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TWF - Tex Willer Forum

[Texone N.39] Per l'onore del Texas


MacParland
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Messaggi consigliati/raccomandati

<span style="color:red">1 ora fa</span>, borden dice:

E così.  Ma le probabilità che sia annegato sono alte

 

<span style="color:red">29 minuti fa</span>, Leo dice:

sbagliata interpretazione 

Sbagliata?

Ma se il Bos l'ha confermata!

Le probabilità sono alte?

Certo.

Sono del 100%?

Non mi pare.

Se io butto uno a mare e quello non sa nuotare, che è colpa mia?

E poi se non urla "aiuto, affogo" vuol dire che è morto prima di toccare l'acqua?

E come muore questo "nonmisonofattogliaffarimieiemistabene"?

Sbatte la testa su un capodoglio?

Divorato dal coccodrillo di C.U. che era lì pronto ad aspettarlo?

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<span style="color:red">19 minuti fa</span>, Letizia dice:

 

Sbagliata?

Ma se il Bos l'ha confermata!

Le probabilità sono alte?

Certo.

Sono del 100%?

Non mi pare.

Se io butto uno a mare e quello non sa nuotare, che è colpa mia?

E poi se non urla "aiuto, affogo" vuol dire che è morto prima di toccare l'acqua?

E come muore questo "nonmisonofattogliaffarimieiemistabene"?

Sbatte la testa su un capodoglio?

Divorato dal coccodrillo di C.U. che era lì pronto ad aspettarlo?

 

Borden fa interpretazioni autentiche pro domo sua. Attenendomi alla lettura, io credo sia morto, come dice la stessa Kate a Tex (e non per sfotterlo)

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1 ora fa, Grande Tex dice:

É chiaro che se uccidi qualcuno sorridendo non sei esattamenre una brava persona.

Tex non lo farebbe

Tex sorride quando magari deve dare un pugno a uno o rubacchiare qualcosa( e a differenza di Diablero non lo trovo un problema,né uno sfregio al personaggio.Tex ha delle necessità e ha uno spirito anarchici che tutto sommato lonporta a divertirsi sempre quando per un verso o per l altro viola la legge,senza che questo comporti danni per nessuno).

Ma da che mi ricordo Tex non ha mai né sorrjso né preso con leggerezza l uccidere qualcuno

Sorride per ingannare il marinaio che la sorprende.  Non era ovvio come una casa? :rolleyes:  Mica perché si diverte. 
 

La prossima volta la mostro che torna in cabina distrutta per la tensione e si cambia le mutandine

 

oppure faccio vedere quando ubriaca Waldrip prima di fotterlo (cosa che fa, ma in un altro senso)

 

Solo che poi la storia con tutti questi dettagli diventa una super palla di 300 noiose pagine. 

Modificato da borden
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<span style="color:red">41 minuti fa</span>, Leo dice:

 

Borden fa interpretazioni autentiche pro domo sua. Attenendomi alla lettura, io credo sia morto, come dice la stessa Kate a Tex (e non per sfotterlo)

Kate dice: "La sua vita o la mia" non dice che è morto né come è morto.

Eppoi, se vogliamo proprio vedere (ma magari lo dice sfottendo), dice che gli dispiace e lo ripete pure.:laughing:

Leo, se sei proprio convinto che la bieca assassina abbia ucciso il povero innocente passeggero, dimmi come è morto.

Redigi un certificato di morte.

Io il mio ce l'ho: è morto di freddo dopo 45 minuti di permanenza ammollo.

Forza con i vostri.

 

P.S. Spero proprio che non si renda mai necessario, ma non vorrei che prossimamente il Bos ci mostrasse Kate che si cambia le mutandine.

 

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La tipica vignetta "B" mancante tra "A" e "C" ha da sempre lo stesso ed unico scopo: evitare di far vedere qualcosa che saprebbe di inutile e noioso "spiegazionismo" (anche solo per immagini), che peraltro si presterebbe ad essere analizzato e probabilmente contestato, oltretutto col risultato di ottenere il polpettone di 300 pagine che rileva Boselli.

Invece, la premessa è "A", la conseguenza è "C": quello che è rilevante in "B" non è COME succede ma il FATTO CHE succede, quindi non serve mostrarlo, perchè è già implicito in "C".

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Il 25/6/2023 at 18:02, james dice:

Aggiungo l'auspicio che, almeno in questo forum, asterischi e altre amenità (rectius: fanatiche idiozie), non dilagnino mai.

Viceversa auspico che, visto che siamo qui per parlare di Tex, chiunque sia interessatə a questo argomento possa affrontarlo, e se per farlo preferisce che ci si rivolga a lui/lei/loro/ləi utilizzando uno specifico pronome, spero che tuttə rispettino la scelta.

Inoltre trovo abbastanza offensivo bollare il pensiero di altrə come "fanatiche idiozie".

P.S. Anzi, proposta, permettiamo nel form del profilo di indicare un genere neutro e il pronome col quale si vuole essere chiamatə.

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<span style="color:red">40 minuti fa</span>, borden dice:

Sorride per ingannare il marinaio che la sorprende.  Non era ovvio come una casa? :rolleyes:  Mica perché si diverte

 

Lì si. Ma il sorrisetto con Tex? È quasi compiaciuta, fiera, quando poteva essere contrita

 

<span style="color:red">40 minuti fa</span>, borden dice:

oppure faccio vedere quando ubriaca Waldrip prima di fotterlo (cosa che fa, ma in un altro senso)

 

Però hai già ammesso che qui la lettura poteva essere ambigua ;)

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, PapeSatan dice:

Invece, la premessa è "A", la conseguenza è "C": quello che è rilevante in "B" non è COME succede ma il FATTO CHE succede, quindi non serve mostrarlo, perchè è già implicito in "C".

Contesto.

Trinità.

Premessa A: Trinità dà le carte.

Conseguenza C: Trinità si prende il piatto.

B "non rilevante" che non serve essere dimostrato perché implicito in C.

Meno male che B è stato inserito nel film perché l'unica cosa che conta è COME il fatto è successo.

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1 ora fa, Letizia dice:

Contesto.

Trinità.

Premessa A: Trinità dà le carte.

Conseguenza C: Trinità si prende il piatto.

B "non rilevante" che non serve essere dimostrato perché implicito in C.

Meno male che B è stato inserito nel film perché l'unica cosa che conta è COME il fatto è successo.

Se lo scopo dello sceneggiatore fosse stato far vedere Trinità che si riempie le tasche di soldi grazie ad una partita a carte, non avrebbe avuto importanza (e sarebbe stato noioso) far vedere le singole mani della partita.

Ma lo scopo dello sceneggiatore non era far vedere il tizio che si riempie le tasche, ma far divertire lo spettatore con una sequenza lunga minuti (bada bene, non una "vignetta"). La sequenza che tu consideri "B" non è perciò un "B" ma per lo sceneggiatore è il fine, cioè il "C". Il "B" sarebbe il trucco da baro che si suppone Trinitá usi: infatti, come tutti i "B" inutili, non lo vediamo, perchè è rilevante il risultato truffaldino e comico, non il trucco da baro (il "COME") utilizzato per conseguirlo.

Pensa ai giochi di prestigio di Silvan, fatti solo da "A" e "C", e ti sei data da sola la spiegazione.

Analogamente, se Boselli avesse voluto dilettarci con Kate che fa fuori lo sventurato in modo sofisticato o "truffaldino" alla Trinità (chessò, prima si abbassa un spallina galeotta, poi soffia della cipria negli occhi spalancati dell'uomo, poi lo tramortisce con un colpo alla Bruce Lee) ce lo avrebbe fatto vedere in una SEQUENZA (e allora non sarebbe stato un "B" inutile, ma il "C"), ma è evidente che lo scopo di Boselli (il "C") è far vedere che l'uomo è stato tolto di mezzo. Il "COME" non è rilevante, infatti l'inutile vignetta "B" non c'è.

Modificato da PapeSatan
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<span style="color:red">11 minuti fa</span>, PapeSatan dice:

"COME" non è rilevante

Insomma mi dai ragione.

Se B serve, ce lo mettiamo, se non serve, no.

Ora B serve qui?

In B c'è il particolare muore-sì muore-no.

Serve sapere se muore?

Il Bos dice: chissenefrega.

Quindi per lui non serve e non ce lo mette.

Ma c'è qualcuno che pensa muore-sì e giudica Kate una machiavellica assassina.

E c'è qualcun altro che pensa muore-no e giudica Kate una spregiudicata birichina.

Ora, se i fautori delle due fazioni sono convinti delle loro ragioni, potrebbero pensare: B non serve perché è evidente quello che dico io.

Quindi la cosa potrebbe servire solo per stabilire chi ha ragione.

Ma qui una domanda sorge spontanea: serve stabilire chi ha ragione?

E il Bos replica: chissenefrega.

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<span style="color:red">20 minuti fa</span>, Augustus McCrae dice:

 

E non è l'unico... :lol:

Sì, ma è l'unico che prende decisioni.

E non è che mette B perché glielo dico io.

E non è che non mette B perché tu sei scarsamente interessato.

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38 minuti fa, Letizia dice:

 

Ma qui una domanda sorge spontanea: serve stabilire chi ha ragione?

E il Bos replica: chissenefrega.

La risposta è già implicita nell'assenza della vignetta "B" (il "come"): non serve (il "chissenefrega" di Boselli), altrimenti Boselli ce l'avrebbe messa. Ciascuno, se vuole, se la può inventare nella propria mente, ma non in quella dell'autore.

Modificato da PapeSatan
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31 minuti fa, Letizia dice:

Sì, ma è l'unico che prende decisioni.

E non è che mette B perché glielo dico io.

E non è che non mette B perché tu sei scarsamente interessato.

 

Boselli le decisioni le ha prese e messe nel Texone in oggetto.

Poi ha anche esposto le sue scelte e opinioni qui nel topic, cosa che in teoria doveva tagliare la testa al toro e chiudere la questione (visto che è l'autore e, come dici giustamente tu, è lui che decide).

 

Vi rendete conto nonostante l'intervento di Boselli state continuando a giocare una partita a tennis in cui entrambi non vi siete mossi di un millimetro dalla vostre posizione di partenza?

 

Nessuno di voi due cambierà idea e di norma per questo tipo di estese conversazioni "a due" ci sono i messaggi privati.

 

Mi sorprende sempre che persone esperte di "comunicazione tecnologica" siano così impermeabili alla "netiquette".

 

 

1 ora fa, Letizia dice:

Ma qui una domanda sorge spontanea: serve stabilire chi ha ragione?

 

E' proprio questo il punto. Cui prodest?

 

Mi sembra che la risposta (implicita ed esplicita, dopo gli interventi di Boselli) sia "no, non serve a nessuno"* e quindi che senso ha continuare il "palleggio"?

 

 

* Perchè la ragione è dell'autore.

Modificato da Augustus McCrae
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Sequenza di Kate che uccide il passeggero: per me va benissimo così, tutti hanno capito che l'ha ammazzato (caduta in acqua da quell'altezza completamente vestito = tramortito all'impatto, affondato e annegato), quindi la sequenza è stata interpretata benissimo.

 

Sequenza di kate che racconta a Tex e Carsoin che ha ucciso un passeggero... per me il problema non è che Kate sorrida, è proprio che glielo dica. Suona "strano" . Qui borden poteva mostrare il flashback della scena con il passeggero senza che venisse narrata da nessuno, è una "violazione della logica" che si usa comunemente nelle storie "raccontate" in quel modo e non si scandalizzava nessuno (per me manco se ne accorgevano...).

 

Sequenza di Kate che addormenta Wantrop: qui per me come ho già detto aggiungere altro "testo esplicativo" avrebbe solo reso ancora più didascalici i dialoghi e reso più facile che il lettore li saltasse, e allungare il brodo aggiungeno tutta la scena è come dire "per farmi capire le cose annoiatemi con storie senza ritmo" che è un assurdità.

La soluzione invece per me era semplicissima: impedire che il lettore si facesse un idea sbagliata al primissimo sguardo sulla scena: bastava mostrare Waltrop ancora vestito...

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17 minuti fa, Diablero dice:

La soluzione invece per me era semplicissima: impedire che il lettore si facesse un idea sbagliata al primissimo sguardo sulla scena: bastava mostrare Waltrop ancora vestito...

 

Io leggendo ci sono cascato in pieno, l'immagine mi è sembrata così evidente che ho letto male e/o in fretta i dialoghi.

 

La soluzione da te proposta mi avrebbe evitato una brutta figura... :ops: la prossima volta starò più attento... :rolleyes:

Modificato da Augustus McCrae
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45 minuti fa, Diablero dice:

Sequenza di Kate che uccide il passeggero: per me va benissimo così, tutti hanno capito che l'ha ammazzato (caduta in acqua da quell'altezza completamente vestito = tramortito all'impatto, affondato e annegato), quindi la sequenza è stata interpretata benissimo.

 

Ergo, Kate è un'ottima spia, fa quello che deve essere fatto. Ma non idealizziamola come dolce fanciulla, perché è spietata. In questo senso va valutato il personaggio. 

 

Su Waldrip: è svestito, e sembra reduce da una notte di sesso. L'interpretazione di Diablero a me non ha convinto tantissimo, e purtroppo non ho l'albo in questi giorni. Ma mi faccio andar bene la parola di Borden. Così come me la faccio andar bene per la morte del passeggero, che lui definisce probabile, ed è sufficiente questo. Perché se anche non morisse, ciò non sarebbe per merito di Kate: questa ha messo in preventivo che col suo gesto stava provocando la morte di un possibile innocente. Ma lo fa per evitare la sua, quindi ha una motivazione sostanziale. 

 

Ad ogni modo, mi sono ormai fatto una mia idea della persona Kate dopo questo texone; non so quanto Borden avesse valutato che le sue scelte avrebbero avuto un impatto forte sul giudizio dei lettori in merito a Kate. Che per me resta un bel personaggio, ma non una bella persona.

Modificato da Leo
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<span style="color:red">34 minuti fa</span>, Augustus McCrae dice:

netiquette

Parlare di netiquette quando la gente si diverte a disquisire mi sembra fuori luogo.

È evidente (e se non lo è, lo chiarisco) che qui nessuno vuol convincere nessuno, che nessuno vuole avere ragione, nessuno si deve o non si deve schiodare.

Ci si diverte a ciacolare su un'opera che, ahimè, non si presta minimamente a critiche serie.

Volete essere annioiati con una quarantina di sperticate lodi al Bos?

Bravo bravo ser Boselli, ogni cosa sai far tu, qui i fumetti sono belli, solo quando ci sei tu! (Su musica di Maria Rosa).

Un po' stucchevole, vero?

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<span style="color:red">6 ore fa</span>, KitWiller dice:

Viceversa auspico che, visto che siamo qui per parlare di Tex, chiunque sia interessatə a questo argomento possa affrontarlo, e se per farlo preferisce che ci si rivolga a lui/lei/loro/ləi utilizzando uno specifico pronome, spero che tuttə rispettino la scelta.

Inoltre trovo abbastanza offensivo bollare il pensiero di altrə come "fanatiche idiozie".

P.S. Anzi, proposta, permettiamo nel form del profilo di indicare un genere neutro e il pronome col quale si vuole essere chiamatə.

Bene, non c'è che da essere informati di tale involuzione così che io possa dare un definitivo saluto ad un simile forum. 

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, james dice:

Bene, non c'è che da essere informati di tale involuzione così che io possa dare un definitivo saluto ad un simile forum. 

se hai pensieri del genere su queste cose non so quanta gente sentirà la tua mancanza

<span style="color:red">8 ore fa</span>, KitWiller dice:

Viceversa auspico che, visto che siamo qui per parlare di Tex, chiunque sia interessatə a questo argomento possa affrontarlo, e se per farlo preferisce che ci si rivolga a lui/lei/loro/ləi utilizzando uno specifico pronome, spero che tuttə rispettino la scelta.

Inoltre trovo abbastanza offensivo bollare il pensiero di altrə come "fanatiche idiozie".

P.S. Anzi, proposta, permettiamo nel form del profilo di indicare un genere neutro e il pronome col quale si vuole essere chiamatə.

Approvo e appoggio la proposta

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In un forum, proprio per la sua natura, chiunque può assumere l'identità (e il genere) che vuole, @james, quindi come fai a sapere se il nome (e quindi il pronome) usato nelle discussioni corrisponde a quello che useresti se ti trovassi di fronte alla persona reale?

 

Più difficile il caso in cui una persona voglia che si usi un pronome di genere diverso dal suo nickname (magari ha usato come nickname il suo nome all'anagrafe...). In quel caso, come nella vita reale, se quella persona me lo fa sapere (basta metterlo in firma), uso il pronome che vuole per semplice cortesia o rispetto. Ma se mi sbaglio o una volta me ne dimentico lui/lei dovrebbe usare la stessa cortesia e disponibilità nei miei confronti comprendendo l'errore in buone fede: chiamare al femminile un uomo (o viceversa) per sbaglio non è mai stato un reato da sanzionare (al massimo, una figuraccia per chi fa la gaffe...), e sarebbe assurdo che lo diventasse per una esasperazione isterica e paranoica di un certo vittimismo politicamente corretto...

 

(Diverso ovviamente è il caso di chi lo fa apposta, per provocare: quello è semplicemente trolling, tenere un comportamento urticante per altri utenti solo per farli infuriare, e sarebbe sanzionabile come tale)

 

Quindi, non capisco il senso né del considerarla una degenerazione moderna (avete idea di quante dolci fanciulle con cui avere conversato dai tempi delle prime bbs trent'anni fa ad oggi in realtà erano uomini? Una volta quando internet era un ambiente prettamente maschile era una tattica comune per evitare orde di "ammiratori" che le sommergevano di messaggi privati...), nè del predisporre regole particolari come l'uso di lettere strane inesistenti in italiano per posizione puramente politica.  (qualunque sia il genere scelto, una persona si sceglie con che pronomi venire chiamato, imporre l'uso di parole modificate per non indicare il genere non è una richiesta che fai PER TE, ma è il solito "mi offendo io adesso per tutte le offese che state facendo al mondo intero che umilmente io qui rappresento"). Tra l'altro l'uso di queste lettere strane non è nemmeno ancora una posizione univoca nella comunità queer e anzi è ancora molto dibattuta, quindi di che stiamo a parlà? Almeno aspettiamo che finiscano il dibattito...

  • Grazie (+1) 1
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Mi dispiace essere l’unica voce fuori dal coro ma non ho trovato questa storia così avvincente, per carità, rimane comunque una buon racconto, interessante dal punto di vista storico visto che narra di eventi a me sconosciuti, ma devo ammettere che non mi ha appassionato granché, probabilmente sono stato condizionato dal sapere già tutto, compreso l’epilogo, dopo avere letto la prefazione, molto doviziosa di particolari, compresi i  nomi dei protagonisti, tutto ritrovato nella sceneggiatura di Boselli che, rispetto agli accadimenti reali ha, “soltanto”, aggiunto Tex, Carson, la Warne e qualche piccola licenza narrativa.

Secondo me questo Texone rappresenta, chiaramente, cosa può succedere quando si narrano avvenimenti e personaggi della storia reale che hanno, come protagonista, un personaggio di fantasia, in questo caso Tex (ma anche  Carson), che non può cambiare il corso degli accadimenti reali rischiando, quindi, di essere solo uno spettatore.

GLB, ad esempio, ha sempre rimodellato la storia, l’epoca ed i personaggi reali che utilizzava per le sue storie per narrare quello che lui voleva raccontare e, soprattutto, a modo suo, come ha fatto con la guerra messico-statunitense o con personaggi come i Dalton, Cochise, Buffalo Bill, solo per citarne alcuni, però, quando ha toccato avvenimenti reali ed è rimasto abbastanza fedele a come si sono svolti nella realtà, mi viene in mente  “Apache Kid”, il risultato è stato meno convincente di altre sue storie con un Tex ridotto quasi al ruolo da coprotagonista impotente.

È ovvio che il contesto o l’ambientazione storica debbano essere usati nella narrativa, altrimenti non avremmo film, romanzi o fumetti ambientati nelle varie epoche storiche, ma una cosa è utilizzarli per i propri fini narrativi un altro è rimanerne troppo fedeli rischiando di restare ingabbiati dallo svolgimento di eventi di cui si sa già tutto e sono immodificabili.

Boselli già con “Il passato di Carson” ha utilizzato avvenimenti e personaggi storici reali per scrivere uno dei suoi riconosciuti capolavori grazie al fatto che non è rimasto vincolato ai soli fatti reali, un altro esempio ben riuscito è “i giustizieri di Vegas” dove ha brillantemente raccontato le imprese della “Gang di Dodge City”(mi limito ad albi che ho letto in quanto non acquisto regolarmente il Tex regolare), ma con le storie del giovane Tex ho l’impressione che si sia fatto prendere la mano dalla Storia con la “esse” maiuscola come nel caso di questo albo o nel caso de “il passato di Cochise”, su Tex Willer, dove l’affare Bascom, evento sicuramente degno di interesse a livello storico, ha, però, a mio parere, occupato buona parte dei sei albi totali senza nemmeno avere la partecipazione di Tex che era impegnato in una storia parallela.

Riguardo all’eccessivo spiegazionismo, che spesso viene imputato a Boselli, devo dire che, effettivamente, l’autore a volte dà delle descrizioni un pelo troppo dettagliate come se si trattasse di un romanzo e non di un fumetto che, invece, ha l’ausilio dei disegni che, se fatti bene, sono più esplicativi di tante parole.

Non sono un lettore che fa l’autopsia delle storie che legge cercando sempre il pelo nell’uovo, ma in questo Texone ci sono due passaggi che ho trovato troppo descrittivi e prolissi, a dimostrazione, secondo me, di come Boselli a volte, manchi di incisività nei dialoghi; il primo è quando a Carson, durante il guado del fiume a pag. 91, gli viene colpito il cavallo e si ritrova a dover sfuggire all’agguato nuotando sott’acqua, che oltretutto è bassissima in quanto emerge mezzo cavallo adagiato sul fondale, e pensa: “per fortuna c’è un po’ di sabbia sul fondo… nell’agonia della morte il mio povero animale ha intorbidito l’acqua!... ma questa era vicina!” (si riferisce alla pallottola rappresentata dallo ziip) e prosegue :“peste! sto per uscire allo scoperto, sono quasi a riva… speriamo di essermi spostato abbastanza, verso…” e nella vignetta successiva di pag. 92 continua: “si! è l’insenatura riparata che avevo adocchiato!... con un po’ di fortuna, forse non mi hanno visto dirigermi qui!”, tutto questo in 3 sole vignette dove, sinceramente bastava molto meno visti anche gli eloquenti disegni di Dotti.

L’altro passaggio è quello di pagina 143 dove Tex, mentre scala una parete liscia e a strapiombo, sente il bisogno di pensare: “per fortuna, ripida com’è, la parete è solida e senza detriti… non stiamo facendo troppo rumore…” e ancora: “… e non stiamo dunque attirando l’attenzione di quella solitaria sentinella laggiù…” e conclude: “speriamo che non gli venga in mente di alzare lo sguardo… anche se è una notte senza luna, contro questa parete chiara io e Konrad spicchiamo più di quanto avrei desiderato…”, anche in questo caso, visti i disegni, poteva bastare molto meno.

Concludo, visto che mi sono dilungato anche troppo (e Borden potrà dire: ma guarda chi deve parlare di sintesi!), che questo Texone rimane comunque un buon albo ma, a mio avviso, niente di eccezionale, almeno non così eccezionale come lo è stato per altri forumisti (non fatemene una colpa:D).

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40 minuti fa, Bob Rock dice:

Mi dispiace essere l’unica voce fuori dal coro ma non ho trovato questa storia così avvincente, per carità, rimane comunque una buon racconto, interessante dal punto di vista storico visto che narra di eventi a me sconosciuti, ma devo ammettere che non mi ha appassionato granché, probabilmente sono stato condizionato dal sapere già tutto, compreso l’epilogo, dopo avere letto la prefazione, molto doviziosa di particolari, compresi i  nomi dei protagonisti, tutto ritrovato nella sceneggiatura di Boselli che, rispetto agli accadimenti reali ha, “soltanto”, aggiunto Tex, Carson, la Warne e qualche piccola licenza narrativa.

Secondo me questo Texone rappresenta, chiaramente, cosa può succedere quando si narrano avvenimenti e personaggi della storia reale che hanno, come protagonista, un personaggio di fantasia, in questo caso Tex (ma anche  Carson), che non può cambiare il corso degli accadimenti reali rischiando, quindi, di essere solo uno spettatore.

GLB, ad esempio, ha sempre rimodellato la storia, l’epoca ed i personaggi reali che utilizzava per le sue storie per narrare quello che lui voleva raccontare e, soprattutto, a modo suo, come ha fatto con la guerra messico-statunitense o con personaggi come i Dalton, Cochise, Buffalo Bill, solo per citarne alcuni, però, quando ha toccato avvenimenti reali ed è rimasto abbastanza fedele a come si sono svolti nella realtà, mi viene in mente  “Apache Kid”, il risultato è stato meno convincente di altre sue storie con un Tex ridotto quasi al ruolo da coprotagonista impotente.

È ovvio che il contesto o l’ambientazione storica debbano essere usati nella narrativa, altrimenti non avremmo film, romanzi o fumetti ambientati nelle varie epoche storiche, ma una cosa è utilizzarli per i propri fini narrativi un altro è rimanerne troppo fedeli rischiando di restare ingabbiati dallo svolgimento di eventi di cui si sa già tutto e sono immodificabili.

Boselli già con “Il passato di Carson” ha utilizzato avvenimenti e personaggi storici reali per scrivere uno dei suoi riconosciuti capolavori grazie al fatto che non è rimasto vincolato ai soli fatti reali, un altro esempio ben riuscito è “i giustizieri di Vegas” dove ha brillantemente raccontato le imprese della “Gang di Dodge City”(mi limito ad albi che ho letto in quanto non acquisto regolarmente il Tex regolare), ma con le storie del giovane Tex ho l’impressione che si sia fatto prendere la mano dalla Storia con la “esse” maiuscola come nel caso di questo albo o nel caso de “il passato di Cochise”, su Tex Willer, dove l’affare Bascom, evento sicuramente degno di interesse a livello storico, ha, però, a mio parere, occupato buona parte dei sei albi totali senza nemmeno avere la partecipazione di Tex che era impegnato in una storia parallela.

Riguardo all’eccessivo spiegazionismo, che spesso viene imputato a Boselli, devo dire che, effettivamente, l’autore a volte dà delle descrizioni un pelo troppo dettagliate come se si trattasse di un romanzo e non di un fumetto che, invece, ha l’ausilio dei disegni che, se fatti bene, sono più esplicativi di tante parole.

Non sono un lettore che fa l’autopsia delle storie che legge cercando sempre il pelo nell’uovo, ma in questo Texone ci sono due passaggi che ho trovato troppo descrittivi e prolissi, a dimostrazione, secondo me, di come Boselli a volte, manchi di incisività nei dialoghi; il primo è quando a Carson, durante il guado del fiume a pag. 91, gli viene colpito il cavallo e si ritrova a dover sfuggire all’agguato nuotando sott’acqua, che oltretutto è bassissima in quanto emerge mezzo cavallo adagiato sul fondale, e pensa: “per fortuna c’è un po’ di sabbia sul fondo… nell’agonia della morte il mio povero animale ha intorbidito l’acqua!... ma questa era vicina!” (si riferisce alla pallottola rappresentata dallo ziip) e prosegue :“peste! sto per uscire allo scoperto, sono quasi a riva… speriamo di essermi spostato abbastanza, verso…” e nella vignetta successiva di pag. 92 continua: “si! è l’insenatura riparata che avevo adocchiato!... con un po’ di fortuna, forse non mi hanno visto dirigermi qui!”, tutto questo in 3 sole vignette dove, sinceramente bastava molto meno visti anche gli eloquenti disegni di Dotti.

L’altro passaggio è quello di pagina 143 dove Tex, mentre scala una parete liscia e a strapiombo, sente il bisogno di pensare: “per fortuna, ripida com’è, la parete è solida e senza detriti… non stiamo facendo troppo rumore…” e ancora: “… e non stiamo dunque attirando l’attenzione di quella solitaria sentinella laggiù…” e conclude: “speriamo che non gli venga in mente di alzare lo sguardo… anche se è una notte senza luna, contro questa parete chiara io e Konrad spicchiamo più di quanto avrei desiderato…”, anche in questo caso, visti i disegni, poteva bastare molto meno.

Concludo, visto che mi sono dilungato anche troppo (e Borden potrà dire: ma guarda chi deve parlare di sintesi!), che questo Texone rimane comunque un buon albo ma, a mio avviso, niente di eccezionale, almeno non così eccezionale come lo è stato per altri forumisti (non fatemene una colpa:D).

Sono contento che non ci sia una unanimità sospetta :D   Perciò grazie per la recensione più critica.

 

Terrò presente naturalmente alcune tue obiezioni sullo spiegazionismo. A volte, nei fumetti Bonelli, e non si può dire che non fosse così anche nel Tex di GL, c'è l'horror vacui e il vuoto si riempie con osservazioni, a volte fondamentali, a volte utili, ma, forse, talvolta, fini a se stessi. Non ho riletto le suddette scene, ma penso che forse tu abbia ragione sui pensieri di Tex nella scena dell'arrampicata, mentre tendo a credere che nella scena di Carson i suoi pensieri fossero funzionali alla comprensione e che i disegni da soli non sarebbero bastati. Può darsi che mi sbagli.

 

Non credo di sbagliare, invece, nel non condividere la critica che tu hai comunque espresso in modo meno assolutista e più garbato di Exit, quella che riguarda l'aderenza eccessiva di questo Texone alla Storia.

 

Non ti vorrei deludere. A parte il monumento, le scene di Shiloh (solo la battaglia), e il massacro del Nueces (una dozzina di tavole?), TUTTO IL RESTO E' COMPLETAMENTE DI FANTASIA. Completamente. A parte i nomi. Ma anche Kit Carson è un nome storico, dunque questo non dimostra un bel niente. I personaggi storici (Duff, Mcrae, lo sceriffo Braubach, Waldrip, Kate Warne) fanno cose totalmente inventate da me, NON QUELLO CHE HANNO FATTO DAVVERO. Il giornalista e suo nipote, i giovani tedeschi Konrad e Klaus, le gesta di Kate, la fuga da Camp Verde, lo scontro finale... TUTTO INVENTATO. Non c'è mai stata una fuga da Camp Verde, nè uno scontro al ranch dell'immaginario Morris, nè tantomeno  dopo la guerra i cattivi  si sono mai uniti negli immaginari Confederados, il ranger Cass Mitchell è inventato, e, tienti forte, non è mai esistita neanche la grande fuga dei coloni tedeschi. Solo quelle poche decine morte al Nueces ci hanno provato. Ed è finita male.

 

Ora mi spieghi come puoi sostenere che ho semplicemente aggiunto Tex, Carson e Dick alla Storia?? Tutt'altro. Ho inventato di sana pianta TUTTA la storia. Con la s minuscola.  

;)

 

Modificato da borden
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Botta e risposta Bob Rock - borden efficace e convincente.

Chiedo però a @borden se avesse pensato al modo di non contraddire "Tra due bandiere" nel fatto che Carson faccia la conoscenza di Damned Dick solo dopo la guerra e non durante, come invece vediamo in "Per l'onore del Texas".

Credo che l'abbia pensato a lungo ma che alla fine abbia dovuto accettare la contraddizione, altrimenti Carson e Tex (che viaggiava sempre con Damned Dick) non avrebbero potuto incontrarsi in "Per l'onore del Texas" e questo sarebbe perciò risultato un albo "binario" alquanto sconclusionato, con i due protagonisti impegnati in vicende del tutto parallele e mai convergenti, come appunto le rotaie di un binario.

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<span style="color:red">40 minuti fa</span>, borden dice:

Ora mi spieghi come puoi sostenere che ho semplicemente aggiunto Tex, Carson e Dick alla Storia?? Tutt'altro. Ho inventato di sana pianta TUTTA la storia. Con la s minuscola.  

Avevo premesso che sono stato influenzato dalla prefazione dove vi era tutta l'ossatura della storia con diversi particolari come ad esempio la fuga di alcuni tedeschi che hanno quasi dimezzato il gruppo che poi si è scontrato con i partisan ranger o che la sentinella è stata uccisa da un colpo alle spalle o che vi è una stele con la scritta in tedesco (mi sembra che dica "sempre per l'Unione" ora non ricordo) ed i nomi di alcuni protagonisti come lo sceriffo Braunbach e Teneger (perdonami sui nomi ma vado a naso) quindi tolto ogni effetto sorpresa rimangono le azioni di Tex, Kit e la Warne, ecco perché ho detto con la loro aggiunta, cosi come GLB aveva aggiunto Tex nella storia di Apache Kid, perché rimanendo fedeli alla storia Tex non può fare più di tanto tranne la vendetta finale che, giustamente è tutta di fantasia.      

Anche con film come "Operazione Walkiria" di Brian Singer e "Munich" di Spielberg  è successa una cosa simile, sono bei film, c'è la parte di fantasia a cominciare dai dialoghi e da alcune situazioni immaginate e non accadute, ma rimangono così fedeli alla realtà (che non può essere cambiata, altrimenti sarebbero dei What-If) che sembrano quasi dei docufilm, nonostante siano ben fatti come il tuo Texone. 

Comunque ribadisco che rimane una mia opinione ed è giusto che tu difenda il tuo lavoro, ci mancherebbe altro:D

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