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TWF - Tex Willer Forum

Cosa Vi Manca Di Pi? Del Vecchio Caro Tex?


Cheyenne
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Cosa vi manca, se vi manca qualcosa, nel Tex degli ultimi anni?  

29 utenti hanno votato

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Mi mancano:Le storie ad ampio respiro sviluppate su 4 - 5 albi; le storie dove Tex è Aquila della Notte, dove cerca di essere l'ago della bilancia nel conflitto sia tra tribù native, sia tra i nativi e i bianchi e, infine, mi mancano anche le storie in cui oltre a Tex vengano coinvolti anche i suoi amici (o comunque delle situazioni che presentino il recupero di personaggi che all'interno della saga texiana sono stati delineati e caratterizzati con un certo spessore). Per il resto a me l'evoluzione di Tex nel corso del tempo è piaciuta molto perchè, pur senza snaturarne la natura eroica, lo ha anche arricchito di uno spessore umano che prima veniva evidenziato molto di meno. Inoltre trovo che le storie stesse si siano arricchite di spunti e di sfumature che hanno reso il mondo texiano più verosimile, pur mantenendo la caratteristica che sono Tex e i pards a modellare il loro mondo con la loro azione, e non viceversa. Pensando a Tex (sia come personaggio che come fumetto), io dico:Se mi piace il Tex di Gian Luigi Bonelli? S?, perchè è spavaldo, eroico, avventuroso, genuino e anche ingenuo. Se mi piace il Tex di questi ultimi 25 anni? S?, perchè è più sfaccettato, umano, ricco di dettagli che caratterizzano luoghi, personaggi e situazioni. Se mi piacerebbe che Tex tornasse ad essere scritto nello stile di Gian Luigi Bonelli? No, perchè Gian Luigi ha vissuto e scritto in un'epoca molto diversa da quella in cui ci troviamo adesso, per cui quello che allora era spontaneit? e genuinit?, oggi sarebbe semplicemente superficialit?, e svilirebbe sia il personaggio che la serie. Per come la vedo non può più esistere lo stile GianLuigiBonelliano, al massimo ci sarebbe uno stile GianLuigiBonellesco (e quello me lo risparmierei volentieri) ;)

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Mi mancano:Le storie ad ampio respiro sviluppate su 4 - 5 albi; le storie dove Tex è Aquila della Notte, dove cerca di essere l'ago della bilancia nel conflitto sia tra tribù native, sia tra i nativi e i bianchi e, infine, mi mancano anche le storie in cui oltre a Tex vengano coinvolti anche i suoi amici (o comunque delle situazioni che presentino il recupero di personaggi che all'interno della saga texiana sono stati delineati e caratterizzati con un certo spessore). Per il resto a me l'evoluzione di Tex nel corso del tempo è piaciuta molto perchè, pur senza snaturarne la natura eroica, lo ha anche arricchito di uno spessore umano che prima veniva evidenziato molto di meno. Inoltre trovo che le storie stesse si siano arricchite di spunti e di sfumature che hanno reso il mondo texiano più verosimile, pur mantenendo la caratteristica che sono Tex e i pards a modellare il loro mondo con la loro azione, e non viceversa. Pensando a Tex (sia come personaggio che come fumetto), io dico:Se mi piace il Tex di Gian Luigi Bonelli? S?, perchè è spavaldo, eroico, avventuroso, genuino e anche ingenuo. Se mi piace il Tex di questi ultimi 25 anni? S?, perchè è più sfaccettato, umano, ricco di dettagli che caratterizzano luoghi, personaggi e situazioni. Se mi piacerebbe che Tex tornasse ad essere scritto nello stile di Gian Luigi Bonelli? No, perchè Gian Luigi ha vissuto e scritto in un'epoca molto diversa da quella in cui ci troviamo adesso, per cui quello che allora era spontaneit? e genuinit?, oggi sarebbe semplicemente superficialit?, e svilirebbe sia il personaggio che la serie. Per come la vedo non può più esistere lo stile GianLuigiBonelliano, al massimo ci sarebbe uno stile GianLuigiBonellesco (e quello me lo risparmierei volentieri) ;)

Bell'intervento. Quoto tutto, tranne le storie in 4 o 5 albi. Ce ne saranno state meno di dieci (e forse esagero) nell'intera serie!
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Le venti storie con più di 330 tavole:

IL FIGLIO DI MEFISTO
IN NOME DELLA LEGGE
TERRA PROMESSA
SAN FRANCISCO
IL LACCIO NERO
TRAPPER!
I RIBELLI DEL CANADA
SASQUATCH
GLI EROI DI DEVIL PASS
L'OMBRA DI MEFISTO
I PREDATORI DEL GRANDE NORD
LA CONGIURA
SIOUX
L'UOMO CON LA FRUSTA
FURIA ROSSA
IL SEGRETO DEL MORISCO
LA STRAGE DI RED HILL
GOLDEN PASS
MEFISTO!
ATHABASCA LAKE

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Le venti storie con più di 330 tavole:

IL FIGLIO DI MEFISTO
IN NOME DELLA LEGGE
TERRA PROMESSA
SAN FRANCISCO
IL LACCIO NERO
TRAPPER!
I RIBELLI DEL CANADA
SASQUATCH
GLI EROI DI DEVIL PASS
L'OMBRA DI MEFISTO
I PREDATORI DEL GRANDE NORD
LA CONGIURA
SIOUX
L'UOMO CON LA FRUSTA
FURIA ROSSA
IL SEGRETO DEL MORISCO
LA STRAGE DI RED HILL
GOLDEN PASS
MEFISTO!
ATHABASCA LAKE

Non facciamo i pignoli - almeno quindici di queste storie superano i tre albi di trenta-quaranta pagine al massimo... QUINDI NON SONO veramente di 4 albi, n°, tantomeno, di 5!!!




Inoltre... sono in netta minoranza.

E una storia in più di tre albi è attesa per fine anno (Dotti). Teniamo la media, dunque....

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E una storia in più di tre albi è attesa per fine anno (Dotti). Teniamo la media, dunque....

Non per essere pignoli, ma è da una quindicina di anni che latitano storie più lunghe di 330 pagine, qualche eccezione a parte. Certo, poi, ci vogliono anche le idee, si può dare profondit? a una storia anche con meno pagine, perchè a conti fatti "Fuga da Anderville" non arriva neanche ai tre albi eppure la diresti ben più lunga! Non è tanto un discorso rivolto a te Mauro che sei uno che ti poni pochi limiti, quanto alle storie confezionate sui due albi di Faraci, Ruju, Manfredi, è a loro che guardo con più preoccuopazione.
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Il "problema" non è tanto il numero delle tavole (io sono per le storie di almeno 3 albi, meno mi annoiano), ma sul fatto che per questione di "stile" e di scripting due volumi "volano via" e si leggono in un'ora e mezza massimo (cosa che mi è capitata con le ultime storie di tex). Questo non succedeva con i vecchi albi, sia per vignette più piccole che per quantit? di testo (sto rileggendo vecchi e nuovi in "parallelo")... Iniziai a leggere tex col numero 377 in seconda media... dopo poco arriv? il filone de "Il segreto del morisco", quel modo di fare "storia" era epico... Ps sono grande estimatore di Stephen King... i suoi libri con meno di 400 pagine o i racconti non li considero... penso che sia per lo stesso motivo che adoro le storie "infinite" di tex...

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Devo dire la verità, anche a me a volte mancano le storie di 4, 5 albi. Non tanto per la lunghezza tanto per il fatto che generalmente in Tex si è riusciti a unire quantit? a qualità. Perchè, parliamoci chiaramente, storie come Furia Rossa o In nome della legge tanto per fare due esempi io le avrei fatte durare anche 10 albi, ammesso che GLB o Nizzi sarebbero stati in grado di allungare il brodo senza stancare (e secondo me ne erano capaci entrambi perchè quando azzecchi l'idea giusta è più difficile tagliare che allungare, chi legge Valerio Massimo Manfredi o Ken Follett ad esempio ne sa qualcosa). Le storie belle vorremmo che non finissero presto. Ma di storiacce di Tex, e qualcheduna c'è, diciamo meno male che è durata due albi!Ora il problema è che gli sceneggiatori devono anche tenere conto del mercato. Ed i gusti son cambiati. Negli anni 70 se uno beccava la storia a metà si leggeva il riassunto o magari recuperava gli albi precedenti. Se succede ora, probabilmente, non compra l'albo. E' attenzione non sto parlando di noi vecchie mummie eternamente giovani che alla nostra veneranda età ancora leggiamo fumetti e cerchiamo gli albi mancanti, ma del pubblico di adesso, i nuovi lettori che si devono cercare col lanternino. Non so se starebbero dietro storie che durano quattro cinque mesi, purtroppo per noi :(

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Per essere pignoli dimentichi "Chinatown" che se non sbaglio è lunga attorno alle 370 tavole.

Va beh, UNA, NON CENTO! :indianovestito:E poi anche questa ha solo 40 pagine oltre i tre albi. ma quante sono le storie in 4 albi completi o che li superano? Quattro, cinque? E quelli in cinque??? Due?
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E una storia in più di tre albi è attesa per fine anno (Dotti). Teniamo la media, dunque....

Non per essere pignoli, ma è da una quindicina di anni che latitano storie più lunghe di 330 pagine, qualche eccezione a parte. Certo, poi, ci vogliono anche le idee, si può dare profondit? a una storia anche con meno pagine, perchè a conti fatti "Fuga da Anderville" non arriva neanche ai tre albi eppure la diresti ben più lunga! Non è tanto un discorso rivolto a te Mauro che sei uno che ti poni pochi limiti, quanto alle storie confezionate sui due albi di Faraci, Ruju, Manfredi, è a loro che guardo con più preoccuopazione.
Beh, sia Manfredi che Ruju mi hanno detto che loro preferiscono le storie compatte in due albi.
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Beh,  sia Manfredi che Ruju mi hanno detto che loro preferiscono le storie compatte in due albi.

Certo, potrebbero provare ad adeguarsi, almeno qualche volta, dato che in Tex le storie da tre albi ci devono essere, che loro lo vogliano o meno. Non vorrei che il compito di fare storie lunghe gravasse solo su di te!E poi Manfredi potrebbe anche fare un po' meno la "prima donna", e decidersi a scrivere una storia anche con Kit e Tiger! Modificato da paco ordonez
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  • Rangers

E poi Manfredi potrebbe anche fare un po' meno la "prima donna", e decidersi a scrivere una storia anche con Kit e Tiger!

Secondo me un autore se venisse obbligato a seguire certi schemi e certe strade, potrebbe poi - più o meno inconsciamente - trasmettercelo tramite una storia "fiacca" o comunque non di buon livello. A tutti piacerebbero sempre storie con i quattro pards o comunque le varie rotazioni, ma se un autore non se la sente perchè obbligarlo?Io preferisco una storia bella, ottima, buona con sempre e solo Tex e Carson, ad una "fiacca" con i quattro pards di cui due svolgono l'azione e gli altri sono solo fantocci che girano di qu? o di l' e spesso per fargli fare qualcosa vengono lasciati a guardia di un branco di vacche o di cavalli come qualsiasi "scalzacani"! :DComunque piacerebbe anche a me che Manfredi ci mostrasse almeno una volta la sua visione di Kit Willer e di Tiger ::evvai:: sisi Ma se vuole continuare anche così non lo crocifiggiamo per le sue scelte _ahsisi :trapper:
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Secondo me un autore se venisse obbligato a seguire certi schemi e certe strade, potrebbe poi - più o meno inconsciamente - trasmettercelo tramite una storia "fiacca" o comunque non di buon livello. A tutti piacerebbero sempre storie con i quattro pards o comunque le varie rotazioni, ma se un autore non se la sente perchè obbligarlo?

Ragionamento che sulla carta condivido, ma se tutti gli autori cominciassero a ragionare così? Non avremmo più storie con Kit e Tiger!!Manfredi tanto può continuare a fare la "prima donna", su questo aspetto, perchè c'è Boselli a prendersi il carico delle loro comparsate!In ogni caso Kit e Tiger sono parte costituente di Tex, parte irrinunciabile: Manfredi dovrebbe accettarlo, adeguarsi, e comportarsi da professionista - ovvero, scrivere grandi storie con loro anche se non li ama!
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A parte il fatto che io sono animale fumettistico da storie lunghe (infatti tutte le volte che in Nathan Never si preannunciava una saga in 5-6 albi mi sfregavo le mani dalla gioia) ma poi c'è anche un altro dettaglio che vorrei spiegare meglio e per farlo uso un esempio: prendiamo la storia della vendetta di Tex nei confronti di Fred Brennan (a tutti nota come IL GIURAMENTO) questa storia iniziava alla fine del n° 103, continuava per l'interezza dei nn° 104 e 105 e poi finiva circa a metà del n° 106. Quello era il tipo di storie che io volevo intendere come storia sviluppata in quattro albi. Anche perchè, a mio parere, il sapere con estrema certezza che la fine della storia coincida sempre con la fine di un albo (indipendentemente dal numero di albi in cui è divisa la storia stessa) toglie alla serie un po' di fascino.

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A parte il fatto che io sono animale fumettistico da storie lunghe (infatti tutte le volte che in Nathan Never si preannunciava una saga in 5-6 albi mi sfregavo le mani dalla gioia) ma poi c'è anche un altro dettaglio che vorrei spiegare meglio e per farlo uso un esempio: prendiamo la storia della vendetta di Tex nei confronti di Fred Brennan (a tutti nota come IL GIURAMENTO) questa storia iniziava alla fine del n° 103, continuava per l'interezza dei nn° 104 e 105 e poi finiva circa a metà del n° 106. Quello era il tipo di storie che io volevo intendere come storia sviluppata in quattro albi. Anche perchè, a mio parere, il sapere con estrema certezza che la fine della storia coincida sempre con la fine di un albo (indipendentemente dal numero di albi in cui è divisa la storia stessa) toglie alla serie un po' di fascino.

Su questo con me sfondi una porta aperta! sisi
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A tutti piacerebbero sempre storie con i quattro pards o comunque le varie rotazioni, ma se un autore non se la sente perchè obbligarlo?

:

Se un autore non è capace di gestire i personaggi centrali della saga, allora vuol dire che non è all'altezza.

Sono professionisti, quindi devono essere in grado di farlo.
Siccome nessuno può dubitare delle capacità di Manfredi, quel "non se la sente" cui ti riferisci va allora inteso come non vuole occuparsi di Kit e Tiger. Forse perchè ritiene che siano figure non tanto interessanti ( se fosse così, potrebbe leggere "Salt River" per cambiare opinione ).
O magari non gli va per ora, ma in futuro potrebbe ripensarci.

Non so se abbia ragione Paco a dare della primadonna a Manfredi, però neanch'io riesco a capire un approccio a Tex tipo "A me Kit e Tiger non piacciono e non li tratto, tanto c'è Boselli che se ne occupa"... D'accordo, non è strettamente necessario che Manfredi scriva storie con tutti e quattro i pard fintanto che c'è qualcun altro che lo fa, ma, come posso dire, IMHO questo modo di approcciarsi non denota un grande coinvolgimento da parte di un autore.
Secondo me, gli autori chiamati a scrivere per Tex dovrebbero sforzarsi di immergersi nella saga appropriandosi di tutti i suoi aspetti.

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Pensando a Tex (sia come personaggio che come fumetto), io dico:Se mi piace il Tex di Gian Luigi Bonelli? S?, perchè è spavaldo, eroico, avventuroso, genuino e anche ingenuo....... Se mi piacerebbe che Tex tornasse ad essere scritto nello stile di Gian Luigi Bonelli? No, perchè Gian Luigi ha vissuto e scritto in un'epoca molto diversa da quella in cui ci troviamo adesso, per cui quello che allora era spontaneit? e genuinit?, oggi sarebbe semplicemente superficialit?, e svilirebbe sia il personaggio che la serie.

Quindi, per te, anche il periodo d'oro di Tex ( tra la fine degli anni '60 e '70 ) raffigurerebbe un Tex ingenuo, eroico, spavaldo, ecc. è Caratteristiche che, oggi, rappresenterebbero solo "superficialit?" ?!Quel Tex di GLB ?Ma le "fondamenta" stanno proprio in quelle caratteristiche ( "l'ingenuità" ritengo la si possa riconoscere nei primi anni ma poi... )!Boh..... doubt Degustibus....
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Non penso che I. K. E parli di superficialit? nel senso che lo intendi tu Capelli D'Argento. Il fumetto si evolve così come il modo di scrivere. GLB ha portato un'innovazione nel linguaggio e nel "tema sociale", ovvero di anticipare di anni certo tipo di fumetto autoriale e di cinema che si sono occupati e preoccupati <<di stare dalla parte dei deboli e degli oppressi>>. Poi GLB veniva dal romanzo popolare e ne ha usato tutti i trucchi su come imbastire trame che catturassero l'attenzione del lettore. Se vi leggeste fumetti come Hondo o Kociss vedrete che erano "prodotti" creati apposta per intrattenere, senza complicazioni autoriali o altro. Poi Bonelli Padre aveva un modo tutto suo di delineare le psicologie dei personaggi della saga di Tex (che negli anni a cavallo tra il sessanta e i settanta ha vissuto un periodo di storie meravigliose, intendiamoci): tutti i fuorilegge erano chiamati sempre Tom, Bill o Scotty ed erano personaggi teatrali costruiti per la messa in scena dello "spettacolo texano", perchè solo Tex era il Protagonista quello dalla psicologia ben delineata. Il successo di storie come "El Muerto" sta nella ricerca di inventare avversari che avessero un loro protagonismo, una loro psicologia e non contorni narrativi. E Nolitta era capacissimo di costruire queste piccole rivoluzioni proprio per distaccarsi dal modo di scrivere del padre. Oggi gli autori devono fornire più caratterizzazione ai loro personaggi, il che non vuol dire che siano più bravi ma solo che i tempi sono maturati. Prendete i telefilm degli anni settanta e ottanta, ricchi di fascino ma anche un po' ingenui: serie come A-Team, Chips e Starsky e Hutch impallidiscono davanti alle trame odierne di telefilm come The Shield, Lost, Dr House che hanno un impianto, una sceneggiatura molto più solida e personaggi dotati di una caratterizzazione molto più elaborata. Ma è un procedimento di evoluzione. Fra dieci o venti anni questi paletti sarano ulteriormente superati a avremo modi diversi di narrazione perchè ci saranno diversi fruitori. Tutto è sogetto a un processo di "ingenuizzazione" (passatemi questo termine) perchè i tempi cambiano e così i modi di apprezzare una storia. Poi ci sono le belle storie e le brutte storie, ma questo è un altro discorso; qui si parla di sceneggiatura. Tutto diventa "classico". Una storia come "In Nome della Legge" è un vero capolavoro di come si imbastisce una trama ricca di eventi e personaggi e leggerla o rileggerla dar? enorme piacere a qualsiasi tipo di lettore. Ma gli sceneggiatori odierni devono darci il loro Tex senza forzare il loro stile, come ho spiegato nel mio intervento precedente. Non ha senso illuderci di avere un Tex come quello di GLB. E' come chiedere un Dylan sclaviano o uno Zagor nolittiano. Se Zagor è riuscito ad andare avanti dignitosamente è perchè gli autori hanno seguito l' "impianto" che Nolitta aveva creato per la sua serie ma impreziosendolo con la loro visione del persoanggio. Mi sono riletto tutte le storie nolittiane dalla prima all'ultima e sono meravigliose, hanno quel candore di un epoca molto diversa (ingenua?) di scrivere fumetti. Rileggendomi proprio ieri sera l'ultima storia di Nolitta con il professor Hellingen mi sono emozionato come un bambino. Oggi però, se rileggiamo storie zagoriane come "Passaggio a Nord Ovest" o "Il Terrore dal Mare", vediamo trame immensamente più complesse, personaggi caratterizzati in modo sublime, paesaggi descritti molto meglio che nelle vecchie storie... ma senza quelle vecchie storie oggi non staremmmo a scrivere n° a leggere nuove avventure. Quindi dico di goderci il Tex odierno sperando sempre che le storie siano belle. Per chi vuole un Tex "bonelliano" basta rileggersi le vecchie storie di GLB.

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Prima di dire la mia in modo, si spera, esaustivo, vorrei capire una cosa: quale sarebbe la contraddizione tra protagonismo di Tex e spessore psicologico dei comprimari? Sembra quasi che se una figura non è protagonista debba essere superficiale: a questo punto, si potrebbe anche abolire l'Oscar al miglior attore non protagonista. O no?

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Assai interessante, questo topic. Riassumendo in modo molto spiccio, riguardo l'argomento di fondo del topic mi pare che finora si siano delineate grosso modotre posizioni:- C'è chi del vecchio Tex rimpiange tutto, ma proprio tutto ( dal linguaggio al carattere, dalla centralit? assoluta del personaggio alla scrittura, didascalie comprese ).- C'è chi rimpiange alcune cose ( nel caso del sottoscritto: una certa caratterizzazione del personaggio che è stata modificata, una maggior presenza dei pard, le storie lunghe e un tasso di ironia/umorismo sensibilmente diminuito ), ma accoglie con favore la maturazione in termini di scrittura, di disegno, riconoscendo che finora si è trattato di una evoluzione naturale, sempre contenutaentro i giusti limiti e mai spinta verso i confini della snaturazione.- C'è infine chi non rimpiange assolutamente nulla, o perchè preferisce il Tex moderno rispetto a quello vecchio, oppure perchè negli anni il suo approccio alla saga è cambiato di pari passo con l'evoluzione della stessa. Io rientro nel secondo dei casi classificati, ma anche se magari non condivido questa o quella argomentazione addotta a sostegno di qualche tesi, penso che tutti e tre gli approcci siano ugualmente validi. Perchè ognuno di noi ha in mente il proprio Tex, ama questo fumetto per determinate caratteristiche piuttosto che per altre, e di conseguenza ha la propria idea su come la saga dovrebbe essere portata avanti. Perciò trovo particolarmente interessante la discussione, e mi farebbe piacere che anche altri si aggiungessero.

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Prendete i telefilm degli anni settanta e ottanta, ricchi di fascino ma anche un po' ingenui: serie come A-Team, Chips e Starsky e Hutch impallidiscono davanti alle trame odierne di telefilm come The Shield, Lost, Dr House che hanno un impianto, una sceneggiatura molto più solida e personaggi dotati di una caratterizzazione molto più elaborata

Credo che tu abbia sbagliato esempio :indianovestito: I telefilm di una volta non possono assolutamente essere paragonati a quelli attuali. Serie come C. S. I. scena del crimine impallidiscono davanti a Miami Vice :old: Stesso discorso per i cartoni animati di 20 anni fa e quelli di oggi. Capisco il senso del tuo discorso ma non lo condivido fino in fondo. E' vero che i tempi cambiano e cambiano i modi di scrittura, ma la caratterizzazione dei personaggi non può diventare l'alibi per farci "digerire" storie mediocri. E' quello che secondo me è successo negli ultimi anni: invece di puntare sulla qualità di soggetti e sceneggiature, si è preferito inserire una quantit? industriale di parole per "caratterizzare" i personaggi, con il risultato di scadere nella retorica e nel buonismo. Tu fai l'esempio di "Passaggio a Nord Ovest" o "Il Terrore dal Mare", entrambe di un autore diverso da Nolitta e quindi con un tipo di scrittura diverso, ma si tratta cmq di storie molto belle come quelle nolittiane. L'autore ha lasciato intatte le caratteristiche del personaggio e si è concentrato sulla storia. Dovrebbe essere questa la regola da seguire ma non è sempre stato così purtroppo, n° per Tex n° per Zagor. Non ha senso distinguere il Tex di GL Bonelli dal Tex di un altro autore. Sono "le storie di Tex" di GL Bonelli ad essere diverse dalle storie di Nolitta, Nizzi, Boselli e tutti gli altri. Possono inserire tutte le innovazioni che preferiscono nella scrittura, ma il personaggio deve restare integro nelle sue caratteristiche.
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Sono "le storie di Tex" di GL Bonelli ad essere diverse dalle storie di Nolitta, Nizzi, Boselli e tutti gli altri. Possono inserire tutte le innovazioni che preferiscono nella scrittura, ma il personaggio deve restare integro nelle sue caratteristiche.

"Integro". Magari.....

Personalmente trovo che il Tex odierno, putroppo, abbia ben poco delle tipiche caratteristiche GLBonelliane. -_nono
Dov'? il Tex ironico è Dov'? il Tex che pigliava a sganassoni il potente di turno, il militare arrogante, il desperado messicano, la setta di cinesi è Dov'? il Tex carismatico che "pilotava" lui l'azione da intraprendere invece di andare a "rimorchio" dell'azione stessa, come in questi anni si è visto ultimamente è E potrei continuare. :malediz...
Evoluzione è S?, ma in peggio.
Qualcuno provi a dimostrare il contrario..... :trapper:

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Prendete i telefilm degli anni settanta e ottanta, ricchi di fascino ma anche un po' ingenui: serie come A-Team, Chips e Starsky e Hutch impallidiscono davanti alle trame odierne di telefilm come The Shield, Lost, Dr House che hanno un impianto, una sceneggiatura molto più solida e personaggi dotati di una caratterizzazione molto più elaborata

Credo che tu abbia sbagliato esempio :indianovestito: I telefilm di una volta non possono assolutamente essere paragonati a quelli attuali. Serie come C. S. I. scena del crimine impallidiscono davanti a Miami Vice :old: Stesso discorso per i cartoni animati di 20 anni fa e quelli di oggi. Capisco il senso del tuo discorso ma non lo condivido fino in fondo. E' vero che i tempi cambiano e cambiano i modi di scrittura, ma la caratterizzazione dei personaggi non può diventare l'alibi per farci "digerire" storie mediocri. E' quello che secondo me è successo negli ultimi anni: invece di puntare sulla qualità di soggetti e sceneggiature, si è preferito inserire una quantit? industriale di parole per "caratterizzare" i personaggi, con il risultato di scadere nella retorica e nel buonismo. Tu fai l'esempio di "Passaggio a Nord Ovest" o "Il Terrore dal Mare", entrambe di un autore diverso da Nolitta e quindi con un tipo di scrittura diverso, ma si tratta cmq di storie molto belle come quelle nolittiane. L'autore ha lasciato intatte le caratteristiche del personaggio e si è concentrato sulla storia. Dovrebbe essere questa la regola da seguire ma non è sempre stato così purtroppo, n° per Tex n° per Zagor. Non ha senso distinguere il Tex di GL Bonelli dal Tex di un altro autore. Sono "le storie di Tex" di GL Bonelli ad essere diverse dalle storie di Nolitta, Nizzi, Boselli e tutti gli altri. Possono inserire tutte le innovazioni che preferiscono nella scrittura, ma il personaggio deve restare integro nelle sue caratteristiche.
Scusami ma io dico proprio quello che sostieni tu, che i telefilm di oggi sono scritti meglio, non che siano migliori. Non li paragonavo dicevo solo che c'è stata una evoluzione nel modo di sceneggiare. Non ricordo Miami Vice (sono un giovincello eh eh eh) ma sinceramente The Shield come poliziesco è insuperabile. ;)Ho fatto l'esempio di quelle due storie zagoriane perchè sono molto meglio strutturate di tante storie di Nolitta. Voglio dire che se io dovessi dire quale sceneggiatura sia migliore fra le tante direi Passaggio A Nord Ovest. Poi in futuro qualcuno scriver? storie concepite meglio, è inevitabile. Niente leva però che le storie nolittiane siano (da me) le più amate. Però bisogna essere onesti e riconoscere certe evoluzioni. Poi qua si sta, e sto, andando per un'altra strada. Tex è cambiato, è un discorso; il modo di sceneggiare Tex, è un altro. Ogni epoca evolve ma ogni opera si distacca dal suo autore originale. Io penso che le storie odierne vadano giudicate non prendendo come metro le classiche di Bonelli. Ho letto recentemente "Uccidete Kit Willer" (che non avevo letto all'epoca) e l'ho trovata meravigliosa. Io vado oltre quando leggo una storia. Mi dico, questa storia cos'ha da offrire? I personaggi sono epiciò La trama mi esalta? Poi quando Tex malmena un ufficiale fa contenti tutti però io vedo le storie diversamente, voglio vedere fino a che punto si possono spingere i nuovi sceneggiatori. Non credo che l'abbiano snaturato il personaggio. Hanno il loro stile. Poi sul fatto che non rispettino le caratteristiche del personaggio è un discorso diverso. Mi sembra che Tex spari come prima, sia il più figo e che non sbagli mai nel concepire i piani. A qualcuno mancano gli interrogatori vecchia maniera ma questi non fanno una storia valida. Sono un di più, che molti amano e anche io amo ma sarebbe snaturare Tex se egli si dimostri vile, o che sbagli una tattica, o che sparando un nemico lo manchi da distanza ravvicinata, che non aiuti chi è in pericolo... ecco cosa significa snaturare.
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