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TWF - Tex Willer Forum

[120/121] Dugan, Il Bandito


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Just now, Leo said:

Quindi stai dicendo che non sono irrazionale, ma che dico cose illogiche o irrazionali. Forse è così, ma almeno nei miei post io non offendo nessuno. Su "Gilas" ero tra l'altro anche ironico e iperbolico e penso che questo si cogliesse. 

 

No, non si coglieva (o almeno, io non ho colto...).

 

Pensa a come appare quel post se non ci vedi il tono ironico...

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Just now, Diablero dice:

 

No, non si coglieva (o almeno, io non ho colto...).

 

Pensa a come appare quel post se non ci vedi il tono ironico...

 

Parlavo di una visita di Nizzi in redazione 15 anni prima... E ribadisco che non parlavo solo della piccionata, ma anche delle figuracce di Carson. 

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Just now, Diablero dice:

E allora scusami, dopo i giorni di polemiche su Nizzi dopo l'ultima storia ormai mi aspetto il peggio, e finisce che lo vedo anche dove non c'è...  :ops:

 

Non sono un nizziano, ma neanche un anti-nizziano. Non troverai mai in me un difensore a oltranza di Nizzi, anche se amo il Nizzi del "mio" periodo.

 

A parte questo, io credo che tu dovresti fare maggiore attenzione alla portata offensiva di certe tue uscite. Sei una risorsa di questo forum, hai una competenza e una cultura pazzesche, penso che tu abbia o avessi a che fare con la scrittura come lavoro (ulteriore valore aggiunto), quindi lungi da me voler litigare con te, apprezzo molto gran parte dei tuoi post. Consentimi, e non prenderla come un'offesa, di dirti che a volte esageri ;) 

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Avete tutti un pò rotto con sto Nizzi, pard cari. Lo tirate fuori ovunque. Non capisco come quest'uomo sia diventata una ossessione (con fans e haters) in questa maniera. Dovrò dargli atto di  non passare inosservato, con tutti sti casini che suscita da decenni😀

Perchè non lo considerate come uno degli autori di Tex, e vi limitate a parlarne bene quando occorre e male quando occorre, senza farvi venire il sangue agli occhi? Non è difficile, su.

Io sono ancora in attesa di vedere almeno un post di critica su Nizzi di alcuni e almeno uno di elogio di altri. Sennò qua pare che si parli del Babau o, al contrario, di Dante Alighieri redivivo.

 

Per il resto, io ho promesso solennemente agli sceriffi di non mettermi a litigare con gli haters e non lo farò, tuttavia credo che, essendo tali haters (e lo saranno per motivi loro che rispetto pure) anche persone intelligenti, potrebbero fare in modo di non seminare zizzania, che questo è sempre stato un sito civile, per favore. Altrimenti ci vuole davvero un attimo a trasformare anche questo sito in un bordello ingestibile.

 

P.S. Io non ci vedo nulla di male a criticare anche GLB quando occorre. Mica è Dio.

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Scusa, Leo ma toni a parte, Diablero ha comunque ragione. Il tuo post su "Gilas" ha dato fastidio anche a me. Perché sembrava proprio un tentativo di giustificare gli errori di Nizzi dicendo che anche GLB sbagliava, ragionamento che di per sé ha delle falle logiche gigantesche.Secondo, perché da te non me lo sarei aspettato. Mi sono detto che doveva necessariamente essere un post ironico ma, ahimè, l'ironia non è così evidente quanto presumo che avresti voluto.

E con questo chiudo.

  • +1 1
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<span style="color:red;">11 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

Scusa, Leo ma toni a parte, Diablero ha comunque ragione. Il tuo post su "Gilas" ha dato fastidio anche a me. Perché sembrava proprio un tentativo di giustificare gli errori di Nizzi dicendo che anche GLB sbagliava, ragionamento che di per sé ha delle falle logiche gigantesche.Secondo, perché da te non me lo sarei aspettato. Mi sono detto che doveva necessariamente essere un post ironico ma, ahimè, l'ironia non è così evidente quanto presumo che avresti voluto.

E con questo chiudo.

 

Probabilmente avrei dovuto mettere qualche faccina per far meglio comprendere il mio intento. Posso dire pero due cose:

 

1) al di là degli ultimi contributi di Diablero, che ribadisco apprezzo per la maggior parte, già prima del suo arrivo nel forum c'era una vulgata (o almeno questa era la mia sensazione, giusta o sbagliata che fosse) che voleva il Tex glbonelliano infallibile e il Tex nizziano eretico in questo senso perché troppo fallibile. Con il mio post intendevo quindi anche difendere un certo Nizzi, con un'iperbole ironica che evidentemente non è ben riuscita, lo ammetto.

 

2) su Carson non ero ironico, perché ho mal tollerato il trattamento inflittogli su questa storia, e ricordavo bene anche il Carson mezzo addormentato di Chinatown ;) e anche di qualche altra storia. 

 

Chiudo anch'io, buona domenica pard ;)

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Sono i toni che contano ragazzi, i toni.

le opinioni possono tutte essere valide, ma se qui qualcuno si sente un padreterno e comincia a a rivolgersi in modo sprezzante agli altri, con dei modi come se ci si rivolgesse a dei minus habens, si crea zizzania e ci si va a cercare il flame e lo scontro, e poi si fa presto a fare una rissa da saloon, eh.

Io ve lo dico, poi fate voi.

<span style="color:red;">1 minuto fa</span>, Leo dice:

 

Probabilmente avrei dovuto mettere qualche faccina per far meglio comprendere il mio intento. Posso dire pero due cose:

 

1) al di là degli ultimi contributi di Diablero, che ribadisco apprezzo per la maggior parte, già prima del suo arrivo nel forum c'era una vulgata (o almeno questa era la mia sensazione, giusta o sbagliata che fosse) che voleva il Tex glbonelliano infallibile e il Tex nizziano eretico in questo senso perché troppo fallibile. Con il mio post intendevo quindi anche difendere un certo Nizzi, con un'iperbole ironica che evidentemente non è ben riuscita, lo ammetto.

 

2) su Carson non ero ironico, perché ho mal tollerato il trattamento inflittogli su questa storia, e ricordavo bene anche il Carson mezzo addormentato di Chinatown ;) e anche di qualche altra storia. 

 

Chiudo anch'io, buona domenica pard ;)

Lascia perdere amico. Critiche a GLB non sono ammesse, e quanto a Nizzi, c'è una parte di persone che lo ha eretto a causa di ogni male e quindi c'è poco da difendere.

  • Triste (0) 1
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  • Sceriffi
<span style="color:red;">17 ore fa</span>, Leo dice:

 

Può essere che, facendo in questi giorni il pieno di Tex, e in special modo delle storie del "centinaio d'oro", sia un po' stanco e debba prendere un attimo fiato (anche se la storia successiva è la mitica Sulle piste del Nord...). Tuttavia, forse per questo e forse no, questa storia mi è parsa davvero poca cosa, al di là del merito storico dell'aver introdotto il tema dell'oro dei Navajos e averci quindi spiegato come mai Tex non abbia bisogno di soldi. 

 

 

Chiudendo l'ennesimo OT, torniamo sulla storia in questione, che per quanto "minore" e incastrata tra mostri sacri come "La legge del più forte", "Sulle piste del nord" e "Il figlio di Mefisto" (tre storie che per me vanno direttamente nella top ten di tutta la saga), si fa ricordare. Ci si ricorda soprattutto della scena iniziale - Tex che deposita l'oro dei monti dell'arcobaleno in banca, una scena "di vita quotidiana" che prepara al racconto ma introduce anche un tassello fondamentale del background del personaggio, spiega come faccia Tex ad essere sempre pieno di soldi (anche se lo si sapeva già prima). Del resto la storia non è fenomenale, ma non la definirei "poca cosa", si inserisce alla grande, come "La dama di picche" qualche numero prima o "Silver star" qualche numero dopo, come piacevole lettura che "spezza un po' il fiato" tra le grandi storie di ampio respiro di quel periodo.

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<span style="color:red;">37 minuti fa</span>, pecos dice:

Del resto la storia non è fenomenale, ma non la definirei "poca cosa", si inserisce alla grande, come "La dama di picche" qualche numero prima o "Silver star" qualche numero dopo, come piacevole lettura che "spezza un po' il fiato" tra le grandi storie di ampio respiro di quel periodo.

 

Come detto, non escludo che una certa stanchezza possa aver influito nel mio giudizio, anche se adesso sto leggendo Sulle piste del Nord e di fronte a tanto portento non c'è stanchezza che tenga. La Dama di picche a mio parere è superiore a questa storia, essendo sì classica ma intrisa di quell'atmosfera di magia che indubbiamente è un punto di forza di quella storia. Silver Star non la ricordo per niente, la rileggerò a breve. 

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  • Sceriffi
Just now, Leo dice:

Come detto, non escludo che una certa stanchezza possa aver influito nel mio giudizio

 

Così come, nel mio caso, una certa nostalgia data dal fatto che queste sono state le mie prime storie di Tex ha certamente influenzato il mio giudizio ;)

 

Just now, Leo dice:

anche se adesso sto leggendo Sulle piste del Nord

 

Mi sembra decisamente un buon modo per passare la domenica! :clapping:

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3 minuti fa, pecos dice:

 

Così come, nel mio caso, una certa nostalgia data dal fatto che queste sono state le mie prime storie di Tex ha certamente influenzato il mio giudizio ;)

 

Ma sono le tue prime storie perche le hai recuperate, non perché tu le abbia lette in diretta no? Se non ricordo male, siamo più o meno coetanei, o no?

 

<span style="color:red;">4 minuti fa</span>, pecos dice:

Mi sembra decisamente un buon modo per passare la domenica! :clapping:

 

Decisamente sì, anche se ho dovuto abbandonare per minacce muliebri. Riprenderò più tardi ;)

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  • Sceriffi
Just now, Leo dice:

Ma sono le tue prime storie perche le hai recuperate, non perché tu le abbia lette in diretta no? Se non ricordo male, siamo più o meno coetanei, o no?

 

Sì sì, li recuperò mio padre da un suo vecchio scatolone in cantina per farmeli leggere - c'erano diversi Tex in ordine sparso, ma quelli dal 117 al 121 c'erano tutti, e iniziai proprio da lì in modo da leggere storie complete. Contemporaneamente iniziammo a comprare l'inedito in edicola, "L'oro di Klaatu", era il lontano '94 ed io avevo quasi 9 anni :lol:

  • Mi piace (+1) 1
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3 ore fa, pecos dice:

 

Sì sì, li recuperò mio padre da un suo vecchio scatolone in cantina per farmeli leggere - c'erano diversi Tex in ordine sparso, ma quelli dal 117 al 121 c'erano tutti, e iniziai proprio da lì in modo da leggere storie complete. Contemporaneamente iniziammo a comprare l'inedito in edicola, "L'oro di Klaatu", era il lontano '94 ed io avevo quasi 9 anni :lol:

La storia che si ripete. Sembra di sentire me quando racconto di come ho conosciuto Tex.

Soltanto che io nel '94 erano già parecchi anni che avevo ricominciato la collezione, anche se il mio vecchio puntualmente

me li sequestrava per leggerli per primo!

In particolare sul primo "Dugan il bandito" che avevo campeggiava scritto a penna il nome e cognome di mio cugino,

che non ricordo aver mai visto leggere Tex. Avevo sempre in mente di domandarne il motivo, ma poi trovai un esemplare

in condizioni migliori e me ne sbarazzai.

Modificato da Dix Leroy
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Anche io leggo Tex per merito di mio padre.

Appena nato mi mise sotto il naso il numero uno, e da li furono 20 anni di amore, poi interruppi per molti anni, per poi riprendere e rimettimi in pari oltre un lustro fa.

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  • 8 mesi dopo...

Storia breve, forse con poche pretese, ma che fila benissimo.

E trovo anche una certa originalità nella sceneggiatura, non tanto per il tema (bianchi disonesti e indiano amante del whisky) quanto per come questo sia calato in un contesto di vita quotidiana di Tex. In effetti tutta la vicenda parte da un fatto abbastanza banale (Tex che si reca a Gallup per acquistare rifornimenti) ma che, grazie ad un'abile intuizione dello sceneggiatore, si trasforma in una vicenda drammatica, risolta forse un pò troppo in fretta.

La dipartita della banda Dugan e dell'infido Cane Giallo è abbastanza insipida, senza il consueto guizzo di GLB.

Ma la storia, nel suo complesso, è veramente gradevole, aiutata dagli ottimi disegni di Nicolò, artista che amo moltissimo.

Tra i vari personaggi fa la sua comparsa Kelly, il proprietario del "Silver Star" (nome ripreso per una successiva, bellissima, storia) che ritroveremo in seguito in quello che considero il capolavoro di GLB.

Le parole finali di Tex in risposta a Carson che considerava chiusa la faccenda, contengono "in nuce" le drammatiche vicende che il Ranger dovrà affrontare:

"Il giorno in cui il segreto dei monti dell'Arcobaleno trapelerà sino a giungere alle orecchie di qualche avventuriero con alle spalle il solito pezzo grosso, allora sarà la fine di molte cose [...] Fatalmente succederà il grosso incidente che, abilmente gonfiato dai soliti politicanti, provocherà l'intervento dei militari e da quel momento lascio a te immaginare il resto".

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  • 2 anni dopo...

In mezzo a una serie di capolavori, "Dugan il bandito" ha non sfigura affatto. 

Oltre ad introdurre il tema dell'oro dei navajos l'atmosfera della storia, che di per sé è piuttosto semplice, ha un che di cupo: il Navajo torturato con le formiche rosse, vecchi pueblos popolati da scheletri e serpenti, i totem e le gallerie nelle montagne. all'epoca in cui la lessi (intorno ai dieci anni) mi impressionarono parecchio, riletta oggi sono dettagli apparentemente insignificanti ma che danno un tocco in più, come pennellate a un quadro. Non c'è niente da dire: papà Bonelli era il migliore.

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  • 1 anno dopo...

Storia che paga un po' la collocazione, visto che viene presto oscurata dal capolavoro che la segue.

Comunque ci troviamo nel centinaio d'oro bonelliano e si vede.

"Dugan il bandito" non può di essere paragonata ai capisaldi della saga, ma si fa apprezzare, soprattutto per via di un soggetto importante, che in fondo segna un crocevia  per le avventure nelle riserva Navajo, e di fatto rappresenta il preludio al celebre "Grande intrigo".

 

Di solito il grande Bonelli da spunti basilari e lineari tirava fuori perle compositive, facendo leva sulla sua non comune dote di narratore e la verve in cabina di sceneggiatura, condita con ritmo e dialoghi esplosivi; nel caso specifico avviene, a mio avviso, un processo inverso, visto che lo spunto niente male dell'intrusione in riserva dei banditi a caccia dell'oro Navajos, non viene del tutto accompagnato da una sceneggiatura ispirata e quella che poteva divenire una pietra miliare della saga, si riduce a un'accettabile storia, ma niente più.

 

Per la prima volta il lettore viene catapultato nella quotidianità della riserva e vede Aquila della Notte alle prese con quelle mansioni di capo, che richiedono pure il suo impegno per garantire l'arrivo puntuale delle derrate alimentari e altri beni di prima necessità, indispensabili al suo popolo per affrontare la stagione fredda. Il ritardo delle consegne stavolta non è dovuto a un complotto ma a ragioni più "normali" ma ciò non toglie che Tex sia obbligato a provvedere depositando in banca a Gallup dell'oro per fronteggiare l'emergenza.

 

Da quella che è una normalissima azione di routine, si scatena il leitmotiv della storia, visto che la banda di banditi capitanata dall'ineffabile Dugan, appreso che nella riserva Navajos si nasconde un prezioso giacimento d'oro, coglie l'occasione, sfruttando la complicità di un indiano traditore, di organizzare una spedizione per recuperarlo.

Per la prima volta il segreto dei Navajos è messo seriamente in pericolo, poichè sebbene tutti nella zona conoscano l'esistenza dell'oro, mai nessuno aveva avuto il coraggio o la fortuna di trovare una guida a conoscenza del luogo, per violarlo.

 

Ovviamente Tex non può lasciarsi crescere l'erba sotto i piedi, poichè è consapevole che una simile scoperta può segnare la fine per la convivenza pacifica del suo popolo e di fatto, scoperto con amarezza il tradimento del suo Navajo, si getta sulle tracce della banda Dugan.

 

Come descritto il soggetto è davvero valevole, purtroppo la storia pecca forse di una certa brevità e parziale carenza d'azione. In fondo si riduce a un inseguimento tra gli anfratti selvaggi e mistici della riserva (nota interessante anche questa e resa molto bene dai pennelli di Nicolò, fra sabbia scottante e resti di vecchi rettili preistorici).

Giunti nella affascinante caverna dell'oro, ove passato e presente delle tradizione del mondo navajos sembrano fondersi in un luogo mistico e alquanto misterioso, la maledizione della Kacinah colpisce coloro che per avidità hanno osato violare un luogo sacro e secolare, difatti la banda finirà sepolta in quelle rocce molto ricche di materiale aurifero ma fredde come la morte per Dugan e soci.

 

Il segreto dei Navajos è al sicuro, almeno per questa volta, ma sono davvero profetiche le parole di Tex nel finale, poichè è cosciente che il rischio che altri Dugan possano scoprirlo è alto (e da scongiurare assolutamente) per impedire la scomparsa dei Navajos.

Nizzi riprese l'idea per il suo albo celebrativo N.500, però anche non volendo ridiscutere quel mal riuscito episodio, la differenza marcata è proprio rappresentata dalla ben diversa epicità delle scene. Oltre al carisma di Dugan, è proprio l'esigenza anche rude di Tex di non far uscire nessuno vivo dalla riserva per salvaguardare il suo popolo a rendere la tensione alta. In "Uomini in fuga" troppo facilmente quei quattro scappati di casa giunsero alla caverna, con i nostri a caccia di farfalle e colpi di fortuna, e soprattutto è assurdo di come se la possano cavare a buon mercato finendo in un penitenziario, potendo tranquillamente spifferare un segreto davvero sanguinoso per i Navajos.

Mi accodo quindi ai commenti di Diablero su questo punto fondamentale che sconfessa il bel soggetto di questa storia e fa perdere di peso all'epicità e tensione narrativa della caccia a Dugan.

 

Molto bella la rappresentazione grafica di Nicolò, artista dall'eleganza innata, tratto pulito ma efficace e resa perfetta delle location da sogno che fanno da sfondo alla breve vicenda.

Tra tutti i disegnatori dell'epoca d'oro, Nicolò è forse il più "atipico" della testata in quanto il suo tratto classico ed elegante di norma, non si dovrebbe sposare perfettamente con lo stile western, eppure il compianto disegnatore fiorentino dimostrò di quanto il talento può essere versatile e utile a tutte le cause.

 

Il Tex di Nicolò è longilineo, dai belli lineamenti, duro quanto basta e dinamico. Anche gli sfondi sono ben realizzati ed efficienti, una classicità che agli occhi dei lettori di oggi può apparire un po' datata ma che conserva intatta tutto il suo fascino.

Storie come questa devono molto al contributo dell'artista ai pennelli e il sequel, autentico capolavoro, consacrerà definitivamente l'autore nel tempio texiano. Il mio voto finale è 7

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