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TWF - Tex Willer Forum

[676-677] Il ragazzo rapito


La storia, i disegni, i personaggi  

39 utenti hanno votato

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14829310.jpg

Un killer vestito di nero dà inizio a una lunga scia di morti!

TEX  676

IL RAGAZZO RAPITO

 

 

 

uscita 07/02/2017

Soggetto: Tito Faraci

Sceneggiatura: Tito Faraci

Disegni: Gianluca Acciarino

Copertina: Claudio Villa


Sulla pista di sangue seguita da Tex Willer e Kit Carson ci sono uno spietato killer di nome Ken Bowen e Tim, un ragazzino la cui famiglia è stata brutalmente massacrata proprio dai compari dell’uomo che cavalca con lui…

 

http://www.sergiobonelli.it/tex/2016/12/28/albo/il-ragazzo-rapito-1000394/

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22 minuti fa, Burningbullet dice:

La copertina con la colorazione originale di Claudio Villa.

 

xb00ag.jpg

 

(Peccato per la consueta mancata applicazione delle sfumature sulla camicia di Tex nella cover definitiva).

 

Povero Villa.

Modificato da Don Fabio Esqueda
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  • Sceriffi

Lo sfondo della versione definitiva non è comunque male. La camicia nella versione di Villa è ovviamente infinitamente più bella, ma ormai la politica editoriale sul giallo della camicia di Tex la conosciamo benissimo (purtroppo).

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  • Sceriffi

Beh, questa volta mi sento di dire che la colorazione definitiva non ha penalizzato troppo il disegno originale; ho l'impressione che comunque certe sfumature ed ombreggiature così particolareggiate del pennello del maestro non riescano ad essere totalmente replicate da nessun tipo di stampa.

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L'originale di Villa è davvero un'opera d'arte, non capisco perchè distruggerla così solo per dare risalto alla camicia di Tex... oltretutto mettendo a confronto le due versioni io ho questa impressione: nell'originale Tex fa realmente parte del tutto, è parte dell'ambiente; in quella ritoccata Tex è una cosa a sè, tanto che sembra che gli abbiano messo uno sfondo finto dietro e poi lo abbiano fotografato!

 

Insomma... secondo me hanno sbagliato di brutto! Perchè dare questo risalto esagerato a tutti i costi alla camicia di Tex? Per renderlo un bersaglio migliore a chi vuole ucciderlo? :lol:

  • +1 1
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Messe a confronto le due copertine, il giudizio è impietoso per chi l'ha trasformata anche in particolari che potrebbero apparire secondari ma che in ogni opera d'arte, come giustamente la definisce Garet, hanno la loro importanza. Tanto per dire ed esagerare: la Gioconda non sarebbe la Gioconda se fosse ritratta su uno fondo scuro. Qui siamo a stravolgimenti belli e buoni: l'appiattimento delle nuvole sullo sfondo, la già citata camicia giallonera da tifoso del Borussia Dortmund, l'iperrealismo quasi fotografico dei rami alla destra e alla sinistra di Tex, di pistola e fucile, il deciso stacco di cose e persone con una linea nera molto meno marcata nell'originale. Ecco, il problema sta proprio qua: per quanto sbagliato si cerca di "fotografizzare" il disegno. E'un errore per due ragioni: la prima che nessuna macchina avrà mai l'ingegno del singolo artigiano o artista. Poi bisognerebbe capire  (o sapere) che parte figurativa è cambiata radicalmente con l'avvento e il sopravvento della fotografia. Mi spiego: se fino a metà Ottocento circa, si cercava il già citato iperrealismo soprattutto nei ritratti, dopo quell'effetto lo si aveva già e meglio nei dagherrotipi e successivi sviluppi. E allora l'arte si trasformò, trasformando la realtà, perché altrimenti sarebbe stato un esercizio di copiatura e il pittore migliore sarebbe stato quello che riproduceva qualcosa di già fissato.
P.S. Siccome si sbaglia anche in maniera opposta, confrontate i due cavalieri: nella copertina rivisitata sembrano un corpo unico e qui l'iperrealismo è andato a farsi benedire.

  • +1 1
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  • 3 settimane dopo...

Dopo il deludentissimo Magazine,una bella boccata d'aria pura con "Il Ragazzo Rapito" : si badi,niente di eccezionale,ma la bravura di Faraci,in questo primo tempo,sta proprio nel rendere originale ed anche avvincente un copione che si è già visto qualche volta in 69 anni......Qualcuno sicuramente storcerà il naso nel vedere i pards "rincorrere" l'avventura e non esserne proprio al centro del centro,ma....per me questa prima parte è decisamente valida. Una nota di merito ai bei disegni di Acciarino.

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Il solito tema dell'inseguimento tanto caro a Faraci viene stavolta declinato con una sceneggiatura caratterizzata da un buon ritmo narrativo che ci tiene incollati alla lettura e ci lascia la curiosità di leggere l'epilogo.

L'altro tema altrettanto caro a Tito, quello della sparatoria oversize, viene riproposto con un cambio di protagonista nella figura del killer Bowen, sia nella scena introduttiva dell'assalto al ranch di Mitchell, sia nella rievocazione della mattanza al saloon.

La variabile introdotta in questa storia è data dalla presenza del bambino che sconvolge i piani originali orditi dal prepotente di turno, mister Hall, abituato a regolare sbrigativamente le questioni che lo riguardano. Il bambino fa scattare il deja vu nel killer, riaccendendo dolorosi ricordi che lo portano inizialmente a prendersi cura del piccolo Mitchell e poi a tornare nei luoghi d'origine dove la sua drammatica vicenda era cominciata.

Tex e Carson entrano in scena a massacro avvenuto attirati, more solito, dal rumore degli spari, giusto in tempo per raccogliere la testimonianza dell'unico superstite e precedendo di poco l'arrivo dello sceriffo e dei suoi uomini, tutti da iscrivere senza remore nella categoria degli ottusi se non in quella dei conniventi al soldo del potente.

Parte dunque l'inseguimento che porterà Tex e Carson sulle tracce del fuggitivo Bowen e del ragazzino che si tira indietro, in concorrenza con la posse degli uomini di mister Hall che finora precedono i nostri.

Nel prossimo albo arriverà la resa dei conti e non mi sorprenderebbe leggere inattesi sviluppi.

 

Concordo quindi con Havasu nell'apprezzare la storia per come finora si è sviluppata e per la bella prova grafica di Acciarino che, oltre a presentarci un Tex e un Carson assolutamente convincenti, produce delle tavole con un notevole equilibrio armonico di bianchi e neri, con buona pace di chi vorrebbe, sempre e comunque, la presenza del colore.

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Dopo quasi 70 anni le storie sono in qualche maniera circolari, cioè si ripetono, ma questo accade in tanti altri settori della narrativa, del teatro, del cinema e non è per forza un limite. In questo episodio c'è la casualità del trovarsi sul luogo del massacro e lo sviluppo fra personaggi subito ambigui ed uno, Bowen, di cui ai pard è ignota la motivazione di fondo che invece al lettore è spiegata. il ritmo è ottimo, la speranza è che l'inseguito - bravo cattivo - non faccia la brutta fine di molti di cattivi bravi. Insomma, mi auguro diventi e resti un Donen nella serie di El Supremo.
Eccellenti i flash back, gli episodi onirici, i disegni che suggeriscono e mostrano gli stupori di una storia dove la verità è spiegata un po' alla volta.

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riprendo il mio ultimo post su Nizzi (Documento d'accusa) e lo ribalto in toto.
ben caratterizzato e gestito il personaggio di Bowen con un filo logico che lega le sue azioni presenti - non statiche, ma in divenire: è un personaggio che si muove, anzi avanza nella narrazione sia fisicamente, sia per carattere - al passato, descritto per filo e segno ma con flashback calibrati per durata, ritmo, sostanza e forma della narrazione.

Tex veste i panni classici, ma quasi di contorno e ogni tanto, a me, va benissimo così: ok che è il protagonista della serie a suo nome, ma ormai lo conosciamo. una buona storia, come questa, a volte esige che il portabandiera non ostenti troppo la sua figura stranota, ma sia servo del vero focus narrativo-emorivo della vicenda. Bravo Faraci, quasi (quasi, eh!) lo scambiavo per Boselli nella lettura.

Acciarino non è fra i miei preferiti, però non sfigura sulle pagine del ranger.

Mi aspetto sorprese dallo sceriffo, con un cipiglio visto di sfuggita ma determinato, e dall'uomo nell'ombra.
Pollice in alto.

 

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<span style="color:red;">12 ore fa</span>, San Antonio Spurs dice:

Dopo quasi 70 anni le storie sono in qualche maniera circolari, cioè si ripetono, ma questo accade in tanti altri settori della narrativa, del teatro, del cinema e non è per forza un limite. In questo episodio c'è la casualità del trovarsi sul luogo del massacro e lo sviluppo fra personaggi subito ambigui ed uno, Bowen, di cui ai pard è ignota la motivazione di fondo che invece al lettore è spiegata. il ritmo è ottimo, la speranza è che l'inseguito - bravo cattivo - non faccia la brutta fine di molti di cattivi bravi. Insomma, mi auguro diventi e resti un Donen nella serie di El Supremo.

 

Io ne dubito fortemente. Non dimenticare che, a differenza di Donen, Bowen ha ucciso senza remore il padre del ragazzo. Un'azione come questa è impossibile che resti impunita. Bowen dovrà espiare, è inevitabile.

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  • Collaboratori
9 ore fa, Nobody dice:

Bravo Faraci, quasi (quasi, eh!) lo scambiavo per Boselli nella lettura.

 

Fortunato te, per me lo stacco dalla storia di Yama a questa storiellina è stato brutale.

Come storia si lascia anche leggere, non avessimo letto le precedenti di Faraci.

Solita fuga e rincorsa. Solita sparatoria da videogame. Solito personaggio "tormentato"

e in rotta con la società. Presenza del bimbominchia con gli incubi e le lacrime

che non mi manda certo in solluchero il tradizionale lettroe texiano. Poi ancora,

abuso di scenette "allungabrodo" come quella del ragazzino sul dirupo e quella del lupo

(potranno anche servire a raccontare la nascita e lo sviluppo del legame con Bowen ma

quanti episodi del passato ci ricordano nelle sue sceneggiature?). Pards finora non pervenuti.

Se è vero che Faraci ha mollato l'osso, ci restano ancora di una una storia per la serie regolare (Venturi)

che leggeremo nel 2018, il Texone di Altuna (fra tre o quattro anni) e due storie brevi per un Magazine

(Vannini) che avremmo dovuto leggere quest'anno e un Maxi (Ginosatis) probabilmente fra due anni.

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<span style="color:red;">12 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Io ne dubito fortemente. Non dimenticare che, a differenza di Donen, Bowen ha ucciso senza remore il padre del ragazzo. Un'azione come questa è impossibile che resti impunita. Bowen dovrà espiare, è inevitabile.

Non è che Donen fosse una verginella e mi pare che nei confronti dei famosi Durango, Kid Rodelo e Dallas per almeno due di loro alla fine sia prevalsa l'indulgenza. Poi, per carità: dei cattivi diventati buoni capisco che interessi molto meno dei cattivi peggiorati (e di ritorno).

 

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<span style="color:red;">11 ore fa</span>, San Antonio Spurs dice:

Non è che Donen fosse una verginella e mi pare che nei confronti dei famosi Durango, Kid Rodelo e Dallas per almeno due di loro alla fine sia prevalsa l'indulgenza. Poi, per carità: dei cattivi diventati buoni capisco che interessi molto meno dei cattivi peggiorati (e di ritorno).

 

 

Sono d'accordo con te,il "metro di giudizio" dei Pards varia da fuorilegge a fuorilegge,da assassino ad assassino... Che dire di Sarita ("La cavalcata del morto",Texone giugno 2012),colpevole di numerosi omicidi,spietata assassina anche di uomini di legge,che come minimo meritava di spaccare pietre a Yuma e....come andò a finire ? Libera come un fringuello ed in più con il permesso di portarsi via il tesoro del generalissimo Santa Ana.........Un finale che non ho mai digerito.

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<span style="color:red;">31 minuti fa</span>, borden dice:

Sarita è una guerrigliera nativa, non una fuorilegge. Per questo ha diritto a un trattamento diverso, per ragioni politiche, ok? 

 

Inizio OT.  Tu le cose le vedi a modo tuo e come Curatore e Sceneggiatore Numero Uno di Tex trasferisci le tue convinzioni ai personaggi ed allo svolgersi degli eventi,però è altrettanto vero che a volte non tutto fila liscio. Secondo il tuo ragionamento un/a guerrigliero/a,reo/a di efferati omicidi e di numerosi tentativi di assassinio andati a vuoto,ha diritto ad essere trattato in modo diverso per ragioni politiche....Allora anche le Brigate Rosse,Prima Linea ecc.,ecc.,e i terroristi/guerriglieri di tutto il mondo dovevano e devono essere trattati con i guanti bianchi ? Nessuno pretendeva che Sarita fosse appesa al primo albero,però nemmeno che se la cavasse in quel modo...Già tutti i giorni,ed in Italia soprattutto,vediamo e leggiamo di fior di gaglioffi e mascalzoni che se la "cavano" in barba alla Legge ed al comune senso civico e morale,che,forse,nel mio (unico) fumetto preferito avrei preferito,per quella meravigliosa avventura,un altro finale. Un caro saluto.  Fine OT.

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Bravissimo Tito!

Sceneggiatura da manuale, non un disegno di troppo ed una suspence che si chiarirà solo nel finale.

Il soggetto è tradizionale, ma Faraci ha saputo inserire qualcosa di nuovo.

I disegni di Acciarino risultato molto aderenti al filo della storia, con dei chiaroscuri veramente affascinanti.

Siamo ritornati al Tex tradizionale. E qualche volta credo che sia indispensabile.

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  • Rangers

Al momento la prima parte mi ha convinto: storia che non si presenta  certo come un capolavoro ma che si mantiene su buoni livelli fino all'ultima pagina.

S
P
O
I
L
E
R

Il personaggio più riuscito è sicuramente Bowen, tormentato e che come prevedibile farà una brutta fine.

Del resto ha accoppato a sangue freddo più di un uomo, compreso il padre del bimbo "rapito", quindi non può che fare una brutta fine.
E qui prevedo o una morte per mano degli uomini del cattivo ranchero o per mano dei suoi avversari del passato, oppure una morte accidentale tipo caduta da cavallo o cose simili.

Propendo però più per una morte violenta, con tanto di lacrime da parte del bimbo che ormai si sarà affezionato a lui.

Ok è abbastanza prevedibile che succeda questo, comunque anche se così sarà al momento mi sembra su altri livelli rispetto ad altre storie di Faraci che avevano almeno per me molti difetti evidenti.

Unica sbavatura che avrei evitato è la scena di Tex e Carson che assistono origliando al dialogo dei due sgherri che passavano di lì per caso.... insomma.

 

Attendo la seconda parte.

Molto buoni i disegni di Acciarino, adatto in ogni sequenza (interni, paesaggi, foreste, pioggia, tutto molto ben fatto)!

 

 

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<span style="color:red;">15 ore fa</span>, San Antonio Spurs dice:

Non è che Donen fosse una verginella e mi pare che nei confronti dei famosi Durango, Kid Rodelo e Dallas per almeno due di loro alla fine sia prevalsa l'indulgenza. Poi, per carità: dei cattivi diventati buoni capisco che interessi molto meno dei cattivi peggiorati (e di ritorno).

 

 

Tu e gli altri dimenticate un punto fondamentale: né Donen né Kid Rodelo né tanto meno Dallas hanno ucciso degli innocenti a sangue freddo. Durango sì ed infatti alla fine muore, come volevasi dimostrare.

Sarita ha ucciso degli innocenti e degli uomini di legge? Ma perché lo ha fatto? Credeva di esercitare una forma di giustizia contro degli assassini e non si può dire che avesse del tutto torto. Se Tex l'avesse consegnata alla legge avrebbe contraddetto se stesso.

Nel numero quattro Tex uccide deliberatamente ed a sangue freddo dei soldati messicani per impedire che diano l'allarme sulla posizione sua e dei suoi amici. Sa benissimo che stavano facendo solo il loro dovere e non sono colpevoli delle malefatte del governo ma per la sua sopravvivenza sa di non avere scelta e li uccide.

Secondo il ragionamento di certi di voi, avrebbe dovuto consegnarsi a fare vent'anni o più ai lavori forzati o, più probabilmente essere impiccato.

Per fortuna Tex ha una nozione di omicidio giustificato meno rigida della vostra.

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<span style="color:red;">3 ore fa</span>, Havasu dice:

 

Inizio OT.  Tu le cose le vedi a modo tuo e come Curatore e Sceneggiatore Numero Uno di Tex trasferisci le tue convinzioni ai personaggi ed allo svolgersi degli eventi,però è altrettanto vero che a volte non tutto fila liscio. Secondo il tuo ragionamento un/a guerrigliero/a,reo/a di efferati omicidi e di numerosi tentativi di assassinio andati a vuoto,ha diritto ad essere trattato in modo diverso per ragioni politiche....Allora anche le Brigate Rosse,Prima Linea ecc.,ecc.,e i terroristi/guerriglieri di tutto il mondo dovevano e devono essere trattati con i guanti bianchi ? Nessuno pretendeva che Sarita fosse appesa al primo albero,però nemmeno che se la cavasse in quel modo...Già tutti i giorni,ed in Italia soprattutto,vediamo e leggiamo di fior di gaglioffi e mascalzoni che se la "cavano" in barba alla Legge ed al comune senso civico e morale,che,forse,nel mio (unico) fumetto preferito avrei preferito,per quella meravigliosa avventura,un altro finale. Un caro saluto.  Fine OT.

 

Tex non è un giustizialista, anche Shane O Donnel era un terrorista e non gliene fregava niente, anzi gli ha pure dato un tesoro in gestione. 

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  • Collaboratori
<span style="color:red;">3 minuti fa</span>, Chinaski89 dice:

Tex non è un giustizialista

 

Quoto. E dire che dopo quasi settanta anni di storie questo si dovrebbe essere capito bene.

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