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TWF - Tex Willer Forum

[Tex Willer N.50/55] Il passato di Cochise


MacParland
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Ho appena finito di leggere il #55

 

Direi che è una degna conclusione di quanto abbiamo visto in questa saga, l'unica cosa di cui sono stato un pò "scontento" è il trattamento degli scalphunters, liquidati secondo me con troppa velocità (fosse stato per me, per come erano stati costruiti caratterialmente almeno uno l'avrei fatto sopravvivere). 

Detto questo nel complesso è stata una bella saga ed un bel omaggio sia a cochise, sia tutta la fase della tortura, dove vediamo addirittura un tex supino o comunque "debole" (anche se solo in sogno), boselli da sempre nuove chiavi di lettura di un personaggio che ormai sta assumendo una tridimensionalità che lo rendono quasi vero. 

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  • 5 mesi dopo...

Finalmente sono riuscito a leggerla e sono davvero soddisfatto, un’ottima storia "extralarge" in equilibrio tra ricostruzione storica e fantasia, piena di colpi di scena e disegnata molto bene.

Vediamo cosa ho apprezzato particolarmente:

 

- Le pagine in cui viene ricostruito il massacro di Galeana*, che introduce perfettamente il pugno di pellerossa “sconfitti” della banda Querquer/Kirker e senza premere troppo sul pedale dello splatter comunica benissimo la ferocia della mattanza.

 

- Il rapporto di stima e rispetto, sempre però sottilmente attraversato da una corrente minacciosa, tra Tex ed i 3 indiani, in particolare Idquahon, nonché i suoi conflitti “morali” all’idea di tradirli (come evidenziato dal fatto che Tex giustifichi con i suoi salvatori il supplizio a cui è stato sottoposto). Tra l’altro la scena finale mi ha ricordato il bellissimo “Manituana” di Wu Ming, un libro a cui sono molto affezionato.

 

- La visione “non buonista” e non politicamente corretta che @borden ha dato delle parti in conflitto, evidenziando l’ottusità e la pretesa di superiorità di alcuni degli uomini bianchi ma riconoscendo il tentativo di integrazione (o patto di non aggressione) messo in piedi da altri e ben descrivendo le ragioni degli indiani e i tentativi di Cochise di evitare la guerra ma senza mai nascondere la crudeltà e la ferocia di alcune loro azioni. 

 

- I dilemmi e le difficoltà, a volte quasi insormontabili, in cui si trova Tex lungo tutta l’avventura, che secondo me raggiungono l’equilibrio perfetto nel delineare un personaggio “superiore”, che brilla per capacità e valore ma non è infallibile.

 

- La gestione di trame parallele interessanti e movimentate, che si incrociano (a volte per poi separarsi nuovamente) in maniera molto naturale, un marchio di fabbrica boselliano.

 

- Il finale catartico. La vendetta doveva essere affidata agli apaches e doveva essere efferata. Tex non poteva farci nulla ed è giusto così.

 

Passando ai disegni, prova decisamente di alto livello da parte di De Angelis**, ormai sempre più a suo agio con il West, che a mio avviso va in crescendo all’interno della storia, riuscendo a caratterizzare bene i molteplici personaggi (soprattutto indiani) e facendo un ottimo lavoro sia nelle scene di battaglia corali che negli scontri più rarefatti (il duello a fucilate del secondo albo è tesissimo).

 

Per concludere, anche senza fare classifiche l’ho trovata un'altra avventura-gioiello da aggiungere ad una collana che francamente fino qui non ha sbagliato un colpo.

Attendo con ansia il cartonato (in B/N mi raccomando!)… anche se i cliffhangers saranno meno efficaci. ;)

 

 

 

* Capisco perfettamente che visivamente la scena ricordi le “nozze rosse” del Trono Di Spade, il mio occhio ha fatto lo stesso paragone, ma da vecchio snob la mia testa ha pensato ad altre situazioni simili raccontate in passato (ad esempio il massacro dei capi mercenari nell’Anabasi).

 

** Un paio di vignette non mi hanno convinto, ma 2-3 vignette in un lavoro di oltre 370 tavole non cambiano certo il mio giudizio.

Modificato da Augustus McCrae
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  • 2 settimane dopo...

Sotto la neve, nel caldo di un tepee dove arde un bel fuoco, Cochise è in vena di ricordi. Racconta per tutto l'albo, il capo apache, fino al massacro di Galeana, fatto storico anche se dai contorni indefiniti, ad opera di Don Santiago Querquer e dei suoi alleati indiani dell'Est, gli "scalphunters". 

 

Buona parte del secondo albo è dedicata allo scontro tra questi ultimi e Tex. In tale frangente, il futuro ranger è talmente in gamba da accattivarsi la simpatia dei cacciatori di scalpi, arrivando ad infiltrarsi nella loro banda. Qui non mi convince troppo il legame che, sulla base del valore dimostrato dal nostro, gli indiani instaurano con lui. Più tardi, gli stessi diranno che chiunque si avvicini a loro muore, perché la loro presenza in quei luoghi deve restare segreta. Se è così, come si spiegano la presenza di Tex, che "ha sentito parlare di tipi come loro" e che vuole entrare a far parte della loro banda? Possibile che i tre, ed anche gli altri, non subodorino subito che il giovane è una spia, da eliminare immediatamente? Non mi convince ma tant'è, questo accade, Tex si fa benvolere da pendagli da forca privi di scrupoli che, per come sono stati caratterizzati, avrebbero dovuto solo sparargli alle spalle a tradimento, e si reca con loro nel rifugio del boss, mentre Cochise si appresta ad entrare in una guerra feroce in seguito al famigerato, e ben ricostruito, caso Bascom.

 

In questa guerra, Boselli non edulcora nulla: Cochise è spietato, Geronimo pure. Bellissima la comparsa di Lilyth: la guerra divampa ovunque, nessuno è al sicuro. E' una tempesta che sconvolge le vite di ognuno, e in quel lembo di terra e in quell'epoca non c'è solo Tex, Cochise, i messicani. In quel tempo, in quegli anni c'è ancora Lilyth, è ancora viva, e se per GLB la donna fu fondamentalmente un pretesto per una storia ed un figlio, essa non lo è per gli appassionati del ranger, non lo è per Boselli, che ama la ragazza per ciò che rappresenta per Tex, e che per questo la vuole viva, la vuole vera, vuole farcela conoscere, lei, l'unica donna che Tex abbia mai amato. Poche vignette, ma suggestive perché fanno vedere che lei c'è, in questo universo della serie TexWiller lei ha voce, è presenza, è carne e sangue e cuore. Un giorno, le dice Suor Patricia al commiato, tornerai qui con tuo marito e i tuoi figli, e si stringe il cuore a pensare che il destino non le consentirà di avere figli, al plurale. Non farà in tempo. Ma nel 1860 c'è, c'è ancora, e bene fa Boselli a farcela vivere un po'.

 

Nel frattempo, nel covo di Don Santiago, vanno in scena sequenze appassionanti, con protagonisti Tex nei panni dell'infiltrato e Delkay e Tazhay nella loro ricerca di Felix Ward. Più tardi, quando Tex sarà costretto a gettare la maschera e sarà torturato, lo vedremo rannicchiato in posizione fetale, che pare rivolgersi forse a sua madre (anche se non è specificato), in una situazione di grande vulnerabilità che umanizza il giovane Tex e colpisce il lettore, non avvezzo a vedere Tex in preda dell'avversario.

 

Alla fine, Cochise incontrerà faccia a faccia Don Santiago, l'assassino di suo padre. Lo abbiamo conosciuto bene, Cochise, in questa storia: determinato, valoroso, ma soprattutto feroce e spietato. Un capo apache del XIX secolo. E' un condottiero di guerra in uno stato di guerra, e si comporta come tale. Uccide inermi prigionieri, non ha pietà. E lo stesso farà con Don Santiago, e Tex non può fare nulla, perché Cochise ha diritto alla sua vendetta, con i suoi modi. "Adios, Don Santiago", dice Tex a malincuore, ma è giusto così.     

 

Una eccezionale saga western, che si aggiunge alle altre. Il caso Bascom, la guerriglia di Cortina, la guerra dei Seminoles, Lincoln, i tedeschi simpatizzanti per il Nord, la scorreria dei Comanche: Boselli sta scrivendo una sua personale Storia del West, in salsa texiana. E diavolo se lo sta facendo bene! Ogni storia è un gioiello, ha il respiro di un'epopea, dissemina l'universo texiano di personaggi di caratura superiore. O per meglio dire, di persone, con le loro ombre, senza sconti, senza infingimenti. Come stavolta per Cochise, come la volta scorsa per Cortina, come nel Texone con Kate che da spia uccide un uomo. Sono opere destinate a restare, preconizzo loro un destino di grandi classici del fumetto, di pietre miliari di questo medium. Sono capolavori, se lo meritano.

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  • 1 mese dopo...

Ho cominciato a leggere la storia, sono al terzo albo, quindi quasi a metà. E, per ora, devo dire che c'è (per me) un anetta differenza tra quel che riguarda Tex e quello che riguarda Cochise. Mlto accattivante la parte su Tex, molto meno quella di Cochise. Anche per i paletti storici. Ora, non so come va a finire, ma ho letto che Kirker muore nel '62 quindi oltre questa storia in apparenza. Se così fosse (ma sto parlando al buio), la ricerca di Tex fallirebbe.

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Letto. E fortunatamente, come ha detto Monni una volta, quando Tex incontra la Storia, tanto peggio per la Storia. E i "paletti" sono saltati a beneficio della lettura. Gran bella storia!!!!!

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Lilith... La suora le dice "hai 12 anni" e siamo nel 1859-1860, circa. Quindi, quando incontra Tex (dovrebbe essere il 1867), ha già 19-20 anni, età piuttosto "stagionata" per una ragazza indiana di quel tempo, che, a 20 anni, è già abbondantemente sposata! 

Il 26/5/2023 at 15:41, borden dice:

Grazie per la bella recensione. Considerando che alcuni scrivono (non solo qui) che molleranno Tex Willer a causa di questa storia, le tue parole sono un balsamo...;):laugh:

Ma chi abbandona Tex Willer per questa storia (o per qualunque altra storia) non merita di essere un lettore di Tex Willer!

Peggio per lui. 

Modificato da Angelo1961
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17 minutes ago, Angelo1961 said:

Lilith... La suora le dice "hai 12 anni" e siamo nel 1859-1860, circa. Quindi, quando incontra Tex (dovrebbe essere il 1867), ha già 19-20 anni, età piuttosto "stagionata" per una ragazza indiana di quel tempo, che, a 20 anni, è già abbondantemente sposata! 

Temo che le ragioni del "politicamente corretto" woke siano ormai molto più forti di ogni realismo storico...  basta vedere le reazioni scandalizzate al recente film "Poor Things" (ambientato in un mondo vittoriano di fantasia ma sempre vittoriano) e in generale la reazione isterica a qualunque rappresentazione di qualunque relazione, in qualunque ambito storico, a cui partecipino persone non maggiorenni nel 2024...  :rolleyes:

 

Quindi, per il momento, credo sia troppo pericoloso mostrare le relazioni dell'epoca (mica solo nel mondo degli indiani, anche fra i bianchi), e preparatevi a vedere un indiano Navajo chiedere al padre se la figlia ha già compiuto 18 anni prima di portargli i classici cavalli per comprarla...  :P

 

("per il momento" perchè effettivamente anche vendere la figlia non è politicamente corretto e utilizzare cavalli come merce non rispetta la loro equinità, quindi prevedo che a brevissimo sarà necessario mostrare le donne indiane come libere e indipendenti, avere relazioni con chi vogliono - ovviamente solo dopo i 18 anni - diventare capi e stregoni, con i cavalli tanto considerati che nessuno più li cavalca ma li tengono come animali da compagnia...  :D )

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Il 23/5/2023 at 10:49, Diablero dice:

E Cochise è pure incavolato nero con i bianchi che hanno ammazzato i suoi parenti che avevano come ostaggi, 

Mi pare di no. E questo è un ulteriore tributo che la Storia paga a Tex.

Cochise dice al figlio che mamma, il fratellino e i parenti sono stati restituiti. 

 

Nella realtà i nipoti di Cochise furono impiccati, ma, appunto, solo nella insignificante realtà. Nella significante fantasia di questa storia invece, tutti (o quasi, a partte il fratello) felici e contenti. E io sono d'accordissimo!

<span style="color:red">21 minuti fa</span>, Diablero dice:

Temo che le ragioni del "politicamente corretto" woke siano ormai molto più forti di ogni realismo storico... 

Già... :D Altrimenti già con Tesah o Lupe (se consumato/approfittato) Tex sarebbe stato un pedofilo. 

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12 minutes ago, Angelo1961 said:
31 minutes ago, Diablero said:

Temo che le ragioni del "politicamente corretto" woke siano ormai molto più forti di ogni realismo storico... 

Già... :D Altrimenti già con Tesah o Lupe (se consumato/approfittato) Tex sarebbe stato un pedofilo. 

Ci sono anche fenomeni di "dissociazione" che temo porteranno i più infervorati fanatici woke alla follia, se non continueranno ad essere protetti dalla loro ignoranza storica...  come riusciranno a conciliare...

1) la necessità che il consenso sia dato da una persona maggiorenne, altrimenti è stupro

2) La canonizzazione di Cynthia Ann Parker, la donna che scelse di vivere con gli indiani e ebbe come figlio il celebre Quanah Parker...

...con il fatto che

3) Quanah Parker fu concepito da Cynthia Ann quando aveva meno di 18 anni (cosa normale per gli indiani e anche fra i bianchi all'epoca) e che tecnicamente oggi Cynthia Ann sarebbe considerata una sposa-bambina? :lol:

 

(anche mia nonna oggi sarebbe considerata una sposa bambina, per fortuna nessuno farà mai un film su mia nonna, altrimenti sai come sarebbe rappresentato il povero nonno...)

 

Tornando a Tex Willer: da quello che è stato anticipato della cronologia, penso che Boselli farà collimare le date affinché Lilyth abbia 18 anni, per evitare le folle con i forconi e le torce fuori dal suo ufficio, ma non farà menzione della sua età nella storia vera e propria per non presentare una cosa così irrealistica... (poi magari mi smentirà ma mi sembra la maniera migliore di salvare capra e cavoli)

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Mettiamola così. LIlith (e già lo dimostra in questa storia a 12 anni, ma anche, e soprattutto, nella sua prima apparizione con GLB), ha personalità. Tale da imporsi sul padre Treno (per chi non lo capisse, Freccia Rossa :D) anche nella scelta dello sposo. Ne avrà rifutati a decine. Arrivando a 19-20 anni all'incontro con Tex.  Che nel '67 ne ha 29. 

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48 minuti fa, Angelo1961 dice:

Già... :D Altrimenti già con Tesah o Lupe (se consumato/approfittato) Tex sarebbe stato un pedofilo. 

 

Un chiarimento da avvocato giusto perché ci sono molti equivoci di terminologia e non solo al riguardo: per pedofilia si intende l'attrazione sessuale nei confronti di soggetti che non hanno ancora raggiunto la pubertà ovvero hanno un'età sicuramente non superiore ai dieci anni, massimo 12. La nostra legislazione, ad esempio, prevede espressamente un'aggravante specifica per chi compie atti sessuali su un minore di anni dieci.

L'età per il consenso ad atti sessuali è quasi dovunque nel mondo inferiore alla maggiore età. In Italia è fissata a 14 anni .

Quindi Tex non sarebbe un pedofilo in ogni caso 

 

 

16 minuti fa, Angelo1961 dice:

Ne avrà rifutati a decine. Arrivando a 19-20 anni all'incontro con Tex.  Che nel '67

 

Ehm... ti ricordo che nello Speciale Tex Willer "Minstrel Show " ambientato nel 1866,  Tex dice a fine storia che ha un famiglia in Arizona e non vede l'ora di tornare da loro. Loro, chiaro? :D 

Modificato da Carlo Monni
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8 minutes ago, Carlo Monni said:

 

Un chiarimento da avvocato giusto perché ci sono molti equivoci di terminologia e non solo al riguardo: per pedofilia si intende l'attrazione sessuale nei confronti di soggetti che non hanno ancora raggiunto la pubertà ovvero hanno un'età sicuramente non superiore ai dieci anni, massimo 12. La nostra legislazione, ad esempio, prevede espressamente un'aggravante specifica per chi compie atti sessuali su un minore di anni dieci.

L'età per il consenso ad atti sessuali è quasi dovunque nel mondo inferiore alla maggiore età. In Italia è fissata a 14 anni .

Quindi Tex non sarebbe un pedofilo in ogni caso 

 

 

Sui social media le folle che vagano in cerca di bersagli non si preoccupano di simili dettagli inessenziali tipo la legge...  :rolleyes:

 

Penso sia un "estensione" delle norme sulla RAPPRESENTAZIONE di atti sessuali nei media: sono talmente abituati a non vedere differenze fra realtà e fantasia che la applicano anche alla vita reale...

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<span style="color:red">13 minuti fa</span>, Diablero dice:

Sui social media le folle che vagano in cerca di bersagli non si preoccupano di simili dettagli inessenziali tipo la legge...  :rolleyes:

 

Ho incontrato gente convinta che fosse assolutamente vietato avere rapporti sessuali con minorenni e rimaneva sbalordita quando gli dicevo che non era vero.

In Italia fino alla riforma del diritto di famiglia del 1975 l'età minima per sposarsi per una donna era 14 anni e scendeva a 12 in casi particolari. Indovina qual era il più frequente, per non dire l'unico, di questi casi particolari?

E parliamo di 49 anni fa, io avevo già 17 anni, non del medioevo.

Personalmente, penso che nel fissare l'età del consenso a 14 anni, prevedendo alcune specifiche eccezioni sia verso l'alto che verso il basso, il legislatore italiano abbia fatto una scelta tutto sommato realistica.

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  • co fondatore

Per continuare l'off topic, considero la soluzione dei legislatori dell'Oklahoma a mio avviso la migliore: età del consenso a 14 anni se il o la partner è sotto i 18 anni, a 16 se il o la partner ha raggiunto e/o superato la maggior età.

Solitamente le leggi o son troppo permissive o troppo restrittive.

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3 hours ago, Angelo1961 said:

Mettiamola così. LIlith (e già lo dimostra in questa storia a 12 anni, ma anche, e soprattutto, nella sua prima apparizione con GLB), ha personalità. Tale da imporsi sul padre Treno (per chi non lo capisse, Freccia Rossa :D) anche nella scelta dello sposo. Ne avrà rifutati a decine. Arrivando a 19-20 anni all'incontro con Tex.  Che nel '67 ne ha 29. 

Il mio "headcanon" era diverso: visto che i Navajos accettano subito di buon grado Tex come sposo di Lilyth, allevata dalle suore, la mia ipotesi è che fosse tutta una messinscena: Lilyth non trovava uno straccio di marito perchè bigotta e insopportabile, allora Freccia Rossa, disperato, ha fatto tutta la messinscena per legare il primo bianco che passava al palo e poi Lilyth proponeva il matrimonio con lei come pena alternativa...

 

(c'è anche caso che Tex non fosse stato il primo, e i candidati precedenti dopo averla conosciuta abbiano detto "ho cambiato idea, è ancora lì il palo?" :lol: )

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18 ore fa, Carlo Monni dice:

Ehm... ti ricordo che nello Speciale Tex Willer "Minstrel Show " ambientato nel 1866,  Tex dice a fine storia che ha un famiglia in Arizona e non vede l'ora di tornare da loro. Loro, chiaro? :D 

Quindi è tutto anticipato di 2-3 anni? Quindi Kit è già nato nel 1866? Non è nato nel '68? Per me è una novità, ma farebbe più quadrare i conti quando Kit diventa adulto. 

Modificato da Angelo1961
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<span style="color:red">3 ore fa</span>, Angelo1961 dice:

Quindi è tutto anticipato di 2-3 anni? Quindi Kit è già nato nel 1866? Non è nato nel '68? Per me è una novità, ma farebbe più quadrare i conti quando Kit diventa adulto. 

 

Ma tu leggi le storie di Tex con il sussidiario di storia a fianco? :blink: Bei tempi quando Tex agiva in un Far West “indefinito”, la reale cronologia storica non era vincolante e Tex poteva incontrare senza problemi Geronimo, Cochise, Mangas Coloradas e Butch Cassidy...

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<span style="color:red">20 ore fa</span>, Diablero dice:

Il mio "headcanon" era diverso: visto che i Navajos accettano subito di buon grado Tex come sposo di Lilyth, allevata dalle suore, la mia ipotesi è che fosse tutta una messinscena: Lilyth non trovava uno straccio di marito perchè bigotta e insopportabile, allora Freccia Rossa, disperato, ha fatto tutta la messinscena per legare il primo bianco che passava al palo e poi Lilyth proponeva il matrimonio con lei come pena alternativa...

 

(c'è anche caso che Tex non fosse stato il primo, e i candidati precedenti dopo averla conosciuta abbiano detto "ho cambiato idea, è ancora lì il palo?" :lol: )

Immagino che, in generale, molti cowboy avrebbero preferito la tortura al matrimonio, ma non mi pare però che Lilyth  si sia mai mostrata insopportabile, anzi amabile, altrimenti niente "Giuramento" ☹️ e neanche "Cavalcata del destino" (il che magari era pure meglio, visto come è riuscita).

  Probabilmente l'ha resa l'amicizia con Tessah e... proprio l'educazione delle suore!:wub:

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<span style="color:red">58 minuti fa</span>, Angelo1961 dice:

Ce l'ho in testa il sussidiario, non al fianco. 

 

Ma, oltre al sussidiario, tengo conto anche di questo...

 

spacer.png

 

Mi accorgo che quel romanzo (che pure mi era piaciuto) ha fatto più danni che altro: Tex ha sempre vissuto in un periodo storico immaginario che abbracciava l’intera Storia del West, dalla Guerra di Secessione fino al mucchio selvaggio di Butch Cassidy. Volere imporre ufficialmente un “canone”, fissando tutta una serie di paletti cronologici, compreso l’anno in cui Tex vive le sue avventure (che se non ho capito male dovrebbe essere il 1885 o giù di lì), limita le potenzialità del personaggio, castra la libertà e creatività degli autori e infine, almeno per me, nuoce al divertimento degli stessi lettori.

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Ma è quello che fanno tutti i lettori. Tant'è che in questa storia Tex incontra (e vede morire) Querquer che, leggo in rete, sarebbe invece morto di cancro nel 1852, nel 1853 e nel 1862 (date discordanti), comunque non per mano di Cochise e non nel 1859-60. Non confondere la lettura (che, almeno io, leggo senza pensarci su e in totale relax) e le considerazioni che possono sorgere dopo. 

 

Guai se ci facessimo influenzare dai paletti. :)

 

 

Modificato da Angelo1961
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9 minutes ago, Magic Wind said:

Tex ha sempre vissuto in un periodo storico immaginario che abbracciava l’intera Storia del West, dalla Guerra di Secessione fino al mucchio selvaggio di Butch Cassidy. Volere imporre ufficialmente un “canone”, fissando tutta una serie di paletti cronologici, compreso l’anno in cui Tex vive le sue avventure (che se non ho capito male dovrebbe essere il 1885 o giù di lì), limita le potenzialità del personaggio, castra la libertà e creatività degli autori e infine, almeno per me, nuoce al divertimento degli stessi lettori.

Concordo.

 

Mi piace l'idea di Tex Willer come "esperimento letterario", il cercare di creare una "vita di Tex" più "storicamente realistica" basandosi sulle vecchie storie. Ma mi sto rendendo conto che da una parte il nerdismo (che da una parte vuole crossover e "ritorni" a più non posso e pretende il "ritorno" - in realtà la prima apparizione - di qualunque personaggio di Tex Willer nella serie regolare, e dall'altra vuole far vale nelle storie lo strile nozionismo da primo della classe), l'incapacità ormai di gran parte dei lettori di vedere Tex se non come un mischione indistinto senza differenza fra le serie, e il desiderio di Boselli di rendere il più possibile "canonico" Tex Willer rischiano di fare danni, rovinando in primo luogo proprio Tex Willer (che se deve essere compatibile non solo con le storie classiche ma con tutte le storie di Tex compresi i ritorni diventa ingessato: se fai vedere il futuro di Cortina e di tutti gli altri comprimari, diventa difficile metterli in pericolo... "si salver1a Cortina da questa terribile minaccia?" "certo che sì, è già riapparso nel 1885 dove racconta tutta la sua vita...")

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Farei una distinzione tra i personaggi che compaiono nella saga 75ennale e quelli storici. Jesse Hawks, per esempio, sapevamo benissimo che non sarebbe potuto morire nel trittico del ragazzo rapito, idem Delkay e Tazhay. Perchè sono tre personaggi che compariranno (anni dopo) nella serie principale. 

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablero dice:

"si salver1a Cortina da questa terribile minaccia?"

 

Certo che sì perché Juan Cortina è un personaggio storico ed è morto nel 1894, ma la cosa non mi dà alcun fastidio. Mi ha forse rovinato la lettura di "Pinkerton Lady" sapere che Lincoln non sarebbe morto nel 1858? La risposta è no.

Sei tu che ti poni troppi problemi secondo me.

 

 

 

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