormente riguardo alle mie modalità di recupero: fino alla serie a strisce 32 recupererò le prime storie di Tex tramite la testata Tex Classic (da 1 fino al numero 138), per poi passare al recupero delle storie più lunghe (dalla serie Nebraska in poi) tramite il Tex gigante (dal numero 63 in poi).

Modificato da frank_one
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Il 9/10/2023 at 01:10, frank_one dice:

Eppure non riesco a giustificarne un mio acquisto. Troppi numeri rispetto alla controparte in bianco e nero della serie gigante, il costo mensile dato dall'uscita quattordicinale (€3,90x2 sono pur sempre €7,80) e il fatto che mi viene il dubbio che certe storie forse farei meglio a leggerle nella versione originale senza colori.

Così mi son fatto l'idea che ne recupererò solo i primi numeri. Magari i primi 100, o forse proprio 137, quando spariscono i numeri delle strisce. O forse molto prima, non so. C'è secondo voi un punto ideale della storia editoriale di Tex in cui si può compiere una cesura tra quelle che possiamo considerare come (per disegni o per sceneggiature) "prime storie ancora acerbe" (e che quindi potrei tranquillamente leggere a colori) e l'inizio del ciclo di "storie più serie" (che andrei a recuperare nel formato in bianco e nero tramite vecchi numeri di Nuova Ristampa o Tutto Tex)?

Scrivo due/tre pensieri: non sono consigli perché ognuno ha la sua opinione in proposito (ci sono gusti diversi e diverse disponibilità economiche e di tempo).

Dando per scontato che le storie di Tex nascono in bianco e nero, se ti vanno bene a colori sei sicuro che non convenga recuperare i volumi della collezione storica di Repubblica?

Il formato è più grande, i colori sono i medesimi e ogni tomo conta 300 e passa pagine, con interessanti articoli a corredo.

Magari adesso non si troveranno più ma io ai mercatini ne vedevo a quintali e costavano quasi niente.

Sorrido al termine "prime storie acerbe" perché secondo me quello è il vero Tex (quello che rileggo con più piacere), ma aggiungo che quelle contenute nel Classic (così come nella Tre Stelle e nel Tutto e nella Nuova Ristampa) sono rimaneggiamenti dei testi e nei disegni. La versione non restaurata e non censurata la trovi nell'anastatica a strisce, che è anche il formato editoriale con cui vennero pensate.

  • +1 1
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<span style="color:red">23 ore fa</span>, Dix Leroy dice:

Dando per scontato che le storie di Tex nascono in bianco e nero, se ti vanno bene a colori sei sicuro che non convenga recuperare i volumi della collezione storica di Repubblica?

Dico la mia, gli ultimi numeri di questa collana si riescono a trovare? O sono rari anche questi?

Per quanto mi riguarda preferisco il formato originale in edizioni Bonelli, sono sicuro che si trovino tranquillamente gli originali dal numero 100 in avanti a prezzi contenuti, sotto si possono trovare delle ristampe a pochi euro, io farei così, poi ovviamente ognuno è libero di fare quello che più gli aggrada:D

Io sto portando avanti le strisce della Gazzetta dello sport, mi piacciono troppo le copertine e Tex Classic per quando mi verrà voglia di rifare una lettura integrale dall'inizio.

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