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Nessuno è depositario del verbo. Voi autori dovete però custodirlo, preservarlo, non alterarlo. In Per l'onore del Texas, Carson e Damned dimenticano di essersi già incontrati. Anche in altre circostanze c'è stata qualche piccola forzatura, nella tua riscrittura del passato: ci sta, nessuno ne fa un dramma né lo considera un tradimento, sono piccole strettoie, probabilmente inevitabili, che vanno attraversate a cuor leggero. Ma in questa storia no. I miei toni non sono carichi come quelli di Diablero, però il punto va tenuto. Far tornare Higgins (per fargli fare le stesse cose del passato, tra l'altro, anche se questo è un aspetto che al massimo nuoce solo alla bontà della storia in sé) è sbagliato. Perché c'è una lancia che si spezza. Perché c'è una vendetta compiuta. Perché c'è un giuramento esaudito. Perché c'è una delle storie più iconiche della saga che andava lasciata stare, già perfetta in sé, senza bisogno di inutili appendici. E non lo dice un nerd che sacralizza Il Giuramento, che grida alla lesa maestà, che protesta alterato per l'oltraggio al Vate. Lo dice un lettore amareggiato che vuole coerenza nell'epopea, lo chiede un lettore romantico che si è emozionato allo spezzarsi di una vecchia arma conficcata in una dura pietra da anni, lo pretende un datato texiano che SA che in quel momento, su quella roccia, gli dei sono intervenuti sulla lancia perché i colpevoli sono tutti morti. Perché chi doveva pagare ha pagati. Tutti. È troppo? È da nerd? Perdonami, Mauro, ma credo proprio di no.14 points
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Esco dal mio consueto e sempre reiterato lurkaggio, spinto dall'occasione, sperando di scrivere brevemente alcune cose sensate che possano in qualche modo contribuire a stemperare la tensione. Premetto che non ho intenzione di elaborare un contributo memorabile, ma solo approfittare dell'occasione per far notare - da lurkatore incallito - che trovo piuttosto fastidioso il fatto che sotto ogni santissima storia di Nizzi si finisca a parlare non della storia, ma del modo di concepire Tex secondo Nizzi. Alle volte anche con spunti interessanti, che è assai piacevole leggere (non mancano in questo stesso topic), e che meriterebbero quindi di essere sviscerate a parte, ma questo modus operandi seriamente rende il forum, a mio parere, piuttosto disordinato e poco fruibile. Questi flames o semi-flames (vero che Tex ci insegna a non essere delle educande, ma a volte trovo che si esageri) nascono sempre dalla stessa radice: il tentativo (soprattutto da parte di Diablero) di convincere altri utenti riguardo la propria visione dell'interpretazione texiana di Nizzi, largamente non condivisa o comunque fautrice di interlocuzioni vivaci, delle quali Diablero non riesce a farsene una ragione, apparendo a lui cristalline le proprie argomentazioni e (concedetemelo, senza astio) essendo sistematicamente incapace di lasciare l'ultima parola a qualcun altro. Giova ricordare che siamo in un forum di discussione, ove il sale della partecipazione è la disponibilità a scambiarsi opinioni, accettando il punto di vista dell'altro, che non è necessariamente errato qualora non parlassimo di fatti ma di interpretazioni dei fatti: non stiamo dibattendo se la terra sia tonda o piatta (fatto); stiamo dibattendo, ad esempio, su come decifrare uno stato d'animo reso esteriormente col desiderio di farsi una birra in compagnia del proprio migliore amico dopo una batosta (interpretazione). Ora, le osservazioni di Diablero sulla trama e sul personaggio solitamente non sono opinioni, sono fatti. Fatti indiscutibili e incontestabili, e ottimamente espressi e sviscerati, per quanto a volte un po' prolissi. Ma affermare (a titolo di esempio) che Nizzi è colpevole di lesa maestà per aver retconnato un'indicazione di Bonelli, o sostenere che Nizzi trovasse Tex antipatico al punto da volontariamente imbastire una vendetta letteraria nei confronti del creatore (meno male che di fronte a certe affermazioni l'avvocato difensore di Nizzi non abbia deciso di esplorare il labile confine tra diritto di critica e art. 595 del c.p.) non sono fatti: sono interpretazioni, a volte anche ben argomentate e ben ragionate, ma restano interpretazioni su cui è lecito avere idee differenti. "Sì, Nizzi ha retconnato una conclusione di Bonelli: e non ce ne frega niente, perchè da quello spunto è nata una storia che reputiamo buona" è un pensiero perfettamente legittimo. Altrettanto lo è l'interpretazione "Eh, ma quella frase di Tex non va presa alla lettera: può essere compresa come uno sfogo dovuto all'amarezza, e comunque Tex può avere cambiato idea, e comunque secondo me può essere interpretata ecc ecc" senza per ciò considerare Tex uno spergiuro. Ed è qui che Diablero perde (ai miei occhi) di credibilità, perché l'astio nei confronti dell'autore è evidente, e impedisce di ritenere obiettive le sue (ripeto) argomentatissime recensioni. A me pare che tutti, ma proprio tutti, qui dentro siano d'accordo sul fatto che ognuno dei tre successivi "grandi autori" di Tex abbia avuto un'interpretazione del personaggio differente rispetto a quella del suo creatore (e, per inciso, io trovo molto più "sfasata" la versione nolittiana rispetto a quella primo-nizziana, eppure su Nolitta non si scatena mai un bel flame... che delusione). Ci si scorna malamente sul fatto che c'è chi considera tale diversa interpretazione una lesa maestà, chi è disposto a concepirla senza la minima difficoltà se questo risulta propedeutico a una storia reputata di qualità (e suppongo che questa possa somigliare alla posizione di borden nel momento in cui afferma che "Caccia all'uomo" o "Fuga da Anderville" siano assolutamente degne di pubblicazione), e persino chi è talmente di bocca buona da considerare potabili anche le storie del periodo nizziano post-500 (peraltro Diablero ha più volte impeccabilmente fatto notare che quelli che diventeranno difetti indigeribili dopo il 500 sono in realtà elementi della scrittura di Nizzi che sono già presenti in nuce fin dalle prime sceneggiature, ma la qualità percepita delle storie consentiva - e consente tuttora, perchè rileggere il passato col senno del futuro è attività assai discutibile - di godersi il periodo d'oro nizziano). Ma su questo non ha senso scornarsi, perché il livello su cui poniamo l'asticella che distingue la texianità dalla non texianità è personale: son gusti, di cui possiamo discutere in eterno, accettando il fatto che potremmo non arrivare mai a una sintesi condivisa, e che è inutile farsi il sangue amaro o generare flames per una differenza incolmabile di vedute che restano legittime. Valerio l'aveva anche scritto, pagine e pagine fa, in una frasetta forse scritta anche con un po' di humor, ma che invece è il succo del discorso, e suonava più o meno così (la citazione esatta sarebbe da recuperare): "sì Diablero, hai ragione nell'analisi della storia, indubbiamente; ma ciononostante, a noi questa storia piace così". Fine. Torno nel lurkaggio.9 points
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Tutti i quattro Vangeli raccontano dell'unzione di Betania. Una donna si avvicina a Gesù, rompe un vaso d'alabastro e lo unge con una rilevante quantità di costosissimo olio di nardo. Il gesto ha un significato profetico - anticipa l'unzione funebre di Colui che presto sarebbe stato crocifisso - e teologico - l'olio viene offerto, "sprecato" proprio come presto Gesù avrebbe offerto, "sprecato" la sua vita in Croce -. Ma per chi ha guardato la scena con occhi umani, prosaici, il gesto è stato uno spreco bello e buono: come osserva l'Iscariota, vendendo il profumo si sarebbero potuti ricavare trecento denari, con cui aiutare i poveri. Ecco, passando alle nostre parva res, l'albo n. 755 mi ha richiamato alla mente l'unzione di Betania. Ma, trattandosi di fumetto, e quindi di cosa profana, questa unzione l'ho vista con gli occhi dell'Iscariota. Disegni fenomenali, un'ottima colorazione, l'emozionante sogno di Tex, la beffarda fine del senatore. Tutto sprecato, per una storia tutto sommato inconsistente, che ricorderò solo per l'inopinata risurrezione di Higgins. Risurrezione, sì, perché, per le mille ragioni già illustrate da @Exit, @Diablero, @Leo e ancora altri, Higgins era morto, anzi non poteva non essere morto nel deserto. Risuscitato da @borden, ma per fargli fare cosa? Ripetere stancamente quello che già aveva fatto negli albi passati (cosa che, invero, sta accadendo un po' troppo spesso ai personaggi redivivi). E scappare da Tex, che però nemmeno questa volta riesce a realizzare la vendetta che aveva giurato. Mi duole, mi duole veramente dirlo, ma questa storia è in tutto e per tutto sbagliata.7 points
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Se leggi le interviste dal 2017, spesso parla di questo aspetto: secondo lui scrive il Tex che il lettore medio si aspetta, cioè un tipo di storia secondo lui ''classica'' che ovviamente è l'opposto di quello che è una storia originale. Nel 1982 quando scrive Tex per la prima volta l'editore gli chiede una copia del Tex bonelliano. All'inizio qualche barlume di originalità si manifesta quando scrive per Ticci e Letteri dei gialli, Sergio Bonelli gli mette subito lo stop. Nizzi gli dice che sente più suo il Tex nolittiano, vorrebbe scrivere il Tex alla Nolitta che allora andava ogni mese in edicola, Sergio Bonelli gli intima di seguire la traccia del Bonelli paterno. Che abbia letto tutti i duecentocinquanta numeri della serie può anche essere vero (anche se materialmente in quel lasso di tempo è impossibile che l'abbia fatto), per me si è letto bene i numeri dal 100 in su, le storie del Carnicero, Tucson, quelle di Fusco, San Francisco, Il laccio nero. Non inventa nulla, ricalca con brio. E si incazza pure. A un certo punto vede Sergio avallare le storie di Boselli, ne riconosce l'originalità, se la prende, ma come? A lui gliele lasci scrivere e a me hai imposto dei modelli ''classici'' ( lo metto tra virgolette). Ed ecco che ti scrive il Texone dei Parlov, dove lascia parlare i sentimenti, anche se come originalità c'è l'impronta prattiana, giustificata in parte proprio dalla presenza del Croato. Da quel momento Nizzi si lascia andare, è meno rigoroso, smette di guardare del tutto al tex glbonelliano e lo fa come vorrebbe lui, nolittiano, solo che è in vistosa fase calante, quando va bene lo sorregge il mestiere, quando va male scrive storie poco ispirare o insulse. Dopo il 5O0 non si mette freni, scrive svogliatamente il Tex che ha in testa (che ha poco di Bonelliano o nolittiano, è solo un povero sfigato che ne combina una dopo l'altra), gli fa fare figuracce, svarioni, MA gli hanno messo in testa che ha salvato Tex e lui non si mette mai in discussione nelle sue scelte, anche quando gli fanno capire che sbaglia è convinto di scrivere il Tex come va scritto. Nel 2008 lascia, legge di tanto in tanto i Tex di Faraci e Ruju, diversi dal suo Tex, e quelli di Boselli che non riconosce come storie texiane. Ma si morde le mani perché sono belle storie, da qui il suo astio. Nell'autunno 2016 Boselli, che è un signore, da un lato ha bisogno di autori che scrivano Tex in modo accettabile, tanto c'è lui che supervisiona sulle magagne, cosa che Decio e Sergio non facevano più da tempo, dall'altro Boselli ha la scusa di voler scrivere il ritorno della Tigre. Nizzi si lascia tentare, non ci sono più Canzio e Sergio i cui tempi rimpiange (nelle interviste) dimenticando di dire che ormai gli bocciavano tutte le storie (perché facevano schifo), mentre ora con Boselli curatore chissà... In ogni caso torno, incasso un po'di euro, faccio felici i lettori che da dieci anni non leggono più una storia decente di Tex, con me ritorna il Tex dei battibecchi con Carson, le patatine e le bistecche, le storie come questo Maxi che non hanno un bricciolo di originalità ne pretendono di averla, tutto il contrario, e peggio per chi il polpettone non lo digerirà, Boselli lo sopporta anche, perché lui, cioè nella testa di Nizzi, lui è la primadonna, insomma l'unico in Italia ancora capace di sapere scrivere Tex come va scritto. Solo che in redazione ti correggono alcune cose, poche a sentire Boselli, e non ti danno il disegnatore che vuoi, Biglia, che sta per disegnare il Texone, Guarino che gli sussurra all'orecchio: ma il texone dovresti scriverlo tu per lui, chi meglio di te? E volano gli stracci. Perché in via Buonarroti non manca la pazienza ma nessuno, proprio nessuno ha voglia di passare per il coglione della situazione. E vorrei vedere anche. Questa è la mia chiave di lettura, penso non troppo lontana dalla verità. Questo è quello che Nizzi ha sempre ammesso: le storie bonelliane possono essere ridotte a schemi. Dice di aver letto le storie ed essersi ricavato così questi schemi. Ma non dimentichiamo che del 1979 era il libro di due giovani universitari seguaci della scuola russa, di Propp, quello della ''fiaba'' e dei suoi modelli, tutta la letteratura che può essere ridotta a questi schemi attanziali. Questo libro, quando tre anni dopo inizia a scrivere Tex, Nizzi lo conosce. Impossibile che non l'abbia letto. Se l'è bevuto, per me. Che dica balle, ormai lo sappiamo. Da qui per me il Tex manierista, per usare un termine che mi è sempre piaciuto poco, perché comunque riduttivo.7 points
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la prima parte del tuo discorso è da incorniciare, Puro Vangelo. la seconda parte è invece più discutibile, dal mio punto di vista. Sergio e Canzio, tutt'altro che due sprovveduti, dopo il Bornout di Nizzi di inizio anni 90 gli affiancano altri autori. all'inizio, secondo me, solo perchè COSTRETTI DALLA CONTINGENZA (Nizzi ha salvato Tex negli anni 80, qui al solito si dimentica sto PICCOLO E InSIGNIFICANTE PARTICOLARE ..Sergio NON VUOLE rinunciare a un Nizzi rodato, di mestiere: ci sarà stata magari anche una dose di riconosecnza da parte di Sergio, nella volontà FERREA di costringere Nizzi a rimanere su Tex, oppure come qualcuno dice, Sergio non ne voleva sapere di tornare a scrivere Tex come anni prima.) Detto ciò, si riparte con Nizzi che si riprende abbastanza bene, anche se non riesce più a ripetere i fasti degli anni 80 (centinaio capolavoro, checchè se ne dica). Nel frattempo un certo Boselli scrive una bellissima storia, il passato di Carson, che Nizzi ha SEMPRE ELOGIATO (magari ai tempi è stato invidioso, non lo sappiamo). Successivamente, la Casa Editrice capisce che a un Nizzi "classicista e lineare" va affiancato un talentuoso quarantenne, che scrive un Tex decisamente diverso sia da quello di Nizzi ma anche da quello di Glb. Un "rinnovamento nella continuità" di Tex negli anni 90 ci lascia un decennio di storie belle, in cui Boselli innova il personaggio e Nizzi continua a scrivere storie normali, ma a volte ancora belle. L'innesto di Boselli a Nizzi dà col tempo sui nervi, umanamente lo si può capire. A nessuno che si considera prima donna fa piacere essere accostato ad uno più giovane o, peggio ancora, essere messo in discussione. da lì secondo me nasce un'antipatia lavorativa (come accade ovunque, per altro, mica solo alla Bonelli). Ad ogni modo Nizzi lascia Tex. Viene richiamato perchè comunque è un buon conoscitore del personaggio, è un ruscone, è un professionista e anche perchè tanti lettori lo rivogliono su Tex. NIZZI è UNA RISORSA PER TEX (non l'ho scritto io, è un fatto). Si rimette a scrivere piuttosto bene, le sue storie ultime non dispiacciono ai lettori.Ha un curatore cui rendere conto, però...a lungo andare, la cosa a Nizzi non va giù, il "Vecio" ha carattere e non le manda a dire...sbrocca, e se ne va sbattendo la porta. Io non giudico ovviamente fatti che non conosco di persona, e non metto becco sulle motivazioni di una e dell'altra parte. Dico solo che le ultime storie di Nizzi erano buone, e che sono piaciute a molti lettori. me compreso. Per cui, sinceramente, mi spiace che non leggerò più storie di Nizzi su Tex.6 points
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Tutto dipenderà dalla risposta del pubblico a questa iniziativa. Le cover, anche se visto il materiale e la tiratura dovrebbero avere un costo irrisorio, almeno un poco costano. Incellofanare costa. Se prevedono che l'iniziativa abbia successo dovranno aumentare la tiratura con un certo costo. Se noi (noi lettori in generale, non solo in questo forum) non ci facciamo fregare e compriamo solo le cose che avremmo preso comunque (io mi sa che ne prenderò pure meno...) non solo tutte queste spese non verranno interamente ripagate, ma la massa di copie in resa diventerà un costo aggiuntivo. Tutta l'operazione diventa un flop economico per la Bonelli, e magari iniziano a rispettarci di più. Se, viceversa, i collezionisti correranno a frotte a comprare due copie di ogni albo, potete stare tranquilli che la prossima volta (a breve) le copie da comprare per avere tutta la chincaglieria saranno 4... Protestare serve a poco, il vero "voto di protesta" si fa con il portafoglio. E come dice sempre Tex, "è nel portafoglio che bisogna colpirli" Certo che se poi invece i lettori si faranno fregare un altra volta da specchietti e perline colorate, vorrà dire che se le meritano queste iniziative...6 points
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O nessuna, considerata la sua ignoranza circa l'esistenza di Kircher prima e le sue intenzioni incendiarie poi. Il fatto che non la citi non vuol dire che lo abbia dimenticato. Come non ha dimenticato che non solo Taki, ma tutto un intero villaggio è stato trucidato da quegli assassini. Non c'è bisogno di citare nulla, basta il desiderio di vendetta, che Carson ha. E ce lo ha anche nell'intento di umiliare Kircher, non solo di ucciderlo o arrestarlo, accettando il duello. Le fasi di questa battaglia fluviale sono concitate e ci sta che il vilain riesca a fuggire. Forse le canoe andavano disegnate più lontane (ma forse il disegnatore voleva solo rendere l'idea, concentrando nella vignetta le due imbarcazioni che duellavano), forse un colpo di Tex sarebbe potuto andare a vuoto (consentendo ai fuorilegge di recuperare tempo e di portarsi fuori tiro in un intervallo di tempo più plausibile), forse la situazione poteva essere limata meglio. Ma io non credo che questi particolari possano pregiudicare il giudizio su una storia che non è, come la definisci tu, ma è una delle storie più apprezzate degli ultimi tempi. Utilizzare aggettivi così veementi, così lapidari, così stroncanti è a mio parere una grossa ingiustizia nei confronti di questa fatica rujana, considerato che le tue chiavi di lettura, dalle stragi causate dal Tex fesso alle assurdità spazio-fisiche della battaglia sul fiume sono come mimino opinabili, per non dire sbagliate, e considerato inoltre che con questo metro ben poche storie di Tex (Glb e Boselli compresi) passerebbero al vaglio della tua censura. Senza offesa, ma quei tuoi giudizi tranchant sono veramente esagerati, Diablo.6 points
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Come più volte ribadito, in merito alla proliferazione delle uscite, sono dello stesso parere di Diablero. In effetti, anche volendo usare come attenuante le esigenze di marketing che stanno alla base di scelte simili, ultimamente il numero di pubblicazioni si è elevato all'ennesima potenza e ciò alla lunga incide sulla qualità e sul lavoro degli autori impegnati sulla testata. In passato Tex era la serie ammiraglia della casa editrice e sulle sue pagine ci finivano i disegnatori migliori della scuderia, così come si prestava massima attenzione agli sceneggiatori da dover mettere all'opera, per non spiazzare più di tanto i lettori abituali; oggi dovendo fronteggiare una mole così imponente di tavole annuali, il povero Borden non può più permettersi di badare troppo per il sottile e vuoi o non vuoi si finisce con il dover estendere l'invito ad apparire anche a degli autori non del tutto consoni al livello blasonato della testata. Di fatto quella che prima era una serie diamante che si basava su una nicchia di professionisti d'eccellenza, diviene una "multinazionale" di avventure che punta più ai numeri e agli incassi rispetto alla qualità. Conoscendo l'amore e la passione che Mauro spende per il personaggio, ed essendo costretto per doveri contrattuali ad attenersi agli ordini dei "piani alti", immagino che spesso alcuni bocconi amari è costretto a ingoiarli. Un vecchio detto siculo recita che "u sceccu si 'ntacca unni voli u patruni (l'asino si lega dove comanda il padrone) ma son convinto che il buon Borden non lesina urli in difesa della saga quando le "proposte indecenti" della direzione si fanno più ardite (Tex Willer docet). Far divenire semestrale lo speciale in questione, decidendo su due piedi senza adeguato preavviso, a mio avviso è una boiata, e come già chiaramente spiegato dal curatore, ha costretto gli addetti ai lavori a dirottare una storia sul formato per coprire l'uscita. Purtroppo è la dura legge del mercato, comandano i numeri e le ragioni sentimentali vengono sacrificate in nome delle legge di marketing. A noi lettori rimane solo l'amarezza di dover scegliere cosa prendere o lasciare in edicola (scelta che diventerà sempre più marcata visto che temo anch'io, come Diablero, che si continuerà a trovare nuove idee di speciali da iniettare sul mercato per far cassa), ma non nego che ciò mi mette molto tristezza, soprattutto al pensiero di ciò che succederà quando Mauro, ultimo baluardo di un vecchio modo di concepire il fumetto, deciderà di godersi il suo meritato riposo.6 points
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Visto la lieve attinenza col genere western, mi fa piacere condividere con voi un mio recente disegno, esuguito a china e tempera su cartoncino grigio.6 points
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Però siamo più o meno tutti degli adulti e ricordiamoci che scriviamo da un supporto come la tastiera e che, a volte, è difficile moderarsi nei toni e magari eccedere in frasi o parole che non vogliono essere offensive ma possono risultarlo per la sensibilità degli altri utenti. Ecco, appellandomi ai tanti anni di presenza sui forum e agli anni che abbiamo speso da moderatori, io, Diablero, Mister P, Paco Ordonez ecc, moderare gli altri è sempre difficile, tanto da indurci spesso in errori grossolani e certamente non voluti in malafede. Se è vero che Diablero si lascia scappare qualche parola di troppo, invito tutti però a guardare anche solo ai suoi ultimi post, la cui elaborazione non è ne facile ne veloce, frutto di passione e anche quando la si pensa diversamente, arricchimento certo per il forum e per tutti noi. E che un forum, per essere vivace, ha bisogno di nutrirsi di scambi di questo tipo, a volte anche sopra le righe, e questi messaggi ci stanno perché spesso la verità delle cose sta proprio nel mezzo, e per avere questi diversi approcci critici a una storia io sono disposto a spendere parte del mio tempo su questo forum (perché immagino che tutti noi abbiamo anche altro da fare). Per cui da vecchio moderatore in pensione il mio consiglio è di evitare di fare crociate contro altri utenti, che non siano evidentemente troll provocatori, e di cercare di essere più tolleranti su certe sbavature, perché fa parte del gioco, e ognuno pensa e scrive, in fondo, come sa scrivere e pensare e di questo non possiamo fare un torto. Quando si fanno accuse di malafede all'amministrazione io vedo il ripetersi di un ritornello instancabile di cui ho patito anche io le stonature, per esempio quando decisi di uscire dall'amministrazione di questo forum dopo il secondo ritorno di Wasted Years, che animato chissà da quali propositi, mi chiedeva la testa di Borden.5 points
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Scusate, sono ormai molti anni che sono iscritto a questo forum (direi un utente storico,ma vabbè ) ma la moderazione è diventata ridicola . Si permette ormai a Diablero di fare di tutto: insultare autori e utenti, diffamare la Bonelli inventando balle su presunte censure, alzare i toni ain quasi ogni post, il tutto impunemente. Poi però, da bravi cerchiobottisti, si richiama chi si limita a rispondere all'intoccabile Diablero, come è successo a me. Fateci capire se questo è diventato il forum di un cafone intoccabile, così da decidere se farci ancora parte o meno. Grazie5 points
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Higgins è morto nel 2023 per una scelta opinabile di un autore su cui si sta legittimamente, e non sterilmente, polemizzando. Perché la palla non è di Boselli che decide e se la porta a casa. La palla (Tex) è di tutti coloro che lo leggono, e poiché questi non possono fare altro che dibattere, in luoghi tematici come questo, nati apposta, beh dibattono, argomentano, protestano. Se Higgins è morto nel 2023 non si capisce perché la lancia si sia spezzata. Se Higgins non conta niente non si capisce perché lo si faccia tornare, e si faccia intervenire addirittura Lylith. Queste non sono solo polemiche, sono argomentazioni, opinabili come tutto quello che riguarda ciò di cui parliamo qui. Darsi del nerd a vicenda non ha senso, perché tutti noi che perdiamo tempo qui a dibattere ferocemente su un personaggio dei fumetti siamo tutti un po' nerd. Mi sembra che sia stato Boselli a tirare in ballo per primo questo termine per difendere la sua scelta. E mi sembra inutile prendersela e ribattere a "specchio riflesso". Basta darsi dei nerd a vicenda, nessuno di noi ne esce bene su questo piano E mi sembra francamente assurdo anche chiudere come fai tu: Higgins è morto nel 2023. È come dire La palla mia e decido io (boselli, in questo caso). Allora facciamo prima a chiudere il forum, se vogliamo chiudere le "sterili polemiche" con queste repliche, no?5 points
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Non ho ancora letto la storia ed è molto probabile che come “storia a sè” la commenterò positivamente (Villa! ), ma qui voglio dire la mia riguardo al "flame" che impazza da diversi giorni, ovviamente senza nessuna intenzione di far cambiare idea a qualcuno. Chi legge i miei post sa che non sono un “conservatore” o un seguace del culto di GLB e che in passato ho smesso di leggere Tex per oltre 30 anni, ma giusto per non essere accusato di essere anti-boselliano la mia opinione su Boselli, oltre che in molti threads delle sue storie, la trovate qui: https://texwiller.ch/index.php?/topic/5528-le-storie-di-mauro-boselli-meglio-di-quelle-di-glb/&do=findComment&comment=196340 Dunque, più leggo i commenti più mi convinco che il vero ragionamento da nerd sia quello di andare a ripescare un “personaggio minore” (la definizione non è mia, io non la condivido) che per tutti i lettori di Tex (tranne Frediani ) era morto e sepolto nel deserto dopo una giusta agonia e che era parte integrante di un finale unanimemente considerato iconico e marchiato a fuoco nella mitologia texiana (una storia, come ho già scritto, ristampata in cartonato esattamente 12 mesi fa) aggrappandosi al pretesto che “GLB non ci ha fatto vedere il cadavere, se non voleva che tornasse doveva farlo ammazzare da Tex”. Questa è l’epitome del comportamento nerd, quello di chi pensa di dimostrarsi più furbo o intelligente degli altri trovando il “cheat” di un videogioco per vincere le partite online contro i suoi amici. Boselli non ha bisogno di difensori, ha spiegato chiaramente le sue motivazioni, che in sostanza sono “In quanto curatore del personaggio, oltre che sceneggiatore, faccio quello che ritengo meglio per la mia azienda”, motivazioni che sono assolutamente legittime. In compenso quelli che si stanno arrampicando sugli specchi per trovargli (a Boselli) giustificazioni che vanno ben oltre la normale sospensione dell’incredulità, giustificazioni di cui lui NON ha bisogno (perché ha tutto il diritto di fare quello che vuole, essendo il curatore) si stanno invece dimostrando più realisti del re. Higgins è morto nel "Giuramento", potete negare l’assurdità del suo ritorno quanto vi pare, e se non avete capito quel finale, il suo significato simbolico, il suo struggente romanticismo, la poesia e l’arte che c’era nella soluzione che “non mostrava”, non posso che dispiacermi per voi. Trovo molto più onesto scrivere “chissenefrega del giuramento” che costruire arcane spiegazioni, quelle sì da veri nerd, a supporto del famigerato ritorno (peraltro smontate punto per punto da forumisti molto più preparati di me). Nessuno cambierà mai idea, ed è rispettabilissimo non dare importanza a "Il giuramento" e valutare la storia solo per il suo svolgimento, ma non tentate di spiegarci "come" Higgins possa essere ancora vivo, perchè Higgins è morto, lo sanno tutti i lettori di Tex (tranne Frediani ) dal giugno del 1969. Scusa @Leo se ti rubo qualche riga... Per chiudere, visto che siamo in tema, ecco i miei “giuramenti”: 1. Non acquisterò mai più un albo in cui appaia il nome di Frediani come soggettista o sceneggiatore 2. Non acquisterò, io che compro tutto doppio e amo il B/N (e Villa), il volume cartonato de “La cavalcata” che uscirà il mese prossimo (qualcuno la riterrà una soluzione tafazziana, ma l’unico modo concreto che ho per manifestare il mio dissenso è quello economico, quindi stavolta le 20 carte me le tengo in tasca, e magari le uso per comprare il brossurato di “Quartiere cinese” che sta per uscire…).5 points
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Prometto che questo sarà il mio ultimo intervento su questo topic, ho cercato di esprimere come meglio potevo le mie grosse perplessità su questa storia e non mi sembra il caso di tornare sempre sulle stesse cose, è noioso per chi legge e per chi scrive (il sottoscritto). Cercherò di spiegare ancora una volta l'ENORME errore insito nel ritorno di Higgins. Premessa fondamentale...Il giuramento è una delle storie più importanti della saga Texiana (un pilastro iconico forse ineguagliato in 75 anni di storia), in questa avventura Tex si vendica delle persone che hanno causato la morte della sua amata Lilyth e di centinaia di navajos, Tex fa un giuramento sulla tomba della moglie e appunto giura di vendicarla uccidento TUTTI i responsabili, nell'avventura in questione Tex mette in atto i suoi piani e uccide tutti, anche se per Brennan deve aspettare diversi anni. La vendetta alla fine si compie, la lancia si spezza. FINE. Il problema del ritorno di Higgins non sta nel capire se da un punto di vista logico e credibile questo personaggio poteva salvarsi, dopo il violento pestaggio, senza acqua e abbandonato nel deserto, siamo in un racconto di avventura, nei limiti della sospensione di incredulità TUTTO è possibile, per cui a me interessa ZERO di indagare il come Higgins si sia salvato e se questo sia accettabile o meno in un ottica realistica della storia, veramente non me ne frega NULLA. Perchè il punto non è questo. Il punto è che se Tex non ha ucciso Higgins non ha mantenuto fede al suo giuramento. E' qui che si apre la voragine (enorme, gigantesca, senza fondo), è qui che Boselli e Frediani, spero inconsciamente, vanno a picconare il capolavoro di GL Bonelli privandolo del suo significato, della sua essenza, della sua magia, della sua dirompente carica emozionale. Se Higgins e Sherman non muoiono nel deserto Tex ha fallito la sua più importante missione (e non c'è ne sarà un altra a meno che uno dei pards non venga ucciso), è la più grande e umiliante sconfitta di questo personaggio. E GL Bonelli non ha scritto la più epica e iconica avventura del ranger del Texas ma una commedia degli equivoci di bassa lega, con protagonista un quaquaraquà qualunque. E per me questo non è accetabile, perdonatemi ma proprio non ci riesco...preferisco credere che La cavalcata del destino racconti qualcosa che esiste solo in un universo alternativo, una terra 2 dove Higgins e Sherman per miracolo si salvano e vivono la loro ultima avventura, una cosa in pieno stile Marvel del tipo " E se Higgins e Sherman...?" Ecco, una roba del genere, la Marvel con racconti del genere ha esplorato una moltitudine di possibilità narrative e a volte ne sono uscite delle storie bellissime, i famosi What if...? (e se...?) La cavalcata del destino poteva essere un interessante What if...? Anzi, per me lo è stato proprio.5 points
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Anche per mè comunque questa storia è tutto fuor che un omaggio alla storia di Glb.😑5 points
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E' inutile andare a trovare errori e refusi nella storia di GLB per giustificare le evidentissime forzature di questa di Boselli. Non voglio usare i toni carichi di Diablero ma questo ripescaggio semplicemente non andava fatto, è sbagliato, slabrato, forzato, e mette malamente in discussione cose indiscutibili. La domanda che sorge spontanea è: perchè invece di cercare nel passato di Tex improbabili nemici morti da far tornare in maniera ancora più improbabile e raffazzonata non si mette cotanto impegno per crearne di nuovi e possibilmente memorabili? In questo caso era tanto difficile mettere i Pards sulla pista di altri butterati spargivaiolo che risvegliavano nel nostro ranger l'antica furia per la terribile morte di Lilyth? Si potevano inserire nuovi spietati caratteri, nuove situazioni, anche utilizzare la vicenda per dei flashback a effetto, insomma fare una storia sul passato di Tex senza andare a toccare e rimaneggiare per l'ennesima volta il passato di Tex. Voglio quindi essere positivo e dopo questo mezzo disastro auspico un Boselli che metta finalmente in soffita la smania di queste riscritture epocali e maldestre e si concentri nel regalarci storie nuove e avvincenti, in cui il vissuto di Tex sia evocato e citato ma finalmente cristalizzato almeno nei suoi aspetti fondamentali. Veramente strepitosi però i disegni di Villa comunque5 points
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Ho finito ora di leggere la storia e mi è rimasto l'amao in bocca. Non per la storia in se. Secondo me una storia che riprende una vicenda passata deve avere un primo e fondamentale obiettivo, non modificare l'originale. Per me questa nuova storia ha neutralizzato l'implacabile. Ma come: della furia vendicativa di Tex in uno degli albi più iconici della serie cosa rimane. Brennan riesce a fuggire e questo si sa. Ma Sherman riesce quasi a salvarsi (e questo ci può anche stare) e Higgins non solo si salva, ma ricomincia con i suoi loschi traffici. Io lo vedo come una sorta di tradimento nei confronti di G.L. Bonelli.5 points
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@Diableroadesso basta. Non ha più importanza chi ha ragione o chi ha torto, è ora di finirla.5 points
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MAL DI TESTA Perché ti viene. Perché la trama è intricata, la storia è complessa. Ha ragione Diablero quando dice che c'è bisogno di una seconda lettura, perché i personaggi sono tanti, tanti sono i fronti, tante le situazioni. Stupisce come Boselli riesca a tirare tutti i fili senza perderne nessuno, anche se due volte si è un po' perso: 1) Pag.166: Eva chiama il giornalista Karl Wagner "papà", ma all'inizio della storia era suo zio; 2) Pag.173: Tex dice a Carson che ha assaltato Camp Verde perché non poteva lasciare il padre di Konrad nel campo di prigionia; ma ad essere prigioniero era il padre di Klaus, non di Konrad. Questo per dire che quando una trama è zeppa di personaggi può capitare di imbrogliare la matassa. Ma al cospetto di un intreccio così intricato, non saranno questi due peccati veniali a non farci levare il cappello di fronte alla mente che ha generato questa stupefacente avventura. Stupefacente, sì, lo dico dopo il perché. APPAGAMENTO Leggevo leggevo leggevo, ma ero sempre all'inizio. Prima a pag.30, poi a pag.40... ma cosa mi succede? Solitamente, le storie di Tex le divoro. Com'è che questa la leggo in maniera serrata e sono ancora lì? Succede che questa storia è densa. Densa di balloon, e questi densi di parole. Verbosa? No. Piena, ricca, tanta. Copiosa di dialoghi, di confronti, di personaggi che dicono la loro. Storia densa e colma, è un bicchierone traboccante di nettare appagante e squisito. La doppia narrazione contribuisce a rendere fluida una trama che di per sé non lo è; poi questa confluisce in un unico alveo e lo fa in modo naturale, perfetto, come un meccanismo di precisione che scatta quando deve farlo, non un secondo prima né un secondo dopo. E l'appagamento sta lì, nel vedere che nonostante la densità tutto funziona a meraviglia, tutto gira come deve, e gira attorno a un contesto storico ben ricreato, credibile, avvincente. La guerra civile è uno sfondo perfetto per le storie di Tex, ma è un tema già sfruttato. Renderlo nuovamente originale, farci leggere del nuovo, beh, quello è stupefacente. Lo è davvero. EMOZIONE C'è chi lo sta definendo un CARSONONE. Ebbene, questo inventore di neologismi ha ragione. E Carson se lo meritava, noi carsoniani ce lo meritavamo. Dopo Il Passato di Carson, questo ulteriore dono di Boselli rende quest'ultimo l'autore "definitivo" di Carson. Carson, creato da GLB e valorizzato (ma non sempre) da Nizzi, solo con Boselli diventa un protagonista a tutto tondo, solo con lui raggiunge picchi simil-texiani. Un'operazione analoga la fece anche con I Giustizieri di Vegas, come se volesse dire a tutti che Carson è affar suo, un affare di cuore, che lo renderà sempre più grande, che non è un'eresia farlo, ogni tanto, più texiano dello stesso Tex. Bello il dialogo su una possibile sfida giovanile, significativo il riconoscimento di Tex all'amico di "essere in gamba ma di avere la testa sulle spalle" (in occasione del rinvio voluto da Carson dell'attacco a Camp Verde), magnifica, perfetta, sublime tutta la gestione del personaggio lungo l'intero arco della storia. E poi quella frase smozzicata di Kate: cosa voleva dire, a Carson? Che la ragazza si sia invaghita del baffo e pizzetto bruni che campeggiano sul rude volto di un uomo giovane ma già maturo e navigato come il nostro? Diavolo di un Boselli, vecchia volpe... a stuzzicare questi bambinoni cresciuti che non siamo altro nascondendo poi la mano... E ancora, quella vignetta a Shilo. Fino a oggi, mai avremmo immaginato che Tex e Dick mentre salutano Rod sulla sua tomba potessero aver incrociato le loro piste con quella di Carson. All'inizio mi era parsa un'esagerazione. Poi, però, guardate bene: saranno davvero Tex e Dick? Potrebbero essere chiunque. Una soluzione molto delicata, quella di Boselli: non è detto che le loro strade si siano incrociate per davvero, ma butto lì questa suggestione, quel tramonto, quel pazzesco tramonto di Dotti. Che questo sole morente di Dotti si fonda e confluisca in quello di Galep, Boselli non lo dice. Lo pensiamo noi, sognatori. Ma lasciateci sognare... STUPORE Stupefacente. La perfezione dei meccanismi, la gestione della densità, la capacità di emozionare. Dopo aver polverizzato tutte le statistiche, e a dispetto della carta d'identità, questo nostro caro forumista se ne esce con un'altra prestazione da campione, con un'altra opera di valore eccelso, con l'ennesima prova che ci sono vene che non si inaridiscono, e che anzi trovano sempre il modo - misterioso, sorprendente - di rigenerarsi, di risplendere. Trovano il modo di stupire.5 points
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TEX WILLER MAGAZINE 21 Questa volta ci sono voluti quasi due anni di lavorazione e il risultato dei nostri sforzi è tutto in queste pagine che da sempre offriamo gratuitamente ai lettori del nostro forum, a pensarci su da ormai quasi quindici anni. Starà a voi giudicare, come sempre, della bontà del nostro lavoro. I lunghi tempi ci raccontano di una realizzazione travagliata per la pandemia, una naturale stanchezza, la difficoltà di sempre che è stata quella di reperire delle buone penne che si aggiungano al nucleo ormai storico e coeso della nostra redazione che è andato formandosi in quest'ultimo lustro. In quest'occasione, per questo numero 21, abbiamo però avuto dei ritorni eccellenti, come l'esperto di matite e chine Mario Cobuzzi (che ci parla delle tavole del Texone di Boselli e Villa) e l'avvocato Carlo Monni, che tutti conoscete (e che prospetta nel suo articolo il futuro di Mefisto, avvolto ancora come sapete in dense nubi). Per il momento non è previsto un numero 22, motivo per cui il nostro Direttore Filippo Galizia, (autore di quattro tra i più interessanti articoli contenuti nel Magazine) non conclude il suo editoriale con il suo consueto arrivederci alla prossima uscita... In effetti, per noi, sempre più oneroso e dispendioso di energie è diventato ormai il compito di garantire delle nuove uscite che siano all'altezza dei precedenti, molto apprezzati, nostri numeri. Come quello di Mefisto anche il futuro della nostra rivista non ci è ancora del tutto chiaro. L'edizione del numero 21 beneficerà anche questa volta di una edizione cartacea, in numero limitato e a un costo come sempre comprensivo delle spese materiali di produzione e spedizione, che i nostri lettori interessati possono già da questo momento prenotare scrivendo al nostro indirizzo mail magazine@texwiller.ch dove sono benvenuti anche i vostri commenti e le vostre osservazioni. Il numero 21 troverà presto spazio nel forum nella sezione dei downloads dedicata proprio alla rivista ufficiale del forum, per il momento, in attesa del suo caricamento, è disponibile con un click sul sito che ci ospita da sempre di mediafire dal quale è scaricabile semplicemente con un click. L'indirizzo per poter scaricare la rivista è il seguente: Ancora una volta voglio concludere questo mio messaggio con un invito a tutti voi di esprimere liberamente le vostre opinioni, anche quelle negative, che saranno ovviamente per noi per l'ennesima volta una fonte di miglioramento per i lavori del futuro. Dalla redazione del Tex Willer magazine, a nome di cui parlo, vi auguriamo buone feste e una buona lettura in compagnia di Tex e del nostro:5 points
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Porta pazienza, sono 20 anni che dici sempre le stesse cose. Attacchi personali cosa? Ma se non fai altro che dare dei cretini a quelli che non la pensano come te. E qui la chiudo, perchè mi sono ripromesso, e ci stavo riuscendo, di trattarti cn i guanti, non voglio cambiare idea. Tanto è inutile, quando c'è fissazione non esiste argomentazione possibile.5 points
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Io sono sicuro del contrario, anzi stracerto. La vignetta evoca tutto questo, anche grazie alla maestria di Ticci. È il suggello poetico di una storia che non esito a definire lirica. Che vuol dire che non c'e' e non è neanche pagata? È tutto in quella vignetta, tutto quello che ho descritto è già lì. Tuttavia non pretendo di convincerti, staremmo delle ore a ribattere ma evidentemente abbiamo "occhiali" diversi. Se ci si accapiglia per una vignetta, figurarsi per una storia intera. In quanto racconto, esso può piacere oppure no, può entusiasmare o essere indigesto. Ciò che mi dispiace è la pretesa assoluta che questa storia sia antitexiana, sia addirittura un parto criminale, posto che ci sono moventi e mandanti. Che sia una storia da nulla, capace di entusiasmare quattro gonzi. E sono concetti ripetuti fino alla noia, fino alla nausea. Cheppalle ragazzi. C'è una volontà di distruggere questa storia (ma Nizzi me avrà fatta una buona, anche per sbaglio?), di seppellire sotto quintali di merda Nizzi e tutta la sua trentennale produzione, con l'editore che, complice, glielo ha consentito. Solo Boselli ha proseguito nel solco del Verbo, Nolitta e Nizzi sono semplicemente esecrabili. È un gioco al massacro, di autori e storie e finanche lettori. Dei quali ci si sorprende che abbiano apprezzato Nizzi dopo Bonelli. Sono un po' nauseato, da tempo credo che il dibattito qua dentro sia diventato tossico. Non c'è serenità quando si parla di Nizzi, bisogna mettere in croce qualsiasi cosa lui abbia fatto, bisogna mettere al bando tutta una epoca in cui, che lo si riconosca o meno, Tex ha prima prosperato, e poi tenuto botta. Certo, ci sono stati errori, il primo dei quali è stato quello di non allontanare un autore bollito, ma da qui a disconoscere quanto di buono ha fatto Nizzi nei quindici anni precedenti, ce ne vuole di pelo sullo stomaco. Si dice che alcuni di noi non sappiano leggere. Che si facciano piacere 'sta sbobba. Mi dovrei sentire un coglione perché adoro FDA e trovo del tutto insufficiente la sua omologa glbonelliana? "Ma dai" lo dico io stavolta, cara Letizia. Ognuno di noi ha un proprio modo di leggere, e se io ci vedo in una sola vignetta tutto un mondo non è merito mio, ma dell'autore che ha toccato delle corde che sono in me. Se altri sono meno sensibili, e magari sono invece più attenti ad altro, ci sta che apprezzino meno. Ma quanta sicumera invece ci si deve sorbire, qua dentro.5 points
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Questo NON È il thread delle anteprime, e nemmeno quello delle domande a Boselli. È un thread apposito per comunicare (e commentare) i nuovi aumenti Bonelli. Criticare che qui si parli degli aumenti è come entrare nel thread su "Sierra Nevada" e dire "ebbasta parlare di Mefisto!!!" Ma è altrettanto antipatico e sgradevole commentare con tono catastrofici ogni aumento. Non c'è nessun "tono catastrofico". Mi puoi citare dov'era il "tono catastrofico" nei post a cui hai risposto? Di facevano semplicemente delle ADDIZIONI! Poi, per cercare di NEGARE LA MATEMATICA e il risultato delle addizioni, è iniziata la solita solfa, sul fatto che l'aumento è meno di un caffè, è meno di una pizza, con tanto di tono sprezzante sui "pezzenti" che smettono di comprare per un aumento di pochi centesimi al giorno (cosa già estremamente paracula e matematicamente stiracchiatissima: non sono aumenti che ti fanno pagare 5 centesimi tutte le mattine con una monetina al bar, sono aumenti che paghi SOLO quando compri un albo, e sono di 1 Euro per avere il prossimo Maxi di Nizzi...) il fatto che sia uno stiracchiamento insensati, un torturare i numeri per fargli dire il contrario della realtà, è ovvio da una semplice considerazione: vede gli aumenti di prezzi come la gara fra Achille e la tartaruga. Basta stiracchiare abbastanza la matematica, guardando solo il piccolo incremento che serve a Achille per raggiungere il posto dove è prima la tartaruga, e non la raggiungerà mai. Nella realtà, invece, guardando il totale (quanti metri fai in un minuto), la raggiunge subito. È sempre matematica, ma nel secondo caso è applicata correttamente, nel primo caso serve a fare un gioco di prestigio... Come con la tartaruga, a dare retta a quelli del "ma che pezzente sei a smettere per 5 centesimi il giorno?", non c'è MAI una situazione in cui "ha senso smettere", perchè gli aumenti saranno SEMPRE bassi. Basta applicarli più spesso.... come con Achille, se invece di farti l'aumento da 3 euro a 30 euro tutto in una botta, aumentano di 1 euro per volta, a piccoli passettini, non c'è mai il momento in cui raggiunge la tartaruga (un prezzo eccessivo). A dare retta a questi calcoli strampalati, nessuno, mai dovrebbe trovare mai nessun prezzo troppo alto, per nessuna cosa al mondo. Perché se comprava prima a X, un aumento sarà sempre di un decimo o di un quinto di x o cifre paragonabili, quindi sarà sempre più piccolo di X. Quindi ogni singola volta se uno smette si sente dare del pezzente perchè "smette di comprare questa cosa per un decimo del suo valore!", quindi decimo dopo decimo dopo decimo, il prezzo, per questi achilletartarughiani, potrebbe anche DECUPLICARE, ma non ci sarà mai un momento in cui "l'aumento è troppo", guardando sempre è solo il piccolo incremento e MAI la cifra totale che spendi... È una "matematica" talmente farlocca che l'ho "svelata" facilmente con l'esempio della Ferrari: secondo la matematica "achilletartarughiana", la Ferrari è GRATIS, se non aumenta il listino: se per la loro matematica serve solo a contare il piccolo incremento e deve ignorare il totale, una cosa che non incrementa è gratis. (poi è normale che si offendano e dicano che è un esempio disonesto, come, fanno tanta fatica a stravolgere la matematica per giungere a conclusioni assurde, e tu fai vedere con un esempio che sono conti assurdi? Non si fa, non si fa...) Per me, ad essere totalmente off-topic qui sono questi giochini matematici revisionisti per negare il risultato di una semplice somma. L'aumento non è "un centesimo al giorno" e nemmeno "un centesimo di centesimo ogni minuto". Non è una tassa e non hai il tassametro. L'aumento si applica SOLO quando vai in edicola a comprare un albo. E all'edicolante non paghi l'aumento, paghi la cifra totale. Al tuo budget familiare a fine anno non mancano 1 centesimo al giorno. Mancano 210 Euro. È più del triplo di quanto mi costi usare il mio smartphone. È molto di più di quanto costa un abbonamento a netflix. Poi, è vero che il prezzo va confrontato con quello che compri. Ma questo vale sempre per qualunque prodotto. Ci sono i prodotti che non compri nemmeno se costasse la metà (Nizzi), altri che compreresti anche se costasse di più. Altri che ad un certo prezzo compreresti e a un altro prezzo no. Ma è una valutazione che fai sul PREZZO DELL'OGGETTO, non "su quanto è aumentato". Perché se invece di fare facile retorica cercando di far tacere gli altri dandogli fra le righe del "pezzente", se invece SI FOSSE ONESTI, anche gli achilletartarughi dovrebbero ammettere che anche loro, quando devono comprare una cosa, che sia un caffè, un DVD, o un albo di Tex, guardano al PREZZO, e NON "a quanto è aumentato dall'ultima volta, diviso per 365". Perchè se non fosse così,correrebbero a comprare un Ferrari, che non gli costa nemmeno un centesimo di aumento...5 points
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@Diablero Senza offesa, ma mi sembra che tu non ne abbia detta una giusta. SPOILER Per prima cosa, sei subito partito da una base sbagliata, dicendo che questa storia non va bene perché ha un finale a sorpresa. Questa è una storia di MISTERO. Se a te piacciono di più le storie di semplice azione, benissimo, ma in una storia di mistero, la rivelazione finale con twist è d'obbligo. A maggior ragione in questa caso che la storia è pure breve!... Non è una ricerca sensazionalistica a tutti costi dell'autore, è semplicemente che una storia del genere si scrive così. Senza un minimo di pepe e di rimescolio di carte, diventa piatta e prevedibile, e questo è un difetto che una storia di mistero NON DEVE avere. Inoltre non ha un finale frettoloso proprio per nulla. E se te lo dico io, da autore ultradecennale e con qualche migliaia di tavole all'attivo, mi sa che ti tocca darmi ragione a scatola chiusa. Per il resto, mi sa che è il tuo approccio metodologico alla critica che è un po' contorto. Tu parli di presunti errori nella storia, fondandoti su delle motivazioni che presenti come oggettive, ma che invece di oggettivo non hanno proprio nulla. Esempio. Il fucile. Tu dici che non è credibile né che l'abbia gettato, né che poi non l'abbia ritrovato. Ma scusa. Da dove l'hai dedotto che l'ha 'gettato' a caso? E in un luogo in cui era facile recuperarlo? Se nel testo ci fosse stato scritto che l'ha gettato nella prateria, potrei anche darti ragione, ma Tex usa invece queste parole "RECUPERATO" "NELLA PALUDE" ed "ERA NELL'ACQUITRINO". Dal che si deduce semmai, com'è logico, che l'abbia gettato in un luogo inaccessibile. E proprio perché ci sono le sue iniziali scritte sopra e nessuno deve ritrovarlo mai più. Ora, tutto questo non c'è bisogno di spiattellarlo in sceneggiatura. Uno dei lavori dello sceneggiatore è sfrondare e ripulire, essere sintetico ed essenziale, perché la narrazione deve rispettare dei tempi per essere efficace, e se mi fossi impelagato a spiegare per filo e per segno tutte le cose di cui sopra, ci avrei messo tre vignette e il climax sarebbe andato a farsi friggere. Basta invece dire "RECUPERATO" "NELLA PALUDE" ed "ERA NELL'ACQUITRINO" e tutto è più che esplicito. Stop. Non c'è bisogno di aggiungere altro. Tutte le altre tue osservazioni sono su questa stessa falsa riga e, per fortuna, ci hanno già pensato @Poe e @Letizia a riponderti nel merito in maniera più che egregia. Su Zagor, infine, mi permetto di dirti che sono abbastanza sicuro che tu non abbia mai letto una mia storia. Perché, sebbene io su Zagor faccia abbondante uso del soprannaturale, non l'ho mai presentato come cosa normale, per Zagor e soci. E questo, se vuoi risparmiarti una rilettura della saga, puoi anche verificarlo andando a leggerti i commenti sui forum dello Spirito con la Scure. Detto tutto ciò (senza alcuna venatura polemica, beninteso) chiudo qui la conversazione, perché so per esperienza che parlare delle mie storie coi lettori conduce solo a battibecchi che detesto e che mi drenano energie e tempo che non ho in abbondanza. E anche perché in fondo un lettore deve essere libero di dire quello che cavolo gli pare senza sentirsi redarguito dall'autore di turno. Un saluto e un abbraccio. Caro @Exit, ti ringrazio molto del tuo consiglio, ma io sono già un profondo conoscitore dell'opera texiana di GL, che leggo fin dalla più tenera età e che considero caposaldo della mia formazione professionale (e non solo). Ciao J5 points
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Eh, magari i continui paragoni con GLB non interessano o vengono considerati ormai stucchevoli, anche. Con questo non sto dicendo che non va sempre tenuto il piede sul personaggio originale, ma i tempi cambiano, così come le tecniche narrative e soprattutto cambiano gli sceneggiatori. Non ritengo che Ruju non conosca Tex e non abbia nulla a che spartire col personaggio. Anzi, Ruju conosce molto bene Tex. Il problema che ha sempre avuto è che non è in grado di costruire storie epiche e spesso si accontenta. Fino a qualche anno fa gli riconoscevo anche la capacità di non scrivere mai storie davvero pessime, mantenendosi su standard sempre accettabili. Purtroppo negli ultimi anni ha collezionato qualche caduta molto fragorosa e il mio giudizio è peggiorato. Ma qui, a me pare tornato su livelli ottimi, anzi superiori a quasi tutte le sue storie. Scrivesse sempre così io sarei molto soddisfatto. La vivisezione è certamente un modo come un altro di giudicare le storie, ma non lo condivido.5 points
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Ciao a tutti, ecco alcuni recenti disegni che ho realizzato cercando di riprendere il volto del Ranger da differenti angolazioni. Un saluto a tutti i pards!5 points
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Opinione legittima, ma smentita molto facilmente semplicemente prendendo ad esempio le due collane "Tex" e "Tex Willer": dire che "esiste un solo tipo di continuity" implica che DEVONO avere lo stesso tipo di continuity, visto che per te NE ESISTE UNO SOLO, no? Credo che l'esistenza di diversi tipi di continuity sia PLATEALMENTE OVVIO semplicemente leggendo fumetti diversi. Non voglio ripetere tutta la trattazione più precisa fatta nel post precedente, ma ci sono personaggi inseriti in un contesto storico-geografico in cui le loro storie sono datate e poste in una cronologia precisa (Storia del West, Ken Parker, Tex Willer, I Protagonisti, Magico Vento), altri per cui non solo questa cosa non si fa, ma sarebbe IMPOSSIBILE (provaci tu a inserire 800 albi di Tex in un paio d'anni per impedire che i personaggi invecchino troppo), per esempio In realtà l'ha data, anche se vaga e non molto precisa. Tex ha conosciuto Tesah una decina di anni prima, quando era già in giro per il west. E se guardi i disegni delle prime storie, non è certo raffigurato come un giovanotto. Direi che il Tex delle prime storie di GL Bonelli indicativamente dovrebbe avere fra i 25 e i 35 anni, anche se non viene mai indicata un età esatta. Anche dopo la nascita di Kit si può continuare a considerare quell'età per le prime storie, visto che un Kit quattordicenne non farebbe comunque invecchiare troppo Tex. La necessità di "ringiovanire" il Tex di quelle prime storie è dovuta al voler infilare anche gli avvenimenti di "fra due bandiere" DOPO "il totem misterioso", e quindi far passare molto più tempo fra quella storia e la nascita di Kit. Dipende. Proprio dal fatto che... CI SONO DIVERSI TIPI DI CONTINUITY! Come hanno fatto con "Gasoline Alley"? Semplicemente i personaggi sono invecchiati in tempo reale. (il 14 febbraio 1921 su Gasoline Alley appare Skeezix, un neonato abbandonato sulla porta di Walt Wallet che era il protagonista della serie. Nel giugno 1942 Skeezix, ormai maggiorenne, si arruola per combattere nelle II guerra mondiale. Oggi, Gasoline Alley è ancora pubblicato. Skeezix ha più di 100 anni, la sua madre adottiva è morta nel 2004, e dopo aver trovato Skeezix ha avuto altri figli che a loro volta hanno avuto figli. Anche Skeezix si è sposato (con Nina) e ha avuto figli, nipoti e pronipoti. E Gasoline Alley prosegue. Come hanno fatto con i Paperi? L'ho spiegato qualche post fa. La continuity nei paperi esiste (da quando sono arrivati Qui Quo e Qua Paperino vive con loro, non può dire che vive da solo. Da quando è apparso Paperone ha uno zio ricco, e ha un cugino fortunato, Gastone, che è sui rivale per l'affetto di Paperina. Nessuna di queste cose c'era all'inizio. Quando è apparso Gastone era solo un cugino antipatico, è solo dopo che è diventato fortunato, e ancora dopo ha iniziato a fare la corte a Paperina. Ma non c'è un "eccesso di continuity" perchè le storie possono essere ignorate: si possono fare storie di Paperino dove non è Paperinik. Si possono fare storie dove non esiste Paperoga. Ci sono storie italiane dove Paperone e Nonna Papera sono fratello e sorella, ma Don Rosa le ha totalmente ignorate. È la maniera più semplice ed efficace di trattare la cosa. Ci sono tantissime soluzioni per ogni tipo di continuity. L'unica per cui è vero quello che dici è la continuity stile Marvel: da una parte tutto deve essere successo, dall'altra i personaggi non possono invecchiare e il tempo non può passare (mi sto riferendo solo alla versione attuale, ovviamente,con Stan Lee il tempo passava praticamente "in tempo reale", Peter Parker fa tre anni di superiori in 3 anni, Franklyn Richards ha circa tre anni circa tre anni dopo l'albo in cui nasce, etc.) È una visione molto limitata della retcon, e anche qui, i FATTI ti smentiscono tranquillamente: ci sono Retcon volume per una gran varietà di ragioni (se ne è parlato recentemente nel forum persino con l'autore!), mica solo fatte "per errore"... anzi, direi che quelle fatte per errore sono più l'eccezione che la regola. Un esempio lo citi anche tu... In "nueces valley" Boselli ha spostato il ranch dei Willer di centinaia di miglia a sud est. Non è stato un errore, ma una decisione dovuta alla maggiore precisione "storica" che ha voluto dare all'albo (e poi successivamente alla serie Tex Willer). Si potrebbe forse dire che allora "l'errore" l'ha fatto GL Bonelli, ma non mi pare sensato dire nemmeno questo: GLBonelli scriveva un fumetto in cui queste "necessità storiche" non c'erano, e andava bene così. Scusa, ma questa "ricostruzione storica" non corrisponde per nulla alla storia reale dei fumetti! Ti ho già fatto l'esempio di un fumetto IN STRETTA CONTINUITY e IN TEMPO REALE dal 1920 (Gasoline Alley), se vuoi ne posso aggiungere quanti altri ne vuoi. Prince Valiant è in stretta continuity dagli anni 30 (e anche lì Valiant è invecchiato e si sono viste le avventure delle generazioni successive), Terry e i Pirati di Milton Caniff era in strettissima continuity con un cast di decine di personaggi. Anche fra i supereroi, PRIMA che la Marvel prendesse persino quel nome, c'era già continuity nelle storie di Superman, Batman, Wonder Woman. Se in una storia arrivava la cugina di Superman, poi nelle storie successive cresceva e poi ancora in una storia successiva iniziava ad agire come Supergirl. Addirittura abbiamo crossover fra eroi appartenenti ad "universi" e continuity separate che viaggiano fra un mondo e l'altro prima del numero 1 dei FQ! ("Flash of two worlds") Le innovazioni di Stan Lee non hanno NULLA a che vedere con il concetto di "continuity"! (era molto più innovativo il fatto che fossero ambientate a New York, per esempio) Oltretutto, visto che stiamo parlando di vari tipi di continuity.... COME CAVOLO DOVREBBE ESSERE FATTO UN FUMETTO PRIVO DI CONTINUITY? Un fumetto totalmente privo di qualunque continuity (cioè di qualunque "continuità" nella narrazione) non deve assolutamente tenere in minimo conto quello che è stato pubblicato nei numeri precedenti. Esistono? Sì, ma sono serie totalmente diverse da quelle con protagonisti ricorrenti. Sono le serie di "liberi" autoconclusivi pubblicate da Intrepido, Monello o Lanciostory. Rimanendo in ambito Bonelli, parliamo di Un Uomo Un Avventura o Le Storie. Se invece hai una cosa tipo Zagor, dove nel numero 1 Zagor incontra Cico e nel numero dopo CICO C'È ANCORA (e c'è pure ancora Zagor), allora certo che c'è continuità narrativa! La continuity non l'ha inventata la Marvel! Esisteva già ai tempi dell'"Odissea" (che riprende la continuità narrativa dell'Iliade...) Altre inesattezze: Boselli stesso ha negato che il suo romanzo sia "canonico" per la serie, e la serie Tex Willer seguirà una cronologia diversa... Riguardo alla famigerata "retcon" della guerra di secessione... posso dire che le ipotesi che si fanno allegramente a destra e a manca sulle "ragioni" mi sembrano campate per aria? E qui rispondo anche a Poe: Da quel che so GL Bonelli scrisse "Tra due bandiere" dimenticandosi che Tex aveva già partecipato alla Guerra civile, non lo fece apposta per effettuare una retcon (oltretutto a che scopo? In quel periodo Tex non aveva una sua continuity, ogni storia era staccata l'una dall'altra e Tex e i pards erano sempre uguali a se stessi). Secondo me, sbagliate entrambi! Alcuni punti fermi: 1) Trovo molto improbabile che GLBonelli si fosse "dimenticato" della guerra di secessione: le storie iniziali di Tex erano continuamente ristampate e la ristampa gigante di quegli albi era avvenuta non più di dieci anni prima, inoltre proprio in quel periodo GL Bonelli stata riprendendo un sacco di trame dell'epoca (riprese la morte di Lilith, fece riapparire un personaggio di contorno apparso in "fuorilegge", fece tornare Montales dopo decenni, etc. Credo che quando un autore fa una scelta, PRIMA di considerarlo distratto o smemorato bisognerebbe vedere se quella scelta può avere motivazioni o scopi precisi. Allo stesso tempo 2) Dubito molto che GL Bonelli abbia fatto quella retcon per adeguare meglio la storia di Tex alla Storia: se ne è sempre fregato, e oltretutto.... è proprio "Fra Due Bandiere" che INCASINA in maniera assurda la storia di Tex, che altrimenti sarebbe molto più semplice... No, credo che vi sfugga una cosa, forse perchè è plateale, troppo evidente, e non ci si riflette. Il fatto che Tex all'inizio di "Fra due Bandiere" sia un tranquillo e pacifico allevatore, e non un ranger o un fuorilegge, è perfettamente funzionale al TIPO DI STORIA CHE VOLEVA RACCONTARE. Mentre Nizzi nella sua sopravvalutatissima "fuga da Anderville" racconta una favoletta di buoni buonissimi contro cattivoni cattivissimi, in cui la guerra non fa nemmeno una vittima civile e non c'è manco un muro sbreccato (e Tex fa discorsi retorici in cui esalta la guerra dicendo che combatterà fino alla vittoria finale dei buoni), GL Bonelli con "fra due bandiere" vuole parlare soprattutto dei DANNI ALLE VITTIME INNOCENTI CAUSATI DALLA GUERRA. Non solo Rod. Si vedono soldati razziare e depredare povere donne. Si vedono semplici soldati di leva massacrati a migliaia. Per una storia come questa, TEX DEVE ESSERE UN CIVILE COME GLI ALTRI. Una persona tranquilla (per quanto possa esserlo un attaccabrighe come Tex...) che sta cercando di campare con un lavoro onesto (fateci caso, è l'UNICA storia di Tex scritta da GL Bonelli in cui Tex lavora davvero per guadagnarsi da vivere. Ne "il passato di Tex" lavora prima nel ranch e poi nel rodeo ma non dà mai l'impressione di farlo per soldi). E ha un gruppo di amici. GL Bonelli vuole farci vedere l'effetto PRATICO di una guerra civile, come quella che LUI HA VISSUTO (fuggendo all'estero e in pratica dovendo chiudere la sua attività commerciale come editore). Il gruppo di amici si rompe, quando la retorica guerrafondaia spinge Rod contro gli altri. I militari arrivano a rubargli le bestie (come non vedere un parallelo con le bande nazifasciste che depredavano i contadini nella pianura padana? Mia madre ancora si ricorda la paura che aveva allora ogni volta che passavano a portare via qualcosa...), praticamente entro le prime pagine Tex e Dick perdono ogni cosa! Io credo che questa fosse una storia "speciale" per GL Bonelli, e che abbia per questa storia deciso di usare Tex in una veste "diversa", coscientemente, non per errore, e per l'effetto che ha nella storia, non per velleità fanzinare. In generale, credo che bisognerebbe smetterla di assumere praticamente per scontato che GL Bonelli fosse ingenuo, o che scrivesse sempre la stessa storia, o una qualunque della altre sciocchezze sparse da Nizzi e da fanzinari e pseudo-critici cecati. Più rileggo le sue storie più vedo quanto senso avessero le sue scelte. GL Bonelli era bravo. Rassegnatevi!5 points
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Buonasera ancora a tutti i pards del forum! Condivido questo disegno da poco ultimato con cui ho provato a rituffarmi nel modo del giovane Willer. Saluti! Approfitto per ringraziare @gilas2 @Juan Ortega@Winter Snake@Jeff_Weber per i vostri commenti e complimenti, ho apprezzato molto!5 points
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Mah...leggo cose giuste e cose meno giuste. Dire che moltissimi hanno abbandonato con Nizzi non credo sia corretto. Per molti che hanno abbandonato molti altri ne sono arrivati. Credo ci sia una intera generazione che considera il Tex di Nizzi il vero Tex, per motivi anagrafici o per motivi di gusto. Ancora oggi, se leggete sui gruppi FB o Insta, Nizzi pare avere un seguito eccezionale quando escono dei suoi lavori. Ha detto una cosa giusta Diablero quando dice (magari ironicamente), che ci sono vari Tex e il tutto sta nell'ammetterlo e dirci quale di questi ci piace di più. Ci si chiede come sia possibile preferire Sioux a Sangue navajo eccetera...io credo che si possa preferire per un motivo semplice: è più moderno. Nizzi, venendo dopo, è una lettura che può essere peggiore o migliore, ma è certamente più vicina a noi. Un ragazzo penso preferirebbe un Nizzi a un GLB. Mi sto rileggendo tutte le opere Bonelliane e spesso ne sono entusiasta confermando la grandezza, ma nondimento molte appaiono oggi datatissime e se mi metto nei panni di un ragazzo di oggi, non credo che potrebbe essere adeguatamente apprezzato. Questo ovviamente non gli toglie un grammo quanto a storicità e grandezza, ma letto oggi può risultare talvolta pesante e vecchiotto. Poi si, non è corretto confrontare il GLB al top con il Nizzi bolso, semmai si confrontino nei rispettivi periodo buoni o cattivi, che GLB pure ha avuto un lunghissimo periodo di appannamento in cui personalmente lo trovo quasi illeggibile (fascia 200 inoltrata fino ai suoi ultimi lavoro). Concludo dicendo che io so apprezzare i vari Tex. Quello originale di GLB, quello un pò diverso di Nizzi, quello modernissimo di Boselli, persino quello pieno di insicurezze e umanissimo di Nolitta talvolta. Penso che, tenuti certi paletti inviolabili, considerare Tex come una entità immodificabile sia poco intelligente. Ogni autore ci mette dentro anche la sua sensibilità e il suo carattere, e io trovo persino divertente andare a scovare queste differenze che rendono immediatamente riconoscibili i vari sceneggiatori.5 points
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Scusa, ma DAVVERO hai un ENORME bisogno di RILEGGERTI (o leggerti per la prima volta, non ricordo più se sei un vecchio o un nuovo lettore, scusa) le storie di GL Bonelli... Perchè, davvero, sentir dire che (sto andando IN PRECISO ORDINE DI STORIE, MESE DOPO MESE) Il signore dell'Abisso è uguale al Giuramento che è uguale a Inferno a Robber City che è uguale a Massacro che è uguale a Chinatown etc etc... davvero, NON SI PUÒ SENTIRE. Ci si è arrabbiati quando si è detto che quelli che stralodano l'albo dei 75 anni EVIDENTEMENTE non ricordano "il giuramento" (evidentemente non tanto perchè adorano il ritorno di Higgins, ma perchè... lo dicono loro stessi spesso che non ricordano la storia originale!), ma davvero, BASTA con queste favole su GL Bonelli! Va bene che sono favoline messe in giro per anni da Nizzi e da una "critica" indegna di questo nome fatta spesso da fan disposti a lodare qualunque novità per poter elemosinare un anteprima o un intervista, ma davvero... basta! Qua arriviamo a livelli di "riscrittura della realtà" intollerabili, la prossima qual è, che Kubrick faceva solo film western? Che Leone non ne ha mai fatto uno? Tanto ormai vale tutto...4 points
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Io questa storia, a prescindere da Higgins (su questo la penso come tutti quelli contrari al suo ritorno), l’ho trovata, come ha affermato lo stesso Boselli, “una storia normale a parte i disegni di Villa”, aggiungo che mi ha anche un po’ annoiato con tutti quei fiumi di parole, prima per informare Tex della nuova epidemia di vaiolo con la rivelazione delle rivelazioni annessa: “Higgins è vivo!” (che 15/20 anni dopo il deserto, nonostante un'onorata carriera da furfante, non deve aver trovato poi molto da fare per tirare a campare se si è trovato costretto a ributtarsi nello spaccio di coperte infette che, evidentemente, rimane comunque un discreto business), poi del perché bisognava far tornare indietro il treno in retromarcia con delle informazioni precise e minuziose sull’utilizzo degli scambi dei binari ritenute, evidentemente, più necessarie della reazione di Tex e pards alla notizia del redivivo Higgins. Ah! Naturalmente a causa di questa mancanza ho pensato che il mio albo fosse fallato, che mancasse quantomeno una pagina, invece no, a quanto pare non era una notizia alla quale dare una certa importanza. Naturalmente per chi vuole più azione nelle storie di Tex e per gli amanti del bang, bang c’è tutta la scena della sparatoria che a me è sembrata una sorta di tiro al piattello: “pull! cattivone fatto secco, pull! mascalzone fatto fuori” e via così fino all’eliminazione di tutta la banda di piccioni sacrificabili per fare da prologo alla scena madre, con la vendetta di Lilith sotto forma di ectoplasma, che nei pensieri degli autori doveva raggiungere il culmine emotivo per i nostalgici texiani (sembrerebbe che anche Villa si sia commosso), una scena dalla quale gli autori, probabilmente, sono partiti per poi aggiungerci una storia intorno e che, secondo le loro intenzioni, da sola, doveva valere il prezzo dell’albo (ed infatti il titolo si riferisce proprio a questa scena) un po' come fece Spielberg con “Salvate il soldato Ryan” che per girare la spettacolare scena iniziale dello sbarco in Normandia è stato costretto ad aggiungerci un film. E proprio perché c’era l’intenzione di rappresentare la scena del suicidio, con il fantasma di Lilith protagonista, che la presenza di Higgins è stata solo un pretesto per raggiungere tale scopo, perché, in effetti, quale è stato il suo contributo alla storia? Tolto il flashback iniziale lo abbiamo visto avere gli incubi, origliare come da antica tradizione Nizziana e fuggire da Tex solo per poi porre fine egli stesso alla sua miserabile esistenza (per la precisione, convinto dal fantasma di Lilith). Io sono dell’idea che se un autore sente il bisogno, per ragioni che siano narrative o di marketing, di far ritornare un personaggio, dato per morto per decenni, lo deve far tornare con una storia memorabile (e questa mi è sembrata piuttosto normale, come ha detto lo stesso Boselli) o per farlo diventare un nemico ricorrente alla Mefisto, ma questa è tutta un’altra storia, altrimenti il risultato è un albo piuttosto banale, come già successo con “l’ultima vendetta” che ha riportato in vita Coffin dopo 70 anni di morte apparente. La realtà dei fatti è che noi lettori possiamo lamentarci quanto vogliamo e per quanto possano essere legittime le critiche che facciamo su questo forum (a quanto pare su Facebook, invece, è stato un successone), la Bonelli ha comunque raggiunto il suo reale scopo, e cioè, vendere più copie del solito pur con una storia meno sentita e di mestiere come dichiarato dal curatore della serie: Ora spero solo che almeno el Muerto resti “muerto” anche di fatto, oltre che di nome, visto che Nolitta non ci ha fatto vedere il certificato di morte redatto dal medico necroscopo di turno quella notte.4 points
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Rientro dal mio esilio perchè vorrei anche io fare una critica costruttiva spero...ora, tutti sappiamo che Tex deve molto a Boselli e che da ormai diversi anni Mauro ha assicurato a Tex una qualità (pur nel suo essere un Tex diverso, un Tex 2.0 diciamo, secondo me sostanzialmente lontano da quello originario) che gli altri sceneggiatori recenti non potevano assicurare. Ma secondo me non ci siamo più. Non ci siamo più perchè il talento di Borden pare ormai fagocitato dalla sua ambizione, tanto che a questo punto definirei "pretenziosità". Ambizione di murare tutti i buchi cronologici, di rispolverare e riscrivere tutti i nemici storici, di ricollocare Tex nel tempo e nello spazio, insomma un lavoro immane che ormai pare mostrare la corda. Oltretutto non vi è dubbio che il far ritornare continuamente i vecchi personaggi, spesso, in teoria, morti e sepolti (e ora ci aspetterà, credo, un quadrimestrale della Tigre, che ovviamente si è sfracellata...anzi no), è solo spia di totale mancanza di idee. Non è certo facile inventarsi cose nuove dopo 75 anni, ma qui siamo oltre le Colonne d'Ercole. Nell'albo in questione, pur non essendo necessariamente un purista, è totalmente sballata proprio l'idea di partenza, e, mi si perdoni, ritengo questo albo come uno scivolone tra i più gravi, se non il più grave, dell'intera saga, per i motivi già detti da diversi altri e che non sto a ripetere. Non mi soffermo sui bellissimi disegni di Villa, inutile parlarne. Purtroppo si tratta dell'ennesimo flop per quanto riguarda i ritorni, dopo Lupe, dopo Mefisto (la seconda parte, dacchè la prima era molto promettente) e questo non mi fa affrontare il ritorno della Tigre con tranquillità onestamente. Il discorso commerciale lo capisco bene, ma quando si scade in questo, la qualità e le idee vanno a farsi benedire definitivamente. Mi auguro che ci si renda conto dell'errore (per me grave) di fondo, fatto con questa storia e del trend non proprio magnifico recente, perchè da parte mia c'è il massimo rispetto e ammirazione per il lavoro fatto dagli autori di tex, ma mi pare che il trend sia un pò preoccupante ultimamente, che Facebook acclami o meno.4 points
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Da quando in qua? Dunque Higgins era stato fatto camminare nel deserto per ore e ore, senz'acqua, e poi pestato come un tappeto, quasi morto, e lasciato nel deserto senz'acqua e senza nemmeno una pistola per porre fine alle sue sofferenza.... per un capriccio di Tex? Per puro sadismo? NON ERA VENDETTA QUELLA? Guarda, per scrivere una roba simile (e qui intendo il post, anche se si potrebbe riferire anche alla storia) devi davvero esserti dimenticato "Il giuramento". HIGGINS È QUELLO CHE CAUSA MATERIALMENTE LA MORTE DI LILITH! Brennan e Teller lo pagano, ma è lui l'esecutore. È lui che porta le coperte infette. È lui che ha ucciso decine se non centinaia di Navajos. E Tex è così rimbambito che guarda un uomo sano come un pesce, attivo, capacissimo di fare ancora decine di miglia nel deserto senza bere e poi stendere diversi indiani, lo guarda ed è tanto rincoglionito da dire che non ha speranza di salvarsi. Io ai tempi di Nizzi mi incazzavo quando per colpa di Tex moriva un innocente. QUI PER COLPA DI TEX NE MUOIONO CENTINAIA. E muoiono come Lilith, per mano DELL'ASSASSINO DI LILITH, per la assoluta coglionaggine e stupidità di Tex che lo lascia andare libero. Non merita di morire? Tex ha ucciso Brennan e Teller per aver causato la morte dei Navajos. Perchè adesso non termina la sua vendetta anche per le vittime che ha causato lui, e NON SI SPARA IN BOCCA COME MERITEREBBE? Con una sola storia HAI SUPERATO NIZZI NEL NUMERO COMPLESSIVO DI MORTI CAUSATI DALL'IMBECILLITÀ DI TEX! INCREDIBILE! Ma non diciamo cazzate, dai! Alla fine della storia di GL Bonelli, Higgins e Sherman sono morti da più di 15 anni! Lo certifica Tex, hai presente quel Tex del "Giuramento"? Non il cretino descritto tante volte da Nizzi (e oggi da te) ma una persona capacissima di valutare le possibilità di salvarsi di Higgins, dopo quella marcia e quel pestaggio. E dice che È ASSOLUTAMENTE IMPOSSIBILE che l'assassino di Lilith si salvi. E quando gli altri, INDIANI attorno a lui dicono che anche Sherman non ha alcuna possibilità di salvarsi, taglia corto, lui era obbligato a dargli una possibilità, che fosse una su mille o una su un milione. Ma lo sa anche lui che anche Sherman non ce la farà, per questo gli ha dato la pistola per abbreviare le sue sofferenze, unico gesto di misericordia che può avere per uno degli assassini di Lilith (se pensava realistico che si salvava, gliela dava la pistola? Ad un assassino?). Già se si fosse salvato Sherman l'avrei considerato un tradimento de "il giuramento", una classica "nerdata rovinastorie". E quando all'inizio questo thread parlavo di nerdata, pensavo a questa ipotesi: che fosse Shermsan ad essersi salvato. Ma HIGGINS? Proprio volevi assolutamente certificare che fosse quello che Tex aveva escluso potesse salvarsi. Per certificare fino in fondo che Tex è un coglione idiota incapace e ridicolo, un povero fesso che lascia andare l'assassino della moglie per pura incompetenza e stupidità, causando il ripetersi della tragedia con centinaia di altri morti, di altre Lilith. Non meriterebbe un altro Tex che lo prendesse e portasse senz'acqua nel deserto, questo schifo di "eroe", questo grottesco e ridicolo pallone gonfiato che si atteggia a "giustiziere"? Ma non basta, non hai solo ridicolizzato Tex: hai ancora sputtanato il finale de "il giuramento". Hai certificato che la lancia si è rotta solo perchè era marcia. Marcia come Tex, e nessuna vendetta era stata "compiuta" Io. io mi incazzai. Il fatto che non ci fosse ancora Facebook o i forum non significa che i lettori certe cose non le notassero. E che non ne parlassero con gli altri lettori. Dici che anche il te stesso dell'epoca lo notò e si incazzò. Dimmi, cosa avrebbe detto il te stesso dell'epoca di fronte a questa "celebrazione" della stupidità di Tex? P.S.: ai tempi battezzai quella di Nizzi "Mefistolata". Visto che qui hai fatto PEGGIO, giustizia vuole che d'ora in poi questa storia sarà "La cavalcata del Cretino!"4 points
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Chi te lo ha detto? Come tuo solito salti a conclusioni sbagliate e sballate (il primo aggettivo è un dato di fatto ed il secondo è una mia opinione). Detesti Zagor ed il suo insopportabile amico? Cavoli tuoi. Da parte mia adoro Zagor che considero uno dei migliori personaggi italiani e la cui qualità in certi periodo è stata superiore a quella di qualunque altra serie. Quanto a Cico, per me è tutt'altro che insopportabile, è un gran personaggio e ci vuole un gran talento per scriverlo bene, un talento che non tutti hanno. Ah, un altra cosa: nessuno ha costretto Giusfredi a scrivere alcunché inerente al multiverso. Questa è una storia che aveva in mente da anni ed ha colto l'occasione buona per narrarla. Un'altra delle tue conclusioni sballate. Noto che tutti i tuoi interventi sono di critica e nessuna che sia realmente costruttiva.4 points
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Una mia considerazione personale: il magistrale tratto di Villa è penalizzato (o scarsamente valorizzato, se mai ce ne fosse bisogno) da una colorazione simile. Per un maestro della sua risma, il B/N tutta la vita!4 points
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Uno studio di Tex a figura intera da poco completato. Buona giornata e buona estate a tutti.4 points
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Buongiorno a tutti, ho provato a schizzare ieri sera una mia versione dell'amica del nostro, Lupe Velasco. Qui di seguito condivido l'immagine, un saluto.4 points
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A sentire Nizzi che rimprovera ai due la clamorosa figuraccia del numero 450 dobbiamo dedurne che, se non sprovveduti, fossero almeno distratti. Sappiamo in realtà come l'errore, anche quello più marchiano, possa sfuggire agli occhi più attenti. La verità, temo, stia nel mezzo, come sempre avviene. Il controllo sulle sceneggiature di Nizzi che nei primi anni era stato attento, per stessa ammissione dello sceneggiatore, col tempo si sgretola. Negli anni novanta, il controllo è di sola routine. E quando ci si mettono è che che bisogna dare delle risposte al Codacons, cioè censurare il 458, il 476, la copertina del Texone di Milazzo ecc, stare attenti a che Tex non fumi troppo, ma non che si cali le braghe. In realtà sappiamo solo che ne aveva detto del bene a Sergio quando fu pubblicata e questo lo sappiamo dallo stesso Mauro Boselli. Pubblicamente invece Nizzi non ha MAI speso una parola positiva per l'opera di Boselli, ne ha sempre e solo sparlato. Altra idea tua. Nizzi torna in campo nel settembre 1992 dopo il periodo di crisi, chiede a Sergio di non essere più lasciato solo. Degli autori che in quel periodo hanno scritto delle storie per i disegnatori che erano rimasti in attesa, solo Boselli è arruolato. Ma Boselli è chiamato a tappare i buchi. Cioè a scrivere le storie per il nuovo speciale (l'almanacco del west 1997, 1998, 2000) mentre il Texone, prestigioso, resta a Nizzi ( unico caso, quello di Font con cui lui si rifiuta di collaborare). È pur vero che Boselli continua a scrivere per la serie regolare ma solo per i disegnatori con cui Nizzi non vuole più collaborare (oltre a Font, Marcello, Letteri, inizialmente anche Ortiz, per il quale Nizzi poi si ricrede e se lo riprende). Altro che talentuoso autore riconosciuto! Altra tua fantasticheria. Il fatto è che negli anni novanta Boselli inanella una serie di capolavori, che godono del plauso popolare e della critica, mentre Nizzi fa sbadigliare. Ma lui non si mette mai in discussione, ne allora lo mette in discussione la casa editrice. C'è solo gelosia. Umana gelosia. Io non sono un antinizziano. Dell'ultimo Maxi ho detto anche era una lettura godibile. Anche perché negli ultimi vent'anni alle rigorose sceneggiature boselliane sono succedute storie di Faraci, talvolta Ruju, Manfredi che impeccabili non erano. L'asticella si è abbassata di molto. Ma devo confessarti che se io mi fossi trovato al posto dell'Editore storie come questo Maxi, per la loro faciloneria, le avrei rispedite al mittente senza se e senza ma. Difatti ho scritto che non meritava in alcun modo la serie regolare. Io sono cresciuto con il Tex di GLB, di Nolitta e del primo Nizzi, a cavallo degli anni settanta e ottanta, cioè quando andavano in edicola storie per le quali non occorreva ''spegnere il cervello''. Poche storie su questo.4 points
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Ma quindi Nizzi avrebbe sbattuto la porta per qualche intervento redazionale su questa storia? In attesa della risposta, intervengo nuovamente sulla querelle Nizzi. Diversi utenti hanno detto che la storia sarebbe impubblicabile, o hanno dato voti pessimi. Nizzi qui è stato bocciato anche per l'altro maxi sulla missione spagnola, anche in quel caso mi pare di ricordare con critiche molto marcate. L'assunto è che si trattasse di storie antitexiane, con un personaggio stravolto, per l'appunto impubblicabili. In quanto tali, si tira per la giacchetta anche il curatore, reo di aver fatto uscire simili scempi. Giudizi così tranchant non sono un'offesa solo per il curatore (non parliamo dell'autore) ma anche per quanti hanno invece apprezzato. Pare quasi che siano dei minus habens, per essersi fatta piacere simile sbobba. Anch'io in passato sono stato abbastanza tagliente in alcuni miei giudizi, e guardavo quasi con disprezzo gli utenti di facebook, il cui entusiasmo me li faceva apparire come gente senza palato, senza spirito critico, ciechi che non si avvedono di quanto schifo facciano determinate storie, di quanto danneggino il personaggio. Poi mi accorgo che i due maxi di Nizzi mi sono piaciuti. A leggere molti utenti di qui, sarei nel torto: cavolo, Nizzi tradisce Tex, troppe piccionate, troppi snodi narrativi sciatti, troppi colpi di fortuna. Poi però ricordo che è Boselli che ha chiesto a Nizzi di tornare, e addirittura ricordo un suo parere positivo sulla storia della missione spagnola. Il Bos da qualche parte si è "lasciato andare", dicendo che trovava la storia buona, e non credo che lo abbia fatto solo per ragioni di bottega. Credo che Boselli (a proposito, Bos, ti sei per caso iscritto su facebook? se sei tu il Mauro Boselli che ho appena visto, sappi che ti ho chiesto l'amicizia) stimi davvero le capacità autoriali di Nizzi, del Nizzi di oggi, intendo, non di quello di trent'anni fa. Sa che c'è un certo pubblico che ama certi cliché, certe impostazioni narrative, alcuni tipi di dialoghi. Non è un Tafazzi masochista, lo richiama perché crede che sia utile alla causa. Molti lettori approvano, tra questi - sorprendentemente anche per me stesso - anch'io. Che razza di lettore sto diventando? Uno che legge col pilota automatico? Uno che si fa andare bene tutto? Uno che in Tex vede solo "il bagno caldo" di cui Nizzi parla in una sua intervista? Ricordi, caro Leo, quando il vedere il nome di Nizzi sul tamburino ti faceva venire l'orticaria? Cos'è, la tua, forse una certa nostalgia di quando eri ragazzo? O forse, come pure teorizzavo, sono i tanti e pressanti impegni quotidiani che mi fanno pretendere da Tex solo un po' di spensieratezza? Su FB, un utente oggi ha scritto: "Grazie Tex, 80 minuti di spensieratezza". Questo pubblico c'è, Boselli lo sa. E' forse composto tutto da deficienti? Non è che forse Tex è "solo" un fumetto, dal quale dobbiamo pretendere che sia ben scritto, certo, ma accettando che c'è chi viviseziona ogni singola vignetta e chi invece guarda al risultato complessivo? Che ci sono modi di leggere diversi, livelli di lettura alternativi, e che un fumetto che nasce e resta popolare deve soddisfare i palati più svariati? E che anche palati esigenti (quale io continuo tutto sommato a ritenermi) in determinati momenti vogliono un paninozzo ignorantone alla mortadella, dal profumo e gusto familiari, e stanno bene così?4 points
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Le congiure, Nizzi le sa proprio fare, si muove bene tra politicanti, intrallazzatori e militari corrotti. Da Le rapide del Red River a La Congiura, da Fiamme sull'Arizona a Attentato a Santa Fe, dalla splendida saga messicana a Gli Uomini che uccisero Lincoln, lo sceneggiatore modenese dimostra sempre di avere la penna felice, quando coinvolge Tex in simili trame. Certo, La grande congiura non è esente da pecche. I colpi di fortuna si sprecano, alcune situazioni sono tiratissime, come quella del bandito che parla nel sonno. Tecnicamente non sarà la sua migliore sceneggiatura, ma è una storia divertente, briosa, con alcuni momenti semplicemente spassosi. Con i quattro pards che si dividono (Kit e Tiger da un lato, Tex e Carson dall'altro, poi anche questi ultimi due sono costretti dalle circostanze a dividersi), c'è praticamente spazio - e in qualche misura gloria - per tutti. A leggere queste pagine, sembra di respirare la fragranza, la freschezza, di certi Nizzi d'antan, quando l'autore di Fiumalbo era al vertice della sua vena artistica. E fatemi dire che quando una storia fila liscia così, quando dimostra una frizzantezza e così tante "bollicine" - sorprendenti se si pensa all'età anagrafica di chi ha scritto l'avventura in questione - beh, un po' me ne infischio di alcune situazioni border line, di alcuni snodi sui quali Nizzi avrebbe potuto impegnarsi di più. Mi ha divertito, e tanto mi basta, e lo ha fatto con una storia piena zeppa di suoi "déjà vu", con una sceneggiatura talmente trita e ritrita da essere quasi oltraggiosa, tanto che non mi capacito come una variante di una trama così abusata possa ancora farmi passare un'ora e mezza di appagamento. Sono forse diventato io più di bocca buona? Stanco dai mille impegni quotidiani, spengo il cervello e leggo col pilota automatico? Sono domande che mi pongo un po', da quando mi accorgo di essere un po' più pigro, come lettore, e meno pignolo. Ma è solo la mia pigrizia, solo la mia stanchezza, a farmi appassionare a una trama vecchia e stravecchia? O è l'abilità dell'ottuagenario sceneggiatore, a consentirmi di procurarmi del sano divertimento con una trama old style così ben condita di siparietti divertenti, di bei dialoghi, di tanta azione resa in maniera appassionante? La verità è che gli ultimi due maxi di Nizzi mi sono davvero piaciuti. Non capisco i tre alla sceneggiatura, opinioni naturalmente ma per me incomprensibili, limite mio. Condivido chi ne vede i difetti, tanti, ma non tali da guastarmi il piacere di una lettura fresca, dissetante. Ed è da qui che vedo che Borden ci aveva visto giusto, a richiamare questo veterano che in passato ce ne ha fatte vedere di tutti i colori. Ha quasi ammazzato Tex, nella fascia post 500, e il suo arruolamento mi aveva fatto pensare a un Boselli alla canna del gas. E invece Mauro ci aveva visto giusto: non aveva, purtroppo, previsto le bizze di una persona incontenibile, incontenibile anche nel fatto di parlare a sproposito. Questo è stato il vero peccato di Borden, questo il vero limite di Nizzi. Ma come autore, a quest'età è ancora un vecchio leone. Peccato, davvero.4 points
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Ho fatto qualche ricerca in giro. Allora, trovo eccessivo dire che i confederati abbiano anticipato i nazisti: i campi di concentramento (e di sterminio) avevano uno scopo preciso, esattamente come i gulag sovietici e tanti altri posti infami tipici delle dittature. Qui si sta parlando di campi di prigionia e di trattamento dei prigionieri di guerra. La storia FDA fa chiaramente riferimento al campo di Andersonville, dove morirono circa 13.000 prigionieri nordisti sui 45.000 che ci entrarono. Una percentuale mostruosa, di cui i vertici sudisti ebbero una grande responsabilità. Andersonville infatti conteneva il quadruplo delle persone per cui era stato progettato, ed i rifornimenti che vi venivano inviati erano piuttosto scarsi anche per gli stessi confederati (cosa di cui si lamentarono loro stessi più volte). Solo che per i prigionieri la situazione era decisamente peggiore. Chiaramente, per la confederazione la cura dei prigionieri nemici in una guerra che stava perdendo (il campo fu aperto nel 1864) non era in cima alle sue priorità, oltretutto in una generale situazione di scarsità dei rifornimenti. Per la cronaca, il comandante del campo, tale Henry Wirz, venne impiccato per crimini di guerra al termine del conflitto. Il dibattito sulle sue reali responsabilità è ancora aperto. Da parte nordista la situazione era solo poco migliore: Camp Douglas è stata chiamata l'Andersonville del Nord, e pare che ci morirono da 4.000 a 6.000 confederati su circa 26.000 internati. Per non parlare della prigione di Elmira, soprannominata anche Hellmira, dove in un anno morirono quasi 3.000 prigionieri su 12.000. Cosa voglio dire con tutto questo? Che per entrambi i contendenti, la cura dei prigionieri era in fondo alle loro priorità, e probabilmente non erano nemmeno in grado di gestirne così tanti. Se infatti andiamo a vedere, le cause di morte più frequenti erano in tutti i casi malattie e malnutrizione, segno di scarsa organizzazione e pochi rifornimenti. Voglio giustificare i confederati? No. Voglio accusare i nordisti? Nemmeno. Voglio solo dire che la scarsa cura dei prigionieri era colpevolmente diffusa da entrambe le parti. Quanto alle accuse di torture sui prigionieri, non ho approfondito ciò che accadde nella guerra civile, ma ci terrei a far notare una cosa. La guerra è interessante da leggere, da raccontare e da studiare, ma nella realtà è uno schifo: tira fuori il peggio dalle persone, ed accanirsi sui nemici inermi è purtroppo una cosa frequente. Sono cose che non dovrebbero MAI accadere, ma in guerra accadono, ed i colpevoli non sono mai da una parte sola. Se ho usato termini eccessivi o sono andato OT mi scuso, ma non avevo altre parole per esprimere certi concetti.4 points
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Perché l'ha perso: era dentro l'acquitrino. L'ha cercato più volte in tempi diversi senza successo (per quello che ne sappiamo, non possiamo escludere che sia ritornato a cercarlo). Io ho visto che ne ha almeno altri due, uno l'ha preso il ragazzo e l'altro è quello a canne mozze, ma magari ne ha altri 3 o 4. Perché era dentro l'acqua. Tex non trova nulla, glielo dice Zina. Il ragazzino, visto che Zachary era in pericolo, doveva aspettare la pagina 112. Infatti non esistono, si tratta solo di rimorso e suggestione dovuta anche ai luoghi. Zina poi non vede fantasmi ma sente delle presenze: è una sensitiva paranormale. Cose cui non credo minimamente ma che ammetto in un'opera di fantasia. Colpa di Corrado? I fantasmi, che non esistono, non parlano. Zina ha delle percezioni extrasensoriali che, appunto perché fantastiche, non possono essere fallaci. Le informazioni che Zina percepisce sono un po' troppe e un po' troppo particolareggiate? E Allora? Se utilizzo il paranormale, devo farlo con parsimonia? Il corpo non presenta segni di ferite di armi da fuoco, presenta evidenti segni di avvelenamento (labbra scure per esempio), sospetta di... caspita, è un bel problema, ci sono troppi sospettati (il ragazzo e Zachary, magari anche il ragazzo era complice). E per quanto riguarda il fucile, già detto, non ci inciampa. Quando si fanno le pulci, dobbiamo stare attenti di non cadere nello stesso tranello: potrebbero fare le pulci a noi. Origlioni e colpi di scena non ti piacciono? Benissimo. Ma io a dire il vero non ho visto né i primi né i secondi. Il coinvolgimento di Zachary nell'eccidio, almeno per me, è stato palese, fino dalla sua prima apparizione. Il paragone poi con SS e resistenza è fuori luogo. Mia nonna paterna, sfollata a Seravezza, ha rischiato, se non veniva avvisata della presenza di tedeschi nella zona, di finire tra le vittime di Sant'Anna.4 points
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Un antagonista, Artiglio d'orso, decisamente memorabile; Kit Carson che non è il vecchio lamentoso e un po' ottuso raccontatoci in tante avventure, ma un uomo affascinante, coraggioso e possente; dei disegni maestosi, con personaggi che recitano in maniera credibile. Che altro chiedere a un fumetto? io promuovo con buon voti la storia di Ruju e Mastantuono. Poi, certo, qualche difetto c'è. In particolare, il Tex di altre epoche se ne sarebbe infischiato di estorcere con l'inganno la confessione di mister Warberg, ma lo avrebbe punito direttamente; inoltre, qualche scena, anche il duello tra Kit Carson e Kircher, è forzata. Ma, dopo diversi anni di frequentazione di questo forum, che tanto mi ha arricchito come texiano e - più in generale - come lettore di fumetti, mi sto chiedendo se l'esame critico di ogni minuzia mi renda un lettore più consapevole e felice, o semplicemente non finisca per rovinarmi il piacere della lettura di Tex. Certo, ci saranno storie più efficaci (e questa, a mio parere, è un storia efficace) e storie che mi prendono di meno (così come a lunga saga di Mefisto); continuerò a rilevare implausibilità, errori di sceneggiatura e di disegno. Ma, come ho scritto in altro post, non mi sembra sensato impiegare il mio tempo a criticare la misura delle scarpette di Cenerentola4 points
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Anche il duello di Ruju serve, invece. Kircher si è rivelato un grande avversario, sadico, disumano. Per due albi ha tenuto la scena come pochi vilain, ha fatto breccia nel lettore. A cosa serve un duello? Serve anche a eliminare - o a umiliare, come in questo caso - un grande avversario: a non sconfiggerlo banalmente in una sparatoria, a non farlo marcire tra le mura di una cella. Il duello serve allora a regalargli quella "bella morte" che un personaggio come lui merita. E poi serve anche a mettere in luce, per una volta, Carson in quella che è una "sua" storia dall'inizio alla fine. Serve a farne risaltare la grandezza, troppe volte messa in ombra dal suo più giovane e ingombrante pard. Serve ad ingigantire Carson e lo stesso Kircher. E se molti hanno apprezzato, qui come su facebook, significa che ha funzionato. Che è piaciuto. E quindi un duello può servire anche a questo, in definitiva: piacere. come sarebbe fuggito in barca? gli avrebbero sparato prima ancora che potesse fare alcunché. Non c'è nessun errore dei pards, la barca è anche legata saldamente al molo. Nessuna via d'uscita, dunque. In realtà Tex non sbaglia un colpo, ma appena si accorge che la sua barca sta affondando quelli si portano fuori tiro e lui non può più fare nulla. Anche qui, Ruju è attento nel farci vedere tutta questa sequenza. Circa il fatto invece che i due uomini riescano a non farsi raggiungere dagli indiani, sono in realtà gli Squamish a rinunciare all'inseguimento, perché ritengono che Kircher e il suo socio siano diretti all'arcipelago, dove non riuscirebbero più a trovarli. Nessuno sa che stanno andando ad appiccare l'incendio. Tex pensava che Angela sarebbe stata al sicuro perché protetta da diversi guerrieri. Non può immaginare che i rapitori siano una posse così ben organizzata di assassini. Solo quando viene a sapere di Kircher capisce di aver sottovalutato la minaccia. Una minaccia, tuttavia, di cui fino a quel momento non conosceva la reale entità. Vedi sopra. Interviene solo DOPO aver saputo di Kircher. Non "perché sì". Su questo siamo d'accordo, ma è un peccato veniale veniale veniale. Utilizzi spesso l'aggettivo "assurdo" e l'avverbio "assurdamente". Colpisci l'autore, il curatore che avalla, i lettori che apprezzano. Per te... ...non solo Ruju, ma neanche Boselli, e neanche io, e tanti altri qua dentro, hanno mai letto GLB. Ma non c'è nulla di assurdo nel comportamento di Carson. Kircher merita la forca, ma Carson vuole punirlo lui. E non per difendere l'onore dell'amata, o tante altre romanticherie. Kircher è un bastardo, e merita di morire. Avesse chiesto un duello a Tex, questi lo avrebbe accettato senz'altro, come ha fatto innumerevoli volte. Solo che stavolta il provocato è Carson. E il Vecchio Cammello non è meno da Tex. Vuole punirlo, vuole ammazzarlo, a quel bastardo di Artiglio d'Orso. E si toglie la soddisfazione di umiliarlo. Con il duello, Carson la fa pagare a Kircher. Non lo pesta, ma gli trafigge una mano. Lo umilia. Vince. Carson vince. Certo che Kircher è sempre soltanto prigioniero, ma se nel duello questi non muore è solo perché lo scontro si sviluppa diversamente e Carson lo ferisce soltanto (ma in maniera conclusiva per il duello). D'accordo con te, soluzione gestita male. *** Io credo, Diablo, che, semplicemente, ci sono soluzioni narrative che non ti piacciono, ma da qui a definirle assurde e anti-texiane (e a considerare questi tuoi giudizi come definitivi e insindacabili) ce ne corre. Credo che tu abbia perso fiducia in Ruju, come tu stesso hai ammesso, e che questo ti porti a non perdonargliene nessuna. Vivisezioni la storia col bisturi del chirurgo, vedendoci chissà quali parti da asportare, e non ti avvedi che l'insieme, al netto di qualche sbavatura, funziona e che il paziente non è poi così moribondo. Svilisci il lavoro di un autore la cui presenza io ritengo sia invece una piccola fortuna per Tex perché, pur non avendo mai raggiunto i picchi dei suoi predecessori, pure sta traghettando bene il suo Tex in questo fiume vorticoso degli anni Venti del ventunesimo secolo.4 points
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Tex ha SEMPRE avuto una continuity. Solo che oggi si è perso completamente il senso della parola, e per continuity si intende un UNICO, ASSOLUTO, SPECIFICO TIPO di continuity, come se non ne esistessero altri. Ne avevo già parlato qui: Da cui cito (è il brano di cui parla F8OT quando parla del confronto con i paperi) Andiamo più in dettaglio sulla continuity di Tex a striscia. All'inizio, dopo la primissima storia, sembra che le avventure siano una dietro l'altra in una sequenza ininterrotta. Certo, le date non corrispondono e non vengono dati i tempi (cosa che consente oggi a Borden di infilare altre avventure in mezzo), ma uno stacco indefinito come quello fra la "morte" di Coffin e l'inizio dell'avventura della Mano Rossa (in cui Boselli finora ha infilato qualcosa come 60 albi di Tex Willer e ce ne sono ancora...) non si ripete più per un bel po'. Fra l'avventura della Mano Rossa e quella di El Diablo passa "una settimana" (una finisce l'altra inizia nello stesso albo a striscia, cosa non rara all'epoca) ed è durante l'avventura di El Diablo che viene contattato prima da Jeff e poi entra a far parte dei rangers. Durante l'avventura conosce Florecita, che viene subito dopo rapita nell'avventura di Bill Mohican... insomma, le avventure si susseguono in un unica narrazione senza "stacchi" (fra l'avventura "uno contro venti" e quella contro Kid Billy passano TRE GIORNI... non so come farà Boselli ad infilarci nuove avventure in mezzo senza fare delle retcon...) A volte lo stacco fra un avventura e l'altra è più "lento", e non vengono indicati i tempi (per esempio fra la fine dei Fratelli Benton e l'avventura con Lupe), ma è sempre una unica storia (inizia con "qualche tempo dopo", fino all numero 56 della seconda serie a striscie (quindi per 116 albi settimanali, poco più di 2 anni, fino al dicembre 1950) quando c'è il primo vero grande "salto": fra la striscia 56 (in cui Tex lascia i rangers per tornare da Lilith) e la 57 (in cui Lilith è morta e Tex conosce già Tiger Jack) passa un anno (il tempo è indicato nel "prossimamente" della 56 che già anticipava la morte di lilith, nella finzione (ad uso e consumo del giovani lettori dell'epoca) per cui Tex era un personaggio storico reale di cui si narravano le avventure. Alla fine della seconda serie c'è un nuovo stacco, più lungo, e la terza serie è ambientata alcuni anni dopo ("il tranello"), idem per la quarta serie, c'è uno stacco e si ritorna a vedere Tex con Kit Adolescente. Insomma, in questo periodo le strisce raccontano una cronologia, la VITA di Tex! Anche se con date e riferimenti molto "laschi" (se non davvero contraddittori, tipo passare dal 1898 alla guerra di secessione...) c'è una progressione di aventi e la vita di Tex CAMBIA ogni tanto Nello stacco fra la quarta e la quinta serie passa del tempo (Carson scompare) ma non è indicato quanto, ed è già l'inizio del cambiamento. Inizia un "viaggio" di Tex e Kit per "fargli conoscere i luoghi più caratteristici del Texas" che è un po' una scusa per avere una serie di avventure con loro due protagonisti, fino all'avventura nell'utah (numero 31 quinta serie, nel 1953) in cui la formazione cambia con Tex che viene chiamato da Carson e Kit rimane al villaggio perchè Freccia Rossa è malato (la morte di Freccia Rossa è l'ultimo degli "eventi" che plasmano Tex nel capo dei navajos). Dopo, si arriva all'enigma dell'ippocampo e... alla guerra di secessione! Anche se sono avventure sempre collegate, la cronologia diventa sempre meno "stretta", diventano man mano sempre più avventure separate collegate solo da qualche didascalia tipo "qualche mese dopo, dopo il ritorno di Carson al comando, Tex e Tiger vanno a...", e anche questo ultimo filo sottile alla fine si interrompe. Alla fine della nona serie ("serie gialla"), maggio 1955 (corrispondente a pagina 130 di Tex gigante 23), l'avventura successiva (albi 1 della serie Smeraldo) inizia semplicemente "in un giorno d'estate" con Tex, Carson e Kit Willer che sono in un bivacco. Ma è solo un anomalia, subito dopo si ricomincia (l'avventura successiva addirittura inizia nello stesso luogo in cui è termina questa), cn avventure comunque collegate in qualche maniera e la stessa "formazione" (quindi quando Kit viene tolto dalla squadra danno una spiegazione, e quanto Pat l'irlandese si unisce a loro lo fa per una serie di avventure). Ma non c'è più quel senso di "vita che avanza", Tex ormai è già entrato nell'eterno presente. L'ultimo velo cade a pagina 56 del numero 37 gigante, cioè all'inizio del numero 19 della serie "Pecos" (la 19sima), uscito nell'agosto del 1958 (quindi, quasi 10 anni dopo il primo albetto), e la cosa probabilmente è causata da un problema logistico: l'avventura che inizia è disegnata interamente da Gamba. Se le avventure non sono più disegnate in fila da Galep, non è più possibile garantire l'ordine preciso. Da quel momento, caduto l'ultimo tabù, le avventure sono scollegate una dall'altra. Si passa quindi da queste fasi: 1) primissima avventura, fatta senza pensarci troppo, un giustiziere, tre albi e via 2) avventure successive, dal 1948 al 1950, in rapida successione con pochi cambiamenti (Tex diventa Ranger e conosce kit Carson) fino al matrimonio 3) un rapido avanzamento del tempo con molti eventi in successione, presentati ai lettori come "la vita di Tex Willer il famoso ranger", fino alla fine della quarta serie (1952), con la situazione quasi simile a quella definitiva 4) Avventure collegate una all'altra temporalmente e con spiegazioni quando un pard arriva o se ne va, ma con pochi avvenimenti che cambino la vita di Tex, fino alla morte di Freccia Rossa (1953) e alla guerra di secessione (1953-1954) 5) Avventure ormai entrate nell'"eterno presente" senza più cambiamenti a Tex, ma con collegamenti "di facciata" nella prima striscia, fino al 1958 6) dal 1958, eterno presente e avventure scollegate, disegnate da autori diversi, fino ad oggi (64 anni dopo) (a rigore non è corretto dire che la situazione di Tex non cambia più: nel numero 51 viene detto che è agente indiano, nel numero 83 si raccontano le sue origini, nel numero 104 con una ret-con si cambia la durata e la natura del suo rapporto con Llilith, poi nel 121 si stabilisce dove trova i soldi con l'introduzione della caverna piena d'oro dei Navajos, insomma qualche cambiamento ancora arriva, ma sempre più di rado) Anche se è solo dal 1958 che Tex entra in una continuity ad avventure staccate tipo Disney, era già da alcuni anni che il legame fra le avventure era solo formale, e anche nella continuity Disney i personaggi si modificano (pensate a quando si introduce Paperone o Gastone...) Come dicevo nel post quotato, GL Bonelli ha fatto UN SACCO di Retcon, non solo la guerra di secessione (il Giuramento è una retcon su lilith, il Passato di Tex non è una retcon su Tex ma lo è su Coffin), ma MOLTE MENO di quelle che ho visto citare in questo thread: far vedere la morte di mefisto non è assolutamente una retcon, nell'avventura precedente si dice che è morto sotto al castello, e muore sotto al castello. Cambiare o ignorare date non è una retcon, quindi il 1898 non c'entra nulla. E soprattutto... le retcon di GL Bonelli servivano AI FINI DELL'AVVENTURA CHE STAVA NARRANDO. Non ha cambiato la guerra di secessione perchè non gli tornavano le date, l'ha fatto perchè voleva scrivere quell'avventura in cui Tex ripudia la guerra. Alcune retcon di Boselli sono dello stesso tipo, ma altre sono legate a fattori di "verosimiglianza storica" esterni (tipo lo spostamento del ranche dei Willer da Rock Spring - contea disabitata all'epoca e troppo distante dal Messico - alla valle del Nueces, oppure il fatto che lo sceriffo più vicino fosse a Corpus Christi) E, purtroppo... abbiamo visto anche ret-con come l'ultima, su Padma-Mefisto, che non hanno alcuna utilità nella storia raccontata, e servono solo a correggere "l'errore" che fece GL Bonelli all'epoca nel non seguire le "regolette moderne" tipo che dovrebbe sempre essere il villain più importante a telefonare a quello meno importante... (non so voi, ma a me continuano a cascare le sfere ogni volta che penso a questa motivazione...) Come ormai ho detto infinite volte (ma tanto non serve a un tubo...) le retcon non sono un male assoluto, dipende sempre il perchè si fanno. Non ho nulla in contrario a retcon fatte per scopi validi e che migliorano le storie. Sono decisamente contrario a retcon fatte solo per "correggere" GL Bonelli e che peggiorano le storie, questo sì...4 points
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Le cause del declino sono tante e non tutte dipendenti dal personaggio o dagli autori. C'è un fatto significativo piuttosto datato, con cui forse @Diableroconcorderà. Fino ai primi anni '70 c'è stata una crescita tumultuosa che si è più o meno stabilizzata ai tempi di Terra promessa. Fino ad allora le nuove leve sostituivano le uscite, perché anche ai bei tempi i giovani passavano ad altro. Arrivati all'apice, fino a Caccia all'uomo tutto stabile, poi cominciano le magagne. Si perché per chi c'era, e io ho letto in diretta la prima storia di Nolitta, fu la PRIMA vera sorpresa negativa, di cui non si capiva la causa anche se credo tutti pensarono non fosse un lavoro di GLB. Poi sembrò un errore perché altre storie continuavano a essere quelle che ci si aspettava, senonché pian piano se ne trovano altre che stonano. Io ho distrutto Il segno di Cruzado per la rabbia tanto per dire. Imho il calo di Bonelli senior e le storie di Nolitta hanno invertito la rotta. Poi ci sono stati un paio di momenti, se non di ripresa, almeno di rallentamento dell'emorragia. Le primissime storie di Nizzi che imho non entusiasmavano, però erano meno devastanti di quelle del Sergione e soprattutto gli albi tra il 400 e il 500 di Boselli. Voglio dire che il cambiamento di registro, la cd. umanizzazione del personaggio operata da Nolitta, la parodia, non commedia, di Nizzi e la complicazione di affari semplici e la progressiva marginalizzazione di Tex visibile anche in questo racconto opera dell'attuale sceneggiatore principale, ha azzerato la credibilità costruita in tanti anni. Se anche un ragazzo leggesse Sulle piste del Nord, capolavoro inarrivabile per qualunque successore, e se ne innamorasse, decidendo di comprare il nuovo numero in edicola e si trova Ruju - mi pare tocchi a lui - che speranza c'è che prosegua? Profetizzo. Nessuna. Questo non vuol dire che non sia possibile invertire la rotta. Certo la scelta di moltiplicare le uscite abbassando ancora più il livello generale non aiuta.4 points
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Ymalpas, come spesso accade la verità sta nel mezzo. I 7 albi non sono piaciuti affatto alla maggioranza, se devo giudicare dai giudizi che vedo in giro e non solo qui, molti parlano della sua conclusione come una sorta di liberazione. Questo non può certo dirsi un successo. Di contro, a te o a pochi altri è parso quasi un capolavoro. Non è nè una ciofeca nè un capolavoro. In questo seguendo le sorti del ritorno precedente di una ventina di anni fa. Sono quelle storie che è come scherzare col fuoco. Mefisto sarebbe meglio lasciarlo dove sta, a giudicare dagli esiti e dalle reazioni soprattutto, delle ultime sortite del personaggio. Bonelli ne concluse ingloriosamente la sua personale saga, e forse sarebbe stato bene comprenderne i cattivi auspici. L'unico consiglio che mi sentirei di dare a Boselli è di inventare personaggi nuovi e lasciar perdere i vecchi, che gli riesce molto meglio, e soprattutto le aspettative sono troppe. Ok, ora arriva anche la Tigre Nera, boh, speriamo bene. Per il resto, torniamo con fiducia al western e spero che ci sarà ancora da divertirsi.4 points
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A tutti quelli che dicono che Mefisto è "superato": allora è superato anche Tex. Vengono dallo stesso tipo di immaginario, classico, e oggigiorno se vogliamo guardare alle mode, i cowboys sono ancora più "superati" dei maghi (nessuno ha sentito parlare di un certo Harry Potter? Di un certo Trono di Spade? Di un ben evidente boom del fantasy con librerie ormai dominate da romanzi con maghi? I maghi non sono mai stati tanto di moda come oggi... Io vedo nelle reazioni dei lettori 2 grandi "campi", in cui le critiche arrivano da parti opposte: 1) Nizzi ha ignorato per decenni tutta la parte "magica" di Tex. (sì, andreadelossu74, anche se non sopporti che lo dicano, non puoi fare finta di niente e dire che i decenni di Nizzi non esistano. Hanno STRAVOLTO la testata al punto che ormai gran parte dei lettori, che GLBonelli non l'hanno mai letto o non se lo ricordano, insistono a sostenere che Tex è una serie REALISTICA, su UNO SBIRRO CHE SEGUE I REGOLAMENTI, e che NON C'È MAGIA.... Chi vede il Tex di Nizzi come "il vero Tex", se riesce a sopportare anche 10, 12, 16 scene "texoldo sbaffini che si abbuffa" a nastro per centinaia di pagine (legge Tex per quello, per ridere sempre della stessa battuta...), si inalbera alla minima traccia di magia (o di qualunque altra cosa tipica del vero "vero Tex") 2) La reazione in chi GLBonelli se lo ricorda è però altrettanto negativa, perchè questa non è la magia di Tex! E non parlo solo dell'ossessivo spiegazionismo che vuole far luce su ogni ossessivo dettaglio fino ad illuminare il covo di Mefisto come una sala d'aspetto di una clinica estetica, cancellando ogni mistero e il fascino della magia: parlo anche del TIPO di magia: campi di forza anti-intercettazione, raggi perforanti, scudi anti-poteri psichici, superpoteri, "è più forte hulk o la cosa... anzi, Padma o Yama?" È in questa seconda (e molto più giustificata) reazione che mi ritrovo, perchè basata sul RICORDARE cos'era Tex e non SULL'AVERLO COMPLETAMENTE DIMENTICATO O NON AVERLO MAI SAPUTO. Quindi non mi si metta nel mucchio di una fantomatica maggioranza che "non vuole più la magia", please. Io un ritorno della Magia su Tex lo vorrei eccome, ma NON QUESTA! Non una guerra fra poteri psionici fra bande di supereroi e supercriminali che fanno un team-up.... Non ho fatto il nome di Burattini a caso. Questa è la stessa situazione che si è vista su Zagor: spiegazionismo al di fuori di ogni controllo (lì davvero sono arrivati alle origini dei vestiti...) e robottoni giapponesi, elfi e nani, aliens, splatter, etc in un mischione al grido "su Zagor ci può andare di tutto, si è già vista la magia...". Che è, rovesciata ma altrettanto assurda, la reazione che vedo su Tex "su Tex non ci può andare niente, solo patatine e roba realistica!" Sono reazioni egualmente assurde, irrazionali e smemorate, che non capiscono che NON TUTTO È UGUALE A TUTTO. Mettere un robot "stile anni 40" come Titan non vuol dire che da quel momento puoi metterci i robot terminator umanoidi, gli smartphone e internet. Tutto non è sempre uguale a tutto. Smettetela di parlare di "magia su Tex" come se fosse tutta uguale, come se Il mago Zurlì e Il Golem di Praga fossero la stessa cosa. Qui il problema non è "su Tex ci può essere magia?" (domanda del cavolo, c'è stata per decenni...), ma piuttosto "che tipo di magia ci può essere su Tex?" E su questo punto, rispondo su un aspetto a borden, quando dice Vero, ma anche quei 2 esempi non sono che due facce della stessa medaglia: l'horror di chiaverotti non "non spiegato", è "privo di senso e logica". Da bravo nerd segue l'andazzo generale: si spiega tutto, con un puntiglio ossessivamente pignolo, poi la spiegazione può avere un senso o, se sei Chiaverotti... non avere alcun senso. Ma dire che oggi l'horror va spiegato... è un assurdità. E proprio a livello COMMERCIALE, di PRODOTTI DI MASSA. La serie con magia di maggiore successo mondiale degli ultimi decenni è la serie TV del Trono di Spade. È stato l'ultimo grande fenomeno mediatico di massa che mai esisterà in TV, visto come si sta evolvendo il mercato (le TV hanno sempre meno soldi e si produce in economia per lo streaming frammentato con audience più piccole). Centinaia di milioni di spettatori ogni puntata, tanto da mettere a rischio le infrastrutture internet le sere in cui veniva trasmesso, in cui il carico sulla rete schizzava in alto di colpo. L'hai vista? Come spiegano i poteri dei maghi? Della Strega Rossa? Dei Senza Volto? Non danno spiegazioni, né "razionali", né "strampalate" alla Chiaverotti. Lasciano alla magia il suo mistero. La Strega Rossa non si saprà mai chi era, perchè ha dedicato la sua vita ad Dio del Fuoco, e muore senza spiegare nulla a nessuno. E avevano centinaia di milioni di spettatori, che non si lamentavano certo. (si sono lamentati dopo, quando hanno finito i romanzi di Martin, e dovendo andare avanti da soli hanno stravolto il setting e i personaggi rendendoli irriconoscibili...) Ma il problema degli "spiegoni" non si limita al distruggere il mistero: sono anche CONTROPRODUCENTI: crei delle masse di testo tali che la maggior parte dei lettori le salta o le legge distrattamente, e così NON LEGGE NEMMENO LE COSE IMPORTANTI. Sulla aspettative, hai ragione. Mi aspettavo di più. E penso che se non ti fossi voluti infilare nella tana del bianconiglio e spiegare tutto, avresti potuto fare di meglio. Che ci vuoi fare, è il dramma dei primi, anch'io mi incavolavo a scuola quando con gli stessi identici errori (o mancanza di errori) il mio compito prendeva un voto più basso di un altro "perchè tu potresti fare di più"... Ma senza quelle aspettative, che senso avrebbe comprare Tex? Se non ti aspetti una bella storia sarebbe meglio non comprarlo, come ho fatto con l'ultimo Maxi. Magari se lo compravo dicevo "ma guarda, non fa tanto schifo come le ultime storie di Nizzi, fa schifo solo un pochino, ci sono solo 4 sbafate di patatine ogni 100 pagine invece di 6, mi sono annoiato e non mi è piaciuto ma meno della volta prima". Sai che soddisfazione!4 points
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non vale neanche la pena rispondere a critiche del genere...Mastantuono è un galantuomo e un disegnatore di livello superiore. tu sei riuscito a valorizzarlo benissimo in storie come Missouri ( tutti quei personaggi sporchi, rudi e patibolari) e in quella con la Dodge City Gang (top la storia e i disegni)...uno che passa dal genere disney a Tex senza grossi problemi, facendo lavori egregi, merita solo ovazione.4 points
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Il trionfo di Mefisto, effimero e illusorio come i poteri del negromante, punito in maniera catartica con le sue stesse armi, un personaggio che non poteva morire ( di nuovo), dopo l'immaginifica dipartita che gli aveva impartito GL Bonelli nei sotterranei del castello popolati dai famelici ratti. Boselli non poteva non rispedirlo all'inferno nello stesso modo con cui lui era tornato nel mondo dei vivi. Questo albo ci consegna uno dei finali più straordinari e belli dell'intera serie. Anche perché i pards sono impotenti davanti alla magia nera e l'autore non può più servirsi dei bracciali che potevano funzionare quarant'anni fa e che oggi sarebbero apparsi stucchevoli. E si serve dunque di due santoni dell'Est asiatico, il vincitore assoluto è infatti Padma, e ancora solo nel momento in cui decide di affidarsi nuovamente alla via della mano sinistra. Alla fine ridicolizza Yama, furoreggia con gli assedianti e sovrasta infine lo stesso Mefisto, che davanti a lui si riconosce vinto. Senza, in tutto questo, che Tex ne esca ridimensionato, anzi Boselli ce lo consegna come eroe puro e senza macchia, capace di salvare dall'inferno lo stesso Padma, come nella letteratura arturiana solo il cavaliere Galaad si era rivelato il solo degno di accedere al sacro Graal. Gli echi presenti in queste pagine sono tanti e chi parla di scrittore imbolsito e scrittura raffazzonata, dovrebbe rileggere i quattro albi con la campanellina che apre e chiude la storia, che ci dice tutto su un autore che scrive a braccio ma è capace di chiudere il cerchio. Capolavoro dunque.4 points