Jump to content
TWF - Tex Willer Forum

Leaderboard

Popular Content

Showing content with the highest reputation since 03/17/2023 in all areas

  1. A onor del vero, nonostante Magnus fosse un maestro immenso anche per ambientazioni e dettagli (il texone ne è un fulgido esempio), negli anni 60 su serie come Satanik e Kriminal, non disdegnava di prediligere l'espressività e il dinamismo dei personaggi rispetto agli sfondi, spesso ridotti al minimo se non monocromatici. Dipendeva, a mio avviso, pure dal formato che costringeva a un montaggio delle vignette più secco e dinamico. In ogni modo, spesso rimpiango molto i tempi in cui autori come Galep, Fusco e Ticci optavano per vignette senza sfondo e riquadro. Ai miei occhi avevano un fascino davvero particolare e spezzavano la monotonia della gabbia bonelliana. Di Ticci mi ricordo una vignetta di Terra Promessa in cui Tex, lo sceriffo e un gruppo di abitanti corrono verso l'incendio e, al netto di una bella confusione di personaggi in movimento, il fondo è completamente bianco. Una scelta stilistica davvero moderna ed efficace che rende ancor più dinamica all'occhio la sequenza.
    3 points
  2. Concordo con chi per diverse ragioni si dice contrario al proliferare delle uscite. Perché si tratta si di avere maggiore scelta, ma inevitabilmente sempre di minor qualità. E così si finiscono per mandare in stampa storie mediocri non perché queste scapperebbero comunque ogni tanto, ma perché la produzione forsennata porta a questo e non se ne può fare a meno. Inoltre, non è nemmeno vero che questo sistema di proliferazione fa contento chi vuole acquistare e leggere di più senza danneggiare chi potrebbe solo scegliere di comprare le cose ben fatte. Perché dovreste spiegarmi, come faccio io a sapere quali sono le uscite "buone"? Posso basarmi sull'autore? Ni. Non è detto che un autore di mio gradimento possa sfornare a questi ritmi sempre belle storie. E non vorrei nemmeno dire "siccome questo autore spesso non mi piace, a maggior ragione lo evito". Posso basarmi sui soggetti? Ni. Perché tanti soggetti di Tex sono di stampo classico e dovrei leggere la storia per poter dire se è ben fatta, e perché spesso soggetti promettenti possono anche svilupparsi in pessime storie o soggetti quasi anonimi e semplici trasformarsi in storie molto godibili (in questo GLB era maestro, prendeva un soggetto semplice e sfornava bellissime storie). Di questo mi rendo conto tutt'ora, ci sono storie che mi deludono e storie che vanno meglio delle aspettative. Per saperlo devo comprarle e leggerle. E queste storie possono stare sui Maxi, sui Texoni, sui cartonati etc etc. Per cui, il proliferare di uscite forse farà guadagnare qualcosa nel breve periodo ma per motivazioni già descritte altrove anche da altri utenti, può portare a nuove perdite di lettori nel futuro, come anche le operazioni spudorate in stile mini copertine, su cui mi sono già espresso. Inoltre, non è affatto vero che il risultato sia solo una maggiore scelta per tutti. Vi faccio un paio di esempi facili facili. Preferite una piattaforma di streaming dove, a parità di costo di abbonamento, ci sono 120 contenuti tra film e serie, tra cui almeno una 30ina che vi interessano, o una piattaforma dove ci sono valanghe di serie e film, ma che ogni volta che ne cercate uno di vostro gradimento finite per non trovarlo e dovervi accontentare di quello che la piattaforma vi vuol far vedere, o a dover pagare un extra per il film che vi interessa? Al ristorante, è meglio trovarsi di fronte un menù con 200 portate diverse, che ti chiedi come facciano ad avere tutto fresco e a saper cucinare bene tutto, o un menù con una 15ina di portate tra primi, secondi e antipasti? La scelta c'è ma tra tre primi, che però si suppone siano ben fatti e abbastanza vari. La maggiore disponibilità di cose non implica sempre una maggiore libertà di scelta. Spesso si sceglie meglio se già a monte avviene un filtro qualità. Quando siamo sommersi di possibilità in realtà quasi mai scegliamo meglio, ma semmai finiamo per essere sommersi di possibili letture e non saper nemmeno dove iniziare e cosa valga la pena leggere. Il lavoro di editore non è per me quello di stampare tonnellate di pagine e basta, ma operare delle scelte editoriali, mandando in stampa storie che l'editore ritiene degne del suo pubblico. Tra l'altro, ma vi pare che già ad oggi manchi la scelta? Esce una storia di Tex (contando solo gli inediti) con una media di una ogni 10 giorni-15 giorni. Ci sono poi tutte le storie vecchie (ora disponibili anche in digitale) e di fumetti Bonelli ce ne è una valanga. Abbiamo davvero bisogno di valanghe di fumetti inediti o è più l'editore ad averne bisogno? Chi leggeva Tex negli anni 70' non era forse più contento all'idea di trovare un albo a colori ogni centinaio, vedendolo come un fatto speciale? Non dico si debba tornare a quei tempi, ma magari un compromesso? Pubblicare a colori solo se si riesce a colorare decentemente una storia? Meglio un Maxi Tex di qualità annuale o due mediocri? Meglio un Tex Willer speciale bello che 2 anonimi che non hanno nulla di speciale? E perché fare il Tex bis (che ha anche senso visto che ex vende) ma dover per forza estendere l'iniziativa a tutte le testate o quasi, anche quelle ormai sull'orlo della perdita?
    3 points
  3. La questione è alquanto controversa ma, a mio giudizio, può essere così riassunta: se, come sostenuto da alcuni utenti, l'aumento di pubblicazioni serve a garantire nuovi introiti (utilissimi per il sostentamento della casa editrice in tempi grami per il fumetto) e a soddisfare quella frangia di acquirenti che desiderano una maggiore scelta, potrei anche non avere nulla in contrario, visto che non essendo costretto a comprare tutto, me ne infischierei e continuerei a seguire le collane che mi interessano. Detto questo, significa che sono d'accordo con la proliferazione delle testate? Nient'affatto, o quanto meno solo in maniera concettuale. Cerco di spiegarmi. Se teoricamente la qualità degli albi che acquisto di solito rimanesse alta, me ne fregherei se al contempo uscissero altre decine di proposte, ma aldilà della soggettività dei giudizi e sull'ottimismo di alcuni, è quasi impossibile che un così ampio incremento non porti a una variazione al ribasso del prodotto. Vuoi o non vuoi si avrà un maggiore dispendio di energie degli autori, maggiore fretta realizzativa, la necessità di ampliare l'organico senza poter guardare troppo per il sottile nella scelta degli stessi e tutti questi fattori incideranno a mio avviso. Si rischia così che la fascia di lettori che acquista solo la regolare o pochi speciali, possa rimanere delusa delle storie (è impossibile prevedere su quale collana garantire la regolarità qualitativa con tante uscite) e di conseguenza mollare la serie piuttosto che acquistare altri format alla cieca e per ogni migliaio di lettori persi, quante altre uscite dover varare per compensare? Non è il proverbiale caso del cane che si morde la coda?
    3 points
  4. Più che un sondaggio è un massacro per ora nei confronti dell'iniziativa "minicopertine". Saremo anche poco rappresentativi, ma non credo che il mondo fuori da questo forum pulluli di gente completamente differente da noi e che in massa assalterà le edicole per comprare due copie di uno stesso albo, soprattutto vedendo anche l'aumento dei prezzi (che mi pare sia dato ormai per certo?; su questo ancora non ho ben chiara la situazione). Prevedo tanti albi stampati in eccesso (aumento della tiratura dichiarata dall'editore) che finiranno al macero con buona pace della "difficile reperibilità della carta" (sempre dichiarata dall'editore). E le tante edicole dove potrete trovare minicopertine diverse (leggasi la stessa copia di un albo con due patacche diverse) si troveranno a vendere albi ad acquirenti magari non usuali (chi compra da un'edicola, dovrebbe andare anche in un'altra per trovare una minicopertina diversa, come da suggerimento esplicito dell'editore in tale situazione). Tutto questo con buona pace del "patto tra amici di acquistare il più possibile sempre dallo stesso edicolante per poter aggiustare il tiro su quante copie inviare a quell'edicolante, dato che la carta scarseggia". Si, è un'iniziativa davvero bislacca, per non dire altro. Si punta al portafoglio, non c'è qualità, sono infatti dei pezzi di plastica (inquinano pure, altro che spreco di carta e passaggio al digitale), non c'è valore aggiunto dal punto di vista artistico (si riutilizzano vecchie copertine e le patacche di plastica saranno anche brutte e ridicole; appiccicare Galep sul frigorifero, boh contenti voi), si usa plastica aggiuntiva per incelofanare (altro spreco di plastica), si aumentano le tirature (quando il problema è cercare di diminuirle e tararle sugli acquirenti per ogni edicola), il tutto condito da acquisti doppioni (spreco vero e proprio di carta). Problema non da poco: I mercatini verranno probabilmente inondati di copie di Tex, farò un giro nei prossimi mesi per verificarlo. I doppioni non credo finiranno in bella mostra nelle librerie già strapiene. Per cui tanta gente magari nemmeno comprerà Tex in edicola, aspettandosi di trovarlo a un euro ai mercatini dopo un mese, con buona pace anche di possibili guadagni su future ristampe e sul digitale che arriverà inesorabilmente due mesi dopo. In sostanza si immette sul mercato tanto Tex, che è un po' come immettere tanto denaro contante per combattere l'inflazione e la svalutazione del denaro stesso. GENI E sono felice del risultato del sondaggio. Spero si tramuti in un fallimento dell'iniziativa minicopertine (ovviamente mi auguro che non si tramuti in minori vendite perché a Tex voglio bene, ma temo che nel medio periodo sarà così). Ma se qualcuno si disaffezionerà alla lunga, la colpa non è di Tex e nemmeno di chi critica simili iniziative. Semmai chi critica, diversamente da chi è sempre positivo su tutto a prescindere, sta cercando di fare un favore all'editore, dando consigli gratuiti che forse andrebbero presi un po' più sul serio
    2 points
  5. Non comprerò più nessun Tex, se non il Texone annuale e gli inediti mensili che più mi interessano (bis escluso, quello non lo comprerò a priori), anzi forse più nemmeno quelli, vedremo. Dopo 20 anni (di più, se consideriamo che ho iniziato Tex con la Nuova ristampa nel 2000), la SBE mi ha fatto perdere qualsiasi piacere e nell'acquisto e nella lettura, complici anche il calo di qualità che ormai sta inglobando l'intero personaggio (non faccio testo per Tex Willer, visto che non lo compro e non mi interessa comprarlo). Le prese per il culo e le mani messe in tasca non le tollero più, anche se comunque non mi tangono visto che non avrei comunque fatto la collezione. Mi dispiace solo per quelli che cadono in questi tranelli soltanto per avere una collezione di pezzi di plastica totalmente inutili. Mi pare la stessa cosa che facevano i bianchi con gli indiani quando li attiravano con gli specchietti, le biglie e le perline colorate.
    2 points
  6. A parte il fatto che sentirsi presi in giro, come molti qua dentro, perchè la SBE fa un'iniziativa che si può tranquillamente seguire o meno, mi sembra francamente un'esagerazione. Mi chiedo: quanti lettori di TEX questo forum crede di rappresentare, dei 150.000 che oggi dovrebbero leggere la regolare? L'uno %, ovvero 1.500, non credo, facciamo molto meno. D'accordo che, sempre qui dentro, tutti sembrano protesi a salvare TEX dalle nefande politiche della SBE, bisogna anche avere i pacchetti di maggioranza per decidere.
    2 points
  7. Condivido un nuovo disegno di studio che ho dedicato ancora al giovane Tex in una scena d'azione in sella al suo fedele destriero. Una buona giornata a tutti!
    2 points
  8. Ticci è un artista unico. Il suo tratto, sebbene in continua evoluzione come è fisiologico che sia, rimane sempre fresco, attuale, non incline a invecchiare. Oltretutto già negli anni sessanta mostrava una modernità di chi era già avanti anni luce e non è un caso se ha rappresentato da sempre un riferimento per tutti i disegnatori che si sono interfacciati su Tex. Mi scuso per l'OT, ma ci tenevo a elogiare uno dei più grandi maestri del fumetto italico. Poi come non citare i suoi paesaggi superlativi.
    1 point
  9. Posso rispondere per Torino, sperando che i tuoi 100 km da Milano siano in direzione Torino. Ci sono due eventi, molto diversi tra loro. Il mercatino specifico per collezionisti o semplici appassionati è la fiera del fumetto di Piazza Madama Cristina che, cessata l'emergenza covid, si tiene 4 volte l'anno a cadenza trimestrale, di domenica. In due di queste 4 date si spartisce gli spazi con la fiera del disco, risultando virtualmente dimezzata la presenza di bancarelle dedicate ai fumetti. Trovi un po' di tutto, da pezzi rari per collezionisti a generici albi per lettura, con prezzi che oscillano di conseguenza. Se hai voglia di passare una giornata nella sempre più bella Torino, prendi il treno a Milano, scendi alla stazione di Porta Nuova e in 10 minuti a piedi sei in piazza. Ovviamente raccomando le due date dedicate esclusivamente al fumetto, ma se sei appassionato anche di vinili nelle altre due date troverai meno fumetti ma abbondanza di materiale discografico. Esiste poi il cosiddetto mercatino delle pulci ogni sabato, il Balon, adiacente a Porta Palazzo, ma meglio ancora il Gran Balon ogni seconda domenica del mese. Fino ad alcuni anni fa si trovavano tante bancarelle di venditori di fumetti, dove potevi trovare l'affarone (io trovai un Tex della serie 1-29 in condizioni assai mediocri, ma lo presi perchè lo pagai quanto un caffè!) ma anche tanti albi per il semplice appassionato, oggi purtroppo questo genere di vendite sembra aver virato verso altri lidi (internet ha reso i venditori più consapevoli e ha fornito migliori canali di vendita) e infatti le bancarelle di fumetti non esistono praticamente più e quei pochi fumetti che si trovano sono in realtà in bancarelle che vendono prevalentemente libri usati, riviste, banconote e monete d'epoca. Non ti consiglierei di venire appositamente per il Gran Balon (assolutamente no per il Balon ordinario del sabato, di fumetti non vi è più traccia), ma se una prossima data della fiera del fumetto di cui ho già parlato dovesse cadere nella seconda domenica del mese (e sarà il caso del prossimo 11 giugno) potresti prendere due piccioni con una fava (con precedenza assoluta per la fiera del fumetto, dove almeno hai la certezza di trovare fumetti in abbondanza).
    1 point
  10. Terra promessa è, anche per l'eccelsa qualità proprio dei disegni (io contino a preferire il primo Ticci al Ticci più maturo, sebbene questo ultimo sia più 'proprio' come segno grafico), rimane una storia da top ten in assoluto, ed il merito è anche per vignette come quella che hai citato e che ho subito identificato. E se rimane impressa a distanza di così tanti anni dalla sua uscita...
    1 point
  11. Lavoro ad Ancona, non una metropoli, ci sono almeno due mercatini dell'usato dove si possono trovare tanti Tex. A volte in ottime condizioni, anche se bisogna selezionare bene dato che come ovvio, la gente porta in questi mercatini anche l'immondizia che ha dentro casa, pensando di scambiarla con dei lingotti d'oro. Ci ho comprato albi recenti di Zagor per un periodo, e una 70ina di vecchi Tex (fascia 400-650) tenuti bene (pagine non ingiallite, copertine non rovinate, coste buone etc.,). Più o meno la stessa qualità di quelli che ho in casa, acquistati da me anni fa. Prezzi variabili tra 0.60 e 1 euro. Se uno ne compra a blocchetti, quando ha voglia, conviene, altrimenti meglio andare su megablocchi a prezzi ancora più convenienti da rivenditori online, come scritto da altri utenti. Però esistono, anche se non ti ci fai le intere collezioni facilmente. Ad Ascoli Piceno, mia città di origine, una volta al mese mercatino antiquariato dove si trovano tantissimi Tex, non solo serie gigante.
    1 point
  12. Diablero che compra doppioni più probabile forse compri il 751
    1 point
  13. Buonasera a tutti. Sono al mio esordio qui sul forum anche se, a dirla tutta, mi sento tutto fuorché novizio. Leggo, ormai da tempo, ciò che pensate; la passione che mettete in ogni commento. Di qualcuno dei forumisti conosco attitudini, competenza e predilezione texiana. E, proprio per questo, mi permetto di dirvi di andarci assai piano con le critiche verso uno dei protagonisti del fumetto italico e internazionale. Credetemi, ve lo dico ben sapendo che il maestro non ha bisogno di alcun supporto, siete fuori strada. Ma, proprio alla grande! Brevemente, cercherò di spiegare perché affermo questo. In sintesi, fatti salvi i gusti su lineamenti graditi e non dei nostri protagonisti, il giudizio su un maestro non può essere condizionato da profili non "belli" o da mani realizzate diversamente da come vorremmo. Se così fosse, nessuno dei maestri delle tavole sarebbe all'altezza di "Tex": passati, presenti e futuri. Quello che esprime una caratterizzazione professionale non può che essere una visione d'insieme, che non può derivare da un approccio soggettivo o sulla base di simpatie del momento. No, non può funzionare così. Altrimenti, ridurremmo l'arte a un mercato dove chi più urla meglio approccia. La maestria espressa sulle tavole, invece, richiede un apprezzamento che si fonda su requisiti oggettivi: tecnici rispetto al montaggio della composizione, all'aderenza al genere, all'efficacia di quanto delineato; di conformità alle esigenze editoriali in ordine a quanto previsto per la tipizzazione di specie. Insomma, Tex è un personaggio immaginario e, da che mondo è mondo, ognuno lo ha rappresentato come ha voluto. Poi, certo, ci sono maestri più attenti all'espressione ricavata da linee e profili più compiacenti e tendenti al bello. Ma, l'arte sulle tavole è ben altro. Mastantuono è un gigante nella resa d'ambiente, nell'espressivitá di personaggi fuor da ogni canone critico, nella stilizzazione data tramite ambientazioni coinvolgenti e dalla forza intrinseca. I suoi pards sono "suoi", non meno di quelli di altri maestri delle tavole. Ma, da una lettura articolata e tecnica di quello che il maestro romano esprime si svelano capacità di narrazione che solo pochissimi, anche su Tex, hanno saputo e tuttora sanno avvicinare. Se poi, quel che più conta nell'economia di un fumetto sono i volti che devono essere "quelli" e solo quelli (quali, poi, non è dato saperlo), beh allora il mio invito sarà stato vano. Ma, conoscendo la preparazione di molti forumisti, auspico di aver almeno dato un piccolo spunto di riflessione. Difendiamo a spada tratta i grandi maestri, finché abbiamo l'opportunità di averceli sulle nostre amate pagine. Per inciso, non occorre nemmeno spiegare il motivo di qualche disomogeneità di forme e posture: chi pratica Tex con una certa conoscenza sa cosa sa fare Mastantuono e cosa (poco) può essere paragonabile alla sua altissima capacità di emozionare e descrivere. Viva Mastantuono, grandissimo interprete. Viva Tex e la qualità autoriale. Buona serata. E, grazie per l'attenzione.
    1 point
  14. Chissà se Raviola è d'accordo con te. P.S. Che ti hanno fatto le "i"?
    1 point
  15. Ma che bell'album. Anche qui c'è un buon equilibrio tra eventi storici e di fantasia. Inevitabilmente la protagonista della storia è Pearl, ma l'inserimento di Tex non è posticcio. I disegni della Zuccheri sono davvero stupendi. A proposito di west atemporale di Tex, è già strano vedere un fonografo modello Edison di metà anni Novanta dell'Ottocento, per un secondo ho temuto che nell'ultima parte a Kansas City comparisse pure un'automobile .
    1 point
  16. Leggere gli interventi su questo sondaggio è molto interessante, complimenti al pard PapeSatan per l'iniziativa (al prossimo sondaggio di questo tipo non dimenticare l'opzione "quella che capita/mi da l'edicolante" ). Solo una cosa, OT ma non troppo: ho dato un'occhiata su facebook alle pagine Bonelli, ed un simile ed unanime coro di critiche all'iniziativa non l'avevo mai visto. I numeri finali reali di questa iniziativa ovviamente li conoscerà solo la Bonelli stessa, ma se l'andazzo è questo non la vedo bene...
    1 point
  17. Credete che nei mercatini i Tex invenduti arriveranno intonsi e incellofanati con la patacca? Io ci credo poco.
    1 point
  18. L'ho fatto divertendomi e ho fatto prevalere la "nostalgia" nella scelta delle cover. L'ho preso come un gioco, visto che di avere l minicover non mi interessa proprio.
    1 point
  19. Per quanto possa essere un campione poco indicativo il forum (in effetti siamo una piccola goccia in un ruscello fra i lettori di Tex) l'assoluto zero percentuale che corrisponde all'opzione "entrambi gli albi" di tutte le domande, dovrebbe far riflettere. Se ne è parlato davvero tanto in questi giorni e ognuno è libero di pensarla come meglio crede, tuttavia dal mio punto di vista, questa iniziativa è alquanto sfacciata e sconclusionata. Non essendo un collezionista sfegatato magari parto prevenuto, ma bisogna proprio essere patiti per accettare l'acquisto di parecchi doppioni solo per accaparrarsi piccoli gadget in plastica, da affiggere al frigo. Bah, il mondo è bello perchè è vario. Per ciò che riguarda il sondaggio, di sicuro acquisterò le due uscite della regolare e di Tex Willer, ovviamente in singola copia, qualsiasi sia la minicopertina allegata. (Magari cercherò di accaparrarmi "Una stella per Tex" cover di Galep che ho sempre adorato, ma se non devessi trovarla non mi strappo di certo quei pochi capelli che mi sono rimasti ) Sono indeciso se prendere il Maxi, visto che Nizzi non offre più tante garanzie, in caso me la penserò al momento, ma per ciò che riguarda le altre uscite (ristampe e Magazine), passo di certo. Non sarà di certo la presenza di un inutile gadget in plastica a farmi modificare la scelta in edicola, tanto so già che l'unica utilità che avrà sulla libreria è quello di attirare la polvere.
    1 point
  20. Rispondere è stato molto facile perchè alla fine ho semplicemente votato la copertina preferita fra due, ma "facile" non significa "significativo"... Quando compro un albo io lo ESAMINO. Specialmente oggi è facilissimo trovare difetti di stampa, di rifilatura, di impacchettamento, con albi con segni di corda o con il segno del taglierino quando li aprono. Gli albi incellofanati sono UN ENORME ROTTURA DI P.... perchè significa che il controllo delle pagine interne lo dovrò fare a casa, con il rischio di dover tornare dall'edicolante (buonanima che mi sopporta per le cifre che gli pago ogni mese) a farmelo cambiare. Ma anche se incellofanato, controllo se la costa è centrata, se non ci sono ammaccature o difetti, etc. E alla fine scelgo la copia che mi pare "più bella" In questo sondaggio ho votato per "la copertina che preferirei fosse nella copia più bella", ma anche se c'è l'altra, non la compro una copia inferiore per quello. Mi va benissimo anche l'altra copertina! (tanto in ogni caso mi sa che finisce subito su ebay, vuoi che non lo trovo un gonz.... eh, un acquirente interessato disposto a comprarsi la copertina che gli manca a 2,5 euro invece che a 4.40? )
    1 point
  21. Fa sorridere che nell'inserire la striscia corretta si dica ... "in regalo". Se sbagliate a produrre una anastatica è perlomeno doveroso sostituirla con quella corretta. Non sempre viene riparato al malfatto, ma considerare regalo un dovere è proprio specchio dei tempi.
    1 point
  22. Di seguito inserisco la cronologia NON UFFICIALE delle storie di Claudio Nizzi, aggiornata e riveduta al 2021. I dati, per alcune storie, sono purtroppo solo approssimativi, quindi questa non è da considerarsi una cronologia ufficiale come quella a suo tempo postata per Mauro Boselli. Con l'aiuto di tutti i forumisti l'intento è dunque quello di limare e di correggere (il più possibile) gli eventuali errori presenti. Lascio ora spazio a tutte le vostre osservazioni. Copyright TWF Forum.
    1 point
  23. Liberissimo tu di mantenere tutta la casa editrice. Io non sono un ente di beneficenza.
    1 point
  24. La mia versione di Lily Dickart, per il contest del Tex Willer Magazine 21
    1 point
  25. Non dovrebbe funzionare. Come temevo, metà della storia è dedicata al riepilogo dell'affare Bascom. L'altra metà serve a far vedere Tex per abbastanza pagine per non scontentare i lettori, con una sotto-trama che si muove al rallentatore. E oltretutto Boselli pone pochi limiti alla sua tendenza a mostrare "guest star", già pensavo che ripresentare il "cattivo" di una sua vecchia storia (quando era ancora fedele a Cochise) e Geronimo l'avesse placato, ma qui butta sul piatto davvero un "pezzo da 90", rappresentando la prima apparizione nella serie "Tex Willer" di uno dei personaggi cardine della saga. È una specie di compendio di cose che mi hanno infastidito in storie passate di Boselli. E invece qui non mi danno fastidio. Dirò di più: funzionano. Mi sono trovato a seguire con interesse avvenimenti... che, a ripensarci dopo, sapevo già, ma mentre li leggevo non ci pensavo. Ulteriore dimostrazione (come già lo era stata, in negativo, la recente storia di Burattini sulla regolare) che quello che conta non è tanto COSA racconti, ma COME lo racconti. E chiaramente ormai Boselli quando scrive Tex Willer ha una marcia in più...
    1 point
  26. Ci sono varie tipologie di lettore, ma negli anni passati la singola serie "Tex" riusciva ad accontentare tutti: da quello che doveva avere tutto, indipendentemente dalle storie pubblicate e quello che comprava saltuariamente, magari invogliato da una copertina più suggestiva o dai disegni all'interno. Oggi ci sono troppe collezioni e questo mette in difficoltà sia quello che prende tutto, venendo letteralmente inondato e quello che vorrebbe prendere ma non sa più bene cosa. Le saghe infinite che si protraggono per mesi e mesi o gli allegati non aiutano in tal senso, almeno per quanto mi riguarda. Ho salutato con immenso piacere l'avvento degli albi a colori e speciali, anche della serie parallela, ma quando tutto è diventato una spesa aggiuntiva e in costante aumento (uscite e euro da sborsare) oltre a una minaccia all'integrità degli scaffali, la scelta è stata sofferta, ma imperativa: la collezione (di Tex e quindi di tutto ciò che esce) è terminata.
    1 point
  27. Molto bello anche il quarto albo "Nel covo di Don Santiago", che prosegue nel migliore dei modi questa lunga e appassionante storia che rischia di diventare la migliore della serie "Tex Willer", finora. L'alternanza tra la Storia con la S maiuscola (l'affare Bascom) e la trama legata a Tex funziona perfettamente e non annoia, anzi è il modo migliore per mantenere come protagonista Tex e contemporaneamente dare spazio ad altri personaggi storici. Entriamo così nel mondo degli Apaches come mai prima d'ora e veniamo a conoscere un sacco di comprimari interessanti, persino una missionaria italiana realmente esistita, suor Blandina, protagonista anche di un albo di Magico Vento (n. 72 "Jericho"). La suora del West nota (si fa per dire visto che non la conosce nessuno) per aver incontrato indiani e banditi come Billy the Kid!.. E per essersi battuta contro i linciaggi. Credo che Boselli si sia presa qualche libertà come collocazione storica e geografica della sua attività, così come per James Kirker, già morto dieci anni prima di incontrare Tex (come si dice nell'introduzione), ma che importa. In più c'è una sorpresa totalmente inaspettata.... SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER La prima apparizione (cronologicamente parlando) di Lilyth a 12 anni, proprio presso le suore della Missione di Nostra Signora della Carità (e questa, a essere pignoli, è una ret-con visto che nel "Patto di sangue" si dice che Lilyth ha studiato presso le suore di Alamosa... Ma chi se ne frega...). Insomma, anche se il ritmo narrativo ogni tanto è un po' lento a me la storia sta piacendo, grazie soprattutto ai personaggi ben caratterizzati e ai disegni eccellenti di De Angelis, sempre più bravo e mai abbastanza elogiato.
    1 point
  28. Gli autori capaci di scrivere Tex non si trovano in ogni angolo, ci mancherebbe. Però quelli che hanno trovato fino ad ora a me personalmente mi hanno soddisfatto. Non tutti, certo, ma niente che mi abbia fatto gridare allo scandalo, almeno negli ultimi anni. Sul significato della parola "qualità", ovviamente abbiamo tutti delle sensibilità diverse. Dato che stiamo parlando di fumetti, per me un fumetto di qualità è una storia che: - mi ha fatto passare del tempo senza rimpianti (della serie: invece di leggere questa roba potevo fare altro); - mi ha distratto dalla realtà di tutti i giorni; - mi ha fatto divertire; - si fa leggere una seconda volta. Che poi sono (o dovrebbero essere) gli scopi di un fumetto. Se poi mi ha anche trasmesso emozioni (come nel finale de Gli Invincibili) o è un capolavoro (la saga delle navi nell'artico, per rimanere in tempi recenti) ovviamente meglio, vorrà dire che la rileggerò più spesso. Per il resto, io non ho alcuna comprensione o benevolenza per le politiche della Bonelli: fosse per me, gli albi sarebbero tutti in bianco e nero, avrebbero 150 tavole e costerebbero 3 euro l'uno, senza aggiunte e gadget vari. Questi sono i miei desideri come lettore, ma la casa editrice ovviamente fa i suoi conti e le sue scelte. Fino a quando le condivido (o per me sono sostenibili) continuo a comprare, poi qualcosa taglio. In altre parole: - la Bonelli non fa beneficenza. E' un'azienda, deve pagare il personale, remunerare gli azionisti e versare le tasse allo Stato. Quindi fa delle scelte, sia strategiche (nuove serie) sia di marketing (le mini copertine). Alcune di queste scelte puntano solo ad un determinato target (i "completisti" per le mini copertine, così come per le più vecchie medagliette), altre riguardano tutti (l'aumento del prezzo di copertina). E' la nostra fabbrica dei sogni preferita, ma è pur sempre un'azienda con un bilancio da far quadrare. - i lettori non fanno beneficenza. Ripeto quanto detto sopra: noi lettori non siamo obbligati a comprare tutto quello che fa uscire la casa editrice. Siamo esseri razionali, possiamo scegliere in base ai nostri gusti, alle nostre possibilità e (non secondario) allo spazio che abbiamo in casa. Quindi se una nuova iniziativa non ci piace siamo liberissimi di non seguirla. Ma se uno può farlo, perchè impedirglielo? Ti faccio il mio esempio. Io di Tex prendo solo la regolare e tutto quello che è legato ad essa. Seguo pochissimo Tex Willer e per niente i cartonati. Dell'altra serie che seguo assiduamente, Dragonero, prendo praticamente tutto a parte Senzanima (per motivi di costo). Ho fatto delle scelte, e come me tantissimi altri. Anni fa avevo iniziato a comprare le raccolte di Dylan Dog, poi ad un certo punto ho smesso perchè le storie non mi piacevano più. Stesso discorso con la serie Le Storie, che ad un certo punto (secondo me) ha iniziato a non valere più il prezzo di copertina. Detto in brutali termini utilitaristici, è un trade off: fino a quando Tex (e Dragonero) continuerà con l'attuale livello (che a me soddisfa) con gli albi venduti al prezzo che reputo congruo per ciò che mi offre, io continuerò a comprarlo. Se dovessero cambiare le condizioni (un aumento eccessivo del prezzo o uno scadimento della qualità percepita delle storie secondo i miei parametri, oppure una diminuzione delle mie disponibilità) farò altre scelte. E non credo di essere l'unico a fare questi ragionamenti. Nessuno fa niente per niente e nessuno giustifica nessuno, né la Bonelli né la stragrande maggioranza dei lettori.
    1 point
  29. Completamente d'accordo pure io. Avere un numero alto di uscite (sempre mantenendo una qualità elevata) per me è buono: chi vuole compra tutto, diversamente fa delle scelte e taglia qualcosa. Il punto è che possiamo scegliere, e nessuno è obbligato a prendere qualunque cosa la Bonelli decida di far uscire su Tex (o qualunque altro personaggio). Poi possiamo criticare la casa editrice perchè sta "mungendo" i lettori della sua serie di maggiore successo, ma la Bonelli non è un ente di beneficenza ed a fine anno i suoi costi devono superare i ricavi, sennò chiude. Il proliferare delle uscite è una strategia editoriale, sicuramente decisa ai piani alti dopo attente valutazioni: se le vendite saranno buone vorrà dire che hanno fatto bene i conti, diversamente si taglierà qualcosa. Ma ripeto, questo non è un problema nostro: noi lettori dobbiamo (e possiamo) solo decidere cosa comprare, ma nessuno ci punta una colt 45 alla tempia per farci prendere acriticamente tutti i numeri della serie regolare di Tex (o una Colt Walker per quella di Tex Willer ) con tutti gli extra. Le mini copertine rientrano in questa strategia: sono una scelta di marketing e si possono prendere tutte o no. Ci sarà chi comprerà più copie per averle tutte, e chi (tipo io) ne acquisterà solo una perchè più che il gadget interessa la storia. Ma sono scelte personali: non siamo costretti a comprare tutto, e ben venga la possibilità di scelta!
    1 point
  30. Tutto dipenderà dalla risposta del pubblico a questa iniziativa. Le cover, anche se visto il materiale e la tiratura dovrebbero avere un costo irrisorio, almeno un poco costano. Incellofanare costa. Se prevedono che l'iniziativa abbia successo dovranno aumentare la tiratura con un certo costo. Se noi (noi lettori in generale, non solo in questo forum) non ci facciamo fregare e compriamo solo le cose che avremmo preso comunque (io mi sa che ne prenderò pure meno...) non solo tutte queste spese non verranno interamente ripagate, ma la massa di copie in resa diventerà un costo aggiuntivo. Tutta l'operazione diventa un flop economico per la Bonelli, e magari iniziano a rispettarci di più. Se, viceversa, i collezionisti correranno a frotte a comprare due copie di ogni albo, potete stare tranquilli che la prossima volta (a breve) le copie da comprare per avere tutta la chincaglieria saranno 4... Protestare serve a poco, il vero "voto di protesta" si fa con il portafoglio. E come dice sempre Tex, "è nel portafoglio che bisogna colpirli" Certo che se poi invece i lettori si faranno fregare un altra volta da specchietti e perline colorate, vorrà dire che se le meritano queste iniziative...
    1 point
  31. Complimenti a @Barbanera per la sua attività texiana, spero che il suo soggetto sia servito da un'ottima sceneggiatura. I disegni non mi esaltano.
    1 point
  32. Un Tex "giovane sbarazzino", starà guardando qualche bella ragazza?
    1 point
  33. Ciao a tutti, ecco alcuni recenti disegni che ho realizzato cercando di riprendere il volto del Ranger da differenti angolazioni. Un saluto a tutti i pards!
    1 point
  34. Io penso che il miglior modo per ricordare una persona (senza troppe tristezze: prima o poi, che ci piaccia o no, si finisce tutti a dormire sotto un buon metro di terra zzzz ) sia proprio conservare le sue idee e i suoi racconti! Se hai appena cominciato a leggere Tex, Nino, magari non conosci storie come "El Muerto" (n.190-191), "Contro tutti" (n.236-239) o "Giungla crudele" (n.250-252). Il mio consiglio è recuperare gli albi e leggerti queste bellissime avventure: son convinto che il buon Sergio ne sarebbe contento!
    1 point
  35. A quanto pare da un pò di tempo a questa parte il buon @borden con i lettori di Dampyr si comporta come il padre nella parabola del figliol prodigo. Mi spiego ... Come per altre serie Bonelli, ma non tutte, esistono due tipologie di lettori della testata Dampyr. Quelli come me che hanno sempre comprato e letto tutti gli albi in edicola, compresi, speciali, maxi, color e albetti fuori serie. Anzi, fino al n. 150 ho comprato due albi (uno per lettura, l'altro da collezionare ... senza avere come pungolo inutili minicards o magneti). Ho letto tantissimi capolavori, ma sempre più spesso recentemente mi sono sorbito anche storie di livello molto scadente di autori improvvisati o minimamente interessati a fare il loro dovere di scrittori, ingaggiati perché @borden era troppo impegnato con Tex. Essendo un appassionato di Tex, ho chiuso un occhio, talvolta due come il figlio fedele e ubbidiente della parabola, continuando a comprare e leggere, quasi senza fiatare. E vi sono gli altri lettori, ovvero quelli occasionali che se capita loro una storia senza rimandi stringenti scritta da @borden, se un pò mentalmente strutturati, condividono la bontà dell'albo, mentre se scadente, correttamente lo criticano e smettono di comprare destinando ad altri divertimenti la spesa. Quelli poi che non sono abituati allo stile di @bordentrovano le storie troppo complicate e neppure iniziano la lettura. Cosa fa allora @borden? I lettori non abituati al suo stile e poco strutturati li lascia da parte perché forse non si evolveranno mai, anche se in realtà dovrebbero essere istruiti; quelli invece che potrebbero apprezzare Dampyr e spendono altrimenti i loro soldi, li cerca uno ad uno, li perdona e prepara loro una grande festa uccidendo allo scopo il famoso vitello grasso. E il figlio fedele? Beh .. il figlio fedele rimarrà sempre tale, quindi di lui il padre non se ne cura.
    0 points
×
×
  • Create New...

Important Information

Terms of Use - Privacy Policy - We have placed cookies on your device to help make this website better. You can adjust your cookie settings, otherwise we'll assume you're okay to continue.