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TWF - Tex Willer Forum

[61/63] Squali


theLord

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Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Bonelli
Disegni e copertina: Aurelio Galleppini
Periodicità mensile: Novembre 1965 - Gennaio 1966
Inizia nel numero 61 a pag. 117 e finisce nel numero 63 a pag. 15


Hogan e Colbert sono i re della malavita di Frisco: capi di fazioni opposte, belve sanguinarie che non si fermano davanti a niente! Ne sa qualcosa Sam Brennan del San Francisco Examiner, giornale scomodo che i gaglioffi tentano più volte di ridurre al silenzio. Quando Tex e Carson si tuffano nella mischia fingendosi proprietari di una ricca miniera d'oro, le gang cadono nella trappola e si scatenano, massacrandosi a vicenda. Hogan è il primo a finire all'inferno, saltando in aria su una cassa di dinamite mentre cerca di sfuggire all'incendio del suo covo, appiccato dalla banda rivale. Corda e sapone: ecco cosa regala la folla inferocita al bieco Colbert!

 

Copyright Sergio Bonelli Editore

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Questa è una delle poche volte in cui approvo di vedere Tex che cede alla forza delle circostanze, quando Brennan lo tira indietro e gli sconsiglia di affrontare la folla in preda all'ira. Non che mi piaccia la legge di Linch, ma se la storia fosse finita in modo diverso avrebbe perso mordente.

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  • 8 months later...
  • Rangers

Storia ambientata nella grande città di San Francisco. Città pericolosa in cui la criminalit? dilaga, omicidi, rapine, rapimenti, sparatorie, ricatti. La polizia impotente, non riesce (o non vuole??) a migliorare questa situazione, ancora Tom Devlin non era a Frisco; per tutta la storia, non si vede traccia di polizia neanche quando scoppiano le sparatorie più violente. La squadra dei nostri (a cui purtroppo manca Tiger), si dirige verso San Francisco separata. Tex si finge un minatore, e questo è un'ottima esca per attirare su di sè tutta la feccia della città, che famelica di oro, si scatena contro Tex e pards. Buonissima l'idea di far scontrare le due bande criminali concorrenti tra loro, aumenta ancor di più la bellezza della trama. Dopo furibondi scontri, una banda viene eliminata, mentre l'altra viene distrutta un p? alla volta dai nostri. Gianluigi Bonelli inserisce nella storia dei personaggi interessanti: Dolan, "lo scimmione", guardia del corpo di Colbert, messo KO dopo uno scontro con un Kit Willer tutto suo padre. Passer? poi dalla parte dei nostri aiutandoli negli scontri. Il direttore dell'Examiner, che torner? poi più avanti nella serie. Finale molto avvincente, in cui la gente onesta, radunata dal direttore dell'Examiner, da un banchiere che era stato rapito e da un giornalista, acquistano coraggio e come Vigilantes sono ben decisi a far trionfare la giustizia. Tex impotente, dovr? arrendersi all'idea di fermare il linciaggio e Colbert finir? impiccato. Un bel 9 alla storia. :trapper:

  • +1 1
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  • 11 months later...

Storia molto bella, una classica avventura cittadina (per la prima volta a San Francisco, una città a loro poco congegnale, nella quale, in seguito, ritorneranno molte volte). Momenti divertenti (soprattutto con il malcapitato portiere Ben ) e colpo di scena finale, con Tex e i suoi pards che assistono impotenti alla ribellione dei Vigilantes (dovranno arrendersi all'idea di fermare il linciaggio e Colbert finir? impiccato). E? una delle poche volte dove la legge del linch sembra necessaria per dar forza alla storia.

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  • 1 year later...

Una curiosità a cui ho fatto caso solo oggi: Ben, il portiere dell'albergo che rivela a due furfanti il numero della camera di Tex e Carson, e Miller, l'impiegato fedifrago della banca, vengono fisicamente scambiati nel corso della storia.

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  • 1 month later...

quello che mi preme dire è che in questa storia lo stile di Bonelli padre, quel suo linguaggio esplosivo e avvincente che non ha ancora trovato eguali negli sceneggiatori moderni, si evince in maniera straordinaria. Storia bella dai disegni strepitosi.

  • +1 1
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  • 1 year later...

Ottima avventura texiana. Gli attuali autori di Tex dovrebbero rileggersela per capire cosa vuol dire un Tex centrale attorniato da un'orda di personaggi secondari. Addirittura due bande di banditi, più altri alleati di Tex, come Brennan dell'Examiner. Certamente delle bande di fuorilegge si conoscono solo i nomi dei capi e dei loro luogotenenti: Hogan con Gilbert e Colbert con Mason. Tutti gli altri personaggi sono comparse. Chissenefrega della psicologia di questi banditi. Sono banditi. Stop!Anche Kit Willer ha la sua parte meritevole con Brennan, anche se Tex fa la parte del leone. P. S.: per chi si domandava che fine avesse fatto Herbert Marshall, la risposta è nelle prime strisce. Quando Tex e Carson sono convocati al comando dei rangers, si accenna al fatto che Marshall è diventato governatore. è lui che chiede aiuto ai rangers per ripulire la città di Frisco. Disegni: ottimo Galep!

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  • 1 month later...

Storia ben costruita e molto ben articolata con diversi colpi di scena. Ci sono alcune pecche nella sceneggiatura, come l'assenza completa della legge, l'inutilit? del salvacondotto fattosi firmare dal governatore della California e senza il quale Tex avrebbe rifiutato di accettare la missione, ed inoltre non capisco per quale motivo Tex e i pard abbiano continuato ad alloggiare all'Hotel Miranda visto che era ormai diventato un porto di mare per i loro nemici che andavano e venivano a piacimento, e non si sia fatto consigliare da Brennan un posto più sicuro. Ottimi i disegni di Galeppini.

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  • 2 years later...

Dopo una lunga pausa, ho ripreso la lettura degli albi bonelliani del primo centinaio.

La sequenza mi ha portato a imbattermi in questo episodio che, a memoria, dovrebbe essere la prima trasferta dei nostri nella turbolenta Frisco.

 

Avrei voluto cercare conferma su questo punto dalla lettura dei commenti dei forumisti che mi hanno preceduto, ma continuo a notare che per le storie vecchie del compianto G.L. Bonelli gli interventi si contano sempre sulle dita di due mani ed è un vero peccato. Ciò mi porta a pensare che la maggior parte degli appassionati che interagiscono sul Forum, per ragioni anagrafiche, hanno via via dimenticato l'epopea d'oro del ranger creato dal vulcanico sceneggiatore e ciò porta di sovente a quel confronto acceso di opinioni sulla presunta texianità che spesso popola i link, allor quando si analizza l'opera degli autori più recenti.

 

Chiusa questa riflessione, ritorno all'episodio che mi appresto a commentare.

 

Ritmo sempre serrato e coinvolgente, i tre pards (nell'occasione orfani di Tiger) tirati a lucido e sempre sul pezzo agiscono con sullo sfondo una città fervente e turbolenta, ancora priva della presenza di Tom Devlin come capo della polizia, destinato in seguito a diventare una presenza fissa in simili trasferte.

 

Incontriamo tuttavia Sam Brennan, il coraggioso editore-giornalista dell'Examiner che Nizzi rispolvererà nella "Congiura" e che meriterebbe di tornare anche lui periodicamente sulla saga come amico di contorno nella stessa cerchia dei Mike Tracy di turno.

 

Originale l'esca che Tex getta per fare abboccare i boss della malavita, ovvero far credere di aver registrato una fantomatica miniera ricchissima, così come si apprezza la scena della sfida scoppiettante fra le due diverse bande di San Francisco.

 

Bonelli non disdegna di affiancare a Tex, Boulder, ovvero un gigante bonaccione che salterà la barricata e si schiererà con i nostri.

 

Storia divertente e piacevole che si chiude con un epilogo particolare ma plausibile, ovvero l'esecuzione a colpi di corda e sapone dei delinquenti che avevano teso la loro ragnatela sui quartieri, caldeggiata dai cittadini ribelli in veste di vigilantes e per una volta Tex non potrà far nulla per impedire che venga applicata la legge di Linch per chiudere la faccenda.

 

Galep nella media, se la cava alla grande anche su questa storia cittadina, ma il maestro sardo lo preferisco di gran lunga alle prese con le grandi praterie, gli assolati deserti e i suoi magistrali cavalli lanciati a briglie sciolte o nelle splendide sequenze marinare, dove rimane un autore impareggiabile. Il mio voto finale è 7

  • +1 2
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Anche io nel mio lento recupero dell'ancora in buona parte ignoto primo centinaio (per cui @Condor senza meta non so dirti se questa è la prima visita a Frisco, come sembrerebbe) tra sabato e domenica ho letto (tra le altre) questa storia.

Condivido il tuo giudizio sulla bontà generale, anche se starei un pelo più alto come voto, per una storia d'azione e pochi fronzoli con personaggi ben riusciti come Sam Brennan o anche il capoccia Colbert. Bello lo scontro tra gang ed il finale con i cittadini che alzano la testa contro i delinquenti che imperversano in città. Ecco, leggendo un po' di queste vecchie storie in sequenza si nota proprio una bella differenza di ritmo rispetto alla maggior parte di quelle odierne. Certo, il formato dell’epoca comportava una diversa impostazione delle vicende, però la densità di avvenimenti spicca davvero, in poche pagine si hanno sequenze e cambi di scenario che oggi porterebbero via buona parte dell’albo!

La cosa bella di avere una saga così duratura nel tempo secondo me è proprio quella di poter spaziare tra varie epoche fumettistiche e gustarsi le differenze stilistiche e non, al di là delle preferenze personali sui vari autori e della bontà delle singole storie...Un giorno si può rispolverare qualche capolavoro boselliano, un'altro leggersi le storie ormai mitiche di GLB, passando per il miglior Nizzi (che il peggiore lo lasciamo perdere) e se siamo particolarmente pessimisti anche dal (anti) Tex Nolittiano. :P

 

Edited by Il Biondo
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<span style="color:red">9 ore fa</span>, Il Biondo dice:

La cosa bella di avere una saga così duratura nel tempo secondo me è proprio quella di poter spaziare tra varie epoche fumettistiche e gustarsi le differenze stilistiche e non, al di là delle preferenze personali sui vari autori e della bontà delle singole storie...Un giorno si può rispolverare qualche capolavoro boselliano, un'altro leggersi le storie ormai mitiche di GLB, passando per il miglior Nizzi (che il peggiore lo lasciamo perdere) e se siamo particolarmente pessimisti anche dal (anti) Tex Nolittiano. :P

Puro vangelo, infatti sto spaziando anch'io tra le varie epoche, tra storie di quand'ero bambino (per l'appunto "Squali") storie della cosiddetta Golden Age, del miglior

Nizzi, tra i capolavori di Boselli e qualche storia di Nolitta che qualcosa di buono ha pur scritto (vedi ad es. "El Muerto"). Tralascio volutamente il Nizzi della fase calante

e le storie di Ruju, Faraci ecc. che non rimangono certamente scolpite nella memoria.

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<span style="color:red">9 ore fa</span>, Winter Snake dice:

e le storie di Ruju, Faraci ecc. che non rimangono certamente scolpite nella memoria.

 

Faraci purtroppo male, primissime storie a parte.

Ruju perlomeno si mantiene su un livello accettabile, ogni tanto qualcosa in più, ogni tanto qualche caduta, però mi pare manchi sempre quel poco per alzare la media...peccato perchè qualche ottima storia all'inizio l'ha scritta anche lui.

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Questa è la prima storia di Tex ambientata a San Francisco. GLBonelli poi ne scriverà altre 4:

- "Squali" n. 61-63   Bonelli / Galep

- "La costa dei barbari" n. 85-86    Bonelli / Galep / Raschitelli

- "San Francisco" n. 154-156    Bonelli / Galep

- "Il laccio nero" n. 171-175    Bonelli / Letteri

- "La minaccia invisibile" n. 309-310   Bonelli-Boselli / Letteri

 

"Squali" è stata riproposta anche negli Oscar Mondadori (insieme a "La sconfitta").

Di fianco, la copertina che ha ispirato quella di Galep.

Tex. Città senza legge3-Tex-62-Squali.jpg

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Storia fantastica, con dei dialoghi da antologia... :lol:

"Levagli una scarpa, Carson"

"E magari anche una calza, vero?"

"Indovinato!"

"Beh, già che ci sono, penserò anche a metterci un bel fiammifero"

"Sei un vero amico, Carson"

 

Altro che i soliti stanchi "satanasso" e "vecchio cammello" ogni frase...  :rolleyes:

 

Se dovessi segnalare tutte le cose da segnalare sarebbe un post lunghissimo, mi limito a segnalare che cose che si distaccano dalle solite storielline su "come sarebbe il Tex classico"...

 

1) Chi ripete la storiellina di Tex ranger "ligio alla legge e ai regolamenti", come purtroppo imponeva Sergio Bonelli (e non solo nelle sue storie), basterebbe che si rileggesse qualche storia a caso di GL Bonelli, e anche questa non fa eccezione: Tex pretende CANTA BIANCA prima di accettare l'incarico, praticamente la possibilità (nella "finzione fumettistica" in cui questa cosa sarebbe possibile) di violare apertamente la legge nel suo incarico. E nel corso della storia userà ampiamente questa possibilità (anche se non avrà mai bisogno di far vedere il foglio a nessuno, la polizia è mostrata come totalmente assente. Cioè non viene nemmeno mostrata)

 

2) Si conferma la visione di GL Bonelli sul fatto che la "gente comune" desidera la giustizia (che differenza con la "brava gente" di Sergio Bonelli che a parte pochi individui, di solito indiani, trapper o "selvaggi", fa sempre il male per il piacere di fare il male).

In questa storia, davvero Tex sembra aver addentato un boccone troppo grosso: i malfattori sono INESAURIBILI! Tex ne fa fuori in numeri inconsueti anche per lui, continui sconti in cui fa stragi (anche 4 morti in una singola vignetta) ma non sembra servire a niente, è come se avesse stuzzicato un termitaio: ha di fronte DECINE di avversari, tanto che anche loro temono di addentrarsi nei locali dei loro nemici.

GL Bonelli non si inventa improbabili scene in cui Tex fa fuori centinaia di persone, provvidenziali squadroni di cavalleria che "riportano la legge" (dimostrando l'inutilità di Tex), pentimenti di vari deux-ex-machina o altro: dopo una prima sfoltita in cui le due grosse bande si massacrano fra loro (che battaglia epica!), il finale è davvero GL Bonelliano: la brava gente del paese, spinta dall'esempio di Tex, FINALMENTE SI RIBELLA, massacrando e impiccando tutti i malfattori ("temete l'ira dei mansueti"...)

 

3) Il finale con linciaggio: una scena simile con Kit (nel ritorno di Manuela Montoya) recentemente ha fatto storcere il naso a diverse persone. Pur stroncando decisamente la storia, all'epoca ho detto che non c'era nulla di "non texiano" in quella scena. E questa storia è un esempio: numerose volte, Tex assiste a linciaggi senza poterli fermare.

Nelle storie di GL Bonelli, molto spesso, i malfattori sono puniti dalla GIUSTIZIA DIVINA, o personificata in Tex, o sotto altre spoglie: la follia, presenze sovrannaturali, contrappassi danteschi (quanti muoiono a causa delle loro stesse azioni...)... e L'IRA DELLA GENTE COMUNE.  Che quando si smuove, FA GIUSTIZIA, implacabile e feroce come lo stesso Tex non può essere. E si muove come un ondata di piena, inarrestabile, come una forza della natura, che nessuno può fermare.

Quando assume questi aspetti quasi "sovrannaturali", l'ira dei mansueti su Tex NON PUÒ SBAGLIARE!  Quando invece i vigilante sono solo facinorosi che uccidono innocenti... perdono questa aura, e vengono mostrati come ubriaconi vigliacchi sobillati da qualcuno con chiacchiere e alcool, o proprio dei malfattori come in "ore disperate" (il giovane Boselli probabilmente all'epoca quando scrisse il soggetto originali in cui il ranger veniva davvero linciato dalla "brava gente" non si era reso conto di quanto fosse "anti-texiana" quella cosa, che infatti fu corretta da GL Bonelli)

 

Nella storia di Manuela Montoya per me il linciaggio finale ha queste caratteristiche di "ira dei mansueti", sono i contadini messicani vessati che "fanno giustizia", quindi quella scena per me è texiana (molto più che non il vedere kit negare la vendetta alle vittime vessate), anche se in una storia per il resto totalmente sbagliata. (Forse sarebbe stato opportuno evidenziare meglio quegli aspetti di "giusta vendetta" dei contadini, per me erano già evidenti comunque)

 

4) DOLAN: l'ennesima conferma di quello che dicevo in un recente thread, cosa evidente semplicemente a leggere le storie di GL Bonelli, e sempre negata da chi continua a sostenere che nelle sue storie c'erano solo cattivi cattivissimi da punire e buoni buonissimi senza macchia!

Dolan è un picchiatore, che non si faceva scrupoli a picchiare gente innocente per conto di un criminale (che lo definisce "uno scimmione"). Gli viene ordinato di picchiare Tex. Ma invece le prende, Tex lo butta al tappeto. E il suo ex padrone lo licenzia: "quando si sveglia ditegli da parte mia di andare all'inferno, a me non serve più" (e se ci pensate, questo disprezzo di Colbert verso il suo ex dipendente è quello che provocherà la sua fine: è grazie a Dolan che Tex riesce a fuggire più tardi...)

E cosa fa Dolan? Cambia casacca! Disoccupato, va a lavorare per i "buoni": per "80 dollari al mese" e soprattutto per vendicarsi del suo ex datore di lavoro.

Notare che Dolan NON DIVENTA "BUONO", così come prima non era davvero "cattivo", faceva semplicemente il lavoro per cui era pagato, e spaccare le teste agli ordini di un gangster non gli dava alcun problema di coscienza: non era un "cattivo anni 80" che ghigna sadicamente mentre ammazza cuccioli e nemmeno un "cattivo moderno" dall'infanzia difficile e travagliata: era uno che per denaro spaccava teste. Per denaro. E i "buoni" non si fanno alcuno scrupolo a dargli quel denaro e portarlo dalla loro parte!

E grazia a questo, DOLAN SI SALVERÀ: sarà Tex in persona a difenderlo dai vigilantes non perchè sia "buono" e si sia "redento", ma perchè il mondo non si divide per GL Bonelli fra "buoni e cattivi" ma fra chi combatte per il bene e chi per il male, e in quel momento Dolan "combatte per il bene"... per 80 dollari al mese!  :lol:

 

 

 

 

 

Edited by Diablero
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1 ora fa, Diablero dice:

Il finale con linciaggio: una scena simile con Kit (nel ritorno di Manuela Montoya) recentemente ha fatto storcere il naso a diverse persone. Pur stroncando decisamente la storia, all'epoca ho detto che non c'era nulla di "non texiano" in quella scena. E questa storia è un esempio: numerose volte, Tex assiste a linciaggi senza poterli fermare.

In realtà, da quel che mi ricordo, la scena è molto diversa. Qui Tex vorrebbe fermare il linciaggio poi, vedendo che è impossibile fermare una folla inferocita, rinuncia a malincuore (se non ricordo male - vado a memoria - dice qualcosa come "Dio abbia pietà di loro", riferito ai delinquenti linciati).

Ne "Una colt per Manuela Montoya" Kit Willer se ne frega del tipo linciato dalla folla, non ci prova nemmeno a salvarlo, anzi sembra che ci abbia gusto.

Secondo me la differenza è sostanziale. Io preferisco il finale di "Squali".

All'epoca, comunque, nella discussione che ne sorse, Boselli rivendicò il finale di "Manuela Montoya" come "scorretto" ma dal suo punto di vista "giusto".

 

<span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablero dice:

Quando invece i vigilante sono solo facinorosi che uccidono innocenti... perdono questa aura, e vengono mostrati come ubriaconi vigliacchi sobillati da qualcuno con chiacchiere e alcool, o proprio dei malfattori come in "ore disperate" (il giovane Boselli probabilmente all'epoca quando scrisse il soggetto originali in cui il ranger veniva davvero linciato dalla "brava gente" non si era reso conto di quanto fosse "anti-texiana" quella cosa, che infatti fu corretta da GL Bonelli)

Io non la vedo così. Non si possono paragonare storie scritte in epoche e in contesti diversissimi, anche se dello stesso autore.

"Squali" è scritta nel 1964, "Ore disperate" nel 1980. Il mondo e la società sono cambiati, anche il Tex di GLBonelli, pur restando fedele a se stesso, qualche piccolo cambiamento l'ha subito rispetto a quello degli inizi. Per esempio le sue storie sono mediamente meno solari di un tempo, e anche la fiducia nella "gente comune" non è più quella di una volta, vedi "Linciaggio", che avrà anche il soggetto del figlio Giorgio ma è comunque tutta farina del sacco di GLBonelli. 

In "Linciaggio" tutta la città è contro Tex (tranne un gambler) e addirittura Tex non riesce nemmeno a salvare il nero che doveva proteggere. Probabilmente negli anni '80 anche GLBonelli - come tanti scrittori o sceneggiatori o registi - aveva meno fiducia nella "brava gente comune" rispetto agli anni '60.

La "texianità", in un personaggio così longevo come Tex, e con un numero così elevato di storie (anche se consideriamo solo quelle di GLB), la "texianità" è un concetto molto molto discutibile...

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3 hours ago, Poe said:

In "Linciaggio" tutta la città è contro Tex (tranne un gambler)

 

Non è vero. Non ricordi bene "linciaggio".

 

E se fai questa obiezione, è segno che non hai letto con attenzione la parte del mio post che hai citato, dove chiarivi la distinzione:

5 hours ago, Diablero said:

Quando invece i vigilante sono solo facinorosi che uccidono innocenti... perdono questa aura, e vengono mostrati come ubriaconi vigliacchi sobillati da qualcuno con chiacchiere e alcool, o proprio dei malfattori come in "ore disperate"

 

"ubriaconi sobillati da qualcuno" è ESATTAMENTE come vengono mostrati in "linciaggio": si trovano nel saloon (in cui proprietario era stato ucciso), sobillarli è uno dei malfattori che ha progettato il linciaggio d'accordo con il suo complice, come viene mostrato poche pagine prima.

 

Non è "l'intero paese" e non è neppure "la gente onesta", sono rappresentati come balordi attaccabrighe, la feccia del paese: addirittura, ANCHE DENTRO AL SALOON la "gente comune" protesta (beccandosi un pugno in faccia, a rimarcare che "brave persone" compongano quella folla).

 

Non è la folla enorme di persone che viene mostrata quando si parla di "giustizia divina", sono DICIASSETTE PERSONE (Tex ne fa fuori dieci, e quando si radunano dopo la sparatoria sono sette) che SPARANO CONTRO L'UFFICIO DELLO SCERIFFO (alla faccia dell'ordine e della legalità), inveendo e maledicendo tutti gli altri cittadini che "non li hanno voluti aiutare".

 

3 hours ago, Poe said:

"Squali" è scritta nel 1964, "Ore disperate" nel 1980. Il mondo e la società sono cambiati, anche il Tex di GLBonelli, pur restando fedele a se stesso, qualche piccolo cambiamento l'ha subito rispetto a quello degli inizi. Per esempio le sue storie sono mediamente meno solari di un tempo, e anche la fiducia nella "gente comune" non è più quella di una volta

 

Vero. Ma si vede in altre cose: per esempio, un aspetto in cui il ruolo evidente della stampa degli anni 70-80 nello spargere bugie si riflette in maniera evidente nella maniera in cui, dopo gli esempi di eroici giornalisti di storie come appunto "squali", nelle storie più tarde i giornalisti vengono mostrati come scribacchini senza dignità che raccontano solo balle, o mostrati come boriose caricature come in "Tucson".

 

Ma i gruppi di balordi sobillati grazie all'alcool e alla loro stupidità si sono SEMPRE visti su Tex, non sono una "novità" delle ultime storie. Quelli di "linciaggio" non sono per nulla diversi da quelli di tante storie anche degli anni 40 o 50

 

Il mio post non diceva "per Bonelli le folle che vogliono linciare i criminali sono sempre buone e giuste", che sarebbe un assurdità visto che ho citato da subito i casi come quello di "linciaggio" come antitetici: diceva che GL Bonelli rappresenta in maniera molto, molto diversa, i casi in cui 17 balordi ubriaconi attaccabrighe vengono assoldati da criminali per linciare un testimone, da quelli in cui "il popolo", come un unica entità invincibile e inarrestabile, decide di diventare la mano della Giustizia Divina...

.

 

(addirittura, in "linciaggio" alla fine, Archie Benson alla guida dei cittadini "stanchi delle violenze" (dei facinorosi) li scaccia dalla città, prima ancora che Tex torni! Alla faccia di "tutto il paese è contro Tex"... )

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Sono andato a rileggermi "Linciaggio", n. 210, che in effetti non prendevo in mano da tempo, e l'ho trovata una storia abbastanza atipica per GLBonelli. E' vero che l'assalto alla prigione e il tentativo di linciaggio è fatto da un gruppo ristretto di facinorosi e che non tutti gli abitanti sono violenti, ma l'atmosfera che si respira per tutta la vicenda è quella molto soffocante di una cittadina piuttosto conformista abituata a tollerare ogni ingiustizie senza tanto scomporsi, e dove persino un vecchio amico di Tex, Joseph Boone, che all'inizio lo aveva ospitato, a un certo punto gli si rivolta contro schierandosi coi facinorosi. 

Una situazione non inusuale in Tex che si è spesso trovato a dover ripulire cittadine in mano ai violenti, ma qui a fare la differenza è appunto l'atmosfera crepuscolare, persino triste, con un Tex in solitaria che sembra Dylan Dog senza Groucho, (era dal n. 88 "Gli spietati" che il Tex di GLB non agiva in solitaria), e con un fondo di pessimismo piuttosto insolito nel Tex di GLB, visto che il prigioniero che Tex doveva proteggere alla fine muore, e così anche il gambler che, unico in tutto il paese, aveva cercato di aiutarlo.

 

A voler essere pignoli, persino il comportamento di Tex non è privo di pecche, visto  che nel momento dell'assalto alla prigione, nonostante gli sia ormai ben chiara l'innocenza del prigioniero, non gli apre la porta della cella per consentirgli di difendersi con un'arma, lasciandolo quindi morire come un topo in trappola (la sequenza lascia l'impressione al lettore che se Tex l'avesse fatto uscire dalla cella forse lui si sarebbe salvato).

 

Insomma, alla fine anche se i cattivoni vengono come al solito sconfitti, resta comunque l'amaro in bocca, e l'impressione che prova il lettore è che comunque il conformismo continuerà a regnare nella città, e che l'odio - in questo grigio angolo del profondo Sud - non tarderà molto a riesplodere. I cittadini, come anche in "Ore diperate", anche quelli non violenti, sembrano costituire tutt'altro che una comunità sana.

D'altra parte nella fascia 200 GLBonelli ne scrive diverse di storie con un finale amaro: "Luna comanche" (il protagonista muore), "Un mondo perduto" (Tex non salva nessuna delle donne indiane rapite), ecc. ecc. e persino storie in cui i colpevoli non vengono puniti "La foresta pietrificata/ Cavalcata selvaggia" dove i rancheri Buckler e Blender, responsabili di omicidi, la fanno franca.

Questo per dire che in 40 anni circa di carriera il Tex di GLB, pur rimanendo fedele a se stesso, qualche piccolo cambiamento l'ha subito, com'è ovvio che sia, visto che il 1948 non è uguale agli anni '80, e GLBonelli quarantenne non è il GLBonelli ottantenne.

 

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16 hours ago, Poe said:

A voler essere pignoli, persino il comportamento di Tex non è privo di pecche, visto  che nel momento dell'assalto alla prigione, nonostante gli sia ormai ben chiara l'innocenza del prigioniero, non gli apre la porta della cella per consentirgli di difendersi con un'arma, lasciandolo quindi morire come un topo in trappola

Se hai riletto la storia non posso dirti che non la ricordi e di rileggerla, quindi dirò invece che è una lettura abbastanza "stiracchiata" e tendenziosa di una sequenza invece chiarissima:

 

1) il prigioniero non chiede un arma per aiutare nella difesa, la chiede per SUICIDARSI buttandosi fuori e trovando la morte affrontando i suoi nemici, senza che Tex e il gambler debbano combattere per lui.

 

Tex-210-pag059.jpg
 

2) Tex OVVIAMENTE non lo lascia uscire per farsi ammazzare, e gli dice piuttosto che lo difenderanno.

 

3) È proprio Tex, successivamente, che propone di armare il prigioniero, NON per farlo suicidare, ma per collaborare alla difesa

 

Tex-210-pag067.jpg

 

4) Ma PRIMA che chiunque possa fare qualcosa, iniziano a buttare dinamite nella prigione. Cosa che nessuno avrebbe potuto prevedere


Tex-210-pag068.jpg

 

Notare anche che il fatto che il prigioniero sia in cella non lo rende l'unico bersaglio: gli assedianti continuano a tirare candelotto all'interno per uccidere TUTTI, qualunque sia la loro posizione. il gambler viene ucciso fuori dalla cella, e sono convinti di aver ucciso anche Tex.

 

Vogliamo una buona volta parlare DAVVERO di cosa c'è davvero nell'albo?

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Premesso che questa è una minuzia che non influenza certo il giudizio sulla storia, la morte del prigioniero come avviene? Con lui che invoca Tex di farlo uscire: "Mister Willer, fatemi uscire!" e due secondi dopo viene ucciso da un candelotto di dinamite, quando appena poco prima Tex aveva detto "stattene lì dove sei al sicuro e non preoccuparti troppo". Sinceramente a me questa sequenza dà l'impressione che Tex abbia sbagliato a non liberare subito il prigioniero, che fin dall'inizio aveva tutto il diritto di difendersi (in tante altre circostanze Tex l'avrebbe liberato subito). 

Non lo fa perché lui voleva suicidarsi? Ma è normale che il prigioniero, siccome è generoso, voglia consegnarsi ai suoi aguzzini per salvare Tex e il gambler, ma bastava che Tex gli avesse semplicemente risposto "ti do un arma per difenderti a patto che tu non faccia sciocchezze, qui ci salviamo tutti e tre", e la questione era già risolta: così sembra che Tex non si fidi di lui e lo tratti con un certo paternalismo. Risultato: il prigioniero muore come un topo in trappola invocando Tex che lo faccia uscire, con Tex che poco prima aveva detto: "stattene lì dove sei al sicuro e non preoccuparti troppo".

Non era meglio se lo sceneggiatore, già che aveva deciso di farlo morire, almeno gli avesse permesso di farlo fuori dalla cella, con le armi in mano?

Io la vedo così.

Fine OT.

Edited by Poe
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Insisto che la storia, a leggerla, è chiarissima: muoiono SIA il prigioniero dentro la cella, SIA il gambler fuori dalla cella, e gli assedianti sono CONVINTISSIMI di aver ucciso anche Tex, che era di fronte a sparargli: HANNO ULTRA-CHIARAMENTE GETTATO DINAMITE IN TUTTO L'UFFICIO PER UCCIDERE TUTTI E PENSAVANO DI ESSERCI RIUSCITI.

 

il fatto quindi che il prigioniero sia morto "perchè era chiuso in cella" è un tuo viaggio mentale. Il fatto che muoia disarmato perchè il gambler non fa in tempo dargli l'arma e tu gliela avresti data facendolo morire combattendo è un "come avresti scritto tu la storia". Mentre invece per me la scelta di GL Bonelli AUMENTA LA RABBIA DEL LETTORE, e quindi è narrativamente la più giusta (in vista del finale), mentre la tua è narrativamente più "moscia" perchè morendo combattendo il prigioniero non sarebbe più stato una vittima indifesa (il motivo per cui Ruju fa sempre sparare Tex per secondo, in questo caso sarebbero gli assalitori a poter dire che il prigioniero gli stava sparando).

 

Certo, in questi tempi "woke" non si potrebbe più fare, e quindi capisco che ADESSO, cinquanta anni dopo, ti sembri "stonata", perchè "non si fa più": il rappresentare una persona di colore come vittima indifesa è considerato oggi "peccato" e non troverai mai più nessun film o fumetto dove sia consentito (pensa che persino Django di Tarantino è stato criticato negli USA non solo per il linguaggio, ma anche perchè Django all'inizio viene salvato dal dentista: cosa già non più tollerabile in ambito woke). Ma GL Bonelli scriveva questa storia quasi 50 anni fa, in altri tempi (ed era comunque più progressista del tanto più criticamente valutato Blueberry, dove in una storia analoga è Blueberry che fa vendetta, mentre il finale di "Linciaggio" è molto più "potente": ma va preparato prima, la rabbia del lettore va "preparata" abilmente prima per il finale catartico dove una delle vittime fa la stessa cosa: uccide il "cattivo" mentre è indifeso)

 

 

Edited by Diablero
  • +1 1
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1 ora fa, Diablero dice:

Certo, in questi tempi "woke" non si potrebbe più fare, e quindi capisco che ADESSO, cinquanta anni dopo, ti sembri "stonata", perchè "non si fa più":

In realtà a me non sembra stonata perché la storia parla di un nero. Assolutamente. Questa è una tua supposizione, per me sarebbe stato lo stesso con un qualunque altro prigioniero.

Quello che mi stona è il comportamento di Tex, che continua a tenere chiuso in cella una persona che innanzitutto sa essere innocente (ormai è accertato), e poi decidendo al posto suo cos'è meglio fare (che il prigioniero voglia sacrificarsi per salvare gli altri è un classico di queste situazioni, a cui di solito l'eroe risponde con: "tanto ci fanno fuori tutti lo stesso, resta a combattere con noi che è meglio"). Invece Tex cosa fa? Lo tratta con sufficienza e paternalismo: "stattene lì dove sei al sicuro e non preoccuparti troppo" che tanto ci penso io, e poi invece sbaglia la valutazione del pericolo e addio prigioniero. Come se in un combattimento dicesse a uno: riparati là dietro che è sicuro, e dopo due secondi quello salta per aria!...

Vabbè, tanto mi sa che ognuno resta della sua idea. Amen.

E comunque - a scanso di equivoci - a me "Linciaggio è sempre piaciuta, compreso il finale.

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<span style="color:red">5 ore fa</span>, Poe dice:

Non era meglio se lo sceneggiatore, già che aveva deciso di farlo morire, almeno gli avesse permesso di farlo fuori dalla cella con le armi in mano?

Sì, probabilmente IN ASSOLUTO sarebbe stato meglio e tutti i lettori all'epoca (credo) avrebbero voluto vedere il prigioniero battersi e auspicabilmente salvarsi, ma penso che GLB lo abbia fatto a posta per avere l'amarezza adeguata a una storia comunque non ottimista.

L'errore di Tex -se possiamo considerarlo errore dato che nessuno prevede il futuro- è giustificato dalla situazione: il prigioniero è al momento sicuro dietro le sbarre e Tex, all'inizio conta di farcela da solo con l'unico aiuto del gambler.E, del resto, con avversari meno incarrogniti ce l'avrebbe fatta perchè, in una situazione più neutra, dopo i primi morti, molti sarebbero fuggiti o ci sarebbe stato un momento di tregua.

  Non va così, Tex si accorge della più che probabile mala parata e chiede di dare una pistola al prigioniero per farlo morire da uomo e non da "topo", ma è troppo tardi e tutto salta...

 

E tutti noi lettori ci rimaniamo malissimo come evidentemente voleva lo sceneggiatore.

Molto drammatico.Tex sbaglia? "Ni", nel senso che la sua decisione si rivela sbagliata A COSE FATTE ma il contesto è più che plausibile* ed è un errore in buona fede.

(Vero che salta tutto, ma il lettore viene preso più dalle grida del prigioniero).

Tex paternalista? Anche, ma del resto, essendo Tex è prima un uomo di legge che parla a un prigioniero che un "bianco" che si rivolge a un "negro" e credo che tutti noi prima o dopo siamo stati paternalisti in un'occasione o l'altra e c'e ben di peggio come l'essere razzisti o indifferenti, ma credo che anche questo tratto qui fisse finalizzato a far risaltare il (relativo) fallimento di Tex pur involontario visto che rischia la vita per proteggerlo: fa tutto per bene, dal suo punto di vista, ma una volta tanto le circostanze lo travolgono e riesce a sopravvivere ma a stento.

In conclusione una storia molto amara, dove Tex viene reso meno infallibile-ma tosto fino in fondo- proprio per rendere la storia ancora piu amara, si veda anche il sacrificio del gambler e la battuta del cittadino sulla morte degli amici: violenza e morte aleggiano sull'intera città, un vero incubo.

 

(*mentre invece concordo che non è così il contesto in cui Kit in Messico si piega o addirittura accetta il linciaggio "senza fare una piega").

 

Un grazie a @Diablero per aver postato le tavole, ricordavo la storia, ma non ho gli album sotto.

<span style="color:red">15 minuti fa</span>, Mister P dice:

Di Linciaggio se ne parla nel thread apposito  non qui.

Ok, stavo già scrivendo, scusate.

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