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TWF - Tex Willer Forum

[Tex Willer 71/73] La regina del fiume


MacParland

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Per me Tex avrebbe preferito di gran lunga essere accudito da Marie, che non era una "brava ragazza" e non mirava certo a sposarlo...   :lol:

 

Probabilmente la convalescenza sarebbe durata di più, senza tanta fretta di andarsene...  :P

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La Marie di GLB sparisce molto prima, esattamente quando consegna a Chico il biglietto per Tex, e non mi risulta che se ne vada da Silver City (che in Boselli diventa Gila City).

La nuova Marie la rivediamo anche tra la prima e la seconda parte della sparatoria, quando anche Lowett scende in campo.

Lei cerca di dissuaderlo ed è qui che manifesta la sua volontà di andarsene da Gila City insieme a Chico.

 

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<span style="color:red">14 ore fa</span>, Diablero dice:

Per me Tex avrebbe preferito di gran lunga essere accudito da Marie, che non era una "brava ragazza" e non mirava certo a sposarlo...   :lol:

 

Probabilmente la convalescenza sarebbe durata di più, senza tanta fretta di andarsene...  :P

 

E' il destino di Tex, spara molto... ma tutta roba de pistole e fucili... d'altronde non si può volere tutto!

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Come si evince dal suo editoriale, fa bene Borden a pescare idee fresche dalla Storia propriamente detta. 

Oltretutto si intuisce che il giovane Carson avrà un ruolo importante e questo fa ben sperare.

 

Confido molto che la serie possa tornare "a camminare sui propri passi" con soggetti e sceneggiature originali e più libere rispetto al giogo dei passaggi obbligati dei vecchi episodi bonelliani.

 

La storia della "Regina del fiume" non è male, anzi è decisamente migliore rispetto alla "Mano Rossa" ed "El Diablo", tuttavia ho sempre l'impressione che Mauro sia molto imbrigliato dagli snodi salienti di Bonelli e ciò alla lunga lo penalizza, visto che è costretto a ricavare un po' di "originalità" in dettagli o scene aggiuntive, che finiscono con l'aggiungere davvero poco e snaturano i ritmi serrati che caratterizzavano l'esplosività della storia originale.

 

Capisco che non si poteva fare a meno di toccare questi passaggi fondamentali della saga, ma questi remake mostrano decisamente la debolezza del progetto editoriale voluto da Airoldi; spero che Mauro possa tornare presto ad avere maggiore libertà di manovra come agli inizi, se no per i lettori storici di Tex la serie finirà per annoiare. 

 

Gran bel lavoro di De Angelis; onestamente non mi sarei mai aspettato un tale maturazione di tratto ed adattabilità al west dopo l'incerto debutto del texone. Dal punto di vista grafico, nessun appunto, il livello è stato finora di livello altissimo.

 

 

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Io quando ai tempi ho letto le prime pagine del Texone di De angelis mi sono detto; cavolo, questo è perfetto per il West, e se Boselli lo ha preso per la serie Tex Willer probabilmente piaceva anche a lui.🙋🏻‍♂️

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  • 2 weeks later...

Allora...Già quando c'è il pennello di De Angelis io parto con il buonumore, poi Boselli ci mette dinamismo ed azione e quondi ho passato un'oretta sfiziosa. Non ricordo gli originali di GLB (e non li rileggerò) però questi tre albi non mi hanno deluso. In certi momenti tra Marie Gold e la figlia del giornalista siamo "scivolati" in zona love story ma con cognizione.

Il 24/11/2024 at 20:27, Condor senza meta dice:

Come si evince dal suo editoriale, fa bene Borden a pescare idee fresche dalla Storia propriamente detta. 

Oltretutto si intuisce che il giovane Carson avrà un ruolo importante e questo fa ben sperare.

 

Confido molto che la serie possa tornare "a camminare sui propri passi" con soggetti e sceneggiature originali e più libere rispetto al giogo dei passaggi obbligati dei vecchi episodi bonelliani.

 

La storia della "Regina del fiume" non è male, anzi è decisamente migliore rispetto alla "Mano Rossa" ed "El Diablo", tuttavia ho sempre l'impressione che Mauro sia molto imbrigliato dagli snodi salienti di Bonelli e ciò alla lunga lo penalizza, visto che è costretto a ricavare un po' di "originalità" in dettagli o scene aggiuntive, che finiscono con l'aggiungere davvero poco e snaturano i ritmi serrati che caratterizzavano l'esplosività della storia originale.

 

Capisco che non si poteva fare a meno di toccare questi passaggi fondamentali della saga, ma questi remake mostrano decisamente la debolezza del progetto editoriale voluto da Airoldi; spero che Mauro possa tornare presto ad avere maggiore libertà di manovra come agli inizi, se no per i lettori storici di Tex la serie finirà per annoiare. 

 

Gran bel lavoro di De Angelis; onestamente non mi sarei mai aspettato un tale maturazione di tratto ed adattabilità al west dopo l'incerto debutto del texone. Dal punto di vista grafico, nessun appunto, il livello è stato finora di livello altissimo.

 

 

Concordo...Un passo in avanti rispetto alla Mano Rossa e a El Diablo. E concordo anche su De Angelis. 😉

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablorojo82 dice:

In certi momenti tra Marie Gold e la figlia del giornalista siamo "scivolati" in zona love story ma con cognizione.

 

Leggendo questa frase mirabilmente ambigua, per un attimo ho sognato una liaison tra Marie Gold e Joan Baker.

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24 minutes ago, virgin said:

 

Leggendo questa frase mirabilmente ambigua, per un attimo ho sognato una liaison tra Marie Gold e Joan Baker.

Per una volta che avrei approvato una ret-con boselliana...  :P

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Non c'è molto da dire: rifacimento fedele, ben scritto e ottimamente disegnato.

Davvero belle alcune tavole della sequenza dell'incendio dei magazzini e col barcone alla deriva.

Una storia d'azione con un Tex vecchio stile che fa fuori avversari come mosche e che colpisce i cuori delle due ragazze (il diavolo e l'acqua santa) che già conoscevamo.

Novità che comunque incide poco sulla vicenda in sé è l'inserimento del capitano nella macrotrama dei cavalieri del cerchio d'oro.

Lettura piacevole dopo un periodo un po' fiacco per la collana, aspetto fiducioso le prossime avventure.

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  • 2 weeks later...

Sto recuperando anche questa storia, di cui per ora ho letto il primo albo.

 

Le prime 30 pagine sono dedicate a Jeff Weber, ed è un aspetto che ho apprezzato molto. Si vede Jeff agire in solitaria, farsi rispettare da duro nel saloon, in qualche misura anche affascinante con la bella Marie Gold: insomma, un personaggio vero e non il pretesto narrativo della versione di GLB. Inoltre, in queste prime pagine il lettore può acclimatarsi nella cittadina di Gila City (a proposito, perché non Silver City? Magari avrete già dato una risposta, ma non ho ancora letto il topic perché ho letto solo il primo albo della storia. Lo stesso dicasi per il Jolly/Gold Saloon), presentata credibilmente con le caratteristiche delle boom town, può assistere allo spettacolare arrivo della River's Queen e può conoscere la bella e dura Marie Gold. Bella, anzi bellissima, più affascinante di quella di Galep a mio parere. 

 

Le cose si ribaltano con Joan: la ragazza bruna disegnata da De Angelis è davvero bella, ma non è all'altezza del fascino della Joan galleppiniana: non è questione di bellezza, ma di carisma, di maturità, e la ragazzina - deliziosa quanto si vuole - non riesce a competere con la donna leggermente più matura, e molto più intrigante, resa 76 anni fa da Galep. Joan inorridisce davanti alla violenza di Tex: il Tex di GLB uccide senza avvisare, entra nella stanza e spara, bang bang! Secco. Uccide e basta. Il Tex di Boselli prima tira un pugno, poi comincia a sparare per legittima difesa. Nonostante questo, il giornalista Baker pragmatico di GLB quasi non batte ciglio, limitandosi a pensare: "che cimitero"; quello di Boselli è quasi inorridito quanto la figlia, è sconcertato da quanto accaduto. In questa scena c'è una differente caratterizzazione sia di Tex che di Baker: il Tex di GLB uccide. Punto. Il Tex di Boselli lo fa, ma non prima di aver tentato di fare qualcos'altro. Addirittura si giustifica dicendo che a uno degli avversari aveva lasciato il tempo di estrarre. Sono due Tex. Qual è quello giusto?

 

La domanda può sembrare retorica, ma non lo è poi tanto. Di sicuro il Tex originale è quello di GLB, entra in stanza e spara, fine dei giochi. Ma Tex è stato molto "edulcorato", nel corso dei decenni, forse già a partire dallo stesso Bonelli, per poi divenire a volte esageratamente legalitario con Nizzi. Si è cercato di renderlo meno feroce, meno sanguinario. Forse perché il lettore di oggi potrebbe avere più la reazione del Sam Baker boselliano che di quello glbonelliano. 

 

La differenza nei modi, nella durezza delle parole, sta anche nella concione tenuta dal nostro nel tribunale: "Ma sia ben chiaro e noto a tutti che se sarò attaccato io sparerò... e sparerò per uccidere... questo è tutto". Lapidario, schietto, brutale. Quanto poco nerbo invece in "se verrò attaccato, risponderò... con queste. E darò altro lavoro al becchino".  I dialoghi glbonelliani di questa storia andrebbero solo minimamente revisionati, ma non riscritti. Perché sono splendidi, duri, spietati, crudi. Quello è il Tex degli albori. 

 

Bellissimo è anche il dialogo glbonelliano con il giudice, che si conclude con queste parole: "cosa vi spinge a vagare come un lupo rabbioso... temuto dagli onesti e odiato anche dai fuorilegge?". Quanta efficacia in poche parole, quale meravigliosa sintesi. In generale in questo primo albo le due storie sono sostanzialmente identiche, ma i dialoghi secchi di GLB si fanno preferire, come anche nel caso della reazione piccata di Joan alla similitudine del vitello :D 

 

Le aggiunte di questa storia stanno in un certo realismo (il giudice padrone di un emporio, la giuria popolare, lo sceriffo che in realtà è una sorta di vigilante, insomma tutte le autorità del villaggio rese più sfumate e meno ufficiali, come nella realtà storica) e in tutta la prima parte che coinvolge Jeff, che ho trovato opportuna perché come detto mette al centro lo sfortunato Jeff, vittima di uno spietato raggiro.    

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Leo dice:

Sto recuperando anche questa storia, di cui per ora ho letto il primo albo.

 

Le prime 30 pagine sono dedicate a Jeff Weber, ed è un aspetto che ho apprezzato molto. Si vede Jeff agire in solitaria, farsi rispettare da duro nel saloon, in qualche misura anche affascinante con la bella Marie Gold: insomma, un personaggio vero e non il pretesto narrativo della versione di GLB. Inoltre, in queste prime pagine il lettore può acclimatarsi nella cittadina di Gila City (a proposito, perché non Silver City? Magari avrete già dato una risposta, ma non ho ancora letto il topic perché ho letto solo il primo albo della storia. Lo stesso dicasi per il Jolly/Gold Saloon), presentata credibilmente con le caratteristiche delle boom town, può assistere allo spettacolare arrivo della River's Queen e può conoscere la bella e dura Marie Gold. Bella, anzi bellissima, più affascinante di quella di Galep a mio parere. 

 

Le cose si ribaltano con Joan: la ragazza bruna disegnata da De Angelis è davvero bella, ma non è all'altezza del fascino della Joan galleppiniana: non è questione di bellezza, ma di carisma, di maturità, e la ragazzina - deliziosa quanto si vuole - non riesce a competere con la donna leggermente più matura, e molto più intrigante, resa 76 anni fa da Galep. Joan inorridisce davanti alla violenza di Tex: il Tex di GLB uccide senza avvisare, entra nella stanza e spara, bang bang! Secco. Uccide e basta. Il Tex di Boselli prima tira un pugno, poi comincia a sparare per legittima difesa. Nonostante questo, il giornalista Baker pragmatico di GLB quasi non batte ciglio, limitandosi a pensare: "che cimitero"; quello di Boselli è quasi inorridito quanto la figlia, è sconcertato da quanto accaduto. In questa scena c'è una differente caratterizzazione sia di Tex che di Baker: il Tex di GLB uccide. Punto. Il Tex di Boselli lo fa, ma non prima di aver tentato di fare qualcos'altro. Addirittura si giustifica dicendo che a uno degli avversari aveva lasciato il tempo di estrarre. Sono due Tex. Qual è quello giusto?

 

La domanda può sembrare retorica, ma non lo è poi tanto. Di sicuro il Tex originale è quello di GLB, entra in stanza e spara, fine dei giochi. Ma Tex è stato molto "edulcorato", nel corso dei decenni, forse già a partire dallo stesso Bonelli, per poi divenire a volte esageratamente legalitario con Nizzi. Si è cercato di renderlo meno feroce, meno sanguinario. Forse perché il lettore di oggi potrebbe avere più la reazione del Sam Baker boselliano che di quello glbonelliano. 

 

La differenza nei modi, nella durezza delle parole, sta anche nella concione tenuta dal nostro nel tribunale: "Ma sia ben chiaro e noto a tutti che se sarò attaccato io sparerò... e sparerò per uccidere... questo è tutto". Lapidario, schietto, brutale. Quanto poco nerbo invece in "se verrò attaccato, risponderò... con queste. E darò altro lavoro al becchino".  I dialoghi glbonelliani di questa storia andrebbero solo minimamente revisionati, ma non riscritti. Perché sono splendidi, duri, spietati, crudi. Quello è il Tex degli albori. 

 

Bellissimo è anche il dialogo glbonelliano con il giudice, che si conclude con queste parole: "cosa vi spinge a vagare come un lupo rabbioso... temuto dagli onesti e odiato anche dai fuorilegge?". Quanta efficacia in poche parole, quale meravigliosa sintesi. In generale in questo primo albo le due storie sono sostanzialmente identiche, ma i dialoghi secchi di GLB si fanno preferire, come anche nel caso della reazione piccata di Joan alla similitudine del vitello :D 

 

Le aggiunte di questa storia stanno in un certo realismo (il giudice padrone di un emporio, la giuria popolare, lo sceriffo che in realtà è una sorta di vigilante, insomma tutte le autorità del villaggio rese più sfumate e meno ufficiali, come nella realtà storica) e in tutta la prima parte che coinvolge Jeff, che ho trovato opportuna perché come detto mette al centro lo sfortunato Jeff, vittima di uno spietato raggiro.    

Io non ho riletto gli originali, ho preferito "godere" appieno la versione Boselliana ma dal tuo post emerge una revisione dei dialoghi. Era necessaria? Potevano essere messe solo le aggiunte e poi fare copia e incolla?

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Fiamme nelle tenebre comincia male. La conturbante Marie Gold sembra un cerbiatto quando mette la mano sul torace di Tex, quasi cercasse protezione. La donna di Galep è algida, di ghiaccio, anche se senz'altro attratta da Tex in entrambe le versioni. 

 

Poi però c'è la scena curiosa di lei furiosa e nuda che mi ha molto divertito, e da questo momento la nuova versione è una gioia per gli occhi. Tra le due sceneggiature ci sono infatti pochissime differenze (perché sono stati invertiti i nomi dei fratelli Tom e Sandy? perché Tom viene ucciso e non solo ferito?) ma la parte grafica di De Angelis è semplicemente straordinaria, e poiché la storia si gioca tutta sull'adrenalina degli accadimenti, quella della collana Tex Willer sovrasta quella, eroica ma datata, degli albori.   

<span style="color:red">5 minuti fa</span>, Diablorojo82 dice:

Io non ho riletto gli originali, ho preferito "godere" appieno la versione Boselliana ma dal tuo post emerge una revisione dei dialoghi. Era necessaria? Potevano essere messe solo le aggiunte e poi fare copia e incolla?

 

I dialoghi sono stati completamente riscritti. Nella sostanza dicono le stesse cose, nella forma sono differenti. Quelli di Boselli sono più rotondi e smussati, quelli di Bonelli sono secchi e duri come scariche di mitragliatrice.  

Finita questa storia. Il terzo albo presenta qualche variante di sceneggiatura rispetto alla storia originaria, che lo rendono a mio modo di vedere più appassionante dell'originale. In soldoni, si tratta della furiosa battaglia "uno contro venti", qui più dilatata se rapportata a quella glbonelliana, ma soprattutto molto più bella graficamente, ciò che le conferisce maggiore epicità e realismo. 

 

Bello l'inserto di Marie Gold che decide di abbandonare la città comunque vadano le cose. Tex per lei è stato un uragano e non può più restare: una chicca non presente nella versione originaria che impreziosisce la bella rilettura di questa storia fattane da Boselli. 

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<span style="color:red">7 minuti fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

Bravo Leo, bella disamina, però....

 io mi tengo stretta la storia di GLB, son nato con quella (quelle) più di 60 anni fa, e' quello il mio Tex!:old:

Spesso è questo il "problema"...Io sono nato con "Il passato di Carson" e quindi qualcosa significa. Poi uno recupera le storie di GLB, di Nizzi e anche di Nolitta però il "peccato originale" qualcosa vuol dire.

Detto questo uno come lettore cambia nel corso degli anni e ti capita di vedere storie con occhi diversi.

 

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