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TWF - Tex Willer Forum

[668/670] I rangers di Lost Valley


La storia, i disegni, i personaggi   

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  • Sceriffi

D'accordo che Rangers non è sceriffi, è fin troppo evidente, era solo un modo di italianizzare il titolo. Resto dell'idea, comunque, che ricordare una storia con un titolo chilometrico non sia proprio il massimo, è una questione di memoria, titolo corto = titolo più immediato e titolo in inglese = lingua inglese che non è parlata dall'80 % per cento dei lettori. Per la precisione è una delle lingue che insegno e so di cosa parlo.

Perchè "italianizzare" il titolo ? "Ranger" è "Ranger",punto e basta. E' come se nella splendida tripla dedicata alla trasferta a Panama di Tex e Kit,si fosse scelto,al posto di "Giungla Crudele",magari un "Marines ! ",italianizzato in "Fanti di marina ! ". Esistono termini,ormai da tempo immemore entrati nelle corde della gente,che rimandano a cose o persone la cui traduzione ( a volte penosa o impossibile) sarebbe improponibile. Anche se sei un professionista del settore,mi sembra assai esagerata la tua percentuale di chi parla o mastica un po' di inglese e chi no.

Beh, più che la parola "ranger" (che come dice Havasu è ranger, punto e basta), si poteva italianizzare "Lost valley", "Valle perduta" non mi sarebbe dispiaciuto. Così come, nel recente passato, avrei preferito il titolo "Deserto dipinto" (caro ai lettori di Tex) all'inglese "Painted desert".

Un appunto anche su "rangers" lo devo fare, però: sarebbe stato più corretto scrivere "ranger" e non "rangers", perché i termini stranieri nella lingua italiana NON vanno declinati al plurale.

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Un appunto anche su "rangers" lo devo fare, però: sarebbe stato più corretto scrivere "ranger" e non "rangers", perché i termini stranieri nella lingua italiana NON vanno declinati al plurale.

Vecchia diatriba che vide me e Filippo su fronti contrapposti ....Finchè campo continuerò a dire e scrivere "il Ranger" ed " i Rangers",così come " il Marine" ed " i Marines"....

....e così festeggio il traguardo dei 500 messaggi !!!

  • +1 1
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D'accordo che Rangers non è sceriffi, è fin troppo evidente, era solo un modo di italianizzare il titolo. Resto dell'idea, comunque, che ricordare una storia con un titolo chilometrico non sia proprio il massimo, è una questione di memoria, titolo corto = titolo più immediato e titolo in inglese = lingua inglese che non è parlata dall'80 % per cento dei lettori. Per la precisione è una delle lingue che insegno e so di cosa parlo.

Perchè "italianizzare" il titolo ? "Ranger" è "Ranger",punto e basta. E' come se nella splendida tripla dedicata alla trasferta a Panama di Tex e Kit,si fosse scelto,al posto di "Giungla Crudele",magari un "Marines ! ",italianizzato in "Fanti di marina ! ". Esistono termini,ormai da tempo immemore entrati nelle corde della gente,che rimandano a cose o persone la cui traduzione ( a volte penosa o impossibile) sarebbe improponibile. Anche se sei un professionista del settore,mi sembra assai esagerata la tua percentuale di chi parla o mastica un po' di inglese e chi no.

Beh, più che la parola "ranger" (che come dice Havasu è ranger, punto e basta), si poteva italianizzare "Lost valley", "Valle perduta" non mi sarebbe dispiaciuto. Così come, nel recente passato, avrei preferito il titolo "Deserto dipinto" (caro ai lettori di Tex) all'inglese "Painted desert".

Un appunto anche su "rangers" lo devo fare, però: sarebbe stato più corretto scrivere "ranger" e non "rangers", perché i termini stranieri nella lingua italiana NON vanno declinati al plurale.

Proprio perchè molti sanno l'inglese, sembrerebbe sbagliato non metetre la s. Infatti si scrive sempre MarineS. E Bounty-hunters. O amiigos. i tre anigios, I tre caballeros - Seocndo me oltretutto sbagli, perchè il termine italianizzato non vuole la s, ma il termine NON italianizzato la vuole. 

Tombeurs de femmes, cocktails, Navajos, desperados.. Da SEMPRE si mette il plurale straniero correttamente. 

Non è più necessario in BAR, CORNER e altri termini DERIVATI dall'inglese ma che da noi assumono diverso significato.

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  • Sceriffi

Beh è una questione molto sottile, io oltretutto non sono un esperto di linguistica... La regola dovrebbe dire che, per i termini stranieri entrati stabilmente nell'italiano, si lasciano i plurali invariati (come negli esempi di Borden, ma anche per curriculum, referendum...).
Per rangers... bah, chi lo sa :D In fin dei conti si possono considerare corrette entrambe le forme per il plurale. Quello che è certo è che è un termine intraducibile in italiano!

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  • Sceriffi

Beh è una questione molto sottile, io oltretutto non sono un esperto di linguistica... La regola dovrebbe dire che, per i termini stranieri entrati stabilmente nell'italiano, si lasciano i plurali invariati (come negli esempi di Borden, ma anche per curriculum, referendum...).
Per rangers... bah, chi lo sa :D In fin dei conti si possono considerare corrette entrambe le forme per il plurale. Quello che è certo è che è un termine intraducibile in italiano!

Scusa se ti riprendo, non per fare la lezioncina anche perché ormai siamo off-topic (o fuori argomento per i non anglofoni), ma da ex linguista preciso che i termini da te citati sono (neanche derivano...) di lingua latina, quindi i plurali corretti sono "curricula" e "referenda".

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Beh è una questione molto sottile, io oltretutto non sono un esperto di linguistica... La regola dovrebbe dire che, per i termini stranieri entrati stabilmente nell'italiano, si lasciano i plurali invariati (come negli esempi di Borden, ma anche per curriculum, referendum...).
Per rangers... bah, chi lo sa :D In fin dei conti si possono considerare corrette entrambe le forme per il plurale. Quello che è certo è che è un termine intraducibile in italiano!

Scusa se ti riprendo, non per fare la lezioncina anche perché ormai siamo off-topic (o fuori argomento per i non anglofoni), ma da ex linguista preciso che i termini da te citati sono (neanche derivano...) di lingua latina, quindi i plurali corretti sono "curricula" e "referenda".

Arricciandomi il baffo ti dico :< Non sapevo tu fossi un simile pozzo di scienza !!! >

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Proprio perchè molti sanno l'inglese, sembrerebbe sbagliato non metetre la s. Infatti si scrive sempre MarineS. E Bounty-hunters. O amiigos. i tre anigios, I tre caballeros - Seocndo me oltretutto sbagli, perchè il termine italianizzato non vuole la s, ma il termine NON italianizzato la vuole. 

Tombeurs de femmes, cocktails, Navajos, desperados.. Da SEMPRE si mette il plurale straniero correttamente. 

Non è più necessario in BAR, CORNER e altri termini DERIVATI dall'inglese ma che da noi assumono diverso significato.

 

Perdonami Mauro ma non sono d'accordo con quanto dici. A tal proposito ti cito la Treccani (ma anche l'accademia della crusca si allinea a quanto dice la Treccani):
 

I termini inglesi inseriti in un testo italiano vanno declinati al plurale?

No, non vanno declinati (a meno che non si tratti di citazioni estrapolate da un testo o da una dichiarazione in inglese), per il semplice motivo che entrano in una nuova lingua, la nostra, che non prevede la formazione del plurale dei sostantivi tramite l'aggiunta della desinenza -o -es.

Anni fa Renzo Arbore, rifacendo il verso a chi, per malinteso snobismo o per ingenua faciloneria, pronunciava filmsbarspulloverssports, sibilava in modo strafottente quella innaturale (per la morfologia italiana) esse finale. Terminato il sorriso al ricordo della divertente presa in giro, consigliamo seriamente di resistere alla tentazione di volgere al plurale... inglese parole che, pur provenendo da quella lingua, vanno accettate, una volta che sono entrate nella nostra, come elementi particolari, congelati nella loro essenza irriducibile alle strutture morfologiche di base del sistema flessivo nominale dell'italiano. Perciò diremo i bari filmgli sporti pulloveri bitle top modeli top player e così via.

Detto questo penso che la verità sta nel mezzo, gli italiani tendono a mettere la S quando suona bene, e ad ometterla quando viene difficile da pronunciare. Vuoi mettere quando è semplice spontaneo dire marines o rangers, molto meno se devi pronunciare films o pullovers. Lo stesso avviene in informatica ad esempio, tutti a parlare di files ma nessuno si arrischia a dire i bits. Quindi non dipende tanto dall'uso comune, perché se mi consenti anche ranger e marine ormai da noi sono termini entrati nell'uso comune da tempo e sono molto utilizzati, nessuno da noi direbbe i fanti di marina del battaglione S. Marco, o dice sono i nostri marò o dice sono i nostri marines. 
Nel vostro caso però penso che voi fate bene a utilizzare il termine all'inglese, stiamo parlando di un fumetto ed è sacrosanto far sognare le persone, per cui intitolare un fumetto i rangers del Texas o Attaccano i marines ad esempio è molto più evocativo che scrivere i ranger del Texas o Attaccano i marine.

 

 

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Francamente l'uso del plurale di termini stranieri in lingua italiana mi lascia piuttosto perplesso.
Si tratta di parole che pur essendo oramai entrate nell'uso corrente, in quanto straniere non soggiaciono alle regole della grammatica italiana e in quanto inserite in un contesto in italiano sfuggono anche alle regole della lingua madre. Pertanto dire ranger o rangers in italiano per me è equivalente. La s del plurale va viceversa mantenuta in italiano quando si fa riferimento a nomi propri. Per esempio i Rangers del Celtic, o i Dallas Cowboys o i San Antonio Spurs per rimenere in Texas.

I rangers di Lost Valley mi sembra un titolo ottimo sia per la s finale e soprattutto per il nome originale della Lost Valley dal momento che sta a indicare un preciso sito geografico e non una qualunque valle perduta.

Quello che però importa veramente è che la storia sia all'altezza delle aspettative come l'argomento, la lunghezza e le splendide tavole fanno presagire.

Edited by natural killer
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Proprio perchè molti sanno l'inglese, sembrerebbe sbagliato non metetre la s. Infatti si scrive sempre MarineS. E Bounty-hunters. O amiigos. i tre anigios, I tre caballeros - Seocndo me oltretutto sbagli, perchè il termine italianizzato non vuole la s, ma il termine NON italianizzato la vuole. 

Tombeurs de femmes, cocktails, Navajos, desperados.. Da SEMPRE si mette il plurale straniero correttamente. 

Non è più necessario in BAR, CORNER e altri termini DERIVATI dall'inglese ma che da noi assumono diverso significato.

 

 

 

Perdonami Mauro ma non sono d'accordo con quanto dici. A tal proposito ti cito la Treccani (ma anche l'accademia della crusca si allinea a quanto dice la Treccani):
 

I termini inglesi inseriti in un testo italiano vanno declinati al plurale?

 

No, non vanno declinati (a meno che non si tratti di citazioni estrapolate da un testo o da una dichiarazione in inglese), per il semplice motivo che entrano in una nuova lingua, la nostra, che non prevede la formazione del plurale dei sostantivi tramite l'aggiunta della desinenza -o -es.

 

Anni fa Renzo Arbore, rifacendo il verso a chi, per malinteso snobismo o per ingenua faciloneria, pronunciava filmsbarspulloverssports, sibilava in modo strafottente quella innaturale (per la morfologia italiana) esse finale. Terminato il sorriso al ricordo della divertente presa in giro, consigliamo seriamente di resistere alla tentazione di volgere al plurale... inglese parole che, pur provenendo da quella lingua, vanno accettate, una volta che sono entrate nella nostra, come elementi particolari, congelati nella loro essenza irriducibile alle strutture morfologiche di base del sistema flessivo nominale dell'italiano. Perciò diremo i bari filmgli sporti pulloveri bitle top modeli top player e così via.

Detto questo penso che la verità sta nel mezzo, gli italiani tendono a mettere la S quando suona bene, e ad ometterla quando viene difficile da pronunciare. Vuoi mettere quando è semplice spontaneo dire marines o rangers, molto meno se devi pronunciare films o pullovers. Lo stesso avviene in informatica ad esempio, tutti a parlare di files ma nessuno si arrischia a dire i bits. Quindi non dipende tanto dall'uso comune, perché se mi consenti anche ranger e marine ormai da noi sono termini entrati nell'uso comune da tempo e sono molto utilizzati, nessuno da noi direbbe i fanti di marina del battaglione S. Marco, o dice sono i nostri marò o dice sono i nostri marines. 
Nel vostro caso però penso che voi fate bene a utilizzare il termine all'inglese, stiamo parlando di un fumetto ed è sacrosanto far sognare le persone, per cui intitolare un fumetto i rangers del Texas o Attaccano i marines ad esempio è molto più evocativo che scrivere i ranger del Texas o Attaccano i marine.

 

 

Ma che c'entra? E' chiaro che non mettiamo la s a film e bar, ormai sono termini "adattati". Ma ranger non lo è, quindi richiede la s. 

Leggi la seguente citazione:



Il dubbio riguarda il trattamento dei nomi stranieri che sono entrati nell'italiano senza adattamento morfologico, cioè mantenendo la loro forma originaria. Dobbiamo premettere che, nella maggior parte dei casi, queste parole sono entrate in forma scritta, spesso attraverso l'uso giornalistico e ciò ha determinato che la forma grafica sia risultata predominante su quella sonora. Le parole straniere di questo tipo, in generale, restano invariate e, specialmente per quelle ormai acquisite da tempo non si pone più il problema (bar, film, quiz, tram, ecc.). Possono invece riaprire la questione i neologismi e le voci di uso raro o fortemente specialistico, che possono ricorrere, soprattutto nella scrittura, con il morfema finale -s, marca del plurale in inglese, francese, spagnolo e portoghese: proprio la diffusione di questa modalità di formazione del plurale nelle lingue europee presenta però il rischio di poter essere intesa, nella coscienza comune, come la modalità tipica per ottenere un plurale straniero e quindi di essere applicata anche a parole provenienti da lingue che formano il plurale in modo diverso. Si tratta quindi di considerare, di volta in volta, se il forestierismo che intendiamo utilizzare sia acquisito stabilmente e da tempo nell'italiano e in questo caso possiamo lasciarlo invariato, o se invece sia un neologismo recente o un termine fortemente specialistico e allora è consigliabile utilizzare il plurale della lingua d'origine.


CHIARO?

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  • Sceriffi

Ehm... ora mi sento in colpa, col mio intervento di ieri ho trasformato il forum in un convegno di linguisti :D :D :D

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Ad essere sincero Mauro, non mi hai convinto. Il testo che hai trascritto non smentisce quanto ho detto. Infatti afferma:

Possono invece riaprire la questione i neologismi e le voci di uso raro o fortemente specialistico

ed anche:

Si tratta quindi di considerare, di volta in volta, se il forestierismo che intendiamo utilizzare sia acquisito stabilmente e da tempo nell'italiano e in questo caso possiamo lasciarlo invariato, o se invece sia un neologismo recente o un termine fortemente specialistico e allora è consigliabile utilizzare il plurale della lingua d'origine.


Ora, se prendo il mio vecchio Zingarelli utilizzato da mio fratello maggiore alla fine degli anni 60 e subito dopo da me negli anni 70 trovo film, bar e persino top secret e non trovo ranger, ma neanche top model, top player o cartoon.

Se invece cerco nei dizionari recenti trovo (prendo a caso due dizionari, il sabatini coletti a cui si appoggia il corriere e il garzanti, ma anche tutti gli altri riportano la stessa cosa:

 

ranger

s. ingl. (pl. rangers); in it. s.m. inv. (o pl. orig.)
  • 1 Nei paesi anglosassoni, esploratore, guardia forestale

  • 2 Durante la guerra d'indipendenza americana, nome dei cavalleggeri volontari; oggi, militare dei reparti di assalto

    ranger

    n.m. e f. invar.

    1. negli Stati Uniti d’America, in Canada e in Gran Bretagna, guardia forestale

    2. soldato addestrato per incursioni

    Etimologia: ← voce ingl.; deriv. di to range ‘andare in giro’.



    Per altre parole come cartoon ottengo lo stesso risultato, singolare maschile o singolare femminile ma sempre invariato. Questo perché tali parole che negli anni settanta ancora non erano di uso comune ormai sono entrati da anni stabilmente nell'uso, e di conseguenza nei dizionari, mantenendo la stessa regola, in italiano non si declinano al plurale secondo la loro regola di origine ma restano invariati come bar o sport. 
    Il discorso cambia se prendiamo altre parole come house o dog, pur se abbastanza noti non sono utilizzati dagli italiani nei loro discorsi per cui nei dizionari ancora non sono presenti e al plurale rispettano le regole di origine per cui scriveremo dogs.
    La verità è che abbiamo ragione entrambi, perché quanto scritto da me sono le regole, regole come sempre dettate da cattedratici e puristi della lingua, a cui i dizionari devono attenersi. Ma nell'uso comune il 99% delle persone si comportano in modo diverso per cui non solo la gente comune ma anche in qualsiasi articolo di giornale, sia che si tratti del giornalista alle prime armi sia che si tratti dell'editorialista del Corriere della Sera, troverò scritto i bar, gli sport ma per marine o ranger troverò scritto i rangers e i marines. I motivi sono i più disparati, sicuramente quel che hai scritto tu, ovvero si utilizza la regola di considerare film ormai un termine italiano quando invece non lo è, quel che ho detto io, ovvero è più facile dire rangers molto meno films o sports, mettici anche il fatto che quando abbiamo mutuato film e sport la maggior parte degli italiani neanche sapeva che al plurale diventava sports mentre ora è universalmente risaputo che ranger al plurale in inglese fa rangers. Sta di fatto che ormai è così e le abitudini superano qualunque regola.
    Per quanto mi riguarda, come ti ho già detto, tu fai benissimo a scrivere i rangers di Lost Valley e se io fossi al tuo posto farei lo stesso, ma lasciami la soddisfazione di scrivere sul Tex Willer Magazine: i ranger e i pard sapendo di non sbagliare anche se sicuramente fuori moda e fuori dal coro. 
    :);)


 
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  • Rangers

Eh benedetti gli anni in cui la storia la si leggeva e la si criticava solo per la trama o i disegni.
Soprattutto quando non si facevano calcoli matematici per la traiettoria dei proiettili e non si tiravano fuori vocabolari pur di trovare un errore.
Ma c'è ancora qualcuno che si diverte a leggere Tex, senza farsi tutti questi labirinti mentali?

Edited by Sam Stone
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Sam negli anni di cui parli tu non c'erano nemmeno i forum però. In un forum si parla un po' di tutto no? Se una discussione ci appassiona vi partecipiamo; in caso contrario, passiamo oltre (come faccio io in questo caso). Ma un forum di discussione è un forum di discussione no? E i tempi sono cambiati: c'è più istruzione, più curiosità, si approfondisce di più. Ogni cosa, comprese le esse in fondo a una parola inglese italianizzata...

Cambiando discorso, come stai?

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  • Rangers

Hai ragione Leo, io non metto in discussione le discussioni ( :D scusami il gioco di parole) , ma spesso mi chiedo come fanno alcuni lettori a leggere un albo e a ipercriticare questi aspetti.
Un s in più o in meno cosa cambia?
Secondo me si perde tutto il piacere della lettura a furia di guardare a queste cose... poi ognuno può leggere liberamente un fumetto come vuole, ma temo che alcuni si interessino più a cercare questo perfezionismo, piuttosto che criticare senza pregiudizi (in negativo o in positivo)!

Io tutto ok, sempre più ingolfato col lavoro ma si va avanti ! ;)

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Non sono d'accordo Sam. Gli animatori di questa discussione sono Ymalpas, West10, natural killer, Pecos, Anatas, Havasu e lo stesso Borden, utenti che sono sì perfezionisti (o almeno lo sono in questo caso), ma non possiamo dire che il loro interesse preponderante sia questa ricerca del perfezionismo a scapito della critica senza pregiudizi. Nel loro caso non possiamo proprio dirlo. Fossero altri utenti, ma proprio loro...

Sono contento che sia tutto ok, ero rimasto alla tua defezione al raduno per problemi di salute: muy bien, allora!

Edited by Leo
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Un attimo Emanuele, probabilmente mi hai frainteso, io sono intervenuto nella discussione solo per esporre il mio punto di vista in generale su come debba essere scritto ranger al plurale in un testo italiano, dopodiché per quanto mi riguarda a me quando leggo Tex su come sta scritto ranger, ma pure i cheyenne o gli cheyenne tanto per citare un altro caso recente, e via discorrendo su tutti i casi simili che ci sono stati e ci saranno in futuro, con tutto il rispetto non me ne frega una beneamata "mazza". 
Io mi godrò il prossimo albo come al solito senza farmi masturbazioni mentali. Le uniche due cose per me importanti saranno come al solito due: dei bei disegni ed una bella storia: la presenza di Boselli ai testi è una garanzia, su Biglia sono fiducioso. Speriamo di divertirci come per l'accoppiata Ruju/Ticci di questi ultimi due mesi.
Detto questo, Leo ha anche le sue ragioni, siamo in un forum ed a volte è normale che qualcuno si diverta a "spaccare il capello in quattro" in attesa di commentare la prossima storia. D'altronde il forum ha un pò sostituito le vecchie discussioni al bar ;):D

Edited by West10
  • +1 1
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  • 2 weeks later...

Ottima partenza per questa storia che rievoca la storica imboscata di Lost Valley.
Sceneggiatura molto fluida accompagnata dalla prova grafica di uno Stefano Biglia in gran forma.
Boselli appare particolarmente ispirato nel raccontare lo svolgimento degli eventi e nell'introdurre via via i diversi protagonisti, delineandone le caratteristiche mano a mano che si procede nella lettura. Lettura che procede spedita e senza pause fino alla conclusione di questo primo albo che ci lascia con Tex schierato completamente da una parte, ma qualcosa mi dice che nei prossimi albi vedremo Aquila della Notte prendere a cuore anche le ragioni degli indiani.
Tex e Carson strepitosi nei dialoghi e nell'azione, ma anche nella interpretazione grafica. Attendiamo l'entrata in scena di Kit Willer e Tiger Jack.
 

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  • Collaboratori

Si vede che in Sardegna, una volta tanto è uscito con qualche giorno d'anticipo, sta di fatto che ero andato a prendere lo Zagor e mi sono ritrovato con la pila dell'inedito di Tex (e sono rimasto a bocca aperta dallo stupore).

Confermo le buone impressioni di Marco, un albo pieno, con i due pards inizialmente poco appariscenti che nella seconda parte recuperano rapidamente il loro status di protagonisti. Il colonnello Bad Hand fa anche lui la sua degna comparsa e sarà intrigante scoprire come si svolgerà il seguito dell'avventura.

Disegni di Biglia che sono uno spettacolo: dopo le prime incerte tavole della parte iniziale, acquista mano a mano confidenza e giunge a risultati da applausi.

Per un commento più articolato, così evitiamo gli spoiler, ci si sente nei prossimi giorni.

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  • Collaboratori

Nella pagina Facebook di Tex fioccano, intanto, i primi commenti piuttosto negativi sui disegni di Biglia. E dire che per anni e anni i forum sono stati giudicati "bassamente" dagli addetti ai lavori... Ebbene, siamo vendicati, a leggere certe castronerie che scrivono i lettori non ideologizzati dell'era samsung galaxy c'è da rimanere galvanizzati. :P

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  • Collaboratori

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Dopo aver letto l'albo, ogni volta, lo rileggo per immagini, senza guardare cioè ai testi, ma leggendo solo le vignette disegnate, cioè ammirandole quando c'è da farlo, e questo è il caso, perché Biglia è un grande.

Prendo ad esempio questa vignetta insignificante o quasi dal punto di vista narratologico. Carson è rimasto appiedato, il suo cavallo è stramazzato al suolo dalla fatica, ha ceduto, insomma, dopo aver dato tutto. Le parole di Carson sono amorevoli, sa che dal suo destriero ha ottenuto tutto e gli parla con dolcezza.

Qui si ferma la sceneggiatura e entra in campo il disegno, la parte autorale di Biglia. Quanta sofferenza c'è nel cavallo che alza la testa e sembra voler parlare senza avere il dono della voce (o della nuvoletta). A guardare la testa che si solleva come in un estremo tentativo di rimettersi in piedi e di servire nuovamente da cavalcatura, siamo partecipi della sofferenza del quadrupede.

Il cavallo ci parla, con un "ihhh", ma soprattutto con il suo volto straziato . E questa è solo una vignetta delle migliaia che illustrano la storia. Sono tutte così, ognuna ci comunica qualcosa. Solo i grandi disegnatori ne sono capaci.

Con altri maestri come Font non è una cosa che riesco a leggere sulle pagine di Tex.

Con i Biglia, i Frisenda ecc invece si. Le critiche su facebook sono ridicole. Dovrebbero vergognarsi.

Ma quello che più mi colpisce è l'ariosità delle tavole, degne di Ticci, ma di questo parlerò in un altro intervento.
 

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  • Sceriffi

Nella pagina Facebook di Tex fioccano, intanto, i primi commenti piuttosto negativi sui disegni di Biglia. E dire che per anni e anni i forum sono stati giudicati "bassamente" dagli addetti ai lavori... Ebbene, siamo vendicati, a leggere certe castronerie che scrivono i lettori non ideologizzati dell'era samsung galaxy c'è da rimanere galvanizzati. :P

Io non ho ancora l'albo, ma sono sorpreso di sapere delle critiche a Biglia... per me è un grandissimo, perfetto per il West e per Tex, e davvero non vedo l'ora di ammirare le sue tavole! 

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Si vede che in Sardegna, una volta tanto è uscito con qualche giorno d'anticipo, sta di fatto che ero andato a prendere lo Zagor e mi sono ritrovato con la pila dell'inedito di Tex (e sono rimasto a bocca aperta dallo stupore).


A me è successa la stessa cosa venerdì.:o
Ad Arezzo è frequente che gli albi Bonelli escano un paio di giorni prima della data ufficiale, ma quattro è un vero evento.:D
 

Confermo le buone impressioni di Marco, un albo pieno, con i due pards inizialmente poco appariscenti che nella seconda parte recuperano rapidamente il loro status di protagonisti. Il colonnello Bad Hand fa anche lui la sua degna comparsa e sarà intrigante scoprire come si svolgerà il seguito dell'avventura.

Disegni di Biglia che sono uno spettacolo: dopo le prime incerte tavole della parte iniziale, acquista mano a mano confidenza e giunge a risultati da applausi.

Per un commento più articolato, così evitiamo gli spoiler, ci si sente nei prossimi giorni.

 


Condivido tutto.

 

Edited by Carlo Monni
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