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[Romanzi A Fumetti 19] Dinamite


Dinamite: Terza ristampa in 19 numeri  

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  • Sceriffi

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Soggetto:  Boselli Mauro

Sceneggiatura:  Boselli Mauro

Disegni:  Dotti Maurizio

Colori:  Piazza Laura

Copertina:  Dotti Maurizio 
 

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Che fine ha fatto Dinamite, il fedele cavallo di Tex? Cavalca libero e selvaggio con il suo branco in una valle dei monti Navajos, godendosi il meritato riposo. Ma Tex è in mortale pericolo, obiettivo di una banda senza scrupoli che intende assassinarlo senza correre rischi. E il generoso destriero, ancora una volta, correrà in aiuto del suo amico umano...

 

Ho inserito un sondaggio per sapere cosa ne pensa il Forum di questa ristampa e se gli utenti acquisteranno o meno questo volume.

 

Oltre a questo, devo ammettere che mi infastidisce un altro volume non inedito, ma almeno hanno colorato Dinamite nel modo corretto, in continuità con l'altra storia a colori (degli ultimi anni) del Tex maturo dove appare: "L'ultima vendetta", niente errori di continuity per fortuna.

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Adesso, MacParland dice:

E il generoso destriero, ancora una volta, correrà in aiuto del suo amico umano...

 

Non dovrebbe essere "in aiuto del suo padrone"? "Amico umano" mi sembra una frase ridicola: stiamo parlando di un cavallo!

  • +1 1
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Adesso, joe7 dice:

 

Non dovrebbe essere "in aiuto del suo padrone"? "Amico umano" mi sembra una frase ridicola: stiamo parlando di un cavallo!

 

Mai avuto un cavallo, neanche a mzza fida, vero?

 

 

Edited by Il sassaroli
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Adesso, MacParland dice:

ma almeno hanno colorato Dinamite nel modo corretto, in continuità con l'altra storia a colori (degli ultimi anni) del Tex maturo dove appare: "L'ultima vendetta", niente errori di continuity per fortuna.

Se nelle copertine è quasi sempre stato rappresentato in maniera uniforme - marrone con striscia bianca verticale sul muso - in alcune delle sue apparizioni veniva descritto come 'cavallo bianco' tout court, e in bianco e nero, non essendo nero (come Diablo di Kit), 'appariva' bianco. :D

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Adesso, Il sassaroli dice:

 

Mai avuto un cavallo, neanche a mzza fida, vero?

 

 

 

No.

 

Un cavallo, comunque, non è un "amico". L'amico è una persona con la quale si ha un rapporto di amicizia: non è un animale. "Amico" è un rapporto tra pari. 

 

Un animale come il cavallo, per esempio, va trattato bene, con rispetto, con cura, si sta attenti al suo stato, si è contenti che stia bene e dispiace se sta male, si cura. È una buona compagnia. Ma non è un "amico" come può esserlo un uomo.

 

Chi ha il cavallo è il padrone del cavallo, da " patronum", che significa protettore, difensore. Sono il padrone del mio cavallo, quindi mi prendo cura di lui.

 

Ma "amico" è tutta un'altra cosa. Con un amico, che è un uomo come te, si scambiano confidenze, si dividono le preoccupazioni e le gioie, si discute, si riflette.

 

Che senso ha fare questo con un cavallo? Parli da solo, in questo caso, e ti comporti da matto. 

Edited by joe7
  • +1 1
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Questa collana preferirei che chiudesse (avevo molte speranze all'inizio, poi dopo averne letti diversi mi sono reso conto che Tex non è Blueberry, non basta cambiare formato, se prende il ritmo adatto al formato non e più Tex, se rimane Tex in un cartonato ci sta una storia breve. E poi la camicia gialla a colori è ridicola...). Quindi sono persino più contento se fanno ristampe. Comprerò qualche volume se ci sono motivi particolari (quello di Gomez per esempio) ma in generale gli ultimi li ho lasciati in edicola.

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Secondo me il miglior amico di un cowboy era il cavallo, altro che amico/uomo!

L'uomo appena può ti scrocca soldi, ti porta via la donna e ci mette un attimo a spararti nella schiena.

Il cavallo intanto ascolta le tue confidenze e non le spiffera a nessuno, beve dal tuo cappello e spesso stramazza al suolo una volta che ti ha fatto seminare quei bei compagnoni che intendevano adornarti con una cravatta di canapa.

Non ti scrocca bistecche e patatine alte tre dita, ma una manciata di biada o se non c'è altro erba o fieno secco.

Ma guai a non strigliarlo a dovere quando (sempre a causa tua) si ricopre di schiuma umidiccia e puzzolente.

Occhei i ferri costano un occhio e qualche volta li perde, ma è un amico, Peste!

 

Io nei film quando sparano ai cavalli azzoppati mi commuovo di più di quando ammazzano la bellona di turno.

Edited by Dix Leroy
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<span style="color:red">33 minuti fa</span>, joe7 dice:

 

No.

 

 

 

Allora non puoi capire; è inutile che argomenti.

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Adesso, Dix Leroy dice:

Secondo me il miglior amico di un cowboy era il cavallo, altro che amico/uomo!

L'uomo appena può ti scrocca soldi, ti porta via la donna e ci mette un attimo a spararti nella schiena.

Il cavallo intanto ascolta le tue confidenze e non le spiffera a nessuno, beve dal tuo cappello e spesso stramazza al suolo una volta che ti ha fatto seminare quei bei compagnoni che intendevano adornarti con una cravatta di canapa.

Non ti scrocca bistecche e patatine alte tre dita, ma una manciata di biada o se non c'è altro erba o fieno secco.

Ma guai a non strigliarlo a dovere quando (sempre a causa tua) si ricopre di schiuma umidiccia e puzzolente.

Occhei i ferri costano un occhio e qualche volta li perde, ma è un amico, Peste!

 

Io nei film quando sparano ai cavalli azzoppati mi commuovo di più di quando ammazzano la bellona di turno.

 

Dal punto di vista della 'cultura' western, un cavallo era molto di più di un amico, era tutt'uno con il cavaliere come un moderno centauro.
Nel west senza cavallo nel mezzo del nulla eri già il prossimo pasto degli avvoltoi. 

Non è un caso che quasi tutti i modi di dire tipici del west, molti dei quali ancora usati oggi, includono il cavallo od al cavallo fanno riferimento.

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Adesso, Dix Leroy dice:

Secondo me il miglior amico di un cowboy era il cavallo, altro che amico/uomo!

L'uomo appena può ti scrocca soldi, ti porta via la donna e ci mette un attimo a spararti nella schiena.

Il cavallo intanto ascolta le tue confidenze e non le spiffera a nessuno, beve dal tuo cappello e spesso stramazza al suolo una volta che ti ha fatto seminare quei bei compagnoni che intendevano adornarti con una cravatta di canapa.

Non ti scrocca bistecche e patatine alte tre dita, ma una manciata di biada o se non c'è altro erba o fieno secco.

Ma guai a non strigliarlo a dovere quando (sempre a causa tua) si ricopre di schiuma umidiccia e puzzolente.

Occhei i ferri costano un occhio e qualche volta li perde, ma è un amico, Peste!

 

Io nei film quando sparano ai cavalli azzoppati mi commuovo di più di quando ammazzano la bellona di turno.

 

Grazie, mi permetti di spiegare meglio quello che volevo dire. Il cavallo, come tu lo hai descritto, non è un amico: è un alleato (da "aligare", legare insieme). Infatti, un cavallo e il cowboy sono legati insieme: ma non sono amici nel senso vero che diamo a questa parola. 

 

L'uomo può tradire, ma è anche l'unica persona che può esserti amico, è l'unico essere vivente col quale puoi confidarti e parlare o avere consigli, perchè è come te. Un cavallo questo non lo può fare, perchè non è un uomo, è un animale, per quanto prezioso e utile sia.

 

Puoi parlare al tuo cavallo, ma lui non ti risponderà mai, perchè i cavalli non possono parlare. Un cavallo, ripeto, è un animale, non è un uomo. E questo non è un insulto, è un dato di fatto. Solo accettando questo dato di fatto potrai rapportarti giustamente a un cavallo e gli vorrai davvero bene: perchè lo accetterai così com'è, e non come non è.

 

Si deve sparare al cavallo azzoppato, purtroppo, perchè non potrà mai più galoppare, e lo si fa con grande dispiacere, perchè è stato con te tutta la vita. Mi ricordo il momento terribile in cui il giovane Bill Adams, della Storia del West, quando era piccolo, ha dovuto sparare al suo amato cavallo Moro, perchè aveva la zampa rotta.

 

Ma non si potrà mai sparare a un uomo perchè ha la gamba rotta. E' una delle tante differenze tra uomo e animale.  

 

Quindi, il cavallo è un alleato dell'uomo, è il suo compagno di avventure, ma non è il suo "amico": qui si travisa la realtà e si umanizza un animale. 

Adesso, Il sassaroli dice:

 

Allora non puoi capire; è inutile che argomenti.

 

E' un giudizio squalificante: in questo modo, può risponderti solo chi è proprietario di un cavallo, e solo in quel caso lo ascolteresti. A proposito, tu sei proprietario di un cavallo? Anche se tu lo fossi, ebbene, non saresti un buon proprietario, perchè considereresti il tuo cavallo come se fosse un uomo. 

 

In fatto di non avere un cavallo non significa non capire che un cavallo è un cavallo. Non un uomo. Non c'è bisogno di possedere un cavallo per capire questo concetto.  

 

PS: la persona che ha scritto la presentazione, dicendo di Dinamite che va a salvare il suo "amico umano", è proprietario di un cavallo?

Edited by joe7
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Adesso, joe7 dice:

 

Grazie, mi permetti di spiegare meglio quello che volevo dire. Il cavallo, come tu lo hai descritto, non è un amico: è un alleato (da "aligare", legare insieme). Infatti, un cavallo e il cowboy sono legati insieme: ma non sono amici nel senso vero che diamo a questa parola. 

 

L'uomo può tradire, ma è anche l'unica persona che può esserti amico, è l'unico essere vivente col quale puoi confidarti e parlare o avere consigli, perchè è come te. Un cavallo questo non lo può fare, perchè non è un uomo, è un animale, per quanto prezioso e utile sia.

 

Puoi parlare al tuo cavallo, ma lui non ti risponderà mai, perchè i cavalli non possono parlare. Un cavallo, ripeto, è un animale, non è un uomo. E questo non è un insulto, è un dato di fatto. Solo accettando questo dato di fatto potrai rapportarti giustamente a un cavallo e gli vorrai davvero bene: perchè lo accetterai così com'è, e non come non è.

 

Si deve sparare al cavallo azzoppato, purtroppo, perchè non potrà mai più galoppare, e lo si fa con grande dispiacere, perchè è stato con te tutta la vita. Mi ricordo il momento terribile in cui il giovane Bill Adams, della Storia del West, quando era piccolo, ha dovuto sparare al suo amato cavallo Moro, perchè aveva la zampa rotta.

 

Ma non si potrà mai sparare a un uomo perchè ha la gamba rotta. E' una delle tante differenze tra uomo e animale.  

 

Quindi, il cavallo è un alleato dell'uomo, è il suo compagno di avventure, ma non è il suo "amico": qui si travisa la realtà e si umanizza un animale. 

 

E' un giudizio squalificante: in questo modo, può risponderti solo chi è proprietario di un cavallo, e solo in quel caso lo ascolteresti. A proposito, tu sei proprietario di un cavallo? Anche se tu lo fossi, ebbene, non saresti un buon proprietario, perchè considereresti il tuo cavallo come se fosse un uomo. 

 

In fatto di non avere un cavallo non significa non capire che un cavallo è un cavallo. Non un uomo. Non c'è bisogno di possedere un cavallo per capire questo concetto.  

 

PS: la persona che ha scritto la presentazione, dicendo di Dinamite che va a salvare il suo "amico umano", è proprietario di un cavallo?

Comprendo il tuo punto di vista. Io non ho mai avuto un cavallo. Ma credo di non aver mai confidato niente di serio a un amico.

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Adesso, joe7 dice:

E' un giudizio squalificante

 

Ti autosqualifichi: si può dare un giudizio su un fumetto senza averlo letto? Certo, se uno ha l'animo dello sputasentenze, lo farà.

Qui è la stessa cosa: chi non ha condiviso l'affetto e, sì, l'amicizia tra un essere umano e un animale può parlare solo per esporre elucubrazioni mentali, convinzioni aprioristiche, concezioni astratte. 

  • +1 2
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Io non sparerei mai a un cavallo.

Neanche a un uomo, a dire il vero, ma ci sono certi uomini verso i quali la tentazione è forte, molto forte.:rolleyes:

Come diceva il poeta: dagli amici mi guardi Dio ché dai cavalli mi guardo io (ma non c'è bisogno).

Adesso, Il sassaroli dice:

l'amicizia tra un essere umano e un animale

Zooterapia.

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Un cavallo non ha raziocinio nel senso che attribuiamo all'uomo: un cavallo non si pone le domande sull'esistenza, al massimo aspetterà l'ora del fieno o della biada e di trottare un po' in giro, o di passare l'estate allo stato brado in montagna (pratica diffusa in Alto Adige con gli Avelignesi, i cavalli con la chioma bionda).

Non ci sono dubbi tuttavia che - come tutti gli animali che da decine di migliaia di anni convivono con l'uomo a vario titolo, da quelli di utilità (cane 'da lavoro', cavalli 'da tiro', l'umile asino o il suo cugino mulo), da 'fattoria' (mucche, capre, pecore) e ovviamente da 'compagnia' (il cane carlino, per quanto 'perculato', secoli e secoli fa era già ritratto in compagnia degli imperatori cinesi) - il cavallo, per chi ci convive e ne conosce i caratteri fondamentali - diventa un compagno e, in molte situazioni, si comporta come si comporterebbe un amico umano: a furia (ah ah ah) di vivere con noi da decine di migliaia di anni, anche 'loro' hanno imparato a comprendere molti dei nostri stati d'animo e quindi, come un amico-umano dotato di empatia (e non tutti lo sono...), reagiscono di conseguenza: se il suo 'umano' è triste, felice, pensieroso, preoccupato, stanco, rilassato, impegnato, il cavallo - così come, molto spesso anche il cane, idem il gatto (questo ultimo, tuttavia, spesso se ne frega), si dice anche il maiale, il pappagallo, e vari altri - 'reagisce' a questo stato d'animo.

L'essere umano è una cosa, l'animale un'altra (e quindi non si sta affatto 'umanizzando'), ma tra i due può esistere, e spesso esiste, un rapporto di empatia e di reciproca comprensione, esattamente come tra due amici-umani. 

  • +1 2
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"Lei è il padrone di questo cane?"

"No, razza di imbecille, sono il suo amico umano!"

*Da un pugno sul mento*

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<span style="color:red">55 minuti fa</span>, Il sassaroli dice:

 

Ti autosqualifichi: si può dare un giudizio su un fumetto senza averlo letto? Certo, se uno ha l'animo dello sputasentenze, lo farà.

 

Non c'è bisogno di essere aggressivi per mostrare un punto di vista. Affrontiamo insieme, invece, questo argomento, senza aggressività.

 

In ogni caso, il fumetto l'avevo già letto: era stato pubblicato in passato su un Tex Magazine. Infatti è una ristampa.

 

Però non è del fumetto che stavo parlando. 

 

<span style="color:red">55 minuti fa</span>, Il sassaroli dice:

Qui è la stessa cosa: chi non ha condiviso l'affetto e, sì, l'amicizia tra un essere umano e un animale può parlare solo per esporre elucubrazioni mentali, convinzioni aprioristiche, concezioni astratte. 

 

 

L'affetto è inclinazione, sentimento, verso qualcuno o qualcosa. Si può quindi avere affetto per un animale, anche molto affetto: ma non ha senso dire che si prova "amicizia", perchè allora non si comprende cosa significa questo termine.

 

"Amicizia" è comprensione reciproca tra due persone, tra due uomini, affinità di sentimenti, stima reciproca. Non ha senso parlare di questo rapporto tra una persona e un animale, perchè non sarà mai una comprensione reciproca. C'è una differenza ontologica, di esistenza, di essenza, tra l'uomo e l'animale: non può esserci reciprocità da pari a pari. Si tratta di due piani diversi di qualità.

 

Se però tutto questo ti sembra essere solo una elucubrazione mentale, una convinzione aprioristica, una concezione astratta, allora ti riassumerò tutto in un concetto molto concreto: un cavallo non è un uomo.

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Formalmente il tuo discorso non fa una piega, @joe7. Però è anche vero che in una relazione ognuno partecipa come può, facendo affidamento sull'altro in base ai propri bisogni e contribuendo in base alle proprie capacità. Un animale forse non ci può comprendere (ma a volte lo fa meglio di quanto noi riusciamo a comprendere lui), ma è innegabile che possa provare affetto, che senta la nostra mancanza quando non ci siamo e che gradisca la nostra compagnia. C'è qualcosa di più di un semplice "ti faccio le feste così mi dai le crocchette". La relazione ha un certo grado di asimmetria, ma ciò non toglie che ci sia un'intesa e che entrambi le parti tengano al proseguimento del rapporto al di là del proprio tornaconto.

Forse il mio gatto non è mio amico, ma io lo percepisco come tale e sono sicuro che anche lui, a modo suo faccia lo stesso :wub:

 

Curiosità: hanno aggiornato la descrizione della storia sul sito SBE. Quella nuova è quella riportata da @MacParland nel primo post, ma fino a stamattina avevano usato la descrizione originale del Magazine (quella in cui si dice che Dinamite fosse il cavallo di Tex ai tempi in cui era fuorilegge).

  • +1 1
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Adesso, frank_one dice:

Un animale forse non ci può comprendere (ma a volte lo fa meglio di quanto noi riusciamo a comprendere lui),

 

L'animale, soprattutto domestico, e, sopra tutti gli animali domestici il cane, ha un certo legame con l'uomo e ne percepisce i sentimenti. E' una cosa normale, dovuta all'affinità che c'è tra l'animale e l'uomo: per quanto siano diversi, possono comprendersi fino ad un certo punto.

 

Ma non si può andare oltre, proprio per la loro stessa natura.

 

Il tuo gatto può volerti bene, e sono sicuro che ti vuole bene, sono sicuro che quando tu ci sei ti vede volentieri, può intuire come ti senti: ma non può capirti fino in fondo come può farlo una persona. Perchè un'altra persona è fatta come te, pensa come te, ti può capire. Un gatto no, perchè non è fatto come te. Il gatto sente la logica dell'istinto, del cibo, dell'accoppiamento, eccetera: ma non può capire per quale motivo, per esempio, tu sia preoccupato o tu sia felice. Un'altra persona sì, può capirlo. Ecco perchè l'amicizia è tra le persone, l'affetto è con gli animali.

 

E' giusto amare gli animali, ma comprendendo nello stesso tempo i loro limiti.   

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  • co fondatore

Se conoscessi tante persone empatiche quanto sostieni e mi giocassi il numero avrei fatto da un pezzo un terno al lotto.

Certi animali (non tutti, te lo concedo) hanno un alto senso di comprensione. Siamo noi che non ci vogliamo "abbassare" a comprendere loro.

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, joe7 dice:

Il tuo gatto può volerti bene, e sono sicuro che ti vuole bene, sono sicuro che quando tu ci sei ti vede volentieri, può intuire come ti senti: ma non può capirti fino in fondo come può farlo una persona.

Forse non può capirmi fino in fondo come una persona, ma lo fa alla sua maniera, entro i suoi limiti. È questo quello che conta, no? Anche noi talvolta non capiamo un amico fino in fondo, ma ci sforziamo di stargli vicino. Contano le buone intenzioni.

 

Pensa al Piccolo principe che voleva diventare amico di una volpe...

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<span style="color:red">8 ore fa</span>, Mister P dice:

Se conoscessi tante persone empatiche quanto sostieni e mi giocassi il numero avrei fatto da un pezzo un terno al lotto.

Certi animali (non tutti, te lo concedo) hanno un alto senso di comprensione. Siamo noi che non ci vogliamo "abbassare" a comprendere loro.

 

Mi rendo conto che non è facile trovare un amico che ti comprenda fino in fondo. E' una cosa che sanno tutti: "Chi trova un amico trova un tesoro", dice il proverbio. Ma resta il fatto che solo un uomo, una persona come te, può esserti amico, perchè è fatto come te. Ha cioè il potenziale per diventare un amico. Un animale, questo potenziale non ce l'ha: e non c'è nulla di male in questo, è nella sua natura. Un animale, ripeto, non è un uomo. L'animale segue solo l'istinto: l'uomo ha anche la ragione, il gusto della bellezza, il desiderio di capire quello che vede, il chiedersi il perchè delle cose, eccetera. 

 

Certo, alcuni animali hanno una alto senso di comprensione, ma a livello emotivo: non possono capirti quanto ti può capire invece un'altra persona. Indipendentemente dal fatto che quest'altra persona tu la trovi o meno: potenzialmente, può esserci. Ma con un animale no, non può esserci nemmeno potenzialmente: se no, sarebbe un uomo in tutto e per tutto.

 

L'uomo, inoltre, per tutti i secoli e millenni ha sempre cercato di rapportarsi con gli animali: quindi non è vero che l'uomo non si "abbassa" a comprenderli. L'uomo, che si chiede sempre il perchè delle cose, non può fare a meno di chiedersi il perchè degli animali. Ma un animale non si chiederà mai il perchè delle cose o dell'uomo, nè farà mai degli scritti al riguardo. Nè si metterà mai a fare dei disegni di classificazione tassonomica. E' uno dei tanti esempi della differenza abissale tra l'uomo e l'animale.

 

<span style="color:red">7 ore fa</span>, frank_one dice:

Forse non può capirmi fino in fondo come una persona, ma lo fa alla sua maniera, entro i suoi limiti. È questo quello che conta, no? Anche noi talvolta non capiamo un amico fino in fondo, ma ci sforziamo di stargli vicino. Contano le buone intenzioni.

 

Pensa al Piccolo principe che voleva diventare amico di una volpe...

 

Ma il Piccolo Principe è una favola, che insegna determinate cose: e nelle favole gli animali prendono sempre la parola, come nei cartoni animati Disney. Ma sono, appunto, delle favole: nella realtà, il Piccolo Principe non può chiacchierare con una volpe parlando delle rose e dell'importanza di ciò che non si vede, con la volpe che gli replica. 

  • Confused (0) 1
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<span style="color:red">22 minuti fa</span>, joe7 dice:

Certo, alcuni animali hanno una alto senso di comprensione, ma a livello emotivo: non possono capirti quanto ti può capire invece un'altra persona. Indipendentemente dal fatto che quest'altra persona tu la trovi o meno: potenzialmente, può esserci. Ma con un animale no, non può esserci nemmeno potenzialmente: se no, sarebbe un uomo in tutto e per tutto.

 

Come detto, gli animali possono comprendere lo stato d'animo del loro umano di riferimento come e meglio di un altro umano: empatia, appunto. 

 

<span style="color:red">22 minuti fa</span>, joe7 dice:

E' uno dei tanti esempi della differenza abissale tra l'uomo e l'animale.

 

Dal punto di vista del raziocinio sicuramente si. Ma un essere umano non è fatto di solo raziocinio: l'uomo non è solo 'pollice opponibile'. E' (anche) l'empatia che lo spinge ad essere 'sociale' ed a formare una società, non il (solo) raziocinio.

Dal punto di vista dell'empatia - che pure è una delle 'migliori' caratteristiche dell'essere umano - molti animali riescono a comprendere lo stato "d'animo" (e sottlineo: "d'animo") come, di più, e meglio, di tanti esseri umani, così come noi umani riusciamo - se lo conosciamo - a comprendere anche lo stato d'animo del proprio animale domestico (e, spesso, anche del selvatico).

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<span style="color:red">12 ore fa</span>, joe7 dice:

"Amicizia" è comprensione reciproca tra due persone, tra due uomini, affinità di sentimenti, stima reciproca. 

 

Il tuo ragionamento porta a conseguenze pericolose perché la "reciprocità" sta nelle funzioni cerebrali superiori, quindi è possibile (lo dici anche tu) solo tra pari.

Se le funzioni cerebrali che caratterizzano l'essere umano non si sono sviluppate o sono state perse non è possibile quella reciprocità che tu ritieni essenziale.

Seguendo il tuo ragionamento ai disabili (dalla nascita o per eventi successivi), che non possono stabilire reciprocità nelle relazioni, verrebbe negata la possibilità di avere amicizie.

E poi cos'altro legato alle funzioni cerebrali superiori? L'affetto? L'autodeterminazione? L'umanità stessa?

È il "cogito ergo sum" (e il corpo è solo un barile che contiene la mia essenza) senza la legge morale. Cartesio senza Kant.

Vedi su che sentiero pericoloso ti sei incamminato? 

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  • co fondatore

Visto che questo thread è dedicato a un personaggio del regno animale, dichiaro tutti gli interventi in topic. In fondo una delle caratteristiche del primo Tex era il rapporto che intercorreva tra lui e Dinamite, che potremmo (anzi possiamo) definire il suo primo pard.

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