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[Magazine N.10] La valle dell’ombra - Un pittore nel West


MacParland
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Ottimo balenottero celebrativo.

 

Concordo assolutamente con chi ha scritto che La valle dell'ombra sarebbe stata la storia commemorativa perfetta per l’albo del settantacinquesimo al posto di quella mattonata de La cavalcata del destino.

Questa infatti è una storia bella e stratificata, con rimandi sia ai classici interni della serie che ai grandi poemi epici del passato, con la catabasi (la discesa agli inferi) dell’eroe che compie un viaggio nel regno dei morti per ritrovare se stesso, una sorta di pellegrinaggio dantesco - come qualcuno ha giustamente osservato - che ricorda l’analoga esperienza che Boselli fece vivere allo Spirito con la scure (Zagor #400, Il ponte dell’arcobaleno).

Un quarto fratello Ordonez e un altro duello col carillon a Boot Hill forse come trovata è un po’ tirata per i capelli, ma in una storia-omaggio ci può stare.

Da notare che Boselli ripescando il personaggio di Zhenda ha evitato di prendere in considerazione il sequel di Nizzi, con la pubblicazione di Ombre di morte e l’imminente seconda parte scritta da lui probabilmente diventerà questa la storia canonica, mentre quella di Nizzi verrà considerata un What If.

Tra i sette disegnatori coinvolti quello che secondo me meglio coglie l’atmosfera di sospensione e indefinitezza della storia è Civitelli.

 

Un gioiellino anche la storia celebrativa dell’arte di Ticci, un omaggio che ho trovato giusto e doveroso, visto che non è solo il più grande disegnatore di Tex, ma anche uno dei più grandi illustratori western di tutti i tempi (per me lui e Remington pari sono).

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Il 1/1/2024 at 08:53, Jeff_Weber dice:

mmagino che la stesura dei redazionali sia stata precedente la prematura scomparsa del grande Carlo Ambrosini, qui ancora dato per vivente.

 

Visto che l'albo era già disponibile il primo novembre a Lucca e che Ambrosini è morto proprio il primo novembre, direi che la risposta sia ovvia.

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Visto che l'albo era già disponibile il primo novembre a Lucca e che Ambrosini è morto proprio il primo novembre, direi che la risposta sia ovvia.

 

Ecco, il magazine in questione era stato stampato in anticipo per presentarlo a Lucca.

 

Non andando a quella manifestazione non si può conoscere questo retroscena, ma  senza dare tutto per scontato, mi era sorto il dubbio su un'eventuale svista che adesso apprendo non vi sia stata.

 

Ovviamente il fatto più grave è la perdita di Ambrosini.

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Provocazione: vi sarebbe piaciuto vedere anche dei disegni di Galeppini tra quelli dei vari autori omaggiati? Ottenute tramite rimaneggiamento di sue vecchie tavole o in qualche altro modo (un imitatore? Intelligenza artificiale?)

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<span style="color:red">4 minuti fa</span>, frank_one dice:

Provocazione: vi sarebbe piaciuto vedere anche dei disegni di Galeppini tra quelli dei vari autori omaggiati? Ottenute tramite rimaneggiamento di sue vecchie tavole o in qualche altro modo (un imitatore? Intelligenza artificiale?)

Intelligenza artificiale?

Ma cosa dici?

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2 ore fa, frank_one dice:

La risposta è nella prima parola del mio post precedente.

Non era una domanda.

https://texwiller.ch/index.php?/topic/5584-il-t-opic-delle-anteprime-2024-news-tavole-inedite-commenti/&do=findComment&comment=201763

Modificato da Letizia
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<span style="color:red">8 minuti fa</span>, Letizia dice:

Mi ero perso quel tuo commento! Se non sbaglio già in passato, nell'epoca eroica, si erano adattate delle precedenti tavole di Galep per creare una nuova storia mentre lui era troppo impegnato a disegnare altro.

Comunque la mia era realmente una provocazione: spero che l'intelligenza artificiale non venga mai usata su questi lidi, nemmeno per disegnare cappelli o fili d'erba.

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<span style="color:red">9 minuti fa</span>, frank_one dice:

Mi ero perso quel tuo commento! Se non sbaglio già in passato, nell'epoca eroica, si erano adattate delle precedenti tavole di Galep per creare una nuova storia mentre lui era troppo impegnato a disegnare altro.

Comunque la mia era realmente una provocazione: spero che l'intelligenza artificiale non venga mai usata su questi lidi, nemmeno per disegnare cappelli o fili d'erba.

 

Certo ! Una storia breve dell'epoca strisce fu scritta mettendo insieme le vignette di Galep e poi adattando i dialoghi. Credo che ... ci piaccia o meno, partendo dagli sfondi aumenterà la partecipazione della computer grafica e dell'IA anche sui fumetti più artigianali.

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<span style="color:red">51 minuti fa</span>, Jeff_Weber dice:

 

Certo ! Una storia breve dell'epoca strisce fu scritta mettendo insieme le vignette di Galep e poi adattando i dialoghi.

Ecco mi sembrava di ricordare qualcosa di simile.

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<span style="color:red">12 ore fa</span>, Jeff_Weber dice:

ci piaccia o meno

Che ci piaccia o meno, certo.

Ma se non sarà possibile distinguere un originale di Galep da un falso di una cgi, io non posso che essere contenta di una produzione extra del mio beniamino.

Tra l'altro ho visto con i miei occhi un servizio televisivo in cui Cavalli ammetteva di non essere in grado di distinguere i suoi jeans da quelli taroccati.

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  • co fondatore
<span style="color:red">13 ore fa</span>, Jeff_Weber dice:

partendo dagli sfondi aumenterà la partecipazione della computer grafica e dell'IA anche sui fumetti più artigianali.

C'è chi, come il mio amico e noto autore Antonio Lucchi, disegna già tutto in digitale. Però ha sempre un suo stile.

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Mister P dice:

C'è chi, come il mio amico e noto autore Antonio Lucchi, disegna già tutto in digitale. Però ha sempre un suo stile.

 

Disegnare in digitale significa solamente che non si usa la carta, ma la mano è sempre umana.

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Il rischio del digitale è che si può cadere nella tentazione del copia/incolla. Faccio uno sfondo e lo tengo buono per altre vignette, oppure copio le parti del corpo che non si muovono di un personaggio e mi limito a disegnare la parte che è cambiata.

Però non è un problema della tecnica, ma della persona poco onesta. Il disegno digitale ha la stessa dignità di carta e matita e come tutte le tecniche va imparata con pratica e dedizione. Non è necessariamente "più facile".

Modificato da frank_one
Sbagliata discussione
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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Mister P dice:

C'è chi, come il mio amico e noto autore Antonio Lucchi, disegna già tutto in digitale. Però ha sempre un suo stile.

 

E che dire di Paolo Barbieri? Molto bravo sicuramente, ma come molti altri ormai, creato il loro database personale dei disegni su supporto digitale li clonano all'infinito e poi facilmente modificano il tutto velocizzando la produzione, ma anche standardizzando troppo l'Arte, ormai una sorta di catena di montaggio.

 

Ovviamente, mi aspetto che qualcuno dica che sia soltanto cambiata la modalità della standardizzazione rispetto al passato, dato che ad esempio ricalcare disegni e copertine "perfino altrui" era abitudine anche in passato.

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<span style="color:red">42 minuti fa</span>, frank_one dice:

Il rischio del digitale è che si può cadere nella tentazione del copia/incolla. Faccio uno sfondo e lo tengo buono per altre vignette, oppure copio le parti del corpo che non si muovono di un personaggio e mi limito a disegnare la parte che è cambiata.

Questo è un aspetto (e vantaggio in termini di tempo) che il digitale offre all'artista. Per non parlare della comodità di correggere una vignetta senza biacca o pecette, ma l'opera è comunque creata dall'artista, che si limita a rielaborare i suoi lavori per raggiungere l'obiettivo. D'altronde credo che anche in passato alcune sequenze e variazioni avvenivano con l'ausilio del tavolo luminoso.

 

Ma le AI sono tutt'altra cosa a mio avviso: un fumetto realizzato con questa tecnologia non è più arte grafica, (magari lo rimane per ciò che concerne lo sceneggiatore, ma senza il disegnatore per me non è più lo stesso). Volete mettere un cantante che si esibisce con tutta la band, con uno che si presenta a canticchiare su basi computerizzate stile karaoke? E' la stessa cosa per voi?

 

P.s. Svolgendo un lavoro tecnico, ammetto che i cad sono stati una rivoluzione per ciò che concerne l'aspetto grafico. In passato, fra millimetrate, lucidi e lamette per correzioni, un progetto era un'odissea, adesso tutto è molto più veloce ma state sicuri che il computer da solo non disegna e la fatica davanti al monitor nella stesura non è poi così minore. :D

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<span style="color:red">6 minuti fa</span>, Condor senza meta dice:

Ma le AI sono tutt'altra cosa

Su questo siamo tutti d'accordo. Un lavoro fatto al computer non significa che sia fatto DAL computer.

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Devo disegnare Tex e Carson a cavallo che discutono tra loro.

Prendo una delle tante vignette di Galep.

Lo sfondo non va bene.

Lo cambio con un altro sempre di Galep.

In questo modo ho fatto un copia e incolla.

 

Allora ruoto Tex a cavallo di 7⁰ e Carson a Cavallo di 6,5⁰.

Poi sposto Tex a destra di Carson (prima era a sinistra).

Poi capovolgo orizzontalmente la testa di Tex e quella di Carson in modo che tornino a guardarsi.

Infine prendo la firma di Galep e la schiaffo nella vignetta.

 

Se il lavoro è preciso, nessuno si accorge che non è una vignetta di Galep.

Perché è una vignetta di Galep.

 

Volevo aggiungere che questo è un esperimento che ho già fatto.

Modificato da Letizia
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Che si possa fare non c'è dubbio. Mi chiedo però che senso abbia un'operazione del genere. Cioè per questa specifica storia avrebbe potuto essere un'idea carina. Ma poi?

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<span style="color:red">31 minuti fa</span>, Il sassaroli dice:

Mi chiedo però che senso abbia un'operazione del genere. Cioè per questa specifica storia avrebbe potuto essere un'idea carina.

E sono sicuro che pure come omaggio a Galep in questa storia avrebbe fatto storcere il naso a molti!

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Anche i jeans taroccati di Cavalli non sono di Cavalli.

Ma è certo che non c'è differenza.

A me piacerebbe che fosse pubblicato un nuovo Texone di Galep.

Non sarebbe di Galep?

I disegni li ha fatti Galep e poi qualcun altro li avrebbe riassemblati.

Io non me ne accorgerei.

Nessuno se ne accorgerebbe.

 

Conoscete la storia della nave cui sono state cambiate tutte le parti e non ha più neanche una parte originale?

È ancora la stessa nave?

 

Le AI in sè non sono una cosa abominevole.

E, volenti o nolenti, dovremo conviverci e usarle sempre di più.

Chi oggi può fare a meno di un cellulare o di internet?

A parte il fatto che chi legge questo commento sta usando internet che non molti anni fa non esisteva.

Si stava meglio?

 

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<span style="color:red">3 minuti fa</span>, Letizia dice:

A parte il fatto che chi legge questo commento sta usando internet che non molti anni fa non esisteva.

Si stava meglio?

 

 

Domanda da un miliardo di dollari! 

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Non mi pare questo il punto, Letizia. Tu saresti felice di vedere un nuovo Texone di Galep e lo capisco. Come te quanti altri? Forse buona parte di chi frequenta questo forum (sicuramente non tutti). Al di fuori di qui? Saranno 2.000 persone in tutta Italia? Forse anche qualcuna in più. Ha senso farlo per costoro? Non lo so.

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Qui più che l'A.I. (che per adesso disegna tutto sghembo, non se ne intende molto di proporzioni e da quello che ho visto non sa ancora fare immagini in bianco e nero), la soluzione ideale sarebbe costruire dei modelli 3D, basandosi sullo stile di Galeppini (o altri a scelta).

Il costo e il lavoro da impiegare da parte di un nugolo di capaci volenterosi ESSERI UMANI sarebbe di notevole portata e impegno, ma alla fine ci sarebbe un personaggio quasi reale, da fissare in qualunque posa si voglia. Ne basta uno o due (in fondo gran parte dei personaggi sono lo stesso prototipo, con vestiti e capelli diversi), per fare tutte le vignette che si vogliono realizzare.

Poi si può anche colorare, ma alla fine avremo in realtà un cartone animato in fermo immagini. Non si parla neanche più di fumetto o nemmeno di fotoromanzo (per chi ancora se li ricorda).

Per quello che ho visto io l'Ai grafica riesce a mescolare cose memorizzate a casaccio per fare dei paesaggi onirici certo suggestivi, di grande effetto ma con gran poco realismo.

Per le figure umane vedo cose che si osservavano nelle illustrazioni in stile metafisico e sempre con vistosi  e grossolani errori anatomici.

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