Leaderboard
Popular Content
Showing content with the highest reputation since 05/23/2025 in all areas
-
Quelle che porta Diablero NON sono prove. Sono le argomentazioni concrete con le quali motiva le sue più che legittime opinioni. Pensa che Nizzi abbia fatto fare la figura del pagliaccio a Tex sulla base di questa o quella scena. Non c'è niente di sbagliato, anzi, ben vengano simili argomentazioni, ma non sono prove di alcunché. L'errore sta nel ritenere che tutti debbano confermare la figura del pagliaccio di Tex in quelle scene. Davvero, mi sembra incredibile che sia così difficile accettare che ciò che per Tizio costituisce una figura da pagliaccio non costituisca lo stesso anche per Caio. Una storia di Nizzi che per me contiene una scena da bollino rosso è "Zhenda". Non mi ricordo in quale punto, più o meno a metà, Tex viene preso alle spalle da un banditucolo qualsiasi, neanche fosse il primo che passa, e lo salva qualcuno dei pards. Ora, per me quella è una scena da strapparsi i capelli per lo scandalo (Tex che si fa aggirare in quel modo? Lui che metterebbe nel sacco bande intere prendendole alle spalle?). Per me. Ma che ci posso fare se un altro, invece, non la trova così scandalosa? Se anzi non gli fa né caldo né freddo? Se, addirittura, lo trova un tratto umanizzante del personaggio? Ma perché devo obbligarlo a pensare ciò che, in totale buona fede, non pensa? Per me Tex che rischia di farsi impiombare in quel modo da un banditucolo da due soldi è un errore da penna rossa. Per un altro no. Estiqaatsi? A me piace quando qualcuno espone una visione di Tex che non ho o che fa delle considerazioni alle quali non ho mai pensato. Lo vedo come un arricchimento ed è il motivo per il quale sono qui. Ciò che non mi piace è quando si arriva all'insulto e quando si insinua la malafede di qualcuno. Non è più semplice pensare che abbiamo visioni diverse? Mia nonna dice sempre che se fossimo tutti uguali lei sarebbe mio nonno.7 points
-
Dov'è che si riconosce il Grande Scrittore? Nelle sue opere migliori? Nei capolavori indiscussi? Certo, ma qualche buona storia capita nella carriera anche degli scrittori più fiacchi. No. Per conto mio il Grande Scrittore è quello che riesce a farti innamorare dei suoi lavori crepuscolari, che riesce a stupirti positivamente anche nelle storie di una carriera che si sta concludendo. E in questa storia lampi del genio che fu GLB ce ne sono. Oh! se c'è ne sono! Non avete visto come la storia sia un confronto etico (!) tra i tre pards e i loro doppelgänger? Come le azioni degli uni siano improntate al bene, alla relazione positiva e quelle degli altri al male, alla soddisfazione egoistica? Magistrali i momenti speculari e opposti in cui i due gruppi entrano a Banderas: i doppelgänger ritengono normale che lo "sporco indiano" rimanga fuori dal paese, i pards non solo entrano con Tiger Jack, tengono testa ai razzisti, ma addirittura riescono a non entrare in conflitto con questi ultimi e, alla fine, a portarli dalla loro parte. Non è più solo avventura, Tex diventa anche un manuale di gestione del conflitto relazionale! Pedagogia nel suo più positivo significato! E cosa dire dell'interrogatorio di Durango Jim? Tutti aspettano gli sganassoni che invece non ci sono! Anche in questa sottrazione c'è la zampata del genio! Genio che affiora ancora nei dialoghi: "SIATE PRUDENTI!... SONO IN TANTI." "STATE TRANQUILLA, SARÀ NOSTRA PREMURA RIDURLI DI NUMERO." Che magnifico viale del tramonto ci ha regalato Gianluigi Bonelli!6 points
-
Io ricordo solo una storia: Sangue sul Colorado. Discussioni a non finire sul fatto che Tex lì avesse fatto o meno una figuraccia. Per tanti questa figuraccia non c'era, c'era solo un diverso modo di pesare determinati atteggiamenti di Tex, magari confinati in una sola vignetta in cui si sente in trappola per colpe che, a parere di molti, non erano sue. C'è quindi una diversità di vedute notevoli, e penso ci saranno su qualunque storia, dipende dal metro con cui si valuta una piccionata o meno di Tex. Che Nizzi, poi, volesse scientemente distruggere Tex, beh perdonatemi, non lo commento nemmeno, è una dietrologia che la mia mente naif non riesce proprio a concepire. Su La Congiura: la rileggerò. Nella prima scena Tex fa una brutta figura, ma non per il dollaro e nemmeno per l'inseguimento, bensì per essere stato colpito alle spalle e per non cercare poi di capire cosa è accaduto. Sequenza francamente fastidiosa. Poi però la storia ingrana che è una bellezza, e se togliamo la scena iniziale, peraltro ininfluente ai fini della storia, abbiamo un'avventura che ricordo narrata con una penna tra le più felici, briosa, divertente, adrenalinica, avvincente. Ora, basta una scena per inficiare quanto di buono tanti trovano in questa storia? Nizzi è stato trent'anni di Tex, a fortune alterne. Un autore che ha fatto molto bene all'inizio per poi calare e andare sempre peggio. Ma qui c'è invece una sistematica, costante, pervicace, ostinata, continua attività di distruzione della sua opera di sceneggiatore e di quella dell'editore dell'epoca Trent'anni di Tex mandati al macero, nei quali non si trova nulla da salvare. Nei quali ogni singola storia ha una falla, è irrispettosa del personaggio, è una ciofeca. Io non me la sento di affossare la storia del mio personaggio fumettistico preferito in questo modo. Non ci sto a fermarmi alla metà degli anni ottanta bonelliani per poi riconoscere validità alla sola esperienza boselliana, perché la ritengo una narrazione non equa né equanime. Tex, nel bene e nel male, è stato anche Nizzi, le sue tante belle e brutte storie. Certo, capisco quanti, come Diablero, storcano il naso di fronte a un personaggio che non riconoscono più: questa cesura io non l'ho vissuta, essendo nato col Tex di Nizzi. L' imprinting di cui si parlava anni fa fatalmente incide sulla percezione di ciascuno di noi. Ma dire che tutto è sbagliato, e soprattutto pretendere che tutti debbano pensarla in questo modo, con la duplice alternativa che altrimenti sono dei fessi (Diablero lo dice chiaramente) o dei nizziani (cosa vorrà dire questo termine, poi... Io sono nizziano come boselliano come glbonelliano, e anzi detesto il modo in cui Nizzi si è comportato con boselli e immagino cosa avrà potuto fare, con quel suo caratteraccio, per litigare irrimediabilmente anche con l'editore che lo aveva reso quello che era), beh, questo non è un bel modo di discorrere. Dura da anni sto trend, ma nulla cambia mai...5 points
-
Scusate se mi intrometto, ma ha ragione @Magic Wind e lo dico da accanito sostenitore dell'oggettivismo alla Ayn Rand. Mi spiego: Tex cerca il tesoro della confederazione e non lo trova, dopo 20 anni scopre che il colpevole dell'inganno era lo zio e ha uno scoppio d'ira. Questo è un fatto OGGETTIVO, cioè è quello che succede oggettivamente nella scena. È un dato di fatto che nessuno può contestare. Se uno dicesse "alla fine Tex scopre il colpevole da solo e vince" avrebbe torto perché nella scena è Walcott che confessa, Tex da solo non scopre un bel niente. Ritenere che il suo scoppio d'ira sia il ridicolo starnazzare di un gallinaccio è invece una libera, nonché legittima, interpretazione del lettore. Altrettanto legittima è l'interpretazione opposta, cioè che quella scena sia la drammatica resa di Tex di fronte alla sconfitta. Sono due interpretazioni entrambe legittime, così come è legittimo ritenere che all'inizio de "La congiura" (così non vado off topic) Tex faccia la figura del babbeo con i cinesi ed è altrettanto legittima la lettura opposta. Non c'è niente di oggettivo nell'interpretazione della scena, mentre ciò che è oggettivo è lo svolgersi degli eventi. Per quanto si tenti di convincere gli altri del contrario, ciò che per taluni lettori è, legittimamente, una pessima figura di Tex, per altri non lo è. Altrettanto legittimamente e senza che li si accusi di negare la realtà. E, come direbbero Woody Allen e Diane Keaton in "Amore e guerra", "la soggettività è oggettiva" e, guarda caso, lo dimostra proprio questa discussione. Ma scusate, eh, ma a voi, nella vita reale, non è mai capitato di osservare una scena e dire "azz, che figura di me..." e il vostro amico di fianco a voi che vi dice "eeeh, ma che esagerato?" A me infinite volte.5 points
-
Appunto: è DIVENTATO un problema. Perché un conto è fare UNA STORIA in cui Cico scopre magari che si chiamava Patrick, ma se ti leggi gli Zagor "moderni"... si chiama Patrick. Spesso si presenta come Patrick. "ma gli indiani mi chiamano Zagor" Zagor diventa un "soprannome indiano", e un identità segreta da supereroe: tipo Peter Parker e Spider-man. Ma non era questo il senso che dava la lettura di "Zagor racconta": in quella storia Zagor rinnegava tutta la sua vita precedente (votata unicamente ad una vendetta insensata), e rinnegava anche il nome "Wilding". E DIVENTA Zagor: non è una maschera, è una nuova vita, un nuovo nome, una nuova missione a cui dedicarsi. Oggi tutto questo è sparito, il padre era un poveretto buono buonino falsamente accusato, Solomon Kinsky era davvero una carogna spregevole a lo era sempre stato, la vendetta di Patrick era stata giustissima e sacrosanta e nemmeno troppo sanguinaria... perchè mai avrebbe dovuto cambiare nome?4 points
-
Se davvero Dark è la figlia di Satania, è davvero lodevole il fatto che Borden abbia tirato da questo personaggio due storie che, partendo da ingredienti simili (associazione malavitosa, per esempio), narrativamente hanno dei ''plot'' assolutamente diversi, evitando così lo scoglio della ripetitività che di solito pesa in avventure che ripropongono il ritorno di un vecchio antagonista. È sicuramente da applausi aver riproposto la figlia di Satania così come l'ha fatto, cogliendo di sorpresa i lettori, che solo alla fine della storia ne scoprono la presenza (e si interrogano ancora, a giorni dalla prima lettura, sulla sua identità). Se non è geniale riproporre una storia su un nemico noto e fare in modo che i lettori per tre quarti della storia manco si accorgano che dietro a tirare i fili c'è proprio lei, che si è pure liberata dell'ingombrante ombra materna (Borden ci fa notare che nella suite dell'attico a tradirla è il suo amore per il lusso e una civetteria tutta femminile, niente scimmiette o oranghi questa volta). Ma l'assoluta originalità di questa storia va ricercata soprattutto nel fatto che non è incentrata sul nemico e solo in parte sul ragazzino rapito. La storia verte tutta sul team con Rick Master. La sua riproposizione è la vera novità di questi tre numeri della serie regolare e siamo di fronte a un personaggio che pur essendo vecchio di 60 anni era praticamente sconosciuto alla platea dei lettori: l'abilità di Borden è stata di presentarci Rick in modo tale che non sembra un personaggio nuovo ma diresti quasi di ritrovarti davanti a un amico storico apparso in una decina di storie precedenti, uno di quelli che insomma hai sempre conosciuto e invece niente di tutto questo. E tuttavia è già diventato un classico di cui non potrai fare a meno. E a differenza di diversi personaggi nati dalla penna di Boselli, è simpatico e affascinante nella sua umanità, e introduce nelle storie di Tex il metodo deduttivo ottocentesco, un personaggio ''nuovo'' se pensiamo che i detective presentati in precedenza non erano per niente paragonabili a Rick, per esempio il Mac Parland apparso nella prima storia. Di feuilletonesco questa storia ha anche altri fili narrativi che vedo in evoluzione, per esempio il rapporto sentimentale nascente tra Claire e lo stesso Rick, che fa da pari con il matrimonio di Lavinia di cui veniamo a sapere nel primo albo. Sono personaggi in mutazione, non statici, che hanno una vita propria: tante volte ci siano chiesti se potessimo narrare qualcosa in più sugli affetti degli amici storici e sappiamo fin troppo bene che su questo fronte non si può raccontare molto, sono personaggi come ingessati. Ma con i personaggi minori, che però stanno diventando classici, come Lavinia e Claire, questo è possibile ed è una novità che potrà dividere i lettori ma che personalmente trovo degna di interesse. Chi critica la storia e la denuncia per una presunta mancanza di idee solo perché ripropone personaggi conosciuti, sembra non voler vedere quanti personaggi nuovi compaiono in realtà in queste pagine e che sembrano non essere destinati a rimanere delle mere comparse. Il cinese a capo della triade, sua figlia, il suo hatchet man (non ricordo i nomi ma li ricordo benissimo come personaggi), sembravano destinati a recitare un ruolo di primo piano e invece sono serviti tutto sommato solo a sviare brillantemente l'attenzione dei lettori dal vero antagonista: sono dei personaggi che rivedremo sicuramente in qualche altra storia slegata da questa, perché hanno già acquisito una statura tale che da soli potranno addossarsi il carico di una nuova avventura. Non vorrei dimenticare tutti gli altri fili minori che tessono questa storia, uno per tutti la rivalità tra Master e i poco brillanti poliziotti della centrale, non so se retaggio della storia bonelliana o di pura invenzione boselliana, poco importa in definitiva, ma che concorrono pienamente a fare di questa la migliore storia che abbiamo letto quest'anno. Una storia eccessivamente dialogata e ricca di salamecchi? Ma anche questo non è un segno di decadenza ma qualcosa di estrapolato dal feuilleton ottocentesco. Forse c'è della verità nel dire che i dialoghi dovrebbero essere più snelli, ma perché voler sminuire tutta l'azione, a tratti indiavolata, di cui è impregnata questa avventura? Come già nella storia newyorchese del Maestro, anche questa deve molto interesse alla documentazione storica che le fa da sfondo e che sembra passare volentieri in secondo piano. Io apprezzo questo tentativo da parte dell'autore. Il fumetto in questo casdo non è più solo uno svago, ma diventa una lettura istruttiva che punta tutte le sue carte sul realismo. Non si può disconoscerlo e pazienza se talvolta pare ridondante. Un'avventura che mi ha divertito, densa, pregna di avvenimenti e di personaggi di colore, che mostra la passione nello scriverla e non certo il suo decadimento. Originale, bella, ben squadrata, per fortuna è finita (almeno questa volta) sulla serie regolare.4 points
-
Alla fine ho fatto bene ad aspettare la fine per dare un giudizio, visto che questo giudizio è cambiato diverse volte durante la lettura.. Il primo albo, di cui avevo parlato brevemente, non mi era piaciuto tanto come ad altri: certo, "temevo peggio" visto che Boselli aveva predetto che avrei odiato la storia (e ora ho pure capito il perchè), ma anche se come "pure vicende" pareva interessante e con potenzialità... per me rappresenta davvero il livello di decadimento di Borden come DIALOGHISTA. Nel primo albo i dialoghi sono davvero pesantissimi, innaturali, "spiegazionistici" all'eccesso, e sbrodolano travolgendo ogni drammaticità. I personaggi parlano, parlano, parlano, e anche una "sfida fra due maestri di arti marziali" come quella a pagina 11-12 viene svuotata di ogni drammaticità diventando una sit-com basata sulle battute di Yoko, come se Boselli non si fidasse del disegnatore e volesse "coprire tutto" con il dialogo. Quando vediamo Tex e Carson a Los Angeles è pure peggio, i due pards passano tutto il tempo praticamente a raccontarsi a vicenda cose che sanno già per fare uno "spiegone ai lettori", un infodump che raggiunge livelli quasi comici quando, non paghi di aver raccontato ai lettori chi erano Lavinia e Jim, si viene aggiornati sulla loro situazione "matrimoniale" addirittura raccontandoci che si sono sposati "nella chiesa di Nuestra Reina di Los Angeles", una fondamentale informazione senza cui non avrei dormito la notte, temendo per le anime di quei due innocenti che vivevano nel peccato... Ma non era meglio scrivere dialoghi più snelli e verosimili, lasciando semplicemente la didascalia "vedi Tex 705-707" che è già a pagina 17? O, meglio ancora... utilizzare due personaggi nuovi? Certo, poi mancava il rimando alla storia della figlia di Satania per far pensare al lettore che Dark sia lei... ma serve davvero? È utile? O è solo un inutile teatrino dove Tex e Carson si raccontano a vicenda storie passate per l'insicurezza sul fatto che il lettore se le sia dimenticate (sai quindi quanto erano indimenticabili)? Ma quello che stupisce davvero è l'eccesso di "bulimia di parole" che pervade tutto l'inizio... pare che Borden sia pagato "a parola" e non a tavola, tutto deve essere spiegato, tediosamente... a pagina 19 Lavinia non può dire semplicemente "dammi il tempo di levarmi il trucco", no, deve specificare "lascia almeno che mi tolga questo pesante trucco da raccoglitrice di cotone del vecchio sud!", come se non l'avessimo vista prima truccata e non l'avesse GIÀ sottolineato prima lo sceriffo, per i lettori non capenti, che era "truccata da raccoglitrice di cotone"? Quante volte lo deve spiegare che è "truccata da raccoglitrice di cotone" prima che Borden sia tranquillo che il lettore abbia capito che si è truccata da raccoglitrice di cotone? Ma Jim non è da meno, DOPO che già Carson e Tex hanno fatto "il riassunto puntate precedenti" a tavola raccontandosi a vicenda la rava e la fava, ci si mette anche lui con Lavinia a dire "sono grato anch'io a Willer e Carson! Sono stati loro a salvarci la vita, quando eravamo nelle grinfie di quell'indemoniata! Proprio per questo non voglio farli aspettare troppo", spiegando a Lavinia cose che non solo lei sa già, ma anche il lettore le aveva appena sentite dire nel dialogo esplicativo precedente... È per cose come queste che NON NE POSSO PIÙ DEI PERSONAGGI RICORRENTI!!!! VOGLIO I VECCHI SCERIFFI SEMPRE DIVERSI!! Ma vi ricordare COM'ERA BELLO, quando Tex poteva semplicemente salutare "il vecchio Jack", mai apparso prima, E BASTAVA QUELLO, senza STRAZIARCI GLI ZEBEDEI ogni singola volta, con la "presentazione dello sceriffo che è lo stesso della storia tal dei tali che non serve a niente ricordarla adesso ma ve la riassumiamo lo stesso tanto per annoiarvi un po'"? Mi sta venendo in mente la stessa cosa nel primo albo dell'ultima storia della Tigre Nera, con le "presentazioni di rito" dei vari partecipanti, o quella delle navi nell'artico! Ebbasta con stà gente che passa per due vignette e ogni volta ci fanno la presentazione, e i salamelecchi, ed era già apparso lì ed era apparso là, così il lettore fanzinaro che fa gli elenchi dice "ohhhh! Ma è lo stesso che era apparso nella storia tal dei tali! Godoooo!!!!!" e tutti gli altri devono sopportare due pagine di salamelecchi e riassunti pallosissimi... Lo "sbilanciamento" della storia come tutta verbale, arriva a livelli tipo pagina 21, dove PUR DI RISPONDERE CON UNA BATTUTA, il bandito PARLA PRIMA DI ENTRARE NELLA STANZA (OK, non si vede, ma se fosse già entrato... sarebbe credibile John che NON SI ACCORGE CHE È ENTRATO QUALCUNO? Qui abbiamo una situazione in cui "pur di fare la battuta" mandiamo a donne di facili costumi tutta la sequenzialità della scena) E parlando di quei banditi... ma come parlano? "non ci hai invitati ma ci siamo presentati lo stesso, per sostenere le nostre buone ragioni", e poi "prendo atto che la tua disposizione d'animo è cambiata..." mi viene in mente una scena famosa e ci sarebbe stata bene qui Dark che in un flashback diceva "tu sei laureato! Ho detto che non assumo laureati! Sei già il terzo questa settimana!" Davvero, i banditi parlano, parlano, parlano come libri stampati, e non è una fatto di caratterizzazione, tipo magari fare un bandito più "caratteristico" che si distingue perchè parla così, magari con un soprannome buffo dai compari... no, parlano tutti così, tutti uguali, Jim, Lavinia, il ragazzo, i due banditi, lo sceriffo... tutti prolissi, che si spiegano fra loro cosa hanno fatto, cosa faranno, perchè, come mai, a chi, perchè, etc.... E quando non si spiegano la trama a vicenda, si fanno una valanga di salamelecchi, dei gran complimenti fra di loro! Tornando alle scene con Rick Master, si fanno salamelecchi fra Rick e Yoko facendosi i complimenti a vicenda, se li fanno con il capo della gang cinese, e li fanno PERSINO FRA YOKO E IL TIZIO CHE LI GUIDA, Wei, a pagina 37, che si mettono d'accordo di fare lezioni e allenamenti in palestra e lui ne sarebbe "onorato"... Qual è il problema di questa narrazione basata solo sulle PAROLE e su battute, spiegoni e salamelecchi? A parte che a questo punto della storia quasi mi addormentavo, il problema principale è che AMMAZZA LA DRAMMATICITÀ. E senza dramma non c'è tensione. Guardate la scena in cui Rick e Yoko, travestiti da cinesi, entrano a chinatown di notte. Non c'è alcun dramma, alcuna tensione: prima si fanno i salamelecchi già descritti, poi fanno battute sull'altezza di Rick, poi c'è l'agguato della tong rivale, ma invece di giocarla sulla tensione, anche qui il tono è da sit-com umoristica: invece di essere basato sui DISEGNI (sprecando il disegnatore), è tutto sempre basato sui DIALOGHI, e sul fatto che Rick e Yoko scambiano una tong rivale per i soci di Wei. E la rivelazione è costruita come una battuta puramente verbale! Mi ha ricordato, tutta questa prima parte così "brillante e umoristica", l'inizio della storia del ritorno di Barbanera di Nizzi: anche lì "Tex e Carson contro una banda di cinesi" viene giocata sull'umorismo senza alcuna reale tensione, solo per fare "scene buffe", ma nel caso di Nizzi almeno LE GAG SONO ANCHE VISUALI, si ricorda di più che dovrebbe essere un fumetto e non un libro, e sfruttava l'abilità di Villa per fare gag slapstick con carretti che rotolavano giù. (l'altra grande differenza è che nella storia di Nizzi le gag erano basate sulla piccionaggine di Tex e Carson, almeno qui questa cosa vi viene risparmiata. Quindi non prendete questo paragone come una maniera di dire "era meglio Nizzi", no, NON LO ERA... tranne in quello specifico aspetto del ricordarsi che il fumetto è un media VISUALE...) Le "battute (velleitariamente) umoristiche" proseguono anche dopo: la questione non è mai davvero "sono in pericolo" ma piuttosto "riusciranno a parole Yoko e Wei a convincere Rick ad usare la pistola?" che è essenzialmente una gag, poi il salvataggio dei primi due avviene FUORI SCENA (quindi, NON DISEGNATO) per fare altre gag "verbali"... ...poi arrivano alla presenza del TERRIFICANTE E CRUDELE MING LONG! (e penso "Oh, finalmente la finiranno con battutine e scherzi e ci sarà una scena drammatica". Sì, campa cavallo... il crudele Ming Long è tanto crudele che a Wei "proibirà i dolci di cui è ghiotto" per UN MESE! Ora, a parte che manco qui si ferma la logorrea spiegazionistica e nozionistica di Boselli, che ci tiene a farci sapere che i "dolci" in questione sono "dorian fritto e i bao ai fagioli rossi" (non vedevo l'ora di saperlo ), e ci fa sapere che nel tempo libero Ming Long è dietologo nutrizionista e si preoccupa del peso forma dei suoi sgherri (e Wei "sta mettendo su peso"), mi chiedo... un mese senza dolci? Non sarà una punizione troppo crudele per i lettori "moderni"? Certo, una volta le sette cinesi che operavano a San Francisco riservavano a chi falliva "la porta delle mille felicità" (albo 46, pagina 81-82), oggi... un mese senza dolci! Almeno all'epoca il supplizio durava meno! Ma comunque, a parte la minaccia di questa terribile punizione, anche lì salamelecchi, e complimenti, e parlano, parlano, parlano... Quando l'ha scritta Boselli questa roba? La storia precedente di Benevento (su testi di Ruju) è stata pubblicata a metà 2021, quindi le prime pagine sono state sceneggiate in quell'anno, che è circa il periodo in cui Boselli deve aver scritto il finale della estenuante storia con Mefisto e l'inizio della Tigre Nera, altri estenuanti esercizi di logorrea. E se la storia fosse finita così, o fosse proseguita in questa maniera estenuante fino alla fine, l'avrei bocciata senza appello. E questo è quello che avrei scritto commentando il primo albo. Adesso però ho letto gli altri, in cui Boselli si risolleva e torna a ricordarci che ci sono pure i disegni. Ma ne parlo domani che per adesso ho scritto fin troppo e già così nessuno si leggerà questo papiro lunghissimo (tranne... quelli allenati da Boselli sul suo Tex per cui questo post è un veloce trafiletto! )4 points
-
Scusa ma questa critica - senza offesa - non ha senso. Ci sono 10 banditi che fanno una rapina e poi si dividono. Tex e Carson devono arrestarli tutti e dieci, e al momento ne seguono 3 e li fanno fuori. Cosa vuol dire che quei 3 "erano fuori dalla storia", erano "irrilevanti", Nizzi li mette solo per "dare qualcosa da fare a Tex"? E' come se qualcuno dicesse che i primi 3 banditi della "Mano rossa" che Tex fa fuori non sono importanti, servono solo ad allungare il brodo, in realtà contano solo gli ultimi 2! "Dargli qualcosa da fare" io la chiamo trama: c'è un inseguimento, ci sono ostacoli e pericoli lungo il cammino degli inseguitori. Tex in questo caso salva i soldati da un'esplosione che li avrebbe uccisi. Non mi sembra poco... Se Nizzi avesse scritto l'Odissea diresti che tutti quei Ciclopi, quelle tempeste e quelle maghe erano solo per "dare qualcosa da fare" a Ulisse, in attesa dello scontro finale coi Proci. Erano solo allungamento di brodo. Io la chiamo sempre trama. Ma, secondo me Linda e Linch, avevano già tendenze suicide e si sarebbero gettati dal treno anche senza Tex e Carson! Ragionando così, anche nel finale di "Una campana per Lucero" Tex e gli altri non servono a niente (e a proposito, Lucero cavalca per ore nella notte gravemente ferito, ma riesce lo stesso ad arrivare delirante alla missione dei frati e con le ultime forze a chiedere loro perdono). Io ci vedo, invece, un bellissimo finale, con tanto di "giustizia poetica" (gli avidi puniti e ricoperti di soldi) o, se vogliamo, la classica mano del destino che a volte sostituisce Tex nel fare giustizia, ma questa volta anche con un po' di amarezza (le mani vicine, fin quasi a toccarsi, della coppia di amanti).4 points
-
Ma questo si chiama "rischio calcolato", ed è quello che fa Tex (e qualunque eroe di storie avventurose) tutte le volte che mette in atto piani rischiosi. Chi garantisce che andrà a finire secondo i piani dell'eroe? E se sbaglia qualcosa? E se c'è qualche imprevisto? E se gli avversari non si lasciano sorprendere? Ecc. ecc. Ragionando così qualsiasi piano rischioso sarebbe da bocciare. Quando per esempio Tex, in tante storie, viene inseguito a cavallo e finge di essere colpito, cade a terra per poi impiombare gli inseguitori (scena usata spesso da GLB), non dovrebbe farlo: e se sbaglia mira e non li becca? Resta a piedi come un fesso. Ma è ovvio che le cose gli vanno bene: è l'eroe della storia, no?! D'altra parte, se Nizzi fa fare a Tex figure barbine ci lamentiamo, se Nizzi invece gli fa fare bella figura ci lamentiamo perché in teoria - in teoria! - sarebbe potuta andargli male... Non sono d'accordo neanche con il fatto che la storia "va avanti da sola anche senza Tex e Carson che si limitano a inseguire e inseguire". Trattasi di una storia di inseguimento, uno dei soggetti più classici dai tempi della banda Dalton in poi, in cui lo schema narrativo prevede un Tex che insegue e i banditi che fuggono, alternando scene con Tex e scene coi banditi. Qui i delinquenti si ammazzano un po' tra loro anche prima dell'arrivo dei Nostri (ma anche questo era un espediente usato spesso da GLB, mi viene in mente "Dramma al circo" in cui i circensi si eliminano quasi tutti tra loro o "Il tesoro di Victorio" dove addirittura Tex e Carson arrivano a cose fatte). Qui Tex e Carson non è che fanno poco: fermano sia i primi tre banditi nella città fantasma, sia gli ultimi due sul treno (il fatto che muoiano gettandosi nel vuoto, ovviamente, è una conseguenza della caccia di Tex). Tex e Carson non sono marginali, semplicemente si è dato un po' più spazio del solito agli avversari e al loro carattere. E questo ha migliorato la storia.4 points
-
Ho entrambi i volumi, grazie. Di Wheeling ho due copie, come di quasi tutti i volumi di quella serie, e ovviamente tutti gli albi di Un Uomo un'Avventura. Che Nizzi si sia ispirato a quelle storie è palese anche dalla lettura dell'introduzione (per piacere... leggilo questo texone, comunque), ma sono storie diverse con un fil rouge che passa dalla prima vicenda alla seconda. Certo, dovrei rileggere quelle storie fonti d'ispirazione per verificare tutto scena per scena, vignetta per vignetta. Ma per quale motivo? A cosa servirebbe? Le dinamiche sincopate e l'effetto finale di questo texone sono per certo totalmente diversi. Fra l'altro, non vi sono salvataggi di bambini e specifiche scene di tortura, ogni personaggio ha delle motivazioni molto chiare come nelle storie di @bordene più che le vicende, tutte interessanti, risaltano nell'albo di Nizzi i sentimenti come nelle migliori storie di Robin Wood per Dago. Anzi, se vogliamo cogliere l'essenza di questa storia, lasciando da parte l'esattezza di certi snodi con le vicende che citi tu, io vedo una maggiore affinità ideale con il romanzo Cime Tempestose della Bronte. Vedi dove siamo andati a parare? A centinaia di chilometri da questa bella storia ! In realtà basterebbe citare Iliade e Odissea per dire che d'allora null'altro di nuovo sia stato scritto o sottolineare con disappunto che quasi tutte le bellissime copertine di Galleppini siano trasposizioni esatte di albi precedenti, americani e inglesi, oppure disegni di Walter Molino per La Domenica del Corriere e Grand Hotel. Tutti gli scrittori e disegnatori sono allora soltanto dei plagiatori? Non credo ... Nella mia lettura dissennata di fumetti negli ultimi quasi 25 anni (dissennata perché ho voluto recuperare ad ogni costo il tempo perduto) posso confermare che siano state più le storie che mi abbiano deluso di Nizzi, rispetto quelle apprezzate. In questo periodo, invece, sto leggendo e rileggendo sue storie grandiose, me ne sono meravigliato, ma ovviamente avevo torto. Nizzi dei tempi andati era l'autore anche di questi capolavori e non avrei dovuto avere così tanti pregiudizi soltanto perché ho letto più sue storie banali o per sentito dire. Un pizzico di umiltà credo che non guasti mai.4 points
-
Recuperata solo ora, con grande ritardo, ma volevo comunque dire la mia, da lettore di primo pelo entrato in possesso di un bel lotto di numeri ed in vena di recuperi. Mi è piaciuta parecchio. Una di quelle storie dove si respira davvero la grande avventura, nel senso più pieno del termine. L’ambientazione tra i ghiacci è spettacolare e ben sfruttata: affascinante, minacciosa, diversa dalle storie che avevo letto in precedenza. Si ha la sensazione continua di pericolo, isolamento, mistero — e tutto questo tiene incollati alla lettura. Mi è piaciuto il tono sospeso tra realtà storica e suggestioni quasi horror, con una tensione crescente che dà carattere alla vicenda. Alcuni personaggi sono riusciti benissimo (Tornuak su tutti, forse un po' didascalico ma inesorabile nella sua ossessione), mentre altri forse restano un po’ più sullo sfondo — ma ci sta, in una storia così corale. Sì, alcune parti sono forse un po’ lente o dispersive all’inizio, ma col senno di poi servono a costruire un’atmosfera che poi esplode nei momenti giusti. Lo sviluppo che porta al finale mi ha colpito, forte e suggestivo. La scena da post credit forse aggiunge poco a quanto giá narrato nelle pagine precedenti, ma non toglie nulla. E pensare che ho pescato nella scatola degli albi a caso nulla sapendo di cosa avrei letto.4 points
-
Finalmente il buon senso. Il punto sta tutto qui, poi possiamo pure inondarci di parole ma questo è il punto. Il solo punto che importa.4 points
-
No. Non ho niente contro @joe7 né contro nessun altro. Ho già espresso il mio parere. C'è un'enorme differenza tra "è un" e "come un". La prima è un insulto: è un'affermazione netta. La seconda no lo è: c'è un "se" dubitativo, e può essere sostitutita in moto totalmente equivalente con "come se fosse un". La cavalcata del cretino è inequivocabile: Tex è un cretino e, conseguenza, anche l'autore lo è (a meno che l'autore intenzionalmente abbia deciso che Tex sia un cretino, ipotesi da scartare in questo caso). Tex si comporta come un cretino (come se fosse un cretino) è egualmente inequivocabile: Tex non è un cretino ma si comporta come se lo fosse. Adesso però devo ammettere che questa mia interpretazione, pur se ottenuta con una logica che ritengo ferrea, è soggettiva. Non posso certo negare ad altri di avere idee contrastanti con questa. Però, se la pensassi diversamente e cioè che la definizione "cavalcata del cretino" non è un'offesa e qualcuno mi facesse notare che per lui e per altri (non importa quanti) invece lo è, proprio per il rispetto che ho per gli altri, eviterei in futuro di usare l'allocuzione. Penso anche che l'ammonizione di @Mister P sia causata dalla reiterazione del "reato".4 points
-
E non è quello che facevano anche Bonelli e Nolitta? Cioè scrivere "a braccio" pensando al pathos e al coinvolgimento del lettore anziché alla stringente logica interna del racconto. Un fumetto, ma anche un film o un romanzo, non è una formula matematica dove la somma degli addendi deve dare per forza un numero perfetto, senza decimali dopo la virgola. Usando una lente come la tua si può smontare facilmente qualunque opera narrativa e d'intrattenimento e vedere errori anche dove non ci sono...3 points
-
Glielo imputavi TU, E tu all'epoca mi davi ragione! Tanto che hai detto che la motivazione principale del ritorno di Mefisto era "sanare" quel buco! La differenza è che Brennan e Teller, allo stato in cui li avevamo lasciati, erano IN GALERA... Vogliamo vedere com'è la situazione della Kidnappers, Inc, alla fine di questa storia? Sappiamo che c'erano 12 "squadre" indipendenti, in zone geografiche diverse. Fra di loro non si conoscono e non collaborano. A tenere le redini di tutto, a contattarli, etc è Mister Dark. Che è l'unico a conoscerli tutti. Mr Dark ha il controllo della prigione dove tengono i rapiti, ma può organizzarne altre, come dice lui/lei stesso, a pagina 40 del terzo alzo, "QUESTA prigione ormai è bruciata, dobbiamo abbandonarla". Sono 12 squadre che rapiscono gente in continuazione, tutte attive e in piena attività: dobbiamo credere che Dark avesse solo QUELLA prigione, dove c'erano solo i due prigionieri della zona? Mi pare chiaro che ha più prigioni in varie zone d'attività. Tex e Carson cos'hanno fatto? Hanno scoperto UNA prigione, e hanno scoperto/eliminato ALCUNI "giacchettati", ma visto che solo Mr Dark sa chi sono gli altri, e sa dove sono le altre prigioni, e Mr Dark gli è sfuggito... LA KIDNAPPERS INC ALLA FINE DELLA STORIA È ANCORA ATTIVA, FUNZIONANTE, E CON OSTAGGI NON LIBERATI. Come dice lo stesso Tex a pagina 72 "Dobbiamo rassegnarci alla SCONFITTA per ora" e come dice Rick Master a pagina 73 "il caso non è chiuso affatto! Dark è fuggito e ha almeno un altra decina di luogotenenti sparsi per tutti gli stati" Quindi, se dobbiamo prenderla come "il finale della storia", Tex è stato sconfitto peggio che nella Mefistolata (almeno lì fuggiva il solo Mefisto e non rimaneva in piedi oltre il 75% dell'organizzazione), se la prendiamo come "il primo tempo dell'avventura", hai una serialità con una storia contro un arcinemico misterioso che dura anni e anni, su più storie, un tipo di serialità tipico della Marvel (anche se ovviamente non l'hanno inventata loro) e prima sconosciuta su Tex. Su Tex ci sono stati casi in cui la storia "non finiva" e si "andava ad un avventura successiva"? Sì, ma in tutti i casi l'avventura era subito CONSECUTIVA. I casi che mi vengono in mente sono Mefisto che fugge con Carson e Kit ipnotizzati alla fine de La Gola della Morte, o la storia doppia del Nizzi pre-crisi, o le due storie di Mefisto in fila dei Cestaro e Civitelli. Ma questa è la prima volta, a mia memoria, in cui c'è un arcinemico che beffa Tex con l'idea che in futuro, fra anni, ci sarà la rivincita, come avviene negli albi Marvel. Puoi dire che non è quella l'ispirazione ma è innegabile che è un passo che avvicina Tex a quel tipo di narrazione (e mi chiedo il senso: Tex sta vendendo ancora troppo? Guadagna ancora troppi lettori che capiscono una storia senza bisogno di leggersi le puntate precedenti? Deve crollare nelle vendite come capita a tutte le serie con una continuity tanto autoreferenziale, vedi Dampyr?) No, alla fine de "il veliero maledetto" Yama era maledetto a vagare in eterno (o fino alla morte, a seconda di come la interpreti) sul veliero maledetto, mentre alla fine de Nel Regno dei Maya era "caduto verso morte certa", in entrambi i casi la storia AVEVA UN FINALE. La cosa più simile a questa su Tex, il vero paragone, è la storia dei Giovani Assassini: è l'unica altra storia di Tex (non Tex Willer) dove il finale è appeso ad una storia successiva, senza la quale la storia precedente è "monca", e la storia successiva... non è immediatamente successiva. Come ti avevo già detto all'epoca, era stata "una pessima idea", e qui ci hai pure aggiunto il fatto che Tex non ha per nulla sconfitto Mr Dark e il mistero sulla sua identità... P.S.: visto che questo thread è sull'identità di Mr Dark: visto che a inizio storia hai citato senza alcuna ragione (anzi, rallentando l'azione con spiegoni vari) l'avventura con la figlia di Satania, e chiaro che vuoi che pensiamo a lei. Poi, vai a capire se vuoi che ci pensiamo per darci un indizio o per mandarci fuori strada, onestamente mi importa poco: per me è solo un altro caso (come con i Giovani Assassini) in cui hai appesantito una storia (questa all'inizio) ai fini di un "mistero" da svelare in una storia successiva. Mi importa davvero poco visto oltretutto che, quando sarà svelato, rischio di non ricordarmi più un tubo (la gente normale mica legge solo Tex, già io me le ricordo un po' troppo per essere tanto normale...) e già "pregusto" il fatto che dovrò tornare a rileggermi questa per capirci qualcosa o mi dovrò sorbire l'ennesimo spiegone delle puntate precedenti...3 points
-
Scene che da sole giustificherebbero un'edizione in volume ACQUA?! ACQUA NON NE ABBIAMO, CAPO! ABBIAMO WHISKY, TEQUILA AGUARDIENTE... VADE RETRO! NON INDURCI IN TENTAZIONE, FIGLIOLO, L'ALCOL È FRATELLO DEL DEMONIO! BIRRA NE AVETE?... PER UN PAIO DI BIRRETTE NON CI DANNEREMO CERTO L'ANIMA. Grande Ticci, comunque3 points
-
Perdonami Joe, ma perché trasformare una discussione in una gara a chi l'ha dura la vince? Tu e Diablero avete la vostra idea (rispettabilissima e con tanto di spiegazione con vignette fatta da Diablo, visto che tu oltre che condividere ciò che lui sostiene, hai fatto poco per arricchire la discussione). Magic Wind ha espresso chiaramente il suo pensiero, per non parlare di Laramie che è stato ancora più diretto. i giovani come Grande Tex e Mac hanno un punto di vista più marcato a favore di Nizzi, condivisibile o meno , va comunque rispettato e mostra come alcune cose dipendano dal salto generazionale. Quindi che facciamo? Vuoi che ti ci si dica "bravo hai vinto?" Se è così, te lo dico io, basta che si torni a un confronto più consono. 🤣 Non me ne vogliate, ma questa discussione ha preso una strada davvero fastidiosa: di fare lo scolaretto babbeo che si subisce i sermoni solo perché gradisce la storia o ha un'idea diversa mi ha stufato.3 points
-
Cosa tanto falsa da risultare ridicola. Sai chi può dirlo? Chi non ha mai letto Tex! Infatti l'unica fonte della "fama" di El Muerto (personaggio PIATTO, da due soldi, il tipico cattivo da spaghetti western) è il fatto che è apparso in TV, nella serie "Supergulp", che per molti bambini dell'epoca (quando i fumetti erano già crollati nelle vendite grazie alle TV private). Fidati, NESSUNO che leggesse Tex all'epoca lo citerebbe fra i cattivi migliori (infatti, anche nel referendum che segava via apposta tutti i cattivi storici di GL Bonelli, arrivò secondo dietro gli Hualpai...). Chiunque conosca Tex avrebbe detto venti personaggi prima di lui, da Mefisto e Yama in poi. (è un po' come con Alan Ford, per lo stesso motivo: se chiedevi a un bambino chi fosse il nemico di Alan Ford e del gruppo TNT avrebbe detto subito GOMMAFLEX!!! Ma Gommaflex non era mai nemmeno apparso nei fumetti, era stato creato apposta per la serie TV, per avere un nemico "semplice" per un programma per bambini, come era anche El Muerto, con motivazioni banali, facili, senza dover pensare troppo. Mica potevano usare il vero nemico del gruppo TNT, Superciuk, che era una feroce satira sociale e politica, e mica potevano usare un personaggio "oscuro" e satanico come Mefisto...) Alcuni li tralascio perchè non li ricordo, te li do come buoni (tanto sono sempre pochi). NON LI RICORDI??? Ma li hai mai letti i Tex di GL Bonelli? A giudicare da quelli che citi poi, non ti ricordi Satania, Il Signore dell'abisso, La Mano di Ferro, il Grande Re, La Signora della Notte, Myra Solano, Kento, Barbanera (??) e i Figli della Notte... E visto che stiamo parlando delle storie classiche di GL Bonelli, il dire che escludi Mafisto perchè poi Nizzi ha fatto la mefistolata è un po' un arrampicarsi sugli specchi... ------------------ Sui "comprimari"... L'idea che "un eroe abbia bisogno di avversari ben caratterizzati" è una fallacia-fumettistica inventata e propugnata da autori incapaci! Guardiamo i personaggi di maggior successo degli ultimi secoli. Di Sherlock Holmes, quanti "avversari" ricordi? Si cita spesso Moriarty ma è una fama postuma, nella storie originali è una non-entità che serve solo a uccidere Holmes di cui l'autore si era stancato. poi c'è Irene Adler che non è proprio un avversaria e compare in una storia sola, e poi... c'è un cane! No, le storie di Sherlock Holmes hanno avuto successo per LUI, Sherlock Holmes. È lui che è interessante. Se fai un personaggio interessante, non ha quella "assoluta necessità" di fare cattivi memorabili. Ti è necessario un cattivo memorabile solo se il tuo protagonista è una sagoma, come il Tex di Nizzi, e gran parte degli eroi cinematografici attuali. Sceneggiatori incapaci di rendere interessante i "buoni" (vedere l'enorme differenza di scrittura che c'è fra Whedon che in Avengers riesce a rendere interessanti gli avengers quando parlano fra loro, e pure Loki, e gli autori di Infinity War che non ci riescono e quindi devono puntare sul rendere interessante Thanos), hanno bisogno assoluto di compensare la loro incapacità con "cattivi" coloriti e sopra le righe. Poi gli incapaci teorizzano questa cosa come un pregio. Che è come dire che le stampelle sono assolutamente necessarie e se cammini senza stampelle non sai camminare bene... Tutti i personaggi di grande successo sono memorabili. Di Conan puoi dire la stessa cosa di Sherlock Holmes (e se mi citi Thulsa Doom, confermi che non l'hai mai letto e hai solo visto il film, Thulsa Doom non appare in nessuna storia di Conan di Robert E. Howard, era un nemico di Kull.. ), idem i grandi personaggi dei fumetti classici. La regola in generale è che ci deve essere qualcuno di interessante. Può anche non essere il protagonista, o SOLO il protagonista... ma se il protagonista non è interessante, vendi poco, o vendi meno (Alan Ford si sa che vendeva molto di pi1u con Superciuk in copertina. Segno che Superciuk era più interessante di Alan Ford. Anche Tex vendeva un po' di più coin Mefisto, ma non tanto di più, perchè comunque Tex era interessante di suo. Il Tex "piatto", perchè CASTRATO, privato di ogni cosa che lo rendeva interessante, era quello di Nolitta e poi di Nizzi. Quando hai un protagonista che è solo un bolso e stupido pallone gonfiato, hai assoluto bisogno DELLA STAMPELLA, cioè del cattivo che ti salva la situazione. Facci caso: quello del venerare i "cattivi" è una cosa che fanno SOLO E UNICAMENTE i fan del Tex di Nolitta e Nizzi: venerano El Muerto, la Tigre Nera, persino il politicante di "Fuga da Anderville", o nel caso di questa storia, Barbanera: ed è ovvio il perchè, perchè sono i veri eroi, i veri protagonisti, quelli che danno un minimo di "pepe" al solito bolso e insipido Tex "mangiapatatine" di Nizzi. E visto che hanno assoluto bisogno di quelle STAMPELLE... i fan di quegli autori la enunciano come regola, "bisogna avere le stampelle, il Tex di GL Bonelli corre senzas stampelle, quindi non sa correre". Il Tex di GL Bonelli non ha mai avuto bisogno di stampelle. È vero che chiunque può citare al volo decine di "cattivi" memorabili... ma non ne ha bisogno. Perché in quelle storie, anche quelle contro cattivi di poco conto, come nel recentemente citato "la costa dei barbari", ad essere memorabile è Tex.3 points
-
Quando ho commentato questa storia era un po' che non rileggevo la prima storia di Tex a San Francisco, la mitica "Squali", e la seconda, "La costa dei barbari". Adesso invece le ho rilette recentemente, e quindi posso fare il confronto. E potete farlo anche voi! Così vi chiarite le idee sulle differenze fra GL Bonelli e quello che avevano il fegato di chiamare "il degno erede" Tex e pards agiscono a Frisco la prima volta in questa storia (il link è al thread) [61/63] Squali E, sorpresa! Già all'epoca la storia ha toni umoristici... ma la differenza è che è Tex a ridicolizzare gli avversari! Quoto dal mio commento alla storia: Poi tornano a Frisco in questa seconda storia: [85/86] La Costa Dei Barbari Anche qui cito dal mio commento: Confrontate questa storia con "la congiura": Nizzi vi apparirà PROLISSO E PALLOSO! Ne "LA COSTA DEI BARBARI": 1) Il ritmo è sincopato, rapidissimo, tutto si svolge in soli 4 albi a striscia (107 pagine attuali, meno di un albo moderno!), non bisogna attendere OLTRE 200 PAGINE per la prima scena davvero avventurosa dopo quasi due albi interi di chiacchiere, battute, figuracce e bistecche e patatine. Infatti, ne "la congiura" dopo la primissima scena in cui Tex e Carson sono descritti (dallo stesso Tex) come "polli", che si fanno fregare per TRE VOLTE DI FILA (prima si fa fregare il dollaro come un pollastro da uno che gli corre incontro, sfido chiunque ad essere tanto fesso da farsi fregare così nella realtà, bisogna tenere il dollaro in mano in alto per diversi secondi mentre uno ti corre incontro, POI mentre insegue il ladruncolo - presumibilmente per picchialo, Tex è notoriamente uno sbirro ottuso che se la prende con chi ruba un dollaro - cadono nel più telefonato degli agguati, POI mentre fuggono a gambe levate si fidano di un "buon samaritano" e si beccano due botte in testa da pollastri qual sono), per tutto il resto dell'albo non succede NIENTE: l'avvocato di Barbanera conduce il gioco, fa il piano, prende le decisioni, mentre Tex e Carson lo seguono fedelmente come cagnolini. Segue un altro albo di battute, frizzi, lazzi e perdite di tempo fino all'evasione, che avviane alla fine del secondo albo DOPO OLTRE 200 PAGINE! E tu dici "ma se ha impiegato 200 pagine solo per far uscire Barbanera, e quindi FARSI DIRE DOV'È DEVLIN, quante ce ne vorranno per liberarlo? Eh, ingenui, non ricordate come risolve le indagini il Tex di Nizzi? Sempre e solo per BOTTE DI XULO! E infatti, mentre sono a bagno come piccioni dopo la comicissima evasione... GLI PASSA LA NAVE DOV'È NASCOSTO DEVLIN DAVANTI! E quindi, a cosa è servita questa pantomima, due albi interi di battute, frizzi, lazzi e perdite di tempo? A rifare "San Francisco" (Nizzi non ha mai avuto grandi idee per i soggetti...) ma a parti invertite: c'è (a) un ostaggio su una nave in viaggio verso isole del Pacifico, e (b) Tex e Carson inseguono la nave dell'ostaggio con un altra nave. Unica variazione, stavolta Barbanera è il capitano "buono". Pensate a quante assurdità sono state inserite nella storia per ottenere questo risultato... dovremmo credere che L'UNICA maniera di sapere dov'è Devlin sia FAR EVADERE BARBANERA. Cioè, in tutta Frisco, in tutta la malavita, non lo può sapere nessun altro. Devlin è tenuto prigioniero ma non lo sa nessuno, nessuno in città lo tiene prigioniero, nessuno ha partecipato (quindi nessuno ha parlato con Barbanera visto che non c'è nessuno che Tex possa interrogare a modo suo). Dovremmo credere che l'unica maniera sia questo piano complicatissimo che prevede di far evadere Barbanera. E una volta evaso, per caso gli passa la nave davanti, e per caso Barbanera anche se era in galera ha la nave subito pronta con le chiavi nel cruscotto... Ma si può essere così sciatti e telefonati, mentre scrivi la testata principale della Bonelli? (ovviamente anche nell'inseguimento, tira in lungo e perde tempo... la caccia alla balena scandalizzò gli ecologisti, ma avrebbe dovuto scandalizzare i lettori... dopo OLTRE 250 PAGINE DI FUFFA, per "allungare il brodo" fa fare a Tex e Carson una inutile caccia alla balena per sprecare altre pagine...) 2) Ne "la costa dei barbari" l'umorismo viene inserito a piene mani SENZA violare la caratterizzazione di Tex, che anzi ne esce ingigantito. Ci sono scene memorabili con i forzuti della palestra, ingaggiati dai pard, che "spaccano le ossa a tutti", che sono veri e propri lupi davanti ai gangsters di città. Ne "La congiura" invece l'umorismo nasce SOLO dal far vedere quanto sono "polli" questi due vaccari di provincia, ignoranti e creduloni, che cascano in TUTTE le trappole, che si fanno gabbare da qualsiasi ladruncolo, e che si fanno imbrogliare persino dalle manipolazioni psicologiche dell'avvocato di Barbanera che se li gira attorno al dito come vuole mentre Barbanera ride deridendoli. Prima della fine, Nizzi riesce addirittura a fare una scena con cui Tex e Carson devono SCAPPARE INSEGUITI DA UN ORSO, ma nemmeno a far quello sono capaci (Carson ovviamente scivola) e quindi riescono a rovinare il piano... Ma, alla fine, cosa devono fare Tex e Carson? Tutta la trama di questa storiellina strascinata alla lunga è "Tex e Carson devono far fuggire Devlin da una capanna". Punto. Ovviamente SI FANNO BECCARE DA UNA VECCHIETTA! La vecchietta, molto più abile dei due pards, li sgama e chiama i guerrieri, Tex e Carson avrebbero fallito anche stavolta, ma... guarda un po', per puro xulo, SI SONO ANDATI A NASCONDERE DOVE È PRIGIONIERO DEVLIN! Non l'hanno cercato, trovato, no... in questa storia Tex e Carson FALLISCONO SEMPRE IN MODO UMORISTICO (persino l'evasione fallisce in modo comico), ma gli va bene per puro buco di xulo! (l'evasione fallita li costringe ad un tuffo spericolato proprio davanti alla nave con Devlin, qui invece la fuga rocambolesca e ridicola dalla vecchietta che li ha sgamati li porta a sbattere praticamente il naso sulla capanna dov'è proprio Devlin - notare che se era una capanna normale, chiamavano i guerrieri e addio Tex... Alla fine, per questa storia che si riassume in due righe ("hanno rapito Devlin, Barbanera sa dov'è, li porta alla capanna e lo fanno fuggire"), servono QUATTRO ALBI per un totale di 365 PAGINE!!!! GL Bonelli ne "la costa dei barbari" ne aveva impiegate solo 107, accadono molto più cose, fa molto più ridere, e senza bisogno di far fare a Tex trenta figure da piccione in una sola storia (anzi, non ne fa nemmeno una) Liberissimi di preferire le comiche avventure di "Piccione Willer" a quelle avventurose di Tex Willer, basta che non dite più che "Nizzi scriveva come GL Bonelli", please...3 points
-
Posso dirlo? Lo dico: da zagoriano, ma soprattutto da marveliano della prima ora, delle seghe mentali di continuity me ne šträçiävø. L'importante è che sia una bella storia. Se contraddice un dettaglio di una storia di 50 anni fa, ma chissenefrega! La continuity è un artifizio letterario, mica una religione. Poi, è ovvio che una coerenza di fondo in una serie ci debba essere, ma la coerenza assoluta è più di pertinenza della psichiatria che della narrativa.2 points
-
Ma figuriamoci. Sei stato contagiato anche tu dall'epidemia di pelouovismo? Guarda che è peggio del covid e della peste bubbonica messi assieme. Io se fossi l'autore queste sbavature le metterei APPOSTA, solo per il divertimento di mandare in crisi i lettori ragionieri2 points
-
Perché, come ho detto, non erano nelle corde di GL Bonelli. E la cosa ha perfettamente senso se ci pensi: i classici "metodi texiani" (tipo rompere i denti a cazzotti per far confessare, minacciare torture, impiombare,. etc) RICHIEDONO cattivi malvagi che il lettore "goda" nel vedere picchiare a sangue. Da qui i tipici "cattivi frequenti" su Tex: ricchi arroganti, politicanti corrotti, spregevoli speculatori, sadici assassini, etc. Non sono TUTTI così (ogni tanto ci sono personaggi tipo Lucero, Apache kid, Esmeralda, etc.) ma sono molti meno, e quando capitano, Tex non solo non può usare i soliti sistemi, ma non è nemmeno il responsabile della loro fine. Di questa porzione "minoritaria" di avversari, che già è esigua, i "serial killer non colpevoli delle loro azioni" sarebbero già naturalmente poco (guarda come sono stati poco usati anche in seguito), essendo davvero come avversari inadatti a Tex, visto che non sono nemmeno "colpevoli" delle loro azioni (e Tex se la deve prendere con un innocente?) Ti contesto che ci sia tanta differenza con "la voce misteriosa", non il fatto che non sia un "thriller psicologico" - non lo è... come non lo è in realtà manco questa storia! Sono in realtà molto simili a parte gli aspetti "esotici" tipo scimitarra e scimmione: una persona che uccide per un impulso che non controlla, altre persone che gli vogliono bene e che la proteggono rendendosi complici degli omicidi (o almeno, aiutano l'assassino a sfuggire alla legge), Tex e Carson devono capire chi è l'assassino/a. Non c'è un vero "scavo nella psiche" dell'assassina, non è "Delitto e Castigo" questo, Nizzi tratta la questione come un normale "whodunnit", con personaggi che vengono fatti passare prima per possibili omicidi, ma qualunque lettore che abbia visto o letto più di una ventina di gialli capisce subito chi è l'assassina (il solito problema dei "gialli" di Nizzi, pochissimi personaggi fra cui può essere il colpevole, uno spicca per essere insospettabile, è ovvio che è lui: per costruire un vero giallo dovrebbe prendersi il tempo di sviluppare un buon numero di personaggi fra cui nessuno spicchi particolarmente per essere meno sospettato degli altri, ma è molto più faticoso del semplicemente contare, come al Giornalino, sul fatto che il tuo pubblico non sia ancora smaliziato) E ti contesto anche che fosse raro alla BONELLI in generale: in realtà GL Bonelli e Tex erano l'eccezione: "villain" simili se ne erano già visti sia nel Piccolo Ranger che su Zagor che su altre serie...2 points
-
Diavolo di un Bos, questa era sfuggita anche a me. E anche a me! Io non arrivavo a pensare che ce ne fosse solo uno, ma che almeno per averne uno una città dovesse essere GRANDE! Clemens gestisce TUTTA L'ARIZONA (e viene detto esplicitamente nella storia), e in tutti gli stati uniti (quanti stati erano all'epoca? più o meno di 40?) ci sono solo 12 "capisezione". E per tutto il primo albo Borden ci ha fatto una capoccia così nei dialoghi sul fatto che L.A. in quell'epoca è minuscola, che è tranquilla, che è "PICCOLA, NOIOSA E SONNOLENTA", al punto che Lavinia praticamente è l'unica cantante decente, che "una cittadina di provincia"... NON SOLO! LO STESSO TEX dice che "non crede che i rapitori facciano base nella tua piccola e ridente cittadina" Poi, a fornire il servizio postale rapido, sono solo "Quattro città in tutta la California" e vanno a scegliere UNA CITTÀ DOVE HANNO BASE?? A quel punto perchè fare tutta quella fatica? potevano spedirlo da San Francisco, era uguale! (Anzi, meglio, se spedivano da San Francisco non c'erano i due sgherri fessi che li inguaiano). "Ideona! Per sviare le acque invece di spedire la lettera da dove abbiamo una base... la spediamo da dove abbiamo una base!" Non c'erano altri uffici postali con quella spedizione in California o stati limitrofi senza una "base"? Ma torniamo a Tex: pagina 52: "Però non credete che la banda abbia sede qui". "la tua città è più piccola di San Francisco o Sacramento, di certo il ragazzo è stato qui, ma ora immagino sia ben nascosto altrove... dei criminali in gamba dovevano supporre che saremmo risaliti rapidamente al luogo della spedizione... sono sicuri di loro, ma non al punto di rimanere ad aspettarci" (e invece li hanno aspettati!!! ) E successivamente, dopo aver scoperto che è stato Ward a spedire la lettera, lo sceriffo parlando con Tex comunque conferma "pare che l'organizzazione criminale non avesse sede a Los Angeles! La mia città è pulita" e Tex conferma che Lavinia non avrà più nulla da temere. Cosa un po' strana se lì c'era una sede: Ward e Graig erano "alla prima missione", ma se la sede era lì, vuol dire che c'erano ALTRI rapitori agli ordini della prima "giacca", e uno di loro potrebbe "passare di grado"... Insomma, non siamo noi ad essere stati disattenti e pensare che lì non c'era una sezione... ce l'ha detto Tex!! Non "le giacche nere". Le giacche DA SOLDI! Sei mai stata a Cuba? Boh, magari per una donna è diverso, ma anni fa se giravi nella zona dell'Avana e si rendevano conto che eri italiano, eri ossessionato da offerte di "ragazze", sorelle, cugine, etc: non succedeva con le altre nazionalità (ai tedeschi offrivano magari sigari o i vecchie banconote con la firma di Che Guevara o di cucinargli un aragosta, e poi magari ANCHE una donna, ma agli italiani no: avevano l'immagine degli italiani come ossessionati da una cosa sola - probabilmente dopo averne avuto ampie prove - e se si accorgevano che eri italiano non ti lasciavano in pace e non c'era verso di convincerli che stavi cercando un certo luogo storico, ti sorridevano, ti dicevano che sì, ti portavano nella piazza tal dei tali... e poi invece ti portavano dalla sorella! (alla fine siamo riusciti a convincere una guida, ma è stata dura!) Dopo un po' capito l'andazzo abbiamo fatto DI TUTTO per non far capire che eravamo italiani, eliminando dal vestiario ogni capo che non avesse un logo inglese o americano... ma ci sgamavano sempre! Una volta ad uno lo chiediamo "ma come cavolo hai fatto a capire che eravamo italiani prima ancora di sentirci parlare?" "le scarpe" "eh? Ma se non hanno nessun logo..." "sono troppo eleganti, si vede" (ed erano scarpe economiche da poco, eh) Chiunque per lavoro (o comunque per campare) deve "identificare la gente che ha i soldi" o comunque i vestiti che distinguono i bersagli, LA SA IDENTIFICARE BENISSIMO! E dovrei credere che tutto il sottobosco criminale o comunque "borderline", compresi tutti gli informatori della polizia o della Pinkerton, non sappia identificare una giacca "da siuri"? Se Devlin dice che con lo stipendio "da CAPO della polizia" non se la potrebbe mai permettere, non stiamo parlando di pochi soldi, e PERSINO TEX NOTA LA GIACCA come "elemento strano" che attira subito la sua attenzione! E Tex vive fra i Navajos! Se tagliano l'etichetta semplicemente diventa difficile risalire al sarto (e mi meraviglia non sia stato ordinato da Dark alla consegna delle giacche, visto che il sarto diventa un testimone pericoloso se risalgono a lui), ma NON RIDUCE IL FATTO CHE QUELLE GIACCHE SONO UN FANALE CHE ATTIRA L'ATTENZIONE. (Come minimo un "commerciante di bibbie" vestito così rischia di attirare l'attenzione di ladri o rapinatori, e se riesce a dissuaderli comunque poi viene notato e si parlerà di lui) È come se all'epoca della anonima sequestri, i vari boss avessero deciso "come segno di riconoscimento" di comprarsi tutti lo stesso modello di Ferrari Testarossa con la stessa modifica custom al colore fatta dallo stesso concessionario, "per non dare nell'occhio" Come spiegato qui sopra, è vero, non pensavo che L.A. fosse sede di una TERZA giacca, oltre a Clemens in Arizona e a quella di Frisco. Anche perchè, come descritto sopra, TEX STESSO CI DICE CHE NON C'ERA UNA BASE A L.A.! Altro che "non spiegazionismo", hai fatto dire a Tex DUE VOLTE che la base non c'era! Sei riuscito a fare contemporaneamente "spiegazionismo ripetuto" e confusione (visto che hai fatto dire a Tex due volte una cosa sbagliata! ) E in ogni caso... questo PEGGIORA il ritratto della organizzazione, che davvero fa cose demenziali. la "giacca" di L.A. non sa nulla... ma è WARD che spedisce la lettera con l'orecchio del ragazzo! Quindi abbiamo che Dark dà ordine di "inguaiare" una base che non c'entrava assolutamente nulla con il rapimento (anche se invece Tex si dice sicuro che il ragazzo è passato da L.A.) facendo spedire la lettera DALL'ULTIMO ARRIVATO e poi LASCIANDOLI LÌ AD ATTENDERE I PINKERTON. Come me l'ero immaginata io, era Clemens il coglione: assume due idioti per tentare un ultima estorsione prima di tornare a Phoenix. Mi meravigliavo che i Pinkerton non avessero già preso un simile babbeo, ma Dark almeno non era implicata. Come me l'hai spiegata tu, è PEGGIO! Dark ne esce come una VERA E PROPRIA SUICIDA! Dark per "sviare le tracce" fa spedire le lettere DA UNA BASE DELL'ORGANIZZAZIONE. E SENZA DIRGLI CHE LI STA INGUAIANDO! (se dici che la prima "giacca" non sa nulla del rapimento del ragazzo, vuol dire che gli hanno dato la lettera da spedire, che lui poi ha consegnato a Ward, senza dirgli che avrebbe scatenato l'arrivo a L.A. di tutta la Pinkerton) In pratica, tutta la "falla" che mette Tex sulla buona strada è provocata da Dark, è lei che decide di far andare tutte le indagini sulla prima "giacca", senza avvertirlo (se dici che non sapeva nulla del rapimento...) La questione comunque rimane: ma davvero servivano Tex e Carson per "beccare" elementi come Craig e Ward? La Pinkerton si era fatta fregare sistematicamente da Craig e Ward o elementi come loro? Anche dopo che gentilmente gli avevano fornito l'indirizzo da cui operavano?2 points
-
Quando ho iniziato a leggere questa storia non avevo la minima idea di chi fosse Kenneth Bowen. Non avevo letto la sua apparizione precedente, quindi partivo da zero. Dopo poche pagine, mi sono ritrovato coinvolto in una storia che mi ha catturato più per l’atmosfera e i personaggi che per l’azione in sé. Quello che mi ha colpito subito è il tono: molto più noir che western classico. Bowen, da subito, mi è sembrato un personaggio interessante: uno con un passato pesante, che ora cerca solo di rifarsi una vita onesta. Vive con un ragazzino a cui si è affezionato, lavora, prova a stare lontano dai guai. Ma, ovviamente, il passato bussa alla porta… e non lo fa con garbo. Un onorevole sconfitto in cerca di un suo secondo tempo con cui peró fatica a fare i conti. La storia scorre bene, dialoghi credibili, atmosfera tesa al punto giusto. Mi è piaciuto anche il fatto che Tex e Carson, almeno all’inizio, non siano i protagonisti assoluti, ma si muovano quasi in secondo piano, osservando e cercando di capire se fidarsi o meno di questo Bowen. I disegni di Acciarino secondo me funzionano bene con questo tipo di storia. Un tratto pulito, molto “narrativo”, che accompagna senza distrarre. Aloha!2 points
-
La banda di assaltatori sardi dei furgoni portavalori smantellata dopo decine di rapine perché uno di loro smarrisce sul posto il foglietto promemoria con tutti i numeri di telefono dei componenti della banda. Se la sceneggia Boselli è una vaccata di storia, peccato che sia successo il mese scorso o l'altro. Il diavolo fa la pentola e dimentica il coperchio. In un giallo che ho letto qualche mese fa l'autore dice una massima che è sempre vera: l'assassino lascia sempre una traccia del suo misfatto, spesso la più demenziale.2 points
-
Nì por sombre. 2 muli che portano i viveri per le decine di villaggi Navajo non è una scelta narrativa. È una bufala. Le scelte narrative devono essere coerenti e concepibili. Si può anche esagerare un po'. Ma questo è Tex, non Willy il Coyote: se ti cade in testa una tonnellata di montagna rimani spiaccicato e non ti rialzi con solo un occhio nero.2 points
-
Ma quali problemi! Tu li vedi come problemi, ma in realtà non lo sono proprio per niente. Questi sono normalissimi escamotages narrativi per fare andare avanti la trama. Nemmeno il più pignolo dei beta readers potrebbe sollevare obiezioni in proposito (è come l'assurda discussione sui viveri per i navajos che avete fatto per El Muerto, una fissazione ridicola su un particolare di nessuna importanza che serve solo a dare il via alla storia)2 points
-
2 points
-
La magnificenza di Gomez ai pennelli (artista immenso e in costante crescita qualitativa) è il giusto tributo di commiato al grande Gianfranco Manfredi. Sarà dipeso pure dalla logistica della pubblicazione, ma trovo che spostare sulla regolare questa storia, sia stata una scelta azzeccata e doverosa.2 points
-
Anche a me parecchi dettagli fanno pensare, per quel che possono valere queste illazioni estive, che il misterioso "mister Dark" sia Joan Fischer, alias la figlia di Cora Gray. Al di là degli occhi chiari, dell'impiego dello stesso disegnatore dell'eccellente storia sulla figlia di Satania, al di là dell'evidente odio/desiderio di vendetta contro Tex e Carson, penso che ci siano diversi dettagli nel "modus operandi" che ritornano rispetto a quella precedente storia. In primis, un'organizzazione criminale molto efficiente e articolata e specializzata in odiosi rapimenti/estorsioni. Ma anche la capacità di Joan di servirsi di persone, sedotte dalle sue grazie e devote fino alla morte, per rafforzare il suo spregiudicato dominio. Inoltre, alcuni ambienti contraddistinti da arredi tipicamente femminili, cui non riesce, nonostante tutto, a rinunciare. Certo, stavolta mancano gli animali selvatici e quella presenza orientale nei suoi sottoposti, ma d'altra parte, se fosse davvero lei, rimarrebbero pure parecchi dettagli pratici da "spiegare" (ad esempio, chiarire come possa essere evasa dal carcere cui doveva essere destinata dopo la cattura precedente, come abbia potuto in così "breve" tempo, mettere in piedi un'organizzazione potente e ramificata - con quali mezzi economici di partenza? Come ha fatto a diventarne il capo - al di là del carisma di un presunto uomo mascherato?). Ma ha senso "pretendere" tutta questa serie di spiegazioni? A mio avviso, no. E, in ogni caso, continuare sulla strada inaugurata da questo nuovo post non può far altro che contribuire a mettere in piedi un castello di carta che, tra le altre cose, potrebbe benissimo essere smentito da Boselli (non ora, chiaramente) con scelte che magari sono ancora in divenire e che potrebbero pure imboccare nuove strade, lasciando i lettori in sospeso fino al prossimo, rivelatore episodio. E tutto sommato, perché non gustarci questa sospensione (tra le tante possibili), senza pretendere di sviscerare tutto adesso?2 points
-
Tex non ha abbandonato Tiger, è l'autore che decide che Tex abbandoni Tiger. È diverso, molto diverso. C'erano mille modi per definire la cattura di Tiger e non anche quella di Tex e l'autore ha scelto la più vile. Perché? Su questo punto vorrei insistere. Quando uno scrittore scrive qualcosa, se non è uno storico, i fatti narrati accadono esattamente come desidera. Per andare da A a Z, può passare per B, ma anche per C eccetera. Se passa per C, e C è una .azzata, voleva scrivere una ..zzata, a meno che sia incapace di scrivere altro. Se Tex si comporta da vile, non ci si deve arrampicare sugli specchi per cercare inesistenti giustificazioni: l'autore ha scelto la via della viltà perché voleva scegliere la via della viltà, perché c'erano miliardi (ma che dico miliardi, miliardi di miliardi) di vie migliori. E quando parlo di miliardi di miliardi non sto esagerando, forse dovevo dire infinite vie: il limite è solo l'immaginazione umana. Solito discorso ricorrente dell'astio. Personalmente lo ritengo un'offesa, anche se riconosco che non era certo tua intenzione dioffendermi. Sì, un'offesa, perché significa che il mio giudizio non è imparziale ma è offuscato da un risentimento verso l'autore, come se quest'ultimo fosse uno scrittore eccelso che abbia però commesso nei miei confronti chissà quale misfatto. La realtà è molto diversa. Nizzi non mi ha fatto niente. Inoltre io sono incapace di conservare rancore per qualcuno, antipatia sì, oh quella sì. Ma astio, rancore, odio, no davvero. La realtà, dicevo, è molto più semplice. Nizzi non è uno scrittore eccelso. E adesso fatemi dire una cattiveria, che però meritate. Nizzi, in mezzo a tante piccionate, ogni tanto qualcuna ne azzecca, come un orologio fermo che segna l'ora esatta due volte al giorno.2 points
-
Non la rileggo da 40 anni. Non rileggo quasi mai le storie "crepuscolari " del grande GL Bonelli, e i disegni di Monti non li ho mai sopportati (so che ha molti estimatori ma c'è qualcosa nel suo Tex che davvero non mi piace... ). Però vedere due opinioni così contrastanti postate di seguito mi ha spinto a riaprire l'albo dopo decenni, vista oltretutto la brevità della storia (solo 91 pagine, meno di un albo intero)... L'impatto dei disegni di Monti è stato negativo come al solito, già le prima facce dei "cattivi" mi sembrano quasi caricaturali. Però dopo poco i dialoghi secchi e decisi di GL Bonelli mi rimettono di buon umore. Anche piccoli tocchi, come il "tabacco indiano, forte e deciso", o "è questa la maniera di trattare un amico?". Questi erano davvero dialoghi che arricchivano ogni storia, altro che gli attuali "spiegoni" o le stantie manfrine con bistecche e patatine... I "propositi di prima mattina" di Tiger mi mettono definitivamente di buon umore. In due sole paginette senza tanti fronzoli o dettagli inutili si spiega perchè i tre pard danno la caccia ai tre assassini (oggi avrebbero fatto un flashback di 40 pagine in cui ci veniva mostrata la loro infanzia difficile) Non mi ricordo di aver notato, all'epoca, la similitudine fra i tre pards (con Tiger) e i tre inseguiti. Adesso che Il Sassaroli me l'ha fatta notare, direi che almeno nella scena del paese è innegabile che si faccia notare il contrasto fra chi lascia l'indiano fuori per prudenza e chi no, e anche il fatto che anche fra gli inseguiti ci sia uno più giovane (che ha un fazzoletto identico a quello di Tex) e uno più anziano (anche se si capisce solo dai dialoghi, Monti li disegna della stessa età), fa sospettare che il contrasto sia voluto. L'inizio della storia, insomma, mi pare ancora buono, e decisamente superiore all'ultima storia di Yama pubblicata mesi prima. Dicono che Monti fosse molto lento (e ho verificato adesso nel thread dove contavo le tavole, faceva un centinaio di tavole all'anno, a regime dopo che era diventato un disegnatore stabile di Tex, figurati all'inizio)), quindi forse l'inizio di questa storia è precedente. Ma dopo un po' si vedono i problemi che stava avendo GL Bonelli. E sono chiaramente problemi di memoria. I dialoghi sono bellissimi come sempre, l'azione funziona... ma i pards passano il Rio Bravo, entrano in Messico... e dopo poche pagine si preoccupano pensando che stanno per passare il Rio Bravo e entrare in Messico. Una palese incongruenza come questa mi fa pensare che questa non sia una delle storie "revisionate" da Sclavi, ma che sia stata pubblicata "come l'aveva scritta Bonelli" Si arriva poi al finale dove le incongruenze si accumulano, con l'arrivo della cavalleria (in messico!), una banda di apaches che arriva da chissà dove, e un finale frettoloso in cui tutto il discorso delle similitudini fra i due gruppi si perde. L'impressione è una storia con potenzialità, iniziata da un GL Bonelli ancora abbastanza in forma, con dialoghi ritmati e scoppiettanti e un idea di base che probabilmente era quella di tre "doppi malvagi" dei pards abili quasi quanto loro (vengono descritti dagli stessi pard all'inizio come tipi duri che sanno mille trucchi), che però nel corso della storia (e forse grazie alla lentezza di Monti, qui vediamo il declino di GL Bonelli quasi "in diretta" pagina dopo pagina) si sfilaccia, l'idea di base si perde, mentre GL Bonelli prima non ricorda nemmeno più che hanno già passato il Rio Bravo, poi se ne ricorda ma ci mette la cavalleria americana, arrivando ad un finale frettoloso e "strano". Mentre la presenza di certi errori fa pensare che la storia non sia stata modificata o "corretta" (bastava poco, nei dialoghi, per spostare tutta la faccenda negli Stati Uniti) dubito che i problemi di questa storia non siano stati notati durante la revisione delle tavole disegnate e letterate Come mi capita spesso rileggendo queste storie dell'ultimo periodo di GL Bonelli, rimane un senso di tristezza, a pensare come in pochissimi anni la mente geniale che aveva realizzato tante storie memorabili, non fosse più nemmeno in grado di ricordarsi se Tex avesse già passano o no lo stesso fiume. E come sarebbe potuta essere questa storia se anche il finale fosse stato al livello delle prima pagine. Il rimpianto per tutte le grandi storie che abbiamo perso, e per la decadenza di Tex in quegli anni e nei successivi.2 points
-
Mai sentito dire nulla su questo, sei la primissima persona da cui lo sento dire. E ho potuto parlare direttamente ad una cena con Romanini che ha collaborato con Magnus all'opera. Ovviamente non gli ho fatto nessuna domanda su questioni economiche, ma ha parlato delle difficoltà di Magnus a terminare l'opera (e dell'eremitaggio a Castel del Rio per poterla terminare senza la distrazione dei problemi familiari o sociali) e non ha fatto alcun cenno a questioni simili. Come non ne hanno mai fatto alcun cenno gli altri con cui ho parlato che conoscevano Magnus. So invece che L'ENORME CIFRA (per gli standard di Max Bunker, quindi quel maiuscolo è anche ironico) che Bonelli pagò a Magnus per il Texone , fu uno dei (tanti) motivi di astio di Luciano Secchi verso Sergio Bonelli: Secchi aveva intenzione di far disegnare un altro "anniversario" di Alan Ford a Magnus (suppongo il numero 300), ma essendo impegnato per il Texone Magnus rifiutò. Nella versione raccontata da Bunker, perchè Bonelli pagava molto di più (ma questa è una lamentela ricorrente di Bunker su Sergio Bonelli, in generale). Secondo me comunque la "sfida" rappresentata dal Texone (e il suo ritardo...) potevano benissimo giustificare la scelta di concentrarsi su di esso (ma è comunque indubbio che Bonelli pagasse di più, Bonelli pagava PIÙ DI TUTTI in Italia...) Inoltre si sa che Sergio Bonelli avesse chiesto più volte a Magnus di semplificare i disegni per velocizzare il lavoro, e che quindi tutte quelle foglioline in più Magnus le metteva non solo gratis, ma a spese suo e a suo danno (guadagnava di meno e faceva incavolare l'editore), mi pare improbabile che qualcuno che chiede più soldi poi faccia tutto quello sforzo per guadagnarne meno (disegnando meno pagine ogni mese) Altri dati che cozzano contro questa che ritengo quindi una fake news conclamata: il fatto che sia stato Magnus a offrirsi per il Texone, il fatto che Sergio Bonelli e tutta la redazione erano convinti che non l'avrebbe mai finito (e quindi perchè pagarlo di più per non avere niente?), il fatto che non c'erano altri editori in quel momento che potessero pagare Magnus cifre paragonabili, e le cose che ha fatto durante la realizzazione del Texone se non erano beneficenza poco ci mancava... È vero che Magnus si trovò senza soldi nell'ultimo periodo, ma era per i costi delle cure mediche (e questo causò anche la morte di Bonvi, quando si dice che la sfiga ci vede benissimo e prende la mira...) e questo fa più pensare a qualcuno che non si sia fatto pagare abbastanza in vita per il suo lavoro, più che il contrario... Insomma: per me bufala. Una bufala assolutamente poco credibile e ingiuriosa.2 points
-
Concordo su tutta la linea: se vuoi fare una storia su un evento storico... falla nel posto adatto! Un numero della collana Rodeo ai tempi, o un Uomo Un Avventura, un albo delle Storie, un Grande Romanzo Bonelli, oggi un cartonato... da decenni se vuoi proporre una storia autoconclusiva c'è la possibilità di proporla in una qualche serie o formato Bonelli. Perchè volerla piazzare di forza su Tex? (oltretutto, Custer era il personaggio del West che GL Bonelli DETESTAVA PIÙ DI TUTTI, come ribadito in varie interviste... riuniva L'ESSENZA di cosa GL Bonelli ODIAVA: era SIA un militare di carriera che si era "riempito di gloria" in guerra, SIA un noto massacratore di Indiani, SIA un "politicante" con mire a Washington, e infine aveva mandato al massacro gli uomini di cui aveva la responsabilità (secondo Bonelli) per riempirsi di gloria senza ascoltare le guide che l'avevano avvertito... vedere un simile personaggio esaltato su Tex non deve avergli certo fatto piacere...) Mica vero! Certo, se sei vincolato alla "storia ufficiale" come saresti in una collana tipo "Storia del West" o "I protagonisti", non puoi allargarti troppo. Ma Tex è un altro tipo di fumetto, e le possibilità c'erano! Una vera e propria "lezione di fumetto" su come si poteva trattare la faccenda dalla parte degli indiani senza ridurre Tex e pards a meri testimoni, l'ha data Gianfranco Manfredi sulle pagine di "Magico Vento": quando ho visto come era riuscito a combinare la "vittoria" di Magico Vento con la "storia Ufficiale" mi sarebbe venuta voglia di mandare il pacchetto degli albi a Nizzi con un bigliettino, "leggi e impara!"2 points
-
Trovo inqualificabile però che si continui a sbeffeggiare il titolo con quel tono denigratorio. Così come è ingiusto che Nizzi si appigli a quel passo falso (uno dei pochi di Mauro in quasi trent'anni) per sfogare il suo astio contro l'ex collega. Non biasimo Mauro se gli girano le palle dinanzi a questo reiterato atteggiamento poco rispettoso: la storia può non piacere (sono uno di quelli che la reputa sbagliata e non nelle mie corde) ma la critica deve essere sempre confinata nel rispetto ed educazione e quell'appellativo è offensivo da qualunque punto lo si guardi. Discorso valido pure nelle valutazione su Nizzi, Ruju, Nolitta o Faraci. Ma comincio a pensare che sia fiato al vento...2 points
-
@Laramie, grazie. Col tuo post mi risparmi la fatica di scrivere la mia opinione, perché concordo totalmente con te. Nizzi di boiate ne ha fatte, tante, tantissime, anche troppe. Il punto è che ognuno può pensarla come vuole. Che Tex faccia spessissimo una pessima figura è INDUBBIO. Ma l’altra cosa indiscutibile è che un lettore possa LEGITTIMAMENTE valutare se a suo gusto le figuracce da piccione siano tali e dunque sacrileghe o magari un modo per “umanizzare” e rendere più “vicino” il protagonista, apprezzandole di tanto in tanto se non abusate. In sostanza, dicendo che la soggettività del lettore è insindacabile, non rinnego le OBIETTIVE figure pessime rimediate dal ranger. Ma affermo sia lecito che vengano accolte bene così come massacrate. De gustibus La Congiura, letta due settimane fa, mi è piaciuta. Non ho trovato difetti se non la terribile scena d’apertura (stavo per chiudere l’albo) e il finale come sempre un po’ affrettato. Ciò che conta è che a storia finita ti resti la soddisfazione di aver vissuto una bella avventura, e così tutto sommato è stato. Per altri questa storia è carta igienica? Va benissimo, la diversità è il sale della vita @Letiziail primo texone è proprio una gran storia, confido nel successivo che leggerò con la ristampa attualmente in corso di pubblicazione.. dicono valga la pena leggerlo @LaramieP.S. Che non c’entra nulla col topic, il tuo nome mi ricorda una delle migliori (per me) storie di Ruju😂 È l’unico “errore” che Boselli ha fatto, ma la storia in sé resta bella e valida2 points
-
Il titolo è fuorviante. Davvero Sergio Bonelli e Claudio Nizzi hanno vissuto due fasi della propria vita caratterizzate da amore e odio. Nella prima fase Nizzi era visto come il salvatore della patria, molto ascoltato in redazione e dallo stesso Sergio che quando lo presentò alla madre per la prima volta disse più o meno: "ecco l'uomo che ci dona il pane quotidiano". Sia sempre lodato, ma anche no. Dopo il 2000 infatti la crisi dei rapporti diventa sempre più evidente, con la redazione che a un certo punto boccia ogni soggetto che Nizzi presenti (si, ne presenta diversi ovviamente, in modo che qualcuno finisce anche per essere sciaguratamente anche pubblicato), un tira e molla estenuante, poi il litigio finale con Sergio non ricordo più dovuto a che cosa, forse la lingua lunga e tagliente, il suo ritiro quando ormai Sergio l'ha già rimpiazzato con Boselli (che gli sceneggia i due texoni), D'Antonio, Ruju e Faraci. Del suo ritorno nel 2017, deve ringraziare soprattutto Boselli ( e sappiamo bene anche come l'ha fatto). Difficilmente leggeremo il suo nome nel numero di luglio nello spazio riservato al curatore al posto di Boselli. Tranquilli.2 points
-
Più che dove (dappertutto), direi come: con gli occhi. Poi non vedo come leggere o meno dei commenti faccia sparire il fatto che è indiscutibile che Tex faccia la figura del cretino. Per accorgersene non devi leggere né i miei commenti né quelli di @Diablero. Devi solo guardare le figure, leggere i dialoghi e mettere in relazione ogni vignetta (immagini e dialoghi) con quelle successive e con quelle precedenti. Poi possiamo stare ore a parlare di cosa deve fare uno per fare la figura del cretino. Farsi fregare un dollaro: no, può capitare a chiunque. Rincorrere la mezza tacca che te l'ha fregato: beh, qui cominciano a venirmi dei dubbi; Tex non ha fatto certo la figura del pollo ma, guarda che strano, lui pensa di sì (e lo dice). Fidarsi di uno sconosciuto, [testualmente] anima caritatevole, che ti invita gentilmente a infilarti in una trappola: qui c'è la conferma della stupidità. Risvegliarsi con un bernoccolo in una carrozza e non prendere a sganassoni il cocchiere, che non può essere completamente all'oscuro, per fargli sputare la verità su quanto è successo: qui Tex rasenta la demenza senile. Se non vedi l'oggettività della figura da pirla è perché non la vuoi vedere.2 points
-
PROPRIO perchè l'interpretazione può essere soggettiva, NIZZI CI TIENE A SOTTOLINEARE, anche ai lettori più distratti, che TEX FA PROPRIO LA FIGURA DEL POLLO! Dimmi, come finisce la scena? Tex lo recupera il dollaro? Nizzi CI TIENE che ANCHE IL LETTORE PIÙ DISTRATTO E INGENUO CAPISCA! Per questo ci mette SEMPRE anche nei testi sottolineature. Cioè, come sempre, visto che presume di avere "lettori non capenti", LO SPIEGA TRE VOLTE CHE TEX È UN POLLO! In una scena come questa, LO SA che ci saranno lettori come @Magic Wind o come @Grande Tex che non si accorgeranno che Tex fa la figura del pollo! E allora lo SOTTOLINEA ANCHE NEL TESTO. Fa dire a Tex che se non recupera il dollaro "farà la figura del pollo"... e poi non glielo fa recuperare! Lo fa SEMPRE. Ogni volta SOTTOLINEA PER LETTORI NON CAPENTI! Già sarebbe un idiota, Tex, a consegnare un bambino a un criminale assassino come fa ne "i fucili di Shannon". Ma Nizzi sa che molti lettori distratti non lo capirebbero! E allora fa GIURARE a Tex che al bambino "non capiterà niente". Sottolineature simili ci sono IN OGNI UMILIAZIONE CHE IMPONE A TEX, per assicurarsi che anche il lettore meno attento, più distratto e addormentato, CAPISCA! Pensa poi che delusione, quando, anche quando LO SPIEGA TRE VOLTE... i suoi lettori non lo capiscono lo stesso! (decenni fa pensavo che il fatto che ogni singola volta Nizzi invece di mandarci a quel paese discutesse con noi delle figuracce di Tex fosse dovuto a gentilezza. Poi mi sono reso conto che NIZZI NON È GENTILE, e quindi da tempo lo attribuisco a una cosa diversa: diamo più soddisfazione che non i suoi fan, che non si accorgono mai di un tubo di quello che cerca di fargli capire! Pensa a quanta fatica fa, in sceneggiature in cui tutto il resto è sciatto o copiato, che impegno ancora ci mette per ridicolizzare Tex. In una storia totalmente insensata e tirata via come quella del battello sul fiume, pensa a come ha COSTRUITO la scena in Tex in mutande chiede umilmente e pavidamente scusa al bandito: ha messo più impegno in quella singola scena che in tutto il resto della storia! E poi quelli che si definiscono suoi fan... lo insultano dicendo che non ha umiliato Tex? Per me deve essere spaventosamente frustrante, e probabilmente è il motivo per cui le figuracce sono in continua escalation: probabilmente Nizzi è frustratissimo e non capisce come mai i suoi fan NON CAPISCANO QUELLO CHE SCRIVE! Quando arriviamo noi a dirgli che ci siamo accorti che ha ridicolizzato Tex, deve essere una cosa bellissima: "ma allora, QUALCUNO CAPISCE QUELLO CHE SCRIVO! NON STO SCRIVENDO INVANO!" ) (Deve essere spaventoso, per un autore, il rendersi conto che tu ti sforzi per spiegare una cosa anche per lettori non capenti, per assicurarti che tutti capiscano... e poi ti rendi conto che i tuoi stessi fan non hanno capito un tubo e sono convinti che scrivi per esaltare Tex. Deve essere una cosa tanto frustrante che non l'augurerei a nessuno, poi per forza Nizzi è acido, amareggiato e dice in video che i lettori di Tex non sono in grado di capire gli intrecci e capiscono solo Tex e Carson che mangiano patatine...) Comunque... Il fatto che Tex e Carson qui caschino in un tranello e si facciano fregare PER LA TERZA VOLTA NELLA STESSA SCENA è soggettivo! Devi davvero "esaminare il fumetto con la lente" per accorgertene! Sono sicuro che @Magic Wind leggendolo avrà pensato che si fossero addormentati da soli per fare la siesta! (o più probabilmente, ha capito quello che è chiaramente mostrato, solo che adesso non lo può ammettere perchè la prima regola delle tecniche alogiche da forum per la difesa ad oltranza delle assurdità è negare, negare sempre, oltre ogni evidenza...)2 points
-
Vedo che per te non ha nessun valore quello che compare sulla "Congiura", nè su altre storie di Nizzi. Come si può affermare l'assurdità che le figuracce di Tex siano SOGGETTIVE? Questo si chiama negare la realtà, negare i fatti. Anche se te li elencassi uno per uno con tanto di immagini tu insisteresti con la "soggettività". Questo si chiama rifiutare la ragione e mentire sapendo di mentire.2 points
-
Ma questa storia è un piccolo gioiello! Nevi perenni, un treno deragliato, Tex con un braccio fuori uso che però non molla, dei cattivi caratterizzati bene, una situazione di tensione che si taglia col coltello, coi disegni del compianto Marcello stratosferici! Poi ci sono i personaggi di contorno ben realizzati, ma è tutto l'ambiente pieno di pericolo che si respira a pieni polmoni. Niente spiegoni, niente origlioni, solo azione e frasi secche, un Tex intelligente e tenace. Le facessero tutte così le storie di Tex.2 points
-
Terminato (spero) l'off-topic su cosa avrei o non avrei detto 23 anni fa, torniamo sulla storia. A parte i casi disperati di "negazionismo a oltranza della realtà", direi che il fatto che sia una storia COMICA con due protagonisti che NON NE AZZECCANO UNA SE NON PER SBAGLIO direi che è assodato e non è in discussione. E io stesso ho ammesso che, se riesci a dimenticarti che quello dovrebbe essere Tex, la storia è DIVERTENTE. Per quanto è BUFFA E FA RIDERE. (e questa è la grande differenza fra il Nizzi pre-crisi e post-crisi: dopo la crisi le prese in giro di Tex diventano tristi e monocordi, si vede di più il livore dell'autore e l'astio per il dover scrivere un personaggio altrui - come si vede dalle bugie che ha sempre detto su GL Bonelli - mentre prima cercava almeno di far ridere) La discriminante è quindi... riesci a dimenticarti che quello è Tex? O meglio, quando l'hai letta la prima volta... LO SAPEVI CHI ERA TEX? DAVVERO? Io vedo diversi commenti precedenti, e noto una cosa soprattutto... GRANDE TEX: "primo Tex letto: 303 (di Nizzi)" quando esce la Congiura sono passati quattro di storie SOLO di Nizzi, tranne due-tre "recuperi dal cassetto" GL Bonelliani sistemati alla meglio dalla redazione o dallo stesso Nizzi. CONDOR SENZA META: "primo Tex letto: 311 (di Nizzi)", idem come sopra (e sono solo tre anni di storie) BLACK JIM: "primo Tex letto: 311 (di Nizzi)", idem come Grande Tex (e sono solo tre anni di storie) PIOMBO CALDO indica come primo Tex il 710 del 2019 (il ritorno di Nizzi dopo anni) ma si è iscritto al forum dal 2018, qualcosa non mi torna... LARAMIE "primo Tex letto: 500" (di Nizzi) MACPARLAND "primo Tex letto: 700" (non cito quelli che hanno postato anni fa e non stanno partecipando alla discussione attuale) io vedo un trend chiarissimo: di persone che NON SAPEVANO CHI FOSSE TEX (o peggio... per cui Tex era quello mangione e stupido descritto da Nizzi), e per cui quindi fra "buona storia" e "buona storia di Tex" non c'era NESSUNA DIFFERENZA. Possibili eccezioni MAGIC WIND che indica come primo Tex il 200 e come "personaggio preferito" El Muerto, mi aveva già detto alla fiera di Bologna che lui ama Nolitta SOLO SU TEX (e non su Mister No e Zagor), quindi anche se ha iniziato prima è un po' l'eccezione che conferma la regola, nel senso che addirittura se gli piace il Tex di Nolitta vuol dire che per lui Nizzi lo umilia TROPPO POCO, DOVREBBE FARLO DI PIÙ (e così interpreto il suo "non sono Nizziano"...) E poi la vera stranezza, il Sassaroli, che indica come primo Tex il 127, ma ho svelato il mistero: nei primi post del forum si è definito "zagoriano", è intervenuto all'inizio solo su Zagor e sulla storia di Tex di Burattini, e poi quando è intervenuto sul maxi 32 dice "Tanto ne avete discusso che alla fine l'ho perso e me lo sono letto Da lettore discontinuo di Tex non posso dire se è una storia rispettosa del personaggio o meno." Ora, il fatto che il "trauma" delle storie di Nolitta e Nizzi sia stato avvertito da chi conosceva il Tex di GL Bonelli, mentre chi ha conosciuto Tex con Nizzi (o peggio, Nolitta) non abbia avvertito la minima stranezza nel vedere un Tex ridicolo, è un po' un ovvietà, così come il fatto che in realtà esiste una terza categoria oltre a: 1) Buona storia 2) Buona storia di Tex esiste ovviamente: 3) Buona storia del Tex DI NIZZI (cioè, un Tex incapace e ridicolo: la cosa non impedisce di fare buone storie dove ridi di lui) No, vorrei far notare una cosa meno ovvia... ...non siamo TROPPO POCHI, qui dentro, ad avere iniziato con GL Bonelli? Ragazzi, lo compravano in 700.000, e visto che non erano collezionisti, lo leggevano come minimo TRE MILIONI DI PERSONE. Che non sono di età veneranda, se pensiamo che il vero boom di vendite è avvenuto a metà anni 70, se parliamo di gente che aveva 10 anni allora, ne sono passati 50, avranno 60 anni, mica sono tutti morti! E ormai i sessantenni sono TUTTI su internet (avevano 30 anni quando è arrivata internet commerciale in italia), non stiamo parlando di novantenni! Il "pensiero comune" su Tex di solito è che ha conservato gli stessi lettori dagli anni 70, che Nizzi "fermò il declino" riuscendo a "soddisfare i vecchi lettori di GL Bonelli", da bravo "degno erede", e adesso quindi dovremmo essere TUTTI o quasi lettori di GL Bonelli che Nizzi riuscì a "trattenere"... Come capita quasi sempre, il "pensiero comune" su Tex DICE SOLO INVERECONDE CAZZATE!!!! La "storia di Tex dopo GL Bonelli" sarebbe TUTTA da riscrivere, alla luce di quello che è OVVIO anche solo a leggere i forum, facebook, etc: CHE ORMAI TEX LO LEGGONO SOLO QUELLI CHE HANNO INIZIATO CON NIZZI, O DOPO! Nizzi NON HA "arrestato l'abbandono dei lettori di GL Bonelli", anzi forse lo ha accelerato (se non immediatamente, subito dopo i primissimi anni), ma ha ATTIRATO NUOVI LETTORI, in un momento in cui il fumetto Bonelli era in pieno boom con l'arrivo di Dylan Dog, e un sacco di ragazzi per la prima volta da anni si è interessato ai fumetti. Grazie a questa "ondata pubblicitaria col passaparola" hanno fatto boom di vendite anche cose come Nathan Never (300.000 copie all'inizio, si dice) e Nick Raider... volete che non abbia attirato nuovi lettori su Tex???? Dei "vecchi lettori di GL Bonelli" siamo rimasti quattro gatti! Per questo quando si parla online del "Tex di GL Bonelli" tanti dicono cazzate invereconde: non lo conosce nessuno! TUTTI Conoscono il Tex di Nizzi, con cui hanno cominciato, e la maggior parte le storie di GL Bonelli non le ha mai nemmeno lette! (e chi le ha lette le ha lette DOPO, vedendole da subito come una "versione primitiva" e non come il vero e unico Tex) Nizzi non ha "conservato" il pubblico di Tex, Nizzi l'ha sostituito!2 points
-
E davvero, è l'UNICA risposta plausibile. Quando si parla degli altri personaggi di Nizzi, alcune cose si vede che sono dovute allo stile e alle capacità (i "gialli" ultratelefonati risolti da origlioni, la mancanza di carisma dei protagonisti, le caratterizzazioni monodimensionali - quello bello, quello timido, quello che dice battute, quello che fa il caffè - scopiazzate da personaggi di film o libri), ma non si vede MAI nulla di paragonabile a quello che si vede su Tex. Nick Raider è una serie che ha tutti i difetti "tipici" di Nizzi che ho elencato, così come ce l'aveva Larry Yuma... ma non hai OGNI SINGOLA STORIA, SEMPRE, SENZA ECCEZIONE, DEDICATA A SPIEGARE AL LETTORE QUANTO È CRETINO IL PROTAGONISTA. La cosa è palesemente ovvia, chiarissima, evidente, a chiunque guardi quelle storie oggettivamente e senza remore psicologiche. Il problema è che molti lettori del Tex di Nizzi NON RIESCONO AD ACCETTARLO. Non conta quante scuse dette in mutande come uno scemo, quanti innocenti morti perchè Tex è scemo, quanti alleati caduti perchè Tex è scemo, quante volte Tex deve essere salvato perchè è scemo, quante volte si comporta da scemo, non importa quante volte parla da scemo (magari davanti ad un cinese a tavola, causando la morte di un testimone, perchè per lui i cinesi sono tutti uguali e non li vede nemmeno), quante volte si da arie da pallone gonfiato scemo, non importa nemmeno che Nizzi stesso TEORIZZI IN VIDEO che Tex non deve risolvere i casi con l'intelligenza ma deve solo mangiare patatine. CHIUNQUE, osservando tutto questo, osserverebbe semplicemente lo scopo di Nizzi, sempre, è ridicolizzare Tex. Qualunque altra considerazione passa in secondo piano. Sta COPIANDO SPUDORATAMENTE "il cavaliere Pallido"? Beh, fino a un certo punto: arriva la scena in cui Eastwood è fico, e lui la cambia. Per ridicolizzare Tex. Copia la Ballata del Mare Salato? Ma la cambia. Per ridicolizzare Tex. Copia tutta la struttura di "San Francisco" di GL Bonelli? Sì, ma la cambia in maniera che Barbanera sia il furbo e Tex si faccia gabbare (nella storia originale avveniva il contrario, Tex era tanto furbo da ingannare Barbanera). OGNI volta CHE COPIA, cambia GIUSTO IL NECESSARIO per ridicolizzare Tex. La cosa è CHIARA ED EVIDENTE a livelli essi stessi RIDICOLI: ai tempi di TWO avevo fatto una scommessa: "negli ultimi 10 anni (ormai dovrei dirte 30...), trovatemi UNA STORIA, ANCHE UNA SOLA, IN CUI NIZZI NON RIDICOLIZZI TEX". E non era la TWO degli ultimi anni dove tutti i nizziani erano fuggiti, parlo di quella prima del numero 500, dove il 90% erano ultra-nizziani: e NESSUNO di loro ha mai vinto quella scommessa! Solo UNA COSA può essere più ridicola della maniera totalmente prevedibile in cui puntualmente, ogni singola volta, Nizzi ridicolizza Tex: gli eccessi a cui arrivano i nizziani per negarlo! "Arrampicarsi sugli specchi" non è minimamente adeguato come paragone, arrampicarsi su uno specchio è molto più facile del negare una simile massa di CENTINAIA DI PROVE STAMPATE EVIDENTI. Eppure ci provano. Ogni singola storia in cui Nizzi ridicolizzava Tex, ai tempi di Two, c'erano i nizziani che dicevano "è solo stavolta, non lo fa sempre", e il mese dopo "è solo stavolta, non lo fa sempre", e il mese dopo "è solo stavolta, non lo fa sempre", e il mese dopo "è solo stavolta, non lo fa sempre", e il mese dopo "è solo stavolta, non lo fa sempre", e il mese dopo "è solo stavolta, non lo fa sempre", e il mese dopo "è solo stavolta, non lo fa sempre", e il mese dopo "è solo stavolta, non lo fa sempre", e il mese dopo "è solo stavolta, non lo fa sempre", e il mese dopo "è solo stavolta, non lo fa sempre", e il mese dopo "è solo stavolta, non lo fa sempre", e il mese dopo "è solo stavolta, non lo fa sempre", e il mese dopo "è solo stavolta, non lo fa sempre", e il mese dopo "è solo stavolta, non lo fa sempre", e il mese dopo "è solo stavolta, non lo fa sempre", e il mese dopo "è solo stavolta, non lo fa sempre", e il mese dopo "è solo stavolta, non lo fa sempre", e il mese dopo "è solo stavolta, non lo fa sempre", e il mese dopo "è solo stavolta, non lo fa sempre", e il mese dopo "è solo stavolta, non lo fa sempre", e il mese dopo "è solo stavolta, non lo fa sempre", e il mese dopo "è solo stavolta, non lo fa sempre", e il mese dopo "è solo stavolta, non lo fa sempre", e il mese dopo "è solo stavolta, non lo fa sempre", e il mese dopo "è solo stavolta, non lo fa sempre", e il mese dopo "è solo stavolta, non lo fa sempre", e il mese dopo "è solo stavolta, non lo fa sempre", e il mese dopo "è solo stavolta, non lo fa sempre", e il mese dopo "è solo stavolta, non lo fa sempre", e il mese dopo "è solo stavolta, non lo fa sempre", e il mese dopo "è solo stavolta, non lo fa sempre", e il mese dopo "è solo stavolta, non lo fa sempre", e il mese dopo "è solo stavolta, non lo fa sempre", e il mese dopo "è solo stavolta, non lo fa sempre", e il mese dopo "è solo stavolta, non lo fa sempre", e il mese dopo "è solo stavolta, non lo fa sempre", e il mese dopo "è solo stavolta, non lo fa sempre", e il mese dopo "è solo stavolta, non lo fa sempre", .... ...così per ANNI! Impermeabili ad ogni logica, smemorati come i proverbiali pesci rossi, incapaci quando si tratta di Nizzi di stabilire se 1+1 fa 2 o no. Non lo ammetteranno mai, nemmeno sotto tortura. (e no, non parlo di GUSTI: ci sono persone a cui PIACE vedere Tex ridicolizzato. posso pure fare due nomi di queste persone: Claudio Nizzi e Sergio Bonelli: volete che siano i soli? Saranno migliaia! Ma il punto non è il GUSTO, è che NON POSSONO AMMETTERLO: e quindi negheranno sempre, sempre, sempre, ostinatamente, che una botta in testa sia una botta in testa, che una presa per il sedere sia una presa per il sedere, che un azione idiota non sia intelligentissima). Per un esempio: Vedi? "Nizzi non può aver scritto quelle cose ogni singola volta per quarant'anni perchè facessero lo stesso identico effetto che ha fatto ogni singola volta, si deve essere semplicemente sbagliato! Si è sbagliato sicuramente ogni singolo albo per quarant'anni, ma è l'unica spiegazione possibile! È sicuramente un caso!!!!"2 points
-
Che poi in fondo è la cosa più importante per un lettore di fumetti e non. Immergersi in una lettura che lo appassioni e lo aiuti a rilassare i pensieri. Fra una bella storia, magari un po' fuori dai canoni e una più convenzionale e noiosa, io preferisco di gran lunga la prima, per quanto se ne dica. Non condivido minimamente il punto di vista di Mac su Bonelli, ma le opinioni sono soggettive, così come in parte riconosco anche le critiche di Diablero, ma rimango dell'idea che la storia in questione sia una gran bella storia e questo mi basta.2 points
-
Questa supera in stupidità anche il Tex in mutande. Ma come, ti trattano così e tu non fai il diavolo a quattro per capire quello che è successo? Non fai indagini e ti comporti come se fosse una cosa naturale che ti succede tutti i giorni? Io mi chiedo: perché Nizzi ha infilato una scena del genere nella storia? Se non ce la metteva, la storia perdeva qualcosa? Insomma, a cosa è servita? E trovo solo un'unica risposta plausibile: Nizzi odia(va) profondamente Tex e non perde(va) occasione per fargli fare la figura del cretino.2 points
-
Tutto il lavoro in questa storia lo fanno solo il padre e il figlio indiano, che tra l'altro salva quel deficiente di Tex dal farsi impallinare come un tordo dal cattivo, eliminando il cattivo. L'unica cosa che ha fatto Tex qui è parlare con tutti come una macchinetta, farsi aiutare dagli indiani quando intervengono i soldati, tirarla alla lunga. Il capolavoro è nella scena in cui Tex va dall'indiano accusato verso la fine della storia: "caro indiano accusato e scappato di prigione, ti porto in un'altra prigione, ma più sicura, poi ritorno a pagina 24 e riprendo le indagini daccapo con altre chiacchiere, chiacchiere e chiacchiere." Una storia noiosissima, con un Tex logorroico più di Martin Mystere, che spiega, rispiega e rispiega ancora ogni dettaglio a favore dei lettori più ritardati. D'altra parte, perché stupirsi? È il Tex di Nizzi.2 points
-
Mi ha fatto ridere. Ma pensando che il protagonista dovrebbe essere Tex, mi ha fatto schifo. È il classico esempio da manuale di "storia bella perchè si ride un sacco di due protagonisti ridicoli, ma come storia di Tex non è accettabile, è un insulto a lettori e personaggio". La paragonerei come impostazione, protagonisti e scopi a "Shitychesky" di Trillo e Altuna (serie che consiglio anche se il protagonista non è TANTO imbranato come Tex e Carson di Nizzi, c'è una empatia di Trillo verso il povero imbranato Shitychesky che manca del tutto nel sadismo sprezzante con cui Nizzi tratta Tex: Shitychesky è umile, il Tex di Nizzi è tronfio e borioso) Quindi, capisco che se sei un bambino, e/o se quello è il primo fumetto di Tex che leggi, o se hai letto solo Tex di Nizzi, all'epoca ti sia piaciuto. Ridi guardando cosa capita a quel ranger cretino (o se sei un bambino non ti rendi conto di quanto sia cretino), non sai chi sia, o l'hai sempre visto ridicolizzato così, per te Tex è quello. Rispetto al Nizzi successivo almeno FA RIDERE, davvero, due protagonisti descritti così efficacemente come due totali idioti farebbero ridere chiunque. Io? Io all'epoca avevo già 30 anni. Leggevo il Tex di GL Bonelli da quando ne avevo 5 e li avevo già letti tutti più volte. Leggevo già regolarmente fumetti italiani, francesi, americani, sudamericani, spagnoli e giapponesi, e avevo già passato i 10.000 fumetti letti. E a vedere Tex e Carson ridicolizzati così, la storia mi ha fatto schifo, ripugnanza, ribrezzo e disgusto dalle primissime pagine. Tex che corre come un tronfio imbecille dietro al ladruncolo che gli ha fregato un dollaro non si può vedere. Nizzi era come un bambino che osava sempre di più, marachella dopo marachella. Si vede che ogni singola storia osava di più nel dipingere Tex come un irritante idiota, tronfio, borioso e antipatico. Come per vedere "vediamo se questa me la fanno passare". Ma ogni volta passava, Sergio Bonelli era soddisfatto, quello era il Tex che gli piaceva, sconfitto e umiliato (devo ricordare che fu lui a insistere perchè il padre facesse una storia dove Tex perdeva un duello, fino a prenderlo probabilmente per stanchezza?), quindi la volta dopo Nizzi alzava sempre più l'asticella. Questo non ha solo ridicolizzato per decenni Tex distruggendone l'immagine (tanto che oggi vedo tanti sedicenti "appassionati di Tex" fare descrizioni ridicole del "Tex di GL Bonelli" che sono ritratti solo del Tex di Nizzi), ma per me ha contribuito molto al declino di Nizzi come autore. Lasciato totalmente libero di sfogare il suo astio verso Tex, questo astio ha travolto l'autore, le sue storie sono diventate man mano invettive, fino a smettere di far ridere, erano sequenze di scene ripetitive con lui che si abbuffa al ristorante, fatte con il copia-incolla, scene dove cade in ogni trappola e ogni agguato, e botte in testa. La battuta, l'umorismo scompaiono, e rimane solo l'invettiva, l'odio, il rancore (e che Nizzi sia molto rancoroso, ormai è chiarissimo per chiunque gli abbia mai parlato...). Se Sergio Bonelli gli avesse mai dato uno stop, l'avesse un minimo controllato, forse non sarebbe arrivato a quegli eccessi. Forse la necessità di "vendere" quelle scene ridicole con un reale ritmo comico l'avrebbe spinto a curare di più la scrittura. Non lo so. Ma quello che so è che per decenni le storie di Nizzi non sono più state storie, ma sequenze di insulti al personaggio.2 points
-
A MacParland invece vorrei dire che anche le critiche a GLB sono legittime (ci mancherebbe!) però da quello che scrivi pare che di letteratura disegnata ancora devi leggere parecchio per entrare nei meccanismi narrativi. In particolare il personaggio-topos è funzionale a qualcosa della trama, è assimilabile ai personaggi non giocanti (PNG) dei videogames. È vuoto, certo, proprio perché non è né protagonista né comprimario e il suo ruolo si esaurisce nella stessa funzione narrativa. Se lo "riempi", cioè gli dai un vissuto, non è più un topos ma un personaggio giocante. GLB utilizza spesso personaggi-topoi? Certo, fa parte del suo stile narrativo. Non è né un difetto né un limite. Tanto per dire un altro scrittore che ha riempito le sue storie di personaggi-topoi e non per questo viene considerato un minore, ma anzi è uno dei maestri della narrativa disegnata risponde al nome di Robin Wood. Alla fine c'è chi ritiene che un personaggio a tutto tondo come El Muerto possa dare maggior spessore alla storia (e anch'io ho sempre sostenuto che una grande storia richiede un grande villain) ma GLB è lì a dimostrare che un protagonista superlativo e dialoghi come fucilate possono anche fare a meno di villain carismatici. Non è comunque la regola, perché Mefisto, Barbanera e gli altri ricordati da Diablero sono personaggi moooolto giocanti. E, se posso dire, El Muerto se lo mangiano a colazione.2 points
-
Un'affermazione ingenerosa nei confronti di Gianluigi Bonelli - basterebbe citare proprio San Francisco/Lotta sul Mare, da cui Nizzi decise di recuperare - a suo modo - il personaggio di Barbanera, che già si era distinto in quella storia, con buona pace dei tipi studiati alle medie. Vedo, poi, che quella storia è preceduta da Una campana per Lucero - giusto per aggiungere un altro personaggio tutt'altro che dimenticabile. Purtroppo, la mia memoria non mi consente di proseguire - buon motivo per cui rileggo spesso le storie del Tex, soprattutto quelle di Gianluigi Bonelli - ma non dubito che altri qui saprebbero trovare abbondanza di confutazioni a quanto hai scritto (ho impiegato talmente tanto a commentare, che la confutazione era già arrivata ).2 points
-
La storia di Nizzi nettamente superiore, diciamo che tutti i personaggi scritti da Bonelli che non fossero i 4 protagonisti hanno la stessa empatia e forza caratteriale di una sedia (quelle Sammontana bianche).2 points