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TWF - Tex Willer Forum

Integralismo E Avanguardismo Dei Lettori Di Tex


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Tex vende ancora perché ha la "fortuna" di avere un pubblico di lettori diciamo diversamente giovani: io stesso, che ho 44 anni, penso di essere tra i meno avanti con l'età.

Io ho un figlio in età preadolescenziale e ne lui, nonostante il papà appassionato, ne i suoi amici e compagni di scuola leggono fumetti.

Io il futuro dei fumetti lo vedo nerissimo, temo che a mano a mano che il ricambio generazionale avanzerà tenderanno a scomparire, e Tex non sarà da meno. Purtroppo.

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  • 2 months later...

Oggi stavo leggendo un po' di articoli sul fumetto e nuovamente mi sento di andare controcorrente a tanti di voi... 

Si faccia avanti il primo che mi dica quanto il mercato dei fumetti sia stagnante, ininfluente e mondialmente insignificante. E' dalla mia iscrizione nel 2012 che vado dicendo che il mercato del fumetto vive e sempre dal 2012 critico la Bonelli per voler puntare su un target che nel giro di pochi anni sarà morto e sepolto. La SBE sta perdendo il treno ragazzi, e questo perchè ancora troppa gente si infastidisce se Tex ha uno strillone in copertina o una caspita di medaglietta in allegato...

  • 13/01/2021, Askanews.it: "Editori indipendenti, il primo per copie vendute è Star Comics"
  • 24/01/2021, La Repubblica: "Passione manga: i fumetti scalano le classifiche"
  • 31/01/2021, TomsHW.it: "Il fumetto in Francia – gli impressionanti numeri del 2020"
  • 19/04/2021, LaStampa: "I manga sfidano la narrativa: con Twitch, streaming e librerie scalano le classifiche"
  • 04/05/2021: Fumettologica.it: "Crisi da boom? I manga stravendono, ma gli stampatori faticano a tenere il ritmo"
  • 17/05/2021, Feltrinelli Education: "I fumetti in Italia: un mercato in continua espansione"
  • 30/06/2021, Fumettologica.it: "Il 2020 è stato un anno da record per il fumetto USA, nonostante la pandemia"
  • 11/07/2021, EveryEye.it: "USA, mercato manga ancora in crescita: My hero academia guida la classifica primaverile"
  • 15/07/2021, Fumettologica.it: "Nel 2021 in Italia le vendite di fumetti sono triplicate"
  • 28/08/2021, VerticaleFrancese.com: "Il fumetto in Francia cresce di un clamoroso 55% in un solo anno, trascinando l’intero comparto del libro"

E potrei continuare e continuare... Quanto è difficile che il mercato del fumetto è florido, ci sono influencer che lo diventano parlando di nona arte e ci sono molti compratori. Ma non vi accorgete che la pantomima del "mercato appassito" è nel caso legata solo alla Bonelli? Io mi chiederei il perchè e mi chiederei perchè quest'ultima voglia diventare oggi, fuori tempo massimo, una multimedia company!

Piccola postilla che conferma come i giovani leggano fumetti: https://www.firstonline.info/bonus-cultura-boom-dei-manga-in-italia-e-francia/

Bisognerebbe chiedersi perchè i giovani non leggano Bonelli!

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forse ti sfugge che,a parte i manga,tutti gli altri fumetti in quegli articoli vendono meno della Bonelli

Magari quest'anno Spiderman,da 80000 copia è passato a 85000,e gli articoli esaltano la rinascita del fumetto americano senza sapere o prendere in considerazione che Tex ne vende 180000

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3 hours ago, JohnnyColt said:

Piccola postilla che conferma come i giovani leggano fumetti: https://www.firstonline.info/bonus-cultura-boom-dei-manga-in-italia-e-francia/

Bisognerebbe chiedersi perchè i giovani non leggano Bonelli!

 

Ti do ragione sul fatto che invece di fare le solite geremiadi sulla crisi GENERALE del fumetto, bisognerebbe guardare al perché certi fumetti (dici Bonelli, ma io parlerei proprio singolarmente testata per testata) siano più in crisi di altri (altrimenti non si spiegherebbe perché certi fumetti perdano l'80% dei lettori e altri il 15% nello stesso periodo di tempo, se e genericamente "colpa della crisi" senza responsabilità degli autori e delle scelte editoriali il calo dovrebbe essere uguale per tutti).

 

Non sul resto perché continui a non vedere le cose più lampanti ed evidenti, persino nei link che citi tu stesso. Guarda quanti di essi parlano di manga (cioè di fumetti importati dall'estero, che non danno lavoro nemmeno ad un singolo disegnatore o sceneggiatore italiano) o di vendite all'estero tipo in Francia dove il mercato del fumetto è completamente diverso...

 

E quelli che rimangono? Puri clickbait, titoli che fanno vedere come ormai il "giornalismo" in generale e i siti che ti dovrebbero dare le "notizie" fanno semplicemente clickbaiting con titoli fuorvianti, senza più la minima vergogna.

 

Prendiamo ad esempio questo, perché è un titolo che dice una cosa EVIDENTEMENTE falsa (se fosse vera sarebbe la notizia del secolo nel mondo del fumetto e non si parlerebbe di altro, farebbe più rumore del boom di Dylan Dog trent'anni fa):

"15/07/2021, Fumettologica.it: "Nel 2021 in Italia le vendite di fumetti sono triplicate"

 

Titolo che dice una emerita balla, puro clickbaiting, perchè omette di aggiungere una parte molto importante, che devi leggere l'articolo per scoprire: parla di vendite: "nelle librerie online e fisiche e nella grande distribuzione" 

 

Ma se ometti quella parte, il titolo dice una cosa FALSA, perché NON È VERO CHE LE "VENDITE DEI FUMETTI" IN ITALIA SI SONO TRIPLICATE

 

Non so quanto sia adesso la percentuale di vendite dei fumetti nelle librerie: tempo fa era meno del 5%, anche ammesso che una percentuale simile sia triplicata, arriva al 15%, e se le vendite del fumetto da edicola sono calate anche solo del 10%, ecco che ti sei mangiato tutto il guadagno.

 

Notare inoltre che stiamo parando di un periodi pandemia, in cui saranno aumentate le vendite di fumetti online (contate in quella cifra) comprati su Amazon invece che nell'edicola in centro (NON contata in quella cifra), quindi quanto di quell'aumento è un semplice spostamento di copie da un canale all'altro?

 

La vera notizia sarebbe "Amazon aumenta le vendite di fumetti su cui praticamente non paga le tasse togliendo altro mercato alle edicole", ma come titolo non avrebbe attirato tanti click...

 

 

  • +1 3
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<span style="color:red">17 ore fa</span>, Grande Tex dice:

forse ti sfugge che,a parte i manga,tutti gli altri fumetti in quegli articoli vendono meno della Bonelli

Magari quest'anno Spiderman,da 80000 copia è passato a 85000,e gli articoli esaltano la rinascita del fumetto americano senza sapere o prendere in considerazione che Tex ne vende 180000

Non stai centrando il punto... I manga oggi spopolano e sono di moda perchè i vari mercati interni non sono riusciti a soddisfare un mercato che nel tempo ha dato per assodata la multimedialità. I manga spopolano oggi perchè la multimedialità (prima manga, poi anime, film, OAV, videogiochi, action figures ecc. ecc.) è insita nella natura stessa dell'intrattenimento nipponico, fin dagli anni '30! A seguire gli USA sono riuscire a compensare il calo della carta stampata con i film, le serie TV e quant'altro... I francesi sono riusciti a ritagliarsi una loro nicchia per sopravvivere. Il fumetto italiano (la cui monopolista effettiva è purtroppo la SBE) è fermo a paradigmi Bonelliani innovativi negli anni '60 ma oggi quanto mai anacronistici. Le colonne portanti della Bonelli magari vendono ancora bene e superano la concorrenza (e dentro di me: vista la base utenti che in 80 e passa anni hanno creato sarebbe imbarazzante il contraio...) ma comunque stanno obiettivamente subendo flessioni e si rivolgono ad un target decrepito e ammuffito. Ancora una volta si parla di copie vendute e ancora una volta non si capisce che il mondo del fumetto oggi non è esclusivamente su carta!

I giappo lo hanno capito negli anni '50, gli americani hanno iniziato massicciamente negli anni '80, i francesi negli anni '90/2000. Noi? Quando inizieremo a valorizzare l'enorme patrimonio che abbiamo? Se non ci fossero stati nicchie come Lupo Alberto e Cattivik saremmo ancora a parlare du SuperGulp! Astorina ha sempre provato a creare un mercato moderno, la Bonelli ha sempre goduto del proprio immobilismo granitico e assurdo.

 

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<span style="color:red">16 ore fa</span>, Diablero dice:

Guarda quanti di essi parlano di manga (cioè di fumetti importati dall'estero, che non danno lavoro nemmeno ad un singolo disegnatore o sceneggiatore italiano) o di vendite all'estero tipo in Francia dove il mercato del fumetto è completamente diverso...

E' proprio questo il punto? Quanti parlano di manga? Quanti parlano di fumetti Usa o francesi? Quanti parlano di fumetti italiani? Se non ci fosse Zerocalcare il fumetto italiano nel mondo varrebbe oggi 0. Chiediamoci come mai... Il mondo nipponico è di moda per diversi fattori che non analizzerò ora. Gli americani spingono tantissimo e grazie alla Marvel, ma pure ai soldi di WB e Disney diaciamocelo, possono dormire sonni tranquilli. Il mercato francese ha anticipato di molti decenni il concetto di fumetteria e oggi i fumetti sono tra le sezioni più importanti delle librerie. Il mercato interno ha sempre ciecamente basato il proprio operato sulle edicole, le edicole chiudono e il mercato va in crisi. Chi ha creato questa crisi? Chi ha per decenni mantenuto un immobilismo imbarazzante? Chi pensava che la cosa più sperimentale da fare fosse trasportare il Giornale di SBE da carta al web? Non raccontiamoci balle...

La SBE è sempre stata una monopolista de facto, le altre case editrici hanno sempre sperimentato per tirare a campare in un mercato libero, alla Bonelli è sempre bastato il costante contentino mensile.

L'Astorina? Fin dal '68 ha cercato di creare un culto, riuscendoci, attorno a Diabolik: film, merchandising, romanzi, cartone animato... 

La Corno? Tra i primi importatori di Comics seriali, tra i primi a portare i propri personaggi al cinema (Kriminal, Satanik, Sturmtruppen), grandi promotori di Gulp e SuperGulp! Altro...?

La Dardo? Pur essendo in scia Bonelli fu tra le prime a creare riviste contenitore!

La Aurea? Con le sue riviste LancioStory e Skorpio!

Silver? Con le sopracitate serie culto di Cattivik e Lupo Alberto e con le mitiche caramelle del Lupo Blu!

Ma di cosa parliamo?

Se si vendono fumetti stranieri e non si foraggia l'indotto interno è a causa di scelte idiote che hanno fatto assai male alla casa editrice e al mercato interno! Ora la Bonelli pensa di diversificare ma lo farà, se lo farà davvero, con un ritardo di 20/30/40 anni rispetto agli altri!!! Un po' tardino, non pensate?

<span style="color:red">17 ore fa</span>, Diablero dice:

E quelli che rimangono? Puri clickbait, titoli che fanno vedere come ormai il "giornalismo" in generale e i siti che ti dovrebbero dare le "notizie" fanno semplicemente clickbaiting con titoli fuorvianti, senza più la minima vergogna.

Massì, buttiamo dentro la caciara da bar, le accuse di scribacchinismo e i fantomatici titoli clickbait che nella realtà, se si avesse l'accortezza di leggere gli articoli, confermano ciò che viene indiscutibilmente scritto nell'articolo stesso. Soprassiedo che è meglio...

<span style="color:red">17 ore fa</span>, Diablero dice:

Prendiamo ad esempio questo, perché è un titolo che dice una cosa EVIDENTEMENTE falsa (se fosse vera sarebbe la notizia del secolo nel mondo del fumetto e non si parlerebbe di altro, farebbe più rumore del boom di Dylan Dog trent'anni fa):

"15/07/2021, Fumettologica.it: "Nel 2021 in Italia le vendite di fumetti sono triplicate"

 

Titolo che dice una emerita balla, puro clickbaiting, perchè omette di aggiungere una parte molto importante, che devi leggere l'articolo per scoprire: parla di vendite: "nelle librerie online e fisiche e nella grande distribuzione" 

 

Ma se ometti quella parte, il titolo dice una cosa FALSA, perché NON È VERO CHE LE "VENDITE DEI FUMETTI" IN ITALIA SI SONO TRIPLICATE

 

Non so quanto sia adesso la percentuale di vendite dei fumetti nelle librerie: tempo fa era meno del 5%, anche ammesso che una percentuale simile sia triplicata, arriva al 15%, e se le vendite del fumetto da edicola sono calate anche solo del 10%, ecco che ti sei mangiato tutto il guadagno.

 

Notare inoltre che stiamo parando di un periodi pandemia, in cui saranno aumentate le vendite di fumetti online (contate in quella cifra) comprati su Amazon invece che nell'edicola in centro (NON contata in quella cifra), quindi quanto di quell'aumento è un semplice spostamento di copie da un canale all'altro?

 

La vera notizia sarebbe "Amazon aumenta le vendite di fumetti su cui praticamente non paga le tasse togliendo altro mercato alle edicole", ma come titolo non avrebbe attirato tanti click... 

Praticamente affermi che l'analisi fatta dalla più grande associazione di categoria italiana è una balla perchè "si limita" ad analizzare le librerie, le fumetterie e l'ecommerce? Praticamente affermi che l'analisi di una associazione come la AIE è inattendibile perchè non prende in analisi edicole che quotidianamente vengono decimate? E poi, come fai ad associare l'e-commerce alle edicole se i due target sono essenzialmente differenti e di certo non succedanei? Stai affermando che per fare una analisi sulle vendite dei SUV bisogna avere sottomano le vendite delle autovetture aperte. :lol2::lol2:

Come già affermato più volte in precedenza ragioni con strutture di mercato e di arketing antiquate e oggi inapplicabili. vendite-libri-2021.jpg

Ma ad una certa non ci sta bene un "Chissenefrega delle edicole?" Attenzione, non sto dicendo chissenefrega degli edicolanti e dell'indotto... Sto dicendo che tirare in mezzo sempre e solo queste benemerite edicole come argomento di trattazione è fuorviante e degradante per qualsiasi discorso in serietà.

L'articolo cita le analisi dell'AIE secondo cui "dal 4 gennaio aò 20 giugno di quest'anno il settore dei fumetti ha triplicato le sue vendite (+214%)". L'articolo poi prosegue su un argomento molto interessante "possiamo supporre che abbia inciso il successo dei manga". Caro @Diablero comprendi che, anche a causa della pandemia, il mercato sta rifiorendo? Comprendi che il mercato sta rifiorendo anche grazie ai manga e ai volumi? Comprendi che il mercato sta rifiorendo grazie alle librerie, alle fumetterie, all'ecommerce e ai vari influencer come Dario Moccia, Mangaka, Caverna di Platone ecc.? Se affermi che oggi il mercato della 9^arte è svantaggiato perchè le edicole stanno chiudendo non comprendi che oggi l'editoria anni '70 è inequivocabilmente inapplicabile. Chi sta pensando per la chiusura delle edicole? La Bonelli! Chi e' stata obbligata a investire in Store brandizzati? La Bonelli! Chi continua a parlare di rilanci che poi puntualmente ricadono nell'errore di proporre roba anche artisticamente valida ma nel cuore stantia? 

Non lo dico io, povero pirla 23enne di Pavia... Lo dicono i dati degli editori, lo dicono i numeri dei film Marvel e dei manga/anime, lo dice la community, lo dice Twitch, lo dicono le vendite di Amazon.

Qui non si sta disquisendo se personalmente preferiamo la distribuzione digitale, molte volte sfruttatrice, o l'edicolante sotto casa. Si sta parlato di mercato, e se si parla di mercato di parla di quote, e si parla di quote si parla di numeri... Perchè la Bonelli, e chi è affezionato al suo modo anacronistico di fare fumetti, è l'unica a mettersi di traverso ancora una volta? Il mercato è stato rovinato da chi aveva il potere di trasportare le piccole entità (parlo di editori e di edicole) verso un'apertura globale, verso una naturale diversificazione dell'intrattenimento, verso un logico rafforzamento del brand.

Per non parlare poi dell'importanza che ha avuto il bonus di 18App: 500 euro da spendere in cultura e quindi in fumetti. 500 euro che ci sono da anni (io stesso ne ho usufruito e spesi per 3/4 in fumetti) ma che prima erano, fidati, meno sentiti per l'acquisto gratuito di fumetti. I dati positivi dell'andamento di questi fondi dimostrano ancora una volta che i giovani leggono ma leggono ciò che amano, i manga!

@Diablero, fattene una ragione: l'editoria a fumetti non è più quella che piace a te!

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In questo profluvio di parole c’è qualcosa che non riesco a capire. Davvero paragoni, in meglio, alla Bonelli due editori come Dardo e Corno, che non esistono più? O la Astorina, arroccata su un solo personaggio??? Davvero pensi che Sergio Bonelli non abbia mai diversificato???? DAVVERO???

 

In quanto al fumetto americano, che c’entrano i film? Il fumetto, in quanto tale, è alla canna del gas, economicamente e artisticamente.  

Edited by borden
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<span style="color:red">2 ore fa</span>, borden dice:

quanto al fumetto americano, che c’entrano i film? Il fumetto, in quanto tale, è alla canna del gas, economicamente e artisticamente.  

infatti

 

Jhonny, la tua soluzione sarebbe" visto che i fumetti non vendono,facciamoci i film,così  guadagniamo con quelli." 

Forse non hai capito che lo scopo non è fare soldi in generale,ma fare soldi vendendo i fumetti

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5 ore fa, JohnnyColt dice:

le altre case editrici hanno sempre sperimentato per tirare a campare in un mercato libero, alla Bonelli è sempre bastato il costante contentino mensile.

Ecco, dopo questa affermazione mi aspettavo che come "altre case editrici" citassi che so, la Bao, la Cosmo, la Coconino, ecc. che pubblicano fumetti più sperimentali e artistici, invece come esempi positivi rispetto alla Bonelli proponi la Astorina (che campa da 60 anni su un personaggio sempre uguale!), Silver, la Dardo, Lanciostory???... Mah!

 

La Bonelli potrà essere criticata per tanti motivi, ma non si può dire che non abbia cercato di proporre sempre serie e miniserie nuove e al passo coi tempi. Ci ha provato. Che poi ci sia riuscita o meno è un altro discorso (troppo lungo e  complesso). Ma non si può certo dire che sia rimasta immobile a riproporre sempre e solo le vecchie serie classiche...

 

5 ore fa, JohnnyColt dice:

Praticamente affermi che l'analisi fatta dalla più grande associazione di categoria italiana è una balla perchè "si limita" ad analizzare le librerie, le fumetterie e l'ecommerce? Praticamente affermi che l'analisi di una associazione come la AIE è inattendibile perchè non prende in analisi edicole che quotidianamente vengono decimate?

Non hai capito l'obiezione che ti è stata fatta.

Non è che si accusa l'AIE di dire balle, è il sito di Fumettologica che è ingannevole perché l'articolo titola: "Nel 2021 in Italia le vendite di fumetti sono triplicate".

Sono triplicate le vendite di fumetti sì, ma solo nelle librerie e on-line (come dice l'AIE), non le vendite di fumetti in assoluto, perché molte edicole hanno chiuso o hanno venduto di meno, quindi in un calcolo complessivo le vendite di fumetti in Italia NON sono triplicate.

E' come se un giornale titolasse: "Sono raddoppiati gli spettatori al cinema". E poi vai a leggere e scopri che in realtà sono raddoppiati solo gli spettatori dei cinema d'essai, mentre in tutti gli altri cinema invece sono calati. Come lo definiresti il titolo dell'articolo, se non ingannevole e acchiappa click (dal momento che si parla sempre di crisi del cinema)?

 

E poi, visto, che insisti col multimediale... dovresti essere contento delle ultime novità della Bonelli: Dylan Dog collabora con Vasco Rossi, fra un po' uscirà il film di Dampyr, poi è prevista una miniserie televisiva di Julia, e anche un'altra è già stata concordata per la miniserie "Il confine"... 

Io lo dico subito: guarderò solo il film su Dampyr! :lol:

E per il futuro... dalla Bonelli mi accontenterei di una miniserie su Kit Carson: non sono molto avanguardista... :lol: 

Edited by Poe
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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Grande Tex dice:

Jhonny, la tua soluzione sarebbe" visto che i fumetti non vendono,facciamoci i film,così  guadagniamo con quelli." 

Forse non hai capito che lo scopo non è fare soldi in generale,ma fare soldi vendendo i fumetti

E mi spieghi perchè gli stranieri vendono soldi facendo fumetti? Mi spieghi perchè gli unici che sentono di questa dissoluzione sono gli aficionados Bonelli? Vai in Comicon di San Diego o ad Akiabara e poi dimmi sei il fumetto è solo fumetto. 

<span style="color:red">3 ore fa</span>, borden dice:

In questo profluvio di parole c’è qualcosa che non riesco a capire. Davvero paragoni, in meglio, alla Bonelli due editori come Dardo e Corno, che non esistono più? O la Astorina, arroccata su un solo personaggio??? Davvero pensi che Sergio Bonelli non abbia mai diversificato???? DAVVERO???

Io ho fatto esempi anni '70/'80/'90, esempi che dimostrano quanto allo stesso tempo la Bonelli fosse arroccata sulla vendita di fumetti sempre nella stessa identica maniera. 

<span style="color:red">4 minuti fa</span>, Poe dice:

Ecco, dopo questa affermazione mi aspettavo che come "altre case editrici" citassi che so, la Bao, la Cosmo, la Coconino, ecc. che pubblicano fumetti più sperimentali e artistici, invece come esempi positivi rispetto alla Bonelli proponi la Astorina (che campa da 60 anni su un personaggio sempre uguale!), Silver, la Dardo, Lanciostory???... Mah!

 

La Bonelli potrà essere criticata per tanti motivi, ma non si può dire che non abbia cercato di proporre sempre serie e miniserie nuove e al passo coi tempi. Ci ha provato. Che poi ci sia riuscita o meno è un altro discorso (troppo lungo e  complesso). Ma non si può certo dire che sia rimasta immobile a riproporre sempre e solo le vecchie serie classiche...

Come risposto al buon Borden parlo di case editrici di decenni fa. Ho già parlato in questa sede della Cosmo e della Bao, mi è stato detto che non stanno avendo successo. Mmmm, oook...

Io comunque non stavo parlando di serie pubblicate ma di valorizzazione del prodotto, del brand, la sua diffusione, il suo target... La SBE si è arroccata a vendere, con le stesse metodologie di Sergio, ai vecchi fingendo di vendere anche ai giovani. Esito? I vecchi muoiono o si distaccano dai personaggi (Zagor, MM e DD ne sono un esempio lampante, e pure Tex ha questi "non" lettoiri), i giovani leggono manga. Manga che invece, grazie agli anime, vanno a gonfie vele. Bisognerebbe chiedersi se sia il mercato sbagliato o se sia la Bonelli a non leggere le esigenze del mercato, dei giovani e dei propri personaggi.

<span style="color:red">9 minuti fa</span>, Poe dice:

Non hai capito l'obiezione che ti è stata fatta.

Non è che si accusa l'AIE di dire balle, è il sito di Fumettologica che è ingannevole perché l'articolo titola: "Nel 2021 in Italia le vendite di fumetti sono triplicate".

Sono triplicate le vendite di fumetti sì, ma solo nelle librerie e on-line (come dice l'AIE), non le vendite di fumetti in assoluto, perché molte edicole hanno chiuso o hanno venduto di meno, quindi in un calcolo complessivo le vendite di fumetti in Italia NON sono triplicate.

E' come se un giornale titolasse: "Sono raddoppiati gli spettatori al cinema". E poi vai a leggere e scopri che in realtà sono raddoppiati solo gli spettatori dei cinema d'essai, mentre in tutti gli altri cinema invece sono calati. Come lo definiresti il titolo dell'articolo, se non ingannevole e acchiappa click (dal momento che si parla sempre di crisi del cinema)?

Ho capito l'obiezione ma è un'obiezione ingenua... Nessuno ha mai parlato di edicole, le ha tirate in ballo Diablero. Se uno leggesse l'articolo capirebbe il titolo... Sta di fatto che hanno triplicato le vendite e questi sono dati! Anche perchè i giovani prendono su internet o in fumetteria (e quindi libreria), mica in edicola...

<span style="color:red">11 minuti fa</span>, Poe dice:

E poi, visto, che insisti col multimediale... dovresti essere contento delle ultime novità della Bonelli: Dylan Dog collabora con Vasco Rossi, fra un po' uscirà il film di Dampyr, poi è prevista una miniserie televisiva di Julia, e anche un'altra è già stata concordata per la miniserie "Il confine"... 

Io lo dico subito: guarderò solo il film su Dampyr! :lol:

E per il futuro... dalla Bonelli mi accontenterei di una miniserie su Kit Carson: non sono molto avanguardista... :lol: 

Non sono io ad insistere, è il mondo dell'intrattenimento e dell'editoria ad insistere e dettare legge. Piaccia o non piaccia ai puristi ma l'esempio rodato del Giappone è sotto gli occhi di tutti. 

Detto questo sono contento di cartoni animati, serie e film? Al 100%, era ora, meglio tardi che mai. Quando gli altri hanno bacino di utenza la bonelli arriva con 15 anni di ritardo (penso al MCU)... Dyd beh, la collaborazione con VASCO

non porterà di certo nuovi lettori giovani

 

La serie anche io la vorrei... ;)

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, JohnnyColt dice:

facendo fumetti? Mi spieghi perchè gli unici che sentono di questa dissoluzione sono gli aficionados Bonelli? Vai in Comicon di San Diego o ad Akiabara e poi dimmi sei il fumetto è solo fumetto

ma infatti per esempio,gli americani,che invece che sui fumetti si sono concentrati sui film,ormai fanno solo fumetti pessimi( parere personale) 

<span style="color:red">2 ore fa</span>, JohnnyColt dice:

Manga che invece, grazie agli anime, vanno a gonfie vele.

non dipende dagli anime

se così fosse,allora i fumetti americani dovrebbero vendere tanto

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Poche note rapide, tanto ormai ho capito che parti da una tua conclusione (fissa) e "adatti" la realtà (ignorandola o inventandola) per "dimostrarla", quindi non ci sarà mai nessun fatto o osservazione, non importa quanto evidente, che potrà mai farti cambiare idea...

 

10 hours ago, JohnnyColt said:

E' proprio questo il punto? Quanti parlano di manga? Quanti parlano di fumetti Usa o francesi? Quanti parlano di fumetti italiani? Se non ci fosse Zerocalcare il fumetto italiano nel mondo varrebbe oggi

 

Zerocalcare è proprio la dimostrazione che si può avere successo anche senza il traino di film, telefilm, cartoni, videogiochi, etc.

 

Credo oltre un milione di copie vendute, a botte di oltre 100.000 copie a volume (per volumi da venti euro o più), e un successo costruito SOLO sui fumetti (cartacei o online)

 

Chi sono gli altri autori italiani che vendono di più?

 

Gipi e Manara.  Che hanno avuto successo solo con i fumetti (Quando Gipi si è avventurato a fare film, hanno incassato pochissimo, anche se è vero che erano in partenza film a bassissimo budget e quindi non è detto siano andati tutti in perdita, considerando anche eventuali finanziamenti di enti statali)

 

Con il traino di 22 film che incassano miliardi di dollari, la Panini vende... a quanto siamo adesso? A 2.000 copie per i supereroi marvel? A mille? O anche meno? Devono continuamente alzare i prezzi per non chiudere...

 

Dirai che i fumetti possono pure andare aff****lo, che i soldi li fai con i film (che mi sembra il fulcro della tua argomentazione, "non me ne frega nulla dei fumetti, penso ai soldi!!!". Solo non capisco cosa dovrebbe fregarmene a me dei soldi che guadagnano gli altri...), però i soldi li fa la Disney. Non li fa non dico la Panini, ma nemmeno la Marvel americana (la Marvel Cinematografica ormai è totalmente indipendente da quella fumettistica), che come la panini deve continuamente alzare i prezzi e è sempre a rischio di chiusura (la DC intanto ha dato un taglio drastico alle uscite ed è da mesi che circolano voci sulla sua chiusura o sulla sua vendita)

 

11 hours ago, JohnnyColt said:

Gli americani spingono tantissimo e grazie alla Marvel, ma pure ai soldi di WB e Disney diaciamocelo, possono dormire sonni tranquilli.

 

Gli autori Marvel direi che non dormono tranquilli per niente, che sia una barca che stia affondando è palese. Come ti ho già spiegato ormai infinite volte, il successo della Disney con quei personaggi non ha portato a nessun aumento sostanziale delle vendite. Quindi i soldi li fa la Disney, a vantaggio di chi va al cinema, non di chi fa o legge fumetti. E quindi gli autori di fumetti di quei soldi non vedono un centesimo.

 

Ma d'altronde, già solo il fatto di considerare la Marvel (che negli anni 90 ha fatto bancarotta (con gli azionisti che hanno ricavato meno di 1 dollaro per azioni che avevano pagato cento volte di più) rispetto alla Bonelli che per decenni è stata un azienda più che florida che rendeva miliardi, fa capire il labile contatto con la realtà di certe affermazioni.

 

È una costante dei tuoi post. Pare che per te tutti quelli che sono falliti, hanno fatto bancarotta, sono finiti sul lastrico, nel corso degli ultimi decenni siano stati abilissimi, un esempio da seguire, rispetto a quel poveraccio di Bonelli che non è riuscito nemmeno a fallire e anzi ha fatto una barca di soldi! Mi ricordi i "manager" che sono arrivati a gestire uno stabilimento in cui lavoravo negli anni 90, pieni di sicurezza, che "sapevano loro come fare" e consideravano i vecchi quadri con decenni di esperienza degli incapaci perché non parlavano il loro gergo. Ovviamente, in pochi anni la produzione è precipitata, e uno stabilimento che un tempo era uno dei più redditizi nel suo settore oggi è chiuso da tempo (è una costante di certi "manager" il far chiudere e fallire tutto quello che toccano, e il bello che i continui fallimenti non li smuovono mai dalle loro certezze...)

 

11 hours ago, JohnnyColt said:

La Corno? Tra i primi importatori di Comics seriali, tra i primi a portare i propri personaggi al cinema (Kriminal, Satanik, Sturmtruppen), grandi promotori di Gulp e SuperGulp! Altro...?

 

...ed è fallita trent'anni fa, perdendo tempo e denaro dietro iniziative velleitarie mentre proprio nel periodo in cui Bonelli faceva i miliardi con Dylan Dog...

 

Ti svelerò un segreto. La Corno non "ha portato al cinema" proprio niente. Così come non l'ha portato l'Astorina. Non sono le case editrici che facevano quei film, erano i produttori di Cinecittà che gli davano quattro spiccioli (ci sono diverse leggende su quanto poco offrivano per i diritti) per prendersi i personaggi. Oltretutto con scarso successo: è solo oggi che per esempio il film di "Diabolik" è considerato un cult (del trash, negli USA è famoso perchè accostato a cose tipo i telefilm camp di Batman), ma all'epoca, in un periodo in cui il cinema italiano era attivissimo, producendo centinaia di film all'anno e sfruttando i personaggi con diversi film... i film con Diabolik, Kriminal o Satanik non hanno avuto seguito o ne hanno avuto uno e basta, segno che hanno incassato davvero poco.

 

Mi meraviglia comunque il fatto che, nel ricostruire una realtà fittizia, tu abbia deciso di cancellare anche la memoria del film di Tex (e in questo saresti stato d'accordo con Bonelli che avrebbe preferito che tutti se lo dimenticassero...  :lol: ).

 

11 hours ago, JohnnyColt said:

La SBE è sempre stata una monopolista de facto, le altre case editrici hanno sempre sperimentato per tirare a campare in un mercato libero, alla Bonelli è sempre bastato il costante contentino mensile.

 

La logica di questa affermazione è davvero attorcigliata anche per i tuoi standard. La Bonelli sarebbe stata monopolista perchè i suoi concorrenti sperimentavano? Ma non dicevi che a sperimentare si fanno i soldi? Quindi la tua definizione di "monopolista" è "chi fa meno soldi dei suoi concorrenti?" Non mi pare la definizione del vocabolario...  d'altronde già parlare di "Monopolista" i mezzo ad un post dove esalti i suoi concorrenti fa ridere, un monopolista è tale solo se non ha concorrenti...

 

Ancora più ridere fa l'idea che la Bonelli a quell'epoca fosse una che non innovava rispetto agli altri...

 

11 hours ago, JohnnyColt said:

La SBE è sempre stata una monopolista de facto, le altre case editrici hanno sempre sperimentato per tirare a campare in un mercato libero, alla Bonelli è sempre bastato il costante contentino mensile.

L'Astorina? Fin dal '68 ha cercato di creare un culto, riuscendoci, attorno a Diabolik: film, merchandising, romanzi, cartone animato... 

La Corno? Tra i primi importatori di Comics seriali, tra i primi a portare i propri personaggi al cinema (Kriminal, Satanik, Sturmtruppen), grandi promotori di Gulp e SuperGulp! Altro...?

La Dardo? Pur essendo in scia Bonelli fu tra le prime a creare riviste contenitore!

La Aurea? Con le sue riviste LancioStory e Skorpio!

Silver? Con le sopracitate serie culto di Cattivik e Lupo Alberto e con le mitiche caramelle del Lupo Blu!

Ma di cosa parliamo?

 

Visto gli esempi che fai (tutti degli anni 70), parliamo di Mister No, di Ken Parker, degli Un uomo un Avventura, dei Protagonisti, della Collana America, della distribuzione degli arretrati direttamente in edicola, dei "fumetti in TV" prima in rai in prima serata e poi nelle TV locali...

 

Maddai, cosa vuoi che sia come "innovazione" Ken Parker o gli Uomo un Avventura rispetto alle "mitiche caramelle del Lupo Blu"???  :laughing:

 

E riguardo al titolo dell'articolo di Fumettologica, fattene una ragione. Stai lì ad attorcigliarti, tirando fuori che se poi uno andava a leggere l'articolo... (certo, come ho fatto io, scoprendo che il titolo è una balla)..

 

Basta, smettila di attorcigliarti: un affermazione o è vera o è sbagliata, o è la verità o è una falsità.  E un titolo dovrebbe riassumere un articolo, non dire qualcosa che nell'articolo non c'è.

 

L'affermazione ""Nel 2021 in Italia le vendite di fumetti sono triplicate" è una emerita balla!  E il dire "ma se leggi poi la parte sotto lo spiega meglio" è uno dei tipici "trucchetti" usati dai truffatori (vedi le famose "clausole scritte in piccolo".

 

Altrimenti, posso fare un titolo di fumettologica così: "NESSUNO, MA PROPRIO NESSUNO, FRA CHI CONOSCE I FUMETTI, CREDE CHE JOHNNY COLT ABBIA RAGIONE". E secondo il tuo attorcigliato "ragionamento" che hai tirato fuori per negare l'evidenza, quel titolo è verissimo, verità sacrosanta, indiscutibile: basta che poi, più avanti, se vai a leggere l'articolo, dopo 4-5 pagine, ci aggiunga "fra gli abitanti di casa mia", e nel titolo posso scrivere quello che mi pare...

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Piccola aggiunta riguardo ai giornalisti e alla cultura del fumetto in generale in Italia: cinque minuti fa, servizio del TG1 su una mostra di fumetti con intervista agli autori, ma ovviamente invece di farli parlare in prima persona il giornalista gli fa dire mezza frase e per il resto "riassume lui". Di uno dice che da piccolo si è appassionato ai fumetti leggendo le avventure dei Supereroi pubblicate dalla "Editoriale CORVO"!

 

Ma ve lo immaginate un giornalista Francese sbagliare il nome di Uderzo o della Dargaud?

 

L'italia è il paese dove, a differenza che negli USA, i quotidiani hanno solo raramente pubblicato fumetti. E già negli USA gli autori si lamentano di come vengono pubblicati, con zero rispetto (rimpiccioliti, rimontati, con salti, etc.), in Italia manco quello, per decenni i fumetti sui giornali ci finivano solo se un assassino ne aveva uno in casa (e quindi ovviamente era colpa di quelli). Ma la colpa, ovviamente, è di Bonelli.

 

La Bonelli è un anomalia, un impossibilità. Le vendite "normali" fisiologiche in un paese di semianalfabeti come l'Italia sono quelle degli altri editori. Più basse, come più basse sono le vendite dei libri. Che un fumetto Italiano venda un ventesimo di uno francese, considerando la considerazione, la pubblicità, e in generale il tasso di analfabetismo (un tempo popolare, oggi funzionale, ma sempre in ogni caso culturale) in Italia, è assolutamente prevedibile. Ci si dovrebbe stupire del contrario.

 

Come c'è da rimanere stupiti, invece, a vedere come in questo ambito culturale sia potuto nascere un fenomeno come Tex (e, in misura minora e molto trainata da Tex, Dylan Dog). Che straccia come vendite e durata le serie di punta di paesi dove li legge molto più che da noi.

 

Essendo un anomalia, dipende da circostanze particolari e da persone (autori ed editori) eccezionali. Mi sa che stiamo vedendo come, man mano che cambiano le condizioni che hanno generato l'anomalia, la Bonelli stia rientrando nella "normalità" italiana...

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guarda che gli analfabeti,in Italia ,sono lo 0,6% ;)

scherzi a parte, credo sia sbagliato affermare che in Italia si legga meno( per diletto) rispetto agli altri paesi.

Ormai si legge poco dappertutto

Edited by Grande Tex
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La mia partecipazione attiva nelle varie discussioni del forum è sempre più rara ma leggo i vari interventi quasi quotidianamente e riesco ad essere, abbastanza, aggiornato sulle varie discussioni che vengono affrontate, come appunto quella di questo thread che @JohnnyColt, periodicamente, rende vivace con i suoi appassionati interventi di marketing.

Perdonami johnny, ma devo dire che dai tuoi chilometrici post nei vari thread, che parlano della crisi del fumetto o dei giovani che non li leggono o di cosa dovrebbe o non dovrebbe fare la Bonelli essere al passo con altre case editrici, traspare una certa confusione di pensiero nell’esporre quelle che sono tue opinioni e che partono quasi sempre da domande che poni chiedendo ad altri quale potrebbe essere l’eventuale soluzione, dando, poi, l’impressione che le risposte non ti interessino più di tanto ma, semplicemente, ti è più facile pensare che siano gli altri a non comprenderti senza dare l’impressione di farti venire il dubbio che, forse, le opinioni altrui non sono così campate in aria rispetto alle tue.

Leggendo i tuoi vari interventi hai, nel tempo, segnalato senza soluzione di continuità, quelli che, per te, sono i rimedi che dovrebbe apportare la Bonelli alla propria politica editoriale per combattere la crisi del fumetto tra i giovani visto che, opinione tua, si rivolge solo ad un target di lettori “vecchi” e, sempre secondo te, la Bonelli dovrebbe:

-         puntare sui fumetti in formato digitale perché questo è il futuro, non il formato cartaceo;

-         diversificare attraverso l’uso dei media per rendere forte e competitivo il marchio Tex;

-         produrre videogiochi con Tex o altri personaggi Bonelli;

-         produrre film e serie tv su Tex o altri personaggi Bonelli;

-         pubblicizzare i propri prodotti tramite i social e sfruttare Twitch e You Tube per avvicinare i giovani ai fumetti Bonelli.

Queste sono solo alcune delle tue teorie salva Bonelli che rappresentavano la soluzione nel momento in cui le esponevi, salvo poi cambiare idea e passare a quella successiva in quanto più efficace o, addirittura, mixandole tutte insieme in post prolissi e confusi dando l’idea, perdonami ma l’impressione è quella, di non essere ben informato sull’argomento che tu avevi tirato in ballo.

Per esempio, hai accusato la Bonelli, in base a non so quali competenze, di avere il monopolio del fumetto in Italia, cosa, come ti hanno fatto già notare altri, assolutamente sbagliata, anche perché a differenza di tutte le altre case editrici presenti sul territorio nazionale la SBE produce i propri fumetti e non pubblica quelli di altri, hai detto che dovrebbe prendere esempio dalla Astorina e dalla Corno che hanno prodotto film come Diabolik, Kriminal e Satanik (e stiamo parlando degli anni 60, un’era geologica fa) bè, sappi che quei film,  all’epoca, non furono proprio dei successoni, anzi, rientrarono a malapena dei costi di produzione e, soprattutto, come già ti è stato detto, sempre da altri, non furono prodotti dalle rispettive case editrici, ma da case di produzione cinematografiche, Diabolik, ad esempio fu prodotto dalla De Laurentiis, mentre la tanto bistrattata Bonelli ha coprodotto Monolith del 2016 e Dampyr ( che ha visto ritardare la sua uscita a causa della pandemia) che dovrebbe essere il primo tassello del Bonelli Cinematic Universe che non sarà al livello, evidentemente, del MCU, che è prodotto da un colosso come la Dinsey, ma, a livello europeo, credo che sia qualcosa di innovativo, che è una delle cose che cercavi nella Bonelli, mi pare, o no?   

Per chiudere, visto che mi sono dilungato anche troppo, ti consiglio di leggere questo articolo: Di cosa parliamo quando parliamo di fumetti - Il Post pubblicato su “IlPost.it” nel 2016 che per quanto riguarda le cifre non è aggiornato alla situazione attuale ma potrà toglierti qualche dubbio sulla differenza tra fumetto seriale e graphic novel e tra distribuzione in edicola o in libreria/fumetteria.

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@Bob Rock Ci tengo a dire che non rispondo sempre con continuità per la semplice ragione che sto preparando degli esami e mi tocca relegare la discussione in una posizione subalterna. Mi spiace anche che i miei messaggi siano visti come grandi soliloqui ma purtroppo sono logorroico e a voce, fidati, farei anche peggio! :D

Detto questo, entriamo nel discorso...

Mi è capitato di rinverdire la discussione perchè è una questione che mi sta molto a cuore, personalmente mi intristisce vedere tantissimi miei coetanei e conoscenti seguire con attenzione le uscite Giappo e Usa (film e fumetti). Siccome il mercato nostrano ha da offrire parecchio mi rattrista che lo stesso amore che hanno i ragazzi verso i manga e gli anime non lo abbiano per Tex, DyD ecc. Conosco molte persone che sono andate in Giappone esclusivamente per vedere Akiabara, per prendere manga in giapponese (che ovviamente non leggeranno mai) e gli Shonen Jump per ricordo.

Non è un male che lo si faccia ma è un peccato che questa attenzione non si manifesti anche in territorio italico. Per me le motivazioni sono lapalissiane: la Bonelli da monopolista de facto (ovvero una azienda che opera in condizioni di libero mercato ma che percentualmente è talmente forte da poter spostare gli equilibri del mercato) si è sempre messa di traverso a operazioni di diversificazione rispetto al solo media cartaceo. Non ho mai detto che la Bonelli non abbia innovato, si rileggano meglio i miei vecchi commenti, ho detto che non prendendo a suo tempo il treno preso dai competitor più piccoli o stranieri si è trovata oggi a lamentarsi della crisi delle edicole. Bonelli non ha innovato negli ultimi decenni della sua gestione perchè non ha mai voluto (e lo dicono anche molte interviste) diversificare il prodotto, non ha mai voluto "svenderlo". Peccato che ora l'azienda, per colpa di queste scelte prese tempo addietro, si trovi a rincorrere i concorrenti nei film, a non avere un bacino giovane di utenza, a dover ovviare alle edicole, a interfacciarsi a realtà che ha sempre snobbato (librerie e fumetterie), a rispolverare vecchie glorie per fare quattro numeri in più ecc. ecc. ecc.

Io non ho mai proposto nulla, ho sempre mostrato una mia visione in un thread di discussione. Sentirmi dire sempre le solite cose che rigirano i miei scritti è poco stimolante, tutto qui.

Ti scrivo in maniera chiara (cosicchè possa rimanere a imperitura memoria :P) cosa mi auspicherei da Bonelli:

- diversificazione del prodotto: fare serie tv mature, cartoni animati per i più piccoli e film. Con i cartoni inizi a creare il bacino, con gli altri media lo consolidi...

- parlando di diversificazione i videogiochi occuperebbero un mondo a parte perchè sono oggi un media molto pericoloso. La via più sicura sarebbe affidare il tutto a un team indie...

- andare di merchandising di pregio, anche sotto licenza: ai 20enni piace avere statuine dei propri personaggi preferiti.

- fare collaborazioni con marchi importanti come Funko Pop, queste orribili statuine vendono come il pane e ci sono in giro tantissimi collezionisti. Possibile che la Bonelli non abbia mai pensato a collaborazioni?

- iniziare a rispettare di più le fumetterie: per anni le fumetterie sono state snobbate, oggi la situa è migliorata ma ancora la distribuzione non è (salvo rarissimi casi) parallela a quella in edicola e obbliga le fumetterie a vendere su ordinazione. Inoltre, visti i recenti euromanga, sarebbe cosa buona e giusta mettersi in testa, se si vuole davvero seguire questa strada, arrivare ad invadere le fumetterie. In negozi sono sempre più pieni di manga, non bastano 6 numeri di un Bevilaqua qualsiasi per dire "ci siamo anche noi!".Troppa concorrenza...

- sfruttare di più i social: Twitch, TikTok e Instagram in primis, YT in secundis! Facebook è inutile e si rivolge a un target di 50enni/60enni che non hanno bisogno di un post per prendere Tex.

<span style="color:red">18 ore fa</span>, Bob Rock dice:

hai detto che dovrebbe prendere esempio dalla Astorina e dalla Corno che hanno prodotto film come Diabolik, Kriminal e Satanik (e stiamo parlando degli anni 60, un’era geologica fa) bè, sappi che quei film,  all’epoca, non furono proprio dei successoni, anzi, rientrarono a malapena dei costi di produzione e, soprattutto, come già ti è stato detto, sempre da altri, non furono prodotti dalle rispettive case editrici, ma da case di produzione cinematografiche, Diabolik, ad esempio fu prodotto dalla De Laurentiis, mentre la tanto bistrattata Bonelli ha coprodotto Monolith del 2016 e Dampyr ( che ha visto ritardare la sua uscita a causa della pandemia) che dovrebbe essere il primo tassello del Bonelli Cinematic Universe che non sarà al livello, evidentemente, del MCU, che è prodotto da un colosso come la Dinsey, ma, a livello europeo, credo che sia qualcosa di innovativo, che è una delle cose che cercavi nella Bonelli, mi pare, o no?   

Siccome questa cosa non è passata penso di essermi spiegato male.

Ho parlato di concorrenti piccoli di decenni fa... Mentre Bonelli lanciava l'ennesima serie (magari anche di successo), i concorrenti piu' piccoli, per cercare di far arrivare i propri prodotti, innovavano e tentavano di fare qualcosa di diverso. Bonelli ha sempre innovato sul fumetto ma non è mai andato oltre ad esso. Il film di Tex? 15 anni dopo Diabolik! Il film di Dylan Dog? 10 anni dopo Batman Begins! Monolith? Esiste ancora qualcuno che se lo ricorda? Io spero davvero nel nuovo corso, spero nei progetti di Julia, Dampyr e Dragonero. Il fatto che una azienda così tradizionalista si metta a fare film sensati, pur con decenni di ritardo, dimostra che le mie idee sulla diversificazione non sono proprio campate in aria. La diversificazione è il frutto di ogni azienda e la Bonelli non ha mai diversificato il prodotto...

Non vorrei che si creasse ciò che è successo con il MCU, l'ho già detto, ma mi piacerebbe che la Bonelli proponesse prodotti appetibili alle nuove generazioni. Ora come ora è ancorata ad uno zoccolo duro che permette di far numeri ma si dimostra ad ogni nuova idea una palla al piede.

<span style="color:red">18 ore fa</span>, Bob Rock dice:

Per chiudere, visto che mi sono dilungato anche troppo, ti consiglio di leggere questo articolo: Di cosa parliamo quando parliamo di fumetti - Il Post pubblicato su “IlPost.it” nel 2016 che per quanto riguarda le cifre non è aggiornato alla situazione attuale ma potrà toglierti qualche dubbio sulla differenza tra fumetto seriale e graphic novel e tra distribuzione in edicola o in libreria/fumetteria.

Ti ringrazio della dritta ma è un articolo letto già più volte. E' uno scritto decisamente interessante che analizza i canali di vendita e il concetto di GN. Detto questo penso che il problema edicola sia risolvibile con le fumetterie, e lo dimostrano i Bonelli Store... Per il discorso penetrazione potrei farti unaltro papiro ma so che tanto riceverebbe la stessa attenzione data ai miei precedenti messaggi, purtroppo.

 

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7 ore fa, JohnnyColt dice:

@Bob Rock Ci tengo a dire che non rispondo sempre con continuità per la semplice ragione che sto preparando degli esami.

 

Capisco uno che risponde saltuariamente per la fregna; ma farlo per gli esami universitari è imperdonabile.

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<span style="color:red">12 ore fa</span>, virgin dice:

 

Capisco uno che risponde saltuariamente per la fregna; ma farlo per gli esami universitari è imperdonabile.

É un gioco di pesi e leve: prima si salta la risposta per l’esame e poi si salta l’esame per la fregna! 😂

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comunque @JohnnyColt sul fatto che i tuoi post ricevano scarse attenzioni non puoi proprio lamentarti, prova ne è che sono uscito dal mio letargo per esprimere la mia opinione, anzi, mi sembra di ricordare che i tuoi interventi hanno spesso “scatenato” più di qualche reazione e, a volte, anche abbastanza animate; e allora io che dovrei dire? i miei post vengono sistematicamente ignorati avendo la riprova, se mai ne avessi bisogno, che non dico niente che sia degno di nota :D

Il 31/8/2021 at 11:43, JohnnyColt dice:

Non è un male che lo si faccia ma è un peccato che questa attenzione non si manifesti anche in territorio italico. Per me le motivazioni sono lapalissiane: la Bonelli da monopolista de facto (ovvero una azienda che opera in condizioni di libero mercato ma che percentualmente è talmente forte da poter spostare gli equilibri del mercato) si è sempre messa di traverso a operazioni di diversificazione rispetto al solo media cartaceo. Non ho mai detto che la Bonelli non abbia innovato, si rileggano meglio i miei vecchi commenti, ho detto che non prendendo a suo tempo il treno preso dai competitor più piccoli o stranieri si è trovata oggi a lamentarsi della crisi delle edicole. Bonelli non ha innovato negli ultimi decenni della sua gestione perchè non ha mai voluto (e lo dicono anche molte interviste) diversificare il prodotto, non ha mai voluto "svenderlo".

Continui a parlare di Bonelli monopolista, e se con questo intendi che è la sola casa editrice italiana che produce una moltitudine di testate con personaggi ed autori propri, ti posso dare ragione perché in Italia non ce n’è un’altra che le si avvicina, nemmeno l’Astorina che produce anch’essa i propri albi con i suoi autori, ma lo fa, da 60 anni, con un unico e solo personaggio, ma non credo che tu intendessi questo definendola monopolista de facto e tutte le altre case editrici italiane, Panini, Star Comics, Cosmo, RW Edizioni ecc., non producono un bel niente ma pubblicano fumetti esteri compresi i tanto “decantati” Manga.

Ti rispondo punto per punto:

Il 31/8/2021 at 11:43, JohnnyColt dice:

- diversificazione del prodotto: fare serie tv mature, cartoni animati per i più piccoli e film. Con i cartoni inizi a creare il bacino, con gli altri media lo consolidi...

Come ti ho già detto lo sta già facendo con il progetto BCU che prevede il film di Dampyr (gia presentato a Lucca Comics 2019, il cartone animato di Dragonero, la serie tv di Dylan Dog, quindi mi pare che si stiano attrezzando per quella diversificazione che tu ti auspichi;

Il 31/8/2021 at 11:43, JohnnyColt dice:

- parlando di diversificazione i videogiochi occuperebbero un mondo a parte perchè sono oggi un media molto pericoloso. La via più sicura sarebbe affidare il tutto a un team indie...

Per i videogiochi non dipende dalla Bonelli ma ci vuole una casa che produce videogiochi che compri i diritti dei personaggi Bonelli, e se questo non è ancora successo evidentemente è perché non hanno il necessario appeal e, probabilmente, di un gioco con Tex, Dylan Dog, Zagor e co. non gliene frega niente a nessuno;

Il 31/8/2021 at 11:43, JohnnyColt dice:

- fare collaborazioni con marchi importanti come Funko Pop, queste orribili statuine vendono come il pane e ci sono in giro tantissimi collezionisti. Possibile che la Bonelli non abbia mai pensato a collaborazioni?

Per le statuine vale lo stesso discorso dei videogiochi e, comunque, sono già state fatte e distribuite i edicola e, indovina un po' chi le ha comprate? I soliti “vecchi lettori di Tex perché ai ragazzini gliene frega il giusto di Aquila della notte, meglio quelle di Dragon Ball;

Il 31/8/2021 at 11:43, JohnnyColt dice:

- sfruttare di più i social: Twitch, TikTok e Instagram in primis, YT in secundis! Facebook è inutile e si rivolge a un target di 50enni/60enni che non hanno bisogno di un post per prendere Tex.

I social vengono già sfruttati dalla Bonelli proprio per pubblicizzare il BCU come potrai vedere su questo link   Bonelli Universe in streaming! - Sergio Bonelli

Il 31/8/2021 at 11:43, JohnnyColt dice:

iniziare a rispettare di più le fumetterie: per anni le fumetterie sono state snobbate, oggi la situa è migliorata ma ancora la distribuzione non è (salvo rarissimi casi) parallela a quella in edicola e obbliga le fumetterie a vendere su ordinazione. Inoltre, visti i recenti euromanga, sarebbe cosa buona e giusta mettersi in testa, se si vuole davvero seguire questa strada, arrivare ad invadere le fumetterie. In negozi sono sempre più pieni di manga, non bastano 6 numeri di un Bevilaqua qualsiasi per dire "ci siamo anche noi!".Troppa concorrenza...

Le fumetterie non vengono snobbate, semplicemente funzionano diversamente dalle edicole, nelle fumetterie non c’è la resa dell’invenduto, pagando, quindi, solo il venduto, ciò che non si vende lo si è già pagato e rimane sul groppone, ecco perché se vuoi Tex o Diabolik devi fare un abbonamento grazie al quale la fumetteria ordina i tuoi albi che arrivano in negozio con qualche giorno di ritardo rispetto alle edicole proprio perché il canale distributivo non è lo stesso. Poi tieni conto, inoltre, che le fumetterie in Italia non sono, forse, nemmeno 500 contro le 25/26.000 edicole e questo ti fa capire come il fumetto popolare, finchè il sistema rimane questo, può uscire regolarmente solo in edicola, al contrario dei libri a fumetti che in edicola non arrivano ma li trovi solo nel circuito delle librerie e delle fumetterie, ma leggi questo esaustivo articolo dell’Associazione Librerie del Fumetto e capirai come funziona l’editoria a fumetti in Italia:  La Distribuzione: l’arte di complicare le cose semplici – ALF – ASSOCIAZIONE LIBRERIE DEL FUMETTO (assofumetterie.it)  

 Come, ad esempio,  un’altra tua considerazione che ritengo sbagliata è quando paragoni le graphic novel come Zerocalcare o i fumetti francesi (che per ogni personaggio fanno un volume all’anno e quasi sempre a colori),  al fumetto popolare italiano (che invece è prevalentemente in b/n). Per forza di cose questi prodotti sono comparabili tra loro avendo, oltretutto, canali distributivi e di vendita diversi che raggiungono utenze differenti, infatti l’età media del lettore di GN è molto più bassa rispetto al lettore di fumetti popolari come quelli Bonelli.

Per concludere continuo a pensare, e te lo dico con simpatia:D, che tu faccia un po' di confusione, anche perché molte delle cose che chiedi alla Bonelli o le ha già fatte o le sta facendo cercando, appunto, di diversificare i suoi prodotti.

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, virgin dice:

vorrei mettere una risata per la prima parte del post, ma poi potresti pensare che sarebbe rivolta al post intero, perciò dovrai accontentarti di un "mi piace".

Ma figurati @virgin, una risata non ha mai ammazzato nessuno, almeno che io sappia :D e poi, se dovessi rimanerci male per una faccina sorridente significherebbe che mi prendo un po' troppo sul serio. Comunque ti ringrazio per il like, quello mi fa molto piacere, dimostra che hai apprezzato quello che ho scritto e non è poco:P  

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Il 1/9/2021 at 16:42, Bob Rock dice:

molte delle cose che chiedi alla Bonelli o le ha già fatte o le sta facendo cercando, appunto, di diversificare i suoi prodotti

Ma il punto della questione è: questa diversificazione della Bonelli serve (servirà) a rilanciare i suoi fumetti e a guadagnare nuovi lettori, soprattutto tra i giovani, oppure no, è solo un modo per allargare il mercato visto che si dà ormai per perso (in declino inarrestabile) il settore fumetti? Perché, alla fin fine, era questo secondo me il centro della discussione. Il film di Dampyr, le varie serie tv previste, ecc. porteranno nuovi lettori ai fumetti Bonelli?

Johnny Colt ne è convinto, seguendo il modello giapponese per lui è una strategia valida. Diablero invece no, a suo avviso è solo un "prendi i soldi e scappa", uno sfruttare il marchio Bonelli finché ancora tira, o - nella migliore delle ipotesi - una pia illusione, perché i fumetti tanto continueranno a perdere lettori.

Tu come la pensi?...

 

Poi naturalmente bisogna valutare serie per serie, perché non tutte sono uguali, alcune hanno ancora qualcosa da dire, altre sonno cotte... Tex, come sappiamo, è quella che regge meglio e tiene in piedi la baracca, ma certo che di nuova linfa da giovani lettori ne arriva e ne arriverà ben poca. Il famoso ricambio generazionale per lui è quasi impossibile.

 

Io non capisco perché non si tenti (almeno si tenti!) di lanciare un nuovo personaggio "a tempo indeterminato", che possa piacere alle nuove generazioni, un nuovo/a Dylan, un nuovo/a Mister No...

A questa domanda qualche mese fa in un'intervista Michele Masiero rispondeva così:

“Ci piacerebbe! Vorremmo avere serie che durano decenni, ma ormai il mercato evolve e i gusti dei lettori cambiano: i personaggi classici hanno un loro seguito, da anni, ma da un po’ lanciamo creazioni più mirate per generazioni più giovani. Difficilmente questo pubblico si avvicina a una serie dal numero, che so, 140 in poi; le nuove generazioni cercano qualcosa di più specificatamente creato per loro. E poi hanno in media una attenzione meno forte, una costanza minore nella lettura, quindi anche i fumetti vanno pensati per stagioni..."

 

Sarà veramente così? Non so, ho dei dubbi: se un fumetto piace e mantiene nel tempo una qualità alta lo si continua a seguire anche negli anni (come qualunque altra cosa che piace e continua a piacere), ma la qualità dev'essere davvero alta e il personaggio accattivante (e ovviamente è questo il difficile), se peggiora dopo quindici numeri è chiaro che lo si abbandona. E non c'è film, videogioco o bamboccino che tengano...

Edited by Poe
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  • 1 month later...

Visto che in questo post si parlava di "volumi di vendita" della Bonelli, oggi mi sono imbattuto in questo articolo propostomi dal solerte Facebook:

 

Tex: crollo nelle vendite! Quale futuro?
"Quanto vende Tex? Ci riferiamo alla collana mensile che ospita le storie del Tex attuale da non confondere con il mensile Tex Willer di 64 pagine che è dedicata alla narrazione di storie inedite di Aquila della Notte nei suoi primi anni. Un recente articolo di Sauro Pennacchioli apparso su Giornale Pop ha svelato il dato più recente. Rispondendo ad un lettore che poneva il quesito nella pagina delle lettere al direttore, ha dichiarato: 120.000 copie!

Un crollo verticale se questo dato viene confrontato con quello degli anni precedenti. Pennacchioli ha parlato di voci bene informate e quindi allude ad addetti ai lavori, magari dipendenti o collaboratori della Bonelli, i quali gli avranno spifferato tutto. Nel 2012 Tex vendeva 210.000 copie, ma due anni dopo nel 2014 le vendite erano scese a 190.000 copie. Il calo di Tex non si è mai fermato per due motivi: storie ripetitive e carenza di nuovi lettori.

Nominare curatore Mauro Boselli nel 2012 non è servito a niente. Boselli scrive bene ma viene ritenuto troppo verboso e vincolato a schemi rigidi e antiquati nella costruzione delle storie. Non a caso offre il meglio di se nella collana del giovane Tex dove può sbizzarrirsi di più. Tex così com'è oggi non è in grado di attirare nuovi fan e seguiterà a calare di questo passo. Anche noi abbiamo smesso di leggere Tex con il n. 692 e venduta la collezione.

Oggi leggiamo soltanto Tex Willer, la serie del giovane Tex che, come detto, è tutta un'altra storia. La Bonelli non mostra di curarsi più di tanto del calo della sua serie principale. 120.000 copie oggi sono tante ma se la media delle perdite è di circa 10.000 copie l'anno, tra cinque anni Tex venderà la metà di oggi. Tex Willer giovane va meglio: il primo numero ha venduto 100.000 copie e secondo Burattini oggi si è assestato sulle 60.000 copie."

Il link è qui: https://comixarchive1.blogspot.com/2021/10/quanto-vende-tex-ci-riferiamo-alla.html

 

Sinceramente non so come interpretare un articolo del genere, che si basa su vaghe indiscrezioni (la "gola profonda" della Bonelli...) e non ha nemmeno una firma.

Puro pettegolezzo o fondamento di verità?

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