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TWF - Tex Willer Forum

[Texone N. 15] Il Cavaliere Solitario


FITZGERALD

Voto alla storia  

50 members have voted

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Probabilmente la storia di Tex che preferisco: semplicemente  splendida! :indiano::wub:Nizzi  confeziona da maestro una sceneggiatura divisa  in vari capitoli ognuno efficace a modo suo. Di drammatica efficacia il primo( tra l'altro davvero forte  il pestaggio  a cui Tex è  sottoposto) ,  classico ma coinvolgente  e pieno di colpi di scena il secondo( con un finale davvero toccante e in crescendo , forse le pagine  più belle  che abbia mai letto su Tex) ,  il terzo é  ricco di splendidi personaggi quali un cattivo veramente odioso  e un ragazzo decisamente simpatico che, pur non essendo bravo con le armi ,  decide di sfidare a duello Luke affinché  la sua fidanzata non si vergogni di lui.  Bella la quarta storia e magnifica l' ultima, anche questa  con personaggi  molto  efficaci come il ragazzino che nasconde  un segreto e il capo indiano padre di un figlio indegno. 

I disegni  di Kubert, pur non essendo  molto sofisticati, li ho trovati meravigliosi, specialmente  nella raffigurazione dei personaggi. Il suo Tex in certe vignette è semplicemente  DIVINO.

Un consiglio  a tutti quelli  che non hanno ancora letto  questa storia: leggetela nella versione ristampata suddivisa con le varie copertine  di Kubert. Io l' ho sempre letta così e credo che in questo  modo  la storia risulti  più bella  e non disomogenea.

Se i numeri  finissero le darei come voto l' ultimo numero  del mondo, ma visto  che sono infiniti il mio voto è 

INFINITO :P:D

  • +1 1
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Questa storia uscì nel 2001.io penso che anche i più accaniti e feroci detrattori di Nizzi non possano che accodarsi al parere della maggioranza e che non possano non considerarlo un vero e autentico capolavoro.

 

Quando glielo feci autografare,il Vecchio Leone fece un sorriso soddisfatto e mi disse che di questa storia andava orgoglioso. D altra parte i disegni sono meravigliosi,la storia è semplice ma avvincente e tiene letteralmente incollato il lettore pagina dopo pagina.

Tex agisce da vendicatore solitario, disinteressato, eroico.raddrizzatorti di professione, feroce e privo di pietà con gli avversari.molto Texano,istintivo e duro, assomiglia a Clint Eastwood ne "Lo straniero senza Nome"e ne "Il cavaliere pallido".

Certo,un Tex così non potrebbe essere il Tex che noi tutti abbiamo imparato ad amare e conoscere,ma in tale contesto è splendido ed efficace.

Per me un capolavoro,gli ho dato 10 ma merita 11:D

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4 ore fa, Barbanera dice:

Quando glielo feci autografare,il Vecchio Leone fece un sorriso soddisfatto e mi disse che di questa storia andava orgoglioso

Che bello questi aneddoto!:) Non immaginavo che anche il grande Claudio fosse  affezionato  a questa  storia, questo  me la rende ancora  più  cara.:wub:

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Epperò non è una storia di Tex. Quel duro, granitico, cupo ranger con due fessure al posto degli occhi, con la bocca serrata, la mascella contratta tutto è fuorché il nostro Tex. D'altronde la storia fu pensata per il mercato americano, tanto che non si volle introdurre nemmeno Carson, la cui omonimia con il Carson storico sarebbe stata difficile da spiegare al pubblico Usa. A parte questo, resta una storia molto bella 

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<span style="color:red;">46 minuti fa</span>, Leo dice:

Epperò non è una storia di Tex. Quel duro, granitico, cupo ranger con due fessure al posto degli occhi, con la bocca serrata, la mascella contratta tutto è fuorché il nostro Tex. D'altronde la storia fu pensata per il mercato americano, tanto che non si volle introdurre nemmeno Carson, la cui omonimia con il Carson storico sarebbe stata difficile da spiegare al pubblico Usa. A parte questo, resta una storia molto bella 

 

Sai Leo che invece a me questo Tex di Kubert è sempre apparso estremamente convincente? E' duro, ma umano. E soprattutto è ironico. Ha quel sorriso di fondo che il nostro dovrebbe sempre avere. 

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<span style="color:red;">3 minuti fa</span>, Don Fabio Esqueda dice:

 

Sai Leo che invece a me questo Tex di Kubert è sempre apparso estremamente convincente? E' duro, ma umano. E soprattutto è ironico. Ha quel sorriso di fondo che il nostro dovrebbe sempre avere. 

 

Non la rileggo da tanto, ma io ricordo un Tex cupo, in una storia dalle tinte molto fosche. L'assassinio di una famiglia, con lo stupro di una ragazzina, sono premesse pesantissime che minano la serenità di Tex che durante tutta la storia sarà concentrato solo sull'obiettivo finale, senza darsi tregua. Se mi dici così,mi fai venire il dubbio sulla bontà dei miei ricordi: la rileggero'.

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4 ore fa, Leo dice:

 

Non la rileggo da tanto, ma io ricordo un Tex cupo, in una storia dalle tinte molto fosche. L'assassinio di una famiglia, con lo stupro di una ragazzina, sono premesse pesantissime che minano la serenità di Tex che durante tutta la storia sarà concentrato solo sull'obiettivo finale, senza darsi tregua. Se mi dici così,mi fai venire il dubbio sulla bontà dei miei ricordi: la rileggero'.

 

La storia dovrei rileggerla anch'io, ma qui stavo parlando della rappresentazione grafica e della recitazione di Tex. A cui, pur in una storia molto cupa, Kubert riesce a infondere lo spirito del personaggio. Un Tex particolare, personale, ma IMHO assai centrato.

Si potrebbe aprire una bella discussione sugli autori stranieri del nostro ranger... la resa che ne dà Kubert è forse in assoluto tra le mie preferite, insieme a quella di Blasco - che ero convinto si trovasse in grande sintonia con Nizzi, cosa clamorosamente smentita dallo stesso autore emiliano nel suo libro-intervista con Guarino - e a quella scanzonata di Bernet.

Edited by Don Fabio Esqueda
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<span style="color:red;">5 ore fa</span>, Don Fabio Esqueda dice:

che ero convinto si trovasse in grande sintonia con Nizzi, 

Che comunque  ha affermato che il volto di Tex dipinto da Blasco  gli piaceva

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Uno dei primi albi in cui si vedono delle scene forti, quale la violenza alla ragazza prontamente vendicata da Tex al termine di un'avvincente avventura.
Ed é proprio il tema della vendetta al centro di questa storia, parola che é strano sentir pronunciare, peraltro più volte, dal nostro Tex in luogo della parola giustizia.
Tex attraversa paesi e deserti alla ricerca dei quattro assassini che hanno massacrato una povera famiglia di coloni a lui molto vicini.
E nella sua cavalcata solitaria riesce a riparare torti, sconfiggere boss prepotenti, affrontare sceriffi corrotti, liberare una ragazza in pericolo, il tutto senza mai dimenticare lo scopo della sua missione personale.
La storia é avvincente e piena di azione, Tex viene più volte messo in difficoltà, rischia anche di morire, ma alla fine trionfa e, ancora una volta, pronuncia quella parola che non vorremmo mai sentire dalle sue labbra: vendetta!
Voto alla storia: 8,4
Voto ai disegni: 6,5

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  • 2 weeks later...

Sere addietro, complice la penuria di alternative di qualsiasi tipo, ho deciso di andarmi a rileggere il Texone di Nizzi e Kubert, a parecchia distanza di tempo dall'ultima volta. Nell'ormai lontano 2012, novello del TWF e lettore magari ancora intriso di ingenuità e spirito critico ancora non completamente delineato, lo avevo definito senza mezzi termini il migliore, naturalmente per quanto mi riguardava, tra i Texoni che avessi letto sino ad allora. Negli anni, appunto, ritengo che il mio spirito critico si sia un po' affinato, sia pure forse ancora lungi dall'aver raggiunto il suo completamento, in ogni caso dalla mia ultima lettura de Il cavaliere solitario ho tratto una valutazione della storia ancora nel complesso più che positiva, di cui ho potuto apprezzare le sfumature, ma non scevra qua e là da alcuni passaggi che mi hanno convinto poco. Tra questi, non intendo citare il Tex diverso dal solito, non solo graficamente (Kubert lo ha reinterpretato in maniera assai personale, su questo non ci piove), ma anche e soprattutto nel modo di affrontare una vicenda dalle tinte di per sé assai fosche. Duro, granitico, freddamente determinato, più alla ricerca di vendetta che di giustizia: sicuramente un Tex cui siamo poco abituati, ma del resto sfido chiunque ad affrontare una questione del genere con distacco e nonchalance: impossibile pressoché per chiunque, a mio avviso, non provare (il passare poi eventualmente ai fatti è un altro paio di maniche, io non credo ne sarei capace) sentimenti simili dinanzi all'efferato omicidio di una famiglia di inoffensivi coloni, con tentata violenza ai danni di una ragazza, e successivamente l'omicidio a sangue freddo di un uomo, "colpevole" solamente di non avere con sé molto denaro. Insomma, dopotutto Tex non fa altro che adattarsi ad una vicenda cupa come probabilmente poche altre volte gli è capitato in tanti anni di carriera. Una vicenda di cui, in taluni frangenti, sembra addirittura subire il peso.

 

In questa ottica, a mio avviso, può infatti spiegarsi il suo approccio più spietato ed emotivamente coinvolto del consueto: a parte l'essersi lasciato ingannare dalla messincena imbastita dai quattro assassini in montagna, in nessuna altra occasione, infatti, Tex avrebbe mai avuto lo stomaco di usare un delinquente da lui catturato, sia pure un individuo spregevole come Frank Barrett, per farlo passare per lui e cautelarsi dal fratello di costui, che in effetti convinto si tratti del Ranger spara e lo uccide, parimenti a me ha fatto davvero uno strano effetto, rileggendo la storia, vedere Tex sul punto di premere il grilletto ed uccidere a sangue freddo un altro individuo comunque spregevole come Russ Jenkins, che si ritrova invece anch'esso ucciso per errore dal fratello (pseudo)sceriffo. In mezzo a queste due circostanze, l'unico sprazzo di canonicità è la sparatoria tra lui e Luke Thorpe, dalla quale ovviamente esce sconfitto ed ucciso il bandito, invece in occasione dell'ultimo confronto con l'apache Jako il Nostro, la cui sete di vendetta si è forse in parte esaurita, si limita di suo ad umiliarlo in duello, con la volontà di trascinarlo in galera (salvo non poterlo poi fare, in quanto Jako è ucciso da una freccia nella schiena appena prima di accoltellare Tex a tradimento). Dal punto di vista pratico, si tratta comunque di espedienti narrativi che hanno "impedito" a Tex di giungere a consumare di prima mano una vendetta fredda e non da lui.

 

Parallelamente, mi è piaciuto che ad ogni singolo conto regolato con i quattro balordi il Ranger sia stato coinvolto in sottotrame che gli hanno consentito, più o meno direttamente, di far conciliare la sua vendetta ad altre questioni comunque sia più riconducibili al concetto di giustizia come da lui inteso: con Frank Barrett, ha potuto ristabilire la legalità a Big Creek ai danni del prepotente rancher Ray Barrett e dello sceriffo corrotto che gli reggeva il sacco; a Richfield, dove aveva fatto tappa Luke Thorpe, ha modo di salvare una coppia di bravi figlioli dalle grinfie dello stesso Thorpe; ad Escalante, dove si era sistemato Russ Jenkins, con l'occasione ha potuto togliere di mezzo - per legittima difesa - anche il fratello di costui, lo (pseudo)sceriffo Bill Jenkins che si era autonominato; infine, poco prima di raggiungere Jako nel villaggio dove era andato a rintanarsi, Tex salva da tre balordi il giovane apache Choka, che in seguito gli ricambia la cortesia uccidendo l'infido Jako, di fatto permettendogli di concerto di vendicare la sorella che lo stesso Jako aveva ucciso tempo prima.

 

Di contro, tra i dettagli che mi hanno lasciato perplesso, in primis il già citato agguato con sceneggiata in montagna, in cui non solo Tex casca in pieno (per quanto fosse emotivamente coinvolto, stranissimo abbia mostrato di avere una guardia così abbassata), ma che a mio avviso è stato comunque gestito male: d'accordo che nel fumetto ci può stare un minimo di sospensione dell'incredulità, d'accordo anche che gli arbusti hanno certamente attutito la caduta dell'incosciente Tex, ma da qui a far sì che se la sia cavata con ammaccature di poco conto ce ne passa. Altro passaggio che mi ha convinto poco, la dinamica del tentato omicidio di Sammy da parte di Frank Barrett: possibile che il capoccia Ray Barrett potesse non aver compreso da subito che a sparare fosse stato qualcuno da una certa distanza, quindi nessuno dei suoi uomini? Dulcis in fundo, Luke Thorpe che si rifugia presso un ghost town di cui il vecchio compare pentito Martin Frazer conosce esistenza ed ubicazione: ma davvero avrà pensato che Frazer, sapendo la sua ragazza nelle mani del bandito, sarebbe rimasto con le mani in mano senza avvertire il Ranger, che i compari di Luke avevano solo stordito?

 

Capitolo disegni: senza dubbio il Tex di Kubert è assai lontano dalla raffigurazione canonica e mediamente standardizzata cui siamo abituati (in primis i capelli più lunghi del solito, che lo ringiovaniscono di almeno una decina d'anni), in compenso a me è sembrato un Tex dinamico e in grado di trasmettere graficamente, oltre ad una forte volontà di vendetta, anche una certa risolutezza. In termini complessivi, disegni molto crudi e con pochi fronzoli, ma a mio parere adattissimi al contesto cupo della storia.

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<span style="color:red;">20 ore fa</span>, juanraza85 dice:

ma da qui a far sì che se la sia cavata con ammaccature di poco conto

La colpa non è  stata di Nizzi, ma di  Kubert, che si è  preso una libertà  rispetto alla sceneggiatura. C' è  scritto in " Tex secondo Nizzi" .

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  • 1 year later...

Un Texone con un Tex che prima si fa fregare dai quattro che lo gettano nel dirupo, cadendo come un pollo nella loro trappola, poi si fa tramortire nel saloon dagli amici di Luke Thorpe, infine si fa sorprendere da Shako nella capanna del capo apache. Insomma, più che Tex, sembra un John Smith qualsiasi. Però la storia è molto bella, a me piace tanto, perdono a Nizzi queste piccionate perché la storia, pur nella essenzialità di una trama ridotta praticamente all'osso (l'inseguimento di quattro bestie furiose), mi emoziona.

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  • 3 weeks later...

Riletto questo Texone dopo molto tempo.

Comincio subito col dire che ne ho ricevuto sensazioni contrastanti.

Da una parte abbiamo un Tex che cerca vendetta. E questo è alquanto insolito e, direi, da centellinare con Tex. Si è visto ne "il giuramento" e in qualche altra occasione, ma va centellinato. In questa occasione ci può stare perchè la storia è davvero emozionante e interessante fino alla fine, con una azione continua e serrata che non viene mai meno.

Poi ci sono MOLTE disattenzioni di Tex. Troppe. Le botte in testa e le spalle voltate al nemico sono davvero troppe. Un pò va bene (sennò la storia non sarebbe divertente e uno contro tutti, essere messo in difficoltà ci sta), ma quando le situazioni del genere cominciano a diventare 3 o4 si rischia il flop.

Il flop non avviene perchè, nonostante le cd piccionate, la storia è molto bella e, per questa volta, si fiisce per passarci sopra e apprezzare una storia così particolare, con questo Tex giustiziere in solitaria.

Kubert è un genio e inanella vignette strepitose una dopo l'altra, soprattutto sono bellissimi i cattivi, sporchi e orrendi. Ma Tex non è Tex, non ci somiglia minimamente, non è nemmeno vestito da Tex (il cappello e gli stivali dove se li è inventati?). E io, se non riconosco Tex, mi diverto poco.

Nizzi 7 (senza le troppe piccionate era una storia da 8 o anche di più).

Kubert 6:50 (eh no, se Tex non è Tex non merita di più)

Edited by valerio
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  • 3 months later...

A mio parere uno dei Texoni più deboli della serie. La trama, benché semplice, poteva anche essere accattivante, ma pare talmente buttata là di fretta che non c'è la minima possibilità di sviluppare i personaggi. Il titolo di questo speciale poteva essere "Tex che fa cose", perché fa tutto: spara, ammazza, insegue, precipita, guarisce, pesta, le prende, indaga, vendica, insulta. Il tutto in una sequenza talmente rapida che, invece che entusiasmare, annoia nella sua spigliatezza. 

 

Trovo il Tex di Kubert bruttino. Indipendentemente dalla aderenza al personaggio, vedo diverse tavole poco rifinite, con alcuni disegni in cui i personaggi non hanno le unghie nelle mani. Un Tex indubbiamente alto e dinamico, spietato, ma troppo stilizzato per i miei gusti. 

 

Voto complessivo: 6

 

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  • 5 months later...
Il 14/7/2020 at 21:37, valerio dice:

Riletto questo Texone dopo molto tempo.

Comincio subito col dire che ne ho ricevuto sensazioni contrastanti.

Da una parte abbiamo un Tex che cerca vendetta. E questo è alquanto insolito e, direi, da centellinare con Tex. Si è visto ne "il giuramento" e in qualche altra occasione, ma va centellinato. In questa occasione ci può stare perchè la storia è davvero emozionante e interessante fino alla fine, con una azione continua e serrata che non viene mai meno.

Poi ci sono MOLTE disattenzioni di Tex. Troppe. Le botte in testa e le spalle voltate al nemico sono davvero troppe. Un pò va bene (sennò la storia non sarebbe divertente e uno contro tutti, essere messo in difficoltà ci sta), ma quando le situazioni del genere cominciano a diventare 3 o4 si rischia il flop.

Il flop non avviene perchè, nonostante le cd piccionate, la storia è molto bella e, per questa volta, si fiisce per passarci sopra e apprezzare una storia così particolare, con questo Tex giustiziere in solitaria.

Kubert è un genio e inanella vignette strepitose una dopo l'altra, soprattutto sono bellissimi i cattivi, sporchi e orrendi. Ma Tex non è Tex, non ci somiglia minimamente, non è nemmeno vestito da Tex (il cappello e gli stivali dove se li è inventati?). E io, se non riconosco Tex, mi diverto poco.

Nizzi 7 (senza le troppe piccionate era una storia da 8 o anche di più).

Kubert 6:50 (eh no, se Tex non è Tex non merita di più)

Allora...Storia letta oggi. Tosta, cruda, violenta, senza fronzoli. Tex in difficoltà ed in cerca di vendetta contro ben quattro men of shit. Mi ha tenuto e mi sono piaciute le sottotrame "familiari". Mezzo voto in meno per le due botte in testa. Due sono troppe e io non sono uno che storce il naso con Tex in difficoltà. Comunque un buon Nizzi sicuramente. Kubert da prendere con le molle. È un Texone e ci sta non avere il "nostro" Tex. Però Kubert è perfetto per una storia  con questo "taglio".

 

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  • 7 months later...
  • 2 years later...

Letto ieri sera e apprezzato soprattutto grazie ai disegni. Fin dalle premesse alla base della realizzazione dell’albo è chiaro che non ci si troverà di fronte al Tex più canonico, però il nostro cavaliere solitario commette davvero qualche ingenuità di troppo e non pare particolarmente reattivo, restando perlomeno sempre combattivo e determinato nel suo proposito di vendetta. Qualche ingenuità e qualche scorciatoia quindi a mio avviso, che in una storia tutta azione possono anche starci, tuttavia l’insieme pur teso e drammatico fa fatica a coinvolgere davvero. Tra le varie parti che compongono la vicenda la migliore secondo me è quella riguardante i fratelli Barret, il cui rapporto ed epilogo viene praticamente riciclato successivamente per i due Jenkins, viva la fantasia...Come già detto il tratto di Kubert mi è piaciuto, ed in particolare i primi piani delle numerose carogne che affollano la storia, pur non mantenendosi sempre allo stesso livello per tutte le 220 tavole. In generale comunque un bel vedere ed uno stile adatto ad un western sporco e cattivo.

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