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Esco dal mio consueto e sempre reiterato lurkaggio, spinto dall'occasione, sperando di scrivere brevemente alcune cose sensate che possano in qualche modo contribuire a stemperare la tensione. Premetto che non ho intenzione di elaborare un contributo memorabile, ma solo approfittare dell'occasione per far notare - da lurkatore incallito - che trovo piuttosto fastidioso il fatto che sotto ogni santissima storia di Nizzi si finisca a parlare non della storia, ma del modo di concepire Tex secondo Nizzi. Alle volte anche con spunti interessanti, che è assai piacevole leggere (non mancano in questo stesso topic), e che meriterebbero quindi di essere sviscerate a parte, ma questo modus operandi seriamente rende il forum, a mio parere, piuttosto disordinato e poco fruibile. Questi flames o semi-flames (vero che Tex ci insegna a non essere delle educande, ma a volte trovo che si esageri) nascono sempre dalla stessa radice: il tentativo (soprattutto da parte di Diablero) di convincere altri utenti riguardo la propria visione dell'interpretazione texiana di Nizzi, largamente non condivisa o comunque fautrice di interlocuzioni vivaci, delle quali Diablero non riesce a farsene una ragione, apparendo a lui cristalline le proprie argomentazioni e (concedetemelo, senza astio) essendo sistematicamente incapace di lasciare l'ultima parola a qualcun altro. Giova ricordare che siamo in un forum di discussione, ove il sale della partecipazione è la disponibilità a scambiarsi opinioni, accettando il punto di vista dell'altro, che non è necessariamente errato qualora non parlassimo di fatti ma di interpretazioni dei fatti: non stiamo dibattendo se la terra sia tonda o piatta (fatto); stiamo dibattendo, ad esempio, su come decifrare uno stato d'animo reso esteriormente col desiderio di farsi una birra in compagnia del proprio migliore amico dopo una batosta (interpretazione). Ora, le osservazioni di Diablero sulla trama e sul personaggio solitamente non sono opinioni, sono fatti. Fatti indiscutibili e incontestabili, e ottimamente espressi e sviscerati, per quanto a volte un po' prolissi. Ma affermare (a titolo di esempio) che Nizzi è colpevole di lesa maestà per aver retconnato un'indicazione di Bonelli, o sostenere che Nizzi trovasse Tex antipatico al punto da volontariamente imbastire una vendetta letteraria nei confronti del creatore (meno male che di fronte a certe affermazioni l'avvocato difensore di Nizzi non abbia deciso di esplorare il labile confine tra diritto di critica e art. 595 del c.p.) non sono fatti: sono interpretazioni, a volte anche ben argomentate e ben ragionate, ma restano interpretazioni su cui è lecito avere idee differenti. "Sì, Nizzi ha retconnato una conclusione di Bonelli: e non ce ne frega niente, perchè da quello spunto è nata una storia che reputiamo buona" è un pensiero perfettamente legittimo. Altrettanto lo è l'interpretazione "Eh, ma quella frase di Tex non va presa alla lettera: può essere compresa come uno sfogo dovuto all'amarezza, e comunque Tex può avere cambiato idea, e comunque secondo me può essere interpretata ecc ecc" senza per ciò considerare Tex uno spergiuro. Ed è qui che Diablero perde (ai miei occhi) di credibilità, perché l'astio nei confronti dell'autore è evidente, e impedisce di ritenere obiettive le sue (ripeto) argomentatissime recensioni. A me pare che tutti, ma proprio tutti, qui dentro siano d'accordo sul fatto che ognuno dei tre successivi "grandi autori" di Tex abbia avuto un'interpretazione del personaggio differente rispetto a quella del suo creatore (e, per inciso, io trovo molto più "sfasata" la versione nolittiana rispetto a quella primo-nizziana, eppure su Nolitta non si scatena mai un bel flame... che delusione). Ci si scorna malamente sul fatto che c'è chi considera tale diversa interpretazione una lesa maestà, chi è disposto a concepirla senza la minima difficoltà se questo risulta propedeutico a una storia reputata di qualità (e suppongo che questa possa somigliare alla posizione di borden nel momento in cui afferma che "Caccia all'uomo" o "Fuga da Anderville" siano assolutamente degne di pubblicazione), e persino chi è talmente di bocca buona da considerare potabili anche le storie del periodo nizziano post-500 (peraltro Diablero ha più volte impeccabilmente fatto notare che quelli che diventeranno difetti indigeribili dopo il 500 sono in realtà elementi della scrittura di Nizzi che sono già presenti in nuce fin dalle prime sceneggiature, ma la qualità percepita delle storie consentiva - e consente tuttora, perchè rileggere il passato col senno del futuro è attività assai discutibile - di godersi il periodo d'oro nizziano). Ma su questo non ha senso scornarsi, perché il livello su cui poniamo l'asticella che distingue la texianità dalla non texianità è personale: son gusti, di cui possiamo discutere in eterno, accettando il fatto che potremmo non arrivare mai a una sintesi condivisa, e che è inutile farsi il sangue amaro o generare flames per una differenza incolmabile di vedute che restano legittime. Valerio l'aveva anche scritto, pagine e pagine fa, in una frasetta forse scritta anche con un po' di humor, ma che invece è il succo del discorso, e suonava più o meno così (la citazione esatta sarebbe da recuperare): "sì Diablero, hai ragione nell'analisi della storia, indubbiamente; ma ciononostante, a noi questa storia piace così". Fine. Torno nel lurkaggio.9 points
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Porta pazienza, sono 20 anni che dici sempre le stesse cose. Attacchi personali cosa? Ma se non fai altro che dare dei cretini a quelli che non la pensano come te. E qui la chiudo, perchè mi sono ripromesso, e ci stavo riuscendo, di trattarti cn i guanti, non voglio cambiare idea. Tanto è inutile, quando c'è fissazione non esiste argomentazione possibile.5 points
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Io sono sicuro del contrario, anzi stracerto. La vignetta evoca tutto questo, anche grazie alla maestria di Ticci. È il suggello poetico di una storia che non esito a definire lirica. Che vuol dire che non c'e' e non è neanche pagata? È tutto in quella vignetta, tutto quello che ho descritto è già lì. Tuttavia non pretendo di convincerti, staremmo delle ore a ribattere ma evidentemente abbiamo "occhiali" diversi. Se ci si accapiglia per una vignetta, figurarsi per una storia intera. In quanto racconto, esso può piacere oppure no, può entusiasmare o essere indigesto. Ciò che mi dispiace è la pretesa assoluta che questa storia sia antitexiana, sia addirittura un parto criminale, posto che ci sono moventi e mandanti. Che sia una storia da nulla, capace di entusiasmare quattro gonzi. E sono concetti ripetuti fino alla noia, fino alla nausea. Cheppalle ragazzi. C'è una volontà di distruggere questa storia (ma Nizzi me avrà fatta una buona, anche per sbaglio?), di seppellire sotto quintali di merda Nizzi e tutta la sua trentennale produzione, con l'editore che, complice, glielo ha consentito. Solo Boselli ha proseguito nel solco del Verbo, Nolitta e Nizzi sono semplicemente esecrabili. È un gioco al massacro, di autori e storie e finanche lettori. Dei quali ci si sorprende che abbiano apprezzato Nizzi dopo Bonelli. Sono un po' nauseato, da tempo credo che il dibattito qua dentro sia diventato tossico. Non c'è serenità quando si parla di Nizzi, bisogna mettere in croce qualsiasi cosa lui abbia fatto, bisogna mettere al bando tutta una epoca in cui, che lo si riconosca o meno, Tex ha prima prosperato, e poi tenuto botta. Certo, ci sono stati errori, il primo dei quali è stato quello di non allontanare un autore bollito, ma da qui a disconoscere quanto di buono ha fatto Nizzi nei quindici anni precedenti, ce ne vuole di pelo sullo stomaco. Si dice che alcuni di noi non sappiano leggere. Che si facciano piacere 'sta sbobba. Mi dovrei sentire un coglione perché adoro FDA e trovo del tutto insufficiente la sua omologa glbonelliana? "Ma dai" lo dico io stavolta, cara Letizia. Ognuno di noi ha un proprio modo di leggere, e se io ci vedo in una sola vignetta tutto un mondo non è merito mio, ma dell'autore che ha toccato delle corde che sono in me. Se altri sono meno sensibili, e magari sono invece più attenti ad altro, ci sta che apprezzino meno. Ma quanta sicumera invece ci si deve sorbire, qua dentro.5 points
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Recentemente in una discussione su quanto fossero "complicate" le storie attuali e quanto "semplici e ingenue" fossero le storie di GL Bonelli, ho sfidato chi diceva quelle cose a contare i personaggi presenti in questa storia. Ovviamente non l'ha fatto nessuno... Però mi dispiace che non l'abbia fatto nessuno, e visto che ogni occasione è buona per rileggersi questo capolavoro, ecco i "pochi personaggi delle storie semplici di una volta" (come si "contano i personaggi"? Ovviamente non contando anche le persone anonima sullo sfondo, un personaggio è una persona identificata e identificabile che ha un ruolo e verrebbe citata nei titoli di coda con il nome o con un una identificazione precisa, non come "donna piangente scena funerale #1"_) La storia, prima di tutto, riprende una storia precedente, "Dugan il bandito", di cui è un vero e proprio "seguito" (mi viene in mente che ho letto, pochi minuti fa un post nel forum che diceva che nelle vecchie e buone storie di una volta non accadeva mai... ) Infatti, 1) Kelly, il barman, sopravvissuto alla fine di quella storia, e uno dei pochi che sa dell'esistenza dell'oro nei monti della riserva Navajo, va a raccontare tutto all'"Uomo di Flagstaff" subito nella prima pagina, dando il via all'intrigo (che parte proprio dal suo assassinio, così impara!) Notare che GL Bonelli, da buon narratore che ritiene di avere lettori svegli, NON fa nessun flashback della storia originale: chi se la ricorda bene, gli altri possono andare a rileggersi gli albi, non si SPRECANO pagine a raccontare cose già viste....) Nella prima pagina incontriamo anche 2) l'Uomo di Flagstaff, Marcus Parker, il grande tessitore dell'intrigo, e 3) Il suo fido braccio destro, Fred Redwood Se è un po' che non lo fate, rileggetevi almeno l'inizio di questa storia. L'abilità in cui, IN UNA SOLA PAGINA e senza sprecare tempo in cose inutili, vengono presentati i due nuovi avversari, il ritorno di Kelly e il pericolo per i Navajo... questo è SAPER SCENEGGIARE, altro che "storie ingenue"... Subito dopo conosciamo... 4) Myra Solano, "Viso d'angelo, cuore di pietra, cervello da volpe", bellissima come tutte le donne di Nicolò, e la vera organizzatrice della trappola per Tex 5) Lo sceriffo di Gallup, pedina inconsapevole. 6) Clay Heber. complice di Myra che si occopa del "lavoro sporco", che diventerà importante come testimone. 7) il signor Pelton, il direttore della banca Fargo, che organizza la difesa di Tex nel processo e collaborerà nel terzo albo alla fuga di Tex 8) L'avvocato Martin, il legale di Tex (all'inizio non volevo includerlo, visto il suo ruolo davvero marginale, ma poi ho visto che GL Bonelli lo mette in scena per un bel po' di pagine, più di quante ricordavo...) 9) il vice-sceriffo Morton, che scorta Tex a Vicksburg. 10) Lo sceriffo (corrotto) di Holbrook che cospira per ammazzare Tex lungo il viaggio. 11) Jeff, il vice dello sceriffo. 12) Faradine, capo del dipartimento indiano (all'inizio è solo citato per nome, poi lo si vedrà agire) 13) Larry Lyman, il nuovo agente indiano dei Navajo e personaggio più odioso di tutta la storia. 14) Il sergente Mike Murdock, il capo sorvegliante di Vicksburg (chi all'epoca leggeva Devil noterà il nome uguale a quello del fantomatico fratello gemello di Matt Murdock: coincidenza?) 15) Clem, il complice di Mike Murdock che fa da collegamento con gli indiani Mohave 16) Slim, guardia carceraria 17) Joe, guardia carceraria 18) Hayden, il direttore (alcolizzato) del carcere di Vicksburg 19) "Rosso", uno dei carcerati che fa amicizia con Tex (che poi lo farà fuggire insieme ad altri galeotti, altro che ligio alla legge...) 20) Robby, guardia carceraria 21) Lucky, il barman del "Red Bull" a Vicksburg (città) 22) Victorio, il capo dei guerrieri Mohave 23) Bill, guardia carceraria che tenta di ammazzare Tex 24) Driscoll, guardia carceraria (sto elencando SDLO le guardie carcerarie che non solo sono identificate per nome ma hanno ruoli "parlanti" che portano avanti la storia, altrimenti sarebbero molte di più) 25) il comandante di Fort Defiance 26) Il sergente Bryan, che scorta Lyman nella riserva 27) Il capitano Stone, che va a requisire i fucili dei navajo e poi comanderà la spedizione militare nella riserva. 28) Bill Finney, l'allevatore padrone del ranch "doppio sette", incaricato da Lyman di fornire bestie malate e malandate che però svela tutto a kit, e che in seguito verrà derubato. 29) Mike, il capo dei cowboy di Bill Finney 30-31) Tom e Nick (più altri complici innominati), ladri di cavalli assoldati da lyman per fare razzie dando la colpa ai Navajos 32) Lo scout indiano del capitano Stone. Non viene mai chiamato per nome ma si vede agire spesso autonomamente in diverse scene 33) il capitano Donovan, comandante della seconda colonna militare con i cannoni. 34) Sam, il sorvegliante in capo alla cava di pietra. 35) Damby, il direttore del "Flagstaff post", pennivendolo agli ordini di Marcus Parker, che è l'editore del giornale. Negli ultimi anni di attività, diciamo dagli anni 60 in poi, la visione del ruolo della stampa per GL Bonelli cambia radicalmente. Se nei primi albi era quasi una visione "eroica" (gli eroici giornalisti che quasi si fanno ammazzare in "uno contro venti" e "vendetta navajo"), anni dopo è una visione sprezzante, di una stampa sempre al servizio dei potenti, che sparge odio e menzogne, con i giornalisti descritti come lecchini servili. Pensate cosa avrebbe scritto se avesse visto la TV di oggi... 36) Oswald Foster, la "mano sinistra" di Marcus Parker. 37) Frenzy, scassinatore assoldato da Foster. 38) Lo "specialista" che Frenzy fa chiamare per aprire la cassaforte. 39) Mango: guerriero navajo che si nasconde fino a quando i soldati non sono attorno al pueblo ad assediare kit, Tiger e gli altri navaho, e poi con il suo gruppo fa saltare l'ingresso del canyon. 40) Bill Heming, tirapiedi di Foster. 41) Mike, buttafuori di Myra Solano. 42) Tom, il barista di Myra Solano che riconosce Bill Heming e la mette sull'avviso. Ed essendo un "fan" di Kit Carson, gli racconta tutto quello che gli serve per catturare Myra. 43) Il capitano Torrington, inviato dal comando dei rangers. 44) Abbot, l'agente della Pinkerton che ha fatto indagini indipendenti arrivando anche lui al nome di Marcus Parker, pur senza riuscite a trovare prove Come tutte le liste di questo tipo, anche questa è opinabile e contestabile: qualcuno avrebbe aggiunto anche altri personaggi (il giudice, per esempio), altri avrebbero magari tolto personaggi abbastanza anonimi come Tom e Nick o qualche guardia. Ma il punto è che se confrontate CON GLI STESSI CRITERI questa storia alle storie attuali, vedrete che anche le storie più "complicate" di Boselli ne hanno molti meno. poi a seconda del criterio che utilizzerete invece di essere un "44 a 15" sarà un "50 a 25" o un "35 a 9"... Eppure, qualcuno ha mai avuto qualche difficoltà a seguire questa storia? A distinguere fra questi 44 personaggi? Nessuno, vero? Un po' è perchè "la conta dei personaggi" non è un buon criterio per giudicare quanto è "difficile" una storia (però è quello che vedo usare più spesso, anche se non li contano, vedo continue lamentele che "oggi ce ne sono troppi"), un po' è ovviamente perchè GL Bonelli era davvero bravo a caratterizzarli in poche battute. Ma per me è anche nella maniera in cui sono utilizzati. Sono tutti personaggi che appaiono e scompaiono secondo la loro funzione nella storia, e ci viene detto solo quello che dobbiamo sapere. Niente di più. Non ci viene mai raccontato cosa ha fatto Parker al figlio del giudice lymestone. Non serve. Serve solo sapere che Myra Solano l'ha scritto e quello scritto può rovinare Parker. Non ci viene fatto un flashback sul passato di nessuno di questi personaggi. Non ci viene detto "Clem in fondo in fondo era buono, anche se faceva ammazzare prigionieri per denaro", e nemmeno "bada bene, Clem anche se è simpatico è malvagio! Lettore incapace di valutare, adesso ti spiego cosa devi pensare". NO! Clem ci viene semplicemente mostrato agire, e poi ciascuno valuta per conto suo. GL Bonelli scriveva per lettori pensanti! Ovvio che non tutte le storie sono così. Per Lucero, GL Bonelli ci narra sì il suo passato e la sua infanzia, perchè SERVE per la storia! Ma sempre, ogni volta, il faro da seguire è la necessità della storia. Oggi, mi pare che non sia più così. Tafazzianamente, si fanno errori basilari di narrazione (tipo riempire tutto di spiegoni superflui) perchè "i fumetti si fanno così", e i lettori tafazzianamente concordano che il fumetto DEVE ANNOIARE, o non è un buon fumetto... È come se, nel mondo del fumetto, i veri, grandi maestri, quelli che erano da seguire ed imitare perchè erano davvero i più bravi, e che avevano una vastità di tecniche da insegnare inestimabile... siano stati schifati, perchè "vendevano troppo", le loro tecniche perse e dimenticate, la loro memoria infangata con boiate sui loro "lettori ingenui" Mentre gli autori più scarsi, i più noiosi, quelli che vendevano meno, sono stati elevati a "maestri di pensiero" e guide su "come si fanno i fumetti" (per annoiate il più possibile) Infine, alcune osservazioni... Pagina 13-14 di Tex Gigante 144. Uno degli epici discorsi di GL Bonelli che chi ha tramutato Tex in uno "sbirro ligio alla legge" evidentemente non ha mai letto. Attuale oggi più che mai. Quale fumetto oggi dice cose simili? Zerocalcare. Di sicuro non i fumetti Bonelli. E oggi Zerocalcare vende piu di Tex. Mmmm... Pagina 92 di Tex 144: GL Bonelli, che scriveva storie per lettori dotati di un minimo di raziocinio, ci spiega perchè le scene alla "Tex mi ha pestato e adesso vado con lui dallo sceriffo o in tribunale a confessare tutto" tipo quelle di Nizzi o quella di Ruju nell'ultimo albo uscito sono emerite strunzate... E c'è gente che ha il fegato di dire che lui scriveva storie per "lettori ingenui"...4 points
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Tu pensa che c'è a chi piace il Tex di GLB E il Tex di Sergio E il Tex di Nizzi E il Tex di Boselli E il Tex di Ruju. All'interno delle loro rispettive produzioni poi ci possono essere, come ci sono stati e, per gli attuali, ci saranno, alti e bassi. Ma partire con "L'ha scritto Tizio mi piace a prescindere, l'ha scritto Caio allora è sicuramente una ciofeca" (oppure "E' Tex / non e' Tex") è puro e semplice PREGIUDIZIO (e in alcuni casi persino fondamentalismo di stile talebano).3 points
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La vignetta straordinaria con cui si chiude quell'immenso capolavoro che è Fuga da Anderville, conclusione eccezionale di una storia superlativa, vede Tex e Carson cavalcare tra i campi di cotone del Sud. Tex, perdente come mai prima, dopo aver starnazzato in una maniera non accettabile per i canoni texiani contro l'ignobile zio, che anni prima lo aveva fatto fesso in maniera ridicola, deve ora trangugiare il boccone amaro, e chiede al suo amico di sempre: "mi farai compagnia, Vecchio Cammello?" E Carson c'è. Se qua invece ve ne andate tutti, chi farà compagnia a noi? Volete lasciarci soli contro quell'essere notturno e mostruoso che si accompagnava a Mitla e che è risorto dalle sue ceneri per terrorizzare i sogni di poveri utenti di forum indifesi? Perdonate l'ironia, ma almeno sono tornato in topic, ho recuperato i toni iperbolici di tanti di noi (me incluso) utilizzati in questo topic (già mi mancavano) e, alla fine, ho fatto un appello affinché tutto venga preso con più filosofia e si resti insieme a dialogare sulla nostra comune passione. Chi se ne va, anche se capisco il bisogno di serenità che magari viene disatteso sul forum in occasione dei flames, ha sempre torto Dai, amigos, non scherziamo. Ti ringrazio. Lo sai, ormai si è capito, che spesso non sopporto i tuoi toni professorali. Sei quello che mi fa, diciamo così, accalorare di più (eufemismo) perché sembri trattarci tutti da fessi. E in tutta franchezza non ti trovo equo con Nizzi. Riconosco però la tua buona fede e l'immenso amore per il Tex di Glb, che ritieni l'unico Tex corretto, poi tradito da altri, e mi spiego con questo fortissimo sentimento il tuo fondamentalismo. Se non si parla di certi argomenti, in cui sfoderi una saccenza che qua dentro ha fatto incazzare tanti, sei un utente eccezionale. Dovresti saperti limitare, come anche Valerio dovrebbe limitare le sue punzecchiature nei tuoi confronti. Comunque, qui io sono cresciuto come lettore, non solo di Tex. Grazie a tanti di voi. Non mi impoverite andandovene.3 points
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Tex sbaglia= Tex è un borioso coglione che si fa fregare da tutti? Non è un pochino eccessivo? Non c'è scritto da nessuna parte il virgolettato "combatteremo fino alla vittoria finale", semmai "mi batterò contro i maledetti bastardi che vogliono tenere schiava la tua razza". Che è ben diverso. E che non è un messaggio guerrafondaio. E infatti Tex mica ritorna a combattere nell'esercito nordista dopo la morte di Tom. Anzi nel prosieguo della storia continuerà a evitare di uccidere qualunque soldato... Questa vignetta indica semmai un impegno ancora maggiore di Tex contro la schiavitù. Che è anche il motivo per cui il Tex di GLB di "Tra due bandiere" decide all'inizio di arruolarsi dalla parte dei nordisti: lottare per la libertà dei neri. All'inizio lo farà con le armi, dopo la morte di Rod senza più uccidere nessuno, maledicendo la guerra. Nel finale di Nizzi c'è semmai una ripresa del pensiero di GLB sulle guerre, quando di fronte alla morte di Rod Tex maledice tutti i politici che riempiono di odio la testa delle persone, e fomentano e fanno scoppiare le guerre; in Nizzi ugualmente c'è l'indicazione degli interessi economici (rappresentati da Howard Walcott) che stanno dietro alle motivazioni ufficiali delle parti in causa. Insomma, i soldati (e i cugini) si scannano tra loro, muoiono sul campo per ideali oppure senza neanche sapere bene perché, mentre nelle retrovie i politici e gli affaristi s'ingrassano.3 points
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Lungi da me l'intenzione di gettare benzina sul fuoco. Questa immagine di una storia di Sergio Bonelli però la dice lunga su cosa poteva passare e cosa no in un albo di Tex. Giuro che se qualcuno controbatte che questo non è un pagliaccio ma è il vero Tex, me ne sto brava e zitta nel mio cantuccio.3 points
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Letto "Assedio Disperato". Albo densissimo, secco e veloce che chiude alla grandissima una storia sontuosa. Le tre linee narrative principali giungono a conclusione, all'insegna di un'asprezza non-consolatoria che si pone come miglior sbocco possibile di una vicenda tragica che affonda le radici nel tradimento e nell'infamia. Tra le cose che personalmente più ho apprezzato : - Il "colpo al cappello" iniziale, abile e più credibile variazione sul "colpo di striscio alla tempia" - la tortura di Tex : Tex torna ad essere in difficoltà seria, ferito nel corpo e vulnerabile, ma sempre indomito ! Come nelle prime storie di GLB : "Uno contro Venti", "Il Sindacato dell'Oppio". Come ne "La sconfitta", "In nome della Legge", o "La collera di Tex" di Segura. Qui lo vediamo in posizione fetale, perso nell'oblio del dolore. -Idquahon, mentre tortura Tex, confessandogli la profonda delusione del tradimento, mista alla stima che comunque prova per lui. Che gran personaggio ! E di contro i sensi di colpa di Tex per averne tradito la fiducia, pur essendo di poco sfuggito alla morte per mano sua. Una scena potente, che nella finezza delle sfumature riesce a restituire il purissimo senso dell'Onore di due grandi uomini posti su fronti opposti. -Il ritrovamento degli ostaggi torturati a morte dai Chiricahuas...a differenza della storia su Juan Cortina, dove aveva un po' glissato su questo aspetto, Boselli non arretra di fronte alle derive più aspre e controverse della vicenda...tra l'altro almeno uno dei cadaveri mi pare scuoiato ? - I due assedi, quello del ranch dato alle fiamme e-soprattuto- quello finale, estenuante, col trio di valorosi feriti nel corpo che resiste con metodo e tenacia sulla sommità del colle, e riporta alla mente tanti dei momenti più drammatici usciti dalla penna di GLB - De Angelis : solo applausi per lui. Penso che questa storia sia da annoverare tra le vette di quella che è una carriera mastodontica. La scena dell'assedio al ranch, con le fiamme che si uniscono al rosseggiare (anche se è in b/n) del tramonto, la sintesi tra cura dei particolari e resa atmosferico/emotiva è qualcosa di inumano. - Il finale : il più bello e giusto possibile immaginabile. Tex lascia la vendetta al suo Fratello di sangue. Non avrebbe potuto (e voluto) fare diversamente. Anche se lui l'avrebbe portata a termine con "modalità" diverse (ma questo non vuol dire che "non approvi"). Tex è quello che lascia un uomo ferito e disarmato a farsi sbranare dai lupi, mentre le anime delle sue vittime ne tormentano gli ultimi istanti. E che manda altri uomini su una canoa senza pagaie a sfracellarsi nelle rapide del Colorado. Ma di che stiamo parlando. A mio giudizio la storia più bella, fin qui, di "Tex Willer". Capolavoro.2 points
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Vediamo di chiarire le cose. Tex lascia che Cochise torturi Querquer? Cosa significa "lascia"? "Permette"? No davvero. Permettere significa essere d'accordo. E Tex non lo è. Tex sa che la tortura di Querquer è inevitabile. Non può far nulla per fargli avere una morte veloce e non deve (che è diverso da non vuole). Deve rispettare il suo fratello di sangue Cochise. E si allontana a testa bassa conscio dell'ineluttabilità della sorte di Querquer e sicuramente prova pietà per lui. Se qualcuno mi dice che il vero Tex si sarebbe comportato diversamente, a mio avviso, non conosce per niente il nostro eroe. Questa (Tex a testa bassa che saluta Querquer), per me, è una scena stupenda. Io avrei fatto finire la storia proprio qui.2 points
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Il sondaggio per votare, per ogni decennio, la migliore annata di Tex. In tutto ci saranno sette sondaggi preliminari che qualificheranno alla fase finale 21 annate. Questa volta votiamo le annate dal 1948 al 1959. SI POSSONO IN TUTTO DARE FINO A TRE VOTI. Buon voto! Il sondaggio chiude lunedì sera. Per vedere le storie di ogni annata clicca sull'immagine sottostante per ingrandirla.2 points
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Io sono uno di quelli che ha riletto "Taglia duemila dollari" un paio di giorni prima che uscisse "Ritorno a Redrock" proprio per preparami all'annunciato seguito. Come ho già scritto nel mio commento, se si è letta l'originaria vicenda non può non percepirsi nel seguito il chiaro effetto fotocopia. Ma se non si è letta l'originaria, la trama è comunque apprezzabile proprio perchè fotocopia di una buona trama. Quindi è facile che i giudizi vadano nella duplice direzione che tu dici: buona storia per chi ha letto solo il seguito, storia inutilmente ridondante (e deleteria per come si sconfessa la chiusura della prima vicenda data da Giovanni Luigi Bonelli) per chi ha letto l'originaria "Taglia duemila dollari".2 points
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Non so veramente cos'altro aggiungere di mio a questa storia leggendaria, forse la vetta più alta della coppia GLB-Galep (vetta raggiunta qualche tempo dopo con "Il figlio di Mefisto") e dell'intera produzione texiana. In senso astratto la potremmo quasi considerare come la storia finale di Tex nel senso che potrebbe benissimo fungere da avventura conclusiva della lunga saga del ranger: una storia che riallaccia i fili del passato e porta la conclusione nel presente con Tex che raggiunge livelli di spietatezza mai vista né prima né dopo. Di fatto tutto l'ultimo albo è una lunga preparazione di un omicidio volontario a sangue freddo (per motivi tutt'altro che futili, sia chiaro), laddove in altre storie ai cattivi era pur sempre stato lasciato uno spiraglio di possibilità di salvezza. Qui no, Tex organizza tutta la messa in scena dell'omicidio di modo da infliggere le peggiori torture psicologiche al suo nemico e fa di tutto per non lasciargli scampo. Non vi è dubbio che se Brennan si salvasse dagli squali ci penserebbero Tex e i pards a saldargli il conto a suon di piombo. È un Tex dal cuore indurito che non si fa commuovere dalle grida di terrore dell'uomo, mentre Carson sarebbe quasi per non tornare indietro e magari limitarsi ad arrestarlo, fosse anche per farlo andare sulla forca. Almeno morirebbe in modo pulito, invece Tex lo placca subito ricordando lo scenario di morte che Brennan ha inflitto ai navajos e così lo lascia morire divorato dagli squali. Intendiamoci, il mio non è un discorso del tipo "che brutto questo Tex così cattivo". Al contrario, com'è affascinante questo Tex così gigantesco e con la personalità che traborda dalla pagina. Un Tex capace di lasciar divorare un uomo dagli squali, ma al contempo di unirsi a dei criminali, ladri e assassini e di lasciarli andare con le tasche piene di soldi senza per questo risultare incoerente. E proprio perché Tex raggiunge livelli di durezza mai visti, questa storia si potrebbe benissimo collocare alla fine della saga del ranger ed essere una sorta di capitolo finale scritto "in anticipo" (un po' come il numero 100 di Dylan Dog che di fatto è il finale della serie pur essendo seguito da oltre 300 numeri). Capolavoro indiscusso sotto ogni aspetto, dai testi ai disegni.2 points
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Al di là delle battute e delle diverse vedute su questa storia, faccio mio questo commento del compianto pard @Ulzana, di cui condivido anche le virgole. Forse cambierei qualche titolo tra quelli citati (ad es. non sono un grande fan di "El Muerto") ma la sostanza per me è puro vangelo!2 points
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Senza nulla togliere alla bella analisi che fai di "Diablero", capolavoro assoluto di GL Bonelli, a me non sembra proprio una storia complessa come intreccio o come personaggi o come relazioni tra di loro, anzi è una storia molto lineare e semplice da leggere, io l'ho letta da bambino e ricordo di non aver avuto nessuna difficoltà a seguire "le linee narrative separate". GLB faceva storie anche complesse e con personaggi più profondi di quel che di solito si pensi, ma non "Diablero" , ripeto: capolavoro, ma di facile fruizione. Dire poi che Boselli scriva storie meno complicate di quelle di GL Bonelli... Ma dai! Ma se tutti i GLbonelliani "ortodossi" (o "i nizziani") si sono sempre lamentati con Boselli per le sue trame intricate, le sottotrame, i suoi flashback, l'eccesso di personaggi, ecc. ecc. Basti citare la recente storia di Juan Cortina su Tex Willer o quella di Mefisto a San Francisco o le Navi Perdute, El supremo, ecc. ecc. Anche Nolitta non scriveva storie ooi così banali, I ribelli del Canada, La strage di Red Hill, Giungla crudele, ecc. hanno un intreccio complesso - che piacciano o meno - e anche Ruju ci ha provato con Guatemala e Vancouver - riuscite o meno è un altro discorso. GLBonelli è un grande sceneggiatore, non c'è dubbio, basta solo rileggersi "Sangue Navajo", "Sulle piste del Nord" e "Il laccio nero", ma non facciamone adesso il santino, non è lo sceneggiatore perfetto e inarrivabile, a cui nessuno riesce solo lontanamente ad avvicinarsi, se no si finisce per fare i Guarino della situazione.2 points
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Sto finalmente leggendo questa storia, grazie agli extra di "Tex Willer" usciti qualche mese fa che per mancanza di tempo avevo lasciato sulla libreria. Ho letto i primi due albetti dei 4 di questa versione ristampa, essendo arrivato quindi a metà della storia. Mi era già capitato soltanto una volta con un fumetto, ma mi sono commosso letteralmente almeno in una paio di scene, quella in cui Ken Willer riabbraccia i figli dopo aver pensato di averli persi in seguito all'agguato dei desperados, e quella in cui la famiglia si riunisce sulla tomba di Mae Willer, durante la grande festa organizzata in paese. Si respira, in generale, lungo tutta la storia un'atmosfera tra il sognante, il malinconico, e lo spensierato. Non è semplice mescolare questi sentimenti e farli coesistere e @borden ci riesce. Non è solo il soggetto, che porta ovviamente a provare tra i vari sentimenti quello della nostalgia, ma è Boselli a narrare con maestria e delicatezza. L'autore in questa storia mostra, non tanto nelle parole scelte per la sceneggiatura, ma per il modo in cui si pone nel raccontarla, un estremo rispetto verso Tex. Non è un semplice racconto biografico, si racconta infatti con una sorta di riverenza, delicatezza, dolore e compassione, il dramma della perdita di una madre, attraverso il racconto di un quotidiano, col passaggio dall'età della spensieratezza a quella della maturità. Si raccontano come fossero eventi realmente accaduti ad un amico (si intende nella vita reale, non quella del fumetto). Traspare con enorme potenza il lato umano, e al tempo stesso si fa spazio il mito, la nascita della leggenda e di un futuro eroe, che piano piano fa capolino, costretto a farsi duro prima del tempo per la condizione in cui la famiglia vive. Ho trovato ancora un parallelo, probabilmente non voluto, tra emozioni provate e escamotage narrativi. Il racconto intorno ad un falò di un periodo felice ma non privo di dolore, con delicatezza da parte di Tex, e il rimando ai racconti esagerati di storie vere o verosimili di Gunny Bill e Bridger ai tempi dei loro bivacchi. Non c'è solo l'arte dell'artista nella penna di @borden ma anche l'arte dell'artigiano che sapientemente conosce quali tasti toccare, e li tocca senza forzare la mano, lasciando il lettore piacevolmente spiazzato ma coinvolto, senza possibilità e voglia di opporsi. Siamo soliti parteggiare per Tex e Carson quando pistole in pugno fanno i duri, qui proviamo empatia verso l'uomo. Ho provato qualcosa del genere soltanto leggendo il Giuramento di GLB. E credo, @borden, nonostante sia un autore navigato, e ormai da tempo tra i grandi sceneggiatori di fumetti, vorrà prenderlo come il più grande complimento che potessi fargli. I disegni sono la ciliegina sulla torta. Ho l'impressione che stasera mi godrò un bel finale. edit (aggiunta): e che dire della scena in cui lo schiavo viene comprato per essere liberato. Costruita pagina dopo pagina, tocca il cuore. Questa è la differenza tra il trovare una buona scena ad effetto e buttarla a caso e il costruire una sceneggiatura coinvolgente dalla prima all'ultima pagina dove è la storia a crescere con i personaggi e viceversa, fino ad un epilogo quasi naturale2 points
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Questa, come di solito fai e' un'altra provocazione. Sei tu che hai cominciato dicendo che resteremo in quattro, tu fai dell'ironia e io non posso? Non sei sereno e si vede. Lo hai detto un centinaio di volte, per una volta sii coerente. Fallo.2 points
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Sì. E la sto denunciando da un bel po' questa cosa. Trovo incredibile che sia così evidente e palese come cosa, eppure nessuno sembra accorgersene... In questo thread parte dall'anno scorso, ma per non fare una cosa troppo lunga, trattiamo solo l'ultimo caso... 29 aprile, inizia... Rispondo... Ma tranquillo, continua a ripetere che parlo di Nizzi senza conoscere le sue storie... Subito dopo, sempre il 29 aprile ripete senza tenere minimamente conto della risposta... Faccio l'errore di rispondergli di nuovo... Non si può nemmeno "prendere l'avversario per stanchezza", continuando a ripetere balle su di lui o chiedendogli "prove" senza manco leggere quello che ti ha già scritto, per fargli perdere tempo e pazienza e portarlo all'esasperazione. (così dopo quando ti risponde male corri a chiedere il ban, come hai già fatto, vero?) Sempre il 29 aprile, visto che le menzogne non bastano passa a provocare direttamente... Rispondo, dicendo quello che secondo me ormai dovrebbe essere chiarissimo a qualunque osservatore imparziale (e non solo in questa circostanza) il 30 Aprile, ci riprova... ...ma non ci casco neppure stavolta: Ma lui, come sempre, in ognuno dei tantissimi flame che ha provocarto così, insiste sempre, continuamente, tanto sa che nessuno gli dice niente... è il SESTO POST DI PURA PROVOCAZIONE IN DUE GIORNI, e alla fine, visto che chiaramente non si fermetà, reagisco: la provocazione è così palese e evidente che interviene anche Boselli: Hai detto la stessa, identica cosa 22 ore fa (me lo ricordavo) e Diablero già in quel caso ti ha risposto e ha smentito. Se tu lo facessi con me uscirei di testa anch'io. Borden chiede di smettere il flame, e cosa fa Valerio? PRIMA posta un nuovo attacco: E DOPO, torna a fare l'agnellino: Raccolgo subito l'invito. Solita tattica: provocare, e poi fare l'agnellino e prepararsi a chiedere il ban. La cosa più prudente sarebbe ignorarlo, ma davvero, mi pare INCREDIBILE che veda solo io un comportamente così chiaramente scorretto, fatico a credere che non se ne siano ormai accorti TUTTI. (se volete sapere la verità, se nel mezzo di qwuesti flames a volte faccio riferimenti alle capacità di lettura, non sto parlando delle storie, sto parlando degli interventi di Valero e altri provocatori in questi thread: come fate a non vederli?) Devo comunque scusarmi per una cosa: non mi ero reso conto che eravamo nel weekend del primo maggio, e quindi i moderatori potevano essere semplicemente in ferie. Quando ti trovi soggetti a queste ripetute provocazioni dallo stesso personaggio che lo fa da ANNI, e nonostante tutti i flame che ha innestato, pare poterlo fare indistrurbato, si tende a perdere lucidità... Comunque, dopo SETTE post di attacchi, bugie e provocazioni, avendo ottenuto finalmente una reazione, Valerio passa alla "fase agnellino che passava per caso"... E la "chiede qui" talmente bene, che è già passato alla terza fase, come SEMPRE, come OGNI VOLTA, da ANNI: Ma davvero, la domanda a cui non trovo risposta è COME È POSSIBILE CHE LO VEDA SOLO IO QUESTO COMPORTAMENTO? Poi vi lamentate che ogni tanto "scoppio"? Vorrei vedere voi.... P.S.: Mentre scrivevo questo post si sono aggiunti altri commenti, tanto per ribadire il concetto... (l'aveva già detto altre volte, la solita scena..) E invece è proprio "Valerio vs Diablero", ma non è una sfida "onesta", con argomenti, dibattuti anche accesamente. Su questi stessi argomenti ho litigato diverse volte anche con altri, con Leo ad esempio. Ma anche se non siamo d'accordo e a volte nella foga della discussione abbiamo trasceso, io Leo lo rispetto. perchè ribatte NELLA discussione, posso pensare che sbaglia, e accalorarmi nel dirlo, ma non ho mai pensato che fosse una persona scorretta. Provocare, provocare, provocare sempre, continuamente, più volte al giorno, punzecchiare, per scatenare una reazione, e poi fare l'agnellino e mettersi a dire "guardate, è colpa sua" mi pare una cosa BEN DIVERSA. E chi lo fa, il mio rispetto se l'è giocato da tempo.2 points
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@valerio Non vorrei che il mio commento precedente fosse frainteso. Non penso che Barbanera se ne sia andato "solo" per questo topic, nè tantomeno che sia "colpa tua". Da un po' di tempo era in bilico e aveva già diradato i suoi interventi (in particolare a fronte di forti critiche suscitate da un suo post, probabilmente frainteso nel suo originale significato). La mia impressione, ma è solo una mia impressione, è che l'abrasività e l'acredine di alcuni interventi di questo thread siano stati la famigerata "goccia che fa traboccare il vaso", per questo ho usato l'espressione "contribuire". Se qualcuno, già "tentennante", per diversi motivi ha bisogno di serenità e passa dal forum per trovare un po' di leggerezza in un luogo che dovrebbe essere pieno di "compagni di passione" (quella per Tex), è comprensibile (naturalmente non necessariamente automatico) che trovandosi coinvolto in un accanito flame, e sempre sui soliti argomenti, si chieda cosa resta qui a fare...2 points
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No, manco per niente Valerio. Sareste stati in topic se si fosse chiamato "Prequel e sequel". Invece si chiama "Fuga da Anderville" ed è il thread di commento ad una storia, una tipologia spesso usata dai "potenziali" nuovi utenti (quelli non ancora profilati) per verificare la loro "vicinanza" alle opinioni e alla "sensibilità fumettistica" dei forumisti prima di iscriversi, o che viene utilizzato generalmente per avere informazioni e pareri sulla storia in oggetto. Sono almeno 10 pagine che si è andati clamorosamente OT, tra le solite infinite menate (peraltro già lette decine di volte) senza possibilità di soluzione tra nizziani e anti-nizziani e i discorsi sui nipoti e bis-nipoti di Tex, ma nessuno dice niente. Forse serve qualche bell'insulto per attirare l'attenzione di "chi può"... P.S. E l'unico risultato di questo OT è stato quello di contribuire a far "ritirare" un valido interlocutore come il buon Barbanera/Antonello.2 points
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Siam ti rispondo in modo più pacato di Diablero,(cosa peraltro facilissima ): no, non sono la stessa cosa. Il comportamento di Nizzi è semplicemente inaccettabile. Ha espresso critiche pubbliche e che siano anche pesanti ed immotivate è solo la ciliegina sulla torta. Conosco Nizzi personalmente e mi sta pure simpatico, ma ciò non toglie che spesso nelle sue dichiarazioni dica cose sbagliate ed altrettanto spesso giustifica i propri errori scaricandoli su altri, tipo i disegnatori. Al contrario, non troverai una sola riga in cui GLB parla male dei suoi colleghi o dei disegnatori che lavoravano cin lui, semmai il contrario. Il suo giudizio su Nizzi è stato espresso provatamente e ci viene riferito oltre trent'anni dopo. Se fosse qui un certo fan di Nizzi probabilmente sarebbe capace di dare del bugiardo a Boselli perché è impossibile che GLB possa aver espresso quelle opinioni sul "più grande di tutti". Tu, fortunatamente, sei molto ma molto lontano da quel livello, tuttavia in questo caso hai torto lo stesso,2 points
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Dio santo. Sto lontano pochi giorni e mi ritrovo 8 pagine di discussione, spesso a ridosso del flame. Diablero e Valerio, siete pregati di controllarvi (aggiungo un "cazzo" rafforzativo). Poi risponderò nel merito ad alcuni spunti che ha offerto la discussione fiume.2 points
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Saggio consiglio. Oltretutto ormai è saltata la mosca al naso a entrambi e si rischia di perdere del tutto il controllo e andare incontro a spiacevoli scenate ed eventuali provvedimenti disciplinari. Non credo sia il caso litigare e battibeccare per dei diversi punti di vista, d'altronde queste dispute di solito non hanno mai nè un vinto, nè un vincitore. La cosa migliore è riprendere fiato e far sbollire la rabbia. Calmate le acque tutto rientra nei binari e si comprende che è inutile "alzare i toni". Anch'io come te Leo, penso che il tutto è amplificato dal mezzo social. Son certo che dinanzi a un bancone di bar, certi dibattiti finirebbero con un brindisi e un sorriso, qui si rischia il ban. Non credo affatto che Valerio sia un troll, così come son certo che gente ferrata, sanguigna e appassionata come Diablero (che qui spesso rischia di rendersi presuntuoso e pedante) incontrata di persona, diviene un interlocutore piacevole e interessante; purtroppo conversando da dietro una tastiera viene meno il contatto umano e bisogna star ancora più attenti a evitare fraintesi e incomprensioni.2 points
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La ferita di Tex deve essere il cruccio, la rabbia, l'impotenza, non il rimorso di essersi comportato da vigliacco verso l'amico che ha continuato a credere colpevole pure dopo morto. Tex ha disatteso l'implorazione in punto di morte di John che gli chiedeva di "conservare un buon ricordo" di lui. Effettivamente è "originale" questo comportamento di Tex, Tex non è mai stato così ingrato.2 points
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Tex fa un errore, quello di citare Walcott, non perché sia la satira di un borioso coglione (toni fondamentalisti) ma perché ritiene, sbagliando, che millantare quell'amicizia possa giovargli ad incartare definitivamente i sudisti. È vero che è già passato, ma è vero che è sotto pressione, è giovane all'epoca dei fatti, compie uno sbaglio in fin dei conti plausibile. Non perché sia un borioso coglione, ma perché può succedere anche a uno come Tex. Mi spiace tirare per la giacchetta Borden, ma è comunque intervenuto anche lui, che non si sottrae mai al dibattito, e quindi mi permetto. Ciò che per te fa di Tex un borioso coglione (anzi, la satira di un borioso coglione), per altri è solo un errore, che può starci in un frangente simile. Possiamo avere due visioni totalmente distanti della cosa, come sideralmente distante è la mia visione sull'ultima vignetta rispetto a quella di Letizia o Papesatan. Si tratta di sensibilità, di farci andare o meno determinate cose. Non puoi avere la pretesa oggettiva che in questa storia non ci sia Tex, che sia irrispettosa del personaggio, parlare addirittura di mandanti e moventi, se anche l'attuale curatore - custode dell'ortodossia texiana - l'ha apprezzata non reputandola così scandalosamente antitexiana. Ora, so che questa mia riflessione non è decisiva (tu puoi continuare a pensarla così contestando anche il curatore), ma l'autorevolezza di Boselli dovrebbe almeno indurci a pensare che, al netto di errori o di situazioni al limite (che nessuno qua disconosce), la storia non sia così tremenda, che non possa essere considerata in maniera oggettiva quel "crimine" di cui tu parli col tuo linguaggio colpevolizzante. Non è che non ti stiamo a sentire, è che tutte le tue motivazioni non ci appaiono cosi decisive come invece appaiono a te, nemmeno questa del borioso coglione.2 points
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Che poi come ha detto Borden prima, c'è il canone di GLB, ma poi ci sono anche "altri" Tex che sono diventati dei classici a loro volta, come quello appunto di Nizzi, ma io direi anche il suo di Borden. Sono dei nuovi classici, magari diversi, ma dei classici. Io non ho nessun dubbio sul fatto che il Tex di Nizzi (e poi quello di Boselli), siano dei classici. Anche perchè ci sono generazioni intere cresciute coi loro Tex, e che quindi identificano Tex con il Tex di Nizzi o di Boselli. Non mi pare sbagliato che esistano diversi punti di vista e diversi totem. Io tenderei a identificare il "Tex di GLB", il "Tex di Nolitta", il "Tex di Nizzi" il "Tex di Borden", senza considerare alcuni di questi "sbagliati", ma delle interpretazioni legittime, che sono peraltro diventate dei veri classici. Forse non quella di Nolitta, perchè non ha scritto abbastanza per diventarlo, ma comunque anche lui ha segnato un primo cambio di stile, è importante questo, perchè è stato il primo a dare una lettura diversa.2 points
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Borden, verosimilmente a GLB non piaceva il Tex di nessun altro, nemmeno il tuo. Non ho mai visto nessuno apprezzare chi prende il suo posto. Lavoro nello spettacolo, e non ho mai visto i grandi vecchi della tv, del teatro e della musica apprezzare i giovani che gli prendono il posto. Vuoi per motivi di età (da vecchi rimpiangiamo sempre i bei tempi, e consideriamo sempre che sta andando tutto a rotoli) e vuoi per motivi di invidia (lavoro da molti anni con dei veri e propri miti ormai quasi novantenni, che bloccano la strada a tutti i nuovi talenti per pura e semplice preoccupazione che possano superarli). Non credo che GLB avrebbe apprezzato nemmeno uno dei suoi successori. Ed è anche giusto e inevitable così. Ma questo non ha alcuna valenza. Lo stesso Nizzi ha questo atteggiamento con chi lo ha succeduto. E anche li è meglio non starlo a sentire.2 points
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La discussione è molto interessante e approfondita: l'intervento di Boselli la impreziosisce. Dal mio punto di vista la questione si presterebbe ad un facile confronto con la deriva presa dalla saga cinematografica di James Bond dopo la scomparsa del suo autore e dei suoi sceneggiatore storici (e potremmo dire lo stesso di certi supereroi dei fumetti americani). Mi limito alle seguenti righe e non voglio alimentare un off-topic: piace il James Bond "moderno", che piange, che si strugge, che perde, che addirittura VIENE UCCISO? Sembrerebbe di sì, a giudicare dai dati di presenze nei cinema, dai dati di vendite di DVD e blu-ray, dai commenti nei forum della saga. Ma il fatto che piaccia ai più non esime dal riconoscere che questo 007 non è quello canonico, classico, archetipo. Ovviamente tra i "più" ci sono principalmente le nuove generazioni, mentre chi è cresciuto con il personaggio sta tra i "meno" e percepisce immediatamente e nettissimamente la differenza. Credo che per "Fuga da Anderville" si sia in una situazione simile: bisognerebbe ammettere, pur piacendo la "deriva" del personaggio, che non è il Tex archetipo di GLB. Ma solo i "meno" lo percepiscono. Sta tutta qui la differenza tra l'opinione di gusto (rispettabilissima) dei più e la dissertazione filologica della minoranza (ma non per questo meno autorevole, tutt'altro: sembra essere quella più ferrata in materia di "filologia e semantica texiana" ). Io stesso ho scritto che per me FdA è una storia da 9 se applico il criterio del gusto, ma da 3 se seguo il criterio del canone (quello texiano costruito da GLB, non quello RAI, eh... ).2 points
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Grazie per la disamina e la lezione. Giusto due appunti...Io non parlo mai di valutazioni fuori dal forum quindi il giochetto di usare il sondaggio come mezzo non mi appartiene. Mettevo in evidenza i freddi numeri (90% tra 8 e 10). Poi si leggono le argomentazioni dei pro (maggioranza bulgara) e dei contro (Matteo Renzi e Calenda). Tutte rispettabili, interessanti e comprensibili. Tutte le storie possono essere criticate con argomenti. Detto questo non serve una lezione che spieghi al 90% perché possa piacere tanto questa storia. Non serve estremizzare sempre. Amare Tex, il vero Tex? Sei fuori strada completamente. Ad esempio le mie tre storie preferite sono di Boselli e per me "quel Tex" (la versione che ne sviluppa Boselli all'interno di quelle storie) se lo mangia a colazione "il vero" Tex di GLB. Questo Tex di Nizzi, sviluppato in FDA, all'interno della storia, con le sue sfumature mi è piaciuto e l'ho preferito al Tex di GLB scritto in Tra due bandiere. Caro Diablero non devi sempre estremizzare, fare sempre bianco e nero, sempre ama non ama, fare sempre vero o falso Tex, migliore o peggiore, pubblicabile o impubblicabile. Cioè ci sono molte sfumature. Se estremizzi sempre non andiamo da nessuna parte... Concordo Leo...2 points
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@Leo, stai sbagliando persona. Oppure sei poco attento a quello che scrivo. Non ho mai denigrato Nizzi ma solo alcune cose che ha scritto. La sua prima storia di cui ho avuto notizie dell'autore è stata il primo Texone che trovo priva di difetti e che mi è piaciuta un sacco. Se tu vedi della poesia in un'immagine che, pur essendo assente, è la sintesi di tutta la storia che tu hai molto apprezzato, benissimo. Io non ce la vedo. Sono arida? No davvero e sono convintissima che tu non lo pensi. Pretesa assoluta che FDA sia antitexiana? Nessuno pretende nulla. Ma ci sono dei dati di fatto che sono innegabili e incontrovertibili. E sono stanca di ripeterli. Se tu li vuoi contestare, lo puoi fare in due modi: di petto, con il cuore, oppure con argomentazioni come mi sembra di aver fatto io. Sono troppo pignola e non sorvolo facilmente? Sì. Dico delle stupidaggini e credo che fatti opinabili siano dati di fatto? No. FDA è una storia bellissima se, al posto di Tex, ci metti John Doe. Se ci metti Tex forse non diventa una ciofeca. Ma Tex non ci sta, non ci entra. L'ho argomentato. Chi non è d'accordo, argomenti. Altrimenti dica " a parer mio, FDA è un capolavoro texiano" e io mi taccerò.2 points
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Ammetto di essere un lettore di seconda fascia, che dinanzi a una storia molto bella e coinvolgente come FDA, mette da parte le considerazioni sulla texianità (per una volta) e si sente libero di affermare che, a personale giudizio, è una prova di notevole spessore. Al contempo, non amando Nolitta su Tex, non mi sogno minimamente di dire che storie come "Giungla Crudele" non siano meritevoli. I puritani storceranno il muso dinanzi al mio giudizio? Perdonatemi, ma non me ne frega un'emerita cippa! Ognuno ha la sua sensibilità e i propri gusti e non permetto mai a nessuno di influenzare i miei pensieri. In fondo cosa dovrei fare, dare ragione a chi la pensa diversamente solo per farlo contento o per manifesti complessi d'inferiorità? Piuttosto, se viene meno la tranquillità di poter esporre il proprio punto di vista senza essere etichettato ingenuo o peggio, e occorre allinearsi a certe correnti di pensiero per essere considerati veri lettori di Tex, forse per la prima volta, dopo cinque anni, mi passa realmente la voglia di scrivere sul forum. Un sito come questo deve essere un "salotto" inclusivo, non divisivo. Le fazioni lasciamole alla politica e agli ultras calcistici. Tex in questa storia è un perdente e mostra debolezze fuori canone? E' un reato proporlo? Non credo. Tutti coloro che lo hanno apprezzato non sanno distinguere il verbo texiano? Forse è così ma è anche grazie a quei lettori che la saga è arrivata a festeggiare le settantacinque candeline. O credete che tutti amino l'eroe tutto d'un pezzo e infallibile? Quante volte Nolitta ha proposto un antieroe agli antipodi con gli stilemi? E dire che alcune di quelle storie (vedi quella di Jason) piacciono a tantissime persone: sono allocchi o ognuno ha le sue preferenze come giusto che sia? In Apache Kid, GLB per non cambiare le reali sorti del personaggio storico, è costretto a far fare tanti passi fassi a Tex e alla fine lo stesso è uno spettatore sconfitto, Bonelli voleva umiliare Tex? O per una volta ha voluto rendere più umano il suo personaggio? Per esperienza so, che forse avrei dovuto evitare d'intervenire nella disputa in un simile argomento, ma ci tengo sempre e comunque a dire la mia. P.s. Mi perdoni Letizia, ma nella vignetta citata da Leo, anch'io ho sempre tratto sensazioni positive; in un semplice gesto, la bevuta con un fraterno amico, non è l'alcol il fulcro della scena, bensì la compagnia e la condivisione. Si può brindare per celebrare una vittoria, per rendere meno amaro un boccone indigesto o per sfogarsi, ma ciò che più conta in quei casi è trovarsi accanto una persona che ti vuole bene e divide con te quei momenti importanti. In fondo siamo uomini che condividiamo tutto lo stesso amaro destino (l'inevitabile morte) e sulla terra non c'è nulla di meglio che circondarsi di persone amate durante il tragitto che è la vita. Tex non può farlo? Non può dividere col suo fratello di sangue certe emozioni? Non è texiano essere umani o per una volta fallibili? Forse, a voler essere rigidamente tradizionalisti, ma liquidare così sommariamente le intenzioni di un autore non è molto edificante.2 points
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Ma anche per me e concordo con te. Sono pareri squisitamente personali. A volte sembra che Diablero ci voglia indicare lui quali siano le storie migliori e spiegare perché alcune storie ci piacciano. Spero di aver frainteso le sue parole... Ok...Allora il 92% non ama Tex, il vero Tex. Grazie per la spiegazione e per la lezione. Ora sei tu che porti agli estremi certi elementi. Riepilogando...Tu decidi chi ama Tex, tu ci spieghi perché ci piace una storia, tu ci spieghi quali sono le migliori. E tutto gratis? 😁😁2 points
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Quindi Nizzi scrive una bella storia perché odia il Tex di GLB e "vuole prendersi le sue soddisfazioni" distruggendo da un lato la creatura del grande vecchio e facendo così dall'altro lato un piacere all'editore che vedeva nel personaggio la proiezione del proprio padre. È una tesi interessante. Ovviamente non la condivido per nulla (così come non condivido chi contesta la scena della bevuta, che continuo a ritenere una delle piu belle vignette texiane: dentro c'è un mix di sentimenti e di realtà, l'amarezza per come sono andate le cose, l'amicizia ritrovata, i rimpianti e i sensi di colpa, il vento sulla faccia, il cotone del Sud: stupenda...) però, pur trovandola fantasiosa, ammetto che è intrigante.2 points
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Può essere che tu abbia ragione, tuttavia per molti anni ha scritto storie che funzionavano, e alcune anche molto belle, e ancora diverse "nel canone" (nel centinaio successivo) anche se probabilmente non te le ricordi perchè non le hai rilette da 30 anni. Ribadisco che SECONDO ME ci sta il suo Tex di questa storia, e ci sta anche il Tex di Nolitta. Boselli ha scelto invece una strada diversa, che è la strada del rifarsi alla lettera o quasi al carattere originale (tralasciando ahimè un pò di humor) ma prendendo strade del tutto nuove sull'impianto generale, vale a dire su situazioni, intrecci, centralità del personaggio e insomma tutto il contorno. Io trovo molto interessante avere interperetazioni così diverse tra loro. Che sia perchè Nolitta non era in grado di scrivere come il padre (e chi potrebbe?), che sia che fosse in contrasto con lui, che sia che Nizzi per farsi pubblicare deragliava (ma allora perchè la maggior parte delle sue opere del centinaio successivo sono nel canone?) che sia quello che si vuole, in ogni caso mi diverte molto questa disparità di stili. Come mi diverte lo stile di Boselli, anche lui perchè scrive così? Perchè Tex a volte si vede per 30 pagine su 114? (a volte riconosco le storie di Borden senza leggere il tamburino e solo sfogliando velocemente le vignette. Se Tex non si vede mai è sua di sicuro), perchè si fissa con i caratteri grigi? Etc.. perchè è il SUO stile, e vivaddio che ha un suo stile che non è quello di GLB.2 points
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Non li aveva perché Nizzi non glieli ha dati. Tex non fa indagini, bada solo alle apparenze, si arrende, non crede a un amico moribondo. E' un quacquaraqua, ma cosa deve fare di più uno per rendersi antipatico? Meno male che non va anche a baldracche (in fondo cosa ci sarebbe di male?) I canoni (non quelli sacri ovviamente) prevedono una certa tolleranza. Quando si scrive si può anche andare fuori dai margini ma non fuori dal foglio. Sai che noia un Tex sempre uguale? E allora facciamolo omosessuale. Mi scuso per il paragone che non intende essere e non è per nulla irrispettoso né omofobo, ma che rende l'idea. Ecco, questo è andare fuori dai margini. Naturalmente, non mi stancherò mai di dirlo, questa è una mia personalissima opinione che non è certo la verità assoluta. Però non credo che si possa negare il dato di fatto di aver leggermente sconfinato dai "sacri canoni".2 points
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Guarda, da ragazzino non mi davano fastidio, ora ammetto di si. Ma in fin dei conti trovo che sia anche giusto avere tante interpretazioni diverse del personaggio. Trovo bello che a seconda di quale autore leggi, trovi cose diverse e anche riconoscibili di quello specifico autore. Forse e dico forse, un Tex che si composta sempre allo stesso modo per 70 anni potrebbe annoiare. Fortunatamente abbiamo avuto e abbiamo molti sceneggiatori (anche se quelli storici si contano meno che sulle dita di una mano, diciamo che sono 4 ecco), e ognuno da una sua lettura. Per questo motivo, ultimamente cerco di concentrarmi più sulla qualità del soggetto e della storia, piuttosto che stare li a decidere se vengono rispettati i Sacri Canoni. Diciamo che rilevo tutte le incongruenze (e ci insisto molto in sede di giudizio qui dentro), ma poi tento di avvicinarmi al me stesso ragazzo e cercare di capire se la storia mi è piaciuta o no. Fuga da Anderville non è la mia storia preferita in generale, ma nemmeno la mia preferita di Nizzi. La lessi la prima volta al mare e la trovai strepitosa, fantastica. Letta oggi mi è piaciuta ancora, ma preferisco di gran lunga, restando a Nizzi, Furia Rossa o la leggenda della vecchia missione chessò... Non rispetta certi canoni. Anzi, ti dirò che molti critici di Nizzi lo hanno invece elogiato proprio perchè qui ha osato ed è uscito da un certo manierismo che gli viene talvolta rimproverato. Certo, è un Tex che non ti aspetti in certe scene, e questo fa storcere il naso ai puristi, ma evita anche la noia dei soliti comportamenti e delle solite soluzioni. Tuttavia Nizzi corresse il tiro nel centinaio successivo. Il Nizzi del centinaio 200 è in rodaggio, è più giallista, più sbirro e detective, anche i delitti del lago ghiacciato, anche le primissime storie sono belle storie (meglio di quelle che ormai sfornava un Bonelli senior ormai privo di inventiva e freschezza), ma decisamente fuori canone se così vogliamo dire. Nel centinaio successivo, invece, sono molte le storie perfettamente Bonelliane di Nizzi, ed è li che vediamo il Nizzi migliore a mio avviso, pur sempre con qualche piccola libertà interpretativa (logica e, direi, benvenuta) come l'accentuazione del lato ironico e del divertissement (delizioso nel centinaio 300, poi purtroppo scivolato verso la parodia successivamente) e un certo abuso di qualche clichè già presente nel creatore del personaggio ma in maniera meno insistita. FDA fa parte in pieno del periodo di rodaggio, da ammirare c'è la qualità della sceneggiatura, già magistrale, e in generale la bellezza della storia. Discutibile è, naturalmente, il comportamento di Tex di cui si parlava prima, forse anche influenzato da certi racconti Nolittiani. Va detto anche che Nolitta era, in quegli anni, il nuovo corso Texiano, ed è forse inevitabile che Nizzi, almeno in quel primo periodo, avesse preso qualche spunto o ne fosse un minimo influenzato.2 points
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Sono d'accordissimo con te pard; pietre miliari come questa non necessitano alcun tipo di sequel. Anche riprendere un personaggio minore della trama non ha poi tutta quella importanza. Di solito sono favorevole ai "ritorni", ma i classici è meglio non toccarli. Scottano! Nizzi volle recuperare i fratelli Glendon della mitica "Terra Promessa" e, sebbene fece meno peggio della sua media del periodo, fu un azzardo che non pagò. Capolavori bonelliani di questa risma è meglio che rimangano un unicum.1 point
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In base a questo principio, tu sei corresponsabile della guerra in Ucraina. Se tu avessi mandato immediatamente un email a Putin per convincerlo a ritirarsi, il tuo eroico sforzo avrebbe potuto ovviamente convincerlo. Ma visto che qualcuno ha fatto qualcosa e tu avresti potuto provare a convincerlo (grazie alle attuali tecnologie non hai bisogno di essere presente) e non l'hai fatto, sei corresponsabile. Boh, a me pare un po' strampalata come logica... "se non discuto con i responsabili una qualunque azione ne sono corresponsabile". Secondo me invece se ti metti a discutere con tutti solo per discutere diventi solo un rompiscatole senza fare del bene a nessuno... (e vedere Tex trasformarsi in un Dylan Dog che si mette a fare la ramanzina a tutti quelli che "fanno qualcosa di sbagliato" non solo mi sembra ridicolo, ma non mi pare che l'abbia mai fatto manco nella serie regolare, sei sicuro che non ti confondi con Dylan Dog?) Io e te sappiamo bene che Tex non parlerebbe mai così, quindi non vale Ho solo evidenziato quanto sarebbe stato ridicolo. in quella situazione, non esiste maniera per Tex per convincere Cochise ad ammazzare Querquer abbandonandolo nel deserto senz'acqua (come avrebbe fatto Tex, vedi Fraser) senza torturarlo, che non sia ridicola. E se avessi letto l'albo lo vedresti anche tu. Tex non è Zagor. Tex non è Dylan Dog. Tex crede nella vendetta e nella giustizia. Non cercherebbe mai di salvare un assassino di bambini (anche perchè per fortuna Tex non ha quella boiata del comics code) Se Cochise gli dice "torturalo te, Tex", Tex direbbe di no. E ci sta. Cochise conosce abbastanza bene Tex da capire anche perchè se ne vada. lo rispetta. Tex rispetta Cochise abbastanza da rispettare la sua vendetta. Zagor e Dylan Dog non avrebbero rispettato Cochise. L'avrebbero tradito per salvare un assassino. in questo sono più "moderni", influenzati dalle Garanzie Morali e dai mille limiti del politicamente corretto. Sono gli eroi del "porgi l'altra guancia". Tex è un eroe più antico, che crede nell'occhio per occhio.1 point
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Non è vero. O almeno, avresti ragione se per "lunghezza della storia" intendessi parlare del consumo di carta, il costo di stampa, il tempo che ci metti a leggere tutto alla fine avendo tutti gli albi. Ma si parlava ESPLICITAMENTE del "tempo che devi aspettare per sapere come va a finire" e del doversi "ricordare dopo tanto tempo" gli eventi precedenti... quindi, proprio di TEMPO si stava parlando! (vero che nel tuo post non hai parlato di tempi... ma era di quello che verteva la discussione in cui sei intervenuto...) Anche se parlassimo di "tempo di lettura", il calcolarlo in pagine sarebbe sbagliato. Prima di tutto non leggiamo i fumetti a "pagine", li leggiamo in "vignette", ogni vignetta un fotogramma da collegare in scene, con più vignette una scena dura mezza pagina e con meno vignette dura due pagine. E poi all'interno di ciascuna vignetta, il tempo di lettura dipende dalla quantità di testo, che era molto maggiore nei primi tempi. Quelle che chiami oggi "dieci pagine" de "il tranello" all'epoca erano 32 pagine a 3 vignette l'una (tipicamente) per un totale di circa 100 vignette di un albo settimanale che DOVEVA dare un adeguato tempo di lettura ai lettori per i loro soldi, quindi doveva avere abbastanza eventi e abbastanza testo da far durare "abbastanza" la lettura. Dieci pagine oggi sono spesso quello che serve a fare solo iniziare una scena, e rappresentano magari quello che in "tempo dei personaggi" è meno di un minuto, possono essere anche solo una trentina di vignette e si leggono in meno di 5 minuti. Nessuno le comprerebbe mai come albo a parte, sarebbero incomprensibili. Quindi, in ogni caso, fare paragoni "a pagine" fra albi che avevano un formato, periodicità e linguaggio fumettistico diverso non ha alcun senso. Oltretutto, il tuo stesso "ragionamento" ti smentisce: se per te una pagina è una pagina, e il tempo non conta nulla, allora "il passato di cochise" non è per nulla "troppo lunga": sono 62 pagine per 6 albi, 368 pagine, poco più di 3 albi della serie regolare (110 pagine x 3 + uno scampolo di sole 38 pagine), una durata NORMALISSIMA per la serie Tex Gigante, e molto vicina alla durata di un Maxi. Quindi, se segui davvero il tuo ragionamento, non capisco perchè ti lamenti di Tex Willer e non dei Maxi: se contano solo le pagine, sono la stessa cosa.,.. Su questo non sono ASSOLUTAMENTE d'accordo. Anzi, per me chi dice un enormità simile, vuol dire che non si è mai davvero letto "il tranello" nella versione a strisce! (e poi... sono DECENNI che sento gente lamentarsi del fatto che storie come il tranello sono troppo sincopate e ripetitive, che il cliffanger ogni 10 pagine rompe le scatole e stanca, etc, e ogni volta mi tocca spiegargli che letta s strisce è molto, molto, molto meglio, e adesso salta fuori che tutti quei decenni di lamentele non sono mai esistiti? ) Non ha senso come affermazione. Se fosse stato diviso in 3 albi e rotti da 110 pagine, poteva essere fatto solo in due maniere: 1) "a posteriori", affettando le storie dove capita e lasciando i cliffhanger ogni 62 pagine. Una schifezza 2) in fase di sceneggiatura, e quindi semplicemente sarebbe stata una storia DIVERSA, che non avrebbe avuto le stesse vicende divise in quella maniera, appunto perchè scritta per un formato diverso. Non sarebbe mai stata una "maniera più efficace" di narrare la stessa storia. Sarebbe stata, semplicemente, una storia del tex gigante regolare. E di Tex "regolare" ne hai 4000 pagine all'anno, davvero non capisco questa mania del volerlo pure fatto tutto uguale tutto alla stessa maniera... torniamo al solito discorso, "mi piace solo il Tex che somiglia a Zagor", o in questo caso, "Tex willer lo vorrei senza nessuna differenza da Tex Gigante". Che senso ha?1 point
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Sarà forse perché compri un albo di un autore e la storia non ti piace. Vabbè la prossima sarà meglio, e neanche questa non va, aspetti e compri, ma dopo un certo periodo, se dici "l'ha scritta lui, ora basta non lo compro più sei scusato, per mio modo di vedere. Sennò diventa masochismo. P. S. Lascio immaginare a voi l'autore o gli autori. Esatto. Sceriffo MP, non potresti pensarci tue1 point
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Ho riletto ieri il primo albo (l'ho trovato un po' meno noioso della prima lettura), e completato poi con il secondo atto fresco di edicola. Storia passabile, un intermezzo, privo di guizzi ed entusiasmo. Storia senza mordente, ne alti ma nemmeno grandi bassi. Da l'impressione di una storia nata e morta senza troppe pretese. Ho apprezzato i disegni. Sicuramente non era necessario andare a riprendere una vecchia storia per farne un seguito, considerando che la vecchia storia era carina ma non un "capolavoro" di GLB, insomma una storia nella media di GLB (anche se la sua media resta superiore a quella di altri autori). Ma quel boss non era certo memorabile. Ma alla fine ci può anche stare, magari ad altri sarà piaciuta più che a me. Paradossalmente mi sono consolato col Maxi di Nizzi, che tutto mi sarei aspettato tranne che di restarne sorpreso in positivo. Onestamente non ho neanche tutta sta gran voglia di lamentarmi, però resto dell'idea che l'aumentare delle uscite alla fine porta anche a pubblicare storie banali. Questa di fatto, tranne che per qualche lieve variazione e la differenza di stile, sembra scritta con la carta carbone sulla precedente di GLB.1 point
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Noto che, dopo pagine e pagine di commenti, critiche sulla presunta texianità della trama, battibecchi sulla sceneggiatura e su Nizzi, provocazioni, liti e chi più ne ha più ne metta, abbiamo tutti trascurato quanto è stato straordinario il contributo del maestro Ticci. Come sempre la sua opera di narrativa grafica è da urlo. P.s. Perdonate l'ovvietà dell'intervento, ma era un modo come un altro per tornare in topic e stemperare i toni. Qui sul forum siamo tutti una grande famiglia virtuale: ci sta che di tanto in tanto si litighi o voli qualche straccio, ma l'importante è sempre riuscire a rappacificarsi e trovarsi più uniti di prima. Si suol dire che "In amore scappa chi fugge" ma un tale assioma non è valido per una comunità virtuale; abbandonare il forum solo per divergenze di opinioni o contrasti di carattere non è mai la strada giusta. Propongo una stretta di mano pubblica fra Valerio e Diablero, per mettere da parte dissapori e scaramucce. In questo forum entrambi le presenze sono importanti e sarebbe davvero un peccato compromettere tutto solo a causa di reazioni focose di carattere. Se poi proprio non ci riuscite e volete sfidarvi a duello, fatelo almeno fuori di qua. .1 point
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Se intendi "Tex qui rimane un borioso cretino che sa solo starnazzare dall'inizio alla fine" concordo perfettamente. Infatti, si parla sempre del finale (e lo faccio anch'io) perchè rappresenta la sconfitta finale e l'umiliazione di Tex, impotente, e lo starnazzare serve a sottolineare quanto quello che dice è un mero bla bla bla di un borioso imbecille. Ma Tex in questa storia è un borioso imbecille DALL'INIZIO. Devo ricordare COSA FA FALLIRE IL PIANO INIZIALE? Ricapitoliamo: Tex ha un salvacondotto FALSO ma FATTO BENISSIMO, firmato dal GENERALE LEE, che gli garantisce una ottima copertura e gli farebbe passare ogni posto di blocco (vedere la faccia del soldatino nella prima vignetta), ma TEX NON RESISTE A FARE IL CRETINO! RISCHIANDO DI FAR FALLIRE TUTTO! Notare che Tex era GIÀ PASSATO! Il suo citare Walcott NON SERVE AD UN TUBO, anzi, rischia di tradirli, ma Tex proprio non resiste alla tentazione di sparare ANCHE LUI un "grosso nome", non gli va giù che siano i documenti fatti da altri a farlo passare. E, puntualmente, visto che RIPETE LA STESSA STUPIDA PANTOMIMA AD OGNI POSTO DI BLOCCO, alla fine ci riesce a rovinare tutto... È Tex che fa FALLIRE SUBITO IL PIANO. Rendendo totalmente inutili i documenti falsi, facendosi scoprire come un piccione, e CAUSANDO COSÌ LA MORTE DI TOM (la catena di avvenimenti che la causa viene guidata da Tex con una serie di idiozie di cui questa è solo la prima) Notare bene che non è che Tex faccia un errore "perchè è umano": era GIÀ PASSATO, la cosa "umana" sarebbe stata essere prudente. Tex fa fallire il piano PERCHÈ È UN BORIOSO COGLIONE A LIVELLI DISUMANI. E Nizzi non smette MAI di ricordarcelo! Il punto è quello già spiegato da Letizia: la rappresentazione del protagonista, "Texullo Scarso De Tromboni" è COERENTE, non è una storia in cui Tex ad un certo punto da una "cosa non da Tex", è una storia con un protagonista CHE È L'OPPOSTO DI TEX. Se riuscissi, come sembrano riuscire a fare tanti, a DIMENTICARMI che è Tex, potrei forse dire che COME SATIRA DI UN BORIOSO COGLIONE CHE SI FA FREGARE DA TUTTI è un ottima storia. Solo che io non riesco a dimenticarmi che quel borioso coglione viene chiamato "Tex" e del logo in copertina. Come non riesco a dimenticarmi che questa storia PISCIA IN TESTA, e lo fa VOLUTAMENTE (Nizzi SE NE VANTA nel suo libro, che ha "corretto gli errori" di GL Bonelli) su una storia in cui GL Bonelli ha riversato i suoi ideali antimilitaristi. Questa non è solo una storia in cui c'è "Texullo Scarso DeTromboni" al posto di Tex. È una storia che riprende una storia epicamente antimilitarista (tipo "Niente di Nuovo Sul Fronte Occidentale" o "orizzonti di gloria") e ne fa un "seguito" in cui i protagonisti (superstiti) capiscono che la guerra è giusta e giurano che "combatteranno fino alla vittoria finale". Se Nizzi si fosse messo a tavolino per fare la storia più offensiva e insultante che poteva per GL Bonelli, avrebbe tirato fuori proprio questa. (e quindi, mi sa che si è messo davvero a tavolino...)1 point
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Mi pare ovvio: "per chi ama Tex". Sia nel senso del "vero" Tex di GL Bonelli, sia nel senso proprio di personaggio "amato" che non si vuole vedere ridicolizzato, deriso, sconfitto, sputtanato, fare figure da gallinaccio isterico, etc. Poi, se invece "vale tutto" e "l'importante è una bella storia" (a parte che per me FdA è una storiellina di pura propaganda con un giallo stra-telefonato, ma anche quelle hanno i loro amatori "del genere"), sono sicuro che ci sono un sacco di sceneggiatori che hanno in mente "bellissime" storie con Tex che in realtà si scopre essere uno stregone malvagio più potente di Mefisto (se ha mentito al figlio in "Tramonto Roisso, vuoi che non abbia mentito ai lettori?), o che si scopre che in realtà ama Kit Carson (per quello non ha avuto altre relazioni dopo lilyth). Sarebbe una storia "bellissima" per un sacco di gente, che rappresenterebbe una cosa molto positiva per la comunità LGBT+. Dai, vuoi contrastare la pubblicazione di una storia "bellissima" SOLO per cose antiquate come il rispetto per il personaggio e il suo creatore?1 point
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Mi sembra che ti sfugga il senso di quello che ho detto. Annegare la propria dabbenaggine nell'alcool non vuol dire sbronzarsi. E nota il termine "dabbenaggine" che è antitexiano al 100%. Si vede che non sei uno sceneggiatore esperto. Ricordati che la storia l'ha scritta Nizzi, il padre degli origlioni. Tex poteva scoprire la verità nizzianamente: il servitore che sente parlare nella camera da letto del padrone e, pensando che sia entrato qualche malintenzionato e temendo per la di lui vita, si reca nella camera da letto del padrone e lo sente parlare nel sonno "ah, ah, ah, sono stato io, li ho fregati tutti, quegli sciocchi idealisti dei miei nipoti morti per niente e quel rincitrullito di Willer, li ho gabbati e cucinati come dei tacchini il giorno del ringraziamento, ah, ah, ah." Bello vero? Nizzi ci va a nozze con simili sotterfugi. Se mi dai il tempo, magari mi faccio dare una mano da una AI, te ne scovo a decine di trovate simili. Ma Nizzi non vuole. Nizzi vuol far fare a Tex la figura del piccione. E che Nizzi faccia fare a Tex la figura del piccione è un dato di fatto. Il "perché" può essere opinabile ma il "cosa" no.1 point
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Ho letto anche io il numero 749 e l'ho trovato davvero buono. Buona è la caratterizzazione dei personaggi, buono l'utilizzo dei pards e di Morisco e interessanti le tante scene di azione. Diciamo che anche la parte di alchemia è plausibile perchè Tamaimo era stato incriminato di stregoneria in Europa e quindi sono ipotizzabili le sue conoscenze alchemiche e scientifiche. Preso atto di ciò si può anche presumere che SPOILER la stessa sostanza creata per lo sviluppo dei Chupacabra abbia potuto "trasformare" i componenti della spedizione Insomma nulla di così "strano" da digerire in modo forzoso o estremamente fuori contesto. Disegni di Rubini ottimi come al solito1 point
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Ma certo Carlo! L'ha disegnato Villa a mano libera, come faceva Giotto 🤣🤣 Scherzi a parte, so perfettamente che si tratta di una immagine standard degli albi di aprile, ma ti invito a osservare bene la copertina di Julia: Spadoni le ha messo in mano una torcia e ha trasformato un cerchio anonimo in un cerchio di luce, impreziosendo il tutto. Ho osato sperare che anche Villa potesse sfruttare una grafica anonima per creare qualcosa di speciale, tutto qui.1 point
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Incuriosito da tutti i post recenti su questa storia (che però vedo trattano di tutt'altro...) me la sono andata a rileggere (a rileggere vado molto piu veloce che a leggere...). Onestamente dopo vent'anni non me la ricordavo più, e mi ha anzi stupito vedere un borden così "G.L. Bonelliano" Per questo quoto il post di Virgin, perchè è quello che mi trova più d'accordo (non sono tanto benevolo come lui con Letteri, il confronto con il mitico Letteri degli anni 70 è impietoso) La devastante differenza fra Tex e gli avversari è GLBonelliana (sono stati poi Nizzi e Nolitta a farlo sudare spesso contro quattro scannagatti). Il Tex di GLB piaceva (almeno a me) anche perchè era un "prepotente per i prepotenti", vittimizzava i prepotenti come loro erano abituati a fare alle loro vittime. Ovviamente perchè la cosa funzioni, devi "odiare" tanto i villain della storia da godere fino in fondo delle loro disgrazie, e questo è un aspetto su cui GLB è ancora insuperato: nessuno degli autori che l'ha seguito è mai riuscito a darci, con regolarità, storia dopo storia, tanta gente che non vedevi l'ora di vedere prendere a calci sui denti. Boselli, in particolare, è più noto per i villain borderline, con cui magari provi simpatia, e anche quando Tex affronta qualche villain per cui non si prova alcuna empatia, nelle sue storie di solito vengono fatti fuori in 1-2 vignette, troppo poco per dare soddisfazione al lettore. Ecco, dopo tutta questa spiegazione della differenza fra GLB e borden su questo aspetto, leggi questa storia... e davvero, se non leggi i nomi degli autori e ti chiedono chi l''ha scritta, è difficile rispondere. un Tex così invincibile e una trama simile non può essere di Nizzi nè di Nolitta, e una trama in cui Tex sadicamente gioca con le sue "vittime" come il gatto con il topo pensi non possa essere di Boselli. Se non sapessi che aveva smesso di sceneggiate Tex molti anni prima, avrei pensato subito a GLB... Le battute sardoniche fra Tex e Carson (c'è un unica vignetta in cui scendono un po' troppo sul sentimentale, come hanno fatto notare alcuni, ma avete letto i loro dialoghi nelle ALTRE vignette?), l'implacabilità di Tex, e persino la presenza di tanti "topoi" tipici di GBL, non solo il ritorno dopo tanto tempo del cerino acceso fra i piedi, ma pure i lunghi pestaggi, i pesci piccoli lasciati andare, le bevute offerte al bar, la "prepotenza fatta al prepotente" (è con Nolitta e poi Nizzi che Tex gira come uno sbirro ligio ai regolamenti usando la fascia di wampum come un badge da detective, il Tex di GLB se ne fregava di leggi e regolamenti e pure di avere le prove, se gli stavi sulle scatole ti bruciava il ranch! Come qui!), la scena tipicamente GLBonelliana della stella strappata dalla camicia dello sceriffo a terra... persino il fatto che i cattivi siano così ODIOSI ma caratterizzati uno per uno, la morte che aleggia su di loro, la fine che fanno... No, non può essere un caso: o una notte di Natale border è stato "posseduto" dallo spirito di GLB, oppure questa storia è un vero e proprio "omaggio" (con tanto di citazioni, come quelle elencate nel paragrafo precedente) di Boselli a GLB. E anche se ovviamente borden non poteva saperlo quando l'ha scritta, trovo molto bello che il Tex che si trovava in edicola il giorno della morte di GLB (il 483) e quello in cui ne compare l'annuncio (il 484) presentassero di nuovo il "suo" Tex... o almeno, una versione di Tex molto fedele alla sua.1 point
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La storia della SBE parla da sola: Nei primi decenni sono state prodotte serie anche notevoli, in cui nessuna pagina andava sprecata. Celebrati e rimpianti serial arrivano a malapena a riempire qualche albo "gigante" (Kociss, Mani in Alto!, I Tre Bill, Hondo, Sgt York), eppure le loro avventure semplici ma fulminanti restarono nell'immaginario, anche all'estero. Le cose cambiarono solo negli anni sessanta, con Sergio Bonelli che adorava le storie fiume e lo ha ampiamente dimostrato. Gli americani sono quello che sono, ma di fumetti non possiamo dire che non se ne intendono, visto la produzione colossale dai primi anni del '900 a oggi. E come chi se ne intende lo sa, fanno anche loro capolavori, spesso in 21 pagine (Will Eisner per tutti).1 point