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TWF - Tex Willer Forum

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  1. Torno ad intervenire nel forum dopo una pausa di riflessione visto che l'andamento generale delle discussioni mi aveva stancato. Non sono l'unico a quanto pare. Ahimè poco è cambiato purtroppo e quindi ad oggi trovo ancora preferibile tenermene lontano. Ma quello che non capisco è: perchè se uno non apprezza piu il personaggio, nella forma attuale, sente l'esigenza di dirlo in continuazione sul forum del personaggio tramortendo gli zebedei a chi con alti e bassi trova ancora un senso nel personaggio stesso alle attuali condizioni e vorrebbe discuterne con serenità nell'apposito forum? Perche c'è questa esigenza di fare una cricca di 4 gatti super polemici con qualsiasi nuova proposta arrivi in edicola?... perchè ormai questo è diventato il forum, tenendo conto che il 95% dei messaggi li scrivono 4 gatti e sono sempre messaggi dello stesso tono, più o meno motivati. E' evidente che non c'è interesse in un utente "in pace con Dio" nell'ascolatare sempre e solo lo stesso disco rotto, per quanto soggettivamente motivato sia. Onestamente anche chi modera il forum sembra aver fatto una scelta a mio avviso deleteria per il forum stesso nel permettere tutto cio'. E' una mia opinione, non vogliatemene troppo. Ma io onestamente qui ormai ci vengo solo a cercare info... non sono piu coinvolto nelle discussioni sulle storie. Peccato perchè il forum dovrebbe servire anche a quello... altrimenti diventa un archivio e basta.
    5 points
  2. Avete notato quante vere e proprie BUFALE vengono dette su Tex, facilmente smentibili, ma che continuano a venire riproposte in continuazione? Non sto parlando di cose che per me sono sì totali "bufale", tipo il fatto che "Nizzi si sarebbe letto tutti gli albi", ma che non ho prove per dimostrare (a parte l'incredibile massa di errori e incongruenze nelle sue storie, collegate al prendere solo una piccolissima parte del materiale precedente di GL Bonelli), parlo di cose che "tutti dicono", anche molti "cosiddetti critici" (oggi, se non lo sapete, c'è una tale fame di "persone che scrivano gratis sul sito xxxx", che potete presentarvi tranquillamente come critico di qualunque cosa. Vi prendono. Però non vi pagano) e che sono chiaramente false. Una bufala simile è saltata fuori recentemente nel thread su Tex Willer 67-70, e riflettevo sul fatto che lì, la spiegazione non la leggerà mai nessuno... Allora mi è venuta l'idea: creare una serie di thread. Anche scritti da altri (anzi, più ne scrivete, meno devo faticare io...), un thread per ogni "cosa che sanno tutti" clamorosamente falsa. Questo thread in particolare è sulla seguente bufala: "GL Bonelli ha creato lilyth solo perchè gli serviva una madre per il figlio di Tex" È una bufala perchè 1) All'epoca Tex era attorniato molto spesso da donne, anche le altre sarebbero madri di figli di Tex? (subito prima della storia di lilyth c'è stato il ciclo di Lupe Velasco, dopo arriva come "cattiva" Eugenia Moore, nei primi anni di Tex sono più le storie con belle donne attorno a Tex - come alleate o nemiche - di quelle senza) 2) Alla morte di Lilyth non si fa alcun cenno ad un figlio: se era lo scopo, perchè non rivelarlo? Invece la prima citazione dell'esistenza di un figlio di Tex si ha solo sette albi dopo quello con la morte di lilyth, e il fatto che la cosa venga "buttata lì" in mezzo ad un avventura dove non compare per me fa capire che a GL Bonelli l'idea era venuta in quel momento, ma non poteva inserire un figlio dentro un avventura già iniziata) Da qui in poi in gran parte copio-incollo dal thread su Tex Willer: ------------------------------------------- [...] GL Bonelli per me voleva semplicemente scrivere storie avventurose. Senza pensare che Tex sarebbe durato anni. L'annuncio della esistenza di Kit viene dato MESI dopo quello della morte di Lilyth. (Per esattezza, la morte di Lilyth SENZA NOMINARE FIGLI viene data nella Collana del Tex II serie numero 56, pubblicato il 2 gennaio 1951, nell'ultima pagina dell'albo (interno del retro di copertina) come si vede da questi scan tratti dalla striscia: : Secondo la versione originale di GL Bonelli, Lilyth muore UN ANNO DOPO IL MATRIMONIO, COME SI LEGGE NELLO SCAN PRECEDENTE. (e muore nel 1889... ). Anche se materialmente il tempo ci sarebbe, è troppo poco per dargli un figlio già svezzato (e infatti quando GL Bonelli scrive "il giuramento", quasi 20 anni dopo, allunga molto il tempo in cui Tex e Lilyth stanno assieme, e indica che Kit ha già due anni) Se già all'epoca avesse avuto in mente di dare un figlio a Tex, l'avrebbe fatta campare un po' di più, almeno il tempo di svezzarlo... E infatti NON SI FA CENNO AD UN FIGLIO. Né nella nota, né nei dialoghi, e nemmeno quando incontra kit Carson: Quando Lilyth muore, GL BONELLI NON HA LA MINIMA INTENZIONE DI DARE UN FIGLIO A TEX. Figurarsi se ce l'aveva quando li ha fatti sposare, mesi prima... Lo so che "tutti dicono" che l'ha fatto sposare per quello. "Tutti dicono" sempre un sacco di cazzate, purtroppo, perchè le cazzate di solito sono seducenti e danno l'impressione di "sapere il perchè delle cose", e finisce che nessuno sta mai a verificarle... Perché GL Bonelli fa sposare Tex? Perché era una buona idea per una storia. Chiaro che poi la toglieva di mezzo per la storia successiva. Il Tex di quei tempi dopotutto aveva molto spesso avventure con "pards" donne (Lilith arriva subito dopo l'addio a Lupe, dopo diverse avventure, come prima le aveva avute con Tesah..._) che sparivano presto. Al massimo, il fatto di essersi imparentato con i Navajo serviva ad avere UN ALTRO PARD... Dalla striscia immediatamente successiva, la numero 57: e successivamente: (fa impressione pensare ad un epoca in cui bisognava spiegare chi era aquila della notte con note a piè pagina... ) In questo periodo, GL Bonelli ancora non ha un immagine "stabile" di Tex. È stato fuorilegge, poi è diventato ranger, poi rivoluzionario, poi di nuovo ranger, poi aquila della notte in costume tipo Kinowa con moglie e cane indiani. Adesso prova con il setup "lone ranger", cavaliere solitario con il fido indiano, Tonto Tiger. (persino un nome sempre di cinque lettere che inizia con T...) Ma non funziona, non si trova bene a fare Lone Ranger con l'indiano taciturno, o forse semplicemente, ad un certo punto gli viene l'idea di dare un figlio a Tex... Albo 63, datato 20 febbraio 1951, dopo DUE MESI dalla morte di Lilyth (2 gennaio), a GL Bonelli viene in mente l'idea di dare un figlio a Tex, e quando gli viene in mente... lo infila subito, nei dialoghi, anche se non può ancora farlo vedere. Cosa che non aveva MAI fatto negli albi precedenti: Pensa a quanto "cambiava" quel Tex in quel periodo... Tex prima serie numero 1: arriva Tex e Dinamite Tex prima serie numero 13 (tre mesi dopo): Tex diventa Ranger, prima apparizione di Kit Carson Tex prima serie numero 20: primo team-up con Kit Carson Tex prima serie numero 39: incastrato da Mefisto, Tex torna fuorilegge solitario Tex prima serie numero 43: Tex si unisce a Montales nella rivoluzione messicana Tex prima serie numero 51: Montales vince, Tex torna negli USA., Tex seconda serie numero 2 (corrisponde al 62), Tex torna nei Rangers e ritrova Kit Carson (che ancora fa solo apparizioni saltuarie) Tex seconda serie numero 28 (corrisponde al 88), Tex torna in Messico e come "spalla" ha Lupe la messicana Tex seconda serie numero 37 (corrisponde al 97), Tex torna negli USA, abbandona Lupe Tex seconda serie numero 38 (corrisponde al 98), Tex sposa Lilyth Tex seconda serie numero 43 (corrisponde al 103), Tex diventa Aquila della notte, con tanto di costume alla Phantom e un cane (come Phantom) Tex seconda serie numero 57 (corrisponde al 117), Lilyth muore, Tex inizia a fare il lone Ranger con il fido indiano Tiger. Tex seconda serie numero 63 (corrisponde al 123), Tex si ricorda che ha un figlio. Tex terza serie numero 1 (corrisponde al 136), finalmente si vede il figlio di Tex, il nuovo pard di Tex è Gros-Jean Questo nei primi due anni di pubblicazioni. Davvero questa ti sembra una serie "pianificata" e "studiata"? A me pare chiaro che GL Bonelli andava a braccio. Anche se era arrivato alla terza serie, Tex non era per nulla ancora una serie fuori pericolo, altre serie di GL Bonelli come Hondo erano durate molto di più, almeno un 2-3 serie le facevano quasi tutti...Bisognava continuamente reinventarsi per non annoiare i giovani (e quindi spietati) lettori. Tex non raggiunge un assetto davvero "stabile" fino alle storie della guerra civile (prima versione, ovvio) che finalmente riuniscono il quartetto in maniera meno estemporanea: parliamo di storie della metà circa degli anni 50... ------------------- Nota aggiuntiva sulle ristampe!!!! La nota nell'interno del retro di copertina di Tex 56, di cui ho postato lo scan, non è stata MAI ristampata dalla Bonelli, se non nelle ristampe anastatiche dell'albo (è presente sia nella Piacentini degli anni 90 che nell'attuale anastatica da edicola) Si capiscono i motivi: prima di tutto, NESSUNA delle tante note presenti in quelle pagine è mai stata ristampata (avrebbero oltretutto sballato l'impaginazione), e oltretutto quella è una delle (tante) note che vorrebbero far credere che il fumetto racconta la storia "vera" di un famoso Tex Willer di cui sono stati trovati i diari. E che le avventure sono ambientate nel 1889. Anche se si capisce come mai la nota non sia mai stata ristampata così com'è... il fatto di toglierla SENZA SOSTITUIRLA CON NIENTE manda in confusione il lettore delle ristampe. Il lettore originale, quello delle strisce, sapeva che Tex era rimasto vedovo, e che era passato un anno. Quindi vederlo riapparire accompagnato da Tiger non dà luogo a nessuna perplessità. Il lettore della serie "Tex Gigante" invece si trovò di fronte un Tex che agisce al fianco di Tiger, e non fa più cenno a Lilyth, per tutto l'albo! E solo nell'albo gigante successivo, il 9, "L'ultima battaglia", nel dialogo con Carson, c'è quel sibilino "sai di lilyth?", "sì", "OK, allora non parliamone!" Per sapere CHE CAVOLO ERA SUCCESSO A LILYTH (cioè, che era morta di malattia) il povero lettore delle ristampe dovette attendere fino al numero 104, cioè 96 NUMERI DOPO! (che a prima vista sembrano 8 anni, ma in realtà i primi albi non erano mensili, sono oltre 10 anni...)
    5 points
  3. Se sotto il cappello di “romantico” ci fai stare qualunque trama preveda una donna che interagisca con Carson, allora la cosa diventa incontestabile. Cionondimeno: 1) Parliamo di 4 o 5 storie (di cui solo 2 lunghe) quindi mi sembrano un po’ poche per definirlo cliché o parlare di “Carson-Harmony” 2) Ne Il passato di Carson e Stella d’argento i personaggi femminili e le loro relazioni con Carson sono completamente diversi tra di loro. Come si fa a dire che la seconda è una “storia-fotocopia”? E’come dire che Dinamite è una storia-fotocopia di Silver Star perché in entrambe la trama ruota attorno a un cavallo 3) In ogni modo finché i risultati sono quelli di Stella d’argento ben vengano anche i cliché
    4 points
  4. Eppure io sono convinto che questa non è l'ennesima storia simile. Non c'è amore fisico (almeno, non credo, da quello che ricordo), è una storia di dame e cavalieri, quasi medievale più che western. Anzi, senza tempo. C'è un amore platonico, un incontro tra anime gentili e coraggiose, diversi rimandi letterari. A mio parere è invece in questo senso una storia molto originale, declina il tema del fascino del vecchio Cammello in modo inedito, completamente nuovo. Non un fascino dongiovannesco, ma direi quasi cerebrale, intimo, nobile.
    4 points
  5. Lo abbiamo fatto tante volte. Dai, su, oggi dobbiamo essere buoni Io non mi riferivo solo al litigio o ai litigi che hai avuto con Valerio. Tu sei uno che dice: - oddio, devo spiegare la cosa mille volte (come avessi a che fare con degli scolaretti minus habens lenti di comprendonio); - io so leggere (implicitamente accusando gli altri di non saperlo fare) - posto la scena e la spiego, come fate a non vedere l'evidenza? (Anche qui postulando una cecità dell'interlocutore, che magari invece non vede quello che vedi tu semplicemente perché non è oggettivo, nonostante la tua pretesa). Ogni tua affermazione è circonfusa di questo alone di superiorità. È chiaro che gli altri ci si inalberano. Non voglio fare il maestrino e non voglio nemmeno litigare con te. Io credo che tu faccia gli errori che ho riportato sopra. Ma non per questo smetto di dialogare con te. Perché, per quanto mi fai spesso girare le scatole (e così accade a Valerio e ai tanti altri che hanno litigato qui dentro con te), riconosco che la tua presenza, spesso urticante, è altrettanto spesso vivifica, ispirata, appassionata. Sorretta da una "scienza" fumettistica (e non solo) rara. Mi arricchisce la tua presenza, a volte mi devo armare di pazienza per tollerare il tuo insopportabile tono di superiorità ma ritengo ne valga la pena. Per questo credo che tu non abbia tutte le ragioni che vuoi far valere. Ma il mio post resta all'insegna del dialogo: incazziamoci pure, ma dialoghiamo. Cercando di evitare espressioni che possano urtare l'altro. L'altro giorno Magic Wind mi ha dato dell'analfabeta funzionale per una mia critica alla scena di Nizzi in cui Carson fa la figura dell'idiota. Bravo, Magic Wind. Bell'intervento. Ma dove vuole andare un forum i cui utenti si permettono di avere questi atteggiamenti? Forse altrove è così, non lo so, non ho mai frequentato altri Forum. Ma questo non è Facebook. Non si deve offendere in quel modo. Non si può dire: non sai leggere. Puoi dire: per me sei in errore. Io la penso così. Con immutata stima e con la mano tesa.
    4 points
  6. Concordo sostanzialmente con cuervojones sul discorso del clima nel forum. E penso che sia stato anche travisato un pò sul discorso della critica. Per quanto mi riguarda credo che la critica sia sacrosanta, ho più volte notato che la presenza degli autori sul forum creasse da una parte un arricchimento e dall'altra però un autocensura da parte di molti (e un eccessivo lecchinismo da parte di altri, cosa assolutamente deleteria), ma nondimeno, e scusatemi se sono molto sincero dato che ormai qua scrivo 5 post all'anno, chiunque è in grado di vedere che negli ultimi tempi il forum è diventato molto tossico. Ci sono 3-4 utent che lo monopolizzano e che volenti o nolenti creano flames in continuazione, a volte per propria colpa, a volte no, ma è chiaro che quando esponi le tue idee come se fossi nostro Signore incarnato dai fastidio. E se dai fastidio vieni attaccato, e se vieni attaccato crei flames in continuazione. In questa stessa discussione ho rivisto per la millesima volta dare dell'analfabeta funzionale non in grado di leggere un fumetto ad altri utenti, cosa che avviene regolarmente. E concordo anche sui moderatori, a cui fa comodo evidentemente avere queste presenze e ritrovarsi un forum che diventerà sempre più desertico, in mano a 4 arroganti. Contenti voi....io leggo per sapere le nuove uscite e leggere quei pochi che resistono e sono in grado di interloquire senza supponenza e arroganza, per il resto intervengo il minimo indispensabile come ormai tanta gente (molti, in verità, non intervengono proprio più). TWO non ha insegnato nulla? La presenza qui di alcuni utenti di quel forum lo sta trasformando alla stessa maniera? Ai moderatori va bene? AUGURI
    4 points
  7. Sei riuscito nella generosa impresa di scriverti da solo il contraddittorio. "Eh ma la scena della diligenza non è verosimile, basta con sti supereroi invulnerabili! [...]" scrivi. Ma poi tiri in ballo Uno contro venti in cui Tex non è affatto invulnerabile! Ovvio non muore, ma colleziona tante ferite da farlo credere morto. Il dottore che lo soccorre afferma che Tex ha avuto la fortuna dei pazzi e GLB gli fa sciorinare l'elenco delle ferite. Altro che invulnerabile! Idem dicasi in Due contro cento in cui è Carson, questa volta, ad essere colpito e lo scontro si risolve a favore dei due pard solo grazie al provvidenziale aiuto del telegrafista - senza il quale sarebbero rimasti senza munizioni - e dell'arrivo dei Navajo. Ciò detto, nel valutare la bontà di una scena non si può prescindere dal contesto. Poi la si potrà valutare differentemente, visto che ognuno ha i suoi gusti. La critica di quanti hanno scritto prima di te non è, genericamente, sul fatto che Tex sia invulnerabile, ma che lo sia in quella scena specifica e per come Ruju l'ha sceneggiata. Dirò di più, spesso è proprio il contesto a caratterizzare un'azione come apprezzabile o meno. Altrimenti cenare al termine di un'avventura equivarrebbe a cenare durante una sparatoria.
    4 points
  8. Concordo con Leo. Scena della diligenza pessima - l'hanno detto tutti - ma il resto non è male, dipenderà ovviamente da come sarà organizzata la trappola delle 4 vedove nel prossimo albo, se sarà credibile o meno. Ma questo lo giudicheremo tra un mese. Per il resto non capisco bene alcune critiche (cosa che mi capita spesso ): 1) "Carson che va a puttane" Ma che fumetto avete letto? Carson si "intrattiene" con Rose, la proprietaria del ristorante conosciuta in precedenza (forse in "Tombstone Epitaph", non ho controllato ma non è importante). E' "una vecchia amica" dice Carson, mica la tenutaria di un bordello. Che sia una prostituta ve lo siete sognato... 2) "Le 4 vedove disegnate da Seijas sono molto belle". Ma dai! Chi l'avrebbe detto. Infatti nei fumetti di solito le protagoniste sono tutte racchie. Janet Brent, Esmeralda, Mitla, Myra Solano, ecc. erano donne insignificanti, vero? "Ed erano sposate con uomini brutti!" Incredibile! Non si è mai visto nei fumetti e neanche nella vita reale! Nella vita reale basta vedere le compagne o le amanti degli uomini politici (ultimo, l'ex ministro della cultura, non proprio un adone ) o i presentatoti televisivi bruttini affiancati da vallette mozzafiato (la televisione italiana è quasi tutta così). E poi chi l'ha detto che i mariti erano tutti brutti? Il senatore, marito di una delle quattro, non lo vediamo neanche, il pianista marito di Ramona mi sembra un uomo normale. Gli altri due, in effetti, sono poco belli, ma l'amore si sa è cieco! 3) "Le 4 vedove sposate con delinquenti sono eleganti." Una era la moglie di un senatore. L'altra accompagnava un pianista e si esibiva con lui. La terza era moglie di un ranchero proprietario terriero (un bandito arricchitosi con le rapine). Solo la quarta, Charity, era la moglie di un volgare bandito di mezza tacca, ma anche le donne semplici nei giorni di festa o ai funerali erano abituate a vestirsi in modo elegante. Non mi pare nulla di strano. 4) "C'è un flash-back che riprende una scena di un Color" (che pochi hanno letto e nessuno probabilmente ricorda). Quindi? Dov'è il problema? "Anche i delitti di Meza li vediamo in flash-back e non solo raccontati" Quindi? Dov'è il problema? 5) "Invece di fare da sole dovevano accettare l'aiuto di Meza il killer" Sì, per farsi poi fregare da lui o farsi impalmare da un assassino psicopatico. Ottima soluzione. E' chiaro che Isabel ha deciso di fare di testa sua e di farsi aiutare solo da donne di cui si fida. L'aspetto interessante della sceneggiatura è proprio questo, se no sarebbe una normale storia di vendetta. 6) La storia è noiosa. Elsa Morante diceva: "Ti annoi perché sei noioso"
    4 points
  9. Concordo con MV….sintetizzando, Stella d’argento è una buonissima storia, uno Speciale davvero speciale, contrariamente ad altri che non meritano tale titolo. Carson si avvicina ad una donna ed il tema è, innanzitutto, funzionale alla trama, oltre ad essere narrato con estrema delicatezza. Quindi, piccolo consiglio a chi ha gradito il lavoro di Giusfredi: saltare senza indugio i pipponi lunghissimi😎
    3 points
  10. Mi colpisce molto che un uomo di 55 anni (tanti ne ha Carson nell'eterno presente Texiano) che va con le donne sia qualificato come "vecchio satiro". Non oso pensare come verrebbe qualificata, con questo criterio, una donna della stessa età.
    3 points
  11. Per me, come al solito, state mescolando mele e pere. Innanzitutto, esattamente di quante storie stiamo parlando? Sembra che Carson sia stato protagonista di centinaia di storie in solitaria, mentre mi sa che in tutto non sono state neanche una decina, anzi non me ne vengono in mente più di 5. Il passato di Carson (Carson protagonista per buona parte della storia): la parte"sentimental-romantica” mi pare in buona parte lasciata all’immaginazione del lettore e Lena Parker viene ufficialmente descritta come una “vecchia amica”. I momenti “sentimental-romantici” a mio ricordo sono ben pochi e a predominare sono quelli avventurosi. Stella d’argento: Carson protagonista per tutta la storia. La parte “sentimental-romantica” è - direi magistralmente - solamente suggerita e i momenti “sentimental-romantici” sono davvero pochi, direi solo il finale, che comunque è triste, non certo da “Harmony”. Poi dovrebbe esserci una storia breve sul Magazine e una sul Color. Nella seconda mi pare di ricordare che Carson trombasse (ricordo più che altro lo scandalo che suscitò sui texiani più ortodossi). Le rammento poco o niente, ma do per buono che facessero uso del clichè “sentimental-romantico”. Ora, a me sembra sinceramente un po’ poco per dichiarare aperto un nuovo sottofilone “Carson-Harmony”, anche perché se scenette come quelle della storia delle vedove possono apparire effettivamente fuori-personaggio non vedo come lo possano quelle de Il passato di Carson o di quest’ultimo Speciale.
    3 points
  12. Anzi, visto che è pure corta, e non mi fido che chi ne straparla vada davvero a controllare... la posto qui, intera!! Uguale identica alla "tamarrata della diligenza", vero? Sempre per la mia scarsa fiducia nelle capacità analitiche di alcuni, spiego la sequenza passo-passo. Tavola 1-2) : Tex viene avvertito che venti gunmen stanno andando ad ucciderlo. Che fa, li affronta nella main street sicuro di essere invincibile, come faceva Faraci e ha fatto stavolta Ruju? Ma neanche per idea! GL Bonelli scriveva storie DRAMMATICHE E AVVENTUROSE, non pagliacciate satiriche o "citazioni post-moderne". Il suo Tex SI PREPARA, SI METTE AL RIPARO E SPARA PER PRIMO, DI SORPRESA! Perché l'eroe classico, e qui purtroppo falliscono quasi tutti gli autori moderni, è INTELLIGENTE E PREPARATO, non un tamarro spaccamontagne! Tavole 3-4: Tex cerca la posizione migliore, elabora strategie, non si limita al "bang bang ahhh" a cui ci hanno abituato. E anche i suoi avversari sono pensanti e si adattano, e qui riescono a ferirlo Tavole 5-6: Tex non si basa sulla sua tamarraggine o sul fatto che "è il protagonista, deve vincere": qui si finge morto per ingannare gli avversari e prenderli totalmente allo scoperto! Tavole 7-10: L'unica concessione che GL Bonelli fa alla spericolatezza di Tex è che (DOPO aver freddato a tradimento il primo - col cavolo che aspetta che spari!) Tex non resiste al dire in pratica "siete cascati nella mia trappola" (alla GL Bonelli, "venite avanti cani, c'è del piombo anche per voi") agli altri. Ma POI, gli spara al coperto dalla finestra. mentre gli altri sono allo scoperto! Solo alla fine, quando gli avversari sono decimati e in fuga, si espone per non lasciar fuggire Lowett... e anche se riesce a stecchirlo, si becca comunque un sacco di pallottole (all'epoca gli avversari non lo mancavano da tre metri...) Esiste oggi un autore italiano in grado di scrivere una sequenza simile? Chi l'ha paragonato alla tamarrata della diligenza... ma che cavolo aveva letto?
    3 points
  13. Come già scritto nella mia recensione, mi allineo al pensiero di Leo. Di siparietti comici riusciti, Nizzi in passato ne ha scritti parecchi ma ormai ha proprio perso la misura. Io non ci trovo nulla di così divertente nel vedere Carson fare simili figure. Dalle mie parti si usa dire "fare la partenza del leone e l'arrivo del cog.... 🤣). Cioè il vecchio rangers allontana il pards per dare personalmente una lezione al bullo e si fa umiliare in quella maniera? Ma è diventato Cico? Che poi pure Tex a mio avviso non brilla; capisco che l'avversario è tosto, ma in passato li stendeva comunque a pugni, non con le sedie in testa. Per me è una scena umiliante per i nostri, che fanno fare bella figura al bullo, altro che punirlo. Ma poi vedere Carson in una scena topica come quella del rapimento, esortare il pard a tornare a letto e farlo dormire, mi ha fatto attorcigliare le budella. E' diventato un pensionato pigrone? Altro che le scappatelle galanti, sono queste azioni a danneggiare seriamente l'immagine del mio adorato Carson.
    3 points
  14. @Poesei un forumista serio e preparato, però dire che le vendite di Tex non stanno calando e molto più di quanto dichiarato a denti stretti è alla buona illudersi. Nel mio comune hanno chiuso tre delle quattro edicole, che ancora vent'anni fa (piena era Nizzi per dire che forza di resilienza abbia Tex) vendevano ognuna più di quella rimasta. Me lo dice l'edicolante che i lettori stanno fuggendo. Il Tex Willer aveva iniziato bene, una decina di copie, ora sono ridotte a tre. Di Maxi ne tiene ormai due o tre copie, il color, parole sue, non se lo fila nessuno. È quello che è successo qualche anno fa con Nathan Never che aveva una marea di uscite, che è avvenuto recentemente con Dylan Dog che sta crollando. E non succede a causa dei forumisti polemici è la realtà...
    3 points
  15. In un forum le storie possono criticarsi, anche aspramente, e l'autore che voglia frequentare questo posto lo sa e deve stare al gioco. Boselli è stato al gioco per 15 anni, poi si è stancato, avrà avuto anche problemi suoi, può starci. Dispiace, ma ci sta. Nello specifico di questa storia, il problema non sta nel fatto che Tex ne faccia fuori cinque. Sta nel fatto che Tex è dipinto come un imbecille. Che il suo piano consiste nel farsi circondare. Che piano assurdo è questo? Un piano simile può concepirlo solo uno che sa di non poter morire, uno che sa che è "condannato" a vincere. È come se Tex fosse talmente annoiato della sua immortalità che ormai non fa più nemmeno attenzione a imbastire qualcosa di più o meno credibile per il lettore. Come a dire: inutile far finta, ragazzi, tanto lo sapete che vinco sempre, non facciamola lunga. Così il personaggio di Tex cessa di essere un uomo; ne resta solo la caricatura.
    3 points
  16. Non so se Ruju legge i commenti sul forum. Penso che sia una buona idea per qualsiasi autore stare lontano da questi luoghi e che faccia bene anche ai forumisti. Da persona intelligente qual è (criticare un suo albo non significa ritenerlo un incapace come sceneggiatore) immagino che le critiche possano: scovolargli via se le ritiene assurde o insensate, suscitare risa se le ritiene ridicole, amareggiarlo se le ritiene ingiuste, farlo incavolare di brutto se le considera offensive o gratuite. C'è anche la possibilità che le trovi interessanti e corrette. Dipende da lui, ma sono tutte reazioni comprensibili. Non è chiaro perché debbano essere evitate al fine di convincerlo che questo è un posto accogliente. Riempire di complimenti falsi o ruffiani di sicuro non fa bene al forum e dubito siano veramente utili a lui.
    3 points
  17. Ehm... dovremmo dirlo noi, di fronte ad un simile esempio di INCAPACITÀ DI LEGGERE UN FUMETTO (siamo quasi a livello di analfabetismo funzionale...) Dimmi, ti risulta, nella tua personalissima copia di Tex dove vedi le cose solo tu, che in "Uno contro venti" Tex si vada a piazzare APPOSTA in mezzo ai venti banditi, li sfidi apertamente a sparargli da OGNI POSIZIONE, SENZA ALCUN RIPARO, che LO MANCHINO TUTTI E VENTI, e SOLO DOPO lui risponda tranquillamente al fuoco, ridendo come un fanfarone spaccamontagne, e li stenda tutti quanti SENZA UN GRAFFIO? Ma davvero, se questo è il livello di "comprensione del testo" di certi lettori, non mi meraviglia che ci siano autori che, evidentemente, si rivolgono a questo specifico pubblico... ...ma se questo è il pubblico a cui si rivolge oggi Tex, io mi tiro fuori: purtroppo so leggere.
    3 points
  18. Che poi in effetti mica è necessario che prima l'avversario spari per poter rispondere: essendo Tex fulmineo con la pistola, basta agire in contemporanea per stendere l'antagonista che mette mano alla fondina. Il duello così è più logico rispetto alla marea di colpi falliti degli avversari e di fatto, il ranger spara per primo solo perchè più veloce. L'unico paletto che, a mio avviso, non deve mai cadere è il fatto che i nostri non debbano mai sparare alle spalle come vigliacchi, il resto rischia solo di alterare le scene delle sparatorie e portare a vignette assurde come l'ultimo albo della regolare.
    3 points
  19. La trasformazione di Tex in un brutto Capitan Miki è in corso da anni. Tutto ciò che rendeva Tex più simile a un bandito che a un tutore dell'ordine è in pratica sparito. Non si distruggono più proprietà private (non è mica un No-Tav), non si prendono più a cazzotti sceriffi (roba da centri sociali), pestare criminali, sì ma con moderazione ovvero quando proprio si deve mostrando direttamente il poveraccio con un occhio nero, i free-for-all sono ridotti ai minimi termini e il linguaggio con sfumature colorite (i "cioccolatino" o "mangiatortillas) abbandonati... Inoltre Tex deve farsi prima sparare almeno tre volte addosso, altrimenti non estrae la pistola e whisky e sigarette con moderazione (per non dire deprecate) per non invogliare ultraquarantenni all'abuso di droghe. Forse manca ancora qualcosa, ma l'Essegesse secondo me era più scorretta
    3 points
  20. Ohhh! Questo numero mi ha (temporaneamente) riconciliato con la serie Tex Willer! Partiamo dalle cose negative: Boselli è ancora lento come nelle sue ultime storie, appare stanco, sono passati i tempi delle prime, scoppiettanti storie, c'è ancora un po' troppo dialogo, le scene si allungano, dove GL Bonelli impiegava due vignette facendo semplicemente vedere Tex assolto da una giuria popolare, qui si spiega chi è chi, con che autorità, etc Ecco, sembrerebbe l'inizio di una stroncatura, e invece è l'inizio di un giudizio positivo, perchè anche se questi difetti (che caratterizzano TUTTE le storie recenti del bos) sono presenti, lo sono in misura molto minore che in altre storie, e alla fine non disturbano più di tanto. E soprattutto, stavolta Boselli fa un lavoro molto più "educato" nell'infilarsi nelle pieghe della storia originale. Ci fa vedere cose che GL Bonelli aveva lasciato fuori scena, come cosa era davvero avvenuto a Weber, e i piani dei criminali prima ancora che Tex arrivi, ma per la parte in cui si sovrappone alla storia originale, la rispetta molto di più che non nel pasticcio che aveva fatto in "El dIablo". Modifiche di rilievo: La città si chiama Gila City, non Silver City (o Siever City, come aveva scritto nelle strisce il famigerato letterista sonnambulo... ) in originale GL Bonelli fa riconoscere a Tex la stella di Weber da un particolare, dimenticandosi che era già stata mostrata con il nome di Weber sopra. (Boselli qui non chiarisce come mai Weber sia un agente segreto dei ranger, ma quando Tex viene arruolato sono solo in tre, e la sua stella ha solo un numero: alla fine sembra che ci siano TRE diversi corpi dei Ranger: quelli "normali" con stelle anonime, quelli come Weber con stelle nominative, e quelli come Tex, Carson e Arkhansas Joe che hanno stelle numerate... ) In originale la storiella di copertura era che Weber fosse stato ucciso in un regolare duello, stavolta è "per legittima difesa" dopo che Weber avrebbe minacciato Tim con la pistola... Mi manca il talento della Joan originale per i titoli... erano "non vi sono abbastanza furfanti in città?", e "Tex Willer, l'uccisore solitario, giunto a Silver City", sono stati sostituiti da un "Only outlaws are welcome in this city" che insomma, manca di verve... In originale un malvivente strappava la camicetta a Joan cercando di denudarla (e mostrando al lettore almeno un po' di scollatura), e quando Tex vede la scena esclama un meraviglioso "Maledetti porci"prima di far secchi tutti e cinque i banditi. In questi tempi casti e morigerati intrisi di neopuritanesimo il bandito si limita castamente a chiudere la bocca a Joan per non farla gridare (perchè? Stanno sfasciando la tipografia, immagino che di rumore ne facciano) e a tenerla per un braccio... Fa un po' ridere che poi per tutta la storia insistano a dire che le ha "usato violenza", quando stavolta l'ha semplicemente tenuta per un braccio... Altrettanto "politicamente corretto", stavolta Tex reagisce PRIMA a pugni, e poi risponde al fuoco "solo" quando gli altri sparano a loro volta. Vuol dire che se quei banditi non fossero stati tanto tonti da tirare fuori le armi con Tex... in cinque potevano tranquillamente riempirlo di botte e lui non gli avrebbe sparato! Nella storia originale è Baker, il padre, rivolgendosi allo sceriffo, che dice che "hanno tentato di usare violenza a sua figlia" e "hanno sparato da tutte le parti" (ma per fare casino, senza mirare a nessuno, anche se questo allo sceriffo non lo dice: la "legittima difesa" di Tex si basa sul fatto che avevano le pistole in pugno e uno di loro stava abusando di una donna, QUINDI per quei tempi ha fatto benissimo Tex a falciarli senza pietà senza dargli nemmeno il tempo di reagire. In questa versione "politicamente corretta" per le candide verginelle dei lettori attuali (o, meglio, di quei bigottoni dei recensori attuali...) non si può far vedere nulla di minimamente sessuale (a parte l'evidente seno abbondante di Joan, che viene mostrato da una scollatura che stavolta sceglie lei di mostrare da donna libera ed emancipata del Far West), però poi non solo Baker lo dice lo stesso (mentendo) ma lo ripete pure Tex più volte, mostrandosi un bugiardo (o un bigotto triggerato da una mano sulla bocca) anche lui... ) In originale Baker pensa "che cimitero!", adesso DICE "avete ucciso cinque persone in meno di un minuto... il mio giornale ora... è un cimitero!", che da una parte è più lento, involuto, prolisso, e dall'altra lo fa apparire come uno scandalizzato dal fatto che qualcuno sia morto dentro il suo giornale, anche se senza l'intervento di Tex rischiava di essere lui... Boselli ci tiene a sottolineare che lo sceriffo Cartwright (in originale semplicemente "lo sceriffo") non è un vero sceriffo ma un vigilante che si atteggia a sceriffo. E sono confuso, ma in generale gli sceriffi cittadini non erano SEMPRE eletti e assunti dalla popolazione, in pratica dipendenti comunali? Comunque... i dialoghi originali di GL Bonelli sono inimitabili! "Miserabile pagliaccio! Ladro e complice di ladri! Fate un sol movimento e vi spedisco all'inferno!" "Davvero? Voi darete la caccia ai vermi quando sarete un metro sottoterra, maledetto imbecille, e sarò io che vi manderò a fare ordine fra i vermi! Ma dove vuoi andare con i dialoghi "politicamente corretti" attuali? È ovvio che i ragazzi non leggono più i fumetti... Ecco già come appare in Tex Classic (è la stessa con poche differenze che c'era su Tutto Tex e Tex nuova ristampa)... Secondo voi, che versione è stata seguita su Tex Willer? Quindi no, per me la versione originale di GL Bonelli è ancora la migliore, ma pensando ai vari "paletti" che deve seguire oggi Boselli (fra cui il fatto che quasi tutti i lettori la versione originale non l'hanno mai letta e conoscono solo quella censurata), qui almeno fa un lavoro RISPETTOSO. Ed è questa la parola chiave: qui la storia originale viene rispettata, e seguita con pochi cambiamenti. Mentre invece in El Diablo non lo era stata. Ho riflettuto sul perchè le aggiunte a El Diablo mi abbiano dato COSÌ TANTO fastidio, e queste (e tutte le scene con Weber) no. E alla fine credo che sia la differenza di rispetto alla storia originaria, un maggior pudore nel voler aggiungere elementi "propri" (mentre in El Diablo aveva inserito un sacco di elementi estranei e personaggi provenienti da altre sue storie, a fare da "guest star" in una storia dove non avevano nulla a che fare). PER ADESSO comunque questa storia è approvata. Speriamo non svacchi sul finale...
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  21. Questo thread nasce come "ramo" di quello su Lilyth, dove ho scritto... E mi è venuto in mente che la faccenda meritava un thread (chi è il nono pard? Chi il decimo? Aspettate e lo saprete... ) Prima di tutto, mettiamo dei paletti: non è che tutti quelli che conoscono Tex sono "pard", e nemmeno tutti quelli che lo aiutano: El Morisco per esempio aiuta spesso Tex, ma lo fa da studioso, seguendo un sentiero diverso, idem Nuvola Rossa lo stregone o Devlin o il Montales degli albi attuali. No, qui per "pard" intendo qualcuno che, come Carson o Tiger, agisce al fianco di Tex, come Tex, e lo fa non solo per una sua storia personale (come quando Tex per esempio salva una vittima innocente e collabora con lei per assicurare alla giustizia chi gli vuole fare del male) ma per più storie o per storie abbastanza lunghe da diventare "saghe". E non mi voglio limitare a fare un breve elenco, vorrei analizzare i vari "periodi texiani" e i vari pard che si sono succeduti, per vedere come cambia la faccenda nel tempo. Per far questo farò largo uso di copia-incolla da Wikipedia per titoli e periodi, spero che non incasini il software del forum... Allora, il primo "pard", di cui mi ero dimenticato quando ne avevo contati otto, è ovviamente... DINAMITE! Il secondo sarebbe KIT CARSON. ma secondo me Kit all'inizio non è un "pard". Appare nel numero 13 per poche vignette, poi scompare. Riappare nella storia di Kid Billy, prigioniero salvato da Tex, ma finita l'avventura si separano di nuovo. È un periodo in cui appare e scompare, fa spesso da "avvocato di Tex" in scenette con Marshal o da deux-ex-machina come quando fa evadere Tex incastrato da Lily, ma non è un pard regolare. Secondo me come secondo pard di Tex ha più titolo TESAH! È vero che appare all'inizio solo per tre albi e per una faccenda "personale", ma non come "vittima da salvare": collabora con Tex, entrambi cercano di recuperare il medaglione, e poi ritorna dopo pochi albi per aiutarlo con il mistero dell'Idolo D'oro: è una presenza fugace, ma per me per quel breve periodo è un pard a pieno titolo (e poi confesso che sono disposto a allentare un po' le regole per farla rientrare, dopotutto è sua pard nella prima avventura! Un po' discutibile magari l'aggiunta di MONTALES, che ha una "carriera" di pard effettivo molto breve, ma come fai a non metterlo? Nessuna discussione, spero per LUPE, TIGER JACK, GROS-JEAN, KIT WILLER, PAT e DAMNED DICK! Quindi... Prima e seconda serie (unico caso in cui una serie non inizia con una nuova storia): Tex, Dinamite, Tesah: Tex 1-3 (30 settembre 1948-14 ottobre 1948) 3 albi Tex e Dinamite Tex 4-46 (21 ottobre 1948-25 agosto 1949) 43 albi (con fugaci apparizioni di Tesah, Carson e alla fine l'introduzione di Montales) Tex, Dinamite, Montales: Tex 47-50 (1 settembre 1949-21 settembre 1949) 4 albi Tex e Dinamite Tex 51- 1 seconda serie (28 settembre 1948- 8 dicembre 1949) 11 albi (ultime storie in cui Tex fa lunghi dialoghi con Dinamite) Tex e Carson: Tex seconda serie 2-25 (15 dicembre 1949 - 2 giugno 1950) 24 albi ("Satania" è la prima vera avventura con Carson come pard. Ho tolto Dinamite perchè da questo momento diventa marginale, non appare nemmeno per storie "urbane" e in generale è trattato come solo un cavallo...) Tex e Lupe Velasco: Tex seconda serie 26-36 (9 giugno 1950 -3 agosto 1950) 11 albi (il "taglio" improvviso di Carson, senza nessuna spiegazione, fa pensare che per qualche motivo GL Bonelli decide che la "pard" giusta per Tex deve essere una donna, o almeno, deve essere Lupe, da introdurre il prima possibile) Tex e Dinamite: Tex seconda serie 37-56 (10 agosto 1950 -28 dicembre 1950) 20 albi (questa è la storia con Lilyth, che però nonostante la sua importanza non può essere considerata un "pard". Però Tex, agendo spesso di nuovo da solo, torna a parlare a Dinamite che torna a fare il fenomeno) Tex e Tiger Jack: Tex seconda serie 57-75 (2 gennaio 1951 -15 maggio 1951) 19 albi (Dinamite fa un ultima volta da fenomeno in una scena, troppo poco. Ma inizia il periodo "Tex Lone Ranger con il fedele Tonto Tiger") Terza serie Tex e Gros-Jean Tex terza serie 1-33 (22 maggio 1951 -1 gennaio 1952) 33 albi (apparizioni di Kit Carson, Tiger Jack, Kit Willer e Jim Brandon) Quarta serie: Tex, Carson e Kit Willer Tex quarta serie 1-24 (8 gennaio 1952-17 giugno 1952) 24 albi (il periodo "Kit Willer" superstar" in cui fa ombra al padre dura solo 18 albi, sono albi in cui non solo Kit Willer salva spesso gli altri ma in cui la "telecamera" e su di lui evidenziando ogni cosa che fa. Il numero 19 si intitola, penso non a caso, "Tex l'Intrepido" e rappresenta una "restaurazione" in cui la telecamera torna su Tex e il figlio va in secondo piano, anche se fa ancora in tempo a salvare il padre in una striscia successiva, lo fa perchè è il padre che fa un atto eroico, non il figlio) Quinta serie: Tex e Kit Willer Tex quinta serie 1-30 (25 giugno 1952 - 13 gennaio 1953) 30 albi Tex, Tiger e Kit Willer Tex quinta serie 31-46 (20 gennaio 1953 - 5 maggio 1953) 16 albi (nei primi 8 albi Kit e Tiger sono "assenti giustificati" perchè accudiscono Freccia Rossa, vista l'importanza della morte di Freccia Rossa nella storia, direi che anche se non sono sempre presenti hanno un ruolo. per Tiger Jack è l'ultimo ruolo di rilievo per un bel po' mentre GL Bonelli sembra assestarsi sul trio Tex-Carson-Kit) Sesta e settima serie (serie verde, serie rossa): Tex, Carson e Kit Willer Tex sesta serie 1-48 + settima serie 1-24 (12 maggio 1953- 20 settembre 1954) 72 albi (un lungo periodo in cui, per quasi 18 mesi, la "formazione" rimane stabile) Ottava serie (serie azzurra) In questa serie prima si "costruisce" una nuova storia con vecchi ritagli, non so nemmeno se l'ha realizzata Bonelli o in redazione (albi 1-3), poi c'è una storia disegnata da Uggeri che è chiaramente un fondo di magazzino dai tempi di "Tex lone Ranger con Tiger", cioè dal 1951 (albi 4-6) e solo dall'albo 7 si torna alla "normalità", cioè Tex, Carson e kit. Tex, Carson e Kit Willer Tex ottava serie 7-14 (8 novembre 1954 - 27 dicembre 1954) 8 albi Nona, decima serie e undicesima (serie gialla, serie smeraldo, serie rubino) Tex, Carson e Kit Willer Tex nona serie 1-18 + decima serie 1-15 (2 gennaio 1955 - 14 agosto 1955) 33 albi (con il 14 agosto 1955 si conclude il lunghissimo ciclo di avventure di Tex, Carson e Kit, basato in gran parte sulla guerra di secessione e iniziato nel maggio 1953. Forse dopo più di 2 anni e 113 albi GL Bonelli si era stufato dell'ambientazione "pseudostorica" con Quantrill, Mormoni, etc e voleva tornare a storie "indiane" e "misteriose", e cosi fa tornare Tiger - dopo oltre due anni di totale assenza a parte il "recupero" della vecchia storia di Uggeri) Tex, Tiger e Kit Willer Tex decima serie 16-27 + undicesima serie 1-18 (21 agosto 1955 - 11 marzo 1956) 30 albi (che strano che all'epoca Bonelli alternasse Carson e Tiger, senza metterli mai nella stessa storia...) Dodicesima serie (serie topazio) Tex, Carson, Tiger e Kit Willer Tex dodicesima serie 1-15 (18 marzo 1956 - 24 giugno 1956) 15 albi (FINALMENTE, dopo oltre 7 anni e QUASI 400 ALBI, si forma il magico quartetto! Che in questa storia comunque agisce spesso separato, e forse per questo GL Bonelli li aveva messi tutti...). Corrisponde a Tex gigante 27: nei primi 26 albi giganti non li vedete mai insieme! (tranne che in poche scene con kit bambino) Tredicesima serie (serie Arizona) Tex (da solo) Tex tredicesima serie 1-21 (1 luglio 1956 - 19 novembre 1956) 21 albi (sarà la legge del contrappasso, o Tex aveva bisogno di solitudine dopo l'affollamento della serie precedente... Tex torna da solo! Anche se Carson e Kit Willer tornano a dargli man forte nelle ultimissime pagine...) Quattordicesima, quindicesima serie (serie California, serie Kansas) Tex, Carson, e Kit Willer Tex quattordicesima serie 1-15 + quindicesima serie 1-21 (26 novembre 1956 - 29 luglio 1957) 36 albi (torna il solito tra tran, segno che la "formazione tipo" con Tex Carson e Kit è ancora vista come quella standard, con Tiger relegato a poche comparsate) però poi arriva... LA SERIE KIT WILLER. In quel periodo, visto il successo delle serie con ragazzi protagonisti, Sergio Bonelli pensa di lanciare una serie con protagonista Kit Willer, che quindi va ELIMINATO dalla serie di Tex! in sua sostituzione arriva un nuovo pard, PAT L'IRLANDESE! (evidentemente Bonelli non credeva proprio nel mettere Tiger e Carson insieme...) Sedicesima serie (serie Nevada) Tex, Carson, e Pat l'Irlandese Tex sedicesima serie 1-15 (5 agosto 1957 - 9 novembre 1957) 15 albi Diciassettesima serie (serie Gila) Tex e Dinamite Tex diciassettesima serie 1-12 (16 novembre 1957 - 1 febbraio 1958) 12 albi (la storia di Vindex. Per l'occasione... Tex torna a parlare a Dinamite come ai vecchi tempi! Nell'ultimo albo, tipo "arrivano i nostri, arrivano Carson, kit, Tiger e Pat! Ho il sospetto comunque che questa storia fosse una specie di "fill-in", fuori continuity, magari risalente a tempo prima, visto che la serie successiva ricomincia al ranch dove era terminata la serie Nevada) Diciottesima serie (serie Colorado) Tex, Carson, e Pat l'Irlandese Tex diciottesima serie 1-12 (8 febbraio 1958 al 26 aprile 1958) 12 albi Diciannovesima serie (Serie Pecos) Tex (da solo) Tex diciannovesima serie 1-18 (3 maggio 1958 - 30 agosto 1958) 18 albi (particolarità: all'inizio di questa storia sia Tex che Carson danno le dimissioni da ranger. A quanto ne so non le hanno mai revocate... ma è da qui che Carson risiede ufficialmente nella riserva Navajo con Tex) corrisponde a Tex Gigante 36. Ventesima serie (serie Oklahoma) Tex, Carson, e Kit Willer Tex ventesima serie 1-14 (dal 6 settembre 1958 al 5 dicembre 1958) 14 albi (come se fosse niente, svanita l'idea della serie personale, Kit Willer torna... e Pat L'Irlandese, che avevamo visto l'ultima volta ANDARE NELLA RISERVA NAVAJO PER VIVERCI, è sparito... ) Ventunesima serie (serie MEFISTO... Calatevi il cappello!) (io continuo a trovare buffo che GL Bonelli per diversi numeri mantiene il MISTERO sul nome dell'arcinemico... e Sergio Bonelli decide di intitolare la serie "Mefisto", rovinandogli la sorpresa! Alla faccia del coordinamento con la casa editrice... Tex, Carson, Tiger e Kit Willer Tex ventunesima serie 1-23 (dal 12 dicembre 1958 al 15 maggio 1959) 23 albi (la SECONDA storia corale del quartetto, in dieci anni! Anche stavolta non agiscono quasi mai insieme, visto che prima Kit e poi Carson sono prigionieri di Mefisto gran parte del tempo ) Tex (da solo) Tex ventunesima serie 24-29 (22 maggio 1959 - 26 giugno 1959) 6 albi (dimenticabile fill-in di Gamba) Ventiduesima serie (serie Rio Bravo) Tex, Carson, Tiger e Kit Willer Tex ventiduesima serie 1-10 (dal 3 luglio 1959 al 4 settembre 1959) 10 albi (la TERZA storia corale del quartetto, stavolta subito dopo la seconda, GL Bonelli ci ha preso gusto! Tex, Carson, Tiger e Kit Willer Tex ventiduesima serie 11-16 (dal 11 settembre 1959 al 16 ottobre 1959) 6 albi (la QUARTA storia corale del quartetto, stavolta finalmente in una storia "normale" e non in colossal...) Direi che questo "excursus" può terminare qui, finalmente si è formato il gruppo "stabile" dei 4 pards "canonici" (come i vangeli!!! ) relegando gli altri come Pat in secondo piano (i pard apocrifi! ), da questo momento GL Bonelli ne potrà usare anche solo due o tre o fare storie di Tex da solo, ma è chiaro che questi 4 vivono tutti nella riserva e possono essere richiamati al bisogno (e in questa flassibilità aiuta il fatto che le avventure smettono di essere esplicitamente una dietro l'alltra) A parte il caso estemporaneo della serie Topazio, per vedere il quartetto stabile si è dovuta aspettare la serie Mefisto, la VENTUNESIMA SERIE, e OLTRE DIECI ANNI, cioè OLTRE 500 ALBI... ...e pensare che c'è ancora gente che dice che GL Bonelli ha fatto nascere Kit Willer "perchè voleva formare un quartetto come Dumas". Ha scelto una strada un po' lunga, dal 1951 al 1959... P.S.: quasi dimenticavo, il decimo pard è DAMNED DICK, per il flashback ret-con che "regala" a Tex una seconda guerra di Secessione... Non considero nessuno dei "pard" creati da Boselli in "Tex Willer", essendo "non canonici"...
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  22. Primo albo promosso. Lo spunto delle donne dei nemici morti che si vogliono vendicare dell’eroe non è originalissimo, ma lo è per Tex, quindi bravo Ruju a utilizzarlo per “cucire” una storia su misura per le capacità di García Seijas di tratteggiare le figure femminili. Non se ne poteva più di vedere il Maestro argentino alle prese solo con vacche e cowboys (mai capito perché non abbiano affidato a lui le storie con Lupe o Manuela Montoya, ad esempio). Le 4 vedove purtroppo sono fin troppo vestite, ma visto che c’è chi si è lamentato perché Seijas doveva disegnarle racchie (che sarebbe stato più realistico ) mi sa che per i lettori di Tex è già abbastanza così. Buona anche la raffigurazione del bandito Josè Meza, uno di quei villain perseguitati dal passato che Ruju ha già dimostrato di saper maneggiare bene. Numero che non si riesce a leggere senza malinconia, purtroppo, pensando che è l’ultimo lavoro di Ernesto García Seijas, uno dei “Grandi” del disegno, dallo stile elegante e inconfondibile, di una leggibilità straordinaria e con una capacità di far “recitare” i personaggi che hanno in pochi, che ha realizzato tanti capolavori del fumetto argentino e che negli ultimi vent’anni si è dedicato ininterrottamente a Tex. Mi sarebbe piaciuto vederlo in un albo alla francese, magari con qualche bel personaggio femminile di quelli che sapeva fare lui, peccato che non ce ne sarà l’occasione.
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  23. Bravo Condor , condivido tutta la tua analisi, tranne sui flashback che a me sono parsi tutti e tre funzionali, non fini a se stessi (o spiegazionistici), che Ruju inserisce con lo scopo di rendere meglio il dramma che hanno vissuto le vedove, l'attaccamento che avevano ai loro mariti e quindi il perché del loro forte desiderio di vendetta. E intanto che ci siamo, rileggiamoci i classici, sempre intramontabili, quando anche Tex non era da meno di Carson. Da "Uno contro venti", Tex che "si apparta" con Mary Gold:
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  24. La discussione è davvero interessante. Le informazioni aggiuntive di @Diableroilluminano un tempo ormai lontano, ma non per questo meno affascinante. Io, come credo molti bambini, non ho mai prestato tutta questa importanza ai salti temporali, alle incongruenze, a personaggi in un momento fondamentali e poi messi da parte. Invece confermo che quando si aveva pochi albi e in attesa del mese seguente, non si faceva che leggere e rileggere tutto. Soprattutto le meravigliose didascalie. L'idea che mi sono fatto è che Tex è cresciuto sulla base dell'idea del momento, che nulla fosse preparato. Il controllo della casa editrice composta da Tea, un figlio molto giovane e una segretaria, in pratica era: "Ci fidiamo di te e Galep e che Dio ce la mandi buona." Se non aveva carta bianca, certo non potevano mica sostituirsi allo scrittore ufficiale dicendogli come comportarsi con un fumetto che ancora non si sapeva che sarebbe diventato il numero uno delle vendite nazionali. Poi, imho, diamo troppa importanza alle ricostruzioni postume. Solo anni dopo, molti anni, si è cercato di ricostruire quei tempi. Però un po' ci si sarà ricamato sopra, un po' i ricordi saranno stati sbiaditi (è impressionante come resti così poco di fatti di quarant'anni fa,,oppure volete dirmi che vi ricordate esattamente cosa facevate la primavera del 1984 e non mi riferisco a generici andavo a scuola o frequentavo Roberta), un po' quei ricordi li si rivede come si sarebbe voluto che fossero. Invece concordo sul fatto che il casino che regnava a quei tempi è stata la fortuna di Tex. Chi se ne frega delle date, dei navajos che vivono nei teepee o se la storia delle montagne lucenti è stata pubblicata in Alba di sangue invece che prima. Quello che importa è il risultato... Quindi Lilyth è stata inventata perché andava bene per quella storia e non come futura madre. È stato il genio di Bonelli che ha trasformato quella trovata in un tesoro, facendo sì che prima arrivasse guarda caso un pard navajo, poi un figlio, dopo ancora l'investitura a capo tribù, ecc. È anche più auspicabile della pianificazione strategica a tavolino che qualcuno intravede.
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  25. Cominciamo da qui: non si tratta di "certezze che abbiamo solo noi", ma di fatti suffragati da prove. E parecchie. Ora, davanti a questi fatti, l'atteggiamento migliore per negarli senza avere niente in mano (e infatti tu non hai portato neanche uno straccio di prova per le tue controtesi sulla superpresenza di Tea Bonelli) è: - diminuire l'importanza dei fatti presentati, dicendo che "nessuno di essi è risolutivo" "Queste non le chiamo prove." "Evidentemente sul nome GLB non aveva troppo ragionato e si è cambiato dopo. Anche questa ti sembra una prova?" "dove sono le prove ? Non ci si può affidare ai "non detto", specialmente in riassuntini di corredo che ebbero la loro moda passeggera." - deriderli dicendo che sono roba da niente: "presenti dei riassuntini e pretendi che siano parte integrante della narrazione" (e invece parte integrante della narrazione lo sono eccome, ma tu questo lo scarti a priori perchè non combacia con la tua controtesi) - affermare il contrario senza avere delle prove a riguardo, solo la tua affermazione indimostrabile ("si è pianificato l'eroe giovane che serviva perché andava di moda all'epoca") - Oppure capovolgendo la cosa: "Dove sono le prove che Tea lasciò interamente carta bianca al marito nelle storie che vennero dopo?" Quelle postate da Diablero mi sembrano piuttosto evidenti. Piuttosto, dove sono le tue prove che dimostrano che la Tea Bonelli metteva il naso in queste faccende? C'è solo la tua affermazione e basta. E ciò che è presentato senza prove, può essere respinto senza prove. In sostanza, Diablero le prove le ha, tu le prove non le hai. - Oppure ignorare quello che si dice. Per la seconda volta, per esempio, hai ignorato la mia affermazione su Kit Carson, che ripeto qui per la seconda e ultima volta: Lilyth scompare in un attimo e del figlio non se ne parla più. Si fa passare un anno nel mondo di Tex, senza che si dica nulla su un fatto così importante. Scusate, ma quando Kit, dopo il famoso anno, conferma a Tex che aveva saputo della morte di Lilyth...perchè non gli chiede come sta suo figlio? Se fosse già nato, quella sarebbe stata la prima cosa da chiedere! Invece, niente. Perchè in quel momento Kit Willer non esisteva nemmeno nella mente di Bonelli! In sostanza, scusa la franchezza, ho la sensazione che tu stai solo menando il can per l'aia. Quindi la chiudo qui: non consideri nessuna prova, oppure le ignori, metti su delle ipotesi senza prove affermandole come verità assolute...che senso ha continuare? E' una perdita di tempo. Andate avanti voialtri.
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  26. P.S.: sulla "pianificazione", ancora... Gennaio 1951, Tex fa Lone Ranger con Tiger, la coppia "definitiva" è Tex + Tiger, vagabondi senza casa, che non vivono al villaggio Navajo e non fanno i ranger. Maggio 1951: Senza aver mai nemmeno nominato il villaggio Navajo per mesi, nella terza serie si sancisce che Tex vive al villaggio, solo al villaggio, senza lasciarlo mai, tanto che il suocero lo vede che è triste (pensa che rovesciamento rispetto all'idea di un Tex che gira SEMPRE dell'avventura precedente). E gli dice "dai, vai in avventura". il pard in questa storia è Gros-Jean. Gennaio 1952, Kit Willer è abbastanza grande per diventare Pard di Tex, la coppia stabile (??) è Tex + Kit Febbraio 1952, arriva anche Kit Carson, ora sono in tre (non è come le storie attuali che sono staccate, qui una segue l'altra) Giugno 1952, Carson se ne va, tornano in due, Tex + Kit Willer Gennaio 1953, Tex in solitaria. Marzo 1953: Tex, Kit Willer, Tiger Jack Maggio 1953: va via Tiger, arriva Carson, la formazione è Tex, Kit e Carson. Ed è SOLO A QUESTO PUNTO che Carson diventa parte del cast "regolare" delle avventure. Questa formazione è la prima relativamente "stabile", dura per tutta la guerra civile, Tiger sembra relegato a fare il Gros-jean occasionale e sparisce per un sacco di serie... Settembre 1954: in difficoltà per problemi di Galep, alla Bonelli sono ridotti a costruire una storia "rimontando" vecchie vignette, e poi... Ottobre 1954: c'è una brevissima storia di Uggeri... con SOLO Tex e Tiger Jack, che per me è un rimasuglio del periodo "Lone ranger" rimasto inedito. infatti subito dopo tornano Tex, kit e Carson, senza traccia di Tiger... Novembre 1954 tornano appunto Tex, kit e Carson, per diverse altre avventure, senza Tiger. Agosto 1955, torna Tiger dopo DUE ANNI... ma sparisce Carson... Marzo 1956, "assedio al posto numero 6" torna Carson e PER LA PRIMA VOLTA hanno un avventura in quattro! Devo dirlo, che anche la storiella che sento dire che "GL Bonelli aggiunse Kit Willer (1951) al gruppo per fare i quattro moschettieri" (che si vedono solo nel 1956) è un altra, ennesima, bufala? Vedete una "pianificazione" qui? Cioè, siete davvero convinti che PER CINQUE ANNI GL Bonelli abbia "abilmente pianificato" dal 1951 sapendo già che alla fine nel 1956 avrebbe avuto i suoi "quattro moschettieri"? P.S.: Sai indicarmi ANCHE UNA SOLA OCCASIONE in cui GL Bonelli abbia usato Lilyth così? Cioè, che abbia mai detto che non va a donne per il suo ricordo? O anche una scena in cui l'abbia ricordata? No, anche questa idea è una "ret-con" successiva. Non c'è nelle storie di GL Bonelli. Credo che l'idea di Tex come "casto e puro" sia nata solo con Nizzi e Nolitta (prima, GL Bonelli lasciava libertà al lettore di pensare quello che voleva, fu Nizzi a trasformare Tex in Capitan Miki, su direttive di Sergio Bonelli). E Boselli l'ha "spiegata" con Lilyth. Una chiara mancanza di rispetto per i lettori, IMHO, GL Bonelli li rispettava abbastanza da ritenerli adulti e in grado di immaginare quello che volevano, non lo riguardava: scriveva avventure, non harmony. Poi Nizzi e Nolitta hanno sancito che praticamente Tex era vergine, e a Boselli serviva un motivo per non renderlo troppo ridicolo
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  27. Vabbè, allora "i greci avevano già fatto tutto" (parole del compianto prof di arte Trentin) e ciao. E invece no, perché qui stiamo parlando di due opere sostanzialmente contemporanee che non hanno bisogno di di essere contestualizzate in maniera differente. Quindi tutto ciò che hai scritto dopo ovvio è un pippone, magari sacrosanto, ma assolutamente fuori luogo.
    2 points
  28. Gran bella storia per mè. Giusfredi ha scritto un soggetto davvero originale e del tutto diverso dalle altre storie con Carson acchiappa femmine. Una storia così è una bella novità per la serie di Tex. Bravo Giusfredi a inventarsi una storia così.🍺🖐
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  29. Comunque mettetevi d’accordo. Che cos’è che vi da fastidio? Che Carson sia protagonista di avventure molto vagamente “romance” o che Carson faccia il “vecchio satiro” (già il fatto che un’avventura galante lo faccia definire come tale dice molto sulla bigotteria di chi fa un’affermazione del genere)? O semplicemente che Carson interagisca con personaggi femminili?
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  30. Concordo. Se il Tex di GLBonelli di "Uno contro venti" fosse il famoso Tex della diligenza, il piano di Tex sarebbe stato quello di farsi circondare da tutti i venti uomini di Lowett in mezzo alla piazza e poi sparare come una mitragliatrice contro di loro e farli fuori tutti senza che loro riescano nemmeno a tagliargli un capello con le pallottole, perchè tanto lui è velocissimo, invulnerabile e immortale e nessuno lo può colpire nemmeno con un dito perchè lui è il protagonista supremo. Invece il Tex di "Uno contro Venti", quello VERO, li affronta tutti e venti perchè non ha scelta: non può fuggire da lì. Quindi si barrica nel saloon, prende tutti i proiettili e le armi che ha e inizia la sparatoria. Riesce ad ammazzarne parecchi, quelli che sono sopravvissuti scappano, ma Tex quasi ci lascia le penne nel fare questa impresa. Se il dottore non l'avesse curato in tempo, ci sarebbe rimasto. Che somiglianza c'è col Tex spaccamontagne della diligenza e col suo pard Kit Carson ugualmente spaccamontagne?
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  31. Nizzi è il maestro della comicità in Tex. I suoi siparietti comici li ritengo straordinari. Il mio primo Tex, La leggenda della vecchia missione, è una storia con un alto tasso di ironia e in cui il protagonista è un istrionico, delizioso Kit Carson. Da fan della comicità nizziana, dico che quella non è comicità. È una scena inguardabile. Ma Magic Wind preferisce fare paragoni strampalati (grazie Diablero per aver fatto vedere plasticamente la differenza con Trinità) e attribuire patenti di analfabetismo funzionale agli altri utenti. Assolutamente d'accordo. Dopo il "salvataggio" del personaggio ad opera di Boselli, non si può tornare indietro in questo modo. Cadono le braccia.
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  32. Quindi vuoi un forum dove tutti dicono che Tex è bellissimo, ed è permessa solo qualche critica leggera tipo: ci vorrebbe di più l'autore X, peccato per i colori dell'albo X, l'inchiostratura dell'albo Y è un pò scarsa, ma forse è colpa della mia copia (cosi mi scuso per la critica che ho osato postare). Le storie di Tex? Stupende, meravigliose, inenarrabili, mai visto niente di simile, continuate così che siete fantastici! I pezzi che si alzano? Non si deve mai dire, al massimo notare che una pizza costa di più e ogni tanto si può anche saltare una pizza. Da un simile forum di leccapiedi sarei io il primo ad andarmene.
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  33. In realtà, di cifre "ufficiali" non ne abbiamo da anni, sulle vendite di Tex. Le ultime cifre erano ancora molto buone, certo, ma si riferiscono ad un periodo in cui ritenevo anch'io "molto buona" la gestione della testata: è vero che erano lusinghiere, con Tex che perdeva molto meno di altri, ma all'epoca anche gli albi di Tex erano fatti bene (niente a che vedere con cicli della meteora o simili) Poi è arrivata la folle proliferazione che ci ha riempito di Maxi di Nizzi e di Tex tamarri in tutte le salse, e di cifre non ne abbiamo più... O meglio, ne abbiamo una, complessiva, ufficiale, presentata al ministero delle finanze e mentire su quella cifra sarebbe un reato: gli albi venduti sono calati del 25% in due anni. Potrebbe essere un calo dovuto alla chiusura di diverse testate? Beh, avranno chiuso quelle che vendono meno, e... sono state sostituite in gran parte da nuove uscite di Tex E in realtà, no, le uscite sono AUMENTATE: Ecco copie venduti e albi pubblicati, anno per anno, sempre secondo i dati ufficiali Bonelli (sono comprese tutte le cose uscite in edicola, comprese le ristampe, sono escluse le cose da libreria o fumetteria) 2023: venduti circa 6 milioni di copie di 289 albi (comprese un centinaio di ristampe da edicola) 2022: venduti circa 7 milioni di copie di 297 albi (comprese un centinaio di ristampe da edicola) 2021: venduti circa 8 milioni di copie di 273 albi (comprese un centinaio di ristampe da edicola) in due anni sono calate del 25% le copie vendute... ma sono aumentati del 6% gli albi pubblicati! Guardiamo la media vendite di ogni albo? 2023: 6 milioni / 289 albi = 20.761 copie in media per albo (è ovvio che la presenza di tante ristampe abbassa molto la media) 2021: 8 milioni / 273 albi = 29.304 copie in media per albo (e la percentuale di ristampe rimane circa la stessa) Dividendo 20.761 / 29304 = 0,70 circa. In altre parole, il numero di copie complessivo è calato del 25%, ma il numero di albi necessari per raggiungere quella cifra è aumentato, in realtà il venduto MEDIO di ogni singolo albo Bonelli è calato in due anni del 30% Ora, vigliamo dire che va tutto bene? Per i conti della Bonelli magari sì (hanno aumentato i prezzi del 25%, spendono di meno a stampare, alla fine secondo il bilancio dalle edicole guadagnano la stessa cifra... probabilmente la Bonelli continuerà a guadagnare bene anche quando tutte le altre testate saranno state chiuse e uscirà solo Tex, al prezzo di 50 euro ad albo...), ma è un bene per chi i fumetti li fa, li distribuisce, li vende, e li legge? Vogliamo credere che abbiano perso lettori tutti TRANNE Tex? Ricordiamoci che Tex da solo copre gran parte di quei 6 milioni di copie (solo l'inedito, se avesse mantenuto i 140.000 lettori di cui parlavi, già da solo rappresenterebbe quasi un terzo di quei 6 milioni, cioè 140.000x12= 1,7 milioni circa), aggiungici le altre collane collaterali... se Tex non fosse calato... vuol dire che per fare media al 30% gli altri personaggi sarebbero calati del 60%? Insomma, non sappiamo quanto vende oggi Tex (o i suoi collaterali), non sappiamo quanto abbiano perso in questi due anni... ma possiamo dire con una certo grado di certezza che NON STA ANDANDO TUTTO BENE....
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  34. Quoto il tuo pensiero pard: senza la libertà di critica, non avrebbe senso un Forum come questo. Nel caso specifico di questa discussione, per fare un esempio, ho preso le difese di Ruju contro alcuni giudizi non lusinghieri preventivi o alla scena del Carson "marpione", ma non vedo perchè non si possa fare notare allo stesso modo che una scena come quella iniziale è sbagliata. Ha detto una cosa corretta Exit, le critiche non sono solo bianco e nero, l'importante è farle con garbo e il massimo possibile di imparzialità. O almeno, io la vedo così. Come son certo che se il forum fosse solo una vetrina di elogi e atteggiamenti di lecchini, lo avrei abbandonato da tempo.
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  35. Devi essere stato particolarmente schiscio in queste occasioni, perchè se intervenissi in quelle occasioni con i toni che usi qui nei confronti di chi 'osa' solo avere una opinione diversa dalla tua ne avremmo letto in cronaca Ma io, al contrario di te non faccio 'strategie', che la butti sul sarcasmo provocando l'interlocutore e quando questo prima o poi perde le staffe 'chiami i moderatori', e accusando spesso e volentieri l'interlocutore di fare quello che, invece, fai proprio tu. Chissà quanti ne hai 'fatti fuori' con questi mezzuccetti, e ora te ne vanti pure pubblicamente. Film già visto decine di volte su questi schermi... Mah, mi confondi decisamente con qualcun altro. Ti invito caldamente a trovare un mio qualsiasi post dove 'lisciavo il pelo' ad un qualsiasi autore. O dove parlo 'a nome di un autore'. Che mica sono l'agente o l'avvocato di un autore, e nessun autore mi ha mai dato un incarico in tal senso. Così come avrei insultato o preso a male parole un qualsiasi forumista (invece nei miei confronti, di insulti da parte tua ne posso trovare a decine, inclusi quelli del commento a cui sto rispondendo). Se lo trovi. Ma tanto non lo trovi perchè non c'è. Anzi se vuoi ti posso indicare una vecchia discussione piuttosto 'abrasiva' con lo stesso Boselli, dove io gli dicevo che aveva preso chiaramente ispirazione scene dai film di Leone e lui che invece no. Roba di dieci anni fa ormai. Ciò non toglie che del lavoro di sceneggiatore di fumetti, proprio perchè estremamente specialistico e complicato, ho un profondo rispetto, aldilà del risultato di una singola storia piuttosto che di un'altra, e non mi permetterei mai di dire che l'autore Tizio o Caio è un incapace che non sa fare il suo lavoro, come invece spesso si è letto su questi schermi, in maniera più o meno esplicita o recondita. ps che poi mi iscrissi a questo forum nel 2014 sì perchè c'era Boselli, ma non perchè gli volessi 'proporre' o 'sottoporre' qualcosa, che ho già fin troppe altre cose da fare e a cui pensare, ma perchè mi incuriosivano le 'curiosità' e le 'anticipazioni' delle uscite future direttamente dall'interno e dalla diretta tastiera dell'allora sceneggiatore e oggi curatore, finchè ha avuto problemi per conto suo e da queste parti 'tossiche' (parole sue) non ha avuto più voglia di tornarci. Comprensibilmente, aggiungo, visto come si viene bullizzati e spesso anche mobbizzati. Se conti su quante storie 'criticate' (a torto o ragione) o discussioni relative a singole storie sono intervenuto con più di un commento negli ultimi cinque anni (diciamo, dal covid di inizio 2020 ad oggi) vedresti che sono molte meno di quelle che sembrano: 900 commenti in dieci anni sono 90 l'anno, cioè 13 al mese ovvero tre alla settimana, in media. Già con quelli di oggi mi sono 'giocato' la media di un mese intero. Il che vuol dire che la mia presenza quanto ad interventi è molto modesta. Aggiungo un ultimo PS Alla fine, quel che finisce in edicola e viene stampato, viene stampato, nero su bianco: è in un certo senso 'immodificabile'. Per cui ognuno ha il diritto alla sua opinione, può trovare che sia un capolavoro o una schifezza, una storia memorabile o una tranquillamente dimenticabile, che il meccanismo narrativo sia svolto come un compitino o che presenti delle grosse falle Avevamo in questo forum la possibilità di avere degli autori che a loro volta, a fronte di queste critiche, potessero esporre il loro punto di vista: in un certo senso era un rapporto 'privilegiato'. Dato atto delle rispettive opinioni, anche delle critiche più 'critiche', alla fine si concludeva comunque con un reciproco rispetto. Questa è una discussione 'sana'. Invece, gli autori abbiamo finito per prenderli a pesci in faccia, così come quei pochi autori-forumisti, e questo rapporto 'privilegiato' tra autore e lettori l'abbiamo perso. C'ha perso l'autore, che non viene più a conoscenza delle opinioni più 'motivate' (e non delle critiche 'a prescindere', anche se da questo punto di vista l'autore ci guadagna sicuramente in salute), c'abbiamo perso noi lettori, e c'ha perso pure il forum che di questo rapporto poteva fare uno dei suoi punti forti.
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  36. Non consiglio di stare alla larga, io penso che facciano bene a farlo, che è diverso. Sta a loro scegliere. Noi non siamo critici professionisti, forse ci va vicino Diablero che nelle sue recensioni spesso analizza in profondità. Ma gli autori da sempre hanno avuto a che fare con le critiche negative. Non sono stati risparmiati neanche i più grandi (Omero, Dante, Shakespeare, ecc.). Non è stato risparmiato neanche Gianluigi Bonelli che in vita è stato trattato da fumettista dei "poveri", mica scriveva un fumetto autoriale... Quindi se scrivi Tex sei il bersaglio dei lettori. Tu però ti fissi troppo su quelle negative e non vedi quante storie di molti autori sono state riconosciute dalla maggioranza come buone, ottime. Io per esempio non amo (eufemismo) Nolitta (giusto per non citare il solito Nizzi). Eppure riesco a riconoscere che El Muerto, pieno di antitexianità varie, è una grande storia che fa degnamente parte della saga. E così il solitario del West. Nonostante tutti i difetti che ci trovo, vedo anche del buono. Anche di più.. Se vuoi è una contraddizione, ma la critica non è solo bianco e nero. Ci sono o grigi e talvolta i colori...
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  37. @joe7 Premetto che non stiamo disquisendo di somme e imperiture opere d'arte, patrimonio dell'intera umanità, ma di fumetti. Tuttavia, non riesco a capire come tu possa lanciarti in questa analisi partendo solo da una citazione che riporta le ultime due vignette della storia di Boselli/De Angelis e quindi confrontarla con quella di Bonelli/Galep. Voglio dire, se avessi letto questa versione più recente, avresti potuto vedere che, sempre a p. 66 (l'ultima dell'albo, perché chiaramente Boselli ha scelto di sospendere l'azione proprio su questa scena altamente drammatica), ci sono altre due vignette che la precedono: nella prima, un avventore del saloon grida a Tex "Attento a Tom Travers!" (sostituendo la funzione svolta da Marie nella versione "riveduta e corrotta" dell'originale) mentre ancora Tex si trova in equilibrio precario. Nella successiva vignetta si vede solo Tex ormai rialzato in piedi, che sta dirigendo la mano verso la fondina (ma è ancora lontano da essa) e che pronuncia la classica esclamazione: "Peste!". Solo a questo punto subentrano le due vignette riportate sopra, che vedono protagonista Marie Gold. Quindi non è affatto corretto dire "la scena di Boselli e De Angelis fa vedere solo Marie e il tizio ammazzato, tanto che chi vede solo questo penserebbe subito a un omicidio a sangue freddo, invece di un caso di difesa della vita di un altro". Ci sta tutto che tu non desideri acquistare gli albi della serie Tex Willer, ma se ti spingi in analisi delle sue storie, forse dovresti almeno dargli un'occhiata più approfondita...
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  38. Vorrei puntualizzare una cosa. Non è Mary Gold che uccide alle spalle. M. G. non è costretta, non si trova casualmente alle spalle, non ha altra scelta e chi più ne ha più ne metta. È Boselli che fa in modo che M. G. si trovi alle spalle, è Boselli che decide che lo sparo avvenga alla schiena, o meglio alla nuca. Insomma: come deve fare M. G. a uccidere? Con una deringer. Dove l'ha presa? Dal corsetto. Spara per impedire che Tex venga ammazzato? Sì. E fin qui tutto bene. E da dove spara, dall'alto, dal basso, da destra, da sinistra, di fronte? No. Da dietro. Chi l'ha deciso? GLB? No, Boselli. Aveva altre scelte? Sì, mille. Seduta a un tavolino mentre faceva un solitario alle carte? Anche. Ma non alle spalle. Già altre volte ho letto commenti del tipo: date le circostanze, non poteva essere altrimenti. Peccato che le circostanze non le decida il fato. Le circostanze le decide, mi pare talmente ovvio che dovrebbe essere inutile ricordarlo, l'autore. La questione allora è: non mi piace (a me, naturalmente) il modo in cui Boselli ha costruito le circostanze per cui M. G. si è trovata a sparare alla schiena. In ultimo. Mary non è antipatica, non è una santa ma non è antipatica. Lo diventa solo nell'ultima vignetta dell'albo.
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  39. Bella discussione. Personalmente mi trovo d’accordo con la tesi di Diablero: Tex come “work in progress” portato avanti navigando a vista dall’autore, seguendo l’estro del momento e senza nessuna programmazione, e che solo da un certo punto in poi si è cristallizzato nella forma che conosciamo. Non avevo mai considerato i Tex e Tiger de L’ultima battaglia ispirati a Lone Ranger & Tonto, anche se ho sempre pensato che la versione definitiva di Tiger sia ispirata proprio a Tonto. Per il nome, invece, secondo me GL Bonelli, grande appassionato di boxe, si è ispirato al pugile americano Tiger Jack Fox. Il fatto che il figlio di Tex sia stato chiamato proprio Kit è la controprova, caso mai ce ne fosse bisogno, che nelle intenzioni dell’autore non era inizialmente previsto nessun quartetto di moschettieri alla Dumas, altrimenti non avrebbe fatto l’errore di chiamare 2 di loro con lo stesso nome (errore che ha fatto sì che Kit Carson da un certo punto in poi venga chiamato per cognome e non più per nome come nelle prime storie).
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  40. Che ci voglia un minimo di sospensione d'incredulità, è ovvio Franco. Ma con un po' di attenzione scene come quella della diligenza possono divenire più "accettabili". Qui purtroppo Ruju esagera e personalmente mi appare grottesco che, mentre i nostri sparano ai loro dirimpettai, coloro che li hanno accerchiati attendano con le mani mano, nell'attesa che gli avversari si voltino nella loro direzione, per poi mancarli e farsi uccellare. Mettere in difficoltà i pards ci sta, ma bisogna fare in modo che poi ne escano senza "poteri soprannaturali" e qui proprio non ci siamo. Stavolta anche l'editor è stato morbido e dire che Borden di solito sta molto attento nella costruzione delle sparatorie. In tal proposito, temo che Diablero abbia messo il dito nella piaga. Scena che mi ha ricordato le sparatorie di Faraci, che, non me ne voglia l'autore che su altre testate ho ammirato, mi facevano davvero storcere il muso.
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  41. Letto da poco il primo albo di questa nuova avventura della serie regolare e come di consueto, provo a buttare giù le prime impressioni a caldo. Ovviamente, inutile specificarlo ogni volta, il giudizio finale verrà stilato a episodio concluso e mi par di capire dalle anticipazioni, occorrerà attendere altri due mesi, essendo questa una tripla. (Per lo spunto di soggetto tre albi sembrano eccessivi, ma forse mi sbaglierò e d'altronde senza leggere il proseguo non ha senso lasciarsi andare a queste sensazioni personali) Per prima cosa, mi viene la tristezza ogni volta che in un episodio si presenta un passaggio di consegne ai pennelli, dovuto alla dipartita di uno degli artisti che apprezziamo sulla saga. Il primo caso, a memoria, fu quello di Nicolò che nella nota "Il mondo perduto" fu sostituito da un impeccabile Monti, capace in maniera straordinaria a imitarne lo stile e rendere quasi nullo lo stacco per il lettore. Purtroppo per lo stesso Monti la sua ultima fatica non potè essere completata e l'opera di sostituzione toccò allora a Bruno Brindisi. Ma anche Giolitti non riuscì a completare la lunga maratona narrativa di Nolitta, che fu finita dal "vecchio allievo" Ticci; così come fu un groppo in gola il passaggio di consegne, su quel lungo Maxi, che il grande Letteri non arrivò a finire e fu portato a termine da Della Monica (tornato occasionalmente su Tex dopo tanti anni di assenza). Anche in questo caso dispiace molto per Seijas, un artista davvero notevole che ho sempre apprezzato e che mancherà molto nell'universo di Aquila della Notte. Sono curioso di vedere come Freghieri continuerà la trama, ma la scelta pare azzeccata visto il numero elevato e importante di presenze femminili. Tornando alla storia, il primo albo, sebbene non eccessivamente ritmato, non mi è dispiaciuto. Provo a entrare un po' nel dettaglio in quelle situazioni che finora hanno alimentato il dibattito sul topic: - La scena della diligenza è sbagliata, senza se e senza ma e d'altronde noto che il giudizio dei forumisti stavolta è "stranamente" unanime e non potrebbe essere altrimenti a mio avviso. Ammetto che la trovata a sorpresa di trovare Tex e Carson seduti a cassetta spiazza, ma per come è sceneggiata la scena, è assurdo che sei banditi armati fino ai denti, che circondano la diligenza, possano essere beffati in quella maniera. Per quanto validi Tex e Carson non hanno dieci braccia e gli occhi dietro la nuca, quindi non si spiega come possano gestire in contemporanea un nugolo di avversari, disposti a 360 gradi attorno a loro. L'unica spiegazione è che i banditi avessero i fucili caricati a salve. Mi spiace per il buon Pasquale, ma questa scena è da segnare con la matita rossa. Sarebbe stata plausibile solo se la diligenza fosse piena di alleati armati, così è una forzatura bella e buona. - Carson fin dai tempi di Nolitta e spesso con Borden si è sempre concesso una fughetta notturna per stare in compagnia di vecchie amiche (fiamme?) quindi non vedo nulla di così scabroso questa volta. Si poteva evitare di specificarlo? Può darsi, ma in fondo mica l'autore ce li mostra durante un eventuale amplesso, quindi c'è poco da scandalizzarsi, magari tra una vignetta e l’altra si sono scolati solo una bottiglia di whisky e stiamo qua a riempire pagine di aria fritta. - L’idea delle vedove vendicatrici e soprattutto di avere un punto di vista diverso della faccenda, non è male. A dire il vero avrei ridotto a solo due le aspiranti, magari Dona Isabella e Daisy Valjean. I loro mariti li abbiamo conosciuti fra i fumetti e una coppia era sufficiente e più plausibile per una simile trovata. Sul fatto che siano bellissime ed elegantissime è pure merito del maestro Seijas (un asso nel rappresentare la muliebre bellezza), ora vedremo come si svilupperà la trama. Speriamo che la presunta montagna non partorisca il consueto topolino. - Meza è un villain finora ben ritratto. La sua follia lo rende pericoloso e mi azzardo a prevedere che alla fine toccherà a Tex dover aiutare le vedovelle dalla sua mente instabile. A proposito che fine ha fatto quel topic delle scommesse? - Sui flashback trovo funzionale quello in cui vediamo l’orrendo delitto dei genitori di Meza, contribuisce a renderlo ancora più odioso e pericoloso. Gli altri, sebbene non del tutto fuori contesto come quelli che spesso Faraci ci propinava per intenderci, magari potevano essere ridotti o evitati, ma ho l’impressione che Ruju abbia avuto anche l’esigenza di gestire la foliazione per far quadrare i tre albi e l’uso dei flashback gli è stato utile allo scopo, ma il ritmo ne ha un po’ risentito. Spero che nel secondo albo la trama decolli. Il resto, come avrebbe recitato la voce fuori scena dei vecchi cartoon, lo scopriremo alla prossima puntata!
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  42. Perdonami Letizia, ma mi pare che tutte queste critiche non le ho lette quando Mauro nella storia di Golden Pass, fece fare il birichino a Carson con Mamie. Anche lì la storia non lo richiedeva. Sul fatto che si poteva sorvolare su questo espediente, si può discutere, ma che Ruju non lo possa fare e gli altri si (Nolitta e Nizzi compresi) mi pare un po' stonato. 😂
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  43. L'albo è "moscio" come molti altri scritti da Ruju, c'è poco da dire in proposito. La scena della diligenza è scritta male e il primo che doveva accorgersene è l'autore e il secondo il curatore. Un inutile sfoggio di tamarraggine che non c'entra con Tex, ma sembra più adatto per qualche supereroe. Il problema non è l'assurdità di quattro vedove che si coalizzano per far fuori Tex, idea peraltro presa pari pari da un fumetto di Ennis che è molto sopra le righe, ma scritto davvero bene ed è questo che fa la differenza con Ruju. Anche quelle cinque vedove erano delle affascinanti consorti e i rispettivi partner ammazzati dei loschi figuri, pertanto non è questo il punto. Come già detto i criminali possono anche essere amati da donne bellissime. Facciamo finta che sia possibile. Quello che non funziona, rispetto a Ennis, è che le vedove non sembrano all'altezza. Sono quattro tizie cui è morto il marito, mentre quelle di Ennis avevano già dei dèmoni dentro. Brutali non inferiori ai mariti. Ennis da eccellente sceneggiatore ne tira fuori un racconto violento, tirato, anche volgare, ma che ti tiene avvinghiato al fumetto, Ruju provoca sbadigli. Tra gli errori che commette c'è questo insistere con i flashback che smontano la tensione. Anche Myra Solano avrà avuto qualche motivo per diventare la iena che si incontra nel grande intrigo, ma GLB non ce lo racconta perché non fregherebbe a nessuno. Bastava far sapere in breve che erano tutte rimaste sole per mano di Tex. Il resto se lo sarebbero immaginato i lettori... Maledetta questa mania di spiegare tutto! Con pochi accorgimenti questo stesso albo poteva anche essere molto interessante, invece resta né carne, né pesce. Questione Carson che si apparta. Ruju se la poteva risparmiare. Non si contano più i Tex recenti dove capita che uno dei pards finisce per seguire una tizia in camera da letto. Bene. Adesso possiamo anche piantarla. Per quarant'anni non se n'è quasi parlato e non mi pare che al fumetto mancasse qualcosa. Poi concordo con Poe, Dio me le scampi , sul fatto che dare della meretrice al personaggio perché ha un'avventura con un conoscente sia un po' sorprendente. Succede anche nella vita reale, eh? Ma l'errore è a monte, ovvero se ne doveva fare a meno... Invece mi sembra il caso di complimentarsi con il disegnatore che ha fatto fino alla fine un gran lavoro e dispiace non gli sia mai stata offerta una sceneggiatura degna della sua arte...
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  44. Mah, che deriva…si è passati dal criticare (giustamente) la scena della diligenza a dare della puttana a una conoscente di Carson. Per fortuna che non commentiamo le storie di Dylan Dog, altrimenti sai che giudizi sulle due clienti che diventano amanti😎Come diceva GLB, anche Tex va a donne ma non c’è bisogno di mostrarlo. Con Carson lo intuiamo ma continuiamo a non vederlo…e direi che è lecito per un Autore avere questo approccio a questa tematica.
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  45. Complice questa domenica piovosa e fresca, annunciatrice dell'autunno in arrivo, mi sono preparato una bella tisana calda, mi sono seduto in poltrona e ho ripreso in mano TUTTA l'ultima storia della Tigre Nera leggendola d'un fiato con giusto una breve pausa di qualche minuto tra il secondo e il terzo albo come se fosse l'intervallo di un film. Orbene, rileggendola in questo modo, sapendo già come andava a finire e senza più le stramaledette aspettative di mezzo, posso dire di averla apprezzata enormemente di più rispetto alla lettura precedente, che pure mi aveva lasciato soddisfatto nonostante la sensazione di lungaggine qui e là. Stavolta ho optato per un approccio radicalmente diverso: avendo un pomeriggio intero a disposizione ho potuto rimuovere dalla mia quei "blocchi" mentali che ogni tanto mi pregiudicano la lettura ("ho un'ora di tempo, poi devo andare a fare X" è il caso più lampante), così mi sono seduto, ho impilato gli albi di fianco al mio e ho aperto il primo con l'obiettivo di proseguire fino alla conclusione dell'intera storia indipendentemente dal tempo ci avrei messo. Leggendola in questo modo, come se fosse un libro di avventura, mi sono immerso nella vicenda in totale relax e in un attimo mi sono sentito trasportare in un mondo perennemente in bilico tra Salgari (ambientazione e citazioni) e Dumas (l'atmosfera generale e l'aura tragica di determinati personaggi), due autori di cui Boselli è un lettore e un estimatore. Se i richiami a Salgari sono i più evidenti e dichiarati, quelli a Dumas sono forse più involontari, ma altrettanto palesi. Il procedere lento della narrazione da feuilleton ottocentesco, con l'occhio che segue i personaggi quasi passo per passo durante le scene, con quel ritmo da vita reale sul quale anche Roberto Benigni ha ironizzato in passato, può rivelarsi una scelta insidiosa al giorno d'oggi dove il tempo da dedicare alla lettura, specie se si hanno lavoro e famiglia, è molto ristretto, ma è un bene che Boselli abbia scelto di andare contro alla nefasta tendenza a scrivere albi da 100 pagine che si leggono in 10 minuti per "costringere" il lettore a tornare a uno stile di lettura precedente. La storia in quanto tale l'ho trovata ottima. I difetti che avevo evidenziato alla prima lettura li confermo tutti, ma con una minore incidenza nel risultato finale. Diciamo che questo secondo giro ha amplificato gli aspetto positivi e ha ridotto quelli negativi. Anche le lungaggini che avevo riscontrato tra il secondo e il terzo albo risultano più attenuate dopo averle inquadrate nell'ottica complessiva della storia. Boselli riprende benissimo la Tigre Nera e lo rielabora rendendolo più vicino al modello salgariano che era nelle intenzioni di Nizzi (benché nella storia capostipite faccia più la figura del pazzo fanatico), più lucido e razionale anche se non meno spietato. La palma d'oro però va a Daniel Silva, figlio della Tigre Nera, ennesimo caso in cui Boselli mette in atto un vero e proprio passaggio di consegne fra personaggi (era già successo con il Maestro e Nick Castle, poi più di recente con Mefisto e Lily Dickart) forse con l'intento di scrollarsi di dosso eredità ingombranti e creare una nuova pletora di alleati/antagonisti a uso e consumo degli sceneggiatori futuri. (prima che qualcuno salti su e mi azzanni al collo lo chiarisco: ovviamente Lily Dickart NON è un personaggio nuovo, ma Boselli è riuscito ad appropriarsene e a rimetterla in circolazione con un nuovo background e dei nuovi obiettivi dandole una bella rinfrescata). L'aspetto migliore di tutta la vicenda, però, risiede nell'aver messo Tex in un posizione difficile sul piano etico morale: aiutando in maniera netta uno dei due contendenti, Tex avrebbe tradito i propri ideali di giustizia, per cui si è dovuto muovere su un difficilissimo filo di lana per riuscire, almeno in parte, nel proprio intento, ovvero salvare Kit, detronizzare Van Gulik e arrestare la Tigre Nera. Adesso è quasi certo che Daniel Silva non si limiterà a questa semplice comparsata, perlomeno me lo auguro, e possa servire, sia pure con molta moderazione, per ulteriori incursioni dei pards in territori esotici.
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  46. Solo in questo modo di apprezzano davvero e fino in fondo le storie. Se si resta solo sul livello emotivo, va bene, ma allora si resta solo in superficie. Se si analizza Manzoni, se si studia Leopardi, non c'è nulla di male ad analizzare e studiare Gianluigi Bonelli. Un fumetto è un'opera letteraria come le altre: ce ne possono essere di pessimi, di buoni, di ottimi, e questo vale anche per i libri o le poesie. Sono tutte espressioni del genio umano, e come tali vanno valutate.
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  47. E non è bellissimo? Qui ci sono due MANIERE DI INTENDERE LE STORIE (e, immagino, la vita) Ci sono quelli "che sanno i retroscena: è tutto un complotto!!!". Quelli che "sanno che Lilith era solo un utero senza importanza, di lei a GL Bonelli non importava nulla, l'ha obbligato la moglie, doveva vendere come Blek e Miki" (che, ribadisco per chi complottista non è e guarda le date, DOVEVANO ANCORA USCIRE, NON ESISTEVANO, la EsseGesse stava disegnando Kinowa di Lavezzolo che era molto più efferato di Tex. Ma anche lì, guarda caso, c'era una moglie indiana e un figlio... la potenza di Tea Bonelli obbligava anche la Dardo!!! Povero Lavezzolo obbligato da Tea a mettere mogli indiane e figli...). Poi questi stessi dicono, con l'aria di "chi non si fa abbindolare", "GL Bonelli ha fatto nascere Kit perchè voleva fare i quattro moschettieri, è chiaro, a me non la si fa, la so lunga io" Perché questa visione di un Tex pianificato freddamente a tavolino, in cui la moglie è un utero e il figlio è solo "il numero quattro"? Boh. Non li capisco. Forse ci saranno motivazioni più "nobili", ma ho l'impressione che alla fine sia semplicemente desiderio di essere "quelli che sanno i retroscena". Che importa se sono affermazioni senza senso, come quella dei "tre moschettieri" che non si trovano insieme per dieci anni dopo la nascita di kit? Io invece, sarò strano, trovo bellissima la maniera caotica in cui Tex è stato formato! E credo sia uno dei segreti del suo successo! Tiger NON DOVEVA ESISTERE: è frutto di un idea scartata: doveva essere il fedele e unico pard di Tex in una "nuova serie di avventure vagabonde", senza più Navajos e mogli... e poi dopo poche settimane quella intera idea è stata scartata! A GL Bonelli viene l'idea di Kid Willer (che poi cambierà in Kit). Quindi Tiger viene relegato ai margini per ANNI... finché non viene recuperato e torna pard a tutti gli effetti! Un idea scartata che si rivela poi fruttuosa! Errori, che diventano man mano punti di forza, idee fallire che poi generano storie buone... Una storia che doveva finire lì, come quella di Lilyth, che viene recuperata una prima volta per far nascere Kit, e da lì nasce una storia in cui il suocero regala a Tex la fascia di Wampum, che diventa (praticamente per caso!) uno degli elementi della saga. poi anni dopo il suocero muore e Tex diventa capo, poi agente indiano! NULLA di tutto questo è stato pianificato prima, a lungo termine! TUTTO nasce dalla urgenza di creare BELLE STORIE, che si accumulano. Per questo gli elementi della saga di Tex sono così "mitici e iconici", ci sono stati presentati in storie mitiche, non in "piani decennali a tavolino". Le cose che non si sono dimostrare idonee (tipo l'ambientare la saga all'inizio alla fine del 1800) si scartano, quelle valide restano, in una selezione naturale che fa sopravvivere quello che vale! Confrontate con i personaggi attuali, studiati nei dettagli a tavolino... e freddi. Di plastica. Creati da gente che probabilmente crede (e diffonde) le bufale sui "grandi piani segreti per un utero in affitto per far nascere il quarto moschettiere") Tex nasce per caso, come "seconda scelta" dietro occhio cupo. Cresce e vive alla giornata, storia dopo storia, in un caos bellissimo e affascinante, che non scambierei mai per una fredda e ben poco interessante "storia con uteri in affitto per piani quinquennali"..
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  48. Intanto hai messo un "forse", una parola che implica una mancanza di certezza e di prove. Poi, che c'entra adesso Tea Bonelli, mai citata prima? Da cosa lo hai saputo che la Tea Bonelli pianificava con attenzione le opere del suo ex-marito? Perchè mai avrebbe dovuto farlo? Questa mi sembra davvero un'arrampicata sugli specchi. L'unica certezza che abbiamo dell'intervento di Tea Bonelli è stato il suo suggerimento di cambiare Tex Killer in Tex Willer, e basta. E questo mi sembra logico: da editrice, non voleva certo avere delle grane nel presentare un personaggio che si fa chiamare "killer", assassino. Scusa, ma sarebbe come dire che Perry Mason mica metteva prove, inseriva dati. Oppure che il tenente Colombo mica metteva prove, inseriva dati. Non sta in piedi. Ci risiamo. Mi puoi dire su quale base sei così sicuro che non era Gianluigi Bonelli che programmava, ma Tea Bonelli? Perchè questa non l'ho mai sentita, cioè che Tea Bonelli ficcava il naso nelle sceneggiature di Tex dell'ex-marito, imponendogli il figlio. Mi sembra ridicolo, ma avrai almeno qualche prova a sostegno della tua tesi. Fammela vedere e ne riparliamo. E per quanto riguarda la storia di Kit come adolescente pistolero da mettere per seguire la moda, non sta in piedi: Diablero l'aveva già spiegato il perchè. Ti stai contraddicendo: prima dice che la Tea Bonelli voleva un figlio e adesso dici che Gianluigi Bonelli non aveva bisogno di un figlio. Si può sapere chi comandava, lei o lui? Ma che c'entra Nizzi? Che c'entra Nolitta? Qui stiamo parlando di Gianluigi Bonelli: gli altri sono venuti dopo e non c'entrano nulla. Loro potevano anche mettere Goldrake nelle storie di Tex, per quello che conta su questo argomento. E allora? Cosa cambia in quello che ho detto? Il quartetto, dopo alcuni numeri di assestamento, si era già formato nelle storie bonelliane e tale è rimasto (Arizona, Il Figlio di Mefisto eccetera). Perchè un eroe western non può stare con una moglie. E quindi, come da tradizione, le mogli degli eroi muoiono presto. Inoltre, Tex non frequenta più l'accampamento Navajo, che infatti non compare più nelle storie per un bel pezzo: c'è solo Tiger che lo segue. Tex era semplicemente tornato a fare il cavaliere errante come prima. Quindi non c'era nessun figlio a quei tempi. Se fosse nato un figlio, Tex avrebbe dovuto restare tra i Navajos per tirarlo su, o almeno preoccuparsene e pensarci. Invece niente, è il solito Tex che c'era prima dell'incontro con Lilyth. E non venitemi a dire che Tex era un menefreghista al quale non interessava sapere come veniva su il figlio. Oltre a contrastare fortemente con l'attaccamento che Tex ha sempre dimostrato verso il figlio, non sta in piedi col carattere del personaggio. Ma cosa c'entra Boselli con quello che stiamo dicendo? Qui parliamo di Gianluigi Bonelli, lasciamo stare gli altri. Me l'aspettavo che qualcuno avrebbe detto questo. Ho detto che Kit entra in scena praticamente già adulto. Ma quando era un marmocchio non entrava in scena. Faceva solo il marmocchio: quindi tirava le frecce, diventava un ostaggio, eccetera. Non era certo "entrato in scena". Lo farà quando sarà diventato più grande. Per nulla. Come Diablero ha dimostrato più volte, non c'era nessun figlio all'orizzonte dopo la morte di Lilyth. Lilyth è morta perchè doveva morire, tutto qui: Tex doveva essere libero nelle sue avventure. Lilyth era stata sua moglie ed era la donna che Tex amava. Altrochè "pard". Inoltre, vedo che hai trascurato la mia osservazione, che riposto qui: Lilyth scompare in un attimo e del figlio non se ne parla più. Si fa passare un anno nel mondo di Tex, senza che si dica nulla su un fatto così importante. Scusate, ma quando Kit, dopo il famoso anno, conferma a Tex che aveva saputo della morte di Lilyth...perchè non gli chiede come sta suo figlio? Se fosse già nato, quella sarebbe stata la prima cosa da chiedere! Invece, niente. Perchè in quel momento Kit Willer non esisteva nemmeno nella mente di Bonelli!
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  49. P.S,: indipendentemente dalla sua "qualità" (amici appassionati di Tolkien me ne parlano come del peggio del peggio, io non ho avuto il fegato di guardarla ma mi hanno fatto esempi...), la serie TV di The Rings of Power è un OTTIMO esempio di come sarebbe una eventuale serie TV dedicata a Tex, a livello di "fedeltà". Non potrebbe essere il capo dei navajos, non potrebbe essere un ranger, non potrebbe avere il suo carattere, non potrebbe picchiare nessuno, la vera protagonista sarebbe Lilyth (che non può essere ammazzata, oggi sarebbe un abominevole caso "fridging" e non lo vendi a nessuna TV), a cui bisognerebbe cambiare il nome perchè non accettabile. Ovviamente niente kit Carson, noto massacratore di indiani. O non lo vendi fuori dall'Italia Sarebbero le avventure di uno sceriffo abitante a Denver con una moglie Navajo chiamata in un modo qualunque che risolvono casi insieme. Ma lei spara meglio... Davvero, "cowboys contro alieni" non ha insegnato niente a nessuno? Era partito come film su Tex Willer. I produttori ci hanno messo cinque secondo a dire "scusate, ma se questo è un normale cowboy senza superpoteri o storie strane, perchè al suo posto non ci mettiamo uno sceriffo qualunque così non dobbiamo pagare i diritti?" Se dovete fantasticare su illusorie serie TV su Tex, fate prima a fantasticare sul vincere 30 miliardi al totocalcio, comprare la casa editrice, e pubblicare i Tex scritti da voi, è MOLTO più probabile...
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  50. Oddio. Se un giorno fanno un bel serial di Tex fatto bene, lo guardo di sicuro. Resto scettico vedendo il trend attuale di Netflix, Amazon Prime, Disney Plus che possano mostrare un Tex molto simile all'originale. Sai un capo indiano navajo bianco va contro una rappresentazione corretta dei nativi ed è irragionevole, antistorico e chissà cos'altro. Mi immagino che epiteti come carboncino o mangiatortillas siano addirittura improbabili da mostrare ad un pubblico per il chiaro sapore razzista. Poi c'è un certo maschilismo di fondo e la scarsa presenza di personaggi LGBT, per cui o ti attiri le critiche di rappresentare un mondo fatto su misura per bianchi (caucasici si dice adesso anche se non ho parenti in Azerbaijan), maschi, etero, ecc., oppure ti metti col righello e tracci una riga sul passato e normalizzi Tex. Ma facciamo che tutto vada per il verso giusto. Dov'è l'equazione per cui alla popolarità di una serie, gli spettatori si fiondano in edicola a comprare Tex? Fosse vero, con lo straordinario successo degli Avengers dovrei vedere milioni di albi Marvel dappertutto, mentre mi sembra che le vendite continuino a scendere... Questo funziona solo con i manga, che però nascono almeno già pronti a trasposizioni anime e non per i fumetti occidentali.
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