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  1. Nessuno è depositario del verbo. Voi autori dovete però custodirlo, preservarlo, non alterarlo. In Per l'onore del Texas, Carson e Damned dimenticano di essersi già incontrati. Anche in altre circostanze c'è stata qualche piccola forzatura, nella tua riscrittura del passato: ci sta, nessuno ne fa un dramma né lo considera un tradimento, sono piccole strettoie, probabilmente inevitabili, che vanno attraversate a cuor leggero. Ma in questa storia no. I miei toni non sono carichi come quelli di Diablero, però il punto va tenuto. Far tornare Higgins (per fargli fare le stesse cose del passato, tra l'altro, anche se questo è un aspetto che al massimo nuoce solo alla bontà della storia in sé) è sbagliato. Perché c'è una lancia che si spezza. Perché c'è una vendetta compiuta. Perché c'è un giuramento esaudito. Perché c'è una delle storie più iconiche della saga che andava lasciata stare, già perfetta in sé, senza bisogno di inutili appendici. E non lo dice un nerd che sacralizza Il Giuramento, che grida alla lesa maestà, che protesta alterato per l'oltraggio al Vate. Lo dice un lettore amareggiato che vuole coerenza nell'epopea, lo chiede un lettore romantico che si è emozionato allo spezzarsi di una vecchia arma conficcata in una dura pietra da anni, lo pretende un datato texiano che SA che in quel momento, su quella roccia, gli dei sono intervenuti sulla lancia perché i colpevoli sono tutti morti. Perché chi doveva pagare ha pagati. Tutti. È troppo? È da nerd? Perdonami, Mauro, ma credo proprio di no.
    13 points
  2. Tutti i quattro Vangeli raccontano dell'unzione di Betania. Una donna si avvicina a Gesù, rompe un vaso d'alabastro e lo unge con una rilevante quantità di costosissimo olio di nardo. Il gesto ha un significato profetico - anticipa l'unzione funebre di Colui che presto sarebbe stato crocifisso - e teologico - l'olio viene offerto, "sprecato" proprio come presto Gesù avrebbe offerto, "sprecato" la sua vita in Croce -. Ma per chi ha guardato la scena con occhi umani, prosaici, il gesto è stato uno spreco bello e buono: come osserva l'Iscariota, vendendo il profumo si sarebbero potuti ricavare trecento denari, con cui aiutare i poveri. Ecco, passando alle nostre parva res, l'albo n. 755 mi ha richiamato alla mente l'unzione di Betania. Ma, trattandosi di fumetto, e quindi di cosa profana, questa unzione l'ho vista con gli occhi dell'Iscariota. Disegni fenomenali, un'ottima colorazione, l'emozionante sogno di Tex, la beffarda fine del senatore. Tutto sprecato, per una storia tutto sommato inconsistente, che ricorderò solo per l'inopinata risurrezione di Higgins. Risurrezione, sì, perché, per le mille ragioni già illustrate da @Exit, @Diablero, @Leo e ancora altri, Higgins era morto, anzi non poteva non essere morto nel deserto. Risuscitato da @borden, ma per fargli fare cosa? Ripetere stancamente quello che già aveva fatto negli albi passati (cosa che, invero, sta accadendo un po' troppo spesso ai personaggi redivivi). E scappare da Tex, che però nemmeno questa volta riesce a realizzare la vendetta che aveva giurato. Mi duole, mi duole veramente dirlo, ma questa storia è in tutto e per tutto sbagliata.
    7 points
  3. Higgins è morto nel 2023 per una scelta opinabile di un autore su cui si sta legittimamente, e non sterilmente, polemizzando. Perché la palla non è di Boselli che decide e se la porta a casa. La palla (Tex) è di tutti coloro che lo leggono, e poiché questi non possono fare altro che dibattere, in luoghi tematici come questo, nati apposta, beh dibattono, argomentano, protestano. Se Higgins è morto nel 2023 non si capisce perché la lancia si sia spezzata. Se Higgins non conta niente non si capisce perché lo si faccia tornare, e si faccia intervenire addirittura Lylith. Queste non sono solo polemiche, sono argomentazioni, opinabili come tutto quello che riguarda ciò di cui parliamo qui. Darsi del nerd a vicenda non ha senso, perché tutti noi che perdiamo tempo qui a dibattere ferocemente su un personaggio dei fumetti siamo tutti un po' nerd. Mi sembra che sia stato Boselli a tirare in ballo per primo questo termine per difendere la sua scelta. E mi sembra inutile prendersela e ribattere a "specchio riflesso". Basta darsi dei nerd a vicenda, nessuno di noi ne esce bene su questo piano E mi sembra francamente assurdo anche chiudere come fai tu: Higgins è morto nel 2023. È come dire La palla mia e decido io (boselli, in questo caso). Allora facciamo prima a chiudere il forum, se vogliamo chiudere le "sterili polemiche" con queste repliche, no?
    5 points
  4. Non ho ancora letto la storia ed è molto probabile che come “storia a sè” la commenterò positivamente (Villa! ), ma qui voglio dire la mia riguardo al "flame" che impazza da diversi giorni, ovviamente senza nessuna intenzione di far cambiare idea a qualcuno. Chi legge i miei post sa che non sono un “conservatore” o un seguace del culto di GLB e che in passato ho smesso di leggere Tex per oltre 30 anni, ma giusto per non essere accusato di essere anti-boselliano la mia opinione su Boselli, oltre che in molti threads delle sue storie, la trovate qui: https://texwiller.ch/index.php?/topic/5528-le-storie-di-mauro-boselli-meglio-di-quelle-di-glb/&do=findComment&comment=196340 Dunque, più leggo i commenti più mi convinco che il vero ragionamento da nerd sia quello di andare a ripescare un “personaggio minore” (la definizione non è mia, io non la condivido) che per tutti i lettori di Tex (tranne Frediani ) era morto e sepolto nel deserto dopo una giusta agonia e che era parte integrante di un finale unanimemente considerato iconico e marchiato a fuoco nella mitologia texiana (una storia, come ho già scritto, ristampata in cartonato esattamente 12 mesi fa) aggrappandosi al pretesto che “GLB non ci ha fatto vedere il cadavere, se non voleva che tornasse doveva farlo ammazzare da Tex”. Questa è l’epitome del comportamento nerd, quello di chi pensa di dimostrarsi più furbo o intelligente degli altri trovando il “cheat” di un videogioco per vincere le partite online contro i suoi amici. Boselli non ha bisogno di difensori, ha spiegato chiaramente le sue motivazioni, che in sostanza sono “In quanto curatore del personaggio, oltre che sceneggiatore, faccio quello che ritengo meglio per la mia azienda”, motivazioni che sono assolutamente legittime. In compenso quelli che si stanno arrampicando sugli specchi per trovargli (a Boselli) giustificazioni che vanno ben oltre la normale sospensione dell’incredulità, giustificazioni di cui lui NON ha bisogno (perché ha tutto il diritto di fare quello che vuole, essendo il curatore) si stanno invece dimostrando più realisti del re. Higgins è morto nel "Giuramento", potete negare l’assurdità del suo ritorno quanto vi pare, e se non avete capito quel finale, il suo significato simbolico, il suo struggente romanticismo, la poesia e l’arte che c’era nella soluzione che “non mostrava”, non posso che dispiacermi per voi. Trovo molto più onesto scrivere “chissenefrega del giuramento” che costruire arcane spiegazioni, quelle sì da veri nerd, a supporto del famigerato ritorno (peraltro smontate punto per punto da forumisti molto più preparati di me). Nessuno cambierà mai idea, ed è rispettabilissimo non dare importanza a "Il giuramento" e valutare la storia solo per il suo svolgimento, ma non tentate di spiegarci "come" Higgins possa essere ancora vivo, perchè Higgins è morto, lo sanno tutti i lettori di Tex (tranne Frediani ) dal giugno del 1969. Scusa @Leo se ti rubo qualche riga... Per chiudere, visto che siamo in tema, ecco i miei “giuramenti”: 1. Non acquisterò mai più un albo in cui appaia il nome di Frediani come soggettista o sceneggiatore 2. Non acquisterò, io che compro tutto doppio e amo il B/N (e Villa), il volume cartonato de “La cavalcata” che uscirà il mese prossimo (qualcuno la riterrà una soluzione tafazziana, ma l’unico modo concreto che ho per manifestare il mio dissenso è quello economico, quindi stavolta le 20 carte me le tengo in tasca, e magari le uso per comprare il brossurato di “Quartiere cinese” che sta per uscire…).
    5 points
  5. Prometto che questo sarà il mio ultimo intervento su questo topic, ho cercato di esprimere come meglio potevo le mie grosse perplessità su questa storia e non mi sembra il caso di tornare sempre sulle stesse cose, è noioso per chi legge e per chi scrive (il sottoscritto). Cercherò di spiegare ancora una volta l'ENORME errore insito nel ritorno di Higgins. Premessa fondamentale...Il giuramento è una delle storie più importanti della saga Texiana (un pilastro iconico forse ineguagliato in 75 anni di storia), in questa avventura Tex si vendica delle persone che hanno causato la morte della sua amata Lilyth e di centinaia di navajos, Tex fa un giuramento sulla tomba della moglie e appunto giura di vendicarla uccidento TUTTI i responsabili, nell'avventura in questione Tex mette in atto i suoi piani e uccide tutti, anche se per Brennan deve aspettare diversi anni. La vendetta alla fine si compie, la lancia si spezza. FINE. Il problema del ritorno di Higgins non sta nel capire se da un punto di vista logico e credibile questo personaggio poteva salvarsi, dopo il violento pestaggio, senza acqua e abbandonato nel deserto, siamo in un racconto di avventura, nei limiti della sospensione di incredulità TUTTO è possibile, per cui a me interessa ZERO di indagare il come Higgins si sia salvato e se questo sia accettabile o meno in un ottica realistica della storia, veramente non me ne frega NULLA. Perchè il punto non è questo. Il punto è che se Tex non ha ucciso Higgins non ha mantenuto fede al suo giuramento. E' qui che si apre la voragine (enorme, gigantesca, senza fondo), è qui che Boselli e Frediani, spero inconsciamente, vanno a picconare il capolavoro di GL Bonelli privandolo del suo significato, della sua essenza, della sua magia, della sua dirompente carica emozionale. Se Higgins e Sherman non muoiono nel deserto Tex ha fallito la sua più importante missione (e non c'è ne sarà un altra a meno che uno dei pards non venga ucciso), è la più grande e umiliante sconfitta di questo personaggio. E GL Bonelli non ha scritto la più epica e iconica avventura del ranger del Texas ma una commedia degli equivoci di bassa lega, con protagonista un quaquaraquà qualunque. E per me questo non è accetabile, perdonatemi ma proprio non ci riesco...preferisco credere che La cavalcata del destino racconti qualcosa che esiste solo in un universo alternativo, una terra 2 dove Higgins e Sherman per miracolo si salvano e vivono la loro ultima avventura, una cosa in pieno stile Marvel del tipo " E se Higgins e Sherman...?" Ecco, una roba del genere, la Marvel con racconti del genere ha esplorato una moltitudine di possibilità narrative e a volte ne sono uscite delle storie bellissime, i famosi What if...? (e se...?) La cavalcata del destino poteva essere un interessante What if...? Anzi, per me lo è stato proprio.
    5 points
  6. Anche per mè comunque questa storia è tutto fuor che un omaggio alla storia di Glb.😑
    5 points
  7. I tentativi di salvataggio sono innumerevoli e tentano di liquidare l'errore imho definivo, che fa di questa storia qualcosa di al di fuori della saga, per dimostrare che superato l'ostacolo tutto si risolve. Ciò che segue è tutto da classificare come mia modesta opinione... Piccola parentesi. Anche volendo richiamare alla memoria Lilyth e il vaiolo, Higgins non era indispensabile. Immaginiamo Lilyth che in sogno dice a Tex: "Aquila della Notte il male portato dall'uomo bianco ha colpito ancora!" E poi proseguendo: "Dovrai fare un'altra volta giustizia. Il regno delle tenebre attende quei cani." Così anche se saranno altri ad aver consegnato il carico, non sarebbe cambieto nulla. Chiusa la parentesi Higgins di cui si è gia detto molto, veniamo ad un altro errore. Pare che Tex dopo averci messo vent'anni per raccontare al figlio della morte della madre, da cui si può presumere che parlarne è molto doloroso, abbia informato Parker e molti altri, se persino uno sconosciuto Cherokee sa che sentendo il nome di un butterato a Tex gli si dovrebbe accendere una lampadina. Loro sanno che Higgins è l'assassino della moglie! Perché? Chi sono questi due cui è toccato un privilegio simile? Contano più di Kit, lui si che invece aveva il diritto di conoscere la verità. Il poco umano Tex di GLB mostrava una sensibilità incredibile e ignota nel 2023, ovvero un paterno senso di protezione verso un evento così importante e drammatico. Invece nel 2023 come un Ferragnez qualunque di direbbe che Tex spiattella a destra e manca la triste vicenda. Qui l'autore mette la scena ad effetto, dimenticandosi che Tex è un tipo piuttosto riservato quando si tratta di fatti personali... Alla notizia per altro preannunciata dal sogno, come reagisce Tex? Non fa una piega! Perché? Nel giuramento solo il sospetto che sia successo qualcosa di grave alla riserva costa a Tucker una ripassata durissima. Qui si parla di scambi, di treni comodi che vanno all'indietro, di segretari tuttofare. Carson si lamenta del mezzo di trasporto, Kit del padrino che russa. Questi intermezzi nizziani pseudo-simpatici sono assurdi in un momento così grave, cioè qualcuno ucciso come l'unica donna amata. Tex e pard dovevano essere delle furie, invece cazzeggiano. Qual è il racconto più infantile tra questo e il precedente? La verità è che sembra che tutto sia in funzione della lezione su ferrovie, conoscenza delle linee, velocità di percorrenza. Uno sfoggio di erudizione che in moltissimi casi prorompe nelle storie del curatore. Faccio un altro passo avanti. Tutta una manfrina per arrivare senza mettere in allarme i colpevoli (scendiamo dal treno prima dell'arrivo per non dare nell'occhio) e poi passa un possibile messaggero in grado di avvertire i nemici e Tex cosa decide? Lasciamolo passare. Perché? Ovvio. Così ci sarà un bello scontro a fuoco, che è l'unica cosa che mi è sembrata riuscita dell'albo. Ma se questa era l'idea allora prima dovevano agire diversamente. E soprattutto è da stupidi non sfruttare l'effetto a sorpresa. E infatti i "nerd" non colgono l'incongruenza. Anche Higgins viene a conoscenza dell'arrivo di Tex, ma se la prende con un po' troppa calma. Potrebbe fuggire come non ci fosse un domani, invece decide di far fuori dei complici! Bah! Perché? Per pernettere la scena madre finale, permettendo a Tex di raggiungerlo. Attenzione non è Tex che con intelligenza anticipa le mosse, è il nemico idiota che si fa acciuffare. Poi ci si domanda perché non ci sono più i nemici di una volta. E veniamo al disastroso finale. Per i distratti ricordo che Tex è l'eroe protagonista. In questa storia ci sono tre conclusioni diverse nessuna per merito suo. Higgins si suicida vedendo il fantasma di Lilyth. Parker è salvato dal maggiordomo. Il senatore è fatto fuori del Cherokee. Perché? Il titolare della testata risulta irrilevante e molti lettori non hanno nulla da ridire. Togli Tex e i pards e quasi non cambiava nulla. E poi qualcuno nega che il principale sceneggiatore non emargini Aquila della Notte! Dico, almeno uno non poteva risolverlo di sua mano? No a tutta evidenza. Interessava mostrare il tornado, quant'era bravo l'attendente di Donegawa e la furbata della provetta. Tex era l'ultimo dei pensieri si direbbe. Va da sé che non mancano errorini che li avesse commessi GLB avrebbero fatto dire che erano ingenuità. Salvarsi da venti a centinaia di Km/h senza riparo è come vincere al superenalotto (in due) e non scatenare un'epidemia infettando degli abiti è persino più difficile, per i motivi precisati in un messaggio precedente. Insomma anche come realismo forse c'è qualcosa da registrare. Certo anche dopo questo papiro ci sarà chi continuerà a dire che è colpa dei lettori perennemente insoddisfatti, ma se anche uno dovesse rivedere il proprio giudizio ne sarebbe valsa la pena.
    4 points
  8. Scusa, ma DAVVERO hai un ENORME bisogno di RILEGGERTI (o leggerti per la prima volta, non ricordo più se sei un vecchio o un nuovo lettore, scusa) le storie di GL Bonelli... Perchè, davvero, sentir dire che (sto andando IN PRECISO ORDINE DI STORIE, MESE DOPO MESE) Il signore dell'Abisso è uguale al Giuramento che è uguale a Inferno a Robber City che è uguale a Massacro che è uguale a Chinatown etc etc... davvero, NON SI PUÒ SENTIRE. Ci si è arrabbiati quando si è detto che quelli che stralodano l'albo dei 75 anni EVIDENTEMENTE non ricordano "il giuramento" (evidentemente non tanto perchè adorano il ritorno di Higgins, ma perchè... lo dicono loro stessi spesso che non ricordano la storia originale!), ma davvero, BASTA con queste favole su GL Bonelli! Va bene che sono favoline messe in giro per anni da Nizzi e da una "critica" indegna di questo nome fatta spesso da fan disposti a lodare qualunque novità per poter elemosinare un anteprima o un intervista, ma davvero... basta! Qua arriviamo a livelli di "riscrittura della realtà" intollerabili, la prossima qual è, che Kubrick faceva solo film western? Che Leone non ne ha mai fatto uno? Tanto ormai vale tutto...
    4 points
  9. Io voglio una retcon che invece spieghi perché la tomba è stata spostata da poco fuori il villaggio ad una giornata di viaggio (come mostrato in tex 500). E vorrei che gli autori in futuro lascino perdere Il Giuramento che come storia è già perfetta così e a prenderla in mano si fanno solo danni.
    3 points
  10. Ti stai attorcigliando in "argomentazioni" senza senso e contraddittorie. Se "interessava meno di zero" che senso ha farlo tornare per il 75mo anniversario? La volta prossima dici che per l'ottantesimo fanno un albo su "Luigino che compare a pagina 3 del numero 67, un passante che non si vede più?" La cosa peculiare è che tu stesso, lodando in maniera sperticata (e, penso, assolutamente esagerata) una storia che lo stesso Boselli considera non certo fra le sue migliori, ti sei lanciato sul significato che ha Higgins... e ora smentisci pure te stesso, pur di negare le critiche... È PER QUESTO che sto ancora a ribadire per l'ennesima volta COSE OVVIE: perchè continuate a negare l'evidenza! L'EVIDENZA e le stesse lodi sperticate (compresa LA TUA) sottolineano L'IMPORTANZA DI HIGGINS, poi dopo non potete negarla e fare finta di niente... E parlando di negazioni che cozzano con i fatti e l'evidenza... "se, se, se se"... quando per difendere una storia scritta, stampata e pubblicata ci si lancia sul "se l'avesse scritta GL Bonelli non l'avresti criticata" (che è un attacco diretto personale A ME, come recensore, dichiarandomi in malafede così, en passant, a prescindere) non è la prova che non si hanno più argomenti? E io invece ne ho ancora un sacco... non ho ancora parlato, per esempio, di come Tex dica a cani e porci (dopo aver tenuto il segreto anche al figlio per anni) che lui aveva un ottimo movente per uccidere due affaristi uccisi in circostanze misteriose anni prima... Fra le tante cose che Boselli dimentica, in questa storia, è che Brennan e Teller non sono stati "arrestati", non è "caso come un altro" di cui può parlare tranquillamente a Pinkerton... Brennan e Teller sono stati ASSASSINATI, se si scoprisse che è stato Tex finirebbe sulla forca! Sul fatto che Tex e Tiger abbandonerebbero "troppo facilmente" la caccia Brennan, lascia che ti rinfreschi la memoria... All'epoca le locomotiva a vapore già superavano facilmente i 50 km/h, anche dicendo che fra soste, cambi, coincidenze, etc Brennan potesse viaggiare solo 8 ore al giorno sono oltre 400 km, in quindici giorni 6000 km, poteva essere arrivato in Patagonia. Ma in realtà, è semplice capire perchè Brennan DEVE sfuggire a Tex: la storia è ambientata in "apoca contemporanea" per Tex, (all'epoca i "flashback" erano rarissimi, l'UNICO era stato "il passato di Tex", mentre "Fra Due Bandiere" non era stato ancora scritto), quindi uno (e UNO SOLO) degli assassini doveva essere ancora vivo. Per poter essere punito dall'intero quartetto. GL Bonelli all'epoca lo fece semplicemente sfuggire a Tex. Il suo Tex non era infallibile. Ma nemmeno incapace Oggi si preferisce mostrare Tex che, come un piccione, CREDE di aver fatto giustizia, mentre in realtà la sua pochezza ha fatto sfuggire un sacco di assassini che fanno altre vittime...
    3 points
  11. La mia opinione è che il paragone non abbia alcun senso e non trovo adatto il parallelo Messi-Ronaldo. Gli ultimi due hanno giocato negli stessi anni, contro gli stessi avversari, nelle stesse “ere” tecnico-tattiche, con la stessa medicina sportiva e gli stessi metodi di preparazione. Paragonare GLB e Boselli è come paragonare Valentino Mazzola e Johan Cruijff o quest’ultimo e Zinedine Zidane, epoche diverse e troppo differenti le condizioni di contorno. GLB ha iniziato a scrivere Tex in un mondo che, solo per restare al western, non conosceva (e non avrebbe conosciuto per un bel pezzo) Blueberry, Comanche, Ken Parker, Jonah Hex, Magico Vento, Bonanza, Ai confini dell’Arizona, Alla conquista del West, Deadwood, Sergio Leone, il western all’italiana, il revisionismo pro-indiani, Quentin Tarantino, Larry McMurtry, Cormack McCarthy, Joe Lansdale. Un mondo senza Internet, Google, Wikipedia, forum e social media. Un mondo culturalmente meno “ingolfato”, un pubblico meno smaliziato, una società che dopo gli anni tremendi della guerra e le fatiche della ricostruzione voleva divertimento, passatempi per distrarsi, serenità, gioia di vivere. Boselli ha scritto e scrive in un mondo che ha letto, visto e sentito tutto, dove ci si può autopubblicare in 5 minuti (come ha dimostrato recentemente un certo gENERALE, la minuscola è voluta), che ha o crede di avere le informazioni a portata di clic, dove tutti si sentono in diritto di discettare su qualsiasi argomento (prima lo facevano solo per la nazionale di calcio ) spesso con toni arroganti e maleducati, un mondo che sovente camuffa l’ignoranza e l’analfabetismo funzionale sotto lo slogan “l’ho visto su Internet”. Il paragone è impossibile, le loro opere si possono solo contestualizzare al loro tempo. Ho iniziato a leggere con Tex, sono quindi debitore a GLB, creatore di un personaggio mitico e autore di decine di storie memorabili la cui lettura ha punteggiato la mia infanzia e parte dell’adolescenza. Da lettore “maturo” sono sempre stato contrario a metterlo su un intoccabile piedistallo, anche se non ho mai pensato che la sua scrittura fosse semplice o le trame ingenue, semplicemente credo che scrivesse molto “di getto”, a volte con grande successo, a volte meno. Certo, all’occhio del lettore “moderno” ci sono innegabili incongruenze o ingenuità nel complesso delle sue opere ma lui è stato la scintilla che ha fatto partire tutto e rilette oggi molte delle sue storie rimangono memorabili capolavori e sorprendono per freschezza, ritmo, brillantezza dei dialoghi, capacità di sorprendere, pathos, mentre altre fanno la loro solida, onesta figura e poche risultano ingenue o scontate. E' vero, se ne fregava della continuity, ma chissà, forse aveva ragione lui... Mauro Boselli è semplicemente il motivo per cui ho ripreso a leggere Tex (anche se di recente mi ha fatto arrabbiare ) ed è chiaramente un autore che sento molto affine alla mia sensibilità fumettistico-letteraria, sicuramente più di GLB. Tra lui e GLB c’è quasi mezzo secolo di differenza, mezzo secolo in più di produzione fumettistico-letteraria-cinematografica di cui nutrirsi e da cui trarre spunto, con prospettive diverse, sensibilità che cambiano, richieste dei lettori che cambiano, tecnologie a contorno che cambiano. Ovviamente lo stile è diverso, non solo (a mio parere) per la maggiore complessità delle trame o per il numero di personaggi secondari, ma proprio come è naturale per la diversa sensibilità, la diversa attitudine personale dello sceneggiatore. Boselli ha ereditato un personaggio mitico e questa eredità ha onorato ed onora con grande amore e rispetto, sia per il creatore che per il personaggio stesso (almeno fino a qualche settimana fa ). Boselli è infallibile o esente da critiche? Certamente no, chi lavora sbaglia e l’estro non è lo stesso tutti i giorni, ma ci ha regalato delle storie eccezionali e anche in questo periodo di “eccesso di ritorni” il suo lavoro resta mediamente di buonissima qualità, in particolare sulla serie Tex Willer, dove a mio parere ci ha regalato una serie di autentici gioielli. E poi diciamola proprio tutta, così come GLB ha creato moltissimi personaggi ma ha raggiunto l’apice con Tex, se uno vuole veramente scoprire cosa sa fare Boselli deve leggere Dampyr dove libero da “debiti” può dispiegare la sua erudizione e la sua fantasia senza vincolo alcuno (con risultati spesso spettacolari). Concludendo il mio sproloquio (dovevo rifarmi non potendo ancora commentare “La cavalcata” ) parliamo di due giganti, due colonne del fumetto italiano, godiamoci le loro bellissime storie senza fare classifiche, lasciandoci solo andare al piacere di leggerli. P.S. Ma… secondo voi è più forte Hulk o la Cosa?
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  12. Pag. 105: "Lui stesso [Tex], animato da un furore selvaggio, pare tutt'uno col vento, mentre vola implacabile all'inseguimento dell'uomo che uccise Lilyth!" Qui è la didascalia stessa a smentire l'interpretazione secondo cui Higgins ne "Il giuramento" era solo un pesce piccolo, un mero esecutore come centinaia di altri incontrati da Tex; no, in questa didascalia dallo stile così enfatico e roboante, Higgins viene presentato come "l'uomo che uccise Lilyth!" Pag. 115: "Con lui non avrei fatto due volte lo stesso errore". Qui il suo pensiero smentisce chiaramente coloro che hanno scritto che Tex, dopotutto, aveva voluto lasciare una possibilità di sopravvivenza a Higgins (teoria chiaramente insostenibile dopo una lettura attenta del "giuramento", come illustrato da Diablero). No, è Tex stesso a definirlo un errore: cioè, lui era convinto di aver ucciso Higgins lasciandolo agonizzante nel deserto, ma ha commesso un errore di valutazione, ha fallito. E così, nel settembre 2023, ho dovuto leggere che Tex ha fallito una delle missioni più importanti della sua vita, se non la più importante: la vendetta contro "l'uomo che uccise Lilyth!"... E sono venuto a saperlo dalla penna del mio sceneggiatore preferito dopo GL Bonelli, verso cui ho anche un legame di riconoscenza personale. La mia domanda è PERCHÉ? Come è possibile considerare il soggetto di questo albo come un omaggio al mito settantennale di Tex? Per me è stata una grande delusione, certo addolcita dalla meravigliosa arte di Villa e dai bei colori di Vattani.
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  13. E non solo... ormai mi sono davvero stufato di ripeterlo continuamente in questo thread, poi ci dicono che siamo ossessivi, che ripetiamo sempre le stesse cose... come se non venissero negate e ignorate subito dopo! Higgins e Sherman non vengono lasciati dove son quando sono catturati. 1) Vengono fatti camminare per ore e ore, trascinati da cavalli (e quindi senza potersi riposare, o vengono trascinati fra le pietre taglienti del lava flow), fino al tramonto, sempre più in una zona dove non ci sono fonti d'acqua e dove nessuno possa salvarli. Quindi, o Tex e tutti gli indiani con lui sono dei piedidolci e non conoscono il deserto, o lì di acqua non ce n'era e non passava nessuno. 2) Higgins viene pestato da Tex come un tappeto. Non è il solito pestaggio che già lascia i malcapitati con un occhio nero e storditi: Tex continua a picchiare, picchiare, picchiare, quando Higgins non ha più nemmeno la forza di rialzarsi in piedi, Tex lo tira su e lo picchia ancora, mentre il suo volto ormai è una maschera di sangue. È Tiger che deve fermarlo, perchè così Higgins morirebbe troppo in fretta, sotto i colpi di Tex. Quindi, o Tiger è una tenera mammoletta e si impressiona con un po' di sangue, o Higgins davvero è ad un passo dalla morte, naso e mascella probabilmente fracassate, occhi pesti e chiusi (quindi probabilmente non riesce nemmeno a vedere... e in ogni caso senza protezione nel deserto diventerà cieco ben presto in ogni caso. Dopo due giorni senz'acqua dovrebbe pure essere morto o delirante, ma tanto ormai su Tex il deserto non fa male a una mosca...) A meno che Tex non abbia i pugni flaccidi, e quel sangue non sia suo, e Higgins non abbia un graffio (come si vede poi nelle tavole di Villa, che lo mostrano pulito lindo e in salute) 3) Higgins è steso al suolo, svenuto. Sono nel lava flow, il terreno è roccioso. Come cavolo fa a seguire le tracce di Sherman? Sherman HA VISTO la direzione in cui si allontanano Tex e gli indiani e li segue, ma non è sicuro che non l'abbiano ingannato perchè NON PUÒ SEGUIRNE LE TRACCE. Di diversi uomini a cavallo. Higgins si sveglia dopo ore, DI NOTTE, rinfrescato e pulito, e si mette subito in cammino seguendo le orme di un uomo a piedi? Ma siamo seri? A meno che, come dicevo, Tex sia una mammoletta dai pugni deboli che non fanno male, Tiger sia un piedidolci a cui fa paura il sangue, tutti gli indiani presenti stiano facendo il tifo per Higgins per puro spirito sportivo e non svelino ai due piedidolci che Higgins in realtà non ha un graffio, e Sherman non trova le tracce di diversi uomini a cavallo perchè ha dimenticato gli occhiali... In questo caso Higgins ha FOTTUTO Tex (una cosa che avviene con regolarità nella serie ultimamente, non trova una ragazza ma si vede che con i criminali si fa sedurre...), ha FATTO FINTA di svenire, e intanto ride sotto i baffi... 4) Sherman ha bevuto metà borraccia, e non è stato pestato. È questo che evidentemente lo frega. Higgins è rimasto svenuto, ma si vede che fiuta la sua borraccia (a meno che davvero ci vogliano dire che ha seguito le tracce di un uomo a piedi di notte, andando più veloce di lui tanto da fare il doppio della sua velocità), i pugni di Tex gli hanno fatto bene e ha un surplus di energia, che usa tipo Orsetto Duracell per RAGGIUNGERE SHERMAN che aveva diverse ore di vantaggio. SUPERHIGGINS L'IMPLACABILE! Non avevamo capito all'epoca che il titolo "l'implacabile" dell'albo non era riferito a Tex, ma a lui! 5) Nella zona desertica dove Tex ha condotto Higgins perchè non passa nessuno, c'è più traffico che nell'ora di punta a Milano, i primi due indiani di passaggio vedono Sherman (ma NON higgins che è subito dietro) e poi portano Higgins ad una fonte, che loro conoscono ma evidentemente Tex e gli indiani no... 6) Sull'improbabilità della supervelocità di Higgins e dei superpoteri del suo Magico Stivale Paralizzante ho già scritto, e uno si stufa a ripetere davvero sempre le stesse ovvietà... Tutta roba già detta e ridetta in questo thread, ma si vede che si dimentica presto... (d'altronde, se si dimentica "il giuramento", capisco anche che ci si dimentichi dei post letti pochi minuti prima...)
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  14. Non potrei essere più in disaccordo: i nemici ideati da GLB sono tra i più caratterizzati e iconici che si siano mai visti. E con lui non sono mai tornati. Satania, il Grande Re, il Signore dell'Abisso, Mitla, Diablero, Vindex, l'uomo dalle quattro dita, l'alieno, il tagliatore di teste, il Coyote Nero, Markus Parker... Tra uno e l'altro c'erano, certo, anche comuni banditi, rapinatori di banche, bari... ma mai banali: la banda dei Daniti, la banda dei Mormoni, i Cavalieri della Morte, i Tuareg, i figli del Bisonte Bianco, i Dalton, Fraser, Ruby Scott, Ah-Toy...
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  15. Ti posso dare la mia personale interpretazione che data addirittura all'agosto 1969. Per me la vendetta e la giustizia sono diretti a coloro che hanno concepito e diretto gli eventi che hanno portato alla morte di Lilyth ossia Brennan e Teller. Tutti gli altri per me non contavano abbastanza. Se così non fosse stato Tex non avrebbe dovuto nemmeno dare una possibilità a Sherman ed indirettamente a Higgins. Avrebbe dovuto ucciderli. Magari a 11 anni ero ingenuo ma francamente di Higgins non me ne importava un accidente ma di Brennan e Teller sì. Anzi ho sempre pensato che Teller se la cava troppo facilmente con una semplice pallottola nella schiena. Era lui quello che avrebbe dovuto trovarsi nel battello.
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  16. Io credo che nel confronto con i grandi sceneggiatori del passato spesso ci si dimentica che essi, pur nella loro grandezza, non si sono mai trovati a dover avere a che fare con personaggi che hanno alle spalle ben 75 anni di storia. Credete che lo stesso grande Bonelli non avrebbe ben più di qualche difficoltà a scrivere una storia di Tex oggi?
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  17. Secondo me, la storia perfetta per il 75esimo anniversario di Tex, in realtà, c'era già: "Fratello di sangue" di Giusfredi e Font. Non certo un capolavoro, ma un'onesta e appassionante avventura ben sceneggiata, che vede in azione tutti i quattro pards (ben valorizzati, al contrario di questa), affronta un argomento del passato non proprio fondamentale (il patto di sangue tra Tex, Tiger e Carson) però comunque interessante e ben reso, e che oltretutto omaggia degnamente le vecchie storie di GLB di carovane e indiani. Nulla di trascendentale, ma piacevole e adattissima a un albo celebrativo. Bastava spostarla di tre mesi in avanti, da giugno a settembre, colorarla ben bene e oplà! Tra parentesi, la storia di Giusfredi è anche una storia positiva, ottimista, che parla di amicizia e di aiuto reciproco, di legami indissolubili, di donne coraggiose, e così via. Una storia quindi perfetta per un anniversario celebrativo, per una festa. "La cavalcata del destino" è invece una storia truce, di vendette, di suicidi, di epidemie, stragi e altre vendette ancora (persino la dolce Lilith, da angelo custode di Tex vista in "Snakeman" diventa un angelo vendicatore che istiga al suicidio). Qui il passato torna solo per ripresentarsi uguale, in una coazione a ripetere negativa, dove in fondo Higgins viene recuperato solo per farlo suicidare (non una grande idea, a mio parere, per giustificare il ripescaggio di un vecchio avversario). Una storia che, come "Sul sentiero dei ricordi" di Nizzi, (anche quella celebrativa e poco memorabile), è una pura storia di routine camuffata da evento straordinario solo per la presenza di Lilith (e i riferimenti al passato). Questa di Villa al massimo - se proprio bisognava scriverla e disegnarla (è legittimo e non grido al tradimento) - si poteva metterla su uno speciale, non so, un Maxi, come fosse una specie di "what if": ""cosa sarebbe successo se Higgins fosse sopravvissuto"? Magari insieme a un'altra dal titolo: "cosa sarebbe successo a Fraser se fosse sopravvissuto? E magari aggiungerci anche una terza su Lucero. Così non ci si pensava più, le si metteva in un numero fuori dalla serie regolare, che vendeva un sacco di copie, mentre i lettori più esigenti la ignoravano e neanche la sfogliavano. P.S.: comunque il fatto che "La cavalcata del destino" non turberà in futuro la mia rilettura de "Il Giuramento" è dimostrato dal fatto che quando riprendo in mano il capolavoro "Gli eroi di Devil Pass" non penso minimamente al ritorno di Cane Giallo fatto da Nizzi ne "Il ponte di roccia" (forse la sua peggiore storia in assoluto). Faccio finta che non esista e basta.
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  18. Non fa una piega Ne prendo atto a malincuore...perchè in tutta onestà non riesco a capire perchè un curatore per celebrare i 75 anni di Tex debba per forza rifarsi ad un capolavoro indiscusso come Il giuramento (attenzione, non un capolavoro tra i tanti) stravolgendo completamente l'essenza di tale storia così come scritta al tempo da GL Bonelli. E i nerd per quanto mi riguardano non c'entrano nulla con questo discorso, in questo sono completamente in disaccordo con @Diablero in quanto convinto che alla maggioranza dei lettori di oggi della sorte di Higgins e del suo ritorno dal mondo dei morti non interessi nulla, anzi arrivo a dire che gli osanna letti per esempio sulla pagina commerciale Facebook di Tex vengano da gente che Il giuramento non l'ha nemmeno letto e che gli bastano una decina di vignette riprese pari pari (come il testo) da questa iconica avventura per gridare al capolavoro. Infine...la scelta narrativa in oggetto (il ripescaggio di un morto) non è contestata solo dall'appasionato fan vecchio estremista e cattivo ma dallo stesso GL Bonelli, che quel personaggio l'ha fatto morire (insieme a tutti gli altri) più di sessanta anni fa per dare un senso compiuto alla sua storia. E se permetti, nel confine di questa storica e iconica avventura di Tex, l'unico Verbo che conta è quello del creatore del personaggio.
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  19. Non so se sia la migliore ma di sicuro è un bellissimo personaggio, di cui ci si ricorda troppo poco. Così come di Charvez, uno degli avversari più tosti che ha dovuto affrontare Tex e che l'ha messo in seria difficoltà. Ha fatto bene Boselli a riproporre "Luna insanguinata" nelle Grandi Storie, perché davvero andava valorizzata e ricordata come ormai un classico moderno all'altezza dei vecchi classici. Un'altra storia che meriterebbe di essere rieditata in volume è senz'altro l'eccellente "I sabotatori", anche questa poco citata dai texiani, anche questa con personaggi notevoli (Mondego e Bethanie Marsh).
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  20. Riletto. Storia forse meno ricordata di altre tra i grandi classici (penso a "Il Passato di Carson", "Gli Invincibili", "Patagonia", "La Grande Invasione") e colpevolmente anch'io me ne dimenticai, ai tempi di stilare la TOP 50 Eppure, a questa ennesima rilettura, lo posso ben dire con certezza. Una delle storie più belle, sicuramente da TOP 5 Boselliana. Una narrazione che si colloca a metà strada tra il Ford crepuscolare e problematico di "Sentieri Selvaggi", e l'Aldrich più aspro di "Ulzana". Già il prologo ambientato nel passato, con nubi gravide di tragedia che riversano la furia dei cieli, è un capolavoro nel capolavoro. Quella che segue, è un'avventura intrisa di odio, rabbia, frustrazione, paura, rivalsa. Un inseguimento estenuante (nella migliore accezione possibile !) dove i ruoli tra cacciatori e prede si confondono e si scambiano. Tex privato dei pards può essere un azzardo, ma è stato protagonista di alcune delle storie più cazzute di sempre. Questa è una di quelle. Intorno a lui, una galleria di personaggi, senza che ve ne sia uno solo fuori fuoco. Ovviamente resta scolpito nella roccia Charvez, un concentrato di tenacia, astuzia, e spietatezza dai tratti quasi sovraumani. Ma Ada Stark, soprattutto in rapporto alla sua evoluzione nella storia, resta impressa come uno dei migliori personaggi femminili nella storia di Tex. Esagero ? La migliore. Mastantuono è un Maestro esagerato, si sa, e questo rimane sicuramente il suo capolavoro Texiano di sempre, dove il suo tratto carica ulteriormente di sporcizia polverosa questa storia selvaggia : tra lande aride riarse, sole implacabile, corpi graffiati/segnati, volti attoniti, agonizzanti. E Tex trasfigurato in entità di pura rabbia e determinazione. Voto : 10
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  21. La premessa fondamentale è questa: se la SBE edita Tex in diverse uscite inedite annuali lo fa perchè ne ha certamente un ritorno economico, altrimenti non lo farebbe, quindi nell'ottica di un azienda che vende un prodotto questa strategia è vincente o funzionale nell'insieme di una strategia più globale. Detto questo io sono tra quelli che pensa che una produzione meno intensa migliora la qualità delle storie per cui preferirei meno uscite, oltre all'inedito compro il Texone e il cartonato alla francese (un prodotto a mio avviso assolutamente innovativo e vincente), il resto lo lascio in edicola o perchè non mi attira come resa finale (il Color Tex tanto per dire) o perchè non avrei comunque il tempo per leggerlo (Tex Willer).
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  22. Visto ora sul sito SBE che a ottobre questa storia uscirà in cartonato in ben due versioni con copertina differente. Una delle due è definita "variant" dell'altra. Ora mi (e vi) domando: perchè mai una "variant" debba distinguersi solo per una apparenza, cioè una diversa copertina, quando potrebbe differenziarsi per una reale variante nella trama, ossia uno sviluppo alternativo della storia? Nel caso specifico, cambiando un paio di nomi, una dozzina di vignette al massimo e i dialoghi ove necessario, si poteva proporre "La cavalcata del destino" come avrebbe dovuto essere: non Higgins ma un altro che, facendo esattamente le cose che fa Higgins, risvegliasse il ricordo e la rabbia di Tex per l'originaria vicenda che portò alla morte di Lilyth. E' evidente che il mio è un paradosso, sto cogliendo lo spunto di questo albo soltanto per elaborare il concetto di "variant" (non si concepisce una storia con l'obiettivo di "raddrizzarne" un'altra analoga): proporre una sceneggiatura differente (in POCHE vignette) di uno stesso soggetto che si presenta potenzialmente divisivo mi parrebbe interessante.
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  23. Sono in disaccordo con molte scelte fatte da Sergio Bonelli, ma sarei più cauto nell'affermare quello che dici tu. Ha commesso uno sbaglio clamoroso nel far ritoccare le strisce originali? Assolutamente si. Però noi non sappiamo se il clima degli anni cinquanta non mettesse così a rischio l'esistenza di Tex per cui ha agito in stato di necessità. Casomai ad un certo punto non si capisce perché ha continuato. Il rischio di un intervento legislativo contrario ai fumetti era rientrato. Forse ha creduto che i lettori apprezzassero la scelta. Le vendite non calavano, anzi il contrario, e avrà pensato che i dialoghi meno rudi avessero permesso ad altri lettori di avvicinarsi. L'errore più inescusabile fu continuare con Nizzi quando era evidente che faceva danni. Anche qui però noi non siamo al corrente di possibili motivi che in parte attenuerebbero il giudizio. Ma tutto questo cosa c'entra con la cavalcata del destino? Né lui, né tanto meno GLB sono responsabili delle critiche che alcuni rivolgono a Boselli. In un'altra discussione tutto ciò sarebbe anche interessante, ma trovo piuttosto ingiusto tirare in ballo adesso Sergio per faccende che lo vedono estraneo. Dopo Il segno di Cruzado non avrei mai pensato di dover intervenire in suo favore.
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  24. Io non voglio giustificare o difendere nessuno. Ho già detto che non ho gradito il ritorno di Higgins e trovo che La cavalcata presenti dei difetti. Il più grave di questi, per me, è la mancata reazione incazzata di Tex alla notizia della comparsa di Higgins. Reazione che magari c'è stata ma io la volevo vedere. La dettagliata relazione sul funzionamento delle ferrovie magari si poteva evitare, ma non ci vedo un crucifige così come non ne vedo sull'apparizone di Lilyth a Higgins che non la conosceva o alla fulminea efficacia della fialetta infetta. Un po' meno credibile la fantasmagorica ripresa fisica di Higgins nel deserto, ma ho visto di peggio (gente che cade dai dirupi con radiografie che non presentano la minima incrinazione ossea). La lancia spezzata poi, iconica rappresentazione del totale compimento della vendetta, non mi ha fatto perdere neanche un minuto di sonno. Insomma, non un capolavoro, ma una storia godibile. Se qualcuno afferma che sono una boselliana, più o meno criptica, chieda a lui quante volte ho criticato le sue opere.
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  25. Il vasto, desolato e inospitale scenario delle Indian Plains si rivela una cornice perfetta per questa avvincente e serratissima avventura, divenendo fin dalle prime tavole un altro protagonista del racconto, di certo non un elemento minore considerando che in molte occasioni i personaggi vengono loro malgrado travolti dalla potenza degli eventi naturali. A cominciare dal quel sinistro e incessante soffiare di gelido vento (“E’ come come se mi tagliasse in due” dice l’avvocato Lyman), il freddo, la pioggia di intensità sempre crescente e infine l’arrivo del devastante tornado che a metà racconto e nel pieno di una tensione quasi insostenibile spazza via le carte in tavola travolgendo tutto e tutti. Secondo Tex la via più breve è sempre la migliore ma in questo caso il destino si mette di traverso, questa scelta non si può dire delle più fortunate per il ranger diretto ad Amarillo (dove lo aspetta il buon Carson), allo stesso tempo si rivelerà invece decisiva per la famiglia Simms, contadini in viaggio verso terre più generose e vivibili, ma sopratutto per il giovane avvocato Lyman, deciso a testimoniare contro il potente Ben Lowe e per questo braccato da un gruppo di pistoleri decisi a fargli la pelle. Boselli imbastisce un soggetto rigoroso che coinvolge il lettore fin dal principio e che, come l’imminente arrivo della tempesta, cresce lentamente fino a giungere al suo culmine nella strepitosa sequenza del tornado, è una narrazione dove la figura di Tex spicca sempre in primo piano, un faro nella notte per i comuni mortali che fuggono dagli assassini prezzolati e dalla violenza della natura. Sono molti i personaggi in scena ma tutti ben delineati, spicca la semplice ingenuità della famiglia Simms, protagonista di un viaggio ad alto rischio ma inevitabile, il coraggio del giovane avvocato che affronta un nemico ben al di sopra delle sue forze e infine l’ambiguità della figura di Hank Mallard, un uomo dalla doppia faccia che si finge menestrello ma non disdegna di ammazzare a sangue freddo. Eppure è proprio il personaggio di Hank a colpirci di più, perché anche lui è travolto da un fato beffardo che non solo lo rimette sulla pista del suo vecchio amico/nemico Jim Bennett, ma lo pone di nuovo davanti all’abisso di una scelta criminale, troppo forte la tentazione della taglia sulla testa dell’avvocato Lyman, troppo luccicante la prospettiva di una svolta decisiva. Del resto lo ribadisce lo stesso Tex, spesso il confine tra bene e male e molto labile “un confine molto più facile da superare di quello che si pensi...a volte bastano le circostanze della vita”, ed è esattamente quello che succede sia per Hank Mallard che quando lo incontriamo sembra aver cambiato vita mettendo da parte l’oscuro passato, sia per il killer di nero vestito Jim Bennett una volta integerrimo uomo di legge. Tanto di cappello a Boselli perché Terre maledette è una grandissima storia, una storia intensa ed emozionante, ricca di tensione e piena di sorprese (vincente anche la comparsata del vecchio Carson nel finale), con personaggi che lasciano il segno anche se si vedono per poche pagine come il viscido bandito Dooley e il suo compare indiano Naweka, come la guida Porter e il giovane pistolero Durango. Se proprio vogliamo trovare qualcosa di non eccelso, la si può individuare nel finale dove la narrazione si fa evidentemente più compressa e i nodi vengono sciolti troppo in fretta, perché il limite dei due albi è ormai raggiunto e la storia va chiusa, credo che con una trentina di pagine in più il risultato sarebbe stato ancora migliore. E infine, ultimo ma non ultimo...Alfonso Font. Confesso di avere da sempre un debole per questo disegnatore, il suo tratto è allo stesso tempo sporco e preciso, le sue vignette piene di particolari e mai “tirate via”, senza dimenticare la sua straordinaria capacità nello storytelling, nel raccontare per immagini con un linguaggio di rara efficacia. Terre maledette è per me il suo capolavoro grafico, la sequenza che vede la famiglia Simms travolta dalla pioggia e dall’inondazione è resa in modo spettacolare e ci sembra quasi di sporcarci di fango anche noi, ma il culmine si raggiunge nella lunghissima scena dove la potenza del tornado esplode in tutta la sua forza, la devastazione del villaggio Creek, la tensione dello scontro al buio fra Tex, Dooley e l’indiano nella casa diroccata, gli animali che fuggono davanti alla potenza della natura e i diversi personaggi che cercano un riparo di fortuna. Font è un grande artista che innalza il suo talento quando il contesto naturale e lo scenario ambientale diventano parte fondante del racconto, esattamente come avviene in Terre maledette, mi sorprende leggere in questo topic diverse critiche per questo disegnatore, addirittura che si fatica a distinguere i protagonisti uno dall’altro...ma come? Font è uno dei migliori disegnatori nella caratterizzazione dei personaggi, nel caso specifico basta guardare la cura che dedica nella definizione del vestiario, dalla guida Porter, ai contadini, tutta la banda di killer è delineata alla perfezione (gli anelli disegnati sulla mano di una mezza calzetta come Ringo), senza contare la varietà di espressioni ed emozioni che riesce a far uscire dai volti, il ghigno di Dooley, la granitica durezza di Tex, l’impenetrabilità di Bennett, l’arroganza infantile di Durango, l’ambiguità di Mallard. Alfonso Font è un fuoriclasse del fumetto, poi ci sta che per gusto personale non piaccia ma discuterlo da un punto di vista tecnico è pura eresia. Storia: 8,5 Disegni: 9
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  26. Aggiungici anche che Villa si è commosso ed ecco che sei ancor più in difficoltà. Ma qui nessuno contesta la professionalità di Borden, il suo amore per il personaggio, la sua GRANDEZZA (arieccomi nel fans club...), sì, grandezza, come autore texiano e no. Però può sbagliare. Lo ha fatto in passato e lo rifarà in futuro. Ma se gli errori riguardano una storia non riuscita, amen, ognuno se ne fa una ragione; se invece ciò che io ritengo non riuscito riguarda una sostanziale riscrittura di una sequenza iconica del passato, allora lo contesto e argomento. Le sue controargomentazioni non sono state convincenti, ed anzi in un momento di sincerità ha anche ammesso che a volte si muove più da curatore che da autore. Sono le sue parole contro le opinioni di chi lo sta contestando: le sue pesano più delle mie, che non sono nessuno, ma con tutto cio' mi devono convincere. Se non lo fanno, non recedo. Ma senza offendere nessuno e sempre con rispetto verso il suo lavoro. E qui ho visto contestazioni anche feroci, ma non mancanze di rispetto.
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  27. La scusante. Ecco una novità che avevo richiesto. GLB scrive 50 anni fa una storia che diventa iconica. Si può essere d'accordo, la si può considerare sopravvalutata, persino mal riuscita, ma non si può contestare che è amata dal 99% dei lettori (che non scrivono su Facebook). Sono dell'idea che all'autore forse di narrare la scomparsa di Lilyth manco gliene importava. Per qualche motivo è andata diversamente. Ha deciso che si concludeva nel presente e che Brennan sfuggisse nella parte in flashback. Poteva non soddisfare gli acquirenti che invece hanno apprezzato eccome. A distanza di anni gli si imputa delle incongruenze per giustificare la ret-con di un successore. Non potendo pensarci lui, ipotizzo che ad un certo punto abbia pensato che aveva anche un figlio a cui badare. Era diventato orfano e il padre era in giro da un po' e forse Tex ha ritenuto importante tornare da lui e prendersene cura, come ogni padre che tiene alla sua prole. Già ci si dimentica sempre che esiste Kit e che il padre gli voglia bene.. Può bastare? Se la risposta è no, posso solo aggiungere che è una pretesa assurda, perché altrimenti sarebbe la prima contestazione fatta in ogni discussione che riguardi il giuramento, mentre finora al massimo veniva accennata SOLO per coprire qualche marachella dei successori (un po' come la citazione dei danni provocati da Fraser).
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  28. Riprendo questa cosa scritta da Grande Tex per fargli notare una cosa: che contrariamente a quello che ha scritto tante volte, questo thread certifica quello che ho sempre detto: io non sono "anti-nizziano" e nemmeno "boselliano". Sono semplicemente uno a cui sta sulle scatole vedere Tex dipinto come un piccione incapace nelle sue storie. CHIUNQUE le scriva. (poi non è colpa mia se nelle storie di Nizzi è sempre così... ) Ma riprendo questo post di Grande Tex perchè, anche se non avrei mai pensato di doverlo fare un giorno, stavolta lo chiedo anch'io: "Ma cosa avreste detto se questa storia l'avesse scritta Nizzi"? Perché mi sembra che, come per alcuni forumisti per cui Nizzi va difeso sempre, a prescindere... per altri accada la stessa cosa per Boselli. Anche in storie come queste in cui, davvero... sembra Nizzi! Non solo l'assoluta mancanza di Pathos (alcuni l'hanno visto, ma per me se lo sono solo immaginati...) in una narrazione che "glissa" sulle emozioni dei pards alla notizia che Higgins è vivo per dedicare pagine e pagine agli scambi ferroviari e alle scenette di Carson che russa e prende stivalate nella notte (mi hanno davvero ricordato molto le scenette con Carson ghiottone nella storia del 500 dopo che hanno trovato la tomba di lilith profanata) C'è anche l'abuso di "origlioni". C'è anche la "missione" che viene spiegata e spiattellata a Tex da altri. C'è il fatto che ENTRAMBI i "cattivi principali" vengono fatti fuori da altri (uno da Lililrh: Lilith che in quella circostanza sembra SALVARE TEX che magari altrimenti si faceva impiombare... Ma c'è, soprattutto... il voler proprio RIMARCARE che il tutto è colpa della stupidità e incapacità di Tex (e Tiger). Già salvare Higgins, che sia Tex che Tiger davano assolutamente per spacciato, li rende automaticamente degli incapaci che lo sottovalutano, e fa fallire da subito il giuramento di Tex. Non bastava? Evidentemente non bastava, perchè viene fatto vedere che Higgins si salva SOLO per la stupidità di Tex. Senza Tex non si salvava. Perché Higgins poteva essere salvati in molti modi, anche molto più verosimili. Si poteva fare con interventi sovrannaturali come quando Padma salvò Mefisto (e l'intervento del sovrannaturale avrebbe giustificato la cantonata presa da Tex e Tiger, ovvio che non avevano considerato la possibilità...), o si poteva far salvare magari da qualcuno degli indiani che era con Tex, che torna indietro ore dopo a salvarlo per denaro o per qualche altro motivo. O magari qualcuno stava seguendo Tex e trova Higgins. Insomma, c'erano tante maniere SENZA SMENTIRE Tex e Tiger facendoli passare per imbecilli... E invece no: il metodo scelto si cura ACCURATAMENTE di "smontare" OGNI SINGOLO PEZZO de "il giuramento". Tex e Tiger dicono che non ce la fara mai? Questa storia mostra che ce la fa, facilmente, recuperando lo svantaggio con Sherman, e salvandosi con le proprie mani. Viene pestato a sangue da Tex? Questa storia ce lo mostra senza un segno in faccia, certificando che alla fine Tex non gli ha fatto niente, è troppo debole per ferire un vero uomo come Higgins... E soprattutto... COSA salva, alla fine, Higgins? Cosa trova, che uggetto, senza il quale non si sarebbe MAI potuto salvare? La pistola che Tex ha dato a Sherman. È quella che consente a Higgins di salvarsi e uccidere tanta altra gente. Davvero, una simile CURA DEI DETTAGLI per sputtanare Tex fino in fondo, pensavo potesse averla solo Nizzi. Se mi avessero fatto leggere questa storia senza dirmi di chi era, ci avrei GIURATO che era di Nizzi! ------------------------------------------ Per capire quanto (poco) questa storia sia "un omaggio a GL Bonelli" basta vedere l'effetto. Il livello di "totale sputtanamento" attuato sul Giuramento è tale che, fateci caso... quasi tutti quelli che hanno cercato di difendere questa storia, lo hanno fatto ATTACCANDO GL BONELLI E "IL GIURAMENTO". Non avevo mai visto in questo forum tante critiche a "il giuramento". Quello che per tutti pareva essere un capolavoro adesso viene trattato come una storiella, scritta male, piena di buchi ("perchè non ha fatto vedere morto Higgins? Se non si vede è vivo"), confusionaria ("è ovvio che la lancia si riferisce solo ai mandanti, GL Bonelli doveva certificarlo meglio!"), scritta male, e chi ne ha più ne metta (di sciocchezze) Perché una cosa è ovvia (e trovo ancora incredibile che non l'abbia detto nessuno a Boselli prima di pubblicarla): questa storia contraddice apertamente "il giuramento". Se vuoi dire che questa storia è un capolavoro, devi dire che il giuramento è una schifezza (e viceversa). Non solo: devi dire che Tex è sempre stato un incapace, che è normale che lasci andare l'assassino della moglie, e che tanto si sbaglia sempre, non c'è da stupirsi se lui e Tiger sparano cazzate in libertà credendosi competenti mentre in realtà non capiscono un tubo... Questo "obbligo" di dover sminuire GL Bonelli e "il giuramento" si vede in ogni post di questo thread che difenda questa storia. E allora vorrei chiedere a Boselli: era questo quello che desideravi? Scatenare i tuoi "fans" più sfegatati in una "caccia a GL Bonelli" per denigrarlo? ------------------------- Sulle risposte al mio post che (spero) chiariva che la maniera in cui si salva Higgins in questa storia è impossibile e ridicola, dicendo che in ogni caso il fatto che si salve sarebbe una negazione de "il giuramento"... certo. Sono d'accordo con voi. Ma ho visto questo fenomeno: quando fai notare che nel giuramento è ASSOLUTAMENTE OVVIO che IL GIURAMENTO È COMPIUTO, TUTTI SONO MORTI (lo dice lo stesso GL Bonelli alla fine come "narratore onnisciente" nella didascalia finale), vedi un sacco di gente saltare su con la solfa "come faceva Tex a dire che era impossibile che si salvava? È un errore di GL Bonelli, il Giuramento è una storia sbagliata, si poteva salvare benissimo, e Boselli è stato come al solito un genio superiore che ce l'ha spiegato", insomma con gli attacchi a GL Bonelli descritti prima e con questa fanfaluca che "si poteva benissimo salvare". Per questo ho voluto mostrare come il suo salvataggio in questa storia è, con quelle modalità, assurdo, impossibile, ridicolo e più fantascientifico che se si fosse alzato in volo tipo aereo a reazione con i gas dei fagioli che aveva mangiato la mattina...
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  29. Se la mettiamo così, allora una sacca d'aria sotto un rottame galleggiante della sua nave distrutta potrebbe aver salvato Brennan. O Fraser potrebbe essersi salvato grazie a Cappuccetto Rosso che passava di là per andare a trovare la nonna. No, non ci siamo, perchè altrimenti staremmo dicendo che GLB ha chiuso una storia memorabile con una vignetta senza senso, che renderebbe tutta la storia (dal giuramento di Tex fino alla giustizia di TUTTI i colpevoli) una emerita boiata.
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  30. Esatto. E non gli lascia nemmeno acqua (che invece dà a Sherman). Nel deserto. Dopo un pestaggio pazzesco, con cui Tex ha investito Higgins di tutta la furia che ha dentro. Riguardate bene la scena: Tex in quel momento è assalito da foga omicida, è fuori controllo, non ha pietà per Higgins. E non ha alcuna intenzione di salvarlo. E difatti Higgins non può salvarsi, a meno di un miracolo posticcio. Possibile che questo aspetto possa essere messo in discussione? Perché se è così, possiamo dire allora che nel fumetto Tex tutto è possibile, nulla è quel che sembra, sospendiamo l'incrrdulita anche per le cose più ovvie e amen.
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  31. Perfetto, rientri in quel 98% (ma forse la percentuale è ancora più ampia) di lettori a cui facevo riferimento poco sopra, la stragrande maggioranza di lettori che si compra l'albo, se lo legge (mi piace/non mi piace) e se lo mette sullo scaffale. Non esiste una distinzione fra lettori, Tex è una passione è ognuno la vive come meglio crede...e da nessuna parte ho scritto che sei un fanboy. Però consentimi...io non giudico il tuo modo di leggere le avventure di Tex, il fatto che non ti poni domande sul ritorno di Higgins e sulle incongruenze enormi che questo ha generato, come hai scritto sei già orientato sul prossimo numero. Bene...allo stesso tempo mi aspetto che tu faccia lo stesso. In questo forum diversi utenti hanno sviscerato i motivi inconfutabili sul perchè tale ritorno sia stato sbagliato, e lo hanno fatto portando fatti concreti non opinioni personali, sono lettori più attenti, sono lettori più esigenti, magari sono pure un po' rompiscatole...ma pur essendo in netta minoranza rispetto alla massa di certo hanno la stessa dignità del lettore che si legge l'albo per passare una mezz'ora.
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  32. Magari è così per te fin dal 1969 ma di certo non lo era per GL Bonelli e Tex. Vorrei ricordare a tutti che ne Il giuramento ci sono circa una sessantina di pagine (volendo si può controllare per precisione) dove GL Bonelli descrive l'uccisione di Tucker e di quattro membri della scorta di Higgins che avevano consegnato le coperte. A questo punto mi chiedo...se la vendetta era indirizzata solo a Brennan e Teller perchè Tex ordina l'uccisione di Sam Tucker che non c'entrava NULLA con la morte della moglie e perchè si prende la briga di rintracciare quattro molluschi (se Higgins è un pesce piccolo questi non possono che essere molluschi!) in uno sputo di paese per ucciderli come cani? Queste non sono opinioni/interpretazioni ma sono FATTI, sono eventi narrati nella storia e non sono discutibili...come non era discutibile la morte di Sherman e Higgins. Ma qui sembra sia in atto una completa revisione del passato, una revisione che prevede di ignorare i fatti e i testi di GL Bonelli con l'unico obiettivo di portare avanti le proprie convinzioni, che invece non hanno nessun appiglio reale. E vada per il lettore ma che certe argomentazioni le porti avanti anche l'autore principe di Tex nonchè curatore a me appare piuttosto paradossale, qui per cercare di coprire un evidento buco narrativo ed un errore madornale (un epic fail da jackpot) si peggiora la situazione, e quel grosso buco sta pian piano diventando una voragine senza fine che rischia di inghiottire tutti. Freccia Rossa dopo la morte di Tucker: "E gli altri?" "Moriranno anche loro Freccia Rossa, non dubitare!" "Anche se vivono in terre lontane, dove i tuoi fratelli navajos non potranno darti il loro aiuto?" "Vivessero anche nel profondo della terra o alle soglie dell'inferno, questa mia mano li colpira tutti!" Questo dialogo avviene dopo il famoso giuramento sulla tomba di Lilyth, ed è un ribadire ancora una volta che TUTTI devono morire. Poi si sostiene che GL Bonelli non era stato chiaro... Ciao e bentrovato. Ma infatti il tuo esempio rende perfettamente l'idea della reale situazione, la maggior parte dei lettori non ha letto Il giuramento o se lo ha letto non lo ricorda, che è una cosa normalissima dopo quasi 60 anni, inoltre si può tranquillamente dire che a tanti non frega una cippa della questione Higgins, se Tex vende 150000 copie al mese si può ben dire che il 98% di questi lettori prende l'albo, lo legge e finisce lì. Punto. Tutto questo è assolutamente legittimo e ci mancherebbe che non fosse cosi. In questo forum la discussione si fa più articolata e magari capziosa perchè la nostra passione non si limita alla semplice lettura dell'albo...tutto qui.
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  33. Se l'interpretazione l'assassinio materiale della moglie è un soggetto di secondaria importanza, allora Tex oltre un grandissimo idiota è pure il più grande ipocrita della storia. In centinaia di storie ha ucciso valanghe di esecutori al soldo del capoccia di turno, perché l'avrebbe fatto? Per poi giustificarsi dicendo che erano criminali che meritavano di morire! Delle due una. State dicendo che a Tex della moglie non fregava un accidenti oppure che negli altri casi non ha portato giustizia ma si è comportato come coloro che puniva, visto che poteva fare a meno di ucciderli. Quindi Tex davanti a Brusca, secondo questo interessante sviluppo, avrebbe detto: "In fondo è solo il picciotto che ha fatto saltare l'esplosivo". Eccellente trasformazione. E no Monni. Qui dici che a te nel '69 era certo che erano sopravvissuti. A te! Finora tu potevi pensarla così legittimamente e io l'esatto contrario e andava bene a tutti. Adesso la tua versione che magari hai pure suggerito è quella che deve andare bene a tutti e non rompete altrimenti siete dei retrogradi. No. Né tu, né l'autore avevate il diritto di dare "una lezione a chi la pensava diversamente" perché è questo che state dicendo. Certo poi chi scrive può metterci quello che vuole nelle pagine, ma questo non vuol dire che non abbia torto marcio.
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  34. Allora Tex aveva già mancato al giuramento quando ha lasciato in vita Sherman consentendogli una possibilità di salvezza. Io rimango della mia idea e cioè che i colpevoli veri sono Brennan e Teller.
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  35. Peccato che quando Tex scaglia la lancia dica.....da questo momento, io non avrò pace fino a che non avrò ucciso TUTTI coloro che hanno mandato la morte a tagliare i fili che legarono le nostre vite. La lancia si spezza quando sono tutti morti. Io all inizio avevo cercato di trovare qualche giustificazione alla sopravvivenza di Higgins ma la lancia spezzata me le ha tolte.🖐
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  36. Se davvero la domanda è se le storie di Boselli siano migliori di quelle di GLB, la risposta più onesta che si può dare secondo me è: alcune sì, altre no.
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  37. PERFETTO! Quell'ultima vignetta è il suggello alla giustizia che si è compiuta, è il marchio a fuoco del destino inesorabile che certifica che tutti i colpevoli - mandanti ed esecutori - hanno avuto il fatto loro, è la firma col sangue di GLB che Lilyth e centinaia di indiani sono stati vendicati da Tex che HA GIURATO esattamente questo davanti alla tomba di Lilyth. E pensare che qualcuno ha pure scritto (spererei con dissimulato sarcasmo, ma non ne sono così convinto) che la lancia avrebbe potuto essersi spezzata per una folata di vento troppo forte o perchè ormai marcia dopo tanto tempo! Ma come si fa a non vedere la poesia, la raffinatezza, il sentimento, l'ARTE NARRATIVA, in quella conclusione racchiusa in una sola semplice vignetta???
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  38. Io la penso così. Sono cresciuto con Glb, lui nel 61/62 mi ha fatto innamorare di Tex. Continuo a LEGGERE TEX grazie a Boselli. Tutti e due hanno scritto capolavori e belle storie. Ma anche loro qualche colpo lo hanno perso, vedi l'ultima per i 75 anni. Non voglio fare graduatorie e confronti, visto anche la differenza di età tra i due. Uno c'è ancora, spero mi faccia leggere ancora delle belle storie del nostro ranger. Si succede anche a me. Penso anche perché le abbiamo lette più volte delle altre.
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  39. Soggetto: Giusfredi Giorgio Sceneggiatura: Giusfredi Giorgio Disegni: Civitelli Fabio Colori: Piazza Laura Copertina: Civitelli Fabio Nei canyons tra i territori hopi e navajo, una coppia di giovani amanti sogna di scovare l’accesso nascosto alla fonte della giovinezza... Tra tagliagole in cerca di tesori e feroci nativi guidati da un misterioso personaggio mascherato, Tex e i suoi pards corrono in aiuto di Nakai, un prode guerriero che già in passato aveva affrontato gli ancestrali segreti degli Anasazi!
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  40. Ha però un capo e una coda. Può essere criticabile ma se si entrasse nel merito di certe mie affermazioni, contestandole o no, sarebbe meglio. In ogni caso credo proprio di aver esaurito le idee a sostegno di un'iniziativa che per me meritava di essere accolta meglio. Ma la maggioranza dissente e questo è un fatto che merita riflessione. Certo è che mi sento di suggerire a Boselli autore e curatore di lasciar perdere i ritorni, specie di personaggi ''morti'' o pseudo tali e specie di personaggi bonelliani. La storia di Ruju con soggetto di Barbanera, una vera e propria schifezza, quella si, che tirava in ballo un altro personaggio defunto e tutt'altro che memorabile ha aperto una scia di polemiche che già tremo per la storia della Tigre.
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  41. Ogni ritocco ai magnifici dialoghi di GLB, così come ai disegni di Galep sono un "delitto" al fumetto. Nessun texiano potrà che rammaricarsi dell'accaduto e l'unica ristampa che comprerei ad occhi chiusi è un vera anastatica della seconda serie gigante. Quindi non c'è alcuna contraddizione. Semmai val la pena notare che tutte le imposizioni sono state utilizzate da GLB per arricchire il suo Tex. Forse non voleva all'inizio un figlio per il suo personaggio, l'ha creato e così ne è uscito il quartetto più fenomenale del West. Lo obbligano a trattenersi nei dialoghi? Lui trasforma in epica le storie. Gli chiedono una sconfitta? Lui la racconta e diventa una vittoria memorabile. Ogni difficoltà è una sfida che supera come solo i grandi sanno fare. Poi purtroppo la vecchiaia arriva per tutti, ma quarant'anni di storie di altissimo livello è un risultato che possono vantare pochissimi autori di fumetti. I successori potevano "accontentarsi" di essere i numeri 2 di un grande fumetto (il numero uno è prenotato per sempre dal creatore). Avrebbero avuto la gratitudine di moltissimi. E non parliamo di un privilegio da poco. Invece hanno deciso in altro modo. Sono partiti ad un certo punto per la tangente e i risultati sono allenarsi il rispetto di una parte dei lettori.
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  42. L',ultimo intervento di Ym ha un non so ché di benaltrista che mi lascia perplesso.
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  43. Personalmente, come scritto nell’apposito thread, non è mai stato “Boselli contro GLB” o “GLB intoccabile”*. A ruoli invertiti, se Boselli avesse scritto “Il giuramento” e 50 anni dopo GLB (mediante suggerimento di Frediani ) avesse “resuscitato” Higgins, avrei fatto le stesse critiche. Se fra 30 anni un altro sceneggiatore dovesse dirmi che Donna Parker non è figlia di Kit Carson, ma di Clemmons (o di un agente di commercio a cui Lena si è concessa una sera che si sentiva sola ed aveva bevuto troppo) e giustificasse la cosa dicendo che Boselli non ci ha fatto vedere Lena Parker e Carson a letto insieme e non ci ha mostrato l’esame del DNA, reagirei allo stesso modo, perché sull’argomento a mio parere parlano le espressioni e i comportamenti di Lena nel “Passato di Carson”. Boselli è un grande sceneggiatore e ha scritto dozzine di storie memorabili (a puro titolo di esempio “Patagonia”, “Cercatori di piste”, “Luna Insanguinata”, “Giovani assassini”, “El Supremo”, “Alla ricerca delle navi perdute” e via discorrendo, senza contare quelle su Zagor, Tex Willer, Dampyr e Le Storie), gioielli narrativi con finali emozionanti e pieni di pathos. Se qualcuno (tranne ovviamente Boselli medesimo) decidesse di alterarne il senso e/o il finale lo criticherei allo stesso modo. Ci sono storie che sono perfette così, indipendentemente dall’autore, e non dovrebbero mai essere “disturbate”. Opinione personale ovviamente e più che legittimo pensarla diversamente. * Nella mia “prima iterazione” ho smesso di leggere Tex proprio dopo una storia di GLB (il pipistrello parlante che si convoca imitando Cab Calloway in “Minnie the moocher” per me fu veramente troppo )
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  44. Forse non gli interessava più aggiungere altro. Comunque spiegatemi bene. Cioè Ruju o Nizzi va bene criticarli, ma lui no? E che regola sarebbe? Una disparità di trattamento che non sta né in cielo, né in terra...
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  45. Eh sì...Concordo con la tua analisi. Però ad esempio io sono più difficile da "convincere" sulla bontà della storia (mi piace o non mi piace) che sul problema incongruenze con Il giuramento (se lo dice Borden).
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  46. E proprio perché è un fumetto i sottotesti vanno mantenuti. E il sottotesto, quello della lancia, qui è inequivocabile. E la storia della differenza tra mandanti e esecutori proprio non regge. Per nulla, con buona pace di Boselli
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  47. Storia, come altre volte capitato con albi celebrativi, un po' piatta, sinceramente non mi ha trasmesso particolari emozioni. Matassa già sbrogliata da Eli Parker e suoi agenti, con i nostri che danno una lezione ad una banda di rubagalline. Se l'intento era proprio quello di emozionare, si sarebbe dovuto concedere più spazio ai ricordi del periodo felice con Lilith, a mio avviso. Non mi soffermo sulla scelta di fare tornare Higgins, già ampiamente discussa, e mi limito a dire che ripescare un personaggio dato per morto per farlo esclusivamente...scappare e suicidarsi non mi sembra il massimo.
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  48. Tirare in ballo la Marvel o la Dc e più in genere il fumetto supereroistico americano legandolo alla Bonelli mi pare esercizio assai complesso, sono due mondi distanti anni luce e non bastano alcune operazione commerciali come quelle recenti per tenere in piedi il ragionamento. La Marvel ha un universo condiviso fin dalle origini e gli eroi in calzamaglia si incontrano/scontrano tra loro fin dagli anni '60, la continuity per molti anni è stata un pilastro fondamentale di questo mondo fumettistico (poi è andata chiaramente in vacca) e immaginare una cosa del genere per i fumetti della Bonelli fa abbastanza sorridere, parliamo di storie che magari iniziano su una testata per poi espandersi su altre dieci. Gli eroi Marvel muoiono e poi resuscitano per poi morire di nuovo, cambiano i costumi decine di volte, cambiano gli stessi eroi e magari per archi narrativi che durano molto tempo (mesi/anni) non troviamo più Matt Mardock ad interpretare Devil ma un altro personaggio, una continuity e una riscrittura cosi serrata secondo qualcuno è applicabile alle serie CLASSICHE della SBE? Si può immaginare un Tex che viene dato per morto e sostituito per alcuni mesi da Kit Willer? Si può immaginare una storia di Zagor che comincia sulla serie madre e si sviluppa su altre cinque, coinvolgendo magari i redivivi Ken Parker e Nick Raider? I personaggi della Marvel si riscrivono ogni volta che cambia un team creativo, in un certo senso si riparte da zero, lo Spider-man delle origini firmato Stan Lee non è quello di Straczinski o quello di Dan Slott, Il Punisher di Dixon non è quello di Ennis, Il Thor di Simonson non è quello di Aaron e potrei continuare all'infinito con tutti gli eroi Marvel. E mi viene da sorridere pensando che le poche critiche lette sulla pagina commerciale Facebook di Tex e relative all'ultima storia (La cavalcata del destino) si concentravano sulla mancanza di rispetto del giovane Kit verso Carson, dimenticando o ignorando totalmente la gigantesca falla narrativa (nonchè riscrittura coatta di un classico senza tempo come Il giuramento) generata dal ritorno di Higgins. Io non leggo le avventure del giovane Tex Willer e il motivo principale è che non ho il tempo di farlo seguendo molte altre serie anche (sopratutto) extra Bonelli, ma quel poco che mi è capitato sottomano, vedi i due cartonati Il Vendicatore e Giustizia a Corpus Christi si prestavano a diverse incongruenze con quanto narrato in precedenza da GL Bonelli. Una tantum (leggi albi fuori serie) mi turo il naso e vado avanti se la storia è di valore (vedi Il Vendicatore, molto meno il seguito), ma se devo immaginare una intera serie che oltre a colmare gli spazi vuoti lasciati dal creatore di Tex si impegna anche in una riscrittura (reboot) dei classici allora per me non esiste, e trattasi appunto di un altro universo narrativo come diceva giustamente @Diablero . E magari a quel punto facevano prima a chiamarlo Tex Willer Ultimate.
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  49. Allora inizio ad espormi io, anche se su questo Forum non lo faccio quasi mai e sono più che altro uno spettatore. E pubblico più o meno la stessa recensione che posterò domani su Instagram. In ogni caso, per quanto mi riguarda meglio di così sarebbe stato davvero difficile festeggiare i 75 anni del nostro Ranger... SPOILER Si pensa spesso che gli albi celebrativi siano solo da mettere in bella mostra, ma che in fondo non abbiano il miglior contenuto possibile. Ecco, per me a questo albo non manca niente. E anzi, vorrei sfatare alcuni luoghi comuni. "Boselli scrive storie troppo complicate": il redivivo Higgins (colui che consegnò le coperte infette ai Navajos) ha ripetuto il tragico gesto nei confronti di una tribù Cherokee, colpevole solo di vivere su un giacimento di petrolio. Ely Parker invia i suoi - di fatto - uomini migliori, i quattro pards, che stavolta hanno appunto anche diversi aspetti personali in gioco, a Tulsey in Oklahoma, perché intercettino Higgins, e soprattutto il mandante Stokes, un dottore da strapazzo che già non dovrebbe più esercitare il suo mestiere (nonché unico vero punto di congiunzione con l'apparentemente intoccabile senatore Kurtzmann). Ad aiutare i pards c'è un agente Pinkerton di origine indiana, Jack Danuwoa. Per cui, in breve, soggetto scorrevole (i soliti lettori non possono neppure lamentarsi dell'eccessivo numero di personaggi), e sceneggiatura perfetta, con testi e didascalie prese direttamente dalla cassaforte di GLB. Sì, perché sono presenti anche alcune didascalie "old style" che ho apprezzato molto. "Belli i disegni di Villa, ma meglio in bianco e nero": lo ammetto, ho avuto più volte anche io questo pensiero nel corso della lettura (per adesso solo una, ma ne seguiranno sicuramente altre più approfondite). Poi sono arrivate le tavole con il tornado, e le situazioni in cui l'onirico e il reale si fondono tra loro, con la visione della bella Lilyth che "ferma" la mano di Higgins. Matteo Vattani ha fatto un lavoro da maestro. Ciò non toglie che acquisterò anche la versione in bianco e nero da libreria, ovviamente... "Si sa, gli albi autoconclusivi perdono qualcosa nel finale": non solo le 130 pagine, che poi alla fine sono circa 120 effettive, servono a dare ampio respiro a tutta la vicenda, compresi i continui riferimenti al passato e il necessario prologo iniziale in cui si spiega più o meno come Higgins ce l'abbia fatta e Sherman no, ma danno alle due scene finali - perché sì, sono due, uno ai danni del butterato avversario storico, e l'altro per il politicante che non può e non deve passarla liscia per quello che ha fatto - quel tocco di solenne, che ti fa capire come questo albo entrerà nella Storia di Tex. E direi che per me lo è già, visto che lo vorrei rileggere appena avrò di nuovo tempo. Se il termine capolavoro fa paura da pronunciare per tanti motivi, vorrei comunque dire che questa è un'ottima storia, non solo la mera occasione di far passare in sfilata i pards e altri personaggi importanti della saga settantacinquennale. Complimenti a tutti gli autori!
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  50. Bellissimo Texone, con una trama classica che più classica non si può (l'inseguimento di alcuni criminali, un'evasione, un agguato degli Apache, una sparatoria in un pueblo) ma narrata magnificamente, con tutti i personaggi che interagiscono con loro alla perfezione. Sono rimasto ammetto di stucco dal fatto che Tiger decida di decapitare uno degli Apaches allo scopo di gettare nel panico i rimanenti. Un particolare macabro, che però ben dimostra quanto Tiger sia spesso trattenuto dai pards nella sua indole un po' più violenta. Inutile dire che mi è dispiaciuto vedere ancora una volta come sia Kit Willer il costante anello debole: è l'unico che non impiomba il suo avversario e che si fa ferire nel duello (epico) finale. Preferisco le storie in cui dimostra più abilità e maturità. Disegni incommentabili perché perfetti e ineccepibili.
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