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Per me la domanda è mal posta. Cosa vuol dire "accostare senza remore ai classici Bonelliani"? Da una parte dici che ogni autore fa il "suo" Tex, dall'altra che un "buon" Tex... va "accostato" a GL Bonelli. Mi pare una ovvia contraddizione. "Quale storia dell'Uomo Ragno dopo Ditko è così bella da essere messa fra le storie di Ditko"? Capisci la contraddizione? Ma purtroppo tutta la questione è falsata dal lavoro di "autosabotaggio" che si fanno i lettori. Come è credo ovvio semplicemente guardando cosa fanno tutti, raramente l'intelligenza viene usata per prendere decisioni: viene piuttosto usata per darsi SCUSE per GIUSTIFICARE comportamenti dettati invece da istinto, emotività, abitudine: l'intelligenza arriva DOPO, a decisione già presa. Normalmente funziona. Ma questo meccanismo può avere effetti deleteri (al punto che viene sistematicamente utilizzato per fare il "lavaggio del cervello" nelle sette, ma se siete interessati a come, cercatevi articoli al riguardo che qui è off-topic. George Orwell in 1984 ne fa una rappresentazione letteraria memorabile). In particolare, se l'intelligenza non riesce a trovare una giustificazione abbastanza logica, si rifugia nell'irrazionale e reagisce con rabbia a chiunque ponga la questione (la nascita del fanatismo religioso). Ma come ho detto, è off-topic. Mi serviva solo per introdurre il discorso successivo. Le affermazioni che vedo fare per "criticare chi critica" le storie successive a quelle di GL Bonelli (storie che molti lettori hanno comprato per anni autoconvincendosi che erano buone perchè erano su Tex e loro spendevano soldi per comprarle) sono di solito emotive e contraddittorie, come la domanda del thread: "ogni autore scrive un Tex diverso, quindi sono tutti come quello di GL Bonelli", "la cosa importante di Tex e che abbia la principale caratteristica di Tex, che sia buono. Ma se non ci mettere le patatine non mi piace" In questo thread mi si chiede quale storia "possa essere affiancata a quelle di GL Bonelli". Cioè, quale storie trovo TALMENTE SIMILE A QUELLE DI GL BONELLI DA METTERLE INSIEME, dopo aver detto che ogni autore è ovviamente diverso. Cioè, "quali storie diverse da x sono uguali a x"? Visto che l'affermazione è contraddittoria, non solo non esiste una storia simile, ma non potrà mai esistere. Più semplicemente: tutta la questione della successione di GL Bonelli è SPAVENTOSAMENTE complicata dai viaggi anti-logici che si fanno quelli che se la chiedono in maniera "interessata", cioè NON come domanda aperta, ma partendo dal presupposto "le storie di Nolitta (o di Nizzi) sono perfettamente texiane, come dato di fatto, ora cerchiamo di trovare qualche paramentro che lo dimostri, tipo che mangiano le stesse patatine o che sono buoni, una caratteristica, l'essere buono, che solo Tex ha nel mondo del fumetto" Per capire cosa è successo con Tex... basta semplicemente OSSERVARE la successione DI OGNI ALTRO PERSONAGGIO DEI FUMETTI DA SEMPRE. E applicare semplicemente quello che si vede, senza considerare sempre Tex un "caso unico e ineffabile per cui tutte le categorie di pensiero non contano, perchè patatine". Nel thread sulla ristampa è stato citato Barks. Pur con qualche differenza (Barks non ha creato i paperi, a parte Paperone e Gastone), è un buon esempio. Come con tanti personaggi seriali, tanti autori hanno seguito Barks (persino quando era ancora in attività, vista la mostruosa produzione di fumetti per la Disney), ciascuno con le sue caratteristiche particolari. Per limitarci agli italiani, i paperi di Guido Martina era totalmente diversi da quelli di Barks (ma davvero tanto!). Come erano diversi quelli delle storie di Bottaro scritte da Chendi, o quelli di tanti autori più scarsi che facevano storie meramente "alimentari" Una simile massa di autori rende difficili trovare "regole fisse", ma si fa presto a distinguere alcune categorie: 1) Quelli che non sono capaci di seguire le orme di barks, o che se ne fregano, e che fanno con quei personaggi robaccia indigeribile: nel caso della Disney, stranamente, non vengono giustificati dicendo che "è normale" e i fan li schifano. 2) Quelli che fanno opere belle se non capolavori, fregandosene però del modello originale, come ha fatto Guido Martina. in realtà sono casi rarissimi (non è paragonabile il caso del Devil di Miller che non ha trasformato Devil in un Villain come faceva Martina). Così raro che non me ne viene in mente nemmeno uno alla Bonelli. Forse la cosa che più gli si avvicina è il Tex Willer di Boselli, che però non si può certo dire che ignori tutto quello che è venuto prima come Martina. In ogni caso, Martina è concepibile pensando che scriveva in un altra testata, in un altro paese, in un altra LINGUA, e che è ancora totalmente sconosciuto ai lettori americani. È come una versione "locale" di Tex in Giappone fatta da autori giapponesi, ovvio che sarà diversa, ma non la pubblicavano mica su Uncle Scrooge.... 3) Quelli come Don Rosa: con il suo stile (diversissimo da quello di Barks!), con una complessità "storiografica" quasi ossessiva, ma anche FEDELISSIMO alle storie originarie, con la sua opera ha dimostrato al di là di ogni dubbio (come se ce ne fosse bisogno) che a parte tutte le chiacchiere in libertà di scalzacani, autori scarsi, effimere superstar del fumetto e fan acritici, è perfettamente possibile per un autore proseguire le opere di un personaggio RISPETTANDO LE STORIE PRECEDENTI, anche nella caratterizzazione dei personaggi. Per molto tempo, le storie di Boselli su Tex hanno compiuto un operazione di "storicizzazione" che lo faceva somigliare molto a Don Rosa (addirittura, c'è la singolare coincidenza del fatto che entrambi si sono ispirati moltissimo alla stessa storia di Barks, quella di Glittering Goldie, che ha ispirato pure il Passato di Carson). Poi non so che è successo, ma è come se Don Rosa... fosse impazzito, e si fosse messo a stravolgere le storie di Barks. Come se nello stress del superlavoro si fosse messo a scrivere storie in cui si vede in flashback che in realtà i tappi di bottiglia su Sangri-la non sono mai cascati ed era una illusione di Amelia, o che in realtà Goldie era innamorata di Rockerduck... Spero che questi esempi ipotetici facciano capire perchè è ridicolo parlare delle storie di Boselli in un unico calderone, cosa assurda fatta unicamente per poter dire "visto? Anche Boselli ha scritto qualche storia sbagliata. Uguale a Nizzi! Non c'è differenza" Come per (quasi) ogni autore, ci sono storie sbagliate e storie fatte bene. Ci sono autori considerati praticamente infallibili perchè non sbagliato una storia, alla Alan Moore 9ma anche se sono tutte almeno sufficienti, anche con lui c'è una bella differenza fra V for Vendetta e Violator), ma sono davvero rari. (è molto, molto più frequente, specialmente oggi la categoria degli autori che non hanno mai scritto nulla di valido né mai lo faranno). In generale invece anche gli autori migliori hanno storie di livello diverso, Nel caso di Boselli poi non c'è solo il livello delle storie, c'è anche l'intento: l'intento di modificare anche a stroposito le vecchie storie prima non c'era. Comunque, Don Rosa è il "golden standard", è l'esempio perfetto di cosa VORREMMO quando un autore abbandona una serie e viene sostituito da un altro: un autore bravo, che rispetta quello che è venuto prima e su di esso costruisce altre storie bellissime. E su Tex... a parte per un periodo Boselli, NON L'ABBIAMO MAI AVUTO. Ma manco di striscio, manco per sbaglio, manco con il binocolo. E io mi sgolo a dirlo, ma pare inutile... QUESTO NON È NORMALE! Anche se non arrivano al livello di fedeltà di un Don Rosa, la fedeltà alle storie precedenti è NORMALE! Lo Spider-Man di Romita rispetta quello di Ditko. Ci sono differenze ma sono minime. Blueberry non viene stravolto in quel modo quando non lo scrive più Charlier. È OVVIA PRATICA COMMERCIALE che se hai un personaggio che "tira", sai che i lettori vogliono quello, e non gli metterai un autore che ti cambia tutto, se non vuoi far incavolare i fan!! Alla Bonelli, per varie ragioni familiari, psicologiche, e chissà cos'altro, questa cosa non è successa: TUTTI gli autori fino a Boselli (con la piccola oasi di Berardi) hanno allegramente STRAVOLTO TUTTO LO STRAVOLGIBILE SU TEX. Cosa dicevo prima sul ruolo dell'intelligenza nel giustificare ad oltranza quello "dove ti porta il cuore"? Di fronte a questa cosa compiuta da un editore amatissimo come Sergio Bonelli, invece di reagire come hanno fatto i fan di Highlander, schifati dal seguito che negava le premesse del primo film (trovatemi un fan di Highlander a cui è piaciuto il secondo, pare "Highlander scritto da Nizzi!" ), hanno usato il cervello per INVENTARSI STRAMPALATISSIME TEORIE, sul fatto che "sia impossibile rispettare i vecchi personaggi", sul fatto che "un autore diverso farà cose diverse, è normale che Tex preferisca sbafare torte che catturare delinquenti, anche l'UR di Romita sono sicuro che ha mandato a donne di facili costumi il ricordo dello Zio Ben ed è diventato un rapinatore di banche" --------------- Ecco, io credo che ogni storia di Tex successiva a quelle di GL Bonelli possa essere semplicemente giudicata, come storie di Tex, nel suo thread. Parlando di pregi e difetti. Se nelle storie di Nolitta tocca sottolineare ogni volta che Tex è totalmente stravolto e la storia non sta in piedi ed è piena di assurdità,... lo si dice e basta. Senza inventarsi strane "leggi" per cui ogni autore dovrebbe sempre stravolgere il personaggio ("non avete visto l'Umo Ragno di Lee e Romita, si è messo subito a rapinare banche"), o strampalate definizioni di "fedeltà al personaggio" secondo cui "basta che spara contro i cattivi", è proprio lui, uguale". Senza cioè usare il cervello per inventarsi assurde giustificazioni per cui x non è x ("questa scena non può essere sbagliata, è di Nolitta!"), ma usandolo invece, semplicemente, per osservare l'evidenza. Ci sono centinaia di personaggi dei fumetti che sono proseguiti senza essere stravolti. Non solo è possibile, è NORMALE. Su Tex per decenni non c'è stata "la volontà politica": l'unico Tex accettabile, non poteva essere Tex. E i risultati si possono giudicare, pagina per pagina, in ogni singola storia. Se vuoi invece sapere quali Tex post-GL Bonelli sono i preferiti dai lettori... ma non c'è già un sondaggio in corso?5 points
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Io ho cominciato a leggere Tex verso la metà degli anni 70, avevo 13 anni ed era quella che molti appassionati _ a quanto vedo _ considerano l'"età dell'oro". Ero già da allora appassionatissimo del mondo western, e all'interno di esso, di tutto ciò che riguarda gli indiani d'America. Recuperando nel giro di breve tempo _ assieme a mio papà _ pressoché tutti gli arretrati di allora e poi andando avanti ad acquistare regolarmente tutto quello che usciva (fino al 2012), ho potuto vedere un pò tutti i cambiamenti che ci sono stati. Il Tex di GLB è un Tex "classico" senza del quale non esisterebbe niente di tutto quello che è venuto dopo, anche e soprattutto nella galleria di personaggi. La stessa era di Bonelli padre è scomponibile al suo interno in diversi periodi ovviamente: gli albi a striscia degli inizi non sono la stessa cosa di quello che si vede dal n 90 all'incirca in poi, dove la cura dei dettagli, delle storie, dei personaggi e delle ambientazioni è veramente eccellente in generale. Io mi ritrovavo in un West che mi dava modo di spaziare fra le varie tematiche (dagli indiani ai fuorilegge, dalle storie ambientate nel sudovest a quelle più a nord o in ambienti più "esotici" rispetto al western tradizionale) e, devo dire, ero molto contento di poter frequentare questo mondo, anche crescendo negli anni. Mi ricordo che, con l'uscita di "Caccia all'uomo", notai qualcosa di diverso, a parte che mancava il nome di Gian Luigi Bonelli nel frontespizio. La storia era "diversa" e c'era qualcosa personalmente che mi dava un pò fastidio e ancora oggi non saprei definire cosa; ho ritrovato questa sensazione senza sapere nulla di tutto il retroterra sugli autori di cui si sa ora in "i ribelli del Canada" e, precedentemente persino in El Muerto che pure è diventato un cult; e ancora, ad esempio, nel "segno di Cruzado"; c'era come un voler calcare la mano sull'emotività dello stesso Tex e degli altri personaggi che, ancora oggi, mi pare sconti una non naturalezza nei suoi esiti, forse era un primo tentativo di scostarsi dal "tutto di un pezzo" del Tex di GLB dove anche nelle storie emotivamente più forti come "Il giuramento" c'è un qualcosa di granitico che non vacilla mai, nemmeno nella tragedia. Faccio un paragone musicale: è come passare da Beethoven a Puccini, oppure voler suonare Beethoven come fosse Puccini ... Da questo ragionamento si potrebbe pensare "ecco un altro talebano dell'era d'oro di GLB" e invece no, devo dire che, nella mia storia texiana c'è un buco di una dozzina di anni fino a questo 2024 dove mi sono trovato di fronte a molte delle novità su tutte quella della serie Tex Willer. Il Tex che mi trovo di fronte oggi è ovviamente un Tex diverso, ma, vorrei dire, sono passati quasi 80 anni, come si fa a pensare che un personaggio e tutto ciò che vi ruota attorno resti sempre uguale a se stesso? Forse per la Walt Disney, per le storie di Topolino e Paperino ci si fanno tutti sti problemi? _ qui non saprei, ultimamente non seguo Mutano le generazioni, mutano le sensibilità, il Western degli anni 50 era quello di John Wayne e John Ford, di Howard Hawks e degli altri grandi attori dell'epoca... come per i Tex di GLB nulla di quello che è venuto dopo esisterebbe senza questa era "classica"... ma poi sono venuti gli spaghetti western (che personalmente non amo), i western revisionisti specie sulla questione indiana da Soldato Blu a Piccolo grande uomo a un Uomo chiamato cavallo, poi un semicapolavoro con scivolate nel commerciale qua e la come balla coi lupi e i western più recenti che oscillano fra recupero della classicità e una omologazione a certa produzione truce dei film di azione... Tex è una epopea, ed è una meraviglia che sia così. Personalmente, il recupero di una continuity del personaggio e della saga operata da Mauro Boselli è qualcosa su cui mi trovo molto in sintonia, e, avendo ora un pò più di anni di quando lessi i primi tex, mi rendo conto che già allora sotto sotto c'erano delle cose che mi lasciavano lì insoddisfatto con l'amaro in bocca e la voglia di saperne di più.... perché Tesah scompare dopo i primi numeri? Perché Lilyth viene brutalmente bannata dalla storia senza nemmeno una nota a piè di pagina e solo dopo più di cento numeri arriva una sorta di "storia riparatrice" che ci dice qualcosa di quello che accadde? Perché non si riesce a collocare coerentemente il quadro storico dell'epopea, con sbalzi e incongruenze fra personaggi e avvenimenti? Perché aleggia una sorta di "misoginia" con una carenza pressoché assoluta di personaggi femminili che, anche quando ci sono _ su tutte le "cattive" Loa e Mitla _ non danno un minimo di coinvolgimento a livello psicologico ma sembrano esclusivamente delle funzioni narrative? In altre parole, nel Tex di GLB trovo a tutt'oggi una granitica anima western, ma spesso trovo personaggi senz'anima a partire dagli stessi protagonisti (so di dire cose che potranno sembrare eresie per molti) Se devo paragonare invece il Tex di alcune storie come l'elogiatissimo Passato di Carson, il recente Stella d'Argento sempre sul giovane Carson, e molte delle storie di Tex Willer (non le ho lette ancora tutte: per adesso mi limito a mettere il mio pollice alzato sul remake del totem misterioso, sulla successiva lunga storia dei due disertori, tantissimo su "Pinkerton Lady" veramente eccezionale a tratti, poi sulla lunga storia nell'alto Missouri che fa da prequel al Passato di Carson, poi alla storia di El Diablo per il risalto esponenziale alla figura di Florecita ma anche per un personaggio secondario come Luis Sanchez la cui psicologia nei confronti di Tex è tratteggiata in maniera veramente coinvolgente, e poi l'ultima con Marie Gold e Joan Baker, che sono ritratte come donne sì del West, ma potrebbero anche essere donne di oggi che incontri nella vita, mentre le loro versioni degli anni 40 erano sicuramente in sintonia con la sensibilità di quell'epoca), mi trovo invece assolutamente coinvolto in una epopea che riesco a incastrare nel più grande scenario della Storia del West e riesco a seguire i fili di una continnuity spazio temporale dove posso andare avanti e indietro, immaginare quello che forse a suo tempo avevo immaginato già o anche qualcosa di diverso e immaginare qualcosa di diverso ancora .... e finalmente, mi dico, ecco che vedo che si colmano tanti buchi che già allora mi disturbavano.... Ok, non sarà tutto perfetto, ma che cosa lo è? E poi, a chi importa la perfezione? Per me la serie Tex Willer dà una luce completamente diversa anche alla serie regolare, che è giusto che si mantenga nella sua "atemporalità" con i protagonisti sempre lì con la stessa età etc... però riesci a immaginarti quello che hanno vissuto che ci sta dietro... ad esempio anche quando vedo il cliché Kit Carson lamento-stomaco che balla- bistecche patatine e torta di mele, ecco non mi viene da pensare che c'è un autore che riduce il vecchio cammello a macchietta, ma che quel vecchio cammello lì è lo stesso delle storie degli Innocenti e di Stella d'Argento (e a quanto pare, di altre che stanno arrivando) Di recente ho riletto la storia della grande invasione Comanche: veramente fa tenere col fiato sospeso per gran parte della sua durata, facendo percepire l'enormità di quella scorreria come doveva essere percepita dai coloni dell'epoca, qualcosa di paragonabile alla discesa degli Unni sull'antica Roma... (e non dimenticando mai che comunque su quelle terre lì ci stavano prima loro Spero di essere riuscito a dire la mia da appassionato pluridecennale di Tex rinato di recente a nuova vita , cosa che forse con le innovazioni che ho trovato non so se sarebbe accaduta4 points
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Ma quale fossile! A ogni nuova uscita non vedeva l'ora di leggerla la nuova storia e non era neanche la storia ma il personaggio Tex che gli interessava ritrovare. Se avesse bocciato le storie, non avrebbe comprato l'inedito in edicola. Però era anche un lettore della prima ora e le storie a cui era più legato erano quelle della sua giovinezza. E rileggeva quelle e non le altre. Certamente anche perché erano le migliori e lo diceva. Chi dice qui il contrario? Chi ha mai parlato di revisioni? Non ci sono mai state, nemmeno all'inizio. Se non quelle redazionali che si fanno ancora oggi, vedi le correzioni vistose a Segura o a Manfredi. GLB diceva peste e corna delle storie del figlio, Sergio andava bene per scrivere Topolino, e in un' intervista dei primi anni Ottanta a proposito de I ribelli del Canada usò parole forti per esprimere il suo dissenso. Quando Boselli iniziò a scrivere Tex regolarmente, nei primi anni Novanta, invece, niente di tutto questo. Sulle storie di Nizzi, che non gli piacessero, non ne so niente. Forse ne ha parlato Boselli, ma non ricordo proprio. Però ti do ragione su una cosa: se non abbiamo letto storie di GLB negli anni Novanta è che il figlio non ne voleva più sapere. Andava bene pubblicare gli scarti rivisti da Sclavi ma una nuova storia di Bonelli padre, scriverla con Boselli era un suo desiderio, i due non ci hanno mai provato anche perché sapevano che sarebbe stata bocciata. Molto meglio, più rassicurante, affidarsi a occhi chiusi a Nizzi, per esempio con il ritorno di Mefisto. E Boselli che scatena il putiferio con il Codacons, uno dei rari argomenti che lui non ha mai voluto trattare sul forum. Dai tempi del marchio di Garanzia Morale Sergio è stato una calamità, capace di censurare l'incensurabile, comprese le storie del padre dell'epoca d'oro, tanto se la faceva sotto. Lo stesso Nizzi deve averci sbattuto il muso chissà quante volte tentava di scrivere qualcosa di originale, ne sappiamo qualcosa con i soggetti di Civitelli. Se mi si obietta che ne sappiamo troppo poco per poter giustificare la portata della sua censura (a tutti i livelli), quel poco che ne sappiamo lascia intravvedere un quadro desolante. Ma siamo off topic.4 points
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Si vede, invece, che per l'attuale curatore del personaggio questo invece E' Tex, visto che gli ha concesso la vetrina delle Grandi Storie Bonelli. E tra la pur rispettabile opinione di Letizia e quella di Mauro Boselli, io mi allineo con la seconda.4 points
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Lo si può fare nella home page questo. Così non si intasano le discussioni specifiche. La home page di un forum serve anche a questo. E intanto si lascia LIBERO chi entra in una discussione di discutere dell'argomento specifico di quella discussione. E' un pò come se vai a teatro a sentire l'opera e quello vicino a te ti parla di quello che ha cucinato a pranzo. Lui sarà pure contento di essere libero di parlare come magna di quello che ha magnato... ma te ti agiti...4 points
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Si, però non è che se anche uno sceneggiatore si impara a memoria il Tex di GLB poi comincia in automatico a scrivere a come lui. Sennò sarebbe troppo facile. Fabio Volo si legge tutti i romanzi di Stephen King e poi comincia a sfornare Misery e It. Ogni scrittore ha il suo stile e la sua personalità. E a me sta bene così. Non voglio cloni di GLB. Voglio gente che mi scriva delle belle storie e con possibilmente un buon Tex.4 points
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Certo, chi ha mai pensato il contrario? Che le storie non si formino da sole per miracolo lo sapevo già, grazie per la lezione ma io non ho mai pensato quello che mi attribuisci. E infatti la scena di Tex che sta per essere strangolato e si difende sparando al suo aggressore è una precisa scelta di Nolitta per mettere in difficoltà Tex e rendere molto drammatica lo scontro, e secondo me ci riesce benissimo, visto che tutta la sequenza, con la lotta nella casa che sta andando a fuoco, è molto adrenalinica. Cos'è che dà fastidio? Che il fratello di El Muerto sia fisicamente più forte di Tex? Ma Tex non è superman, è sì imbattibile con le pistole ma non è l'uomo più forte del mondo. Dà fastidio il fatto che per vincere spara a "un uomo disarmato"? Sinceramente mi fa un po' ridere, scusate, definire "disarmato" uno che ti sta strangolando... Certo, Tex poteva, per scrollarselo di dosso, dargli una ginocchiata nelle parti basse (e se non trovava la pistola probabilmente l'avrebbe fatto), ma dai, la scena avrebbe perso molto della sua drammaticità. Secondo me lo sceneggiatore ha fatto bene così: Tex può e deve essere messo ogni tanto in difficoltà, se no sai che barba, dipende naturalmente in che modo, e io in questa scena non ci vedo nulla di sbagliato o sleale, non ci vedo nessuna "diminuzione" della grandezza di Tex. Non sono certo io che dico balle volontariamente... Vediamo cos'ho scritto: E vediamo allora la vignetta incriminata: E' esattamente come ho scritto io: Tex e Carson uccidono alle spalle uno che fugge e che non ha armi in mano, altro che balle. La scena, e in particolare questa vignetta, è sbagliata come "contenuto" e come "forma". Il fatto che il fuggiasco abbia un fucile nella sella non significa niente, innanzitutto è ferito al braccio destro e non lo può usare, e poi non ha nessuna intenzione di usarlo, è un criminale ma in questo momento è inerme e innocuo. Forse solo Salvini direbbe che Tex e Carson hanno fatto bene a ucciderlo. E a proposito di balle... El Muerto non affama nessuno bambino!!!! Ma cosa vi siete fumati? A El Muerto interessa solo malmenare Tiger e fare arrivare a Tex la sua sfida, le provviste dei Navajos non gli interessano, è solo un caso che incontra Tiger mentre le sta portando al villaggio. Prima di fare l'avvocato di Diablero, bisognerebbe però controllare la storia. Io l'ho fatto e ho scoperto che me la ricordavo bene: non c'è nessun dialogo che parli del rischio che i Navajos muoiano di fame, anche perchè Tiger trasporta solo 6 muli "con coperte e carne secca" (più coperte che carne secca come si vede nei disegni di Galep). E' un normale rifornimento come ce ne sono tanti ma non c'è nessun rischio di carestia o di fame. Anche perché sarebbe ridicolo sfamare la tribù Navajos con i viveri di appena 6 muli!!!... E comunque tutto si chiarisce a p. 25, terza vignetta, quando Tex dice: "appena sarà giorno manderò un paio di nostri a recuperare i muli e i rifornimenti", il che dimostra tre cose: 1) a Tex frega molto dei suoi Navajos, 2) El Muerto non ha rubato i rifornimenti, ha solo spaventato i muli che sono ancora lì in zona... 3) Non c'è nessun bambino navajo che muore di fame... Altra cosa inventata: Kit Willer non fa figuracce, scende dalla diligenza e saluta Faccia tagliata che crede un amico (non può sapere che è diventato un rinnegato) e si prende un pugno all'improvviso (che non poteva prevedere) poi si batte come un leone perché, da solo contro 5, ne fa fuori a pugni tre e un altro lo ferisce col coltello, prima di essere fermato da una pallottola. Se questo è fare figuracce... Logica ferrea?????!!!!??? Ho appena dimostrato che non c'è nessuna logica ferrea in queste critiche. El Muerto ha sicuramente dei difetti ma non sono questi. E la logica qui non c'entra niente, c'entrano semmai le opinioni personali, sempre discutibili.4 points
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Questa è una discussione ricorrente, e vedo purtroppo questo errore, questa errata valutazione, ricorrere. E quindi finisco per postare sempre la stessa smentita... Non è assolutamente vero che in GL Bonelli i personaggi siano tutti "buoni buoni" o "cattivi cattivi". Anche senza andare sui casi eclatanti come Apache Kid, Lucero, Juan Ortega, Clem e i Mohaves nella Cella Della Morte, "Tramonto Rosso", etc, praticamente in ogni storia di GL Bonelli trovi qualche caso: uno sceriffo vigliacco che si redime, un gambler che li aiuta, una dark lady che li mette sulla buona strada, o un assassino che si mette dalla loro parte (Gros-Jean!!!!) Davvero, chi mi dice che nel mondo di GL Bonelli "il buono è sempre buono e il cattivo è sempre cattivo", non so che fumetto ha letto. Non certo quello che ho letto io. Nel mondo di GL Bonelli i personaggi che sono costretti dalle circostanze a fare il male (o il bene, se le circostanze sono i cazzotti di Tex... ) sono COMUNISSIMI. E anche fra i malvagi, mostra ONORE, RISPETTO, VALORE. Non scriveva Topolino! Anche i Fratelli Dalton, biechi assassini, si rifiutano di sparare su Tex quando lo vedono fare un azione temeraria per recuperare un ferito! (Che differenza con lo squallido e vile El Muerto che per sfidare Tex fa agguati e ferisce persone che non hanno nulla a che fare con la sua vendetta) Rileggiti "il cacciatore di taglie", e come vengono mostrati morire EROICAMENTE, dei banditi che stanno sparando a cittadini onesti! Non è che nel mondo di GL Bonelli esistono solo "buoni" o "cattivi": ANZI, la stragrande maggioranza della gente NON È CLASSIFICABILE IN QUELLA MANIERA. Ci sono e vero i cattivi spregevoli (di solito ricchi o politicanti), ma ci sono anche "malvagi" dal comportamento NOBILE, addirittura eroico! E "buoni" che invece sono vili e servili! La cosa che hanno in comune è che sono LARGER-THAN-LIFE! Memorabili, GIGANTI sia nelle loro azioni buone che in quelle cattive. E che, quello sì, nel mondo di GL Bonelli esiste IL MALE ed esiste il BENE. Addirittura a livello metafisico! (non esistono solo i demoni di Mefisto, che si servono di lui, ma anche LA GIUSTIZIA DIVINA è una forza che agisce nel mondo e si sente il suo peso nelle storie) Ma ogni personaggio, SEMPRE, decide in ogni momento se fare il bene o fare il male. Con il suo carattere: la gang del cacciatore di taglie decide di fare il male (e ne paga le conseguenze) ma non cessano per questo di essere eroici e ammirevoli, fino a sacrificarsi l'uno per l'altro. PERSINO TEX, ha questa scelta, e può decidere di fare il male, e a volte LO FA (quando tortura sadicamente i colpevoli della morte di Lilyth, che orrenda banalizzazione di quella scelta che è stata la Cavalcata del Meschino che annulla l'effetto delle sue azioni...) -------------- In Nolitta c'è invece un netto declassamento della figura umana: i "buoni" sono spesso solo timorosi ma vorrebbero essere cattivi. I "cattivi" non hanno qualità (può sembrare strano dirlo leggendo Caccia all'Uomo o El Muerto, ma in quelle storie, il cattivo è Tex: notare che viene specificato che uccide il fratello di El Muerto sparandogli nella pancia mentre è disarmato. E quali qualità dimostra Tex in quelle storie?) È una totale sfiducia nell'essere umano: in GL Bonelli (anarchico, quindi ritiene che la gente saprebbe autogovernarsi) il mondo è fatto di brava gente, vessata da pochi che vanno fermati (da Tex). E questa FIDUCIA NELL'UMANITÀ si estende ai lettori, considerati da GL Bonelli ESSERI INTELLIGENTI IN GRADO DI CAPIRE STORIE COMPLESSE senza bisogno di spiegarglielo tre volte. Nolitta invece ha una totale sfiducia nell'umanità: i suoi "bravi cittadini" sono solo vili e non vedono l'ora di linciare innocenti (e nelle storie, glielo spiega TRE VOLTE... ) Questo, ovviamente, viene scambiata dalla "critica post-moderna" che CONDIVIDE QUESTO DISPREZZO VERSO IL PUBBLICO, come "maggiore realismo". "Descrive la gente, e quindi i lettori, come viscidi vigliacchi a cui manca solo il fegato di fare il male che vorrebbero fare. Quanto è più maturo questo fumetto!!!! Ha proprio ragione, sono tutti cattivi, si rifiutano di capire quanto sono geniale io!!!" il bene e il male, nelle sue storie... non esistono. E non si può scegliere fra esse: Zagor sceglie la giustizia (crede) e commette una strage di innocenti, l'uomo che riteneva "buono" in realtà era un criminale di guerra, e alla fine non ci sono molte differenze fra lui e Solomon Kisky... I suoi "cattivi" non possono scegliere, come il Mostro della Laguna o L'Uomo Lupo, hanno solo avuto sfortuna. O, come Hellingen, sono cattivi "perchè sono cattivi" (Mefisto ha sempre motivazioni più complesse per le sue azioni, persino quando fa la spia per denaro: denaro, vendetta, follia, etc, Hellingen vuole "conquistare il mondo" come un cattivo da operetta) Con questa visione, Nolitta ci ha dato capolavori in Zagor e Mister No, che sono spesso invettive verso l'ingiustizia dell'universo e il male che vince sempre perchè tutti gli uomini sono malvagi. Ma questa visione, è la negazione di Tex: che nelle storie di Nolitta, può solo essere vincente e malvagio, o un fallito.4 points
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Andiamo, cosa hai capito di quei personaggi? Sia Mister No che Zagor sanno benissimo qual è la "parte giusta" per cui schierarsi. La differenza tra GL Bonelli, dove le dicotomie sono nette e il bianco e il nero, il bene e il male, il buono e il cattivo sono nettamente separati e che nel "mondo" di Nolitta bianco e nero sono spesso mescolati e ci sono molte sfumature di grigio. Il buono non è sempre così buono e il cattivo non è sempre così cattivo. Non è una negazione dell'"eroe", che è sempre presente nelle storie di Nolitta, ma semplicemente una maniera diversa di narrarlo, più dubbiosa, più realistica, più "moderna" se vogliamo...4 points
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Perdonami Exit, ma cosa significa scrivere per se stesso? Definire un autore un vanesio che se ne infischia dei lettori e fa il capriccioso per leggersi davanti allo specchio, sebbene pagato da un'editore, mi pare un po' fuori luogo a dire il vero e conferma in me l'impressione che il livello di certe critiche stanno prendendo la tangenziale. Permettimi. Sono il primo a notare che ultimamente lo stile di Mauro si è fatto alquanto compassato, ma l'impegno nel cercar di proporre trame impegnative e non banali non è mai venuto meno. Concordo con Diablero che forse la stanchezza e i troppi impegni redazionali di curatore, con le uscite moltiplicate all'ennesima potenza, lo portino a non fare troppo "l'editor di se stesso" e ciò alla lunga si sente nel livello complessivo della sua opera, specie nei dialoghi, ma non credo affatto che, da amante e conoscitore di Tex (oltre a un evidente rispetto per il creatore) di colpo lo consideri un suo giocattolo personale da giocarci a piacimento, mandando al diavolo quei lettori che lo sostengono in edicola. Dai!3 points
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Come da titolo, con questa discussione voglio parlare delle storie che dal gennaio 1976, data di pubblicazione di "Caccia all'uomo" di Nolitta, hanno dato inizio a un nuovo Tex scritto da altri autori. Il passaggio dalle storie del padre alle storie del figlio, allora, fu percettibile ai lettori del mensile, che riconobbero subito delle sfumature nuove nel personaggio. Ne era consapevole anche Sergio Bonelli che fino al 1988 evitò di rivelare al pubblico il suo alternarsi con il padre nel compito di portare avanti la narrazione mensile delle avventure del personaggio di punta della casa editrice. Stessa cose valeva anche per le storie di Claudio Nizzi. Proprio l'arrivo di Nizzi tra il 1981 e il 1982 rappresentò l'ancora di salvezza per il Tex, come raccontava lo stesso editore. Eppure, questo insieme di storie divide ancora oggi i lettori. C'è chi dice che Tex era "finito" già nel 1980. Quello che è venuto dopo non è stato più la stessa cosa, non è più il medesimo personaggio. Molti invece continuano a leggere Tex anche per le storie scritte prima da Nizzi e poi da Boselli. Ma dii Nizzi si è già parlato anche troppo. Lo stesso Boselli è stato attaccato e continua a essere contestato come autore e curatore. E sin dalle sue prime storie lo si è incolpato di attaccare il mito di Tex, di scriverlo alla sua maniera, senza rispettare il canone bonelliano. Già a metà anni Novanta glielo rimproverava, per gelosia, l'autore di Fiumalbo. Oggi ancora non sono mancate le critiche alla storia del settantennale da lui scritta e considerata una riscrittura sacrilega del finale di una delle storie più emblematiche del passato di Tex. Boselli riscrive Tex e riscrive GL Bonelli. La nuova serie Tex Willer, uno dei prodotti più validi dati alle stampe dalla casa editrice negli ultimi sei sette anni, va incontro a questo problema: è giusto "modernizzare" certi aspetti di quelle storie piene di errori e incongruenze, testimoni di un'epoca revoluta? Leggo nei siti stranieri dove il ranger è pubblicato che anche le storie tanto contestate di Nizzi raccolgono paradossalmente tanti consensi tra dei lettori che evidentemente invece non sono condizionati dalle botte in testa o dai cinturoni slacciati, che quelle storie le leggono senza farsi "troppe seghe mentali" direbbe qualcuno (senza offesa per nessuno). Insomma, come dobbiamo leggere le storie dagli anni Ottanta in poi? Sono ancora storie di Tex ? Possiamo considerare dei capolavori storie che presentano scelte narrative che GL Bonelli non avrebbe, forse, mai usato, come il Tex che non riesce a leggere il tradimento di Turner in "Giungla Crudele" per via dell'amicizia che lo lega a quello che invece è diventato un politicante? Ci sono dei capolavori, dopo il 1980, che possiamo accostare senza remore ai classici bonelliani? Fino a che punto la canonicità, le atmosfere, il linguaggio normalizzato, la censura, i personaggi solo pallide imitazioni di quelli del passato ecc ecc inficiano il nostro giudizio e ci fanno considerare certe storie, pur avventurose e accattivanti, esempi da non proporre ai nuovi lettori che si avvicinano per la prima volta al mito di Tex? Proviamo a fare un elenco di quelle storie di Nizzi, di Boselli, degli altri che qualche merito anche i puristi riconoscono, magari partendo dallo speciale di Giusfredi su Carson della scorsa estate. Cosa si può salvare di tutta questa produzione che ci ha lasciato l'edicola negli ultimi 45 anni? A voi la parola. (Spero di evitare lo scoglio degli scontri e di cercare di portare avanti con l'aiuto di tutti una discussione che può essere interessante sotto molti punti di vista).3 points
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Sarebbe una mossa completamente inutile. Quello che conta sono le storie, non la confezione. A che serve una splendida scatola di pasticcini, se i pasticcini sono tutti avariati? Ho sentito molte volte questa storia: "Bonelli si rivolgeva ad un pubblico che non c'è più". E allora perchè le sue storie vengono sempre ristampate? E' un ragionamento che non sta in piedi. Bonelli faceva semplicemente delle belle storie. Si rivolgeva ad un pubblico che amava le belle storie, e questo pubblico c'è sempre, che abbia i telefonini o meno. L'uomo è sempre lo stesso. Continuate sempre a guardare la confezione, non il contenuto. Ripeto l'esempio dei pasticcini. Un Tex morto è un Tex che non ha più scrittori validi. E sarà dimenticato per sempre, non ritorna più: è successo con l'Uomo Mascherato e Mandrake. Quando un personaggio non è più pubblicato, è un personaggio dimenticato: anche gli eroi di carta muoiono come le persone vere. Realizzando delle belle storie e impostando tutto a questo fine. In concreto, io riunirei gli sceneggiatori più validi e metterei queste linee guida nel fare le storie: - Tex deve essere sempre il protagonista, meglio se accompagnato dai pards; - Niente storie di Tex incentrate però su altri personaggi. - Niente ritorni di vecchi nemici, se non in casi eccezionali e con storie validissime. E in ogni caso RARAMENTE devono tornare. - Niente gadget cretini. Si risparmia e si pensa a fare delle storie. - I ritorni degli amici devono essere contenuti e servire solo per la storia. - Niente sboronate tipo Tex che ammazza 4000 nemici in due pagine con tutte e due le colt. Tex non è Superman. - Niente donne, se non da difendere o da combattere come nemiche. Quindi niente amorazzi con vari Fiore di Luna. - Niente nemici con delle giustificazioni: i nemici sono nemici da pestare e basta. - Niente distruzioni delle storie classiche tipo la Cavalcata del cretino. - Niente storie infinite tipo il cattivo che scappa per il seguito: il cattivo fa la sua azione e alla fine muore. Punto. - Niente continuity tipo vedere la storia X o riguardare l'episodio X. Ogni storia è AUTOCONCLUSIVA: può durare più numeri, ma NIENTE collegamenti ad altre storie. Nel modo più assoluto. Eccezioni RARISSIME E IN CASI ECCEZIONALI. - Niente riferimenti storici, per pietà. Fate delle rivolte indiane, fate il Mucchio Selvaggio, fate avventure eccetera ma FREGATEVENE ALTAMENTE E NEL MODO PIU' ASSOLUTO DEL CONTESTO STORICO. Qui si fanno delle storie di fantasia. NON dei documentari.3 points
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Ottimo modo di fare la vittima: prima dici qualcosa, poi un altro ti ribatte e tu rispondi atteggiandoti a vittima. Avevi detto che Tex nel Giuramento è un fallito perchè non era lì al villaggio Navajo quando hanno portato le coperte infette ai Navajos. Io ti avevo risposto che con questo ragionamento Tex è un fallito in ogni storia dove avviene qualche malefatta. E' la logica conseguenza del tuo ragionamento. E tu cosa rispondi? Che hai solo fatto la "priva del nove" per far vedere che c'è un comitato pronto a farti dire quello che non hai mai detto. In sostanza, fai la vittima perchè non hai argomenti. Io invece non ti ho messo in bocca nulla: ti ho solo preso per parola e ne ho dedotto le conseguenze.3 points
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Vale il prezzo dell'albo? Sì. Sono soddisfatto? No. Chiarisco il primo punto: rispetto alle ultime prove di Rujo o (Dio ce ne scampi) Nizzi, si vede che c'è un livello diverso, che non c'è solo una accozzaglia di cliché e frasi fatte, si vede una storia con un senso. Rispetto a troppi albi recenti di Tex che ho letto, non mi sono chiesto "perché spendo ancora soldi per questa roba?" Ma questo DAVVERO dovrebbe essere il "minimo sindacale" per un fumetto degno di essere comprato: il problema è che questo albo non si alza poi tanto sopra al minimo sindacale... Ci sono alcuni aspetti, presenti magari da sempre nelle storie di Boselli, che mi stanno dando recentemente molto più fastidio. Sono diventato più ipersensibile io? può darsi, ma sospetto che sia anche lui che li utilizza in maniera più grossolana, frettolosa e fastidiosa. Li elenco: 1) I terrificanti "dialoghi esplicativi", o più precisamente, "gli estenuanti spiegoni fatti da un personaggio all'altro senza un senso". Qui iniziano dalla prima pagina, e per tutto l'albo gente parla, parla e spiega cose che sono successe fuori campo. Qui la colpa non si può dare solo a Boselli: nel fumetto bonelliano ormai da decenni LI USANO TUTTI: sono ancora tutti preda dell'"incantesimo di Berardi", quando quel furbone spacciò un meschino "gioco di prestigio" ("guarda! Niente didascalie") per "la nuova frontiera del fumetto", e da allora tutti vogliono spiegare tutto senza didascalie, senza narratori onniscienti, ma con personaggi che SI DESCRIVONO COSE CHE GIÀ SANNO FRA DI LORO. una cosa DEMENZIALE, ma che FANNO TUTTI. Una delle tante cose TAFAZZIANE del fumetto italiano (anzi, Bonelliano: Zerocalcare che è più bravo quando deve fare spiegoni si rivolge direttamente al lettore, tranne quando il suo personaggio scopre davvero cose in quel momento) Tutti gli sceneggiatori di fumetti hanno, nelle loro storie, la necessità di spiegare cose al lettore. Se hai lo spazio puoi farle vedere, se non ce l'hai ti tocca raccontarle. I grandi maestri del fumetti argentino, francese, americano, giapponese sono grandi maestri anche nello scegliere il metodo migliore: didascalie, voce narrante, narratore onnisciente, lettere fra personaggi, rapporti di agenti, articoli giornalistici... i metodi sono davvero tanti! Pensate per esempio a GL Bonelli e allo scheletro che inizia "il figlio di Mefisto" con il suo perentorio "ricordate?". Anche gli autori italiani erano bravi in questo, ho appena citato GL Bonelli, ma anche D'Antonio nella Storia del West, guardate che range di opzioni usa! Ma dopo Berardi no. Le discalie sono cattive, cacca! (lasciamo stare che subito dopo Alan Moore, Neil Gaiman, e Frank Miller fra gli altri hanno fatto vedere quanto potevano essere efficaci, in Italia non contano come la voglia di "Berardeggiare"). I narratori onniscienti, peggio. Da quasi quarant'anni "l'autore di fumetti alla page", in Italia, deve SEMPRE mettere due tizi che parlano, parlano, parlano facendosi estenuanti spiegoni a vicenda di cosa che sanno benissimo... E QUESTO è una cosa che mostra davvero come IRRIMEDIABILMENTE VECCHI i fumetti Bonelli! Fuori da questa "bolla", di "Berardeggiare" non frega niente a nessuno, e non sono limitati allo "spiegone in character" Cheppalle! Ma ve lo immaginate il finale de "il veliero maledetto" se, invece della voce narrante che parla della leggenda del veliero nero, avessimo dovuto sorbirci "dialoghi esplicativi" di marinai che si raccontavano questa cosa e la raccontavano a Tex? GL Bonelli era molto più "moderno" di tutti gli attuali sceneggiatori Bonelli! in questo caso specifico, dobbiamo credere che, dopo un viaggio relativamente lungo insieme, dove sono sempre stati zitti, Nat chieda a Dave "perchè siamo qui?" una volta arrivati, e lì inizia tutto lo spiegone... Ora, Boselli è un autore italiano immerso nel tafazziano mito del "dialogo esplicativo", quindi ce li ha sempre messi. Ma una volta era più attento a renderli almeno un minimo naturali. Qui sembra che non gliene fregasse niente, deve spiegare cose e va con la scelta più banale. E quindi subito a pagina 1 mi sono beccato un bel dialogo innaturale con spiegone... 2) La maniera migliore per essere più veloci a sparare è avere la pistola ancora nella fondina! Sul serio! Sparerai SEMPRE prima di chi ha l'arma già puntata! È OVVIO, tanto che è un cliché: pagina 17, 55, 84 (a pagina 18 c’è una variante con un trucchetto vecchio come il cucco che frega tutti, compreso Arkhansas Joe, e arriva alla pari con Carson che aveva l'arma già puntata, e pagina 124 Tex ancora a pari merito, ma aveva la pistola già puntata anche lui). Davvero, se dovete minacciare qualcuno... non puntategli l'arma addosso! Tenetela nella fondina! Sarete MOLTO PIÙ VELOCI A SPARARE, così, e sparerete per primi! 3) Ribadite le cose un sacco di volte! Che il lettore è tonto! Pagine su pagine con Jesse James che si finge un ladro gentiluomo, ogni volta con qualcuno che dice che sta fingendo o che sta dando retta ai consigli e che bei consigli gli hanno dato! Altrimenti il lettore non capisce mica e magari ci crede! 4) Il lettore non capisce che Tex è bravo ed eroico, ci vuole sempre un bambino che glielo spieghi! Antica mania Boselliana che ritorna anche stavolta... -------- Ora, la storia sotto questa sovrastruttura sarebbe anche bella e appassionante, se non ci fosse questi elementi a dare continuamente fastidio, e allungare inutilmente il brodo: pagine e pagine di "spiegoni" in character invece di una mappa con didascalia, sparatorie ridicole con gente con le armi puntate che viene sorpresa sempre, cose rispiegate continuamente, anche i bambini fastidiosi e troppo enfatici... vuoi sapere come va a finire e devi superare pagine e pagine di questa roba che ogni volta ti estrania dalla storia e... non finisce. 5) Niente finisce, tutto è in continuity: perché fare ancora storie vecchie e superate come quelle di una volta, dove ogni storia aveva un inizio e una fine? Oggi "è tutta continuity", abbiamo qui una storia che NON INIZIA (il suo inizio è in "Minstrel Show") e NON FINISCE. E quel che è peggio... nelle sue 126 pagine, se gli togli gli spiegoni nei dialoghi che ti raccontano la rava e la fava comprese le cose storiche, i bambini enfatici e cringe, le ripetizioni didattico-esplicative, i richiami alle storie passate, accade davvero poco... Insomma, "il grande scontro fra Tex e Jesse James" è rinviato alla prossima volta...3 points
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Mi piace il tono pacato delle argomentazioni che però non mi convincono. Le cose cambiano, certo. Non è detto che sia sempre in peggio, infatti il passaggio dalle strisce all'albo attuale ha permesso al papà di Tex di sviluppare ancor più le storie, donandoci il meglio di questi quasi ottant'anni. Ciò è stato possibile perché non ha modificato le caratteristiche più profonde del personaggio. Tex dei primi albi e quello del 200, sempre un raddrizza torti rimane. Un uomo sicuro di sé, con un senso della giustizia innato, capace di punire i colpevoli e di accorrere in aiuto di chiunque, bianco, nero, pellerosa, povero o ricco, se lo meritasse. Un personaggio con una personalità unica e irripetibile, di grande umanità e con dei valori, che era il marchio di fabbrica e la fortuna della SBE. Non si chiedeva altro che si continuasse così. Certo con uno stile diverso, quello dei successori. Invece via via si sono succeduti sceneggiatori che hanno fatto tutto e il contrario di tutto. Nolitta l'ha trasformato da uomo profondamente giusto in aguzzino, Nizzi ce l'ho mostrato vigliacco, inetto e causa dei mali altrui e infine Boselli che prima lo marginalizza, poi si impegna a cancellarne la storia - l'unica storia di cui ai lettori dovrebbe interessare - sovrascrivendo ogni episodio fondamentale della saga. Guardate le ultime annate. Decine di albi di qualità scadente. Sempre più scadente. Questo in nome di una modernizzazione, quando è evidente che quello che funziona è il Tex di tanti anni fa, tanto è vero che hanno dovuto riesumare le storie di oltre 75 anni fa per riuscire a vendere qualcosa. Sarebbe comunque prima o poi finita. Cambiava solo lo stile. Si è scelto uno dei peggiori...3 points
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Rispondo a quest'ultimo messaggio di Poe. Io non credo che tuo zio si fosse stufato. Il personaggio e il modo di raccontare le sue storie, dal numero 200 al numero 350 è completamente cambiato. Tuo zio, secondo me, si era stufato di leggere un Tex che non era il suo, che non era quello che lui conosceva. Diversi i disegni. Diverse le storie e diversi i personaggi. Leggo Tex dal 1984. Primo albo Il ritorno del Carnicero (appena compiuto 40 anni da lettore). Mollai intorno al numero 550. Poi ripresi 6-7 anni dopo. Mollai perché Tex non sparava più, non si confrontava più con i cattivi, non faceva più un duello... Io ritengo che il Karma di Tex si raggiunga nella punizione del colpevole. Il finale è quello che da solidità a tutto ciò che è stato raccontato in precedenza: il cattivo deve essere punito. Nell'elenco riportato da Poe, qui sopra, per esempio io, rispettando l'opinione di tutti, non riesco a comprendere la presenza di due storie: Fuga da Anderville e Sangue sul Colorado. Comprendo tutte le spiegazioni del caso che vengono snocciolate nelle varie discussioni, ma in entrambe (e potrei fare un aggiunta con una storia che qui manca ma che la casa editrice ha recentemente ristampato: Documento d'accusa) Tex viene sconfitto. Ma non viene sconfitto da forze preponderanti (il ritorno di Montales? Sfida sulla Sierra?) che potrebbe essere anche accettabile, oppure dalla forza della Storia (vedi Apache Kid o Tramonto Rosso), ma da criminali di mezza tacca, che gli danno scacco matto. In entrambe c'è la resa di Tex. Mi domando: ha senso questa resa di Tex ? Cioè serve per farcelo vedere ancora più eroico, come nella storia La cella della morte o ne La Sconfitta? No. Sono la resa dell'eroe. Walcott mi hai ingannato per tanti anni. Ah hanno preso le donne prigioniere, dobbiamo arrenderci. Dov'è l'eroismo? Dov'è la forza dell'Eroe? E da qui la domanda, che mi portò a mollare Tex proprio dopo la lettura di Documento d'Accusa: che leggo a fare Tex? Mi si potrebbe ribattere: ma ogni tanto è bello che Tex non sia infallibile. Non metto in dubbio nemmeno questo. Ma il cattivo deve essere un nemico che abbia il carisma di Ruby Scott, o sia pari a Mefisto nella Gola della Morte. Ma non un senatore qualsiasi o un qualsiasi vaccaro del Colorado o un militare imbelle dell'Arizona. Non metto in dubbio che ci siano storie di Nizzi ottime, soprattutto negli anni iniziali (anche se spesso trovo che molte sue storie partano dall'idea di rifare i classici- L'uomo con la frusta è un remake de In nome della legge, Il bisonte bianco, di Silver Star, La leggenda della vecchia Missione di Santa Cruz e così via) ma intorno al numero 370 finisce quel pochissimo di chimica che c'era tra Tex e Nizzi. Poi si salva giusto Furia Rossa, ma più per i meravigliosi disegni di Ticci. Lista delle storie di Nizzi da preservare (secondo il mio umile parere): Tex il grande Piombo Rovente La grande rapina La leggenda della vecchia missione I predatori del grande Nord Sioux Furia Rossa Poi c'è altra robetta che definisco molto divertente: La congiura, la tigre nera, la pistola nascosta, polizia indiana, l'uomo con la frusta, terra senza legge... Ma tutto dovrebbe essere ripassato al sacro fuoco della rilettura, ma di questi tempi, vivendo all'estero, quando rientro a casa, preferisco lanciarmi sui classici. A caso. Ne prendo una pila e mi riconcilio...3 points
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Doppiamente no, non c'azzecca nulla. Primo no: perchè totalmente differente dalle storie di GL Bonelli, diverso su TUTTO: anche se ti piace l'aranciata, non dici che può essere messa nel supermercato nella categoria "Whisky scozzesi" Secondo no: non è tutto stò granché. Come altre storie mitizzate di Nizzi, viene mitizzata solo perchè... le altre di Nizzi sono peggio. Come quando tutti giorni un bullo a scuola ti pesta i piedi, ti ruba la paghetta e di dà un pugno in faccia: la volta che non è in vena e si limita a darti uno scappellotto pensi "che bello andare a scuola oggi!" Molta gente si riempie le bocca di filippiche sulla "nostalgia" dei fan, ma la realtà è che semplicemente GL Bonelli SCRIVEVA MEGLIO. Sono anni che rileggo le sue storie, e ogni volta trovo dettagli che mi fanno aumentare il voto. GL Bonelli è stato uno dei più grandi sceneggiatori di fumetti Italiani (il più grande secondo Max Bunker), lo sminuire i suoi capolavori a "storie che ti piacciono perchè le hai lette da bambino" è il tipico discorso da bar degli autori incapaci e invidiosi e dei loro fan, o di critici ignoranti e modaioli che conoscono solo l'ultima novità e magari GL Bonelli non l'hanno manco mai letto. Io di fumetti ne ho letti e continuo a leggerne TANTI, e mi tocca sopportare le stupide frecciatine di gente che ne ha letti un centesimo che mi dice che io mi sarei fermato a GL Bonelli e poi non mi è piaciuto più niente! Perché nella loro assoluta mancanza di argomenti ricorrono SEMPRE alle frecciatine e agli insulti più o meno velati. Non mi piacerebbero autori più recenti? Ma non diciamo bestialità!! Adoro Gipi, di cui ho letto tutto (da ben prima che diventasse famoso anche nella sua Italia, bei tempi quando quando frequentava i newsgroup e potevi farti fare disegnini senza fare la coda... oddio, bei tempi per me, magari lui preferisce adesso...), Zerocalcare, scrivevo lettere a Leo Ortolani quando faceva autoproduzione e il 99% dei suoi fan attuali non sapeva manco chi fosse. Così come all'epoca insieme a Tex leggevo Frigidaire, Alter Alter, Orient Express, Corto Maltese, l'Eternauta. Ho sempre letto UN SACCO, e DI TUTTO, in casa ho più di 40.000 fumetti fra italiani (di tutti i generi), americani del nord o del sud, francesi, belgi, spagnoli, inglesi o di altre nazioni, giapponesi e coreani. Solo che ogni tanto, alcune cose le RILEGGO. E le valuto di nuovo. Come le ho valutate quando avevo 10 anni, quando ne avevo 20, quando ne avevo 30, quando ne avevo 40 e anche adesso. E ci sono autori che più "ne capisco", più imparo, più faccio esperienza e ho termini di paragone, più si ingigantisco, come GL Bonelli. Nostalgia? Leggevo anche Alan Ford e Zagor, contemporaneamente a Tex. Eppure con il tempo ho ridimensionato la mia valutazione di Nolitta (troppo, troppo basato sull'emozione immediata), e di Max Bunker (il grosso del lavoro lo faceva magnus, e parlo anche di storytelling e di ritmo, non solo dei bei disegnini...), così come ho ridimensionato Berardi e altri. Sono (purtroppo) davvero pochi gli autori che non vengono ridimensionati dalle riletture, dal tempo, dalla comparazione non più con altri 20 autori ma con 200 o 2000. Fra gli sceneggiatori "puri" penso a GL Bonelli, Alan Moore, Goscinny, Oesterheld, pochissimi altri nomi Le storie di GL Bonelli non sono migliori per "nostalgia acritica" o "conservatorismo". Sono migliori semplicemente perchè SONO MIGLIORI. Scritte meglio. Solide, appassionanti, incredibilmente varie, ben raccontate, indimenticabili. Nizzi, anche al suo meglio, è tre categorie sotto. È come paragonare Maradona con Spinazzola: qualcuno in campo ci deve andare e qualcuno Tex lo deve scrivere, ma nessuno direbbe "veste la maglia del Napoli, vuol dire che È BRAVO COME MARADONA, altrimenti non lo mettevano lì". (E questo "al suo meglio", quando si impegna, stendiamo un velo pietoso sulla raffica di autogol che ha commesso per sciatteria nel 99% delle sue storie) La metti come se tuo zio fosse un fossile cocciuto, che si rifiutava di leggere un Tex che non fosse di GLB. Ma la tua stessa descrizione smentisce questa facile (e consolatoria) visione: i Tex nuovi li leggeva UNA VOLTA. Quindi dove sarebbe questo "rifiuto a priori"? Quando LEGGI letti l'albo buono. Quando RILEGGI rileggi quello che HAI VOGLIA DI RILEGGERE. E si rilegge il MEGLIO, non il PEGGIO. Tuo Zio, senza atteggiarsi a "critico" come tanti improvvisati fan su vari siti, stava semplicemente esercitando il suo senso critico. (E lasciati dire che se applichi il senso critico alla tua descrizione, fa un po' ridere: "Mio Zio, potendo scegliere, preferiva mangiarsi manicaretti preparati dal migliore chef sul mercato piuttosto che comprarsi roba in scatola moderna fatta in serie! Incredibile! Chissà come mai! ) Ed è ironico il fatto che nel tuo racconto c'è già la risposta alla tua domanda. Il calcio è morto nel 1980? Ovviamente no, le partite ci sono ancora. Ma se ti vuoi riguardare una partita che hai già visto, scegli Anconitana-sanbenedettese o Italia-Germania del 1970? Terry e i Pirati è proseguito fino al 1973. Perchè da sempre si parla solo del periodo di Caniff, terminato nel 1946? Perchè si ristampa e si celebra solo quello? È perchè "Terry e i pirati è finita nel 1946"? Ovvio che no, basterebbe wikipedia per smentirti. Più semplicemente, è perchè TUTTI (lettori, critici, ed editori) esercitano questo famigerato "senso critico": i lettori, come tuo zio, sanno cosa gli piace rileggere (o leggere), e gli editori sanno cosa vende e cosa no. (poi ogni tanto qualcuno ci prova a ristampare il Terry e i Pirati post-1946, con scarsi risultati...) Perché la differenza fra Milton Caniff e George Wunder è palese, e non si può ridurre a "nostalgia" ("ah, il vecchio Terry e i Pirati del 1946, che nostalgia. No, non quello del 1947, quello non dà nostalgia". Che è lo stesso discorso che si può fare fra Canyon Diablo e Caccia all'uomo, chissà perchè la nostalgia di tanti per il 1976 va a singhiozzo e salta dei mesi...) Asterix prosegue ancora, gestito da autori MOLTO più rispettosi del personaggio rispetto ai "vandali" Nolitta e Nizzi. Eppure, chissà perchè, i lettori preferiscono le storie scritte da Goscinny: deve essere sicuramente solo nostalgia, non ci può essere un altra spiegazione... Prima di tutto, il fatto che la storia più "GLBonelliana" di quegli anni finisse nel Maxi perchè un Nolitta che scriveva storie in cui Tex veniva continuamente sconfitto da tutti aveva paura "di far arrabbiare i lettori", è un ulteriore indizio di quanto fosse purtroppo in confusione Sergio su cosa faceva DAVVERO incavolare i lettori... ma è un fatto abbastanza evidente, da quello che scriveva e da quello che modificava e censurava nelle storie di Nizzi, che per qualche strano corto circuito mentale lui DAVVERO vedeva Tex così: uno sbirro "ligio ai regolamenti", che non avrebbe mai trasgredito, un pomposo celerino che "risolve casi" di malavoglia e pigramente. Quindi, se qualcuno gli avrebbe mai presentato sceneggiature come "Massacro", "il cacciatore di Taglie", "Silver Star", "il figlio di Mefisto", "Apache kid", etc... lui le avrebbe inesorabilmente bocciate. "Tex non è così", avrebbe detto. Se si ha chiaro questo, è chiaro anche perchè Berardi finisce sul Maxi: fa un tale lavoro di "mimesi", cercando di scrivere una storia GLBonelliana... che non potrà mai piacere a Sergio Bonelli. Chiarito questo: Bernardi è ricordato con affetto dai lettori anche perchè, semplicemente... è l'unico autore al livello di GLBonelli che abbia scritto Tex fino all'arrivo di Boselli (per me Nolitta non è al livello di GL Bonelli, ma su altri personaggi almeno gli va vicino, su Tex si vede Nolitta scrivere robe assolutamente indegne della sua fama, faceva bene a non firmarle...). Andiamo, è il "segreto di pulcinella", mi pare ridicolo vedere gente che si chiede "ma come mai l'autore superstar degli anni 80, lo strapremiato autore di Ken Parker, Welcome to Springville, Nel Bar, L'Uomo delle Filippine, etc viene apprezzato dai fan più di un autore medio del giornalino che nella sua carriera non ha mai scritto nulla che sia ricordato da nessuno se non trainato dal nome di Tex? È un inesplicabile mistero... ) Torniamo a Maradona. Anche nel fumetto, ci sono autori di serie A, di serie B e di serie C... e NON "per i poteri forty" o "perchè sono raccomandati", ma perchè sono più bravi. Scrivono storie migliori, e (anche se non sempre) sono più amati dai lettori. "Oklahoma" è un ottimo lavoro di mimesi. È lo stesso Tex di GL Bonelli? No, si vede che è un autore diverso. Ma è una storia fatta rispettando il personaggio e il suo mondo, senza snaturarlo (cosa che invece Nolitta e Nizzi fanno ogni mese senza freni). E soprattutto, È SCRITTA DA UNO BRAVO. Poi, che Berardi sarebbe stato in grado di continuare così, o avrebbe snaturato anche lui Tex... non lo so. Propendo per la seconda ipotesi. Però avremmo avuto un personaggio "snaturato da un calciatore di serie A". Forse (e dico forse) avrebbe potuto accadere un altro caso alla Daredevil di Frank Miller: forse avremmo avuto un Tex "berardiano" di un livello tale da competere, e magari superare, il modello di GL Bonelli (ne dubito, ma almeno ci sarebbe stata la chance). Con Nizzi e QUEL Nolitta? Non scherziamo, va', sarebbe come pensare che domani Faraci ci scrive un nuovo V for Vendetta.... E Boselli? L'ho detto, per me Boselli all'inizio stava a GL Bonelli come Don Rosa stava a Barks. Un autore bravo, che rispetta e capisce il personaggio. Fa storie diverse perchè ha uno stile diverso, ma il personaggio è riconoscibile, e le storie sono belle. Un Sergio Bonelli che avesse avuto più a cuore Tex che non altre considerazioni l'avrebbe messo "titolare" su Tex già nel 1994 spostando Nizzi "in convalescenza" su Nick Raider Ma metterlo "a fianco a GL Bonelli"? Ma perchè? Giusto per il formato sullo scaffale... sono autori diversissimi! (anche se pure Boselli ha scritto una storia "GLBonelliana", per una strana coincidenza proprio quella che era in edicola alla morte di GL Bonelli: se la leggi sembra davvero lui!) Ricordi male. GL Bonelli smise ben presto di rileggere le storie del figlio. Sicuramente non ha mai "corretto" o revisionato nemmeno una riga di Nizzi (sappiamo che non gli dissero nemmeno che era un nuovo autore e lo capì leggendolo: e anche questo dimostra da tempo che non revisionava più nemmeno le storie del figlio, altrimenti avrebbe detto "questa non l'ho revisionata", non "questo non è Sergio"). La cosa che nemmeno una riga di Nizzi fu mai minimamente revisionata o corretta da GL Bonelli non la dice solo Boselli, lo dice lo stesso Nizzi! (con corredo di contumelie e smadonnamenti vari, in realtà perso che la scritta in piccolo sul fatto che Bonelli gli facesse le revisioni lo abbia sempre fatto incazzare molto più del non poter firmare per pochi anni). Se ti azzardi a dire con Nizzi che GL Bonelli gli abbia corretto anche solo una parola ti sbrana! Lo dice MOLTO CHIARAMENTE (e non con un linguaggio da educande) che GL Bonelli NON GLI HA MAI REVISIONATO NULLA. Come sappiamo che GL Bonelli non ha mai parlato con Boselli delle sue storie, con Boselli che pensa che fosse per non ferirlo... Sempre dalle testimonianze di Boselli, pare che GL Bonelli odiasse PARTICOLARMENTE le storie di Nizzi. Molto più di quelle del figlio. (per me lui, a differenza di tanti, se ne rendeva conto benissimo di come Tex venisse sempre rappresentato come un idiota fortunato...) Sulle "revisioni" al figlio, durarono poco, pochi anni, e 1) Venivano SEMPRE fatte sulle tavole GIÀ DISEGNATE E LETTERATE. A quel punto cambi poco. Al massimo fai cambiare un "uomo" (che Nolitta insisteva ad usare anche su Tex, e nelle ultime storie sono molto più frequenti, segno che prima venivano corretti) in "satanasso". E BASTA. Non puoi fare altro. 2) Qualunque correzione deve essere APPROVATA DA SERGIO BONELLI, che è l'editore e ha l'ultima parola. Tanto che quando si intestardì a voler mettere Tex che dà un pugno a Carson, racconta lui stesso che ci fu un "tribunale di redazione", composto sicuramente da Canzio e Sclavi e probabilmente altri, che si opposero anch'essi alla scena. Senza il loro intervento Sergio Bonelli l'avrebbe pubblicata lo stesso CON L'OPPOSIZIONE DEL PADRE. (sospetto che ci fosse anche il fatto che avrebbe comportato far ridisegnare alcune pagine, un costo che superava le possibilità di "revisione" di GL Bonelli) Quindi, anche se è uno "pseudo-argomento" che vedo sbandierare da anni da un sacco di nizziani... non dice nulla. Dimostra solo una certa ingenuità nel credere ai colophon anche quando dicono evidenti balle, e basta. (onestamente mi ha stupito molto vederlo tirare fuori da una persona delle tua competenza) Come con Lilyth? Erano passati 30 anni, manco il Tex di GL Bonelli del 1948 era lo stesso del 1978... non a caso io ho invece parlato delle storie immediatamente successive, non di quelle di 30 anni dopo. Ma, detto questo... sì, le modifiche all'uomo ragno in 30 anni sono RIDICOLE, confrontate allo stravolgimento compiuto da Nolitta in pochi mesi. Lo "Spider-man" di Nolitta sarebbe un tizio che sta a casa a sollazzarsi, pigramente, e se ne frega quando qualcuno picchia il suo migliore amico, poi quando qualcuno picchia Zia May alza il sopracciglio e va dalla polizia a chiedere che intervengano, che è uno sconcio. Quando questo nuovo supercriminale arriva al distretto ammazza anche il capitano Stacey e rapisce JJJameson, che poi riempie di botte. Peter intanto annega i dispiaceri nel whisky, poi segue le tracce ma è così beota che sarebbe ucciso se non arrivasse Harry Osborne a salvarlo. Alla fine arriva al duello con questo supercriminale, che svela le sue origini: era un criminale di mezza tacca ma spider-man ha sparato a tradimento ai suoi due fratelli. Quindi adesso si vendica. Solo che dopo che ha raccontato tutto questo spider-man lo secca al primo colpo. Fine. La differenza basilare, che davvero bisogna fare uno sforzo cognitivo non indifferente per ignorare, suppongo, è che se qualcuno si fosse AZZARDATO a presentare una storia simile per Spider-man, alla marvel degli anni 60, 70, 80, 90, e a seguire... sarebbe stato messo alla porta A CALCI, intimandogli di non farsi più vedere. Su Tex... la scrive (purtroppo) direttamente l'editore. Chi può dirgli qualcosa?3 points
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Due pagine di commenti e 75% di OT... anche il forum conviene farne uno da zero e intitolarlo "parole in libertà su mousse di Tex Willer"3 points
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Ennis, per quanto a suo modo molto femminista (ha scritto anche un fumetto sulle "Streghe della Notte" russe delle seconda guerra mondiale, e basta vedere il finale di The Boys (fumetto) in cui si dice che praticamente gli uomini senza donne fanno solo casini) non solo si permette di essere "politicamente scorretto", ma ne ha fatto un punto di forza: 1) le sue "vedove" sono spinte dall'avidità e dalla rabbia per aver perso la loro vita comoda, sono rappresentate in maniera non certo positiva, sono avide, razziste, avare (una di loro fa "servizietti" ai tassisti per non pagare la corsa, anche se potrebbe permettersela) (Ruju è politicamente corretto nel DNA, si vede anche da come non riesce a far sparare mai Tex per primo, dovendo scrivere donne quindi le sue quattro vedove sono nobili creature angeliche mosse unicamente dall'ammore) 2) Sono davvero intelligenti e pericolose, hanno un buon piano, che funziona (Ruju scrive per colpetti di scena, le sue vedove, non hanno un piano, hanno il ##lo che per colpetto di scena Tex e pards passano PER CASO da casa loro) 3) Nella loro fine, c'è il contrappasso. Il tipo di "giustizia" che GL Bonelli metteva nelle storie: sono donne che hanno SCELTO di ignorare come i loro mariti facevano "la grana": hanno vissuto da ricche, potenti, e di non guardare da dove venivano i soldi. Alla fine una delle loro vittime (non il punitore) prende l'ultima rimasta viva, e le fa "provare" cosa succedeva per permetterle di fare a bella vita (spaccandole la testa con una mazza da baseball, un po' per volta) (Ruju ignora totalmente il piccolo dettaglio che queste campavano letteralmente sul sangue di poveretti ammazzati e depredati, sono donne e quindi sono buone per definizione) In definitiva... Ruju dovrebbe evitare di prendere spunto dalle storie di Ennis. Dietro la facciata politicamente scorretta e fracassona, nelle storie di Ennis c'è una MORALITÀ ferrea, e in questo somiglia a GL Bonelli. Prendendo quelle storie Ruju mostra in maniera più evidente quanto siano esangui e bolse le sue versioni. Dovrebbe evitare un confronto così perdente.3 points
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Storia fantastica, con dei dialoghi da antologia... "Levagli una scarpa, Carson" "E magari anche una calza, vero?" "Indovinato!" "Beh, già che ci sono, penserò anche a metterci un bel fiammifero" "Sei un vero amico, Carson" Altro che i soliti stanchi "satanasso" e "vecchio cammello" ogni frase... Se dovessi segnalare tutte le cose da segnalare sarebbe un post lunghissimo, mi limito a segnalare che cose che si distaccano dalle solite storielline su "come sarebbe il Tex classico"... 1) Chi ripete la storiellina di Tex ranger "ligio alla legge e ai regolamenti", come purtroppo imponeva Sergio Bonelli (e non solo nelle sue storie), basterebbe che si rileggesse qualche storia a caso di GL Bonelli, e anche questa non fa eccezione: Tex pretende CANTA BIANCA prima di accettare l'incarico, praticamente la possibilità (nella "finzione fumettistica" in cui questa cosa sarebbe possibile) di violare apertamente la legge nel suo incarico. E nel corso della storia userà ampiamente questa possibilità (anche se non avrà mai bisogno di far vedere il foglio a nessuno, la polizia è mostrata come totalmente assente. Cioè non viene nemmeno mostrata) 2) Si conferma la visione di GL Bonelli sul fatto che la "gente comune" desidera la giustizia (che differenza con la "brava gente" di Sergio Bonelli che a parte pochi individui, di solito indiani, trapper o "selvaggi", fa sempre il male per il piacere di fare il male). In questa storia, davvero Tex sembra aver addentato un boccone troppo grosso: i malfattori sono INESAURIBILI! Tex ne fa fuori in numeri inconsueti anche per lui, continui sconti in cui fa stragi (anche 4 morti in una singola vignetta) ma non sembra servire a niente, è come se avesse stuzzicato un termitaio: ha di fronte DECINE di avversari, tanto che anche loro temono di addentrarsi nei locali dei loro nemici. GL Bonelli non si inventa improbabili scene in cui Tex fa fuori centinaia di persone, provvidenziali squadroni di cavalleria che "riportano la legge" (dimostrando l'inutilità di Tex), pentimenti di vari deux-ex-machina o altro: dopo una prima sfoltita in cui le due grosse bande si massacrano fra loro (che battaglia epica!), il finale è davvero GL Bonelliano: la brava gente del paese, spinta dall'esempio di Tex, FINALMENTE SI RIBELLA, massacrando e impiccando tutti i malfattori ("temete l'ira dei mansueti"...) 3) Il finale con linciaggio: una scena simile con Kit (nel ritorno di Manuela Montoya) recentemente ha fatto storcere il naso a diverse persone. Pur stroncando decisamente la storia, all'epoca ho detto che non c'era nulla di "non texiano" in quella scena. E questa storia è un esempio: numerose volte, Tex assiste a linciaggi senza poterli fermare. Nelle storie di GL Bonelli, molto spesso, i malfattori sono puniti dalla GIUSTIZIA DIVINA, o personificata in Tex, o sotto altre spoglie: la follia, presenze sovrannaturali, contrappassi danteschi (quanti muoiono a causa delle loro stesse azioni...)... e L'IRA DELLA GENTE COMUNE. Che quando si smuove, FA GIUSTIZIA, implacabile e feroce come lo stesso Tex non può essere. E si muove come un ondata di piena, inarrestabile, come una forza della natura, che nessuno può fermare. Quando assume questi aspetti quasi "sovrannaturali", l'ira dei mansueti su Tex NON PUÒ SBAGLIARE! Quando invece i vigilante sono solo facinorosi che uccidono innocenti... perdono questa aura, e vengono mostrati come ubriaconi vigliacchi sobillati da qualcuno con chiacchiere e alcool, o proprio dei malfattori come in "ore disperate" (il giovane Boselli probabilmente all'epoca quando scrisse il soggetto originali in cui il ranger veniva davvero linciato dalla "brava gente" non si era reso conto di quanto fosse "anti-texiana" quella cosa, che infatti fu corretta da GL Bonelli) Nella storia di Manuela Montoya per me il linciaggio finale ha queste caratteristiche di "ira dei mansueti", sono i contadini messicani vessati che "fanno giustizia", quindi quella scena per me è texiana (molto più che non il vedere kit negare la vendetta alle vittime vessate), anche se in una storia per il resto totalmente sbagliata. (Forse sarebbe stato opportuno evidenziare meglio quegli aspetti di "giusta vendetta" dei contadini, per me erano già evidenti comunque) 4) DOLAN: l'ennesima conferma di quello che dicevo in un recente thread, cosa evidente semplicemente a leggere le storie di GL Bonelli, e sempre negata da chi continua a sostenere che nelle sue storie c'erano solo cattivi cattivissimi da punire e buoni buonissimi senza macchia! Dolan è un picchiatore, che non si faceva scrupoli a picchiare gente innocente per conto di un criminale (che lo definisce "uno scimmione"). Gli viene ordinato di picchiare Tex. Ma invece le prende, Tex lo butta al tappeto. E il suo ex padrone lo licenzia: "quando si sveglia ditegli da parte mia di andare all'inferno, a me non serve più" (e se ci pensate, questo disprezzo di Colbert verso il suo ex dipendente è quello che provocherà la sua fine: è grazie a Dolan che Tex riesce a fuggire più tardi...) E cosa fa Dolan? Cambia casacca! Disoccupato, va a lavorare per i "buoni": per "80 dollari al mese" e soprattutto per vendicarsi del suo ex datore di lavoro. Notare che Dolan NON DIVENTA "BUONO", così come prima non era davvero "cattivo", faceva semplicemente il lavoro per cui era pagato, e spaccare le teste agli ordini di un gangster non gli dava alcun problema di coscienza: non era un "cattivo anni 80" che ghigna sadicamente mentre ammazza cuccioli e nemmeno un "cattivo moderno" dall'infanzia difficile e travagliata: era uno che per denaro spaccava teste. Per denaro. E i "buoni" non si fanno alcuno scrupolo a dargli quel denaro e portarlo dalla loro parte! E grazia a questo, DOLAN SI SALVERÀ: sarà Tex in persona a difenderlo dai vigilantes non perchè sia "buono" e si sia "redento", ma perchè il mondo non si divide per GL Bonelli fra "buoni e cattivi" ma fra chi combatte per il bene e chi per il male, e in quel momento Dolan "combatte per il bene"... per 80 dollari al mese!3 points
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Con questo non è Tex hai detto tutto. Un falso, come una moneta da 3 euro. E neanche fatto bene. SPOILER Senza andare troppo a cercare magagne, che vedo sono state già segnalate da altri, faccio solo notare la "pigrizia" dei pards. Decidono di soprassedere. Quattro tizie hanno cercato di farti fuori, hanno fatto rudemente pestare i due Kit e non sono affatto redente, tanto che manca solo un fine prima parte, ma l'idea di far loro un cu*o così dopo il casino che hanno combinato non viene neanche preso in considerazione. E sì che Tex aveva detto alle sue due prigioniere che avrebbero dovuto dopo fare una chiacchierata e si che erano fuggite da poco su un calesse e quindi facili da riacchiappare, ma i nostri hanno altri impegni, forse una capatina al bar, per occuparsi di queste faccende. Aspettiamo giusto che si siano meglio organizzate e che ci riprovino. FINE SPOILER Bei tempi quando le avversarie erano toste e se Tex non le prendeva a revolverate, c'era un dirupo in cui cadevano oppure finivano sotto le ruote di una diligenza oppure morse da un serpente. Qualcuna finiva in galera... Oltre che essere più pericolose, erano prese sul serio dai pards... Non so agli altri lettori, però a me ste anticipazioni di ritorni fanno andare decisamente fuori dai gangheri e desiderei tornare a storie che si concludono con la punizione definitiva dei colpevoli.3 points
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No, questo non è Tex. Sono faticosamente arrivato alla fine di questa estenuante storia allungata fino a tre albi, superando le ridicole tamarrate del primo albo e il Tex "piccolo sceriffo" che non spara mai per primo schivando le pallottole ogni volta con un colpo d'anca da sciantosa d'altri tempi del secondo albo, ma anche alla fine la storia non mi ha "detto" niente. Le vedove sono quattro perchè fanno numero, occupano spazio, e così puoi risparmiarti di dargli una minima personalità (avrei preferito avere UNA vedova, solo che a quel punto dovevi svilupparla psicologicamente e dargli una motivazione sensata, invece di imitare una storia di Ennis che però ha sempre un registro grottesco e le vedove non le caratterizza perchè le fa fuori) La storia procede stancamente da "colpetto di scena" in "colpetto di scena" (la maniera in cui Carson si libera DEVE essere ridicolmente implausibile perchè per renderla plausibile avrebbe dovuto "costruirla" meglio, pendendo il "colpo di scena". E Ruju va avanti SOLO a colpi di scena... Tex pare addormentato ma non lo è, grande colpetto di scena! (sul serio: c'era cascato qualcuno?), Carson pare legato ma non lo è, colpetto di scena! Dovevano fare fuori Tex ma invece combattono insieme, chi se lo sarebbe mai aspettato? (TUTTI, Ruju è tanto "politicamente ipercorrettissimomissimo" che non fa più nemmeno sparare Tex per primo, vi pare possibile che lo avrebbe mostrato sparare su delle donne? Che si sarebbero alleati era chiaro appena si è visto il bandito messicano che, essendo maschio, è cattivo senza redenzione dalla nascita) E alla fine queste "donne moderne e indipendenti" sembrano sciaquette, "4 sciampiste contro Tex". E io ripenso a figure di "villain" gigantesche come Eugenia Moore o Dona Manuela, ai tempi in cui "le donne nei fumetti non c'erano"... Ma il peggio, è che non riconosco i personaggi. Questi non sono Tex e pards. Questi sono dei cosplayer, fanno le mossette, dicono "satanasso", ma sono credibili come la fotocopia sbiadita di una banconota da tre dollari... Ymalpas fa il paragone con il Tex di Faraci per esaltarne le differenze, ma io piuttosto vedo le similitudini, in questi personaggi che fanno finta di essere Tex e pards, solo perchè dicono due "satanassi" e tre "vecchio cammello"... Una rappresentazione così "manierista e di facciata" di Tex e pards era più comprensibile in qualcuno che fa le prime storie, prima di trovare affinità con il personaggio: ma Ruju quanti Tex ha scritto? E lo fa ancora così?3 points
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Una storia insolita per Tex ma riuscitissima, drammatica (come dice il titolo) ma a tratti divertente (per la presenza di Pat Mac Ryan), persino commovente (nel personaggio del clown Little Joe). Ruota tutta attorno al mondo del circo che, come spiega il direttore Seymour, è un microcosmo umano di inganni: “Il nostro è un piccolo mondo a sé dove in apparenza tutti sono amici e si scambiano applausi e complimenti, ma in realtà ciascuno è invidioso del successo dell’altro, e spesso dietro la maschera di una faccia che sorride si nasconde l’odio più profondo”. E infatti, mentre Tex e Carson indagano, i rapinatori che si nascondono nel Great American Circus cominciano un po' alla volta a sbranarsi a vicenda tra gelosie, tradimenti, invidie e avidità (“sbranarsi” letteralmente, visto il finale con le tigri liberate dalle gabbie). La presenza dei due rangers non fa che accelerare tensioni e rivalità già esistenti tra i complici della banda e tipiche dei film di ambientazione circense, dove dietro lo spettacolo divertente e fantasmagorico in realtà si cela un’umanità spesso meschina e ben poco attraente. Splendidamente disegnata da Galep, è una storia dalla trama semplice ma che si legge ancora con grande piacere, una delle migliori con Pat Mac Ryan (alla sua quarta apparizione) che, questa volta, con tanto di baffoni appuntiti, interpreta la parte del Grande Mustafà, erculeo lottatore finto-turco che, oltre a far sorridere per la sua ingenuità in una gag memorabile (quella in cui rievoca la sua assunzione al circo), mostra anche un gran cuore, rivelandosi l’unico vero amico del piccolo e vessato clown Joe. Ma quanti mestieri ha fatto Pat? All’inizio il pugile, poi il lottatore, il posa-binari su una linea ferroviaria, lo scaricatore di merci, il trapper, il taglialegna… Pat l’irlandese è l’emigrante disposto a qualsiasi lavoro manuale, la forza fisica è la sua arma, unita però alla generosità e alla gentilezza, un puro di cuore sempre disponibile a imbarcarsi in qualunque impresa o avventura. Le 9 storie di Pat Mac Ryan scritte da GLB: - [33/34] La valle tragica - [35/36] Attentato a Montezuma - [56/57/58] Notte tragica - [65/66/67] Dramma al circo - [87] Oro nero - [100] Supertex - [137/138/139] Il ritorno di Montales - [193/194/195/196] Trapper! - [309/310] La minaccia invisibile (insieme a Boselli) Ma anche Nizzi ha saputo ben valorizzarlo (nel Texone: “Tex il grande”) e così Boselli (”Gli invincibili” “Golden Pass” e “L’ombra del Maestro”).3 points
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La lettura del terzo albo ha finito per confermare le prime impressioni già espresse in un mio precedente commento. Lo spunto di soggetto è originale e carino (non è mica facile riuscire a proporre qualcosa di realmente nuovo dopo quasi ottanta anni di pubblicazioni) tuttavia continuo a ritenere che due albi erano più che sufficienti a garantire un adeguato sviluppo. Un altro aspetto che trova conferma alla chiusura dell'episodio è che due presunte vedove in cerca di vendetta erano più plausibili e non è solo una questione numerica: così facendo l'autore non è riuscito del tutto a caratterizzare al meglio il poker di donne, difatti solo la Gallardo e la bionda Charity ci mostrano una bozza di sviluppo, le restanti finiscono solo col fare di contorno. La storia si fa leggere, ma si sgonfia parecchio nell'incedere, con delle sequenze prevedibili e telefonate, come la temporanea alleanza delle vedove con i nostri per fronteggiare il folle Meza (se il giochino delle scommesse fosse stato ancora aggiornato, una tale ipotesi doveva essere quotata a 1,001 ). Proprio Meza è un villain che prometteva tanto e che alla tirata delle somme si eclissa sulla collina dell'oblio. L'alleanza con Guero il bandito maniaco, suona di stratagemma per allungare il brodo e non aiuta ad accrescere lo spessore dell'antagonista, che verrà eliminato da Tex in una sequenza poco coinvolgente, nonostante l'autore abbia tentato di alzare il tasso emozionale mostrando la visione dei defunti genitori dietro Tex durante il duello. A mio avviso però stavolta Ruju non è riuscito a rendere la scena con l'adeguato pathos e la fine del villain si dimentica ben facilmente. I due Kit si ritrovano al centro della narrazione, anche se per farlo devono entrambi cadere prigionieri. Carson troppo facilmente si becca due sassate in zucca, così come con poche difficoltà s'impadronisce di un coltello in una colluttazione che ci mostra un bandito tonto come pochi: passi che non se ne accorga subito tramortito dalla testata, ma in seguito? La mancanza del coltello dalla fondina non lo insospettisce? Tocca al giovane Kit il compito del rubacuori (prevedibile pure questa scelta narrativa) ma il debole della vedova bionda nei suoi confronti non viene per nulla approfondito e forse è meglio così. Nell'epilogo ho trovato Tex un po' troppo defilato, e solo nelle ultime pagine si mostra risolutivo, anche se lo sparo al barilotto di polvere sembra una trovata per far fuori un nugolo di avversari senza perdere troppo tempo in sparatorie o sequenze più tradizionali. Unico colpo di scena, la fuga delle quattro donne, che in fondo gabbano bellamente i nostri e se la cavano alla grande. Ecco, anche qui il fatto che fossero ben quattro appesantisce la trovata e avrebbe funzionato meglio se fossero la metà, oltretutto la scena finale è troppo accelerata per procurare pathos ed emozioni e da un epilogo di una tripla si aspetta molto di più. Come temuto, la montagna ha partorito un topolino e dopo qualche prova più ispirata, il nostro buon Pasquale si è ricollocato nella consueta "Zona Ruju" ovvero senza infamia e senza lode. La storia rappresenta il triste commiato di Seijas, disegnatore da me sempre molto apprezzato, ma ci mostra come Freghieri sia a suo agio pure nel west, denotando una duttilità stilistica encomiabile. Sarà che il suo tratto mi è familiare e le sue donne molto carine, ma ho trovato che, sebbene entrato in corsa, sia riuscito a svolgere un ottimo lavoro. Il mio voto finale è 63 points
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Terminata la lettura dell'ultimo albo posso dire la mia sulla storia in questione Parto con alcune osservazioni: - quattro vedove mi sono sembrate fin troppe, avrei inserito un numero minore di avversarie e lavorarto di più sulla caratterizzazione di ciascuna (anche grafica, ad un certo punto si fa fatica a distinguere le tre more) - la vicenda poteva essere snellitta, in quanto i primi due albi sono abbastanza diluiti ed occupati più che altro da inseguimenti a distanza - condivido le critiche alla scena della diligenza ed alle altre "tamarrate" minori sparse qua e la, alla fine penso siano la cosa più fastidiosa Particolari di minor importanza ma che ho notato - nel secondo albo i nostri sembrano dimenticarsi di essere appena passati dall'ex ranch di Meza, quando poi ci ricapitano sulle tracce dei bandidos...svista in fase di revisione? - altra stranezza, Meza per buona parte del terzo albo sembra non curarsi di avere alle calcagna Tex, quando in precedenza era questa la sua principale preoccupazione. Ok che ci viene mostrato come un fuori di cabeza però... - auto-liberazione di Carson manolesta un po' improbabile... Al netto dei punti elencati la storia scorre e non è male, anche la cattura dei due Kit non è imputabile ad una loro dabbenaggine, quindi tutto sommato mi sento di promuoverla. Sul finale vero e proprio In conclusione ho l'impressione che a Ruju manchi sempre qualcosa per scrivere una storia davvero solida, anche quando parte da un soggetto originale o da uno spunto interessante va sempre ad incappare in qualche magagna o scorciatoia che non permette alla vicenda di elevarsi sopra alla media. Peccato, speriamo che in futuro riesca ancora a piazzare qualche colpo ad effetto Capitolo disegni: seijas mi è sempre piaciuto ed anche qui le tavole si mantengono di buon livello, pur notandosi un certo calo in particolare nel secondo albo. Al contrario Freghieri nelle precedenti prove texiane non mi aveva entusiasmato e qui invece ho finito con l'apprezzarlo. Avvicendamento forzato tutto sommato ben riuscito.3 points
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Nei sondaggi si può votare una volta sola. Per quello la gente "ha smesso di votare", doveva votare una volta al giorno? Insomma, le solite finte accuse, di quello che spacca la vetrata e poi dà la colpa agli altri... L'off-topic è partito DA UN TUO POST in cui, incapace di trovare cose positive da dire sul Tex di Nolitta, ti sei lanciato in un "paragone" in cui facevi affermazioni false, sballate e ridicole sul Tex di GL Bonelli: Il sondaggio era parti il 3 novembre, per cinque giorni hanno votato tutti, POI è arrivato il tuo off-topic, l'otto novembre, appunto cinque giorni dopo: In quel "girone" che secondo le TUE ACCUSE sarebbe stato "rovinato" dagli infami che hanno iniziato un off-topic hanno votato finora 32 persone. Nel girone 4, partito lo stesso giorno senza off-topic, sai quanti hanno votato? 26 persone! Quindi, nel girone "rovinato e bloccato" da quei bastardi che hanno iniziato l'off-topic su GL Bonelli (cioè, TU...) hanno votato alla fine oltre il 20% di persone in più... Altre balle? Altre accuse finte agli altri di cose che hai fatto tu? Su, dai continua... P.S.: sui rifornimenti per la riserva navajo (visto che nella discussione nel sondaggio c'è chi difende i ridicoli 6 muli di Nolitta...) La riserva Navajo è grande 71.000 chilometri quadrati e ospita 173000 persone (circa la metà dei 330.000 Navajo, gli altri sono emigrati), è la più grande di tuti gli Stati Uniti, e più grande di 10 stati. Ma non è sempre stata così grande, è stata espansa diverse volte. Alla fondazione (1868) al ritorno dall'esilio di Bosque Redondo era grande "secondo il trattato" firmato con gli indiani "cento miglia per cento miglia", ma nella realtà era "solo" di circa 14.000 kmq. Ecco le varie espansioni territoriali: All'epoca del Tex "con Kit adulto" come si vede in El Muerto, era quindi almeno quattro volte quell'estensione, superava i 50.000 kmq (se fosse un quadrato avrebbe un lato di quasi 250 km, per dare un idea, più del doppio della Lombardia! Non ho trovato censimenti dell'epoca, ma nel 1890 in seguito ad una disputa con dei bianchi, le città vicine segnalano "9000 guerrieri Navajo sul piede di guerra" (quindi per l'intera popolazione si può tranquillamente moltiplicare per 5-10 volte, considerati donne, bambini, vecchi e quelli che semplicemente in guerra non c'erano andati) Sulla quantità di provviste fornite, non ho trovato informazioni, e nemmeno su come venivano inviate. Si possono fare però alcune ovvie considerazioni: 1) Come TUTTE le riserve, sono in territori deserti e ben poco fertili, tali cioè da non avere un interesse economico per i bianchi (poi se hai davvero sfiga e ci trovano l'oro come è successo ai Lakota se le riprendono). Sappiamo che l'allevamento praticato dai Navajo era soprattutto di PECORE, cioè animali che campano anche con poca erba e in terreni difficili, ma che non producono carne come un manzo... 2) Il bestiame dei Navajo era stato massacrato per affamarli e spingerli alla resa, quindi al loro ritorno nel 1868 non avevano praticamente una pecora, hanno dovuto ripartire da zero. 3) Va bene rubare sui rifornimenti, ma se li affami troppo, 9.000 guerrieri si incazzano e ti razziano i ranch vicini... Non facciamo ipotesi su quanti viaggi facessero. Però sappiamo che le provviste devono sostenere i Navajos (diciamo 50.000 persone, cifra prudente e conservativa) per l'intero inverno, fra un raccolto e l'altro e non costringerli a divorare tutte le loro pecore rimanendo senza. Quanto mangia una persona? Non ho voglia di fare calcoli precisi, per praticità diciamo che una persona in 100 giorni (inverno e un pezzettino d'autunno) mangia l'equivalente di circa 70 chili di carne (700gr di carne al giorno sono circa 1000 calorie al giorno, ma immagino che un minimo di integrazione con bacche o radici aiuti e se la carne è secca - cioè disidratata - le calorie siano di più). Ovviamente non avranno fornito solo carne a tutti i navajo, sarebbe folle, avranno portato anche cereali e altro cibo, ma visto che Nolitta ci dice che quello portano, ci fidiamo di Nolitta Un mulo può portare anche 100-135 kg, ma secondo i vecchi manuali militari, se si voleva che fosse in grado di percorrere lunghe distanze e sopravvivesse abbastanza a lungo, era meglio non superare i 70 kg. Ebbene sì: se, nell'ipotesi di Nolitta, invece di portare direttamente vacche o altri animali macellabili, portassero SOLO carne secca a dorso di mulo... IL CARICO DI OGNI MULO BASTEREBBE PER UNA PERSONA! È OVVIO quindi che HA RAGIONE MAGIC WIND. Quello non può essere il carico di TUTTA la riserva, ma SONO LE PROVVISTE PER UN SINGOLO NUCLEO FAMILIARE! PER QUELLO c'era UN SOLO NAVAJO oltre a Tiger: ERA IL CIBO PER LUI E LA SUA FAMIGLIA! Se c'erano 50.000 Navajo, servivano 50.000 muli. A gruppi di 6, nella riserva arrivavano circa MILLE CAROVANE DI 6 MULI ogni anno. TUTTE, ovviamente, scortate da Tiger Jack...3 points
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Il thread mandato in vacca è quello del sondaggio, dove infatti non ha votato più nessuno, visto che prima si è partiti con l'affermare che El Muerto voleva affamare l'intera riserva navajo disperdendo sei muli per poi arrivare a dire che i rifornimenti non erano quelli congrui stabiliti dall'accordo governativo con l'agenzia degli affari indiani e infine misurare la circonferenza della riserva e calcolare la distanza tra l'inizio della stessa e il villaggio centrale. Una MOLE ENORME di dati e prove, proprio...3 points
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Negli anni 1880-85 i territori della riserva navajo erano sconfinati, erano abitati da numerose tribù e i Navajo di tutte le tribù erano sicuramente più di mille (a tenersi bassi). Oltre quella centrale, che non era certamente alla periferia, ce n'erano diverse altre (spesso citate da GLB: una di queste era la tribù delle terre alte, ricordate?) Per andare da un estremo all'altro della riserva ci volevano giorni a cavallo. Si intuisce che il Muerto, quando incontra Tiger, deve essersi inoltrato nella riserva navajo da molti giorni, vicinissimo al villaggio centrale dove sta Tex, perché Tiger, nonostante il suo lento procedere, ci arriva entro la giornata. Mentre Tex, che invece è sano come un pesce, deve aver volato, perché il giorno dopo è a Wingate (a proposito, perché Wingate e non Gallup che è più vicina?) Quindi il Muerto è entrato nella riserva. Una volta Boselli mi criticò un soggetto perché avevo previsto tre persone che erano entrate nella riserva senza che nessuno se ne accorgesse: non è possibile, mi disse, ma il perimetro è sconfinato, ribattei io, non importa, non si può entrare inosservati in riserva. Qui sono cinque e, anche se uno è un Navajo (che però non può conoscere i movimenti di tutti i navajo che potrebbero vederli), gli altri sono piedi dolci. Quindi il Muerto cosa fa? Aspetta i rifornimenti inviati ai Navajo: 6 muli stracarichi di coperte e carne secca. Come? 6 muli? Coperte e carne secca? Ma non vi viene da ridere fino al punto da non trattenere la vescica e bagnare i pantaloni? Non vi viene da dire: basta, Tex non lo compro più? Recentemente si è parlato del "Grande Intrigo" e me lo sono andato a rileggere. Fatelo anche voi. Arrivano i rifornimenti per i Navajo. A parte il fatto che sono bestie macilente gonfie di acqua (vecchio trucco per aumentare il peso delle vacche), ma sono TRECENTO. Un'intera mandria di 300 vacche, scontate da numerosi cowboy. I Navajo sono migliaia: 300 bestie mi sembrano un rifornimento di viveri adeguato. La carne secca su 6 muli è un insulto alla credulità del lettore, è il rifornimento invernale per 6 Navajo e non per 1000. Siamo a pagina 1, il primo baloon recita: "Woah!... Questa volta, Aquila della Notte non avrà motivo di lamentarsi dei suoi fratelli bianchi." (già, farà salti di gioia per la grande abbondanza) e già ti viene voglia di tirare la catena del water. Ma fare le cose in maniera logica ti rovina la scena che hai in mente: come fai a far menare Tiger in quel modo se, a scortare 300 vacche, ci sono 20 persone? E allora riduci i rifornimenti a 6 muli, tanto nessuno ci fa caso. Infatti non ho trovato neanche una piccolissima osservazione sulla quantità esigua dei viveri. Chissà, forse nessuno avrebbe avuto niente da ridire nemmeno se, invece dei 6 muli, ci fosse stato il cestino della merenda di Cappuccetto Rosso.3 points
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Ma mi spiegate come ragionate? Uso il plurale perchè è una cosa che vedo da più persone, spesso, quando si parla di fumetti: questa cosa di NON RENDERSI CONTO CHE SI LEGGE UNA STORIA. "Cosa doveva fare Tex in quella circostanza? Per un colpo di fortuna ha disarmato l'avversario, che era armato. Poi per un colpo di sfortuna perde l'arma. A quel punto fanno a botte, e l'avversario per colpo di sfortuna è in grado di sconfiggere Tex. Per colpo di sfortuna invece di stordirlo lo sta strangolando, e Tex morirebbe. Per colpo di fortuna Tex si accorge che c'è un arma di fianco. Cosa può fare poverino, se non sparare allo stomaco di un uomo disarmato?" E sì, quanta sfortuna, quanta fortuna... chissà di chi è la colpa... Dio? Odino? Un congiunzione astrale? Certo, SE FOSSE IN UN OPERA DI FANTASIA, qualcuno potrebbe pensare "accidenti QUANTE COINCIDENZE HA MESSO LO SCENEGGIATORE, per far sì che Tex sparasse allo stomaco di un uomo disarmato! Non deve essere GL Bonelli, non l'ha mai fatto prima, non ha mai messo Tex in questa situazione... Deve essere uno sceneggiatore nuovo, chissà perchè l'ha fatto" Ma per fare questo ragionamento, devi renderti conto che Tex non esiste, e stiamo parlando di scelte dello sceneggiatore, che decide TUTTA la scena, coincidenze comprese. Se invece non ti ricordi che è una storia... lo sceneggiatore NON ESISTE, è solo un caso e una coincidenza, e valuti l'operato di Tex COME SE FOSSE TUO CUGINO IN UNA RISSA VERA, "cosa poteva fare se non difendersi, poverino?" Solo che allora, se Guido Nolitta / Sergio Bonelli non esiste e NESSUNO ha deciso che Tex fosse in quella situazione... che senso ha fare questo sondaggio? Tanto Nolitta mica ha scritto la storia... Ti pare strano perchè non sai che c'è uno sceneggiatore! Se sapessi che c'è uno sceneggiatore, ti renderesti conto che la situazione in cui una persona ARMATA (che davvero, c'è la vignetta stampata, insistere che non ha il fucile ben visibile vuol proprio dire balle volontariamente...) sta fuggendo e sfuggirebbe a Tex, è "normale", non richiede SEQUENZE ASSURDE DI CASUALITÀ PER AVVENIRE. Se non ti rendi conto che è una storia con uno sceneggiatore, e pensi a Tex come "tuo cugino", dici "ma comunque è mio cugino che spara, che differenza fa?" Ma non è tuo cugino, è una storia con uno sceneggiatore, e SOLO UNO DEI DUE SCENEGGIATORI ha messo in fila circostanze arzigogolate e improbabili che portassero ad uno specifico risultato... Mefisto cosa fa ne "La gola della morte"? Certo. E tu prendi Mefisto come ESEMPIO di "avversario onorevole e non completamente cattivo, per cui fai il tifo", vero? Sì, ti sono sfuggite le prime venti pagine della storia, quando El Muerto ruba L'INTERO RIFORNIMENTO DI CIBO PER LA RISERVA NAVAJO... Ma non è nulla. Robetta per questo "nobile avversario" per cui fare il tifo... una personcina a modo che PRIMA di incontrare Tex e rimanere sfigurato, picchia una donna, e poi con i suoi fratelli la uccide, insieme a tutti i passeggeri della diligenza... davvero un avversario onorevole... Bello quel duello? 1) Come hai ricordato anche tu, è SCOPIAZZATO da un film... 2) Come si svolge? Tex e Paco Ordonez si trovano e... PARLANO PER 47 PAGINE! Raccontandosi la rava e la fava, le "origini del cattivo", con il classico "tono da notaio" Nolittiano ("anche se il tuo corpo non fu mai trovato, era mia convinzione che fossi perito nel rogo che distrusse la tua baracca") 3) Dopo le 47 pagine di flashback, si sparano in due pagine e... incredibile! Vince Tex! Chi se lo sarebbe aspettato? Ti concedo che è il duello PIÙ LUNGO della serie. Ma bello????? Quel duello è la banalità personificata! Allora cos'è il "secondo duello", nel saloon, de "la sconfitta"? La sfida finale, uno contro uno, fra Tex e Fraser in "massacro"? Dai lettori... DI ZAGOR! La storiella che "El Muerto" abbia "vinto il referendum sulla storia più bella" è una clamorosa bufala (come tante altre emerite bufale che girano su Tex...)! NON vinse il referendum (lo vinse la storia di GL Bonelli del 200) e il referendum non era per la storia migliore, ma per la storia migliore DAL NUMERO 185 IN POI, tagliando fuori quasi tutte le storie di GL Bonelli e tutto il "periodo d'oro".... IO SONO un lettore e quelle pagine NON LE AMO PER NIENTE. Ma questo non impedisce a tanti autonominati "portavoce di tutti i lettori" di andare in giro a dire che tutti i lettori "le amano, visto che piacciono a me", e che quindi le amerei anche io...3 points
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Senza offesa, ma la tua lettura di "El Muerto" secondo me è tutta sballata. Tex spara nella pancia del fratello di El Muerto perché lui lo sta strozzando. Tex sta soffocando, non riesce a liberarsi dalla sua presa micidiale per cui gli spara con la pistola. Cosa doveva fare? Farsi strangolare? (Tra parentesi si è discusso di recente di come Tex ne "Il marchio di Satana" spari alla schiena di uno che fugge a cavallo ferito e senza armi in mano - scena a mio parere sbagliata - e a molti invece andava benissimo, mentre adesso Tex non può neanche sparare a uno che lo sta strozzando? Boh...). Mefisto cosa fa ne "La gola della morte"? Fa catturare Kit Willer dagli Hualpai, e poi Kit Carson, e fa uccidere i Navajos. Il nemico di Mefisto è solo Tex, è lui che l'ha arrestato ai tempi de "L'eroe del Messico", ma per vendicarsi se la prende anche col figlio, i suoi amici e i suoi indiani. E' una situazione tipica di tanti vendicatori, è un topos dei fumetti far soffrire colui di cui ci si vuole vendicare colpendolo negli affetti. I vendicatori di solito sono così, crudeli e perlopiù monodimensionali, accecati dalla voglia di vendetta. Che El Muerto affami gente innocente mi risulta nuovo, ma forse ho dimenticato qualcosa io... Sono sicuro però che El Muerto dimostra coraggio visto che affronta Tex da solo mentre avrebbe potuto eliminarlo già nella scena del saloon senza tanta fatica. Questo si può dire di tutti i nemici di Tex. Tutti alla fine perdono. Tutti bischeri? E Mefisto poi, che perde 5 o 6 volte? Un superbischero? Credo che tu sia l'unico lettore di Tex che ha sperato che alla fine vincesse El Muerto? E perché poi? Cosa ti ha fatto di male Tex in questa storia?. Non si sa. E' vero che è lento a inseguirlo all'inizio, ma a parte la sua lentezza (che serve a Nolitta solo per creare suspense non per denigrare Tex)? Mah! Forse abbiamo due versioni diverse di "El Muerto" perché a me non è capitato di odiare Tex, Kit e nemmeno i Navajos. Perché poi? Kit Willer viene ferito, non so perché dovrei odiarlo... El Muerto non ha il fegato di affrontare Tex? A me sembra proprio il contrario. E secondo me è la tua lettura di questa storia che non ha senso. Senza offesa, eh... Questa affermazione poi è il massimo del non-senso. Comunque, secondo me "El Muerto" non è un capolavoro, ha dei difetti ma resta comunque un'ottima storia in cui Tex non sfigura affatto. Inoltre contiene il duello più bello di tutta la serie (nonostante l'idea del carillon non sia originale). Se ci fosse un sondaggio sui duelli migliori di Tex credo che vincerebbe sicuramente questo: le ultime cinquanta pagine (compreso il flash-back) lo scontro tra Tex e El Muerto alla booth-hill di Pueblo Felix sono tra le pagine più amate dai lettori.3 points
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Nessuno mette in discussione la grandezza dei "cattivi" di GLB, e nemmeno il fatto che da grande narratore lui sapesse creare loro delle credibili strutture psicologiche pur nella malvagità (Mitla, Lucero, Mefisto, ecc) ma come ho scritto le dicotomie sono nette: Tex non ha dubbi ed è sempre dalla "parte giusta". Nolitta invece porta il lettore a comprendere e, in un geniale cortocircuito, a volte addirittura a condividere, pur facendo ovviamente il “tifo” per Tex, anche le ragioni e le motivazioni del nemico, vedi El Muerto. E questo causa nel lettore una sorta di transfert emozionale, che a te fa pensare "Tex è il cattivo della storia" (in realtà ovviamente non è così). Per me due giganti.3 points
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Beh, con il crollo qualitativo della serie regolare, ormai regno incontrastato delle tamarrate di Ruju e delle ciofeche di Nizzi, se dovessi limitarmi a 12 numeri all'anno sarebbero quelli di Tex Willer! E anche per questo mi preoccupa il calo che vedo anche lì. Negli ultimi anni la serie Tex Willer era un piccolo porto sicuro dove riprendere un po' del gusto di leggere, messo a dura prova dalla roba (anche Boselliana) propinata sulla serie regolare. Ma finché il calo evidente di Boselli era limitato alla serie regolare potevo pensare che avesse perso interesse al Tex "canonico" e dedicasse le sue energia soprattutto alla Tex Willer. Se cala anche quest'ultima... beh, o Boselli sta perdendo il gusto anche a scrivere quella, o il problema è a monte. Sgombriamo subito il campo dai soliti "straw man": nessuno qui sta dicendo che Boselli è diventato un incapace, che è bollito, che è da pensionare: a parte il fatto che ancora (tranne che nella esecrabile Cavalcata del Meschino, peggiore persino degli albi di Nizzi e persino della roba di Masiero su Mister No) mangia in testa a tutti gli altri su Tex, i difetti delle sue storie recenti NON SONO i difetti di un autore "bollito". Se si vuole vedere come scrive un autore bollito basta leggere Nizzi: trame inconsistenti e banalissima, scopiazzate in ogni dettaglio da qualche altra opera, dialoghi piatti, sempre gli stessi cliché che si ripetono stancamente. i difetti del Boselli attuale sono praticamente OPPOSTI: trame complicatissime, infodump con dialoghi artefatti e innaturali, TROPPO invece che POCO (sempre con l'eccezione della Cavalcata del Meschino che l'avevo già detto all'epoca, nella sua sciatteria e insensatezza pareva scritto da Nizzi o da Masiero) I difetti del Boselli che vedo su Tex Willer, più che difetti da "sceneggiatore", sembrano difetti da "editor". Lo sceneggiatore si lascia prendere la mano e sbrodola senza rendersene conto, dovrebbe essere l'editor (anche "interiore")) in fase di editing che gli dice "qui taglia, troppo lungo e stai spiegando la stessa cosa due volte", "questo infodump è innaturale, vuoi dire che ha viaggiato per giorni senza mai chiedere perchè?", "questo clichè della pistola nella fondina che spara prima di quelle già puntate l'hai già usato tre volte in questa storia, cambia un minimo". Ho l'impressione che: 1) Boselli sia stressato dal superlavoro editoriale e non ha tempo (o voglia) di controllare le storie come prima (sia le sue che le altre) 2) Abbia perso la fiducia nelle capacità di comprendonio dei lettori, e quindi gli spiega puntigliosamente ogni costa stroncandone la sopportazione. 3) Abbia scelto di abbracciare la Burattiniana teoria dei "detrattori", alla "sono tutti detrattori, non sono da ascoltare", con lo stesso effetto che ha avuto su Burattini: "se tutti quelli che mi criticano sono detrattori, vuol dire che non c'è nessun problema e i lettori non hanno motivi per lamentarsi, proseguo esattamente così", Dritto come un fuso verso il baratro. Se "l'editor" è stressato, ed è convinto che "tutti quelli che mi criticano vuol dire che ce l'hanno con me, non devo mai ascoltarli", cosa dice allo sceneggiatore (specialmente se è lui stesso)? "vai avanti così, è tutto perfetto, nessun problema". Dando libertà ai difetti dello sceneggiatore, fino a quel momento tenuti sotto controllo, di dominare incontrastati e rovinare le storie... P.S.: Ma un conto è dedicare lo speciale a Kit Carson, o anche a Mefisto, che sono personaggi importanti DI TEX, ben noti ai lettori. Un altro, e ben differente, il dedicarlo a un tizio mai visto e sentito prima SU TEX, che finora SU TEX si era visto in un paio di pagine, solo perchè "è un personaggio storico". Su queste basi chi saranno i protagonisti dei prossimi speciali? Buffalo Bill? Mark Twain? Il Conte di Cavour? Bismark? Genghis Khan? Capisco che non c'è più la collana "le storie", ma per me con la fame di volumi da libreria che c'è oggi in Bonelli, se voleva fare una graphic novel autoconclusiva sulla vita di Jesse James gliela pubblicavano (in libreria a 19 Euro, ovviamente). E non doveva scervellarsi per trovare la maniera di infilarci Tex. (e se stava in un volume autoconclusivo non aveva bisogno dei due personaggi che dopo aver cavalcato insieme per giorni si fanno il riassunto puntate precedenti a vicenda da pagina uno...)2 points
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Scrivici una storia sopra! Noi sappiamo della vita di Tex SOLO QUELLO CHE CI VIENE MOSTRATO. Cioè (1) solo le avventure, e (2) fra le avventure, solo quelle dove ha successo (non è il Tex parodistico di Nizzi, il Tex di GLB dice spesso che tizio o sempronio gli è sfuggito tempo prima), e (3) anche nelle avventure dove ha successo, solo le parti salienti (non ci viene mostrato andare al gabinetto, farsi la barba, e il 99% del tempo della giornata). Quindi qualunque obiezione del tipo "non ce l'hanno mai fatto vedere" non ha alcun senso: GL Bonelli non ci ha fatto "vedere" nemmeno la morte di lilyth (la vediamo moribonda, e poi la tomba, NON il momento in cui muore) quindi dovremmo ritenere che LILYTH NON È MORTA? Per me, "cosa provava Tex di fronte alla lancia intatta" lo possiamo capire tutti, semplicemente GUARDANDO COSA FA UNA VOLTA TROVATO BRENNAN. Non rischia più niente. Non ci prova nemmeno ad agire da solo. ASSOLDA UNA BANDA DI ASSASSINI SENZA SCRUPOLI E LI PAGA PER NON DARE A BRENNAN ALCUNA POSSIBILITÀ DI SCAMPO. Non si fida più nemmeno di sé stesso, non dice "lo prenderò sicuramente anche da solo", gli è sfuggito una volta: non è chiaro come questa cosa abbia minato anche la solita fiducia che aveva Tex in sé stesso? Per me è già tutto scritto lì. Se vuoi qualcosa di più esplicito... scrivetelo! (notare che Tex non può ovviamente comandare il vento, nel suo giuramento LUI STESSO AVREBBE TOLTO LA LANCIA UNA VOLTA UCCISI TUTTI I RESPONSABILI , il finale "poetico" in cui il vento stesso spezza la lancia nel momento esatto in cui Brennan muore è una aggiunta di GL Bonelli, che un nolittiano cieco alle qualità di GL Bonelli come Frediani non era in grado di capire o apprezzare).2 points
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Fantastico @Tracce358 che vuole pontificare e usa persino i termini a vanvera! Ma basta con queste fesserie! Davvero, il fatto che stai ripetendo a pappagallo emerite sciocchezze che erano il "cavallo di battaglia" di noti troll ultra-nizziani che in mancanza di argomenti, un po' frignavano sul fatto che gli altri erano prevenuti (INSULTANDO tutto il resto del forum, perchè stai dicendo che SIAMO IN MALAFEDE, dei tifosi esagitati) e un po' insultavano e basta a destra e a manca, mi fa dubitare che tu sia davvero un nuovo arrivo o un "arieccolo" sotto mentite spoglie... (sai quanti "nuovi arrivati" abbiamo visto in passato che appena arrivati ripetevano papali papali le stesse frottole di "vecchi cacciati"...) LA REALTÀ, INVECE è che A NIZZI E NOLITTA I LORO TIFOSI SFEGATATI PERDONANO TUTTO! Se In una storia di Nizzi Tex dice "tre assassini stanno fuggendo... ma c'è una torta! Pancia mia fatti capanna, chissenefrega della giustizia" (E QUESTA STORIA DI NIZZI ESISTE, ANCHE SE A CERTI DÀ FASTIDIO RICORDARLO) stai sicuro che il "nizziano tipico" salterà su OGNI VOLTA a dire "beh, che problema c'è a mangiare una torta? Anche GL Bonelli gli ha fatto mangiare fette di torta! Siete parziali, dovete attaccare anche GL Bonelli allora!" Va bene l'amore sconfinato per il Nizzi del vostro cuore... MA DAVVERO CREDETE CHE GLI ALTRI SIANO COSÌ SCEMI DA NON VEDERE COME SONO FARLOCCHI QUESTI ARGOMENTI? E come ti ha già detto Letizia... "buchi temporali"? Non sai manco di che stai parlando, per me "il giuramento" non l'hai manco letto e hai equivocato quello che ha scritto Letizia nel post... Vero... FINO A QUI. Cioè, per "ragioni narrative" (cioè, in soldoni, "altrimenti non c'è la storia") entrambi fanno scelte. Ma NON TUTTE LE SCELTE SONO UGUALI. E nella narrativa, IL FINE NON GIUSTIFICA I MEZZI. Non lo vedi? Vuoi la prova? SCAMBIAMO I MEZZI. Metti che ne "il giuramento", Tex non fosse stato ferito. Ma avesse detto "accidenti, BRENNAN HA CINQUE MINUTI DI VANTAGGIO SU DI NOI! NON LO PRENDEREMO MAI! E poi avesse detto, come ha detto in "El Muerto" , che deve "meditate, ponderare, decidere" DI FRONTE A TIGER PESTATO A SANGUE. Pensaci, applicato a Lilyth: "va bene, hanno sparso il vaiolo fra i Navajos, provocato centinaia di morti, fra cui la mia amata Lilyth, ma tu sai, Tiger, che non mi lascio provocare così facilmente, devo valutare, ponderare, adesso vado a dormire..." UGUALE SENZA DIFFERENZE, vero? Dire "sono comunque ragioni narrative" È UN MERO ESERCIZIO RETORICO. È come dire "alla fine sono uguali, inchiostro su carta, non c'è differenza. TUTTE le storie hanno delle scelte fatte per "ragioni narrative", perchè anche il semplice dire "ci serve che nella vignetta 1 ci sia Tex" è una "ragione narrativa". È IMPOSSIBILE scrivere qualunque storia senza fare SCELTE, e queste scelte sono SEMPRE per "ragioni narrative". Quindi dire "se sono ragioni narrative, è uguale", è come dire "TUTTE LE STORIE SONO IDENTICHE" INVECE NO! Le storie NON SONO TUTTE UGUALI. Se in una storia Tex va a sbattere contro un cactus e cade svenuto e un cane di passaggio gli piscia sopra, è una "ragione narrativa" esattamente come qualunque altra, ma bisogna vedere se porta a SCELTE ACCETTABILI. GL Bonelli aveva bisogno di rallentare Tex per 15 GIORNI, e ci dà una ragione semplice e plausibile: sia Tex che Tiger feriti, Brennan che ha raggiunto un treno, PREBBE ESSERE ARRIVATO IN PATAGONIA (l'idea che "Tex dovrebbe continuare a cercarlo" è una colossale corbelleria. DOVE LO CERCA? "Tex, presto prendi una nave per Tokio, potrebbe essere in Giappone! Perché proprio lì? Chi lo sa, ma devi continuare a cercarlo! Totalmente a casaccio!!!!" Nolitta aveva bisogno di rallentare Tex per POCHE ORE. E cosa si inventa? "Tex non sa trovare tracce più vecchie di tre ore", "Non esistono indiani navajo che non vivono nel villaggio centrale, e se ci sono non conoscono i segnali di fumo". "Tex è flemmatico e quando vede Tiger pestato a sangue dice "disdicevole, veramente disdicevole, dovrò mandare una vibrante lettera di protesta" Nolitta aveva bisogno che tutta la carne per i Navajo fosse rapinabile da pochi sfigati, e cosa si inventa? Che tutto il cibo per la riserva sta in sei muli! (anche se era già stato stabilito in storie precedenti pubblicate da lui stesso che si trattava invece di mandrie condotte da un sacco di gente) Nolitta ha il problema che deve giustificare il fatto che Tex non si smuova nemmeno dopo che hanno rubato e disperso quei ridicoli 6 muli con il cibo? "Non c'è problema, El Muerto e la sua banda di gente a cavallo è impossibile trovarli anche dopo un ora, ma i muli, so già che si fermeranno lì, senza fare un passo, prevedo che nessun coyote li attaccherà perchè me l'ha detto lo stregone, so che troveranno acqua lì perchè me l'ha detto la guida Michelin, so che nessuno li ruberà perchè me l'ha detto l'oroscopo, possiamno anche andare a prenderli fra un mese, le tracce saranno perfettamente leggibili!" Per certa gente, è "la stessa roba". Qualunque scelta narrativa vale un altra. Poi, ci sono anche quelli che sanno leggere.2 points
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Non bisogna negare che una certa forma d'integralismo esiste, spesso su dettagli davvero di poco conto da parte di fan che non leggono più da anni Tex o che hanno escluso a priori il Tex Willer, gli album alla francese, oppure i maxi indipendentemente dagli autori. Tuttavia, ho imparato con la frequenza su questo forum che, al di là di certi futili eccessi e prese di posizione di qualcuno il cui unico sadico obiettivo è di far chiudere qualsiasi testata dedicata a Tex, alcuni punti di vista siano condivisibili e oggettivi. Alcuni ritorni degli ultimi anni, ad esempio, si potevano davvero evitare e una storia come la Cavalcata del Destino non doveva essere concepita o avrebbe dovuto avere come soggetto la vendetta di un altro personaggio che non fosse Tex. Sappiamo che l'idea balzana non è partita da @borden, ma chiunque l'avesse proposta non bisognava darne seguito. Ormai è uscita e non la si può escludere, ma nel mio contorto pensiero non integralista mi sono dato la spiegazione che essa rappresenti la continuazione della versione boselliana de Il Giuramento, anche quella sicuramente un tantino diversa da come l'ha pensata e scritta GL Bonelli. Il canone boselliano è diverso da quello del papà di Tex e non vi trovo nulla di spiacevole, anzi tantissime storie di @borden anche recenti sono e saranno per sempre dei capolavori.2 points
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È un racconto d'avventura, non una formula matematica. Se GLB ha deciso così allora vuol dire che va bene ed è coerente col personaggio, visto che ne è lui l'ideatore (se invece fosse un suo successore allora potreste scatenarvi con "tradimento", "apostasia", ecc. )2 points
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Non è questione di difetti. Semplicemente, come scrivevo in non ricordo quale topic a proposito di Nolitta, tutte le storie di fiction a andarle ad analizzare con la lente e a verificare la plausibilità di ogni loro singolo passaggio possono essere facilmente smontate. Io ti posso smontare anche C’era una volta in America, se voglio. Come fa Noodles a ignorare la reale identità del Senatore Bailey visto che questi è indagato e appare sui quotidiani e sui telegiornali ogni giorno? E stiamo parlando di uno dei più gradi capolavori della Storia del cinema…2 points
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Io sono perfettamente d'accordo con queste generalizzazioni e con questi giudizi tagliati con l'accetta. Anche perchè sono giudizi veri, e l'accetta qui non c'entra nulla. Dire poi che Boselli obiettivamente avrebbe migliorato le storie di GLBonelli tipo "Il giuramento" con la sua Cavalcata del cretino, diciamo che è un concetto che mi trova in totale disaccordo.2 points
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Io non sono come tuo zio, ma ci vado molto vicino, sebbene sia di qualche generazione dopo. Mi è capitato di rileggere alcuni Tex post-Gli eroi di Devil Pass che ritengo l'ultimo inarrivabile guizzo del mio autore preferito, alcuni anche più di una volta, con una differenza rispetto a quando riprendo un GLB. Quasi sempre, eccettuati casi rarissimi (uno su tutti Gli invincibili), la rilettura tende ad abbassare sempre il giudizio. Lo stesso capolavoro il passato di Carson oggi mi piace meno di quando uscì, in parte anche perché allora brillava immensamente mischiato in mezzo ad un Nizzi illeggibile. Però è vero che il 90% degli albi usciti dopo la fine dell'era ormai mitica sta ingiallendo intonsa eccettuata una sola lettura. Con GLB questo non succede MAI! Il giudizio delle storie fino alla conclusione di quel racconto è sempre confermato. Semmai migliorato perché ora ho negli occhi 40 anni di scempi. Persino le pessime storie di Gianluigi successive adesso le vedo in modo diverso. Sono oggettivamente brutte, piene di falle, rabberciate. Eppure una battuta, una breve scena e per un istante rivedo Tex. E che GLB sia stato un autore di livello inarrivabile lo dimostra il seguito boselliano del Monte Rainier. Una storia raffazzonata, ritoccata da altri e che sta in piedi con i puntelli e imho migliore di quella scritta da un successore in piena attività. Il mio feeling con il modo di scrivere di GLB è un caso fortuito, però che quest'ultimo sia uno dei grandi del fumetto, dopo che per anni è stato trattato come uno che casualmente aveva incontrato i favori del pubblico rubando un successo meritato da altri migliori di lui, è giusto dirlo senza più girarci attorno. In qualunque altro Paese gli sarebbero tributati gli onori che merita, in Italia invece al massimo ci si impegna per cancellarlo. In merito al quesito di Ymalpas. Voterei come detto Gli invincibili di Boselli, ma come eccellente Tex alternativo e quindi fuori concorso.2 points
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La penso anch'io così. Innanzitutto Tex non reagisce quando Sheen gli dà del bastardo perché è stato prima Tex a dargli dell'idiota (c'è uno scontro verbale a distanza: come fa Tex, anche volendo, a dargli un pugno?). Poi Tex buca la mano al pistolero, umiliandolo (stiamo parlando di un killer di professione, che così non potrà più sparare), è una situazione che si è vista molte altre volte in GLB, non ci vedo niente di strano. Infine Tex "non maltrattata mai i feriti"? Dipende. Non li sbatacchia per avere informazioni se sono feriti, questo è vero, ma se questi lo insultano uno sganassone se lo prendono lo stesso, eccome (come avviene qui). In "Sulle piste del Nord" (vado a memoria, spero di non ricordare male) Tex viene chiamato nell'ufficio delle Giubbe Rosse dove c'è il losco Bonnet con un occhio nero, bendato, mezzo ferito (è Tex che l'ha ripassato il giorno prima) e che gli dà del bugiardo: Tex non ci pensa due volte e lo fa volare per la stanza, anche se l'illustre Bonnet è ferito e innocuo. I difetti di questa storia sono altri: primo fra tutti la scena della botta in testa che all'inizio Tex si prende dai tipi che vogliono uccidere col cannone i presunti ladri di bestiame. Tex ha a che fare con feroci assassini (lo pensa lui stesso che "sono dei pazzi assassini") e nonostante questo si gira tranquillamente perché lui prima vuole valutare e ascoltare anche la "versione" degli altri. A parte la botta in testa che prende, Tex non dovrebbe, anche se gli altri fossero colpevoli di furto, prendere a calci senza tante chiacchiere i vigilantes pazzi assassini che vogliono ammazzali con un cannone? Direi di sì.2 points
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Punti di vista, io pretendo che una storia mi appassioni, anche se si discosta più o meno palesemente dal modello originale, come tante volte mi è capitato con Nolitta, Nizzi e Boselli.2 points
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Non è vero. Non ricordi bene "linciaggio". E se fai questa obiezione, è segno che non hai letto con attenzione la parte del mio post che hai citato, dove chiarivi la distinzione: "ubriaconi sobillati da qualcuno" è ESATTAMENTE come vengono mostrati in "linciaggio": si trovano nel saloon (in cui proprietario era stato ucciso), sobillarli è uno dei malfattori che ha progettato il linciaggio d'accordo con il suo complice, come viene mostrato poche pagine prima. Non è "l'intero paese" e non è neppure "la gente onesta", sono rappresentati come balordi attaccabrighe, la feccia del paese: addirittura, ANCHE DENTRO AL SALOON la "gente comune" protesta (beccandosi un pugno in faccia, a rimarcare che "brave persone" compongano quella folla). Non è la folla enorme di persone che viene mostrata quando si parla di "giustizia divina", sono DICIASSETTE PERSONE (Tex ne fa fuori dieci, e quando si radunano dopo la sparatoria sono sette) che SPARANO CONTRO L'UFFICIO DELLO SCERIFFO (alla faccia dell'ordine e della legalità), inveendo e maledicendo tutti gli altri cittadini che "non li hanno voluti aiutare". Vero. Ma si vede in altre cose: per esempio, un aspetto in cui il ruolo evidente della stampa degli anni 70-80 nello spargere bugie si riflette in maniera evidente nella maniera in cui, dopo gli esempi di eroici giornalisti di storie come appunto "squali", nelle storie più tarde i giornalisti vengono mostrati come scribacchini senza dignità che raccontano solo balle, o mostrati come boriose caricature come in "Tucson". Ma i gruppi di balordi sobillati grazie all'alcool e alla loro stupidità si sono SEMPRE visti su Tex, non sono una "novità" delle ultime storie. Quelli di "linciaggio" non sono per nulla diversi da quelli di tante storie anche degli anni 40 o 50 Il mio post non diceva "per Bonelli le folle che vogliono linciare i criminali sono sempre buone e giuste", che sarebbe un assurdità visto che ho citato da subito i casi come quello di "linciaggio" come antitetici: diceva che GL Bonelli rappresenta in maniera molto, molto diversa, i casi in cui 17 balordi ubriaconi attaccabrighe vengono assoldati da criminali per linciare un testimone, da quelli in cui "il popolo", come un unica entità invincibile e inarrestabile, decide di diventare la mano della Giustizia Divina... . (addirittura, in "linciaggio" alla fine, Archie Benson alla guida dei cittadini "stanchi delle violenze" (dei facinorosi) li scaccia dalla città, prima ancora che Tex torni! Alla faccia di "tutto il paese è contro Tex"... )2 points
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In realtà, da quel che mi ricordo, la scena è molto diversa. Qui Tex vorrebbe fermare il linciaggio poi, vedendo che è impossibile fermare una folla inferocita, rinuncia a malincuore (se non ricordo male - vado a memoria - dice qualcosa come "Dio abbia pietà di loro", riferito ai delinquenti linciati). Ne "Una colt per Manuela Montoya" Kit Willer se ne frega del tipo linciato dalla folla, non ci prova nemmeno a salvarlo, anzi sembra che ci abbia gusto. Secondo me la differenza è sostanziale. Io preferisco il finale di "Squali". All'epoca, comunque, nella discussione che ne sorse, Boselli rivendicò il finale di "Manuela Montoya" come "scorretto" ma dal suo punto di vista "giusto". Io non la vedo così. Non si possono paragonare storie scritte in epoche e in contesti diversissimi, anche se dello stesso autore. "Squali" è scritta nel 1964, "Ore disperate" nel 1980. Il mondo e la società sono cambiati, anche il Tex di GLBonelli, pur restando fedele a se stesso, qualche piccolo cambiamento l'ha subito rispetto a quello degli inizi. Per esempio le sue storie sono mediamente meno solari di un tempo, e anche la fiducia nella "gente comune" non è più quella di una volta, vedi "Linciaggio", che avrà anche il soggetto del figlio Giorgio ma è comunque tutta farina del sacco di GLBonelli. In "Linciaggio" tutta la città è contro Tex (tranne un gambler) e addirittura Tex non riesce nemmeno a salvare il nero che doveva proteggere. Probabilmente negli anni '80 anche GLBonelli - come tanti scrittori o sceneggiatori o registi - aveva meno fiducia nella "brava gente comune" rispetto agli anni '60. La "texianità", in un personaggio così longevo come Tex, e con un numero così elevato di storie (anche se consideriamo solo quelle di GLB), la "texianità" è un concetto molto molto discutibile...2 points
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Che le quattro vedove non siano davvero "cattive" è chiaro dal fatto che sono donne, quindi non possono essere davvero "cattive", al massimo possono essere sviate per "ammore" (all'inizio SPERAVO che fra i vari colpetti di scena di Ruju ci fosse anche che una di essere stesse biecamente ingannando le altre, ma no, i loro lamenti al ricordo dei loro topastri da fogna da esse tanto amati sono incredibilmente autentici). Se sono mosse "dall'ammore" sono ovviamente "buone", e rappresentano "l'elemento invincibile" per Tex da sconfiggere, tipo il ciondolo antiproiettile del "pistolero Vudu", "l'idea strampalata" e originale alla base della storia. Il problema è che se sono davvero "buone mosse dall'ammore" non possono essere "le catti-cattivissime" della storia, no? Ecco quindi il tipico folle messicano usa-e-getta, anonimo e incolore, che per essere ancora più "cattivissimo" viene mostrato anche come esponente del patriarcato e si allea pure con uno stupratore (che al giorno d'oggi essere solo ladri o assassini è praticamente perdonabile, non basta più). Qualcuno a cui Tex possa sparare. Quindi la storia, riassunta in poche righe, è "troviamo a Tex avversarie che sono nel giusto perchè donne mosse dall'ammore a cui Tex non può sparare, abbiamo quindi inserito un dilemma morale, ma visto che non vogliamo mettere un dilemma morale su Tex ci mettiamo un cattivo tradizionale così gli sparano senza problemi e finisce a tarallucci e vino" Che, se ci pensate, è la stessa "soluzione" del "dilemma" (stavolta tecnico, non morale) nel "Pistolero Vudù": "invento un cattivo invulnerabile alle pallottole, quindi Tex non gli può sparare. Ma visto che Tex gli deve sparare, gli deve cascare il medaglione" Tutti petardi bagnati, insomma, storie basate su un "idea originale"... che vengono sempre ricondotte alla banalità, perchè quelle idee saranno state anche "originali" ma non vanno bene su Tex...2 points
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Ci sono alcune tavole di Muzzi che vengono completamente ridisegnate tra prima pubblicazione su striscia e la successiva ristampa su serie gigante: le tavole originali potrebbero essere andate perdute oppure restituite e non riconsegnate. (immagini prese dal forum di Vintage Comics)2 points
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A me non convince tutta la parte finale, in cui il bandito assoldato da Mesa vuole prendersi il ranch con la forza, magari distruggendolo completamente e uccidendo la proprietaria. Se fosse così semplice occupare terre e impossessarsi di ranch, perché questi fuorilegge non ci hanno mai pensato prima? Mi sembra debolissimo come pretesto, così come il fatto che l'assassino Mesa ambisca a sposare la donna e a diventare il legittimo proprietario del ranch quando in realtà è un assassino seriale braccato dalla legge. Le donne poi sono poco caratterizzate, contrariamente a quanto Ruju di solito fa con i suoi personaggi. Resta tutto sommato una storia non disprezzabile, ma nulla di più.2 points
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Dopo una lunga pausa, ho ripreso la lettura degli albi bonelliani del primo centinaio. La sequenza mi ha portato a imbattermi in questo episodio che, a memoria, dovrebbe essere la prima trasferta dei nostri nella turbolenta Frisco. Avrei voluto cercare conferma su questo punto dalla lettura dei commenti dei forumisti che mi hanno preceduto, ma continuo a notare che per le storie vecchie del compianto G.L. Bonelli gli interventi si contano sempre sulle dita di due mani ed è un vero peccato. Ciò mi porta a pensare che la maggior parte degli appassionati che interagiscono sul Forum, per ragioni anagrafiche, hanno via via dimenticato l'epopea d'oro del ranger creato dal vulcanico sceneggiatore e ciò porta di sovente a quel confronto acceso di opinioni sulla presunta texianità che spesso popola i link, allor quando si analizza l'opera degli autori più recenti. Chiusa questa riflessione, ritorno all'episodio che mi appresto a commentare. Ritmo sempre serrato e coinvolgente, i tre pards (nell'occasione orfani di Tiger) tirati a lucido e sempre sul pezzo agiscono con sullo sfondo una città fervente e turbolenta, ancora priva della presenza di Tom Devlin come capo della polizia, destinato in seguito a diventare una presenza fissa in simili trasferte. Incontriamo tuttavia Sam Brennan, il coraggioso editore-giornalista dell'Examiner che Nizzi rispolvererà nella "Congiura" e che meriterebbe di tornare anche lui periodicamente sulla saga come amico di contorno nella stessa cerchia dei Mike Tracy di turno. Originale l'esca che Tex getta per fare abboccare i boss della malavita, ovvero far credere di aver registrato una fantomatica miniera ricchissima, così come si apprezza la scena della sfida scoppiettante fra le due diverse bande di San Francisco. Bonelli non disdegna di affiancare a Tex, Boulder, ovvero un gigante bonaccione che salterà la barricata e si schiererà con i nostri. Storia divertente e piacevole che si chiude con un epilogo particolare ma plausibile, ovvero l'esecuzione a colpi di corda e sapone dei delinquenti che avevano teso la loro ragnatela sui quartieri, caldeggiata dai cittadini ribelli in veste di vigilantes e per una volta Tex non potrà far nulla per impedire che venga applicata la legge di Linch per chiudere la faccenda. Galep nella media, se la cava alla grande anche su questa storia cittadina, ma il maestro sardo lo preferisco di gran lunga alle prese con le grandi praterie, gli assolati deserti e i suoi magistrali cavalli lanciati a briglie sciolte o nelle splendide sequenze marinare, dove rimane un autore impareggiabile. Il mio voto finale è 72 points
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...per rifarmi il "gusto" da incallito texiano quale sono mi sono riletto "Il ritorno di Montales", non so se mi spiego.2 points
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E Daje con sta cosa, io non ho nessun idolo. Leggevo (visto che non scrivo più qui) le recensioni di tutti i Tex delle varie epoche che mano a mano sto rileggendo. Nessuna scure di guerra, ma se permetti un consiglio dal primo idiota che passa (cioè il sottoscritto), mi limitavo a notare, da esterno, che se invece di portare avanti questi tuoi "cavalli di battaglia", si avesse un atteggiamento più propositivo invece che distruttivo, ne gioverebbero i contenuti del forum!2 points
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Ogni scrittore ha un proprio e personale modo di scrivere, quindi trovo sia un esercizio completamente inutile prendere una sequenza scritta da Nolitta, andarla a confrontare con una simile scritta dal padre, per poi dire: "Ecco, guardate qui, ho ragione io, GL Bonelli l’avrebbe scritta in maniera diversa!". E grazie al piffero, dico io. Secondo te Frank Miller scrive Batman come lo scriveva Bob Kane o Dennis O’Neill o Grant Morrison? A me pare perfettamente chiaro, oltre che assolutamente normale, che ognuno lo scrive secondo la sua maniera. Riguardo al tuo esempio, potrei anche dirti che in La collina degli stivali El Muerto e Faccia Tagliata fanno la fine che si meritano, mentre in Adios, Amigo , nonostante le promesse di Carson (cito: "Il banchetto di quelle bestiacce è solo rimandato perché sono certo che, appena possibile, organizzeremo una tale "fiesta" con fuochi d'artificio da procurare a tutti gli avvoltoi della regione la più colossale indigestione della loro vita!"), alla fine il quartetto LASCIA LIBERI I BANDITI DI HELLTOWN. Ora, quali sarebbero state le reazioni del toxic fandom se Nolitta avesse fatto andare via libero Faccia Tagliata? Disclaimer: con questo non sto dicendo che Arizona non sia una grandissima storia, e non sto nemmeno mettendo in discussione quel finale, sto semplicemente dicendo che le critiche che leggo in questo thread e in quello dei sondaggi sono totalmente pretestuose.2 points