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Il Pugno Di Tex A Carson...


ymalpas
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<span style="color:red">2 ore fa</span>, Condor senza meta dice:

Ovviamente ognuno è libero di pensarla come meglio crede, ma per il canone della saga, dettato dal grande Bonelli, quella scena è del tutto inopportuna e non accettabile.

Soprattutto per il Carson isterico e rincoglionito che al confronto, la sbiadita macchietta del tardo Nizzi è un portento.

 

Assolutamente d'accordo. Come ho già avuto modo di scrivere, io considero la copertina censurata assolutamente valida sotto il profilo meramente stilistico e di un evidente impatto sotto il profilo emozionale (come ha sottolineato già @Lucero, tra amici una "scazzottata terapeutica" ci può stare), tuttavia è fuori discussione che, dati i canoni della saga texiana a suo tempo dettati da GLB, una cover del genere sarebbe stata assolutamente improponibile, e probabilmente sarebbe stata oltremodo ingenerosa nei riguardi di un Carson che, nel corso di quella vicenda, non si copre di particolare gloria.

 

 

<span style="color:red">2 ore fa</span>, Condor senza meta dice:

Non credo che Sergio volesse ridicolizzare di proposito la saga, ma proprio non capiva che gli stilemi d'oro creati dal padre, non andavano toccati.

Penso non sia un'offesa affermare che non fosse affatto tagliato per Tex! 

 

Vuole essere mia premura premettere, a scanso di equivoci o di errate interpretazioni, che per quanto Nolitta avesse un modo di sceneggiare Tex decisamente sui generis a me non è mai troppo dispiaciuto, perlomeno in alcune storie (su tutte I ribelli del Canada, un po' meno onestamente Il segno di Cruzado, che non leggo da una vita). E' anche vero, altresì, che Nolitta stesso ha cercato di adattare forse un po' troppo Tex ai canoni della sua creatura Zagor, mostrandolo meno granitico e sicuro di sé dei canoni glbonelliani. Da qui, credo, lo scarso successo delle sue sceneggiature texiane nel medio periodo.

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Giusto ciò che dici @Magic Wind, ma infatti non ho mai messo in dubbio le qualità di Nolitta come autore, solo il suo stile lo reputo non adatto alla saga creata dal padre (così come Bonelli senior era poco affine alle atmosfere di Zagor come correttamente da te fatto notare). Il fatto però di avere uno stile personale non giustifica che tu possa stravolgere un personaggio, bisogna attenersi alla serie adattandosi al tuo modo di scrivere, così come fa da anni Mauro e Pasquale. Io posso essere un ottimo musicista di liscio, ma se mi scritturano i Led Zeppelin non posso eseguire la marzurka 😂

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<span style="color:red">8 ore fa</span>, Condor senza meta dice:

l fatto però di avere uno stile personale non giustifica che tu possa stravolgere un personaggio, bisogna attenersi alla serie adattandosi al tuo modo di scrivere, così come fa da anni Mauro e Pasquale.

 

Attenzione, però a non fare confusione: ogni autore, e non parlo solo di Tex o di fumetti, ha un suo stile personale, un modo di scrivere che è suo proprio. Riguarda il modo di costruire le scene, l'uso di certe parole piuttosto che altre e così via.

Nolitta, ad esempio, seguiva il protagonista in soggettiva. La storia si sviluppava seguendo il suo punto di vista quasi fosse una narrazione in prima persona e questo vale praticamente per tutto ciò che ha scritto.

G.L. Bonelli preferiva un montaggio alternato in cui veniva mostrato anche il punto di vista di altri personaggi, cattivi compresi.

Nessuno dei due metodi è di per sé migliore dell'altro ed entrambi si possono tranquillamente applicare a Tex perché non riguardano la sua caratterizzazione.

Se il personaggio, in questo caso Tex, è rispettato e non stravolto, a me personalmente imposta poco o nulla del modo in cui la storia è narrata. Può anche essere il diario della maestrina del villaggio per quanto mi riguarda.

Né Boselli  né Ruju scrivono come G.L. Bonelli, ma questo non è importante finché quello che scrivono è Tex.

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5 minutes ago, Carlo Monni said:

Né Boselli  né Ruju scrivono come G.L. Bonelli, ma questo non è importante finché quello che scrivono è Tex.

 

Ed è lì, incredibilmente, il problema...

 

Tanto per fare l'esempio di un aspetto a caso: va bene che Dylan Dog probabilmente ha "traumatizzato" tutto il fumetto italiano (che ancora oggi pensa che l'horror sia il genere più popolare), ma com'è possibile che sia così difficile trovare autori in grado di scrivere un personaggio "non idiota"?

 

Lasciamo stare gli aspetti che riterrei "difficili" per cause culturali e storiche (saper scrivere avventura classica, il western, la storicità che oggi vuole la casa editrice, etc), ma quando vedi che "il protagonista che fa cose stupide e assurde", o "il protagonista che non si accorge di cose evidenti" o "il protagonista è un tamarro" sono ESSENZIALI per le loro storie, tanto che senza non saprebbero portarle avanti...

 

(Per Nolitta, l'ho già detto un sacco di volte, penso ci fossero ragioni psicologiche che si applicavano proprio a Tex: il suo Zagor e Mister No spesso fanno errori e si fanno fregare, ma non sono descritti in quella maniera...)

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Io su questo avrei da ridire: nel senso che c ' é una differenza tra " personaggio che é un idiota" o " personaggio che finisce per risultare tale a causa della struttura della storia".

É un discorso che ho già fatto altre volte: in molte storie ,da anni a questa parte, quello che succede é che vengono rappresentati personaggi intelligenti e abili in teoria,ma che poi,se analizzi approfonditamente finiscono per risultare "stupidi".Un esempio tipico,non solo nei fumetti ma anche nei film e nelle serie,é il personaggio che progetta piani geniali e poi si fa fregare commettendo il più stupido degli errori o quello che risulta il più intelligente perché é stato l' unico a capire una cosa che invece avrebbero dovuto capire tutti,o perché a causa delle sue azioni succede qualcosa di brutto( senza però che questo aspetto venga evidenziato).Ma questo non significa " scrivere un personaggio scemo": significa scrivere un personaggio in modo che risulti intelligente,forte ecc. e poi finire, a causa dri meccanismi della storia, per ottenere l' effetto contrario per chi guarda con attenzione.Ma appunto riguarda l' attenzione.La maggior parte dei lettori/ spettatori( compreso il sottoscritto) di queste cose non se ne accorge e ,se lo fa,se ne frega.

 

Diverso il caso di Nolitta,che invece ci teneva a far vedere APPOSTA  l' eroe che falliva o che faceva errori proprio per rimarcarne la fallibilità e per rendere frustrante la storia.

 

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Nolitta, ad esempio, seguiva il protagonista in soggettiva. La storia si sviluppava seguendo il suo punto di vista quasi fosse una narrazione in prima persona e questo vale praticamente per tutto ciò che ha scritto.

G.L. Bonelli preferiva un montaggio alternato in cui veniva mostrato anche il punto di vista di altri personaggi, cattivi compresi.

Nessuno dei due metodi è di per sé migliore dell'altro ed entrambi si possono tranquillamente applicare a Tex perché non riguardano la sua caratterizzazione.

Se il personaggio, in questo caso Tex, è rispettato e non stravolto, a me personalmente imposta poco o nulla del modo in cui la storia è narrata. Può anche essere il diario della maestrina del villaggio per quanto mi riguarda.

Né Boselli  né Ruju scrivono come G.L. Bonelli, ma questo non è importante finché quello che scrivono è Tex.

Ma infatti Carlo, quando parlo di stile personale, intendo tutti questi aspetti da te citati e concordo sul fatto che Mauro abbia uno stile molto differente da Bonelli, ma il suo Tex è comunque credibile, anche se a volte non unico protagonista.

 

Nolitta, al netto dell'aspetto tecnico di narrare sempre con il personaggio in diretta e loquace quanto un politicante in campagna elettorale (è la sua cifra stilistica e ci sta, ci mancherebbe), non rispettava quasi mai le caratteristiche dell'eroe creato dal padre. Le sue storie possono pure piacere, d'altronde sull'autore non si discute, ma il suo Tex perdente e antieroe non ci azzecca nulla con la formula vincente della saga e alla lunga disorientò i lettori, che in buona parte mollarono l'acquisto. 

 

Poi come ogni cosa il giudizio personale è soggettivo, ma la scena del topic in questione per me resta una palese eresia, come altre trovate di Sergio sulla saga. 

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<span style="color:red">14 ore fa</span>, Condor senza meta dice:

ma il suo Tex perdente e antieroe non ci azzecca nulla con la formula vincente della saga e alla lunga disorientò i lettori, che in buona parte mollarono l'acquisto. 

 

E' una convinzione dura a morire questa, che folle di lettori di Tex ('in buona parte', testuale) mollassero Tex perchè lo scriveva Nolitta.

Il 99,9% dei lettori di Tex, ovvero quelli che andavano o vanno in edicola a prenderlo, e non la minimerrima percentuale che frequenta questo forum, non leggevano nemmeno chi la scrivesse, la storia, e/o non davano la minima importanza se la scrivesse GLB, Nolitta o Nizzi.

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Magari non leggevano il nome sul tamburino (che d'altronde in quegli anni manco veniva inserito) ma credi che un lettore non si accorga che lo stile è diverso? E' così diffusa la convinzione che un lettore medio di Tex sia un sempliciotto?

 

Poi magari una grande fetta di questi se ne sbatteva altamente e altri insoddisfatti finirono di comprarlo perchè non ritrovavano più le atmosfere passate che gli piacevano, senza nemmeno sapere dell'esistenza di Nolitta. Sta di fatto che il calo di lettori (in un'epoca ancora lontana da internet e altri svaghi tecnologici) ci fu e Sergio consapevole delle sue possibili responsabilità, corse ai ripari e tirò un sospiro di sollievo con l'arrivo del manierismo di Nizzi. 

 

La crisi successiva dell'autore di Fiumalbo e l'errore di continuare a insistere su di lui in tempi in cui il crollo di qualità compositiva era palese, è un'altra storia.  

Modificato da Condor senza meta
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Concordo in parte.Ma penso che all' epoca anche se non sapevano chi scriveva la gente notasse le differenze e qualcuno sicuramente smise per questo(Nolitta era molro meno bravo a mascherarsi di quanto lo fosse Nizzi).

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2 ore fa, Condor senza meta dice:

Magari non leggevano il nome sul tamburino (che d'altronde in quegli anni manco veniva inserito) ma credi che un lettore non si accorga che lo stile è diverso? E' così diffusa la convinzione che un lettore medio di Tex sia un sempliciotto?

E si ricade in un'altra credenza dura a morire, ovvero che siccome 'non si accorge' della differenza di stile il lettore medio di Tex è un 'sempliciotto' (per non dire 'è un cretino'). 

La ragione del passaggio di testimone da Nolitta a Nizzi, come ormai sviscerato innumerevoli volte su questo forum, non era nel calo delle vendite (pensare e credere che si smettesse di comprare o leggere Tex solo perchè lo scriveva Tizio invece di Caio è pura presunzione) ma nella poca voglia di Nolitta di sobbarcarsi la gestione di Tex - in anni in cui vendeva ancora cifre stratosferiche - vita natural durante

Non solo proprio di scrivere le singole storie ma proprio di gestire tutto l'ambaradan, tanto che una volta 'mollata' la scrittura della serie ammiraglia si è messo a fare quasi esclusivamente il manager, e tutt'oggi la casa editrice porta infatti il suo nome.

Modificato da gilas2
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Che dire @gilas2, avrai pure ragione tu ma rimango della mia idea che se negli anni '80 Nolitta avesse continuato a scrivere il suo Tex 2.0 a quest'ora la testata avrebbe chiuso da un pezzo. 

 

Di sicuro il sottoscritto era uno dei tanti che avrebbe mollato se la media erano polpettoni del tipo Uomini Giaguaro e similari, poi la verità assolutà nessuno la possiede in tasca, nè io, nè te. :D 

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8 hours ago, gilas2 said:

 

E' una convinzione dura a morire questa, che folle di lettori di Tex ('in buona parte', testuale) mollassero Tex perchè lo scriveva Nolitta.

Il 99,9% dei lettori di Tex, ovvero quelli che andavano o vanno in edicola a prenderlo, e non la minimerrima percentuale che frequenta questo forum, non leggevano nemmeno chi la scrivesse, la storia, e/o non davano la minima importanza se la scrivesse GLB, Nolitta o Nizzi.

E le tue "convinzioni" invece sono sempre oro colato, prove inconfutabili...  :rolleyes: :laughing:

 

I lettori di Tex crollarono. Sulle motivazioni si può discutere (forse erano terrorizzati dal rischio di trovare un albo di GL Bonelli fra quelli di Nolitta, chissà...  :P), ma il crollo è un FATTO, testimoniato diverse volte dallo stesso Sergio Bonelli.

 

Ma tu puoi continuare ad essere "convinto" che non sia così, per non cedere alle "convinzioni" altrui...  :P

 

56 minutes ago, Condor senza meta said:

Che dire @gilas2, avrai pure ragione tu ma rimango della mia idea che se negli anni '80 Nolitta avesse continuato a scrivere il suo Tex 2.0 a quest'ora la testata avrebbe chiuso da un pezzo. 

Ne era convinto lo stesso Sergio Bonelli, che più volte ha detto che Nizzi "aveva salvato Tex"

 

(ma dico, io, proprio non ce la facevi semplicemente a scriverlo un po' meno rincitrullito? :rolleyes: )

 

5 hours ago, Grande Tex said:

Concordo in parte.Ma penso che all' epoca anche se non sapevano chi scriveva la gente notasse le differenze e qualcuno sicuramente smise per questo(Nolitta era molro meno bravo a mascherarsi di quanto lo fosse Nizzi).

 

This.

 

Sono d'accordo con Boselli che anche Nizzi era ben diverso e riconoscibile. Ma faceva almeno UN MINIMO SFORZO, gli faceva dire "satanasso" e "vecchio cammello" almeno (Nolitta non faceva manco quello, il suo Tex parla in maniera totalmente diversa)

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, Diablero dice:

Ne era convinto lo stesso Sergio Bonelli, che più volte ha detto che Nizzi "aveva salvato Tex"

 

(ma dico, io, proprio non ce la facevi semplicemente a scriverlo un po' meno rincitrullito? :rolleyes: )

Evidentemente non gli riusciva. Magari sentiva il peso del testimone importante passatogli dal padre, una sorta di blocco psicologico che gli impediva di imitare l'impostazione di scrittura del padre (quantomeno la caratterizzazione dei personaggi!).

 

Magari non amava il personaggio, non trovandolo nelle sue corde, e non si sforzava proprio di seguire gli stilemi, riportando sulla serie ammiraglia le caratteristiche di Zagor e Mister No, ma quanto poteva durare la sua gestione? 

 

In quanto al calo di lettori come conseguenza di un cambio di qualità o di mano, per me è una cosa plausibile. Dylan Dog dopo l'abbandono di Sclavi e con l'appiattimento graduale della saga, è letteralmente precipitato.

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  • Collaboratori
<span style="color:red">11 ore fa</span>, Condor senza meta dice:

una sorta di blocco psicologico che gli impediva di imitare l'impostazione di scrittura del padre

 

Diverso imprinting culturale, piuttosto, al di là della fruizione di elementi che hanno pure avuto in comune. Sergio vede la sequenza del pugno nel film "Sfida infernale" e anche quando scrive per la collezione storica di Repubblica la definisce CLASSICA. Quello che ritiene classico merita, secondo lui, di figurare senza sfigurare, scusate il gioco di parole, in un'albo e addirittura nella copertina di Tex.

 

Guarda il nuovo Tex esposto in edicola?

Oh no! Tex dà un pugno all'amico Carson!

Che c'è, l'ha copiata dal film di Ford, quello del 1946, è un classico!

 

Questo è come LUI vede il West di Tex, che non è esattamente la visione che ne ha il padre. Anche in anni recenti, quando chiede a Mauro Boselli o a Gino d'Antonio di scrivere delle storie partendo da sue idee, ci inserisce elementi potenzialmente esplosivi, come per esempio la violenza carnale di Ada in "Luna insanguinata". Boselli ha trattato il tema con molto tatto scrivendo una delle sue storie più belle, ma se guardiamo il dato spurio, la volontà dell'editore è sempre quella di esporre il lettore a situazioni che possiamo definire estreme e scioccanti. Ma anche quella sequenza è ripresa da una pellicola, dunque è già catalogabile in partenza come tradizionale, chi può ergersi contro quello che la puritana America di quegli anni ci mostra al cinema?

 

Se passiamo in rassegna tutte le storie di Sergio Bonelli pensate per Tex negli anni della "transizione" tra GLB e Nizzi, cioè grosso modo fine anni settanta e inizio anni ottanta, il numero di circostanze traumatizzanti per un lettore anche giovanissimo come ero io ai tempi in cui le sue storie uscirono allora inedite in edicola è altissimo: impiccagioni di innocenti e donne, poveri uomini travolti da un carro in corsa, pestaggi monumentali e sconcertanti, sfruttamento dei lavoratori che resta impressionante nelle dinamiche in cui l'ha descritto, mostri marini che ricordano terrificanti dinosauri e che all'epoca mi fecero pensare che quelli del Tex si erano messi a copiare Zagor.

 

Passiamo in rassegna le idee che suggerisce al padre negli anni sessanta e settanta e quindi come semplice lettore che è anche il figlio. Molte delle sue richieste sono sicuramente rigettate, ma su alcune GLB finisce per cedere ed ecco che così abbiamo l'extraterreste, Buffalo Bill (ma l'idea, come Sergio confessa, è quella di far trovare Tex, da sempre votato alla causa di ogni minoranza etnica, di fronte alla realtà di un circo che ridicolizzava i pellerossa, ridotti al rango di fenomeni da baraccone), Ruby Scott, Tex rinchiuso in un penitenziario a Vicksburg, argomenti insoliti come i Tuareg che di certo non lasciano il padre entusiasta come confessa lui stesso, la fidanzata di Kit Willer e c'è da chiedersi perché in quegli anni non l'abbia scritta lui quella storia invece di stare a pregare il padre riluttante, visto che già stava scrivendo per Tex e chissà come avrebbe trattato lui l'argomento (sappiamo come l'ha gestito GLB, infatti, e la storia come impostazione resta iper classica). 

 

Ecco, per me nessun blocco mentale, non esito a pensare anzi che sin da subito se ne sia abbondantemente fregato. I risultati possono piacere o meno, ma restano comunque atipici nel panorama di storie che la casa editrice immetteva nelle edicole allora.

 

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<span style="color:red">14 ore fa</span>, Diablero dice:

I lettori di Tex crollarono. Sulle motivazioni si può discutere (forse erano terrorizzati dal rischio di trovare un albo di GL Bonelli fra quelli di Nolitta, chissà...  :P), ma il crollo è un FATTO, testimoniato diverse volte dallo stesso Sergio Bonelli.

 

I lettori di TUTTI i fumetti italiani ad inizio degli anni ‘80 crollarono.

La Corno, che pubblicava i supereroi, la rivista Eureka, Alan Ford e le Sturmtruppen fece fallimento. Il Corriere dei ragazzi chiuse per sempre nello stesso periodo. La Edifumetto chiuse tutti i suoi pocket erotici (che al di là di ogni giudizio di merito erano comunque una palestra formativa per molti grandi disegnatori) e si rilanciò con roba come Il paninaro. L’Intrepido e Il Monello della Universo si trasformarono in una rivista per adolescenti e in una di calcio per poi chiudere definitivamente negli anni novanta.

E la Bonelli non se la passava certo meglio visto che tutte le serie che mandò in edicola tra la fine degli anni settanta e la metà degli anni ottanta chiuse per scarse vendite (Judas, Gil, Full, Bella & Bronco, Indiana Jones, TuttoWest…), tranne Martin Mystère, che comunque non si avvicinava minimamente al venduto delle testate della casa editrice del decennio precedente. Gli stessi Zagor e Mister No, oltre a Tex, persero centinaia di migliaia di lettori (Zagor negli anni settanta vendeva qualcosa come 600.000 copie, alla fine degli anni ottanta Sergio Bonelli affermava che entro pochi anni sarebbero stati costretto a chiuderlo), mentre Il piccolo Ranger chiuse i battenti.

Quindi in questa situazione generale, in cui l’intero mercato del fumetto italiano entrò in una profonda crisi, dire che Tex perdeva migliaia di copie a causa di Nolitta che scriveva 1 albo su 3 mi pare decisamente fuorviante.

Sarà stato l’arrivo dei cartoni animati giapponesi, dei videogiochi o delle videocassette, come soleva ripetere Sergio Bonelli, ma fatto sta che TUTTO il fumetto italiano in quel periodo perdeva copie su copie e gli adolescenti, che ne erano il target di riferimento, non sembravano più interessati ad esso. Poi, alla fine del decennio, arrivò il fenomeno Dylan Dog, che di fatto “salvò” il fumetto italiano.

 

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23 minutes ago, Magic Wind said:

 

I lettori di TUTTI i fumetti italiani ad inizio degli anni ‘80 crollarono.

La Corno, che pubblicava i supereroi, la rivista Eureka, Alan Ford e le Sturmtruppen fece fallimento. Il Corriere dei ragazzi chiuse per sempre nello stesso periodo. La Edifumetto chiuse tutti i suoi pocket erotici (che al di là di ogni giudizio di merito erano comunque una palestra formativa per molti grandi disegnatori) e si rilanciò con roba come Il paninaro. L’Intrepido e Il Monello della Universo si trasformarono in una rivista per adolescenti e in una di calcio per poi chiudere definitivamente negli anni novanta.

E la Bonelli non se la passava certo meglio visto che tutte le serie che mandò in edicola tra la fine degli anni settanta e la metà degli anni ottanta chiuse per scarse vendite (Judas, Gil, Full, Bella & Bronco, Indiana Jones, TuttoWest…), tranne Martin Mystère, che comunque non si avvicinava minimamente al venduto delle testate della casa editrice del decennio precedente. Gli stessi Zagor e Mister No, oltre a Tex, persero centinaia di migliaia di lettori (Zagor negli anni settanta vendeva qualcosa come 600.000 copie, alla fine degli anni ottanta Sergio Bonelli affermava che entro pochi anni sarebbero stati costretto a chiuderlo), mentre Il piccolo Ranger chiuse i battenti.

Quindi in questa situazione generale, in cui l’intero mercato del fumetto italiano entrò in una profonda crisi, dire che Tex perdeva migliaia di copie a causa di Nolitta che scriveva 1 albo su 3 mi pare decisamente fuorviante.

Sarà stato l’arrivo dei cartoni animati giapponesi, dei videogiochi o delle videocassette, come soleva ripetere Sergio Bonelli, ma fatto sta che TUTTO il fumetto italiano in quel periodo perdeva copie su copie e gli adolescenti, che ne erano il target di riferimento, non sembravano più interessati ad esso. Poi, alla fine del decennio, arrivò il fenomeno Dylan Dog, che di fatto “salvò” il fumetto italiano.

 

Ma non tutti nella stessa maniera.

 

È qui "la kriptonite" del solito discorso che fanno tanti autori, "non è colpa mia, è il fumetto che è in crisi"... ma allora come mai un fumetto perde il 50% e un altro il 10%? E magari arriva negli anni 80 un Dylan Dog che fa il boom? (e non solo lui, certo è il caso di gran lunga più eclatante per le cifr a cui è arrivato, ma attorno a quegli anni fecero "boom" più limitati Lupo Alberto (ci fu un periodo che i primi numeri te li compravano a 10 volte il prezzo di copertina...), il ritorno dei supereroi Marvel con la Star 9che rilanciò anche gli arretrati Corno prima disprezzati), e persino roba tipo "il Paninaro"...

 

Dire che "la crisi" è uguale per tutti è una evidente sciocchezza smentibile dalla semplice evidenza: che non tutti sono in crisi, e non tutti nella stessa maniera. Quella che è uguale per tutti è una situazione ambientale difficile che porta alla perdita generalizzata di lettori per la concorrenza (all'epoca) delle TV private. Ma questa perdita è appunto concentrata a fine anni 70-inizio 80: Tex continua a perdere lettori anche dopo.

 

Se sono tutti in crisi uguale perchè Martin Mystere campa ancora e Gil chiude subito? Dovrei pensare che Castelli lavora gratis? :lol:

 

E soprattutto...  Sergio Bonelli VEDEVA I CONTI, le vendite mese dopo mese. Se dice che con Nizzi la crisi di vendite se non si fermò comunque all'inizio rallentò... sarà stato perchè Nizzi la notte andava a far saltare i tralicci delle TV locali? :rolleyes:

 

E guarda che sui motivi per cui all'epoca si smetteva di comprare Tex sono praticamente un esperto... con le storie di Nolitta avrò smesso almeno una mezza dozzina di volte...  :P

 

 

Modificato da Diablero
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Sul gradimento o meno dei lettori al Tex di Nolitta: qui ovviamente dati certi non ce ne sono (ok Tex in quegli anni soffrì di un importante calo di vendite, come tutte le altre testate Bonelli, ma non esiste nessuna controprova che senza Nolitta questo non ci sarebbe stato ugualmente), ma alcune storie che ha scritto - El Muerto, I ribelli del Canada, Il solitario del West - sono notoriamente molto amate dai lettori (anche sui forum fumettistici, che non siano quelli texiani “ortodossi”). El Muerto se non ricordo male vinse anche il sondaggio sulla storia più apprezzata lanciato dalla casa editrice a inizio anni ottanta (quello per cui ti regalavano il portachiavi).

 

Sul gradimento critico: qui un articolo della nota webzine 'Lo spazio bianco' che incensa nientemeno che Il segno di Cruzado https://www.lospaziobianco.it/guido-nolitta-e-aurelio-galleppini-tex-e-il-segno-di-cruzado/ :P

 

Insomma, com’è giusto ognuno hai propri gusti e le proprie opinioni, ma che il Tex nolittiano fosse causa dell’emoraggia delle vendite e non fosse apprezzato dai lettori (che magari gli preferivano storie di GLB come Tex contro Yama), mi sembra del tutto opinabile.

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41 minutes ago, Magic Wind said:

Sul gradimento o meno dei lettori al Tex di Nolitta: qui ovviamente dati certi non ce ne sono (ok Tex in quegli anni soffrì di un importante calo di vendite, come tutte le altre testate Bonelli, ma non esiste nessuna controprova che senza Nolitta questo non ci sarebbe stato ugualmente), ma alcune storie che ha scritto - El Muerto, I ribelli del Canada, Il solitario del West - sono notoriamente molto amate dai lettori (anche sui forum fumettistici, che non siano quelli texiani “ortodossi”). El Muerto se non ricordo male vinse anche il sondaggio sulla storia più apprezzata lanciato dalla casa editrice a inizio anni ottanta (quello per cui ti regalavano il portachiavi).

Ricordi male. Arrivò seconda dopo "Tex 200".

 

E adesso dimmi: Tex 200 è davvero la storia di Tex più bella? :lol:

 

Sono banalità matematiche che non solo "spiegano" tutto ma direi che proprio non lasciano spazio ad alcuno stupore: se in un sondaggio a risposta secca metti 200 storie di GL Bonelli fra cui non ce n'`e una chiaramente superiore, e una sola di Nolitta, GL Bonelli può prendere anche il 99% dei voti, ma se ciascuna storia fa lo 0,5% vince Nolitta con l'1% (esempio matematico chiaramente esagerato ma tanto per far capire una cosa matematicamente ovvia...)

 

Fa DAVVERO ridere comunque che un calo del 50% dei lettori STORICO e ASSODATO non sia considerato "attendibile" (sono "solo" 350.000 persone che smettono di pagarti, cosa vuoi che sia...) mentre i risultati di un "sondaggio" di cui non sappiano nè il numero dei votanti nè le percentuali di voto dovrebbe dimostrare chissà cosa...  :rolleyes:

 

Senti, facciamo prima: Nolitta è bravo a prescindere e nessuno si è mai lamentato, nemmeno io e Vingin. E chi dice che ha fatto calare i lettori è un VILE MENTITORE. A proposito, chi è quel vile mentitore che l'ha sempre detto? Sergio Bonelli? Ma cosa vuoi che ne sappia quello, non avrà nemmeno votato al referendum..  :laughing:

 

49 minutes ago, Magic Wind said:

 

Sul gradimento critico: qui un articolo della nota webzine 'Lo spazio bianco' che incensa nientemeno che Il segno di Cruzado https://www.lospaziobianco.it/guido-nolitta-e-aurelio-galleppini-tex-e-il-segno-di-cruzado/ :P

La "nota webzine" pubblica regolarmente un sacco di cazzate (non è l'unica, anzi per la media delle webzine è pure fra le migliori, ma non ci vuole molto a far meglio della media in quel settore), e penso "modestamente" di saperne di storia del fumetto molto più di gran parte dei suoi critici (almeno abbastanza da beccarne gli errori) :rolleyes:

 

Devo ricordarti quanto hanno leccato avidamente ogni porcata Nizziana per anni, i "critici", per avere esclusive o altri benefit dalla Bonelli?

 

Sai qual è la "qualifica" necessaria generalmente per scrivere su una webzine sul fumetto? Generalmente, semplicemente essere disponibili a farlo gratis.

 

55 minutes ago, Magic Wind said:

Insomma, com’è giusto ognuno hai propri gusti e le proprie opinioni, ma che il Tex nolittiano fosse causa dell’emoraggia delle vendite e non fosse apprezzato dai lettori (che magari gli preferivano storie di GLB come Tex contro Yama), mi sembra del tutto opinabile.

OK, evidentemente Sergio Bonelli non capiva nulla di vendite e non si era reso conto che le sue storie piacevano un sacco ai lettori...  :laughing:

 

Mi sembra che sei tanto "fan" di Nolitta da fare il giro, cioè, per non ammettere che faceva calare le vendite, stai praticamente dandogli o dell'incompetente o del bugiardo... 

 

P.S.:

 

1 hour ago, Magic Wind said:

Sul gradimento critico: qui un articolo della nota webzine 'Lo spazio bianco' che incensa nientemeno che Il segno di Cruzado https://www.lospaziobianco.it/guido-nolitta-e-aurelio-galleppini-tex-e-il-segno-di-cruzado/ :P

Quell'articolo è ESILARANTE: non solo incensa "il segno di Cruzado" (che già qui, basta per farmelo ritenere inattendibile) e sbaglia il dato del referendum, ma consiglia come edizione "migliore" la versione colorata e probabilmente monca (per le testatine) del cartonato mondadori... 

 

È, si vede subito, l'articolo di un FAN SFEGATATO: esordisce dicendo che per lui Nolitta è stato di gran lunga IL MIGLIORE SCENEGGIATORE ITALIANO (sono discorsi da fan, non da critico, ma tanto si sa che quelle webzine sono scritte da fan...) e praticamente dice che Il Segnop di Cruzado "nobilita" la serie di GL Bonelli (di cui fa considerazioni per me non solo opinabili ma abbastanza antipatiche)

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Il 3/2/2024 at 18:59, Diablero dice:

(Per Nolitta, l'ho già detto un sacco di volte, penso ci fossero ragioni psicologiche che si applicavano proprio a Tex: il suo Zagor e Mister No spesso fanno errori e si fanno fregare, ma non sono descritti in quella maniera...)

 

Non sono d’accordo nemmeno su questo. B)

 

Su Tex sicuramente la cosa risalta di più perché Tex è un eroe “granitico”, che non ammette dubbi ma solo certezze, ma non è vero che Nolitta scrivendo Tex certe cose le “facesse apposta” mentre sui suoi personaggi invece no.

 

Assonanze e convergenze nolittiane:

 

Tex che prende a pugni Carson sulla copertina (bocciata) di Tex n. 241:

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Esse-Esse che prende a pugni Mister No sulla copertina (pubblicata) di Mister No n. 194:

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Tex che non ha il coraggio di uccidere a sangue freddo il navajo morente ne Il segno di Cruzado:

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Mister No che non ha il coraggio di uccidere a sangue freddo il colonnello Fonseca ne La vendetta del Gringo:

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PS: come mai solo a me quando inserisco le immagini vengono ‘rimpicciolite’? 

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Qualcuno ha la gentilezza di ricordarmi in che albo vennero pubblicati i risultati del sondaggio? Mi ricordo che ne ho visti molti con le domande e forse solo uno con le risposte. Io mi ricordo la frase "TRIONFO DI MEFISTO", probabilmente come risposta alla domanda "Di quale avversario vorreste il ritorno" o "Il vostro cattivo preferito". Anche qui (se me lo confermate) il pubblico venne accontentato con una storia svogliata e stiracchiata. Non sempre accontentare il pubblico pagante da buoni frutti. A mio parere a Nolitta semplicemente non piaceva scrivere Tex, sicuramente non piaceva trovarsi nel ruolo di sceneggiatore principale.

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, Dix Leroy dice:

Qualcuno ha la gentilezza di ricordarmi in che albo vennero pubblicati i risultati del sondaggio? Mi ricordo che ne ho visti molti con le domande e forse solo uno con le risposte. Io mi ricordo la frase "TRIONFO DI MEFISTO", probabilmente come risposta alla domanda "Di quale avversario vorreste il ritorno" o "Il vostro cattivo preferito". Anche qui (se me lo confermate) il pubblico venne accontentato con una storia svogliata e stiracchiata. Non sempre accontentare il pubblico pagante da buoni frutti. A mio parere a Nolitta semplicemente non piaceva scrivere Tex, sicuramente non piaceva trovarsi nel ruolo di sceneggiatore principale.

 

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, Magic Wind dice:

 

Non sono d’accordo nemmeno su questo. B)

 

Su Tex sicuramente la cosa risalta di più perché Tex è un eroe “granitico”, che non ammette dubbi ma solo certezze, ma non è vero che Nolitta scrivendo Tex certe cose le “facesse apposta” mentre sui suoi personaggi invece no.

 

Assonanze e convergenze nolittiane:

 

Tex che prende a pugni Carson sulla copertina (bocciata) di Tex n. 241:

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Esse-Esse che prende a pugni Mister No sulla copertina (pubblicata) di Mister No n. 194:

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Tex che non ha il coraggio di uccidere a sangue freddo il navajo morente ne Il segno di Cruzado:

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Mister No che non ha il coraggio di uccidere a sangue freddo il colonnello Fonseca ne La vendetta del Gringo:

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PS: come mai solo a me quando inserisco le immagini vengono ‘rimpicciolite’? 

Queste similitudini da te mostrate, parrebbero confermare ciò che ho di sopra scritto: Sergio, non curando le caratteristiche fondamentali del personaggio, si ritrovava a traslare su Tex situazioni e aspetti degli antieroi da lui creati. Ma una simile strategia è, a mio avviso, non idicata, poichè ciò che poteva andar bene su MisterNo è deleterio su Tex.

 

Concordo con @Dix Leroy; Nolitta non amava scrivere Tex ed essere costretto a farlo dopo il passaggio di testimone, lo portava a fare scelte narrative "audaci" per cercare di sopperire alla sua mancata capacità (voluta?) di attenersi al percorso (glorioso!) tracciato dal padre 

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