Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

Quella famigerata lista scritta da Nizzi per Medda...


Diablero

Messaggi consigliati/raccomandati

  • Collaboratori
<span style="color:red">18 ore fa</span>, Diablero dice:

Civitelli: UNA PALLOTTOLA PER IL PRESIDENTE (Tex 393-395) (Luglio-settembre 1993)

 

È una storia di 252pp, e le ultime sono firmate con la data "93", per questo penso che Sandro abbia "anticipato" un po' la storia successiva:

 

Direi che è corretto come dici tu, Missione a Boston è del 1993.

 

 

<span style="color:red">11 ore fa</span>, Diablero dice:

dipende da quando è stata scritta "la ballata di Zeke Colter", il primo almanacco pubblicato nel gennaio 1994 (come Tex 399). Calegari era anziano e lentissimo, la storia è di sole 94 pagine, non sappiamo però da quanto tempo fosse pronta. potrebbe essere il primo Nizzi post-crisi a pari merito con "la lettera bruciata", o l'ultima storia pre-crisi a parte il 400 (che però era stato scritto prima).

 

A questo ti posso rispondere: Calegari era in trattati e per un Texone, ma sia Nizzi che Sergio pensavano che non avrebbe retto sulle 220 pagine (balle, in realtà).

 

Nel novembre, dicembre 1992 decidono di lanciare l'Almanacco del West e lo destinano Calegari. C'è un numero di Fumetti d'Italia che ospita una rubrica di Nizzi intitolata ''diario di bordo'' in cui parla delle sue storie in lavorazione. Come la trovo la posto in questo topic!

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

4 hours ago, Il sassaroli said:

Domanda da profano: stilisticamente si avverte la differenza tra gli inizi pre crisi e quello post crisi?

Per me sì. Non tanto da poter essere assolutamente certi di poter "datare" una storia solo leggendola (vedi esempio della Ballata di Zeke Colter, che evidentemente Nizzi ci teneva a far bene), ma "statisticamente", dopo ogni sceneggiatura di Nizzi è un "compitino" fatto con il minimo impegno. Si vede molto bene nelle storie che ha lasciato a metà e poi ripreso.

 

Quando ci sono ancora motivi che lo spingano ad uno sforzo maggiore (penso alle storie di Villa, per esempio) fa un minimo sforzo in più, e a volte "ispirandosi" a film, fumetti altrui (o suoi vecchi) scrive ancora pagine che apparentemente hanno inventiva (copiata), ma in generale da allora "fa il minimo indispensabile", sempre la soluzione più banale e scontata (origlioni come se piovesse, Kit che manca Tex alle spalle da dieci metri perchè tutti mancano sempre Tex, ci sono pagine e pagine di ripetitivi "bang bang ahhh")

 

Inoltre, per sua stessa ammissione, dalla crisi in poi (o comunque da un certo punto in poi, la storia di Zeke Colter parrebbe sua...) non ha MAI PIÙ inventato una storia. O l'idea gliela danno altri (come Villa con l'uomo senza passato), o la prende da un fumetto altrui (come il texone di Parlov preso da Pratt) o da un film (come il texone di Milazzo preso da Pale Rider di Eastwood), spunti che poi comunque "ammazza" con sceneggiature svogliate, o c'è un "ghost writer" anonimo che gli scrive i soggetti. (

 

Confesso che se non ci fosse questo cambiamento, a vedere tempi e date e che Nizzi si era portato tanto avanti con il lavoro... per cinque minuti ho malignamente pensato che più che una crisi depressiva fosse una crisi sindacale. Cioè, tutti pensavamo che Sergio Bonelli fosse andato da Nizzi a curare la sua crisi depressiva dicendogli "ti pago il doppio! Il triplo! Quello che ti pare basta che non debba tornare io a scrivere Tex!". Mentre così sembrava quasi che sia stato Nizzi a dire "Io adesso entro in sciopero, se vuoi che ricominci a scrivere devi darmi tot"

 

È stato il ricordarmi della differenza fra il "prima" e il "dopo" a dissolvere queste illazioni: non poteva essere solo una questione di soldi, Nizzi dopo è... SPENTO! Prima, lo ritenevo comunque inadatto a Tex, già gli faceva dare troppe botte in testa e scriveva un Tex più "comico" che avventuroso... ma FACEVA RIDERE. Aveva i giusti tempi comici, quando ridicolizzava Tex e Carson. Pensa già solo alla gag del cameriere cinese ne "La Tigre Nera", con i due pards che si lambiccano il cervello per capire come hanno fatto a scoprire i loro piani di cui hanno parlato tranquillamente davanti al cameriere: e Tex che solennemente giunge alla conclusione che hanno a che fare con menti intelligentissime...  si sta praticamente DANDO DEL CRETINO DA SOLO. La scena è esilarante.

 

Dopo la crisi... le figuracce di Tex sono solo figuracce. Sono solo irritanti, non buffe. Nizzi non si impegna più per renderle comiche, è puro astio e basta.

 

 

  • +1 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

On 10/31/2024 at 12:12 PM, ymalpas said:

Nel novembre, dicembre 1992 decidono di lanciare l'Almanacco del West e lo destinano Calegari. C'è un numero di Fumetti d'Italia che ospita una rubrica di Nizzi intitolata ''diario di bordo'' in cui parla delle sue storie in lavorazione. Come la trovo la posto in questo topic!

Invece l'ha postata nell'altro topic (quello su Zeke Colter), ma sta bene pure qui...  :P

 

spacer.png
 
Da quello che scrive Nizzi, "la ballata di Zeke Colter" inizia come lavorazione a dicembre 1992, quando Nizzi propone (prima a Calegari e poi a Bonelli e Canzio) di spostare Calegari da un ipotetico Texone "che stenta a decollare" al primo almanacco del west che è già in cantiere.
 
Scopro che anche questo soggetto, come tutti quelli post-crisi, non è una sua idea "nuova":
 
16 hours ago, Leo said:

Ci aggiungo che la trama del vecchio trapper salvato dal castoro non è originale, ma è presa da una vecchia storia che lo stesso Nizzi aveva scritto anni prima per il suo Larry Yuma. In una fase di crisi, lo sceneggiatore si rifà a sé stesso, come in questo caso, o a vecchi film, come nel caso di Sangue sul Colorado. In entrambi i casi, due storie kenparkeriane, pensate infatti per due artisti molto evocativi, entrambi legati a pregresse esperienze western con l'impareggiabile Berardi. 

 
E con questa notizia si dissolve anche l'ultimo dubbio (cioè "ma Nizzi ha dichiarato che dalla crisi non ha più scritto un soggetto originale...")
 
Ricapitolando:
On 10/31/2024 at 9:03 AM, MacParland said:

L'ha scritto Sandro recentemente: Nizzi inizia a scrivere il primo Almanacco tra Gennaio e Marzo del '93. [EDIT DIABLERICO: dalla rubrica postata da Sandro, l'inizia e la finisce a dicembre 1992]

Sembra molto tardi (l'Almanacco è uscito a Gennaio '94), manco un anno per completare la storia, ma Calegari fece tutte le chine e le bellissime pagine in mezzatinta, tutte le matite Biglia e Copello quindi i tempi si dimezzarono notevolmente.

 

Tra l'altro di questa storia ho sempre voluto avere o almeno guardare le tavole originali ma in "Come Tex nessuno mai" apprendiamo che tutte le tavole sono in posesso di un collezionista.

 
Quindi posso correggere la cronologia post-crisi:
 
Prima storia, come avevo scritto::
On 10/31/2024 at 1:04 AM, Diablero said:

Per vedere IL PRIMO NIZZI POST-CRISI, bisogna aspettare la "storia di raccordo" di sole 64 pagine pubblicata nel numero 399:

Gennaio 1994, Tex 399 "La lettera bruciata" di Claudio Nizzi e Fernando Fusco.

 
In quello stesso albo 399 c'è la pubblicità del primo "Almanacco del West", pubblicato il 25 GENNAIO 1994, e quindi "La Ballata di Zeke Colter" è la SECONDA storia totalmente post-crisi di Nizzi pubblicata su Tex.
 
"La lettera bruciata" è tutta firmata "1993", e il primo "1993" nella storia precedente, "L'oro di klaatu", è a 70 pagine dalla fine, quindi probabilmente Fusco ha lavorato a "Klaatu" fino a Marzo 1993 come minimo, quindi "la Ballata di Zeke Colter" è stata scritta prima essendo stata "iniziata e finita" a Dicembre 1992  (non è la prima storia post-crisi comunque, Nizzi dice in quella rubrica che ha già ripreso nel 1992 a rifornire di pagine Ticci (per il Texone), Capitanio (per la regolare, sarà poi spostato sul Texone), Civitelli, Villa, Monti, e Quinto (stranamente, dice che è per la regolare: si era già deciso che non avrebbe fatto un texone? Spiegherebbe la lunghezza di 190 pagine. Comunque qui Nizzi dice che sta ancora scrivendo la sceneggiatura quindi non aveva finito prima della crisi, forse gli era proprio venuta scrivendola)
 
Il Texone di Ticci (giugno 1994) quindi è la TERZA storia post-crisi, mentre per vedere di nuovo Nizzi in una storia totalmente post-crisi sulla serie regola bisogna attendere il 1995 e la storia disegnata da Civitelli.
 
Se qualcuno ha obiezioni o osservazioni le faccia, poi credo che posterò un post finale riassuntivo (stringendo un po' sui commenti)
 
 
 
Modificato da Diablero
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • ymalpas featured this discussione
  • Collaboratori

Solo una piccola riflessione:

 

5 ore fa, Diablero dice:

quindi probabilmente Fusco ha lavorato a "Klaatu" fino a Marzo 1993

 

Direi che la breve storia di Fusco del 399, pubblicata a gennaio 1994, di cui non parla nel suo diario di bordo, più che una semplice omissione, forse l'ha iniziata a maggio o giugno per concluderla neanche tanto a ridosso della pubblicazione. Yukon selvaggio va infatti in edicola a gennaio 1995, ciò significa che in poco più di un anno Fusco ne ha disegnato il seguito di circa due albi (1994). I tempi dovrebbero essere questi.

 

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red">7 ore fa</span>, Diablero dice:

stringendo un po' sui commenti

Magari senza.

Ci vorrebbe una bella cronologia in ordine di scrittura (con tanto di dal al anche approssimativi) e a fianco la data di uscita.

 

Se poi vuoi argomentare con commenti (stringati), parti da questa e la ampli.

Dimostra che sei prolisso perché lo vuoi essere. :P

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

15 hours ago, Letizia said:

Magari senza.

Ci vorrebbe una bella cronologia in ordine di scrittura (con tanto di dal al anche approssimativi) e a fianco la data di uscita.

 

Se poi vuoi argomentare con commenti (stringati), parti da questa e la ampli.

Dimostra che sei prolisso perché lo vuoi essere. :P

Ma sarebbe una bugia! Io sono prolisso perchè...  lo sono! :P

 

Tornando a Nizzi, mi sono fatto un idea sul perchè fosse andato così avanti sul lavoro. Sono solo illazioni, non ho nessuna prova e manco nessun indizio, quindi non le metterò nel riassunto finale, le butto qui al livello di "chiacchiera da bar"

 

Nizzi inizia ad essere pubblicato su Tex nel 1983, e all'inizio il compito non è gravoso: di Tex vengono pubblicate 1320 pagine annue (12 albi mensili da 110pp e basta) e a scriverle sono ancora in tre, con Nolitta e GL Bonelli. Nolitta si eclissa subito appena può sbolognare la patata bollente a Nizzi, ma di GL Bonelli ci sono ancora diverse storie, e il disegnatore più veloce, letteri, con cui non si trova bene, viene "preso in carico" da Berardi, in prospettiva di far sceneggiate dei Tex anche all'autore di Ken Parker.

 

Le tabelle di Dime Press hanno il difetto di contare le tavole nell'anno in cui sono PUBBLICATE, non quando sono scritte, e questo porta a "spostamenti" di tavole in casi come il primo Texone (pubblicato nel 1988, ma era chiuso in un cassetto da anni)., ma possono comunque dare indicazioni: ecco le pagine pubblicate di Nizzi su Tex:

1983: 158pp
1984: 500pp
1985: 744pp
1986: 1012pp
1987: 1052pp
 

Vediamo che anche "a regime" siamo sulle mille pagine all'anno, molto meno di quanto può sceneggiare Nizzi. Vero che le storie di GL Bonelli stanno esaurendosi e Nolitta si è eclissato, ma alla Bonelli stanno appunto pensando a Berardi come autore aggiuntivo (e intanto le quasi 300 pagine all'anno di Letteri le scrive lui. È in questo periodo di calma e con un sacco di tempo libero che Nizzi propone il progetto "Nick Raider".

 

Di Nick Raider si è parlato per UN SACCO di tempo prima della pubblicazione. Ricordo che avrebbe dovuto avere un altro nome (Nick Falcon forse? Vattelo a ricordare, dopo tanti anni...) e fu cambiato perchè c'era un altro personaggio troppo simile (e andarono a beccare il nome di uno snack...  :laugh: ), quindi probabilmente si è preparata l'uscita con largo anticipo (il numero 8 è di Capitanio, l'avrà iniziato non oltre il 1987, e c'erano sette numeri precedenti.

 

Nizzi scrive tutti i primi 12 numeri (altro indizio sul fatto che sarà partito con largo anticipo per preparare un tot di albi prima dell'uscita), poi entrano nello staff man mano D'Antonio, Medda, Vigna e Berardi: insomma, i nomi sono di prim'ordine (meno i disegnatori, presi in gran parte dalle riviste della universo anche se fra loro oltre a Capitanio c'è all'inizio anche Milazzo (molto svogliato e "schizzato", ma sempre Milazzo)

 

Con questi nomi, e magari Berardi a scrivere anche Tex, potrebbe seguire entrambe le serie senza grandi difficoltà.

 

Solo che...

1) il Texone di Buzzelli nel 1988 sbanca, lanciando l'idea di una pubblicazione annuale. E si aggiungono altre 224 pagine al totale.

2) La storia di Berardi non viene considerata "adatta" e viene spostata su uno speciale (creando un "buco" da riempire di oltre 300 pagine nella serie regolare, e quel che è peggio, Berardi viene "bocciato" e non andrà ad aiutare Nizzi.

3) Forse per compensare l'invecchiamento di molti disegnatori di Tex (con rischi legati alla loro salute, anche giustificati pensando a quanti ne moriranno in breve tempo) in quel periodo molti disegnatori vengono spostati su Tex, creando una certa "sovrapproduzione" che ho descritto nei post precedenti.

 

Ecco le pagine pubblicate dal 1988 (ricordando sempre che probabilmente i primi Nick Raider e sicuramente il Texone di Buzzelli sono stati scritti anni prima)

1988: 2202 pagine totali (1544 di Tex - compreso il texone scritto anni prima - e 658 per i 7 numeri di Nick Raider pubblicati, tutti scritti da Nizzi)

1989: 2269 pagine totali (1389 di Tex - compreso il texone di Giolitti che era previsto per la serie regolare - e 880 pp per 8 albi + 1 speciale di Nick Raider)

1990: 2142 pagine totali (1544 di Tex - il secondo anno in cui tutti i Tex pubblicati sono di Nizzi - e 598 pp di Nick Raider)

 

A quel punto, viste le difficoltà del seguire due serie per Nizzi, Sergio Bonelli torna a dargli una mano, accollandosi due disegnatori (il solito Letteri e Giolitti) e fa tirare fuori dal cassetto le ultime tavole sceneggiate da GL Bonelli e giudicate impubblicabili e dà l'incarico a Sclavi di tirarne fuori qualcosa di pubblicabile (ne uscirà fuori il Medaglione spagnolo, pubblicato due anni dopo l'ultimo "recupero Bonelliano", segno che in un primo tempo era stata giudicata davvero impubblicabile)

 

Dover seguire due disegnatori in meno sicuramente aiuta (sono circa una quarantina di tavole il meno al mese) ma non si "vede" ancora nelle storie pubblicate, dove l'unico calo è dovuto al medaglione spagnolo... e soprattutto al calo delle storie per Nick Raider.:

1991: 1750 pagine totali (1434 di Tex e 316 di Nick Raider, cioè solo 2 albi più lo speciale)

1992: 1860 pagine totali (1544 di Tex e 316 di Nick Raider".

 

Facciamo alcune considerazioni. Non tutto quello che avviene si può vedere da queste cifre. Nizzi si sta PORTANDO AVANTI con i disegnatori di Tex, che quando avverrà la crisi (fine 1991-inizio 1992, fino a metà 1992 avanzato) avranno in gran parte oltre cento pagine (a volte duecento) da disegnare. Perchè lo sta facendo?

 

Io mio sospetto (non suffragato da nulla se non dalle ipotesi che faccio guardando queste cifre) è che volesse tornare a scrivere più Nick Raider, Lo dice nelle dichiarazioni che la sua crisi è dovuta anche al fatto di non poter seguire tanto la sua "creatura" Nick Raider...

 

Non poteva sceneggiare dei Nick Raider invece di andare così avanti con le tavole per i disegnatori di Tex? Beh, dal famoso fogliettino che ha originato questo thread, stava scrivendo già per tredici disegnatori (i quindici della lista meno i due seguiti da Nolitta), più quelli per ci stava scrivendo su Nick Raider (tre nel 1992). C'è un limite al numero di trame "in corso" che si può seguire contemporaneamente. Per me è anche per quello che ha tirato a "finire" tante storie (abbastanza che sono andati avanti a pubblicare le cose che aveva già finito fino al 1994).

 

Quindi, ipotesi mia: Nolitta gli corre in aiuto, Nizzi ce la farebbe a seguire Tex e "qualche Nick Raider" (Tex a quel punto sarebbero circa 1200 pagine annue in media togliendo quelle di Letteri e Giolitti, magari un po' di più perchè i disegnatori sono un po' troppi e producono più di quanto si pubblica ma stanno già rimandando Della Monica su Zagor e fra poco purtroppo Galep, Giolitti e Quinto moriranno), ma per non seguire troppe storie contemporaneamente punta a finire prima le storie lunghe su Tex, con l'idea che poi "avrà il tempo (e il respiro) per scrivere con calma altri Nick Raider".

 

Solo che Bonelli continua a dargli altri Texoni da fare. Secondo Nizzi (dal libro di Guarino) la goccia che fa traboccare il vaso è quello di Quinto: Nizzi non crede che sarà mai pubblicato e non vuole farlo. Perchè, se comunque quelle tavole a Nizzi saranno pagate normalmente? Perchè è un altra scocciatura che toglie tempo a Nick Raider.

 

Spiegherebbe, per me, sia il fatto che in un momento in cui si lamentava del troppo carico di lavoro, si sia messo addirittura in largo anticipo con le sceneggiature di Tex, sia il fastidio che mostra parlando del dover scrivere il Texone di Quinto (e un po' anche le storie di Capitanio e Marcello, nuove aggiunte allo staff di Tex)

 

Per me è una spiegazione, ma alla fine è solo una spiegazione che mi dò io, per dargli un senso a questo Nizzi che prima della crisi va in anticipo di 200 pagine con certi disegnatori: magari la reale spiegazione è completamente diversa, ma io mi sono dato comunque una spiegazione e sto meglio quando le cose hanno un senso...  :P

 

Negli anni successivo, probabilmente anche per farlo uscire dalla crisi, fa più Nick Raider, ma per poco:

1993: 1306 pagine totali   (958 su Tex, sono poche perchè viene finalmente pubblicata "Gli Uomini Giaguaro" di Nolitta, e 348 su Nick Raider)
1994  1172 pagine totali (636 su Tex - il numero è ingannevole e mostra ancora la rozzezza dei conti di Dime Web, a Nizzi viene accreditata metà delle tavole di una storia di Canzio tratta da una vecchia storia di Larry Yuma, scelta e impostata da Nizzi, che ne sceneggia solo poche tavole. in realtà di Nizzi quell'anno vengono pubblicate solo le tavole di 2 albi + un texone - e 536pp di Nick Raider)
1995: 1299 tavole totali (1031 su Tex e solo 236 di Nick Raider)
1996: 1811 tavole totali (1463 su Tex e 348 su Nick Raider)

 

il 1996 è l'ultimo anno in cui vengono pubblicati suoi Nick Raider fino all'ultimo numero nel 2005. Notare che a questo punto AVREBBE POTUTO SCRIVERE I NICK RAIDER CHE VOLEVA, Boselli scalpitava ed era più prolifico di lui, avrebbe potuto dividersi più equamente fra Tex e Nick Raider senza problemi. Ma decide invece di mollare Nick Raider del tutto e "occupare" più possibile Tex per sbarrare la strada a Boselli, arrivando a superare ogni suo record di pagine sceneggiate su Tex.

 

Possibili motivi? Possiamo fare solo ipotesi

1) Gelosia professionale? Da subito le storie di Boselli furono più apprezzate e lodate. Si sentiva minacciato dal collega più giovane e voleva "bloccarlo"? Notare che da quest'epoca inizia a parlarne male nelle interviste...

2) Motivi economici? Per farlo tornare su Tex Sergio Bonelli gli ha alzato la tariffa a pagina su Tex a cifre fuori mercato, a fare Tex guadagna molto di più che non su Nick Raider, e più Tex fa (anche se sfornati di malavoglia a macchinetta), più guadagna...

3) Un misto delle due cose?

 

In ogni caso, dall'arrivo di Boselli in poi (1994 come "ufficializzazione" dopo il successo del passato di Carson) Nizzi potrebbe tranquillamente scrivere tutti i Nick Raider che vuole. È solo lui che SCEGLIE di non farlo.

 

 

 

 


 

Modificato da Diablero
  • +1 6
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • co fondatore

Non si sarebbe posto nemmeno il problema dei soggetti per NR perché Nizzi avrebbe potuto saccheggiare milioni di pagine di letteratura poliziesca.

  • +1 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • Collaboratori
7 ore fa, Diablero dice:

In ogni caso, dall'arrivo di Boselli in poi (1994 come "ufficializzazione" dopo il successo del passato di Carson) Nizzi potrebbe tranquillamente scrivere tutti i Nick Raider che vuole. È solo lui che SCEGLIE di non farlo.

 

Innanzitutto, bellissimo intervento che si legge con estremo piacere.

 

Pecca - forse - nella conclusione che è plausibile, anche troppo, ma potrebbe essere tacciata anche di anti-nizzismo.

 

Vorrei aggiungere qualche elemento, per me decisivo, che hai ignorato nel tuo intervento.

 

La volontà dell'editore.

 

Negli anni novanta Sergio Bonelli vede nel lavoro di Nizzi tutto "oro" ed è probabilmente d'accordo con Nizzi nel ritenere Boselli "fuori dagli schemi" e pertanto "pericoloso" per il futuro della testata.

 

Lo stesso Nizzi ha a che fare con i "niet" decisi di Sergio quando gli dice che alcuni suoi soggetti sono di Civitelli. Che sono anche profondamente modificati, un po' da Nizzi e molto da Sergio. Civitelli trova degli spunti bellissimi ma poi l'editore gli toglie ogni velleità, dicendogli di occuparsi di quello che sa fare.

 

Per Sergio, Nizzi è canonico, scrive per Tex anche male ma è quello che la gente si aspetta di leggere comprando l'albo.

 

Non lo pensa di Boselli, no. Roberto Guarino un giorno mi aveva raccontato di come Sergio avesse presentato Nizzi alla madre in termini estremamente pomposi, come se fosse stato il Noé della casa editrice. Boselli è apprezzatissimo da Canzio, che non ha però l'ottica dell'editore, vede quindi le storie senza le fette di salame agli occhi, per cui sono una più bella dell'altra. Boselli racconta invece che da Sergio ha avuto solo un complimento, lo ha raccontato recentemente anche in video, e non è un elogio del suo lavoro. Se gli affida la storia "Colorado" che aveva iniziato per Galep, lo fa perché non ha nessuna voglia di continuare a sceneggiarla lui, però gli scoccia che una sua storia (anche se in pubblico dice che non si considera uno scrittore, sono tutte balle belle e buone) resti in naftalina, ma non osa proporla a Nizzi, la rifila dunque al vice che non è una star ma solo un dipendente ossequioso della casa editrice.

 

Nulla toglie che poi, con il tempo, e con le storie prima mediocri e poi sempre più insufficienti di Nizzi (anni duemila) l'editore cambi idea. Litigano per la il Texone di Seijas e le sue donnine. Solo l'intervento di Canzio trova una mediazione tra i due: 10 e più tavole censurate. 

 

Nizzi riprende a scrivere Tex nel settembre 1992. E le primissime storie che scrive non sembrano quelle di un autore uscito da una crisi creativa.

 

Nel 1992

Il pueblo nascosto

L'uomo senza passato

L'uomo di Atlanta

La ballata di Zeke Colter

 

Queste storie sono IMO al livello di quelle che scriveva prima.

 

Nel 1993

La carovana della paura (aw) e L'uccisore di indiani (aw)

Delitto nel porto

La lettera bruciata (per fusco)

Sul sentiero della vendetta

 

Anche queste sono storie valide. Ma dello stesso periodo è la seconda parte della storia che sceneggia per Fusco ambientata nello Yukon, primo vero segnale di svogliatezza.

 

Nel 1994

Springfield calibro 58

Il cavaliere solitario (TX)

 

SOLO due storie (tre con quella di Fusco di cui sopra, di cui porta a termine la terza parte). Beneficia del lavoro di Boselli, Medda e Canzio. Manfredi, che non abbiamo mai considerato, finisce intanto con il suo Maxi nello scantinato.

 

Nel 1995

Oppio

Il ritorno della Tigre Nera

Gli uccisori

L'ultima frontiera (TX)

Vendetta navajo

 

Cinque storie (a cui si aggiunge adesso quella di Marcello sullo Yucatan da finire) che alternano classici come il texone di Parlov e il ritorno della Tigre Nera. Le tre della regolare sono di un albo o poco più, invece. Della storia slla Tigre è solo l'ultimo albo che manda tutto in vacca. Nizzi ci tiene alla Tigre e lui stesso afferma che nel momento in cui scrisse la sequenza degli zombi (1996 o primo semestre 1997) era piuttosto svogliato e lo scrisse pensando sul momento di riscriverlo in un secondo tempo e poi non ne ebbe il tempo o la voglia (un po' come gli era successo con il finale di Zhenda, sempre per Civitelli, nel 1987). C'era anche il fatto che Sergio gli aveva bocciato la morte di Lohana e Civitelli fu costretto a ridisegnare diverse pagine. Comunque gli scricchiolii sono sempre più evidenti.

 

Il Nizzi oberato di lavoro si ha nel momento in cui Boselli inizia a fargli da spalla ?

 

Direi soprattutto che ciò avviene nel 2000, quando l'autore è andato completamente in vacca.

 

1996 6 storie (un Texone e il polpettone Mefistiano e che inizia a scrivere con un bellissimo primo albo, poi si perde)

 

1997 4 (una storia da tre albi un Texone e un AW)

 

1998 5 (un Texone, il primo Maxi che scrive per Repetto, un AW)

 

1999 1 (la storia di Custer)

 

2000 8 (due Texoni tra cui quello di Seijas, due AW, ma anche Il mercante francese, Le foreste dell'Oregon e Muddy creek)

 

Ecco, dal 2000 inizia il disastro. Le storie di Nizzi si moltiplicano alla faccia della qualità: ormai umilia il personaggio in maniera sempre più aperta. Da qui abbiamo un autore senza più freni che crede di poter scrivere quello che vuole e l'editore ha ormai ceduto le sue velleità di controllo.

 

Solo dopo il 2005 Sergio è cosciente della situazione ma ha ormai individuato in Boselli l'erede che potrà continuare l'opera del padre.

 

Nizzi presenta allora una quantità "industriale" di soggetti e se li vede più o meno tutti respinti, tanto che nel 2007 decide di ritirarsi complice anche lo screzio di cui sappiamo con l'editore.

 

 

 

  • Grazie (+1) 3
  • +1 2
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • Sceriffi

La carriera professionale di Nizzi si lega ovviamente alla storia di Tex e di Nick Raider ed è particolare come alla fine il suo personaggio gli abbia causato dei problemi per colpa anche della casa editrice.

 

In realtà quando Boselli è arrivato a supporto Nizzi si era già stufato di Nick Raider per due motivi principali:

 

- Innanzitutto (piccola correzione a Diablero) è la casa editrice che chiede a Nizzi di creare un personaggio e non viceversa, quello che dice Diablero sulla programmazione è giusto, infatti se nei primi numeri è presente Capitanio è abbastanza normale ipotizzare che la serie sia in cantiere da un po'. Nizzi sceneggia i primi 12 albi e poi arrivano gli altri. Il primo motivo sono proprio i disegnatori (e lo dice bene ancora Diablero) che erano tutti mediocri tranne Milazzo e il già citato Capitanio. Tutti quelli bravi arrivano dopo.

 

- Come già spiegato più volte Nizzi ha sceneggiato tutta la prima annata e poi inizia a dividersi tra i due personaggi, su Nick allora ha preso piede ancora di più la figura di Renato Queirolo che Nizzi quasi detestava come curatore per i suoi metodi (Ha raccontato che i disegnatori andavano da lui per lamentarsi dei cambiamenti ma diceva loro di non poter fare niente in quanto era il creatore e non il curatore).

 

Nizzi smette di sceneggiare Nick Raider proprio nel momento in cui poteva tornare a scrivere regolarmente almeno 4/5 storie all'anno. Boselli arriva in pianta stabile tra il 1993 e 1994 (tolta la sua prima storia che è iniziata a fine '92) mentre le ultime storie per il poliziotto sulla regolare escono nel '94 (e sono prodotte nello stesso anno, Ramella firma la doppia con: "Ramella+Nizzi '94" già dal primo albo), dopo quelle escono solo l'ottavo speciale e il numero 100. 

 

Quindi Nizzi non è che smette di scrivere la sua serie per occupare tutto lo spazio e toglierlo a Boselli, semplicemente non voleva sapere più niente del suo personaggio viste le varie problematiche gestionali presenti già dai primi numeri. Ed ha sbagliato, avrebbe scritto meno storie di Tex (se avesse scritto meno storie non sarebbe mai arrivato all'ideazione dei fucili di Shannon o al ritorno di Cane Giallo) e con maggior ispirazione e molte energie sarebbero andate sulla sua serie.

 

  • Grazie (+1) 1
  • +1 3
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • Collaboratori
1 ora fa, MacParland dice:

Quindi Nizzi non è che smette di scrivere la sua serie per occupare tutto lo spazio e toglierlo a Boselli, semplicemente non voleva sapere più niente del suo personaggio viste le varie problematiche...

 

In un'intervista (appena ho tempo posto la pagina) all'Anafi dice esattamente quello che ha riportato Diablero: nel 1992 voleva occuparsi ''solo'' di Nick, Tex era solo lavoro, parla infatti di scelte editoriali per cui gli serviva lo psicanalista.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • Sceriffi
<span style="color:red">35 minuti fa</span>, ymalpas dice:

 

In un'intervista (appena ho tempo posto la pagina) all'Anafi dice esattamente quello che ha riportato Diablero: nel 1992 voleva occuparsi ''solo'' di Nick, Tex era solo lavoro, parla infatti di scelte editoriali per cui gli serviva lo psicanalista.

Nel '92 è ancora possibile che avesse voglia di scrivere la sua serie ma dopo no. Nella famosa intervista "CAD" afferma che Nick gli ha dato più problemi che altro e poi elenca i problemi editoriali che ho citato sopra più altri (tipo il problema del volto). Poi prima ho detto che dopo la doppia escono due storie successive (il 100 e lo speciale), ma in realtà quanto sono successive?

 

Infatti è probabile che dopo il 1994 non abbia scritto più nemmeno una singola pagina della serie. Mastantuono esce col numero 74 e il suo lavoro successivo è proprio lo speciale 8 quindi (ipotesi mia) Nizzi potrebbe aver scritto tutta la storia in quell'anno e averla assegnata al disegnatore romano. Lo stesso numero 100 potrebbe esser stato sceneggiato sempre nel 1994, magari subito dopo aver finito la stesura della doppia (per chi non lo sapesse il numero 100 riprende il filone del passato di Nick che nasce proprio nel numero 76). Lo stesso Ramella dopo aver finito il numero 77 disegna due albi in coppia con Barbati e poi il numero 100, nessun problema per un velocista del suo calibro (oltre ad aver iniziato e finito i numeri 76-77 in nemmeno un anno, inizierà ad uscire oltre che su NR anche su Magico Vento, giusto per rendere l'idea...).

 

Insomma, nel 1992 aveva ancora voglia di scrivere ma poi non più, troppi problemi ed uno sforzo su Tex che gli aveva lasciato danni grossi.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

6 ore fa, ymalpas dice:

Boselli è apprezzatissimo da Canzio, che non ha però l'ottica dell'editore, vede quindi le storie senza le fette di salame agli occhi, per cui sono una più bella dell'altra. Boselli racconta invece che da Sergio ha avuto solo un complimento, lo ha raccontato recentemente anche in video, e non è un elogio del suo lavoro.

 

Probabilmente era parco di complimenti, ma ti assicuro che Boselli era apprezzato anche da Sergio (che era ben in grado di distinguere nel suo parco autori i cavalli di razza dai brocchi). Lo so perchè questi apprezzamenti con i lettori li faceva, e con me li fatti più di una volta. Ricordo in particolare la prima volta che l'ho incontrato (Bonelliana, Padova 1997), lui come sempre molto disponibile, si ferma a parlare coi lettori: io come prima cosa inizio a lamentarmi del nuovo corso di Mister No :P e lui, con mia estrema sorpresa, mi da pienamente ragione e comincia a dire peste e corna degli autori che ne sono coinvolti :lol: aggiungendo che ha già deciso che Mister No tornerà in Amazzonia. Quando passiamo a Zagor (che all'epoca era scritto da Boselli) mi dice testuale: "Eh, su Mister No ci vorrebbero gli autori di Zagor: quelli si che son bravi"... 

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

14 hours ago, ymalpas said:

Non lo pensa di Boselli, no. Roberto Guarino un giorno mi aveva raccontato di come Sergio avesse presentato Nizzi alla madre in termini estremamente pomposi, come se fosse stato il Noé della casa editrice.

Beh, se già Nizzi tende ad "infiocchettare" la realtà, addirittura considerare Guarino una fonte affidabile mi pare eccessivo... :laugh:

 

(anzi, Nizzi la realtà tende a rovesciarla completamente: mi sono rivisto il famigerato intervento su CAD e rovescia SEMPRE la realtà attribuendo le cose che faceva LUI agli altri e viceversa: dice che le storie di GL Bonelli erano tutte "gialle" con poche eccezioni ogni tanto e che partivano sempre da un incarico o un indagine data da un superiore, dice che il suo Tex era gradasso - tutte caratteristiche del Tex di Nizzi che quello di GL Bonelli non ha mai avuto - dice che Boselli usa sempre solo Tex e Carson mentre - dice Nizzi - lui utilizzava sempre tutti i pard... davvero, io ho l'impressione che Nizzi disprezzi a tal punto quello che faceva su Tex che nei suoi ricordi NON LO FACEVA LUI, lo facevano GLI ALTRI... descrive ESATTAMENTE i grossi problemi del suo Tex - gradasso, pomposo, servile verso le autorità e la legge, non farebbe nulla se non gli fosse ordinato, i suoi rapporti umani si limitano agli stessi battibecchi con Carson ogni volta, etc... ma nei suoi ricordi LO FACEVANO GLI ALTRI E LUI NO! )

 

In realtà, non so in che tono presentò Nizzi alla madre, ma lo ha detto tante di quelle volte in pubblico che considerava Nizzi "il salvatore di Tex" che ritengo lo considerasse vero. Ma non nel senso di "finalmente è arrivato il Dio degli sceneggiatori molto più bravo di tutti gli altri" che pensa Guarino. Io credo che sia in un senso molto più "terra terra"...  che Bonelli non trovava un cane per scrivere Tex:laugh:

 

Un po' era colpa sua: non avendo mai capito PERCHÉ Tex vendeva (lo ammetteva pure nelle interviste che per lui era un successo "inspiegabile": per i suoi gusti, Sergio Bonelli non avrebbe mai letto Tex: gli piacevano i personaggi un po' perdenti, anche deboli, che si fanno ingannare, sfortunati, con storie che finiscono in tragedia: un personaggio come Tex non lo capiva, e non sapeva scriverlo, alternando fra un Tex fallimentare e imbelle e uno magari più efficace ma prepotente e odioso), era diventato per me eccessivamente timoroso, quasi paranoico, su cosa ci pubblicava sopra: si era convinto (magari a ragione, chissà...) che i lettori di Tex odiassero le donne, tanto da fare tutte quelle manfrine assurde per il Texone di Sejias (accettava senza problemi Tex che si fa fregare come un pollo, Tex che vince uno scontro leale sparando ad un avversario disarmato, Tex che perde e viene beffato da un assassino, ma non accettava che parlasse con troppe donne o che lasciasse andare un povero vecchio che aveva solo vendicato il figlio... dire che avesse le idee molto confuse su Tex direi che è dir poco, ed è incredibile per una persona che conosceva i fumetti come lui, io insisto da anni che ara accecato dai rapporti con il padre che si sovrapponevano al fumetto)

 

Quindi, davvero, Sergio Bonelli per Tex in quegli anni è un problema serio: scrive un sacco di storie indecenti, di cui non riesce a vedere i difetti (de "il segno di Cruzado" fa uno dei primi cartonati ed è sempre stato convinto che avesse ragione lui sul pugno a Carson, ci è voluta tutta la redazione contro di lui compreso il padre e Canzio per non farglielo mettere), boccia per motivazioni inspiegabili Berardi (Oklahoma è ancora oggi una storia amatissima dai lettori, non si capisce di cosa aveva paura), Medda (che per me forse voleva farsi escludere, se mi metti due bordelli su due storie di Tex lo fai apposta, ma bastava dirgli di non farlo più...), più avanti Manfredi, ha avuto sfiducia e fatto difficoltà all'inizio a Boselli e si è convinto solo dopo aver visto le reazioni dei lettori al Passato di Carson... mentre per le sua paure irrazionali si è tenuto per anni e anni un Nizzi ormai arrivato sotto qualunque livello di decenza...

 

Io per anni ho inteso quel "ha salvato Tex" come una maniera di dire "le vendite con le mie storie stavano crollando, con Nizzi si è fermata l'emorragia". Storicamente è quello che è successo, ma ormai penso che sia da intendere in maniera diversa: con Nizzi ha trovato finalmente un autore che gli andava bene. Cioè un autore che ridicolizzasse e deridesse abbastanza Tex, come piaceva a lui (Nizzi lo dice che lui preferiva i Tex di Nolitta, era chiaro che avrebbe proseguito l'opera di demolizione e sputtanamento), ma che fosse meno "scoperto" nel farlo, con sceneggiature brillanti, in maniera da accontentare capra e cavoli: accontentare sia Sergio Bonelli che i lettori.

 

Berardi e Boselli non rendevano ridicolo Tex: accontentavano i lettori, ma NON Sergio Bonelli.

 

Con quella mentalità, chi poteva trovare Sergio Bonelli per scrivere Tex? Chi trovavi che all'idea di scrivere TEX WILLER, avrebbe scritto storie su come veniva fatto fesso da chiunque? (è storia, ragazzi, storia innegabile, rileggetevi tutte le prime storie di Nizzi... non ce n'è una in cui l'avversario non sia molto più furbo di Tex...)

 

Sergio Bonelli aveva chiamato Berardi probabilmente sperando che facesse un personaggio fallito, sconfitto, triste, impotente come quello degli ultimi Ken Parker. Berardi, capendo benissimo invece perchè Tex vendeva, gli fa un "buon" Tex, e quindi inaccettabile per Sergio Bonelli.

 

Attenzione, tutte queste per me sono cose INCONSCE. Non credo che Sergio Bonelli consciamente volesse un Tex ridicolo: ma credo che su Tex non fosse assolutamente lucido, si intrecciavano troppi rapporti umani e la sua storia personale con gli autori (pensate che sia un caso che nel volume di Un Uomo Un Avventura che fanno insieme lui e Galep, nelle prime pagine AMMAZZINO TEX, o almeno un suo sosia?)

 

Da questa ottica priva di lucidità, NESSUNO riusciva a fare un Tex "accettabile", NESSUNO! Chiunque gli avesse fatto un Tex non ridicolo, non sarebbe andato bene, magari per mille altre scuse ("ci ha messo troppe donne! Ci ha messo troppi messicani! Ci ha messo pochi cavalli! Tex spara troppo in fretta! Etc etc"). E Nizzi diventa l'unica persona al mondo "capace di scrivere Tex" proprio perchè... in realtà non ne è capace!

 

(Noi, che siano più lucidi penso sull'intera questione, ormai sappiamo che il fumetto italiano era pieno di gente che Tex lo avrebbe scritto almeno meglio di Nizzi: Berardi, Medda, D'Antonio, dagli anni 90 Boselli e Manfredi, etc, altro che "solo Nizzi"...)

 

Sul resto del post rispondo domani, che stanotte devo dormire che mi alzo presto. Segnalo giusto alcune cose che ho notato riguardandomi l'intervento video di Nizzi:

 

- Nizzi dice che "è arrivato a scrivere anche 12 storie contemporaneamente" e che "non sa come fa Boselli a farne tante scrivendo dieci pagine per volta" (terminando con una battuta sprezzante sui risultati del fare così). Cioè, è arrivato al massimo a DODICI. Nella lista c'erano 15 nomi, di cui due impegnati da Nolitta, ne rimangono 13 più quelli di Nick Raider. Si conferma quindi che tirava a terminare le vecchie storie per non doverne fare troppe contemporaneamente (e infatti diversi di quei disegnatori nella lista stavano finendo di disegnare storie già sceneggiate completamente, anche con centinaia di pagine ancora da disegnare)

 

- Conferma che mandava minimo 100 pagine per volta, e questo già si sapeva.

 

- Dice una cosa interessante parlando di Nick Raider (dopo aver confermato quello che mi ricordavo, che doveva chiamarsi Nick Falcon): che con la serie già in progettazione... "arriva il successo di Dylan Dog", e tutti i disegnatori bravi li mandano su Dylan Dog, lasciandogli gli scarti.

Questo fa capire che quando gli chiedono di creare una serie, non è ancora uscito Dylan Dog (1986). Quindi è ancora la Bonelli in crisi che arranca nelle edicole e "le prova tutte". gli ultimi western sono tutti stati dei fallimenti (Judas, Gil), e non è servito cambiare formato (Bronco e Bella, i Ken parker su Orient Express e in volume....), è andato bene Martin Mystere quindi stanno provando altre strade, alcune strane (le parole crociate, Full, Indiana Jones, Dottor Beruscus...) nella speranza di beccare qualcosa che venda. Avrebbe senso che in quel periodo chiedano a Nizzi un personaggio poliziesco, che magari avrebbero potuto portare avanti anche altri (la lista di sceneggiatori di Nick Raider è impressionante).

Avrebbe molto meno senso che gli chiedano una cosa simile con il boom di Dylan in corso (al massimo gli avrebbero chiesto di scrivere degli speciali Dylan Dog...)

 

- Su Queirolo parlo in un post successivo, che ce n'e tanta di roba, segnalo solo che il primo albo in cui è indicato come "supervisore" di Nick Raider è il 43, del dicembre 1991...  ma non so quanto sia indicativo. Queirolo era già il "supervisore occulto" di Zagor e non so quante altre testate da ANNI (il primo supervisore accreditato su Zagor è Boselli dallo Zenith 404 del dicembre 1994 con la scritta "a cura di", ma si sa che prese il posto di Queirolo che supervisionava Zagor, con interventi anche pesanti, dagli anni 80). Quindi può darsi benissimo che anche su Nick Raider prima fosse semplicemente non accreditato.

 

(in effetti, visto che Nizzi non lavorava in redazione, non avrebbe mai potuto supervisionare Nick Raider, qualcuno in redazione a supervisionare ci voleva, il dubbio è se sia stato Queirolo da subito o se abbia preso il posto di qualcun altro, ma non è che ci fosse tanta gente in redazione all'epoca...)

 

 

Modificato da Diablero
  • +1 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Ciao a tutti e grazie per la bella e interessante discussione. 


Dopo la famigerata crisi Nizzi si riappacifica con la scrittura tornando a Nick Raider e realizzando alcune storie per il detective Newyorkese. E ritorna a Tex con alcune storie a cui forse teneva (la ballata di Zeke Colter). Credo che in questo periodo (diciamo nel 93) lui faccia presente a Sergio Bonelli che preferirebbe scrivere più Nick Raider e magari solo qualche storia di Tex per i disegnatori con cui si trova meglio (io credo Ticci, Villa, Civitelli, Fusco). 
Sergio Bonelli gli triplica(?) i compensi ma solo quando scrive Tex, mentre per Nick Raider (credo) la cifra è la stessa di prima (da serie di seconda fascia). Insieme alla presenza di Queirolo curatore, e di una serie che non sente come sua, perché abbandonata troppo presto, lui la abbandona. Perché era più conveniente macinare più tavole di Tex, piuttosto che tornare al suo Nick. 


Inoltre a ridosso del 2000-2001 accaddero altre due cose: Colombo smette di scrivere Dampyr e Boselli è solo al comando. E subito dopo ha qualche problema di salute (questo era stato scritto da qualche parte, anche in qualche intervista di Boselli stesso), infatti Letteri per la sua ultima storia torna a Nizzi. Infatti tra il numero 500 e il numero 540 le storie di Boselli sono 2 o 3, se non ricordo male e "i lupi rossi" viene dirottata dal maxi alla serie regolare per mancanza di storie (così come anche la storia di Sommer sulla diligenza)

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

8 ore fa, Diablero dice:

(in effetti, visto che Nizzi non lavorava in redazione, non avrebbe mai potuto supervisionare Nick Raider, qualcuno in redazione a supervisionare ci voleva, il dubbio è se sia stato Queirolo da subito o se abbia preso il posto di qualcun altro, ma non è che ci fosse tanta gente in redazione all'epoca...)

 

Le rubriche di Nick Raider (la "posta gialla" e quella sui grandi detectives) erano curate da Mauro Boselli, però non so se supervisionasse anche la serie.

 

Comunque trovo le tue analisi storicamente molti interessanti, ma in tutta onestà quando parti con la psicologia spicciola (SERGIO BONELLI ODIAVA INCONSCIAMENTE IL PERSONAGGIO DEL PADRE E QUINDI CERCAVA QUALCUNO CHE LO SCRIVESSE MALE APPOSTA!!1!) fai perdere loro completamente di attendibilità. :rolleyes:

<span style="color:red">22 ore fa</span>, MacParland dice:

- Innanzitutto (piccola correzione a Diablero) è la casa editrice che chiede a Nizzi di creare un personaggio e non viceversa, quello che dice Diablero sulla programmazione è giusto, infatti se nei primi numeri è presente Capitanio è abbastanza normale ipotizzare che la serie sia in cantiere da un po'. Nizzi sceneggia i primi 12 albi e poi arrivano gli altri. Il primo motivo sono proprio i disegnatori (e lo dice bene ancora Diablero) che erano tutti mediocri tranne Milazzo e il già citato Capitanio. Tutti quelli bravi arrivano dopo.

 

A me non sembra che il parco disegnatori di Nick Raider fosse così scarso, a parte un paio (Caramuta e Fiorentini). Oltre a Capitanio e Milazzo, c'erano anche Trigo (che veniva da Dylan Dog), Ramella, Antinori e Polese. Tutti ottimi professionisti.

Su Giancarlo Berardi e la sua presunta “bocciatura”. Lui ha scritto Oklahoma! In un periodo in cui aveva bisogno di lavorare, perché l’esperienza di Ken Parker sulle riviste d’autore era terminata, ma scrivere Tex in maniera regolare credo non sia mai stato nelle sue intenzioni, infatti nei primi anni ’90 fonda la sua casa editrice con Ivo Milazzo per cui scrive la nuova serie di Ken Parker. Terminata questa crea Julia. A quanto mi risulta ci furono degli “abboccamenti” per scrivere altre storie di Tex (si era parlato addirittura di un team up con Ken Parker), ma ha sempre rifiutato…

  • +1 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red">36 minuti fa</span>, Magic Wind dice:

Comunque trovo le tue analisi storicamente molti interessanti, ma in tutta onestà quando parti con la psicologia spicciola (SERGIO BONELLI ODIAVA INCONSCIAMENTE IL PERSONAGGIO DEL PADRE E QUINDI CERCAVA QUALCUNO CHE LO SCRIVESSE MALE APPOSTA!!1!) fai perdere loro completamente di attendibilità. :rolleyes:

Non per difendere Diablero, però non mi pare si tratti di psicologia spicciola: c'è alla base di questo ragionamento una considerazione sociologica generale che riguarda il rapporto tra la generazione nata sotto le bombe o poco dopo e i loro genitori, considerati in qualche modo responsabili di quella situazione.

Giuliano Piccininno me ne ha parlato una volta ragionando sulla nascita di Zagor: "mi sono fatto l’idea che in Zagor ci sia quel sentimento di ribellione tipico degli anni 60. Zagor parte dal desiderio di Sergio Bonelli di fare qualcosa di diverso, rispetto al tipo di fumetto che faceva Gianluigi Bonelli. È quasi un gesto di ribellione verso la figura ingombrante del padre, quasi un tradimento verso un certo tipo di fumetto, quello tradizionale. Tradire la tradizione, insomma. Sembra un gioco di parole, ma invece è un processo necessario per la crescita della persona, soprattutto per chi ha ambizioni creative. Per me in Zagor, ancora oggi, c’è qualcosa che viene dritto dritto dagli anni 60, da quel sentimento di ribellione di molti giovani che dicevano: “No, io non seguo la strada di mio padre, non voglio fare quella carriera, io ambisco a qualcos’altro”. Non è una ribellione fine a se stessa, non è nichilista, al contrario è una ribellione costruttiva, quasi a dire: “Questo mondo è brutto, questo mondo è pieno di ingiustizie, io mi ribello contro questo mondo, ma la mia ribellione esprime una necessità di giustizia sociale”. 

Ecco, solo per dire che, inconscio certo, ma il sentimento di rifiuto verso il lavoro dei padri era generazionale, non personale.

  • +1 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Va bene, ma dire che lui sabotava inconsciamente il suo fumetto più venduto cercando appositamente uno che lo scrivesse mettendolo in ridicolo mi pare una dietrologia totalmente arbitraria...

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Concordo, va bene un timore reverenziale mai “risolto “ o mai digerito ma addirittura cercare di psicanalizzare il comportamento di Sergio ed il suo pensiero/atteggiamento nei confronti di Tex/GLB con spiegazioni artefatte….beh, mi sembra una vera e propria corazzata Potëmkin😎

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Non voglio convincere nessuno, come ho scritto alcuni post fa, quando ci sono cose apparentemente inspiegabili (Nizzi che si lamenta di dover scrivere troppo e scrive oltre 200 pagine di storia in anticipo a diversi disegnatori, Sergio Bonelli che dipende da Tex allora come oggi... e scrive QUEL Tex, quello di Caccia all'Uomo, di Il Segno di Cruzado, de "il disertore", e in seguito NON corregge le storie dove Nizzi ridicolizza Tex, ma corregge l'unica volta in cui fa una scelta "da Tex...) cerco una soluzione razionale, che dia una logica alle cose, per me. Poi ciascuno si scelga la spiegazione che preferisce.

 

Chi di noi non ha un rapporto irrisolto con il padre? Mi pare una spiegazione razionale ad un comportamento che, più lo guardi, più appare irrazionale (se invece la tua spiegazione "razionale" è che QUEL Tex è "perfettamente texiano e non ha nulla di strano", direi che SEI TU che sei totalmente irrazionale...  :P )

 

Aggiungo anche un elemento personale: ho avuto occasione di sentire parlare dal vivo Sergio Bonelli in diverse occasioni. Non erano incontri "privati", non posso dire di averlo mai conosciuto (per questi dico che ho avuto occasione di sentirlo parlare, io non parlavo, ascoltavo e basta), ma non erano nemmeno incontri "pubblici", erano con poche persone (una tavolata o due, niente microfono, nessun video, oppure per i corridoi della redazione, le poche volte che ci sono stato, sempre in gruppo). Non erano quindi incontri in cui si lasciasse davvero andare a confidenze ma nemmeno incontri dove tutto quello che dici finisce su youtube o stampato. E in quelle circostanze, Sergio Bonelli un paio di volte ha fatto battute autoironiche sul rapporto con il padre. Ovvio, erano BATTUTE. Per far ridere gli astanti, che pendevano dalle sue labbra. Non era una confessione dal prete o dallo psicanalista, magari poteva esagerare per ottenere "l'effetto comico". Per questo non le riporto, anche perchè senza la sua voce e la sua espressione in quel momento, sarebbero facilmente equivocabili. Però ho avuto l'impressione, chiara, che dietro quell'autoironia ci fosse davvero un rapporto difficile. (e, come ho detto... chi non ha avuto un rapporto difficile con il padre? Immaginate se vostro padre fosse pure la persona che ha avuto più successo in Italia nel vostro stesso mestiere e vi dicesse - come Sergio Bonelli ricordava spesso - che "al massimo saresti adatto a sceneggiare paperino"...

 

 

Modificato da Diablero
  • +1 2
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

19 minuti fa, Diablero dice:

Però ho avuto l'impressione, chiara, che dietro quell'autoironia ci fosse davvero un rapporto difficile. (e, come ho detto... chi non ha avuto un rapporto difficile con il padre? Immaginate se vostro padre fosse pure la persona che ha avuto più successo in Italia nel vostro stesso mestiere e vi dicesse - come Sergio Bonelli ricordava spesso - che "al massimo saresti adatto a sceneggiare paperino"...

 

Aggiungiamoci pure anche il "trauma" di un padre che alla fine della guerra torna con una nuova famiglia... Però non avendo appunto conosciuto, se non in occasioni pubbliche, ne lui ne il genitore ci andrei cauto nel tracciare un profilo psicologico e a saltare a delle conclusioni che magari sono totalmente sballate

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Assolutamente d'accordo con il tuo pensiero riguardo l'inspiegabilità di alcuni fatti....razionalmente, non credo che Sergio provasse (seppur al livello inconscio) a smitizzare (e quindi renderlo "umano") il padre ridicolizzando il più grande successo della Storia sia della Casa Editrice che dell'intero panorama nazionale. Più verosimile, a mio parere, che la sua visione su come si racconta una storia (a prescindere da chi sia il protagonista) abbia preso il sopravvento sulle idee, diametralmente opposte, del padre. Convinzione che è emersa sempre in misura maggiore anche a causa dei problemi di GLB e del suo forzato distacco/allontanamento dalla sua creatura. Con GLB sempre più ai margini, è stato più facile uscire dalle caratteristiche che Bonelli Senior aveva delineato. Per quanto riguarda Nizzi, credo che semplicemente le dinamiche editoriali gli abbiano, di fatto, spento la passione... il fatto stesso che per lavorare su Tex gli venisse corrisposto uno stipendio (chiamatelo come volete) più alto rispetto allo stesso lavoro su Nick Raider, ovvero una tua creazione, è abbastaza plausibile che lo possa aver amareggiato. Non è una giustificazione, ma un'ipotesi abbastanza logica.

  • +1 2
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Non so se Sergio avesse problemi con il padre, cosa possibile ma resta un fatto personalissimo, e pertanto evito di esprimermi 

Quello che penso è che avesse di sicuro problemi con Tex.

 

Non si spiegherebbero storie profondamente anti-texiane (a mio giudizio) come Caccia all'uomo, il Segno di Cruzado e la grande minaccia (per fare esempi), che da autore doveva riconoscere come iconoclaste. Anche perché in alcuni casi tracce del possibile Nolitta anche ottimo ci sono state (El Muerto, un capolavoro, e il solitario del West, una storia notevole, sono valide nonostante tutte le "nolittate").

 

E soprattutto non spiegherebbe l'insistenza su Nizzi, che personalmente avrei allontanato già ai tempi di Fuga da Anderville, sebbene tutti quelli testati in seguito (Berardi, Boselli, Medda e persino Canzio e Segura) abbiano scritto storie migliori o potenzialmente potevano scriverle.

 

Quindi imho Sergio non poteva fare a meno di Tex anche se avrebbe voluto potersene liberare.

 

Questo non toglie che l'abbia anche "difeso" e "protetto" a modo suo in molte circostanze... 

Quindi la domanda è: "Perché ha continuato a fare affidamento su uno sceneggiatore che aveva già dimostrato di non essere più affidabile?"

 

Pare proprio che gli influssi astrali abbiano congiurato contro questo fumetto...

Modificato da Exit
  • Haha (0) 1
  • +1 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Quello che dice Diablero sulle motivazioni di Sergio Bonelli riguardo a suo padre e a Tex sono le stesse che avevo sempre pensato, quindi sono d'accordo con le sue osservazioni.

 

Non so se abbiamo ragione o no, ma mi è sempre sembrata una spiegazione molto convincente.

 

Inoltre, bisogna considerare non solo il problema del padre che si è fatto un'altra famiglia (sono sicuro che comunque si volevano bene lo stesso, lo si vede anche dalla loro profonda collaborazione), ma anche il fatto che Sergio Bonelli aveva un carattere diverso da quello del padre. Può darsi che c'entri la ribellione esaltata a quei tempi (siamo negli anni '70, con tutto quello che è seguito dopo), ma Nolitta aveva un atteggiamento di rapporto con la vita diverso da quello del padre. Gianluigi Bonelli viaggiava dappertutto per fare delle esperienze, delle avventure (come Tex), ma Sergio Bonelli viaggiava invece in posti inesplorati, più che per avventura, quasi per nascondersi, come fa Mister No. Il personaggio di Nolitta non è un "avventuriero", ma uno che si nasconde negli anfratti più nascosti per non essere coinvolto. Non è che Sergio Bonelli fosse così, ma di certo sognava di fare così. Infatti spesso è andato in Amazzonia e in Africa, gli stessi luoghi dei viaggi di Mister No. 

 

Quindi, oltre ai possibili conflitti col padre (conflitti di natura caratteriale, soprattutto, mi pare: la faccenda del pugno che Tex dà a Carson, e sostenuta da Nolitta, è molto emblematica) c'è anche la faccenda della diversa personalità di Sergio Bonelli rispetto a quella del padre. 

 

Tra l'altro, in una scena dell'"Uomo del Texas" di Galleppini e Nolitta (oltre ad essere un'altra amara storia di fallimenti, tipica del "Nolitta che ama i falliti"), nelle prime pagine finisce ammazzato Kit Willer, o un personaggio che praticamente ne è la fotocopia. Qui non è "Tex", ma "il figlio di Tex" che finisce ammazzato. E qui ciascuno faccia pure le sue considerazioni: ma l'ho sempre trovata una scena significativa...

  • +1 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

5 minutes ago, joe7 said:

Tra l'altro, in una scena dell'"Uomo del Texas" di Galleppini e Nolitta (oltre ad essere un'altra amara storia di fallimenti, tipica del "Nolitta che ama i falliti"), nelle prime pagine finisce ammazzato Kit Willer, o un personaggio che praticamente ne è la fotocopia. Qui non è "Tex", ma "il figlio di Tex" che finisce ammazzato. E qui ciascuno faccia pure le sue considerazioni: ma l'ho sempre trovata una scena significativa...

No, è Tex, per quanto disegnato stranamente "male" (forse per non renderlo troppo riconoscibile?).

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red">4 minuti fa</span>, Diablero dice:

No, è Tex, per quanto disegnato stranamente "male" (forse per non renderlo troppo riconoscibile?).

 

Purtroppo al momento non ho a disposizione la storia: appena possibile ci darò un'occhiata, perchè mi sono basato solo sulla mia memoria. Quindi posso essermi sbagliato. 

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • Recentemente attivi qui   0 Membri

    • Nessun membro registrato sta visualizzando questa pagina.
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.