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Quelle storie che meritano di stare accanto ai capolavori di G. L. Bonelli


ymalpas

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Come da titolo, con questa discussione voglio parlare delle storie che dal gennaio 1976, data di pubblicazione di "Caccia all'uomo" di Nolitta, hanno dato inizio a un nuovo Tex scritto da altri autori.

 

Il passaggio dalle storie del padre alle storie del figlio, allora, fu percettibile ai lettori del mensile, che riconobbero subito delle sfumature nuove nel personaggio.

 

Ne era consapevole anche Sergio Bonelli che fino al 1988 evitò di rivelare al pubblico il suo alternarsi con il padre nel compito di portare avanti la narrazione mensile delle avventure del personaggio di punta della casa editrice. Stessa cose valeva anche per le storie di Claudio Nizzi.

 

Proprio l'arrivo di Nizzi tra il 1981 e il 1982 rappresentò l'ancora di salvezza per il Tex, come raccontava lo stesso editore.

 

Eppure, questo insieme di storie divide ancora oggi i lettori.

 

C'è chi dice che Tex era "finito" già nel 1980. Quello che è venuto dopo non è stato più la stessa cosa, non è più  il medesimo personaggio.

 

Molti invece continuano a leggere Tex anche per le storie scritte prima da Nizzi e poi da Boselli.

 

Ma dii Nizzi si è già parlato anche troppo.

 

Lo stesso Boselli è stato attaccato e continua a essere contestato come autore e curatore. E sin dalle sue prime storie lo si è incolpato di attaccare il mito di Tex, di scriverlo alla sua maniera, senza rispettare il canone bonelliano.

 

Già a metà anni Novanta glielo rimproverava, per gelosia, l'autore di Fiumalbo.

 

Oggi ancora non sono mancate le critiche alla storia del settantennale da lui scritta e considerata una riscrittura sacrilega del finale di una delle storie più emblematiche del passato di Tex. Boselli riscrive Tex e riscrive GL Bonelli. La nuova serie Tex Willer, uno dei prodotti più validi dati alle stampe dalla casa editrice negli ultimi sei sette anni, va incontro a questo problema: è giusto "modernizzare" certi aspetti di quelle storie piene di errori e incongruenze, testimoni di un'epoca revoluta?

 

Leggo nei siti stranieri dove il ranger è pubblicato che anche le storie tanto contestate di Nizzi raccolgono paradossalmente tanti consensi tra dei lettori che evidentemente invece non sono condizionati dalle botte in testa o dai cinturoni slacciati, che quelle storie le leggono senza farsi "troppe seghe mentali" direbbe qualcuno (senza offesa per nessuno).

 

Insomma, come dobbiamo leggere le storie dagli anni Ottanta in poi? Sono ancora storie di Tex ? Possiamo considerare dei capolavori storie che presentano scelte narrative che GL Bonelli non avrebbe, forse, mai usato, come il Tex che non riesce a leggere il tradimento di Turner in "Giungla Crudele" per via dell'amicizia che lo lega a quello che invece è diventato un politicante?

 

Ci sono dei capolavori, dopo il 1980, che possiamo accostare senza remore ai classici bonelliani?

 

Fino a che punto la canonicità, le atmosfere, il linguaggio normalizzato, la censura, i personaggi solo pallide imitazioni di quelli del passato ecc ecc inficiano il nostro giudizio e ci fanno considerare certe storie, pur avventurose e accattivanti, esempi da non proporre ai nuovi lettori che si avvicinano per la prima volta al mito di Tex?

 

Proviamo a fare un elenco di quelle storie di Nizzi, di Boselli, degli altri che qualche merito anche i puristi riconoscono, magari partendo dallo speciale di Giusfredi su Carson della scorsa estate.

 

Cosa si può salvare di tutta questa produzione che ci ha lasciato l'edicola negli ultimi 45 anni?

 

A voi la parola.

 

 

 

(Spero di evitare lo scoglio degli scontri e di cercare di portare avanti con l'aiuto di tutti una discussione che può essere interessante sotto molti punti di vista).

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Per me la domanda è mal posta. Cosa vuol dire "accostare senza remore ai classici Bonelliani"?

 

Da una parte dici che ogni autore fa il "suo" Tex, dall'altra che un "buon" Tex...  va "accostato" a GL Bonelli. Mi pare una ovvia contraddizione.

 

"Quale storia dell'Uomo Ragno dopo Ditko è così bella da essere messa fra le storie di Ditko"? Capisci la contraddizione?

 

Ma purtroppo tutta la questione è falsata dal lavoro di "autosabotaggio" che si fanno i lettori.

 

Come è credo ovvio semplicemente guardando cosa fanno tutti, raramente l'intelligenza viene usata per prendere decisioni: viene piuttosto usata per darsi SCUSE per GIUSTIFICARE comportamenti dettati invece da istinto, emotività, abitudine: l'intelligenza arriva DOPO, a decisione già presa.

 

Normalmente funziona. Ma questo meccanismo può avere effetti deleteri (al punto che viene sistematicamente utilizzato per fare il "lavaggio del cervello" nelle sette, ma se siete interessati a come, cercatevi articoli al riguardo che qui è off-topic. George Orwell in 1984 ne fa una rappresentazione letteraria memorabile). In particolare, se l'intelligenza non riesce a trovare una giustificazione abbastanza logica, si rifugia nell'irrazionale e reagisce con rabbia a chiunque ponga la questione (la nascita del fanatismo religioso). Ma come ho detto, è off-topic. Mi serviva solo per introdurre il discorso successivo.

 

Le affermazioni che vedo fare per "criticare chi critica" le storie successive a quelle di GL Bonelli (storie che molti lettori hanno comprato per anni autoconvincendosi che erano buone perchè erano su Tex e loro spendevano soldi per comprarle) sono di solito emotive e contraddittorie, come la domanda del thread: "ogni autore scrive un Tex diverso, quindi sono tutti come quello di GL Bonelli", "la cosa importante di Tex e che abbia la principale caratteristica di Tex, che sia buono. Ma se non ci mettere le patatine non mi piace"

 

In questo thread mi si chiede quale storia "possa essere affiancata a quelle di GL Bonelli". Cioè, quale storie trovo TALMENTE SIMILE A QUELLE DI GL BONELLI DA METTERLE INSIEME, dopo aver detto che ogni autore è ovviamente diverso. Cioè, "quali storie diverse da x sono uguali a x"?

 

Visto che l'affermazione è contraddittoria, non solo non esiste una storia simile, ma non potrà mai esistere.

 

Più semplicemente: tutta la questione della successione di GL Bonelli è SPAVENTOSAMENTE complicata dai viaggi anti-logici che si fanno quelli che se la chiedono in maniera "interessata", cioè NON come domanda aperta, ma partendo dal presupposto "le storie di Nolitta (o di Nizzi) sono perfettamente texiane, come dato di fatto, ora cerchiamo di trovare qualche paramentro che lo dimostri, tipo che mangiano le stesse patatine o che sono buoni, una caratteristica, l'essere buono, che solo Tex ha nel mondo del fumetto"

 

Per capire cosa è successo con Tex... basta semplicemente OSSERVARE la successione DI OGNI ALTRO PERSONAGGIO DEI FUMETTI DA SEMPRE. E applicare semplicemente quello che si vede, senza considerare sempre Tex un "caso unico e ineffabile per cui tutte le categorie di pensiero non contano, perchè patatine".

 

Nel thread sulla ristampa è stato citato Barks. Pur con qualche differenza (Barks non ha creato i paperi, a parte Paperone e Gastone), è un buon esempio.

 

Come con tanti personaggi seriali, tanti autori hanno seguito Barks (persino quando era ancora in attività, vista la mostruosa produzione di fumetti per la Disney), ciascuno con le sue caratteristiche particolari. Per limitarci agli italiani, i paperi di Guido Martina era totalmente diversi da quelli di Barks (ma davvero tanto!). Come erano diversi quelli delle storie di Bottaro scritte da Chendi, o quelli di tanti autori più scarsi che facevano storie meramente "alimentari"

 

Una simile massa di autori rende difficili trovare "regole fisse", ma si fa presto a distinguere alcune categorie:

 

1) Quelli che non sono capaci di seguire le orme di barks, o che se ne fregano, e che fanno con quei personaggi robaccia indigeribile: nel caso della Disney, stranamente, non vengono giustificati dicendo che "è normale" e i fan li schifano.

 

2) Quelli che fanno opere belle se non capolavori, fregandosene però del modello originale, come ha fatto Guido Martina. in realtà sono casi rarissimi (non è paragonabile il caso del Devil di Miller che non ha trasformato Devil in un Villain come faceva Martina). Così raro che non me ne viene in mente nemmeno uno alla Bonelli. Forse la cosa che più gli si avvicina è il Tex Willer di Boselli, che però non si può certo dire che ignori tutto quello che è venuto prima come Martina. In ogni caso, Martina è concepibile pensando che scriveva in un altra testata, in un altro paese, in un altra LINGUA, e che è ancora totalmente sconosciuto ai lettori americani. È come una versione "locale" di Tex in Giappone fatta da autori giapponesi, ovvio che sarà diversa, ma non la pubblicavano mica su Uncle Scrooge....

 

3) Quelli come Don Rosa: con il suo stile (diversissimo da quello di Barks!), con una complessità "storiografica" quasi ossessiva, ma anche FEDELISSIMO alle storie originarie, con la sua opera ha dimostrato al di là di ogni dubbio (come se ce ne fosse bisogno) che a parte tutte le chiacchiere in libertà di scalzacani, autori scarsi, effimere superstar del fumetto e fan acritici, è perfettamente possibile per un autore proseguire le opere di un personaggio RISPETTANDO LE STORIE PRECEDENTI, anche nella caratterizzazione dei personaggi.

 

Per molto tempo, le storie di Boselli su Tex hanno compiuto un operazione di "storicizzazione" che lo faceva somigliare molto a Don Rosa (addirittura, c'è la singolare coincidenza del fatto che entrambi si sono ispirati moltissimo alla stessa storia di Barks, quella di Glittering Goldie, che ha ispirato pure il Passato di Carson). Poi non so che è successo, ma è come se Don Rosa...  fosse impazzito, e si fosse messo a stravolgere le storie di Barks. Come se nello stress del superlavoro si fosse messo a scrivere storie in cui si vede in flashback che in realtà i tappi di bottiglia su Sangri-la non sono mai cascati ed era una illusione di Amelia, o che in realtà Goldie era innamorata di Rockerduck...

 

Spero che questi esempi ipotetici facciano capire perchè è ridicolo parlare delle storie di Boselli in un unico calderone, cosa assurda fatta unicamente per poter dire "visto? Anche Boselli ha scritto qualche storia sbagliata. Uguale a Nizzi! Non c'è differenza"

 

Come per (quasi) ogni autore, ci sono storie sbagliate e storie fatte bene. Ci sono autori considerati praticamente infallibili perchè non sbagliato una storia, alla Alan Moore 9ma anche se sono tutte almeno sufficienti, anche con lui c'è una bella differenza fra V for Vendetta e Violator), ma sono davvero rari.  (è molto, molto più frequente, specialmente oggi la categoria degli autori che non hanno mai scritto nulla di valido né mai lo faranno). In generale invece anche gli autori migliori hanno storie di livello diverso, Nel caso di Boselli poi non c'è solo il livello delle storie, c'è anche l'intento: l'intento di modificare anche a stroposito le vecchie storie prima non c'era.

 

Comunque, Don Rosa è il "golden standard", è l'esempio perfetto di cosa VORREMMO quando un autore abbandona una serie e viene sostituito da un altro: un autore bravo, che rispetta quello che è venuto prima e su di esso costruisce altre storie bellissime.

 

E su Tex...  a parte per un periodo Boselli, NON L'ABBIAMO MAI AVUTO. Ma manco di striscio, manco per sbaglio, manco con il binocolo.

 

E io mi sgolo a dirlo, ma pare inutile... QUESTO NON È NORMALE!

 

Anche se non arrivano al livello di fedeltà di un Don Rosa, la fedeltà alle storie precedenti è NORMALE!

 

Lo Spider-Man di Romita rispetta quello di Ditko. Ci sono differenze ma sono minime. Blueberry non viene stravolto in quel modo quando non lo scrive più Charlier. È OVVIA PRATICA COMMERCIALE che se hai un personaggio che "tira", sai che i lettori vogliono quello, e non gli metterai un autore che ti cambia tutto, se non vuoi far incavolare i fan!!

 

Alla Bonelli, per varie ragioni familiari, psicologiche, e chissà cos'altro, questa cosa non è successa: TUTTI gli autori fino a Boselli (con la piccola oasi di Berardi) hanno allegramente STRAVOLTO TUTTO LO STRAVOLGIBILE SU TEX.

 

Cosa dicevo prima sul ruolo dell'intelligenza nel giustificare ad oltranza quello "dove ti porta il cuore"? Di fronte a questa cosa compiuta da un editore amatissimo come Sergio Bonelli, invece di reagire come hanno fatto i fan di Highlander, schifati dal seguito che negava le premesse del primo film (trovatemi un fan di Highlander a cui è piaciuto il secondo, pare "Highlander scritto da Nizzi!" :P ), hanno usato il cervello per INVENTARSI STRAMPALATISSIME TEORIE, sul fatto che "sia impossibile rispettare i vecchi personaggi", sul fatto che "un autore diverso farà cose diverse, è normale che Tex preferisca sbafare torte che catturare delinquenti, anche l'UR di Romita sono sicuro che ha mandato a donne di facili costumi il ricordo dello Zio Ben ed è diventato un rapinatore di banche"

 

---------------

 

Ecco, io credo che ogni storia di Tex successiva a quelle di GL Bonelli possa essere semplicemente giudicata, come storie di Tex, nel suo thread.  Parlando di pregi e difetti. Se nelle storie di Nolitta tocca sottolineare ogni volta che Tex è totalmente stravolto e la storia non sta in piedi ed è piena di assurdità,... lo si dice e basta.

 

Senza inventarsi strane "leggi" per cui ogni autore dovrebbe sempre stravolgere il personaggio ("non avete visto l'Umo Ragno di Lee e Romita, si è messo subito a rapinare banche"), o strampalate definizioni di "fedeltà al personaggio" secondo cui "basta che spara contro i cattivi", è proprio lui, uguale".

 

Senza cioè usare il cervello per inventarsi assurde giustificazioni per cui x non è x ("questa scena non può essere sbagliata, è di Nolitta!"), ma usandolo invece, semplicemente, per osservare l'evidenza.

 

Ci sono centinaia di personaggi dei fumetti che sono proseguiti senza essere stravolti. Non solo è possibile, è NORMALE.

 

Su Tex per decenni non c'è stata "la volontà politica": l'unico Tex accettabile, non poteva essere Tex. E i risultati si possono giudicare, pagina per pagina, in ogni singola storia.

 

Se vuoi invece sapere quali Tex post-GL Bonelli sono i preferiti dai lettori... ma non c'è già un sondaggio in corso?

 

 

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Anzitutto, grazie a @ymalpas per la bella discussione: non mi sembra la riproposizione della vexata quaestio sulle migliori storie di Tex dopo GLB, ma più un invito a interrogarci sull'idea di Tex che ciascuno di noi ha e sui nostri canoni personali. Cosa già parzialmente affrontata in moltissime discussioni e in corposi OT, ma che non ha, credo, mai ricevuto una discussione tutta per sé.

 

Da questo punto di vista, la domanda del topic mi sembra chiara: quali sono le storie che riteniamo essere in continuità e coerenti col Tex di GLB? Perciò, ammetto, @Diablero: posto che il tuo discorso sugli autori che succedono ad altri trova la mia completa approvazione, non capisco, invece, le tue petizioni circa la formulazione del topic. :D Anche perchè, poi, hai fornito la tua risposta, cristallina e molto ben argomentata:

 

<span style="color:red">4 ore fa</span>, Diablero dice:

Comunque, Don Rosa è il "golden standard", è l'esempio perfetto di cosa VORREMMO quando un autore abbandona una serie e viene sostituito da un altro: un autore bravo, che rispetta quello che è venuto prima e su di esso costruisce altre storie bellissime.

 

E su Tex...  a parte per un periodo Boselli, NON L'ABBIAMO MAI AVUTO. Ma manco di striscio, manco per sbaglio, manco con il binocolo.

 

Una risposta che condivido, con le eccezioni che individui tu (la storia di Berardi) e altre che non individuo con precisione, ma sulle quali posso dare qualche indicazione di massima: le storie di Nizzi in cui non ci sono errori di caratterizzazione di Tex (che, mi sto accorgendo, sono molte meno di quanto pensassi!), buona parte delle storie di Ruju che ho letto (so che la sua produzione recente è molto criticata, ma di ciò che ha scritto nell'ultimo decennio ho letto solo una manciata di storie che mi ha convinto), le prime di Faraci, il Maxi di Manfredi... Ma, per scendere più nel dettaglio e rispondere al quesito di Sandro come esso merita, dovrei fare molte riletture che non ho tempo, né voglia di fare. Come già detto in altre discussioni, nell'ultimo anno e mezzo, compatibilmente con i miei impegni lavorativi e le letture amene, mi sto riprendendo tutte le storie di GLB in ordine cronologico per reimmergermi nel vero Tex e godermelo appieno come non facevo da troppo tempo: di ciò sono pago e credo che lo sarò ancora molto a lungo.

 

Il discorso che fai su Don Rosa è, a latere, davvero centrato e condivisibile. Da non scordare che, pur mantenendosi filologicamente corretto e aderente alle caratterizzazioni e alle storie originali (che contraddice solo quando... era stato già Barks a contraddirsi da sé in storie diverse :D ), Don Rosa aveva una voce autoriale ben definita, originale e diversissima da quella di Barks. Fa impressione pensare a quanto fossero lontani come autori e a quanto Don Rosa sia riuscito a raccoglierne l'eredità: del resto, per essere un degno epigono servono virtù molto diverse di quelle che servono per essere un grande creatore.

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<span style="color:red">51 minuti fa</span>, virgin dice:

Una risposta che condivido, con le eccezioni che individui tu (la storia di Berardi) e altre che non individuo con precisione, ma sulle quali posso dare qualche indicazione di massima: le storie di Nizzi in cui non ci sono errori di caratterizzazione di Tex (che, mi sto accorgendo, sono molte meno di quanto pensassi!), buona parte delle storie di Ruju che ho letto (so che la sua produzione recente è molto criticata, ma di ciò che ha scritto nell'ultimo decennio ho letto solo una manciata di storie che mi ha convinto), le prime di Faraci, il Maxi di Manfredi...

 

Gli autori che si sono cimentati su Tex sono praticamente tutti quelli che citi, a parte Nolitta. Segno che anche un lettore attento come te (che pure avrebbe bisogno di una rilettura per dare con maggior accuratezza certi giudizi, come tutti noi del resto - ma su questo torno dopo) ritiene che quelli citati si siano ben collocati (almeno per alcune storie) nel solco del creatore. Io la penso come te, credo che il Tex del primo Nizzi sia stato sufficientemente fedele a quello del suo autore originario; sufficientemente, appunto, perché la differente personalità tra i due sceneggiatori emerge nelle storie anche inconsapevolmente e credo in qualche misura inevitabilmente.

 

Berardi, dici: un Tex eccellente, glbonelliano, ma sarebbe stato da valutare alla distanza; in compenso il suo Carson era un po' tonto, come quello di Nizzi ma anche come quello - in certi casi - dello stesso Glb. 

 

Di Manfredi citerei anche i texoni, ma tutto sommato questo autore ha spesso proposto un Tex molto particolare, forse non tanto nel personaggio in sé ma nelle trame e nei contesti, segno che non riusciva ad adattarsi del tutto ai canoni della serie. 

 

Per te e Diablero Nolitta è completamente da buttare. Si parla tanto del Colonnello Watson. Boselli anni fa scrisse da qualche parte che la riteneva la storia più bella del figlio di Glb, e non si è tradito ripubblicandola. Io vorrei rileggerla nei prossimi giorni (le storie vanno rilette per rispondere a certe analisi) ma, da quel che ricordo, Diablero ha ragione: Tex in quella storia è lontano dall'originale. Come anche in El muerto. In Giungla Crudele si fa pure buggerare. È una caratterizzazione poco fedele, quindi sostanzialmente errata. Penso che la rigorosita' delle analisi di Diablero abbia facile gioco ad evidenziarne gli scarti dai binari glbonelliani e a demolire l'intera sceneggiatura. Eppure è una storia amata da molti. 

 

<span style="color:red">5 ore fa</span>, Diablero dice:

Ma purtroppo tutta la questione è falsata dal lavoro di "autosabotaggio" che si fanno i lettori.

 

Come è credo ovvio semplicemente guardando cosa fanno tutti, raramente l'intelligenza viene usata per prendere decisioni: viene piuttosto usata per darsi SCUSE per GIUSTIFICARE comportamenti dettati invece da istinto, emotività, abitudine: l'intelligenza arriva DOPO, a decisione già presa.

 

È amata forse per quello che Diablero definisce qui "autosabotaggio". Per istinto, emotività, abitudine. Ma leggere è anche questo. L' "intelligenza" arriva dopo, dici. Ma la tua è l' "intelligenza" del filologo, non quella del lettore in cerca di svago. Non c'è alcun intento offensivo in quello che dico: semplicemente, tu non sei capace di leggere in altro modo, le tue emozioni sono condizionate dalla tua "intelligenza". Quando leggi Nolitta, e succede anche a virgin, vedi le sue magagne talmente spropositate da guastarti la lettura. Ti succede anche con Nizzi, ma a virgin con Nizzi succede meno. Ad Ymalpas meno ancora. Forse la loro "intelligenza" è minore della tua?

 

La risposta sta come al solito nella componente soggettiva, che ci porta a ritenere accettabili alcune cose e altre no, ad autosabotarci alcune volte e altre no. A venire a patti con gli autori, ad essere un po' più accondiscendenti con chi e' venuto dopo. Virgin, tu, Letizia, ritenete il Tex di Nolitta un perfetto e borioso idiota. È così? Forse sì, ma altri non lo vedono così negativamente non perché si autosabotino, ma perché hanno soglie di tolleranza differenti, come per il dolore. Ciò che per te è inaccettabile, per altri non lo è, in nome magari della componente istintiva ed emozionale. Istinto e emozione non sono da prendere sottogamba, sono il primo filtro della nostra lettura. 

 

Anni fa, scrissi per il Tex Willer Magazine un articolo per il Colonnello Watson di cui andavo molto fiero. Ero proprio contento di come mi fosse venuto. La storia mi aveva suscitato emozioni tali da consentirmi di scrivere un pezzo molto partecipato. L'utente Cheyenne, stimatissima colonna del forum dell'epoca, mi scrisse che avrebbe tenuto quell'articolo sempre presente ogni volta che avrebbe riletto Cheyenne Club, perché l'aveva emozionata. Era stata commossa,lei che non era una lettrice di primo pelo, da uno scritto dilettantistico su una storia sbagliata. Evidentemente così sbagliata non lo era però. E qui torno alla domanda ultima di @ymalpas

 

<span style="color:red">13 ore fa</span>, ymalpas dice:

Fino a che punto la canonicità, le atmosfere, il linguaggio normalizzato, la censura, i personaggi solo pallide imitazioni di quelli del passato ecc ecc inficiano il nostro giudizio e ci fanno considerare certe storie, pur avventurose e accattivanti, esempi da non proporre ai nuovi lettori che si avvicinano per la prima volta al mito di Tex?

 

Proviamo a fare un elenco di quelle storie di Nizzi, di Boselli, degli altri che qualche merito anche i puristi riconoscono, magari partendo dallo speciale di Giusfredi su Carson della scorsa estate.

 

Cosa si può salvare di tutta questa produzione che ci ha lasciato l'edicola negli ultimi 45 anni?

 

Nolitta è da proporre a un nuovo lettore che voglia conoscere Tex? No. Perché non è il vero Tex. Ma dopo che questo nuovo lettore sia diventato un affezionato lettore? Perché no? È un autore che sa emozionare, per quanto poco canonico. Si può accostare con logica purista alle storie di Glb? No. Ma si può salvare? Sarà autosabotaggio, ma io penso di sì. 

 

E Nizzi? Davvero sono da buttare anche i primi dieci anni della sua produzione? Davvero Tex è tutto da cancellare in quella fase? Io, quando rileggo il primo Nizzi, sono contento che ci sia stato. Tex starnazza davanti a Walcott? E sia, ma che bello però. Autosabotaggio, tolleranza, superficialità: chiamiamolo come vogliamo. Ma ci siamo emozionati, chi di noi ci è riuscito. Agli altri resta la rabbia del purista: legittima e sacrosanta anch'essa. Legittima anche nella sua furia demolitrice. 

 

Perché tutto sta a intendersi: la posizione di Diablero è corretta. Anzi, è l'unica corretta. Quello non è il vero Tex. 

È una versione apocrifa, che però forse è un bene che ci sia stata. Per chi ci si è emozionato e anche per chi non riesce a farlo, perché senza di essa in fin dei conti non sarebbe venuto Boselli e il suo rinascimento.

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<span style="color:red">14 minuti fa</span>, Leo dice:

Nolitta è da proporre a un nuovo lettore che voglia conoscere Tex? No. Perché non è il vero Tex.

Finalmente qualcuno che dice pane al pane.

Cheyenne Club non è oggettivamente una brutta storia.

È soltanto una storia senza il vero Tex, e questo oggettivamente.

E quando dico il vero Tex non intendo necessariamente quello di GLB.

Ci sono stati alcuni veri Tex anche in Nizzi e molti in Boselli (per limitarmi agli autori più prolifici).

 

Fatta questa premessa, tutte le persone cui questa storia è piaciuta hanno il mio rispetto, sia per i loro gusti, sia per la loro intelligenza che non sono messi in discussione nel modo più assoluto.

Mi ripeterò fino alla nausea su questo concetto: per me è inalienabile il diritto di ciascuno di avere ed esprimere pensieri soprattutto quando sono diversi dai miei.

Unica regola il rispetto reciproco.

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, demetrio dice:

Tanto per aprire le danze... credete che la storia 'Furia rossa' si possa mettere accanto al capolavoro di G.L. Bonelli 'Il giuramento'?

 

<span style="color:red">14 ore fa</span>, ymalpas dice:

Proviamo a fare un elenco di quelle storie di Nizzi, di Boselli, degli altri che qualche merito anche i puristi riconoscono, magari partendo dallo speciale di Giusfredi su Carson della scorsa estate.

 

Volendo rispondere in maniera più puntuale e circostanziata alla domanda di Ymalpas, io credo che, nella logica purista Nolitta non possa MAI accostarsi a GLB, e questo penso sia pacifico (nella logica dell'autosabotaggio, ci metterei almeno Il Colonnello Watson).

 

Di Nizzi, invece, pur con la premessa che tutte queste storie andrebbero rilette, penso possano dirsi glbonelliane almeno le seguenti:

 

Per la serie regolare

I Cospiratori

Il ragazzo Selvaggio

Nelle paludi della Louisiana

La leggenda della vecchia missione

I Diavoli Rossi

Le rapide del Red River

Le colline del vento

L'Uomo con la frusta

Furia rossa

Gli uomini che uccisero Lincoln

Le colline dei Sioux

Congiura contro Custer

La maschera dell'orrore

 

Per gli Speciali

Tex il grande

Piombo rovente

La Grande rapina

L'Ultima frontiera

Sangue sul Colorado

Rio Hondo

 

Poco glbonelliana, ma molto molto bella, La Congiura

Fuori concorso, ovviamente, Fuga da Anderville. Questa supera GLB, Boselli, Berardi, Nolitta e tutti gli altri :D 

 

Di Berardi e Boselli si è già detto. Di Manfredi citerei i Texoni. Di Ruju buona parte della sua prima produzione, anche se con esiti meno significativi.   

<span style="color:red">3 minuti fa</span>, Letizia dice:

Finalmente qualcuno che dice pane al pane.

Cheyenne Club non è oggettivamente una brutta storia.

È soltanto una storia senza il vero Tex, e questo oggettivamente.

E quando dico il vero Tex non intendo necessariamente quello di GLB.

Ci sono stati alcuni veri Tex anche in Nizzi e molti in Boselli (per limitarmi agli autori più prolifici).

 

Fatta questa premessa, tutte le persone cui questa storia è piaciuta hanno il mio rispetto, sia per i loro gusti, sia per la loro intelligenza che non sono messi in discussione nel modo più assoluto.

Mi ripeterò fino alla nausea su questo concetto: per me è inalienabile il diritto di ciascuno di avere ed esprimere pensieri soprattutto quando sono diversi dai miei.

Unica regola il rispetto reciproco.

 

Concordo nella maniera più assoluta. Infatti il mio è un post di condivisione. Io condivido quanto dite tu e Diablero e virgin su Nolitta. Anche sui concetti di autosabotaggio e intelligenza. Gli esiti sono differenti (io apprezzo la sua produzione) ma riconosco che nelle premesse avete ragione da vendere. Su Nizzi invece non mi trovo d'accordo con Diablero sulla prima parte della produzione nizziana, sopra cito le storie per me glbonelliane (con la premessa che andrebbero rilette).

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Leo dice:

produzione nizziana

Bravo.

Se noti, dal post precedente, su Custer mi trovi d'accordo.

Le altre citate da te, dovrei rivederle, non le ricordo a sufficienza.

Tranne il Texone #1 di cui ho già avuto modo di esprimere un parere molto positivo (ma non ricordo dove).

Non è poi un segreto che invece non ho apprezzato FdA.

Ma questa divergenza di opinioni non fa altro che accrescere la nostra amicizia.

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La domanda è: Tex è morto nel 1980 oppure no?

 

Mi metto per un attimo nei panni di mio zio, che era un lettore inesauribile delle storie di Tex.

 

Un lettore vecchio stampo,  aveva tutta la collezione, ma non era un collezionista.

 

Iniziava dal numero 1 e leggeva le storie tutte di fila fino al numero 200, 250 circa, poi riprendeva daccapo, instancabile, dal numero 1.

 

Le storie di Nolitta e Nizzi, io gli chiedevo perché non le rileggesse mai, ma almeno una volta le aveva lette, e lui che mi rispondeva invariabilmente che le uniche che lo divertivano erano le prime (di GLB).

 

Per un lettore come lui, che era del 1948, che era cresciuto leggendo il primo Tex, le storie si fermavano al 1980. Punto.

 

Pure continuava a comprare l'inedito mensile e lo leggeva, per metterlo poi da parte e dimenticarsene.

 

Se lo vedevi con l'abo Yampla Flat o Piutes in mano e gli chiedevi, ma perché oggi non ti leggi il Texone di Ortiz, Il passato di Carson o I cospiratori, niente, erano storie che per lui non valevano (le altre). Non ci si ritrovava. Voleva il Tex sbarazzino, guascone, attaccabrighe, che non si piega mai, dal linguaggio colorito e senza fronzoli, con quelle atmosfere che solo GLB era in grado di creare.

 

Era il Tex dello stilista GLB, il Tex vestito da Nolitta o da Nizzi non c'era verso di farglielo rileggere, se non saltuariamente o per caso.

 

Io come lettore sono molto diverso da lui, riesco ad apprezzare anche le storie degli altri autori, quando penso che lo meritano. E penso che il texone di Ortiz sia meglio di tante storie minori scritte da GLB, per esempio.

 

Mi sembra, però, che molti degli interventi del forum, non solo quelli di Diablero che le cose le ha sempre dette chiaramente, bocciando storie come Fuga Da Anderville e recentemente anche Giungla crudele, per me due capolavori da affiancare sicuramente alle migliori di GLB, restino molto vicine a quelle di un vecchio lettore com'era mio zio.

 

Un lettore difficile da accontentare.

 

Cioè di quelli che qualsiasi cosa vada in edicola, a priori, non potrà mai valere le storie di GLB.

 

E mi chiedo cos'abbia di tanto speciale la storia di Berardi per essere portata come esempio, che è finita dritta su uno speciale perché l'editore non si fidava di pubblicarla sulla serie regolare.

 

Un'altra domanda è: Boselli è canonico o è da bocciare per le sue storie degli anni Novanta ?

 

Insomma non va bene oggi perché rivisita e corregge il suo Maestro: andava bene trent'anni fa quando scriveva della banda di Jack Thunder?

 

Anche perché negli anni Novanta GLB quelle storie le leggeva e da quanto posso ricordare non mosse mai nessun appunto, contrariamente a quanto faceva con le storie del figlio che ha denigrato in qualche intervista (da quanto ricordo "I ribelli del canada").

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<span style="color:red">27 minuti fa</span>, ymalpas dice:

La domanda è: Tex è morto nel 1980 oppure no?

Sì.

Ma essendo un eroe di carta, niente di strano né di miracoloso nelle sue non poche resurrezioni.

 

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<span style="color:red">37 minuti fa</span>, ymalpas dice:

Mi sembra, però, che molti degli interventi del forum, non solo quelli di Diablero che le cose le ha sempre dette chiaramente, bocciando storie come Fuga Da Anderville e recentemente anche Giungla crudele, per me due capolavori da affiancare sicuramente alle migliori di GLB, restino molto vicine a quelle di un vecchio lettore com'era mio zio.

 

La mia risposta di prima vale anche ora. E' fondamentale la componente soggettiva. Per tuo zio, è evidente che Tex fosse morto nel 1980. Il resto lo acquistava per "dovere" di lettore, magari, ma non c'era verso di farglielo entrare. Eppure Fuga da Anderville è un capolavoro, ci sta benissimo accanto alle opere immortali di GLB, ma non per tutti è così. Tex starnazza. Tex fa morire Tom. Non è il Tex di GLB. Dipende dal metro che si usa, dalla soglia di tolleranza di ciascuno. Ma in generale, il Tex degli anni 80-90 nizziano era vivo, era un Tex di qualità. Ma non tutti lo accettano. Per alcuni, Tex era morto già allora (tuo zio). Per altri, Tex non era mai stato meglio prima.

 

<span style="color:red">42 minuti fa</span>, ymalpas dice:

E mi chiedo cos'abbia di tanto speciale la storia di Berardi per essere portata come esempio, che è finita dritta su uno speciale perché l'editore non si fidava di pubblicarla sulla serie regolare.

 

E' un altro capolavoro, con un Tex purissimo, glbonelliano, ma con la cifra corale di Berardi. Un binomio straordinario.

 

<span style="color:red">43 minuti fa</span>, ymalpas dice:

Un'altra domanda è: Boselli è canonico o è da bocciare per le sue storie degli anni Novanta ?

 

Secondo alcuni, Nizzi non sarebbe glbonelliano, Boselli sì. Nizzi credeva che fosse esattamente il contrario. Per me, il Boselli degli anni novanta era uno stupendo Tex 2.0; si è normalizzato solo molto dopo. Ma senz'altro era glbonelliano, e senz'altro molti suoi capolavori stanno nell'Olimpo texiano.   

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<span style="color:red">15 ore fa</span>, Diablero dice:

Lo Spider-Man di Romita rispetta quello di Ditko. Ci sono differenze ma sono minime. Blueberry non viene stravolto in quel modo quando non lo scrive più Charlier. È OVVIA PRATICA COMMERCIALE che se hai un personaggio che "tira", sai che i lettori vogliono quello, e non gli metterai un autore che ti cambia tutto, se non vuoi far incavolare i fan!!

 

A parte che Romita Sr. ha fatto morire la fidanzata storica dell'eroe (vorrei vedere come sarebbe accolta una cosa similare su Tex), trovi che lo Spiderman degli anni 80 e 90 fosse fedele a quello di Ditko? E quello di Straczynsky? E quello di Slott??? L'ultimo è stato addirittura minacciato di morte dai fan!
Per quanto riguarda Blueberry vai leggerti il finale di Arizona Love: non ci troverai Charlier più di quanto ci trovi GL Bonelli sulle storie di Nolitta

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Il problema è che GL Bonelli non ha semplicemente creato Tex. Lui ERA Tex. Altro problema è che Tex era un personaggio fortemente politico e solo GL Bonelli aveva il coraggio di sostenerne ed incarnarne le idee. Gli autori di oggi non hanno il coraggio di prendere posizioni, anche perché la casa editrice in primis non lo permetterebbe. Nessun autore oggi ha il coraggio di disallinearsi dal pensiero comune. Si castrano, molto più semplice. In fondo l'importante oggi è arrivare a fine mese, no?

 

Quindi il punto non è tanto il fatto che il vero Tex sia morto con GL Bonelli: oggi non gli permetterebbero nemmeno di esistere e se anche lo facessero nessuno avrebbe il coraggio di prenderselo sulle spalle.

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11 hours ago, demetrio said:

Tanto per aprire le danze... credete che la storia 'Furia rossa' si possa mettere accanto al capolavoro di G.L. Bonelli 'Il giuramento'?

Doppiamente no, non c'azzecca nulla.

 

Primo no: perchè totalmente differente dalle storie di GL Bonelli, diverso su TUTTO: anche se ti piace l'aranciata, non dici che può essere messa nel supermercato nella categoria "Whisky scozzesi"

 

Secondo no: non è tutto stò granché. Come altre storie mitizzate di Nizzi, viene mitizzata solo perchè...  le altre di Nizzi sono peggio. Come quando tutti giorni un bullo a scuola ti pesta i piedi, ti ruba la paghetta e di dà un pugno in faccia: la volta che non è in vena e si limita a darti uno scappellotto pensi "che bello andare a scuola oggi!"

 

Molta gente si riempie le bocca di filippiche sulla "nostalgia" dei fan, ma la realtà è che semplicemente GL Bonelli SCRIVEVA MEGLIO.  Sono anni che rileggo le sue storie, e ogni volta trovo dettagli che mi fanno aumentare il voto. GL Bonelli è stato uno dei più grandi sceneggiatori di fumetti Italiani (il più grande secondo Max Bunker),  lo sminuire i suoi capolavori a "storie che ti piacciono perchè le hai lette da bambino" è il tipico discorso da bar degli autori incapaci e invidiosi e dei loro fan, o di critici ignoranti e modaioli che conoscono solo l'ultima novità e magari GL Bonelli non l'hanno manco mai letto.

 

Io di fumetti ne ho letti e continuo a leggerne TANTI, e mi tocca sopportare le stupide frecciatine di gente che ne ha letti un centesimo che mi dice che io mi sarei fermato a GL Bonelli e poi non mi è piaciuto più niente! :rolleyes: Perché nella loro assoluta mancanza di argomenti ricorrono SEMPRE alle frecciatine e agli insulti più o meno velati.

 

Non mi piacerebbero autori più recenti? Ma non diciamo bestialità!! Adoro Gipi, di cui ho letto tutto (da ben prima che diventasse famoso anche nella sua Italia, bei tempi quando quando frequentava i newsgroup e potevi farti fare disegnini senza fare la coda...  oddio, bei tempi per me, magari lui preferisce adesso...), Zerocalcare, scrivevo lettere a Leo Ortolani quando faceva autoproduzione e il 99% dei suoi fan attuali non sapeva manco chi fosse. Così come all'epoca insieme a Tex leggevo Frigidaire, Alter Alter, Orient Express, Corto Maltese, l'Eternauta. Ho sempre letto UN SACCO, e DI TUTTO,  in casa ho più di 40.000 fumetti fra italiani (di tutti i generi), americani del nord o del sud, francesi, belgi, spagnoli, inglesi o di altre nazioni, giapponesi e coreani. Solo che ogni tanto, alcune cose le RILEGGO. E le valuto di nuovo. Come le ho valutate quando avevo 10 anni, quando ne avevo 20, quando ne avevo 30, quando ne avevo 40 e anche adesso.  E ci sono autori che più "ne capisco", più imparo, più faccio esperienza e ho termini di paragone, più si ingigantisco, come GL Bonelli. Nostalgia? Leggevo anche Alan Ford e Zagor, contemporaneamente a Tex. Eppure con il tempo ho ridimensionato la mia valutazione di Nolitta (troppo, troppo basato sull'emozione immediata), e di Max Bunker (il grosso del lavoro lo faceva magnus, e parlo anche di storytelling e di ritmo, non solo dei bei disegnini...), così come ho ridimensionato Berardi e altri. Sono (purtroppo) davvero pochi gli autori che non vengono ridimensionati dalle riletture, dal tempo, dalla comparazione non più con altri 20 autori ma con 200 o 2000. Fra gli sceneggiatori "puri" penso a GL Bonelli, Alan Moore, Goscinny, Oesterheld, pochissimi altri nomi

 

Le storie di GL Bonelli  non sono migliori per "nostalgia acritica" o "conservatorismo". Sono migliori semplicemente perchè SONO MIGLIORI. Scritte meglio. Solide, appassionanti, incredibilmente varie, ben raccontate, indimenticabili.

 

Nizzi, anche al suo meglio, è tre categorie sotto. È come paragonare Maradona con Spinazzola: qualcuno in campo ci deve andare e qualcuno Tex lo deve scrivere, ma nessuno direbbe "veste la maglia del Napoli, vuol dire che È BRAVO COME MARADONA, altrimenti non lo mettevano lì".

(E questo "al suo meglio", quando si impegna, stendiamo un velo pietoso sulla raffica di autogol che ha commesso per sciatteria nel 99% delle sue storie)

 

3 hours ago, ymalpas said:

La domanda è: Tex è morto nel 1980 oppure no?

 

Mi metto per un attimo nei panni di mio zio, che era un lettore inesauribile delle storie di Tex.] [..]

 

La metti come se tuo zio fosse un fossile cocciuto, che si rifiutava di leggere un Tex che non fosse di GLB. Ma la tua stessa descrizione smentisce questa facile (e consolatoria) visione: i Tex nuovi li leggeva UNA VOLTA. Quindi dove sarebbe questo "rifiuto a priori"?

 

Quando LEGGI letti l'albo buono. Quando RILEGGI rileggi quello che HAI VOGLIA DI RILEGGERE. E si rilegge il MEGLIO, non il PEGGIO.

 

Tuo Zio, senza atteggiarsi a "critico" come tanti improvvisati fan su vari siti, stava semplicemente esercitando il suo senso critico.

 

(E lasciati dire che se applichi il senso critico alla tua descrizione, fa un po' ridere: "Mio Zio, potendo scegliere, preferiva mangiarsi manicaretti preparati dal migliore chef sul mercato piuttosto che comprarsi roba in scatola moderna fatta in serie! Incredibile! Chissà come mai!  :P )

 

Ed è ironico il fatto che nel tuo racconto c'è già la risposta alla tua domanda.

 

Il calcio è morto nel 1980?

 

Ovviamente no, le partite ci sono ancora. Ma se ti vuoi riguardare una partita che hai già visto, scegli Anconitana-sanbenedettese o Italia-Germania del 1970?

 

Terry e i Pirati è proseguito fino al 1973. Perchè da sempre si parla solo del periodo di Caniff, terminato nel 1946? Perchè si ristampa e si celebra solo quello?

 

È perchè "Terry e i pirati è finita nel 1946"? Ovvio che no, basterebbe wikipedia per smentirti.

 

Più semplicemente, è perchè TUTTI (lettori, critici, ed editori) esercitano questo famigerato "senso critico": i lettori, come tuo zio, sanno cosa gli piace rileggere (o leggere), e gli editori sanno cosa vende e cosa no. (poi ogni tanto qualcuno ci prova a ristampare il Terry e i Pirati post-1946, con scarsi risultati...)

 

Perché la differenza fra Milton Caniff e George Wunder è palese, e non si può ridurre a "nostalgia" ("ah, il vecchio Terry e i Pirati del 1946, che nostalgia. No, non quello del 1947, quello non dà nostalgia". Che è lo stesso discorso che si può fare fra Canyon Diablo e Caccia all'uomo, chissà perchè la nostalgia di tanti per il 1976 va a singhiozzo e salta dei mesi...)

 

Asterix prosegue ancora, gestito da autori MOLTO più rispettosi del personaggio rispetto ai "vandali" Nolitta e Nizzi. Eppure, chissà perchè, i lettori preferiscono le storie scritte da Goscinny: deve essere sicuramente solo nostalgia, non ci può essere un altra spiegazione...  :laughing:

 

4 hours ago, ymalpas said:

E mi chiedo cos'abbia di tanto speciale la storia di Berardi per essere portata come esempio, che è finita dritta su uno speciale perché l'editore non si fidava di pubblicarla sulla serie regolare

 

Prima di tutto, il fatto che la storia più "GLBonelliana" di quegli anni finisse nel Maxi perchè un Nolitta che scriveva storie in cui Tex veniva continuamente sconfitto da tutti aveva paura "di far arrabbiare i lettori", è un ulteriore indizio di quanto fosse purtroppo in confusione Sergio su cosa faceva DAVVERO incavolare i lettori... ma è un fatto abbastanza evidente, da quello che scriveva e da quello che modificava e censurava nelle storie di Nizzi, che per qualche strano corto circuito mentale lui DAVVERO vedeva Tex così: uno sbirro "ligio ai regolamenti", che non avrebbe mai trasgredito, un pomposo celerino che "risolve casi" di malavoglia e pigramente.

 

Quindi, se qualcuno gli avrebbe mai presentato sceneggiature come "Massacro", "il cacciatore di Taglie", "Silver Star", "il figlio di Mefisto", "Apache kid", etc...  lui le avrebbe inesorabilmente bocciate. "Tex non è così", avrebbe detto.

 

Se si ha chiaro questo, è chiaro anche perchè Berardi finisce sul Maxi: fa un tale lavoro di "mimesi", cercando di scrivere una storia GLBonelliana... che non potrà mai piacere a Sergio Bonelli.

 

Chiarito questo: Bernardi è ricordato con affetto dai lettori anche perchè, semplicemente... è l'unico autore al livello di GLBonelli che abbia scritto Tex fino all'arrivo di Boselli (per me Nolitta non è al livello di GL Bonelli, ma su altri personaggi almeno gli va vicino, su Tex si vede Nolitta scrivere robe assolutamente indegne della sua fama, faceva bene a non firmarle...).

 

Andiamo, è il "segreto di pulcinella", mi pare ridicolo vedere gente che si chiede "ma come mai l'autore superstar degli anni 80, lo strapremiato autore di Ken Parker, Welcome to Springville, Nel Bar, L'Uomo delle Filippine, etc viene apprezzato dai fan più di un autore medio del giornalino che nella sua carriera non ha mai scritto nulla che sia ricordato da nessuno se non trainato dal nome di Tex? È un inesplicabile mistero...  :lol: )

 

Torniamo a Maradona. Anche nel fumetto, ci sono autori di serie A, di serie B e di serie C... e NON "per i poteri forty" o "perchè sono raccomandati", ma perchè sono più bravi. Scrivono storie migliori, e (anche se non sempre) sono più amati dai lettori.

 

"Oklahoma" è un ottimo lavoro di mimesi. È lo stesso Tex di GL Bonelli? No, si vede che è un autore diverso. Ma è una storia fatta rispettando il personaggio e il suo mondo, senza snaturarlo (cosa che invece Nolitta e Nizzi fanno ogni mese senza freni). E soprattutto, È SCRITTA DA UNO BRAVO.

 

Poi, che Berardi sarebbe stato in grado di continuare così, o avrebbe snaturato anche lui Tex... non lo so. Propendo per la seconda ipotesi. Però avremmo avuto un personaggio "snaturato da un calciatore di serie A". Forse (e dico forse) avrebbe potuto accadere un altro caso alla Daredevil di Frank Miller: forse avremmo avuto un Tex "berardiano" di un livello tale da competere, e magari superare, il modello di GL Bonelli (ne dubito, ma almeno ci sarebbe stata la chance). Con Nizzi e QUEL Nolitta? Non scherziamo, va', sarebbe come pensare che domani Faraci ci scrive un nuovo V for Vendetta.... :laughing:

 

E Boselli? L'ho detto, per me Boselli all'inizio stava a GL Bonelli come Don Rosa stava a Barks.  Un autore bravo, che rispetta e capisce il personaggio. Fa storie diverse perchè ha uno stile diverso, ma il personaggio è riconoscibile, e le storie sono belle.  Un Sergio Bonelli che avesse avuto più a cuore Tex che non altre considerazioni l'avrebbe messo "titolare" su Tex già nel 1994 spostando Nizzi "in convalescenza" su Nick Raider

 

Ma metterlo "a fianco a GL Bonelli"? Ma perchè? Giusto per il formato sullo scaffale... sono autori diversissimi! (anche se pure Boselli ha scritto una storia "GLBonelliana", per una strana coincidenza proprio quella che era in edicola alla morte di GL Bonelli: se la leggi sembra davvero lui!)

 

4 hours ago, ymalpas said:

Anche perché negli anni Novanta GLB quelle storie le leggeva e da quanto posso ricordare non mosse mai nessun appunto, contrariamente a quanto faceva con le storie del figlio che ha denigrato in qualche intervista (da quanto ricordo "I ribelli del canada").

Ricordi male. GL Bonelli smise ben presto di rileggere le storie del figlio. Sicuramente non ha mai "corretto" o revisionato nemmeno una riga di Nizzi (sappiamo che non gli dissero nemmeno che era un nuovo autore e lo capì leggendolo: e anche questo dimostra da tempo che non revisionava più nemmeno le storie del figlio, altrimenti avrebbe detto "questa non l'ho revisionata", non "questo non è Sergio").

 

La cosa che nemmeno una riga di Nizzi fu mai minimamente revisionata o corretta da GL Bonelli non la dice solo Boselli, lo dice lo stesso Nizzi! (con corredo di contumelie e smadonnamenti vari, in realtà perso che la scritta in piccolo sul fatto che Bonelli gli facesse le revisioni lo abbia sempre fatto incazzare molto più del non poter firmare per pochi anni). Se ti azzardi a dire con Nizzi che GL Bonelli gli abbia corretto anche solo una parola ti sbrana! Lo dice MOLTO CHIARAMENTE (e non con un linguaggio da educande) che GL Bonelli NON GLI HA MAI REVISIONATO NULLA.  :laughing:

 

Come sappiamo che GL Bonelli non ha mai parlato con Boselli delle sue storie, con Boselli che pensa che fosse per non ferirlo... 

 

Sempre dalle testimonianze di Boselli, pare che GL Bonelli odiasse PARTICOLARMENTE le storie di Nizzi. Molto più di quelle del figlio. (per me lui, a differenza di tanti, se ne rendeva conto benissimo di come Tex venisse sempre rappresentato come un idiota fortunato...)

 

Sulle "revisioni" al figlio, durarono poco, pochi anni, e

1) Venivano SEMPRE fatte sulle tavole GIÀ DISEGNATE E LETTERATE. A quel punto cambi poco. Al massimo fai cambiare un "uomo" (che Nolitta insisteva ad usare anche su Tex, e nelle ultime storie sono molto più frequenti, segno che prima venivano corretti) in "satanasso". E BASTA. Non puoi fare altro.

2) Qualunque correzione deve essere APPROVATA DA SERGIO BONELLI, che è l'editore e ha l'ultima parola. Tanto che quando si intestardì a voler mettere Tex che dà un pugno a Carson, racconta lui stesso che ci fu un "tribunale di redazione", composto sicuramente da Canzio e Sclavi e probabilmente altri, che si opposero anch'essi alla scena. Senza il loro intervento Sergio Bonelli l'avrebbe pubblicata lo stesso CON L'OPPOSIZIONE DEL PADRE. (sospetto che ci fosse anche il fatto che avrebbe comportato far ridisegnare alcune pagine, un costo che superava le possibilità di "revisione" di GL Bonelli)

 

Quindi, anche se è uno "pseudo-argomento" che vedo sbandierare da anni da un sacco di nizziani... non dice nulla. Dimostra solo una certa ingenuità nel credere ai colophon anche quando dicono evidenti balle, e basta. (onestamente mi ha stupito molto vederlo tirare fuori da una persona delle tua competenza)

 

3 hours ago, Magic Wind said:

A parte che Romita Sr. ha fatto morire la fidanzata storica dell'eroe (vorrei vedere come sarebbe accolta una cosa similare su Tex)

Come con Lilyth? :rolleyes:

 

3 hours ago, Magic Wind said:

trovi che lo Spiderman degli anni 80 e 90 fosse fedele a quello di Ditko?

 Erano passati 30 anni, manco il Tex di GL Bonelli del 1948 era lo stesso del 1978...  non a caso io ho invece parlato delle storie immediatamente successive, non di quelle di 30 anni dopo.

 

Ma, detto questo... sì, le modifiche all'uomo ragno in 30 anni sono RIDICOLE, confrontate allo stravolgimento compiuto da Nolitta in pochi mesi.

 

Lo "Spider-man" di Nolitta sarebbe un tizio che sta a casa a sollazzarsi, pigramente, e se ne frega quando qualcuno picchia il suo migliore amico, poi quando qualcuno picchia Zia May alza il sopracciglio e va dalla polizia a chiedere che intervengano, che è uno sconcio.  Quando questo nuovo supercriminale arriva al distretto ammazza anche il capitano Stacey e rapisce JJJameson, che poi riempie di botte. Peter intanto annega i dispiaceri nel whisky, poi segue le tracce ma è così beota che sarebbe ucciso se non arrivasse Harry Osborne a salvarlo. Alla fine arriva al duello con questo supercriminale, che svela le sue origini: era un criminale di mezza tacca ma spider-man ha sparato a tradimento ai suoi due fratelli. Quindi adesso si vendica. Solo che dopo che ha raccontato tutto questo spider-man lo secca al primo colpo. Fine.

 

La differenza basilare, che davvero bisogna fare uno sforzo cognitivo non indifferente per ignorare, suppongo, è che se qualcuno si fosse AZZARDATO a presentare una storia simile per Spider-man, alla marvel degli anni 60, 70, 80, 90, e a seguire... sarebbe stato messo alla porta A CALCI, intimandogli di non farsi più vedere.

 

Su Tex... la scrive (purtroppo) direttamente l'editore. Chi può dirgli qualcosa?

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablero dice:

onestamente mi ha stupito molto vederlo tirare fuori da una persona delle tua competenza)

 

Penso che in realtà Ymalpas si riferisse alle storie di Boselli, non a quelle di Nizzi.

 

 

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Io non sono come tuo zio, ma ci vado molto vicino, sebbene sia di qualche generazione dopo.

 

Mi è capitato di rileggere alcuni Tex post-Gli eroi di Devil Pass che ritengo l'ultimo inarrivabile guizzo del mio autore preferito, alcuni anche più di una volta, con una differenza rispetto a quando riprendo un GLB.

Quasi sempre, eccettuati casi rarissimi (uno su tutti Gli invincibili), la rilettura tende ad abbassare sempre il giudizio.

Lo stesso capolavoro il passato di Carson oggi mi piace meno di quando uscì, in parte anche perché allora brillava immensamente mischiato in mezzo ad un Nizzi illeggibile.

Però è vero che il 90% degli albi usciti dopo la fine dell'era ormai mitica sta ingiallendo intonsa eccettuata una sola lettura. 

 

Con GLB questo non succede MAI! Il giudizio delle storie fino alla conclusione di quel racconto è sempre confermato. Semmai migliorato perché ora ho negli occhi 40 anni di scempi.

 

Persino le pessime storie di Gianluigi successive adesso le vedo in modo diverso. Sono oggettivamente brutte, piene di falle, rabberciate. Eppure una battuta, una breve scena e per un istante rivedo Tex.

 

E che GLB sia stato un autore di livello inarrivabile lo dimostra il seguito boselliano del Monte Rainier.

Una storia raffazzonata, ritoccata da altri e che sta in piedi con i puntelli e imho migliore di quella scritta da un successore in piena attività.

 

Il mio feeling con il modo di scrivere di GLB è un caso fortuito, però che quest'ultimo sia uno dei grandi del fumetto, dopo che per anni è stato trattato come uno che casualmente aveva incontrato i favori del pubblico rubando un successo meritato da altri migliori di lui, è giusto dirlo senza più girarci attorno.

 

In qualunque altro Paese gli sarebbero tributati gli onori che merita, in Italia invece al massimo ci si impegna per cancellarlo.

 

In merito al quesito di Ymalpas.

Voterei come detto Gli invincibili di Boselli, ma come eccellente Tex alternativo e quindi fuori concorso.

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Exit dice:

Persino le pessime storie di Gianluigi successive adesso le vedo in modo diverso. Sono oggettivamente brutte, piene di falle, rabberciate. 

 

Oggettivamente 'sto paio di palle. Mi si perdoni il francesismo, ma mi pare che ultimamente si stia abusando di questo termine qui sul forum. GL Bonelli non ha mai scritto niente di men che OTTIMO. E questo lo scrive uno che adora il Tex di Nolitta :lol:

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1 ora fa, Magic Wind dice:

GL Bonelli non ha mai scritto niente di men che OTTIMO. E questo lo scrive uno che adora il Tex di Nolitta :lol:

No dai, nulla togliendo al talento narrativo immenso di Gianluigi Bonelli, il cui livello qualitativo è difficile da raggiungere dagli autori attuali, ma bisogna essere pure obiettivi ed evitare affermazioni così nette. 

 

Con tutte le attenuanti del caso (età, problemi di salute, stanchezza, e recuperi di bozze infelici della redazione) ma storie in declino come "La Foresta Pietrificata", "Il segreto della Sierra Madre", "Dinamite", "Gli ostaggi", "Tex 300" e il "Medaglione spagnolo" a mio avviso non possono essere giudicate ottime. 

 

Con questo non sto volendo minimamente sminuire il suo livello artistico (non potrei mai visto la stima che provo) ma i giudizi dovrebbero essere sempre imparziali aldilà di chi sia il nome dell'autore. 

 

P.s. Se nel tuo commento c'era uno sprazzo d'ironia che non ho colto, fai finta che non ho scritto nulla. 😅

2 ore fa, Exit dice:

E che GLB sia stato un autore di livello inarrivabile lo dimostra il seguito boselliano del Monte Rainier.

Una storia raffazzonata, ritoccata da altri e che sta in piedi con i puntelli e imho migliore di quella scritta da un successore in piena attività.

https://www.instagram.com/p/DDCF0qotIK7/?img_index=1

 

Frattanto Mauro si toglie qualche sassolino nella scarpa; non so voi se la pensate come me, ma trovo che la sua "frecciatina" è pure rivolta alla fazione del Forum che ha criticato la scelta del sequel del Monte Ranier (fazione di cui anche il sottoscritto fa parte!)

Edited by Condor senza meta
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<span style="color:red">3 ore fa</span>, Condor senza meta dice:

Con tutte le attenuanti del caso (età, problemi di salute, stanchezza, e recuperi di bozze infelici della redazione) ma storie in declino come "La Foresta Pietrificata", "Il segreto della Sierra Madre", "Dinamite", "Gli ostaggi", "Tex 300" e il "Medaglione spagnolo" a mio avviso non possono essere giudicate ottime. 

 

Scherzi? Dinamite col cinese e i fratelli Granger, Il segreto della Sierra Madre con la discesa nel teocalli e anche Il medaglione spagnolo sono 3 mie guilty pleasures assolute. Le altre 3 in effetti sono più deboli, ma non le trovo affatto male. 

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  • co fondatore
<span style="color:red">6 ore fa</span>, Exit dice:

Mi è capitato di rileggere alcuni Tex post-Gli eroi di Devil Pass che ritengo l'ultimo inarrivabile guizzo del mio autore preferito,

Quello è Il marchio di Satana.

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  • Collaboratori
<span style="color:red">19 ore fa</span>, Diablero dice:

La metti come se tuo zio fosse un fossile cocciuto, che si rifiutava di leggere un Tex che non fosse di GLB. Ma la tua stessa descrizione smentisce questa facile (e consolatoria) visione: i Tex nuovi li leggeva UNA VOLTA. Quindi dove sarebbe questo "rifiuto a priori"?

 

Ma quale fossile! A ogni nuova uscita non vedeva l'ora di leggerla la nuova storia e non era neanche la storia ma il personaggio Tex che gli interessava ritrovare. Se avesse bocciato le storie, non avrebbe comprato l'inedito in edicola. Però era anche un lettore della prima ora e le storie a cui era più legato erano quelle della sua giovinezza. E rileggeva quelle e non le altre. Certamente anche perché erano le migliori e lo diceva. Chi dice qui il contrario? 

 

<span style="color:red">19 ore fa</span>, Diablero dice:

Ricordi male. GL Bonelli smise ben presto di rileggere le storie del figlio. Sicuramente non ha mai "corretto" o revisionato nemmeno una riga di Nizzi (sappiamo che non gli dissero nemmeno che era un nuovo autore e lo capì leggendolo: e anche questo dimostra da tempo che non revisionava più nemmeno le storie del figlio, altrimenti avrebbe detto "questa non l'ho revisionata", non "questo non è Sergio").

 

Chi ha mai parlato di revisioni? Non ci sono mai state, nemmeno all'inizio. Se non quelle redazionali che si fanno ancora oggi, vedi le correzioni vistose a Segura o a Manfredi. GLB diceva peste e corna delle storie del figlio, Sergio andava bene per scrivere Topolino, e in un' intervista dei primi anni Ottanta a proposito de I ribelli del Canada usò parole forti per esprimere il suo dissenso. Quando Boselli iniziò a scrivere Tex regolarmente, nei primi anni Novanta, invece, niente di tutto questo. Sulle storie di Nizzi, che non gli piacessero, non ne so niente. Forse ne ha parlato Boselli, ma non ricordo proprio.

 

Però ti do ragione su una cosa: se non abbiamo letto storie di GLB negli anni Novanta è che il figlio non ne voleva più sapere. Andava bene pubblicare gli scarti rivisti da Sclavi ma una nuova storia di Bonelli padre, scriverla con Boselli  era un suo desiderio, i due non ci hanno mai provato anche perché sapevano che sarebbe stata bocciata. Molto meglio, più rassicurante, affidarsi a occhi chiusi a Nizzi,  per esempio con il ritorno di Mefisto. E Boselli che scatena il putiferio con il Codacons, uno dei rari argomenti che lui non ha mai voluto trattare sul forum.  Dai tempi del marchio di Garanzia Morale Sergio è stato una calamità, capace di censurare l'incensurabile, comprese le storie del padre dell'epoca d'oro, tanto se la faceva sotto. Lo stesso Nizzi deve averci sbattuto il muso chissà quante volte tentava di scrivere qualcosa di originale, ne sappiamo qualcosa con i soggetti di Civitelli. Se mi si obietta che ne sappiamo troppo poco per poter giustificare la portata della sua censura (a tutti i livelli), quel poco che ne sappiamo lascia intravvedere un quadro desolante. 

 

Ma siamo off topic.

  • +1 4
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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Magic Wind dice:

 

Scherzi? Dinamite col cinese e i fratelli Granger, Il segreto della Sierra Madre con la discesa nel teocalli e anche Il medaglione spagnolo sono 3 mie guilty pleasures assolute. Le altre 3 in effetti sono più deboli, ma non le trovo affatto male. 

Questioni di gusti. Sono storie tutt'altro che ottime a mio avviso, come il "Tex contro Yama".

Noiose e con buchi logici. Purtroppo per quanto un fuoriclasse, anche Bonelli dovette pagare il pegno alla legge della clessidra.

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8 ore fa, Magic Wind dice:

 

Oggettivamente 'sto paio di palle. Mi si perdoni il francesismo, ma mi pare che ultimamente si stia abusando di questo termine qui sul forum. GL Bonelli non ha mai scritto niente di men che OTTIMO. E questo lo scrive uno che adora il Tex di Nolitta :lol:

Se prendi come riferimento il periodo d'oro è come dico io, perché è evidente che GLB sta calando. 

Un pard ha citato l'ancora interessante Marchio di Satana, nel quale però non tutto funziona come le storie precedenti...

 

Se ti riferisci alla produzione attuale ti do ragione, perché perfino il medaglione spagnolo è inavvicinabile dagli autori attuali.

 

Ma sei un Tex nolittiano e quindi per antonomasia non conosci la materia :P

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Segnalo che nel thread sulla Storia del West si sta parlando della storia di D'Antonio sui "baroni" del Cheyenne Club, incommensurabilmente superiore a questa (Il Nolitta di Zagor e Mister No poteva confrontarsi con D'Antonio, anche se per me risultava comunque perdente, non certo il Nolitta di Tex che esce stracciato dal confronto)

 

Detto questo...

 

4 hours ago, ymalpas said:

GLB diceva peste e corna delle storie del figlio, Sergio andava bene per scrivere Topolino, e in un' intervista dei primi anni Ottanta a proposito de I ribelli del Canada usò parole forti per esprimere il suo dissenso.

 

"Una vaccata di storia".

 

Termine che da oggi userò quando dovuto, dicendo che "sto solo facendo una citazione di GL Bonelli". Esattamente come chi difende le infinite patatine di Nizzi! :lol:

 

4 hours ago, ymalpas said:

Quando Boselli iniziò a scrivere Tex regolarmente, nei primi anni Novanta, invece, niente di tutto questo.

 

Beh, NON ESISTONO interviste a GL Bonelli successive alla seconda metà anni 80. E le ultime sono molto "dubbie", anche Boselli ha detto che "non riconosceva" la voce di GL Bonelli nelle risposte, ma riconosceva quella di altri (Canzio o Sergio Bonelli probabilmente).

 

Credo che purtroppo GL Bonelli nella seconda metà degli anni 80 fosse già "non più intervistabile". Magari non nel senso che non fosse in grado di dare buone risposte, ma che fosse troppo rischioso farlo parlare senza freni con un giornalista... e le ultime interviste fossero in realtà "dettate" da altri direttamente ai giornalisti...

 

Bono nella sua conferenza a Lucca fa qualche accenno (con gli altri che cambiano subito discorso) alle preoccupazioni di Sergio Bonelli nel dover continuamente "mettere a tacere" notizie di stampa su suo padre, contattando i giornali per non far pubblicare storie su di lui...  ricordiamoci che questo era un personaggio che girava per Milano CON UNA PISTOLA DA COWBOY ADDOSSO, non credo fosse molto legale...  e gli ultimi anni di vita li ha passati in una clinica molto riservata all'estero.

 

(Max Bunker nella storia in cui sfoga il suo astio verso Sergio Bonelli, rappresentato come "Sam Brandelli", un imprenditore che "paga i dipendenti per leccargli i piedi" - la solita vecchia polemica di Bunker contro Bonelli che "pagava troppo" i disegnatori - lo rappresenta come qualcuno che ha "chiuso il padre in cantina" non facendolo più vedere da nessuno...)

 

E anche fuori dalle interviste, in privato?

 

4 hours ago, ymalpas said:

Sulle storie di Nizzi, che non gli piacessero, non ne so niente. Forse ne ha parlato Boselli, ma non ricordo proprio.

È proprio in questo forum:

 

https://texwiller.ch/index.php?/topic/5106-la-successione-di-gl-bonelli/&do=findComment&comment=159179

 

On 6/25/2020 at 4:22 PM, borden said:

Solo che GL apprezzava sinceramente  Grecchi, ma che alla fine NON gli affidò la sua creatura e lo si legge tra le righe delle prime due risposte. Ci pensò a lungo, aveva un filo la coda di  paglia e ne parlava anche con me, ma non cambiò idea. Grecchi  non avrebbe scritto come lui voleva, questo è quasi cero.

 

Sapete già, credo, che non apprezzava il Tex di Sergio. Neanche Sergio ne ha mai fatto mistero.

 

Non vorrei deludere Barbanera, ma non apprezzava neanche Nizzi. Neppur lontanamente.

 

Ma attenzione! Non sto affatto per dire che apprezzava le mie storie, perché io ho cominciato realmente a scrivere Tex in realtà quando lui se ne era in pratica disinteressato. Non ne parlavamo, mai, ma proprio MAI. Non so nemmeno se le abbia lette, ma probabilmente sì, e, siccome credo mi fosse affezionato, non m diceva niente.

 

 

E il bello è che rispondeva proprio a te...  :lol:

 

Poi, da un altro post:

 

On 4/29/2023 at 4:48 PM, borden said:

In quanto ai suoi successori, è chiaro che se la prendeva con i dialoghi del figlio e con certi atteggiamenti del suo Tex. 

Ma quello che non sopportava e su cui però non ebbe mai la licenza d'intervenire era il Tex di Nizzi.

 

Io che c'ero posso pensare che al cinquanta per cento questa sua disistima fosse dovuta a una ragione personale: l'irritazione per un autore più giovane e prolifico che ti soffia la tua creatura.

L'altro cinquanta per cento si poggiava sui contenuti: trovava quel Tex una controfigura solo in apparenza somigliante, in realtà senz'anima e senza mordente. Giudizio ingeneroso? A quei tempi, da lettore, io mi trovavo d'accordo con lui.

 

Da un altro post ancora...

 

On 7/4/2013 at 8:44 PM, borden said:

Quando ho letto le storie di Nizzi, negli anni Settanta, personalmente sono INORRIDITO, tanto le trovavo DIVERSE come il giorno e la notte da quelle di GL Bonelli. E LUI la pensava come ME. :indianovestito:

 

Devo continuare con altri esempi? :lol:

 

6 hours ago, ymalpas said:

Però ti do ragione su una cosa: se non abbiamo letto storie di GLB negli anni Novanta è che il figlio non ne voleva più sapere. Andava bene pubblicare gli scarti rivisti da Sclavi ma una nuova storia di Bonelli padre, scriverla con Boselli  era un suo desiderio, i due non ci hanno mai provato anche perché sapevano che sarebbe stata bocciata. Molto meglio, più rassicurante, affidarsi a occhi chiusi a Nizzi,  per esempio con il ritorno di Mefisto. E Boselli che scatena il putiferio con il Codacons, uno dei rari argomenti che lui non ha mai voluto trattare sul forum.  Dai tempi del marchio di Garanzia Morale Sergio è stato una calamità, capace di censurare l'incensurabile, comprese le storie del padre dell'epoca d'oro, tanto se la faceva sotto. Lo stesso Nizzi deve averci sbattuto il muso chissà quante volte tentava di scrivere qualcosa di originale, ne sappiamo qualcosa con i soggetti di Civitelli. Se mi si obietta che ne sappiamo troppo poco per poter giustificare la portata della sua censura (a tutti i livelli), quel poco che ne sappiamo lascia intravvedere un quadro desolante. 

Eh, purtroppo temo che Sergio sia rimasto segnato, da bambino (o almeno adolescente) dal terrore delle varie leggi che i più bacchettoni e baciapile fra i DC (e i più moralisti del PCI) presentavano per uccidere l'editoria a fumetti italiana (dava lavoro a un sacco di gente ma probabilmente non gli dava abbastanza tangenti, immagino). Ai tempi della "garanzia morale", anche se in seguito si scusò, "calò le braghe" vergognosamente, massacrando le storie del padre per censurarle (credo che da allora derivi l'antipatia - per usare un eufemismo - di Max Bunker nei suoi confronti, mentre Bunker e altri combattevano tutti i giorni contro giudici bacchettoni fuori dal mondo, Sergio Bonelli addirittura DIRIGEVA un istituto che dava uno scudetto di "garanzia morale" ai "fumetti sani, mica quella robaccia là..."

 

Non voleva polemiche, aveva il terrore di nuove crociate, non voleva apparire sui giornali se non nelle occasioni concordate con il suo ufficio stampa. È rimasto famoso un episodio: quando finì assolto in uno dei processi di "mani pulite", Vianovi pubblicò su Dime Press un articolo che esaltava il fatto che ne fosse uscito "pulito", un articolo elogiativo e di sostegno...  che fece inferocire Sergio Bonelli, che voleva CHE NON SE NE PARLASSE. Credo che fu per quella ragione che troncò ogni sostegno a "Dime Press" portandola alla chiusura.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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